venerdì 20 dicembre 2024

Film 2330 - Wicked

Intro: Sarò totalmente onesto, non avevo alcuna voglia di vedere questo film. Le ragazze però - e Niamh specialmente - volevano andare e, così, mi sono lasciato convincere.

Film 2330: "Wicked" (2024) di Jon M. Chu
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh, Debbi
In sintesi: il musical lo avevo visto a Londra anni fa, per cui ero vagamente familiare con storia e personaggi. Per capirci, sapevo che si trattasse della storia pre Mago di Oz, sapevo chi fossero la Perfida Strega dell'Ovest e la Buona Strega del Nord, conoscevo "Defying Gravity", ma non ricordavo altro. E forse è stato meglio così.
La zero voglia di vedere il film sommata alle quasi nulle aspettative e un generale disinteresse ultimamente nei confronti dei musical, parevano presagire due ore e mezza di noia totale e, invece, ammetto di aver gradito "Wicked" molto, molto più di quanto mi aspettassi. È il mio film preferito? No, ma è stato certamente una sopresa in positivo.
Se non avevo alcun dubbio che Cynthia Erivo avrebbe fatto un egregio lavoro - ricordo ancora quanto mi avesse colpito la sua performance live agli Oscar 2020 della canzone "Stand Up" del film "Harriet" per cui era candidata sia per Miglior attrice protagonista che per Miglior canzone originale - ammetto che qualche riserva su Ariana Grande ce la avessi. E wow sono rimasto impressionato.
Perché per quanto spettacolare sia Erivo, ammetto che per me la vera sorpresa e scene-stealer di questo film sia proprio Ariana Grande. Non solo canta anche lei magnificamente (e fino qui...), ma è anche perfetta per il ruolo di Glinda, che interepata con inaspettato humor. Davvero, Grande è il comic relief della storia, nonché la mia parte preferita di questo "Wicked" cinematografico.
Per il resto il film funziona bene, le canzoni intrattengono (anche se durante un paio ho sonnecchiato, lo ammetto), lo spettacolo visivo è ben realizzato, il tono del film azzeccato. Mi è sembrato che, in generale, questa prima parte del musical sia stata realizzata in maniera intelligente. Vedremo come andrà con il secondo capitolo in uscita il 21 novembre 2025.
Uniche note negative: non credo fosse necessario far cantare Michelle Yeoh che ha infiniti altri talenti, ma non quello del canto; ho trovato il personaggio di Bowen Yang inutile e interpretato un po' a suon di cliché (o per meglio dire un po' come Bowen Yang interpreta solitamente questi ruoli); in generale 160 minuti di durata sono troppi, specialmente considerato che l'inero musical di Broadway dura 2 ore e 45 minuti...
Cast: Cynthia Erivo, Ariana Grande, Jonathan Bailey, Ethan Slater, Bowen Yang, Marissa Bode, Peter Dinklage, Idina Menzel, Kristin Chenoweth, Michelle Yeoh, Jeff Goldblum.
Box Office: $534.1 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: I fan dell'originale di Broadway andranno in brodo di giuggiole: Cynthia Erivo e Ariana Grande cantano live e cantano divinamente, il film funziona, è visivamente stimolante e intrigante (anche se alcuni hanno criticato una mancanza di vivacità nei colori; io questa sensazione non ce l'ho avuta), le canzoni sono un cult. Per tutti gli altri, tenere presente che il musical dura 2 ore e mezza e che, appunto, è un musical, quindi ci sono un sacco di canzoni (non come "Moulin Rouge!", però, dove non c'è dialogo). A parte questo, get ready to hold space for "Defying Gravity"!
Premi: Ad oggi, il film è stato candidato a 4 Golden Globes nella categoria musical/commedia per Miglior film, attrice protagonista (Erivo), attrice non protagonista (Grande) e la nuova categoria istituita l'anno scorso per Cinematic and Box Office Achievement.
Parola chiave: Green.
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Bengi

mercoledì 18 dicembre 2024

Film 2329 - Hidden Figures

Intro: Tornato a casa, rivedo Michael e qual è il titolo che gli propongo di vedere? Ma ovviamente quello che "Fly Me to the Moon" mi aveva ricordato qualche giorno prima...

Film 2329: "Hidden Figures" (2016) di Theodore Melfi
Visto: dalla tv
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: ancora non posso credere che Michael non lo avesse mai visto prima. Io, alla mia ennesima visione, trovo sempre - se non ancora di più - che "Hidden Figures" sia un gran bel film, con un bel messaggio e ben realizzato, nonché portato sulle spalle di 3 fantastiche protagoniste che fanno un lavoro egregio: Taraji P. Henson, Octavia Spencer e Janelle Monáe.
Grande pellicola.
Film 1320 - Hidden Figures
Film 1665 - Hidden Figures
Film 2329 - Hidden Figures
Cast: Taraji P. Henson, Octavia Spencer, Janelle Monáe, Kevin Costner, Kirsten Dunst, Jim Parsons, Mahershala Ali, Aldis Hodge, Glen Powell.
Box Office: $236.2 milioni
Vale o non vale: Un film che riguardo sempre volentieri e riesce, tutte le volte, a mettermi di buon umore. La storia è bella (e vera) e ben raccontata, le protagoniste interagiscono tra di loro magnificamente, il resto del cast è ottimo, le musiche accompagnano alla perfezione. Insomma, per me, un titolo da recuperare.
Premi: Candidato a 3 premi Oscar per Miglior film, sceneggiatura non originale e attrice non protagonista (Octavia Spencer). 1 nomination ai BAFTA per la Miglior sceneggiatura non originale e 2 ai Golden Globes per attrice non protagonista (Spencer) e colonna sonora. 2 candidature ai Grammy per Best Score Soundtrack for Visual Media e Best Compilation Soundtrack for Visual Media. 2 vittorie agli MTV Movie + TV Award per Best Hero (Taraji P. Henson) e Best Fight Against the System e 1 nomination per Best Actor in a Movie (Henson).
Parola chiave: Computer.
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Bengi

lunedì 16 dicembre 2024

Film 2328 - Fly Me to the Moon

Intro: Ultimo film americano. Di ritorno da Boston, tra un pisolino e un pasto (questa volta decente) decido di recuperare una pellicola che avevo perso al cinema e mi era rimasta impressa per il suo gigantesco flop al botteghino.

Film 2328: "Fly Me to the Moon" (2024) di Greg Berlanti
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non c'è veramente nulla di particolarmente negativo da riportare riguardo a questo film, una commedia romantica anzi piuttosto piacevole.
Scarlett Johansson e Channing Tatum funzionano bene insieme e si confermano due ottimi comprimari e tutta l'operazione "Fly Me to the Moon" ha un particolare "vibe" che mi ha molto ricordato un altro titolo simile (anche se molto più riuscito), "Hidden Figures", che apprezzo sempre. Per cui devo ammettere che la visione di questa pellicola mi ha soddisfatto.
Quello che non mi torna, invece, è come sia possibile che un prodotto come questo sia riuscito a costare nientemeno che 100 milioni di dollari. Premesso che, per loro stessa ammissione, quelli di Apple non sono interessati al risultati del box-office, quanto più alla possibilità di convincere nuovi possibili clienti a sottoscrivere il loro servizio di streaming, è comunque impossibile non rimanere basiti rispetto al risultato catastrofico in termini di incassi di questo film. Un film che, diciamocelo pure, per nessun motivo giustifica un budget tanto elevato (che, tra l'altro, non include nemmeno i costi per il marketing e la promozione).
Detto questo, ribadisco che "Fly Me to the Moon" è un prodotto carino e si lascia guardare senza problemi.
Cast: Scarlett Johansson, Channing Tatum, Jim Rash, Anna Garcia, Donald Elise Watkins, Noah Robbins, Colin Woodell, Christian Zuber, Nick Dillenburg, Colin Jost, Victor Garber, Ray Romano, Woody Harrelson.
Box Office: $42.2 milioni
Vale o non vale: Per chi ha gradito "Hidden Figures", questo è sicuramente un titolo similare che presenta anche affinità sia di trama che di atmosfere. "Fly Me to the Moon" non è certo un capolavoro, ma per una visione non troppo impegnativa è certamente una scelta azzeccata.
Premi: /
Parola chiave: Gatto nero.
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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 15 dicembre 2024

Film 2327 - Conclave

Intro: E dopo i film visti in aereo, uno che ho visto al cinema. Curiosamente a Salem, Massachussets, dove mi sono recato per ritrovarmi con Bizzy, la mia compagnia di appartamento durante il master alla DCU. Non solo è stato bellissimo rivederla, ma ho trovato curioso che la città delle streghe ci offrisse come unica scelta cinematografica quella di una pellicola sulla Chiesa di Roma.

Film 2327: "Conclave" (2024) di Edward Berger
Visto: al cinema
Lingua: inglese, otaliano, spagnolo
Compagnia: Bizzy
In sintesi: uno dei migliori film che ho visto quest'anno, "Conclave" è il primo film di Edward Berger dopo l'incredibile successo di "All Quiet on the Western Front" e le 4 vittorie agli Oscar del 2023 (su 9 nomination, una delle quali allo stesso Berger per la Miglior sceneggiatura originale). Se già non fosse difficile realizzare un buon film in generale, figuriamoci un buon film che ne segue un altro topo tale trionfo. Per guanto mi riguarda Berger è riuscito nell'impresa.
Nonostante potrebbe sembrare a una prima occhiata che "Conclave" sia un titolo biografico, in realtà si tratta di un thriller. A seguito della morte del Papa, i vari cardinali si radunano in preparazione dell'elezione del nuovo pontefice. Per quanto importante, parebbe semplicemente l'esecuzione di un compito semplice se non addirittura noioso mentre, man mano che la storia evolve, verranno rivelati i vari intrighi e ambizioni personali che si nascondo dietro ad un evento solitamente così inaccessibile.
Nonostante la sua facciata più "pia", questa pellicola si rivela ben presto per essere quasi un thriller politico, il che mi ha abbastanza stupito. Non che non mi aspettassi varie macchinazioni e una certa dose di campagna elettorale, per così dire, però non avevo capito sarebbe stato il focus di tutta la storia. Non avrei potuto esserne più contento. Tra tentativi di influenzare il voto, scandali da nascondere e una rosa di candidati che inizialmente sembra nutrita, ma man mano va ad assottigliarsi, "Conclave" racconta lucidamente i meccanismi che si celano dietro una delle elezioni ancora oggi più blindate e lo fa mai in maniera banale ma, anzi, riuscendo sempre a trovare un punto di vista interessante da mostrare allo spettatore (penso ad esempio alla bellissima scena degli ombrelli bianchi). Non solo un thriller, quindi, ma anche uno spettacolo per gli occhi.
In tutto questo si inserisce un altro insieme di elementi che vanno a completare il quadro di questo piccolo gioiellino di pellicola: un cast magnifico capitanato da un Ralph Fiennes mai così vicino alla sua terza nomination all'Oscar (la seconda risale al 1997 per "Il paziente inglese" e la prima al '94 per "Schindler's List" che, diciamocelo pure onestamente, Fiennes avrebbe dovuto vincere. Non credo Fiennes abbia alcuna chance di vincere, ma trovo assurdo che le sue uniche nomination risalgano agli anni '90), un certo senso di orgoglio patriottico per le performance di Sergio Castellitto e Isabella Rossellini (la cui performance ricordo specificamente di aver lodato all'uscita dal cinema, pur sentenziando che fosse una parte troppo piccola e senza un vero e proprio momento "wow" per poter ricevere alcuna attenzione in termini di premi che contano: i Golden Globes mi hanno subito smentino. Non penso che questa nomination si tramuterà, però, in una successiva candidatura all'Oscar, ma sarei felicissimo di essere smentito!), una colonna sonora pazzesca firmata da (già vincitore di Oscar e BAFTA per "All Quiet on the Western Front") in grado di conferire al film toni drammatici e momenti di suspense che ho trovato meravigliosi, una fotografia molto interessante e, come già dicevo prima, un punto di vista estetico chiaramente sviluppato che conferisce al film un tono artistico che va oltre al semplice "bel film".
Due menzioni speciali, poi, che ho trovato personalmente gratificanti: la campagna di comunicazione che ha giocato tantissimo coi poster, tanto che ho fatto fatica a scegliere quello che più mi piacesse + un estremamente soddisfacente rimando a quel capolavoro che è "Doubt" di John Patrick Shanley. Mi rendo perfettamente conto che questa connessione non sia intenzionale e che, ovviamente, stia negli occhi di chi guarda - in questo caso io - ma mi ha comunque colpito ritrovare certe allusioni molto simili a quelle della pellicola del 2008, penso in particolare (*SPOILER*) al momento in cui Cardinal Lawrence (Fiennes) decide finalmente di votare per se stesso e si verifica l'attentato che fa saltare in aria una delle finestre della Cappella Sistina.
Un'unica nota negativa che per me ha leggermente stonato il risultato finale: non so quanto il colpo di scena che riguarda il nuovo Cardinal Benitez (Carlos Diehz) fosse necessario. Capisco il motivo dietro la scelta, specialmente quando per tutto il racconto ci è stato mostrato quanto le donne non vengano considerate all'interno del mondo della Chiesa cattolica, però rispetto alla storia nel suo complesso, mi è sembrato che il finale decida improvvisamente di piegarsi alla regola del soprendere a tutti i costi comune a titoli più commerciali di questo che, invece, parrebbe aver più interesse nello stimolare una conversazione sui temi della sua trama. Mi immagino che la scelta sia, ovviamente, da ritrovarsi nel romanzo omonimo di Robert Harris da cui "Conclave" è tratto.
In generale, comunque, il film di Berger è una boccata d'aria fresca in un anno cinematografico non particolarmente costellato da titoli indimenticabili. Assolutamente da vedere.
Cast: Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow, Sergio Castellitto, Lucian Msamati, Carlos Diehz, Isabella Rossellini.
Box Office: $44.7 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: "Conclave" (che ho già visto due volte) durante la visione mi ha spesso ricordato altri titoli per un motivo o per un altro, penso a "Doubt", ma anche alla serie "The Handmaid's Tale" o il ben più commerciale "Angels & Demons". Al pari della pellicola di John Patrick Shanley, "Conclave" presenta molti spunti di riflessione sul mondo della Chiesa, nonché in questo caso la sua rilevanza e il suo essere così ancorata al passato e alle sue tradizioni da risultare quasi sconnessa dal mondo contemporaneo. In un susseguirsi di intrighi e colpi di scena, la pellicola di Berger si rivela presto per l'ottimo thriller che è e, allo stesso tempo, lascia lo spettatore con non pochi spunti di riflessione. A questo si aggiungono l'ottimo cast, una colonna sonora pazzesca e una visione estetica particolarmente spiccata e gratificante da guardare.
Premi: 6 nomination ai Golden Globe nella categoria drammatica per Miglior film, attore protagonista (Fiennes), attrice non protagonista (Rossellini), regia, sceneggiatura e colonna sonora.
Parola chiave: Papa.
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Bengi

venerdì 13 dicembre 2024

Film 2326 - Ghostbusters: Frozen Empire

Intro: Secondo film visto in aereo. Ne avevo iniziato un altro, "The American Society of Magical Negroes", ma era talmente noioso che ho smesso di guardarlo dopo una mezzoretta...

Film 2326: "Ghostbusters: Frozen Empire" (2024) di Gil Kenan
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non è che fossi particolarmente fan del precedente "Ghostbusters: Afterlife", ma almeno quella storia si concentrava effettivamente su un gruppo di protagonisti. Qui, invece, quei protagonisti sono praticamente relegati alle retrovie - a parte Paul Rudd ovviamente - e per il resto è tutta un'operazione commerciale per riportare in primo piano i Ghostbusters originali ai cui si aggiunge ufficialmente Annie Pott a questo punto dopo anni di segretariato e cameo nelle pellicole precedenti.
Sarò onesto: ho guardato questo film perché il catalogo cinematografico di Aer Lingus era piuttosto deludente e, dovendo scegliere (e volendo optare per qualcosa che non avessi già visto), ho scelto "Ghostbusters: Frozen Empire" alla ricerca di qualcosa di spensierato e divertente.
La verità è che questo sequel non è un gran intrattenimento, gli effetti speciali sono così così, la storia presenta davvero troppi personaggi - di cui molti non ci interessa, ammettiamolo - e il risultato finale prova con tutte le sue forze a spingere il ritorno dei Ghostbuster originali: Bill Murray, Dan Aykroyd e Ernie Hudson sono tutti presenti e parte integrante del racconto, non più semplicemente relegati a rouli di guest star. La verità è che, avessi voluto rivederli negli iconici panni di acchiappafantasmi ancora una volta, avrei semplicemente recuperato i due iconici titoli originali, che sono infinitamente meglio. Inoltre ho trovato davvero stupido sprecare il talento di Carrie Coon per il ruolo che ricopre qui, a malapena presente nella trama.
Insomm,a per quanto non posso dire che sia il prodotto più brutto che ho visto quest'anno, sicuramente il risultato finale non è entusiasmante.
Film 2 - Ghostbusters - Acchiappafantasmi
Film 9 - Ghostbusters II
Film 1200 - Ghostbusters
Film 2088 - Ghostbusters: Afterlife
Film 2326 - Ghostbusters: Frozen Empire
Cast: Paul Rudd, Carrie Coon, Finn Wolfhard, Mckenna Grace, Kumail Nanjiani, Patton Oswalt, Celeste O'Connor, James Acaster, Logan Kim, Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Annie Potts, William Atherton.
Box Office: $201.9 milioni
Vale o non vale: I due "Ghostbusters" originali sono imbattibili e non capisco perché si ostinino a volerne fare un reboot, anche perché a livello di incassi nessuna delle nuove pellicole ha mai sbancato il botteghino ("Ghostbusters" del 2016: $229 milioni; "Ghostbusters: Afterlife": $204.3 milioni). Questo ennesimo sequel non aggiunge davvero niente alla storia, per quanto immagino che per i fan della serie un titolo in più siamo pur sempre meglio di niente.
Premi: /
Parola chiave: Orb.
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Bengi

giovedì 12 dicembre 2024

Film 2326 - Migration

Intro: In 3 giorni sono cambiate un sacco di cose e la serenità che ha caratterizzato questo 2024 è svanita. Mi convinco che aggrapparmi alla normalità sia la cosa più normale da fare, per cui eccoci qui con la prima recensione americana. Tre settimane fa sono stato in vacanza a Boston e questo è il primo film che ho visto in aereo.

Film 2325: "Migration" (2023) di Benjamin Renner, Guylo Homsy
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: lo volevo andare a vedere al cinema, ma tra una cosa e l'altra non ero riuscito e, in tutta onestà, mi ero scordato dell'esistenza di questo film. Per cui, quando l'ho trovato nell'elenco dei titoli disponibili, ho pensato che "Migration" fosse la pellicola giusta a cominciare la mia vacanza americana. E, in effetti, avevo ragione.
Chiaramente mirato a un pubblico giovanissimo, questo film è il classico titolo per tutta la famiglia senza pretese, ma che riesce comunque ad accontentare tutti, strappando anche qualche sorriso. È un prodotto carino, niente di più, eppure nella sua semplicità funziona bene.
Il cast di attori è buono, ho apprezzato particolarmente Carol Kane - che conosco principalmente per "Unbreakable Kimmy Schmidt" - che è sempre un piacere vedere o, in questo caso, ascoltare.
Risultato finale scontato, ma tutto sommato un prodotto piacevole e senza troppe pretese.
Cast: Kumail Nanjiani, Elizabeth Banks, Keegan-Michael Key, Caspar Jennings, Tresi Gazal, Awkwafina, Carol Kane, Danny DeVito.
Box Office: $299.9 milioni
Vale o non vale: Per una serata tranquilla o un momento in compagnia o famiglia, sicuramente "Migration" è un'ottima scelta. Divertente, veloce (solo 83 minuti) e in generale piacevole. Non imperdibile, ma non ci si pende di averlo guardato.
Premi: /
Parola chiave: Jamaica.
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Bengi

martedì 10 dicembre 2024

Golden Globes 2025: nomination e vincitori

82nd Golden Globe Awards

BEST MOTION PICTURE – DRAMA
The Brutalist (A24)
A Complete Unknown (Searchlight Pictures)
Conclave (Focus Features)
Dune: Part Two (Warner Bros. Pictures)
Nickel Boys (Orion Pictures / Amazon Mgm Studios)
September 5 (Paramount Pictures)

BEST MOTION PICTURE – MUSICAL OR COMEDY
Anora (Neon)
Challengers (Amazon Mgm Studios)
Emilia Pérez (Netflix)
A Real Pain (Searchlight Pictures)
Wicked (Universal Pictures)

BEST MOTION PICTURE – ANIMATED
Flow (Sideshow / Janus Films)
Inside Out 2 (Walt Disney Studios Motion Pictures)
Memoir Of A Snail (Ifc Films)
Moana 2 (Walt Disney Studios Motion Pictures)
Wallace & Gromit: Vengeance Most Fowl (Netflix)
The Wild Robot (Universal Pictures)

CINEMATIC AND BOX OFFICE ACHIEVEMENT
Alien: Romulus (Walt Disney Studios Motion Pictures)
Beetlejuice Beetlejuice (Warner Bros. Pictures)
Deadpool & Wolverine (Walt Disney Studios Motion Pictures)
Gladiator II (Paramount Pictures)
Inside Out 2 (Walt Disney Studios Motion Pictures)
Twisters (Universal Pictures)
Wicked (Universal Pictures)
The Wild Robot (Universal Pictures)

BEST MOTION PICTURE – NON-ENGLISH LANGUAGE
All We Imagine As Light (Sideshow / Janus Films) – Usa / France / India
Emilia Pérez (Netflix) – France
The Girl With The Needle (Mubi) – Poland / Sweden / Denmark
I’m Still Here (Sony Pictures Classics) – Brazil
The Seed Of The Sacred Fig (Neon) – Usa / Germany
Vermiglio (Sideshow / Janus Films) – Italy

BEST PERFORMANCE BY A FEMALE ACTOR IN A MOTION PICTURE – DRAMA
Pamela Anderson (The Last Showgirl)
Angelina Jolie (Maria)
Nicole Kidman (Babygirl)
Tilda Swinton (The Room Next Door)
Fernanda Torres (I’m Still Here)
Kate Winslet (Lee)

BEST PERFORMANCE BY A MALE ACTOR IN A MOTION PICTURE – DRAMA
Adrien Brody (The Brutalist)
Timothée Chalamet (A Complete Unknown)
Daniel Craig (Queer)
Colman Domingo (Sing Sing)
Ralph Fiennes (Conclave)
Sebastian Stan (The Apprentice)

BEST PERFORMANCE BY A FEMALE ACTOR IN A MOTION PICTURE – MUSICAL OR COMEDY
Amy Adams (Nightbitch)
Cynthia Erivo (Wicked)
Karla Sofía Gascón (Emilia Pérez)
Mikey Madison (Anora)
Demi Moore (The Substance)
Zendaya (Challengers)

BEST PERFORMANCE BY A MALE ACTOR IN A MOTION PICTURE – MUSICAL OR COMEDY
Jesse Eisenberg (A Real Pain)
Hugh Grant (Heretic)
Gabriel Labelle (Saturday Night)
Jesse Plemons (Kinds Of Kindness)
Glen Powell (Hit Man)
Sebastian Stan (A Different Man)

BEST PERFORMANCE BY A FEMALE ACTOR IN A SUPPORTING ROLE IN ANY MOTION PICTURE
Selena Gomez (Emilia Pérez)
Ariana Grande (Wicked)
Felicity Jones (The Brutalist)
Margaret Qualley (The Substance)
Isabella Rossellini (Conclave)
Zoe Saldaña (Emilia Pérez)

BEST PERFORMANCE BY A MALE ACTOR IN A SUPPORTING ROLE IN ANY MOTION PICTURE
Yura Borisov (Anora)
Kieran Culkin (A Real Pain)
Edward Norton (A Complete Unknown)
Guy Pearce (The Brutalist)
Jeremy Strong (The Apprentice)
Denzel Washington (Gladiator Ii)

BEST DIRECTOR – MOTION PICTURE
Jacques Audiard (Emilia Pérez)
Sean Baker (Anora)
Edward Berger (Conclave)
Brady Corbet (The Brutalist)
Coralie Fargeat (The Substance)
Payal Kapadia (All We Imagine As Light)

BEST SCREENPLAY – MOTION PICTURE
Jacques Audiard (Emilia Pérez)
Sean Baker (Anora)
Brady Corbet, Mona Fastvold (The Brutalist)
Jesse Eisenberg (A Real Pain)
Coralie Fargeat (The Substance)
Peter Straughan (Conclave)

BEST ORIGINAL SCORE – MOTION PICTURE
Volker Bertelmann (Conclave)
Daniel Blumberg (The Brutalist)
Kris Bowers (The Wild Robot)
Clément Ducol, Camille (Emilia Pérez)
Trent Reznor, Atticus Ross (Challengers)
Hans Zimmer (Dune: Part Two)

BEST ORIGINAL SONG – MOTION PICTURE
“BEAUTIFUL THAT WAY” –– THE LAST SHOWGIRL
Music & Lyrics by: Andrew Wyatt, Miley Cyrus, Lykke Zachrisson
“COMPRESS / REPRESS” –– CHALLENGERS
Music & Lyrics by: Trent Reznor, Atticus Ross, Luca Guadagnino
“EL MAL” –– EMILIA PÉREZ
Music & Lyrics by: Clément Ducol, Camille, Jacques Audiard
“FORBIDDEN ROAD” –– BETTER MAN
Music & Lyrics by: Robbie Williams, Freddy Wexler, Sacha Skarbek
“KISS THE SKY” –– THE WILD ROBOT
Music & Lyrics by: Delacey, Jordan K. Johnson, Stefan Johnson, Maren Morris, Michael
Pollack, Ali Tamposi
“MI CAMINO” –– EMILIA PÉREZ
Music & Lyrics by: Clément Ducol, Camille

BEST TELEVISION SERIES – DRAMA
The Day Of The Jackal (Peacock)
The Diplomat (Netflix)
Mr. & Mrs. Smith (Prime Video)
Shōgun (Fx/Hulu)
Slow Horses (Apple Tv+)
Squid Game (Netflix)

BEST TELEVISION SERIES – MUSICAL OR COMEDY
Abbott Elementary (Abc)
The Bear (Fx/Hulu)
The Gentlemen (Netflix)
Hacks (Hbo | Max)
Nobody Wants This (Netflix)
Only Murders In The Building (Hulu)

BEST TELEVISION LIMITED SERIES, ANTHOLOGY SERIES OR MOTION PICTURE MADE FOR TELEVISION
Baby Reindeer (Netflix)
Disclaimer (Apple Tv+)
Monsters: The Lyle And Erik Menendez Story (Netflix)
The Penguin (Hbo | Max)
Ripley (Netflix)
True Detective: Night Country (Hbo | Max)

BEST PERFORMANCE BY A FEMALE ACTOR IN A TELEVISION SERIES – DRAMA
Kathy Bates (Matlock)
Emma D’arcy (House Of The Dragon)
Maya Erskine (Mr. & Mrs. Smith)
Keira Knightley (Black Doves)
Keri Russell (The Diplomat)
Anna Sawai (Shōgun)

BEST PERFORMANCE BY A MALE ACTOR IN A TELEVISION SERIES – DRAMA
Donald Glover (Mr. & Mrs. Smith)
Jake Gyllenhaal (Presumed Innocent)
Gary Oldman (Slow Horses)
Eddie Redmayne (The Day Of The Jackal)
Hiroyuki Sanada (Shōgun)
Billy Bob Thornton (Landman)

BEST PERFORMANCE BY A FEMALE ACTOR IN A TELEVISION SERIES – MUSICAL OR COMEDY
Kristen Bell (Nobody Wants This)
Quinta Brunson (Abbott Elementary)
Ayo Edebiri (The Bear)
Selena Gomez (Only Murders In The Building)
Kathryn Hahn (Agatha All Along)
Jean Smart (Hacks)

BEST PERFORMANCE BY A MALE ACTOR IN A TELEVISION SERIES – MUSICAL OR COMEDY
Adam Brody (Nobody Wants This)
Ted Danson (A Man On The Inside)
Steve Martin (Only Murders In The Building)
Jason Segel (Shrinking)
Martin Short (Only Murders In The Building)
Jeremy Allen White (The Bear)

BEST PERFORMANCE BY A FEMALE ACTOR IN A LIMITED SERIES, ANTHOLOGY SERIES, OR A MOTION PICTURE MADE FOR TELEVISION
Cate Blanchett (Disclaimer)
Jodie Foster (True Detective: Night Country)
Cristin Milioti (The Penguin)
Sofía Vergara (Griselda)
Naomi Watts (Feud: Capote Vs. The Swans)
Kate Winslet (The Regime)

BEST PERFORMANCE BY A MALE ACTOR IN A LIMITED SERIES, ANTHOLOGY SERIES, OR A MOTION PICTURE MADE FOR TELEVISION
Colin Farrell (The Penguin)
Richard Gadd (Baby Reindeer)
Kevin Kline (Disclaimer)
Cooper Koch (Monsters: The Lyle And Erik Menendez Story)
Ewan Mcgregor (A Gentleman In Moscow)
Andrew Scott (Ripley)

BEST PERFORMANCE BY A FEMALE ACTOR IN A SUPPORTING ROLE ON TELEVISION
Liza Colón-Zayas (The Bear)
Hannah Einbinder (Hacks)
Dakota Fanning (Ripley)
Jessica Gunning (Baby Reindeer)
Allison Janney (The Diplomat)
Kali Reis (True Detective: Night Country)

BEST PERFORMANCE BY A MALE ACTOR IN A SUPPORTING ROLE ON TELEVISION
Tadanobu Asano (Shōgun)
Javier Bardem (Monsters: The Lyle And Erik Menendez Story)
Harrison Ford (Shrinking)
Jack Lowden (Slow Horses)
Diego Luna (La Máquina)
Ebon Moss-Bachrach (The Bear)

BEST PERFORMANCE IN STAND-UP COMEDY ON TELEVISION
Jamie Foxx (Jamie Foxx: What Had Happened Was)
Nikki Glaser (Nikki Glaser: Someday You’ll Die)
Seth Meyers (Seth Meyers: Dad Man Walking)
Adam Sandler (Adam Sandler: Love You)
Ali Wong (Ali Wong: Single Lady)
Ramy Youssef (Ramy Youssef: More Feelings) 

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venerdì 6 dicembre 2024

Film 2325 - Gladiator II

Intro: Il sequel di cui non sapevo di avere bisogno? C'era un unico modo per scoprirlo...

Film 2325: "Gladiator II" (2024) di Ridley Scott
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Michael, Niamh, Debbi, Elias
In sintesi: considerato che gli ultimi film di Ridley Scott non mi hanno esttamente entusiasmato, ammetto che non nutrissi grandi speranze per il sequel di "Gladiator". Forse anche grazie alle mie basse aspettative, devo dire che tutto sommato il film mi è piaciuto.
No, "Gladiator II" non è all'altezza del suo predecessore, ma questo non significa che non riesca comunque a veicolare la giusta dose di spettacolo e intrattenimento. Ci sono tante cose di questa pellicola che non funzionano, ma quelle che invece sono fatte a dovere aiutano a mitigare un risultato finale che, di fatto, per me è stato positivo.
Partiamo da quello che non va: Lucius Verus Aurelius (Paul Mescal) è uno strano protagonista. È carismatico e sicuramente ben interpretato da Mescal, ma a mio avviso a livello narrativo certe cose non tornano. La storia non ci mostra praticamente mai quali siano le sue dosi di guerriero se non all'inizio del film: noi spettatori sappiamo quello di cui è capace, ma gli altri protagonisti no. Eppure, una volta nell'arena del Colosseo, tutti gli altri gladiatori si affidano alla guida di Lucius senza battere ciglio. L'ho trovato un po' semplicistico.
Un'altra cosa che mi ha confuso del protagonista è il suo iniziale rifiuto a riconoscersi quale figlio di Lucilla (Connie Nielsen): inizialmente dice di non essere il bambino che abbiamo visto nel primo film, poi però improvvisamente cambia idea e fa pace con la madre. Niente di tutto quello che porta a questo cambiamento di atteggiamento viene spiegato dalla storia e, improvvisamente, Lucius e Lucilla sono madre e figlio come un tempo.
Stessa cosa dicasi per l'iniziale voglia di vendetta di Lucius nei confronti del generale Acacius (Pedro Pascal): prima lo vuole morto, poi improvvisamente si alleano e combattono insieme.
Il secondo grande problema che ho avuto con questa storia sono i 3 anatagonisti, ovvero i due imperatori pazzi Geta (Joseph Quinn) e Caracalla (Fred Hechinger) e, più avanti nel racconto, Macrinus (Denzel Washington). I primi sono totalmente inutili in termini narrativi dato che aggiungono poco e niente agli avvenimenti racconti; inoltre non mi è piaciuta la recitazione eccessiva e sopra le righe per cui i due attori (e il regista, mi immagino) hanno optato. Per quanto riguarda Macrinus, certe scelte recitative di Washington mi hanno lasciato un po' perplesso, ci sono una marea di pose e gesti estremamente teatrali che mi hanno distratto dalle varie scene in cui è presente l'attore.
Detto questo - lo so che sembrano una marea di critiche, ma sono solo cose che ho notato durante la visione - rimane il fatto che "Gladiator II" offre una buona dose di intrattenimento spettacolare, anche grazie a tutta una serie di scene di combattimento che sicuramente non mancano di impressionare. Mi rimane ancora il dubbio di come abbiano fatto i romani nel 200 AC a portare degli squali vivi fino al Colosseo, ma a un certo punto bisogna abbracciare quella sospensione dell'incredulità che ci consente di gustare storie di finzione come questa.
Aggiungo che ho trovato Paul Mescal adatto alla parte, nonché un buon protagonista in generale e mi fa piacere vedere il suo talento riconosciuto a livello internazionale in un blockbuster come questo. È stato piacevole anche ritrovare Connie Nielsen, un'attrice dall'inequivocabile fascino che, però, fatica a trovare maggiore spazio in quello che è il cinema mainstream moderno.
Nota finale per Ridley Scott che, a 87 anni compiuti, non smette di appassionare gli spettatori grazie ai suoi titoli cinematografici.
Film 576 - Il gladiatore
Film 2325 - Gladiator II
Cast: Paul Mescal, Pedro Pascal, Joseph Quinn, Fred Hechinger, Lior Raz, Derek Jacobi, Connie Nielsen, Denzel Washington.
Box Office: $327.3 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: I fan dell'originale dovrebbero apprezzare. C'è meno coesione narrativa rispetto al primo film, ma il risultato finale è comunque godibile e gli effetti speciali aiutano a creare uno spettacolo cinematografico che intrattiene. Belli i costumi, ma la fotografia è un po' troppo "carica" (saturazione a gogo e spinta particolarmente marcata del nero, una caratteristica che ho riscontrato in altri lavori recenti di Scott, come "Prometheus", "Exodus: Gods and Kings", "Alien: Covenant", "All the Money in the World", "House of Gucci" e "Napoleon", tutti a firma del direttore della fotografia Dariusz Wolski).
Premi: /
Parola chiave: Mano che tocca la sabbia.
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mercoledì 4 dicembre 2024

Film 2324 - Heretic

Intro: Appena visto il poster e poi guardato il trailer, ho capito subito che volevo vedere questo film.

Film 2324: "Heretic" (2024) di Scott Beck, Bryan Woods
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Michael, Niamh, Debbi, Marysia, Will
In sintesi: a quasi nessuno dei miei amici è piaciuto, ma a me devo dire che "Heretic" ha soddisfatto. Forse non l'horror/thriller intenso che mi aspettavo, ma comunque un interessante esperimento cinematografico che tenta di mescolare insieme paura e un discorso più ampio sulla religione.
Ribadisco, non esattamente ciò che ci si aspetterebbe da un titolo come questo, specialmente perché fortemente pubblicizzato come horror, per cui durante la visione bisogna un attimo ricalibrare le aspettative. E mi rendo anche conto che un filosofeggiare più o meno "hard core" relativamente a religione, fede, chiesa e compagnia bella non sia esattamente una tematica per tutti, quindi capisco perché alcuni potrebbero rimanere un po' delusi dal risultato finale.
Una volta che ho fatto pace con la mia idea di come sarebbe stato questo film vs quello che ho effettivamente visto, io ho trovato il tutto più che intrigante. Tutta la prima parte nella casa è carica di suspense, fino a quando le due ragazze non scelgono per quale porta avventurarsi. Forse è lì che, personalmente, avrei preferito la storia prendesse una strada un po' diversa e che la parte del "labirinto" continuasse, soprattutto dopo che viene addirittura tirato in ballo il gioco del Monopoli (perché a quel punto ho pensato: bene, adesso verranno spiegate le regole del gioco che, in qualche modo, centreranno con il gioco da tavola... E invece no).
A parte questo, comunque, trovo che "Heretic" sia una pellicola interessante, nonché un prodotto sufficientemente originale. Sicuramente a elevare il tutto rispetto alla miriade di titoli più o meno simili c'è il cast: ottime interpretazioni delle due Sophie Thatcher e Chloe East ma, neanche a dirlo, la scena la ruba uno Hugh Grant in magnifica forma che, da solo, vale mezzo film.
Cast: Hugh Grant, Sophie Thatcher, Chloe East, Topher Grace.
Box Office: $38 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Alcuni aspetti della trama mi hanno ricordato il "Don't Breathe" di Fede Álvarez, anche se questo film si concentra principalmente su suspense e un dialogo teologico estremamente interessante anche e soprattutto per il contesto in cui è presentato (un horror/thriller destinato al pubblico generalista). Non il classico film di paura, ma un esperimento cinematografico che, secondo me, vale la pena di recuperare.
Premi: /
Parola chiave: Candela.
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mercoledì 27 novembre 2024

Film 2323 - Martha

Intro: Netflix fa partire per caso il trailer di questo documentario e decido all'istante di volerlo vedere. Così metto in pausa la mia frenesia horror per un attimo e mi concedo un titolo diverso...

Film 2323: "Martha" (2024) di R. J. Cutler
Visto: dal computer
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: della storia di Martha Stewart sapevo davvero pochissimo, eppure ho sempre avuto chiarissimo chi fosse. Forse i tre elementi chiave che avrei utilizzato per descriverla erano:
- esperta di tutto ciò che riguarda cucina e casa;
- amica di Snoop Dogg;
- ex detenuta per evasione fiscale.
Per quanto immaginassi ci fosse altro da dire sulla Stewart, non immaginavo che fosse così tanto. Da servizi di catering di lusso a magazine, da presentatrice tv a icona di stile, questo documentario copre sufficientemente a fondo aspetti della vita di un personaggio pubblico di cui, però, si tende a dimenticare certi traguardi raggiunti nel tempo, offuscati da più recenti ricordi di sfortunate disavventure.
L'approfondimento sul processo è certamente interessante, anche se per me la parte più affascinante è rappresentata dallo scoprire Martha Stewart non solo come personaggio, ma come persona. C'è praticamente solo lei in questo film - il che è anche l'aspetto negativo di questa operazione, a tratti un po' monotona - e le è permesso di raccontarsi liberamente, anche prendendosi certe libertà e dimostrando un certo candore che onestamente non mi sarei aspettato. Il film poi non le fà certo sconti nel rappresentarla come una sorta di Miranda Priestly in carne e ossa, ma in fondo e nonostante tutto ci si trova sempre a tifare per lei.
Un documentario interessante per il soggetto della sua analisi. Ribadisco, avrei gradito un po' di varietà nelle interviste, ma la Stewart è comunque talmente magnetica da saper tenere banco benissimo anche da sola.
Cast: Martha Stewart, Andrew Stewart, Alexis Stewart, Snoop Dogg.
Box Office: /
Vale o non vale: Interessante documentario sulla vita di una personalità che ha certamente influenzato l'America moderna. Per chi fosse interessato, "Martha" è sicuramente un buon film.
Premi: /
Parola chiave: Perfection.
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martedì 26 novembre 2024

Film 2322 - Smile 2

Intro: Halloween ormai alle spalle, ma i cinema pullulano di titoli horror. Il che per me è sembra una gioia.

Film 2322: "Smile 2" (2023) di Parker Finn
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: avevo trovato il primo film inquietante, anche se onestamente non ricordo bene il finale (il che per me è strano per un horror). In ogni caso ero supercurioso di vedere questo secondo capitolo e capire come avrebbe proseguito la storia.
La verità è che la storia non prosegue, ma cambia completamente: tranne Kyle Gallner, nessuno degli attori del primo "Smile" torna per questo "Smile 2", ma sceneggiatura e regia sono sempre firmate da Parker Finn, il che garantisce comunque una certa continuità.
Rispetto al titolo precedente, questa si prende un sacco di tempo a "costruire" la scena: Skye Riley (Naomi Scott) è una famosa popstar che, dopo un tremendo incidente in macchina, sta per tornare sulle scene con un tour per rilanciare la propria carriera e immagine (adesso che è sobria). Tutto abbastanza normale, fino a quando (un po' di *SPOILER*), nella speranza di procacciarsi qualche antidolorifico, Skye viene in contatto con Lewis che, neanche a dirlo, le si suicida davanti mentre si sfracella il cranio sorridendo. Da qui in avanti, ovviamente, andrà tutto a rotoli.
Per essere il sequel di un titolo originale più aderente ai classici toni e temi dell'orrore, devo ammetere che questo "Smile 2" ce la mette tutta per costruire una realtà che vada oltre i soliti cliché. La storia della protagonista è davvero ben delineata e si impara a conoscere Skye man mano che il racconto procede, finendo inevitabilmente per tifare per lei man mano che la narrazione procede. Il punto è che, però, a mio avviso tutta questa dovizia di dettagli toglie un po' di divertimento al risultato finale.
Premesso che "Smile 2" è un prodotto horror ben riuscito e, per essere un sequel, è sorprendentemente ben costruito, va comunque detto che per arrivare alla parte che lo spettatore è lì per vedere ci vuole davvero un sacco di tempo. Il racconto poi ingrana e la storia di Skye diventa un tour de force emotivo, specialmente dalla scena dell'ospedale in poi, però avrei gradito che si arrivasse all'azione vera e propria con più anticipo.
A parte questo, come dicevo, il sequel di "Smile" è un prodotto di qualità che non fa rimpiangere l'originale. Naomi Scott (in particolare) e Rosemarie DeWitt (a cui avrebbero dovuto licenziare la parrucchiera) danno due ottime performance e i vari colpi di scena della storia funzionano.
Film 2139 - Smile
Film 2322 - Smile 2
Cast: Naomi Scott, Rosemarie DeWitt, Lukas Gage, Miles Gutierrez-Riley, Peter Jacobson, Ray Nicholson, Dylan Gelula, Raúl Castillo, Drew Barrymore, Kyle Gallner.
Box Office: $135.9 milioni
Vale o non vale: Un horror dalla storia solita e una grande performance di Naomi Scott. Chi ha apprezzato l'originale "Smile" gradirà certamente questo sequel.
Premi: /
Parola chiave: Tour.
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venerdì 15 novembre 2024

Film 2321 - Evil Dead Rise

Intro: Continua la scia di film dell'orrore. Mi era rimasto questo titolo da recuperare dal gruppetto di pellicole che mi ero preparato in vista di Halloween.

Film 2321: "Evil Dead Rise" (2023) di Lee Cronin
Visto: dal computer
Lingua: inglese
Compagnia: Sarah
In sintesi: ricordavo quanto grafico e violento fosse il precedente remake dell'originale "Evil Dead" che avevo visto anni fa al cinema, quindi onestamente non mi aspettavo nulla di diverso da questo "Evil Dead Rise". E avevo ragione.
Possessioni demoniache, litri e litri di sangue, arti mozzati e compagnia bella, il film di Lee Cronin di certo non si sottrae in termini di adesione al genere horror. L'atmosfera è perfettamente inquietante al pari della performance della protagonista Lily Sullivan, che qui davvero non si risparmia.
È una montagna russa di emozioni, ma funziona molto bene.
Ps. Forse avrei fatto meglio a non vederlo da solo, in camera mia, al buio, anche se le circostanze hanno certamente reso l'esperienza più... coinvolgente!
Film 551 - La casa
Film 2321 - Evil Dead Rise
Cast: Lily Sullivan, Alyssa Sutherland, Morgan Davies, Gabrielle Echols, Nell Fisher.
Box Office: $147 milioni
Vale o non vale: Per chi apprezza il genere, sicuramente un titolo da recuperare. Ben fatto, narrativamente solido, un film che non si risparmia e non ha paura di sacrificare i propri personaggi (il che trovo sempre particolarmente apprezzabile). Decisamente non un film per tutti.
Premi: /
Parola chiave: Terremoto.
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mercoledì 13 novembre 2024

Film 2320 - Apartment 7A

Intro: Secondo appuntamento di Halloween rigorosamente sul divano.

Film 2320: "Apartment 7A" (2024) di Natalie Erika James
Visto: dal proiettore
Lingua: inglese
Compagnia: Sarah
In sintesi: ho iniziato questo film senza sapere che fosse direttamente collegato a "Rosemary's Baby". Verso metà della visione, andando a curiosare su internet, ho poi scoperto che si trattasse del prequel ufficiale del famosissimo film di Polanski e tutto ha cominciato ad avere un senso (a partire dal poster).
Le atmosfere sono simili e ci sono sufficienti rimandi alla pellicola originale, anche se in generale "Apartment 7A" mi pare riesca sufficientemente a distinguersi (a parte il titolo, che trovo veramente poco fantasioso). In particolare ho apprezzato la sequenza di ballo ispirata alla Hollywood dei grandi musical del passato che qui, immancabilmente essendo questo un horror, cela tutt'altro significato.
Julia Garner è un'ottima protagonista, mentre Dianne Wiest si dimostra (al solito) magnifica comprimaria. Onestamente, un piacere anche ritrovare Jim Sturgess che da troppo tempo non ritrovavo in qualche progetto.
Non un prodotto perfetto e, certamente, era impossibile bissare l'impareggiabile originale, però il film funziona abbastanza bene quando si entra nel vivo dell'azione (ci si mette un po', però).
Anche se solo disponibile in streaming, ho trovato curioso che la produzione del film non abbia pubblicizzato di più e meglio un progetto di così alto rilievo, considerato che "Rosemary's Baby" è ancora oggi ritenuto uno dei migliori horror della storia del cinema.
Ps. Il palazzo usato nel film mi ha ricordato tantissimo l'Arconia (in realtà The Belnord, NY) di "Only Murders in the Building", anche se la location usata per le riprese, scopro da internet, è stata l'edificio The Dakota di New York.
Cast: Julia Garner, Dianne Wiest, Jim Sturgess, Kevin McNally, Marli Siu.
Box Office: /
Vale o non vale: Alcuni storceranno il naso, considerato che si tratta di un prodotto direttamente derivato da un grande classico, ma preso per quello che è "Apartment 7A" fa il suo dovere. Visivamente ed esteticamente presenta uno suo stile ben definito, il cast è ottimo e l'atmosfera è quella giusta. Non iconico quanto l'originale, certo, ma si lascia guardare.
Premi: /
Parola chiave: "The girl who fell".
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martedì 12 novembre 2024

Film 2319 - Late Night with the Devil

Intro: E siamo finalmente arrivati alla notte di Halloween, che ho passato a guardare film con la mia coninquilina comodamente sul divano.

Film 2319: "Late Night with the Devil" (2023) di Colin Cairnes, Cameron Cairnes
Visto: dal proiettore
Lingua: inglese
Compagnia: Sarah
In sintesi: ho trovato questo film per caso. Non ne avevo mai sentito parlare prima, non sapevo chi vi recitasse e di cosa parlasse la trama. Mi sono bastati titolo e poster per essere immediatamente intrigato.
"Late Night with the Devil" è un esperimento interessante. Il primo atto del racconto è tutta esposizione pure a cui, tra l'altro, bisogna prestare grande attenzione perché alcuni dettagli rilevanti per la storia sono rivelati già qui. Poi si procede con il set-up del film stesso: show televisivo con presentatore famoso ma in declino, gli ospiti, le interviste, il pubblico che interagisce. Ci sono persino i break commerciali in cui viene dato uno scorcio del dietro le quinte, nonché certi altri elementi narrativi importanti. Poi, ovviamente, il tutto si complica quando due degli ospiti - una ragazzina posseduta e la dottoress che l'ha in cura - si prestano alla richiesta di presentatore e pubblico in sala e si mettono in contatto con il demone che vive nel corpo della ragazza.
Come dicevo, "Late Night with the Devil" è un titolo interessante perché risulta più quasi come un esperimento che come un film vero e proprio. Per la maggior parte del tempo segue le regole del programma televisivo più che della pellicola cinematografica. Al contempo, contrariamente alle regole televisive, anche durante le pause per la pubblicità, la narrazione continua indisturbata in quanto noi del pubblico (del film, non della trasmissione) possiamo assistere al dietro le quinte del fuori onda.
In generale il film mi è piaciuto e l'ho trovato una boccata d'aria fresca rispetto alla solita tipologia di pellicola horror a cui siamo abituati. Forse l'unico aspetto un filo traballante sono gli effetti speciali, non sempre all'altezza. David Dastmalchian è un'ottimo protagonista.
Cast: David Dastmalchian, Laura Gordon, Ian Bliss, Fayssal Bazzi, Ingrid Torelli, Rhys Auteri, Georgina Haig, Josh Quong Tart, Michael Ironside.
Box Office: $15.5 milioni
Vale o non vale: Nella forma in cui è presentata, questa è certamente una delle pellicole horror meno conforme ai canoni classici che io abbia mai visto. A me, personalmente, è piaciuta, ma mi rendo conto che per chi fosse alla ricerca di qualcosa di più "tradizionale", questo approccio potrebbe risultare frustrante.
Premi: /
Parola chiave: Camp.
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sabato 9 novembre 2024

Grammys 2025: nomination e vincitori

67th Annual Grammy Awards 

Best Compilation Soundtrack for Visual Media
The Color Purple – Various Artists
Deadpool & Wolverine – Various Artists
Maestro: Music by Leonard Bernstein – London Symphony Orchestra, Yannick Nézet-Séguin and Bradley Cooper
Saltburn – Various Artists
Twisters: The Album – Various Artists

Best Score Soundtrack Album for Visual Media
American Fiction – Laura Karpman
Challengers – Trent Reznor and Atticus Ross
The Color Purple – Kris Bowers
Dune: Part Two – Hans Zimmer
Shōgun – Nick Chuba, Atticus Ross and Leopold Ross

Best Song Written for Visual Media
"Ain't No Love in Oklahoma" (from Twisters: The Album)
Jessie Alexander, Luke Combs & Johnathan Singleton, songwriters (Luke Combs)
"Better Place" (from Trolls Band Together)
Amy Allen, Shellback, & Justin Timberlake, songwriters (NSYNC & Justin Timberlake)
"Can't Catch Me Now" (from The Hunger Games: The Ballad of Songbirds & Snakes)
Dan Nigro & Olivia Rodrigo, songwriters (Olivia Rodrigo)
"It Never Went Away" (from American Symphony)
Jon Batiste & Dan Wilson, songwriters (Jon Batiste)
"Love Will Survive" (from The Tattooist of Auschwitz)
Walter Afanasieff, Charlie Midnight, Kara Talve, & Hans Zimmer, songwriters (Barbra Streisand)

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Film 2318 - The Omen

Intro: Altra scelta di Michael, questa volta perfettamente in linea con il mood del momento. Visto il 30 ottobre, ci sembrava il titolo perfetto per prepararci alla notte di Halloween.

Film 2318: "The Omen" (1976) di Richard Donner
Visto: dal computer
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: non sono mai stato particolarmente fan di questo franchise, anche se nel tempo ho recuperato alcuni titoli connessi alla serie, il più recente giusto quest'anno. Vedere l'originale è stato sicuramente interessante e mi ha permesso di mettere insieme alcuni pezzi del puzzle che, a posteriori, adesso hanno molto più senso.
Premesso che "The Omen" non mi è dispiaciuto, il fatto di conoscere già parti della storia mi ha un po' rovinato la visione perché, inevitabilmente, sapevo dove si sarebbe andato a parare. Qualcuno potrebbe anche dire che, essendo un titolo degli anni '70, sarei comunque stato in grado di anticipare alcuni dei colpi di scena, ma tant'è.
In ogni caso, gli horror in generale mi piacciono sempre e sicuramente questa pellicola ha il suo posto d'onore tra quelle che hanno portato alta la bandiera del genere. Per i miei gusti da spettatore odierno il film in generale è un po' lento, però tutto sommato davvero nessuna critica. Ho trovato anche molto interessante tutto il lavoro fatto con gli animali (il che deve aver richiesto un sacco di preparazione) e con gli effetti speciali.
Film 2279 - The First Omen
Film 2318 - The Omen
Film 775 - Omen - Il presagio
Cast: Gregory Peck, Lee Remick, David Warner, Billie Whitelaw, Harvey Spencer Stephens, Patrick Troughton.
Box Office: $60,922,980 (solo Stati Uniti e Canada)
Vale o non vale: Un classico imperdibile per i fan dell'horror. Forse non un prodotto per tutti, ma una buona scelta se si sta cercando qualcosa di meno contemporaneo (e/o non troppo spaventoso). Per chi apprezza "L'esorcista", un titolo da recuperare.
Premi: Candidato a 2 premi Oscar per Miglior canzone originale ("Ave Satani") e colonna sonora, il film ha vinto per quest'ultima. 1 nomination ai BAFTA per la Miglior attrice non protagonista (Billie Whitelaw) e 1 nomination ai Golden Globe per Harvey Spencer Stephens (Miglior attore esordiente). La colonna è stata candidata al Grammy per Best Album of Original Score Written for a Motion Picture or Television Special.
Parola chiave: 666.
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Film 2317 - The Crucible

Intro: Tra una decina di giorni sarò a Salem, in Massachusetts, per cui quando Michael ha suggerito di vedere questo film mi è sembrata una scelta molto appropriata.

Film 2317: "The Crucible" (1996) di Nicholas Hytner
Visto: dal computer
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: non il film che mi aspettavo, comunque un titolo sufficientemente interessante.
Ho trovato la prima parte un po' lenta e faticosa da seguire, ma quando finalmente la storia ingrana e i processi contro le streghe cominciano, "The Crucible" rivela finalmente il suo lato più intrigante. Ci vuole un po' per arrivarci, il che spezza il ritmo della narrazione, anche se alla fine ne vale la pena. Forse avrei preferito un prodotto un po' più "dinamico" (le 2 ore di durata si sentono).
Molto interessante l'aspetto sociale della vicenda, con il gruppo di ragazze - guidate da una spiritata Winona Ryder - che mette a ferro e fuoco la città di Salem, il tutto per cercare di distogliere l'attenzione dal proprio "crimine" (aver ballato nella foresta e lanciato qualche incantesimo d'amore) all'epoca giudicato segno di inequivocabile stregoneria. Per coprire le proprie tracce il gruppo punterà il dito contro altre donne del villaggio, fino ad arrivare alla moglie di Daniel Day-Lewis che sarà inevitabilmente messa a processo. Ed è qui che la storia prende vita.
Appunto, ci vuole un bel po' per arrivare al fulcro della vicenda, ma quando finalmente ci si arriva, il racconto si rianima anche grazie a due performance particolarmente riuscite, quelle di Paul Scofield e Joan Allen.
A tratti mi ha ricordato "La lettera scarlatta", anche se questo film presenta un tono decisamente più serio. Scritto da Arthur Miller sulla base della sua opera teatrale omonima.
Cast: Daniel Day-Lewis, Winona Ryder, Paul Scofield, Joan Allen, Bruce Davison, Rob Campbell, Jeffrey Jones, Peter Vaughan, Frances Conroy.
Box Office: $7.3 milioni
Vale o non vale: Gigantesco flop commericale (solo produrre questa pellicola è costato 25 milioni di dollari), "The Crucible" non è sicuramente un film per tutti, ma nondimeno un prodotto con alcune evidenti qualità. Anche se racconta dei processi per stregoneria tenuti a Salem durante il '600, decisamente non il classico titolo di Halloween.
Premi: Candidato a 2 premi Oscar per Miglior attrice non protagonista (Joan Allen) e sceneggiatura non originale. 1 nomination ai BAFTA per Miglior sceneggiatura non originale e 1 vittoria per Paul Scofield come miglior attore non protagonista. 2 candidature ai Golden Globes per Miglior attrice non protagonista (Allen) e attore non protagonista (Scofield). in concorso a Berlino 1997.
Parola chiave: Trial.
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giovedì 31 ottobre 2024

Film 2316 - Under Paris

Intro: Secondo film del sabato sera casalingo salotto con proiettore. In realtà avevo in programma di recuperare un'altra pellicola, ma dato che non si scaricava, ho optato per l'opzione più semplice: Netflix.

Film 2316: "Under Paris" (2024) di Xavier Gens
Visto: dal proiettore
Lingua: francese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ammetto che fossi un po' restio a scegliere questo film all'inizio: non solo si tratta di un prodotto di Netflix (si sa che i loro film sono terribili), ma per di più in francese, il che avrebbe comportato il dover seguire tramite sottotitoli. D'altro canto, però, adoro i film con squali assassini che sembrano intenzionati a voler decimare la razza umana, per cui alla fine mi sono deciso. E ho fatto bene.
Per quanto "Sous la Seine" non si certo "Lo squalo", devo comunque ammettere che la visione non mi sia per niente dispiaciuta. Mi ci è voluto un attimo per risintonizzare l'orecchio sul francese (parlano veramente veloci), ma una volta abituato non ho più avuto problemi, anche perché, diciamocelo pure, non è che la storia sia poi troppo complessa da seguire.
Non troppo complessa, comunque, non vuol dire semplice. Succedono un sacco di cose in questa storia, infatti, il che è abbastanza inusuale per un prodotto di questo genere. Di solito o il racconto non ha niente di nuovo da dire, oppure la trama è talmente farcita di elementi, che il risultato finale è un'accozzaglia informe difficile da digerire. Qui mi pare si sia trovato il giusto equilibrio.
La storia è assurda tanto quanto lo può sembrare ad una prima occhiata: uno squalo bianco che si "trasferisce" nella Senna per mettere al mondo una colonia di altri squali bianchi, il tutto per culminare in una frenesia di spuntini per pescioloni affamati durante una competizione di triathlon in previsioni delle Olimpiadi di Parigi 2024. Insomma, c'è proprio un po' di tutto in questo "Under Paris".
Per quanto, appunto, ampiamente ancorato all'universo dell'improbabile, il film riesce in ogni caso a presentare un mondo sufficientemente credibile e radicato nella realtà. La sempre ottima Bérénice Bejo - la stessa di "The Artist", ruolo per cui fu candidata all'Oscar come Miglior attrice non protagonista - sostiene alla grande il film, tra l'altro in compagnia di un Nassim Lyes davvero niente male. Gli effetti speciali non sono perfetti, ma funzionali e le scene d'azione sono ben girate, specialmente quelle nelle catacombe e della gara. Il finale deraglia un po' nell'assurdo e, ammetto, se non avessi letto il riassunto su Wikipedia avrei faticato a mettere insieme i pezzi del cosa sta succedendo e perché, ma a parte questo "Under Paris" funziona senza intoppi.
Una piacevole sorpresa di Halloween!
Cast: Bérénice Bejo, Nassim Lyes, Léa Léviant, Sandra Parfait, Aksel Ustun, Aurélia Petit, Anne Marivin.
Box Office: /
Vale o non vale: Il film mantiene le promesse: c'è uno squalo che divora tutti, ci sono ottime scene d'azione e il risultato finale è tanto assurdo quanto ben confezionato. Per gli amanti del genere, un titolo sicuramente da tenere in considerazione.
Premi: /
Parola chiave: Parthenogenesis.
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mercoledì 30 ottobre 2024

Film 2315 - Salem's Lot

Intro: Sabato sono rimasto a casa e, siccome le mie coinquiline non c'erano, ho deciso di vedermi 2 horror in salotto con il proiettore. Un'idea fantastica!

Film 2315: "Salem's Lot" (2024) di Gary Dauberman
Visto: dal proiettore
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: qui in Irlanda il film è passato al cinema, ma non sono riuscito a vederlo, così l'ho recuperato in streaming. Non avevo la minima idea di cosa parlasse, tanto che non sapevo nemmeno il titolo e ho faticato a trovarlo online (la mia ricerca su Google è stata "film horror Salem"...). Siccome ricordavo il nome della città citato nel titolo, ero anche abbastabza sicuro che la storia fosse ambientata a Salem, Massachusetts e, dato che tra un paio di settimane sarò proprio a Salem, ho pensato che questa coincidenza fosse motivo sufficiente per recuperare questo titolo.
Diciamocelo subito: "Salem's Lot" non è ambientato a Salem. Lo ammetto, lì per lì sono rimasto un po' deluso perché a quel punto voleva dire che non si trattasse di una storia su streghe e persecuzioni, un po' quello che in realtà volevo (o mi aspettavo di) vedere. Ancora più sorprendente per me che mi aspettavo magie e pozioni, è stato scoprire che si trattasse di un film sui vampiri!
Passato lo shock iniziale, ulteriormente incrementato dallo scoprire che questa storia fosse tratta dal secondo romanzo nientemeno che di Stephen King, devo dire che questa pellicola mi ha soddisfatto. L'atmosfera è creata alla perfezione, buoni gli effetti speciali e la colonna sonora riesce a creare tensione e suspense senza mai esagerare o appesantire i toni; ottima la fotografia, davvero in grado di costruire un universo esteticamente coeso e particolarmente affascinante, nonché misterioso.
La cosa che forse più mi ha colpito di questo "Salem's Lot" è che il racconto non parte per niente bene: il primo atto è frettoloso e quelli che sembrano i protagonisti, di fatto o muoiono o vengono trasformati. C'è una gran confusione e tutta quella serie di fatti che andrà a costituire le basi della storia si svolge con una rapidità lascia disorientati.
Una volta stabilito che ci sono i vampiri - nessuno sembra particolarmente urbato dalla notizia, nel senso che tutti lo prendono come un dato di fatto quasi assodato, il che mi ha fatto quasi sorridere - la storia ingrana e mette a segno un colpo dopo l'altro: nessuno è al sicuro, l'antagonista è misterioso e terrificante (anche grazie al fatto che non ci viene spiegato chi sia e perché faccia quello che sta facendo), la città si sta trasformando in un covo di vampiri e i pochi rimasti non hanno molto tempo per capire come risolvere la situazione. Quando tutto sembra perduto, poi, una buonissima scena finale ambientata in un drive-in regala l'ultima corsa contro il tempo che conclude a dovere il racconto.
Onestamente, non sapendo cosa aspettarmi una volta capito che avevo completamente frainteso le premesse del film, e una volta superato l'impaccio inziale, devo dire che "Salem's Lot" è stato un'inaspettata buona scelta.
Cast: Lewis Pullman, Makenzie Leigh, Alfre Woodard, John Benjamin Hickey, Bill Camp, Jordan Preston Carter, Nicholas Crovetti, Spencer Treat Clark, William Sadler, Pilou Asbæk.
Box Office: $851,156 (solo UK e Irlanda)
Vale o non vale: Fa sufficientemente paura (soprattutto se, come me, lo vedete in casa da soli, completamente al buio), è ben girato e con una visione estetica che serve bene il racconto. I personaggi sono abbastanza intercambiabili, eppure il risultato finale funziona.
Premi: /
Parola chiave: Sacrifice.
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lunedì 28 ottobre 2024

Film 2314 - The Apprentice

Intro: Cinemino settimanale, questa volta con Michael e a vedere una pellicola che non ero sicuro avrei di fatto deciso di vedere.

Film 2314: "The Apprentice" (2024) di Ali Abbasi
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: ero curioso di vedere questo film per la performance di Sebastian Stan, ma non sapevo se avrei retto le 2 ore di durata. Più che altro perché ultimamente i film lunghi mi tediano e molto spesso la durata non sembra giustificata dal risultato finale. Non che 2 ore siano poi così tante, per carità; comunque qui dev odire tutto bene.
Il film in generale non mi è dispiaciuto e, anzi, certi aspetti della storia sono anche interessanti: come Trump è riuscito ad emergere, come la sua persona/il suo personaggio cresce e muta durante la storia, le difficoltà nei rapporti familiari e soprattutto con il fratello maggiore.
Poi c'è anche da aggiungere che Sebastian Stan è di fatto un buon protagonista che porta competentemente sulle proprie spalle le sorti di questa pellicola, anche se (per quel poco che ne possa sapere io) non mi pare ci fosse necessariamente una somiglianza così spiccata con il soggetto rappresentato qui. O, per lo meno, c'è somiglianza estetica - la parrucca è giusta e anche il make-up funziona e per quanto Stan non sia identico a Trump, non si può non riconoscere che sia interpretando proprio lui - ma certi modi di fare dell'ex presidente USA non li ho visti. Il distintivo modo di increscare le labbra è mostrato forse una volta a inizio storia, mentre il suo classico modo di parlare (almeno quello odierno che riconosco dai vari comizi) non c'è. Mi sono chiesto se non fosse perché qui si rappresenta la storia del giovane Trump pre-deliri di onnipotenza - oddio, nemmeno tanto a dire il vero - e accuse di persecuzione. Insomma, c'è qualcosa che ti fa capire che è Trump, ma allo stesso tempo qualcosa non funziona.
Al di là di questo, comunque, "The Apprentice" presenta una storia interessante a sufficienza da catturare l'attenzione dello spettatore. La storia scorre senza problemi e non c'è mai un momento tedioso e, devo dire, questo anche grazie a un'interessante performance di Jeremy Strong che all'inizio mi ha decisamente infastidito, ma poi catturato. Il parlare così monotono del suo personaggio Roy Cohn inizialmente mi ha dato sui nervi, ma una volta che mi ci sono abituato e sono andato oltre l'enunciazione delle battue e mi sono concentrato sul personaggio e la sua interpretazione, devo dire che sono rimasto in qualche modo "incantato".
L'unico vero problema che ho con questa pellicola è il finale, così repentino da lasciarmi spiazzato. Nessun'avvisaglia che si stesse arrivando a fine corsa, la storia semplicemente finisce. Avrei preferito che si tirassero un po' di più le somme e si optasse per un finale più articolato in termini narrativi.
In ogni caso "The Apprentice" è stato sicuramente una visione interessante, forse un titolo che non avrei necessariamente visto a tutti i costi, ma che ha soddisfatto le mie aspettative.
Cast: Sebastian Stan, Jeremy Strong, Maria Bakalova, Charlie Carrick, Martin Donovan.
Box Office: $6.8 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Non per tutti, ma non un titolo da cui fuggire: non serve condividere il pensiero politico del soggetto in esame qui per godersi la visione. Sebastian Stan e Jeremy Strong fanno un buon lavoro e hanno buona chimica.
Premi: In concorso a Cannes 2024.
Parola chiave: Three rules.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi