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domenica 18 aprile 2010

Film 105 - A Christmas Carol

Con il mio solito tempismo, ho visto un film dedicato al Natale. E a tratti mi sono pure addormentato... No bene.


Film 105: "A Christmas Carol" (2009) di Robert Zemeckis
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "A Christmas Carol" fa parte di quei film di Zemeckis che, una volta terminati, ti lasciando quel senso di insoddisfazione. Hai l'impressione che, in effetti, non sia successo nulla durante tutta la storia. Ma perchè, perchè, perchè, Peppina?!
Questa sensazione l'ho avuta la prima volta guardando "Polar Express", dove il tempo del racconto è breve e succedono tante piccole cose che, insieme, non soddisfano tanto da 'rendere sazio' chi guarda. Manca qualcosa, insomma. Idem per "La leggenda di Beowulf" (che film strano...) e, in certi versi anche per "Cast Away" e "Contact". Tranne l'ultimo, nessuno di questi è stato un film che non mi sia piaciuto affatto. Solo mi sembrava sempre che dovesse esserci dell'altro, che il cerchio si richiudesse troppo in fretta.
Qui è uguale. Si parte speranzosi di avventure magiche accompagnati dai tre fantasmi del Natale, mentre, invece, alla fine il 'giro turistico' nella vita di Scrooge non è soddisfacente quanto si potesse sperare. Non che sia brutto, ripeto, ma non convince al 100%.
Molti i momenti morti, tra l'altro, dedicati tutti all'espressione di un determinato particolare che prende spazio nella storia in maniera esorbitante. Così lo Scrooge che deve lasciare una monetina al becchino, il fantasma del socio in affari morto che ritorna a far visita al vecchio, il fantasma del Natale Passato e la sua voce bisbigliosa, il fantasma del Natale Presente e la risalta infinita.
Di buono c'è da dire che Zemeckis è stato ed è uno dei pionieri dell'utilizzo della computer grafica e ad oggi è forse colui che più crede nella possibilità di utilizzare attori veri per creare alter ego fittizi capaci di sostenere il corso di un intero film senza cedere al ridicolo o scivolare nell'avvilimento della categoria attoriale. Forse, però, il regista-sceneggiatore-produttore, dovrebbe ricordarsi che non basta accontentare la vista con spettacolari immagini irrealizzabili altrimenti senza il pc, ma bisogna ricordarsi di aggiungere una storia che valga la pena di essere raccontata.
Per concludere: Jim Carrey rende le sue smorfie caratteristiche (vedi "Colpo di fulmine: il mago della truffa") divertenti anche in versione computer grafica. Riconoscibili anche gli altri attori: Bob Hoskins e Colin Firth in primis, un po' meno facili da individuare Robin Wright (già in "La leggenda di Beowulf" per Zemeckis) e Gary Oldman.
Consigli: Anche se era uscito un 3D, a mio parere non ce ne sarebbe stato davvero bisogno. Ultimamente si punta un po' troppo sullo 'speciale' e un po' troppo poco sulle basi caratteristiche di un qualsiasi genere di film.
Parola chiave: Solitudine.




Ric

mercoledì 7 aprile 2010

Film 100 - Colpo di fulmine: il mago della truffa

E ci siamo arrivati, FINALMENTE!!! La centesima recensione è qui!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Per festeggiare, un po' di novità!
Il film n°100 l'ho visto in ANTEPRIMA NAZIONALE (se la fanno a Bologna non è un buon segno...) al cinema Oden giovedì 1° aprile. Ed è anche il primo film per cui ho preso appunti sulla nuovissima agenda che la Sini mi ha regalato pro recensioni blog! Ecco la prima persona che ha investito un piccolo capitale per la causa HollywoodCiak! Ho uno sponsor?


Film 100: "Colpo di fulmine: il mago della truffa" (2009) di Glenn Ficarra, John Requa
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Ale
Pensieri: Non posso non cominciare a parlare di questo film senza tirare subito fuori la questione del titolo: "I Love You Phillip Morris" non si può in alcun modo tradurre con questa cazzata che ricorda solo il programma tv di Italia1 targato anni '90. Io mi RIFIUTO. Questa è palese censura, perfino mio padre voleva andarlo a vedere credendo che fosse una roba tipo azione-poliziesco. Ma gente, sveglia!!! No, questo film è gay ovunque! Ma perchè solo in Italia si cambiano i titoli ai film? Mi ripeterò, ma non è mai chiaro abbastanza, evidentemente: se uno sceneggiatore sceglie un titolo per la sua opera, quello DEVE rimanere! Non si cambia il titolo alla 'Divina Commedia', no? Boh, sono sempre di più senza parole. E poi la censura in Italia non c'è...
Comunque in questo film ho trovato la recitazione di Jim Carrey funzionale al personaggio sopra le righe. Le smorfie che un tempo appartenevano a "The mask - da zero a mito" (e anche su questo titolo ce ne sarebbe da dire...) oggi sono sul viso decisamente invecchiato del super-checca Steven Russell, che nella vita, dopo la sua dichiarazione gay a moglie e figlia, ha deciso di dedicarsi al lusso più sfrenato. Ma come fare, se la vita omosex costa tanto cara? Si truffa. L'escamotage è divertente, il film sorprende e piace nel primo tempo, sbanda nel secondo e fa sbadigliare un po'. Sicuramente è un film dai toni surreali e decisamente non è convenzionale. In molti momenti mi ha ricordato chiaramente alcuni film di Carrey, come "Bugiardo bugiardo" e "Dick e Jane - operazione furto", ma anche il "Prova a prendermi" con DiCaprio o il recente "L'uomo che fissa le capre" con Glooney e McGregor. Lo stesso McGregor che qui interpreta un ruolo so so gay! Sembra uno dei Village People con quell'orecchino. E' maledettamente anni '80 secondo me.
Per il resto, comunque, non mi ha particolarmente sorpreso o lasciato soddisfatto. All'uscita del cinema Claudio mi ha suggerito di scrivere nel blog che questo film faceva schifo. A me, personalmente, non ha proprio schifato perchè certe battute o gag le ho trovate divertenti, però sicuramente mi aspettavo qualcosa di più frizzante e glitterato, colorato e arcobaleno. Invece rimangono solo poche cose alla fine del film: gay = spendaccione; i soldi comprano la serenità altrui; in prigione si vive di 'servizietti'.
In sintesi direi godibile, qualche punto in più solo perchè sono entrato gratis. Altrimenti, forse, sarei stato un po' più negativo...
Ps. Ovviamente posto il trailer inglese, perchè in quello italiano sembra una commedia per famiglie...
Consigli: Non è il grande ritorno di Carrey. Per gli appassionati della sua mimica facciale questo sarà un veloce tuffo nel passato, senza toccare mai i picchi di comicità, però, cui ci aveva abituati. Ma una cosa sorprende: è una storia vera!
Parola chiave: Prigione.




Ric