Visualizzazione post con etichetta Goldmine. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Goldmine. Mostra tutti i post

venerdì 28 gennaio 2011

Corsa all’Oscar 2011: chi inciampa e chi taglierà il traguardo

Eccoci al periodo più eccitante dell’anno per chi ama il cinema (americano). Da dicembre a febbraio di ogni anno, puntuali, saltano fuori a valanga decine e decine tra nomination e premi. Il più ambito, si sa, è l’Oscar (quest’anno la cerimonia è il 27 febbraio), assegnato dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. A ruota seguono (per importanza mondiale) Golden Globes (assegnati il 16 gennaio), BAFTA Awards (British Academy of Film and Television Arts, il 13 febbraio), Screen Actors Guild Awards (il premio degli attori agli attori, il 30 gennaio), Satellite Awards (premio dei giornalisti dell’International Press Academy, assegnati il 19 dicembre), Critics Choice Awards (assegnato da critici cinematografici statunitensi e canadesi, consegnati il 14 gennaio) e, solo per alcune categorie, Grammy Awards (premi conferiti alla musica, in questo caso per le colonne sonore e le canzoni legate a film e telefilm, sempre il 13 febbraio). Ce ne sarebbero altri, ma la cosa, poi, si fa piuttosto complessa.
Con l’annuncio fresco fresco del 25 gennaio delle nomination agli Oscar 2011 si ha, di fatto, un quadro generale completo di quello che è considerato il meglio del 2010 (ogni premio citato ha il link alle proprie nominations o già ai vincitori). Condivisibile o meno l’agglomerato di ‘meglio’ che viene selezionato, mi soffermerei comunque ad effettuare qualche considerazione partendo proprio dalle candidature agli Academy Awards.
La più evidente di tutte è la seguente: bene o male, i 5 titoli più gettonati di quest’anno sono "Black Swan", "The Social Network", "The Fighter", "Il discorso del re", "Inception". Tra tutti, però, mio malgrado devo dire che il più bistrattato sarà quasi certamente l’ultimo dei ‘fantastici 5′. Come già si è visto ai Golden Globes (GG), il film non è riuscito ad ottenere nulla se non le quattro nomination doverose (film, regia, sceneggiatura, colonna sonora) e, agli Oscar ha solamente otto candidature vedendo escluso, tra l’altro, Nolan dalla cinquina dei registi (clamoroso, no?). Ma c’è altro da dire. In breve: è corretto affermare che The Social Network sia un film migliore, se non il migliore dell’anno? E che abbia la miglior regia e la miglior sceneggiatura? I GG hanno decretato questo. Per quanto mi riguarda, il contentino che verrà dato ad Inception di qualche statuetta tecnica (quella per gli effetti speciali sembra inevitabile anche perchè, guardacaso, "TRON: Legacy", forse l’unico rivale concreto da questo punto di vista, non è stato nemmeno candidato) non servirà certo a sistemare le cose.
"Black Swan", invece, dovrebbe riuscire a conquistare almeno una statuetta importante, quella per la miglior attrice protagonista, Natalie Portman, che ha già visto riconoscersi svariati premi tra cui proprio il GG. La seguono a ruota nella corsa per il medesimo premio Annette Bening (anche lei un GG appena vinto per "I ragazzi stanno bene"), la più probabile dopo la Portman ad aggiudicarsi il premio, Nicole Kidman ("Rabbit Hole"), Michelle Williams ("Blue Valentine") e Jennifer Lawrence ("Winter’s Bone").
"Il discorso del re" è il ‘cigno nero’ al maschile. Probabilmente, infatti, sarà Colin Firth (GG vinto) ad aggiudicarsi il titolo di miglior attore dell’anno, con buona pace dei suoi diretti ‘rivali’ Javier Bardem (che un Oscar ce l’ha già), Jeff Bridges (che ha vinto proprio l’anno scorso e quindi difficilmente farà il bis), Jesse Eisenberg e James Franco (bravi, ma non ancora ‘pronti’ a vincere).
"The Fighter", con le sue 7 nomination e i due GG vinti per gli attori non protagonisti, dovrebbe vedere trionfare Christian Bale e forse una tra le due attrici non protagoniste che il film ha nella categoria, Melissa Leo (GG) o Amy Adams. In questa stessa categoria, però, pare molto ‘agguerrita’ anche la Helena Bonham Carter di "Il discorso del re", mentre per le restanti Hailee Steinfeld (14 anni appena compiuti) e Jacki Weaver (chi?) sembra difficile ipotizzare una vittoria.
Per quanto riguarda il già citato "The Social Network", con i suoi quattro GG vinti (film, regia, sceneggiatura, colonna sonora) pare essere il favorito anche agli Oscar. Nonostante io solitamente apprezzi il lavoro di Fincher ("Il curioso caso di Benjamin Button" in primis), non credo si possa dire che questa sia la sua opera migliore sotto ogni punto di vista. La mia unica speranza è che, come già qualche volta è capitato, il miglior film ai GG non corrisponda a quello degli Academy (esempi lampanti: "I segreti di Brokeback Mountain", "Dreamgirls", "Quando l’amore brucia l’anima").
Passiamo, ora, alle bizzarrie da premiazione folle. Innanzitutto i GG hanno candidato un sacco di film che agli Oscar nemmeno si sono visti – alcuni con giusta ragione… – come per esempio "Amore e altri rimedi" (a cui hanno cambiato il titolo italiano sostituento ‘droghe’ con ‘rimedi’), "Burlesque", "Red", "Casino Jack", "The Tourist", "Easy Girl", "Wall Street: il denaro non dorme mai" e "Le cronache di Narnia – Il viaggio del veliero". Sorvolando su alcuni di questi, c’è da dire però che "Burlesque" ha addirittura vinto un GG come miglior canzone originale (“You Haven’t Seen The Last of Me”) scritta da Diane Warren e non si è visto riconoscere nemmeno una candidatura! Quasi stesso destino per "La versione di Barney": Paul Giamatti vince il GG come miglior attore (musical o commedia) e il film agli Oscar riceve solamente una nomination per il trucco.
Continuando la lista delle assurdità, "Rapunzel – L’intreccio della torre", scartato dalla lista dei migliori film d’animazione (accidenti che smacco!), riceve una sola candidatura per la miglior canzone (un film Disney con canzoni così brutte non si era mai visto…) mentre "Toy story 3 – La grande fuga" (5 nomination e un GG vinto) è l’unico film d’animazione assieme ad "Up" e "La bella e la bestia" ad aver ricevuto la nomination anche come miglior film dell’anno; l’italiano "Io sono l’amore" riceve una sola nomination per i costumi di Antonella Cannarozzi; nomination singole – cito solo quelle fatte un po’ a casaccio – per i film "Salt" (mixaggio sonoro), "The Tempest" (costumi), "Unstoppable – Fuori controllo" (montaggio sonoro), "Hereafter" (effetti speciali. Qui una riflessione che riprende quanto già anticipato prima: "TRON: Legacy", film basato sull’effetto speciale digitale no, ma un film di Clint Eastwood sul paranormale sì? Non sarà che, per essere sicuri di assegnare il premio ad "Inception", altrimenti escluso dalla vincita di anche solo una statuetta, abbiano ‘involontariamente’ dimenticato il suo rivale più accanito?); la saga di Harry Potter, che quest’anno vede le due nomination per effetti speciali e scenografie di "Harry Potter e i doni della morte: Parte I", arriva a quota 9 candidature con 7 film prodotti e mai nessun premio Oscar vinto.
Ma la stramberia per eccellenza della stagione di premiazione 2010/11 è la seguente: con ben zero candidature ai GG e ben dieci (!) agli Oscar (tra cui miglior film, sceneggiatura e regia) "Il Grinta" passa direttamente da film esiliato ad addirittura probabile vincitore di qualche statuetta (tecnica)!
Ma concludiamo il tutto tra previsioni e delusioni. Come molti sapranno, alle premiazioni per ‘il meglio’, si affianca ogni anno anche quella per ‘il peggio’. Con sempre un giorno di anticipo sugli Academy Awards, i Razzies Awards (Golden Raspberry Award Foundation) propongono le loro candidature per il peggio della produzione filmica passata nell’anno precedente. Quest’anno i peggiori 5 sono "Il cacciatore di ex" (4 nomination), "L’ultimo dominatore dell’aria" (8), "Mordimi" (4), "Sex and the City 2" (7) ed "Eclipse" (9). I vincitori saranno decretati sabato 26 febbraio. Il giorno dopo, invece, potremmo veder trionfare (e queste sono solo le mie personali previsioni per gli Oscar) "The Social Network" (miglior film, regia, sceneggiatura non originale e, forse, colonna sonora), Colin Firth, Natalie Portman, Christian Bale e Melissa Leo/Helena Bonham Carter (miglior attori), Toy Story 3 (film d’animazione), "Inception" (effetti speciali e, forse, sceneggiatura originale e sonoro), "Wolfman" (trucco) e "The Fighter" (montaggio).
Staremo a vedere cosa accadrà tra un red carpet e l’altro. Fino ad allora non ci resta che scommettere!


http://www.goldminefactory.com/blog/corsa-alloscar-2011-chi-inciampa-e-chi-tagliera-il-traguardo/

Ric

martedì 14 dicembre 2010

Film 198 - Rapunzel - L'intreccio della torre (3D)

Rapunzel non è la versione bolognese di Raperonzolo...


Film 198: "Rapunzel - L'intreccio della torre" (2010) di Nathan Greno, Byron Howard
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea Puffo, Gianpaolo, Marco C.
Pensieri: E siamo a 50. Di cosa, si chiederà qualcuno?
Con Rapunzel – L’intreccio della torre la Disney produce il suo cinquantesimo lungometraggio animato e porta a casa un successo che non tutti avrebbero dato per scontato. Dopo il mezzo flop del precedente "La principessa e il ranocchio" ($247,374,107 incassati, battuto negli incassi di sempre perfino dal maialino Babe uscito 14 anni prima), di qualità artistica dubbia, che ha principalmente suscitato l’interesse della massa per via del colore della pelle della sua protagonista – già, siamo a questi livelli – e del ritorno alla tecnica del disegno manuale impiegata per realizzarlo, la Disney ha deciso di puntare sulla storia di quella che qui in Italia viene chiamata Raperonzolo.
La vicenda è famosa più che altro per la chioma chilometrica che caratterizza l’eroina della fiaba (dei Grimm, ovvio), ma, sicuramente per quanto mi riguarda, non è certo tra le più conosciute in assoluto. La produzione, come al solito, rimaneggia l’originale per adattare l’intreccio al pubblico giovane svecchiandone situazioni e protagonisti. E allora via, Rapunzel (abituiamoci noi bolognesi a pronunciare questo nome disgraziato come meglio possiamo) è una giovane 18enne che desidera l’emancipazione dopo la vita intera passata in una torre dove sua ‘madre’ Gothel – maledettamente uguale a Cher nelle fattezze con un bizzarro tocco di ‘real life’ nella storia: anche lei vuole rimanere per sempre giovane! – l’ha rinchiusa per preservarla dalla cattiveria del mondo circostante. In realtà lo fa solamente per sfruttare l’effetto magico dei capelli della ragazza che riescono a mantenere Gothel fresca e giovane ad oltranza. La curiosità di Rapunzel mixata ad un poco di fortuna e al bel giovanotto di turno (stavolta ladro) faranno si che lei riesca, finalmente, a toccar terra per dare, così, il via ad una serie di avventure che condurranno al solito adoratamente zuccherato happy ending finale.
I toni estremamente scanzonati di questo nuovo film pre-natalizio per famiglie riflettono il grande cambiamento sociale che si è compiuto ad oggi rispetto ai grandi classici di anche solo una decina di anni fa. Si è perso il senso dell’evento straordinario, l’uscita dell’unico cartone animato natalizio che tutti sarebbero dovuti andare a vedere, simbolo di un periodo dell’anno carico di zuccheri e buoni sentimenti come, del resto, vuole la buona tradizione Disney. Oggi, invece, il simbolo del Natale incombente è l’uscita nelle sale di uno qualunque di quei ‘Natale a …’ o dei rispettivi surrogati di ancora più infimo livello che regalano all’Italia, oltre che un ottimo incasso, anche un’infinita tristezza. Simboli di cambiamento forte anche l’utilizzo di un linguaggio più disinvolto, la necessità di indipendenza della figura femminile, l’assenza di fate o figure magiche, una presenza meno importante del regno animale quale protagonista-spalla dell’eroe/ina di turno.
Ma questo Rapunzel (il titolo originale è Tangled, aggrovigliato, ingarbugliato), in definitiva, com’è? Non male, più magicamente assurdo e meno ‘terra terra’ del precedente, quindi più ragionevolmente in linea con la tradizione disneyana del classico per antonomasia. Gli elementi da fiaba classica (principessa+principe+cattivo di turno = matrimonio finale) sono stati ristabiliti in favore di una serie di idee radicate che, messe insieme, rendono la composizione perfetta per creare un successo al botteghino oltre che far sperare in un merchandising proficuo per il futuro. Non è un caso se a fatica si arriva a Mulan (classe 1999) per ricordare una principessa Disney o se in televisione ('Le Principesse Disney – C’era una volta…', Rai 1) siano i film con Biancaneve, Cenerentola ed Aurora ad essere riproposti e non le più recenti produzioni della casa.
Rapunzel ha il grande pregio di saper nuovamente ‘parlare’ al grande pubblico, di proporre una storia che ha voglia di sentire, ricongiungendo elementi più collaudati con le più recenti novità di computer grafica. Sorvolando sull’aspetto un po’ Barbie della sua protagonista, il disegno è bello e i colori vividi, certe trovate (come quella delle lanterne) sono davvero di grande impatto visivo e le avventure raccontate sono spassose e godibili (certe gag un po’ ritrite). L’unico vero grande difetto di questo film sta nelle canzoni, un tempo baluardo inespugnabile di qualunque cartone animato della casa di produzione di Topolino, qui generalmente insipide e poco coinvolgenti, prive di quella creatività e brio che, nella storia disneyana, hanno fatto aggiudicare Oscar a valanghe nella categoria Miglior Canzone.
Nel complesso, comunque, il futuro per questa pellicola pare radioso: alla terza settimana di programmazione in America è riuscita a scalzare dalla vetta "Harry Potter e i doni della morte: Parte I" con un incasso settimanale superiore a quello del maghetto e un totale che sfiora quasi i 100 milioni di dollari ($96.6). E’ bene comunque ricordare che la nuova avventura di Potter ha incassato fino ad ora $634,857,482 senza l’aiuto del sovrapprezzo per il 3D, tecnologia (o escamotage) obbligata per gli spettatori di Rapunzel che, però, non aggiunge alcunché ad un film che non punta certo alla spettacolarità dell’immagine in tre dimensioni.
In un futuro più a lungo termine (27 febbraio 2011), invece, pare scontata la nomination all’Oscar come miglior film d’animazione anche se, gli altri contendenti ("Toy story 3 – La grande fuga", "Cattivissimo me", "Megamind", "Il Regno di Ga’Hoole – La leggenda dei guardiani", "Dragon Trainer", "L’illusionista") sembrano piuttosto agguerriti.
Staremo a vedere se le bionde sapranno dimostrare di avere ancora una marcia in più!
Film 992 - Rapunzel - L'intreccio della torre
Consigli: Divertente e piacevole, può essere tranquillamente visto al cinema. Ma EVITARE come la peste il 3D: una spesa inutile quanto costosa!
Parola chiave: Capelli.




Ric

domenica 28 novembre 2010

Film 189 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I

Ebbene, come mi ero ripromesso, mercoledì sera sono tornato a vedere Harry Potter e i doni della morte: Parte I con inutile inasprimento del mio portafogli.


Film 189: "Harry Potter e i doni della morte: Parte I" (2010) di David Yates
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Jessica, Marco, Andrea Puffo, Luca
Pensieri: Cinema pieno anche stavolta, ma sala più grande (e molto più buia rispetto al multisala The Space) e poltrone più comode. Tutto a vantaggio di una seconda visione che attendevo al pari di un bambino che aspetta l'ultimo giorno di scuola.
Questo nuovo Potter, come già avevo notato, è spaventosamente più dark. Sarà che con il cambio di cinema (questa volta il Medica Palace di via Montegrappa) anche la pellicola mi pareva più scura proprio di colore, di fatto anche nei toni questo settimo episodio non scherza. Oltre alle svariate morti al suon di avada kedavra, anche torture, mutilazioni da imboscata, vecchiette-serpente e frustrazioni psicologiche da ciondolo horcrux indemoniato (che, mi spiace, ma fa molto Signore degli Anelli). Non è una passeggiata per Harry & Co. il cammino verso il confronto con il più grande mago oscuro di tutti i tempi e sicuramente Voldemort venderà cara la pelle.
Mercoledì il mio occhio critico ha tentato di focalizzarsi meglio sul prodotto filmico in sé lasciandosi meno 'imbambolare' dalla mia smaniosa necessità di giungere finalmente al tanto agognato happy(?) ending della saga. Purtroppo, anche qui, la più evidente mancanza sta proprio nel protagonista: Daniel Radcliffe, oltre ad essersi oggettivamente imbruttito, ha la fenomenale capacità di rendere ogni scena con la stessa mimica facciale. Che pianga o legga non fa differenza. La particolare caratteristica era già stata notata ampiamente dal terzo capitolo in avanti, quando la regia del sig. Cuarón richiedeva quello sforzo in più del minimo sindacale con cui il bimbo-attore era riuscito a cavarsela nei due capitoli precedenti. Inutile ricordare quanto ciò non giovi alla credibilità del suo personaggio, ma in effetti il successo di questa saga è tale da poter tralasciare 'dettagli' quali la recitazione o l'espressività. Di fatto, comunque, saranno le prossime scelte cinematografiche di Radcliffe a farci capire se un dopo-Potter per lui sarà davvero possibile.
Chi, invece, dimostra doti attoriali notevoli è la sempre più mag(r)a Hermione/Emma Watson, capace di liquidare un gesto ruffiano di Ron/Rupert Grint con una semplice occhiata da attrice consumata (vedi momento in tenda quando Ron, desideroso di farsi perdonare da Hermione il fatto di essersene andato, appoggia l'idea della ragazza votando con la mano). Per lei il futuro nel cinema non sarà certo un problema - è già al lavoro sul set dell'attesissimo "My Week with Marilyn" dove, oltre a Michelle Williams, Judi Dench e Dominic Cooper, reciterà con il professor Gylderoy Allock/Kenneth Branagh con cui aveva già lavorato per Harry Potter e la camera dei segreti - capace com'è di proporsi in maniera intelligente quale star in ascesa verticale.
Tornando al film, ma rimanendo sul piano recitativo, qualche menzione speciale va fatta: in primis i fantasticamente (e follemente) bastardi Voi-sapete-chi/Ralph Fiennes e Bellatrix/Helena Bonham Carter; la smorfiosetta sadica Dolores Umbridge/Imelda Staunton; gli assolutamente stralunati Dobby (che questa volta sembra molto più realistico) e Luna Lovegood/Evanna Lynch. Per la serie, invece, 'anche se non c'eravamo era uguale' le parti calcolabili in millesimi di secondo di zia Petunia/Fiona Shaw (nessuna battuta, è ripresa solo seduta in macchina), Rita Skeeter/Miranda Richardson (compare solo nel retro del suo libro), Neville/Matthew Lewis (la sua unica battuta è la più ridicola del film) e Nymphadora Tonks/Natalia Tena (che per la sua seconda apparizione nella saga potteriana si aggiudica addirittura meno battute che nella prima).
Per quanto riguarda gli aspetti più tecnici, la trasposizione libro-film è buona, anche se alcune differenze ci sono - come per esempio il fatto che Harry ed Hermione arrivino a Godric's Hollow senza il mantello dell'invisibilità o che, al matrimonio di Fleur e Bill, Harry non abbia usato la pozione polisucco per non essere riconosciuto - ma sostanzialmente il discorso fila e i 146 minuti di pellicola sono più che esaurienti. Grandi punti di forza, oltre alla mitica immaginazione della Rowling, la bella fotografia di Eduardo Serra, la colonna sonora di Alexandre Desplat (entrambi nominati più volte all'Oscar nelle rispettive categorie) e i sempre più all'avanguardia effetti speciali. Curioso, invece, come si sia resa necessaria un'operazione di 'pulizia' delle mani di Hermione per mettere a tacere le voci che volevano questo episodio della saga non adatto ai minori: il divieto, in America, alla fine è andato solo a favore dei minori di 13 anni mentre da noi non è stata posta alcuna censura. Sarà che il timore di un incasso inferiore alle aspettative abbia spaventato gli interessati? Di fatto, comunque, in Italia nel primo weekend di programmazione la pellicola ha incassato 7.452.767 di euro...
Accertato il successo globale - più che facilmente pronosticabile - ora a noi babbani non resta che attendere il 15 luglio 2011 per scoprire se, effettivamente, questi ultimi 10 anni di attesa siano stati spesi bene (sperando che il 3D non ci rovini un'altra pellicola). Fino ad allora... Oblivium!
1. Film 166 - Harry Potter e la pietra filosofale
Film 346 - Harry Potter e la pietra filosofale
Film 744 - Harry Potter e la pietra filosofale
Film 1773 - Harry Potter and the Philosopher's Stone
Film 2085 - Harry Potter e la pietra filosofale
Film 2201 - Harry Potter and the Philosopher's Stone
2. Film 171 - Harry Potter e la camera dei segreti
Film 348 - Harry Potter e la camera dei segreti
Film 745 - Harry Potter e la camera dei segreti
Film 1446 - Harry Potter and the Chamber of Secrets
3. Film 174 - Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Film 349 - Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Film 747 - Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Film 1454 - Harry Potter and the Prisoner of Azkaban
Film 1645 - Harry Potter and the Prisoner of Azkaban
Film 2337 - Harry Potter and the Prisoner of Azkaban
4. Film 88 - Harry Potter e il calice di fuoco
Film 181 - Harry Potter e il calice di fuoco
Film 357 - Harry Potter e il calice di fuoco
Film 748 - Harry Potter e il calice di fuoco
5. Film 366 - Harry Potter e l'ordine della Fenice
Film 749 - Harry Potter e l'Ordine della Fenice
Film 1470 - Harry Potter and the Order of the Phoenix
6. Film 14 - Harry Potter e il principe mezzosangue
Film 185 - Harry Potter e il principe mezzosangue
Film 370 - Harry Potter e il principe mezzosangue
Film 750 - Harry Potter e il principe mezzosangue
Film 1471 - Harry Potter and the Half-Blood Prince
7. Film 186 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Film 189 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Film 297 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Film 420 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Film 752 - Harry Potter e i Doni della Morte - Parte I
Film 1495 - Harry Potter and the Deathly Hallows: Part 1
8. Film 283 - Harry Potter e i doni della morte: Parte II
Film 421 - Harry Potter e i doni della morte: Parte II
Film 594 - Harry Potter e i doni della morte: Parte II
Film 755 - Harry Potter e i Doni della Morte - Parte II
Film 1497 - Harry Potter and the Deathly Hallows: Part 2
9. Film 751 - Harry Potter: The Making of Diagon Alley
Film 2083 - Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts
Consigli: Per gli appassionati una 'seconda visione' è sicuramente d'obbligo. Un sacco di scene, battute o anche solo dettagli vengono alla luce come se, la prima volta, non si fosse nemmeno a guardare lo stesso film!
Parola chiave: Fratelli Peverell.



#HollywoodCiak
Bengi

sabato 20 novembre 2010

Film 186 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I

Finalmente, dopo settimane e settimane di attesa, il nuovissimo capitolo della saga potteriana! Ce lo potevamo perdere? Assolutamente no! E, allora, che l'evento cominci!


Film 186: "Harry Potter e i doni della morte: Parte I" (2010) di David Yates
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea, Titti, Licia, Enrico, Fede Rica, Andrea Puffo, Federico, Diego, Manuel, Levino, Claudio
Pensieri: La visione del film-evento conclusivo di Harry Potter richiede un po' quella devozione che necessita anche il 3D: va visto almeno due volte.
In quest'ottica mi siedo qui oggi, alla mia scrivania, consapevole del fatto che, dopo un'unica visione, non sarà facile rendere a parole il mio pensiero su questa pellicola tanto attesa. Mi riservo, infatti, la possibilità di auto-replicarmi a breve, quando tra qualche giorno sarò nuovamente in sala a godermi la seconda visione di questo settimo capitolo, parte 1.
Già perchè, per i due o tre che non lo sapessero, questi 'doni della morte' sono stati divisi in due episodi distinti - come l'ormai di moda tradizione delle saghe infinite vuole - nonostante il libro fosse effettivamente uno solo. La Rowling, che non difetta certo d'astuzia, ha giustificato la scissione con un pragmatico 'c'era troppo da raccontare' ed ha dato il benestare ad un'operazione commerciale che sicuramente saprà dare i suoi frutti (notare che, non a caso, anche l'ultimo capitolo della saga di Twilight richiederà lo stesso sacrificio ai devoti fans).
Dunque, il Potter 7.1 è finalmente uscito il 19 novembre, mentre la data di scadenza della prolifica saga (8 film in 10 anni) è prevista per il 15 luglio 2011 con l'uscita nelle sale della 'versione' 7.2. Per coloro che hanno letto il libro l'appuntamento è fondamentale considerando la mole di avvenimenti che sono previsti nella conclusione epico-drammatica che attende il mondo magico. I più scettici - me compreso - temevano che da questa scissione commerciale sarebbe derivata una prima parte del racconto eccessivamente dettagliata quando, nella realtà del libro, non ci sono elementi tanto rilevanti da richiedere un capitolo a parte e la durata titanica di 146 minuti.
In verità, per quanto mi riguarda, le aspettative - ampiamente tradite con il sesto Harry Potter e il principe mezzosangue - sono state soddisfatte. Non è un capolavoro assoluto né il migliore dei sette, ma, se facciamo riferimento al precedente, si può solo ringraziare il cielo che i produttori siano rinsaviti. Sono tornati, oltre che l'avventura, una notevole quantità di azione, colpi di scena interessanti (ovviamente per chi non ha letto il libro o, come me, non si ricorda puntualmente una mazza), una certa malizia fastidiosa e un'inaspettata dose di horror che decreta ufficialmente questo Potter come il meno adatto ai bambini.
Anche qui, come già successo precedentemente, l'adolescente volubilità dei protagonisti - ormai in preda ad una sessualità non più celata - regna sovrana e tira le fila di una trama che, al passo coi tempi, scivola su immagini 'osé' cui il pubblico potteriano è veramente poco abituato. Nonostante la scelta non sia delle più felici, rimane, di fatto, una storia tanto geniale da raccontare che, un passo falso, non ne decreterà alcuna condanna.
Tra un Voldemort sempre più concreto e tangibile (ma no, il naso non c'è) e il panico ora reale che lui e i suoi hanno scatenato, questa volta Harry non torna a scuola e, con Hermione e Ron decide di mettersi in viaggio alla ricerca degli horcrux, le porzioni in cui Colui-che-non-deve-essere-nominato ha frammentato la sua anima per poi nasconderla in oggetti-custodia (gli horcrux, appunto) e diventare, effettivamente, immortale. Una caccia non facile per il nostro maghetto che, persa l'inattaccabile custodia di Silente, si trova ora definitivamente solo a fronteggiare il nemico di una vita. Maggiore pericolo, quindi, maggiori responsabilità (ma qui la filosofia da coca cola&pop-corn di Spider-man non c'entra) e la certezza di uno scontro finale, anticipato dalla profezia del capitolo precedente, che vuole vincitore solo uno dei due contendenti.
Insomma, i presupposti per un ottimo finale ci sono tutti. Questa porzione dei 'doni della morte' compie egregiamente il suo dovere di traghetto-contentino verso la sponda della storia che farà palpitare i cuori di chi la saga di Harry Potter l'ha seguita con passione. Seguendo questo principio, ogni libro scritto dalla Rowling avrebbe meritato una più meticolosa e precisa rappresentazione (anche qui, comunque, svariate libertà rispetto alla storia originale) che la scelta del 'parte 1 e parte 2' può offrire. Nel concreto, però, questa smania dell'attesa a tutti i costi, diciamocelo, ha un po' fatto il suo tempo. La troncata di netto finale infastidisce, anche se più e più volte preannunciata. Frustrazione e curiosità, in ogni caso, dovranno essere riposte nel cassetto in favore di una pazienza che troverà il suo senso in un'estate 2011 che si preannuncia davvero senza precedenti!
Ps. Nel momento in cui si scrive, il box office americano segnala già il primo record per questa pellicola: 125 milioni di dollari incassati in soli due giorni di programmazione. Se questa non è magia...
1. Film 166 - Harry Potter e la pietra filosofale
Film 346 - Harry Potter e la pietra filosofale
Film 744 - Harry Potter e la pietra filosofale
Film 1773 - Harry Potter and the Philosopher's Stone
Film 2085 - Harry Potter e la pietra filosofale
Film 2201 - Harry Potter and the Philosopher's Stone
2. Film 171 - Harry Potter e la camera dei segreti
Film 348 - Harry Potter e la camera dei segreti
Film 745 - Harry Potter e la camera dei segreti
Film 1446 - Harry Potter and the Chamber of Secrets
3. Film 174 - Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Film 349 - Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Film 747 - Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Film 1454 - Harry Potter and the Prisoner of Azkaban
Film 1645 - Harry Potter and the Prisoner of Azkaban
Film 2337 - Harry Potter and the Prisoner of Azkaban
4. Film 88 - Harry Potter e il calice di fuoco
Film 181 - Harry Potter e il calice di fuoco
Film 357 - Harry Potter e il calice di fuoco
Film 748 - Harry Potter e il calice di fuoco
5. Film 366 - Harry Potter e l'ordine della Fenice
Film 749 - Harry Potter e l'Ordine della Fenice
Film 1470 - Harry Potter and the Order of the Phoenix
6. Film 14 - Harry Potter e il principe mezzosangue
Film 185 - Harry Potter e il principe mezzosangue
Film 370 - Harry Potter e il principe mezzosangue
Film 750 - Harry Potter e il principe mezzosangue
Film 1471 - Harry Potter and the Half-Blood Prince
7. Film 186 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Film 189 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Film 297 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Film 420 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Film 752 - Harry Potter e i Doni della Morte - Parte I
Film 1495 - Harry Potter and the Deathly Hallows: Part 1
8. Film 283 - Harry Potter e i doni della morte: Parte II
Film 421 - Harry Potter e i doni della morte: Parte II
Film 594 - Harry Potter e i doni della morte: Parte II
Film 755 - Harry Potter e i Doni della Morte - Parte II
Film 1497 - Harry Potter and the Deathly Hallows: Part 2
9. Film 751 - Harry Potter: The Making of Diagon Alley
Film 2083 - Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts
Consigli: Da vedere assolutamente al cinema, muniti di schermo gigante e dolby surround! E senza fare il giochino del trovare le differenze con il libro... Distrae e non aiuta!
Parola chiave: Le fiabe di Beda il Bardo.



#HollywoodCiak
Bengi

martedì 9 novembre 2010

9 novembre 2009 - 9 novembre 2010: 1° compleanno!

E chi l'avrebbe mai detto che, effettivamente, dopo un anno sarei stato ancora fedele scrittore di questo blog?
Chi mai avrebbe creduto sarei riuscito davvero ad arrivare in fondo al mio fioretto di un film (e rispettiva recensione) al giorno?
Il 9 novembre 2009, punto dal prurito di confrontarmi con una sfida, ho accolto il messaggio del film "Julie & Julia" e ho inaugurato questo blog, dubbioso su quanto avrei mai potuto resistere. E, invece, ecco il primo traguardo: un anno e 181 recensioni di film visti.
No, ovviamente non sono gli sperati 365, dedicarmi ad una tale missione, ho capito, avrebbe finito per compromettere la mia vita. Cosa ne sarebbe stato del lavoro, delle mie altre passioni, della vita sociale? Scrivere, del resto, fino ad un anno fa faceva relativamente parte della mia vita.
Oggi, al contrario, è il mio quotidiano. Posso dirmi pienamente soddisfatto del lavoro fin qui svolto: ho visto una miriade di film diversissimi tra loro, alcuni li ho amati, altri non li ho potuti soffrire. Alcuni sono state vere scoperte, altri hanno fatto da sfondo alla compagnia di tantissime persone diverse. Meglio di così non potevo chiedere, direi.
E' d'obbligo, ovviamente, ringraziare chi, fino ad ora, ha creduto di più in me e in questo progetto, sicuramente per molti noioso e inutile, ma per cui ho donato, effettivamente, un pezzo di me stesso. Quindi saltate questa parte se ritenete di non comparire nei brevi ringraziamenti. Thank you to:
- Gloria e Claudia che in tutti questi anni mi hanno sempre spronato e incoraggiato a concretizzare il mio amore per il cinema;
- Ale The Body che ha condiviso con me tantissime ore di fronte alle più disparate pellicole senza mai pensare che fossi totalmente scemo;
- Ilaria che non importa in quale parte del mondo sia, trova sempre il tempo di lasciare qualche commento;
- Andrea che, oltre ad essere il più bravo dei disegnatori, è un fedelissimo compagno di divano ai nostri ritrovi; Marco, che si lascia sempre consigliare e che mi allarga sempre gli orizzonti; Andrea Puffo per aprirci quasi quotidianamente le porte di casa sua ospitando le serate cinematografiche che tanto ci appassionano;
- papà e mamma che mi chiedono sempre di mandare i link delle recensioni;
- Paolo P. e i ragazzi del blog di Goldmine che mi danno la possibilità di dire come la penso sugli argomenti che mi appassionano;
- Livia che è la mia miglior commentatrice, attenta e puntuale, sempre pronta a lasciare la sua opinione nero su bianco;
- Licia, Elisa & Girolamo con cui ho girato tanti corti che mi hanno aiutato a rendermi conto, nel piccolo delle nostre esperienze, di come ci si senta a stare dietro o davanti ad una telecamera, giudicati da chi ti guarda e non ti conosce;
- Marco che, anche se sta a Milano e ha la stessa vita mondana di Paris Hilton, qualche secondo per leggere le mie stronzate lo trova, non dico sempre, ma quantomeno spesso;
- Fabio(z) che si legge sempre tutti i miei post e si scarica pure i film(!);
- Bea, con cui ho fatto il primo esperimento di video blog;
- e poi tutti coloro con i quali sono stato al cinema, che mi hanno accompagnato agli eventi, che sono stati miei compagni di divano, sedia, poltrona o bracciolo davanti ad uno dei tantissimi film citati in questo blog.

Insomma, per tirare un po' le somme del discorso, sono stracontento di essermi goduto quel migliaio di ore di pellicole, di aver scritto 189 post (uno ogni 2 giorni circa), di aver ricevuto oltre 16.200 visite, di aver raccolto un totale di 335 commenti - con l'ottima media di 2 commenti a recensione - (il podio dei film più commentati è così composto: 3° "Harry Potter e il principe mezzosangue" e "Sex and the City 2" con 9 commenti; 2° "Alice in Wonderland" con 10 commenti; 1° "2012" con 11 commenti!) e, se è successo, di avervi in qualche modo aiutato nella scelta di un qualsiasi film.
Ovviamente non ho la minima intenzione di lasciare questo spazio a sé stesso, bensì di continuare a curarlo, non solo perchè la scrittura è diventata terapeutica, nella speranza di continuare lo scambio di opinioni, consigli ed idee con sempre maggiore successo. Per quanto mi riguarda è già un traguardo essere giunto fin qui. Il resto vedremo come andrà.

Ric

lunedì 25 ottobre 2010

Film 156 - Inception

Il film più atteso dell'anno, anche da me. Un cast stellare, un regista diventato di culto grazie ad alcune scelte decisamente azzeccate. Una storia che più complicata non si può ed effetti speciali che definire da urlo è fargli un torto. Che dire se non... sensazionale!


Film 156: "Inception" (2010) di Christopher Nolan
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea Puffo
Pensieri: C’è stato un momento – precisamente il 1997 – in cui molti di noi hanno affrontato la noiosa lungaggine del Titanic solamente per godere della morte finale del tanto odiato Leonardo DiCaprio/Jack.
Quelli erano tempi in cui il giovanissimo attore compariva in ogni dove, sbucava peggio che il signor Pattinson oggi: televisione, giornali, giornaletti, qualche film (sbagliato) come La maschera di ferro o The Beach, biografie più o meno autorizzate, poster, cartoline e tanto, tanto, tanto altro ancora.
Saturi causa indigestione da sovraesposizione, abbiamo sperato che una cosa del genere non avremmo più dovuto subirla. Che DiCaprio finisse dimenticato e che, finalmente, potessimo gustarci un film al cinema senza una marea di adolescenti innamorate con gridolino facile alla vista del biondo beniamino.
Contro molti pronostici, invece, oggi DiCaprio è una superstar. Non più per minorenni dall’ormone sensibile. In 13 anni di cammino dal famoso (o famigerato?) naufragio, ha saputo consolidare ed accrescere la sua popolarità, collaborando con alcuni tra i migliori narratori cinematografici di oggi (Scorsese in primis) diventando sempre più garanzia di grandi guadagni al botteghino. Ultimo, in ordine di tempo (da noi è uscito il 24 settembre), è Inception che, ad oggi, può vantare $804,183,607 di incasso mondiale, il film che ha guadagnato di più nel 2010 dopo Toy story 3 – La grande fuga. Si è gridato già più volte al capolavoro, lodando non solo il DiCaprio protagonista, ma anche svariati altri elementi del film. Il più evidente, sicuramente, è il grande lavoro di effetti speciali che sta dietro una resa così ben riuscita. La storia intricatissima di Nolan (altro elemento a favore) necessita di un supporto visivo davvero complesso, capace di interagire con i suoi personaggi in maniera così sofisticata che, fossero stati impiegati effetti scadenti, il film avrebbe raccolto solo fischi.
Invece Christopher Nolan è abituato a spingersi al limite: già con The Prestige aveva portato la sua storia ai confini con il fantascientifico, incastrando elementi storici con elaborazione pseudo scientifiche che, sicuramente, ad un altro avrebbero finito per sfuggire di mano. Ma il nostro regista londinese non si fa mettere nel sacco così facilmente e, anche qui, si districa egregiamente tra sogni, lavori da svolgere, generazione di idee spontanee, inseguimenti, sparatorie e una storia d’amore che più struggente non si può. Sia chiaro a tutti, il film non è per niente semplice. Richiede mente libera e concentrazione. Ma lasciarsi trascinare in fondo, nella mente dei vari protagonisti, è davvero affascinante!
Il tutto supportato da una colonna sonora da urlo, veramente azzeccata, capace di accompagnare vicende, emozioni, sentimenti tanto bene quanto solo un capace compositore come Hans Zimmer può fare. Il mio cuore è stato decisamente conquistato dall’atmosfera decadente delle track “Dream Is Collapsing” e “528491″ (ricordate questo numero, è importante) o dal ritmo trascinante di “Mombassa”.
Insomma, una combinazione vincente di elementi che – come se il resto non fosse già abbastanza – gioca inoltre su un certo appeal commerciale regalato dal cast che prevede un susseguirsi di grandi nomi (e grandi premi) del cinema contemporaneo: si passa dal nostro amato/odiato DiCaprio, ai premi Oscar Marion Cotillard (La vie en rose) e Michael Caine (Hannah e le sue sorelle e Le regole della casa del sidro, ai candidati all’Oscar Ellen Page (Juno) e Ken Watanabe (L’ultimo samurai), agli istrionici Joseph Gordon-Levitt ((500) giorni insieme) e Cillian Murphy (La ragazza con l’orecchino di perla, Il cavaliere oscuro) al viso stra-conosciuto e ormai logoro di Pete Postlethwaite (Nel nome del padre).
Insomma, questo ‘innesto’ di Nolan, nella nostra mente, è sicuramente riuscito: Inception ha davvero qualcosa di nuovo da raccontare (James Cameron impara!) e, soprattutto, da far vedere! Ringraziando il cielo che, per una volta, ci è stato risparmiato il mal di testa del 3D. E, chissà, magari il 27 febbraio ci scappa pure qualche statuetta importante…
Film 156 - Inception
Film 339 - Inception
Film 1062 - Inception
Film 1512 - Inception
Consigli: Bellissimo! Non si può davvero perdere! Un capolavoro complesso e ben realizzato che va più volte visto per non perdere tutti i particolari della trama. Davvero sorprendente!
Parola chiave: (Ce ne sarebbero tantissime! Ne scelgo 3) Mal. Realtà. 528491.




Ric

martedì 22 giugno 2010

Film 123 - Departures

Questo è un altro degli articoli commissionati dall'altro blog! E pompe funebri siano!


Film 123: "Departures" (2008) di Yôjirô Takita
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: In quanto recentemente divenuto becchino, non posso ritenermi che la persona più adatta per parlare di questo film.
Departures, film del 2008 di Yôjirô Takita, Oscar all’edizione 2009 degli Academy Awards per il miglior film straniero (Giappone), parla di Daigo e della sua vita, del suo sogno e della realtà con cui si deve confrontare.
Tornato alla città natale dopo lo scioglimento dell’orchestra per cui suonava come violoncellista (sogno), il nostro giovane protagonista deve fronteggiare la necessità di reperire un lavoro (realtà) per mantenere la famiglia. L’annuncio sul giornale scambiato per quello di un’agenzia di viaggi, lo porta a contatto con quella che potremmo definire ‘l’agenzia dell’ultimo viaggio’, la NK. Qui Daigo non si troverà a pianificare particolari itinerari esotici, bensì a preparare i defunti secondo le tradizionali cerimonie giapponesi che prevedono pulizia, vestizione, trucco di fronte al resto della famiglia (che guarda e giudica). Un lavoro non facile, non solo sotto l’aspetto tecnico, ma anche dal punto di vista privato: il timore di sentirsi rifiutato da moglie e amici lo inducono a mentire sulla sua professione.
Se per un po’ il giochetto funziona, alla lunga la voce si sparge e la professione dell’ex violoncellista viene svelata, con non poche complicazioni per la sua vita domestica. Abbandonato alla solitudine di un lavoro che non concede gratifiche alla luce del sole, Daigo si arrende al percorso che la vita gli ha riservato, accompagnato da due colleghi ormai amici e dalla sua passione per la musica. La morte di due persone importanti cambieranno le cose…
Un po’ scontato in certi passaggi – quasi quanto il finale strappa lacrime di Ugly Betty - questo Okuribito (è il titolo originale) riesce comunque a piacere con garbo, a infilarci qualche battuta e a commuovere in certi momenti prestabiliti. L’idea che rimane è comunque quella di aver visto un film piacevole e interessante, su un mondo che altrimenti difficilmente (noi europei) avremmo mai potuto conoscere in maniera così approfondita. Quasi documentario nella parti di presentazione del rito, il regista riporta rigorosamente all’occhio dello spettatore ogni minimo particolare, ogni piega del raffinato vestito, ogni pennellata di trucco sulle labbra o di gesto per spostare un defunto che sembra quasi senza peso. Dignità è forse il denominatore comune.
Non è comunque un film facile, né di scontato successo visto l’argomento trattato, anche nella nostra società ridotto alla banalizzazione della figura professionale a semplice ‘toccatore di morti’ (fidatevi dell’esperienza). Avvicinarsi allo sconosciuto o al nuovo può lasciar confusi, ma questo film vale la pena di essere visto, anche solo per farsi un’idea su un’usanza molto particolare che spettacolarizza e valorizza il viaggio del defunto da qui all’Aldilà.
Il respiro è internazionale – si strizza un po’ l’occhio all’Occidente – e non stupisce che questa pellicola sia riuscita a strappare la statuetta per il film straniero agli Oscar dell’anno scorso, quando il vincitore fu un altro esportatore di cultura e usanze lontane: The Millionaire.
Consigli: Un film che abbatte preconcetti e affronta un tema poco conosciuto anche da noi. Da vedere, quantomeno per farsi un'idea.
Parola chiave: Tanatoesteta.



Ric

sabato 8 maggio 2010

Film 111 - Notte folle a Manhattan

Ecco il secondo post per il blog della Goldmine!


Film 111: "Notte folle a Manhattan " (2010) di Shawn Levy
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Ale
Pensieri: http://www.goldminefactory.com/blog/notte-folle-a-londra/
E’ necessario liberarsi da preconcetti per leggere quanto seguirà, sia chiaro da subito.
Sebbene le intenzioni fossero delle più nobili (e cool), arrivato a destinazione non ho potuto fare a meno di cedere. E allora ammettiamolo che questa commedia leggere americana ci può anche piacere, nel giusto contesto! E quale sarebbe questo contesto, qualcuno si chiederà? Londra!
Già di per sé, si capisce, il luogo genera perdizione e smarrimento, ostacola la lucidità e confonde anche i più forti. Nel mio caso la mission era scovare il film più figo proiettato dentro e fuori dalla City per riproporne in queste righe un resoconto quanto più dettagliato della sicura magnificenza. Nella realtà, si sono presentati svariati fattori non previsti.
Innanzitutto quanto costa il cinema a Londra? Diciamo mediamente 14 sterline che, in euro (arrotondando per semplificare), sono circa 16. In Italia ci lamentiamo del fatto che andare al cinema ormai sia un lusso, ma, effettivamente, non ci va poi così male (Bologna, con la promozione “Chi fa d’essai fa per tre“, è abbastanza agevolata). Altro fattore mai trascurabile: la compagnia. Non tutti sono disposti a girare ore in metropolitana per vedersi in inglese un film di cui non hanno mai sentito parlare. Ultimo e non trascurabile fattore: lo sconto. Un 2×1 al multisala in centro è sempre molto gettonato.
Difficile, quindi, rispettare i buoni propositi del vacanziere non convenzionale. Più facile cadere nella trappola di Date Night, ovvero Notte folle a Manhattan (come al solito in Italia i titoli dei film vengono sostituiti con banalità), con due attori comici famosissimi in America per le serie tv che interpretano: Steve Carell (''The Office'') e Tina Fey ("30 Rock").
Nessuno grida al capolavoro, per carità, ma sorprende piacevolmente per il gusto con cui si lascia guardare. Lega perfettamente la vita di coppia all’avventura da agente segreto, rimanendo sempre ben saldo alla centralità del duo (leggere famiglia). Gag divertenti, coppia di attori affiatata e capace di far ridere semplicemente con la mimica facciale e non per forza insultando o offendendo. Interessanti anche gli attori secondari, tutti piuttosto conosciuti: Mark Wahlberg più muscoloso che mai; Taraji P. Henson, nominata all’Oscar 2009 come miglior attrice non protagonista per Il curioso caso di Benjamin Button; James Franco qui in versione tatuata e trasandata; Mark Ruffalo, amico sfigato della coppia.
Dirige Shawn Levy, non certo un visionario, ma sicuramente una mano capace cui affidare una commedia (sue, tra le tante, "Oggi sposi… niente sesso", "Una scatenata dozzina", "Una notte al museo" 1 e 2).
Chi è a Bologna dovrà aspettare il 7 maggio per vedere questa pellicola, ma se, invece, vi trovate a Londra e non sapete che fare, tra lo shopping e il musical a teatro (consiglio 'Mamma mia!'), andate a divertirvi un po’ al cinema! In attesa del Secret Party della Goldmine, ovviamente…
Film 338 - Notte folle a Manhattan
Film 711 - Notte folle a Manhattan
Film 1174 - Notte folle a Manhattan
Consigli: La scena dell'inseguimento con le auto agganciate è strepitosa!
Parola chiave: Tripplehorn.




Ric

giovedì 6 maggio 2010

Film 110 - Gli uccelli

Questo film è e sarà per sempre legato ad un evento troppo cool della mia vita: il primo articolo per un blog non mio!


Film 110: "Gli uccelli " (1963) di Alfred Hitchcock
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Gloria, Erika, Gian
Pensieri: Chi l'avrebbe mai detto che sarei riuscito a scrivere prima o poi per un blog non mio? E, invece, la fortuna ha voluto che il 'Goldmine' blog necessitasse di nuovi collaboratori per l'ampliamento dei settori di interesse del sito. Avrei mai potuto lasciarmi sfuggire questa occasione? NO! E, allora, se vi va, beccatevi il mio primissimo articolo, dedicato ad uno dei capolavori più popolari di Hitchcock!
http://www.goldminefactory.com/blog/hitchcock-il-volto-e-la-cosa/
Film 110 - Gli uccelli
Film 2231 - The Birds
Consigli: Ascoltate molto bene, non c'è colonna sonora!
Parola chiave: Bodega Bay.



#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 26 aprile 2010

Film 109 - Dragon Trainer

Con un sacco di ritardo, pubblico finalmente questa recensione! A mia discolpa: un nuovo lavoro, le dimissioni dal vecchio, un altro blog e un viaggio a Londra... Bastano come scuse?


Film 109: "Dragon Trainer " (2010) di Dean DeBlois, Chris Sanders
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Cosa potevo aspettarmi da un film su vichinghi e draghi? Niente di buono, in effetti. E invece vengo estasiato da un cartone DreamWorks davvero piacevole e divertente, non banale. La storia di Hiccup, unico vero nerd nel suo villaggio di vichinghi, che colpisce per sbaglio quello che il suo popolo ritiene essere il drago più feroce che esista. Peccato che, una volta avvicinato, si dimostrerà mansueto come un cagnolino (dotato di ali e che spara con la bocca...).
Ovviamente la collaborazione uomo-drago si dimostrerà estremamente efficace e proficua, tanto da salvare lo sterminio dei draghi e far diventare - ovvio - Hiccup il più figo del villaggio, con tanto di ragazzina al seguito e padre fiero come non mai.
Nonostante certi passaggi obbligati da cartone animato (percorso di formazione, riscatto sociale e famigliare), il film mi ha colpito per la sua simpatia e leggerezza. Idea vincente quella dei draghi, che da sempre affascinano il pubblico giovane, a cui questa volta, però, si aggiunge quasi un'anima collettiva. Il drago è a) ingiustamente perseguitato b) fondamentalmente buono e addomesticabile c) soggiogato da una creatura più in alto nella scala alimentare. Diventano simpatici quasi per forza.
Insomma, una pellicola davvero piacevole e divertente, non solo congeniale ai più piccoli!
Consigli: Da vedere quando si ha un po' di tempo libero, per rilassarsi e spegnere il cervello! Aiuta.
Parola chiave: Sdentato.




Ric