Il 29 maggio, una domenica pomeriggio qualsiasi, apro la posta e mi ritrovo, tra le varie segnalazioni relative al blog, un commento da parte di Kris Kelvin che mi invita a seguire un link che potrebbe interessarmi. Incuriosito, ma titubante - si sa che la maggior parte delle cose che arrivano è spam -, seguo il collegamento e mi ritrovo catapultato in un nuovo mondo che non conoscevo, quello dei Liebster Award.
All'inizio non ero del tutto convinto che mi riguardasse, ma leggendo più attentamente il post, ritrovo il mio blog, questo blog, HollywoodCiak, nominato insieme ad altri 10 "compagni" vincitori di questo premio telematico. Dato che la faccenda si fa ancora più intrigante, decido di ricominciare la lettura e cercare di capire meglio ciò di cui si sta parlando, in primis cosa siano questi Liebster Award.
In sostanza stiamo parlando di un premio conferito ai blog da parte di altri blogger. Mi spiego meglio (e qui copio-incollo): Il Liebster Blog Award è una sorta di riconoscimento che i blogger conferiscono ad altri blogger con un numero di followers inferiore ai 200, è stato istituito nel 2011, per saperne di più basta cercare in internet.
Ma non è tutto, perché prevede non solo la menzione da parte dei "pari", ma anche di una serie di regoline che rendono i Liebster, di fatto, un gioco:
Per accettare il "premio" e partecipare, le regole dei Liebster 2016 sono:
1) ringraziare e rispondere alle undici domande di chi ti ha premiato
2) scrivere undici notizie/curiosità su te stesso
3) premiare altri undici blogger "meritevoli" (che non raggiungano i 200 followers)
4) comunicare la vincita sulle bacheche dei blog premiati
5) proporre ai premiati altre undici domande
Nel mio caso specifico, la menzione e le domande di Kris - che ci tengo tantissimo a ringraziare! - provengono dal suo blog SOLARIS. Le mie risposte qui di seguito:
1) Il regista più sopravvalutato?
Anthony Minghella. Non ho mai capito come abbia fatto a vincere l'Oscar per "Il paziente inglese".
2) Il regista più sottovalutato?
Non saprei. Forse per certi versi Robert Altman.
3) Cosa rispondi a chi dice "era meglio il libro"?
Che sono due mondi diversi. Forse a volte è vero che certe trasposizioni sono fatte male, ma partire con aspettative precise non ha senso quando si parla di tradurre da un medium all'altro. Non sempre il passaggio riesce e comunque un "torto" a qualcuno lo si farà, perché ognuno proietta nelle storie e nei racconti che ha amato qualcosa di personale che è molto facile tradire nel momento in cui si passa dalla carta alla proiezione in sala. Fa parte del gioco. E poi a volte certi film sono migliori dei libri da cui sono tratti.
4) Il film che "ce l'hai lì da vedere" ma non ne hai il coraggio...
Non è questione di coraggio, ma di momento giusto. Il mio approccio al cinema è un po' così quando si tratta di cose nuove per me, specialmente se "datate": ho bisogno che ci sia la situazione perfetta. Ecco perché - e me ne vergogno, sia chiaro - non ho ancora mai visto "The Rocky Horror Picture Show"...
5) Il film che avresti voluto vedere al cinema.
Forse il primo "Guerre Stellari".
6) Il film che hai visto più volte.
Direi "Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello". So le battute a memoria, anche in inglese...
7) Sei mai uscito dal cinema prima della fine di un film?
Non direi. Il cinema è un esperienza anche quando è brutta e non mi piace non sapere come vanno a finire le cose.
8) Sei favorevole all'intervallo al cinema?
Tendenzialmente no perché spezza la narrazione. Però capisco che la pausa possa anche avere uno scopo pratico.
9) Quanta strada sei disposto a fare per vedere un film che non viene programmato vicino a te?
Non tanto da prendere un mezzo di trasporto a pagamento, ma in più di un'occasione è capitato che mi dovessi arrangiare per andare a vedere una proiezione speciale in qualche cinema scomodo della mia città.
10) Quanto tempo dedichi al tuo blog?
Lo scopo di HollywoodCiak sarebbe la pubblicazione di una recensione al giorno. Chiaramente, a 7 anni di distanza dal primo post, la mia vita è cambiata e gli impegni aumentati, per cui sono soddisfatto quando riesco a pubblicare 4 o 5 recensioni a settimana. Potendo ci investirei anche più tempo; di sicuro è uno degli impegni a lungo termine più di successo che sono riuscito a coltivare :)
11) Come hai scelto il nome del tuo blog?
Volevo che il nome non fosse banale, già sentito o che ricordasse altro. Inoltre cercavo qualcosa che richiamasse i due punti centrali del blog: il cinema e il mio amore, in particolare, per quello americano.
Ora, come previsto, 11 cose su di me...
1. Amo il cinema commerciale e lo ammetto senza vergogna.
2. Sono uno studente di Scienze della Comunicazione.
3. Passerei volentieri tutti i weekend steso sul divano a guardare alternativamente film e serie tv.
4. Mi piace molto scrivere e sono contento che, attraverso il blog, sia riuscito a coltivare questa passione un tempo solo accennata. HollywoodCiak è una sorta di diario per me, una condivisione con l'esterno che sarebbe bello prendesse una piega più improntata alla condivisione anche da fonti esterne. Chissà, magari col tempo.
5. Mi appassiona il confronto su cinema e serie tv, ma non sopporto chi propone pareri e visioni più "veri" di altri o preconfezionati, rifiutando preventivamente le opinioni distanti dalla propria.
6. Non ho la tv a casa da anni e ringrazio per l'esistenza dello streaming.
7. Non ho mai ascoltato la radio.
8. Mi piace viaggiare e da anni, per ogni viaggio che faccio, dedico una serata all'andare al cinema per vedere film in lingua e titoli che in Italia non sono ancora arrivati o so che non saranno distribuiti.
9. Sono un lettore molto lento, ma non pigro.
10. Sono fan sfegatato delle premiazioni cinematografiche. Ne seguo più che posso tutti gli anni, nonostante gli orari scomodi o le dirette difficili da trovare. Al liceo organizzavo anche "scommesse" con i miei compagni di classe su chi avrebbe trionfato nelle diverse categorie agli Oscar...
11. Il mio utopico sogno nel cassetto è sempre stato quello di vincere un Oscar.
Passiamo ora a chi ho deciso di nominare a mia volta:
1. cinquecentofilmisieme.blogspot.it
2. recensioniribelli.blogspot.it
3. persogiadisuo.blogspot.it
4. cuoredicelluloide.blogspot.it
5. delicatamenteperfido.com
6. bradipofilms.blogspot.it
7. hovogliadicinema.blogspot.it
8. cinepilloleantiflop.blogspot.it
9. ciakazione.blogspot.it
10. onironautaidiosincratico.blogspot.it
11. directorcult.blogspot.it
Infine, le mie mie 11 domande per chi vorrà proseguire questa catena di condivisione e conoscenza:
1. Qual è il film che ti ha fatto innamorare del cinema?
2. Compositore preferito o colonna sonora preferita.
3. Lingua originale o doppiaggio?
4. Quale personaggio di un film ti sarebbe sempre piaciuto poter interpretare?
5. Record di film guardati uno dopo l'altro nell'arco della stessa giornata?
6. Qual è il film non ancora uscito che attendi con più impazienza?
7. Festival del cinema: Venezia o Roma?
8. Cosa ne pensi delle case cinematografiche italiane che cambiano i titoli dei film stranieri prima di proporli al mercato italiano?
9. Cinema monosala o multisala?
10. Se dovessi organizzare un festival di cinema, quale aspetto ti piacerebbe far risaltare come tema dell'evento?
11. Se vincessi un Oscar, chi ringrazieresti?
#HollywoodCiak
Bengi
martedì 31 maggio 2016
lunedì 30 maggio 2016
Film 1147 - The Lady in the Van
Ogni nuovo sforzo cinematografico di Maggie Smith è un evento imperdibile, per quanto mi riguarda. Così, colta l'occasione offerta dallo streaming, non ho esitato a scegliere questa pellicola ancora inedita in Italia (e senza una data di programmazione).
Film 1147: "The Lady in the Van" (2015) di Nicholas Hytner
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Tratto dalla storia vera di Mary Shepherd e riadattato dall'opera teatrale diretta dallo stesso Hytner e sceneggiata qui come a teatro da Alan Bennett (protagonista della vicenda), questo film è una piccola sorpresa che viaggia tutta su binari propri.
Fuori da buona parte dei canoni contemporanei di cinema biografico, è evidente quanto questo "The Lady in the Van" abbia avuto una gestazione teatrale, forgiando fortemente anche le caratteristiche del suo gemello cinematografico. In questo è certamente aiutato da una protagonista invariata che riprende il ruolo di Miss Shepherd per la terza volta in carriera e, neanche a dirlo, si produce in una performance spettacolare. Maggie Smith non delude mai.
Ruvida, sgradevole, egoista, pazza quanto basta, l'ex suora dal passato oscuro Miss Shepherd saprà come appassionare lo spettatore nonostante un caratteraccio difficile da digerire inizialmente. Ovviamente non mancherà l'occasione per spiegarne motivi e cause, oltre che momenti a dimostrazione di un affetto verso il protagonista maschile che vanno a dar prova non solo della peculiarità dell'amicizia tra i due, ma anche della sua autenticità. Né Miss Shepherd né Alan Bennett (qui interpretato da Alex Jennings) negheranno di non sopportarsi, eppure la loro unione è magnetica quanto palese. Insomma, siamo di fronte ad uno di quesi casi in cui l'amicizia è nascosta sotto strati di intolleranza, frecciatine e ripicche, ma che nel concreto è presente e sentita.
Un bel film, misto di commedia pungente e momenti drammatici che lascia ampio materiale su cui riflettere (in particolare i rapporti di vicinato non solo con la signora del titolo, ma anche reciproci) e, in unltima analisi, un sapore agrodolce che difficilmente si sciacqua via in poco tempo dopo la visione. Il connubio di storia vera, dramma, legame umano, degrado personale, percezione di sé e degli altri, sono tutti elementi che convivono all'interno della storia, conferendole un certo "valore di fruizione" che regala allo spettatore non solo uno svago per qualche ora, ma anche un prodotto in grado di far riflettere e lasciare un ricordo. Già di per sé fatto rarissimo di questi giorni.
Ps. Candidato ai Golden Globes e ai BAFTA 2016 per la Miglior attrice protagonista (Smith).
Cast: Maggie Smith, Alex Jennings, Jim Broadbent, Frances de la Tour, Roger Allam; camei da parte del cast "The History Boys" (precedente pellicola del regista Hytner) Samuel Barnett, Samuel Anderson, Stephen Campbell Moore, Dominic Cooper, James Corden, Sacha Dhawan, Andrew Knott, Clive Merrison, Jamie Parker, Russell Tovey.
Box Office: $41.3 milioni
Consigli: Maggie Smith superlativa - da guardare e ascoltare -, storia peculiare ad alto tasso di umanità, un risultato finale piacevole, ma non tanto commedia come potrebbe apparire in superficie. Un buon titolo cui approcciarsi con curiosità, tenendo presente non solo che si tratta di una vicenda dai toni veritieri, ma anche una storia che non si tira indietro quando è il momento di parlare di cose serie.
Parola chiave: Incidente stradale.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1147: "The Lady in the Van" (2015) di Nicholas Hytner
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Tratto dalla storia vera di Mary Shepherd e riadattato dall'opera teatrale diretta dallo stesso Hytner e sceneggiata qui come a teatro da Alan Bennett (protagonista della vicenda), questo film è una piccola sorpresa che viaggia tutta su binari propri.
Fuori da buona parte dei canoni contemporanei di cinema biografico, è evidente quanto questo "The Lady in the Van" abbia avuto una gestazione teatrale, forgiando fortemente anche le caratteristiche del suo gemello cinematografico. In questo è certamente aiutato da una protagonista invariata che riprende il ruolo di Miss Shepherd per la terza volta in carriera e, neanche a dirlo, si produce in una performance spettacolare. Maggie Smith non delude mai.
Ruvida, sgradevole, egoista, pazza quanto basta, l'ex suora dal passato oscuro Miss Shepherd saprà come appassionare lo spettatore nonostante un caratteraccio difficile da digerire inizialmente. Ovviamente non mancherà l'occasione per spiegarne motivi e cause, oltre che momenti a dimostrazione di un affetto verso il protagonista maschile che vanno a dar prova non solo della peculiarità dell'amicizia tra i due, ma anche della sua autenticità. Né Miss Shepherd né Alan Bennett (qui interpretato da Alex Jennings) negheranno di non sopportarsi, eppure la loro unione è magnetica quanto palese. Insomma, siamo di fronte ad uno di quesi casi in cui l'amicizia è nascosta sotto strati di intolleranza, frecciatine e ripicche, ma che nel concreto è presente e sentita.
Un bel film, misto di commedia pungente e momenti drammatici che lascia ampio materiale su cui riflettere (in particolare i rapporti di vicinato non solo con la signora del titolo, ma anche reciproci) e, in unltima analisi, un sapore agrodolce che difficilmente si sciacqua via in poco tempo dopo la visione. Il connubio di storia vera, dramma, legame umano, degrado personale, percezione di sé e degli altri, sono tutti elementi che convivono all'interno della storia, conferendole un certo "valore di fruizione" che regala allo spettatore non solo uno svago per qualche ora, ma anche un prodotto in grado di far riflettere e lasciare un ricordo. Già di per sé fatto rarissimo di questi giorni.
Ps. Candidato ai Golden Globes e ai BAFTA 2016 per la Miglior attrice protagonista (Smith).
Cast: Maggie Smith, Alex Jennings, Jim Broadbent, Frances de la Tour, Roger Allam; camei da parte del cast "The History Boys" (precedente pellicola del regista Hytner) Samuel Barnett, Samuel Anderson, Stephen Campbell Moore, Dominic Cooper, James Corden, Sacha Dhawan, Andrew Knott, Clive Merrison, Jamie Parker, Russell Tovey.
Box Office: $41.3 milioni
Consigli: Maggie Smith superlativa - da guardare e ascoltare -, storia peculiare ad alto tasso di umanità, un risultato finale piacevole, ma non tanto commedia come potrebbe apparire in superficie. Un buon titolo cui approcciarsi con curiosità, tenendo presente non solo che si tratta di una vicenda dai toni veritieri, ma anche una storia che non si tira indietro quando è il momento di parlare di cose serie.
Parola chiave: Incidente stradale.
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domenica 29 maggio 2016
Film 1146 - Nonno scatenato
A Ferrara per una cenetta atipica su una barca, abbiamo poi deciso di andare al cinema. Pagando. Per vedere questo.
Film 1146: "Nonno scatenato" (2016) di Dan Mazer
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Terrificante. Tremendo. Stupidissimo.
Non sto neanche a sottolineare quanto questo film sia volgare, perché non è il problema di "Nonno scatenato". La questione, infatti, ruota tutta intorno al fatto che la pellicola manca di idee, di gag divertenti che riescano ad andare oltre il sessuale o, più in generale, di una vera trama. Non succede nulla che non ci si possa aspettare, tranne l'unica cosa che da una pellicola comico-demenziale ti aspetti: ridere. Non si ride perché non è divertente. Punto.
Dunque, a parte qualche scena di pseudo-nudo, party hard, scemenza cretina e cose simili "Dirty Grandpa" non ha altro da offrire. Che spreco.
Cast: Robert De Niro, Zac Efron, Aubrey Plaza, Zoey Deutch, Julianne Hough, Jason Mantzoukas, Danny Glover, Dermot Mulroney, Jeffrey Bowyer-Chapman, Adam Pally.
Box Office: $99.7 milioni
Consigli: Vero e proprio esempio di spreco di talenti, questo titolo è una commedia senza risate, una scemata solamente stupida e un tentativo di essere oltraggiosi con l'unico risultato di scadere nel volgare fine a se stesso. Un vero fiasco se si pensa a ciò che si sarebbe potuto tirar fuori grazie all'improbabile duo Efron - De Niro. Che, nonostante tutto, funziona bene. Da vedere solo se fortemente motivati.
Parola chiave: Matrimonio.
Se ti interessa/ti è piaciuto
Trailer
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Bengi
Film 1146: "Nonno scatenato" (2016) di Dan Mazer
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Terrificante. Tremendo. Stupidissimo.
Non sto neanche a sottolineare quanto questo film sia volgare, perché non è il problema di "Nonno scatenato". La questione, infatti, ruota tutta intorno al fatto che la pellicola manca di idee, di gag divertenti che riescano ad andare oltre il sessuale o, più in generale, di una vera trama. Non succede nulla che non ci si possa aspettare, tranne l'unica cosa che da una pellicola comico-demenziale ti aspetti: ridere. Non si ride perché non è divertente. Punto.
Dunque, a parte qualche scena di pseudo-nudo, party hard, scemenza cretina e cose simili "Dirty Grandpa" non ha altro da offrire. Che spreco.
Cast: Robert De Niro, Zac Efron, Aubrey Plaza, Zoey Deutch, Julianne Hough, Jason Mantzoukas, Danny Glover, Dermot Mulroney, Jeffrey Bowyer-Chapman, Adam Pally.
Box Office: $99.7 milioni
Consigli: Vero e proprio esempio di spreco di talenti, questo titolo è una commedia senza risate, una scemata solamente stupida e un tentativo di essere oltraggiosi con l'unico risultato di scadere nel volgare fine a se stesso. Un vero fiasco se si pensa a ciò che si sarebbe potuto tirar fuori grazie all'improbabile duo Efron - De Niro. Che, nonostante tutto, funziona bene. Da vedere solo se fortemente motivati.
Parola chiave: Matrimonio.
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venerdì 27 maggio 2016
Film 1145 - The Walk
Me lo ero perso al cinema l'anno scorso ed ero rimasto con la voglia di recuperarlo, ancora di più dopo aver visto il documentario sul protagonista di questa particolarissima vicenda.
Film 1145: "The Walk" (2015) di Robert Zemeckis
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Philippe Petit è un funambolo francese famoso per essersi sospeso nel vuoto fra alcune delle princiapli attrazioni architettoniche del mondo. Dopo aver con successo camminato sospeso sulla cattedrale di Notre Dame a Parigi, Petit decide di proseguire con il suo (apparentemente folle) piano di passeggiare tra le Twin Towers di New York semplicemente munito di cavo e bastone per bilanciarsi. Per chiunque di noi questo gesto corrisponderebbe più che altro a una punizione mortale, ma per il nostro protagonista la passeggiata ad alta quota non solo è una sfida, ma è anche un sogno da far avverare. Ecco, di fatto, di cosa parla "The Walk": il racconto di un sogno e della sua realizzazione.
Pur rappresentando una tema particolarmente singolare e spettacolare, in realtà l'ultimo film di Zemeckis non centra il suo obiettivo e rimane ancorato a quell'unica idea che sta nel sogno dell'eroe, senza regalare al pubblico qualcos'altro. In realtà questa mancanza non mi stupisce particolarmente, considerato che da qualche anno a questa parte il regista di "Forrest Gump" fatica a presentare delle storie che vadano oltre la linearità delle aspettative più basiche. Esemplari i casi animati di "Polar Express", "La leggenda di Beowulf" e "A Christmas Carol", tutti segnati da una semplicità narrativa francamente un po' deludente.
Pur con evidente miglioramento rispetto agli altri casi, anche questa pellicola finisce per trattare semplicemente l'unico argomento su cui si concentra, lasciando tutto il resto a semplice "scenografia", il che è un po' un peccato considerato l'argomento. Non c'è una contestualizzazione storica relativamente alle torri, oltre che una rappresentazione della vita di Petit talmente patinata da risultare finta anche allo spettatore che non lo conoscesse prima della visione del film. E la scena finale sospesa nel nulla è, sì, particolarmente efficace, ma così lunga da risultare tediosa...
Insomma, "The Walk" ci prova a impressionare, ma a parte lo sforzo tecnico di ricostruire le suggestioni visive e, naturalmente, la nostalgia rispetto a un simbolo della città di New York così indelebile, la pellicola non riesce a veicolare il suo messaggio nella maniera potente ed efficace che ci si sarebbe aspettati. Inoltre la scelta di Gordon-Levitt non so se sia stata del tutto ben pensata.
In definitiva un risultato finale così così, più positivo per gli elementi tecnici che per l'idea d'insieme. Forse un'occasione persa.
Film 1037 - Man on Wire
Cast: Joseph Gordon-Levitt, Ben Kingsley, Charlotte Le Bon, James Badge Dale, Clément Sibony, César Domboy, Ben Schwartz, Benedict Samuel, Steve Valentine.
Box Office: $61.2 milioni
Consigli: C'è molta preparazione, molti effetti speciali, molto francese e molta New York, molti piedi e tanta attesa, tutto per una storia che ha dell'incredibile e, sulla carta, lascia senza fiato. In realtà la versione fiction della vera storia del funambolo Petit è meno riuscita di quella versione documentario che, invece, riesce a catturare lo spirito dell'uomo rivelandone fragilità e caratteristiche personali che il suo personaggio qui invece non conosce. E' certamente un prodotto ben confezionato e sono sicuro che la scelta del 3D al cinema sia valsa il costo del biglietto, ma rimane il fatto che "The Walk" sia uno di quei film che ti fa tante promesse, ma finisce per mantenerne solo qualcuna. Si può vedere, ovviamente, e certo non si tratta di un brutto prodotto, però gli manca quel qualcosa che lo avrebbe reso un'esperienza indimenticabile.
Parola chiave: Les carottes sont cuites.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1145: "The Walk" (2015) di Robert Zemeckis
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Philippe Petit è un funambolo francese famoso per essersi sospeso nel vuoto fra alcune delle princiapli attrazioni architettoniche del mondo. Dopo aver con successo camminato sospeso sulla cattedrale di Notre Dame a Parigi, Petit decide di proseguire con il suo (apparentemente folle) piano di passeggiare tra le Twin Towers di New York semplicemente munito di cavo e bastone per bilanciarsi. Per chiunque di noi questo gesto corrisponderebbe più che altro a una punizione mortale, ma per il nostro protagonista la passeggiata ad alta quota non solo è una sfida, ma è anche un sogno da far avverare. Ecco, di fatto, di cosa parla "The Walk": il racconto di un sogno e della sua realizzazione.
Pur rappresentando una tema particolarmente singolare e spettacolare, in realtà l'ultimo film di Zemeckis non centra il suo obiettivo e rimane ancorato a quell'unica idea che sta nel sogno dell'eroe, senza regalare al pubblico qualcos'altro. In realtà questa mancanza non mi stupisce particolarmente, considerato che da qualche anno a questa parte il regista di "Forrest Gump" fatica a presentare delle storie che vadano oltre la linearità delle aspettative più basiche. Esemplari i casi animati di "Polar Express", "La leggenda di Beowulf" e "A Christmas Carol", tutti segnati da una semplicità narrativa francamente un po' deludente.
Pur con evidente miglioramento rispetto agli altri casi, anche questa pellicola finisce per trattare semplicemente l'unico argomento su cui si concentra, lasciando tutto il resto a semplice "scenografia", il che è un po' un peccato considerato l'argomento. Non c'è una contestualizzazione storica relativamente alle torri, oltre che una rappresentazione della vita di Petit talmente patinata da risultare finta anche allo spettatore che non lo conoscesse prima della visione del film. E la scena finale sospesa nel nulla è, sì, particolarmente efficace, ma così lunga da risultare tediosa...
Insomma, "The Walk" ci prova a impressionare, ma a parte lo sforzo tecnico di ricostruire le suggestioni visive e, naturalmente, la nostalgia rispetto a un simbolo della città di New York così indelebile, la pellicola non riesce a veicolare il suo messaggio nella maniera potente ed efficace che ci si sarebbe aspettati. Inoltre la scelta di Gordon-Levitt non so se sia stata del tutto ben pensata.
In definitiva un risultato finale così così, più positivo per gli elementi tecnici che per l'idea d'insieme. Forse un'occasione persa.
Film 1037 - Man on Wire
Cast: Joseph Gordon-Levitt, Ben Kingsley, Charlotte Le Bon, James Badge Dale, Clément Sibony, César Domboy, Ben Schwartz, Benedict Samuel, Steve Valentine.
Box Office: $61.2 milioni
Consigli: C'è molta preparazione, molti effetti speciali, molto francese e molta New York, molti piedi e tanta attesa, tutto per una storia che ha dell'incredibile e, sulla carta, lascia senza fiato. In realtà la versione fiction della vera storia del funambolo Petit è meno riuscita di quella versione documentario che, invece, riesce a catturare lo spirito dell'uomo rivelandone fragilità e caratteristiche personali che il suo personaggio qui invece non conosce. E' certamente un prodotto ben confezionato e sono sicuro che la scelta del 3D al cinema sia valsa il costo del biglietto, ma rimane il fatto che "The Walk" sia uno di quei film che ti fa tante promesse, ma finisce per mantenerne solo qualcuna. Si può vedere, ovviamente, e certo non si tratta di un brutto prodotto, però gli manca quel qualcosa che lo avrebbe reso un'esperienza indimenticabile.
Parola chiave: Les carottes sont cuites.
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giovedì 26 maggio 2016
Film 1144 - Ace Ventura - L'acchiappanimali
Ho comprato i dvd del primo e secondo episodio e - con mia grande sorpresa! - Poe non li aveva mai visti, così ho proposto subito un recupero in direttissima!
Film 1144: "Ace Ventura - L'acchiappanimali" (1994) di Tom Shadyac
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Sarà che ci sono cresciuto con questo film, sarà che ricordo ancora quando mia nonna mi portò al cinema all'aperto di Rimini a vederlo, di fatto "Ace Ventura" è un cult della mia infanzia davvero intramontabile.
Divertente, selvaggio e pazzo, con un Jim Carrey assoluto mattatore e un colpo di scena finale che da bambino mi sconvolse, questa pellicola è riuscita a regalarmi - nonostante l'ennesima visione - una marea di risate, riportando alla memoria non pochi ricordi.
Mie personalissime scene imperdibili (insieme al finalone con "würstel") sono Ace che fa "conoscenza" con lo squalo alla festa di Ronald Camp e il momento del primo rientro a casa, quando tutta la giungla di animali esce allo scoperto non appena chiusa la porta di casa, a sancire la vocazione francesca dello stravagente detective.
Al di là del mio personale affetto verso questo titolo, comunque, "Ace Ventura: Pet Detective" è un titolo simpatico, pieno di energia, classico esempio di cinema americano spensierato anni '90 ricolmo di stereotipi, perfetto per ogni momento di disimpegno che richieda un filmetto spensierato e divertente. Il risultato finale è palesemente ironico, sciocco e sopra le righe, in ogni caso indimenticabile (scegliete voi se in bene o in male, io da che parte sto l'ho già palesato).
Cast: Jim Carrey, Courteney Cox, Sean Young, Tone Lōc, Dan Marino, Noble Willingham, Troy Evans, Raynor Scheine, Udo Kier.
Box Office: $107.2 milioni
Consigli: Non si può non aver mai visto "Ace Ventura". Piacerà o meno, ma bisogna sapere di cosa si parla! Carrey al picco della sua carriera comica che, solo nel '94 passava al cinema con Ace, "The Mask - Da zero a mito" e "Scemo & più scemo". Dunque un fenomeno di costume vero e proprio che lo elevò a vera e propria star e questo è uno dei titoli (imperdibile) che ne sancì lo status.
Parola chiave: Fiocco di Neve.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1144: "Ace Ventura - L'acchiappanimali" (1994) di Tom Shadyac
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Sarà che ci sono cresciuto con questo film, sarà che ricordo ancora quando mia nonna mi portò al cinema all'aperto di Rimini a vederlo, di fatto "Ace Ventura" è un cult della mia infanzia davvero intramontabile.
Divertente, selvaggio e pazzo, con un Jim Carrey assoluto mattatore e un colpo di scena finale che da bambino mi sconvolse, questa pellicola è riuscita a regalarmi - nonostante l'ennesima visione - una marea di risate, riportando alla memoria non pochi ricordi.
Mie personalissime scene imperdibili (insieme al finalone con "würstel") sono Ace che fa "conoscenza" con lo squalo alla festa di Ronald Camp e il momento del primo rientro a casa, quando tutta la giungla di animali esce allo scoperto non appena chiusa la porta di casa, a sancire la vocazione francesca dello stravagente detective.
Al di là del mio personale affetto verso questo titolo, comunque, "Ace Ventura: Pet Detective" è un titolo simpatico, pieno di energia, classico esempio di cinema americano spensierato anni '90 ricolmo di stereotipi, perfetto per ogni momento di disimpegno che richieda un filmetto spensierato e divertente. Il risultato finale è palesemente ironico, sciocco e sopra le righe, in ogni caso indimenticabile (scegliete voi se in bene o in male, io da che parte sto l'ho già palesato).
Cast: Jim Carrey, Courteney Cox, Sean Young, Tone Lōc, Dan Marino, Noble Willingham, Troy Evans, Raynor Scheine, Udo Kier.
Box Office: $107.2 milioni
Consigli: Non si può non aver mai visto "Ace Ventura". Piacerà o meno, ma bisogna sapere di cosa si parla! Carrey al picco della sua carriera comica che, solo nel '94 passava al cinema con Ace, "The Mask - Da zero a mito" e "Scemo & più scemo". Dunque un fenomeno di costume vero e proprio che lo elevò a vera e propria star e questo è uno dei titoli (imperdibile) che ne sancì lo status.
Parola chiave: Fiocco di Neve.
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mercoledì 25 maggio 2016
Teen Choice Awards 2016: nominations e vincitori
Tra i vari premietti estivi, i Teen Choice si terranno il prossimo 31 luglio. Le nomination, come sempre divise per categorie, sono una marea e coinvolgono più o meno chiunque; qui solamente l'estratto relativo alle categoria cinematografiche.
And the nominees are...
Choice Movie: Action/Adventure (#ChoiceActionMovie)
Deadpool
In the Heart of the Sea
Maze Runner: The Scorch Trials
Spectre
The Divergent Series: Allegiant
The Jungle Book
Choice Movie Actor: Action/Adventure (#ChoiceActionMovieActor)
Chris Hemsworth, In the Heart of the Sea
Dylan O’Brien, Maze Runner: The Scorch Trials
Neel Sethi, The Jungle Book
Ryan Reynolds, Deadpool
Theo James, The Divergent Series: Allegiant
Choice Movie Actress: Action/Adventure (#ChoiceActionMovieActress)
Charlotte Riley, In the Heart of the Sea
Kaya Scodelario, Maze Runner: The Scorch Trials
Léa Seydoux, Spectre
Morena Baccarin, Deadpool
Shailene Woodley, The Divergent Series: Allegiant
Choice Movie: Sci-Fi/Fantasy (#ChoiceSciFiMovie)
Batman v Superman: Dawn of Justice
Captain America: Civil War
Fantastic Four
Star Wars: Episode VII – The Force Awakens
The Hunger Games: Mockingjay – Part 2
The Huntsman: Winter’s War
Choice Movie Actor: Sci-Fi/Fantasy (#ChoiceSciFiMovieActor)
Ben Affleck, Batman v Superman: Dawn of Justice
Chris Evans, Captain America: Civil War
Chris Hemsworth, The Huntsman: Winter’s War
Henry Cavill, Batman v Superman: Dawn of Justice
Josh Hutcherson, The Hunger Games: Mockingjay – Part 2
Robert Downey Jr., Captain America: Civil War
Choice Movie Actress: Sci-Fi/Fantasy (#ChoiceSciFiMovieActress)
Amy Adams, Batman v Superman: Dawn of Justice
Charlize Theron, The Huntsman: Winter’s War
Chloë Grace Moretz, The 5th Wave
Daisy Ridley, Star Wars: Episode VII – The Force Awakens
Jennifer Lawrence, The Hunger Games: Mockingjay – Part 2
Scarlett Johansson, Captain America: Civil War
Choice Movie: Drama (#ChoiceDramaMovie)
Creed
Miracles from Heaven
Point Break
10 Cloverfield Lane
Straight Outta Compton
The Martian
Choice Movie Actor: Drama (#ChoiceDramaMovieActor)
Jacob Tremblay, Room
Leonardo DiCaprio, The Revenant
Matt Damon, The Martian
Michael B. Jordan, Creed
O’Shea Jackson Jr., Straight Outta Compton
Taron Egerton, Eddie The Eagle
Choice Movie Actress: Drama (#ChoiceDramaMovieActress)
Alicia Vikander, The Danish Girl
Brie Larson, Room
Jennifer Garner, Miracles from Heaven
Jennifer Lawrence, Joy
Jessica Chastain, The Martian
Tessa Thompson, Creed
Choice Movie: Comedy (#ChoiceComedyMovie)
Barbershop: The Next Cut
Mother’s Day
Mr. Right
Ride Along 2
The Intern
Zoolander 2
Choice Movie Actor: Comedy (#ChoiceComedyMovieActor)
Ice Cube, Barbershop: The Next Cut, Ride Along 2
Jordan Peele, Keanu
Keegan-Michael Key, Keanu
Kevin Hart, Ride Along 2
Will Ferrell, Daddy’s Home
Zac Efron, Neighbors 2: Sorority Rising
Choice Movie Actress: Comedy (#ChoiceComedyMovieActress)
Jennifer Aniston, Mother’s Day
Anna Kendrick, Mr. Right
Chloë Grace Moretz, Neighbors 2: Sorority Rising
Anne Hathaway, The Intern
Melissa McCarthy, The Boss
Nicki Minaj, Barbershop: The Next Cut
Choice Movie: Villain
Daniel Brühl – Captain America: Civil War
Adam Driver – Star Wars: The Force Awakens
Jesse Eisenberg – Batman v Superman: Dawn of Justice
Aidan Gillen – Maze Runner: The Scorch Trials
Ed Skrein – Deadpool
Charlize Theron – The Huntsman: Winter's War
Choice Movie: Chemistry
Thomas Brodie-Sangster and Dylan O'Brien – Maze Runner: The Scorch Trials
Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Don Cheadle, Paul Bettany and Chadwick Boseman – Captain America: Civil War
Chris Evans, Sebastian Stan, Anthony Mackie, Elizabeth Olsen and Jeremy Renner – Captain America: Civil War
Jennifer Lawrence and Josh Hutcherson – The Hunger Games: Mockingjay – Part 2
Daisy Ridley and John Boyega – Star Wars: The Force Awakens
Shailene Woodley and Theo James – The Divergent Series: Allegiant
Choice Movie: Liplock
Henry Cavill and Amy Adams – Batman v Superman: Dawn of Justice
Emilia Clarke and Sam Claflin – Me Before You
Chris Evans and Emily VanCamp – Captain America: Civil War
Chris Hemsworth and Jessica Chastain – The Huntsman: Winter's War
Jennifer Lawrence and Josh Hutcherson – The Hunger Games: Mockingjay – Part 2
Shailene Woodley and Theo James – The Divergent Series: Allegiant
Choice Movie: Hissy Fit
Adam Driver – Star Wars: The Force Awakens
Zac Efron – Neighbors 2: Sorority Rising
Kevin Hart – Ride Along 2
Hugh Jackman – X-Men: Apocalypse
Ryan Reynolds – Deadpool
Jason Sudeikis – The Angry Birds Movie
Choice Movie: Scene Stealer
Chadwick Boseman – Captain America: Civil War
Gal Gadot – Batman v Superman: Dawn of Justice
Tom Holland – Captain America: Civil War
Jena Malone – The Hunger Games: Mockingjay – Part 2
Evan Peters – X-Men: Apocalypse
Miles Teller – The Divergent Series: Allegiant
Choice Movie: Breakout Star
John Boyega – Star Wars: The Force Awakens
Gal Gadot – Batman v Superman: Dawn of Justice
Brianna Hildebrand – Deadpool
Daisy Ridley – Star Wars: The Force Awakens
Neel Sethi – The Jungle Book
Alexandra Shipp – X-Men: Apocalypse
Choice Summer Movie
Central Intelligence
Finding Dory
Ghostbusters
Independence Day: Resurgence
Now You See Me 2
X-Men: Apocalypse
Choice Summer Movie Star: Male
Stephen Amell – Teenage Mutant Ninja Turtles: Out of the Shadows
Dave Franco – Now You See Me 2
Kevin Hart – Central Intelligence
Chris Hemsworth – Ghostbusters
Liam Hemsworth – Independence Day: Resurgence
Dwayne Johnson – Central Intelligence
Choice Summer Movie Star: Female
Lizzy Caplan – Now You See Me 2
Ellen DeGeneres – Finding Dory
Megan Fox – Teenage Mutant Ninja Turtles: Out of the Shadows
Blake Lively – The Shallows
Melissa McCarthy – Ghostbusters
Kristen Wiig – Ghostbusters
Choice AnTEENcipated Movie
Fantastic Beasts and Where to Find Them
Jason Bourne
Rogue One
Star Trek Beyond
Suicide Squad
Trolls
Choice Movie Actor: AnTEENcipated
Matt Damon – Jason Bourne
Scott Eastwood – Suicide Squad
Dylan O'Brien – Deepwater Horizon
Chris Pine – Star Trek Beyond
Chris Pratt – The Magnificent Seven
Will Smith – Suicide Squad
Choice Movie Actress: AnTEENcipated
Cara Delevingne – Suicide Squad
Anna Kendrick – The Hollars
Margot Robbie – Suicide Squad
Britt Robertson – The Space Between Us
Zoe Saldana – Star Trek Beyond
Alicia Vikander – Jason Bourne
Choice Music: Song from a Movie of TV Show
"Can't Stop the Feeling" from Trolls – Justin Timberlake
"Castle" from The Huntsman: Winter's War – Halsey
"I Will Survive" from The Angry Birds Movie – Demi Lovato
"I'm in Love with a Monster" from Hotel Transylvania 2 – Fifth Harmony
"Just Like Fire" from Alice Through the Looking Glass – Pink
"Try Everything" from Zootopia – Shakira
#HollywoodCiak
Bengi
And the nominees are...
Teen Choice Awards 2016
Choice Movie: Action/Adventure (#ChoiceActionMovie)
Deadpool
In the Heart of the Sea
Maze Runner: The Scorch Trials
Spectre
The Divergent Series: Allegiant
The Jungle Book
Choice Movie Actor: Action/Adventure (#ChoiceActionMovieActor)
Chris Hemsworth, In the Heart of the Sea
Dylan O’Brien, Maze Runner: The Scorch Trials
Neel Sethi, The Jungle Book
Ryan Reynolds, Deadpool
Theo James, The Divergent Series: Allegiant
Choice Movie Actress: Action/Adventure (#ChoiceActionMovieActress)
Charlotte Riley, In the Heart of the Sea
Kaya Scodelario, Maze Runner: The Scorch Trials
Léa Seydoux, Spectre
Morena Baccarin, Deadpool
Shailene Woodley, The Divergent Series: Allegiant
Choice Movie: Sci-Fi/Fantasy (#ChoiceSciFiMovie)
Batman v Superman: Dawn of Justice
Captain America: Civil War
Fantastic Four
Star Wars: Episode VII – The Force Awakens
The Hunger Games: Mockingjay – Part 2
The Huntsman: Winter’s War
Choice Movie Actor: Sci-Fi/Fantasy (#ChoiceSciFiMovieActor)
Ben Affleck, Batman v Superman: Dawn of Justice
Chris Evans, Captain America: Civil War
Chris Hemsworth, The Huntsman: Winter’s War
Henry Cavill, Batman v Superman: Dawn of Justice
Josh Hutcherson, The Hunger Games: Mockingjay – Part 2
Robert Downey Jr., Captain America: Civil War
Choice Movie Actress: Sci-Fi/Fantasy (#ChoiceSciFiMovieActress)
Amy Adams, Batman v Superman: Dawn of Justice
Charlize Theron, The Huntsman: Winter’s War
Chloë Grace Moretz, The 5th Wave
Daisy Ridley, Star Wars: Episode VII – The Force Awakens
Jennifer Lawrence, The Hunger Games: Mockingjay – Part 2
Scarlett Johansson, Captain America: Civil War
Choice Movie: Drama (#ChoiceDramaMovie)
Creed
Miracles from Heaven
Point Break
10 Cloverfield Lane
Straight Outta Compton
The Martian
Choice Movie Actor: Drama (#ChoiceDramaMovieActor)
Jacob Tremblay, Room
Leonardo DiCaprio, The Revenant
Matt Damon, The Martian
Michael B. Jordan, Creed
O’Shea Jackson Jr., Straight Outta Compton
Taron Egerton, Eddie The Eagle
Choice Movie Actress: Drama (#ChoiceDramaMovieActress)
Alicia Vikander, The Danish Girl
Brie Larson, Room
Jennifer Garner, Miracles from Heaven
Jennifer Lawrence, Joy
Jessica Chastain, The Martian
Tessa Thompson, Creed
Choice Movie: Comedy (#ChoiceComedyMovie)
Barbershop: The Next Cut
Mother’s Day
Mr. Right
Ride Along 2
The Intern
Zoolander 2
Choice Movie Actor: Comedy (#ChoiceComedyMovieActor)
Ice Cube, Barbershop: The Next Cut, Ride Along 2
Jordan Peele, Keanu
Keegan-Michael Key, Keanu
Kevin Hart, Ride Along 2
Will Ferrell, Daddy’s Home
Zac Efron, Neighbors 2: Sorority Rising
Choice Movie Actress: Comedy (#ChoiceComedyMovieActress)
Jennifer Aniston, Mother’s Day
Anna Kendrick, Mr. Right
Chloë Grace Moretz, Neighbors 2: Sorority Rising
Anne Hathaway, The Intern
Melissa McCarthy, The Boss
Nicki Minaj, Barbershop: The Next Cut
Choice Movie: Villain
Daniel Brühl – Captain America: Civil War
Adam Driver – Star Wars: The Force Awakens
Jesse Eisenberg – Batman v Superman: Dawn of Justice
Aidan Gillen – Maze Runner: The Scorch Trials
Ed Skrein – Deadpool
Charlize Theron – The Huntsman: Winter's War
Choice Movie: Chemistry
Thomas Brodie-Sangster and Dylan O'Brien – Maze Runner: The Scorch Trials
Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Don Cheadle, Paul Bettany and Chadwick Boseman – Captain America: Civil War
Chris Evans, Sebastian Stan, Anthony Mackie, Elizabeth Olsen and Jeremy Renner – Captain America: Civil War
Jennifer Lawrence and Josh Hutcherson – The Hunger Games: Mockingjay – Part 2
Daisy Ridley and John Boyega – Star Wars: The Force Awakens
Shailene Woodley and Theo James – The Divergent Series: Allegiant
Choice Movie: Liplock
Henry Cavill and Amy Adams – Batman v Superman: Dawn of Justice
Emilia Clarke and Sam Claflin – Me Before You
Chris Evans and Emily VanCamp – Captain America: Civil War
Chris Hemsworth and Jessica Chastain – The Huntsman: Winter's War
Jennifer Lawrence and Josh Hutcherson – The Hunger Games: Mockingjay – Part 2
Shailene Woodley and Theo James – The Divergent Series: Allegiant
Choice Movie: Hissy Fit
Adam Driver – Star Wars: The Force Awakens
Zac Efron – Neighbors 2: Sorority Rising
Kevin Hart – Ride Along 2
Hugh Jackman – X-Men: Apocalypse
Ryan Reynolds – Deadpool
Jason Sudeikis – The Angry Birds Movie
Choice Movie: Scene Stealer
Chadwick Boseman – Captain America: Civil War
Gal Gadot – Batman v Superman: Dawn of Justice
Tom Holland – Captain America: Civil War
Jena Malone – The Hunger Games: Mockingjay – Part 2
Evan Peters – X-Men: Apocalypse
Miles Teller – The Divergent Series: Allegiant
Choice Movie: Breakout Star
John Boyega – Star Wars: The Force Awakens
Gal Gadot – Batman v Superman: Dawn of Justice
Brianna Hildebrand – Deadpool
Daisy Ridley – Star Wars: The Force Awakens
Neel Sethi – The Jungle Book
Alexandra Shipp – X-Men: Apocalypse
Choice Summer Movie
Central Intelligence
Finding Dory
Ghostbusters
Independence Day: Resurgence
Now You See Me 2
X-Men: Apocalypse
Choice Summer Movie Star: Male
Stephen Amell – Teenage Mutant Ninja Turtles: Out of the Shadows
Dave Franco – Now You See Me 2
Kevin Hart – Central Intelligence
Chris Hemsworth – Ghostbusters
Liam Hemsworth – Independence Day: Resurgence
Dwayne Johnson – Central Intelligence
Choice Summer Movie Star: Female
Lizzy Caplan – Now You See Me 2
Ellen DeGeneres – Finding Dory
Megan Fox – Teenage Mutant Ninja Turtles: Out of the Shadows
Blake Lively – The Shallows
Melissa McCarthy – Ghostbusters
Kristen Wiig – Ghostbusters
Choice AnTEENcipated Movie
Fantastic Beasts and Where to Find Them
Jason Bourne
Rogue One
Star Trek Beyond
Suicide Squad
Trolls
Choice Movie Actor: AnTEENcipated
Matt Damon – Jason Bourne
Scott Eastwood – Suicide Squad
Dylan O'Brien – Deepwater Horizon
Chris Pine – Star Trek Beyond
Chris Pratt – The Magnificent Seven
Will Smith – Suicide Squad
Choice Movie Actress: AnTEENcipated
Cara Delevingne – Suicide Squad
Anna Kendrick – The Hollars
Margot Robbie – Suicide Squad
Britt Robertson – The Space Between Us
Zoe Saldana – Star Trek Beyond
Alicia Vikander – Jason Bourne
Choice Music: Song from a Movie of TV Show
"Can't Stop the Feeling" from Trolls – Justin Timberlake
"Castle" from The Huntsman: Winter's War – Halsey
"I Will Survive" from The Angry Birds Movie – Demi Lovato
"I'm in Love with a Monster" from Hotel Transylvania 2 – Fifth Harmony
"Just Like Fire" from Alice Through the Looking Glass – Pink
"Try Everything" from Zootopia – Shakira
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1143 - Sotto accusa
Erano anni che volevo vedere questo film, primo Oscar della brava Jodie Foster. Tutti conosciamo il ruolo per cui ha vinto il suo secondo Academy Award in 3 anni, ma ero davvero curioso di farmi un'idea riguardo all'interpretazione che per prima l'aveva di fatto catapultata nella serie A degli attori professionisti.
Film 1143: "Sotto accusa" (1988) di Jonathan Kaplan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "The Accused" non è stato niente di ciò che mi sarei aspettato, il che di partenza è buono, soprattutto se la sorpresa prende pieghe positive come è stato. Di fatto più un legal drama che una pellicola dai toni prettamente drammatici, la storia ruota intorno allo stupro della giovane e spiantata Sarah (Jodie Foster) e dell'avvocato che finirà per aiutarla (Kelly McGillis). Così, più che unicamente sull'atto e la sua elaborazione, qui ci si interessa ad un aspetto che non mi aspettavo, ovvero l'omertà conseguente ad una violenza così efferata. La povera Sarah dovrà faticare, infatti, per convincere non solo i giurati, ma anche chi le sta intorno, che una gonna corta e un atteggiamento disinibito non fa rima con l'essersela cercata.
Lo schifo umano che la trama descrive è un pugno nello stomaco da affrontare nonostante un linguaggio codificato in canoni espressivi che oggi sentiamo poco nostri: quasi pudica la scena dello stupro - pur didascalica per l'epoca -, caratterizzazione stereotipata dei personaggi molto marcata e tempi della narrazione dilatati sono tutte caratteristiche che il cinema di oggi presenta in forme e misure differenti.
In ogni caso "The Accused" è una pellicola che centra il suo obiettivo e riesce a colpire lo spettatore per l'efferratezza del dramma riportato e la forza delle sue protagoniste, agli antipodi eppure in grado di trovare il cammino comune in vista di un obiettivo più grande (che non è solo la giustizia per Sarah, ma anche un'affermazione forte per quel mondo maschilista che si permette di uscire impunito dal compiere un'azione così deprecabile). Chi apprezza questo tipo di prodotti, dunque, rimarà piacevolmente colpito.
Personalmente ho trovato "Sotto accusa" un titolo forte per la tematica che tratta, sufficientemente incisivo, supportato da due brave protagoniste - anche se forse la Foster un po' sopra le righe, ma, ancora, erano gli anni '80 e perfino recitare era diverso - e in grado di mantenere alto l'interesse di chi guarda per tutta la durata della pellicola. In generale non un capolavoro, ma sicuramente un buon film.
Ps. La storia prende ispirazione dal fatto reale che nel 1983 coinvolse Cheryl Araujo.
Cast: Kelly McGillis, Jodie Foster, Bernie Coulson, Leo Rossi, Ann Hearn, Carmen Argenziano, Steve Antin, Tom O'Brien, Peter Van Norden, Terry David Mulligan, Woody Brown.
Box Office: $32,078,318
Consigli: Tematica forte, ricostruzione dettagliata e cruda (il racconto in tribunale è un passaggio duro, ma obbligato), un mix di elementi tratti da più generi (avvocati, diritto, approfondimento sociale, degrado, ...) e due brave coprotagoniste per un risultato finale che non delude. Certo, non un titolo per ogni occasione, ma almeno una volta può valere la pena dare una chance a una storia triste, eppure così potente.
Parola chiave: Bar.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1143: "Sotto accusa" (1988) di Jonathan Kaplan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "The Accused" non è stato niente di ciò che mi sarei aspettato, il che di partenza è buono, soprattutto se la sorpresa prende pieghe positive come è stato. Di fatto più un legal drama che una pellicola dai toni prettamente drammatici, la storia ruota intorno allo stupro della giovane e spiantata Sarah (Jodie Foster) e dell'avvocato che finirà per aiutarla (Kelly McGillis). Così, più che unicamente sull'atto e la sua elaborazione, qui ci si interessa ad un aspetto che non mi aspettavo, ovvero l'omertà conseguente ad una violenza così efferata. La povera Sarah dovrà faticare, infatti, per convincere non solo i giurati, ma anche chi le sta intorno, che una gonna corta e un atteggiamento disinibito non fa rima con l'essersela cercata.
Lo schifo umano che la trama descrive è un pugno nello stomaco da affrontare nonostante un linguaggio codificato in canoni espressivi che oggi sentiamo poco nostri: quasi pudica la scena dello stupro - pur didascalica per l'epoca -, caratterizzazione stereotipata dei personaggi molto marcata e tempi della narrazione dilatati sono tutte caratteristiche che il cinema di oggi presenta in forme e misure differenti.
In ogni caso "The Accused" è una pellicola che centra il suo obiettivo e riesce a colpire lo spettatore per l'efferratezza del dramma riportato e la forza delle sue protagoniste, agli antipodi eppure in grado di trovare il cammino comune in vista di un obiettivo più grande (che non è solo la giustizia per Sarah, ma anche un'affermazione forte per quel mondo maschilista che si permette di uscire impunito dal compiere un'azione così deprecabile). Chi apprezza questo tipo di prodotti, dunque, rimarà piacevolmente colpito.
Personalmente ho trovato "Sotto accusa" un titolo forte per la tematica che tratta, sufficientemente incisivo, supportato da due brave protagoniste - anche se forse la Foster un po' sopra le righe, ma, ancora, erano gli anni '80 e perfino recitare era diverso - e in grado di mantenere alto l'interesse di chi guarda per tutta la durata della pellicola. In generale non un capolavoro, ma sicuramente un buon film.
Ps. La storia prende ispirazione dal fatto reale che nel 1983 coinvolse Cheryl Araujo.
Cast: Kelly McGillis, Jodie Foster, Bernie Coulson, Leo Rossi, Ann Hearn, Carmen Argenziano, Steve Antin, Tom O'Brien, Peter Van Norden, Terry David Mulligan, Woody Brown.
Box Office: $32,078,318
Consigli: Tematica forte, ricostruzione dettagliata e cruda (il racconto in tribunale è un passaggio duro, ma obbligato), un mix di elementi tratti da più generi (avvocati, diritto, approfondimento sociale, degrado, ...) e due brave coprotagoniste per un risultato finale che non delude. Certo, non un titolo per ogni occasione, ma almeno una volta può valere la pena dare una chance a una storia triste, eppure così potente.
Parola chiave: Bar.
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martedì 24 maggio 2016
Film 1142 - Hardcore!
Il cinema gratis permette di sperimentare...
Film 1142: "Hardcore!" (2015) di Ilya Naishuller
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe, Erika
Pensieri: Promette un'esperienza. E' impostato come un videogioco. E' una grandissima ca**ta.
Era da un po' di tempo che un film non mi lasciava tanto insoddisfatto o scocciato e, grazie ad "Hardcore Henry" il traguardo è nuovamente raggiunto. Stupido, solamente violento, senza una trama, ricolmo di cliché, volgarità, uccisioni ed esplosioni - il tutto ovviamente per il puro piacere di sbrindellare tutto e tutti -, questa pellicola promette un viaggio innovativo e rivoluzionario (tecnicamente), ma si perde per quanto riguarda tutto il resto. Di fatto la telecamera (in realtà una GoPro) in soggettiva che non ci permette di vedere mai chi sia/siamo il protagonista è davvero qualcosa di nuovo e potente e, almeno all'inizio, l'idea di per sé non sembra sciocca. il problema arriva quanto oltre a tutte le scene di azione e splatter, la storia non evolve e rimane bloccata alla pura logica da videogame "spaccatutto" o "picchiaduro", per un risultato finale che diventa una mera sequenza indistinguibile di sangue, morti, stripper, salti nel vuoto, esplosioni.
Sulla carta poteva sembrare un'avventura. Il risultato finale, invece, fa schifo.
Cast: Sharlto Copley, Danila Kozlovsky, Haley Bennett, Tim Roth, Andrei Dementiev, Sergey Valyaev, Ilya Naishuller, Darya Charusha.
Box Office: $14.3 milioni
Consigli: Se proprio siete curiosi di vedere come possa essere stare in mezzo ad un fuoco incrociato o volare verso la Terra dallo spazio questo film può essere un degno sostituto di un'esperienza reale. Rimane una grandissima schifezza, ma mi rendo conto che abbia un suo pubblico cui certamente piacerà. Se non siete da violenza+donne nude+volgarit+morte da tutte le parti, lasciate semplicemente stare.
Parola chiave: Cyborg.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1142: "Hardcore!" (2015) di Ilya Naishuller
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe, Erika
Pensieri: Promette un'esperienza. E' impostato come un videogioco. E' una grandissima ca**ta.
Era da un po' di tempo che un film non mi lasciava tanto insoddisfatto o scocciato e, grazie ad "Hardcore Henry" il traguardo è nuovamente raggiunto. Stupido, solamente violento, senza una trama, ricolmo di cliché, volgarità, uccisioni ed esplosioni - il tutto ovviamente per il puro piacere di sbrindellare tutto e tutti -, questa pellicola promette un viaggio innovativo e rivoluzionario (tecnicamente), ma si perde per quanto riguarda tutto il resto. Di fatto la telecamera (in realtà una GoPro) in soggettiva che non ci permette di vedere mai chi sia/siamo il protagonista è davvero qualcosa di nuovo e potente e, almeno all'inizio, l'idea di per sé non sembra sciocca. il problema arriva quanto oltre a tutte le scene di azione e splatter, la storia non evolve e rimane bloccata alla pura logica da videogame "spaccatutto" o "picchiaduro", per un risultato finale che diventa una mera sequenza indistinguibile di sangue, morti, stripper, salti nel vuoto, esplosioni.
Sulla carta poteva sembrare un'avventura. Il risultato finale, invece, fa schifo.
Cast: Sharlto Copley, Danila Kozlovsky, Haley Bennett, Tim Roth, Andrei Dementiev, Sergey Valyaev, Ilya Naishuller, Darya Charusha.
Box Office: $14.3 milioni
Consigli: Se proprio siete curiosi di vedere come possa essere stare in mezzo ad un fuoco incrociato o volare verso la Terra dallo spazio questo film può essere un degno sostituto di un'esperienza reale. Rimane una grandissima schifezza, ma mi rendo conto che abbia un suo pubblico cui certamente piacerà. Se non siete da violenza+donne nude+volgarit+morte da tutte le parti, lasciate semplicemente stare.
Parola chiave: Cyborg.
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Film 1141 - L'era glaciale 3 - L'alba dei dinosauri
E subito dopo il secondo, siamo passati direttamente al terzo!
Film 1141: "L'era glaciale 3 - L'alba dei dinosauri" (2009) di Carlos Saldanha, Mike Thurmeier
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Forse questo terzo capitolo, rispetto al precedente, è pure più simpatico e divertente. Un vero e proprio nuovo mondo sotterraneo che ci regala numerose nuove conoscenze (Buck e mamma T-rex) e un'avventura ben architettata che conquista e regala non poche risate.
In ogni caso, come dicevo ieri, è inutile girarci troppo intorno: la saga de "L'era glaciale" è sufficientemente uniforme e ben realizzata per beccarsi un giudizio positivo complementare senza che nessuno possa lamentarsi. Manfred, Sid e Diego sono un trio simpatico, brioso e decisamente dinamico, in grado di supportare una saga che sta per giungere al quinto titolo cinematografico senza tradire se stessi e risultando, di volta in volta, un ottimo gruppo di amici da vedere e rivedere.
Film 1098 - L'era glaciale
Film 1140 - L'era glaciale 2 - Il disgelo
Film 462 - L'era glaciale 4 - Continenti alla deriva
Film 1155 - L'era glaciale 4 - Continenti alla deriva
Cast: Ray Romano, John Leguizamo, Denis Leary, Seann William Scott, Josh Peck, Queen Latifah, Simon Pegg, Chris Wedge, Karen Disher, Bill Hader, Joey King, Jane Lynch, Kristen Wiig; Leo Gullotta, Claudio Bisio, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, Lee Ryan(versione italiana).
Box Office: $886.7 milioni
Consigli: Cresce l'incasso, crescono i personaggi, crescono le avventure e cresce il divertimento. Questo episodio numero 3 funziona, non tradisce i precedenti e intrattiene alla perfezione, traghettando il franchise verso un quarto capitolo ancora più affollato. Piacevole, spensierato e per tutta la famiglia.
Parola chiave: Uova.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1141: "L'era glaciale 3 - L'alba dei dinosauri" (2009) di Carlos Saldanha, Mike Thurmeier
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Forse questo terzo capitolo, rispetto al precedente, è pure più simpatico e divertente. Un vero e proprio nuovo mondo sotterraneo che ci regala numerose nuove conoscenze (Buck e mamma T-rex) e un'avventura ben architettata che conquista e regala non poche risate.
In ogni caso, come dicevo ieri, è inutile girarci troppo intorno: la saga de "L'era glaciale" è sufficientemente uniforme e ben realizzata per beccarsi un giudizio positivo complementare senza che nessuno possa lamentarsi. Manfred, Sid e Diego sono un trio simpatico, brioso e decisamente dinamico, in grado di supportare una saga che sta per giungere al quinto titolo cinematografico senza tradire se stessi e risultando, di volta in volta, un ottimo gruppo di amici da vedere e rivedere.
Film 1098 - L'era glaciale
Film 1140 - L'era glaciale 2 - Il disgelo
Film 462 - L'era glaciale 4 - Continenti alla deriva
Film 1155 - L'era glaciale 4 - Continenti alla deriva
Cast: Ray Romano, John Leguizamo, Denis Leary, Seann William Scott, Josh Peck, Queen Latifah, Simon Pegg, Chris Wedge, Karen Disher, Bill Hader, Joey King, Jane Lynch, Kristen Wiig; Leo Gullotta, Claudio Bisio, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, Lee Ryan(versione italiana).
Box Office: $886.7 milioni
Consigli: Cresce l'incasso, crescono i personaggi, crescono le avventure e cresce il divertimento. Questo episodio numero 3 funziona, non tradisce i precedenti e intrattiene alla perfezione, traghettando il franchise verso un quarto capitolo ancora più affollato. Piacevole, spensierato e per tutta la famiglia.
Parola chiave: Uova.
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#HollywoodCiak
Bengi
Etichette:
Bill Hader,
Denis Leary,
Ice Age,
Ice Age: Dawn of the Dinosaurs,
Jane Lynch,
John Leguizamo,
Kristen Wiig,
L'era glaciale 3 - L'alba dei dinosauri,
Queen Latifah,
Ray Romano,
Seann William Scott,
Simon Pegg
lunedì 23 maggio 2016
Film 1140 - L'era glaciale 2 - Il disgelo
Per continuare la saga iniziata a vedere qualche mese fa.
Film 1140: "L'era glaciale 2 - Il disgelo" (2006) di Carlos Saldanha
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Diciamoci la verità: la saga cartoon de "L'era glaciale" è tutta sufficientemente carina senza necessariamente avere bisogno di spendere troppe parole per ogni titolo successivo al primo. Il mix di simpatia, gag, divertimento e migrazione-avventura è ottimamente calibrato e non perde smalto man mano che si procede con i sequel, fatto riscontrabile anche con il continuo aumento degli incassi di ogni film.
Lasciati al loro destino gli umani, si riprende la storia da dove si era lasciata ed è bello ritrovare l'allegra combriccola mammut+tigre+bradipo quanto è piacevole passare nuovamente un'oretta e mezza in loro compagnia, tra gag, nuovi personaggi (e amori) e la necessità di scappare dall'imminente disgelo.
Insomma, la formula magica che ripete la magia del primo titolo c'è e "Ice Age: The Meltdown" è un simpatico passatempo che non ha tardato a generare un episodio successivo.
Film 1098 - L'era glaciale
Film 1141 - L'era glaciale 3 - L'alba dei dinosauri
Film 462 - L'era glaciale 4 - Continenti alla deriva
Film 1155 - L'era glaciale 4 - Continenti alla deriva
Cast: Ray Romano, John Leguizamo, Denis Leary, Seann William Scott, Queen Latifah, Chris Wedge, Will Arnett, Jay Leno, Alan Tudyk; Leo Gullotta, Claudio Bisio, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, Lee Ryan(versione italiana).
Box Office: $660.9 milioni
Consigli: Divertente, piacevole, sufficientemente strambo e caratterizzato dall'inconfondibile grafica che tanto si discosta da ciò che siamo abituati a vedere sul grande schermo al giorno d'oggi quanto si tratta di film d'animazione, questo "L'era glaciale 2" è un ottimo sequel per tutta la famiglia che non fa rimpiangere l'originale e riuscito primo capitolo. Scrat sempre più protagonista.
Parola chiave: Opossum.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1140: "L'era glaciale 2 - Il disgelo" (2006) di Carlos Saldanha
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Diciamoci la verità: la saga cartoon de "L'era glaciale" è tutta sufficientemente carina senza necessariamente avere bisogno di spendere troppe parole per ogni titolo successivo al primo. Il mix di simpatia, gag, divertimento e migrazione-avventura è ottimamente calibrato e non perde smalto man mano che si procede con i sequel, fatto riscontrabile anche con il continuo aumento degli incassi di ogni film.
Lasciati al loro destino gli umani, si riprende la storia da dove si era lasciata ed è bello ritrovare l'allegra combriccola mammut+tigre+bradipo quanto è piacevole passare nuovamente un'oretta e mezza in loro compagnia, tra gag, nuovi personaggi (e amori) e la necessità di scappare dall'imminente disgelo.
Insomma, la formula magica che ripete la magia del primo titolo c'è e "Ice Age: The Meltdown" è un simpatico passatempo che non ha tardato a generare un episodio successivo.
Film 1098 - L'era glaciale
Film 1141 - L'era glaciale 3 - L'alba dei dinosauri
Film 462 - L'era glaciale 4 - Continenti alla deriva
Film 1155 - L'era glaciale 4 - Continenti alla deriva
Cast: Ray Romano, John Leguizamo, Denis Leary, Seann William Scott, Queen Latifah, Chris Wedge, Will Arnett, Jay Leno, Alan Tudyk; Leo Gullotta, Claudio Bisio, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, Lee Ryan(versione italiana).
Box Office: $660.9 milioni
Consigli: Divertente, piacevole, sufficientemente strambo e caratterizzato dall'inconfondibile grafica che tanto si discosta da ciò che siamo abituati a vedere sul grande schermo al giorno d'oggi quanto si tratta di film d'animazione, questo "L'era glaciale 2" è un ottimo sequel per tutta la famiglia che non fa rimpiangere l'originale e riuscito primo capitolo. Scrat sempre più protagonista.
Parola chiave: Opossum.
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sabato 21 maggio 2016
Film 1139 - Tutti gli uomini del presidente
Lo streaming a volte regala titoli di cui non ricordavi più l'esistenza. E, in quelle occasioni, non ti resta che sfruttare l'occasione al volo!
Film 1139: "Tutti gli uomini del presidente" (1976) di Alan J. Pakula
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano, inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Realizzazione e tempistiche sono puro anni '70 al pari di acconciature e taglio degli abiti, il che rende questo "All the President's Men" non solo un pezzo di storia del cinema americano o una sorta di papà di "House of Cards" e compagnia bella, ma anche un film non esattamente per lo spettatore contemporaneo. Molto lungo, con momenti a volte un po' vuoti, recupera però dalla seconda metà in poi, quando finalmente la storia comincia a svelare i suoi assi nella manica e i vari misteri iniziano a svelarsi.
Non posso dire di essere rimasto particolarmente affascinato da questa pellicola però, anche se ne riconosco assolutamente i meriti (in confronto "Frost/Nixon - Il duello" è una favola); semplicemente mi ero figurato un altro tipo di prodotto, di racconto, e all'inizio sono rimasto un po' confuso da ciò che mi sono trovato davanti. Giornalismo d'inchiesta? Un titolo di denuncia? Una ricostruzione storica? Insomma, non riuscivo a capire dove si volesse andare a parare e, forse in parte per questo, ho faticato a trovare interesse inizialmente (anche per via dei tempi molto dilatati, ci tengo a sottolinearlo).
In definitiva, comunque, non mi pento di averlo visto: erano anni che desideravo recuperarlo perché incuriosito da cosa potesse mai parlare e finalmente mi sono tolto lo sfizio. Lo rivedrei? Direi di no, ma sicuramente "Tutti gli uomini del presidente" ha arricchito i miei punti di vista relativamente a un passaggio della storia americana tanto controverso.
Ps. Vincitore di 4 premi Oscar: Miglior sceneggiatura, attore non protagonista (Jason Robards), sonoro e scenografie.
Cast: Robert Redford, Dustin Hoffman, Jack Warden, Martin Balsam, Hal Holbrook, Jason Robards, Jane Alexander, Meredith Baxter, Ned Beatty, Stephen Collins, F. Murray Abraham.
Box Office: $70.6 milioni
Consigli: Cast davvero assortito per questo thriller politico che, di fatto, descrive semplicemente uno snodo della storia politica americana che sembra, sì, una fiction, ma è vera quanto clamorosa. Tratto dal libro di Carl Bernstein e Bob Woodward - i due giornalisti qui interpretati da Hoffman e Redford -, questa pellicola non si risparmia e, partendo dal famoso Watergate Hotel in cui furono registrate le intercettazioni che diedero vita allo scandalo che portò alle dimissioni di Nixon, arriverà a svelare trame e sottotrame di uomini di potere che, credendo di poter agire indisturbati, sembrano non essersi preoccupati per un bel po' di tempo delle conseguenze. Un titolo capace, quindi, non solo di intrattenere - anche se l'occhio moderno potrebbe richiedere una sforbiciata -, ma anche di lasciare qualcosa su cui riflettere. Non è un film per tutti o per tutte le occasioni, anche se forse una chance gliela si può dare: il peggio che può succedere è saperne un po' di più di storia.
Parola chiave: Watergate.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1139: "Tutti gli uomini del presidente" (1976) di Alan J. Pakula
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano, inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Realizzazione e tempistiche sono puro anni '70 al pari di acconciature e taglio degli abiti, il che rende questo "All the President's Men" non solo un pezzo di storia del cinema americano o una sorta di papà di "House of Cards" e compagnia bella, ma anche un film non esattamente per lo spettatore contemporaneo. Molto lungo, con momenti a volte un po' vuoti, recupera però dalla seconda metà in poi, quando finalmente la storia comincia a svelare i suoi assi nella manica e i vari misteri iniziano a svelarsi.
Non posso dire di essere rimasto particolarmente affascinato da questa pellicola però, anche se ne riconosco assolutamente i meriti (in confronto "Frost/Nixon - Il duello" è una favola); semplicemente mi ero figurato un altro tipo di prodotto, di racconto, e all'inizio sono rimasto un po' confuso da ciò che mi sono trovato davanti. Giornalismo d'inchiesta? Un titolo di denuncia? Una ricostruzione storica? Insomma, non riuscivo a capire dove si volesse andare a parare e, forse in parte per questo, ho faticato a trovare interesse inizialmente (anche per via dei tempi molto dilatati, ci tengo a sottolinearlo).
In definitiva, comunque, non mi pento di averlo visto: erano anni che desideravo recuperarlo perché incuriosito da cosa potesse mai parlare e finalmente mi sono tolto lo sfizio. Lo rivedrei? Direi di no, ma sicuramente "Tutti gli uomini del presidente" ha arricchito i miei punti di vista relativamente a un passaggio della storia americana tanto controverso.
Ps. Vincitore di 4 premi Oscar: Miglior sceneggiatura, attore non protagonista (Jason Robards), sonoro e scenografie.
Cast: Robert Redford, Dustin Hoffman, Jack Warden, Martin Balsam, Hal Holbrook, Jason Robards, Jane Alexander, Meredith Baxter, Ned Beatty, Stephen Collins, F. Murray Abraham.
Box Office: $70.6 milioni
Consigli: Cast davvero assortito per questo thriller politico che, di fatto, descrive semplicemente uno snodo della storia politica americana che sembra, sì, una fiction, ma è vera quanto clamorosa. Tratto dal libro di Carl Bernstein e Bob Woodward - i due giornalisti qui interpretati da Hoffman e Redford -, questa pellicola non si risparmia e, partendo dal famoso Watergate Hotel in cui furono registrate le intercettazioni che diedero vita allo scandalo che portò alle dimissioni di Nixon, arriverà a svelare trame e sottotrame di uomini di potere che, credendo di poter agire indisturbati, sembrano non essersi preoccupati per un bel po' di tempo delle conseguenze. Un titolo capace, quindi, non solo di intrattenere - anche se l'occhio moderno potrebbe richiedere una sforbiciata -, ma anche di lasciare qualcosa su cui riflettere. Non è un film per tutti o per tutte le occasioni, anche se forse una chance gliela si può dare: il peggio che può succedere è saperne un po' di più di storia.
Parola chiave: Watergate.
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venerdì 13 maggio 2016
Film 1156 - Captain America: Civil War
Visto ieri sera e aspettato non poco, ho deciso di anticiparne i pareri a caldo.
Film 1156: "Captain America: Civil War" (2016) di Anthony Russo, Joe Russo
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe, Fede, Licia, Alex
Pensieri: Più che una pellicola su supereroi, un film corale. Più che un episodio sul Capitano, un capitolo degli Avengers. Più che un sequel, un trampolino di lancio per una serie di nuovi personaggi. Insomma, questo "Captain America 3" è tante cose e tante cose inaspettate, per un risultato finale certamente caotico, ma non male.
Diversamente dal confusionario "Batman v Superman", qui la gestione dei personaggi + spalle + cameo è tenuta insieme da una storia che funziona e un buon gioco di ironia misto distruzione che riesce ad intrattenere, divertire, piacere. Anche se - e questo è un po' strano da dire - diventa sempre più evidente che Capitan America sia un personaggio collante di tante situazioni diverse e tanti co-protagonisti piuttosto che un supereroe del grande schermo in grado di chiamare in raccolta masse di fans paganti. Dopo l'incasso così così de "Il primo vendicatore ($370.6 milioni), la Marvel ha portato in aiuto non solo i due potentissimi capitoli sugli Avengers, ma anche un tripudio di personaggi da abbinare al secondo "The Winter Soldier" che, di conseguenza, ha reagito negli incassi in maniera egregia ($714.4 milioni). Se si considera, poi, che questo terzo episodio ha già superato anche il secondo box-office, si capisce il perché la storia non si sia risparmiata dal chiamare in causa non solo i già presenti Scarlett Johansson, Sebastian Stan e Anthony Mackie, ma (e soprattutto) Robert Downey Jr. negli egocentrici e sarcastici panni di Iron Man (che solo col terzo e conclusivo capitolo del franchise su Tony Stark ha incassato $1.215 miliardi). Insomma, la Marvel sta costruendo e ricostruendo un impero dettando le regole non solo per se stessa, ma anche per gli altri. Non è un caso, dunque, che la Sony abbia raggiunto un accordo con la casa di produzione di Stan Lee lasciandole la possibilità di gestire il personaggio dell'uomo ragno dopo i deludenti e non troppo 'amazing' Spiderman con Andrew Garfield.
Al di là di tutto questo, comunque, cosa resta di "Civil War"? Un esperimento riuscito e sensato di terzo episodio cinematografico che coinvolge ormai un cast stellare e prosegue le vicende di una saga che sembra non conoscere più confini né spaziali, né temporali. In questo caso siamo di fronte ad una lotta interna, un vero e proprio versus che vede contrapporsi il Capitano e Iron Man, ognuno fermo e irremovibile sulla propria posizione. Non serviranno i negoziati, le trattative, le richieste gentili e nemmeno le botte da orbi che seguiranno, perché Captain America il suo amico Soldato d'Inverno non lo vuole abbandonare al suo infame destino, per cui non esiterà a mettersi contro tutto e tutti pur di soccorrere il suo bipolare compare (a cui discolpa va detto che hanno fatto il lavaggio del cervello). La situazione degenererà talmente tanto che chiunque non firmerà gli Accordi di Sokovia (che stabiliranno un ente governativo internazionale per monitorare i superumani diverrà) diverrà, di fatto, un criminale.
Naturalmente il cuore della storia non si riduce a questa trattativa burocratica e, anzi, nasconde un paio di sorprese finali che colpiranno in positivo lo spettatore: non solo valeva la pena aspettare due ore per scoprire quali fossero i piani segreti di Zemo, ma nel frattempo non ci si annoia nemmeno un secondo.
Diversamente - e qui torno al confronto - al franchise Batman/Superman che ha puntato tutto su una drammaticità e una cupezza particolarmente pesanti, con Capitan America/Iron Man l'atmosfera rimane sempre godibile, comprensibile, mai fastidiosa e spesso anche simpatica grazie ad uno humor a volte anche sorprendentemente ben riuscito. Insomma, genuino intrattenimento.
In definitiva, quindi, "Captain America: Civil War" riesce a superare egregiamente le criticità della gestione di una ventina di personaggi quasi equamente importanti, mescolando suspense, sottotrame, effetti speciali, passato e futuro del franchise e degli spin-off collaterali, il tutto regalando al pubblico due ore e mezza di azione e supereroi molto godibili, come ormai la Marvel ci ha abituato. - The Avengers
Film 411 - The Avengers
Film 808 - The Avengers
Film 1568 - The Avengers
Film 930 - Avengers: Age of Ultron
Film 932 - Avengers: Age of Ultron
Film 1177 - Avengers: Age of Ultron
Film 1571 - Avengers: Age of Ultron
Film 1613 - Avengers: Infinity War
Film 1717 - Avengers: Infinity War
Film 1757 - Avengers: Endgame
Film 1792 - Avengers: Endgame
Film 2023 - Avengers: Endgame
- Captain America
Film 695 - Captain America - Il primo vendicatore
Film 1660 - Captain America: The First Avenger
Film 814 - Captain America: The Winter Soldier
Film 1156 - Captain America: Civil War
Film 1395 - Captain America: Civil War
- Thor
Film 268 - Thor
Film 1191 - Thor
Film 1659 - Thor
Film 631 - Thor: The Dark World
Film 1193 - Thor: The Dark World
Film 1447 - Thor: Ragnarok
- Iron Man
Film 543 - Iron Man 2
Film 676 - Iron Man 3
- Black Widow
Film 2036 - Black Widow
- Ant-Man
Film 1004 - Ant-Man
Film 1195 - Ant-Man
- Doctor Strange
Film 1250 - Doctor Strange
Film 1433 - Doctor Strange
- Spider-Man
Film 1394 - Spider-Man: Homecoming
Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
- Black Panther
Film 1612 - Black Panther
Cast: Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Sebastian Stan, Anthony Mackie, Don Cheadle, Jeremy Renner, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Paul Rudd, Emily VanCamp, Tom Holland, Frank Grillo, William Hurt, Daniel Brühl, Martin Freeman, Marisa Tomei, John Slattery, Hope Davis, Alfre Woodard, John Kani, Stan Lee.
Box Office: $765.9 milioni (ad oggi)
Consigli: Chi ama i supereroi, chi ama gli Avengers o anche solo il Capitano, chi apprezza i blockbuster dal budget stellare, i film d'azione, le pellicole ricolme di effetti speciali o i combattimenti all'ultimo sangue, ancora chi ama i crossover dei più svariati personaggi, le scene finali dopo i titoli di coda, i lunghi franchise dagli innumerevoli titoli o, infine, chi ami tutti questi elementi assieme, beh, può gioire: "Captain America: Civil War" è il titolo giusto.
Per gli altri c'è comunque speranza dato che si tratta di un film piacevole da seguire, divertente, di intrattenimento e comprensibile anche per chi non avesse visto gli altri capitoli. Insomma, si può ben vedere.
Parola chiave: Incidente stradale.
Se ti interessa/ti è piaciuto
Trailer
#HollywoodCiak
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Film 1156: "Captain America: Civil War" (2016) di Anthony Russo, Joe Russo
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe, Fede, Licia, Alex
Pensieri: Più che una pellicola su supereroi, un film corale. Più che un episodio sul Capitano, un capitolo degli Avengers. Più che un sequel, un trampolino di lancio per una serie di nuovi personaggi. Insomma, questo "Captain America 3" è tante cose e tante cose inaspettate, per un risultato finale certamente caotico, ma non male.
Diversamente dal confusionario "Batman v Superman", qui la gestione dei personaggi + spalle + cameo è tenuta insieme da una storia che funziona e un buon gioco di ironia misto distruzione che riesce ad intrattenere, divertire, piacere. Anche se - e questo è un po' strano da dire - diventa sempre più evidente che Capitan America sia un personaggio collante di tante situazioni diverse e tanti co-protagonisti piuttosto che un supereroe del grande schermo in grado di chiamare in raccolta masse di fans paganti. Dopo l'incasso così così de "Il primo vendicatore ($370.6 milioni), la Marvel ha portato in aiuto non solo i due potentissimi capitoli sugli Avengers, ma anche un tripudio di personaggi da abbinare al secondo "The Winter Soldier" che, di conseguenza, ha reagito negli incassi in maniera egregia ($714.4 milioni). Se si considera, poi, che questo terzo episodio ha già superato anche il secondo box-office, si capisce il perché la storia non si sia risparmiata dal chiamare in causa non solo i già presenti Scarlett Johansson, Sebastian Stan e Anthony Mackie, ma (e soprattutto) Robert Downey Jr. negli egocentrici e sarcastici panni di Iron Man (che solo col terzo e conclusivo capitolo del franchise su Tony Stark ha incassato $1.215 miliardi). Insomma, la Marvel sta costruendo e ricostruendo un impero dettando le regole non solo per se stessa, ma anche per gli altri. Non è un caso, dunque, che la Sony abbia raggiunto un accordo con la casa di produzione di Stan Lee lasciandole la possibilità di gestire il personaggio dell'uomo ragno dopo i deludenti e non troppo 'amazing' Spiderman con Andrew Garfield.
Al di là di tutto questo, comunque, cosa resta di "Civil War"? Un esperimento riuscito e sensato di terzo episodio cinematografico che coinvolge ormai un cast stellare e prosegue le vicende di una saga che sembra non conoscere più confini né spaziali, né temporali. In questo caso siamo di fronte ad una lotta interna, un vero e proprio versus che vede contrapporsi il Capitano e Iron Man, ognuno fermo e irremovibile sulla propria posizione. Non serviranno i negoziati, le trattative, le richieste gentili e nemmeno le botte da orbi che seguiranno, perché Captain America il suo amico Soldato d'Inverno non lo vuole abbandonare al suo infame destino, per cui non esiterà a mettersi contro tutto e tutti pur di soccorrere il suo bipolare compare (a cui discolpa va detto che hanno fatto il lavaggio del cervello). La situazione degenererà talmente tanto che chiunque non firmerà gli Accordi di Sokovia (che stabiliranno un ente governativo internazionale per monitorare i superumani diverrà) diverrà, di fatto, un criminale.
Naturalmente il cuore della storia non si riduce a questa trattativa burocratica e, anzi, nasconde un paio di sorprese finali che colpiranno in positivo lo spettatore: non solo valeva la pena aspettare due ore per scoprire quali fossero i piani segreti di Zemo, ma nel frattempo non ci si annoia nemmeno un secondo.
Diversamente - e qui torno al confronto - al franchise Batman/Superman che ha puntato tutto su una drammaticità e una cupezza particolarmente pesanti, con Capitan America/Iron Man l'atmosfera rimane sempre godibile, comprensibile, mai fastidiosa e spesso anche simpatica grazie ad uno humor a volte anche sorprendentemente ben riuscito. Insomma, genuino intrattenimento.
In definitiva, quindi, "Captain America: Civil War" riesce a superare egregiamente le criticità della gestione di una ventina di personaggi quasi equamente importanti, mescolando suspense, sottotrame, effetti speciali, passato e futuro del franchise e degli spin-off collaterali, il tutto regalando al pubblico due ore e mezza di azione e supereroi molto godibili, come ormai la Marvel ci ha abituato. - The Avengers
Film 411 - The Avengers
Film 808 - The Avengers
Film 1568 - The Avengers
Film 930 - Avengers: Age of Ultron
Film 932 - Avengers: Age of Ultron
Film 1177 - Avengers: Age of Ultron
Film 1571 - Avengers: Age of Ultron
Film 1613 - Avengers: Infinity War
Film 1717 - Avengers: Infinity War
Film 1757 - Avengers: Endgame
Film 1792 - Avengers: Endgame
Film 2023 - Avengers: Endgame
- Captain America
Film 695 - Captain America - Il primo vendicatore
Film 1660 - Captain America: The First Avenger
Film 814 - Captain America: The Winter Soldier
Film 1156 - Captain America: Civil War
Film 1395 - Captain America: Civil War
- Thor
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Film 631 - Thor: The Dark World
Film 1193 - Thor: The Dark World
Film 1447 - Thor: Ragnarok
- Iron Man
Film 543 - Iron Man 2
Film 676 - Iron Man 3
- Black Widow
Film 2036 - Black Widow
- Ant-Man
Film 1004 - Ant-Man
Film 1195 - Ant-Man
- Doctor Strange
Film 1250 - Doctor Strange
Film 1433 - Doctor Strange
- Spider-Man
Film 1394 - Spider-Man: Homecoming
Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
- Black Panther
Film 1612 - Black Panther
Cast: Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Sebastian Stan, Anthony Mackie, Don Cheadle, Jeremy Renner, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Paul Rudd, Emily VanCamp, Tom Holland, Frank Grillo, William Hurt, Daniel Brühl, Martin Freeman, Marisa Tomei, John Slattery, Hope Davis, Alfre Woodard, John Kani, Stan Lee.
Box Office: $765.9 milioni (ad oggi)
Consigli: Chi ama i supereroi, chi ama gli Avengers o anche solo il Capitano, chi apprezza i blockbuster dal budget stellare, i film d'azione, le pellicole ricolme di effetti speciali o i combattimenti all'ultimo sangue, ancora chi ama i crossover dei più svariati personaggi, le scene finali dopo i titoli di coda, i lunghi franchise dagli innumerevoli titoli o, infine, chi ami tutti questi elementi assieme, beh, può gioire: "Captain America: Civil War" è il titolo giusto.
Per gli altri c'è comunque speranza dato che si tratta di un film piacevole da seguire, divertente, di intrattenimento e comprensibile anche per chi non avesse visto gli altri capitoli. Insomma, si può ben vedere.
Parola chiave: Incidente stradale.
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giovedì 12 maggio 2016
Film 1138 - Zona d'ombra - Una scomoda verità
Negli Usa uscito a Natale, da noi il 21 aprile... Ho dovuto attendere un po' per vederlo, ma alla fine ce l'ho fatta!
Film 1138: "Zona d'ombra - Una scomoda verità" (2015) di Peter Landesman
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Parte della contestazione riassunta nell'hashtag #OscarsSoWhite è cominciata qui, con questa pellicola e il suo protagonista escluso dall'Academy. Non è stato tanto Will Smith a iniziare la bagarre quanto sua moglie che, arrabbiata per l'esclusione del consorte e di ogni altro attore che non fosse caucasico dalle cinquine attoriali, ha proclamato pubblicamente non solo la sua indignazione, ma anche il boicottaggio alla cerimonia 2016.
Premesso che dal mio punto di vista non dovrebbe essere il colore della pelle a garantire la presenza di un attore nelle nomination all'Oscar o di qualunque altro premio, rimane il fatto che forse in questo caso un minimo di attenzione in più per il buon lavoro fatto dal sempre soddisfacente Smith poteva essere concesso.
Il film in sé non presenta nessun elemento così indimenticabile da risultare degno di una menzione particolare - pur attestandosi tutto su un ottimo lavoro svolto con evidente professionalità -, ma la forza del suo protagonista e del ritratto che ne viene fatto vale certamente le due ore di visione. Manca forse un po' di quella magia finale che ci si aspetterebbe nel momento in cui l'obiettivo di tutta la storia viene raggiunto, ma da come è impostata qui la storia, il contegno e una certa visione sottotono sono in linea con il risultato d'insieme.
Bene, insomma, "Concussion" è un biopic interessante che mischia la storia personale del Dott. Bennet Omalu con l'elemento sportivo, portando alla luce la verità che il titolo originale fa sottintendere: commozione cerebrale, colpo o trauma le traduzioni proposte dal vocabolario - prontamente eliminate dalla titolazione nostrana - che rimandano immediatamente a dove la storia andrà a parare. Si tratta, infatti, dei violenti colpi alla testa subiti dai giocatori professionisti di football americano e delle loro conseguenze sulle persone nel lungo periodo. Il dottore farà presente le sue scoperte in merito alla National Football League che, come è ovvio aspettarsi, farà di tutto per insabbiare la cosa (le sigarette vi dicono niente?).
Dunque una trama vera e avvincente, un protagonista non convenzionale e un tema scomodo, tutti elementi che avrebbero potuto decretare la fortuna di questa pellicola insieme al fatto che il protagonista è nientemeno che Will Smith, solitamente abituato ad incassi stellari al botteghino; i film sportivi, poi, in America vanno moltissimo. In realtà "Concussion" ha incassato pochino in patria come all'estero e nemmeno la polemica innescata da Jada Pinkett Smith ha favorito un interesse nei confronti della pellicola. In tutta onestà il risultato finale non è male e Smith è bravo; come dicevo all'inizio manca tutto un po' di vitalità, di sprint, ma penso sia da imputare al carattere stesso del personaggio, così sensibile e delicato nel porsi agli altri e alle questioni che gli si sottopongono. In questo si potrebbe dire che la storia rifletta bene il protagonista che ritrae. Non so se sia per tutti un valore aggiunto, ma di sicuro è apprezzabile.
Ps. Candidato ai Golden Globes per il Miglior attore drammatico.
Cast: Will Smith, Alec Baldwin, Gugu Mbatha-Raw, Arliss Howard, Paul Reiser, Luke Wilson, Adewale Akinnuoye-Agbaje, David Morse, Albert Brooks, Mike O'Malley, Stephen Moyer.
Box Office: $47.5 milioni
Consigli: In tutta onestà il film non è male. Forse rimane troppo statico nel finale, ma il risultato generale è buono, godibile e interessante. Smith è credibile, bravo e ci si appassiona al suo personaggio, così lontano dai canoni contemporanei cui siamo abituati. Insomma, una chance a "Zona d'ombra" si può dare tranquillamente.
Parola chiave: Autopsia.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1138: "Zona d'ombra - Una scomoda verità" (2015) di Peter Landesman
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Parte della contestazione riassunta nell'hashtag #OscarsSoWhite è cominciata qui, con questa pellicola e il suo protagonista escluso dall'Academy. Non è stato tanto Will Smith a iniziare la bagarre quanto sua moglie che, arrabbiata per l'esclusione del consorte e di ogni altro attore che non fosse caucasico dalle cinquine attoriali, ha proclamato pubblicamente non solo la sua indignazione, ma anche il boicottaggio alla cerimonia 2016.
Premesso che dal mio punto di vista non dovrebbe essere il colore della pelle a garantire la presenza di un attore nelle nomination all'Oscar o di qualunque altro premio, rimane il fatto che forse in questo caso un minimo di attenzione in più per il buon lavoro fatto dal sempre soddisfacente Smith poteva essere concesso.
Il film in sé non presenta nessun elemento così indimenticabile da risultare degno di una menzione particolare - pur attestandosi tutto su un ottimo lavoro svolto con evidente professionalità -, ma la forza del suo protagonista e del ritratto che ne viene fatto vale certamente le due ore di visione. Manca forse un po' di quella magia finale che ci si aspetterebbe nel momento in cui l'obiettivo di tutta la storia viene raggiunto, ma da come è impostata qui la storia, il contegno e una certa visione sottotono sono in linea con il risultato d'insieme.
Bene, insomma, "Concussion" è un biopic interessante che mischia la storia personale del Dott. Bennet Omalu con l'elemento sportivo, portando alla luce la verità che il titolo originale fa sottintendere: commozione cerebrale, colpo o trauma le traduzioni proposte dal vocabolario - prontamente eliminate dalla titolazione nostrana - che rimandano immediatamente a dove la storia andrà a parare. Si tratta, infatti, dei violenti colpi alla testa subiti dai giocatori professionisti di football americano e delle loro conseguenze sulle persone nel lungo periodo. Il dottore farà presente le sue scoperte in merito alla National Football League che, come è ovvio aspettarsi, farà di tutto per insabbiare la cosa (le sigarette vi dicono niente?).
Dunque una trama vera e avvincente, un protagonista non convenzionale e un tema scomodo, tutti elementi che avrebbero potuto decretare la fortuna di questa pellicola insieme al fatto che il protagonista è nientemeno che Will Smith, solitamente abituato ad incassi stellari al botteghino; i film sportivi, poi, in America vanno moltissimo. In realtà "Concussion" ha incassato pochino in patria come all'estero e nemmeno la polemica innescata da Jada Pinkett Smith ha favorito un interesse nei confronti della pellicola. In tutta onestà il risultato finale non è male e Smith è bravo; come dicevo all'inizio manca tutto un po' di vitalità, di sprint, ma penso sia da imputare al carattere stesso del personaggio, così sensibile e delicato nel porsi agli altri e alle questioni che gli si sottopongono. In questo si potrebbe dire che la storia rifletta bene il protagonista che ritrae. Non so se sia per tutti un valore aggiunto, ma di sicuro è apprezzabile.
Ps. Candidato ai Golden Globes per il Miglior attore drammatico.
Cast: Will Smith, Alec Baldwin, Gugu Mbatha-Raw, Arliss Howard, Paul Reiser, Luke Wilson, Adewale Akinnuoye-Agbaje, David Morse, Albert Brooks, Mike O'Malley, Stephen Moyer.
Box Office: $47.5 milioni
Consigli: In tutta onestà il film non è male. Forse rimane troppo statico nel finale, ma il risultato generale è buono, godibile e interessante. Smith è credibile, bravo e ci si appassiona al suo personaggio, così lontano dai canoni contemporanei cui siamo abituati. Insomma, una chance a "Zona d'ombra" si può dare tranquillamente.
Parola chiave: Autopsia.
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#HollywoodCiak
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Zona d'ombra - Una scomoda verità
mercoledì 11 maggio 2016
Film 1137 - Invito a cena con delitto
Suggerito da amici e subito recuperato.
Film 1137: "Invito a cena con delitto" (1976) di Robert Moore
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Curioso esperimento cinematografico che coinvolge in maniera ironica una miriade di investigatori famosi relativamente a un omicidio che deve essere commesso durante una cena cui tutti sono invitati: Poirot, Miss Marple, Charlie Chan, Nick e Nora Charles e Sam Spade devono essere tutti presenti a testimonianza della loro futura sconfitta contro l'inevitabile delitto.
In tutto questo caos di personaggi di spicco - e che vogliono spiccare -, non mancano numerosi momenti e spalle comiche, oltre che una serie di trovate da non sottovalutare nonostante l'intento canzonatorio. Proprio quest'ultimo, che fa da colonna portante di tutto "Murder by Death", riesce nell'intento di divertire lo spettatore, colpito dalle continue trovate della sceneggiatura che non manca di mettere in ridicolo non pochi aspetti relativi al genere giallo: trame al limite del plausibile, una matriosca di personaggi, la colpa che è sempre del maggiordomo, ambientazioni spettrali, ecc ecc.
Al di là della trama, comunque, va detto che buona parte del fascino - e forse anche del successo - di questa pellicola risiede in un cast straordinario che, solo per citare i più conosciuti, raggruppa nomi del calibro di Peter Sellers, David Niven, Peter Falk, Maggie Smith, Truman Capote e un giovanissimo James Cromwell che sono tutti un piacere da guardare e scoprire, soprattutto in un genere cinematografico cui difficilmente si associa loro.
Insomma, "Invito a cena con delitto" è davvero un gioiellino, una parodia dei titoli gialli ben realizzata e architettata, simpatica e assolutamente godibile. Una bella sorpresa.
Ps. Candidato a un Golden Globe nella ora non più esistente categoria Miglior debutto cinematografico per Truman Capote.
Cast: Eileen Brennan, Truman Capote, James Coco, Peter Falk, Alec Guinness, Elsa Lanchester, David Niven, Peter Sellers, Maggie Smith, Nancy Walker, Estelle Winwood, James Cromwell, Richard Narita.
Box Office: $32,511,047 milioni
Consigli: Divertente, vagamente contorto, pieno di personaggi che si punzecchiano a vicenda e di situazioni irreali, "Invito a cena con delitto" è un ottimo esempio di parodia del genere giallo. Ottimo cast, tempi ben scanditi, un'ambientazione sufficientemente spettrale e una serie di gag + omicidi che non manca di intrattenere e incuriosire chi guarda. Vale la pena di dare una chance a questo titolo.
Parola chiave: Cuoca.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1137: "Invito a cena con delitto" (1976) di Robert Moore
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Curioso esperimento cinematografico che coinvolge in maniera ironica una miriade di investigatori famosi relativamente a un omicidio che deve essere commesso durante una cena cui tutti sono invitati: Poirot, Miss Marple, Charlie Chan, Nick e Nora Charles e Sam Spade devono essere tutti presenti a testimonianza della loro futura sconfitta contro l'inevitabile delitto.
In tutto questo caos di personaggi di spicco - e che vogliono spiccare -, non mancano numerosi momenti e spalle comiche, oltre che una serie di trovate da non sottovalutare nonostante l'intento canzonatorio. Proprio quest'ultimo, che fa da colonna portante di tutto "Murder by Death", riesce nell'intento di divertire lo spettatore, colpito dalle continue trovate della sceneggiatura che non manca di mettere in ridicolo non pochi aspetti relativi al genere giallo: trame al limite del plausibile, una matriosca di personaggi, la colpa che è sempre del maggiordomo, ambientazioni spettrali, ecc ecc.
Al di là della trama, comunque, va detto che buona parte del fascino - e forse anche del successo - di questa pellicola risiede in un cast straordinario che, solo per citare i più conosciuti, raggruppa nomi del calibro di Peter Sellers, David Niven, Peter Falk, Maggie Smith, Truman Capote e un giovanissimo James Cromwell che sono tutti un piacere da guardare e scoprire, soprattutto in un genere cinematografico cui difficilmente si associa loro.
Insomma, "Invito a cena con delitto" è davvero un gioiellino, una parodia dei titoli gialli ben realizzata e architettata, simpatica e assolutamente godibile. Una bella sorpresa.
Ps. Candidato a un Golden Globe nella ora non più esistente categoria Miglior debutto cinematografico per Truman Capote.
Cast: Eileen Brennan, Truman Capote, James Coco, Peter Falk, Alec Guinness, Elsa Lanchester, David Niven, Peter Sellers, Maggie Smith, Nancy Walker, Estelle Winwood, James Cromwell, Richard Narita.
Box Office: $32,511,047 milioni
Consigli: Divertente, vagamente contorto, pieno di personaggi che si punzecchiano a vicenda e di situazioni irreali, "Invito a cena con delitto" è un ottimo esempio di parodia del genere giallo. Ottimo cast, tempi ben scanditi, un'ambientazione sufficientemente spettrale e una serie di gag + omicidi che non manca di intrattenere e incuriosire chi guarda. Vale la pena di dare una chance a questo titolo.
Parola chiave: Cuoca.
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martedì 10 maggio 2016
Film 1136 - The Boy
Per una volta Poe ha voglia di vedere un horror e non potevo non acconsentire! Col senno di poi, non lo asseconderò mai più.
Film 1136: "The Boy" (2016) di William Brent Bell
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Paura non ne fa. Bello da vedere non è. E' recitato da fare imbarazzo. Insomma, un successone!
Storia assurda di un ragazzino che vive nei muri e i genitori attempati sublimano la sua assenza attraverso l'uso di un pupazzo che vorrebbe essere inquietante e invece è solo brutto. Nella follia generale si inserisce la futura baby-sitter del bambino-fantoccio che prima deriderà l'anziana coppia (ma sto bambino l'avranno adottato?), poi andrà giù di testa peggio di loro.
Ci fosse un solo momento spaventoso (e non solo noioso), almeno si potrebbe cercare di andare oltre alla totale mancanza di fantasia di una trama imbarazzante che non sa gestire non solo la ridicola premessa che propone, ma nemmeno il supposto genere in cui intende collocarla. Insomma, un disastro su tutti i fronti.
Cast: Lauren Cohan, Rupert Evans, Jim Norton, Diana Hardcastle, James Russell, Ben Robson.
Box Office: $64 milioni
Consigli: E' talmente brutto che lo si può tranquillamente definire trash. Senza senso, senza mistero, senza fantasia. Mi ha ricordato un altro brutto horror: "The Intruders". Vedere per credere (ma, davvero, meglio lasciar perdere).
Parola chiave: Passato.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1136: "The Boy" (2016) di William Brent Bell
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Paura non ne fa. Bello da vedere non è. E' recitato da fare imbarazzo. Insomma, un successone!
Storia assurda di un ragazzino che vive nei muri e i genitori attempati sublimano la sua assenza attraverso l'uso di un pupazzo che vorrebbe essere inquietante e invece è solo brutto. Nella follia generale si inserisce la futura baby-sitter del bambino-fantoccio che prima deriderà l'anziana coppia (ma sto bambino l'avranno adottato?), poi andrà giù di testa peggio di loro.
Ci fosse un solo momento spaventoso (e non solo noioso), almeno si potrebbe cercare di andare oltre alla totale mancanza di fantasia di una trama imbarazzante che non sa gestire non solo la ridicola premessa che propone, ma nemmeno il supposto genere in cui intende collocarla. Insomma, un disastro su tutti i fronti.
Cast: Lauren Cohan, Rupert Evans, Jim Norton, Diana Hardcastle, James Russell, Ben Robson.
Box Office: $64 milioni
Consigli: E' talmente brutto che lo si può tranquillamente definire trash. Senza senso, senza mistero, senza fantasia. Mi ha ricordato un altro brutto horror: "The Intruders". Vedere per credere (ma, davvero, meglio lasciar perdere).
Parola chiave: Passato.
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Film 1135 - Nemiche per la Pelle
Metti una serata al cinema in cui non sai cosa vedere...
Film 1135: "Nemiche per la Pelle" (2016) di Luca Lucini
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno (1° tempo), Poe (2° tempo)
Pensieri: Il pretesto di partenza sarebbe anche divertente: due donne agli antipodi, entrambe legate allo stesso uomo, si ritrovano a doversi affrontare lun l'altra nel momento in cui questo viene a mancare. Non saranno solo le dispute sul testamento a creare tensione, ma anche la custodia congiunta del bambino che l'uomo ha avuto con un'amante straniera.
Al di là dell'atmosfera da barzalletta, però, il film non riesce ad ingranare e, anzi, gioca su un campo minato che fa spesso rima con assurdo: avvocati che suggeriscono di andare contro la legge, bambini tenuti in custodia da due sconosciute, assistenti sociali in incognito alla James Bond... Per non parlare della totale mancanza di comicità, qui rimpiazzata da una serie di battute imbarazzanti e una Gerini tanto caricata quanto fuori controllo.
Davvero tutto qui non funziona, forse nemmeno il duo Gerini-Buy, ma ammetto che più che altro la colpa sia dei loro personaggi antipatici e privi di umorismo, tanto opposti quanto caricature bidimensionali di tipologie umane che vanno a braccetto col cliché più standardizzato che si può pensare. E poi, immancancabile col pacchetto Gerini, la canzone finale è ovviamente del compagno Federico Zampaglione o dei suoi Tiromancino, non saprei distinguerli.
Insomma, un po' uno spreco di talenti ed occasione, perché la possibilità di rendere "Nemiche per la Pelle" qualcosa di simpatico sulla carta c'era. La totale mancanza di momenti comici genuini, la scelta di un universo parallelo assurdo e la caratterizzazione bidimensionale i ogni pesonaggi, però, compromettono un risultato finale che, in definitiva, non va oltre l'imbarazzo.
Cast: Margherita Buy, Claudia Gerini, Giampaolo Morelli, Paolo Calabresi, Gigio Morra, Lucia Ragni, Andrea Bosca, Shi Yang Shi, Jasper Cabal.
Box Office: € 728.926
Consigli: La Buy fa la nevrotica un po' indie e acculturata, la Gerini fa l'imprenditrice senza scrupoli e burina e nessuna delle due si discosta dal suo prototipo standard di personaggio. Se piacciono è ovvio che non dispiacerà nemmeno questa insipida nuova prova, ma rimane il fatto che il film non sia granché, né tanto meno divertente. C'è di peggio ovviamente, ma si poteva fare molto di più.
Parola chiave: Adozione.
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Film 1135: "Nemiche per la Pelle" (2016) di Luca Lucini
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno (1° tempo), Poe (2° tempo)
Pensieri: Il pretesto di partenza sarebbe anche divertente: due donne agli antipodi, entrambe legate allo stesso uomo, si ritrovano a doversi affrontare lun l'altra nel momento in cui questo viene a mancare. Non saranno solo le dispute sul testamento a creare tensione, ma anche la custodia congiunta del bambino che l'uomo ha avuto con un'amante straniera.
Al di là dell'atmosfera da barzalletta, però, il film non riesce ad ingranare e, anzi, gioca su un campo minato che fa spesso rima con assurdo: avvocati che suggeriscono di andare contro la legge, bambini tenuti in custodia da due sconosciute, assistenti sociali in incognito alla James Bond... Per non parlare della totale mancanza di comicità, qui rimpiazzata da una serie di battute imbarazzanti e una Gerini tanto caricata quanto fuori controllo.
Davvero tutto qui non funziona, forse nemmeno il duo Gerini-Buy, ma ammetto che più che altro la colpa sia dei loro personaggi antipatici e privi di umorismo, tanto opposti quanto caricature bidimensionali di tipologie umane che vanno a braccetto col cliché più standardizzato che si può pensare. E poi, immancancabile col pacchetto Gerini, la canzone finale è ovviamente del compagno Federico Zampaglione o dei suoi Tiromancino, non saprei distinguerli.
Insomma, un po' uno spreco di talenti ed occasione, perché la possibilità di rendere "Nemiche per la Pelle" qualcosa di simpatico sulla carta c'era. La totale mancanza di momenti comici genuini, la scelta di un universo parallelo assurdo e la caratterizzazione bidimensionale i ogni pesonaggi, però, compromettono un risultato finale che, in definitiva, non va oltre l'imbarazzo.
Cast: Margherita Buy, Claudia Gerini, Giampaolo Morelli, Paolo Calabresi, Gigio Morra, Lucia Ragni, Andrea Bosca, Shi Yang Shi, Jasper Cabal.
Box Office: € 728.926
Consigli: La Buy fa la nevrotica un po' indie e acculturata, la Gerini fa l'imprenditrice senza scrupoli e burina e nessuna delle due si discosta dal suo prototipo standard di personaggio. Se piacciono è ovvio che non dispiacerà nemmeno questa insipida nuova prova, ma rimane il fatto che il film non sia granché, né tanto meno divertente. C'è di peggio ovviamente, ma si poteva fare molto di più.
Parola chiave: Adozione.
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lunedì 9 maggio 2016
Film 1134 - The Witch: A New-England Folktale
Altro horror, altra foresta. E, in questo caso, altra epoca.
Film 1134: "The Forest" (2016) di Robert Eggers
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ambientato nel 17esimo secolo tra puritanesimo, vita da contadini e New England, questa pellicola gioca tantissimo sulle atmosfere che riesce ad evocare, pur non funzionando del tutto.
La critica lo ha osannato, Robert Eggers ha vinto al Sundance 2015 per la Miglior regia, il trailer promette molto bene: cosa c'è, quindi, di sbagliato? La lentezza, innanzitutto, e una staticità spesso snervanti e, soprattutto, inusuali per il genere horror. Ho apprezzato il fatto che si rompa con i cacnoni tradizionali, ma davvero qui l'attesa diventa troppo lunga. La strega c'è o non c'è? Il male è tra gli alberi o è tutta suggestione? La giovane Thomasin (Anya Taylor-Joy) è colpevole di tutto ciò che la accusano oppure è solo una vittima?
Per ottenere tutte queste risposte si deve pazientare fino alla fine della pellicola, momento in cui - dopo un'ora buona in cui non succede nulla -, finalmente la storia prende il via e, naturale, si interrompe proprio quando comincia a succedere qualcosa.
Sarà che noi siamo abituati ad altro, sarà che mi aspettavo tutta un'altra cosa e, che è peggio, avevo letto critiche entusiaste, di fatto mi sono ritrovato annoiato di fronte ad un prodotto esteticamente bello e sempre sul punto di voler osare qualcosa, ma che, puntualmente, non fa accadere nulla. Insomma, come spesso accade, aspettative tradite hanno portato ad un giudiio negativo.
Cast: Anya Taylor-Joy, Ralph Ineson, Kate Dickie, Harvey Scrimshaw, Ellie Grainger, Lucas Dawson.
Box Office: $32.2 milioni
Consigli: Accattivante nelle premesse e nella realizzazione estetica, "The Witch" non tradisce mai se stesso, ma non è davvero un film adatto a tutti. E' molto lungo, spesso privo di qualsiasi azione, frustrante per la natura dei dialoghi (allerta puritani!) e molto statico. L'azione c'è, ma è tutta concentrata nel finale. Chi cercasse un horror più aderente ai canoni attuali qui non troverà quello che cerca. Gli altri sperimentino pure.
Parola chiave: Black Phillip.
Trailer
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Film 1134: "The Forest" (2016) di Robert Eggers
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ambientato nel 17esimo secolo tra puritanesimo, vita da contadini e New England, questa pellicola gioca tantissimo sulle atmosfere che riesce ad evocare, pur non funzionando del tutto.
La critica lo ha osannato, Robert Eggers ha vinto al Sundance 2015 per la Miglior regia, il trailer promette molto bene: cosa c'è, quindi, di sbagliato? La lentezza, innanzitutto, e una staticità spesso snervanti e, soprattutto, inusuali per il genere horror. Ho apprezzato il fatto che si rompa con i cacnoni tradizionali, ma davvero qui l'attesa diventa troppo lunga. La strega c'è o non c'è? Il male è tra gli alberi o è tutta suggestione? La giovane Thomasin (Anya Taylor-Joy) è colpevole di tutto ciò che la accusano oppure è solo una vittima?
Per ottenere tutte queste risposte si deve pazientare fino alla fine della pellicola, momento in cui - dopo un'ora buona in cui non succede nulla -, finalmente la storia prende il via e, naturale, si interrompe proprio quando comincia a succedere qualcosa.
Sarà che noi siamo abituati ad altro, sarà che mi aspettavo tutta un'altra cosa e, che è peggio, avevo letto critiche entusiaste, di fatto mi sono ritrovato annoiato di fronte ad un prodotto esteticamente bello e sempre sul punto di voler osare qualcosa, ma che, puntualmente, non fa accadere nulla. Insomma, come spesso accade, aspettative tradite hanno portato ad un giudiio negativo.
Cast: Anya Taylor-Joy, Ralph Ineson, Kate Dickie, Harvey Scrimshaw, Ellie Grainger, Lucas Dawson.
Box Office: $32.2 milioni
Consigli: Accattivante nelle premesse e nella realizzazione estetica, "The Witch" non tradisce mai se stesso, ma non è davvero un film adatto a tutti. E' molto lungo, spesso privo di qualsiasi azione, frustrante per la natura dei dialoghi (allerta puritani!) e molto statico. L'azione c'è, ma è tutta concentrata nel finale. Chi cercasse un horror più aderente ai canoni attuali qui non troverà quello che cerca. Gli altri sperimentino pure.
Parola chiave: Black Phillip.
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The Witch: A New-England Folktale
Film 1133 - The Forest
Molto, molto curioso di vedere questa pellicola (da noi inedita)!
Film 1133: "The Forest" (2016) di Jason Zada
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: L'ho visto di notte. L'ho visto da solo.
Forse questi due elementi possono già in parte spiegare perché "The Forest", pur non presentando alcun elemento di novità, non mi abbia lasciato insoddisfatto. Spaventoso quanto basta, con non pochi tocchi disgustoso-raccapriccianti, questo film è in creado di creare l'atmosfera giusta per il genere, anche se di fatto si perde nel presentare sempre le solite trovate.
La storia è semplice quanto inquietante: due sorelle gemelle completamente diverse hanno quella particolare caratteristica che le lega pur essendo lontane e le rende in grado di percepire l'una la presenza dell'altra. Quando questo "contatto" si interrompe vuol dire che qualcosa non va. E' per questo che Sara (Natalie Dormer), saputo che la sorella si è recata in Giappone presso la foresta di Aokigahara (famosa per essere la foresta dei suicidi), decide subito di partire in cerca della gemella, con la quale non sente più l'abituale connessione.
Dunque abbiamo una sorella scomparsa, il camping in mezzo ai cadaveri e, ovviamente, una serie di bizzarre presenze-incontri-nuovi amici che non renderanno facile la ricerca di Jess (sempre Natalie Dormer).
In generale, quindi, non si tratta certo di un titolo dell'orrore memorabile, ma producendo le giuste atmosfere e concedendosi la giusta disposizione d'animo, il risultato finale non lascia insoddisfatti.
Cast: Natalie Dormer, Taylor Kinney, Yukiyoshi Ozawa, Eoin Macken, Stephanie Vogt, Rina Takasaki, Noriko Sakura.
Box Office: $37.6 milioni
Consigli: Qualche spavento causato dal buio, da qualche forte rumore, dalle molte apparizioni e suggestioni c'è e tutto sommato se si è alla ricerca di un intrattenimento spaventoso, si può dire che questo "The Forest" non sia una scelta sbagliata. L'inglese non richiede particolari abilità di comprensione, sia perché la trama non è da Oscar, sia perché metà del cast è giapponese e fa quello che può per prodursi in una recitazione occidentale dignitosa. Tutto sommato il risultato è suggestivo, l'ambientazione inquietante e Natalie Dormer una buona scelta.
Parola chiave: Yūrei.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1133: "The Forest" (2016) di Jason Zada
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: L'ho visto di notte. L'ho visto da solo.
Forse questi due elementi possono già in parte spiegare perché "The Forest", pur non presentando alcun elemento di novità, non mi abbia lasciato insoddisfatto. Spaventoso quanto basta, con non pochi tocchi disgustoso-raccapriccianti, questo film è in creado di creare l'atmosfera giusta per il genere, anche se di fatto si perde nel presentare sempre le solite trovate.
La storia è semplice quanto inquietante: due sorelle gemelle completamente diverse hanno quella particolare caratteristica che le lega pur essendo lontane e le rende in grado di percepire l'una la presenza dell'altra. Quando questo "contatto" si interrompe vuol dire che qualcosa non va. E' per questo che Sara (Natalie Dormer), saputo che la sorella si è recata in Giappone presso la foresta di Aokigahara (famosa per essere la foresta dei suicidi), decide subito di partire in cerca della gemella, con la quale non sente più l'abituale connessione.
Dunque abbiamo una sorella scomparsa, il camping in mezzo ai cadaveri e, ovviamente, una serie di bizzarre presenze-incontri-nuovi amici che non renderanno facile la ricerca di Jess (sempre Natalie Dormer).
In generale, quindi, non si tratta certo di un titolo dell'orrore memorabile, ma producendo le giuste atmosfere e concedendosi la giusta disposizione d'animo, il risultato finale non lascia insoddisfatti.
Cast: Natalie Dormer, Taylor Kinney, Yukiyoshi Ozawa, Eoin Macken, Stephanie Vogt, Rina Takasaki, Noriko Sakura.
Box Office: $37.6 milioni
Consigli: Qualche spavento causato dal buio, da qualche forte rumore, dalle molte apparizioni e suggestioni c'è e tutto sommato se si è alla ricerca di un intrattenimento spaventoso, si può dire che questo "The Forest" non sia una scelta sbagliata. L'inglese non richiede particolari abilità di comprensione, sia perché la trama non è da Oscar, sia perché metà del cast è giapponese e fa quello che può per prodursi in una recitazione occidentale dignitosa. Tutto sommato il risultato è suggestivo, l'ambientazione inquietante e Natalie Dormer una buona scelta.
Parola chiave: Yūrei.
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venerdì 6 maggio 2016
Film 1132 - Dick Tracy
Uno di quei titoli di cui hai sempre sentito parlare, eppure non hai mai visto. Così, alla prima occasione, ho rimediato.
Film 1132: "Dick Tracy" (1990) di Warren Beatty
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Lo dico già dall'inizio: questo film non mi è piaciuto.
Non so esattamente cosa mi aspettassi - anche perché non sapevo nemmeno che fosse tratto da un fumetto - e certamente lo avevo confuso con l'altro film di Beatty, "Reds", in ogni caso non ho apprezzato granché questa storia, né la sua realizzazione.
Una caratterizzazione dei personaggi che non va oltre la loro naturale bidimensionalità cartacea, un makeup forzatissimo che fronteggia una sfida per l'epoca titanica - e solo parzialmente vinta -, una miriade di personaggi-spalle-cameo che stordiscono lo spettatore insieme ad un ritmo rapido e frenetico che, sì, aiuta a non addormentarsi, ma aumenta la fatica di chi tenti di capirci qualcosa.
Ecco, io "Dick Tracy" l'ho vissuto così: con fatica e stordimento.
Mi aspettavo un classico del cinema, forse addirittura un cult del genere trasposto dai fumetti, invece non mi sono appassionato né alla vicenda né al suo protagonista.
Pur avendo apprezzato l'iconica presenza di Madonna (un po' Marilyn, un po' bomba sexy), una fotografia che riprende i colori del fumetto originale, Warren Beatty che sembra un po' Batman, insieme al fatto che "Dick Tracy" sia una sorta di predecessore di "Sin City", in ogni caso il risultato finale non mi ha soddisfatto e in tutta onestà non penso proprio che rivedrei questa pellicola.
Ps. Candidato a 7 premi Oscar, tra cui Miglior attore non protagonista (Al Pacino), il film ne ha vinti 3: Miglior scenografia, trucco e canzone originale ("Sooner or Later (I Always Get My Man)" cantata da Madonna).
Cast: Warren Beatty, Madonna, Al Pacino, Glenne Headly, Charlie Korsmo, Seymour Cassel, Michael J. Pollard, Charles Durning, Dick Van Dyke, Frank Campanella, Dustin Hoffman, William Forsythe, Ed O'Ross, Mandy Patinkin, Henry Silva, Paul Sorvino, James Caan, Catherine O'Hara.
Box Office: $162.7 milioni
Consigli: Basato sul fumetto di Chester Gould, il film racconta le avventure del detective Dick Tracy tra gangster, mafia, sparatorie, amori e un bambino che ha bisogno di protezione e di una figura paterna. Il mix colorato e ampiamente "truccato" di elementi sembra promettere bene all'inizio, ma nel complesso la storia gioco molto sulla parte visiva e meno su quella di costruzione dei personaggi. Si rimane un po' sulla superficie e il risultato finale ne risente. Meno efficace delle recenti trasposizioni dal mondo dei fumetti, questo titolo rimane certamente uno dei più rappresentativi della carriera di Beatty, pur non risultandone il migliore.
Parola chiave: Mozzafiato Mahoney.
Se ti interessa/ti è piaciuto
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1132: "Dick Tracy" (1990) di Warren Beatty
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Lo dico già dall'inizio: questo film non mi è piaciuto.
Non so esattamente cosa mi aspettassi - anche perché non sapevo nemmeno che fosse tratto da un fumetto - e certamente lo avevo confuso con l'altro film di Beatty, "Reds", in ogni caso non ho apprezzato granché questa storia, né la sua realizzazione.
Una caratterizzazione dei personaggi che non va oltre la loro naturale bidimensionalità cartacea, un makeup forzatissimo che fronteggia una sfida per l'epoca titanica - e solo parzialmente vinta -, una miriade di personaggi-spalle-cameo che stordiscono lo spettatore insieme ad un ritmo rapido e frenetico che, sì, aiuta a non addormentarsi, ma aumenta la fatica di chi tenti di capirci qualcosa.
Ecco, io "Dick Tracy" l'ho vissuto così: con fatica e stordimento.
Mi aspettavo un classico del cinema, forse addirittura un cult del genere trasposto dai fumetti, invece non mi sono appassionato né alla vicenda né al suo protagonista.
Pur avendo apprezzato l'iconica presenza di Madonna (un po' Marilyn, un po' bomba sexy), una fotografia che riprende i colori del fumetto originale, Warren Beatty che sembra un po' Batman, insieme al fatto che "Dick Tracy" sia una sorta di predecessore di "Sin City", in ogni caso il risultato finale non mi ha soddisfatto e in tutta onestà non penso proprio che rivedrei questa pellicola.
Ps. Candidato a 7 premi Oscar, tra cui Miglior attore non protagonista (Al Pacino), il film ne ha vinti 3: Miglior scenografia, trucco e canzone originale ("Sooner or Later (I Always Get My Man)" cantata da Madonna).
Cast: Warren Beatty, Madonna, Al Pacino, Glenne Headly, Charlie Korsmo, Seymour Cassel, Michael J. Pollard, Charles Durning, Dick Van Dyke, Frank Campanella, Dustin Hoffman, William Forsythe, Ed O'Ross, Mandy Patinkin, Henry Silva, Paul Sorvino, James Caan, Catherine O'Hara.
Box Office: $162.7 milioni
Consigli: Basato sul fumetto di Chester Gould, il film racconta le avventure del detective Dick Tracy tra gangster, mafia, sparatorie, amori e un bambino che ha bisogno di protezione e di una figura paterna. Il mix colorato e ampiamente "truccato" di elementi sembra promettere bene all'inizio, ma nel complesso la storia gioco molto sulla parte visiva e meno su quella di costruzione dei personaggi. Si rimane un po' sulla superficie e il risultato finale ne risente. Meno efficace delle recenti trasposizioni dal mondo dei fumetti, questo titolo rimane certamente uno dei più rappresentativi della carriera di Beatty, pur non risultandone il migliore.
Parola chiave: Mozzafiato Mahoney.
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giovedì 5 maggio 2016
Film 1131 - Norma Rae
Ne avevo sempre sentito parlare per un motivo o per un altro, ma non lo avevo mai visto. Così una sera a cena ho deciso di recuperarlo.
Film 1131: "Norma Rae" (1979) di Martin Ritt
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ho sempre pensato che i film degli anni '70, a prescindere dalla tematica, siano tutti maledettamente lunghi. Questa non è necessariamente una caratteristica negativa, quanto più un dato di fatto: per arrivare al dunque bisogna aspettare e non poco. Ad alimentare questa mia considerazione è arrivato casualmente "Norma Rae", pellicola interessante sulla costituzione del sindacato in una fabbrica di tessuti dell'Alabama, che prima di arrivare al nocciolo della questione spende tantissimo tempo nella contestualizzazione, a volte perdendo un po' di vista il centro dell'obiettivo: in questo senso mi ha molto colpito constatare che la prima parte della storia - per me a tratti interminabile - sia riassunta su Wikipedia inglese nel giro di tre semplici righe.
Ovviamente il contorno ha il suo valore e aiuta nel costruire le personalità dei vari personaggi e certamente il linguaggio cinematografico degli anni '70 non è lo stesso nostro contemporaneo, in ogni caso sono sicuro che qualche sforbiciata narrativa qua e là potesse essere operata.
Al di là di ciò, comunque, "Norma Rae" è un titolo che non solo è riuscito a incuriosirmi sin dall'inizio, ma anche a lasciarmi ampiamente soddisfatto. Probabilmente il motivo principale risiede nella presenza della mitica Sally Field, qui al suo primo Oscar, che da sola porta avanti la storia della protagonista mettendoci passione, impegno e talento, riuscendo a caratterizzare un personaggio non facile (nel senso che rendere indimenticabile una donna ordinaria, fondamentalmente ignorante, che come unici scopi nella vita ha i figli e il lavoro in fabbrica non è esattamente impresa che possa riuscire a tutti). Inoltre mi hanno sempre coinvolto le storie legate ai diritti civili o alle rivendicazioni di quei diritti fondamentali che oggi diamo per scontati ma che una volta andavano conquistati con la lotta, il sacrificio e l'impegno personale. In questo senso la pellicola di Ritt è esaustiva e ben argomentata, e riusce a rappresentare in maniera chiara ed efficace i passaggi che Norma, sulla base dei consigli del sindacalista Reuben (Ron Leibman), mette in pratica per sensibilizzare non solo i suoi datori di lavoro, ma in primo luogo i suoi diffidenti colleghi. Memorabile la scena in cui la donna, salita su un macchinario al centro della fabbrica, esibirà un cartello con scritto "Union", sindacato, davanti a tutti gli altri lavoratori che, finalmente, abbracceranno la protesta e uno ad uno spegneranno le apparecchiature lasciando, così, la rumorossissima fabbrica nel completo silenzio.
Ecco, dunque: Norma Rae non ha convinto solo i suoi colleghi, ma ha certamente convinto anche me.
Ps. Candidato a 4 Oscar, tra cui Miglior film, ha vinto per la Miglior attrice e la Miglior canzone originale ("It Goes Like It Goes" cantata da Jennifer Warnes). Sally Field, inoltre, ha vinto a Cannes come Miglior attrice.
Cast: Sally Field, Beau Bridges, Ron Leibman, Pat Hingle, Barbara Baxley, Gail Strickland, Morgan Paull.
Box Office: $22,228,000
Consigli: Tratto dalla storia vera di Crystal Lee Sutton - riportata nel libro "Crystal Lee, a Woman of Inheritance" da Henry P. Leifermann -, il film è un po' fuori dai canoni attuali di montaggio e recitazione (la morte del padre in fabbrica è imbarazzante), ma si fa comunque apprezzare per la genuinità dell'intento e la forza del suo personaggio princiaple. Un tema interessante, una giovane attrice capace per un risultato finale che vale la pena di recuperare.
Parola chiave: Sindacato.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1131: "Norma Rae" (1979) di Martin Ritt
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ho sempre pensato che i film degli anni '70, a prescindere dalla tematica, siano tutti maledettamente lunghi. Questa non è necessariamente una caratteristica negativa, quanto più un dato di fatto: per arrivare al dunque bisogna aspettare e non poco. Ad alimentare questa mia considerazione è arrivato casualmente "Norma Rae", pellicola interessante sulla costituzione del sindacato in una fabbrica di tessuti dell'Alabama, che prima di arrivare al nocciolo della questione spende tantissimo tempo nella contestualizzazione, a volte perdendo un po' di vista il centro dell'obiettivo: in questo senso mi ha molto colpito constatare che la prima parte della storia - per me a tratti interminabile - sia riassunta su Wikipedia inglese nel giro di tre semplici righe.
Ovviamente il contorno ha il suo valore e aiuta nel costruire le personalità dei vari personaggi e certamente il linguaggio cinematografico degli anni '70 non è lo stesso nostro contemporaneo, in ogni caso sono sicuro che qualche sforbiciata narrativa qua e là potesse essere operata.
Al di là di ciò, comunque, "Norma Rae" è un titolo che non solo è riuscito a incuriosirmi sin dall'inizio, ma anche a lasciarmi ampiamente soddisfatto. Probabilmente il motivo principale risiede nella presenza della mitica Sally Field, qui al suo primo Oscar, che da sola porta avanti la storia della protagonista mettendoci passione, impegno e talento, riuscendo a caratterizzare un personaggio non facile (nel senso che rendere indimenticabile una donna ordinaria, fondamentalmente ignorante, che come unici scopi nella vita ha i figli e il lavoro in fabbrica non è esattamente impresa che possa riuscire a tutti). Inoltre mi hanno sempre coinvolto le storie legate ai diritti civili o alle rivendicazioni di quei diritti fondamentali che oggi diamo per scontati ma che una volta andavano conquistati con la lotta, il sacrificio e l'impegno personale. In questo senso la pellicola di Ritt è esaustiva e ben argomentata, e riusce a rappresentare in maniera chiara ed efficace i passaggi che Norma, sulla base dei consigli del sindacalista Reuben (Ron Leibman), mette in pratica per sensibilizzare non solo i suoi datori di lavoro, ma in primo luogo i suoi diffidenti colleghi. Memorabile la scena in cui la donna, salita su un macchinario al centro della fabbrica, esibirà un cartello con scritto "Union", sindacato, davanti a tutti gli altri lavoratori che, finalmente, abbracceranno la protesta e uno ad uno spegneranno le apparecchiature lasciando, così, la rumorossissima fabbrica nel completo silenzio.
Ecco, dunque: Norma Rae non ha convinto solo i suoi colleghi, ma ha certamente convinto anche me.
Ps. Candidato a 4 Oscar, tra cui Miglior film, ha vinto per la Miglior attrice e la Miglior canzone originale ("It Goes Like It Goes" cantata da Jennifer Warnes). Sally Field, inoltre, ha vinto a Cannes come Miglior attrice.
Cast: Sally Field, Beau Bridges, Ron Leibman, Pat Hingle, Barbara Baxley, Gail Strickland, Morgan Paull.
Box Office: $22,228,000
Consigli: Tratto dalla storia vera di Crystal Lee Sutton - riportata nel libro "Crystal Lee, a Woman of Inheritance" da Henry P. Leifermann -, il film è un po' fuori dai canoni attuali di montaggio e recitazione (la morte del padre in fabbrica è imbarazzante), ma si fa comunque apprezzare per la genuinità dell'intento e la forza del suo personaggio princiaple. Un tema interessante, una giovane attrice capace per un risultato finale che vale la pena di recuperare.
Parola chiave: Sindacato.
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