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martedì 14 agosto 2012

Film 437 - La leggenda del cacciatore di vampiri (3D)

Nuovo ingresso con la 3 per una pellicola che ero curiosissimo di vedere in questa torrida estate senza grandi proposte cinematografiche.


Film 437: "La leggenda del cacciatore di vampiri" (2012) di Timur Bekmambetov
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sinceramente interessato alla visione di questo film, devo dire che non sono rimasto soddisfatto.
"Abraham Lincoln: Vampire Hunter" è un pasticcio di generi mal mescolati tra loro il cui principale pregio sta nell'idea originale che da spunto alla storia: e se Abramo Lincoln, 16esimo presidente degli Stati Uniti d'America, avesse avuto come segreto quello di essere un cacciatore di vampiri?
Chiaramente, quindi, parliamo di un genere fantasy, vagamente intrecciato con lo storico, che, però, prende i suoi rimandi da troppi altri lavori per potersi dire davvero originale. Con una generale atmosfera che richiama il recente "The Conspirator" di Redford e un mix di quei vari "Intervista col vampiro", "Aiuto vampiro" e, inevitabilmente, tutti i "Twilight", in questa pellicola si finisce per avere una totale mancanza di specifica identità in favore di una spettacolarità visiva che c'è, ma non è sufficiente.
Tra una trama debole e un'incapacità recitativa da lasciare a bocca aperta - i peggiori sono i due protagonisti Benjamin Walker/Lincoln e Mary Elizabeth Winstead/Mary Todd Lincoln - si finisce per rimanere delusi da un prodotto come questo ad altissimo budget ($69,000,000), ma carente dal punto di vista dell'originalità.
Brutti effetti speciali, troppi rallenty in favore di un'enfasi della spettacolarità dei combattimenti e il (da me) tanto odiato 3D a rendere fastidiosa l'iniziale visione della pellicola a causa dello stordimento da occhialini hanno fatto sì che, nonostante fossi ben conscio del tipo di prodotto che mi accingevo a vedere, rimanessi piuttosto deluso dal risultato finale insufficiente. Si poteva fare di più e davvero molto meglio.
Consigli: E' puro intrattenimento e nemmeno tanto originale a dirla tutta. E' il classico prodotto estivo che non fa né male né bene. Si guarda, ma giusto per passare il tempo.
Parola chiave: Vendetta.

Trailer

Ric

giovedì 25 agosto 2011

Film 291 - The Conspirator

Quando sono entrato in sala non sapevo nemmeno di chi fosse la regia...


Film 291: "The Conspirator" (2010) di Robert Redford
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Pellicola stranamente ignorata dal grande pubblico nonostante i numerosi richiami (regia di Robert Redford, attori famosi, tematica americana piuttosto sentita), rimane per me una delle sorprese piacevoli del 2011.
Ben girato e ottimamente interpretato, è uno di quei film storici delicati, piacevoli da guardare e interessanti. La storia stessa lo è già di per sé e si può riassumere nella domanda: chi ha ucciso il presidente (americano) Lincoln?
La trama sviluppa la questione seguendo attentamente il filo reale della storia, in particolare gli eventi che coinvolgono Mary Surratt/Robin Wright, prima donna a venire condannata a morte negli Stati Uniti. Gli indizi contro di lei non sono così schiaccianti e, anzi, l'impressione che ne ricava il suo avvocato Frederick Aiken/James McAvoy (e il pubblico stesso) e che si sia più che altro alla ricerca di un capro espiatorio.
Il risultato della sentenza - già inevitabilmente conosciuto - arriva comunque come un pugno allo stomaco nel momento esatto in cui una speranza pareva poterci essere.
Tensione, quindi, il ritmo regge bene e accompagna costante il film; gli attori - tutti decisamente famosi:oltre ai già citati, Kevin Kline, Tom Wilkinson, Evan Rachel Wood, Justin Long ("Palle al balzo - Dodgeball", "Die hard - Vivere o morire"), Alexis Bledel ("Una mamma per amica"), Jonathan Groff ("Glee"), Johnny Simmons ("Scott Pilgrim vs. the World", "Il corpo di Jennifer") e Danny Huston ("The Aviator", "X-Men le origini - Wolverine") - regalano buonissime performance; la ricostruzione scenica è meticolosa, bella la fotografia e pulita la regia.
L'impressione che rimane è quella di aver visto quasi un film intimista, garbato (per via dei toni pacati della Wright, qui davvero bravissima!) e mai gridato, narrato con consapevolezza e capacità. Bello e forte, non banale e sorprendente per quanto appassioni. Lo rivedrei anche subito.
Consigli: Dimenticate di sapere già come andrà a finire, lasciate cha sia la narrazione a condurvi e non rimarrete delusi!
Parola chiave: Attentato.

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Ric