Accompagnando padre al cinema a quegli spettacoli che madre si rifiuta di portarlo a vedere #3.
Film 412: "Hunger Games" (2012) di Gary Ross
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: papà
Pensieri: Che dire? Non sapevo proprio cosa aspettarmi da questo film, enorme successo in patria (ad oggi, dopo 10 settimane in classifica, il film ha incassato 396 milioni di dollari) e da noi sbarcato dopo numerosa pubblicità che mi aveva caricato di aspettative.
Bene, "Hunger Games" mi è proprio piaciuto, per diversi fattori. Il primo credo sia Jennifer Lawrence, di cui mi ero innamorato alla cerimonia degli Oscar 2011 quando era candidata come Miglior attrice per "Un gelido inverno" alla giovane età di 21anni. Avendola seguita con attenzione ("Mr. Beaver", "X-Men: L' inizio") posso dire di apprezzarla in maniera genuina. E' brava, (non convenzionalmente) bella, capace di interpretare qualsiasi ruolo e di rendersi magnetica. Per quanto mi riguarda è nel gruppo da tenere sott'occhio.
Poi, ancora, bella la storia. Tratta dall'omonimo libro di Suzanne Collins - che firma anche la sceneggiatura (furba!) -, la vicenda segue il teen drama dei giovani Katniss Everdeen/Lawrence e Peeta Mellark/Josh Hutcherson ("I ragazzi stanno bene", "Aiuto vampiro") nel tentativo di vincere gli spietati Hunger Games del titolo. In un'arena all'aria aperta dovranno sopravvivere alla natura oltre che ai giochetti degli organizzatori dello spettacolo e, peggio di tutto, alla spietata violenza dei compagni di gara, giunti a coppie dai dodici distretti del regno. Vince l'ultimo che rimane vivo.
Interessante anche la spiccata cura dell'esteriore, che definirei quasi d'avanguardia. Colori shock, taglio inusuale, parrucche e barbe dagli innaturali colori, tendenza all'eccentrico. Stranisce, all'inizio, ma poi piace. I costumi di Judianna Makovsky (3 nomination all'Oscar tra cui quella per "Harry Potter e la pietra filosofale") sono d'effetto ed efficaci a delineare il mondo della città di Capitol tra i suoi eccessi e crudeltà.
Chiara anche la critica alla società contemporanea rappresentata tramite il voyeurismo dei cittadini della capitale, unicamente interessati allo show e alla carneficina, ricercando continuamente quella spettacolarità del nuovo che li strappi alla noia delle loro vite. Il film stesso suggerisce che rendendosi più carini o giocandosi le carte di romanticismo, eroismo o, anche, vittimismo, ci si possa accattivare uno spettatore che non aspetta altro che essere ammaliato dal protagonista del televisore. Apparire per sopravvivere e, soprattutto, piacere.
In una specie di 'Grande fratello' mixato al Gladiatore, con un'evidente rimando alla mano che ci governa dall'alto alla Truman Show, "The Hunger Games" produce efficacemente una critica alla società dell'apparire estremizzando le conseguenze che l'invadere la privacy altrui potrebbe provocare. Creare uno show attorno ad una arena dove sta per svolgersi una carneficina di adolescenti è un'idea malsana e fa paura, eppure in un mondo (reale) dove riprendere ciò che sta accadendo col cellulare è più importante che intervenire o essere partecipi, niente è mai da dare per scontato.
Insomma, interessante sotto molti profili, attendo di vedere così si produrrà per il seguito già messo in cantiere. Come per questo primo episodio non ho idea di come si sviluppi la trama e rimango sinceramente in attesa di capire quale delle due ipotesi che ho sviluppato a fine spettacolo riguardo al proseguirsi della trama si avvicinerà di più a ciò che verrà effettivamente narrato. Fino ad allora: "Che la fortuna sia sempre con te".
Ps. Il box office mondiale segna $639,940,781 di incasso a fronte di una spesa di 78 milioni di dollari.
Film 412 - Hunger Games
Film 461 - Hunger Games
Film 541 - Hunger Games
Film 1551 - The Hunger Games
Film 634 e 635 - Hunger Games: la ragazza di fuoco
Film 699 - Hunger Games: La ragazza di fuoco
Film 1171 - The Hunger Games: Catching Fire
Film 1552 - The Hunger Games: Catching Fire
Film 2078 - Hunger Games: La ragazza di fuoco
Film 836 - Hunger Games: il canto della rivolta - Parte I
Film 1176 - The Hunger Games: Mockingjay - Part 1
Film 1056 - Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2
Film 1460 - The Hunger Games: Mockingjay - Part 2
Film 2239 - The Hunger Games: The Ballad of Songbirds & Snakes
Consigli: E' veramente un bel film nel suo genere. Se piacciono le atmosfere alla "1984" di Orwell non può che essere un ottimo esempio moderno del filone. Buon cast (oltre ai già citati protagonisti anche Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Lenny Kravitz, Stanley Tucci, e Donald Sutherland) e trama interessante. Intrattiene a dovere.
Parola chiave: Ghiandaia imitatrice.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
giovedì 31 maggio 2012
mercoledì 23 maggio 2012
Film 411 - The Avengers
Accompagnando padre al cinema a quegli spettacoli che madre si rifiuta di portarlo a vedere #2.
Film 411: "The Avengers" (2012) di Joss Whedon
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: papà
Pensieri: L'impresa di portare al cinema un così alto numero di supereroi non era scontatamente di successo. Al di là del fatto che tutte le pellicole incentrate sui protagonisti di questo "The Avengers" sono stati successi commerciali (giusto "L'incredibile Hulk" con Edward Norton - tra l'altro qui non presente - non era riuscito a sfondare il tetto dei 300milioni di dollari di incasso), non era scontato che questa operazione commerciale risultasse vincente.
Allo stato attuale delle cose, con ogni record di incasso battuto, la storia di Iron Man ($585,174,222 + $623,933,331), Thor ($449.3), Capitan America ($368,608,363) e Hulk ($263,427,551) riuniti per salvare il mondo appare come la gallina delle uova d'oro. Oltre a far pubblicità a tutti i seguiti filmici dei vari eroi qui presenti (c'è un #2 pronto per tutti, tranne che per Hulk e per Iron Man, per cui siamo già al #3), si potrebbe decretare l'inizio di un filone 'reunion' capace da qui a qualche anno di influenzare la cinematografia americana. E di conseguenza la nostra.
Fosse vero che prendere in esame la possibilità di sbattere in un unico film i protagonisti di tante pellicole diverse risulti interessante, si prospetterebbero scenari in cui nessun supereroe sarebbe più al sicuro. Come per tutte le cose, l'eccezione che conferma la regola è solo una e, appunto, è eccezione. Siamo sicuri che mescolando altri ingredienti otterremmo lo stesso buon risultato (avevo sentito voci di un team, presto scongelabile, capitanato da Wolverine...)? In un momento cinematografico in cui i supereroi - dal mantra di Spiderman in poi ("Da grandi poteri derivano grandi responsabilità") - sembrano destinati ad un plebiscito di pubblico e critica, sarebbe comunque il caso di considerare sempre bene in che cosa ci si sta imbarcando.
Il mio scetticismo, è da dire, si è riversato anche su questo moderno esperimento, figlio della penna e della visione del Joss Whedon di "Buffy, l'ammazzavampiri", "Toy story - Il mondo dei giocattoli" e "Alien - La clonazione". Combinando tanti nomi importanti (Robert Downey Jr., Chris Evans, Chris Hemsworth, Gwyneth Paltrow, Jeremy Renner, Mark Ruffalo, Samuel L. Jackson, Scarlett Johansson) c'era il rischio di dimenticarsi di qualcuno di loro o, peggio, di non capire chi fosse il protagonista. Emerge che, tra screzi e lotte alla pari, il Team è davvero il fulcro di questo film. Niente di meglio da chiedere, dal mio punto di vista. Ottima spartizione del numero di scene per tutti, ogni eroe ha la sua giusta collocazione e caratterizzazione e - mai darlo per scontato - la trama fila e non fa perdere interesse. Chiaramente gli effetti speciali la fanno da padrone e, in scontri tanto efficaci quanto rumorosi, si rimane piacevolmente colpiti per il fatto che, per una volta, ciò che ti è promesso da trailer e pubblicità, è esattamente quello che ti viene dato.
Uniti contro il malvagio fratello di Thor, Loki/Tom Hiddleston, che ha deciso di voler sottomettere l'inferiore razza umana, i nostri Avengers si producono in una serie di mirabolanti acrobazie di lotta capaci di tenere incollati al video gli spettatori di qualunque età. Non si tifa per qualcuno in particolare e, anzi, non si vede l'ora che venga davvero costituito questo squadrone speciale delle grandi occasioni.
Troppo scoperta, invece, la carta della motivazione sentimentale per spingere finalmente i vari protagonisti a lavorare per un unico obiettivo. Suggerirlo, invece di dirlo, sarebbe stato più efficace.
Per il resto, a parte qualche figura femminile più rilevante, non manca nulla a "The Avengers" che, anzi, sorprende per non aver giocato come unici assi nella manica cast ed effetti visivi. Promosso.
Ps. $1,186,653,451 di incasso mondiale (ad oggi) e un sequel che è già stato messo in programma. - The Avengers
Film 411 - The Avengers
Film 808 - The Avengers
Film 1568 - The Avengers
Film 930 - Avengers: Age of Ultron
Film 932 - Avengers: Age of Ultron
Film 1177 - Avengers: Age of Ultron
Film 1571 - Avengers: Age of Ultron
Film 1613 - Avengers: Infinity War
Film 1717 - Avengers: Infinity War
Film 1757 - Avengers: Endgame
Film 1792 - Avengers: Endgame
Film 2023 - Avengers: Endgame
- Captain America
Film 695 - Captain America - Il primo vendicatore
Film 1660 - Captain America: The First Avenger
Film 814 - Captain America: The Winter Soldier
Film 1156 - Captain America: Civil War
Film 1395 - Captain America: Civil War
- Thor
Film 268 - Thor
Film 1191 - Thor
Film 1659 - Thor
Film 631 - Thor: The Dark World
Film 1193 - Thor: The Dark World
Film 1447 - Thor: Ragnarok
- Iron Man
Film 543 - Iron Man 2
Film 676 - Iron Man 3
- Ant-Man
Film 1004 - Ant-Man
Film 1195 - Ant-Man
- Doctor Strange
Film 1250 - Doctor Strange
Film 1433 - Doctor Strange
- Spider-Man
Film 1394 - Spider-Man: Homecoming
Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
- Black Panther
Film 1612 - Black Panther
Consigli: Lo rivedrei assolutamente. Anzi, lo rivedrò. E' divertente e si lascia guardare con molta semplicità. E' perfetto per una serata al cinema con gli amici appassionati dei blockbuster americani fatti come si deve.
Parola chiave: Nick Fury.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 411: "The Avengers" (2012) di Joss Whedon
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: papà
Pensieri: L'impresa di portare al cinema un così alto numero di supereroi non era scontatamente di successo. Al di là del fatto che tutte le pellicole incentrate sui protagonisti di questo "The Avengers" sono stati successi commerciali (giusto "L'incredibile Hulk" con Edward Norton - tra l'altro qui non presente - non era riuscito a sfondare il tetto dei 300milioni di dollari di incasso), non era scontato che questa operazione commerciale risultasse vincente.
Allo stato attuale delle cose, con ogni record di incasso battuto, la storia di Iron Man ($585,174,222 + $623,933,331), Thor ($449.3), Capitan America ($368,608,363) e Hulk ($263,427,551) riuniti per salvare il mondo appare come la gallina delle uova d'oro. Oltre a far pubblicità a tutti i seguiti filmici dei vari eroi qui presenti (c'è un #2 pronto per tutti, tranne che per Hulk e per Iron Man, per cui siamo già al #3), si potrebbe decretare l'inizio di un filone 'reunion' capace da qui a qualche anno di influenzare la cinematografia americana. E di conseguenza la nostra.
Fosse vero che prendere in esame la possibilità di sbattere in un unico film i protagonisti di tante pellicole diverse risulti interessante, si prospetterebbero scenari in cui nessun supereroe sarebbe più al sicuro. Come per tutte le cose, l'eccezione che conferma la regola è solo una e, appunto, è eccezione. Siamo sicuri che mescolando altri ingredienti otterremmo lo stesso buon risultato (avevo sentito voci di un team, presto scongelabile, capitanato da Wolverine...)? In un momento cinematografico in cui i supereroi - dal mantra di Spiderman in poi ("Da grandi poteri derivano grandi responsabilità") - sembrano destinati ad un plebiscito di pubblico e critica, sarebbe comunque il caso di considerare sempre bene in che cosa ci si sta imbarcando.
Il mio scetticismo, è da dire, si è riversato anche su questo moderno esperimento, figlio della penna e della visione del Joss Whedon di "Buffy, l'ammazzavampiri", "Toy story - Il mondo dei giocattoli" e "Alien - La clonazione". Combinando tanti nomi importanti (Robert Downey Jr., Chris Evans, Chris Hemsworth, Gwyneth Paltrow, Jeremy Renner, Mark Ruffalo, Samuel L. Jackson, Scarlett Johansson) c'era il rischio di dimenticarsi di qualcuno di loro o, peggio, di non capire chi fosse il protagonista. Emerge che, tra screzi e lotte alla pari, il Team è davvero il fulcro di questo film. Niente di meglio da chiedere, dal mio punto di vista. Ottima spartizione del numero di scene per tutti, ogni eroe ha la sua giusta collocazione e caratterizzazione e - mai darlo per scontato - la trama fila e non fa perdere interesse. Chiaramente gli effetti speciali la fanno da padrone e, in scontri tanto efficaci quanto rumorosi, si rimane piacevolmente colpiti per il fatto che, per una volta, ciò che ti è promesso da trailer e pubblicità, è esattamente quello che ti viene dato.
Uniti contro il malvagio fratello di Thor, Loki/Tom Hiddleston, che ha deciso di voler sottomettere l'inferiore razza umana, i nostri Avengers si producono in una serie di mirabolanti acrobazie di lotta capaci di tenere incollati al video gli spettatori di qualunque età. Non si tifa per qualcuno in particolare e, anzi, non si vede l'ora che venga davvero costituito questo squadrone speciale delle grandi occasioni.
Troppo scoperta, invece, la carta della motivazione sentimentale per spingere finalmente i vari protagonisti a lavorare per un unico obiettivo. Suggerirlo, invece di dirlo, sarebbe stato più efficace.
Per il resto, a parte qualche figura femminile più rilevante, non manca nulla a "The Avengers" che, anzi, sorprende per non aver giocato come unici assi nella manica cast ed effetti visivi. Promosso.
Ps. $1,186,653,451 di incasso mondiale (ad oggi) e un sequel che è già stato messo in programma. - The Avengers
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- Thor
Film 268 - Thor
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Film 631 - Thor: The Dark World
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Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
- Black Panther
Film 1612 - Black Panther
Consigli: Lo rivedrei assolutamente. Anzi, lo rivedrò. E' divertente e si lascia guardare con molta semplicità. E' perfetto per una serata al cinema con gli amici appassionati dei blockbuster americani fatti come si deve.
Parola chiave: Nick Fury.
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martedì 22 maggio 2012
Film 410 - Immortals
Per stare in compagnia.
Film 410: "Immortals" (2011) di Tarsem Singh
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Stesso regista di "Biancaneve" (e stessa costumista) ed evidente rimando al "300" di Snyder, "Immortals" è una pellicola visivamente interessante che, però, non aggiunge nulla di nuovo al panorama cinematografico contemporaneo.
Lo studio stilistico che sta dietro i costumi (della recentissimamente scomparsa Eiko Ishioka) rende la suggestione visiva piacevole, specialmente perchè si osano scelte radicalmente inusuali per un film che si ispira al mito greco. Non mancano molti effetti speciali e un sacco di duelli all'ultimo sangue. E' molto vicino, in effetti, anche alle pellicole "Scontro tra titani" e "La furia dei titani", sia per via dell'argomento che per il tipo di produzione commerciale che rappresenta. Tra muscolosissimi protagonisti (Henry Cavill, Stephen Dorff, Kellan Lutz), cattivissimi antagonisti (Mickey Rourke) ed esotiche bellezze (Freida Pinto) si snodano le vicende di Teseo, gli dèi improvvisamente mortali e litigiosi e dei titani tanto simili a dei mostriciattoli psicotici.
A livello di visione tutto fila, c'è ritmo e un tocco di stramberia, quanto basta per fare in modo che la pellicola rimanga quantomeno impressa in chi sta guardando. Chiaramente non ci si trova di fronte ad un capolavoro e la trama è quello che è, però considerando che si tratta di una produzione USA (che sappiamo gestire sempre piuttosto liberamente l'input narrativo da cui attinge per le pellicole) l'approccio mi pare comunque positivo, non fosse per il solo fatto di tentare una rappresentazione dei costumi indipendende dal solito immaginario che si lega a film come questi.
Non è un capolavoro, ma si lascia guardare.
Consigli: E' un buon intrattenimento per chi ha voglia di passare una serata tranquilla in compagnia di un film leggero e scacciapensieri.
Parola chiave: Arco di Epiro.
Trailer
Ric
Film 410: "Immortals" (2011) di Tarsem Singh
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Stesso regista di "Biancaneve" (e stessa costumista) ed evidente rimando al "300" di Snyder, "Immortals" è una pellicola visivamente interessante che, però, non aggiunge nulla di nuovo al panorama cinematografico contemporaneo.
Lo studio stilistico che sta dietro i costumi (della recentissimamente scomparsa Eiko Ishioka) rende la suggestione visiva piacevole, specialmente perchè si osano scelte radicalmente inusuali per un film che si ispira al mito greco. Non mancano molti effetti speciali e un sacco di duelli all'ultimo sangue. E' molto vicino, in effetti, anche alle pellicole "Scontro tra titani" e "La furia dei titani", sia per via dell'argomento che per il tipo di produzione commerciale che rappresenta. Tra muscolosissimi protagonisti (Henry Cavill, Stephen Dorff, Kellan Lutz), cattivissimi antagonisti (Mickey Rourke) ed esotiche bellezze (Freida Pinto) si snodano le vicende di Teseo, gli dèi improvvisamente mortali e litigiosi e dei titani tanto simili a dei mostriciattoli psicotici.
A livello di visione tutto fila, c'è ritmo e un tocco di stramberia, quanto basta per fare in modo che la pellicola rimanga quantomeno impressa in chi sta guardando. Chiaramente non ci si trova di fronte ad un capolavoro e la trama è quello che è, però considerando che si tratta di una produzione USA (che sappiamo gestire sempre piuttosto liberamente l'input narrativo da cui attinge per le pellicole) l'approccio mi pare comunque positivo, non fosse per il solo fatto di tentare una rappresentazione dei costumi indipendende dal solito immaginario che si lega a film come questi.
Non è un capolavoro, ma si lascia guardare.
Consigli: E' un buon intrattenimento per chi ha voglia di passare una serata tranquilla in compagnia di un film leggero e scacciapensieri.
Parola chiave: Arco di Epiro.
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lunedì 21 maggio 2012
Film 409 - Mission: Impossible - Protocollo Fantasma
Si torna al film adrenalinico carico di ritmo e suspance...
Film 409: "Mission: Impossible - Protocollo Fantasma" (2011) di Brad Bird
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: E Tom non si arrende! La sua stella un po' offuscata tenta il riscatto con il quarto episodio del suo personaggio cinematografico più famoso: Ethan Hunt. E ci riesce.
Un po' come seguendo il mantra della Ventura, credendoci sempre e non arrendendosi mai pare che Tom sia riuscito finalmente a tornare in favore di una fortuna che da un po' sembrava avergli voltato le spalle. Dopo salti su divani, particolarità made in Scientology e una serie di pellicole non fortunatissime ("Leoni per agnelli", "Operazione Valchiria", "Innocenti bugie"), sembrava non fosse più capace di brillare come si richiede ad una stella di Hollywood. E invece "Mission: Impossible - Ghost Protocol" funziona e incassa $693,054,071, il più alto guadagno al botteghino dell'intera saga (il peggiore è stato il terzo, arrivando a quasi 400milioni).
Inutile riassumere una trama carica di intrighi e voltagabbana, basti sapere che come al solito la missione sarà ricca di pericoli e scenografici svolgimenti con quel tocco alla James Bond che fa sempre figo in un film del genere. Da un tono, regala sex appeal e poi passa sempre per 'un classico'. Chiaramente Bond qui non c'entra niente, Hunt-Cruise sono più avvezzi alla scalata di grattacieli che allo spionaggio con pistola e silenziatore, ma il risultato è omogeneo e piuttosto riuscito. Il tutto pare non soffrire della crisi del quarto episodio e, forse, in un periodo in cui le pellicole di genere spari&adrenalina non sembrano particolari gioielli, un ritorno al buon caro vecchio classico "Mission: Impossible" può dare una certa sicurezza ad un pubblico che non sa più verso chi dirottarsi. Cruise è sempre stato capace di regalare alle folle quel brivido pazzo di chi non utilizza controfigure e si gioca la parte buttandosi nel vuoto, quindi anche questo probabilmente ha contribuito ad un successo su cui non in molti avrebbero scommesso. Da aggiungere, anche, che la stagione scorsa non è stata particolarmente prolifica di capolavori, quindi sicuramente c'è stato chi se ne è avvantaggiato.
Di fatto la pellicola scorre liscia, c'è anche una spiegazione familiare riguardo ad Hunt che dovrebbe piacere agli appassionati, in più il cast di comprimari sa difendersi bene: Simon Pegg ("Hot Fuzz", "Paul", l'unico del cast ad aver partecipato anche al precedente "Mission: Impossible III"), Jeremy Renner ("The Avengers", due nomination all'Oscar per "The Hurt Locker" e "The Town"), Paula Patton ("Precious"), Léa Seydoux ("Robin Hood", "Midnight in Paris"), Josh Holloway ("Lost"). Tutto sommato è un buon quarto capitolo che intrattiene a dovere.
Film 1005 - Mission: Impossible
Film 1027 - Mission: Impossible II
Film 1049 - Mission: Impossible III
Film 409 - Mission: Impossible - Protocollo Fantasma
Film 1058 - Mission: Impossible - Protocollo fantasma
Film 1012 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1206 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1672 - Mission: Impossible - Fallout
Film 1747 - Mission: Impossible - Fallout
Film 2205 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One
Consigli: Chiaramente per i fan della saga è imperdibile, ma si lascia guardare anche da chi non ha troppa confidenza con lo spericolato Ethan Hunt. Divertente.
Parola chiave: Cobalt.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 409: "Mission: Impossible - Protocollo Fantasma" (2011) di Brad Bird
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: E Tom non si arrende! La sua stella un po' offuscata tenta il riscatto con il quarto episodio del suo personaggio cinematografico più famoso: Ethan Hunt. E ci riesce.
Un po' come seguendo il mantra della Ventura, credendoci sempre e non arrendendosi mai pare che Tom sia riuscito finalmente a tornare in favore di una fortuna che da un po' sembrava avergli voltato le spalle. Dopo salti su divani, particolarità made in Scientology e una serie di pellicole non fortunatissime ("Leoni per agnelli", "Operazione Valchiria", "Innocenti bugie"), sembrava non fosse più capace di brillare come si richiede ad una stella di Hollywood. E invece "Mission: Impossible - Ghost Protocol" funziona e incassa $693,054,071, il più alto guadagno al botteghino dell'intera saga (il peggiore è stato il terzo, arrivando a quasi 400milioni).
Inutile riassumere una trama carica di intrighi e voltagabbana, basti sapere che come al solito la missione sarà ricca di pericoli e scenografici svolgimenti con quel tocco alla James Bond che fa sempre figo in un film del genere. Da un tono, regala sex appeal e poi passa sempre per 'un classico'. Chiaramente Bond qui non c'entra niente, Hunt-Cruise sono più avvezzi alla scalata di grattacieli che allo spionaggio con pistola e silenziatore, ma il risultato è omogeneo e piuttosto riuscito. Il tutto pare non soffrire della crisi del quarto episodio e, forse, in un periodo in cui le pellicole di genere spari&adrenalina non sembrano particolari gioielli, un ritorno al buon caro vecchio classico "Mission: Impossible" può dare una certa sicurezza ad un pubblico che non sa più verso chi dirottarsi. Cruise è sempre stato capace di regalare alle folle quel brivido pazzo di chi non utilizza controfigure e si gioca la parte buttandosi nel vuoto, quindi anche questo probabilmente ha contribuito ad un successo su cui non in molti avrebbero scommesso. Da aggiungere, anche, che la stagione scorsa non è stata particolarmente prolifica di capolavori, quindi sicuramente c'è stato chi se ne è avvantaggiato.
Di fatto la pellicola scorre liscia, c'è anche una spiegazione familiare riguardo ad Hunt che dovrebbe piacere agli appassionati, in più il cast di comprimari sa difendersi bene: Simon Pegg ("Hot Fuzz", "Paul", l'unico del cast ad aver partecipato anche al precedente "Mission: Impossible III"), Jeremy Renner ("The Avengers", due nomination all'Oscar per "The Hurt Locker" e "The Town"), Paula Patton ("Precious"), Léa Seydoux ("Robin Hood", "Midnight in Paris"), Josh Holloway ("Lost"). Tutto sommato è un buon quarto capitolo che intrattiene a dovere.
Film 1005 - Mission: Impossible
Film 1027 - Mission: Impossible II
Film 1049 - Mission: Impossible III
Film 409 - Mission: Impossible - Protocollo Fantasma
Film 1058 - Mission: Impossible - Protocollo fantasma
Film 1012 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1206 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1672 - Mission: Impossible - Fallout
Film 1747 - Mission: Impossible - Fallout
Film 2205 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One
Consigli: Chiaramente per i fan della saga è imperdibile, ma si lascia guardare anche da chi non ha troppa confidenza con lo spericolato Ethan Hunt. Divertente.
Parola chiave: Cobalt.
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#HollywoodCiak
Bengi
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Brad Bird,
Jeremy Renner,
Josh Holloway,
Léa Seydoux,
Mission: Impossible,
Mission: Impossible - Ghost Protocol,
Mission: Impossible - Protocollo Fantasma,
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sequel,
Simon Pegg,
Tom Cruise
giovedì 17 maggio 2012
Film 408 - Battleship
Accompagnando padre al cinema a quegli spettacoli che madre si rifiuta di portarlo a vedere #1.
Film 408: "Battleship" (2012) di Peter Berg
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: papà
Pensieri: E così anche Battaglia Navale si è accaparrato il suo film. Un gioco che fa da spunto ad una pellicola con un budget colossale ($209 milioni) che - si spera - avrà lo stesso richiamo di pubblico dei fortunati "Transformers", sempre della Hasbro. Eppure, io che sono fan del genere 'spacchiamo-tutto-per-principio', non ho trovato la stessa carica motivatrice del primo film con Shia LaBeouf.
Pongo subito una domanda: si può trarre da un gioco così poco stimolante una pellicola che ne catturi l'essenza ma sia capace di catapultare lo spettatore in una storia che valga la pena di essere guardata?
Come tutti sappiamo questo tipo di prodotto non rimane negli annali per particolari prove artistiche, attoriali o di sceneggiatura elaborata. Si punta (bisogna per forza!) su effetti speciali, coinvolgimento del pubblico al centro dell'azione, battute ad effetto ed adrenalina come se piovesse. Tutto questo per buona parte di "Battleship" manca.
C'è molto preludio preparatorio, come se chi scrive volesse giustificare a chi guarda le scelte di sceneggiatura, certamente poco realistiche, ma che, all'interno di una storia come questa, non lasciano perplesso nessuno. Invece di perderci in una finta caratterizzazione dei personaggi con, addirittura!, il sacrificio di uno di questi (Alexander Skarsgård) per dare spinta e motivazione al protagonista (Taylor Kitsch), si poteva tranquillamente giocare meno di psicologia e pigiare più consapevolmente sull'acceleratore adrenalinico. Non si carbura mai - fino alla fine - e quando è proprio il momento di spaccare tutto, chi c'è a bordo della nave? I veterani della Marina. Ora, con tutto il rispetto, ma davvero siamo arrivati al punto che per salvare la Terra dagli alieni siamo talmente alla frutta da rispolverare il cliché dell'eterna devozione e, soprattutto, dell'estrema superiorità delle passate generazioni - quelle coi coglioni, per intendersi - su quella di oggi? La nave stessa su cui si svolge l'ultimo combattimento è una della vecchia flotta riconvertita a museo. Ecco, forse qui dovrei fermarmi e pormi la domanda: non è che questa pellicola è già 'datata' al momento dell'uscita sul mercato? Cosa c'è di nuovo, esattamente? Nessun elemento particolare. Abbiamo gli alieni, la battaglia estrema per difendere il Pianeta, il protagonista che non vuole assumersi le sue responsabilità (eterno Peter Pan), la bellona di turno con il padre autoritario (e Superiore del protagonista), la ragazza di colore tosta quanto i colleghi uomini e bianchi (l'inarrestabile popstar Rihanna) e si potrebbe continuare tra un cliché da blockbuster e l'altro. Quindi torno a sopra: perchè porsi tanti scrupoli per dare un inizio più plausibilmente non scontato possibile, per poi giocarsi così male le proprie carte? E perchè, aggiungo, scegliere un protagonista tanto insipido da farsi mettere in ombra dalla novellina Rihanna?
Poi, per carità, gli effetti speciali son ben realizzati ed effettivamente la scena finale dello scontro si lascia guardare con un certo interesse, quindi niente di male a voler perdere due buone ore del proprio tempo per distrarsi con questa sfida in mare tra i buoni marinai dalla divisa immacolata e i cattivi alieni dalla scura armatura. Basta sapere a cosa si sta andando incontro.
Ps. In America il film uscirà questo venerdì (18 maggio), mentre nel resto del mondo la pellicola ha già dato i suoi frutti: $215,300,000. Ora bisogna aspettare il weekend per capire se "The Avengers" riuscirà a rimanere in vetta o se, invece, cederà il passo a "Battleship" e, chiaramente, in quale misura. Che lo scontro abbia inizio.
Consigli: Chi apprezza i film tratti dai prodotti Hasbro (Transformers e G.I. Joe) godrà sicuramente del piacere di seguire anche questo 'ludico' appuntamento. Anche i fan di Rihanna potranno giovare della presenza della loro beniamina nei panni di attrice nemmeno troppo pessima. Infine chi ama effetti speciali e bombardamenti alquanto rumorosi non resterà deluso. Per tutti quelli che, invece, non hanno un motivo particolare per vedere "Battleship", sappiano che non è esattamente un capolavoro.
Parola chiave: Fotosensibilità.
Trailer
Ric
Film 408: "Battleship" (2012) di Peter Berg
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: papà
Pensieri: E così anche Battaglia Navale si è accaparrato il suo film. Un gioco che fa da spunto ad una pellicola con un budget colossale ($209 milioni) che - si spera - avrà lo stesso richiamo di pubblico dei fortunati "Transformers", sempre della Hasbro. Eppure, io che sono fan del genere 'spacchiamo-tutto-per-principio', non ho trovato la stessa carica motivatrice del primo film con Shia LaBeouf.
Pongo subito una domanda: si può trarre da un gioco così poco stimolante una pellicola che ne catturi l'essenza ma sia capace di catapultare lo spettatore in una storia che valga la pena di essere guardata?
Come tutti sappiamo questo tipo di prodotto non rimane negli annali per particolari prove artistiche, attoriali o di sceneggiatura elaborata. Si punta (bisogna per forza!) su effetti speciali, coinvolgimento del pubblico al centro dell'azione, battute ad effetto ed adrenalina come se piovesse. Tutto questo per buona parte di "Battleship" manca.
C'è molto preludio preparatorio, come se chi scrive volesse giustificare a chi guarda le scelte di sceneggiatura, certamente poco realistiche, ma che, all'interno di una storia come questa, non lasciano perplesso nessuno. Invece di perderci in una finta caratterizzazione dei personaggi con, addirittura!, il sacrificio di uno di questi (Alexander Skarsgård) per dare spinta e motivazione al protagonista (Taylor Kitsch), si poteva tranquillamente giocare meno di psicologia e pigiare più consapevolmente sull'acceleratore adrenalinico. Non si carbura mai - fino alla fine - e quando è proprio il momento di spaccare tutto, chi c'è a bordo della nave? I veterani della Marina. Ora, con tutto il rispetto, ma davvero siamo arrivati al punto che per salvare la Terra dagli alieni siamo talmente alla frutta da rispolverare il cliché dell'eterna devozione e, soprattutto, dell'estrema superiorità delle passate generazioni - quelle coi coglioni, per intendersi - su quella di oggi? La nave stessa su cui si svolge l'ultimo combattimento è una della vecchia flotta riconvertita a museo. Ecco, forse qui dovrei fermarmi e pormi la domanda: non è che questa pellicola è già 'datata' al momento dell'uscita sul mercato? Cosa c'è di nuovo, esattamente? Nessun elemento particolare. Abbiamo gli alieni, la battaglia estrema per difendere il Pianeta, il protagonista che non vuole assumersi le sue responsabilità (eterno Peter Pan), la bellona di turno con il padre autoritario (e Superiore del protagonista), la ragazza di colore tosta quanto i colleghi uomini e bianchi (l'inarrestabile popstar Rihanna) e si potrebbe continuare tra un cliché da blockbuster e l'altro. Quindi torno a sopra: perchè porsi tanti scrupoli per dare un inizio più plausibilmente non scontato possibile, per poi giocarsi così male le proprie carte? E perchè, aggiungo, scegliere un protagonista tanto insipido da farsi mettere in ombra dalla novellina Rihanna?
Poi, per carità, gli effetti speciali son ben realizzati ed effettivamente la scena finale dello scontro si lascia guardare con un certo interesse, quindi niente di male a voler perdere due buone ore del proprio tempo per distrarsi con questa sfida in mare tra i buoni marinai dalla divisa immacolata e i cattivi alieni dalla scura armatura. Basta sapere a cosa si sta andando incontro.
Ps. In America il film uscirà questo venerdì (18 maggio), mentre nel resto del mondo la pellicola ha già dato i suoi frutti: $215,300,000. Ora bisogna aspettare il weekend per capire se "The Avengers" riuscirà a rimanere in vetta o se, invece, cederà il passo a "Battleship" e, chiaramente, in quale misura. Che lo scontro abbia inizio.
Consigli: Chi apprezza i film tratti dai prodotti Hasbro (Transformers e G.I. Joe) godrà sicuramente del piacere di seguire anche questo 'ludico' appuntamento. Anche i fan di Rihanna potranno giovare della presenza della loro beniamina nei panni di attrice nemmeno troppo pessima. Infine chi ama effetti speciali e bombardamenti alquanto rumorosi non resterà deluso. Per tutti quelli che, invece, non hanno un motivo particolare per vedere "Battleship", sappiano che non è esattamente un capolavoro.
Parola chiave: Fotosensibilità.
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mercoledì 16 maggio 2012
Film 407 - Che fine ha fatto Baby Jane?
Per una serata... di pazzia!
Film 407: "Che fine ha fatto Baby Jane?" (1962) di Robert Aldrich
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea
Pensieri: Una storia di psicopatiche che così torbida negli anni 60 proprio non te la aspetti! Due sorelle che non riescono a condividere gli spazi e finiscono per essere l'una la rovina dell'altra tanto da giungere a livelli di pazzia. Detta così sembra esaltante, ma ammetto che non ho apprezzato fino in fondo.
Al di là delle due grandi attrici che tengono la scena (Bette Davis e Joan Crawford, piuttosto rissose sul set, a quanto pare) e che sicuramente riescono a catalizzare lo sguardo dello spettatore ogni secondo della pellicola (134 minuti), una volta terminata la visione si rimane un po' perplessi. Direi che questa sensazione nasce più da un diverso approccio odierno a pellicole di genere psicoticho-claustrofobico e, dunque, uno sguardo più "giovane" subisce sicuramente la lentezza di certi tempi (morti) talvolta pesanti. Risulta incomprensibile anche l'eccessivo buonismo della sorella Blanche/Crawford e, soprattutto, l'improvvisa ingenuità della cameriera Elvira che prima è sempre sull'attenti ad osservare la sorella pazza, poi si fa fregare alla prima bugia che Jane/Davis le racconta.
Personalmente ho trovato più fastidiose queste ultime incongruità piuttosto che una dilatazione temporale di un racconto che poteva certamente essere più efficace con qualche decisa sforbiciata qua e là. Naturalmente all'epoca la suspance si creava in modo differente. Aggiungo che ho trovato spaventoso il trucco, sia perchè rendeva le due attrici mostruose, sia perchè non sempre risulta efficace.
Comunque, chiaramente solo per il fatto che due attrici di questa portata si siano prestate a due ruoli così estremi rende "What Ever Happened to Baby Jane?" un cult assolutamente da vedere almeno una volta nella vita. Però, ammetto, le mie altissime aspettative non sono state in pieno soddisfatte.
Ps. 5 candidature agli Oscar e una statuetta per i Migliori costumi (bianco e nero).
Consigli: Cult e da vedere per le due grandi attrici che vi recitano dato che, tra l'altro, se ne sono fatte di tutti i colori anche nella vita.
Parola chiave: Gelosia.
Trailer
Ric
Film 407: "Che fine ha fatto Baby Jane?" (1962) di Robert Aldrich
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea
Pensieri: Una storia di psicopatiche che così torbida negli anni 60 proprio non te la aspetti! Due sorelle che non riescono a condividere gli spazi e finiscono per essere l'una la rovina dell'altra tanto da giungere a livelli di pazzia. Detta così sembra esaltante, ma ammetto che non ho apprezzato fino in fondo.
Al di là delle due grandi attrici che tengono la scena (Bette Davis e Joan Crawford, piuttosto rissose sul set, a quanto pare) e che sicuramente riescono a catalizzare lo sguardo dello spettatore ogni secondo della pellicola (134 minuti), una volta terminata la visione si rimane un po' perplessi. Direi che questa sensazione nasce più da un diverso approccio odierno a pellicole di genere psicoticho-claustrofobico e, dunque, uno sguardo più "giovane" subisce sicuramente la lentezza di certi tempi (morti) talvolta pesanti. Risulta incomprensibile anche l'eccessivo buonismo della sorella Blanche/Crawford e, soprattutto, l'improvvisa ingenuità della cameriera Elvira che prima è sempre sull'attenti ad osservare la sorella pazza, poi si fa fregare alla prima bugia che Jane/Davis le racconta.
Personalmente ho trovato più fastidiose queste ultime incongruità piuttosto che una dilatazione temporale di un racconto che poteva certamente essere più efficace con qualche decisa sforbiciata qua e là. Naturalmente all'epoca la suspance si creava in modo differente. Aggiungo che ho trovato spaventoso il trucco, sia perchè rendeva le due attrici mostruose, sia perchè non sempre risulta efficace.
Comunque, chiaramente solo per il fatto che due attrici di questa portata si siano prestate a due ruoli così estremi rende "What Ever Happened to Baby Jane?" un cult assolutamente da vedere almeno una volta nella vita. Però, ammetto, le mie altissime aspettative non sono state in pieno soddisfatte.
Ps. 5 candidature agli Oscar e una statuetta per i Migliori costumi (bianco e nero).
Consigli: Cult e da vedere per le due grandi attrici che vi recitano dato che, tra l'altro, se ne sono fatte di tutti i colori anche nella vita.
Parola chiave: Gelosia.
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giovedì 10 maggio 2012
MTV Movie Award 2012: le nominations
Il 3 giugno presso il Gibson Amphitheatre di Los Angeles si terranno, a 20 anni dall'esordio della manifestazione, gli MTV Movie Awards presentati dall'ex marito di Katy Perry, Russell Brand.
I premi di Mtv, piuttosto popolari in America, eleggono solitamente quelle produzioni commerciali di grande richiamo per il pubblico permettendo a quest'ultimo, tra l'altro, di votare i nominati. Ecco, quindi, che sbucano categorie improbabili come Best On-Screen Dirtbag, Best Gut-Wrenching Performance o Best On-Screen Transformation che colpiscono facilmente l'immaginario dello spettatore medio o teen made in USA.
Grandi vincitori nelle scorse edizioni, Kristen Stewart e Robert Pattinson quest'anno concorrono solamente per la categoria Miglior bacio, simbolo forte di un certo cambiamento di costume (alias Edward & Bella ci avete sfiancato). Grandi protagonisti sono, invece, film come "Hunger Games", "Harry Potter e i doni della morte: Parte 2", "The Help", "Le amiche della sposa" e "21 Jump Street".
Da capire, infine, se sia un errore del sito IMDb.com (che elenca le categorie della manifestazione in maniera duplicata e quindi doppia) o se sia già stata annunciata la vincita di Bryce Dallas Howard per "The Help" nella categoria - italianizzando - Miglior Performance Torcibudella. Visti gli altri in nomination, direi che è probabilmente un'altra svista del famoso database cinematografico.
Tra meno di un mese la cerimonia di premiazione ci dirà, tra una gag e un red carpet, chi saranno i veri trionfatori dell'edizione di quest'anno.
MTV Movie Award 2012
FILM DELL’ANNO
"Le amiche della sposa"
"Hunger Games"
"Harry Potter e i doni della morte – Parte 2"
"The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1"
"The Help"
MIGLIORE ATTRICE
Emma Stone – "Crazy, Stupid, Love"
Emma Watson – "Harry Potter e i doni della morte – Parte 2"
Jennifer Lawrence – "Hunger Games"
Kristen Wiig – "Le amiche della sposa"
Rooney Mara – "Millennium – Uomini che odiano le donne"
MIGLIOR ATTORE
Channing Tatum – "La memoria del cuore"
Daniel Radcliffe – "Harry Potter e i doni della morte – Parte 2"
Joseph Gordon-Levitt – "50/50"
Josh Hutcherson – "Hunger Games"
Ryan Gosling – "Drive"
PERFORMANCE D’ESORDIO
Elle Fanning – "Super 8"
Melissa McCarthy – "Le amiche della sposa"
Liam Hemsworth – "Hunger Games"
Rooney Mara – "Millennium – Uomini che odiano le donne"
Shailene Woodley – "Paradiso amaro"
MIGLIOR INTERPRETAZIONE COMICA
Jonah Hill – "21 Jump Street"
Kristen Wiig – "Le amiche della sposa"
Melissa McCarthy – "Le amiche della sposa"
Oliver Cooper – "Project X"
Zach Galifianakis – "Una notte da leoni 2"
MIGLIOR CAST
"21 Jump Street" – Jonah Hill, Channing Tatum, Ice Cube, Dave Franco, Ellie Kemper, Brie Larson
"Le amiche della sposa" – Kristen Wiig, Maya Rudolph, Rose Byrne, Melissa McCarthy, Wendi McLendon-Covey, Ellie Kemper
"Harry Potter e i doni della morte: Parte 2" – Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Tom Felton
"The Help" – Emma Stone, Viola Davis, Octavia Spencer, Bryce Dallas Howard, Jessica Chastain
"Hunger Games" – Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Elizabeth Banks, Woody Harrelson, Lenny Kravitz
MIGLIOR TRASFORMAZIONE SULLO SCHERMO
Collin Farrell – "Come ammazzare il capo… e vivere felici"
Elizabeth Banks – "Hunger Games"
Johnny Depp – "21 Jump Street"
Michelle Williams – "Marilyn"
Rooney Mara – "Millennium – Uomini che odiano le donne"
MIGLIOR COMBATTIMENTO
Channing Tatum & Jonah Hill vs. Kid Gang – "21 Jump Street"
Daniel Radcliffe vs. Ralph Fiennes – "Harry Potter e i doni della morte: Parte 2"
Jennifer Lawrence & Josh Hutcherson vs. Alexander Ludwig – "Hunger Games"
Tom Cruise vs. Michael Nyqvist – "Mission Impossible: Protocollo fantasma"
Tom Hardy vs. Joel Edgerton – "Warrior"
MIGLIOR BACIO
Channing Tatum & Rachel McAdams – "La memoria del cuore"
Jennifer Lawrence & Josh Hutcherson – "Hunger Games"
Robert Pattinson & Kristen Stewart – "The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1"
Rupert Grint & Emma Watson – "Harry Potter e i doni della morte: Parte 2"
Ryan Gosling & Emma Stone – "Crazy, Stupid, Love"
MIGLIOR PERFORMANCE TORCI-BUDELLA
"21 Jump Street" – Jonah Hill & Rob Riggle
"Le amiche della sposa" – Kristen Wiig, Maya Rudolph, Rose Byrne, Melissa McCarthy, Wendi McLendon-Covey and Ellie Kemper
"Drive" – Ryan Gosling
"The Help" – Bryce Dallas Howard
"Mission Impossible: Protocollo fantasma" – Tom Cruise
MIGLIOR FARABUTTO
Bryce Dallas Howard – "The Help"
Collin Farrell – "Come ammazzare il capo… e vivere felici"
Jennifer Aniston – "Come ammazzare il capo… e vivere felici"
Jon Hamm – "Le amiche della sposa"
Oliver Cooper – "Project X"
MIGLIORI MUSICHE
The Devil is in the Details Chemical Brothers – "Hanna"
Impossible Figurine – "Like Crazy"
Party Rock Anthem LMFAO – "21 Jump Street"
Pursuit of Happiness Kid Cudi (Steve Aoki Remix) – "Project X"
A Real Hero College w/Electric Youth – "Drive"
Ric
I premi di Mtv, piuttosto popolari in America, eleggono solitamente quelle produzioni commerciali di grande richiamo per il pubblico permettendo a quest'ultimo, tra l'altro, di votare i nominati. Ecco, quindi, che sbucano categorie improbabili come Best On-Screen Dirtbag, Best Gut-Wrenching Performance o Best On-Screen Transformation che colpiscono facilmente l'immaginario dello spettatore medio o teen made in USA.
Grandi vincitori nelle scorse edizioni, Kristen Stewart e Robert Pattinson quest'anno concorrono solamente per la categoria Miglior bacio, simbolo forte di un certo cambiamento di costume (alias Edward & Bella ci avete sfiancato). Grandi protagonisti sono, invece, film come "Hunger Games", "Harry Potter e i doni della morte: Parte 2", "The Help", "Le amiche della sposa" e "21 Jump Street".
Da capire, infine, se sia un errore del sito IMDb.com (che elenca le categorie della manifestazione in maniera duplicata e quindi doppia) o se sia già stata annunciata la vincita di Bryce Dallas Howard per "The Help" nella categoria - italianizzando - Miglior Performance Torcibudella. Visti gli altri in nomination, direi che è probabilmente un'altra svista del famoso database cinematografico.
Tra meno di un mese la cerimonia di premiazione ci dirà, tra una gag e un red carpet, chi saranno i veri trionfatori dell'edizione di quest'anno.
MTV Movie Award 2012
FILM DELL’ANNO
"Le amiche della sposa"
"Hunger Games"
"Harry Potter e i doni della morte – Parte 2"
"The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1"
"The Help"
MIGLIORE ATTRICE
Emma Stone – "Crazy, Stupid, Love"
Emma Watson – "Harry Potter e i doni della morte – Parte 2"
Jennifer Lawrence – "Hunger Games"
Kristen Wiig – "Le amiche della sposa"
Rooney Mara – "Millennium – Uomini che odiano le donne"
MIGLIOR ATTORE
Channing Tatum – "La memoria del cuore"
Daniel Radcliffe – "Harry Potter e i doni della morte – Parte 2"
Joseph Gordon-Levitt – "50/50"
Josh Hutcherson – "Hunger Games"
Ryan Gosling – "Drive"
PERFORMANCE D’ESORDIO
Elle Fanning – "Super 8"
Melissa McCarthy – "Le amiche della sposa"
Liam Hemsworth – "Hunger Games"
Rooney Mara – "Millennium – Uomini che odiano le donne"
Shailene Woodley – "Paradiso amaro"
MIGLIOR INTERPRETAZIONE COMICA
Jonah Hill – "21 Jump Street"
Kristen Wiig – "Le amiche della sposa"
Melissa McCarthy – "Le amiche della sposa"
Oliver Cooper – "Project X"
Zach Galifianakis – "Una notte da leoni 2"
MIGLIOR CAST
"21 Jump Street" – Jonah Hill, Channing Tatum, Ice Cube, Dave Franco, Ellie Kemper, Brie Larson
"Le amiche della sposa" – Kristen Wiig, Maya Rudolph, Rose Byrne, Melissa McCarthy, Wendi McLendon-Covey, Ellie Kemper
"Harry Potter e i doni della morte: Parte 2" – Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Tom Felton
"The Help" – Emma Stone, Viola Davis, Octavia Spencer, Bryce Dallas Howard, Jessica Chastain
"Hunger Games" – Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Elizabeth Banks, Woody Harrelson, Lenny Kravitz
MIGLIOR TRASFORMAZIONE SULLO SCHERMO
Collin Farrell – "Come ammazzare il capo… e vivere felici"
Elizabeth Banks – "Hunger Games"
Johnny Depp – "21 Jump Street"
Michelle Williams – "Marilyn"
Rooney Mara – "Millennium – Uomini che odiano le donne"
MIGLIOR COMBATTIMENTO
Channing Tatum & Jonah Hill vs. Kid Gang – "21 Jump Street"
Daniel Radcliffe vs. Ralph Fiennes – "Harry Potter e i doni della morte: Parte 2"
Jennifer Lawrence & Josh Hutcherson vs. Alexander Ludwig – "Hunger Games"
Tom Cruise vs. Michael Nyqvist – "Mission Impossible: Protocollo fantasma"
Tom Hardy vs. Joel Edgerton – "Warrior"
MIGLIOR BACIO
Channing Tatum & Rachel McAdams – "La memoria del cuore"
Jennifer Lawrence & Josh Hutcherson – "Hunger Games"
Robert Pattinson & Kristen Stewart – "The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1"
Rupert Grint & Emma Watson – "Harry Potter e i doni della morte: Parte 2"
Ryan Gosling & Emma Stone – "Crazy, Stupid, Love"
MIGLIOR PERFORMANCE TORCI-BUDELLA
"21 Jump Street" – Jonah Hill & Rob Riggle
"Le amiche della sposa" – Kristen Wiig, Maya Rudolph, Rose Byrne, Melissa McCarthy, Wendi McLendon-Covey and Ellie Kemper
"Drive" – Ryan Gosling
"The Help" – Bryce Dallas Howard
"Mission Impossible: Protocollo fantasma" – Tom Cruise
MIGLIOR FARABUTTO
Bryce Dallas Howard – "The Help"
Collin Farrell – "Come ammazzare il capo… e vivere felici"
Jennifer Aniston – "Come ammazzare il capo… e vivere felici"
Jon Hamm – "Le amiche della sposa"
Oliver Cooper – "Project X"
MIGLIORI MUSICHE
The Devil is in the Details Chemical Brothers – "Hanna"
Impossible Figurine – "Like Crazy"
Party Rock Anthem LMFAO – "21 Jump Street"
Pursuit of Happiness Kid Cudi (Steve Aoki Remix) – "Project X"
A Real Hero College w/Electric Youth – "Drive"
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The Help,
Tom Cruise
mercoledì 9 maggio 2012
David di Donatello 2012: i vincitori
A pochissimo dall'annuncio delle nomination, ecco la lista di vincitori dei David di Donatello 2012.
Premi distribuiti abbastanza equamente e un vincitore su tutti: "Cesare deve morire".
Miglior film
"Cesare deve morire"
Migliore regista
Paolo TAVIANI, Vittorio TAVIANI
"Cesare deve morire"
Migliore regista esordiente
Francesco BRUNI
"Scialla! (Stai sereno)"
Migliore sceneggiatura
Paolo SORRENTINO, Umberto CONTARELLO
"This Must Be the Place"
Migliore produttore
Grazia VOLPI per "Cesare deve morire"
Migliore attrice protagonista
Zhao TAO
"Io sono Li"
Migliore attore protagonista
Michel PICCOLI
"Habemus Papam"
Migliore attrice non protagonista
Michela CESCON
"Romanzo di una strage"
Migliore attore non protagonista
Pierfrancesco FAVINO
"Romanzo di una strage"
Migliore direttore della fotografia
Luca BIGAZZI
"This Must Be the Place"
Migliore musicista
David BYRNE
"This Must Be the Place"
Migliore canzone originale
"IF IT FALLS, IT FALLS" musica di David BYRNE, testi di Will OLDHAM, interpretata da Michael BRUNNOCK
"This Must Be the Place"
Migliore scenografo
Paola BIZZARRI
"Habemus Papam"
Migliore costumista
Lina NERLI TAVIANI
"Habemus Papam"
Migliore TRUCCATORE
Luisa ABEL
"This Must Be the Place"
Migliore ACCONCIATORE
Kim SANTANTONIO
"This Must Be the Place"
Migliore montatore
Roberto PERPIGNANI
"Cesare deve morire"
Miglior fonico di presa diretta
Benito ALCHIMEDE, Brando MOSCA
"Cesare deve morire"
Migliori effetti speciali visivi
Stefano MARINONI e Paola TRISOGLIO per VISUALOGIE
"Romanzo di una strage"
Miglior film dell'Unione Europea
"Quasi amici"
di Olivier NAKACHE, Eric TOLEDANO (Medusa Film)
Miglior film straniero
"Una separazione"
di Asghar FARHADI (Sacher Distribuzione)
Miglior documentario di lungometraggio
"TAHRIR LIBERATION SQUARE"
di Stefano Savona
Miglior cortometraggio
"DELL'AMMAZZARE IL MAIALE"
di Simone Massi
DAVID GIOVANI
"Scialla! (Stai sereno)"
di Francesco BRUNI
Bengi
Premi distribuiti abbastanza equamente e un vincitore su tutti: "Cesare deve morire".
Miglior film
"Cesare deve morire"
Migliore regista
Paolo TAVIANI, Vittorio TAVIANI
"Cesare deve morire"
Migliore regista esordiente
Francesco BRUNI
"Scialla! (Stai sereno)"
Migliore sceneggiatura
Paolo SORRENTINO, Umberto CONTARELLO
"This Must Be the Place"
Migliore produttore
Grazia VOLPI per "Cesare deve morire"
Migliore attrice protagonista
Zhao TAO
"Io sono Li"
Migliore attore protagonista
Michel PICCOLI
"Habemus Papam"
Migliore attrice non protagonista
Michela CESCON
"Romanzo di una strage"
Migliore attore non protagonista
Pierfrancesco FAVINO
"Romanzo di una strage"
Migliore direttore della fotografia
Luca BIGAZZI
"This Must Be the Place"
Migliore musicista
David BYRNE
"This Must Be the Place"
Migliore canzone originale
"IF IT FALLS, IT FALLS" musica di David BYRNE, testi di Will OLDHAM, interpretata da Michael BRUNNOCK
"This Must Be the Place"
Migliore scenografo
Paola BIZZARRI
"Habemus Papam"
Migliore costumista
Lina NERLI TAVIANI
"Habemus Papam"
Migliore TRUCCATORE
Luisa ABEL
"This Must Be the Place"
Migliore ACCONCIATORE
Kim SANTANTONIO
"This Must Be the Place"
Migliore montatore
Roberto PERPIGNANI
"Cesare deve morire"
Miglior fonico di presa diretta
Benito ALCHIMEDE, Brando MOSCA
"Cesare deve morire"
Migliori effetti speciali visivi
Stefano MARINONI e Paola TRISOGLIO per VISUALOGIE
"Romanzo di una strage"
Miglior film dell'Unione Europea
"Quasi amici"
di Olivier NAKACHE, Eric TOLEDANO (Medusa Film)
Miglior film straniero
"Una separazione"
di Asghar FARHADI (Sacher Distribuzione)
Miglior documentario di lungometraggio
"TAHRIR LIBERATION SQUARE"
di Stefano Savona
Miglior cortometraggio
"DELL'AMMAZZARE IL MAIALE"
di Simone Massi
DAVID GIOVANI
"Scialla! (Stai sereno)"
di Francesco BRUNI
Bengi
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Romanzo di una strage,
This Must Be the Place,
Una separazione
Film 406 - Sex and the City 2
E - che coincidenza! - proprio nel giorno del compleanno di John Corbett, che qui interpreta Aidan, l'ex promesso sposo di Carrie, e che a quanto pare condivide la data di nascita con un'altra attrice di questo fortunato serial tv (Candice Bergen), la recensione del secondo capitolo cinematografico di...
Film 406: "Sex and the City 2" (2010) di Michael Patrick King
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Più brutto del primo, ma comunque godibile. Manca brio e magia, c'è solo glam e battutine prevedibili. Ma chi ama la serie gode comunque.
Film 122 - Sex and the City
Film 221 - Sex and the City
Film 405 - Sex and the City
Film 1072 - Sex and the City
Film 2161 - Sex and the City Film 121 - Sex and the City 2
Film 205 - Sex and the City 2
Film 253 - Sex and the City 2
Film 406 - Sex and the City 2
Film 1377 - Sex and the City 2
Consigli: Anche questo è un divertimento all'acqua di rose, ma comunque piacevole per chi è fan. Per gli altri Carrie potrebbe risultare, oltre che rugosa, anche un po' insopportabilmente nevrotico-cervellotica.
Parola chiave: Abu Dhabi.
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#HollywoodCiak
Bengi
Film 406: "Sex and the City 2" (2010) di Michael Patrick King
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Più brutto del primo, ma comunque godibile. Manca brio e magia, c'è solo glam e battutine prevedibili. Ma chi ama la serie gode comunque.
Film 122 - Sex and the City
Film 221 - Sex and the City
Film 405 - Sex and the City
Film 1072 - Sex and the City
Film 2161 - Sex and the City Film 121 - Sex and the City 2
Film 205 - Sex and the City 2
Film 253 - Sex and the City 2
Film 406 - Sex and the City 2
Film 1377 - Sex and the City 2
Consigli: Anche questo è un divertimento all'acqua di rose, ma comunque piacevole per chi è fan. Per gli altri Carrie potrebbe risultare, oltre che rugosa, anche un po' insopportabilmente nevrotico-cervellotica.
Parola chiave: Abu Dhabi.
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Film 405 - Sex and the City
E proprio nel giorno del compleanno dell'attrice Candice Bergen (qui direttrice di Vogue), l'ennesima recensione della pellicola più modaiola degli ultimi tempi.
Film 405: "Sex and the City" (2008) di Michael Patrick King
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Ormai l'ho visto troppe volte per aggiungere qualcosa di nuovo... E' sempre un piacevole passatempo per chi non ha nulla da fare e vuole svagarsi un po'. Quindi... leggete di seguito!
Film 122 - Sex and the City
Film 221 - Sex and the City
Film 405 - Sex and the City
Film 1072 - Sex and the City
Film 2161 - Sex and the City Film 121 - Sex and the City 2
Film 205 - Sex and the City 2
Film 253 - Sex and the City 2
Film 406 - Sex and the City 2
Film 1377 - Sex and the City 2
Consigli: Sempre un ottimo antidoto alla noia nonché ottima compagnia per una serta tra amici.
Parola chiave: Manolo Blahnik.
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Film 405: "Sex and the City" (2008) di Michael Patrick King
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Ormai l'ho visto troppe volte per aggiungere qualcosa di nuovo... E' sempre un piacevole passatempo per chi non ha nulla da fare e vuole svagarsi un po'. Quindi... leggete di seguito!
Film 122 - Sex and the City
Film 221 - Sex and the City
Film 405 - Sex and the City
Film 1072 - Sex and the City
Film 2161 - Sex and the City Film 121 - Sex and the City 2
Film 205 - Sex and the City 2
Film 253 - Sex and the City 2
Film 406 - Sex and the City 2
Film 1377 - Sex and the City 2
Consigli: Sempre un ottimo antidoto alla noia nonché ottima compagnia per una serta tra amici.
Parola chiave: Manolo Blahnik.
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martedì 8 maggio 2012
Film 404 - Fuga da Alcatraz
Un classico che dovevo assolutamente vedere prima o poi!
Film 404: "Fuga da Alcatraz" (1979) di Don Siegel
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Bello e interessante, ho davvero apprezzato la visione. Senza particolari effetti speciali, giocato sulla mimica e la tensione che luoghi come la prigione sanno autogenerare (poi qui siamo ad Alcatraz, mica robetta), "Escape from Alcatraz" tiene ancorati alla visione i suoi spettatori.
Seguendo la storia di numerosi detenuti, di cui tre tenteranno la fuga dal famoso penitenziario, si viene catapultati in una realtà drammatica e si è spinti spesso a chiedersi che cosa avremmo fatto al posto dei protagonisti. Reclusione in celle singole e microscopiche, compagni detenuti non certo amichevoli e una cerarchia interna assodata che vuole il nuovo come sottomesso a tutti i costi. Ovviamente il nostro Frank Morris/Clint Eastwood non si farà mettere i piedi in testa da nessuno e, anzi, riuscirà nell'intento di reclutare altri volenterosi (e motivati) scavatori per il suo piano di evasione.
Le scene finali che riprendono la fuga sono davvero ben riuscite, lasciate ai giochi di luci ed ombre naturali e privi di colonna sonora, il tutto a sottolineare un momento di rigoroso silenzio necessario a rimanere invisibili.
Naturalmente c'è più di un momento in cui questo silenzio è 'condizionato' dalla post produzione del film che, evidentemente, ha lavorato sull'audio per cancellare suoni che altrimenti sarebbero stati più evidenti. E, per quanto d'effetto, lascia perplessi il momento in cui Eastwood si sostituisce al suo manichino nel letto mentre la guardia gli intima di svegliarsi. C'è l'effetto sorpresa perchè lo avevamo visto fino ad un secondo prima intento alla perlustrazione dietro le pareti delle celle, ma è troppo evidente la diversità tra il corpo del fantoccio (specialmente nei capelli) e quella di Clint, quindi il trucchetto delude leggermente.
Nel complesso, comunque, è una pellicola ben realizzata, ottima per farsi ulteriormente un'idea sul grande Clint attore, dallo sguardo freddo e mai impaurito. Altro che Steven Seagal o Chuck Norris...
Consigli: Sicuramente un bel film da vedere. Per tutti gli amanti di Eastwood e non.
Parola chiave: Crisantemo.
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Ric
Film 404: "Fuga da Alcatraz" (1979) di Don Siegel
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Bello e interessante, ho davvero apprezzato la visione. Senza particolari effetti speciali, giocato sulla mimica e la tensione che luoghi come la prigione sanno autogenerare (poi qui siamo ad Alcatraz, mica robetta), "Escape from Alcatraz" tiene ancorati alla visione i suoi spettatori.
Seguendo la storia di numerosi detenuti, di cui tre tenteranno la fuga dal famoso penitenziario, si viene catapultati in una realtà drammatica e si è spinti spesso a chiedersi che cosa avremmo fatto al posto dei protagonisti. Reclusione in celle singole e microscopiche, compagni detenuti non certo amichevoli e una cerarchia interna assodata che vuole il nuovo come sottomesso a tutti i costi. Ovviamente il nostro Frank Morris/Clint Eastwood non si farà mettere i piedi in testa da nessuno e, anzi, riuscirà nell'intento di reclutare altri volenterosi (e motivati) scavatori per il suo piano di evasione.
Le scene finali che riprendono la fuga sono davvero ben riuscite, lasciate ai giochi di luci ed ombre naturali e privi di colonna sonora, il tutto a sottolineare un momento di rigoroso silenzio necessario a rimanere invisibili.
Naturalmente c'è più di un momento in cui questo silenzio è 'condizionato' dalla post produzione del film che, evidentemente, ha lavorato sull'audio per cancellare suoni che altrimenti sarebbero stati più evidenti. E, per quanto d'effetto, lascia perplessi il momento in cui Eastwood si sostituisce al suo manichino nel letto mentre la guardia gli intima di svegliarsi. C'è l'effetto sorpresa perchè lo avevamo visto fino ad un secondo prima intento alla perlustrazione dietro le pareti delle celle, ma è troppo evidente la diversità tra il corpo del fantoccio (specialmente nei capelli) e quella di Clint, quindi il trucchetto delude leggermente.
Nel complesso, comunque, è una pellicola ben realizzata, ottima per farsi ulteriormente un'idea sul grande Clint attore, dallo sguardo freddo e mai impaurito. Altro che Steven Seagal o Chuck Norris...
Consigli: Sicuramente un bel film da vedere. Per tutti gli amanti di Eastwood e non.
Parola chiave: Crisantemo.
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lunedì 7 maggio 2012
Film 403 - The Social Network
Avevo intenzione di rivederlo da quando avevo comprato il dvd qualche tempo fa. L'occasione giusta a metà aprile.
Film 403: "The Social Network" (2010) di David Fincher
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Rileggo la mia recensione di qualche anno fa ("Film 201 - The Social Network", quasi esattamente 201 pellicole orsono) e mi rendo conto che questo sia uno di quei film da rivedere almeno una seconda volta. Con la foga delle premiazioni alle porte, era necessario all'epoca stilare una veloce classifica di quello che era il meglio e il peggio della stagione, in un gigantesco rimescolio di idee ed opinioni.
No, "The Social Network" rimane un film che non mi piace, ma questa volta ho chiaro il perchè. Non tanto perchè al prodotto in sé manchi qualcosa - anzi gli aspetti tecnici sono piuttosto buoni -, ma perchè la storia mi mette tristezza. Il Mark Zuckerberg di questo racconto (scritto da Aaron Sorkin) è desolantemente solo, in balia di una costante ricerca affettiva - che siano amici o ragazze - talmente spasmodica da risultare patetica. E questa necessità lo spinge a mettere da parte persone che, effettivamente, gli avevano sempre dimostrato vera fedeltà. Ecco perchè, credo, il suo personaggio durante lo svolgimento della trama risulta così inesorabilmente antipatico.
Rispetto a due anni fa, comunque, posso trarre qualche conclusione in più. Innanzitutto Fincher, oltre ad essere diventato finalmente visibile per l'Academy, è uno che con le sue pellicole riesce sempre ad ottenere un grande impatto sul pubblico. Tra le sue 'creature', infatti, ce n'è solamente una su 9 ("Zodiac")a non aver sfondato il tetto dei 100milioni di dollari di incasso mondiale.
Poi, che alcune scommesse attoriali di "The Social Network" sono state effettivamente vinte. Prima fra tutti Rooney Mara che, sempre con Fincher, ha ricevuto quest'anno la sua prima nomination all'Oscar per "Millennium - Uomini che odiano le donne". Ancora Armie Hammer, appena visto in "Biancaneve" e "J. Edgar" e, infine, il protagonista Jesse Eisenberg che, oltre a ricevere la nomination all'Oscar per questa pellicola, è ora sugli schermi con "To Rome with love" di Allen.
Tutto sommato, comunque, è un film che ho rivisto perchè sentivo la necessità di farlo, fedele al percorso di un regista che da molti anni seguo e apprezzo. Tutto sommato il lavoro è buono, ma inevitabilmente riesce a catapultarmi in una negatività tale da rendermi difficoltosa la visione. E, se come credo, l'intento era quello di rendere sullo schermo la storia di una persona sola e ossessionata dalla necessità di essere popolare, il risultato è decisamente riuscito.
Consigli: 3 Oscar (sceneggiatura, musiche e montaggio) e 4 Gloden Globes sono indicatori su cui vale la pena di riflettere. A suo tempo le recensioni alla pellicola furono piuttosto entusiaste e forse è il caso di farsi una propria opinione sull'ottavo film di Fincher.
Parola chiave: Facebook.
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Ric
Film 403: "The Social Network" (2010) di David Fincher
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Rileggo la mia recensione di qualche anno fa ("Film 201 - The Social Network", quasi esattamente 201 pellicole orsono) e mi rendo conto che questo sia uno di quei film da rivedere almeno una seconda volta. Con la foga delle premiazioni alle porte, era necessario all'epoca stilare una veloce classifica di quello che era il meglio e il peggio della stagione, in un gigantesco rimescolio di idee ed opinioni.
No, "The Social Network" rimane un film che non mi piace, ma questa volta ho chiaro il perchè. Non tanto perchè al prodotto in sé manchi qualcosa - anzi gli aspetti tecnici sono piuttosto buoni -, ma perchè la storia mi mette tristezza. Il Mark Zuckerberg di questo racconto (scritto da Aaron Sorkin) è desolantemente solo, in balia di una costante ricerca affettiva - che siano amici o ragazze - talmente spasmodica da risultare patetica. E questa necessità lo spinge a mettere da parte persone che, effettivamente, gli avevano sempre dimostrato vera fedeltà. Ecco perchè, credo, il suo personaggio durante lo svolgimento della trama risulta così inesorabilmente antipatico.
Rispetto a due anni fa, comunque, posso trarre qualche conclusione in più. Innanzitutto Fincher, oltre ad essere diventato finalmente visibile per l'Academy, è uno che con le sue pellicole riesce sempre ad ottenere un grande impatto sul pubblico. Tra le sue 'creature', infatti, ce n'è solamente una su 9 ("Zodiac")a non aver sfondato il tetto dei 100milioni di dollari di incasso mondiale.
Poi, che alcune scommesse attoriali di "The Social Network" sono state effettivamente vinte. Prima fra tutti Rooney Mara che, sempre con Fincher, ha ricevuto quest'anno la sua prima nomination all'Oscar per "Millennium - Uomini che odiano le donne". Ancora Armie Hammer, appena visto in "Biancaneve" e "J. Edgar" e, infine, il protagonista Jesse Eisenberg che, oltre a ricevere la nomination all'Oscar per questa pellicola, è ora sugli schermi con "To Rome with love" di Allen.
Tutto sommato, comunque, è un film che ho rivisto perchè sentivo la necessità di farlo, fedele al percorso di un regista che da molti anni seguo e apprezzo. Tutto sommato il lavoro è buono, ma inevitabilmente riesce a catapultarmi in una negatività tale da rendermi difficoltosa la visione. E, se come credo, l'intento era quello di rendere sullo schermo la storia di una persona sola e ossessionata dalla necessità di essere popolare, il risultato è decisamente riuscito.
Consigli: 3 Oscar (sceneggiatura, musiche e montaggio) e 4 Gloden Globes sono indicatori su cui vale la pena di riflettere. A suo tempo le recensioni alla pellicola furono piuttosto entusiaste e forse è il caso di farsi una propria opinione sull'ottavo film di Fincher.
Parola chiave: Facebook.
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Film 402 - Capodanno a New York
Per un assoluto disimpegno...
Film 402: "Capodanno a New York" (2011) di Garry Marshall
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: E dopo il fortunato "Appuntamento con l'amore" (titolo originale "Valentine's Day") che incassò nel 2010 $216.485.654, la New Line Cinema tenta il colpaccio e ricontatta metà del cast del primo episodio per questo finto secondo capitolo sempre diretto dal veterano Marshall ("Pretty Woman", "Se scappi ti sposo"). Però non va bene come si sarebbe potuto prevedere.
Nonostante un cast che più stellare non si può, attinto dal mondo del cinema impegnato (Michelle Pfeiffer, Robert De Niro, Halle Berry, Carla Gugino, Abigail Breslin, Hilary Swank) o da quello della tv più popolare (Alyssa Milano, Sarah Paulson, Lea Michele) o ancora da quelli che si destreggiano in entrambi gli schermi (Zac Efron, Jessica Biel, Katherine Heigl, Sofía Vergara, Ashton Kutcher, James Belushi, Josh Duhamel, Cherry Jones, Hector Elizondo) fino ad arrivare al mondo della musica (Common, Ludacris e Jon Bon Jovi), "New Year's Eve" incassa negli USA a malapena la cifra impiegata per produrlo e, nel mondo, finisce per racimolare un modesto incasso $142.044.638 che, raffrontato al precedente, riflette una specifica tendenza del pubblico rispetto a questo genere di rimpatriate attoriali prive di trama ma ricche di star.
Come da noi il cinepanettone non tira più, così probabilmente anche queste operazioni-commerciali-spilla-soldi hanno esaurito il glam esercitato su quegli spettatori più attenti a seguire i divi del momento. Già, perchè di veri divi, qui, non ne troviamo poi tantissimi. A parte poche rare eccezzioni.
Che sia per via della minestra ultrariscaldata o perchè manca effettivamente una stella di riferimento, di fatto questa pellicola soffre un'agonia che ha seminato il panico tra le fila hollywoodiane. Se nemmeno ingaggiare 100 attori riesce ad attirare il più vasto pubblico generico, come si potrà mai fare per riportare ai fasti commerciali l'industria cinematografica della commedia americana tanto leggera quanto amata? Io, personalmente, suggerirei quantomeno di pensare a una trama.
Basta affidare a Sarah Jessica Parker il ruolo della newyorkese incallita col pallino della moda (alla sua età sembra una poveretta), basta con Ashton Kutcher disilluso col cuore tenero o a Katherine Heigl tanto tenera e tanto motivata sul lavoro. Sarebbe ora di lavorare su personaggi nuovi - per non dire meno stereotipati - giocando su idee innovative o meno scontate. L'happy ending in un film come questo è tanto scontato quanto (pare) necessario, ma non vuol dire che per arrivarci si debba sempre intraprendere la stessa strada. Sforzo minimo per massimo profitto, qui, è un matra che è stato ampiamente disatteso. Meno male, perchè "Capodanno a New York" oltre ad essere irreale, è anche brutto.
Ps. La più imbarazzante delle storie è quella tra la Pfeiffer (che non si capisce bene cos'abbia fatto agli occhi) e Zac Efron.
Consigli: "Appuntamento con l'amore" con "Capodanno a New York" formano un binomio di sdolcinata banalità americana. Non aggiungono niente e non sono in grado di suscitare niente. Possono solo essere utili a passare eventualmente del tempo che si sa di voler perdere.
Parola chiave: Capodanno.
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Bengi
Film 402: "Capodanno a New York" (2011) di Garry Marshall
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: E dopo il fortunato "Appuntamento con l'amore" (titolo originale "Valentine's Day") che incassò nel 2010 $216.485.654, la New Line Cinema tenta il colpaccio e ricontatta metà del cast del primo episodio per questo finto secondo capitolo sempre diretto dal veterano Marshall ("Pretty Woman", "Se scappi ti sposo"). Però non va bene come si sarebbe potuto prevedere.
Nonostante un cast che più stellare non si può, attinto dal mondo del cinema impegnato (Michelle Pfeiffer, Robert De Niro, Halle Berry, Carla Gugino, Abigail Breslin, Hilary Swank) o da quello della tv più popolare (Alyssa Milano, Sarah Paulson, Lea Michele) o ancora da quelli che si destreggiano in entrambi gli schermi (Zac Efron, Jessica Biel, Katherine Heigl, Sofía Vergara, Ashton Kutcher, James Belushi, Josh Duhamel, Cherry Jones, Hector Elizondo) fino ad arrivare al mondo della musica (Common, Ludacris e Jon Bon Jovi), "New Year's Eve" incassa negli USA a malapena la cifra impiegata per produrlo e, nel mondo, finisce per racimolare un modesto incasso $142.044.638 che, raffrontato al precedente, riflette una specifica tendenza del pubblico rispetto a questo genere di rimpatriate attoriali prive di trama ma ricche di star.
Come da noi il cinepanettone non tira più, così probabilmente anche queste operazioni-commerciali-spilla-soldi hanno esaurito il glam esercitato su quegli spettatori più attenti a seguire i divi del momento. Già, perchè di veri divi, qui, non ne troviamo poi tantissimi. A parte poche rare eccezzioni.
Che sia per via della minestra ultrariscaldata o perchè manca effettivamente una stella di riferimento, di fatto questa pellicola soffre un'agonia che ha seminato il panico tra le fila hollywoodiane. Se nemmeno ingaggiare 100 attori riesce ad attirare il più vasto pubblico generico, come si potrà mai fare per riportare ai fasti commerciali l'industria cinematografica della commedia americana tanto leggera quanto amata? Io, personalmente, suggerirei quantomeno di pensare a una trama.
Basta affidare a Sarah Jessica Parker il ruolo della newyorkese incallita col pallino della moda (alla sua età sembra una poveretta), basta con Ashton Kutcher disilluso col cuore tenero o a Katherine Heigl tanto tenera e tanto motivata sul lavoro. Sarebbe ora di lavorare su personaggi nuovi - per non dire meno stereotipati - giocando su idee innovative o meno scontate. L'happy ending in un film come questo è tanto scontato quanto (pare) necessario, ma non vuol dire che per arrivarci si debba sempre intraprendere la stessa strada. Sforzo minimo per massimo profitto, qui, è un matra che è stato ampiamente disatteso. Meno male, perchè "Capodanno a New York" oltre ad essere irreale, è anche brutto.
Ps. La più imbarazzante delle storie è quella tra la Pfeiffer (che non si capisce bene cos'abbia fatto agli occhi) e Zac Efron.
Consigli: "Appuntamento con l'amore" con "Capodanno a New York" formano un binomio di sdolcinata banalità americana. Non aggiungono niente e non sono in grado di suscitare niente. Possono solo essere utili a passare eventualmente del tempo che si sa di voler perdere.
Parola chiave: Capodanno.
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venerdì 4 maggio 2012
Film 401 - Titanic 3D
Non lo avevo mai visto al cinema, ma solo in VHS un'ora alla volta per tre serate di fila con mamma... Bei tempi.
Film 401: "Titanic 3D" (1997) di James Cameron
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea, Licia
Pensieri: Caspita, potente questo "Titanic"! E perchè gli effetti speciali sono davvero ben realizzati e perchè, a livello di emozioni, non si fa proprio mancare nulla!
Inutile riassumere la trama del film più conosciuto di tutti i tempi (anche più di "Via col vento"?), di sicuro credo che una buona fetta della popolazione mondiale abbia speso, almeno una volta nella vita, tre ore del suo tempo per dedicarle a questo kolossal moderno sulla tragedia del transatlantico più grande mai costruito. Tragedia che James Cameron riesce a proporre (era il '97) in maniera così visivamente potente che il 3D è solo un vezzo degli anni 2000.
Eppure vale la pena andare al cinema e farsi circondare da un mare piatto, ma gelido, che si rivela trappola mortale per un numero troppo alto di vittime. Vale la pena non tanto per quello spirito voyeuristico che un po' ci contraddistingue, ma perchè il prodotto finale - nei limiti di un'operazione commerciale patinata e hollywoodiana - ha influenzato e cambiato buona parte del cinema americano di oggi. Il pubblico PUO' subirsi 194 minuti di pellicola; funziona ancora benissimo il giochino dell'immedesimazione nei protagonisti da parte di chi guarda; l'effetto nostalgia non è per forza una caratteristica negativa o penalizzante; la colonna sonora strappalacrime vince ancora anche dopo "Guardia del corpo"; attori sconosciuti possono reggere da protagonisti una pellicola se si punta anche sulle loro capacità recitative. Creare miti è ancora possibile, questo "Titanic" ne è la prova vivente.
Da novizio ho accettato volentieri la sfida che 14 anni fa non avevo raccolto e ho cercato volutamente di non perdermi la visione, questa volta. Ho apprezzato, sì, ho guardato con interesse avvicinandomi ad un fenomeno che, evidentemente, ha tutte le carte per essere definito tale. No, non sarà mai tra i miei film preferiti e dubito comprerò mai il dvd, ma capisco perchè - anche a distanza di molto tempo - questa pellicola riscuota ancora così tanto successo. Per chiunque abbia mai amato un'altra persona o per chi è facile immedesimarsi nei panni altrui, l'esperienza sul transatlantico sarà tanto forte da portare, anche, alle lacrime. L'orrore del disastro, la pena per chi ha davvero vissuto 100 anni fa l'esperienza dell'affondamento, il magone per una storia che finisce tra gli abissi dell'oceano sono temi forti capaci di scuotere anche i più freddi o scettici.
Capisco, dall'altra parte, che, per via della lunghezza o dell'eccessivo sbilanciamento della trama in favore di una relazione tanto fresca quanto intensa, qualcuno possa considerare questo prodotto lontano dai suoi gusti. Non si avvicina nemmeno ai miei per una serie di motivi (un certo 'accanimento' o propensione, se così vogliamo dire, nei confronti della tragedia a tutti i costi è genericamente fuori dai miei canoni), ma ammetto che in questo caso mi sono lasciato trasportare volentieri dalla narrazione.
In definitiva è stata un'ottima occasione per avvicinarmi a un film che, per anni, mi è stato piuttosto indifferente. Invece, bisogna dirlo, è stato ottimo trampolino di lancio per due attori che, al momento, sono tra i più importanti nomi della Hollywood che conta: Leo & Kate. Se non bastasse questo, o gli effetti speciali d'avanguardia per l'epoca a portarvi al cinema (forse un'altra volta), allora lasciatevi quantomeno tentare dall'idea - da noi concretamente messa in atto - di cantare a squarciagola la potentissima "My Heart Will Go On", cantata dal rachitico usignolo canadese Céline Dion, durante i titoli di coda. Gli altri spettatori, sicuramente, apprezzeranno.
Ps. Curiosità: unico nella storia del cinema, Bernard Hill (il capitano della nave), recita in 2 delle sole 3 pellicole a vincere 11 Academy Awards nella storia del prestigioso premio, il record di Oscar vinti da un unico film in una sola edizione. Chapeau.
Consigli: 11 Oscar e $2,160,555,715 di incasso (aggiornato alla 'performance' del 3D). Direi che tutto ciò parla da sé.
Parola chiave: Cuore dell'Oceano.
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Ric
Film 401: "Titanic 3D" (1997) di James Cameron
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea, Licia
Pensieri: Caspita, potente questo "Titanic"! E perchè gli effetti speciali sono davvero ben realizzati e perchè, a livello di emozioni, non si fa proprio mancare nulla!
Inutile riassumere la trama del film più conosciuto di tutti i tempi (anche più di "Via col vento"?), di sicuro credo che una buona fetta della popolazione mondiale abbia speso, almeno una volta nella vita, tre ore del suo tempo per dedicarle a questo kolossal moderno sulla tragedia del transatlantico più grande mai costruito. Tragedia che James Cameron riesce a proporre (era il '97) in maniera così visivamente potente che il 3D è solo un vezzo degli anni 2000.
Eppure vale la pena andare al cinema e farsi circondare da un mare piatto, ma gelido, che si rivela trappola mortale per un numero troppo alto di vittime. Vale la pena non tanto per quello spirito voyeuristico che un po' ci contraddistingue, ma perchè il prodotto finale - nei limiti di un'operazione commerciale patinata e hollywoodiana - ha influenzato e cambiato buona parte del cinema americano di oggi. Il pubblico PUO' subirsi 194 minuti di pellicola; funziona ancora benissimo il giochino dell'immedesimazione nei protagonisti da parte di chi guarda; l'effetto nostalgia non è per forza una caratteristica negativa o penalizzante; la colonna sonora strappalacrime vince ancora anche dopo "Guardia del corpo"; attori sconosciuti possono reggere da protagonisti una pellicola se si punta anche sulle loro capacità recitative. Creare miti è ancora possibile, questo "Titanic" ne è la prova vivente.
Da novizio ho accettato volentieri la sfida che 14 anni fa non avevo raccolto e ho cercato volutamente di non perdermi la visione, questa volta. Ho apprezzato, sì, ho guardato con interesse avvicinandomi ad un fenomeno che, evidentemente, ha tutte le carte per essere definito tale. No, non sarà mai tra i miei film preferiti e dubito comprerò mai il dvd, ma capisco perchè - anche a distanza di molto tempo - questa pellicola riscuota ancora così tanto successo. Per chiunque abbia mai amato un'altra persona o per chi è facile immedesimarsi nei panni altrui, l'esperienza sul transatlantico sarà tanto forte da portare, anche, alle lacrime. L'orrore del disastro, la pena per chi ha davvero vissuto 100 anni fa l'esperienza dell'affondamento, il magone per una storia che finisce tra gli abissi dell'oceano sono temi forti capaci di scuotere anche i più freddi o scettici.
Capisco, dall'altra parte, che, per via della lunghezza o dell'eccessivo sbilanciamento della trama in favore di una relazione tanto fresca quanto intensa, qualcuno possa considerare questo prodotto lontano dai suoi gusti. Non si avvicina nemmeno ai miei per una serie di motivi (un certo 'accanimento' o propensione, se così vogliamo dire, nei confronti della tragedia a tutti i costi è genericamente fuori dai miei canoni), ma ammetto che in questo caso mi sono lasciato trasportare volentieri dalla narrazione.
In definitiva è stata un'ottima occasione per avvicinarmi a un film che, per anni, mi è stato piuttosto indifferente. Invece, bisogna dirlo, è stato ottimo trampolino di lancio per due attori che, al momento, sono tra i più importanti nomi della Hollywood che conta: Leo & Kate. Se non bastasse questo, o gli effetti speciali d'avanguardia per l'epoca a portarvi al cinema (forse un'altra volta), allora lasciatevi quantomeno tentare dall'idea - da noi concretamente messa in atto - di cantare a squarciagola la potentissima "My Heart Will Go On", cantata dal rachitico usignolo canadese Céline Dion, durante i titoli di coda. Gli altri spettatori, sicuramente, apprezzeranno.
Ps. Curiosità: unico nella storia del cinema, Bernard Hill (il capitano della nave), recita in 2 delle sole 3 pellicole a vincere 11 Academy Awards nella storia del prestigioso premio, il record di Oscar vinti da un unico film in una sola edizione. Chapeau.
Consigli: 11 Oscar e $2,160,555,715 di incasso (aggiornato alla 'performance' del 3D). Direi che tutto ciò parla da sé.
Parola chiave: Cuore dell'Oceano.
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mercoledì 2 maggio 2012
Film 400 - Biancaneve
Da bravo nipote a Pasqua porto nonna al cinema a vedere la sua attrice preferita: Julia Roberts.
E... siamo a 400 recensioni!!!
Film 400: "Biancaneve" (2012) di Tarsem Singh
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nonna
Pensieri: Essendo Hollywood alla frutta mi approccio sempre con diffidenza a questo nuovo fenomeno del riesumare vecchie idee tanto datate da far sembrare giovane Gina Lollobrigida. Eppure qui c'è Julia Roberts che finalmente cambia un po' ruolo, poi l'astro nascente delle teen actresses Lily Collins, monociglica prole del cantante inglese ex-Genesis Phil Collins e, infine, il belloccio e recentemente molto impegnato giovane nuovo talento dal nome di Armie Hammer che, sicuramente, qualcuno ricorderà - ben più vestito che qui - in 'filmetti' come "The Social Network" o "J. Edgar"...
Il curriculum di "Mirror Mirror", dunque, è questo: un magico cast che va dalla star ex premio Oscar ai due freschissimi nuovi volti del cinema contemporaneo con alla regia, invece, un autore di poche pellicole (4) di cui tre sono risultate decisamente fruttifere: "The cell - La cellula" ($104,155,843), "Immortals" ($226,904,017) e questa ($159,047,422). Sugli incassi se la cava.
Ho ricevuto pareri discordi su questo prodotto, ma, personalmente, non l'ho trovato malvagio. Numerose polemiche hanno accompagnato la pellicola, sia perchè dal trailer pare si travisasse completamente il tono del film, sia perchè quest'estate ne uscirà un altro incentrato proprio sulla figura di Biancaneve, nonostante sia evidente fin da subito che "Biancaneve" e "Biancaneve e il cacciatore" non abbiano in comune che i protagonisti principali. Nonostante tutta la baraonda, comunque, credo che il prodotto di Tarsem sia di ottimo accompagnamento per un pomeriggio tranquillo tra una favoletta, buoni effetti speciali e dei costumi che sono delle piccole opere d'arte (la stilista/costumista Eiko Ishioka - scomparsa il 21 gennaio di quest'anno - oltre ad aver collaborato a tutte le pellicole del regista, ha vinto anche l'Oscar per "Dracula di Bram Stoker", ha disegnato i costumi per "Cirque du Soleil: Varekai" e ha diretto il videoclip della canzone "Cocoon" di Björk. Tra le altre cose).
Innocuo e divertente, con una serie di libertà che difficilmente ameranno gli estimatori del capolavoro Disney, qui ci troviamo di fronte ad una commediola degli equivoci, dove fin da subito sai come andrà a finire. La Roberts ritrova finalmente un po' di grinta e riesce a dare il giusto carisma al suo personaggio che, inevitabilmente, risulta il più simpatico.
Ancora a me oscura la scelta di non sfoltire il magico sopracciglio della bella Collins che, per il resto, sembra capace di reggere bene la scena di un disimpegno romantico-fiabesco adatto ad un pubblico di adolescenti e (poco appena) post che desiderano svagarsi spegnendo con piacere il cervello. Ottima, se posso, la scelta di Hammer che, con un buon fisico ma evitando la tartaruga a tutti i costi, incarna alla perfezione il belloccio della porta accanto con - che non guasta - una certa attitudine alla recitazione (in "The Social Network" recitava addirittura la doppia parte dei gemelli Winklevoss).
Per il resto i nani-ladri sono simpatici e il ritmo tiene. L'escamotage della trama regge e per tutti i 106minuti di pellicola non si rischia di annoiarsi.
E' carino e, chiaramente, non passerà agli annali quale capolavoro, però è una buona produzione senza pretese che, evitando le volgarità, intrattiene a dovere lasciando una piacevole sensazione divertita allo spettatore quando esce dalla sala.
Consigli: Per tutti i fans di Julia è un imperdibile appuntamento per ritrovare la loro beniamina finalmente in buona forma recitativa come non la si vedeva da un po'. Per tutti gli altri è sicuramente un buon disimpegno made in USA. La Collins, poi, è da tenere d'occhio.
Parola chiave: Specchio.
Trailer
Ric
E... siamo a 400 recensioni!!!
Film 400: "Biancaneve" (2012) di Tarsem Singh
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nonna
Pensieri: Essendo Hollywood alla frutta mi approccio sempre con diffidenza a questo nuovo fenomeno del riesumare vecchie idee tanto datate da far sembrare giovane Gina Lollobrigida. Eppure qui c'è Julia Roberts che finalmente cambia un po' ruolo, poi l'astro nascente delle teen actresses Lily Collins, monociglica prole del cantante inglese ex-Genesis Phil Collins e, infine, il belloccio e recentemente molto impegnato giovane nuovo talento dal nome di Armie Hammer che, sicuramente, qualcuno ricorderà - ben più vestito che qui - in 'filmetti' come "The Social Network" o "J. Edgar"...
Il curriculum di "Mirror Mirror", dunque, è questo: un magico cast che va dalla star ex premio Oscar ai due freschissimi nuovi volti del cinema contemporaneo con alla regia, invece, un autore di poche pellicole (4) di cui tre sono risultate decisamente fruttifere: "The cell - La cellula" ($104,155,843), "Immortals" ($226,904,017) e questa ($159,047,422). Sugli incassi se la cava.
Ho ricevuto pareri discordi su questo prodotto, ma, personalmente, non l'ho trovato malvagio. Numerose polemiche hanno accompagnato la pellicola, sia perchè dal trailer pare si travisasse completamente il tono del film, sia perchè quest'estate ne uscirà un altro incentrato proprio sulla figura di Biancaneve, nonostante sia evidente fin da subito che "Biancaneve" e "Biancaneve e il cacciatore" non abbiano in comune che i protagonisti principali. Nonostante tutta la baraonda, comunque, credo che il prodotto di Tarsem sia di ottimo accompagnamento per un pomeriggio tranquillo tra una favoletta, buoni effetti speciali e dei costumi che sono delle piccole opere d'arte (la stilista/costumista Eiko Ishioka - scomparsa il 21 gennaio di quest'anno - oltre ad aver collaborato a tutte le pellicole del regista, ha vinto anche l'Oscar per "Dracula di Bram Stoker", ha disegnato i costumi per "Cirque du Soleil: Varekai" e ha diretto il videoclip della canzone "Cocoon" di Björk. Tra le altre cose).
Innocuo e divertente, con una serie di libertà che difficilmente ameranno gli estimatori del capolavoro Disney, qui ci troviamo di fronte ad una commediola degli equivoci, dove fin da subito sai come andrà a finire. La Roberts ritrova finalmente un po' di grinta e riesce a dare il giusto carisma al suo personaggio che, inevitabilmente, risulta il più simpatico.
Ancora a me oscura la scelta di non sfoltire il magico sopracciglio della bella Collins che, per il resto, sembra capace di reggere bene la scena di un disimpegno romantico-fiabesco adatto ad un pubblico di adolescenti e (poco appena) post che desiderano svagarsi spegnendo con piacere il cervello. Ottima, se posso, la scelta di Hammer che, con un buon fisico ma evitando la tartaruga a tutti i costi, incarna alla perfezione il belloccio della porta accanto con - che non guasta - una certa attitudine alla recitazione (in "The Social Network" recitava addirittura la doppia parte dei gemelli Winklevoss).
Per il resto i nani-ladri sono simpatici e il ritmo tiene. L'escamotage della trama regge e per tutti i 106minuti di pellicola non si rischia di annoiarsi.
E' carino e, chiaramente, non passerà agli annali quale capolavoro, però è una buona produzione senza pretese che, evitando le volgarità, intrattiene a dovere lasciando una piacevole sensazione divertita allo spettatore quando esce dalla sala.
Consigli: Per tutti i fans di Julia è un imperdibile appuntamento per ritrovare la loro beniamina finalmente in buona forma recitativa come non la si vedeva da un po'. Per tutti gli altri è sicuramente un buon disimpegno made in USA. La Collins, poi, è da tenere d'occhio.
Parola chiave: Specchio.
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