Appena uscito in Italia, ho visto questo film un mesetto fa perché non riuscivo a trattenermi dalla curiosità!
Film 1125: "The Dressmaker" (2015) di Jocelyn Moorhouse
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Ammetto che mi aspettassi un prodotto più sciocchino, forse quasi più una commedia all'americana. Invece "The Dressmaker", che pure è simpatico e suscita qualche risata, non disdegna momenti anche molto drammatici, oltre che una certa cattiveria di fondo, il che mi ha sorpreso.
Tutto comincia con la bellissima Tilly Dunnage (Kate Winslet) che torna nel suo sperduto paesino natale australiano dopo essersi girata il mondo grazie al suo lavoro e al suo talento: la nostra protagonista è donna di stile e gusto capace di creare abiti da red carpet e di valorizzare la fisicità praticamente di chiunque. Ovviamente il suo ritorno a Dungatar creerà non poco scompiglio, sia perché la donna si presenterà ai suoi concittadini in abiti cui certamente loro non sono abituati, sia perché il suo andarsene via era legato ad un fatto del passato che aveva scosso la comunità, che aveva finito per odiarla.
Queste, a grandi linee, le premesse di una trama in grado di regalare non poche sorprese. Principalmente perché fin dall'inizio la sensazione è che di questa pellicola se ne voglia trarre un prodotto principalmente comico, uno di quelli cui siamo solitamente abituati, ma in realtà si tratta di qualcosa di meno convenzionale che si rifà a canoni leggermente diversi da quelli più (ab)usati. Anche solo per questo "The Dressmaker" si guadagna non pochi punti. In aggiunta a ciò, va detto che la Winslet è la solita ottima scelta in grado di valorizzare una pellicola con la sua capacità e bravura e qui anche con una bellezza spiazzante. Insieme a lei, altri aspetti positivi sono assolutamente i non protagonisti: la madre pazza Molly (Judy Davis) e il poliziotto en travesti Farrat (Hugo Weaving, che qui ripercorre i vecchi fasti di quel gioiellino che è "Priscilla - La regina del deserto"), insieme al sempre ben piazzato Liam Hemsworth nella parte dell'amore della protagonista.
In generale, quindi, un titolo riuscito, sorpresa piacevole e meno convenzionale di quanto non ci si potrebbe aspettare all'inizio. Sarà l'animo australiano della produzione, sarà il materiale da cui è tratto - dal romanzo di Rosalie Ham - o la semplice presenza magnetica di una Winslet in gran forma, di fatto "The Dressmaker" riesce nell'impresa di piacere e coinvolgere sufficientemente lo spettatore che, neanche a dirlo, per tutta la durata del film tiferà per l'emarginata Tilly. Insomma, un ottimo lavoro.
Ps. Vincitore di 4 AACTA Awards - gli Oscar australiani - su 13 nomination totali: Miglior attrice protagonista (Winslet) e Migliori attori non protagonisti (Davis e Weaving), Migliori costumi.
Cast: Kate Winslet, Judy Davis, Liam Hemsworth, Hugo Weaving, Sarah Snook, Kerry Fox, Rebecca Gibney, Julia Blake, Gyton Grantley, James Mackay.
Box Office: $18.34 milioni
Consigli: Un titolo carino da tenere in considerazione, soprattutto ora che è appena uscito al cinema da noi. Gran bei costumi, una Winslet che porta sulle sue spalle tutta la produzione - e ci riesce divinamente -, un cast veramente ben assortito, con due piacevoli ritrovamenti: Hugo Weaving e una grandissima Judy Davis. La storia non sarà sempre tutta lustrini e scollature pericolose, il che potrebbe stupire chi da "The Dressmaker" si aspetta solo qualche passerella e un mondo di battute, però il risultato finale è piacevole e meno 'a catena di montaggio' del solito, per cui correte al cinema e date una chance a questo film!
Parola chiave: Stewart Pettyman.
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Bengi
sabato 30 aprile 2016
Film 1125 - The Dressmaker
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tratto da un libro
giovedì 28 aprile 2016
Film 1124 - Allegiant
Pur non essendo un fan sfegatato, questa saga mi aveva incuriosito due anni fa ed ero curioso di vedere dove sarebbe andata a parare. Sono corso al cinema, quindi, a vedere il terzo e penultimo capitolo poco prima che sparisse dalle sale.
Film 1124: "Allegiant" (2016) di Robert Schwentke
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: "The Divergent Series: Allegiant", ovvero come distruggere una saga. Si vede che ci hanno speso dei bei soldi, per carità, il punto è che li hanno spesi per tutto ciò che non era necessario.
Ormai lo sappiamo che anche le migliori produzioni sbagliano e perdono di vista il senso del trasporre un film per il grande schermo - soprattutto quando si parla di massimizzare i profitti, vero "Hunger Games"? - e che, insomma, si può commettere un passo falso purché rendendosene conto si tenti di aggiustare il tiro. Qui, invece, dopo il precedente e deludente "Insurgent", siamo di fronte a un perfino peggiore terzo capitolo, in vista tra l'altro di un quarto (e grazie a Dio conlusivo) episodio finale. E, in tutta onestà, bisogna davvero fare ammenda.
Inannzitutto "Allegiant" è un film noioso che si perdere in un preambolo lungo e non necessario. La scoperta degli "altri" oltre Chicago c'era già stata nel precedente titolo e non era necessario perderci troppo tempo, bastava andarci. Poi un tentativo di contestualizzazione troppo 'raffinato' smaschera una verità di fondo deducibile anche da chi non abbia letto i libri: Veronica Roth fa quello che può, ma non è certo un'autrice come la Rowling, per cui il materiale a disposizione è quello che è e si vede. La storia tenta di toccare tematiche più profonde e, soprattutto, di connotare politicamente questo terzo episodio, fallendo. Più che a sottotrame politiche sembra di assistere a una disputa fra bulli e risulta veramente strano assistere all'evoluzione del personaggio di Evelyn (Naomi Watts), una che ha costruito la rivoluzione dal basso, e nel giro di una mezzora si trasforma in una sorta di terrorista 2.0...
Anche questi tentativi inefficaci di elevare la storia a qualcos'altro che non è - insieme alla sensazione di fondo che questo terzo capitolo sia totalmente non necessario - finiscono per rovinare un risultato finale che, invece, avrebbe potuto costituire quella svolta necessaria al franchise. Dopo una partenza interessante innescata da "Divergent", la sensazione che si fosse persa la cognizione della rotta era già evidente con "Insurgent", pur trattenendo parte del fascino originale. Con "Allegiant" siamo passati a una sorta di sci-fi tirato per le lunghe e ambientato in una specie di video gioco anni '90 tanto futuristico quanto brutto da vedere. E, diciamocelo, è un vero peccato! Il cast è ricco e ben assortito, la storia in generale anche di intrattenimento, ma l'errore di tirarla troppo per le lunghe - finendo col non avere più niente da dire - si paga eccome e questa pellicola lo dimostra: incassi in picchiata e recensioni pessime. Il prossimo "Ascendant" nonostante tutto si farà, ma bisogna vedere cosa riusciranno a mettere in piedi per risollevare le sorti di una saga momentaneamente impantanata.
Film 694 - Divergent
Film 881 - Divergent
Film 911 - Insurgent
Cast: Shailene Woodley, Theo James, Jeff Daniels, Miles Teller, Ansel Elgort, Zoë Kravitz, Maggie Q, Ray Stevenson, Bill Skarsgård, Octavia Spencer, Naomi Watts, Daniel Dae Kim, Mekhi Phifer, Ashley Judd, Nadia Hilker.
Box Office: $155.7 milioni
Consigli: Poteva essere un successo e invece è stato un mezzo flop. "The Divergent Series" non riesce a mettere a fuoco le sue strategie per trasformare in franchise di successo una saga cominciata bene e proseguita malino. Questo terzo appuntamento al cinema dimostra quanto la produzione non sia riuscita a regalare al pubblico un titolo di qualità, migliorando l'approfondimento dei personaggi, giocando con snodi della trama sapendoli gestire e portando il racconto ad un livello di pathos tale da far venire voglia di scoprire cosa succederà nel prossimo, ultimo capitolo. Insomma, "Allegiant" è più per gli appassionati che per tutti. E, in tutta onestà, forse non è nemmeno proprio per tutti quegli appassionati.
Parola chiave: Gas.
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Bengi
Film 1124: "Allegiant" (2016) di Robert Schwentke
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: "The Divergent Series: Allegiant", ovvero come distruggere una saga. Si vede che ci hanno speso dei bei soldi, per carità, il punto è che li hanno spesi per tutto ciò che non era necessario.
Ormai lo sappiamo che anche le migliori produzioni sbagliano e perdono di vista il senso del trasporre un film per il grande schermo - soprattutto quando si parla di massimizzare i profitti, vero "Hunger Games"? - e che, insomma, si può commettere un passo falso purché rendendosene conto si tenti di aggiustare il tiro. Qui, invece, dopo il precedente e deludente "Insurgent", siamo di fronte a un perfino peggiore terzo capitolo, in vista tra l'altro di un quarto (e grazie a Dio conlusivo) episodio finale. E, in tutta onestà, bisogna davvero fare ammenda.
Inannzitutto "Allegiant" è un film noioso che si perdere in un preambolo lungo e non necessario. La scoperta degli "altri" oltre Chicago c'era già stata nel precedente titolo e non era necessario perderci troppo tempo, bastava andarci. Poi un tentativo di contestualizzazione troppo 'raffinato' smaschera una verità di fondo deducibile anche da chi non abbia letto i libri: Veronica Roth fa quello che può, ma non è certo un'autrice come la Rowling, per cui il materiale a disposizione è quello che è e si vede. La storia tenta di toccare tematiche più profonde e, soprattutto, di connotare politicamente questo terzo episodio, fallendo. Più che a sottotrame politiche sembra di assistere a una disputa fra bulli e risulta veramente strano assistere all'evoluzione del personaggio di Evelyn (Naomi Watts), una che ha costruito la rivoluzione dal basso, e nel giro di una mezzora si trasforma in una sorta di terrorista 2.0...
Anche questi tentativi inefficaci di elevare la storia a qualcos'altro che non è - insieme alla sensazione di fondo che questo terzo capitolo sia totalmente non necessario - finiscono per rovinare un risultato finale che, invece, avrebbe potuto costituire quella svolta necessaria al franchise. Dopo una partenza interessante innescata da "Divergent", la sensazione che si fosse persa la cognizione della rotta era già evidente con "Insurgent", pur trattenendo parte del fascino originale. Con "Allegiant" siamo passati a una sorta di sci-fi tirato per le lunghe e ambientato in una specie di video gioco anni '90 tanto futuristico quanto brutto da vedere. E, diciamocelo, è un vero peccato! Il cast è ricco e ben assortito, la storia in generale anche di intrattenimento, ma l'errore di tirarla troppo per le lunghe - finendo col non avere più niente da dire - si paga eccome e questa pellicola lo dimostra: incassi in picchiata e recensioni pessime. Il prossimo "Ascendant" nonostante tutto si farà, ma bisogna vedere cosa riusciranno a mettere in piedi per risollevare le sorti di una saga momentaneamente impantanata.
Film 694 - Divergent
Film 881 - Divergent
Film 911 - Insurgent
Cast: Shailene Woodley, Theo James, Jeff Daniels, Miles Teller, Ansel Elgort, Zoë Kravitz, Maggie Q, Ray Stevenson, Bill Skarsgård, Octavia Spencer, Naomi Watts, Daniel Dae Kim, Mekhi Phifer, Ashley Judd, Nadia Hilker.
Box Office: $155.7 milioni
Consigli: Poteva essere un successo e invece è stato un mezzo flop. "The Divergent Series" non riesce a mettere a fuoco le sue strategie per trasformare in franchise di successo una saga cominciata bene e proseguita malino. Questo terzo appuntamento al cinema dimostra quanto la produzione non sia riuscita a regalare al pubblico un titolo di qualità, migliorando l'approfondimento dei personaggi, giocando con snodi della trama sapendoli gestire e portando il racconto ad un livello di pathos tale da far venire voglia di scoprire cosa succederà nel prossimo, ultimo capitolo. Insomma, "Allegiant" è più per gli appassionati che per tutti. E, in tutta onestà, forse non è nemmeno proprio per tutti quegli appassionati.
Parola chiave: Gas.
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mercoledì 27 aprile 2016
Film 1123 - Scream
Un horror di 20 anni fa...
Film 1123: "Scream" (1996) di Wes Craven
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Più che un film un vero e proprio cult. Piaccia o no, "Scream" negli anni è diventato un franchise e un titolo tanto famoso da venire più e più volte parodiato, fino ad arrivare alla serie tv di Mtv dell'anno scorso, "Scream: The TV Series". Insomma, un fenomeno commerciale e sociale che negli anni non ha conosciuto crisi. Da questo titolo è derivata, poi, la popolarità meno di nicchia di Craven, definitivamente consacrato quale signore della suspense.
Fuori dal contesto culturale, comunque, "Scream" è una pellicola che ha fatto scuola. Innanzitutto sacrifica il suo unico nome noto del cast nel giro di 10 minuti, il che è abbastanza inusuale per una pellicola che mira ad una popolarità commerciale. Poi è un horror che parla del genere horror e lo racconta come dovesse presentare una relazione, ovvero sviscerandone - e qui il termine è più che mai azzeccato - temi e snodi, peculiarità e caratteristiche per poi metterle in pratica punto per punto. Questa particolarità della trama conferisce, tra l'altro, una certa anima humor da non sottovalutare che, probabilmente, ha contribuito a decretarne il successo.
Pur essendo un titolo dell'orrore quasi obbligato per gli appassionati, comunque, rimane il fatto che "Scream" sia un buon titolo, ma certamente non perfetto. Assolutamente legato a una concezione del 'fare paura' estremamente anni '90, oggi risulta meno efficace di un tempo, pur conservando quella genialità che lo ha reso tanto popolare: la chiamata con l'assassino (che è magicamente già in casa), la critica alla voracità voyeristica dei media, il percorso di formazione della protagonista (da vergine a eroina capace di sporcarsi le mani). Insomma, un mix di elementi che nel 1996 decretarono il successo inaudito di questa saga, che oggi guardiamo col binocolo e ricordiamo con affetto.
Film 1123 - Scream
Film 2057 - Scream
Film 2184 - Scream
Film 1249 - Scream 3
Film 326 - Scream 4
Film 2091 - Scream
Film 2178 - Scream
Film 2179 - Scream VI
Cast: Neve Campbell, David Arquette, Courteney Cox, Matthew Lillard, Rose McGowan, Skeet Ulrich, Drew Barrymore, Henry Winkler, Liev Schreiber.
Box Office: $173 milioni
Consigli: Chi non lo ha visto almeno una volta nella vita? Quasi un rito di passaggio per chi ama essere spaventato dai film, un titolo rimasto indelebile in molti di noi. Può essere interessante vederlo anche per confrontare tutti quegli elementi di questa pellicola che sono stati, nel tempo, copiati in altre.
Parola chiave: Maschera.
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Film 1123: "Scream" (1996) di Wes Craven
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Più che un film un vero e proprio cult. Piaccia o no, "Scream" negli anni è diventato un franchise e un titolo tanto famoso da venire più e più volte parodiato, fino ad arrivare alla serie tv di Mtv dell'anno scorso, "Scream: The TV Series". Insomma, un fenomeno commerciale e sociale che negli anni non ha conosciuto crisi. Da questo titolo è derivata, poi, la popolarità meno di nicchia di Craven, definitivamente consacrato quale signore della suspense.
Fuori dal contesto culturale, comunque, "Scream" è una pellicola che ha fatto scuola. Innanzitutto sacrifica il suo unico nome noto del cast nel giro di 10 minuti, il che è abbastanza inusuale per una pellicola che mira ad una popolarità commerciale. Poi è un horror che parla del genere horror e lo racconta come dovesse presentare una relazione, ovvero sviscerandone - e qui il termine è più che mai azzeccato - temi e snodi, peculiarità e caratteristiche per poi metterle in pratica punto per punto. Questa particolarità della trama conferisce, tra l'altro, una certa anima humor da non sottovalutare che, probabilmente, ha contribuito a decretarne il successo.
Pur essendo un titolo dell'orrore quasi obbligato per gli appassionati, comunque, rimane il fatto che "Scream" sia un buon titolo, ma certamente non perfetto. Assolutamente legato a una concezione del 'fare paura' estremamente anni '90, oggi risulta meno efficace di un tempo, pur conservando quella genialità che lo ha reso tanto popolare: la chiamata con l'assassino (che è magicamente già in casa), la critica alla voracità voyeristica dei media, il percorso di formazione della protagonista (da vergine a eroina capace di sporcarsi le mani). Insomma, un mix di elementi che nel 1996 decretarono il successo inaudito di questa saga, che oggi guardiamo col binocolo e ricordiamo con affetto.
Film 1123 - Scream
Film 2057 - Scream
Film 2184 - Scream
Film 1249 - Scream 3
Film 326 - Scream 4
Film 2091 - Scream
Film 2178 - Scream
Film 2179 - Scream VI
Cast: Neve Campbell, David Arquette, Courteney Cox, Matthew Lillard, Rose McGowan, Skeet Ulrich, Drew Barrymore, Henry Winkler, Liev Schreiber.
Box Office: $173 milioni
Consigli: Chi non lo ha visto almeno una volta nella vita? Quasi un rito di passaggio per chi ama essere spaventato dai film, un titolo rimasto indelebile in molti di noi. Può essere interessante vederlo anche per confrontare tutti quegli elementi di questa pellicola che sono stati, nel tempo, copiati in altre.
Parola chiave: Maschera.
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martedì 26 aprile 2016
Film 1122 - Attacco al potere 2
Secondo appuntamento pomeridiano al cinema, questa volta alle prese con un sequel.
Film 1122: "Attacco al potere 2" (2016) di Babak Najafi
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Credo che il fatto più inquietanta legato a questo film sia la coincidenza di averlo visto il giorno prima degli attentati di Bruxelles.
In ogni caso, "Attacco al potere 2" più che un prodotto per il grande schermo sembra un video gioco (violentissimo) che punta tutto su una spettacolarizzazione della violenza davvero fine a se stessa. E, pur non avendo visto il primo "Attacco al potere", scommeto che anche quello presentasse le stesse caratteristiche.
Non c'è molto da dire, comunque: "London Has Fallen" è un brutto film dalla trama quasi inesistente che giustifica la sua presenza in sala con la scusa del terrorismo e della paura dell'altro, pur non presentando alcun elemento innovativo o interessato all'approfondimento dei personaggi, figuriamoci culturale. Dunque un sequel tutto sparatorie ed esplosioni, corse in macchina e terrorismo inernazionale, per un risultato finale mediocre e mal realizzato (gli effetti speciali sono terribili).
Cast: Gerard Butler, Aaron Eckhart, Morgan Freeman, Alon Moni Aboutboul, Angela Bassett, Robert Forster, Melissa Leo, Radha Mitchell.
Box Office: $189.1 milioni
Consigli: Piacerà a chi ha apprezzato il primo episodio e a chi, in generale, è interessato a quei titoli che non presentano altri elementi oltre ad una spiccata violenza, una camuffa da thriller e personaggi "duri a morire". Gli altri troveranno il tutto artificiale, rumoroso e poco interessante.
Parola chiave: Funerale di stato.
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Bengi
Film 1122: "Attacco al potere 2" (2016) di Babak Najafi
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Credo che il fatto più inquietanta legato a questo film sia la coincidenza di averlo visto il giorno prima degli attentati di Bruxelles.
In ogni caso, "Attacco al potere 2" più che un prodotto per il grande schermo sembra un video gioco (violentissimo) che punta tutto su una spettacolarizzazione della violenza davvero fine a se stessa. E, pur non avendo visto il primo "Attacco al potere", scommeto che anche quello presentasse le stesse caratteristiche.
Non c'è molto da dire, comunque: "London Has Fallen" è un brutto film dalla trama quasi inesistente che giustifica la sua presenza in sala con la scusa del terrorismo e della paura dell'altro, pur non presentando alcun elemento innovativo o interessato all'approfondimento dei personaggi, figuriamoci culturale. Dunque un sequel tutto sparatorie ed esplosioni, corse in macchina e terrorismo inernazionale, per un risultato finale mediocre e mal realizzato (gli effetti speciali sono terribili).
Cast: Gerard Butler, Aaron Eckhart, Morgan Freeman, Alon Moni Aboutboul, Angela Bassett, Robert Forster, Melissa Leo, Radha Mitchell.
Box Office: $189.1 milioni
Consigli: Piacerà a chi ha apprezzato il primo episodio e a chi, in generale, è interessato a quei titoli che non presentano altri elementi oltre ad una spiccata violenza, una camuffa da thriller e personaggi "duri a morire". Gli altri troveranno il tutto artificiale, rumoroso e poco interessante.
Parola chiave: Funerale di stato.
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Film 1121 - Risorto
Doppio appuntamento pomeridiano al cinema dopo l'estenuante esame di Comunicazione politica.
Film 1121: "Risorto" (2016) di Kevin Reynolds
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Tutto un grandissimo mah.
Premesso che pensavo si trattasse della storia di Lazzaro (alzati e cammina), in ogni caso questa pellicola non mi ha per nulla soddisfatto. Noiosa, mal recitata (da Fiennes) e troppo improntata alla religiosità per i miei gusti, questo "Risen" è stato una vera e propria delusione.
Pur tentando di proporre allo spettatore un prodotto di media qualità - il budget di 20 milioni di dollari non è poi altissimo - il risultato finale è evidentemente mediocre, più che altro per una fotografia non eccelasa e l'evitare il più possibile l'utilizzo di effetti speciali impegnativi (la Sacra Sindone è leggermente imbarazzante).
Il risultato finale, dunque, non è particolarmente riuscito e, credo, finirà per appassionare solo coloro che siano già interessati all'argomento per fede o identificazione di valori. Per quanto mi riguarda, al di là della mia iniziale delusione per non aver minimamente centrato il tema portante della trama (e per dover assistere all'ennesima trasposizione della crocifissione di Gesù e successiva resurrezione), ho trovato il tutto poco innovativo e ancorato a una visione della fede più mistica che consapevole e, naturalmente, qui più legata all'intrattenimento.
Cast: Joseph Fiennes, Tom Felton, Peter Firth, Cliff Curtis, María Botto, Luis Callejo, Antonio Gil, Stewart Scudamore, Mark Killeen, Jan Cornet.
Box Office: $44.6 milioni
Consigli: Di tutti i titoli legati all'universo della cristianità questo non è certamente dei più riusciti, pur elevandosi leggermente rispetto alle mie basse aspettative. Rimane il fatto che si tratti di una pellicola a budget ridotto che, quindi, deve convivere con una serie di mancanze che ne intaccano il risultato finale. La trovata di chiamare Gesù Yeshua e il fatto che la storia sia presentata dal punto di vista dei romani fa si che questa operazione ne tragga una connotazione personale inusuale per questo tipo di pellicole, anche se questo non basta a rendere il tutto sufficientemente riuscito. Insomma, "Risorto" è più un prodotto per chi è davvero interessato che per il pubblico occasionale.
Parola chiave: Corpo.
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#HollywoodCiak
Bengi
Film 1121: "Risorto" (2016) di Kevin Reynolds
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Tutto un grandissimo mah.
Premesso che pensavo si trattasse della storia di Lazzaro (alzati e cammina), in ogni caso questa pellicola non mi ha per nulla soddisfatto. Noiosa, mal recitata (da Fiennes) e troppo improntata alla religiosità per i miei gusti, questo "Risen" è stato una vera e propria delusione.
Pur tentando di proporre allo spettatore un prodotto di media qualità - il budget di 20 milioni di dollari non è poi altissimo - il risultato finale è evidentemente mediocre, più che altro per una fotografia non eccelasa e l'evitare il più possibile l'utilizzo di effetti speciali impegnativi (la Sacra Sindone è leggermente imbarazzante).
Il risultato finale, dunque, non è particolarmente riuscito e, credo, finirà per appassionare solo coloro che siano già interessati all'argomento per fede o identificazione di valori. Per quanto mi riguarda, al di là della mia iniziale delusione per non aver minimamente centrato il tema portante della trama (e per dover assistere all'ennesima trasposizione della crocifissione di Gesù e successiva resurrezione), ho trovato il tutto poco innovativo e ancorato a una visione della fede più mistica che consapevole e, naturalmente, qui più legata all'intrattenimento.
Cast: Joseph Fiennes, Tom Felton, Peter Firth, Cliff Curtis, María Botto, Luis Callejo, Antonio Gil, Stewart Scudamore, Mark Killeen, Jan Cornet.
Box Office: $44.6 milioni
Consigli: Di tutti i titoli legati all'universo della cristianità questo non è certamente dei più riusciti, pur elevandosi leggermente rispetto alle mie basse aspettative. Rimane il fatto che si tratti di una pellicola a budget ridotto che, quindi, deve convivere con una serie di mancanze che ne intaccano il risultato finale. La trovata di chiamare Gesù Yeshua e il fatto che la storia sia presentata dal punto di vista dei romani fa si che questa operazione ne tragga una connotazione personale inusuale per questo tipo di pellicole, anche se questo non basta a rendere il tutto sufficientemente riuscito. Insomma, "Risorto" è più un prodotto per chi è davvero interessato che per il pubblico occasionale.
Parola chiave: Corpo.
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venerdì 22 aprile 2016
Film 1120 - Now You See Me - I maghi del crimine
Comprato il dvd nel momento di acquisto compulsivo post esame di qualche mese fa, riemerge questo titolo dalla libreria di casa e decido di vedermelo in un momento di pausa.
Film 1120: "Now You See Me - I maghi del crimine" (2007) di David Silverman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: L'ho rivisto sia perché non me lo ricordavo poi così bene, sia perché ormai Poe mi aveva ricordato il mistero finale (ri-svelandomelo...) sia perché "I maghi del crimine 2" è in arrivo il 10 giugno al cinema. Tutti questi elementi insieme, combinati alla presenza del dvd in casa, mi hanno fatto venire la voglia di recuperare questa pellicola, simpatica, di intrattenimento e ben architettata. Anche la seconda visione mi ha lasciato un'impressione molto positiva, soprattutto perché, al di là, della sorpresona finale, la storia ha un sacco di assi nella manica che non si risparmia di distribuire durante tutti i 115 minuti di film. Senza contare che il cast è pazzesco e la magia è un tema molto affascinante...
Insomma, "Now You See Me" è stata una sopresa la prima volta e, magia!, è riuscito ad esserlo anche alla seconda visione. Speriamo che il sequel non deluda.
Film 584 - Now You See Me - I maghi del crimine
Film 1178 - Now You See Me 2
Cast: Jesse Eisenberg, Mark Ruffalo, Woody Harrelson, Mélanie Laurent, Isla Fisher, Dave Franco, Michael Caine, Morgan Freeman, Michael Kelly, Common, Caitriona Balfe, Elias Koteas.
Box Office: $351.7 milioni
Consigli: Buon esempio di intrattenimento giramondo, simpatico, con molte sorprese e snodi inaspettati della trama, "Now You See Me - I maghi del crimine" è un film perfetto per chi cerchi un intrattenimento ben architettato e spolverato di qualche illusione ben fatta. Cast perfetto e secondo episodio in arrivo: da recuperare assolutamente.
Parola chiave: Lionel Shrike.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1120: "Now You See Me - I maghi del crimine" (2007) di David Silverman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: L'ho rivisto sia perché non me lo ricordavo poi così bene, sia perché ormai Poe mi aveva ricordato il mistero finale (ri-svelandomelo...) sia perché "I maghi del crimine 2" è in arrivo il 10 giugno al cinema. Tutti questi elementi insieme, combinati alla presenza del dvd in casa, mi hanno fatto venire la voglia di recuperare questa pellicola, simpatica, di intrattenimento e ben architettata. Anche la seconda visione mi ha lasciato un'impressione molto positiva, soprattutto perché, al di là, della sorpresona finale, la storia ha un sacco di assi nella manica che non si risparmia di distribuire durante tutti i 115 minuti di film. Senza contare che il cast è pazzesco e la magia è un tema molto affascinante...
Insomma, "Now You See Me" è stata una sopresa la prima volta e, magia!, è riuscito ad esserlo anche alla seconda visione. Speriamo che il sequel non deluda.
Film 584 - Now You See Me - I maghi del crimine
Film 1178 - Now You See Me 2
Cast: Jesse Eisenberg, Mark Ruffalo, Woody Harrelson, Mélanie Laurent, Isla Fisher, Dave Franco, Michael Caine, Morgan Freeman, Michael Kelly, Common, Caitriona Balfe, Elias Koteas.
Box Office: $351.7 milioni
Consigli: Buon esempio di intrattenimento giramondo, simpatico, con molte sorprese e snodi inaspettati della trama, "Now You See Me - I maghi del crimine" è un film perfetto per chi cerchi un intrattenimento ben architettato e spolverato di qualche illusione ben fatta. Cast perfetto e secondo episodio in arrivo: da recuperare assolutamente.
Parola chiave: Lionel Shrike.
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Jesse Eisenberg,
magia,
Mark Ruffalo,
Mélanie Laurent,
Michael Caine,
Michael Kelly,
Morgan Freeman,
Now You See Me,
Now You See Me - I maghi del crimine,
Woody Harrelson
giovedì 21 aprile 2016
Film 1119 - I Simpson - Il film
Era da un bel po' che volevo rivederlo (e quasi 1000 di differenza dalla prima sua prima recensione qui lo testimoniano)!
Film 1119: "I Simpson - Il film" (2007) di David Silverman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Mi sembra impensabile che siano passati quasi 10 anni da quando questo film è uscito nelle sale, eppure ormai ci siamo. A 9 anni di distanza, comunque, "The Simpsons Movie" rimane ancora un titolo divertentissimo, comico, dissacrante e geniale come qualsiasi altro episodio della fortunata serie tv animata Matt Groening. Tra l'altro mi ha ulteriormente sorpreso constatare il passare così repentino del tempo in relazione a una qualità dell'animazione e dell'immagine ancora così buona, accattivante e bella da vedere.
Per il resto, come dicevo, la storia è uno spasso e si gioca non pochi assi nella manica durante gli 87 minuti di durata, molti in grado di generare gag e tormentoni che per molto tempo, ricordo, avevano spopolato (uno su tutti Spider Pork). Dunque un'operazione riuscita e, grazie al cielo, non riproposta con tentativi di seguiti, sequel, reboot o spin off. "I Simpson - Il film" era un evento e la scelta di spostare per un'occasione speciale la famiglia Simpson dal piccolo al grande schermo è stata un'ottima idea nonché la scelta giusta e, come tale, irripetibile nel tempo per condizioni e allineamenti astrali. Forse anche questo ha contribuito a rendere il film così riuscito: non è stato snaturato o rovinato da altro, ma è necessariamente rimasto fedele a se stesso. Per fortuna il risultato complessivo era ottimo!
Ps. Candidato ai Golden Globe come Miglior film d'animazione.
Film 29 - I Simpson - Il film
Cast: Dan Castellaneta, Julie Kavner, Nancy Cartwright, Yeardley Smith, Hank Azaria, Harry Shearer, Pamela Hayden, Tress MacNeille, A. Brooks, Russi Taylor.
Box Office: $527 milioni
Consigli: Per chi ama la serie tv un vero e proprio titolo imperdibile, forse addirittura cult. Simpatico, irriverente e spesso politicamente scorretto, un cartoon riuscito che non tradisce lo spirito dell'originale da cui è tratto. Da vedere e rivedere.
Parola chiave: Silo.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1119: "I Simpson - Il film" (2007) di David Silverman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Mi sembra impensabile che siano passati quasi 10 anni da quando questo film è uscito nelle sale, eppure ormai ci siamo. A 9 anni di distanza, comunque, "The Simpsons Movie" rimane ancora un titolo divertentissimo, comico, dissacrante e geniale come qualsiasi altro episodio della fortunata serie tv animata Matt Groening. Tra l'altro mi ha ulteriormente sorpreso constatare il passare così repentino del tempo in relazione a una qualità dell'animazione e dell'immagine ancora così buona, accattivante e bella da vedere.
Per il resto, come dicevo, la storia è uno spasso e si gioca non pochi assi nella manica durante gli 87 minuti di durata, molti in grado di generare gag e tormentoni che per molto tempo, ricordo, avevano spopolato (uno su tutti Spider Pork). Dunque un'operazione riuscita e, grazie al cielo, non riproposta con tentativi di seguiti, sequel, reboot o spin off. "I Simpson - Il film" era un evento e la scelta di spostare per un'occasione speciale la famiglia Simpson dal piccolo al grande schermo è stata un'ottima idea nonché la scelta giusta e, come tale, irripetibile nel tempo per condizioni e allineamenti astrali. Forse anche questo ha contribuito a rendere il film così riuscito: non è stato snaturato o rovinato da altro, ma è necessariamente rimasto fedele a se stesso. Per fortuna il risultato complessivo era ottimo!
Ps. Candidato ai Golden Globe come Miglior film d'animazione.
Film 29 - I Simpson - Il film
Cast: Dan Castellaneta, Julie Kavner, Nancy Cartwright, Yeardley Smith, Hank Azaria, Harry Shearer, Pamela Hayden, Tress MacNeille, A. Brooks, Russi Taylor.
Box Office: $527 milioni
Consigli: Per chi ama la serie tv un vero e proprio titolo imperdibile, forse addirittura cult. Simpatico, irriverente e spesso politicamente scorretto, un cartoon riuscito che non tradisce lo spirito dell'originale da cui è tratto. Da vedere e rivedere.
Parola chiave: Silo.
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#HollywoodCiak
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mercoledì 20 aprile 2016
Film 1118 - Lilo & Stitch
Da troppo tempo volevo rivederlo e ne ho approfittato un giorno a pranzo, prima di dovermi rituffare negli obblighi di studio.
Film 1118: "Lilo & Stitch" (2002) di Dean DeBlois, Chris Sanders
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non so se sia per la dolcezza di Lilo, ma per quanto mi riguarda è uno dei film più teneri di sempre! La sua vocina, il suo carattere, le sue passioni... tutto concorre a una caratterizzazione del suo personaggio spingendolo a picchi di "coccolosità" inaudita. E, tutte le volte che rivedo "Lilo & Stitch", vengo pervaso da questa sensazione.
Anche se solitamente non sono un fan delle cose tutte batuffoli, cuori e coccole, il caso particolare di questa pellicola rappresenta un qualcosa a sé che custodisco molto gelosamente: tutto è iniziato quando 14 anni fa, al cinema all'aperto di non so dire quale città di mare in cui mi trovavo in vacanza coi miei, sono andanto a vedere questo film e ne sono rimasto molto colpito dalla simpatia, i bellissimi disegni, naturalmente il personaggio di Stitch e, come dicevo, dalla tenerezza di Lilo. Da allora, quando sento la mancanza di zucchero nella mia vita, scelgo di immergermi nuovamente in questa storia e ne riemergo felice.
Inutile dire, dunque, quando io sia un fan del titolo in questione, certamente uno dei miei preferiti in assoluto dei classici Disney. Storia stravagante e ben più audace di molte delle cose che escono ultimamente e vengono ossannate, disegni bellissimi, protagonisti adorabili e spalle divertenti (la trovata sulle zanzare è geniale), un mix genuino e ben calibrato di allegria, colore, emozioni positive, lezioni di vita e stramberie divertenti. "Lilo & Stitch" è un toccasana.
Ps. Candidato all'Oscar come Miglior film d'animazione.
Film 1118 - Lilo & Stitch
Film 1518 - Lilo & Stitch
Cast: Chris Sanders, Daveigh Chase, Tia Carrere, David Ogden Stiers, Kevin McDonald, Ving Rhames, Kevin Michael Richardson, Jason Scott Lee, Zoe Caldwell.
Box Office: $273.1 milioni
Consigli: 42esima pellicola delle serie dei classici Disney, "Lilo & Stitch" è un titolo perfetto per tutta la famiglia in grado di intrattenere con dolcezza e simpatia, coniugando gli apparentemente inconciliabili mondi della vita alle Hawaii e degli alieni all'interno, per giunta, di un cartone animato. Perfetto per qualunque occasione, piacevole e incoraggiante.
Parola chiave: Ohana.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1118: "Lilo & Stitch" (2002) di Dean DeBlois, Chris Sanders
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non so se sia per la dolcezza di Lilo, ma per quanto mi riguarda è uno dei film più teneri di sempre! La sua vocina, il suo carattere, le sue passioni... tutto concorre a una caratterizzazione del suo personaggio spingendolo a picchi di "coccolosità" inaudita. E, tutte le volte che rivedo "Lilo & Stitch", vengo pervaso da questa sensazione.
Anche se solitamente non sono un fan delle cose tutte batuffoli, cuori e coccole, il caso particolare di questa pellicola rappresenta un qualcosa a sé che custodisco molto gelosamente: tutto è iniziato quando 14 anni fa, al cinema all'aperto di non so dire quale città di mare in cui mi trovavo in vacanza coi miei, sono andanto a vedere questo film e ne sono rimasto molto colpito dalla simpatia, i bellissimi disegni, naturalmente il personaggio di Stitch e, come dicevo, dalla tenerezza di Lilo. Da allora, quando sento la mancanza di zucchero nella mia vita, scelgo di immergermi nuovamente in questa storia e ne riemergo felice.
Inutile dire, dunque, quando io sia un fan del titolo in questione, certamente uno dei miei preferiti in assoluto dei classici Disney. Storia stravagante e ben più audace di molte delle cose che escono ultimamente e vengono ossannate, disegni bellissimi, protagonisti adorabili e spalle divertenti (la trovata sulle zanzare è geniale), un mix genuino e ben calibrato di allegria, colore, emozioni positive, lezioni di vita e stramberie divertenti. "Lilo & Stitch" è un toccasana.
Ps. Candidato all'Oscar come Miglior film d'animazione.
Film 1118 - Lilo & Stitch
Film 1518 - Lilo & Stitch
Cast: Chris Sanders, Daveigh Chase, Tia Carrere, David Ogden Stiers, Kevin McDonald, Ving Rhames, Kevin Michael Richardson, Jason Scott Lee, Zoe Caldwell.
Box Office: $273.1 milioni
Consigli: 42esima pellicola delle serie dei classici Disney, "Lilo & Stitch" è un titolo perfetto per tutta la famiglia in grado di intrattenere con dolcezza e simpatia, coniugando gli apparentemente inconciliabili mondi della vita alle Hawaii e degli alieni all'interno, per giunta, di un cartone animato. Perfetto per qualunque occasione, piacevole e incoraggiante.
Parola chiave: Ohana.
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martedì 19 aprile 2016
Film 1117 - Mad Max: Fury Road
Comprato il dvd e subito rivisto! Anche perché Poe non voleva credere che potesse essere un bel film...
Film 1117: "Mad Max: Fury Road" (2015) di George Miller
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Niente da fare, una figata. Un reboot magnifico di una saga fino all'anno scorso destinata agli aficionados e oggi, invece, riportata in vita con potenza e spettacolarità. Un prodotto per quanto mi riguarda già cult, bellissimo, con due protagonisti pazzeschi, un super cattivo, corse in macchina da cardiopalma, una fotografia che è di volta in volta una scoperta e una regia in grado di valorizzare il tutto alla perfezione. Insomma, "Mad Max" vera e propria rivelazione della passata stagione cinematografica, successo di pubblico e critica (6 Oscar e quasi 400 milioni di dollari d'incasso), uno dei migliori film dell'anno.
Anche questa seconda visione mi ha soddisfatto e ha consolidato le mie impressioni positive sul film, ricordandomi perché ero rimasto tanto colpito la prima volta che l'ho visto al cinema. Bello, audace, feroce e dal ritmo trascinante. Per molti versi non convenzionale e fuori dai canoni standardizzati di Hollywood, in grado di proporre una visione del proprio mondo molto personale e affascinante. Insomma, davvero un ottimo risultato!
Film 946 - Mad Max: Fury Road
Film 1117 - Mad Max: Fury Road
Film 1822 - Mad Max: Fury Road
Film 1968 - Mad Max: Fury Road
Cast: Tom Hardy, Charlize Theron, Nicholas Hoult, Hugh Keays-Byrne, Rosie Huntington-Whiteley, Riley Keough, Zoë Kravitz, Abbey Lee, Courtney Eaton, Megan Gale.
Box Office: $378.4 milioni
Consigli: Non c'è molto da dire, se non che "Mad Max: Fury Road" è un film dalle mielle sorprese, un titolo da tenere presente perché per molti versi sorprendente e di grande intrattenimento. Da vedere e rivedere.
Parola chiave: Sacca di sangue.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1117: "Mad Max: Fury Road" (2015) di George Miller
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Niente da fare, una figata. Un reboot magnifico di una saga fino all'anno scorso destinata agli aficionados e oggi, invece, riportata in vita con potenza e spettacolarità. Un prodotto per quanto mi riguarda già cult, bellissimo, con due protagonisti pazzeschi, un super cattivo, corse in macchina da cardiopalma, una fotografia che è di volta in volta una scoperta e una regia in grado di valorizzare il tutto alla perfezione. Insomma, "Mad Max" vera e propria rivelazione della passata stagione cinematografica, successo di pubblico e critica (6 Oscar e quasi 400 milioni di dollari d'incasso), uno dei migliori film dell'anno.
Anche questa seconda visione mi ha soddisfatto e ha consolidato le mie impressioni positive sul film, ricordandomi perché ero rimasto tanto colpito la prima volta che l'ho visto al cinema. Bello, audace, feroce e dal ritmo trascinante. Per molti versi non convenzionale e fuori dai canoni standardizzati di Hollywood, in grado di proporre una visione del proprio mondo molto personale e affascinante. Insomma, davvero un ottimo risultato!
Film 946 - Mad Max: Fury Road
Film 1117 - Mad Max: Fury Road
Film 1822 - Mad Max: Fury Road
Film 1968 - Mad Max: Fury Road
Cast: Tom Hardy, Charlize Theron, Nicholas Hoult, Hugh Keays-Byrne, Rosie Huntington-Whiteley, Riley Keough, Zoë Kravitz, Abbey Lee, Courtney Eaton, Megan Gale.
Box Office: $378.4 milioni
Consigli: Non c'è molto da dire, se non che "Mad Max: Fury Road" è un film dalle mielle sorprese, un titolo da tenere presente perché per molti versi sorprendente e di grande intrattenimento. Da vedere e rivedere.
Parola chiave: Sacca di sangue.
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giovedì 14 aprile 2016
Film 1116 - Piccoli brividi
I titoli di questa collana di libri io li avevo quasi tutti. Da ragazzino ci andavo matto e, ricordo, certe estati ne leggevo uno al giorno, fiero delle mie capacità di lettore vorace. Quando ho saputo che ne avrebbero tratto un film per il cinema, non ho avuto esitazioni: un titolo imperdibile!
Film 1116: "Piccoli brividi" (2015) di Rob Letterman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Simpatica scemata senza pretese, questo "Goosebumps" riesce a intrattenere senza tentare di essere ciò che non è.
Fortunatamente, infatti, il film non intraprende strade pretenziose e rimane legato all'identità che gli stessi libri di R. L. Stine si sono guadagnati col tempo, ovvero un passatempo per ragazzi al sapore di horror che no, non fa paura, ma in qualche modo diverte.
Si può quasi dire che sia più un'operazione nostalgia svecchiata e riadattata al 2016 che un vero e proprio derivato dalla collana di libri: nella trama sono presenti moltissimi dei vari mostri apparsi nelle storie originali, ognuno dei quali chiamato in causa per unirsi all'armata che il perfido pupazzo Slappy sta mettendo in piedi per contrastare il loro creatore, qui in grado di portare in vita le creature della sua immaginazione attraverso la macchina da scrivere.
Insomma, un escamotage anche simpatico che, nell'economia di tutta l'operazione, è una trovata funzionale che evita il mero adattamento cinematografico di uno qualunque degli innumerevoli titoli della collana e gioca, invece, a chiamarli tutti in causa per un mix finale esplosivo, divertente, mostruoso. Più che un horror, un'avventura. E va bene così.
Cast: Jack Black, Dylan Minnette, Odeya Rush, Amy Ryan, Ryan Lee, Halston Sage, Jillian Bell.
Box Office: $156.7 milioni
Consigli: Divertente e spensierato titolo mascherato da film dell'orrore, "Piccoli brividi" è un richiamo per quelli della mia generazione che in compagnia dei libri di R.L. Stine ci hanno passato numerose ore. Anche solo per questo momento "rivi-certi-ricordi" la pellicola può beccarsi quella chance che, dopotutto, si merita. Per gli altri, in tutta onestà, può essere comunque un prodotto simpatico e senza pretese in grado di far passare piacevolmente una serata. Poi c'è Jack Black, che in titoli come questo ci sguazza.
Parola chiave: Libri.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1116: "Piccoli brividi" (2015) di Rob Letterman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Simpatica scemata senza pretese, questo "Goosebumps" riesce a intrattenere senza tentare di essere ciò che non è.
Fortunatamente, infatti, il film non intraprende strade pretenziose e rimane legato all'identità che gli stessi libri di R. L. Stine si sono guadagnati col tempo, ovvero un passatempo per ragazzi al sapore di horror che no, non fa paura, ma in qualche modo diverte.
Si può quasi dire che sia più un'operazione nostalgia svecchiata e riadattata al 2016 che un vero e proprio derivato dalla collana di libri: nella trama sono presenti moltissimi dei vari mostri apparsi nelle storie originali, ognuno dei quali chiamato in causa per unirsi all'armata che il perfido pupazzo Slappy sta mettendo in piedi per contrastare il loro creatore, qui in grado di portare in vita le creature della sua immaginazione attraverso la macchina da scrivere.
Insomma, un escamotage anche simpatico che, nell'economia di tutta l'operazione, è una trovata funzionale che evita il mero adattamento cinematografico di uno qualunque degli innumerevoli titoli della collana e gioca, invece, a chiamarli tutti in causa per un mix finale esplosivo, divertente, mostruoso. Più che un horror, un'avventura. E va bene così.
Cast: Jack Black, Dylan Minnette, Odeya Rush, Amy Ryan, Ryan Lee, Halston Sage, Jillian Bell.
Box Office: $156.7 milioni
Consigli: Divertente e spensierato titolo mascherato da film dell'orrore, "Piccoli brividi" è un richiamo per quelli della mia generazione che in compagnia dei libri di R.L. Stine ci hanno passato numerose ore. Anche solo per questo momento "rivi-certi-ricordi" la pellicola può beccarsi quella chance che, dopotutto, si merita. Per gli altri, in tutta onestà, può essere comunque un prodotto simpatico e senza pretese in grado di far passare piacevolmente una serata. Poi c'è Jack Black, che in titoli come questo ci sguazza.
Parola chiave: Libri.
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Piccoli brividi,
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mercoledì 13 aprile 2016
Film 1115 - Jackie Brown
Non lo avevo mai visto e, pur avendone sentito parlare, non sapevo granché su questa pellicola. Mi sono deciso a recuperarla per scoprire qualcosa in più sull'attrice protagonista.
Film 1115: "Jackie Brown" (1997) di Quentin Tarantino
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "Jackie Brown" è un film stupendo, vero capolavoro! Non me lo aspettavo e la sorpresa è stata più che gradita.
In tutta onestà è più questo il Tarantino che preferisco, lungo e dettagliato nell'introdurre la sua storia, ma attaccato a una realtà, non importa quanto personale. "Jackie Brown" ha un suo modo di presentare il suo mondo, il suo microcosmo e funziona alla grande, senza bisogno di troppe trovate splatter, fiumane di dialoghi o una retorica per immagini troppo spiccata. Poi mi rendo perfettamente conto che, in certi casi, il Tarantino più "carico" abbia saputo dare frutti eccelsi, ma rimane il fatto che io lo preferisco in questa veste più... sobria.
Comunque questa pellicola mi ha davvero coinvolto, sono rimasto incollato allo schermo per le 2 ore e mezza di durata e il finale mi ha molto appassionato: dopo tutto il gustoso preambolo, la storia non tradisce le aspettative e regala una conclusione da thriller da manuale. Basta avere un po' di pazienza e dare il tempo a tutti i nodi di venire al pettine, ovvero tutte le sottotrame di venire a galla, così da arrivare al succoso momento della verità: ce la farà Jackie (Pam Grier) a non farsi uccidere, non andare in galera e in aggiunta far rientrare $450,000 dal Messico? La risposta in questo film.
Ps. Candidato a 2 Golden Globe per i Migliori attori Pam Grier e Samuel L. Jackson (che ha vinto come Miglior attore anche al Festival del Cinema di Berlino), ha ricevuto una sola candidatura all'Oscar come Miglior attore non protagonista per Robert Forster.
Cast: Pam Grier, Samuel L. Jackson, Robert Forster, Bridget Fonda, Michael Keaton, Robert De Niro, Michael Bowen, Chris Tucker, LisaGay Hamilton.
Box Office: $74.7 milioni
Consigli: Tratto dal romanzo "Rum Punch" di Elmore Leonard, terzo film ed unico fino ad ora ad essere tratto da materiale non originale di Tarantino, questa pellicola è davvero un appuntamento imperdibile per gli amanti del regista, ma meriterebbe una chance anche dal resto del pubblico. Fuori, infatti, dai recenti canoni tarantiniani, "Jackie Brown" è una vera e propria sorpresa con botto nel finale che dovrebbe riuscire a conquistare un po' tutti, purché disposti a spendere due ore e mezza di tempo in favore di questo titolo. Bello, appassionante e ben fatto, con una grande protagonista (e un grande cast).
Parola chiave: Hostess.
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#HollywoodCiak
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Film 1115: "Jackie Brown" (1997) di Quentin Tarantino
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "Jackie Brown" è un film stupendo, vero capolavoro! Non me lo aspettavo e la sorpresa è stata più che gradita.
In tutta onestà è più questo il Tarantino che preferisco, lungo e dettagliato nell'introdurre la sua storia, ma attaccato a una realtà, non importa quanto personale. "Jackie Brown" ha un suo modo di presentare il suo mondo, il suo microcosmo e funziona alla grande, senza bisogno di troppe trovate splatter, fiumane di dialoghi o una retorica per immagini troppo spiccata. Poi mi rendo perfettamente conto che, in certi casi, il Tarantino più "carico" abbia saputo dare frutti eccelsi, ma rimane il fatto che io lo preferisco in questa veste più... sobria.
Comunque questa pellicola mi ha davvero coinvolto, sono rimasto incollato allo schermo per le 2 ore e mezza di durata e il finale mi ha molto appassionato: dopo tutto il gustoso preambolo, la storia non tradisce le aspettative e regala una conclusione da thriller da manuale. Basta avere un po' di pazienza e dare il tempo a tutti i nodi di venire al pettine, ovvero tutte le sottotrame di venire a galla, così da arrivare al succoso momento della verità: ce la farà Jackie (Pam Grier) a non farsi uccidere, non andare in galera e in aggiunta far rientrare $450,000 dal Messico? La risposta in questo film.
Ps. Candidato a 2 Golden Globe per i Migliori attori Pam Grier e Samuel L. Jackson (che ha vinto come Miglior attore anche al Festival del Cinema di Berlino), ha ricevuto una sola candidatura all'Oscar come Miglior attore non protagonista per Robert Forster.
Cast: Pam Grier, Samuel L. Jackson, Robert Forster, Bridget Fonda, Michael Keaton, Robert De Niro, Michael Bowen, Chris Tucker, LisaGay Hamilton.
Box Office: $74.7 milioni
Consigli: Tratto dal romanzo "Rum Punch" di Elmore Leonard, terzo film ed unico fino ad ora ad essere tratto da materiale non originale di Tarantino, questa pellicola è davvero un appuntamento imperdibile per gli amanti del regista, ma meriterebbe una chance anche dal resto del pubblico. Fuori, infatti, dai recenti canoni tarantiniani, "Jackie Brown" è una vera e propria sorpresa con botto nel finale che dovrebbe riuscire a conquistare un po' tutti, purché disposti a spendere due ore e mezza di tempo in favore di questo titolo. Bello, appassionante e ben fatto, con una grande protagonista (e un grande cast).
Parola chiave: Hostess.
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martedì 12 aprile 2016
Film 1114 - Pan - Viaggio sull'isola che non c'è
Ero curioso di vederlo, ma al cinema me lo ero perso. Così appena ho potuto l'ho recuperato.
Film 1114: "Pan - Viaggio sull'isola che non c'è" (2015) di Joe Wright
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sono sempre stato fan di Joe Wright e i suoi film li ho visti praticamente tutti e mi spiace dire che, questa volta, il risultato è un po' insipido.
Premesso che la storia di Peter Pan non mi ha mai particolarmente entusiasmato, questa ulteriore revisitazione non aggiunge granché a quanto fino ad ora il grande schermo ci aveva già regalato. Tutti gli escamotage portati in aiuto dalla trama non sono sufficienti a rinnovare, di fatto, la storia che risulta alla fine una sorta di copia sbiadita rispetto all'intramontabile classico Disney o una versione pompata di effetti speciali del già più magico "Hook" di Spielberg.
Il finale francamente non mi ha convinto e l'ho trovato una sorta di viaggio sul pianeta Krypton; gli assurdi costumi di Giglio Tigrato (Rooney Mara) sono più strani che belli e il personaggio di Uncino (Garrett Hedlund) in versione amica mi ha soddisfatto poco, soprattutto perché il nemico Barbanera (Hugh Jackman) non mi ha convinto per niente.
Insomma, al di là della polemica relativa alla scelta di un cast in prevalenza bianco - principalmente è stato molto attaccato l'ingaggio della Mara per interpretare Giglio Tigrato che è, in realtà, un'indiana d'America -, il punto è che "Pan" non è un film riuscito, quanto più un insieme di meraviglie visive che perdono molta della loro magia una volta condensate nel risultato finale. Un po' un peccato: il potenziale c'era.
Ps. Candidato a 2 Razzie Awards per le peggiori attrici (Rooney Mara e Amanda Seyfried).
Cast: Hugh Jackman, Garrett Hedlund, Rooney Mara, Levi Miller, Adeel Akhtar, Nonso Anozie, Amanda Seyfried, Kathy Burke, Cara Delevingne.
Box Office: $128.4 milioni
Consigli: Gigantesco flop al botteghino mondiale (il film è costato 150 milioni di dollari), questo "Pan - Viaggio sull'isola che non c'è" non è certamente uno dei titoli più rappresentativi della filmografia di Joe Wright che ha diretto molto di meglio. Questo tentativo fantasy misto effetti speciali moderni misto stravaganze da "mettiamoci qualche elemento non convenzionale e vediamo come va" è un esperimento non del tutto riuscito. Certo non è così malvagio da non andare bene per una serata all'insegna del puro intrattenimento, eppure il risultato finale non è soddisfacente. Vedere per credere.
Parola chiave: Pixo.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1114: "Pan - Viaggio sull'isola che non c'è" (2015) di Joe Wright
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sono sempre stato fan di Joe Wright e i suoi film li ho visti praticamente tutti e mi spiace dire che, questa volta, il risultato è un po' insipido.
Premesso che la storia di Peter Pan non mi ha mai particolarmente entusiasmato, questa ulteriore revisitazione non aggiunge granché a quanto fino ad ora il grande schermo ci aveva già regalato. Tutti gli escamotage portati in aiuto dalla trama non sono sufficienti a rinnovare, di fatto, la storia che risulta alla fine una sorta di copia sbiadita rispetto all'intramontabile classico Disney o una versione pompata di effetti speciali del già più magico "Hook" di Spielberg.
Il finale francamente non mi ha convinto e l'ho trovato una sorta di viaggio sul pianeta Krypton; gli assurdi costumi di Giglio Tigrato (Rooney Mara) sono più strani che belli e il personaggio di Uncino (Garrett Hedlund) in versione amica mi ha soddisfatto poco, soprattutto perché il nemico Barbanera (Hugh Jackman) non mi ha convinto per niente.
Insomma, al di là della polemica relativa alla scelta di un cast in prevalenza bianco - principalmente è stato molto attaccato l'ingaggio della Mara per interpretare Giglio Tigrato che è, in realtà, un'indiana d'America -, il punto è che "Pan" non è un film riuscito, quanto più un insieme di meraviglie visive che perdono molta della loro magia una volta condensate nel risultato finale. Un po' un peccato: il potenziale c'era.
Ps. Candidato a 2 Razzie Awards per le peggiori attrici (Rooney Mara e Amanda Seyfried).
Cast: Hugh Jackman, Garrett Hedlund, Rooney Mara, Levi Miller, Adeel Akhtar, Nonso Anozie, Amanda Seyfried, Kathy Burke, Cara Delevingne.
Box Office: $128.4 milioni
Consigli: Gigantesco flop al botteghino mondiale (il film è costato 150 milioni di dollari), questo "Pan - Viaggio sull'isola che non c'è" non è certamente uno dei titoli più rappresentativi della filmografia di Joe Wright che ha diretto molto di meglio. Questo tentativo fantasy misto effetti speciali moderni misto stravaganze da "mettiamoci qualche elemento non convenzionale e vediamo come va" è un esperimento non del tutto riuscito. Certo non è così malvagio da non andare bene per una serata all'insegna del puro intrattenimento, eppure il risultato finale non è soddisfacente. Vedere per credere.
Parola chiave: Pixo.
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domenica 10 aprile 2016
Film 1129 - Il cacciatore e la regina di ghiaccio
Venerdì in due: cena + film ed è subito un inizio di weekend perfetto!
Film 1129: "Il cacciatore e la regina di ghiaccio" (2016) di Cedric Nicolas-Troyan
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Visivamente potente, narrativamente impotente.
Direi che può essere questo il sunto di "The Huntsman: Winter's War", stiracchiato prequel-sequel di quel "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart di qualche anno fa, al quale vengono in aiuto un cast stellare e, soprattutto, i magnifici costumi di Colleen Atwood per portare a casa un risultato inferiore all'originale, che pure non era un capolavoro.
La colpa non è tanto dei quattro attori protagonisti - né delle spalle, a dire il vero, sufficientemente divertenti -, ma di una trama sciocchina e banale e un mancato approfondimento della psicologia dei personaggi, in primis quello della nuova cattiva principale e Regina di Ghiaccio Freya. Di lei impariamo che è la sorella della precedente cattiva principale e Regina Cattiva Ravenna (eh già), che le è stata portata via una figlia e che si è incattivita proprio per questo. La motivazione di per sé sarebbe anche sensata, non fosse che la storia si dimentica poi di andare oltre al fattaccio e rimane ancorata ad una bidimensionalità monolitica che renderà tutto l'agire del personaggio insensato e, in ultima analisi, totalmente inutile. Non solo - ma che ve lo dico a fare -, la nostra malvagissima si redimerà, ma tornerà pure un po' quella buona ragazza dai capelli normali che era un tempo. Insomma, tanto rumore per nulla.
Nel marasma generale, tra una specchiata e una spiata via gufo, la storia si concede qualche deviazione action grazie al cacciatore e alla sua amata, anche se le scene d'azione non sono così entusiasmanti quanto ci si aspetterebbe. Per non parlare del momento in cui la strana combriccola di cacciatori + nani si ritrova a dover trafugare lo specchio dorato e finisce ad affrontare una sorta di Minotauro dalle corna d'oro la cui unica attitudine non è tanto quella di combattere, quanto quella di gridare. Ma se devi difendere il tuo tesoro, perché non lo fai e basta? E invece ci perdiamo in circa cinque minuti di urla e schiamazzi, per un risultato finale tanto ovvio quanto lo spettatore si aspetta. Anche in questo caso è tutto molto bello visivamente, ma manca di sostanza.
In tutto questo il cacciatore è, sì, protagonista, pur collocandosi al centro di una storia che non dimentica la sua precedente eroina Biancaneve e pure deve tenere conto delle altre 3 donne della storia in questione: insomma, la scena è leggermente affollata. Se da una parte è apprezzabile che un blockbuster dal budget multimilionario sia composto principalmente da personaggi principali femminili, rimane il fatto che la presenza di Charlize Theron sia prettamente estetica - mancava solo che dicesse «La vita non è bianco o nero, è oro.» e avevamo fatto bingo - e la debolezza statica della cattiva degrada quello che poteva essere un trend positivo accessorio da lodare.
Dunque questo "Il cacciatore e la regina di ghiaccio" è un titolo commerciale non certo particolarmente riuscito che, pure, plausibilmente farà il suo dovere al botteghino mondiale (in America l'uscita è prevista per il 22 aprile). Si poteva fare assolutamente di meglio anche se, come si diceva all'inizio, i costumi della Atwood salvano da soli tutta l'operazione. Bravissima.
Film 417 - Snow White and the Huntsman
Film 709 - Biancaneve e il cacciatore
Film 1129 - Il cacciatore e la regina di ghiaccio
Film 1651 - Snow White and the Huntsman
Cast: Chris Hemsworth, Charlize Theron, Emily Blunt, Nick Frost, Sam Claflin, Rob Brydon, Jessica Chastain, Sheridan Smith, Alexandra Roach, Colin Morgan.
Box Office: $165 milioni
Consigli: Fatta fuori la Stewart che non compare nemmeno nel cameo di Biancaneve, rimangono Hemsworth e Theron a portare verso il secondo episodio un franchise da un lato intrigante, dall'altro mal sfruttato. Ricco di potenzialità e spunti interessanti, di fatto il film si concentra su una serie di temi già visti e rivisti che rendono la storia poco efficace e lasciano tutto lo sporco lavoro agli effetti speciali e, in pari dose, a una combinazione di glam degli attori + costumi pazzeschi + trucco + fotografia che solo in parte riesce a salvare il risultato finale. Dunque se cercate facile distrazione visivamente accattivante eccovi serviti. Allo stesso tempo se avete apprezzato il primo "Snow White and the Huntsman" ha senso dare una chance a questa storia. Tutti gli altri è meglio che si mettano il cuore in pace: qui troverete un paio d'ore di svago facile facile, combinate alla bellezza imbarazzante della Theron e al machismo del sempre aitante Thor. Oltre a ciò, poco.
Parola chiave: Specchio.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1129: "Il cacciatore e la regina di ghiaccio" (2016) di Cedric Nicolas-Troyan
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Visivamente potente, narrativamente impotente.
Direi che può essere questo il sunto di "The Huntsman: Winter's War", stiracchiato prequel-sequel di quel "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart di qualche anno fa, al quale vengono in aiuto un cast stellare e, soprattutto, i magnifici costumi di Colleen Atwood per portare a casa un risultato inferiore all'originale, che pure non era un capolavoro.
La colpa non è tanto dei quattro attori protagonisti - né delle spalle, a dire il vero, sufficientemente divertenti -, ma di una trama sciocchina e banale e un mancato approfondimento della psicologia dei personaggi, in primis quello della nuova cattiva principale e Regina di Ghiaccio Freya. Di lei impariamo che è la sorella della precedente cattiva principale e Regina Cattiva Ravenna (eh già), che le è stata portata via una figlia e che si è incattivita proprio per questo. La motivazione di per sé sarebbe anche sensata, non fosse che la storia si dimentica poi di andare oltre al fattaccio e rimane ancorata ad una bidimensionalità monolitica che renderà tutto l'agire del personaggio insensato e, in ultima analisi, totalmente inutile. Non solo - ma che ve lo dico a fare -, la nostra malvagissima si redimerà, ma tornerà pure un po' quella buona ragazza dai capelli normali che era un tempo. Insomma, tanto rumore per nulla.
Nel marasma generale, tra una specchiata e una spiata via gufo, la storia si concede qualche deviazione action grazie al cacciatore e alla sua amata, anche se le scene d'azione non sono così entusiasmanti quanto ci si aspetterebbe. Per non parlare del momento in cui la strana combriccola di cacciatori + nani si ritrova a dover trafugare lo specchio dorato e finisce ad affrontare una sorta di Minotauro dalle corna d'oro la cui unica attitudine non è tanto quella di combattere, quanto quella di gridare. Ma se devi difendere il tuo tesoro, perché non lo fai e basta? E invece ci perdiamo in circa cinque minuti di urla e schiamazzi, per un risultato finale tanto ovvio quanto lo spettatore si aspetta. Anche in questo caso è tutto molto bello visivamente, ma manca di sostanza.
In tutto questo il cacciatore è, sì, protagonista, pur collocandosi al centro di una storia che non dimentica la sua precedente eroina Biancaneve e pure deve tenere conto delle altre 3 donne della storia in questione: insomma, la scena è leggermente affollata. Se da una parte è apprezzabile che un blockbuster dal budget multimilionario sia composto principalmente da personaggi principali femminili, rimane il fatto che la presenza di Charlize Theron sia prettamente estetica - mancava solo che dicesse «La vita non è bianco o nero, è oro.» e avevamo fatto bingo - e la debolezza statica della cattiva degrada quello che poteva essere un trend positivo accessorio da lodare.
Dunque questo "Il cacciatore e la regina di ghiaccio" è un titolo commerciale non certo particolarmente riuscito che, pure, plausibilmente farà il suo dovere al botteghino mondiale (in America l'uscita è prevista per il 22 aprile). Si poteva fare assolutamente di meglio anche se, come si diceva all'inizio, i costumi della Atwood salvano da soli tutta l'operazione. Bravissima.
Film 417 - Snow White and the Huntsman
Film 709 - Biancaneve e il cacciatore
Film 1129 - Il cacciatore e la regina di ghiaccio
Film 1651 - Snow White and the Huntsman
Cast: Chris Hemsworth, Charlize Theron, Emily Blunt, Nick Frost, Sam Claflin, Rob Brydon, Jessica Chastain, Sheridan Smith, Alexandra Roach, Colin Morgan.
Box Office: $165 milioni
Consigli: Fatta fuori la Stewart che non compare nemmeno nel cameo di Biancaneve, rimangono Hemsworth e Theron a portare verso il secondo episodio un franchise da un lato intrigante, dall'altro mal sfruttato. Ricco di potenzialità e spunti interessanti, di fatto il film si concentra su una serie di temi già visti e rivisti che rendono la storia poco efficace e lasciano tutto lo sporco lavoro agli effetti speciali e, in pari dose, a una combinazione di glam degli attori + costumi pazzeschi + trucco + fotografia che solo in parte riesce a salvare il risultato finale. Dunque se cercate facile distrazione visivamente accattivante eccovi serviti. Allo stesso tempo se avete apprezzato il primo "Snow White and the Huntsman" ha senso dare una chance a questa storia. Tutti gli altri è meglio che si mettano il cuore in pace: qui troverete un paio d'ore di svago facile facile, combinate alla bellezza imbarazzante della Theron e al machismo del sempre aitante Thor. Oltre a ciò, poco.
Parola chiave: Specchio.
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venerdì 8 aprile 2016
Film 1113 - Hotel Transylvania 2
La scusa era vedere questo titolo che mi ero perso al cinema, così dopo aver recuperato l'originale, mi sono subito buttato sul sequel!
Film 1113: "Hotel Transylvania 2" (2015) di Genndy Tartakovsky
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Praticamente titolo-fotocopia dell'originale, capace di ricreare alla perfezione l'atmosfera spensierata e giocosa del primo film, questo "Hotel Transylvania 2" ha il pregio di riproporre il predecessore con furbizia, evitando una replica priva di personalità e, anzi, evolvendo la storia in maniera furba e piacevole. E' l'arrivo del nipotino del famoso conte Dracula, infatti, che andrà a sconvolgere la vita presso l'hotel dell'ormai nonno vampiro, quest'ultimo intento per tutta la durata della pellicola a scoprire se il giovane nipotino sia, a tutti gli effetti, detentore di qualche potere vampiresco.
L'espediente è simpatico e, inutile dirlo, la gang di mostri è in grado di strappare ben più di una risata al pubblico, il che gioca a favore di un secondo capitolo del quale successo non c'era assoluta garanzia (in America Adam Sandler sta vivendo un momento di crisi al botteghino).
Insomma, risultato finale piacevole, divertente e molto dinamico, esattamente come per il precedente.
Film 485 - Hotel Transylvania
Film 1112 - Hotel Transylvania
Cast: Adam Sandler, Andy Samberg, Selena Gomez, Kevin James, David Spade, Steve Buscemi, Keegan-Michael Key, Asher Blinkoff, Molly Shannon, Fran Drescher, Mel Brooks, Megan Mullally, Nick Offerman; Claudio Bisio, Cristiana Capotondi, Paolo Villaggio (versione italiana).
Box Office: $469.4 milioni
Consigli: Squadra che vince non si cambia e qui, infatti, ritroviamo tutti i personaggi del primo film, più qualche vampiresca aggiunta. L'operazione sequel funziona e il film porta a casa un buon risultato, capace di intrattenere e divertere un pubblico di ogni età. Perfetto per una serata spensierata e, se si è in vena, meglio se visto di seguito all'originale (insieme durano meno di 3 ore in totale).
Parola chiave: Vampiro "tardivo".
Trailer
#HollywoodCiak
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Film 1113: "Hotel Transylvania 2" (2015) di Genndy Tartakovsky
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Praticamente titolo-fotocopia dell'originale, capace di ricreare alla perfezione l'atmosfera spensierata e giocosa del primo film, questo "Hotel Transylvania 2" ha il pregio di riproporre il predecessore con furbizia, evitando una replica priva di personalità e, anzi, evolvendo la storia in maniera furba e piacevole. E' l'arrivo del nipotino del famoso conte Dracula, infatti, che andrà a sconvolgere la vita presso l'hotel dell'ormai nonno vampiro, quest'ultimo intento per tutta la durata della pellicola a scoprire se il giovane nipotino sia, a tutti gli effetti, detentore di qualche potere vampiresco.
L'espediente è simpatico e, inutile dirlo, la gang di mostri è in grado di strappare ben più di una risata al pubblico, il che gioca a favore di un secondo capitolo del quale successo non c'era assoluta garanzia (in America Adam Sandler sta vivendo un momento di crisi al botteghino).
Insomma, risultato finale piacevole, divertente e molto dinamico, esattamente come per il precedente.
Film 485 - Hotel Transylvania
Film 1112 - Hotel Transylvania
Cast: Adam Sandler, Andy Samberg, Selena Gomez, Kevin James, David Spade, Steve Buscemi, Keegan-Michael Key, Asher Blinkoff, Molly Shannon, Fran Drescher, Mel Brooks, Megan Mullally, Nick Offerman; Claudio Bisio, Cristiana Capotondi, Paolo Villaggio (versione italiana).
Box Office: $469.4 milioni
Consigli: Squadra che vince non si cambia e qui, infatti, ritroviamo tutti i personaggi del primo film, più qualche vampiresca aggiunta. L'operazione sequel funziona e il film porta a casa un buon risultato, capace di intrattenere e divertere un pubblico di ogni età. Perfetto per una serata spensierata e, se si è in vena, meglio se visto di seguito all'originale (insieme durano meno di 3 ore in totale).
Parola chiave: Vampiro "tardivo".
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giovedì 7 aprile 2016
Film 1112 - Hotel Transylvania
Pronto a vedere il sequel, ho recuperato il primo capitolo di questa saga cartoon.
Film 1112: "Hotel Transylvania" (2012) di Genndy Tartakovsky
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Film simpatico e diverte che è stato, stranamente, come vedere per la prima volta. In questa storia Dracula gestisce un hotel per mostri che garantisce ai suoi ospiti la totale assenza di esseri umani, da loro temuti. Quando lo scemotto Jonathan riesce per caso a raggiungere la struttura, cominceranno i guai...
Questa seconda visione è stata utile non solo per prepararmi a quella del secondo capitolo, ma anche perché in effetti a parte un vago ricordo positivo, nella mia testa non c'era proprio altro. "Hotel Transylvania" è uno di quei film che mi capita di incontrare ogni tanto, di cui conservo un'opinione positiva, ma dei quali fatico a ricordare i dettagli. In tutta onestà anche questa seconda volta la nebbia mentale ha avuto il sopravvento e ho dovuto impegnarmi per incasellare nuovamente i pezzi di questo puzzle certamente non complicato. Non so se sia per via del ritmo frenetico, del numero elevato di personaggi o per via della trama piacevole ma non certo innovativa, in ogni caso nemmeno questa seconda visione mi ha lasciato quell'impronta incisiva che mi sarei aspettato.
In ogni caso gli sforzi della Sony Pictures Animation sono sufficienti a regalare al pubblico una storia dinamica e buffa quanto basta, giocando tra l'altro sui classici temi della diversità e dell'accettazione per un risultato finale onesto e gradevole. Non a caso ne hanno fatto un sequel.
Ps. Candidato ai Golden Globe nella categoria Miglior film d'animazione.
Film 485 - Hotel Transylvania Film 1113 - Hotel Transylvania 2
Cast: Adam Sandler, Andy Samberg, Selena Gomez, Kevin James, Fran Drescher, Steve Buscemi, Molly Shannon, David Spade, CeeLo Green; Claudio Bisio, Cristiana Capotondi (versione italiana).
Box Office: $358.4 milioni
Consigli: Pellicola per tutta la famiglia simpatica, dai ritmi serrati e certi momenti comici riusciti, è assolutamente un'ottima scelta per un pomeriggio domenicale tranquillo - magari a cui aggiungere anche la visione del secondo episodio - o una serata senza pretese, tutta all'insegna del cervello in modalità off. Piacevole.
Parola chiave: Zing.
Trailer
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Bengi
Film 1112: "Hotel Transylvania" (2012) di Genndy Tartakovsky
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Film simpatico e diverte che è stato, stranamente, come vedere per la prima volta. In questa storia Dracula gestisce un hotel per mostri che garantisce ai suoi ospiti la totale assenza di esseri umani, da loro temuti. Quando lo scemotto Jonathan riesce per caso a raggiungere la struttura, cominceranno i guai...
Questa seconda visione è stata utile non solo per prepararmi a quella del secondo capitolo, ma anche perché in effetti a parte un vago ricordo positivo, nella mia testa non c'era proprio altro. "Hotel Transylvania" è uno di quei film che mi capita di incontrare ogni tanto, di cui conservo un'opinione positiva, ma dei quali fatico a ricordare i dettagli. In tutta onestà anche questa seconda volta la nebbia mentale ha avuto il sopravvento e ho dovuto impegnarmi per incasellare nuovamente i pezzi di questo puzzle certamente non complicato. Non so se sia per via del ritmo frenetico, del numero elevato di personaggi o per via della trama piacevole ma non certo innovativa, in ogni caso nemmeno questa seconda visione mi ha lasciato quell'impronta incisiva che mi sarei aspettato.
In ogni caso gli sforzi della Sony Pictures Animation sono sufficienti a regalare al pubblico una storia dinamica e buffa quanto basta, giocando tra l'altro sui classici temi della diversità e dell'accettazione per un risultato finale onesto e gradevole. Non a caso ne hanno fatto un sequel.
Ps. Candidato ai Golden Globe nella categoria Miglior film d'animazione.
Film 485 - Hotel Transylvania Film 1113 - Hotel Transylvania 2
Cast: Adam Sandler, Andy Samberg, Selena Gomez, Kevin James, Fran Drescher, Steve Buscemi, Molly Shannon, David Spade, CeeLo Green; Claudio Bisio, Cristiana Capotondi (versione italiana).
Box Office: $358.4 milioni
Consigli: Pellicola per tutta la famiglia simpatica, dai ritmi serrati e certi momenti comici riusciti, è assolutamente un'ottima scelta per un pomeriggio domenicale tranquillo - magari a cui aggiungere anche la visione del secondo episodio - o una serata senza pretese, tutta all'insegna del cervello in modalità off. Piacevole.
Parola chiave: Zing.
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martedì 5 aprile 2016
Film 1111 - Gods of Egypt
Un profumo di trash inebriante mi ha convinto a scegliere questa pellicola...
Film 1111: "Gods of Egypt" (2016) di Alex Proyas
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Più che un film un videogioco. E' questo sotanzialmente l'elemento caratterizzante di "Gods of Egypt", teoricamente blockbuster testosteronico dall'incasso facile. Nella realtà il film è stato un clamoroso flop, sicuramente dovuto ad una serie di aspetti che velocemente si possono elencare così:
a) un cast non particolarmente accattivante: Gerard Butler è in declino da un bel po', lo dimostra anche l'insuccesso di "Attacco al potere 2"; Nikolaj Coster-Waldau ha goduto di una certa fama di riflesso dopo il successo de "Il trono di spade", ma non si può dire che abbia sfondato; a parte Geoffrey Rush non ci sono altri attori di rilievo e Brenton Thwaites protagonista secondo me porta sfortuna (vedi "The Giver - Il mondo di Jonas");
b) la storia è un mix di elementi che con l'antico Egitto c'entrano poco e niente. Se da una parte potrebbe essere divertente sperimentare un mix di elementi alla "Indiana Jones" + "300" + "La mummia" + "Scontro tra titani" + "Immortals", nel concreto la trama è debole e sciocca e le trovate per caratterizzare questa produzione sono più bislacche che geniali o divertenti;
c) gli effetti speciali fanno schifo. Non so se mi era mai capitato di esprimermi in questo modo in relazione a una pellicola, ad ogni modo il termine è appropriato. Brutti, evidentementi finti, più brutti perfino di quelli di "Power Rangers - Il film", che pure era del 1995. Con un budget di 140 milioni di dollari, il risultato doveva essere superiore.
Insomma, non che mi aspettassi nulla di che, per carità, ma forse il risultato è stato perfino più brutto di quanto mi aspettassi. Diciamo che speravo nella solita pellicola sciocca e un po' trash ma di intrattenimento in stile Hollywood, ma devo dire che il risultato finale è perfino inferiore.
Cast: Brenton Thwaites, Gerard Butler, Nikolaj Coster-Waldau, Chadwick Boseman, Elodie Yung, Courtney Eaton, Rufus Sewell, Geoffrey Rush, Harsh Kumar.
Box Office: $132.9 milioni
Consigli: Non esattamente un ottimo risultato. Anzi, più che altro insufficiente. Eppure se siete fan di prodotti sciocchi tutti effetti speciali (brutti) e botte da orbi tra divinità con annessa gelosia familiare, questo è il titolo che fa per voi. Non passerà alla storia per la sua originalità, ma di sicuro è talmente fatto male che rimane impresso. E intrattiene.
Parola chiave: Aldilà.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1111: "Gods of Egypt" (2016) di Alex Proyas
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Più che un film un videogioco. E' questo sotanzialmente l'elemento caratterizzante di "Gods of Egypt", teoricamente blockbuster testosteronico dall'incasso facile. Nella realtà il film è stato un clamoroso flop, sicuramente dovuto ad una serie di aspetti che velocemente si possono elencare così:
a) un cast non particolarmente accattivante: Gerard Butler è in declino da un bel po', lo dimostra anche l'insuccesso di "Attacco al potere 2"; Nikolaj Coster-Waldau ha goduto di una certa fama di riflesso dopo il successo de "Il trono di spade", ma non si può dire che abbia sfondato; a parte Geoffrey Rush non ci sono altri attori di rilievo e Brenton Thwaites protagonista secondo me porta sfortuna (vedi "The Giver - Il mondo di Jonas");
b) la storia è un mix di elementi che con l'antico Egitto c'entrano poco e niente. Se da una parte potrebbe essere divertente sperimentare un mix di elementi alla "Indiana Jones" + "300" + "La mummia" + "Scontro tra titani" + "Immortals", nel concreto la trama è debole e sciocca e le trovate per caratterizzare questa produzione sono più bislacche che geniali o divertenti;
c) gli effetti speciali fanno schifo. Non so se mi era mai capitato di esprimermi in questo modo in relazione a una pellicola, ad ogni modo il termine è appropriato. Brutti, evidentementi finti, più brutti perfino di quelli di "Power Rangers - Il film", che pure era del 1995. Con un budget di 140 milioni di dollari, il risultato doveva essere superiore.
Insomma, non che mi aspettassi nulla di che, per carità, ma forse il risultato è stato perfino più brutto di quanto mi aspettassi. Diciamo che speravo nella solita pellicola sciocca e un po' trash ma di intrattenimento in stile Hollywood, ma devo dire che il risultato finale è perfino inferiore.
Cast: Brenton Thwaites, Gerard Butler, Nikolaj Coster-Waldau, Chadwick Boseman, Elodie Yung, Courtney Eaton, Rufus Sewell, Geoffrey Rush, Harsh Kumar.
Box Office: $132.9 milioni
Consigli: Non esattamente un ottimo risultato. Anzi, più che altro insufficiente. Eppure se siete fan di prodotti sciocchi tutti effetti speciali (brutti) e botte da orbi tra divinità con annessa gelosia familiare, questo è il titolo che fa per voi. Non passerà alla storia per la sua originalità, ma di sicuro è talmente fatto male che rimane impresso. E intrattiene.
Parola chiave: Aldilà.
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venerdì 1 aprile 2016
Film 1110 - Victor Frankenstein
Una sera a cena non sapevo cosa guardare e lo streaming mi ha suggerito questo titolo che, lì per lì, sembrava promettere genuino intrattenimento.
Film 1110: "Victor Frankenstein" (2015) di Paul McGuigan
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Poteva essere carino e, invece, è una gran boiata e basta.
Non che mi aspettassi un capolavoro, ma speravo in un intrattenimento degno di essere seguito, mentre la storia proposta qui non è niente di che e, per certi aspetti, è anche brutta. In particolare mi riferisco agli effetti speciali, tra il macabro e il fatto male. Le creature portate in vita dal famoso dottore sono - e passiamoglielo - disgustose, ma c'è da aggiungere che visivamente - e questo non va bene - sono palesemente finte. Senza contare che la trama è quello che è (Igor viene dal circo, dove era una sorta di Gobbo di Notre Dame vestito da clown...).
Insomma, un vero spreco di giovani talenti e di soldi (40 milioni di dollari!) per un risultato mediocre che sa di già visto.
Cast: Daniel Radcliffe, James McAvoy, Jessica Brown Findlay, Andrew Scott, Charles Dance, Daniel Mays, Freddie Fox, Mark Gatiss, Callum Turner, Spencer Wilding.
Box Office: $34.2 milioni
Consigli: Il tentativo di svecchiare anche questo cult letterario (dopo un avvincente Sherlock Holmes cinematografico) non riesce e il risultato è meno brillante di quanto le premesse parrebbero suggerire. Certo, una pellicola innoqua, ma comunque non riuscita. Si può vedere, pur consapevoli che si tratta di un esperimento bruttino e insapore. Peccato. Se avete nostalgia del dottore e dei suoi folli tentativi di sconfiggere la morte, meglio seguire la serie tv "Penny Dreadful" o, meglio, rivedersi "Frankenstein Junior".
Parola chiave:
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Bengi
Film 1110: "Victor Frankenstein" (2015) di Paul McGuigan
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Poteva essere carino e, invece, è una gran boiata e basta.
Non che mi aspettassi un capolavoro, ma speravo in un intrattenimento degno di essere seguito, mentre la storia proposta qui non è niente di che e, per certi aspetti, è anche brutta. In particolare mi riferisco agli effetti speciali, tra il macabro e il fatto male. Le creature portate in vita dal famoso dottore sono - e passiamoglielo - disgustose, ma c'è da aggiungere che visivamente - e questo non va bene - sono palesemente finte. Senza contare che la trama è quello che è (Igor viene dal circo, dove era una sorta di Gobbo di Notre Dame vestito da clown...).
Insomma, un vero spreco di giovani talenti e di soldi (40 milioni di dollari!) per un risultato mediocre che sa di già visto.
Cast: Daniel Radcliffe, James McAvoy, Jessica Brown Findlay, Andrew Scott, Charles Dance, Daniel Mays, Freddie Fox, Mark Gatiss, Callum Turner, Spencer Wilding.
Box Office: $34.2 milioni
Consigli: Il tentativo di svecchiare anche questo cult letterario (dopo un avvincente Sherlock Holmes cinematografico) non riesce e il risultato è meno brillante di quanto le premesse parrebbero suggerire. Certo, una pellicola innoqua, ma comunque non riuscita. Si può vedere, pur consapevoli che si tratta di un esperimento bruttino e insapore. Peccato. Se avete nostalgia del dottore e dei suoi folli tentativi di sconfiggere la morte, meglio seguire la serie tv "Penny Dreadful" o, meglio, rivedersi "Frankenstein Junior".
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