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martedì 23 maggio 2023

Film 2189 - Dungeons & Dragons: Honour Among Thieves

Intro: Non che abbia mai giocato al gioco da cui è tratto, però ero super curioso di vedere questo film perché dal trailer non sembrava niente male!

Film 2189: "Dungeons & Dragons: Honour Among Thieves" (2023) di John Francis Daley, Jonathan Goldstein
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: in tutto questo marasma di blockbuster a ripetizione senza arte né parte, devo dire che "Dungeons & Dragons: Honour Among Thieves" è stato la boccata d'aria fresca che non mi aspettavo. Visto il trailer diciamo che ci speravo, ma sicuramente un buon risultato finale non era per nulla scontato.
Invece, il quarto film tratto dal famoso gioco di ruolo è spassoso e divertente, favorito da un cast di ottimi attori capitanati dalla strana coppia Chris Pine + Michelle Rodriguez che, insieme, funzionano alla grande. Se poi ci aggiungiamo uno Hugh Grant che fa Hugh Grant che fa il cattivo della situazione... il film funziona alla grande!
La storia è avventurosa quanto basta e, per quanto non totalmente innovativa per il genere, sicuramente riesce a incapsulare bene ogni elemento potenzialmente già visto nel contesto (magico) specifico a questo franchise. Tra le scene che ho apprezzato di più, il labirinto (tra "Harry Potter" e "Il galdiatore") e quella in cui i protagonisti mettono a segno il piano per entrare nel caveau.
Il risultato finale è davvero ben riuscito, la storia ha un ottimo ritmo e il film riesce a bilanciare bene i momenti comici (particolarmente divertenti) e quelli più prettamente da blockbuster (leggi effetti speciali a gogo). Onestamente "Dungeons & Dragons: Honour Among Thieves" è stata una visione inaspettatamente piacevole che ha superato apiamente le mie aspettative. E, ultimamente, questo non capita spesso.
Cast: Chris Pine, Michelle Rodriguez, Regé-Jean Page, Justice Smith, Sophia Lillis, Daisy Head, Chloe Coleman, Bradley Cooper, Hugh Grant.
Box Office: $207.4 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Assolutamente da vedere! Avventura divertente e ben scritta, "Dungeons & Dragons: Honour Among Thieves" regala l'intrattenimento perfetto per una serata spensierata all'insegna di un blockbuster che, per una volta, fa il suo dovere. Non guasta, poi, che il cast sia particolarmente azzeccato!
Premi: /
Parola chiave: Tablet of Reawakening.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 10 ottobre 2022

Film 2138 - Don't Worry Darling

Intro: Tornati in Italia che si fa? Ma andiamo al cinema, ovviamente, a recuperare il film più chiacchierato della stagione e di Venezia 2022.

Film 2138: "Don't Worry Darling" (2022) di Olivia Wilde
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: il film non è perfetto, ma certamente non terribile. Forse il suo peggior difetto è quello di non portare con sé niente che non sia già stato fatto o mostrato prima, ma nel complesso il risultato finale è godibile.
Tecnicamente è un prodotto ben fatto, la fotografia di Matthew Libatique è impeccabile, la colonna sonora di John Powell assolutamente disturbante, bei costumi e location e la regia di Olivia Wilde, per quanto non particolarmente innovativa, serve la storia dignitosamente.
Ribadisco, per me l'unico vero difetto imputabile a "Don't Worry Darling" è che di fatto si serva di escamotage già visti e di una rivelazione finale che sa di meno eclatante del previsto. La storia si prende - giustamente - il suo tempo per stabilire le dinamiche incoerenti di un mondo perfetto solo in superficie e, fino a un certo punto, il racconto regge. Poeteva essere sforbiciato in alcune parti? Decisamente, ma quantomeno è coerente.
Poi con la virata rivelatoria del terzo atto, il tutto prende una piega un po' sciapa e ci troviamo di fronte a un epilogo meno forte rispetto alle premesse iniziali.
La realtà come una gabbia insopportabile da cui evadere, i ruoli sociali femminile e maschile, l'assoggettazione e l'abuso, il complesso di inferiorità, la riesumazione di valori datati, meccanismi psicologici di compensazione, tutti questi temi, insieme al finale fantascientifico (con intelligenza artificiale annessa), sono molto interessanti e favoriscono non pochi spunti di riflessione e discussione. Di fatto, però, questa pellicola manca di offrire nuove prospettive o addirittura una propria visione su tutti gli elementi tirati in ballo e finisce per liquidare tutte le implicazioni tirate in ballo dalla rivelazione finale in un rush finale che coglie lo spettatore di sorpresa, sì, ma non concede alla storia la possibilità di elaborare l'accaduto e trarne le necessarie conclusioni. E' chiaro che il giudizio di "Don't Worry Darling" rispetto alle azioni di suoi protagonisti (maschi) sia negativo, ma questo non è sufficiente. La storia dovrebbe prendere una posizione che non sia di banale evidenza e, con lei, chi scrive e dirige.
Poi mi rendo conto che si tratti di un film ad ampio consumo che puntasse il tutto sul richiamo di un cast stellare e particolarmente glam a cui aggiungere il doppio carico da novanta, ovvero Harry Styles al suo primo ruolo da protagonista, nonché Harry Styles che per la prima volta lavora con la sua compagna Olivia Wilde, qui nei tripli panni di regista, produttrice e attrice. Insomma, l'approfondimento di temi complessi e oggi molto rilevanti forse col tempo è sbiadito sullo sfondo.
Di fatto, comunque, rimane un film che si lascia seguire, perfettamente interpretato da una Florence Pugh sempre più in ascesa anche nel cinema mainstream. A lei l'onere dell'intera storia sulle spalle, che l'attrice inglese riesce sapientemente a condurre regalando un'interpretazione perfettamente calibrata tra note docili e più pacate, esplosioni di sensualità e incredulità, frustrazione e smarrimento. Per lei una grandissima prova d'attrice finalmente non più solamente relegata a ruoli secondari.
Decisamente meno efficace Harry Styles, a volte in evidente disparità recitativa rispetto al resto del cast e, in maggior misura, a Pugh che nelle scene di coppia (specialmente quelle emotivamente più cariche e coincitate) se lo divora. Chris Pine, invece, non delude nel ruolo del carismatico leader della "setta", ma non c'erano veramente dei dubbi a riguardo.
Insomma, "Don't Worry Darling" fa centro solo in parte, ma si perde nel finale. Sarebbe potuto essere un thriller più interessante e moderno e, invece, finisce per accantonare l'anima high-tech della storia in favore di un immaginario estetico troppo superficiale per costituire una solida base per la storia. Mettiamola così: il terzo atto sarebbe dovuto essere il secondo, cosicché nel finale si sarebbero potute esplorare meglio le implicazioni e conseguenze della rivelazione che la storia porta con sé. Peccato.
Cast: Florence Pugh, Harry Styles, Olivia Wilde, Gemma Chan, KiKi Layne, Nick Kroll, Douglas Smith, Sydney Chandler, Timothy Simons, Kate Berlant, Chris Pine.
Box Office: $69.3 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Esteticamente molto bello e curato, si perde nella sceneggiatura. Certi elementi della trama non tornano e non vengono spiegati, altri - specialmente nel finale - dovrebbero venire affrontati con più attenzione e dettaglio. Tutto sommato, però, il film si lascia guardare, specialmente grazie a una Florence Pugh in grandissima forma.
Premi:
Parola chiave: Plane crush.
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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 5 febbraio 2022

Film 2084 - Star Trek Into Darkness

Intro: E' ancora il primo di gennaio e noi siamo ancora sul divano letto a guardare film e smangiucchiare snack. Ci voleva un altro film, ci voleva qualcosa di facile, ma di buon intrattenimento. E anche se Karen non aveva mai seguito questa saga prima, l'abbiamo convinta a darle una chance.

Film 2084: "Star Trek Into Darkness" (2013) di J.J. Abrams
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Karen, Lucas
In sintesi: premesso che non ho mai visto gli originali, devo dire che questi episodi moderni della saga cinematografica di "Star Trek" non sono niente male e questo secondo è certamente il mio preferito. Cumberbatch è un grande cattivo e il trio Pine, Quinto, Saldana funziona davvero bene. Un po' di nudità gratuita da parte di Alice Eve - che poi non è certo colpa sua se il copione lo richiedeva - ci ricorda quanto questo titolo, per quanto ancora perfettamente fruibile, appartenga a un contesto differente. Detto ciò, "Star Trek Into Darkness" grande avventura cinematografica con ottime scene d'azione, un cast perfetto e musiche fantastiche. La scena di apertura (quella con l'USS Enterprise sommersa, per capirsi) è esteticamente bellissima.
Film 84 - Star Trek
Film 824 - Star Trek
Film 569 - Into Darkness - Star Trek
Film 606 - Into Darkness - Star Trek
Film 825 - Into Darkness - Star Trek
Film 2084 - Star Trek Into Darkness
Film 1198 - Star Trek Beyond
Film 1398 - Star Trek Beyond
Cast: John Cho, Benedict Cumberbatch, Alice Eve, Bruce Greenwood, Simon Pegg, Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana, Karl Urban, Peter Weller, Anton Yelchin.
Box Office: $467.4 milioni
Vale o non vale: Per me un grande esempio di sci-fi, nonché di tentativo riuscito di rinvigorire un franchise del passato. Esteticamente piacevole, narrato con la giusta dose di tensione e con un grande cattivo, "Star Trek Into Darkness" è un ottimo sequel, onestamente anche migliore del primo "Star Trek".
Premi: Candidato agli Oscar e ai BAFTA per i Migliori effetti speciali.
Parola chiave: Torpedos.
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#HollywoodCiak
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mercoledì 15 luglio 2020

Film 1746 - A Wrinkle in Time

Intro: Non conoscevo la storia, ma di questo film mi ha colpito più che altro il cast e che alla regia ci fosse nientemeno Ava DuVernay, una che ultimamente non sbaglia un colpo.
Film 1746: "A Wrinkle in Time" (2018) di Ava DuVernay
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: esattamente come per "Tomorrowland", la Disney investe un sacco di soldi, sceglie accuratamente un cast di grido e ci rovescia addosso l'ennesimo esperimento cinematografico tratto da un libro e mascherato da parco di divertimenti. Funziona? No, per niente: la storia non aggiunge niente al genere a cui appartiene e pur non avendo letto l'opera di Madeleine L'Engle non so quanto "A Wrinkle in Time" le faccia giustizia.
Cast: Oprah Winfrey, Reese Witherspoon, Mindy Kaling, Levi Miller, Storm Reid, Gugu Mbatha-Raw, Michael Peña, Zach Galifianakis, Chris Pine, André Holland, David Oyelowo, Rowan Blanchard, Bellamy Young.
Box Office: $133.4 milioni
Vale o non vale: Perdibilissimo. E' evidente che il budget a disposizione era alto, quindi gli aspetti tecnici sono piuttosto ben curati, però nell'insieme il film non tiene e la storia risulta noiosamente secondaria alla "meraviglia" visiva.
Premi: /
Parola chiave: Universo.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 21 aprile 2020

Film 1693 - Outlaw King

Intro: E torniamo indietro nel tempo, torniamo a quando ancora vivevo in ostello in quel di Auckland e mettiamoci in pari con la lista di film che avevo lasciato indietro (che è ancora lunghissima). La stagione dei premi è finita - mancano solo i David di Donatello ancora previsti per l'8 maggio - e si ricomincia ad andare in ordine cronologico.
Film 1693: "Outlaw King" (2018) di David Mackenzie
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: in qualche modo Netflix deve convincere nuovi subscribers a sottoscrivere il loro abbonamento, per cui mi sento di incasellare questa produzione (da 120 milioni di dollari, niente meno) all'interno di quella lista di titoli atta alla diversificazione dell'offerta. Netflix è tante cose, ma ultimamente non è certo più quel barlume globale di qualità e ricercatezza, schiacciato com'è tra nuovi servizi di streaming suoi simili (Amazon Prime, Apple+, Disney+, bla bla bla), perché era solo questione di tempo prima che tutti quei semafori verdi nei confronti di produzioni discutibili portassero ad un abbassamento della qualità dell'offerta in favore di una più vasta quantità di titoli disponibili. Il che ci porta necessariamente alla fase successiva, ovvero quella in cui si presenta "Outlaw King" - o "The Irishman" -, un film di cui non si sentiva la necessità, ma che serviva allo streaming provider per a) catturare un nuovo target più ricercato di utenti e b) poter nuovamente giocare la carta "qualità" (e magari vincerci anche qualche premio qua e là, cosa che non si è verificata). Non so dire onestamente quanti avrebbero effettivamente pagato per andare a vedere sul grande schermo questa pellicola, nonostante il feroce tentativo di replicare quell'aria spietata e cool alla "Game of Thrones" che incontra - teoricamente - la storia. Dico teoricamente perché a quanto pare le licenze poetice, per così dire, rispetto ai fatti originali non sono state pochine. Ciò detto, comunque, di questo "Outlaw King" cosa rimane nei fatti? Non molto, perché tra uno sbadiglio e l'altro, gli unici momenti in cui si ritrova la concentrazione vedono coinvolti spietate battaglie o il pene di Chris Pine (che poi, anche lì, vedere è un eufemismo, ma il marketing non ci ha pensato due volte a promuovere il film rendendo ben chiaro che ci fosse una scena di nudo integrale dell'attore californiano).
Per quanto riguarda la trama del film, mi permetto di citare Wiki per questioni di semplicità: "Nella Scozia medievale, il nobile Roberto I di Scozia viene dichiarato fuorilegge da Edoardo I d'Inghilterra. Inizia una feroce battaglia per riconquistare il controllo della Scozia, per salvare la sua famiglia e la sua gente dall'occupazione inglese".
Insomma, niente di nuovo sul fronte delle pellicole in costume che parlano di regni, regnanti, popoli da riunificare, leader del mondo antico da forgiare. C'è una certa dose di spettacolarità visiva grazie alle battaglie e ai costumi di scena e Pine non delude come protagonista, ma il film non decolla mai davvero.
Cast: Chris Pine, Aaron Taylor-Johnson, Florence Pugh, Billy Howle, Sam Spruell, Tony Curran, Callan Mulvey, James Cosmo, Stephen Dillane.
Box Office: /
Vale o non vale: Non lo rivedrei. Se pagate Netflix e non sapete cosa scegliere di vedere durante questa quarantena (e sono sicuro esistano milioni di altre scelte possibili da fare), provate a dare una chance a questo titolo, che pure non possiede quella grandiosità e pathos che la storia avrebbe richiesto.
Premi: /
Parola chiave: Crown.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 20 agosto 2019

Film 1654 - Horrible Bosses 2

Intro: Bisogna sempre chiudere il cerchio...
Film 1654: "Horrible Bosses 2" (2014) di Sean Anders
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: non c'è molto da dire, se non che è simpatico, anche se meno riuscito del primo.
Film 317 - Come ammazzare il capo... e vivere felici
Film 1649 - Horrible Bosses
Film 872 - Come ammazzare il capo 2
Film 1654 - Horrible Bosses 2
Cast: Jason Bateman, Charlie Day, Jason Sudeikis, Jennifer Aniston, Jamie Foxx, Chris Pine, Christoph Waltz, Kevin Spacey, Jonathan Banks, Keegan-Michael Key.
Box Office: $107.7 milioni
Vale o non vale: Personalmente l'ho trovato anche simpatico, nonostante si tratti sempre della solita commedia demenziale americana. Per chi ha apprezzato il primo, sicuramente questo secondo capitolo sarà gradito.
Premi: /
Parola chiave: Rapimento.

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martedì 6 agosto 2019

Film 1640 - Wonder Woman

Intro: Mi era piaciuto un sacco la prima volta che lo avevo visto al cinema e non vedevo l'ora di rivederlo!
Film 1640: " Wonder Woman" (2017) di Patty Jenkins
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi:
Film 658 - L'uomo d'acciaio
Film 1127 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1128 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1218 - Suicide Squad
Film 1392 - Wonder Woman
Film 1640 - Wonder Woman
Film 1708 - Aquaman
Film 1459 - Justice League
Film 2019 - Zack Snyder's Justice League
Cast: Gal Gadot, Chris Pine, Robin Wright, Danny Huston, David Thewlis, Connie Nielsen, Elena Anaya, Saïd Taghmaoui, Ewen Bremner, Eugene Brave Rock, Lucy Davis.
Box Office: $821 milioni
Vale o non vale: Anche se Diana Prince non è in grado di salvare quella cagata di "Justice League" o "Batman v Superman: Dawn of Justice", sicuramente sa come salvare se stessa. "Wonder Woman" è una pellicola riuscita e un film su un supereroe avvincente e ben pensato. Gal Gadot perfetta.
Attendiamo il sequel "Wonder Woman 1984" per il 5 giugno 2020.
Premi: /
Parola chiave: Guerra.

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giovedì 17 agosto 2017

Film 1398 - Star Trek Beyond

Era da un po' che avevo voglia di rivedere questo film, soprattutto da quando Sky Go lo aveva messo a disposizione nella sua piattaforma. Quando finalmente mi sono deciso, la delusione: talmente scadente il servizio che ho dovuto ripiegare sullo streaming piratato. Rendiamoci conto...

Film 1398: "Star Trek Beyond" (2016) di Justin Lin
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Di base il film mi è piaciuto, anche se ho avuto di nuovo la sensazione che si trattasse più di un prodotto collaterale - non voglio dire da cassetta - che di un progetto cinematografico da 185 milioni di budget. Che, per carità, a livello tecnico si sentono tutti, ma quando penso a trama e cattivo di turno, rimango un pelo interdetto. La storia funziona, sia chiaro, ma si tirano in ballo troppe cose e dato che già i personaggi della saga non sono pochi, forse evitare sovraccarico non sarebbe stata un'idea malvagia. Inoltre il nemico di questo terzo "Star Trek" non è niente di che, non resta impresso e mi è parso pure uno spreco utilizzare il talento di Idris Elba per una parte così in camuffa.
A parte questo, trattandosi del sequel numero due direi che la situazione qui è ancora alquanto felice, riuscendo a consegnare un prodotto divertente e dinamico, bello da seguire e vedere, sufficientemente d'azione nonostante l'evidente anima sci-fi. Quindi, al di là del destino che la saga dovrà fronteggiare - l'incasso flop non ha giovato -, il risultato finale è ancora sufficientemente buono da non far rimpiangere i precedente due (bei) capitoli.
Ps. Candidato all'Oscar 2017 per il miglior trucco.
Film 84 - Star Trek
Film 824 - Star Trek
Film 569 - Into Darkness - Star Trek
Film 606 - Into Darkness - Star Trek
Film 825 - Into Darkness - Star Trek
Film 2084 - Star Trek Into Darkness
Film 1198 - Star Trek Beyond
Film 1398 - Star Trek Beyond
Cast: John Cho, Simon Pegg, Chris Pine, Zachary Quinto, Zoë Saldana, Karl Urban, Anton Yelchin, Idris Elba.
Box Office: $343.5 milioni
Consigli: Si vede bene anche senza conoscere per filo e per segno la storia (sia televisiva che cinematografica) della USS Enterprise. Il film è simpatico, molto colorato, ricco di avventura e toni spensierati, perfetto per una serata di disimpegno ben architettato. Poi, potendo e volendo, recuperare anche i precedenti film di certo non fa male.
Parola chiave: Vendetta.

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martedì 25 luglio 2017

Film 1392 - Wonder Woman

Sempre in vacanza in Lussemburgo, sono tornato al cinema per recuperare un film che, altrimenti, in Italia non sarei più riuscito a vedere. In più ho preferito vederlo in lingua, convinto che la versione originale avrebbe fatto non poco la differenza...

Film 1392: "Wonder Woman" (2017) di Patty Jenkins
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Dopo l'avventura testosteronica (e un po' fine a se stessa) di "Batman v Superman" questo "Wonder Woman" realizza per la DC Comics quello che il primo "Captain America" ha fatto per la Marvel: alza la posta in gioco, crea un contesto, va oltre il mero divertimento. Con alcune sostanziali differenze. La prima è che Diana Prince è una donna, la seconda è che questa pellicola funziona meglio, molto meglio.
Per quanto riguarda il primo aspetto, bisogna dire che era ora che anche i blockbuster legati ai supereroi si accorgessero di poter sopravvivere tranquillamente - e fare una barca di soldi - mettendo una donna al comando. Certo, il diktat combattimento & superpoteri non si bypassa, ma riscoprire la grande potenzialità dei personaggi femminili è qui un vero piacere. Gli appassionati di cinecomics, come si vede dall'incasso, non si fanno certo spaventare dal genere del protagonista, sicché è inutile farsi troppe remore legate alla sessualità di chi sta al centro della storia, quando quest'ultima è buona. Ed è qui che passiamo al secondo punto.
La trama di questo primo "Wonder Woman" è ben scritta e coinvolgente, in grado di costruire climax narrativi efficaci e soddisfacenti, per un risultato finale che è un'inattesa sorpresa. Non penso di dire qualcosa di singolare se sottolineo il mio scetticismo nei confronti di un prodotto partorito dalla stessa casa di produzione di altri titoli francamente mediocri relativi allo stesso franchise. Per il nuovo Superman non provo alcun interesse - se non per la presenza di Amy Adams - e lo scontro tra quest'ultimo e l'ennesimo Uomo Pipistrello è stato meno eccitante del previsto, per cui la sorpresa non è stata poca nello scoprire che sì, anche alla DC sono in grado di scrivere una bella sceneggiatura e persino non rovinarla attraverso bislacchi effetti speciali (perché Doomsday in "Dawn of Justice" era veramente ridicolo).
Il mondo di Diana e la sua protagonista funzionano bene, soprattutto grazie ad un racconto che furbescamente utilizza l'espediente narrativo del ricordo (siamo in un gigantesco flashback) e dà pieni poteri alla sua eroina, magnificamente incarnata da una Gal Gadot quasi sempre in parte, in qualche occasione acerba. L'accompagnamento di Chris Pine - che in tutta la pellicola urla il nome della protagonista allo stesso identico modo concitato - è perfetto e i due formano una coppia particolarmente affiatata, oltre che bella. La storia non li risparmierà.
Effetti speciali funzionali, uso massiccio ma ben calcolato del rallenty, combattimenti di grande intrattenimento, una fotografia accattivante e, quello che ho preferito, una colonna sonora pazzesca (di Rupert Gregson-Williams). Tutti questi elementi insieme fanno sì che "Wonder Woman" sia il primo prodotto DC Comics per il cinema per il quale valga veramente la pena di andare al cinema. La speranza è che, avendo imparato dai precedenti errori, la produzione proceda d'ora in avanti seguendo il percorso e il buon lavoro fatto in questa occasione (a novembre ci aspetta il primo "Justice League" cui seguiranno il sequel e, naturalmente, "Wonder Woman 2").
Film 658 - L'uomo d'acciaio
Film 1127 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1128 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1218 - Suicide Squad
Film 1392 - Wonder Woman
Film 1640 - Wonder Woman
Film 1708 - Aquaman
Film 1459 - Justice League
Film 2019 - Zack Snyder's Justice League
Cast: Gal Gadot, Chris Pine, Robin Wright, Danny Huston, David Thewlis, Connie Nielsen, Elena Anaya, Ewen Bremner, Lucy Davis, Saïd Taghmaoui.
Box Office: $779.6 milioni
Consigli: Pellicola riuscita e di grande intrattenimento che consegna, dopo anni di tentativi e persino una Megan Gale in lizza per il ruolo, Wonder Woman al grande schermo. Personalmente ho trovato il film una grande sorpresa, con un finale strappalacrime che non mi sarei davvero immaginato. In lingua è un'esperienza coinvolgente e perfettamente comprensibile anche senza i sottotitoli, perciò l'opzione è da tenere in considerazione. Sicuramente uno dei blockbuster sui supereroi più riusciti.
Parola chiave: Ares.

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martedì 23 maggio 2017

Film 1360 - Hell or High Water

Uno degli ultimi due film candidati agli Oscar di quest'anno per il Miglior film che ancora mi mancava. Così, quando Netflix l'ha aggiunto al suo catalogo, ho subito deciso di recuperarlo.

Film 1360: "Hell or High Water" (2016) di David Mackenzie
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Continuo a pensare che il miglior film dell'anno scorso sia stato "Elle", in ogni caso sono rimasto positivamente colpito da questo western on the road moderno che mai mi sarei aspettato sarebbe potuto piacermi. E, invece, ho gradito sia la storia che l'ottimo cast.
Per quella che è stata la mia esperienza di "Hell or High Water" (visione in italiano da pc), la sensazione che ho avuto è che regia e colonna sonora costituiscano l'elemento più riuscito di questo prodotto; insieme, perfettamente intersecate, creano scenari e situazioni riuscendo a legare praterie e sparatorie, inseguimenti e pozzi di petrolio. Questo buon connubio è ciò che più mi ha colpito del film e quello che riesce a creare l'atmosfera e l'immaginario particolare che caratterizza questo prodotto nel suo insieme, rimandandone un'idea compatta e conforme ai generi di appartenenza.
In tutto questo, Jeff Bridges è sempre un grande. Soprattutto nella scena verso la fine, dopo che ha sparato, a mio avviso si capisce quandto l'attore sia in grado di costruire un personaggio sulla base di pochi elementi (mimica e qualche gesto). Davvero magistrale. Chris Pine e Ben Foster fanno bene il loro mestiere e, nell'insieme, nonostante un cast per la maggior parte sconosciuto si può dire che ognuno stia perfettamente al suo posto. E il film funziona anche per questo.
Ps. Candidato a 4 premi Oscar: Miglior film, attore non protagonista (Bridges), sceneggiatura e montaggio.
Cast: Jeff Bridges, Chris Pine, Ben Foster, Gil Birmingham, Katy Mixon.
Box Office: $37.6 milioni
Consigli: Fratelli che diventano rapinatori per mettere insieme un bottino che dia una speranza per il futuro in una realtà che fatica a riconoscere vittorie ai propri protagonisti. Uno scenario amaro, un'umanità non esattamente facile. In mezzo ci sono due Ranger del Texas che sanno il fatto loro e una posta in gioco che diventa più alta man mano che la storia progredisce. Se volete sapere come procede il racconto, non c'è che da scegliere di vedere questo titolo che, assicuro, non deluderà.
Parola chiave: Casinò.

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lunedì 22 agosto 2016

Film 1198 - Star Trek Beyond

Primo film in assoluto visto in una sala IMAX. Per la precisione presso il BFI IMAX di Londra (South Bank district). La svolta.

Film 1198: "Star Trek Beyond" (2016) di Justin Lin
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Che cos'è il 3D senza lo schermo più grande d'Europa (così parlò la commessa)? E che cosa sarebbe stato di "Star Trek Beyond" senza che lo avessimo visto all'IMAX?
Scherzi a parte, mi trovo per la prima volta a confrontarmi con un'esperienza visiva che fa davvero la differenza e non posso fare a meno di pensare che, nel caso anche di brutti titoli (però ricolmi di effetti speciali), parte del giudizio non possa che essere positivamente influenzato dalla visione spettacolare che i 20m x 26m di schermo consentono, in collaborazione con un impianto sonoro da brividi e, ovviamente, della tridimensionalità. Dunque vale forse la pena di spendere 20£ per godere di un'esperienza altrimenti impossibile al cinema tradizionale anche quando la pellicola lascia a desiderare? Sicuramente una possibilità gliela sì da più volentieri. Fortunatamente, comunque, non è questo il caso.
"Star Trek Beyond" è, infatti, un buon terzo capitolo, che lo si veda presso un IMAX o meno. L'avventura del multietnico gruppo della USS Enterprise è anche questa volta ricca d'azione e colpi di scena oltre che naturalmente una tendenza alla distruzione ed esplosione piuttosto peculiare. Manca, forse, un cattivo degno di nota, incisivo quanto mostruosamente orrendo. Se, infatti, l'antagonista in carica Krall (Elba) è particolarmente brutto, non si può dire che la sua cattiveria sia direttamente proporzionale al suo aspetto. Pur carico del necessario piano di annientamento e caos, questo personaggio un po' fallisce nel generare la giusta dose di cattiveria e terrore.
Il trio Kirk-Spock-Uhura - a cui qui si aggiunge la presenza più marcata rispetto ai precedenti episodi del dottore e Scotty - è sempre piacevole da seguire e le performance del cast sono conformi e ben strutturate, confermando l'impressione che, negli anni '00, siano Pine, Quinto e Saldana i depositari dell'anima dei personaggi che interpretano e che la scelta del cast abbia portato ottimi frutti.
Sul fronte del risultato finale la saga, che giunge qui al suo terzo capitolo dell'era del reboot, confeziona per lo spettatore un'avventura certamente adrenalinica e vagamente nostalgica - il film è dedicato ai due attori recentemente scomparsi Leonard Nimoy e Anton Yelchin - capace di non tradire la strada intrapresa coi due precedenti titoli, pur facendo procedere la storia verso nuovi lidi, anche se la sensazione rispetto a questo episodio è che sia più una storia di passaggio che non un capitolo in grado di mantenersi in piedi da solo con le proprie gambe. Non so se questa mia sensazione sia condivisa, di certo è eloquente che il risultato del box-office sia ad oggi così basso a fronte di una spesa di 185 milioni di dollari che è, sì, in linea con il budget del precedente "Into Darkness - Star Trek", ma rispetto al quale l'incasso mondiale è dimezzato. Con la saga che passa dalla mano di J.J. Abrams - che rimane nello spazio, ma abbandona per la più fortunata "Star Wars" - a quella di Lin (che ha diretto vari "Fast & Furious") e una eco mediatica che non ha suscitato particolari isterie di massa, l'impressione è che la pellicola, pure accolta con i favori della critica, non abbia lasciato sbalorditi i fan e il pubblico in generale durante un'estate 2016 che continua a far piangere il botteghino. "Star Trek 3" è, insomma, un film piacevole oltre che, diciamolo pure, un flop. Per citare Inquisitr: "In order for Paramount Pictures to pretty much break even, the movie would have to make somewhere between $340-350 million. That number is quite possible, but J.J. Abrams and the studio were really hoping for something other than just making their money back on a budget of $185 million."
Dunque sì, "Star Trek Beyond" è stato una piacevole sorpresa per me che di questo terzo capitolo pensavo già male ancora prima di vederne il trailer, ma resto perplesso di fronte a un tale rifiuto del pubblico, pur non rimanendo io per primo immune alle problematiche evidenziate da un franchise sempre stato più debole rispetto ad altri che, a distanza di decenni, si dimostrano ancora particolarmente efficaci. La colpa non è tanto della pellicola, che è ben scritta, piacevole, divertente e ovviamente di grande intrattenimento; forse semplicemente il timing è stato sbagliato. C'era bisogno di un terzo capitolo di "Star Trek" a 8 mesi dall'uscita in sala di quel colossale successo che è stato il reboot di "Star Wars" e che ora prevede di rilanciarsi addirittura attraverso sequel e spin-off? Era il caso di affidargli un budget così alto, quando il precedente capitolo non era riuscito nemmeno a raggiungere quota 500milioni di incasso? Forse no, in tutta sincerità. "Star Trek" è sempre stato il franchise più debole, è inutile nasconderlo e non c'è nulla di male a dirlo o pensarlo. Il lavoro che è stato fatto per rilanciare il filone è grandioso e ha avvicinato milioni di persone (me compreso) a una bella storia che ha ancora molto da dire, ma forse non in questi termini, non ora. Mi spiego brevemente, per concludere: non siamo di fronte a una saga in grado ancora di richiamare un pubblico vasto e generico. "Star Trek" è tutt'ora visto, diversamente da "Star Wars", come un titolo per veri fanatici, una storia che vive ancora del riflesso della saga televisiva e fatica a riciclarsi per il pubblico moderno. Non la penso così, ovviamente, ma la sensazione è che chi non si avvicini a questo prodotto lo faccia anche perché è risaputo che si tratti di un articolo che gratifica i fan anche attraverso gli omaggi al passato: con 13 film all'attivo spalmati su un arco temporale di quasi 40 anni (e diciamocelo, non tutti di ottima qualità), potrebbe sembrare ostico l'approcciarsi a questo franchise, soprattutto partendo dall'ultimo capitolo in ordine di uscita cinematografica. Senza contare che si tratta comunque di un titolo di fantascienza, un genere che risaputamente richiama una parte selezionata di pubblico.
Perfettamente conscio di non aver esaurito la questione, chiudo qui in ogni caso. "Star Trek Beyond" è un terzo capitolo soddisfacente, una pellicola capace di grande spettacolarità e una buona dose di divertimento e, in definitiva, un prodotto che mi ha sorpreso in positivo. Non tradisce i due precedenti titoli e, anzi, è piuttosto in armonia con la saga. Promosso, con o senza IMAX + 3D.
Ps. La sceneggiatura è stata scritta, tra gli altri da Simon Pegg, che qui interpreta Scotty; J.J. Abrams, invece, produce.
Film 84 - Star Trek
Film 824 - Star Trek
Film 569 - Into Darkness - Star Trek
Film 606 - Into Darkness - Star Trek
Film 825 - Into Darkness - Star Trek
Film 2084 - Star Trek Into Darkness
Film 1198 - Star Trek Beyond
Film 1398 - Star Trek Beyond
Cast: John Cho, Simon Pegg, Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana, Karl Urban, Anton Yelchin, Idris Elba, Sofia Boutella.
Box Office: $231.1 milioni
Consigli: Chiaramente ha più senso vederlo se si conoscono almeno i due precedenti capitoli, anche se, come ha dimostrato Poe accompagnandomi, non è necessario conoscere tutti i dettagli delle storie precedenti per arrivare a comprendere (ma è certamente meglio conoscere almeno l'inglese se lo si vede in lingua originale) e interessarsi al franchise. Chi ha apprezzato i precedenti, chi ama il genere di fantascienza e in generale le avventure nello spazio, non potrà perderselo. Checché ne dica il risultato del botteghino, un buon sequel.
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Parola chiave: Abronath.

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mercoledì 11 febbraio 2015

Film 875 - Into the Woods

Molta, molta attesa per questa pellicola che segna il ritorno al musical di Meryl Streep...

Film 875: "Into the Woods" (2014) di Rob Marshall
Visto: dal computer di Luigi
Lingua: inglese
Compagnia: Luigi
Pensieri: Francamente, al di là del fatto che a me piacciano i musical e che quindi abbia comunque apprezzato questo film, bisogna ammettere che è molto meno interessante rispetto a quello che mi aspettassi. Ed è un po' uno spreco.
Meryl Streep fa egregiamente il suo dovere attoriale cantando che è un piacere e, del resto, lo stesso si può dire di tutto il cast, eppure alla lunga la sensazione non è del tutto positiva, non è pienamente soddisfacente. Forse le canzoni per noi italiani, non essendo molto conosciute, perdono buona parte del loro fascino e probabilmente va aggiunto che la quasi totale mancanza di dialoghi parlati renderà la visione difficile (per non dire soporifera) ad alcuni; manca anche un titolo forte, un pezzo musicalmente orecchiabile e carismatico quanto basta a conquistare lo spettatore e la sua voglia di essere coinvolto in un numero musicale coi fiocchi. Anche se, da questo punto di vista, ci tengo a dire che la produzione si è spesa parecchio e il risultato è evidentemente molto curato e visivamente potente. Effetti speciali, ambientazioni suggestive, una fotografia perfetta e costumi sempre adatti (grazie alla mano esperta di Colleen Atwood) aiutanto questo film a elevarsi sopra la media, ovviamente meglio di quell'obrobrio di "Walking on Sunshine", ma anche stilisticamente più curato e preciso di "Mamma mia" - che nonostante il successone e l'apprezzabile tentativo di ricreare una certa frivolezza leggera come una canzone degli Abba, rimane in ogni caso stilisticamente molto acerbo, per non dire infantile.
Quello che rimane di "Into the Woods", quindi, è un piano tecnico praticamente ineccepibile, l'idea geniale di mixare insieme le favole dei fratelli Grimm "Cenerentola", "Cappuccetto Rosso" e "Raperonzolo" - insieme a "Jack e la pianta di fagioli" - e, naturalmente, il musical vincitore di 5 Tony Awards scritto da Stephen Sondheim che porta lo stesso titolo. Tutti e tre questi elementi, combinati al cast delle grandi occasioni (Meryl Streep, Emily Blunt, James Corden, Anna Kendrick, Chris Pine, Tracey Ullman, Christine Baranski, Johnny Depp, Lucy Punch, Lilla Crawford, Billy Magnussen, Mackenzie Mauzy, Tammy Blanchard), consegnano allo spettatore l'aspettativa (o l'illusione) di un grande spettacolo, quasi un probabile nuovo cult dopo i fasti colorati e ipnotici di "Moulin Rouge!", che però di fatto non si realizza. Perché questo film è fatto bene e ha tutte le carte in regola per ottenere un buon successo commerciale - non eclatante -, eppure non crea i presupposti per un sincero coinvolgimento dello spettatore, che seguirà sì le numerose vicende dei protagnoisti, senza mai però rimanere folgorato da ciò che sta vedendo. E' strano perché parliamo di un film che di magia ne tratta parecchio, eppure fallisce nell'intento di trasferire un po' di quella magia dichiarata e mostrata sullo schermo su di sé e la sua storia.
Ps. Forse qui l'aspetto narrativamente più interessante è quello che esplora cosa succeda dopo il lieto fine, dopo che il desiderio è stato esaudito. Cenerentola ha il suo principe, ma andrà bene? E il principe chi è veramente? Cappuccetto Rosso ha capito che non deve fidarsi di chiunque, ma poi come procederà la sua storia? E Jack, così disubbidiente e strano, come affronterà le conseguenze delle sue scorribande nel mondo dei giganti? Tutti questi interrogativi sono sviluppati in maniera certamente originale dalla trama e sono forse il vero punto di forza di questa pellicola che prende in esame e smonta lentamente i tipi narrativi delle fiabe elencati da Propp, per raggiungere ad un finale che è una via di mezzo tra un happy ending e come potrebbero andare realmente le cose nella vita vera (leggi morte, fine dell'amore, emancipazione dai luoghi comuni).
Box Office: $171.7 milioni
Consigli: In Italia programmato per il 2 aprile (suppongo in vista della Pasqua) nonostante di fatto non ci sia molto da tradurre e soprattutto si adattasse meglio all'aspettativa commerciale di un pubblico natalizio, questo "Into the Woods" non so quanto successo di pubblico potrà avere da noi. Dipenderà probabilmente anche dall'esito degli Oscar 2015 in cui il film ha ottenuto 3 nomination (Meryl Streep Miglior atrice non protagonista, Migliori costumi e Miglior scenografia), però rimane il fatto che il musical di Broadway da cui è tratto non è poi così popolare qui, né a dire il vero lo sono in maniera eclatante i musical in generale.
Al di là del mio personale scetticismo, posso dire che, ovvio, questa pellicola va vista soprattutto per il curioso cross-over di personaggi noti delle fiabe e per il corposo cast che vede in prima linea la Streep in grande, grandissima forma. Oserei dire che ogni nuovo film con lei dovrebbe comunque avere una possibilità, ma per coloro i quali questo diktat non abbia alcun valore, meglio considerare "Into the Woods" come uno dei pochi esperimenti recenti del genere cantato e che forse un musical ogni tanto varia la dieta cinematografica rendendola più piacevolmente eterogenea. Io mi aspettavo di più, però la vena piacevolmente dark, gli ottimi effetti speciali e la peculiarità estetica di questo prodotto cinematografico lo rendono sicuramente degno di almeno una visione.
Parola chiave: Maledizione.

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giovedì 5 febbraio 2015

Film 872 - Come ammazzare il capo 2

Ero curioso di vedere questo film per una serie di motivi, tra i quali che il primo episodio mi era piaciuto e, soprattutto, che questo secondo è stato un clamoroso flop.

Film 872: "Come ammazzare il capo 2" (2014) di Sean Anders
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Una premessa veloce: questo è il sequel di un film che in originale si intitola "Horrible Bosses" e a cui è bastato aggiungere un semplice '2' per esplicitarne il carattere consequenziale rispetto al tempo della prima pellicola. Se anche noi in Italia ci limitassimo a mantenere titolazioni facili e intuitive, non sarebbe stato necessario diversificare i nomi dei due episodi di questo franchise, il primo "Come ammazzare il capo... e vivere felici" e il secondo "Come ammazzare il capo 2". La scelta di troncare il secondo già di per sé esplicita quanto fosse idiota la scelta del primo titolo.
Ciò detto, la prima vera cosa di cui occuparsi relativamente a questo "Horrible Bosses 2" riguarda il clamoroso flop al botteghino mondiale. Per capirci meglio, parliamo di cifre. "Horrible Bosses", costato tra i 35 e i 37 milioni di dollari, nel 2011 incassò qualcosa come $209.6 milioni di dollari. Forti di questo inaspettato successo, i produttori hanno portato il budget di "Horrible Bosses 2" a 42 milioni di dollari, richiamato tutto il cast precedente, aggiunto qualche altra star per essere sicuri di fare il botto e, invece, si sono visti dimezzare gli incassi. Letteralmente (vedi sotto). Cos'è successo, nel frattempo?
Beh, innanzitutto nel 2011 l'unico titolo veramente imbattibile che ha opposto resistenza al primo titolo era "Transformers: Dark of the Moon", ancora primo in classifica in America alla sua seconda settimana. Altri titoli di successo c'erano, ma erano già almeno alla loro terza settimana in classifica, quindi meno 'agguerriti'. Quello che è successo a fine 2014, invece, è un po' diverso. Innanzitutto alla sua seconda settimana alla #1 c'era "Hunger Games: il canto della rivolta - Parte I" che è rimasto stabile in vetta dal 21 novembre all'11 dicembre. Poi contemporaneamente a questo "Horrible Bosses 2" usciva "I pinguini di Madagascar" che è finito alla #2, facendo scendere alla #3 uno dei successi più clamorosi della fine dell'anno, ovvero "Big Hero 6". Il nostro sequel, quindi, se l'è dovuta giocare con "Interstellar" di Nolan che, sebbene fosse ormai alla sua quarta settimana, gli ha lasciato la posizione #4 in classifica per meno di un milione di dollari. Insomma, francamente "Come ammazzare il capo 2" è stato o mal posizionato a livello di data d'uscita o eccessivamente sopravvalutato dai produttori.
Dopo questa attenta analisi del mercato cinematografico USA, passiamo - finalmente si dirà - al titolo in questione che, sinceramente, è sufficientemente divertente da risultare spassoso. Jason Bateman, Jason Sudeikis e Charlie Day sono un trio collaudato e bene, inanellano una gag dietro l'altra senza lasciare che si intrappongano tempi morti fatali per una commedia del genere. Ma poi, quale genere, per la precisione? Beh, ovviamente quella volgarissima, sessualmente esplicita e politicamente scorretta che strizza l'occhio ai giovani che vogliono solo divertirsi, ma chiamano all'appello anche il pubblico più adulto regalando un ruolo estremamente disinibito alla ormai 45enne Jennifer Aniston. Va detto che qui tutto il lavoro lo fa il cast (Bateman, Day, Sudeikis, Aniston, Jamie Foxx, Christoph Waltz, Kevin Spacey, ma soprattutto un energico Chris Pine davvero efficace), in grado di sorreggere una trama altrimenti banalotta e molto caotica che, necessariamente, ricalca la formula dell'originale, senza però riuscire a riprodurne la peculiarità narrativa. Se, infatti, l'idea di far fuori i capi vessanti, irriconoscenti o ninfomani della prima trama era azzeccata, intrigante e maledettamente divertente, questa volta il tentativo di rapimento che diventa ricatto con la complicità stessa del rapito è meno centrato, diciamo.
Anche se tutto sommato non si può assolutamente dire che questo prodotto commerciale sia meno riuscito di altri che hanno avuto ben più successo, la sorte lo ha visto sfavorito, ma davvero la colpa non è del prodotto in sé, quanto forse più che altro delle tempistiche (d'uscita, che probabilmente avrebbero dovuto ricalcare l'onda estiva del primo film).
Quindi a parte essere tutti concordi sul fatto che "Come ammazzare il capo 2" è, come si suol dire, la classica commedia americana - odierna, aggiungo io - non lo si può bacchettare per altri motivi. Le trovate irriverenti ci sono, la giusta dose di follia pure, un piano che va in toto a rotoli è alla base di tutto, quindi questa pellicola ha tutte le carte in regola del caso per essere guardata senza pensieri facendosi qualche tranquilla risata, passando una piacevole serata.
Film 317 - Come ammazzare il capo... e vivere felici
Film 1649 - Horrible Bosses
Film 872 - Come ammazzare il capo 2
Film 1654 - Horrible Bosses 2
Box Office: $106.6 milioni
Consigli: "Come ammazzare il capo 2" è simpatico, anche se meno del primo. Comunque funziona e il trio di protagonisti riesce di nuovo a creare la giusta atmosfera di follia misto incosapevolezza che sta alla base del divertimento di questo franchise. Si aggiunge aBateman, Day e Sudeikis il Capitano Kirk alias Chris Pine, qui magnetica spalla capace di rubare spesso la scena ai protagonisti. Unica figura che ho trovato davvero inutile è Christoph Waltz in un ruolo che poteva rivestire chiunque per tanto che è insignificante. Comunque il risultato finale è conforme alle aspettative, chiassono, rissoso, caotico, sbroccato e confusionario quanto basta per ricordare il precedente film distaccandosene, però, leggermente. Insomma, se piacciono le commedie americane senza pretese, con un bel cast ricco di celebrità e una trama che rasenta spessissimo l'assurdo, beh, questo è certamente uno dei titoli della stagione a cui dare una chance (ma prima a "22 Jump Street"!).
Parola chiave: "Roar".

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giovedì 15 gennaio 2015

Oscar nomination 2015: Live telecast

Manca pochissimo all'annuncio delle dandidature agli Oscar 2015!
Quest'anno a presentare le nomination - divise per la prima volta in due parti - saranno prima Alfonso Cuarón e J.J. Abrams per le candidature Animated Feature Film, Documentary Feature, Documentary Short Subject, Film Editing, Original Song, Production Design, Animated Short Film, Live Action Short Film, Sound Editing, Sound Mixing e Visual Effects.
Seguiranno Chris Pine e Cheryl Boone Isaacs a distanza di 8 minuti a presentare le cinquine per le categorie Best Actor, Best Actress, Best Supporting Actor, Best Supporting Actress, Cinematography, Costume Design, Directing, Foreign Language Film, Makeup and Hairstyling, Original Score, Adapted Screenplay, Original Screenplay e Best Picture.
Come ogni anno, di sotto, lo streaming dell'evento! Buona visione...

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On January 15, 2015 at 5:30 a.m. PT, Alfonso Cuarón and J.J. Abrams will announce the nominees in the following categories: Animated Feature Film, Documentary Feature, Documentary Short Subject, Film Editing, Original Song, Production Design, Animated Short Film, Live Action Short Film, Sound Editing, Sound Mixing and Visual Effects.
At 5:38 a.m. PT, Chris Pine and Cheryl Boone Isaacs will take the stage to unveil the nominations for Best Actor, Best Actress, Best Supporting Actor, Best Supporting Actress, Cinematography, Costume Design, Directing, Foreign Language Film, Makeup and Hairstyling, Original Score, Adapted Screenplay, Original Screenplay and Best Picture.
You can follow the live event of the Oscars nomination announcement on the link below.

The 87th Annual Academy Awards
And the nominees are...

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giovedì 27 novembre 2014

Film 825 - Into Darkness - Star Trek

Già che avevamo visto il primo...

Film 825: "Into Darkness - Star Trek" (2013) di J.J. Abrams
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Come il primo, anche questo "Star Trek Into Darkness" è sempre piacevole da rivedere!
A tutti gli attori principali che riprendono i loro ruoli (Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana in testa) si aggiunge il recentemente fresco di Emmy Benedict Cumberbatch nei panni del cattivissimo e quasi indistruttibile Khan, macchina da guerra assetata di vendetta.
Forse un po' meno avventuroso e coinvolgente del primo, questo secondo "Star Trek" diretto da J.J. Abrams è comunque un ottimo prodotto sci-fi nonché degno successore del primo capitolo di questa rinnovata saga. Ricordo che quando lo vidi al cinema ci rimasi un po' male perché mi aspettavo di uscire elettrizzato come era stato per "Star Trek" e così non era stato; nel tempo e con il ripetersi delle visioni posso dire che, comunque, l'ho assolutamente rivalutato. Vedremo cosa accadrà con il terzo episodio previsto nel 2016!
Film 84 - Star Trek
Film 824 - Star Trek
Film 569 - Into Darkness - Star Trek
Film 606 - Into Darkness - Star Trek
Film 825 - Into Darkness - Star Trek
Film 2084 - Star Trek Into Darkness
Film 1198 - Star Trek Beyond
Film 1398 - Star Trek Beyond
Box Office: $467,381,584
Consigli: Piacevole da vedere anche come pellicola isolata, anche se chiaramente sarebbe meglio farlo seguire al capitolo introduttivo (soprattutto in vista del prossimo film). "Into Darkness - Star Trek" è assolutamente una bella avventura dell'Enterprise riveduta e corretta dal Signor Abrams, uno che in quanto a rilanciare e svecchiare qualcosa è piuttosto abile. Effetti speciali da urlo (una nomination all'Oscar), cast perfettamente adatto e capace, una storia intrigante e di intrattenimento. Perfetto blockbuster!
Parola chiave: Ammiraglio Marcus.

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Film 824 - Star Trek

Ogni tanto un titolo fantasy da rivedere è quello che ci vuole!

Film 824: "Star Trek" (2009) di J.J. Abrams
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Gli "Star Trek" firmati J.J. Abrams sono sempre piacevolissimi da rivedere, io non mi stanco mai. Questo primo approccio del regista con i tanti mondi della galassia del famosissimo franchise è per me sempre un grande avventura, ben scritta e realizzata perfettamente. Effetti speciali magnifici per una storia intricata abbastanza da interessare lo spettatore per tutta la durata dei 127 minuti di pellicola. Ottima, anche, la scelta degli attori protagonisti, soprattutto Chris Pine e Zachary Quinto che sono un inedito duo sullo schermo in grado già da questo primo episodio di non far minimamente rimpiangere gli originali (che poi un originale c'è: Leonard Nimoy). Oltre a loro una marea di personaggi spalla tutti più o meno famosi (Simon Pegg, Eric Bana, Zoe Saldana, Karl Urban, John Cho, Anton Yelchin, Jennifer Morrison) tra cui spiccano Winona Ryder e nientemeno che il futuro "Thor" Chris Hemsworth.
Per una serata all'insegna della fantascienza, per sentirsi un po' nerd eccitati dalle avventure nello spazio della Enterprise, per rinfrescarsi la memoria su come Abrams abbia fatto a coniugare nella storia il paradosso dello Spock del presente e quello del futuro... questo primo "Star Trek" degli anni zero è sempre un'ottima scelta! Ps. Un Oscar per il Miglior trucco.

Film 84 - Star Trek
Film 824 - Star Trek
Film 569 - Into Darkness - Star Trek
Film 606 - Into Darkness - Star Trek
Film 825 - Into Darkness - Star Trek
Film 2084 - Star Trek Into Darkness
Film 1198 - Star Trek Beyond
Film 1398 - Star Trek Beyond
Box Office: $385,494,555
Consigli: Come se la saga di Star Trek fosse servita da trampolino di lancio, J.J. Abrams si appresta a tornare sul grande schermo nel 2015 con nientemeno che "Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della Forza". Ormai sembrerebbe essere diventato la speranza di chi desideri dare nuova linfa a un vecchio franchise per riattualizzarlo ai giorni nostri. Così, dopo "Star Trek", "Star Wars" sembra il passaggio naturale per il creatore di "Lost" e "Alias" che abbandonerà, così, la regia del terzo capitolo di questa saga (che passerà nelle mani di Roberto Orci, nei primi due capitoli sceneggiatore e produttore). In particolare il primo episodio, come si diceva sopra, è sempre piuttosto bello da rivedere, sia per la trama più che soddisfacente, sia per l'ottima realizzazione e i magnetici protagonisti, ognuno dei quali in grado di lasciare un'impressione precisa sullo spettatore non importa quanto spazio la storia gli conceda. Sarà bello rivederli nel successivo "Into Darkness - Star Trek"!
Parola chiave: Materia Rossa.

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venerdì 6 giugno 2014

Film 725 - Jack Ryan - L'iniziazione

In cerca di qualcosa di leggero da vedere a pranzo, mi sono imbattuto in questo film...

Film 725: "Jack Ryan - L'iniziazione" (2014) di Kenneth Branagh
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sono sinceramente fan di Chris Pine e questa pellicola mi attirava, come ogni prospettiva di buon thriller del resto. Il mio interesse per questo "Jack Ryan: Shadow Recruit" è subito aumentato non appena ho scoperto della presenza di Keira Knightley e, soprattuto, di Kenneth Branagh anche alla regia. C'è pure Kevin Costner, ma per lui non provo particolare slancio sinceramente.
Inoltre ho scoperto che Jack Ryan è un personaggio creato da Tom Clancy e piazzato in numerosi suoi libri, oltre che riciclato in numerose pellicole più o meno incentrate su di lui ("Caccia a Ottobre Rosso", "Giochi di potere", "Sotto il segno del pericolo" e "Al vertice della tensione"). In questa, invece, è l'unico protagonista.
Il film tiene bene per tutta la durata e riesce nell'intento di intrattenere con un minimo di sforzo narrativo. E' un buon thriller, prodotto commercialissimo e ben confezionato. Non mi è chiaro perché uno come Branagh - che ha 5 nomination all'Oscar all'attivo, tutte in categorie diverse: Miglior regia e attore protagonista ("Henry V"), attore non protagonista ("My Week with Marilyn"), sceneggiatura ("Hamlet") e Miglior cortomettraggio ("Swan Song") - si ostini a prendere il timone di certe produzioni commerciali (è stato il regista del primo "Thor") che, per quanto ben realizzate, rimangono comunque lavori un po' impersonali per quanto riguarda l'aspetto registico. Come me quando ho iniziato a vedere questo film, anche il resto del pubblico si sarà recato al cinema per le promesse sequenze d'azione, un po' di spionaggio e qualche marchingegno computerizzato che fa tanto 007 vecchio stile, non certo perché le qualità artistiche del regista sono internazionalmente riconosciute. Quindi mi chiedo perché non imbarcarsi in altre produzioni o, quantomeno, perché non alternare queste più commerciali a qualcosa di più personale.
Ciò detto, ho comunque apprezzato "Jack Ryan" e la sua incursione russa tutto spionaggio e action sequence. Pine è perfetto per questi ruoli che richiedono una faccia furbetta e un fisico allenato. La Knightley, invece, è particolarmente sostituibile e, sinceramente, quando le fanno complimenti di bellezza si rimane un po' perplessi. In ogni caso c'è e la si tiene. Bene il cattivo che è interpretato proprio da Branagh, anche se fa un po' ridere che si faccia infinocchiare alla fine da Cathy (tira più...).
In generale un buon intrattenimento, un prodotto che rende giustizia al suo genere e alle aspettative che genera.
Box Office: $134,277,412
Consigli: Thriller moderno ambientato tra russi e apparecchiature tecnologicamente sofisticatissime. Buono il cast, buona la trama e in generale il risultato finale. Si può vedere tranquillamente in compagnia per una serata di disimpegno e intrattenimento.
Parola chiave: Sleeper agent.

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Bengi

mercoledì 26 marzo 2014

Film 687 - Una spia non basta

Protagonista a parte, poteva sembrare un esempio di cinema leggero con contaminazioni spionistiche divertente e spassoso. Ho tentato...

Film 687: "Una spia non basta" (2012) di McG
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Chi, di grazia, dovrebbe ritenersi fortunato tra Chris Pine e Tom Hardy per aver conquistato i favori sessuali dei 156cm biondo platino con annessa schucchia, anche detta Reese Witherspoon? E' l'enorme quesito che questa pellicola pone per tutta la durata dei suoi 103 minuti di durata, con solo collateralmente accenni a qualche operazione di spionaggio o qualche inseguimento e sparatoria. Per il resto è più che altro un "all about Reese" di cui, francamente, si poteva anche fare a meno.
Non mi aspettavo certamente di essere sorpreso per trama o idee innovative, ma davvero tutta la perdita di tempo su chi scegliere dei due uomini-amici-agenti CIA da parte di Lauren/Witherspoon è alla lunga davvero noioso. Sia perché, ribadisco, non si capisce per quale motivo dovrebbero entrambi aver puntato su una come lei, sia perché lei non è in grado di rendersi interessante - a causa probabilmente di un personaggio di per sé certo non sfavillante - o simpatica.
Il film in generale, per quanto intrattenga, si è però rivelato più deludente del previsto, debolissimo sia sull'aspetto comico, sia su quello dell'azione. Per quanto riguarda il primo le gag non sono particolarmente brillanti, né la rivalità testosteronica tra gli amici è sfruttata a dovere, con uno spreco di potenziale. Per quanto concerne l'avventura, invece, solo inizio e fine regaleranno qualche momento di brio finalmente privo (circa) dell'onnipresente biondina contesa.
Peccato, la rivalità giocosa in salva spy poteva essere un punto a favore per il risultato complessivo, magari cercando di produrre qualcosa di un po' meno mediocre, stereotipato, banale o patinato.
Box Office: $156,491,279
Consigli: Si può serenamente vedere, ma proprio nulla di che. L'enorme fronte di Chris Pine e le enormi labbra di Tom Hardy avrebbero potuto essere usati meglio che come spalla dell'enorme mento di Reese Witherspoon. La conclusione è scontatissima.
Parola chiave: Appuntamento.

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Bengi

lunedì 4 novembre 2013

Film 606 - Into Darkness - Star Trek

Comprato il dvd, sapevo non ci avrei messo molto a rivederlo!


Film 606: "Into Darkness - Star Trek" (2013) di J.J. Abrams
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Anche se non pensavo l'avrei rivisto così in fretta, devo dire che incontrare nuovamente il team di questo secondo "Star Trek" è stato piacevolissimo.
Rispetto alla prima visione al cinema di questa estate, "Into Darkness - Star Trek" mi è sembrato più scorrevole e meno prolisso in certi snodi che, la prima volta, mi avevano un po' appesantito il tutto in generale. Quello che mi piace di pellicole tutte azione ed effetti speciali è proprio la presenza di un certo dinamismo quantomeno visivo - perché non sempre alla trama viene regalata tale vitalità - e qui in prima battuta mi pareva si fosse sacrificato l'intento intrattenitivo in favore di un certo meccanismo d'intrigo a tratti affascinante, ma alla lunga vagamente fine a sé stesso. Un po' come dire: ora che tutti gli sci-fi hanno preso la piega della trama corposa e perfino impegnata, anche questo "Into Darkness" deve essere così. Per forza.
Il discorso, fuori contesto, è sicuramente apprezzabile, ma, appunto, deve esserci un senso. J.J. Abrams è bravo a creare suspense, a girare ottime scene d'azione e rivitalizzare prodotti commerciali in declino, ma deve stare attento, secondo me, a non lasciarsi troppo trasportare. Per quanto questa nuova strada intrapresa dal suo "Star Trek" mi piaccia, secondo me non bisognerebbe dimenticare l'origine di questo tipo di pellicola, ovvero intrattenere. Niente di male a voler innalzare un po' la posta in gioco, ma senza snaturare le cose. La prima volta che ho visto questo film mi pareva si fosse commesso questo errore (specialmente considerato il buonissimo risultato del primo "Star Trek").
In realtà mi sono dovuto ricredere e, tutto sommato, il film funziona e ha i suoi buoni momenti adrenalinici. Forse il destino del cattivo Khan sarebbe dovuto essere più efferato e violento e meno strategico-ponderato, ma in fin dei conti la parte da badass la riveste anche con una certa classe (merito di Cumberbatch).
Il team originale di personaggi è sempre perfettamente calibrato e tutti hanno lo spazio necessario a caratterizzare i propri ruoli. Ho sofferto solo la presenza dell'inutile Carol/Alice Eve (giustificata solo dal momento striptease nello spazio) e l'ennesima apparizione spazio-temporale di Leonard Nimoy, lo Spock originale.
Ps. $467,365,246 al box office mondiale.
Film 84 - Star Trek
Film 824 - Star Trek
Film 569 - Into Darkness - Star Trek
Film 606 - Into Darkness - Star Trek
Film 825 - Into Darkness - Star Trek
Film 2084 - Star Trek Into Darkness
Film 1198 - Star Trek Beyond
Film 1398 - Star Trek Beyond
Consigli: Certo che vederli in ordine ha un suo piacevole perché, ma anche da solo "Into Darkness - Star Trek" fa il suo dovere. Più intricato a livello di trama e con qualche scena d'azione in meno rispetto al primo, approfondisce meglio, però, il rapporto che lega Kirk a Spock.
Bella colonna sonora di . Da ascoltare anche senza il film.
Divertente.
Parola chiave: Tubi criogenici.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi