Per una volta Poe ha voglia di vedere un horror e non potevo non acconsentire! Col senno di poi, non lo asseconderò mai più.
Film 1136: "The Boy" (2016) di William Brent Bell
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Paura non ne fa. Bello da vedere non è. E' recitato da fare imbarazzo. Insomma, un successone!
Storia assurda di un ragazzino che vive nei muri e i genitori attempati sublimano la sua assenza attraverso l'uso di un pupazzo che vorrebbe essere inquietante e invece è solo brutto. Nella follia generale si inserisce la futura baby-sitter del bambino-fantoccio che prima deriderà l'anziana coppia (ma sto bambino l'avranno adottato?), poi andrà giù di testa peggio di loro.
Ci fosse un solo momento spaventoso (e non solo noioso), almeno si potrebbe cercare di andare oltre alla totale mancanza di fantasia di una trama imbarazzante che non sa gestire non solo la ridicola premessa che propone, ma nemmeno il supposto genere in cui intende collocarla. Insomma, un disastro su tutti i fronti.
Cast: Lauren Cohan, Rupert Evans, Jim Norton, Diana Hardcastle, James Russell, Ben Robson.
Box Office: $64 milioni
Consigli: E' talmente brutto che lo si può tranquillamente definire trash. Senza senso, senza mistero, senza fantasia. Mi ha ricordato un altro brutto horror: "The Intruders". Vedere per credere (ma, davvero, meglio lasciar perdere).
Parola chiave: Passato.
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Bengi
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martedì 10 maggio 2016
Film 1136 - The Boy
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mercoledì 18 novembre 2015
Film 1030 - La stirpe del male
A caccia della qualunque per cena, siamo finiti sul trash. Forse ci siamo spinti un po' troppo oltre...
Film 1030: "La stirpe del male" (2014) di Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Erika
Pensieri: E vabbé, ma che gli vuoi dire a sto film se non che è una me*da megagalattica? Ecco, appunto.
Perdiamo poco tempo, dunque. "Devil's Due" è un film osceno, brutto e stupido. Non mostra niente di nuovo, non fa paura ed è previedibile dall'inizio alla fine. L'inesperienza recitativa è evidente, le risprese finto-realistiche innervosiscono lo spettatore e il risultato finale è banale e scontato quanto i rari effetti speciali. Una gravidanza inaspettata dopo una messa satanica che porterà alla nascita del figlio di un demone/del diavolo? Ma va, giura? Innovativo.
Cast: Allison Miller, Zach Gilford, Sam Anderson, Aimee Carrero, Vanessa Ray, Michael Papajohn, Griff Furst.
Box Office: $36.9 milioni
Consigli: Brutto esempio di horror a basso budget dove niente è davvero rilevante e l'unica cosa che può spingere a vederlo e cercare di capire quanto brutto possa essere un prodotto destinato al solo incasso facile. Banale, mal recitato e privo di idee. Non credo serva aggiungere altro.
Parola chiave: Gravidanza.
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Bengi
Film 1030: "La stirpe del male" (2014) di Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Erika
Pensieri: E vabbé, ma che gli vuoi dire a sto film se non che è una me*da megagalattica? Ecco, appunto.
Perdiamo poco tempo, dunque. "Devil's Due" è un film osceno, brutto e stupido. Non mostra niente di nuovo, non fa paura ed è previedibile dall'inizio alla fine. L'inesperienza recitativa è evidente, le risprese finto-realistiche innervosiscono lo spettatore e il risultato finale è banale e scontato quanto i rari effetti speciali. Una gravidanza inaspettata dopo una messa satanica che porterà alla nascita del figlio di un demone/del diavolo? Ma va, giura? Innovativo.
Cast: Allison Miller, Zach Gilford, Sam Anderson, Aimee Carrero, Vanessa Ray, Michael Papajohn, Griff Furst.
Box Office: $36.9 milioni
Consigli: Brutto esempio di horror a basso budget dove niente è davvero rilevante e l'unica cosa che può spingere a vederlo e cercare di capire quanto brutto possa essere un prodotto destinato al solo incasso facile. Banale, mal recitato e privo di idee. Non credo serva aggiungere altro.
Parola chiave: Gravidanza.
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mercoledì 14 ottobre 2015
Film 1015 - Sharknado
Proseguendo la serata alla ricerca di robaccia da vedere...
Film 1015: "Sharknado" (2013) di Anthony C. Ferrante
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Lu, Erika
Pensieri: Brutto come pochi altri, eppure successo di pubblico e critica al grido di 'so bad it's good'. Sul bad sono d'accordo.
In realtà da "Sharknado" mi aspettavo molto di più, tanto che alla fine non mi ha davvero soddisfatto. Sì, siamo ai limiti della resistenza trash, siamo oltre la mancanza di budget, storia, plausibilità, spirito goliardico, ecc ecc. Questo film per la tv è terribile su tutti i fronti, non si salva niente (se non l'idea degli squali che piovono in città per il tornado, che è spunto tremendamente divertente). La recitazione non va, gli effetti speciali fanno schifo, per non parlare dei fondali: dentro la macchina i finestrini lasciano intravedere solamente uno sfondo monocromatico, mentre le scene in elicottero sono pure peggio, considerato che il veivolo ha a malapena i comandi e la cabina di pilotaggio...
Vabbé, ma che pretendi, direte voi. Nulla, per carità, che "Sharknado" sarebbe stato qualcosa di pessimo si sapeva, semplicemente non pensavo così tanto! Io nei prodotti scadenti ci sguazzo, ma ammetto che dopo aver visto il primo film mi è passata la voglia di vedere i due sequel...
Cast: Ian Ziering, Tara Reid, John Heard, Cassie Scerbo, Jaason Simmons.
Box Office: /
Consigli: Bisogna partire preparati, sapendo che si tratta di un film per la tv a basso budget ed alto contenuto di boiate. Preso atto anche del fatto che si tratta di una delle più brutte realizzazioni di sempre, con effetti speciali da far accapponare la pelle, "Sharknado" può comunque lasciare il segno nello spettatore consapevole, giocando sulla simpatia di un franchise sgangherato che procede molto oltre le proprie possibilità, pur provando a farcela. Chiunque non apprezzi il genere, gli attori, le boiate e compagnia bella lasci perdere, sarebbe solo una perdita di tempo.
Parola chiave: Tempesta.
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#HollywoodCiak
Bengi
Film 1015: "Sharknado" (2013) di Anthony C. Ferrante
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Lu, Erika
Pensieri: Brutto come pochi altri, eppure successo di pubblico e critica al grido di 'so bad it's good'. Sul bad sono d'accordo.
In realtà da "Sharknado" mi aspettavo molto di più, tanto che alla fine non mi ha davvero soddisfatto. Sì, siamo ai limiti della resistenza trash, siamo oltre la mancanza di budget, storia, plausibilità, spirito goliardico, ecc ecc. Questo film per la tv è terribile su tutti i fronti, non si salva niente (se non l'idea degli squali che piovono in città per il tornado, che è spunto tremendamente divertente). La recitazione non va, gli effetti speciali fanno schifo, per non parlare dei fondali: dentro la macchina i finestrini lasciano intravedere solamente uno sfondo monocromatico, mentre le scene in elicottero sono pure peggio, considerato che il veivolo ha a malapena i comandi e la cabina di pilotaggio...
Vabbé, ma che pretendi, direte voi. Nulla, per carità, che "Sharknado" sarebbe stato qualcosa di pessimo si sapeva, semplicemente non pensavo così tanto! Io nei prodotti scadenti ci sguazzo, ma ammetto che dopo aver visto il primo film mi è passata la voglia di vedere i due sequel...
Cast: Ian Ziering, Tara Reid, John Heard, Cassie Scerbo, Jaason Simmons.
Box Office: /
Consigli: Bisogna partire preparati, sapendo che si tratta di un film per la tv a basso budget ed alto contenuto di boiate. Preso atto anche del fatto che si tratta di una delle più brutte realizzazioni di sempre, con effetti speciali da far accapponare la pelle, "Sharknado" può comunque lasciare il segno nello spettatore consapevole, giocando sulla simpatia di un franchise sgangherato che procede molto oltre le proprie possibilità, pur provando a farcela. Chiunque non apprezzi il genere, gli attori, le boiate e compagnia bella lasci perdere, sarebbe solo una perdita di tempo.
Parola chiave: Tempesta.
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Film 1014 - Piranha 3DD
Seratina casalinga trash.
Film 1014: "Piranha 3DD" (2012) di John Gulager
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Lu, Erika
Pensieri: Già il primo "Piranha 3D" era terribile sia per quanto riguarda la trama che la realizzazione... In questo sequel si sono proprio superati! Sinceramente pensavo di non aver mai visto niente di più trash e assurdo in vita mia (poi, subito dopo, ho visto "Sharknado" e ho cambiato idea).
La trama accessoria di "Piranha 3DD" è riassumibile così: tornano i piranha e più o meno tutti vengono morsi/muoiono. Che avvenga al parco acquatico, nel lago o da un'altra parte non cambia il fatto che l'unico motivo per cui questo film ha visto la luce era proporre al pubblico uno spettacolo tra lo splatter e il comico, dove i momenti di paura non esistono e sono sostituiti dal semplice disgusto. Come doveva essere, diciamocelo.
Infatti entrambi i "Piranha" più che horror sono pellicole strambe dove il misto di paura e battute comiche, situazioni improbabili e mostri palesemente finti crea un risultato finale brutto, ma divertente e - preso per quello che è - di intrattenimento. Qui la "magia" non è del tutto riuscita come era per il precedente, anche se lo spirito è rimasto invariato. Il vero problema sta nella trama inesistente e francamente priva di qualsivoglia appeal. Tutto sommato, comunque, un B movie bruttissimo e divertente allo stesso tempo.
Film 233 - Piranha
Cast: Danielle Panabaker, Matt Bush, David Koechner, Chris Zylka, Katrina Bowden, Ving Rhames, Jean-Luc Bilodeau, Gary Busey, Christopher Lloyd, David Hasselhoff.
Box Office: $8.4 milioni
Consigli: Chiaramente parliamo di un B movie assolutamente risparmiabile a chiunque non apprezzi il genere nonsense condito con morti assurde, mostri assurdi, trame assurde. Una sorta di commedia horror, secondo le banche dati del cinema, ma più che di paura qui si tratta brutto: brutti effetti speciali (parliamo pur sempre di una produzione a basso budget), brutte morti dei protagonisti, brutti attori (da leggere in riferimento alle incapacità recitative generali). Inoltre si tratta di una di quelle produzioni che vive di cameo di redivivi di cinema o tv: qui abbiamo nientemeno che David Hasselhoff/Mitch Buchannon nei panni di se stesso che fa il bagnino e, come nella precedente pellicola, Christopher Lloyd ("Ritorno al futuro"). Insomma, affezionati del genere, nostalgici o semplicemente curiosi, "Piranha 3DD" può fare per voi. Gli altri, invece, ne stiano alla larga.
Parola chiave: Parco acquatico.
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Film 1014: "Piranha 3DD" (2012) di John Gulager
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Lu, Erika
Pensieri: Già il primo "Piranha 3D" era terribile sia per quanto riguarda la trama che la realizzazione... In questo sequel si sono proprio superati! Sinceramente pensavo di non aver mai visto niente di più trash e assurdo in vita mia (poi, subito dopo, ho visto "Sharknado" e ho cambiato idea).
La trama accessoria di "Piranha 3DD" è riassumibile così: tornano i piranha e più o meno tutti vengono morsi/muoiono. Che avvenga al parco acquatico, nel lago o da un'altra parte non cambia il fatto che l'unico motivo per cui questo film ha visto la luce era proporre al pubblico uno spettacolo tra lo splatter e il comico, dove i momenti di paura non esistono e sono sostituiti dal semplice disgusto. Come doveva essere, diciamocelo.
Infatti entrambi i "Piranha" più che horror sono pellicole strambe dove il misto di paura e battute comiche, situazioni improbabili e mostri palesemente finti crea un risultato finale brutto, ma divertente e - preso per quello che è - di intrattenimento. Qui la "magia" non è del tutto riuscita come era per il precedente, anche se lo spirito è rimasto invariato. Il vero problema sta nella trama inesistente e francamente priva di qualsivoglia appeal. Tutto sommato, comunque, un B movie bruttissimo e divertente allo stesso tempo.
Film 233 - Piranha
Cast: Danielle Panabaker, Matt Bush, David Koechner, Chris Zylka, Katrina Bowden, Ving Rhames, Jean-Luc Bilodeau, Gary Busey, Christopher Lloyd, David Hasselhoff.
Box Office: $8.4 milioni
Consigli: Chiaramente parliamo di un B movie assolutamente risparmiabile a chiunque non apprezzi il genere nonsense condito con morti assurde, mostri assurdi, trame assurde. Una sorta di commedia horror, secondo le banche dati del cinema, ma più che di paura qui si tratta brutto: brutti effetti speciali (parliamo pur sempre di una produzione a basso budget), brutte morti dei protagonisti, brutti attori (da leggere in riferimento alle incapacità recitative generali). Inoltre si tratta di una di quelle produzioni che vive di cameo di redivivi di cinema o tv: qui abbiamo nientemeno che David Hasselhoff/Mitch Buchannon nei panni di se stesso che fa il bagnino e, come nella precedente pellicola, Christopher Lloyd ("Ritorno al futuro"). Insomma, affezionati del genere, nostalgici o semplicemente curiosi, "Piranha 3DD" può fare per voi. Gli altri, invece, ne stiano alla larga.
Parola chiave: Parco acquatico.
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giovedì 11 giugno 2015
Film 935 - Home Sweet Hell
E quando Luigi ha carta bianca per scegliere un film...
Film 935: "Home Sweet Hell" (2015) di Anthony Burns
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Che la carriera di Katherine Heigl fosse in picchiata da tempo si sapeva, ma ciò non giustifica associarsi a qualunque proposta commerciale ti venga fatta. "Home Sweet Hell" è tra le cose più brutte, trash e volgari che abbia mai visto e definirlo terribile è essere gentili.
Proponendosi come commedia contemporanea che scherza su mogli psicopatiche, mariti che si trasformano in killer, omicidi fai da te e maschera di facciata che utilizziamo nelle occasioni pubbliche, questa pellicola in realtà cerca semplicemente di 'vendersi' bene, perché non solo di comico non c'è nulla, ma non ci sono nemmeno idee o qualcosa di interessante da vedere. Innanzitutto c'è troppa ingiustificata violenza. Perché mai dovrebbe interessarmi vedere una coppia che fa a pezzi l'amante di lui solo perché la moglie ossessivo compulsiva ritiene che sia l'unico modo per far sparire quella macchia dall'immacolata reputazione della sua famiglia? Il punto è che, diversamente da una pellicola come "La famiglia omicidi", qui manca totalmente un tono comico in quanto chi scrive non è in grado di suscitarlo.
Quindi, a parte seguire una trama scritta in maniera imbarazzante, con dialoghi forse ispirati a qualcosa di Tarantino (c'è pure una katana...) senza saperne cogliere l'ironia, "Home Sweet Hell" è un titolo-spazzatura, qualcosa che andrebbe bannato e cancellato dalla filmografia di chiunque abbia partecipato alla sua produzione. Inutile.
Box Office: /
Consigli: Imbarazzante prodotto cinematografico che spreca un potenziale buon cast in favore di una storia che vorrebbe essere irriverente e magari controversa, ma in realtà risulta ridicola e fastidiosa. Forse qualcuno potrebbe trovare di "interesse" le molteplici scene di Katherine Heigl in biancheria intima - che comunque si appresta a fare a pezzi una persona... -, ma tole queste credo che non ci siano altri motivi per cui voler vedere una tale boiata priva di alcunché di originale o interessante. Inutilmente volgare, privo di personalità e maledettamente brutto.
Parola chiave: Obiettivi.
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#HollywoodCiak
Bengi
Film 935: "Home Sweet Hell" (2015) di Anthony Burns
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Che la carriera di Katherine Heigl fosse in picchiata da tempo si sapeva, ma ciò non giustifica associarsi a qualunque proposta commerciale ti venga fatta. "Home Sweet Hell" è tra le cose più brutte, trash e volgari che abbia mai visto e definirlo terribile è essere gentili.
Proponendosi come commedia contemporanea che scherza su mogli psicopatiche, mariti che si trasformano in killer, omicidi fai da te e maschera di facciata che utilizziamo nelle occasioni pubbliche, questa pellicola in realtà cerca semplicemente di 'vendersi' bene, perché non solo di comico non c'è nulla, ma non ci sono nemmeno idee o qualcosa di interessante da vedere. Innanzitutto c'è troppa ingiustificata violenza. Perché mai dovrebbe interessarmi vedere una coppia che fa a pezzi l'amante di lui solo perché la moglie ossessivo compulsiva ritiene che sia l'unico modo per far sparire quella macchia dall'immacolata reputazione della sua famiglia? Il punto è che, diversamente da una pellicola come "La famiglia omicidi", qui manca totalmente un tono comico in quanto chi scrive non è in grado di suscitarlo.
Quindi, a parte seguire una trama scritta in maniera imbarazzante, con dialoghi forse ispirati a qualcosa di Tarantino (c'è pure una katana...) senza saperne cogliere l'ironia, "Home Sweet Hell" è un titolo-spazzatura, qualcosa che andrebbe bannato e cancellato dalla filmografia di chiunque abbia partecipato alla sua produzione. Inutile.
Box Office: /
Consigli: Imbarazzante prodotto cinematografico che spreca un potenziale buon cast in favore di una storia che vorrebbe essere irriverente e magari controversa, ma in realtà risulta ridicola e fastidiosa. Forse qualcuno potrebbe trovare di "interesse" le molteplici scene di Katherine Heigl in biancheria intima - che comunque si appresta a fare a pezzi una persona... -, ma tole queste credo che non ci siano altri motivi per cui voler vedere una tale boiata priva di alcunché di originale o interessante. Inutilmente volgare, privo di personalità e maledettamente brutto.
Parola chiave: Obiettivi.
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mercoledì 4 febbraio 2015
Film 870 - The Fog - Nebbia assassina
Sky Go proponeva questo titolo di ormai un decennio fa e, a dirla tutta, ero curioso di scoprire come potesse essere.
Film 870: "The Fog - Nebbia assassina" (2005) di Rupert Wainwright
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Quanto potrà mai essere brutto un film che sul portale IMDb detiene una media record di gradimento di 3,6/10? Beh, davvero molto, molto, molto brutto.
Non pensavo, in tutta onestà, che questo prodotto pseudo horror, figlio della tendenza di qualche anno fa del remake a tutti i costi, potesse essere così mal realizzato, recitato e imbarazzantemente scritto, eppure "The Fog - Nebbia assassina" non è solo terribile, ma proprio imbarazzante.
Dei tre protagonisti principali Tom Welling ("Smallville"), Maggie Grace ("Lost" e la trilogia di "Taken") e Selma Blair ("Cruel Intentions - Prima regola non innamorarsi", "La rivincita delle bionde", "Hellboy") si salva giusto quest'ultima, ma non per particolari capacità recitative, semplicemente perché i primi due sono talmente incapaci di recitare - Welling non è che ha una sola espressione, non ha nemmeno quella! - che la Blair addirittura risalta. E se questo è lo scenario...
Per non parlare poi degli effetti speciali, una nebbia che più finta non si può, anche se fatta a computer. Le creature del passato poi sembrano venute fuori da una recita scolastica e l'unico motivo per cui qui ci si potrebbe prendere paura è per colpa dei continui e improvvisi sbalzi sonori, sapientemente gestiti in modo da far saltare sulla sedia lo spettatore in modo da (in teoria) regalargli qualche momento spaventoso (in pratica per destarlo dalla noia).
Insomma, un film pessimo, tanto brutto e mal realizzato che sembrerebbe più una produzione per la tv a basso budget che una pellicola destinata al grande schermo. Io l'originale "The Fog" di John Carpenter non l'ho visto, ma ho come il sentore che sia 10 volte meglio questa buffonata.
Box Office: $46,201,432
Consigli: Terribile, assolutamente perdibile. Anzi, coscientemente da evitare a meno che non si ami il trash.
Parola chiave: Vendetta.
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#HollywoodCiak
Bengi
Film 870: "The Fog - Nebbia assassina" (2005) di Rupert Wainwright
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Quanto potrà mai essere brutto un film che sul portale IMDb detiene una media record di gradimento di 3,6/10? Beh, davvero molto, molto, molto brutto.
Non pensavo, in tutta onestà, che questo prodotto pseudo horror, figlio della tendenza di qualche anno fa del remake a tutti i costi, potesse essere così mal realizzato, recitato e imbarazzantemente scritto, eppure "The Fog - Nebbia assassina" non è solo terribile, ma proprio imbarazzante.
Dei tre protagonisti principali Tom Welling ("Smallville"), Maggie Grace ("Lost" e la trilogia di "Taken") e Selma Blair ("Cruel Intentions - Prima regola non innamorarsi", "La rivincita delle bionde", "Hellboy") si salva giusto quest'ultima, ma non per particolari capacità recitative, semplicemente perché i primi due sono talmente incapaci di recitare - Welling non è che ha una sola espressione, non ha nemmeno quella! - che la Blair addirittura risalta. E se questo è lo scenario...
Per non parlare poi degli effetti speciali, una nebbia che più finta non si può, anche se fatta a computer. Le creature del passato poi sembrano venute fuori da una recita scolastica e l'unico motivo per cui qui ci si potrebbe prendere paura è per colpa dei continui e improvvisi sbalzi sonori, sapientemente gestiti in modo da far saltare sulla sedia lo spettatore in modo da (in teoria) regalargli qualche momento spaventoso (in pratica per destarlo dalla noia).
Insomma, un film pessimo, tanto brutto e mal realizzato che sembrerebbe più una produzione per la tv a basso budget che una pellicola destinata al grande schermo. Io l'originale "The Fog" di John Carpenter non l'ho visto, ma ho come il sentore che sia 10 volte meglio questa buffonata.
Box Office: $46,201,432
Consigli: Terribile, assolutamente perdibile. Anzi, coscientemente da evitare a meno che non si ami il trash.
Parola chiave: Vendetta.
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martedì 13 gennaio 2015
Film 856 - Hercules: il guerriero
Ci era rimasto indietro questo esempio di cinema trash e abbiamo voluto recuperarlo...
Film 856: "Hercules" (2014) di Brett Ratner
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Pellicola pseudoepica di chiara matrice trash, questo ennesimo titolo che riguarda la storia di Hercules e delle sue fatiche non solo vorrebbe smontarne il mito, ma dopo averlo fatto pretenderebbe di crearne uno nuovo e più moderno. Operazione chiaramente fallimentare, per non dire suicida.
Il fatto è che, innanzitutto, si va a toccare nuovamente la questione del mito, degli dei, dell'Olimpo e, nello specifico, delle fatiche, delle imprese eroiche, della leggenda e la cosa di certo non aggiunge alcunché al già visto. In più si sceglie per dare nuova linfa al filone su Hercules uno che di recitazione ne sa pochino, ovvero Dwayne Johnson alias The Rock (in pensione). Contornandolo, poi, di comprimari in disgrazia (Joseph Fiennes) e qualcuno di circa famoso (Ian McShane, Rebecca Ferguson e il certamente più familiare John Hurt), il risultato finale è evidentemente un titolo che non mira alla gloria, quanto più ad un incasso veloce e facile coadiuvato dall'utilizzo di effetti speciali a supporto di una trama che - promesse del trailer - gioca molto sullo spettacolare.
Il risultato finale di quest'ultima fatica registica di Brett Ratner ("X-Men - Conflitto finale", "Tower Heist - Colpo ad alto livello") non è che sia poi orribile o inquadrabile, semplicemente è un titolo puramente commerciale che lascia il tempo che trova. Chi si ricorderà dell'Hercules interpretato da Dwayne Johnson? In pochi. La cosa è grave? Non direi. Semplicemente "Hercules" è un film che promette azione e uno spettacolo facile facile che c'è, si guarda tranquillamente e si dimentica in un batter d'occhio.
Box Office: $243.4 milioni
Consigli: Pellicola d'azione che mescola mito e wrestling ed utilizza effetti speciali solo sufficienti, "Hercules: il guerriero" è un titolo perdibilissimo che può andar bene solo se a) vi piace Dwayne Johnson b) vi va di vedere un film tutto massacri ed esercito c) non avete niente di meglio da fare/vedere. Non che sia pessimo - come l'altro "Hercules - La leggenda ha inizio" che invece è veramente terribile -, semplicemente non è nulla di che.
Parola chiave: Mercenari.
Trailer
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Bengi
Film 856: "Hercules" (2014) di Brett Ratner
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Pellicola pseudoepica di chiara matrice trash, questo ennesimo titolo che riguarda la storia di Hercules e delle sue fatiche non solo vorrebbe smontarne il mito, ma dopo averlo fatto pretenderebbe di crearne uno nuovo e più moderno. Operazione chiaramente fallimentare, per non dire suicida.
Il fatto è che, innanzitutto, si va a toccare nuovamente la questione del mito, degli dei, dell'Olimpo e, nello specifico, delle fatiche, delle imprese eroiche, della leggenda e la cosa di certo non aggiunge alcunché al già visto. In più si sceglie per dare nuova linfa al filone su Hercules uno che di recitazione ne sa pochino, ovvero Dwayne Johnson alias The Rock (in pensione). Contornandolo, poi, di comprimari in disgrazia (Joseph Fiennes) e qualcuno di circa famoso (Ian McShane, Rebecca Ferguson e il certamente più familiare John Hurt), il risultato finale è evidentemente un titolo che non mira alla gloria, quanto più ad un incasso veloce e facile coadiuvato dall'utilizzo di effetti speciali a supporto di una trama che - promesse del trailer - gioca molto sullo spettacolare.
Il risultato finale di quest'ultima fatica registica di Brett Ratner ("X-Men - Conflitto finale", "Tower Heist - Colpo ad alto livello") non è che sia poi orribile o inquadrabile, semplicemente è un titolo puramente commerciale che lascia il tempo che trova. Chi si ricorderà dell'Hercules interpretato da Dwayne Johnson? In pochi. La cosa è grave? Non direi. Semplicemente "Hercules" è un film che promette azione e uno spettacolo facile facile che c'è, si guarda tranquillamente e si dimentica in un batter d'occhio.
Box Office: $243.4 milioni
Consigli: Pellicola d'azione che mescola mito e wrestling ed utilizza effetti speciali solo sufficienti, "Hercules: il guerriero" è un titolo perdibilissimo che può andar bene solo se a) vi piace Dwayne Johnson b) vi va di vedere un film tutto massacri ed esercito c) non avete niente di meglio da fare/vedere. Non che sia pessimo - come l'altro "Hercules - La leggenda ha inizio" che invece è veramente terribile -, semplicemente non è nulla di che.
Parola chiave: Mercenari.
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venerdì 6 dicembre 2013
Film 629 - Smiley
Cineforum dell'incidentato capitolo XV: vabbé, meglio non chiedersi troppo il perché abbia deciso di vederlo.
Film 629: "Smiley" (2012) di Joshua Michael Stern
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Truce. Ma nella sua accezione più contemporanea: becero, ridicolo, inutile, trash.
"Smiley" è tutto quello che un horror non dovrebbe fare, ovvero essere più in grado di far ridere che paura.
L'incipit è anche accattivante e disturbante, se vogliamo: scrivi tre volte una frase specifica sulla chat della persona con cui sei collegato in internet e il serial killer ribattezzato Smiley appare uccidendo la persona dall'altra parte dello schermo. Chi sia non si sa. Come faccia ad apparire sempre quando chiamato, anche. Un buon mistero splatter su cui indagare, diciamo.
Il film invece si concentra su dinamiche adolescenziali di ampia superficialità, abbozzando una caratterizzazione dei personaggi che non va mai oltre uno stereotipo riconoscibile e usurato. Un carnet umano banalissimo, dialoghi scritti da un bambino di 6 anni e una recitazione che fa pietà. La non tanto sconosciuta protagonista Caitlin Gerard ("The Social Network", "Magic Mike") è tanto brava a recitare quanto Manuela Arcuri e regge in maniera pessima le poche sfide recitative richieste dal copione. Farà la fine che si merita.
Insomma questo "Smiley" è proprio un prodotto inutile e brutto, incapace anche solo di ricreare quell'atmosfera intrigante vista, per esempio, in un'altra pellicola sulle leggende metropolitane, "Urban Legend" (che già non è certo un capolavoro...). Sì, ci sono momenti di tensione sporadici, ma il tutto è rovinato dall'imbarazzante messa in scena generale e dall'incapacità della sceneggiatura di concentrarsi sulla figura del serial killer, dei suoi disturbi e sul suo modo di agire, presentando invece lo psicodramma di una ragazzina agitata e credulona. Il tutto, poi, è assolutamente prevedibile e privo di un qualunque margine di originalità.
Per dimostrare quanto tutto ciò sia frutto di una disperazione generale, basti pensare che due tra i protagonisti principali sono attori che, per un po', hanno goduto di una certa fama grazie a serie tv famossissime, ma con ormai carriere in declino inesorabile: Liza Weil ("Una mamma per amica") e Roger Bart ("Desperate Housewives").
Consigli: Pessimo esempio di film horror tra splatter e urban legend. Può valere la visione solo se si è interessati a verificare quanto sia mal realizzato, banale e, passatem iil termine, poraccio.
Parola chiave: I did it for lulz.
Trailer
Bengi
Film 629: "Smiley" (2012) di Joshua Michael Stern
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Truce. Ma nella sua accezione più contemporanea: becero, ridicolo, inutile, trash.
"Smiley" è tutto quello che un horror non dovrebbe fare, ovvero essere più in grado di far ridere che paura.
L'incipit è anche accattivante e disturbante, se vogliamo: scrivi tre volte una frase specifica sulla chat della persona con cui sei collegato in internet e il serial killer ribattezzato Smiley appare uccidendo la persona dall'altra parte dello schermo. Chi sia non si sa. Come faccia ad apparire sempre quando chiamato, anche. Un buon mistero splatter su cui indagare, diciamo.
Il film invece si concentra su dinamiche adolescenziali di ampia superficialità, abbozzando una caratterizzazione dei personaggi che non va mai oltre uno stereotipo riconoscibile e usurato. Un carnet umano banalissimo, dialoghi scritti da un bambino di 6 anni e una recitazione che fa pietà. La non tanto sconosciuta protagonista Caitlin Gerard ("The Social Network", "Magic Mike") è tanto brava a recitare quanto Manuela Arcuri e regge in maniera pessima le poche sfide recitative richieste dal copione. Farà la fine che si merita.
Insomma questo "Smiley" è proprio un prodotto inutile e brutto, incapace anche solo di ricreare quell'atmosfera intrigante vista, per esempio, in un'altra pellicola sulle leggende metropolitane, "Urban Legend" (che già non è certo un capolavoro...). Sì, ci sono momenti di tensione sporadici, ma il tutto è rovinato dall'imbarazzante messa in scena generale e dall'incapacità della sceneggiatura di concentrarsi sulla figura del serial killer, dei suoi disturbi e sul suo modo di agire, presentando invece lo psicodramma di una ragazzina agitata e credulona. Il tutto, poi, è assolutamente prevedibile e privo di un qualunque margine di originalità.
Per dimostrare quanto tutto ciò sia frutto di una disperazione generale, basti pensare che due tra i protagonisti principali sono attori che, per un po', hanno goduto di una certa fama grazie a serie tv famossissime, ma con ormai carriere in declino inesorabile: Liza Weil ("Una mamma per amica") e Roger Bart ("Desperate Housewives").
Consigli: Pessimo esempio di film horror tra splatter e urban legend. Può valere la visione solo se si è interessati a verificare quanto sia mal realizzato, banale e, passatem iil termine, poraccio.
Parola chiave: I did it for lulz.
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Bengi
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giovedì 6 ottobre 2011
Film 310 - Monte Carlo
Imbambolato dal mio solito spirito comedy addicted, ho tentato anche questa.
Film 309: "Monte Carlo" (2011) di Thomas Bezucha
Visto: dal computer
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Risaputamente una cazzata, è stata più oscena di quanto pensassi. Cricetino Selena Gomez è "vagamente" incapace all’espressività, quindi il film naviga in un mare difficile (le due spalle Leighton Meester e Katie Cassidy sono insipide) in quanto a recitazione, gag e tempi da commedia.
Più adatto ad una dodicenne ancora rimbambita dal precedente duo Efron-Hudgnes che spera di rivedere in Gomez-Bieber la teen golden couple del momento, questa pellicola risulterà pressoché oscena a un qualunque spettatore dotato di un minimo senso critico.
Non si ride, non c’è nulla di innovativo nella trama, i colpi di fulmine si sprecano, il vero amore non va in vacanza e, anzi, bussa a tutte e tre le porte delle protagoniste.
Non pretendo realismo, creatività e guizzo istrionico, ma quantomeno che il basic della commediola americana scaccia pensieri venga rispettato. E qui non siamo nemmeno al minimo sindacale.
Consigli: Svago senza pensieri non autorizza una totale assenza di contenuti ed impegno. Questa pellicola equivale al nulla spacciato per film. Meglio evitare, davvero.
Parola chiave: Parigi.
Trailer
Ric

Visto: dal computer
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Risaputamente una cazzata, è stata più oscena di quanto pensassi. Cricetino Selena Gomez è "vagamente" incapace all’espressività, quindi il film naviga in un mare difficile (le due spalle Leighton Meester e Katie Cassidy sono insipide) in quanto a recitazione, gag e tempi da commedia.
Più adatto ad una dodicenne ancora rimbambita dal precedente duo Efron-Hudgnes che spera di rivedere in Gomez-Bieber la teen golden couple del momento, questa pellicola risulterà pressoché oscena a un qualunque spettatore dotato di un minimo senso critico.
Non si ride, non c’è nulla di innovativo nella trama, i colpi di fulmine si sprecano, il vero amore non va in vacanza e, anzi, bussa a tutte e tre le porte delle protagoniste.
Non pretendo realismo, creatività e guizzo istrionico, ma quantomeno che il basic della commediola americana scaccia pensieri venga rispettato. E qui non siamo nemmeno al minimo sindacale.
Consigli: Svago senza pensieri non autorizza una totale assenza di contenuti ed impegno. Questa pellicola equivale al nulla spacciato per film. Meglio evitare, davvero.
Parola chiave: Parigi.
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sabato 20 agosto 2011
Film 290 - This is Beat - Sfida di ballo
Altro regalino della 3, questo film - ci terrei a precisarlo - è quasi impossibile da trovare su IMDb.com (tenere presente che il sito registra le carriere di gente come Barbara D'Urso, Carlo Conti o Ana Laura Ribas, quindi non si può certo dire che non sia dettagliato...).

Film 290: "This is Beat - Sfida di ballo" (2011) di Robert Adetuyi
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Fratellastro di pellicole come "Step Up" che tutto devono al genere teen con annessa coreografia danzereccia (da "Save the Last Dance" in poi), è talmente mal scritto e orrendamente girato da essere clamorosamente un disastro! Non fosse che le coreografie di ballo sono suggestive a prescindere (ma queste non hanno nulla di speciale), questo film sarebbe solamente una vaccata pazzesca!
Partendo dal presupposto che la caratterizzazione dei personaggi non esiste (un filo d'erba ha più spessore) e che fin dal primo minuto si capisce chi saranno i vincitori, la narrazione è condotta con tale ingenuità da lasciare stupefatti. In una baraonda di cliché che cozzano tra loro, lo spettatore è spiazzato da un prodotto (che tenta di essere) commerciale (e commerciabile) che non si capisce come abbia ottenuto fondi ed autorizzazioni per essere girato.
Sia chiaro che l'intento non è quello di demonizzare questo "Beat the World" (titolo originale), ma chi scrive è rimasto senza parole per la banalità tanto semplicemente servita come se fosse normale che un film di serie C si arrogasse le pretese da piccola produzione di qualità (e le pretese parrebbero alte: concorrenti da tutto il mondo; rappresentazione di diverse etnie, motivazioni e stili; scenari cittani d'impatto in cui saltuariamente aggiungere balletti più o meno complessi; approccio alle più svariate tematiche socio-relazionali). Di qualità qui non c'è nulla e, anzi, si tenta di prendere da troppe parti. Il risultato finale è uno scivolone stereotipato di mondi che si incontrano ad una sfida di ballo tanto blanda quanto irreale (ma altre squadre se ne possono vedere?) finendo per rendere tutto molto ridicolo.
Il genere filmico teen del 'ballo da strada' non è certo quello che preferisco di più, ma comunque la mia modestissima cultura personale me la sono fatta ("Save the Last Dance", "Ti va di ballare?", "Honey", se vogliamo anche "Le ragazze del Coyote Ugly") e con questo capitolo non solo non si aggiunge nulla alla causa, ma non la si aiuta nemmeno. Personalmente l'ho trovato orrido.
Consigli: Tra tutti i film sul ballo che si posso scegliere di vedere, questo NON può essere tra le alternative.
Parola chiave: Gara.
Trailer
Ric

Film 290: "This is Beat - Sfida di ballo" (2011) di Robert Adetuyi
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Fratellastro di pellicole come "Step Up" che tutto devono al genere teen con annessa coreografia danzereccia (da "Save the Last Dance" in poi), è talmente mal scritto e orrendamente girato da essere clamorosamente un disastro! Non fosse che le coreografie di ballo sono suggestive a prescindere (ma queste non hanno nulla di speciale), questo film sarebbe solamente una vaccata pazzesca!
Partendo dal presupposto che la caratterizzazione dei personaggi non esiste (un filo d'erba ha più spessore) e che fin dal primo minuto si capisce chi saranno i vincitori, la narrazione è condotta con tale ingenuità da lasciare stupefatti. In una baraonda di cliché che cozzano tra loro, lo spettatore è spiazzato da un prodotto (che tenta di essere) commerciale (e commerciabile) che non si capisce come abbia ottenuto fondi ed autorizzazioni per essere girato.
Sia chiaro che l'intento non è quello di demonizzare questo "Beat the World" (titolo originale), ma chi scrive è rimasto senza parole per la banalità tanto semplicemente servita come se fosse normale che un film di serie C si arrogasse le pretese da piccola produzione di qualità (e le pretese parrebbero alte: concorrenti da tutto il mondo; rappresentazione di diverse etnie, motivazioni e stili; scenari cittani d'impatto in cui saltuariamente aggiungere balletti più o meno complessi; approccio alle più svariate tematiche socio-relazionali). Di qualità qui non c'è nulla e, anzi, si tenta di prendere da troppe parti. Il risultato finale è uno scivolone stereotipato di mondi che si incontrano ad una sfida di ballo tanto blanda quanto irreale (ma altre squadre se ne possono vedere?) finendo per rendere tutto molto ridicolo.
Il genere filmico teen del 'ballo da strada' non è certo quello che preferisco di più, ma comunque la mia modestissima cultura personale me la sono fatta ("Save the Last Dance", "Ti va di ballare?", "Honey", se vogliamo anche "Le ragazze del Coyote Ugly") e con questo capitolo non solo non si aggiunge nulla alla causa, ma non la si aiuta nemmeno. Personalmente l'ho trovato orrido.
Consigli: Tra tutti i film sul ballo che si posso scegliere di vedere, questo NON può essere tra le alternative.
Parola chiave: Gara.
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mercoledì 25 maggio 2011
Film 265 - Machete
Sempre cinema gratis. Questa volta andiamo sull'action-trash-splatter. Ne vale?

Film 265: "Machete" (2010) di Ethan Maniquis, Robert Rodriguez
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Stefano
Pensieri: Ahahahah! Non si può dire che Rodriguez non si diverta a girare i suoi film! Questo, tra tutti i suoi che ho visto ("Four Rooms", "Spy Kids" 1, 2 e 3, "C'era una volta in Messico", e "Sin City") è sicuramente il più scanzonatamente riuscito.
Danny Trejo, alla pari di Mickey Rourke, è un attore da macello, sfatto nella forma, ma massiccio come pochi. Fedele compagno del regista fin dagli albori, ha ottenuto finalmente il suo ruolo da protagonista assoluto con questa pellicola solo apparentemente di serie B.
Già, perchè, tra gli attori più famosi, troviamo gente come Robert De Niro, Jessica Alba, Michelle Rodriguez ("Avatar"), Don Johnson ("Miami Vice"), Lindsay Lohan (nuda), Steven Seagal (obeso) e Jeff Fahey ("Lost"). Mica male per un unico film!
Tra l'altro ho trovato lo spettacolo in sé piuttosto gradevole. Divertente, spensierato, splatter, trash e d'azione quanto basta per localizzare in 105 minuti di pellicola la leggerezza di una serata senza pensieri. Senza pretese riassume alla perfezione il contesto.
Trejo perfetto per la parte, nonostante il fisico compatto, è agile e scattante quando si tratta di lanciarsi dalla finestra con le viscere di un poveretto che ha appena squartato in due. Grandissima anche la Lohan in abito da suora, provocazione non da poco per una che tra alcol, droga e mutande dimenticate a casa ha regalato di sé stessa un'ammagine tutt'altro che immacolata.
Male, invece, Seagal che, oltre a pesare quanto un transatlantico, è un cattivo tanto moscio quanto stantio. Persi la forma e lo smalto beffardo di un tempo (con cui sconfiggeva ogni genere di cattivo che gli si parava sulla strada) non lo si salva nemmeno per pietà (ormai esaurita da anni a causa dei pessimi film interpretati dall'attore).
Tutto sommato un film che si può vedere con la leggera consapevolezza che oltre ad un certo target di genere non si potrà andare. Rodriguez è spesso autoreferenziale, quindi non se lo facciano scappare coloro che hanno già gradito le sue precedenti opere sul grande schermo.
Consigli: Pronti all'azione e all'assurdo. CI si diverte se si è in linea con lo spirito del film!
Parola chiave: Vendetta.
Trailer
Ric

Film 265: "Machete" (2010) di Ethan Maniquis, Robert Rodriguez
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Stefano
Pensieri: Ahahahah! Non si può dire che Rodriguez non si diverta a girare i suoi film! Questo, tra tutti i suoi che ho visto ("Four Rooms", "Spy Kids" 1, 2 e 3, "C'era una volta in Messico", e "Sin City") è sicuramente il più scanzonatamente riuscito.
Danny Trejo, alla pari di Mickey Rourke, è un attore da macello, sfatto nella forma, ma massiccio come pochi. Fedele compagno del regista fin dagli albori, ha ottenuto finalmente il suo ruolo da protagonista assoluto con questa pellicola solo apparentemente di serie B.
Già, perchè, tra gli attori più famosi, troviamo gente come Robert De Niro, Jessica Alba, Michelle Rodriguez ("Avatar"), Don Johnson ("Miami Vice"), Lindsay Lohan (nuda), Steven Seagal (obeso) e Jeff Fahey ("Lost"). Mica male per un unico film!
Tra l'altro ho trovato lo spettacolo in sé piuttosto gradevole. Divertente, spensierato, splatter, trash e d'azione quanto basta per localizzare in 105 minuti di pellicola la leggerezza di una serata senza pensieri. Senza pretese riassume alla perfezione il contesto.
Trejo perfetto per la parte, nonostante il fisico compatto, è agile e scattante quando si tratta di lanciarsi dalla finestra con le viscere di un poveretto che ha appena squartato in due. Grandissima anche la Lohan in abito da suora, provocazione non da poco per una che tra alcol, droga e mutande dimenticate a casa ha regalato di sé stessa un'ammagine tutt'altro che immacolata.
Male, invece, Seagal che, oltre a pesare quanto un transatlantico, è un cattivo tanto moscio quanto stantio. Persi la forma e lo smalto beffardo di un tempo (con cui sconfiggeva ogni genere di cattivo che gli si parava sulla strada) non lo si salva nemmeno per pietà (ormai esaurita da anni a causa dei pessimi film interpretati dall'attore).
Tutto sommato un film che si può vedere con la leggera consapevolezza che oltre ad un certo target di genere non si potrà andare. Rodriguez è spesso autoreferenziale, quindi non se lo facciano scappare coloro che hanno già gradito le sue precedenti opere sul grande schermo.
Consigli: Pronti all'azione e all'assurdo. CI si diverte se si è in linea con lo spirito del film!
Parola chiave: Vendetta.
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Film 262 - A Sud di New York
Per una serata a casa di Alice carica di nebbia e alcol, serviva una botta trash per completare in bellezza la serata. Mai film fu più azzeccato, purtroppo.

Film 262: "A Sud di New York" (2010) di Elena Bonelli
Visto: dal computer di Alice
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Alice
Pensieri: Questo film è talmente brutto da essere imbarazzante. Imbarazzante nella recitazione, nella scelta del cast, nella trama proposta, nella ricaduta dei generi assolutamente insensata (commedia? Musical? Trashata? B-Movie?). Un film come questo, che più che andare al cinema potrebbe al massimo aspirare ad una proiezione in trattoria, è un insulto alla produzione cinematografica nostrana (già di per sé molto carente). A peggiorare la situazione i fondi - sprecati - del Ministero dei Beni Culturali per un ammontare del budget a circa 2 milioni di euro (secondo IMDb.com). Scandaloso, credetemi.
Suggerirei di sprecare tempo per questa pellicola solo per verificare in prima persona quanto ridicola possa essere una produzione come questa. Far lavorare gli 'amici di Maria' per dimostrare al pubblico (ma poi che pubblico?) che passare per di lì è davvero fonte di successo tangibile immediato lascia un amaro in bocca che difficilmente se ne va. Di quali doti recitative parliamo? Canore? Un talento generale?
No, niente 'talenti' per questo "A Sud di New York" che fa della baracconata la sua forza, con un vanto tale da sembrare quasi crederci seriamente. A parte il trash non c'è niente, nemmeno un piglio spiritoso che renda scanzonato il tutto.
L'eccesso spacciato per divertente (vestirsi come Fran Drescher non ti rende "La tata"), l'assurdo come plausibile (una discoteca intera - piena al completo - commossa per un duetto stonato), la copiatura forzata dei format americani nel disperato tentativo di mascherare una carenza di idee disarmante, rendono questo un film detestabile, piacevole solamente come tiro a bersaglio per commenti taglienti durante la sua visione.
Soldi buttati (ci sarebbe chi il cinema vero vorrebbe farlo) e tempo sprecato. Un insulto.
Consigli: Spazzatura pura. Da vedere solo per deriderlo.
Parola chiave: New York.
Trailer
Ric

Film 262: "A Sud di New York" (2010) di Elena Bonelli
Visto: dal computer di Alice
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Alice
Pensieri: Questo film è talmente brutto da essere imbarazzante. Imbarazzante nella recitazione, nella scelta del cast, nella trama proposta, nella ricaduta dei generi assolutamente insensata (commedia? Musical? Trashata? B-Movie?). Un film come questo, che più che andare al cinema potrebbe al massimo aspirare ad una proiezione in trattoria, è un insulto alla produzione cinematografica nostrana (già di per sé molto carente). A peggiorare la situazione i fondi - sprecati - del Ministero dei Beni Culturali per un ammontare del budget a circa 2 milioni di euro (secondo IMDb.com). Scandaloso, credetemi.
Suggerirei di sprecare tempo per questa pellicola solo per verificare in prima persona quanto ridicola possa essere una produzione come questa. Far lavorare gli 'amici di Maria' per dimostrare al pubblico (ma poi che pubblico?) che passare per di lì è davvero fonte di successo tangibile immediato lascia un amaro in bocca che difficilmente se ne va. Di quali doti recitative parliamo? Canore? Un talento generale?
No, niente 'talenti' per questo "A Sud di New York" che fa della baracconata la sua forza, con un vanto tale da sembrare quasi crederci seriamente. A parte il trash non c'è niente, nemmeno un piglio spiritoso che renda scanzonato il tutto.
L'eccesso spacciato per divertente (vestirsi come Fran Drescher non ti rende "La tata"), l'assurdo come plausibile (una discoteca intera - piena al completo - commossa per un duetto stonato), la copiatura forzata dei format americani nel disperato tentativo di mascherare una carenza di idee disarmante, rendono questo un film detestabile, piacevole solamente come tiro a bersaglio per commenti taglienti durante la sua visione.
Soldi buttati (ci sarebbe chi il cinema vero vorrebbe farlo) e tempo sprecato. Un insulto.
Consigli: Spazzatura pura. Da vedere solo per deriderlo.
Parola chiave: New York.
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lunedì 21 marzo 2011
Film 233 - Piranha
Si sa che con la febbre non si possono fare troppe cose. Io, dato che a letto non ci volevo stare, ho scelto il divano. Di fronte al divano il pc, quindi niente di meglio che una carrellata di cinema easy. Questa è la seconda pellicola della 'menomazione' da influenza.

Film 233: "Piranha" (2010) di Alexandre Aja
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Definirlo cinema di serie 'B' è fargli un regalo. Forse la serie è la 'U', giusto perchè alla 'Z' ci metto altra roba ben peggiore. E' un filmaccio grezzo e maschilista, trash e splatter.
Detto questo, si sa, non l'ho trovato orribile al 100%. Disgustoso, sì, ma vuoi la febbre, vuoi che ero in buona, alla fine mi son pure divertito a guardarlo. Anche se la domanda del perchè tanti attori famosi come Richard Dreyfuss ("Lo squalo", Oscar 1978 per "Goodbye amore mio!"), Elisabeth Shue (nomination all'Oscar per "Via da Las Vegas") o Eli Roth ("Bastardi senza gloria", "Grindhouse - A prova di morte") abbiano accettato di partecipare al film rimane un mistero.
La pellicola in sé ha tantissimi difetti: effetti speciali (per i piranha) veramente fatti male; una troppo evidente - e di conseguenza fastidiosa - oggettivizzazione del corpo femminile (per attirare un pubblico maschile adolescente e voglioso di tette e culi - qui anche lato A integrale - facili facili); una trama rubata a un bambino delle elementari molto turbato; un Jerry O'Connell ("Stand by me - Ricordo di un'estate", "Jerry Maguire") stupido oltre il limite consentitogli.
Lo svago c'è, ma a tratti è rovinato dal disgusto per alcune scene che, sicuramente, volevano essere orride, ma a lungo andare stufano lo spettatore. Culmine di questa caratteristica la spartizione del pene (di O'Connell) tra due famelici pesci con rigurgito del membro verso lo spettatore (qui il 3D deve aver regalato bei momenti a chi in sala).
Curiosità. Tra i camei dei famosi, oltre a quelli dei già citati Roth e Dreyfuss, anche il Ricardo Chavira di "Desperate housewives - I segreti di Wisteria Lane" (è Carlos) e Christopher Lloyd che, insieme alla Shue ha girato la serie di "Ritorno al futuro". Strano film in cui incontrarsi di nuovo...
Film 1014 - Piranha 3DD
Consigli: Se siete deboli di stomaco evitate...
Parola chiave: Fossile.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

Film 233: "Piranha" (2010) di Alexandre Aja
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Definirlo cinema di serie 'B' è fargli un regalo. Forse la serie è la 'U', giusto perchè alla 'Z' ci metto altra roba ben peggiore. E' un filmaccio grezzo e maschilista, trash e splatter.
Detto questo, si sa, non l'ho trovato orribile al 100%. Disgustoso, sì, ma vuoi la febbre, vuoi che ero in buona, alla fine mi son pure divertito a guardarlo. Anche se la domanda del perchè tanti attori famosi come Richard Dreyfuss ("Lo squalo", Oscar 1978 per "Goodbye amore mio!"), Elisabeth Shue (nomination all'Oscar per "Via da Las Vegas") o Eli Roth ("Bastardi senza gloria", "Grindhouse - A prova di morte") abbiano accettato di partecipare al film rimane un mistero.
La pellicola in sé ha tantissimi difetti: effetti speciali (per i piranha) veramente fatti male; una troppo evidente - e di conseguenza fastidiosa - oggettivizzazione del corpo femminile (per attirare un pubblico maschile adolescente e voglioso di tette e culi - qui anche lato A integrale - facili facili); una trama rubata a un bambino delle elementari molto turbato; un Jerry O'Connell ("Stand by me - Ricordo di un'estate", "Jerry Maguire") stupido oltre il limite consentitogli.
Lo svago c'è, ma a tratti è rovinato dal disgusto per alcune scene che, sicuramente, volevano essere orride, ma a lungo andare stufano lo spettatore. Culmine di questa caratteristica la spartizione del pene (di O'Connell) tra due famelici pesci con rigurgito del membro verso lo spettatore (qui il 3D deve aver regalato bei momenti a chi in sala).
Curiosità. Tra i camei dei famosi, oltre a quelli dei già citati Roth e Dreyfuss, anche il Ricardo Chavira di "Desperate housewives - I segreti di Wisteria Lane" (è Carlos) e Christopher Lloyd che, insieme alla Shue ha girato la serie di "Ritorno al futuro". Strano film in cui incontrarsi di nuovo...
Film 1014 - Piranha 3DD
Consigli: Se siete deboli di stomaco evitate...
Parola chiave: Fossile.
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#HollywoodCiak
Bengi
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martedì 8 marzo 2011
Film 227 - Skyline
Questo è il genere di film trash che io e mio padre ci divertiamo a vedere assieme...

Film 227: "Skyline" (2010) di Colin Strause, Greg Strause
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Papà
Pensieri: Tanto appassionante e bello che mi ero dimenticato di averlo visto (a gennaio...). Tanto efficace e ben riuscito da avermi causato più volte sbandate di sonno.
Definirlo trash è un complimento, sia chiaro. E' davvero un bruttissimo film, mamma mia! E poi sti alieni giganti son noiosi, non fanno nulla che non abbiano già fatto altri alieni cinematografici prima di loro. Distruggono e rapiscono, insaccano gli umani nei loro robot-container e poi gli strappano cervello e midollo per reinserirlo nei loro robottini più piccoli. La fiera della banalità. Tutto qui, chiederete voi? No! Perchè, cliché di ogni cliché, della coppia di protagonisti lui, dopo mille sofferenze e atti eroici, da la vita per lei (che è incinta e quindi preziosa per gli alieni) venendo smidollato davanti alla sua bella e innestato in una macchina robotica che, però, risulta ribelle in quanto comandata dalla volontà del ragazzo che vuole salvare ragazza e prole. Eh già, originale.
Attori sconosciuti, tranne Eric Balfour ("Non aprite quella porta", "24") e Donald Faison ("Scrubs"), budget bassissimo (10 milioni) e un incasso duplicato, effetti speciali sorprendentemente degni, una storia sciapa come poche. Non c'è niente di più, niente di meno in questo film. Che, sia chiaro, è assolutamente da perdere.
Consigli: Direi che è una pellicola decisamente evitabile. Ci tengo a ribadirlo.
Parola chiave: Alieni.
Ric

Film 227: "Skyline" (2010) di Colin Strause, Greg Strause
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Papà
Pensieri: Tanto appassionante e bello che mi ero dimenticato di averlo visto (a gennaio...). Tanto efficace e ben riuscito da avermi causato più volte sbandate di sonno.
Definirlo trash è un complimento, sia chiaro. E' davvero un bruttissimo film, mamma mia! E poi sti alieni giganti son noiosi, non fanno nulla che non abbiano già fatto altri alieni cinematografici prima di loro. Distruggono e rapiscono, insaccano gli umani nei loro robot-container e poi gli strappano cervello e midollo per reinserirlo nei loro robottini più piccoli. La fiera della banalità. Tutto qui, chiederete voi? No! Perchè, cliché di ogni cliché, della coppia di protagonisti lui, dopo mille sofferenze e atti eroici, da la vita per lei (che è incinta e quindi preziosa per gli alieni) venendo smidollato davanti alla sua bella e innestato in una macchina robotica che, però, risulta ribelle in quanto comandata dalla volontà del ragazzo che vuole salvare ragazza e prole. Eh già, originale.
Attori sconosciuti, tranne Eric Balfour ("Non aprite quella porta", "24") e Donald Faison ("Scrubs"), budget bassissimo (10 milioni) e un incasso duplicato, effetti speciali sorprendentemente degni, una storia sciapa come poche. Non c'è niente di più, niente di meno in questo film. Che, sia chiaro, è assolutamente da perdere.
Consigli: Direi che è una pellicola decisamente evitabile. Ci tengo a ribadirlo.
Parola chiave: Alieni.
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