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sabato 15 febbraio 2020

Razzie Awards 2020: nomination e vincitori

40th Golden Raspberry Awards

Worst Picture
Cats – Debra Hayward, Tim Bevan, Eric Fellner, Tom Hooper
The Fanatic – Daniel Grodnik, Oscar Generale, Bill Kenwright
The Haunting of Sharon Tate – Lucas Jarach, Daniel Farrands, Eric Brenner
A Madea Family Funeral – Ozzie Areu, Will Areu, Mark E. Swinton
Rambo: Last Blood – Avi Lerner, Kevin King Templeton, Yariv Lerner, Les Weldon

Worst Director
Fred Durst – The Fanatic
James Franco – Zeroville
Adrian Grünberg – Rambo: Last Blood
Tom Hooper – Cats
Neil Marshall – Hellboy

Worst Actor
James Franco – Zeroville as Vikar
David Harbour – Hellboy as Hellboy / Anung Un Rama
Matthew McConaughey – Serenity as Baker Dill
Sylvester Stallone – Rambo: Last Blood as John J. Rambo
John Travolta – The Fanatic and Trading Paint as Moose and Sam Munroe

Worst Actress
Hilary Duff – The Haunting of Sharon Tate as Sharon Tate
Anne Hathaway – The Hustle and Serenity as Josephine Chesterfield and Karen Zariakas
Francesca Hayward – Cats as Victoria
Tyler Perry – A Madea Family Funeral as Mabel "Madea" Simmons
Rebel Wilson – The Hustle as Penny Rust

Worst Supporting Actor
James Corden – Cats as Bustopher Jones
Tyler Perry – A Madea Family Funeral as Joe
Tyler Perry – A Madea Family Funeral as Uncle Heathrow
Seth Rogen – Zeroville as Viking Man
Bruce Willis – Glass as David Dunn / The Overseer

Worst Supporting Actress
Jessica Chastain – Dark Phoenix as Vuk
Cassi Davis – A Madea Family Funeral as Betty Ann "Aunt Bam" Murphy
Judi Dench – Cats as Old Deuteronomy
Fenessa Pineda – Rambo: Last Blood as Gizelle
Rebel Wilson – Cats as Jennyanydots

Worst Screen Combo
Any two half-feline/half-human hairballs – Cats
Jason Derulo & his CGI-neutered "bulge" – Cats
Tyler Perry & Tyler Perry (or Tyler Perry) – A Madea Family Funeral
Sylvester Stallone & his impotent rage – Rambo: Last Blood
John Travolta & any screenplay he accepts

Worst Prequel, Remake, Rip-off or Sequel
Dark Phoenix (20th Century Fox)
Godzilla: King of the Monsters (Warner Bros.)
Hellboy (Lionsgate)
A Madea Family Funeral (Lionsgate)
Rambo: Last Blood (Lionsgate)

Worst Screenplay
Cats – Lee Hall and Tom Hooper; based on the musical by Andrew Lloyd Webber, which was based on Old Possum's Book of Practical Cats by T. S. Eliot
The Haunting of Sharon Tate – Daniel Farrands
Hellboy – Andrew Cosby; based on the Dark Horse Comics character by Mike Mignola
A Madea Family Funeral – Tyler Perry
Rambo: Last Blood – Matthew Cirulnick and Sylvester Stallone; based on the character created by David Morrell

The Razzie Redeemer Award
Jennifer Lopez – Hustlers
Eddie Murphy – Dolemite Is My Name
Keanu Reeves – John Wick: Chapter 3 – Parabellum and Toy Story 4
Adam Sandler – Uncut Gems
Will Smith – Aladdin

Worst Reckless Disregard for Human Life and Public Property
Dragged Across Concrete
The Haunting of Sharon Tate
Hellboy
Joker
Rambo: Last Blood

#HollywoodCiak
Bengi

domenica 31 dicembre 2017

Film 1468 - The Disaster Artist

Tornati al cinema dopo un po' di tempo, non pensavo sarebbe stata Townsville la prima città del viaggio on the road a regalarmi di nuovo il piacere del grande schermo.

Film 1468: "The Disaster Artist" (2017) di James Franco
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Francy
Pensieri: Un film su un disastro annunciato, eppure un bellissimo esempio di pellicola biografica che rende in parte onore al suo strambo protagonista umanizzandolo, esplicitandone la vulnerabilità e regalandone un ritratto sfaccettato che va oltre la facile caricatura che un personaggio come Tommy Wiseau non fatica a suscitare. Più che un film sulla realizzazione dello scult "The Room", una storia sul suo ideatore e sul suo rapporto di amicizia con Greg Sestero.
Sono questi gli elementi che, insieme, compongono "The Disaster Artist" e lo caratterizzano a formare un'immagine d'insieme complessa e tutt'altro che scontata. Il bello di questo prodotto è che, nonostante non risparmi nulla al suo protagonista nonché oggetto d'analisi, ne riesca comunque a fornire al contempo un ritratto plausibile che va ben oltre il bidimensionale del facile cliché legato a un soggetto tanto caratteristico e originale. Da questo punto di vista il merito è tutto di James Franco - in odore di Oscar - capace di un'immedesimazione mimetica e vivissima, fedele a sé stessa scena dopo scena ed eseguita osservando i dettami del metodo Stanislavskij. A dimostrarne la sconcertante bravura anche la scelta finale di titoli di coda che mettono a confronto le scene originali di "The Room" con quelle ricreate per la pellicola: il risultato è pazzesco, quasi ipnotizzante, merito anche di una produzione attenta e particolarmente capace riuscita ad evitare di creare una semplice copia di certi aspetti del materiale originale.
Da un certo punto di vista "The Disaster Artist" è una storia molto triste di solitudine e sogni infranti e nonostante una sorta di happy ending che ci viene svelato alla fine, per tutta la durata della pellicola Tommy è un ragazzo incompreso e, non fosse per Greg, assolutamente solo, la cui granitica capacità di credere in sé stesso e nelle proprie capacità troverà lungo il percorso non pochi motivi per vacillare. E così questo prodotto risulta a tratti comico, a tratti umanamente penoso in quanto capace di descrivere con tanta efficacia il calvario di un uomo alla ricerca della fama, sì, ma più che altro dell'accettazione e approvazione degli altri. Una fragilità che traspare sempre e che rende la performance di Franco ancora più ragguardevole. Insieme a lui anche il fratello Franco jr inusualmente fuori dal contesto commedia sb(r)occata e alla sua prima collaborazione con James: vederli recitare assieme fa a tratti un po' effetto, poi ci si abitua.
Oltre a loro il cast si compone di non poche "comparsate" famose del calibro di Sharon Stone, Melanie Griffith, Bob Odenkirk, Bryan Cranston, Judd Apatow e tanti altri; insomma, Franco è riuscito davvero a fare il botto con questo suo film sotto tutti i punti di vista.
Dunque "The Disaster Artist" è un buon prodotto e uno dei titoli di questa stagione tra i più interessanti ed efficaci nel portare a casa il risultato desiderato in origine, una storia che riesce a bilanciare appieno l'originale materiale di partenza con un racconto che valga la pena di essere raccontato. Funziona dall'inizio alla fine.
Ps. Candidato a 2 Golden Globes per Miglior film e attore protagonista (commedia o musical).
Cast: James Franco, Dave Franco, Seth Rogen, Alison Brie, Ari Graynor, Josh Hutcherson, Jacki Weaver, Zac Efron, Megan Mullally; (camero) Jason Mantzoukas, Sharon Stone, Melanie Griffith, Bob Odenkirk, Bryan Cranston, Judd Apatow, Zach Braff, J. J. Abrams, David DeCoteau, Lizzy Caplan, Kristen Bell, Keegan-Michael Key, Adam Scott, Danny McBride, Dylan Minnette, Kate Upton, Angelyne, Kevin Smith, Ike Barinholtz.
Box Office: $20.6 milioni (ad oggi)
Consigli: Uno dei titoli imperdibili di questa stagione, nonché uno dei favoriti alle premiazioni che contano grazie ad un James Franco camaleontico e maledettamente bravo. Un film interessante e molto umano, un biopic che magicamente riesce a trasformare l'orrore del materiale originale che vuole descrivere ("The Room", 2003) in qualcosa di riuscito, credibile e davvero ben fatto. Vedere (in originale) per credere.
Parola chiave: Premiere.

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Bengi

lunedì 11 dicembre 2017

Golden Globes 2018: nomination e vincitori

E si riparte: la stagione dei premi è di nuovo fra noi grazie ai 75esimi Golden Globes che prendono vita quest'oggi grazie all'annuncio delle candidature (film e tv) svelate nientemeno che da Sharon Stone, Alfre Woodard, Kristen Bell e Garrett Hedlund.
Come ogni anno non mancano le contraddizioni e le mancanze, le stranezze e le stramberie, il tutto per un calderone di pellicole e serie tv che l'HFPA tenta di far sottostare alle ormai obsolete macro categorie drama & musical or comedy, per un risultato troppo spesso dissonante. Ci teniamo, quindi, un horror nella categoria commedia ("Get Out") al pari del drammatico "I, Tonya", entrambi in gara per Miglior film ed altro ancora; ma ci facciamo anche andare bene le due candidature alla seconda stagione di "The Crown" di fatto uscita 2 giorni fa. Completamente rinnovata la categoria Best Performance by an Actress in a Television Series - Musical or Comedy che cestina tutte tranne una le nominate dell'edizione precedente, per poi andare a candidare Alison Brie per quell'insipido di "GLOW". Per la serie bei ricordi, tornati all'appello "Will & Grace" e il suo protagonista e nientemeno che Kyle MacLachlan di "Twin Peaks" che non vedeva una nomination dal 1991 e per la stessa serie. Sul fronte regia di pellicole come al solito ci si è dimenticati delle donne, Greta Gerwig in testa con il suo "Lady Bird" che sta facendo sfacelo tra pubblico e critica (pur candidato in 4 categorie); nella stessa categoria, per l'ennesima volta, non ce l'ha fatta nemmeno Luca Guadagnino... Una sola candidatura per "Baby Driver" (FURTO) grazie alla grandissima performance di Ansel Elgort, niente nemmeno per "Wind River" e "Blade Runner 49" e, ammetto la delusione, "Wonder Woman". Questi ultimi due sicuramente fra Oscars e BAFTA riusciranno a tirare su qualche candidatura tecnica.
Ma bando alle ciance: tra meno di un mese, il 7 gennaio per la precisione, si terrà la cerimonia dei Golden Globes 2018 e sarà presentata per la prima volta da Seth Meyers. E ora... le nomination!

75th Golden Globe Awards
Best Motion Picture – Drama
Call Me By Your Name
Dunkirk
The Post
The Shape of Water
Three Billboards Outside Ebbing, Missouri

Best Motion Picture – Musical or Comedy
The Disaster Artist
Get Out
The Greatest Showman
I, Tonya
Lady Bird

Best Motion Picture – Animated
The Boss Baby
The Breadwinner
Coco
Ferdinand
Loving Vincent

Best Motion Picture – Foreign Language
A Fantastic Woman
First They Killed My Father
In the Fade
Loveless
The Square

Best Performance by an Actress in a Motion Picture – Drama
Jessica Chastain, Molly’s Game
Sally Hawkins, The Shape of Water
Frances McDormand, Three Billboards Outside Ebbing, Missouri
Meryl Streep, The Post
Michelle Williams, All the Money in the World

Best Performance by an Actor in a Motion Picture – Drama
Timothée Chalamet, Call Me by Your Name
Daniel Day-Lewis, Phantom Thread
Tom Hanks, The Post
Gary Oldman, Darkest Hour
Denzel Washington, Roman J. Israel, Esq.

Best Performance by an Actress in a Motion Picture – Musical or Comedy
Judi Dench, Victoria & Abdul
Margot Robbie, I, Tonya
Saoirse Ronan, Lady Bird
Emma Stone, Battle of the Sexes
Helen Mirren, The Leisure Seeker

Best Performance by an Actor in a Motion Picture – Musical or Comedy
Steve Carell, Battle of the Sexes
Ansel Elgort, Baby Driver
James Franco, The Disaster Artist
Hugh Jackman, The Greatest Showman
Daniel Kaluuya, Get Out

Best Performance by an Actress in a Supporting Role in any Motion Picture
Mary J. Blige, Mudbound
Hong Chau, Downsizing
Allison Janney, I, Tonya
Laurie Metcalf, Lady Bird
Octavia Spencer, The Shape of Water

Best Performance by an Actor in a Supporting Role in any Motion Picture
Willem Dafoe, The Florida Project
Armie Hammer, Call Me by Your Name
Richard Jenkins, The Shape of Water
Christopher Plummer, All the Money in the World
Sam Rockwell, Three Billboards Outside Ebbing, Missouri

Best Director – Motion Picture
Guillermo del Toro, The Shape of Water
Martin McDonagh, Three Billboards Outside Ebbing, Missouri
Christopher Nolan, Dunkirk
Ridley Scott, All The Money in the World
Steven Spielberg, The Post

Best Screenplay – Motion Picture
Guillermo del Toro & Vanessa Taylor – The Shape of Water
Greta Gerwig – Lady Bird
Liz Hannah & Josh Singer – The Post
Martin McDonagh – Three Billboards Outside Ebbing, Missouri
Aaron Sorkin – Molly's Game

Best Original Score – Motion Picture
Carter Burwell – Three Billboards Outside Ebbing, Missouri
Alexandre Desplat – The Shape of Water
Jonny Greenwood – Phantom Thread
John Williams – The Post
Hans Zimmer – Dunkirk

Best Original Song – Motion Picture
"Home" – Nick Jonas, Justin Tranter, Nick Monson - Ferdinand
"Mighty River" – Raphael Saadiq, Mary J. Blige - Mudbound
"Remember Me" – Kristen Anderson-Lopez, Robert Lopez - Coco
"The Star" – Mariah Carey, Marc Shaiman - The Star
"This Is Me" – Benj Pasek, Justin Paul - The Greatest Showman

Best Television Series – Drama
The Crown
Game of Thrones
The Handmaid’s Tale
Stranger Things
This is Us

Best Television Series – Musical or Comedy
Blackish
The Marvelous Mrs. Maisel
Master of None
SMILF
Will & Grace

Best Television Limited Series or Motion Picture Made for Television
Big Little Lies
Fargo
Feud: Bette and Joan
The Sinner
Top of the Lake: China Girl

Best Performance by an Actress in a Limited Series or Motion Picture Made for Television
Jessica Biel, The Sinner
Nicole Kidman, Big Little Lies
Jessica Lange, Feud: Bette and Joan
Susan Sarandon, Feud: Bette and Joan
Reese Witherspoon, Big Little Lies

Best Performance by an Actor in a Limited Series or Motion Picture Made for Television
Robert De Niro, The Wizard of Lies
Jude Law, The Young Pope
Kyle MacLachlan, Twin Peaks
Ewan McGregor, Fargo
Geoffrey Rush, Genius

Best Performance by an Actress In A Television Series – Drama
Caitriona Balfe, Outlander
Claire Foy, The Crown
Maggie Gyllenhaal, The Deuce
Katherine Langford, 13 Reasons Why
Elisabeth Moss, The Handmaid’s Tale

Best Performance by an Actor In A Television Series – Drama
Sterling K. Brown, This is Us
Freddie Highmore, The Good Doctor
Bob Odenkirk, Better Call Saul
Liev Schreiber, Ray Donovan
Jason Bateman, Ozark

Best Performance by an Actress in a Television Series – Musical or Comedy
Pamela Adlon, Better Things
Alison Brie, GLOW
Rachel Brosnahan, The Marvelous Mrs. Maisel
Issa Rae, Insecure
Frankie Shaw, SMILF

Best Performance by an Actor in a Television Series – Musical or Comedy
Anthony Anderson, Blackish
Aziz Anari, Master of None
Kevin Bacon, I Love Dick
William H. Macy, Shameless
Eric McCormack, Will & Grace

Best Performance by an Actress in a Supporting Role in a Series, Limited Series or Motion Picture Made for Television
Laura Dern, Big Little Lies
Ann Dowd, The Handmaid’s Tale
Chrissy Metz, This Is Us
Michelle Pfeiffer, The Wizard of Lies
Shailene Woodley, Big Little Lies

Best Performance by an Actor in a Supporting Role in a Series, Limited Series or Motion Picture Made for Television
David Harbour, Stranger Things
Alfred Molina, Feud: Bette and Joan
Christian Slater, Mr. Robot
Alexander Skarsgard, Big Little Lies
David Thewlis, Fargo

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Bengi

mercoledì 30 agosto 2017

Film 1406 - Sausage Party - Vita segreta di una salsiccia

Mi aveva incuriosito fin da subito, per motivi evidenti già anche dalla sola locandina, anche se sinceramente non ero sicuro di essere disposto a pagare un ingresso per vederlo. Così quando Sky go l'ha proposto nel suo catalogo, mi sono deciso a recuperarlo.

Film 1406: "Sausage Party - Vita segreta di una salsiccia" (2016) di Greg Tiernan, Conrad Vernon
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "Sausage Party" è estremamente volgare, tutto giocato su doppisensi sessuali e stereotipi di razza e genere, alla ricerca di una satira tagliente, anche se certamente non per tutti. Politically incorrect, da un certo punto di vista geniale, questo film è un particolarissimo esempio di pellicola d'animazione che tutto fa, tranne puntare sulla propria immagine. I disegni sono brutti, il linguaggio e molte scene precludono la visione del tipo di pubblico da cartoon, per cui è evidente fin da subito che l'interesse di chi ha scritto e prodotto la storia di questo cibo animato sta nel consegnare un titolo irriverente e non convenzionale, capace di far divertire attraverso un linguaggio sbroccato e forti richiami al sesso. Per chi non sbianca di fronte a una comicità estremamente terra terra, sicuramente un curioso esperimento cinematografico (ci sono anche i numeri musicali!) che non mancherà di colpire l'immaginario dello spettatore attraverso la particolarissima creatività che sta dietro il progetto. Ma, ripeto, non è per tutti.
Cast: Seth Rogen, Kristen Wiig, Jonah Hill, Bill Hader, Michael Cera, James Franco, Danny McBride, Craig Robinson, Paul Rudd, Nick Kroll, David Krumholtz, Edward Norton, Salma Hayek.
Box Office: $140.7 milioni
Consigli: Un cartone animato decisamente non per bambini che, pur tuttavia, ripercorre i canoni da film d'animazione mettendoli spesso alla berlina. Così il numero musicale d'apertura è ricolmo di parolacce, la fisionomia dei personaggi ricorda le connotazioni sessuali, ci sarà una decapitazione... Insomma, non esattamente ciò che ci si aspetta da qualcosa generalmente associato ad un pubblico di giovanissimi. Dunque "Sausage Party" è una scelta adulta che va fatta solo se si digerisce una comicità spinta, spesso forte e senza inibizioni, non certamente un intrattenimento adatto a tutte le occasioni.
Parola chiave: Grande oltre.

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Bengi

martedì 18 aprile 2017

Film 1343 - Proprio lui?

Sono un fan delle pellicole sciocche ma divertenti e in questo film speravo di trovare un nuovo titolo da aggiungere alla lista. Mi sa che mi tocca continuare a cercare...

Film 1343: "Proprio lui?" (2016) di John Hamburg
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Banale e sboccato, si può seguire senza neanche guardare lo schermo. E' tutto assolutamente prevedibile e non si fatica a capire dove vuole andare a parare la storia, ovvero ovunque non ci sia dell'originalità.
Mi hanno colpito due cose in particolare: il fatto che usare le parolacce a pioggia - dette anche da ragazzini - possa ancora essere considerato sconvolgentemente divertente e che succeda tutto nel giro di 3-4 giorni. Non sto certo lamentando una mancanza di verosimiglianza, affatto, semplicemente mi sembra che ormai nemmeno le commedie stupide abbiano quello slancio da minimo sindacale per raccontare al proprio pubblico una storia che non preveda lo sconvolgimento dell'equilibrio iniziale e la sua successiva risoluzione nel giro di oltre 24 ore. Insomma, sembra che sia tutto al risparmio, tanto un risultato, anche solo minimo, è garantito (e infatti il box-office è ampiamente in positivo).
Di tutto questo carrozzone, salvo solo la sempreverde Megan Mullally, qui la migliore, il cui personaggio è certamente il meglio riuscito. Lei è davvero mitica, dai tempi di "Will & Grace" e forse in generale un po' sottovalutata e legata giocoforza al ruolo dell'indimenticabile Karen Walker.
In ogni caso un spreco del talento di un cast decisamente ricco di star. Essere volgari non pasta a far divertire. Peccato.
Cast: James Franco, Bryan Cranston, Zoey Deutch, Megan Mullally, Griffin Gluck, Keegan-Michael Key, Cedric the Entertainer, Kaley Cuoco, Zack Pearlman, Andrew Rannells, Adam DeVine, Mary Pat Gleason.
Box Office: $117.8 milioni
Consigli: Francamente una commedia che non è niente di che. Sicuramente non ha una storia che colpisce per inventiva o chissà che da raccontare, anzi, la sceneggiatura di "Proprio lui?" è farcita di cliché, prevedibilità e molto poco da dire di nuovo. Ci sono titoli più divertenti ed originali in giro.
Parola chiave: Water.

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lunedì 18 luglio 2016

Film 1174 - Notte folle a Manhattan

Alla ricerca di un film senza pretese e divertente...

Film 1174: "Notte folle a Manhattan" (2010) di Shawn Levy
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Siamo arrivati a questa scelta in quanto cercavamo qualcosa di divertente, facile, spensierato e veloce. Inoltre poe non lo aveva mai visto, per cui "Notte folle a Manhattan" ci è sembrato il candidato ideale.
A lui è piaciuto, a me ha fatto ridere anche questa volta. Non serve aggiungere molto altro. Simpatico!
Film 111 - Notte folle a Manhattan
Film 338 - Notte folle a Manhattan
Film 711 - Notte folle a Manhattan
Cast: Steve Carell, Tina Fey, Mark Wahlberg, Taraji P. Henson, William Fichtner, Ray Liotta, James Franco, Mila Kunis, Mark Ruffalo, Kristen Wiig, Common, Jimmi Simpson, Bill Burr, Leighton Meester, Gal Gadot, Olivia Munn, will.i.am.
Box Office: $152.3 milioni
Consigli: Sicuramente è un film per tutti e da visione di gruppo. Ci si diverte ed è perfetto per una serata in compagnia senza pretese. Cast ricco.
Parola chiave: Prenotazione.

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Bengi

giovedì 23 aprile 2015

Film 904 - The Interview

Curiosissimo di farmi un'idea riguardo questo film dopo tutto il caso diplomatico che si è venuto a creare, tanto imponente che perfino il Presidente Obama è intervenuto dicendo la sua.

Film 904: "The Interview" (2014) di Evan Goldberg, Seth Rogen
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Tanto rumore per nulla.
Come si sa, questa pellicola è stata prepotentemente oggetto di chiacchiere, speculazioni e, sì, anche di minacce a causa della satira presente nella sua storia. La trama parla infatti direttamente del capo di stato della Corea del Nord Kim Jong-un senza preoccuparsi troppo di farlo apparire un vero e proprio idiota e pallone gonfiato, il che non è stato particolarmente gradito al soggetto in questione, che oltre ad essere un capo di stato è anche un dittatore e non esattamente dei più tranquilli. Sono piovute minacce pesanti - come quelle di far saltare in aria i cinema che avessero proiettato la pellicola -, la Sony Pictures Entertainment è stata vittima di attacchi informatici da parte di hacker coreani (i GOP, Guardians Of Peace) con l'intento di ricattare la compagnia e impedire l'uscita del film, i due protagonisti James Franco e Seth Rogen sono stati costretti a cancellare il tour promozionale, la data d'uscita (il giorno di Natale) è stata cancellata e, infine, il Presidente Obama si è espresso relativamente alla vicenda, criticando la decisione della Sony di bloccare l'uscita nelle sale etichettando l'episodio come un errore: "We cannot have a society in which some dictator in some place can start imposing censorship in the United States. I wish they'd spoken to me first. I would have told them: do not get into the pattern in which you are intimidated." ("Non possiamo vivere in una società in cui un qualunque dittatore di un qualunque luogo possa iniziare ad imporre la censura negli Stati Uniti. Avrei voluto ne avessero parlato con me prima. Avrei detto loro: non lasciatevi intimidire" - traduzione mia).
Il film poi è comunque uscito al cinema e nonostante le poche sale che lo hanno proiettato, l'incasso non è stato così disastroso come sarebbe potuto essere e, considerati i 42-44 milioni di dollari di budget, è riuscito a guadagnarne 40 solo dalle riproduzioni digitali su svariate piattaforme (tra cui anche YouTube), totale a cui va aggiunto l'incasso tradizionale derivato dai cinema. Insomma, poteva andare peggio, molto peggio. Anche considerato che "The Interview" non è niente di che. Anzi, a dirla tutta a me non ha soddisfatto. Un po' perché la cornice nordcoreana non è esattamente delle più felici, un po' perché la satira - che davvero non risparmia nulla alla figura del dittatore interpretato da Randall Park - non fa impazzire. Solitamente sono uno che non si scandalizza per boiate o bambinate, le commedie demenziali (o che ne usano i toni colorati) mi sono sempre piaciute, eppure questa mi ha lasciato con qualche perplessità, probabilmente perché dal duo Franco - Rogen mi aspettavo di più di questa storia, che è proprio elementare. In tutta onestà direi che la Corea del Nord poteva anche starsene tranquilla, questa storia non è certo una feroce denuncia allo spietato regime che mette alla fame una nazione e si gode la bella vita nei palazzi del potere. E anche dove si fa cenno alla questione, l'intento intrattenitivo e goliardico prende sempre il sopravvento, il che pregiudica alquanto l'eventuale interesse alla denuncia.
Quindi, in misura maggiore di quanto mi aspettassi - visto il caso diplomatico che si è venuto a creare -, mi immginavo certamente una storia più aggressiva per quanto riguarda la critica, seppure sempre improntata sui toni della commedia. Tradite le mie aspettative per il solito intrattenimento becero, anche l'idea di scomodare una dittatura diventa una scusa come un'altra, un fondale diverso dagli altri ma pur sempre intercambiabile, nonché una buona scusa per aumentare il chiacchiericcio collaterale da accompagnare alla solita buona dose di marketing e promozione. Insomma, davvero niente di che.
Box Office: $11.3 milioni
Consigli: Probabilmente se tutta la questione delle minacce nordcoreane non si fosse verificata, il film avrebbe racimolato molto meno interesse da parte del pubblico. Non necessariamente in termine di incassi, che probabilmente sarebbero stati buoni, ma certamente l'operazione avrebbe avuto molta meno pubblicità. Ciò detto, "The Interview" è un titolo mediocre, una commedia irriverente e con numerosi momenti comici demenziali che, però, non fa del tutto centro. Buono il cast, agli affiatati James Franco e Seth Rogen si affiancano Randall Park, Lizzy Caplan e Diana Bang (la più efficace di tutto il cast), oltre che un discreto numero di camei di Eminem, Rob Lowe, Bill Maher, Seth Meyers, Joseph Gordon-Levitt, Ben Schwartz e Brian Williams.
Tutto sommato una commedia così così, che può essere vista e dimenticata senza troppi rammarichi.
Parola chiave: "Firework".

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Bengi

lunedì 12 maggio 2014

Film 711 - Notte folle a Manhattan

Un film che rivedo sempre volentierissimo, perfetto per una serata casalinga di relax e divertimento!

Film 711: "Notte folle a Manhattan" (2010) di Shawn Levy
Visto: dal computer di Luigi
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: E' un film sempre carino e divertente, capace di lasciare col sorriso anche lo spettatore che è alla sua terza visione. Merito, certamente, delle coppia di protagonisti Steve Carell e Tina Fey, in grado di strapazzarsi fisicamente e riciclarsi criminali, nonché fuggiaschi per sfuggire da una situazione surreale che li coinvolge, loro malgrado, nella ricerca di una chiavetta USB. Non mancheranno equivoci, sparatorie, inseguimenti e tutto ciò che può venire in mente che sia totalmente fuori dalla routine di coppia.
Oltre al magnifico duo comico - che insieme conta 3 Golden Globes all'attivo - anche una serie di comprimari ormai celebri come Mark Wahlberg, Taraji P. Henson, Kristen Wiig, Mark Ruffalo, Ray Liotta, James Franco e Mila Kunis a disposizione di una storia piacevole e in grado di mantenere le aspettative.
In generale, un prodotto piuttosto riuscito nell'ottica del suo scopo scopo commerciale e, nonostante non tutti avrebbero scommesso su un box office ricchissimo visto la scelta di due star della televisione piuttosto che del cinema, anche dal punto di vista dell'incasso il film è stata una sorpresa positiva.

Film 111 - Notte folle a Manhattan
Film 338 - Notte folle a Manhattan
Film 1174 - Notte folle a Manhattan
Box Office: $152,269,033
Consigli: Piuttosto spietato nel dipingere la routine quotidiana di una coppia sposata della classe media americana, "Date Night" distruggere letteralmente i suoi protagonisti per riplasmarli a coppia di detective-misto-delinquenti catapultandoli in una serie di avventure che scaturisono dal momento in cui la coppia "ruba" la prenotazione al ristorante di una coppia che non si presenta per il tavolo. Ne seguiranno una serie di eventi pazzeschi e, sinceramente, anche piuttosto divertenti che metteranno in luce la bravura e le capacità di Fey e Carell. Spassoso e perfetto per una serata leggera.
Parola chiave: Tripplehorns.

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Bengi

mercoledì 13 novembre 2013

Film 613 - Facciamola finita

Un cast letteralmente stellare e un film che sembra una mage boiata da divertimento assicurato: imperdibile!

Film 613: "Facciamola finita" (2013) di Evan Goldberg, Seth Rogen
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Demenziale, volgare, grottesco e, in fin dei conti, simpatico. Le idee a "This Is the End" non mancano e vanno di pari passo con una comicità che di certo non sarà gradita a tutti. Uno sfottò continuo nei confronti di religione, fama, comunità e su ognuno dei vari protagonisti (cosa divertente: i personaggi della pellicola portano il vero nome di chi li interpreta, quindi di fatto anche se la storia è di finzione, "Facciamola finita" è uno strano esperimento dove la fiction è influenzata in maniera costante e strutturale dalla realtà).
L'insieme di elementi comico-demenziali funziona soprattutto perché gli attori sono capaci e affiatati (amici anche nella vita) e perché, a ben vedere, le situazioni proposte - per quanto volgari - sotto sotto possono nascondere anche un'ironia che colpisce nel segno (per es. come fare per farsi 'recuperare' in Paradiso...).
Il cast messo insieme per l'occasione conta un numero di attori - da noi più o meno famosi - esorbitante con ruoli da protagonisti o cameo: Seth Rogen (scrive, dirige e recita insieme a Evan Goldberg), James Franco, Jonah Hill, Jay Baruchel, Danny McBride, Craig Robinson, Michael Cera, Emma Watson, Rihanna, Christopher Mintz-Plasse, Paul Rudd, Channing Tatum, Mindy Kaling, Christopher Mintz-Plasse, Aziz Ansari, Kevin Hart, Jason Segel e, dulcis in fundo, i Backstreet Boys!
Colonna sonora niente male, idea generale riuscita e realizzazione simpatica con un lavoro di effetti speciali che non ci si aspetterebbe. Bisogna non avere troppi problemi con linguaggio privo di freni e situazioni al limite dell'assurdo.
Ps. Un incasso mondiale di $124,452,659 per una spesa di produzione di 32 milioni di dollari.
Pps. Il film si basa sul cortometraggio "Jay and Seth vs. The Apocalypse" (2007).
Consigli: Carino e anche divertente. Sorprende perché non ci si aspetterebbe una trama così elaborata (passatemi il termine) per un operazione come questa che o per gli interpreti o per i temi, si accosta molto ad altri prodotti commerciali come "Suxbad: Tre menti sopra il pelo", "Zack & Miri - Amore a... primo sesso", "Strafumati".
Parola chiave: Satana.

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Bengi

lunedì 13 maggio 2013

Film 545 - Marina Abramović: The Artist Is Present

25 aprile a Modena: prima si è girato un video (bellissimo!) per Crem's Blog, poi si è optato per un excursus sulla performing art.


Film 545: "Marina Abramović: The Artist Is Present" (2012) di Matthew Akers, Jeff Dupre
Visto: dalla tv di Marco
Lingua: inglese
Compagnia: Marco
Pensieri: "The Artist Is Present" è un interessante lavoro che si concentra sull'ideazione, produzione e realizzazione della retrospettiva su Marina Abramović al MOMA di New York. Passando per i suoi vecchi lavori a inizio carriera fino a giungere all'ultima performance dell'artista serba, il documentario spiega il pensiero della Abramović portandone il messaggio al pubblico e rende accessibile un dietro le quinte a cui, altrimenti, sarebbe impossibile prendere parte.
Al di là della curiosità naturale che possa spingere a seguire un qualunque documentario, devo dire che era mio personale interesse approfondire sul lavoro dell'artista. Artista che, come dice il titolo, in questo caso è presente. Lo è perchè, fisicamente, troveremo Marina seduta di fronte ad una vastissima platea, immobile nel corpo, ma capace di smuovere il suo pubblico grazie ad un semplice sguardo. Uno alla volta, tutti posso prendere parte al suo mastodontico progetto (3 mesi no stop al MOMA seduta immobile durante tutto l'orario di apertura del museo, fissa a guardare sconosciuti negli occhi) che, per essere portato a termine, richiederà alla sua ideatrice non pochi sforzi. Ma presente anche perchè Marina è ancora una volta artista e opera che ricerca nuovi modi per interagire con il suo pubblico e, più in generale, con le persone.
Chiunque possa provare anche solo un vago interesse per questo documentario a mio avviso non rimarrà deluso dalla visione. Non perchè sia capolavoro assoluto, ma perchè piuttosto è un prodotto in grado di sviluppare a più livelli campi di interesse, approfondendo in maniera esaustiva micro e macro argomenti legati all'arte, alla Abramović, alla performing art e alla nascita e contestualizzazione storica di quest'ultima. Che lo si guardi perchè più interessati ad un aspetto piuttosto che un altro non importa, nell'insieme i vari componenti di "Marina Abramović: The Artist Is Present" riescono ad agglomerarsi in maniera funzionale alla narrazione, raccontando in maniera interessante che cosa ci sia stato di fatto dietro a "The Artist is Present".
Credo che certamente un merito che si possa riconoscere a questa pellicola sia quello di aver raccontato Marina Abramović come persona, prima ancora di parlarne come artista. Raccontarne la storia, gli amori, le esperienze di vita e darle la possibilità di esporre il suo punto di vista a mio avviso aiutano a poter farsi un'idea più concreta e matura su una figura certamente controversa dei nostri tempi. Che il suo lavoro possa piacere o meno, credo che lo sforzo di seguire questi 106 minuti di documentario valga la pena di essere affrontato quantomeno per potersi staccare dall'immagine un po' cool e glam che la figura della Abramović ha assunto ultimamente, tra apparizioni in tv show ("Sex and the City") e a braccetto di alcune star (Tilda Swinton, Robert Redford, James Franco).
Interessante l'argomento e tecnicamente ben realizzato. Sono rimasto, però, con una sola - stupida - domanda: perchè Marina è ricorsa alla chirurgia estetica?
Consigli: E' un bel documentario che parla di arte e di una delle sue figure chiavi del nostro tempo. E' inevitabilmente interessante e affascinante e apre una finestra su un mondo che probabilmente non è familiare a tutti. Che possa piacere o meno, rimane un argomento su cui farsi quantomeno un'opinione propria
L'artista è presente. E il pubblico?
Parola chiave: Sguardo..

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Bengi

giovedì 28 marzo 2013

Film 522 - Il grande e potente Oz 3D

"Almost Home" di Mariah Carey mi è entrata in testa da qualche settimana a questa parte. In più il film era sicuramente il più atteso di questo mese. Il 3D me lo sarei risparmiato come al solito, ma non c'erano altre possibilità...


Film 522: "Il grande e potente Oz" (2013) di Sam Raimi
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Ale, Leo, Leoo
Pensieri: L'ultimo film di Sam Raimi è una favola, non importa quanto "dark" abbia provato a renderla.
Per quanto sia effettivamente godibile tutto l'insieme, la prima cosa che, appunto, mi ha colpito è con quanta leggerezza sia raccontata questa storia, più paragonabile ad un racconto per bambini che ad una favola per adulti. L'intreccio narrativo è, tra l'altro, tirato un po' inutilmente per le lunghe. Alcuni momenti sarebbero potuti essere sforbiciati o velocizzati così da evitare un nonsense di 130minuti di pellicola che, detto tra noi, potevano essere anche 90" e filava tutto liscio uguale.
Dal punto di vista estetico, invece, "Oz the Great and Powerful" è molto molto simile all'"Alice in Wonderland" di Burton, anche se con colori addirittura più sgargianti. Il finto in evidenza mi urta, anche se mi rendo conto che più finto del mondo di Oz c'è poco e, quindi, si sia giocato sull'esasperazione di questo aspetto. Non mi piace, ma lo capisco.
Il cast, invece, è delle grandi occasioni è l'ho gradito. Amo Rachel Weisz e Michelle Williams e anche qui ho apprezzato la la loro presenza. Il ruolo di nessuno dei 4 protagonisti (gli altri sono James Franco e Mila Kunis), chiaramente, richiede una particolare attitudine recitativa, però il magnetismo che il quartetto è riuscito a rendere sullo schermo è un valore aggiunto a questa pellicola multimilionaria. Sono cool e patinati quanto lo è il film stesso e la cosa funziona.
Presi in considerazione questi macroaspetti, insomma, posso dire che "Il grande e potente Oz" mi è piaciuto nell'ottica dei limiti che lo contraddistinguono. Non mi aspettavo una trama complessa ed elaborata, né una ricerca realistica o un lavoro di caratterizzazione dei personaggi che superasse il minimo sindacale della bidimensionalità. In questo senso e, appunto, al di fuori di ogni aspettativa che non sia puramente estetica, Oz funziona e intrattiene a dovere il suo pubblico.
Ps. Ad oggi la pellicola, costata 215 milioni di dollari, ne ha incassati $360,847,930 in tutto il mondo. Un sequel è già stato previsto.
Consigli: La storia che precede il famosissimo classico "Il mago di Oz" raccontata senza che la Disney ne detenesse i diritti. I riferimenti si capiscono bene lo stesso (anche per me che non avevo visto l'originale del 1939 è stato piuttosto facile riconoscere alcune figure chiave), la parte iniziale in bianco e nero non in 16:9 è una furbata che incuriosisce gli spettatori fino all'arrivo nel coloratissimo 'pianeta Oz' che rende bene il contrasto tra due mondi così differenti e di fatto segna l'inzio del cambiamento nel protagonista Oz/Franco.
Carino e spensierato, favoletta per tutti senza pretese e spegni-cervello. Niente di più, ma preso ciò come assunto, "Il grande e potente Oz" è piuttosto godibile. Il 3D, come al solito, non serve a niente.
Parola chiave: Theodora.

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Ric

mercoledì 2 gennaio 2013

Film 495 - Urlo

Una pellicola che volevo recuperare da molto tempo, ma che non avevo mai avuto l'occasione di vedere. Ci volevano il momento giusto e, soprattutto, la compagnia giusta.


Film 495: "Urlo" (2010) di Rob Epstein, Jeffrey Friedman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Leoo
Pensieri: Un film su Allen Ginsberg l'avevo già visto di recente ("On the Road"), ma non avevo ancora collegato il nome al personaggio e, quindi, a questo film. Tralasciando l'esperienza della pellicola con la Stewart e Hedlund, "Howl" dei registi Epstein e Friedman è davvero uno strano esperimento di cinema, nonché un'inaspettata e non convenzionale esperienza.
Innanzitutto il connubio di immagini in bianco e nero, a colori e in aggiunta momenti di narrazione animata (cartoon) molto suggestiva, creano un insolito mix che all'inizio confonde un po', poi prende la sua forma nella cornice dell'opera.
In effetti trasporre un poema (molti passaggi vengono letti) sullo schermo non era un'impresa facile; mixarlo con momenti di vita dell'autore e aggiungerci perfino il processo americano all'editore del libro, Lawrence Ferlinghetti, ancora meno. Eppure, a mio avviso, la sfida è vinta.
Le ipnotiche, caotiche ed erotiche immagini disegnate accompagnano la lettura di un'opera complessa e particolare rendendo il messaggio più accessibile e addolcendo quello che a volte è un linguaggio molto scurrile. Non è un prodotto per tutti, me ne rendo conto, però è certamente apprezzabile lo sforzo di rapportarsi a "Urlo" cercando di esprimere e riportare in immagini le emozioni che la lettura del poema trasmette. Diciamo che, in fin dei conti, è premiabile anche solo per la fantasia dei suoi autori.
Inutile dire, poi, che mi sono molto interessato alla parte del processo, che racconta in maniera molto chiara la disavventura giudiziaria (finita positivamente) di quel Ferlinghetti che decise, nel 1956, di pubblicare Ginsberg. Scelta coraggiosa (oltre che lungimirante).
Per quanto riguarda, invece, l'interpretazione di James Franco posso solo dire che l'ho apprezzata. Non avendo presente Allen Ginsberg (a livello di modo di parlare, espressioni o caratteristiche peculiari espressamente sue) e, soprattutto, avendo guardato il film in italiano, posso solamente limitarmi a dire che Franco mi è sembrato capace di reggere un ruolo difficile e per niente scontato.
La storia d'amore tra lo scrittore e Peter Orlovsky è tenera; la necessità di sperimentare le esperienze della vita segue un principio che secondo me ha senso; che si possa utilizzare un linguaggio volgare anche in un contesto letterario - anche se chiaramente oggi è un tipo di critica che non ha più valore - mi sembra un diritto rivendicabile dall'autore, che lascerà al lettore la possibilità di scegliere se il risultato finale gli piacerà o meno; che nella vita si possa anche non capire una cosa, ma che non per questo la conseguenza necessaria sia che quella cosa è brutta o sbagliata, mi pare (utopicamente) imprescindibile. Tutti questi elementi sommati direi che hanno concorso alla strutturazione in me di un giudizio positivo riguardo a questo "Urlo" cinematografico che più che sperimentale (come ha fatto la maggior parte della critica) definirei coraggioso.
Un film che affonda profondamente nel testo che vuole analizzare e ne esalta - spesso molto efficacemente - temi e poetiche, sottolineando in maniera forte la necessità di essere ed esprimere sé stessi, un diritto che non può essere messo sotto censura.
Consigli: Bisogna prepararsi ad un'altalena di emozioni, a una carrellata visiva di immagini potenti ed evocative, ad un testo letterario difficile e intenso, ad un prodotto filmico che sconfina in diversi generi e modi di fare cinema. Per chi ama la poesia, Ginsberg, la libertà di espressione (di sé) e biopic è certamente un titolo che non può essere perso.
Parola chiave: Beat generation.

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Ric

giovedì 1 dicembre 2011

Film 338 - Notte folle a Manhattan

Tra la spesa di un post giornata lavorativa, anche il dvd di una commedia che avevo visto l'ultima volta sul grande schermo della city di Londra...


Film 338: "Notte folle a Manhattan" (2010) di Shawn Levy
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Era il caso di recuperare qualche battuta persa a causa della lingua inglese. Così attrezzato di dvd originale, non ho saputo resistere al richiamo di questo "Date Night" con la mia adorata Tina Fey come protagonista. E, devo dirlo, il film mi è piaciuto anche se doppiato con voci oscene.
Divertente soprattutto grazie ai due protagonisti (lui è lo Steve Carell di "Crazy, Stupid, Love.") e ad una serie di comprimari di primo livello (Mark Wahlberg ha la parte da spalla migliore), rivedendolo ho notato che alla pellicola hanno partecipato un sacco di attori che fino ad un anno fa non avevo idea di chi fossero. Alcuni esempi sono Leighton Meester ("Gossip Girl", "Monte Carlo") Kristen Wiig ("Le amiche della sposa") e Mila Kunis ("Il cigno nero", "Amici di letto"). Tra i già famosi, invece, troviamo James Franco, Taraji P. Henson, Mark Ruffalo.
Carino, divertente, spassoso (la gag di taxi e macchina incastrati mi ha fatto ridere anche questa volta!) e non volgare, è adatto ad una serata che necessita di trascorrere nel più piacevole dei modi. Promossissimo.
Ps. $152,269,033 di incasso nel mondo.
Film 111 - Notte folle a Manhattan
Film 711 - Notte folle a Manhattan
Film 1174 - Notte folle a Manhattan
Consigli: Se lo scopo è divertirsi senza pensieri questa non può che essere la pellicola ideale per raggiungere lo scopo. I due protagonisti sono da ammirare specialmente per la loro capacità (innata?) di riuscire a recitare anche solo con le espressioni del viso e già solo per questo valgono il valore del film.
Parola chiave: Tripplehorns.

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Ric

martedì 8 novembre 2011

Film 325 - L'alba del pianeta delle scimmie

Per una domenica pomeriggio casalinga niente di meglio che un film leggero e scacciapensieri.


Film 325: "L'alba del pianeta delle scimmie" (2011) di Rupert Wyatt
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea Puffo
Pensieri: Avevo visto il precedente remake di Burton (che avevo trovato personalmente osceno) perdendo sinceramente ogni attrattiva verso la saga. Inutile dire che non si può giudicare un titolo solamente dalla riedizione commerciale che ne è stata fatta, ma comunque, vuoi perché non amo le scimmie, vuoi perché Burton mi ha guastato la festa, questo è un genere filmico che ha veramente poco appeal su di me.
Questa ennesima riedizione – qui venduta per prequel, ma è ambientato ai giorni nostri – ha però il grande pregio degli effetti speciali e di un cast (per me) di richiamo. Dopo la stramberia Oscar, James Franco è diventato una specie protetta da osservare il più possibile, caso dopo caso, per comprendere da dove potesse nascere una performance tanto sfocata quanto sballata. Ho sempre avuto un debole per lui, ha interpretato ruoli diversi e, in più, è notoriamente a suo agio nei blockbuster (“Spider-Man” 1, 2 e 3), quindi solo il fatto che lui fosse il protagonista – rimpiazzo dell’ultimo minuto di Tobey "Spider-Man" Maguire - mi ha convinto a dare una chance a questo “Rise of the Planet of the Apes”.
Spalle nella pellicola troviamo la bellissima Freida Pinto (“The Millionaire”, “Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni”, "Miral"), qui al suo esordio in un film ad alto consumo di pubblico. Non dice quasi una parola, ma a) per la sua carriera questa rimane una vetrina importante b) rimane comunque impressa nella mente dello spettatore.
Poi ancora troviamo John Lithgow (“Voglia di tenerezza”, “I Love Shopping”, “Dexter”), uno di quegli attori di cui hai sempre presente il viso, ma non sai mai associarlo ad un nome; Tom Felton direttamente dalla saga potteriana: insieme ad Emma Watson scommetto saranno i due unici superstiti da tenere d’occhio; Andy Serkis che, dal Gollum de “Il signore degli anelli” in poi, si impone sempre più come l’attore ‘invisibile’ che permette le ‘interpretazioni’ di King Kong, il Capitano Haddock ("Le avventure di Tintin: Il segreto dell'unicorno") o il Caesar di questo film.
Niente di particolare mi ha colpito di questa pellicola se non forse i set. Tra sequoie e il Golden Gate Bridge, l’aria che si respira è decisamente… fresca! Nonostante la gabbia sia la costante dei due terzi della pellicola, ammetto che l’immagine mentale che associo al film è quella finale (e decisamente rivoluzionaria) tra ponti e natura selvaggia.
“L’alba del pianeta delle scimmie”, che dovrebbe sia ricollegarsi al classico originale che far riflettere sul rapporto uomo e diverso (o uomo diverso) non è in toto efficace alla causa, forse perché troppo focalizzato sull’idea rivoluzionaria lasciando al singolo il compito di trovare tra le righe una tematica importante – che qui dovrebbe essere fondamentale – quale quella della diversità e del rispetto per chi non è noi. La tag line stessa fa capire quale sia veramente la direzione della pellicola “Evolution becomes revolution”. Di certo più funzionale ad un prodotto che gioca tra effetti speciali ed azione.
Tutto sommato godibile, ma si poteva far meglio. Ma sia chiaro: “L’alba del pianeta delle scimmie” batte nettamente “Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie”.
Film 325 - L'alba del pianeta delle scimmie
Film 764 - Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie
Film 2346 - Kingdom of the Planet of the Apes
Consigli: Essendo prequel può essere visto tranquillamente anche dai non esperti della saga. E' un blockbuster con molti effetti speciali e grandi incassi ($175,888,652 solo in America), non si può pretendere che abbia anche un'anima.
Parola chiave: Alzheimer.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 1 marzo 2011

Oscar 2011: i vincitori


Anche questo 2011 ha avuto la sua cerimonia degli Oscar. Anche quest'anno ho azzeccato più della metà dei vincitori (13 e 1/2 su 24 categorie totali). Anche quest'anno ho seguito l'evento in diretta fino all'alba del 28 febbraio. Ma, a differenza degli altri anni, questa 83esima edizione ha fatto un po' pena. Da un lato la conduzione ha fallito su molti fronti, dall'altro i vincitori non hanno aggiunto nulla di che a quanto già sentito finora.
Ma andiamo con calma. Parliamo innanzitutto dei presentatori. Anne Hathaway, bellissima, è stata la vera protagonista tra i due 'host'. James Franco, al contrario, sembrava assente, quasi lì per caso. Male, di base, che non ci sia stato un vero discorso introduttivo come ogni anno, un pezzo comico-irriverente che scuota subito il pubblico. Niente risate iniziali, solo molti sorrisi (della Hathaway) e il costante sguardo perso nel vuoto di Franco. Domanda: ma dov'è che guardava sempre? Lette le sue battute (davvero molto poche), sguardo alto alla sua destra e via, perso nei suoi meandri. Non ho mai visto un conduttore meno adatto e più in prestito di lui. Almeno Anne ha cantato (bene) e sempre cercato di smuovere un po' la situazione.
Situazione che, a dire il vero, è stata piuttosto piatta. Un susseguirsi di attoroni a presentare i premi (la più bella in assoluto era Cate Blanchett) - non tutti in grado di leggere le proprie battute (Jennifer Hudson in primis) - e una moltitudine di vincitori bistrattati dalla musica di sottofondo a tagliare violentemente i loro ringraziamenti (noiosi) a persone citate in liste chilometriche (il più resistente è stato Aaron Sorkin, sfumato dalla musica, tenace nel suo lunghissimo ringraziamento imparato a memoria).
Sostanzialmente una cerimonia poco innovativa e poco autocelebrativa con idee e sketch riciclati dagli anni precedenti (sembra tradizione ormai che si apra lo show con il/i presentatore/i inseriti grazie agli effetti speciali nei film che sono in lizza). Peccato, insomma, che non si sia fatto di meglio. Pensavo che il fondo si fosse toccato l'anno scorso con la conduzione Martin-Baldwin, ma evidentemente ero in errore. Niente di paragonabile al bellissimo numero iniziale di Hugh Jackman di due anni fa [video], quando il presentatore ha saputo calcare il palco da vera star di cinema e teatro quale è.
I poveri Franco e Hathaway non hanno saputo aggiungere nulla di personale alla conduzione, forse intimiditi da un pubblico di oltre un miliardo di persone in tutto il mondo, forse schiacciati dalla pressione di dover a tutti i costi risultare freschi, giovani e innovativi come l'Academy li aveva a forza presentati in questi mesi. Il risultato finale, comunque, ha visto un calo degli ascolti piuttosto netto e una perdita in percentuale perfino nel target giovanile che i due attori avrebbero dovuto attirare per risollevare le sorti di uno spettacolo che, ormai, piace soprattutto ai veri appassionati (come me).
Per concentrarsi, invece, su cerimonia e vincitori, direi che ci sono numerose considerazioni da fare:
a) nessuna sorpresa per quanto riguarda le categorie attoriali. Ha vinto chi ci si aspettava vincesse e, a dire il vero, meritavano tutti il riconoscimento ricevuto (forse avrei preferito la Bonham Carter alla Leo, ma è questione anche di simpatia. La Leo è una grezza, non a caso ha sparato una parolaccia in diretta, e dubito che in futuro l'Oscar l'aiuterà ad accrescere la propria popolarità). Tra l'altro vincono Firth, Portman e Leo, tutti alla loro seconda nomination;
b) Christian Bale ha ringraziato cani e porci, ma, giunto il momento di ringraziare sua moglie non si è ricordato il nome, glissando con un 'thank you my love' piuttosto imbarazzante;
c) "Il Grinta" ha fatto la fine del "Tra le nuvole" dell'anno scorso: tante nomination (10 il primo, 6 il secondo) e nessun premio vinto;
d) ai classici Disney di una volta si sono ormai sostituiti i film Pixar che, oltre a vincere inesorabilmente ogni Oscar per il film d'animazione, portano a casa anche i premi per le colonne sonore o la miglior canzone. "Up" l'anno scorso, "Toy story 3 - La grande fuga" quest'anno;
e) la lunghissima e fortunatissima saga di Harry Potter anche quest'anno non porta a casa nessun premio (su 2 nomination) e, dal primo capitolo, conserva le sue 9 nomination intatte senza mai aver ricevuto un riconoscimento dall'Academy;
f) Aaron Sorkin durante il suo discorso di ringraziamento ha 'dimenticato' di accennare al fatto che Natalie Portman lo abbia aiutato durante la stesura della sceneggiatura di "The Social Network" suggerendogli aneddoti relativi alla creazione di Facebook, avvenuta proprio nel periodo in cui l'attrice frequentava la Harvard University insieme a Mark Zuckerberg;
g) pare che, durante la loro presentazione della categoria Miglior Sceneggiatura, Javier Bardem e Josh Brolin si siano scambiati un bacio sulle labbra. Il pubblico televisivo, però, non ha assistito alla scena in quanto censurata in diretta (è ormai qualche anno che i maggiori eventi televisivi americani vengono mandati in onda con qualche secondo di differita per evitare altri scandali dopo il fuori-tetta della coppia Janet Jackson-Justin Timberlake al 'Super Bowl' di qualche edizione fa. Di fatto, però, la regia degli Oscar ha ritenuto accettabile il 'fuck' della Leo, ma non un bacio tra due uomini tra l'altro dichiaratamente etero);
h) Tom Hooper, Oscar alla regia per "Il discorso del re", pellicola incentrata sulla vita di Re Giorgio VI, aveva già vinto un Emmy per la regia del film tv "Elizabeth I", basato sulla vita di un altro monarca inglese, la regina Elisabetta I;
i) "Il discorso del re" e "Inception" si spartiscono la scena di questa 83esima edizione. Con 4 Oscar a testa, sono, rispettivamente, il vincitore delle categorie più importnati uno e di quelle considerate 'tecniche' l'altro. A seguire: 3 premi a "The Social Network", 2 a "Alice in Wonderland" e "Toy story 3 - La grande fuga", 1 a "Wolfman" e "Il cigno nero".
Ora mi sembra il caso di lasciare spazio alla lista di vincitori. Ho deciso, quest'anno, di trascrivere solamente chi ha vinto eliminando dalla lista gli altri candidati. Lascio riportati, però, i simboli riguardo alla mia personale scommessa del 'chi vincerà' annuale. Ovviamente, nel caso avessi puntato su candidati che non hanno poi effettivamente vinto, non ci sarà alcun simbolo. Vi lascio con la legenda e, di seguito, la lista dei vincitori.
* (vincerà) = 1 punto;
§ (vorrei vincesse) = 1/2 punto;
*§ = 1 punto.

83rd Annual Academy Awards

Best Motion Picture of the Year
Il discorso del re (2010): Iain Canning, Emile Sherman, Gareth Unwin
Best Performance by an Actor in a Leading Role
*§ Colin Firth for Il discorso del re (2010)

Best Performance by an Actress in a Leading Role
*§ Natalie Portman for Il cigno nero (2010)

Best Performance by an Actor in a Supporting Role
*§ Christian Bale for The Fighter (2010)

Best Performance by an Actress in a Supporting Role
* Melissa Leo for The Fighter (2010)

Best Achievement in Directing
Tom Hooper for Il discorso del re (2010)

Best Writing, Screenplay Written Directly for the Screen
Il discorso del re (2010): David Seidler

Best Writing, Screenplay Based on Material Previously Produced or Published
* The Social Network(2010): Aaron Sorkin

Best Animated Feature Film of the Year
* Toy story 3 - La grande fuga (2010): Lee Unkrich

Best Foreign Language Film of the Year
* In un mondo migliore (2010): Susanne Bier (Denmark)

Best Achievement in Cinematography
Inception (2010): Wally Pfister

Best Achievement in Editing
The Social Network (2010): Kirk Baxter, Angus Wall

Best Achievement in Art Direction
* Alice in Wonderland (2010): Robert Stromberg, Karen O'Hara

Best Achievement in Costume Design
* Alice in Wonderland (2010): Colleen Atwood

Best Achievement in Makeup
* Wolfman (2010): Rick Baker, Dave Elsey

Best Achievement in Music Written for Motion Pictures, Original Score
* The Social Network (2010): Trent Reznor, Atticus Ross

Best Achievement in Music Written for Motion Pictures, Original Song
Toy story 3 - La grande fuga (2010): Randy Newman("We Belong Together")

Best Achievement in Sound Mixing
§ Inception (2010): Lora Hirschberg, Gary Rizzo, Ed Novick

Best Achievement in Sound Editing
* Inception (2010): Richard King

Best Achievement in Visual Effects
* Inception (2010): Chris Corbould, Andrew Lockley, Pete Bebb, Paul J. Franklin

Best Documentary, Features
Inside Job (2010): Charles Ferguson, Audrey Marrs

Best Documentary, Short Subjects
Strangers No More (2010): Karen Goodman, Kirk Simon

Best Short Film, Animated
The Lost Thing (2010): Shaun Tan, Andrew Ruhemann

Best Short Film, Live Action
God of Love (2010): Luke Matheny


Termino lasciando anche il link ai Razzie della stagione 2010. Sono stati decretati, infatti, il 26 febbraio i 'vincitori' del peggio che abbiamo visto l'anno scorso al cinema. I due titoli 'trionfatori' sono "L'ultimo dominatore dell'aria" (peggior film, regia, sceneggiatura) e "Sex and the City 2" (peggiori attrici, sequel).

Ric

giovedì 16 dicembre 2010

Golden Globes 2011: le nomination


Quest'anno, è vero, mi sono un po' distratto. Tranquillo nella mia realtà quotidiana, non sapevo che martedì sarebbero stati annunciati i candidati ai Golden Globes (GG) 2011, cosa che, lo ammetto, mi ha decisamente rallegrato la giornata!
Essendo un gran fanatico di questo tipo di eventi, non potevo immaginare che il mio pomeridiano martedì lavorativo avrebbe ricevuto la 'scossa' delle nomination in diretta!
Alcuni miei pronostici sono stati decisamente confermati, qualche sorpresa c'è stata e qualche 'veterano' che non molla non è stato dimenticato. Ma andiamo per ordine...
La sessantottesima edizione dei 'globi d'oro' - se vogliamo italianizzare - innanzitutto regala all'Italia una nomination decisamente insperata dopo i numerosi fallimenti degli ultimi anni (1999: Benigni, "La vita è bella", ricordate? Bene, è l'ultima volta che il nostro Paese ha vinto qualcosa a livello internazionale) con film come "Gomorra", "Il divo" e "La bestia nel cuore" (ci sarebbe anche una nomination per la miglior canzone originale ai GG 2005 per il cinepanettone "Christmas in Love" di Neri Parenti, ma la cosa fa un po' ridere a dirsi...). Gli altri contendenti al titolo di miglior film straniero sono Russia, Danimarca, Francia e Spagna/Messico. Vedremo chi la spunterà
Tra le molte sorprese, le più eclatanti sono certamente:
- la nomination per Emma Stone [foto] come miglior protagonista (commedia o musical) per il film "Easy A";
- le ritrovate Halle Berry e Nicole Kidman (che non vedevano una nomination rispettivamente dal 2006 e 2005);
- le nomination di coppia (qualcuna non solo sullo schermo) di Ryan Gosling e Michelle Williams per "Blue Valentine" e di Jake Gyllenhaal e Anne Hathaway per "Amore e altre droghe" (curiosamente i due furono entrambi snobbati dalle nomination del 2006 per le loro interpretazioni in "I segreti di Brokeback Mountain" - film dove recitava la stessa Williams - anche se Gyllenhaal ricevette poi la nomination all'Oscar come attore non protagonista); - i 5 registi candidati che, a parte David Fincher due anni fa, non hanno mai ricevuto una nomination alla regia ai GG e quindi sono quelli che potremmo definire portatori di 'aria fresca'; - la quantità di attori famosi, e magari con già una candidatura all'Oscar(#), che hanno ricevuto la loro prima nomination quest'anno: il già citato Jake Gyllenhaal(#), Christian Bale, Jeremy Renner(#), Melissa Leo(#), Mila Kunis [foto], Jesse Eisenberg, Andrew Garfield. Per quanto riguarda le categorie legate al mondo della tv, i 'nuovi arrivati' più o meno famosi sono: Jennifer Love Hewitt, Romola Garai, Julia Stiles, Idris Elba, Jim Parsons (con già un Emmy vinto quest'anno), Eric Stonestreet (anche lui un Emmy vinto sempre nel 2010) Elisabeth Moss, Piper Perabo, Scott Caan, Chris Colfer, Sofía Vergara; - le pochissime categorie per cui "Inception" è stato candidato e le (forse) troppe per cui lo è stato "The Social Network"; - le cinque nomination per il miglior film d'animazione che avevo pronosticato in maniera esatta; - l'ottima scelta delle colonne sonore candidate (ma non posso parlare per il film "127 Hours" che ancora non ho visto, anche se l'autore è A.R. Rahman, vincitore di 2 Oscar per "The Millionaire").
Infine, come l'anno scorso, ne approfitto per pronunciarmi riguardo a chi secondo me vincerà (*) e chi, invece, vorrei veder trionfare (§), attribuendo il seguente punteggio:
* = 1 punto;
§ = 1/2 punto;
*§ = 1 punto.
Una volta svelati i vincitori, durante la cerimonia del 16 gennaio, provvederò ad effettuare il calcolo. Ovviamente chiunque volesse mandarmi o scrivere nei commenti la sua lista personale, sarà più che ben accetto! Una sfida è bella se si gioca in tanti! Siate numerosi!!!
Ps. Ricordo che, come per gli Oscar, anche i GG premiano i film della stagione passata rispetto all'anno della cerimonia. L'edizione 2011, dunque, premia i film del 2010.
* Vincerà § Vorrei vincesse
68th Annual Golden Globe Awards

Best Motion Picture - Drama
Nominees:
Black Swan (2010)
The Fighter (2010)
§ Inception (2010)
The King's Speech (2010)
* The Social Network (2010)

Best Motion Picture - Musical or Comedy
Nominees:
Alice in Wonderland (2010)
§ Burlesque (2010/I)
* The Kids Are All Right (2010)
Red (2010/I)
The Tourist (2010)

Best Performance by an Actor in a Motion Picture - Drama
Nominees:
Jesse Eisenberg for The Social Network (2010)
* Colin Firth for The King's Speech (2010)
James Franco for 127 Hours (2010)
§ Ryan Gosling for Blue Valentine (2010)
Mark Wahlberg for The Fighter (2010)

Best Performance by an Actress in a Motion Picture - Drama
Nominees:
Halle Berry for Frankie and Alice (2010)
Nicole Kidman for Rabbit Hole (2010)
Jennifer Lawrence for Winter's Bone (2010)
* Natalie Portman for Black Swan (2010) [foto]
§ Michelle Williams for Blue Valentine (2010)

Best Performance by an Actor in a Motion Picture - Musical or Comedy
Nominees:
Johnny Depp for The Tourist (2010)
* Johnny Depp for Alice in Wonderland (2010)
Paul Giamatti for Barney's Version (2010)
§ Jake Gyllenhaal for Amore e altre droghe (2010)
Kevin Spacey for Casino Jack (2010)

Best Performance by an Actress in a Motion Picture - Musical or Comedy
Nominees:
* Annette Bening for The Kids Are All Right (2010)
Anne Hathaway for Amore e altre droghe (2010)
Angelina Jolie for The Tourist (2010)
Julianne Moore for The Kids Are All Right (2010)
§ Emma Stone for Easy Girl (2010)

Best Performance by an Actor in a Supporting Role in a Motion Picture
Nominees:
§ Christian Bale for The Fighter (2010) [foto]
Michael Douglas for Wall Street: il denaro non dorme mai (2010)
Andrew Garfield for The Social Network (2010)
Jeremy Renner for The Town (2010)
* Geoffrey Rush for The King's Speech (2010)

Best Performance by an Actress in a Supporting Role in a Motion Picture
Nominees:
§ Amy Adams for The Fighter (2010)
* Helena Bonham Carter for The King's Speech (2010)
Mila Kunis for Black Swan (2010)
Melissa Leo for The Fighter (2010)
Jacki Weaver for Animal Kingdom (2010)

Best Director - Motion Picture
Nominees:
Darren Aronofsky for Black Swan (2010)
* David Fincher for The Social Network (2010)
Tom Hooper for The King's Speech (2010)
§ Christopher Nolan for Inception (2010) [foto]
David O. Russell for The Fighter (2010)

Best Screenplay - Motion Picture
Nominees:
127 Hours (2010): Danny Boyle, Simon Beaufoy
*§ Inception (2010): Christopher Nolan
The Kids Are All Right (2010): Stuart Blumberg, Lisa Cholodenko
The King's Speech (2010): David Seidler
The Social Network (2010): Aaron Sorkin


Best Original Song - Motion Picture
Nominees:
* Burlesque (2010/I): Samuel Dixon, Christina Aguilera, Sia Furler("Bound to You")
§ Burlesque (2010/I): Diane Warren("You Haven't Seen The Last of Me")
Country Strong (2010): Bob DiPiero, Tom Douglas, Hillary Lindsey, Troy Verges("Coming Home")
Le cronache di Narnia - Il viaggio del veliero (2010): Carrie Underwood, David Hodges, Hillary Lindsey("There's A Place For Us")
Rapunzel - L'intreccio della torre (2010): Alan Menken, Glenn Slater("I See the Light")

Best Original Score - Motion Picture
Nominees:
127 Hours (2010): A.R. Rahman
Alice in Wonderland (2010): Danny Elfman
§ Inception (2010): Hans Zimmer
* The King's Speech (2010): Alexandre Desplat
The Social Network (2010): Trent Reznor, Atticus Ross

Best Animated Film
Nominees:
Cattivissimo me (2010)
§ Dragon Trainer (2010)
L'illusionista (2010)
Rapunzel - L'intreccio della torre (2010)
* Toy story 3 - La grande fuga (2010)

Best Foreign Language Film
Nominees:
* Biutiful (2010)(Mexico/Spain)
Il Concerto (2009)(France)
Kray (2010)(Russia)
§ Io sono l'amore (2009)(Italy) [foto]
In un mondo migliore (2010)(Denmark)

Best Television Series - Drama
Nominees:
"Boardwalk Empire" (2009)
"Dexter" (2006)
* §"The Good Wife" (2009)
"Mad Men" (2007)
"The Walking Dead" (2010)

Best Television Series - Musical or Comedy
Nominees:
"The Big Bang Theory" (2007)
"The Big C" (2010)
"Glee" (2009)
"Modern Family" (2009)
* "Nurse Jackie" (2009)
§ "30 Rock" (2006)

Best Mini-Series or Motion Picture Made for Television
Nominees:
"Carlos" (2010)
"The Pacific" (2010)
"The Pillars of the Earth" (2010)
§ Temple Grandin - Una donna straordinaria (2010) (TV)
* You Don't Know Jack (2010) (TV)

Best Performance by an Actor in a Mini-Series or a Motion Picture Made for Television
Nominees:
Idris Elba for "Luther" (2010)
Ian McShane for "The Pillars of the Earth" (2010)
* Al Pacino for You Don't Know Jack (2010) (TV)
§ Dennis Quaid for I due presidenti (2010) (TV)
Édgar Ramírez for "Carlos" (2010)

Best Performance by an Actress in a Mini-Series or a Motion Picture Made for Television
Nominees:
Hayley Atwell for "The Pillars of the Earth" (2010)
*§ Claire Danes for Temple Grandin - Una donna straordinaria (2010) (TV)
Judi Dench for "Cranford" (2007)
Romola Garai for "Emma" (2009)
Jennifer Love Hewitt for The Client List (2010) (TV)

Best Performance by an Actor in a Television Series - Musical or Comedy
Nominees:
§ Alec Baldwin for "30 Rock" (2006)
Steve Carell for "The Office" (2005)
Thomas Jane for "Hung" (2009)
Matthew Morrison for "Glee" (2009)
* Jim Parsons for "The Big Bang Theory" (2007) [foto]

Best Performance by an Actress in a Television Series - Musical or Comedy
Nominees:
Toni Collette for "United States of Tara" (2009)
* Edie Falco for "Nurse Jackie" (2009)
§ Tina Fey for "30 Rock" (2006)
Laura Linney for "The Big C" (2010)
Lea Michele for "Glee" (2009)

Best Performance by an Actor in a Television Series - Drama
Nominees:
§ Steve Buscemi for "Boardwalk Empire" (2009)
* Bryan Cranston for "Breaking Bad" (2008)
Michael C. Hall for "Dexter" (2006)
Jon Hamm for "Mad Men" (2007)
Hugh Laurie for "Dr. House - Medical Division" (2004)

Best Performance by an Actress in a Television Series - Drama
Nominees:
* Julianna Margulies for "The Good Wife" (2009)
Elisabeth Moss for "Mad Men" (2007)
§ Piper Perabo for "Covert Affairs" (2010)
Katey Sagal for "Sons of Anarchy" (2008)
Kyra Sedgwick for "The Closer" (2005)

Best Performance by an Actor in a Supporting Role in a Series, Mini-Series or Motion Picture Made for Television
Nominees:
Scott Caan for "Hawaii Five-0" (2010)
§ Chris Colfer for "Glee" (2009) [foto]
Chris Noth for "The Good Wife" (2009)
* Eric Stonestreet for "Modern Family" (2009)
David Strathairn for Temple Grandin - Una donna straordinaria (2010) (TV)

Best Performance by an Actress in a Supporting Role in a Series, Mini-Series or Motion Picture Made for Television
Nominees:
* Hope Davis for I due presidenti (2010) (TV)
§ Jane Lynch for "Glee" (2009)
Kelly Macdonald for "Boardwalk Empire" (2009)
Julia Stiles for "Dexter" (2006)
Sofía Vergara for "Modern Family" (2009)



Mi ripeto, nel caso fosse sfuggito: tutti quelli che volessero pubblicare in risposta a questo post i loro personali pronostici per i GG, sono più che ben accetti!
Buona votazione a tutti!

Ric