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lunedì 1 settembre 2025

Film 2385 - Lilo & Stitch

Intro: Luckily this wasn't picked as the first movie Yegor and I went to see together.

Film 2385
: "Lilo & Stitch" (2025), Dean Fleischer Camp
Watched on: At the movies
Language: English
Watched with: Niamh, Debbi
Thoughts: One of the worst movies I've seen this year so far, possibly the worst. We'll see what happens in the upcoming months, in the meantime "Lilo & Stitch", Disney's latest live-action remake/cash grab, is bad. B-A-D.
Firstly I want to say that I'm a big fan of the original, one of my favourite Disney movies. I still cherish the memory of when I went to see it at the movies. So clearly being the OG "Lilo & Stitch" a film that I really like, I had high expectations. Or, to better put it: I had very low expectations, but in my head I was hoping they would have treated this story with more respect.
There's nothing magical about the remake, all the fantasy is gone and this is just the carbon copy of the animated movie from 2002. Considering that that film made $273.1 million at the box-office and seen this live-action made a billion dollars, I understand why this was made and where a product like this lies. What saddens me, though, is that Disney doesn't even try anymore. At least at the beginning they did.
So, apart from being the frame-by-frame copy of the original, there's really not much here to see. Obviously this "Lilo & Stitch" is aimed at a young audience, to (re)introduce the characters and make even more money from the merchandise. We all know the name of the game, whatever. It's just extremely disappointing that the legacy of a movie like the first "Lilo & Stitch", a product full of imagination and stunning visual elements, is reduced to this CGI'd copycat with no soul or anything to say.
Cast: Sydney Elizebeth Agudong, Billy Magnussen, Hannah Waddingham, Chris Sanders, Courtney B. Vance, Zach Galifianakis, Maia Kealoha.
Box Office: $1.034 billion
Worth a watch?: It's trash. The pace of the movie is insane, so fast you can barely sit on anything that is said or showed to you. No time to focus, process, think: we're fed this content, whether we want it or not, with the sole purpose of remembering how cute Stich is (so that kids by more merch). Even for a Disney+ original movie (which this was intended to be), this would be bad.
Awards: /
Key word: Ohana.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 15 agosto 2024

Film 2225 - Haunted Mansion

Intro: Ho un po' un debole per LaKeith Stanfield e alla fine mi sono lasciato convincere a recuperare questa pellicola...

Film 2225: "Haunted Mansion" (2023) di Justin Simien
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: bah, non è che ci sia molto da dire, semplicemente l'ho trovato abbastanza noioso e senza particolare ispirazione. Per capirci, niente di nuovo sotto il sole.
Del resto, da un film ispirato a un'attrazione di un parco divertimenti cosa ci si poteva aspettare?
Cast: LaKeith Stanfield, Tiffany Haddish, Owen Wilson, Danny DeVito, Rosario Dawson, Dan Levy, Hasan Minhaj, Winona Ryder, Jamie Lee Curtis, Jared Leto.
Box Office: $117.5 milioni
Vale o non vale: Clamoroso flop al botteghino ($150 milioni solo per produrlo), il nuovo tentativo della Disney di dare un degno equivalente cinematografico alla famosa attrazione The Haunted Mansion fallisce ancora dopo il precedente risultato non esaltante di "The Haunted Mansion" del 2003 con Eddie Murphy.
Sarò sincero, mi stupisce che si producano ancora film così o che, per meglio dire, le grandi case di produzione non riescano a nasare l'odore di fallimento assicurato che certi titoli portano con sé (il più recente è "Borderlands" di Eli Roth, uscito al cinema giusto il weekend appena passato).
"Haunted Mansion" non ha niente di speciale e non è nemmeno il film più brutto mai visto, ma non racconta niente di nuovo, non aggiunge nulla al genere e nemmeno diverte. Anzi, ad essere sinceri annoia abbastanza.
Premi: /
Parola chiave: Grief.
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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 5 agosto 2023

Film 2196 - Hercules

Intro: Era da un po' di tempo che lo volevo rivedere perché, anche se me lo ricordavo in generale, questo non è mai stato uno dei classici Disney a cui ho dato particolare attenzione.

Film 2196: "Hercules" (1997) di Ron Clements, John Musker
Visto: dal computer
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: qualche tempo fa mi sono imbattuto in una serie di video sulla Disney e il suo momento d'oro da "La sirenetta" fino più o meno al cartoon di "Tarzan", un decennio che ha regalato alla casa di Topolino non solo miliardi di dollari e numerosi Oscar, ma anche una rinnovata reputazione dopo anni stagnanti di titoli dimenticabili. Con la valanga di titoli live-action (di fatto remake) che nell'ultimo periodo hanno invaso le sale cinematografiche e i salotti di casa (Disney+), parrebbe che, a detta di molti, la Disney si sia di fatto rovinata nuovamente la reputazione, mettendo a repentaglio il buon lavoro fatto negli ultimi anni in tandem con la Pixar in nome del dio denaroche ultimamente parrebbe trainare gli obiettivi del loro business plan. Vedremo come si metteranno le cose nel futuro.
Di fatto è già stato annunciato il live-action di "Hercules" (motivo per cui ho voluto rivedere l'originale cartoon) e, per l'occasione, Guy Ritchie tornerà alla regia di un remake in carne ed ossa di un classico Disney dopo il grandissimo successo di "Aladdin" e il suo miliardo di dollari al box-office mondiale. Onestamente non posso dire di essere particolarmente entusiasta all'idea di tutti questi copia e incolla cinematografici, specialmente considerando che ne sono già stati ufficialmente annunciati 9 (tra cui "Lilo & Stitch", "Gli aristogatti" e "Biancaneve", il primo di questi ad uscire al cinema il prossimo marzo): non c'è veramente alcun bisogno di rivisitare tutti questi film in chiave moderna, né di riproporre contenuti già visti e adorati dai più, considerando che questi nuovi film sono principalmente senz'anima e senza alcuna idea innovativa a giustificarne l'esistenza che non sia l'incasso al botteghino.
Detto ciò - e volendo tornare all'argomento principale, ovvero questo "Hercules" del 1997 - devo dire che il film è stato un piacevolissimo ritorno all'infanzia (nel '97 avevo 10 anni). Coloratissima e dall'ottimo ritmo, specialmente grazie alla trovata della narrazione canora delle Muse, questa pellicola ci ricorda perché fossimo tutti ossessionati con la Disney da bambini: bellissimi disegni, originali e ben fatti in combinazione con un elemento musicale sempre perfetto, il tutto per un risultato finale divertente e spassoso e con un tocco di racconto di formazione (per non parlare dei magnifici cattivi, da Ursula a Yzma, passando per Scar e qui, ovviamente, Ade).
Sì, "Hercules" è meno memorabile di altri titoli Disney che hanno fatto la storia, ma a oltre 25 anni dalla data di uscita, questo film non mostra alcun segno di invecchiamento. Chapeau.
Film 564 - Hercules
Film 2196 - Hercules
Cast: Tate Donovan, Danny DeVito, James Woods, Susan Egan, Rip Torn; Raoul Bova, Alex Baroni, Giancarlo Magalli, Veronica Pivetti (doppiaggio italiano).
Box Office: $252.7 milioni
Vale o non vale: Classico Disney forse non tra i più ricordati, ma certamente non per questo meno di valore. Spassoso e divertente, ottimo film per tutta la famiglia o i nostalgici di un tempo d'oro in cui portare un film al cinema per la Disney voleva ancora dire scommettere su qualcosa di nuovo.
Premi: Candidato all'Oscar e al Golden Globe per la Miglior canzone originale ("Go The Distance").
Parola chiave: Hero.
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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 30 luglio 2023

Film 2195 - The Little Mermaid

Intro: In Italia per un paio di settimane tra maggio e giugno, con il mio amico (e super Disney fan) Andrea siamo andati al cinema dopo anni e anni che non vedevamo un film insieme. E, ovviamente, non potevamo che scegliere l'ultima "fatica" della casa di Topolino.

Film 2195: "The Little Mermaid" (2023) di Rob Marshall
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Andrea
In sintesi: erano anni che non tornavo al cinema più grande di Bologna, il Medica. Per un'esperienza cinematografica come questa, nientemeno che il remake in live-action di uno dei miei film Disney preferiti di sempre, ci siamo concessi il meglio del meglio. In inglese con i sottotitoli in italiano, la visione di questo "The Little Mermaid" ha sicuramente beneficiato delle meravigliose doti canore di Halle Bailey che, nella prima parte della pellicola, fa un ottimo lavoro nel riportare in vita alcune delle canzoni più iconiche del repertorio Disney. Con una Melissa McCarthy perfetta nel ruolo di Ursula, poi, il film di Rob Marshall inizialmente sembra riuscire nella difficilissima impresa, pur non potendo eguagliare l'originale, quantomeno di proporne una copia carbone che riesce a giustificare la sua esistenza. Tutto questo cambia nel momento che Ariel mette piede sulla terra ferma.
Una cosa va detta subito: la prepotente visione moderna in termini di storytelling qui la fa da padrone, rovinando in parte una fiaba che, pur non politicamente corretta in termini di standard attuali, funziona benissimo senza bisogno di drastiche revisioni. Sono 100% a favore delle principesse Disney a cui viene affidato un arco narrativo principalmente basato sul proprio desiderio di realizzazione e indipendenza, senza la necessità del principe azzurro che intervenga a salvare la povera donna indifesa. Detto ciò, non c'è alcun bisogno di rivisitare classici cinematorafici e letterari per adattarli a standard che all'epoca del loro concepimento non avevano alcun senso. Sarebbe meglio, invece, concepire nuove storie, regalare al pubblico nuovi protagonisti, nuovi eroi da ammirare e apprezzare. L'audience moderna ha gusti diversi - com'è giusto che sia - per cui avrebbe immensamente più valore investire tempo e risorse nel creare qualcosa di contemporaneo, innovativo e interessante, invece che costantemente rivolgersi al passato per rivisitare classici del passato solamente per la sicurezza di un incasso facile al botteghino. Ma, si sa, non sono queste le regole del gioco.
Con questo in mente, penso innanzitutto che il principe Eric (Jonah Hauer-King) sia uno dei personaggi più inutili, insipidi e mal interpretato che un remake live-action della Disney abbiamo portato sul grande schermo di recente. Inspiegabilmente la sceneggiatura gli affida una nuova (dimenticabilissima) canzone che, mi spiace dirlo, l'attore non è in grado di valorizzare vocalmente, il tutto mixato a una presenza scenica pari a quella di un sasso.
Il grande regno di Re Tritone - padre di Ariel e un gruppo di altre sirene di etnie completamente differenti (mi sfugge il senso pratico di questa scelta che non vada oltre la necessità di diversificare il cast) - per tutto il film è ridotto al gruppo di figlie che presenziano alla riunione della Luna Corallo a inizio pellicola, fino a quando - letteralmente nell'ultima scena - il film ci regala un saluto di gruppo del popolo del mare che comprende a malapena una cinquantina di individui. Fine, di Atlantica e i suoi abitanti non ci è dato vedere altro.
Per quanto riguarda il mondo degli umani, governato dalla regina Selina (Noma Dumezweni) madre adottiva di Eric (ma anche lì, c'era bisogno?), il regno fiabesco si presenta piuttosto progressista e di ampie vedute, considerando che Ariel ed Eric non si sposano, scegliendo di imbarcarsi per una vita all'avventura: il regno resta senza il suo principe ereditario e non sembra particolarmente preoccupato all'idea che questi non sia minimamente interessato a produrre un erede. Ma del resto cosa importa, quando è l'amore a trionfare?
Per carità, mi rendo perfettamente conto che si tratti di una fiaba, un'opera di finzione (per di più con protagonista una sirena) per nulla interessata ai risvolti politici e le implicazioni sociali delle scelte che decide di rappresentare. Rimane il fatto che una parte delle scelte "moderne" di questa sirenetta moderna finiscano per sgretolare quegli elementi "classici" che la storia decide, invece, di conservare intatti. Se si vuole una fiaba che includa un principe e una principessa, un regno e la sua corte, alla ci sarebbero delle regole da rispettare in termini di credibilità, anche quando si tratti di un racconto per bambini.
Se la trama presenta evidenti problematiche, non sono da meno i comparti tecnici: gli effetti speciali sono di qualità sorprendentemente bassa, soprattutto nella parte della storia che si svolge sott'acqua. Le critiche rivolte ai personaggi di Sebastian (Daveed Diggs) e Flounder (Jacob Tremblay) sono state praticamente unanimi, per non parlare di quelle disastrose per Awkwafina nei panni di Scuttle, il tutto a ricordarci che quello che funziona per i film d'animazione non si traduce automaticamente e con successo nei loro "fratellastri" live-action.
Stesso dicasi per la componente musicale, qui decisamente meno ispirata rispetto all'originale cartoon: a parte Bailey che ha una voce magnifica - che, tra l'altro, il film a mio avviso sfrutta veramente pochissimo considerato che lei sarebbe la protagonista - e McCarthy che pur non essendo una cantante professionista come Bailey si fa assolutamente valere, il resto è piuttosto mediocre. Canzoni iconiche come "In fondo al mar" e Baciala" sono pallide imitazioni di quelle originali, tra l'altro mancando di quell'impatto visivo che ha reso il cartoon così iconico: i colori del fondale marino, dovendo adattarsi alla componente realistica della nuova ambientazione, sono scuri e mancano di vivacità, finendo per rendere il risultato finale cupo e scialbo, niente di paragonabile alla festa per gli occhi che è quel capolavoro de "La sirenetta" dell'89.
Insomma, come per tutte le cose, pare che l'incredibile fenomeno economico dei live-action Disney stia finalmente giungendo a un punto di non ritorno. Questo "The Little Mermaid" è stato estremamente deludente al box-office mondiale e lo stesso si può dire per titoli che, una decina di anni fa, avrebbero sbancato al botteghino e invece hanno fallito miseramente (vedi pellicole Marvel come "Ant-Man and the Wasp: Quantumania" o quelle della DC come "Black Adam" e "Shazam! Fury of the Gods" o alcuni titoli Disney/Pixar come "Strange World", "Turning Red" e "Elemental"). A questo punto, o il genere del live-action prendere una nuova piega, oppure lentamente finirà nel dimenticatio perché pare che la gente cominci a perdere interesse. Personalmente ne sono felice, sarebbe ora che le storie raccontate al cinema tornassero ad essere originali e non necessariamente parte di un franchise, una saga o una proprietà commerciale.
Non credo che "The Little Mermaid" sia il remake live-action Disney peggiore finora prodotto, anzi, tutto sommato e considerato il film è anche meno peggio di quanto mi aspettassi (specialmente la prima parte, peccato per la totale deriva dal momento che si approda sulla terraferma), però evidente che la risposta del pubblico rispetto a questo ennesimo prodotto figlio di un rimaneggiamento scellerato delle proprietà Disney dovrà necessariamente (prima o poi) venire preso in considerazione. Con il remake di Biancaneve a un tiro di schioppo e una valanga di critiche mediatiche che hanno fanno sembrare quelle per la sirenetta di colore un comizio pacifista per i diritti umani, è veramente il caso che la Disney consideri con attenzione quanto ancora sostenibile sia il suo modello di business. Nel frattempo, questa Ariel ce la siamo già dimenticata.
Cast: Halle Bailey, Jonah Hauer-King, Daveed Diggs, Awkwafina, Jacob Tremblay, Noma Dumezweni, Art Malik, Javier Bardem, Melissa McCarthy.
Box Office: $561.4 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: L'originale è imbattibile. Poi, se qualcuno sta cercando un passatempo spensierato e innocuo, allora anche questo copia-e-incolla di scene de "La sirenetta" può funzionare. La voce di Halle Bailey è magnifica e Melissa McCarthy è una Ursula perfetta, mentre Javier Bardem h la stessa fitalità del pescato al banco del frigo. Si poteva (doveva) fare di meglio, ma c'è certamente di peggio.
Premi: /
Parola chiave: Voce.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 18 ottobre 2022

Film 2140 - Hocus Pocus 2

Intro: Non che ci fosse davvero bisogno di un sequel, ma la Disney è sicuramente stata in grado di creare la giusta dose di attenzione rispetto a questo progetto che, appena uscito, non ho mancato id recuperare all'istante.

Film 2140: "Hocus Pocus 2" (2022) di Anne Fletcher
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: se il film è stato reso disponibile sulla piattaforma Disney+ il 30 settembre, io e Ciarán ce lo siamo visti esattamente un giorno dopo perché, diciamocelo, visto il magnifico trio, questo era decisamente il titolo "gay" della stagione. Bette Midler, Sarah Jessica Parker e Kathy Najimy tornano ad interpretare le sorelle Sanderson e, bisogna concederglielo, sono davvero in formissima (oltre che un trio davvero affiatato). Non fosse per loro, ovviamente, un prodotto come "Hocus Pocus 2" meriterebbe ben poca attenzione.
In effetti, va detto, il film non è davvero niente di che e anche se tenta di aggiornare il proprio racconto adattandolo all'audience contemporanea, il confronto con l'originale è decisamente inferiore. Godibile, per carità, ma "Hocus Pocus" non si batte.
Quindi, per quanto davvero non ci fosse bisogno di un secondo appuntamento a Salem, l'effetto nostalgia sicuramente la fa da padrone e ci riporta - a chi nel '93 aveva già la capacità di intendere e di volere - a quelle atmosfere da film Disney anni '90 che è davvero impossibile replicare o ricreare oggi. Il che non è necessariamente un male, anche se fa un po' effetto pensare che siano passati 29 anni dall'uscita del primo iconico capitolo. Il tempo vola, come le sorelle Sanderson sulle loro scope. A una prossima avventura?
Film 1435 - Hocus Pocus
Film 2140 - Hocus Pocus 2
Cast: Bette Midler, Sarah Jessica Parker, Kathy Najimy, Sam Richardson, Doug Jones, Whitney Peak, Belissa Escobedo, Tony Hale, Hannah Waddingham.
Box Office: /
Vale o non vale: I fan dell'originale apprezzeranno questo ritorno a Salem in grande stile, sopratutto grazie alle magnifiche Midler, Parker e Najimy che, anche in questa seconda occasione, riescono a rendere iconico il trio di streghe. Il film, diciamocelo pure, funziona solo grazie a loro. Il resto è contorno e ce ne frega il giusto. Ma è poi così che doveva essere, per cui non ci stupiamo di niente e ringraziamo Disney che ci ha concesso il bis.
Per chi non avesse apprezzato il primo capitolo - o chi fosse alla ricerca di un film di Halloween ben più spaventoso - decisamente meglio cercare altrove.
Premi: /
Parola chiave: Candela.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 8 luglio 2022

Film 2116 - The Emperor's New Groove

Intro: Mi è tornata improvvisamente voglia di vederlo, così l'ho recuperato appena ho avuto occasione.

Film 2116: "The Emperor's New Groove" (2000) di Mark Dindal
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: l'avevo già visto una volta, ma ammetto che non me lo ricordassi così bene. Ero principalmente incuriosito dallo status di cult che ha ottenuto nel corso degli anni e volevo capire se ne avrei apprezzato l'umorismo a quanto pare inusuale per un prodotto Disney di questo tipo, in un'epoca in cui la casa di Topolino non era certo al suo massimo splendore. E devo dire che "The Emperor's New Groove" è stata una piacevole riscoperta!
Simpatico, piacevole e dal ritmo incalzante, l'avventura di Kuzco (David Spade) e del GGG Pacha (John Goodman) è una boccata d'aria fresca che, a 22 anni dalla sua uscita nelle sale, funziona ancora meravigliosamente bene. Da non sottovalutare, poi, la forza dirompente del dinamico duo Yzma & Kronk (Eartha Kitt e Patrick Warburton) che, praticamente da soli, portano tutta la spinta comica della storia sulle loro spalle.
Forse non il classico Disney che uno si aspetta, ma certamente un felice caso di "esperimento riuscito" che devia dal racconto standard simil-fiaba più tradizionale cui eravamo stati abituati fino a quel momento, per concentrarsi su temi meno esplorati come l'amicizia, la scoperta di sé e il percorso di formazione. Da vedere.
Cast: David Spade, John Goodman, Eartha Kitt, Patrick Warburton, Wendie Malick.
Box Office: $169.6 milioni
Vale o non vale: Divertente e dal buon ritmo, "The Emperor's New Groove" rompe la tradizione delle principesse Disney e si concentra su un protagonista egocentrico e immaturo che, attraverso una magia e un viaggio forzato alla compagnia di un co-protagonista dalla personalità completamente opposta, imparerà che nella vita c'è molto di più che mettere sé stessi sempre al primo posto.
Per certi versi meno iconico di altri titoli Disney, ma ha un suo perché che vale la pena di scoprire.
Premi: Candidato all'Oscar e al Golden Globe per la Miglior canzone originale ("My Funny Friend and Me" di Sting e Dave Hartley); 1 nomination ai Grammy nella categoria Best Song Written for a Motion Picture, Television or Other Visual Media per la stessa canzone.
Parola chiave: Summer palace.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 1 febbraio 2022

Film 2082 - Encanto

Intro: Sempre a casa ad auto-isolarci, continuiamo a recuperare pellicole uscite di recente in attesa di poter uscire di nuovo e, soprattutto, nella speranza di poter festeggiare il Capodanno con un test negativo!

Film 2082: "Encanto" (2021) di Jared Bush, Byron Howard
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Karen, Lucas
In sintesi: coloratissimo e molto fantasioso, "Encanto" è un bel film della Disney (solo Disney e niente Pixar) che riesce con tatto e simpatia a dare spazio e visibilità alla comunità ispanica anche per quanto riguarda il comparto animazione della casa di Topolino (c'erano già riusciti molto bene con "Coco").
Musicato dall'ormai onnipresente Lin-Manuel Miranda e doppiato da un talentuoso gruppo di attori - capitanato nientemeno che da Stephanie Beatriz (la Rosa Diaz di "Brooklyn Nine-Nine"!) e che comprende, tra gli altri, John Leguizamo, Diane Guerrero di "Orange Is the New Black" e il cantante Maluma - "Encanto" è il bel film che ti aspetti, anche se forse non il capolavoro assoluto che media e marketing hanno provato a venderci.
Capiamoci, l'ultimo film Disney è un piacere per gli occhi e sicuramente non manca di toccare le corde giuste, però come sempre quando recupero un film di cui ho già sentito molto parlare e letto particolarmente bene in termini di critica, finisco per rimanere sempre leggermente insoddisfatto. Sarà che mi aspettavo un film d'animazione e non un musical, sarà che il personaggio della nonna in alcuni passaggi mi ha deluso, di fatto qualche elemento che abbia fatto diminuire il mio stupore iniziale c'è stato. Credo che principalmente sia stato il primo fattore ad influenzare un po' in negativo la mia idea generale su questa pellicola, più che altro perché i numeri musicali sono tantissimi - coreografati, però, in maniera spettacolare devo dire - e alla lunga ricordo che mi avessero un po' stancato.
Poi, per carità, ho apprezzato la visione e in generale il film mi è piaciuto. L'idea della casa magica che di fatto è personaggio vero e proprio della storia è una bella idea e Mirabel è un'ottima protagonista, giustamente scelta come eroina della storia in quanto in opposizione con tutti gli altri modelli di perfezione espressi dai membri della sua famiglia (a cui la Casita ha concesso un dono magico) e, soprattutto, richiesti dalla matriarca e depositaria del dono iniziale. Il personaggio della nonna, come dicevo, mi ha fatto spesso arrabbiare per la gratuita anaffettività nei confronti dell'unica nipote senza poteri, come se la ragazza ne avesse una colpa. Mi rendo conto che di fatto la nonna sia l'unico vero elemento negativo della storia - di fatto quasi la cattiva - e che alla fine della storia capisca di avere sbagliato, comunque ho trovato il suo incaponirsi sciocco e irritante.
In ogni caso, "Encanto" è un buon film per tutta la famiglia che non avrà sbancato il botteghino 2021 causa Covid, ma sicuro sbancherà le cerimonie di premiazione 2022.
Ps. Notizia di ieri, la canzone "We Don't Talk About Bruno" che fa parte della colonna sonora del film è riuscita a scalare la classifica dei singoli più venduti in America - la Billboard Hot 100 - regalando alla Disney la seconda canzone alla #1 della sua storia dopo l'iconica "Il mondo è mio" ("A Whole New World") di "Aladdin". La colonna sonora di "Encanto", invece, ha già raggiunto la vetta della Billboard 200 in 3 settimane non consecutive.
Cast: Stephanie Beatriz, María Cecilia Botero, John Leguizamo, Mauro Castillo, Jessica Darrow, Angie Cepeda, Carolina Gaitán, Wilmer Valderrama, Diane Guerrero, Maluma.
Box Office: $228.7 milioni
Vale o non vale: Estremamente musicale e colorato, animato divinamente e ben doppiato, "Ecncanto" è il film perfetto per una serata di relax a casa a cervello semi spento (non del tutto perché le canzoni sono tante e per seguire la storia bisogna prestare attenzione durante i vari numeri musicali). In ogni caso, un bel cartoon che si lascia vedere volentieri.
Premi: Candidato a 3 Golden Globes per Miglior colonna sonora e canzone originale ("Dos Oruguitas"), il ha vinto per il Miglior film d'animazione; candidato al BAFTA per il Miglior film d'animazione.
Parola chiave: Vision.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 4 agosto 2021

Film 2040 - Jungle Cruise

Intro: Visto letteralmente due sere fa. Non mi capitava da un bel po' di essere cosi puntuale con una recensione... Lo avevo detto che ero in pari!

Film 2040: "Jungle Cruise" (2021) di Jaume Collet-Serra
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: nessuno si aspettava un capolavoro da questo "Jungle Cruise", ciò non toglie che si potesse fare di più, soprattutto considerato che a disposizione si avesse il talento di Emily Blunt (che a quanto pare sta facendo scintille in casa Disney ultimamente).
La verità è che questa pellicola ne ricorda tante altre e allo stesso tempo fallisce nel tentativo di rendersi riconoscibile per stile, ritmo o racconto, il tutto per un risultato finale che è piattamente godibile sì, ma strizza troppo l'occhio ad altre avventure come quelle di (uno qualunque dei 3) "Jumanji", (uno qualsiasi degli innumerevoli) "Pirates of the Caribbean", (uno qualsiasi dei vari) "The Mummy", (uno dei 2) "National Treasure" e via dicendo.
Insomma, considerando che la sceneggiatura di "Jungle Cruise" non presenta certo niente di innovativo o mai visto prima sul grande schermo, ci si sarebbe dovuti concentrare più sul conferire tridimensionalità ai personaggi principali - non basta al giorno d'oggi che la tua eroina sia una donna indipendente, risoluta e nata in un momento storico che non le rende giustizia - e dare un tono comico a tutto il racconto, perché altrimenti il tuo film risulterà semplicemente l'ennesimo titolo usa e getta con protagonista Dwayne Johnson che racconta di una maledizione ed è ispirato ad una delle giostre dei parchi a tema della Disney (sì, ci risiamo...).
Ribadisco che nessuno si aspettasse la pellicola del secolo, però mi sento di dire che nonostante le basse richieste del consumatore - domenica avevo solo voglia di vedere un prodotto facile facile che mi facesse spegnere il cervello - il risultato finale sia decisamente inferiore al potenziale di un titolo dal budget mostruoso di 200 milioni di dollari: gli effetti speciali sono mediocri, gli zigomi della Blunt mai così ferilliani, siamo nuovamente alle prese con una storia incentrata su una maledizione e dei conquistadores, per l'ennesima volta siamo di fronte ad un albero magico della vita ("Avatar" certamente, ma anche "Pocahontas") e, insomma, Dwayne Johnson avrà anche il suo fascino (suppongo), ma non si tratta certo del miglior attore della storia del cinema.
Quindi, ecco, diciamo che con tutta la buona volontà del mondo, "Jungle Cruise" proprio non colpisce, non lascia il segno. E sono felice che la Disney si stia finalmente svegliando dal suo torpore cis eterosessuale e cominciando a regalare (qualche) rappresentazione LGBT nei suoi prodotti, però questo piccolo gesto (miscroscopico, a dire il vero) di apertura nei confronti di racconti e storie con un piglio più moderno non è sufficiente a riscattare un giro di giostra cinematografica piuttosto insipido. E sorprendentemente privo di ironia.
Ps. Ma poi cosa ti serve avere Paul Giamatti nel cast se lo usi per due scene a inizio film e una scena nel finale?!
Cast: Dwayne Johnson, Emily Blunt, Édgar Ramírez, Jack Whitehall, Jesse Plemons, Paul Giamatti, Veronica Falcón, Dani Rovira, Quim Gutiérrez.
Box Office: $66.4 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: I tentativi di epicità falliscono miseramente, l'avventura di per sé non ha niente di mai visto e il fatto che ci si affidi all'ennesima maledizione da annulare direziona tutta l'operazione "Jungle Cruise" verso quel limbo di mediocrità in cui si trovato titoli simili con budget e cast stellare che preferiscono raccontare la solita storia fotocopia che non ha veramente nulla da dire e il cui senso supremo è quello di incassare soldi al botteghino in vista di un sequel (che speriamo non si avveri, ma dubito) che tenterà di bissare il successo. C'è da dire che al momento il successo parrebbe non essere colossale, ma le variabili Covid + Disney+ vanno certamente prese in considerazione.
Insomma, capiamoci, "Jungle Cruise" funziona se siete alla ricerca di un prodotto che non richieda alcuno sforzo mentale e nessuna particolare esigenza di prestare attenzione per tutti i 127 minuti di durata. Per qualsiasi altra esigenza, invece, meglio rivolgersi altrove.
Premi: /
Parola chiave: Petali.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 13 luglio 2021

Film 2030 - Luca

Intro: Tornato dall'Italia a secco totale da film e serie tv - riposato e ristorato da amici, famiglia e cibo e maledettamente appiccicato ad ogni superficie per il caldo - decido che il mio primo film in settimane sarà proprio il titolo di questa stagione che più mi ricorda casa.

Film 2030: "Luca" (2021) di Enrico Casarosa
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: so che è già stato ampiamente smentito, ma più ci penso e più mi ritrovo anche io a pensare che ci sia una vaga somiglianza sentimentale con quel "Call Me By Your Name" di Guadagnino. Nessuna gay romance qui, ci mancerebbe (Disney in ansia al solo pensiero), eppure l'estate italiana, la stretta amicizia che sfocia in gelosia, la spensieratezza giovanile... Insomma, intenzionale o meno, i toni da 'bromance' e la storia che strizza l'occhio all'idea dell'amica terza incomoda, finiscono per rimandare a certe atmosfere rainbow che caricano la storia di ulteriori significati. Almeno negli occhi di certi spettatori.
La verità è che "Luca" è un film sull'amicizia e sui sogni e, naturalmente, sulla capacità dei giovani di saper immaginare un futuro per se stessi diverso da quello delle generazioni precedenti. Insomma, una storia che punta ad ispirare e non solo a colpire per le meraviglie estetiche.
Anche se il film mi è piaciuto, va comunque detto che "Luca" non sia per niente un titolo impegnativo. Il tema del precedente "Soul" - la morte e cosa ci sia nell'al di là - era decisamente più serio, quale che sia l'approccio scelto per raccontarne la storia. Qui siamo assolutamente su altri livelli (di leggerezza), il sogno dei due protagonisti maschili è quello di possedere una moto, quello della protagonista femminile è di vincere una competizione sportiva. Fine. Si mangiano chili di pasta (solo al pesto, non mi è ben chiaro perché), si va a pesca o in bicicletta e, nel mentre, ci si nasconde dalla famiglia di Luca (Jacob Tremblay), un giovane mostro marino alla ricerca di indipendenza e libertà di scegliere quale sia la sua strada.
Come già avvenuto in passato, siamo di fronte al titolo Disney-Pixar più leggero, quello che accompagna l'estate sponsorizzando spensieratezza e divertimento, ma sul quale le due case di produzione - che poi in realtà è solo una - puntano meno in termini di Oscar e compagnia varia (è stato così con "Onward" o "The Good Dinosaur" per esempio). Ci sta e va bene così, anche perché non ci si può aspettare di portare al cinema sempre e solo capolavori.
"Luca" è un film molto carino e divertente, esteticamente bello e curato, emotivamente appagante. Di sicuro non è il miglior prodotto sfornato dalla Pixar, ma è un perfetto esempio di titolo estivo per tutta la famiglia. E per quest'anno - specialmente quest'anno - va bene così.
Cast: Jacob Tremblay, Jack Dylan Grazer, Emma Berman, Saverio Raimondo, Maya Rudolph, Marco Barricelli, Jim Gaffigan, Marina Massironi, Sacha Baron Cohen.
Box Office: $21 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Piacevole, bello da vedere, simpatico e, inevitabilmente, tanto italiano quanto lo possa essere il prodotto di una produzione americana, "Luca" è un titolo perfetto per un momento di leggerezza e spensieratezza tra colori sgargianti, atmosfere familiari e qualche cliché. Insomma, guardatelo e spegnete il cervello per qualche ora. Silenzio Bruno!
Premi: /
Parola chiave: Vespa.

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Bengi

giovedì 8 luglio 2021

Film 2027 - Cruella

Intro: Estremamente curioso di vedere questo film e, onestamente, molto molto scettico.

Film 2027
: "Cruella" (2021) di Craig Gillespie
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: Keith
In sintesi: ma diciamocelo pure, questo "Cruella" poteva essere un disastro totale e - per quanto non un capolavoro - riesce in ogni caso a portare a casa un risultato soddisfacente.
Questo principalmente per due motivi: 1. Emma Stone, che riabbraccia il suo spirito meno "impegnato" e riprende una parte di carriera da troppo tempo lasciata in pausa e di cui è esempio meraviglioso il sempre divertente "Easy A"; 2. il fatto che Estella Miller/Cruella de Vil sia un personaggio con una personalità, aspirazioni, sogni e talento e non solo una futura antagonista cui qualcosa è andato storto nella vita (leggi "Maleficent").
Questi due elementi combinati insieme sono la combinazione portante del film che, anche solo così, funziona. Lo stile glam rock alla Vivienne Westwood ci sta alla perfezione e dona al prodotto un carattere inusuale per un titolo Disney; Emma Thompson è sempre spettacolare, anche se il suo ruolo non mi ha fatto sempre impazzire in questo caso (troppo facile fare il paragone con Miranda Priestly...) e non posso fare a meno di domandarmi se dovremo sorbrci un origin story pure sulla sua nuova cattiva Baroness von Hellman, visto che anche lei in quanto a mancanza di scrupoli non scherza...
Due, invece, gli elementi della pellicola che non mi sono piaciuti: l'ingiustificato bipolarismo di Estella/Cruella (che, a seconda che indossi la parrucca o meno, è "buona" o "satanica") e l'accento british della Stone, a mio avviso un bel po' forzato.
Detto questo, "Cruella" poteva essere tante cose - tra cui maggiormente un disastro - e, sorprendentemente, al contrario funziona. E ha pure il suo perché.
Cast: Emma Stone, Emma Thompson, Joel Fry, Paul Walter Hauser, Emily Beecham, Kirby Howell-Baptiste, Mark Strong, John McCrea, Kayvan Novak.
Box Office: $205.5 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Divertente e - per un prodotto della Disney - persino irriverente (c'è addirittura un personaggio gay, scandalo!), questo film è una perfetta distrazione estiva, nonché spesso un piacere per gli occhi grazie ai bei costumi di Jenny Beavan (la stessa di "Mad Max"). Per non parlare del fatto che Emma Stone fa un egregio lavoro ed è un piacere vederla scontrarsi con Emma Thompson. Insomma, se non lo avete già fatto dedicate un paio d'ore della vostra calda estate a questa piacevole distrazione. Il sequel, ovviamente, è già in cantiere.
Premi: Candidato al Golden Globe per la miglior attrice protagonista (Emma Stone) commedia o musical. 2 nomination ai BAFTA per i costumi e il trucco.
Parola chiave: Necklace.

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mercoledì 2 giugno 2021

Film 2013 - Aladdin

Intro: Un altro titolo che mi ero dimenticato di includere nella lista di pellicole e che recupero oggi, a distanza di due anni...
So che potrebbe sembrare un brutto segno rispetto alla qualità del prodotto finale, ma devo ammettere che in realtà questo film mi ha anche piuttosto soddisfatto. Quindi, in questo caso, è stata semplicemente una mia svista.

Film 2013
: "Aladdin" (2019) di Guy Ritchie
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Hugh
In sintesi: ribadisco per l'ennesima volta che non credo ci sia veramente bisogno di avere una versione live-action di ogni classico Disney, specialmente a distanza così ravvicinata l'una dall'altra, in ogni caso ammetto che questo "Aladdin" non sia per niente male. Certo, non ha neanche la metà del fascino del cartoon del '92, però il risultato finale è decisamente migliore di quello che ci si sarebbe potuti aspettare. O almeno rispetto a quello che mi aspettavo io.
Poi non credo che la presenza in questa pellicola di Mena Massoud, Naomi Scott o Marwan Kenzari faccia alcuna differenza per il grande pubblico - o farà alcuna differenza per le loro carriere, se è per questo - dato che il vero richiamo per lo spettatore erano probabilmente la storia (o comunque il prodotto originale da cui questo titolo deriva) e la curiosità di vedere Will Smith nei panni - ingombranti - del genio (che nel film originale è interpretato da Robin Williams, pazzesco nel ruolo); se è per questo non credo nemmeno che la regia di Guy Ritchie abbia convinto nessuno a prendere visione dell'ennesimo remake Disney, anche se è chiaro che il classico dinamismo delle inquadrature e dei movimenti di camera solitamente associati al regista siano assolutamente riconoscibili.
In generale credo che la chiave del grande successo di questo film - mi tocca dire gigantesco successo, in realtà - stia principalmente nell'effetto nostalgia che accompagna il ricordo di "Aladdin" e che il risultato finale superi effettivamente le aspettative, specialmente considerato il non entusiasmante remake di "Dumbo" o il terribile sequel di "Maleficent", entrambi usciti nelle sale nel 2019.
Quindi, pur non essendo un capolavoro né risultando migliore dell'originale, "Aladdin" 2.0 fa il suo dovere in termini di intrattenimento, spettacolo e sbrilluccianti magie da effetti speciali, ricreando un mondo coloratissimo e coreografatissimo che, nell'insieme, fa esattamente quello che ci si aspetta da un remake live-action Disney (la cui vera intenzione primaria è incassare altri soldi): diverte.
Cast: Mena Massoud, Will Smith, Naomi Scott, Marwan Kenzari, Navid Negahban, Nasim Pedrad, Billy Magnussen, Alan Tudyk.
Box Office: $1.051 miliardi
Vale o non vale: Intrattenimento facile facile per tutta la famiglia che fa passare piacevolmente un paio d'ore tra grandi classici della tradizione Disney come "A Whole New World" e un bombardamento di effetti speciali (non sempre all'altezza) che tutto sommato giovano della buonissima interpretazione di Smith e un effetto nostalgia che non fa che aumentare la voglia di rivedere l'originale. E forse non è nemmeno una cattiva idea...
Premi: Will Smith candidato al Razzie nella categoria Redeemer Award.
Parola chiave: Lampada.

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sabato 22 maggio 2021

Film 2003 - Up

Intro: Nuovo appuntamento cinematografico richiesto da Ferdia. Questa volta ci spostiamo nel territorio delle pellicole di animazione.

Film 2003
: "Up" (2009) di Pete Docter
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: "Up" è sicurmante un film sempre carino e molto spassoso, anche se presenta un certo effetto nostalgia che non mi fa venire voglia di rivederlo tanto quanto altri prodotti di casa Pixar. In generale, comunque, sempre un prodotto di eccellente qualità e i due protagonisti presentano una dinamica di coppia/opposti perfetta.
Film 5 - Up
Film 801 - Up
Film 2003 - Up
Cast: Edward Asner, Christopher Plummer, Jordan Nagai, Bob Peterson, Pete Docter, Delroy Lindo.
Box Office: $735.1 milioni
Vale o non vale: Sicuramente un ottimo esempio di intrattenimento per tutta la famiglia, intelligente, divertente e di qualità.
Premi: Candidato a 5 Oscar tra cui Miglior film e sceneggiatura originale, ne ha vinti 2 per Miglior film d'animazione e colonna sonora; vincitore di 2 Golden Globes per Miglior film d'animazione e colonna sonora, categorie in cui ha trionfato anche ai BAFTA (su 4 nomination, tra cui quella per la sceneggiatura originale). Vincitore del Grammy per Best Score Soundtrack Album for a Motion Picture, Television or Other Visual Media.
Parola chiave: Album fotografico.

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mercoledì 12 maggio 2021

Film 1995 - Raya and the Last Dragon

Intro: Altro cartone animato, questa volta solo di casa Disney. Ero molto curioso di vederlo...
Film 1995: "Raya and the Last Dragon" (2021) di Don Hall, Carlos López Estrada
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: mi rendo conto che il momento storico sia quel che sia, ma non posso fare a meno di rimanere un tantino sorpreso dall'incasso deludente di questa pellicola che, diversamente da molti prodotti visti quest'anno, presenta un buon livello di qualità e originalità. Specialmente quando un altro titolo simile come "The Croods: A New Age" ha incassato (solo al cinema) $60 milioni in più. Sarà che questo "Raya and the Last Dragon" non è un sequel né fa parte di un franchise, sarà che la diretta concorrenza con pellicole che mirano alla stessa audience ha influito, sarà il potere dello streaming vs. la non ancora ristabilità normalità della fruizione cinematografica, di fatto il recente prodotto di casa Disney non ha decisamente fatto il botto.
Ed è un peccato perché questo film funziona. Magari non è indimenticabile come certi altri classici cartoon, ma sicuramente presenta tutti gli elementi richiesti ad una pellicola di animazione che si rispetti: un'estetica solida e ben sviluppata, humor, una buona protagonista e un gruppo eterogeneo e spassoso di non protagonisti, ritmo ed elementi narrativi sufficientemente sviluppati, ottime sequenze d'azione. Ho trovato un po' stiracchiata l'idea del bebé ninja, ma quella è un'altra storia.
Insomma, "Raya and the Last Dragon" è un ottimo titolo per tutta la famiglia, perfetto veicolo per la comicità contagiosa di Awkwafina - che qui praticamente interpreta se stessa - e in definitiva una pellicola ben confezionata, piacevolissima e bellissima da guardare. Non si poteva chiedere di più.
Cast: Kelly Marie Tran, Awkwafina, Izaac Wang, Gemma Chan, Daniel Dae Kim, Benedict Wong, Sandra Oh, Thalia Tran, Lucille Soong, Alan Tudyk.
Box Office: $105.9 milioni
Vale o non vale: Divertente, dinamico e visivamente stupendo, "Raya and the Last Dragon" è il titolo perfetto per un momento di svago adatto a tutti. Da recuperare.
Premi: /
Parola chiave: Kumandra.

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mercoledì 7 aprile 2021

Film 1981 - Onward

Intro: Ogni tanto un film d'animazione ci vuole proprio.
Film 1981: "Onward" (2020) di Dan Scanlon
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ero molto curioso di recuperare questo film, più che altro perché se consideriamo che produrlo è costato alla Disney-Pixar qualcosa come 200 milioni di dollari - ribadisco: solo produrlo - e l'incasso globale non tocca nemmeno i 150 milioni, mi chiedevo se si trattasse semplicemente di una brutta pellicola o se la coincidenza dell'inizio della pandemia globale avesse influenzato il risultato al box-office. E diciamocelo subito: non siamo di fronte ad un secondo esempio di "The Good Dinosaur".
"Onward" è prima di tutto una storia on the road che un titolo per famiglie, una bella avventura che racconta di un mondo fantastico e potenzialmente magico, di due fratelli che devono imparare a comunicare e del viaggio che cambierà la loro vita: per completare l'incantesimo capace di riportare in vita per un giorno il loro papà scomparso anni prima, si metteranno alla ricerca della gemma che permetterà loro di terminare la magia prima che sia troppo tardi.
Onestamente ho trovato questa pellicola davvero godibile, molto di più di quanto mi aspettavo, soprattutto considerato che ho recuperato "Onward" a pochi giorni di distanza dalla visione di "Soul", considerato da tutti come il nuovo capolavoro della Pixar. Ora non voglio dire che questo titolo sia superiore, semplicemente che - pur molto diversi - sono entrambi prodotti degni di nota, soprattutto in questo momento storico di carenza di ontenuti interessanti. Poi, certo, dei due "Soul" è il prodotto più adulto e riflessivo, mentre il film di Dan Scanlon ha un piglio certamente più divertito e rilassato, anche se devo dire che sono rimasto particolarmente impressionato dal complessità del mondo creato per questa storia, molto ben fatto e dettagliatissimo.
In generale, quindi, "Onward" mi ha davvero lasciato piacevolmente sorpreso.
Cast: Tom Holland, Chris Pratt, Julia Louis-Dreyfus, Octavia Spencer, Mel Rodriguez, Lena Waithe, Ali Wong, Tracey Ullman.
Box Office: $141.9 milioni
Vale o non vale: Divertente, avventuroso e ben doppiato dalla coppia Marvel Tom Holland + Chris Pratt (qui più Andy Dwyer che Star-Lord), questo film è il titolo perfetto per una serata spensierata per tutta la famiglia, in un mix narrativo che prende a prestito tutti gli elementi possibili di una storia on the road declinata in toni colorati e animaleschi alla "Zootopia". E il risultato finale funziona alla grande.
Premi: Candidato all'Oscar, Golden Globe e BAFTA per il Miglior film d'animazione.
Parola chiave: Path of Peril.

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lunedì 29 marzo 2021

Film 1976 - Soul

Intro: Nuova serata di cinema casalingo per gli adepti del Penthouse Cineforum. Questa volta virata d'animazione.
Film 1976: "Soul" (2020) di Pete Docter
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Kate, Bizzy
In sintesi: la Pixar si addentra in tematiche sempre più complesse decidendo, questa volta, di raccontare una storia che ruota tutta attorno al concetto di morte e aldilà. Idea non facile di base, è ancora più interessante che a portare questo film alla luce sia una casa di produzione di pellicole d'animazione. Anche se, probabilmente, buona parte del motivo per cui "Soul" effettivamente funziona risiede proprio in questo elemento chiave che, facendosi scudo tramite l'implicazione giocosa e quasi ludica del cartone animato, riesce a trattare tematiche complesse senza rischiare di cadere nella banalità o in una eccessiva drammaticità. Però diciamocelo fin da subito: "Soul" non è necessariamente un film per bambini, quanto più probabilmente un prodotto per un pubblico più adulto. Proprio come lo è stato "Inside Out".
Dopo l'esplorazione emotiva di qualche anno fa - curiosamente la protagonista di "Inside Out" è Amy Poehler, amica e spesso collega della protagonista femminile di questa pellicola, Tina Fey, mentre Pete Docter è il regista di entrambe le pellicole - Pixar decide di rincarare la dose ed esplorare in maniera colorata e con un notevole spirito di avventura il (classico e molto) complesso tema del cosa ci possa essere dopo la morte e cosa accada alle anime di coloro che abbiano lasciato il mondo terreno. Chapeau per coraggio e intraprendenza.
Gli escamotage narrativi utilizzati dalla storia per giustificare e contestualizzare un mondo così distante e impensabile dalla concreta realtà cui siamo abituati sono assolutamente ben architettati e va menzionato lo sforzo della sceneggiatura di dare spazio a tutta una serie di tematiche legate all'esistenza umana in generale (senso della vita, traguardi da raggiungere, importanza di seguire i propri sogni, solitudine, passato e connessione con le proprie radici) che arricchiscono il racconto di più strati narrativi significativi. A livello estetico - ma qui nessuna sorpresa - il film è solidamente costruito e particolarmente piacevole.
Detto questo, come sempre, un vago senso di insoddisfazione personale va ricondotto al plebiscito mediatico rispetto alla qualità di questa pellicola che, dopo essermi stata "venduta" come l'ennesimo nuovo capolavoro Pixar, ha in parte gonfiato le mie aspettative nei confronti di questo titolo. Che, per carità, è stato assolutamente godibile - specialmente se pensiamo a cosa sia stato reso disponibile in questo periodo di pandemia ("Wonder Woman 1984" e "Mulan" due grandi delusioni) - ma forse meno rivoluzionario o innovativo di quanto mi sarei aspettato. O forse mi sono semplicemente un po' stufato di Hollywood?
Cast: Jamie Foxx, Tina Fey, Graham Norton, Rachel House, Alice Braga, Richard Ayoade, Phylicia Rashad, Donnell Rawlings, Questlove, Angela Bassett.
Box Office: $116.3 milioni
Vale o non vale: Piacevole diversivo d'animazione che, mascherato da titolo per tutta la famiglia, non manca di affrontare tematiche adulte e profonde. Rimane sufficientemente spensierato da non risultare pesante, anche se sarà impossibile evitare qualche riflessione personale sull'aldilà una volta terminata la visione.
Premi: Candidato a 3 Oscar e 3 BAFTA per Miglior film d'animazione, sonoro e colonna sonora. Vincitore di 2 Golden Globe per Miglior film d'animazione e colonna sonora.
Parola chiave: Tombino.

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venerdì 25 settembre 2020

Film 1923 - Mulan

Intro: E finalmente anche questo film è riuscito ad uscire, anche se non al cinema. L'attesa è stata decisamente lunga...
Film 1923: "Mulan" (2020) di Niki Caro
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: al di là della questione Covid, si era creata molta attesa intorno a questo remake live-action di "Mulan", uno forse dei prodotti Disney meno mainstream tra i titoli moderni. Varie critiche sono state mosse verso la produzione e la sua attrice protagonista protagonista, per cui penso ci fosse un certo interesse nel capire il valore di un'operazione commerciale che, visti i precedenti successi al box-office dell'anno scorso, per la Disney poteva significare un'altra gallina dalle uova d'oro resuscitata. Nella realtà dei fatti, sfortuna ha voluto che l'uscita nelle sale non si sia mai verificata, con un lancio sul canale streaming Disney+ ritardato di mesi rispetto alla data originale prevista e - mi sento di dire - un contraccolpo per il marketing di non poco conto, anche solo considerato che produrre questo titolo è costato $200 milioni.
Preso in consderazione anche l'aspetto economico, devo dire che stiamo veramente parlando di niente: "Mulan" è un film banale e dalla trama imbarazzante, incapace di decidere da quale fonte copiare - l'originale "Mulan" del '98? "Memorie di una geisha"? "Lanterne rosse"? "The Great Wall"? "La tigre e il dragone"? "La foresta dei pugnali volanti"? - e, peggio ancora, che strada prendere nel momento in cui si propone con il marchio della casa di Topolino pur decidendo di narrare una storia di violenza e guerra senza mai mostrare una spada macchiata di sangue. Messo da parte il realismo, quindi, la sceneggiatura si impegna a proporre mirabolanti acrobazie e spettacolari effetti speciali a supporto delle abilità della protagonista e di una storia che prevede magia e spettacolarità (pur avendo fatto fuori Mushu), il tutto al servizio di un racconto che risulta superficiale, anche se esteticamente molto ricco e vivido.
Purtroppo non bastano la bella fotografia e i costumi curati a rendere "Mulan" un buon prodotto mainstream e, anzi, il risultato finale è solo quello di far rimpiangere l'originale.
Cast: Yifei Liu, Donnie Yen, Tzi Ma, Jason Scott Lee, Yoson An, Ron Yuan, Gong Li, Jet Li, Cheng Pei-pei, Ming-Na Wen.
Box Office: $64.4 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Nel devastante panorama cinematografico del momento è chiaro che una proposta come "Mulan" risulti alquanto appetibile, ma volendo mantenere un approccio lucido alla questione, non si tratta davvero di niente di che. La storia è superficiale e ricalca (male) quella del film originale, anche se a livello visivo ed estetico è stato fatto un buon lavoro (sempre tenendo a mente che si tratta di un prodotto Disney, per cui i colori sono caricati all'ennesima potenza e strutture architettoniche tutte palesemente finte). Consiglio di guardare tutta la scena dei titoli di coda che propongono una bellissima "Loyal Brave True" cantata da una Christina Aguilera che qui ritrova una dimensione sensata.
Premi: /
Parola chiave: Ch'i.

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mercoledì 15 luglio 2020

Film 1746 - A Wrinkle in Time

Intro: Non conoscevo la storia, ma di questo film mi ha colpito più che altro il cast e che alla regia ci fosse nientemeno Ava DuVernay, una che ultimamente non sbaglia un colpo.
Film 1746: "A Wrinkle in Time" (2018) di Ava DuVernay
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: esattamente come per "Tomorrowland", la Disney investe un sacco di soldi, sceglie accuratamente un cast di grido e ci rovescia addosso l'ennesimo esperimento cinematografico tratto da un libro e mascherato da parco di divertimenti. Funziona? No, per niente: la storia non aggiunge niente al genere a cui appartiene e pur non avendo letto l'opera di Madeleine L'Engle non so quanto "A Wrinkle in Time" le faccia giustizia.
Cast: Oprah Winfrey, Reese Witherspoon, Mindy Kaling, Levi Miller, Storm Reid, Gugu Mbatha-Raw, Michael Peña, Zach Galifianakis, Chris Pine, André Holland, David Oyelowo, Rowan Blanchard, Bellamy Young.
Box Office: $133.4 milioni
Vale o non vale: Perdibilissimo. E' evidente che il budget a disposizione era alto, quindi gli aspetti tecnici sono piuttosto ben curati, però nell'insieme il film non tiene e la storia risulta noiosamente secondaria alla "meraviglia" visiva.
Premi: /
Parola chiave: Universo.

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venerdì 3 luglio 2020

Film 1741 - Dumbo

Intro: Una volta a settimana, nel giorno dello sconto, mi recavo al multisala vicino casa per tenermi al passo con le nuove uscite.
Film 1741: "Dumbo" (2019) di Tim Burton
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Karen
In sintesi: ormai una domanda diventata abituale in casi simili a questo: c'era davvero bisogno del remake in live-action di "Dumbo"? Assolutamente no.
Premesso che il materiale originale viene ereditato dal 1941, fa un po' strano pensare che fosse davvero necessario realizzare una versione contemporanea e computerizzata di una storia raccontata così tanto tempo fa, non fosse altro per il fatto che il cartone animato di "Dumbo" è già un cult in sé e non ha bisogno di essere svecchiato; senza contare - e questo pare non passare mai per la mente dei dirigenti degli studios - che pare non fossero in molti a domandare a gran voce l'ennesimo rifacimento Disney di un classico tratto dal loro catalogo.
Inutile fare la lista di tutti i film recentemente passati di nuovo al cinema (o direttamente in streaming) con attori in carne ed ossa. Mi limiterò ad elencare solo quelli usciti nel 2019: "Aladdin", "The Lion King", "Lady and the Tramp" e, naturalmente, "Dumbo". Di questi, i primi due sono stati clamorosi successi, mentre il "Lilli e il vagabondo" andato ad inaugurare Disney+ ha ricevuto pessime critiche e questa pellicola è stata un flop al botteghino. Parliamone.
La Disney richiama Tim Burton - dopo le varie collaborazioni precedenti - il quale contatta metà del cast del suo "Batman" (Michael Keaton e Danny DeVito) e la ormai sua nuova pupilla Eva Green (insieme hanno girato già "Miss Peregrine's Home for Peculiar Children" e "Dark Shadows"); Alan Arkin aveva già collaborato con lui in "Edward Scissorhands". Il film è un remake degli anni '40 - tra l'altro una delle storie più tristi della filmografia della casa di Topolino - e la produzione sceglie di ricalcare il percorso già tracciato dall'originale, aggiungendo come unico elemento di interesse la creazione in computer grafica dell'elefantino dalle orecchie giganti, dolcissimo, ma non la storia non può vivere solo di quello. E, invece, "Dumbo" fatica eccome a prendere il volo.
Onestamente mi sembra che Tim Burton ultimamente soffra della necessità di mostrare a tutti i costi un estro creativo che, temo, difficilmente verrà sprigionato in prodotti come questi. E' vero che la Disney ha ampiamente inglobato altri come lui considerati quantomeno originali (Kenneth Branagh, Niki Caro, Guy Ritchie, Lasse Hallström), il punto è che non vedo in questi progetti la necessità di raccontare una storia, quanto solo di replicare o amplificare un successo precedente. La copia carbone di un prodotto già ampiamente digerito e sicuramente parte di una cultura popolare non aggiunge niente alla filmografia di nessuno ed è un peccato, francamente, vedere sprecato il talento dei tanti artisti presenti qui. Poi, come sempre, una considerazione più specifica sul film stesso: "Dumbo" non è un prodotto terribile e in generale si lascia guardare; manca, però, di un senso specifico e di una ragione plausibile che giustifichi la sua presenza nel già affollatissimo mondo dei remake.
Cast: Colin Farrell, Michael Keaton, Danny DeVito, Eva Green, Alan Arkin, Nico Parker.
Box Office: $353.3 milioni
Vale o non vale: Non sono mai stato fan del cartoon originale e sicuramente questo film non ha aiutato a risvegliare in me la voglia di recuperare il classico sull'elefantino volante: la trovo una storia triste e, francamente, i toni cupi di questo riadattamento non mi hanno entusiasmato. Il risultato finale, comunque, non è terribile e, per carità, si lascia guardare, anche se non siamo di fronte a nulla di memorabile.
Premi: /
Parola chiave: Piuma.

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lunedì 15 giugno 2020

Film 1725 - The Nutcracker and the Four Realms

Intro: Ero più che altro incuriosito dal fatto che il film sia stato un gigantesco flop per la Disney.
Film 1725: "The Nutcracker and the Four Realms" (2018) di Lasse Hallström, Joe Johnston
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: costruito sulla base tecnica e visiva di alcuni precedenti prodotti Disney di successo - particolarmente "Alice in Wonderland" -, "The Nutcracker and the Four Realms" non riesce però a generare sufficiente magia o interesse rispetto ad un progetto che risulta esteticamente molto bello, ma narrativamente irrilevante. Manca di ritmo e, ancora peggio, di qualcosa originale da dire. E non basta l'atmosfera gioiosa e festiva del Natale a salvare tutta l'operazione.
Cast: Keira Knightley, Mackenzie Foy, Eugenio Derbez, Matthew Macfadyen, Richard E. Grant, Misty Copeland, Helen Mirren, Morgan Freeman.
Box Office: $174 milioni
Vale o non vale: Keira Knightley è insopportabile, Mackenzie Foy non particolarmente incisiva come protagonista e si ha la sensazione che il cast da sogno e la famosissima storia de "Lo schiaccianoci" di Čajkovskij siano assolutamente sprecati.
Premi: /
Parola chiave: Chiave.

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domenica 14 giugno 2020

Film 1723 - Moana

Intro: Non fremevo particolarmente per rivedere questo cartoon, ma di fatto era l'unica opzione gratuita disponibile sul volo da San Francisco a Honolulu...
Film 1723: "Moana" (2016) di Ron Clements, John Musker
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: la prima volta che ho visto "Moana" non sono rimasto particolarmente impressionato, più che altro considerato l'alto livello qualitativo raggiunto dalla partnership Disney - Pixar negli anni. In ogni caso rivedere questo titolo (in italiano "Oceania"), e specialmente in inglese, mi ha aiutato a riconsiderare un po' della mia disillusione. Sarà che sono stato circondato per un anno dalla cultura Māori - subendone inevitabilmente il fascino -, sarà che per una volta un prodotto mainstream abbraccia una cultura diversa da quella americana o da quel modo di dipingere quelle di altri paesi in maniera stereotipata, di fatto ho rivissuto con piacere l'avventura raccontata qui.
Film 1314 - Oceania
Film 1723 - Moana
Cast: Auliʻi Cravalho, Dwayne Johnson, Rachel House, Temuera Morrison, Jemaine Clement, Nicole Scherzinger, Alan Tudyk.
Box Office: $690.8 milioni
Vale o non vale: Carino, estremamente colorato e avventuroso, con una protagonista riuscita e una storia eco-friendly che funziona. Non una pellicola sconvolgente, ma si lascia guardare con piacere anche una seconda volta.
Premi: Candidato a 2 Oscar e Golden Globe per il Miglior film d'animazione e canzone originale ("How Far I'll Go" di Lin-Manuel Miranda); candidato al BAFTA per il film d'animazione. 2 nomination ai Grammy e vittoria per Miranda nella categoria Best Song Written for Visual Media.
Parola chiave: Voyagers.

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