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giovedì 9 maggio 2019

Film 1579 - Pirates of the Caribbean: At World's End

Intro: E chiudiamo anche la visione di questo franchise.
Film 1579: "Pirates of the Caribbean: At World's End" (2007) di Gore Verbinski
Visto: dal pc portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: come al solito la sensazione è che ci sia troppa carne al fuoco oltre che, in questo caso, un eccesso di personaggi e relativi tracciati narrativi. Messa insieme la gigantesca personalità di Jack Sparrow ai romanticismi di Elizabeth Swann e Will Turner, l'antagonismo on/off di Barbossa, le molteplici nuove alleanze e le bagarre per e su le navi (Perla Nera, Olandese Volante), il risultato finale è un vortice caotico che sa di avventura, ma non convince del tutto. Perché anche i blockbuster multimilionari a volte esagerano e anche se le buone intenzioni ci sono tutte, "Pirates of the Caribbean: At World's End" è più chiassoso che riuscito e meno avvincente di quanto ci si sarebbe aspettato. Peccato.
Film 240 - La maledizione della prima luna
Film 1560 - Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl
Film 1570 - Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest
Film 1579 - Pirates of the Caribbean: At World's End
Film 1242 - Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare
Film 1415 - Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales
Cast: Johnny Depp, Orlando Bloom, Keira Knightley, Stellan Skarsgård, Bill Nighy, Chow Yun-Fat, Geoffrey Rush, Jack Davenport, Kevin R. McNally, Jonathan Pryce, Tom Hollander, Naomie Harris, Lee Arenberg, Mackenzie Crook.
Box Office: $963.4 milioni
Vale o non vale: Imperdibile per i fan della saga, il terzo dei cinque film sui "Pirati dei Caraibi" non è sicuramente il più riuscito. Buono per un momento di spasso non del tutto a cervello spento (perché cazzo se è complicata la trama!), intrattiene ma non convince appieno.
Premi: Candidato a 2 Oscar (Miglior trucco ed effetti speciali) e al BAFTA per gli effetti speciali. Una nomination ai Razzie per Bloom come Peggior attore non protagonista.
Parola chiave: Cuore.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 27 aprile 2019

Film 1560 - Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl

Intro: Inauguriamo la visione di uno dei franchise più redditizi del nuovo millennio partendo dal primo ed inimitabile capitolo.
Film 1560: "Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl" (2003) di Gore Verbinski
Visto: dal pc portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: Film 240 - La maledizione della prima luna
Film 1560 - Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl
Film 1570 - Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest
Film 1579 - Pirates of the Caribbean: At World's End
Film 1242 - Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare
Film 1415 - Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales
Cast: Johnny Depp, Geoffrey Rush, Orlando Bloom, Keira Knightley, Jonathan Pryce, Jack Davenport, Lee Arenberg, Mackenzie Crook, Zoe Saldana.
Box Office: $654.3 milioni
Vale o non vale: Sempre simpatico, sicuramente il migliore dei 5. Depp crea Jack Sparrow e fa centro e si attacca al personaggio in maniera tanto morbosa da riuscire a rovinarlo nel giro di 15 anni (perché diciamocelo, l'ultimo capitolo non è stato nulla di che). Però è piacevole rivedere questo primo capitolo e ricordarsi come e dove tutta la follia "Pirati dei Caraibi" sia cominciata.
Premi: Candidato a 5 premi Oscar (attore protagonista, effetti speciali, trucco, montaggio e mixaggio sonoro), 1 Golden Globe (attore protagonista) e vincitore di 1 BAFTA per il trucco su 5 nomination (attore protagonista, costumi, effetti speciali, sonoro).
Parola chiave: Sangue.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 31 marzo 2019

Film 1539 - Finding Nemo

Intro: Ogni tanto un bel film d'animazione non guasta!
Film 1539: "Finding Nemo" (2003) di Andrew Stanton
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: sempre carino e divertente, "Finding Nemo" è sicuramente una delle pellicole Pixar più riuscite, di quelle che non ti stanchi mai di rivedere;
inutile dire che il personaggio di Dory (Ellen DeGeneres) è assolutamente magnifico, in grado di rubare la scena in maniera memorabile. Il sequel/spin-off a lei dedicato è forse meno d'impatto, ma allo stesso tempo un buon esempio di come si possa portare avanti una storia e un personaggio senza snaturare quanto di buono si fosse fatto in precedenza. Due film che si completano a vicenda;
spassoso e geniale, capace di regalare al pubblico non solo una storia ben scritta, ma allo stesso un perfetto esempio di come si possa consegnare al pubblico - di bambini e adulti - un film d'animazione esteticamente bellissimo da guardare.
Film 295 - Alla ricerca di Nemo
Film 1175 - Alla ricerca di Nemo
Film 1539 - Finding Nemo
Film 1227 - Alla ricerca di Dory
Film 1573 - Finding Dory
Cast: Albert Brooks, Ellen DeGeneres, Alexander Gould, Willem Dafoe, Brad Garrett, Allison Janney, Stephen Root, Austin Pendleton, Vicki Lewis, Joe Ranft, Geoffrey Rush, Elizabeth Perkins, Eric Bana.
Box Office: $940.3 milioni
Vale o non vale: Uno dei miei film d'animazione preferiti. Ben fatto e scritto, divertente e godibile, da guardare e riguardare.
Premi: Candidato a 4 Oscar (tra cui Miglior sceneggiatura originale) ne ha vinto 1 per il Miglior film d'animazione; 1 candidatura ai Golden Globe (Miglior film commedia/musical) e 1 ai BAFTA (Miglior sceneggiatura).
Parola chiave: Dentista.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 29 settembre 2017

Film 1415 - Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales

Primo film "da viaggio". Partito alla volta dell'Australia, il viaggio più lungo della mia vita prevedeva numerosi titoli a disposizione per un totale di ore utilizzabili veramente impressionante (quasi 20). La realtà dei fatti è stata leggermente diversa... Stanco come non mai, provato da giorni pre-partenza particolarmente intensi ed emozionanti, una volta davvero partito ho attraversato una serie di fasi emozionali un po' impegnative. Il numero delle ore a disposizione si è così ridotto drasticamente, soprattutto nella prima parte di volo in direzione Dubai: 6 ore di volo e soli due film. Questo è il primo.

Film 1415: "Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales" (2017) di Joachim Rønning, Espen Sandberg
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ho scelto questo titolo per primo perché avevo bisogno di una distrazione facile facile. Ammetto che non smaniassi per vederlo, ma l'offerta di Emirates era particolarmente ricca e questo era uno dei titoli più recenti usciti al cinema presenti in catalogo... non ho davvero saputo resistere. Senza contare che vederlo in inglese mi sembrava un'impresa fattibile. Non mi sbagliavo.
Mi sorprendo a dire che, dopo tutto, "Pirates of the Caribbean 5" non è così male come pensavo. E' sicuramente di grande intrattenimento, spettacolare, con effetti speciali magnifici e un cast ricchissimo che non manca nemmeno questa volta di presentare numerose apparizioni speciali (Orlando Bloom, Keira Knightley, Paul McCartney). Nel complesso è l'ennesimo sequel di un franchise sempre più spremuto all'osso che, però, osservato da questo punto di vista è migliore di quanto non sarebbe potuto essere. Rinnovato il comparto attoriale - dopo la Cruz si passa a suo marito Bardem -, ripreso il piglio avventuriero da missione in mare, con un nuovo super cattivo e uno Jack Sparrow sufficientemente divertente, il risultato finale è piacevolmente schiocco e visivamente intrigante, tanto che a conti fatti non si rimane delusi. Personalmente l'episodio di questa saga che uso come paragone è il terzo, che ho trovato brutto e noioso: a confronto "Dead Men Tell No Tales" mi ha convinto, con qualche risata, un piglio sufficientemente dinamico ed uno sfoggio di effetti speciali ancora più pompato del solito - perché, diciamocelo, la Disney in questi prodotti ci tiene a sfoggiare tutto il suo machismo testosteronico da budget sovraumano (230 milioni di dollari) -. Quindi, contro ogni mi previsione, ho finito per apprezzare un prodotto che non mi sarei mai aspettato di trovare piacevole. Nessun capolavoro, per carità, si tratta di un titolo mainstream cui manca la verve dell'originale, ma non penso si possa dire che difetti di piglio intrattenitivo innocuo e, in fin dei conti, godibile. Poi sì, credo che ormai i Pirati non abbiano più molto da dire, ma questa è un'altra storia (e visti gli incassi dubito che siano in molti a pensarla come me...).
Film 240 - La maledizione della prima luna
Film 1560 - Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl
Film 1570 - Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest
Film 1579 - Pirates of the Caribbean: At World's End
Film 1242 - Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare
Film 1415 - Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales
Cast: Johnny Depp, Javier Bardem, Brenton Thwaites, Kaya Scodelario, Kevin McNally, Geoffrey Rush, David Wenham, Martin Klebba, Golshifteh Farahani, Orlando Bloom, Keira Knightley, Paul McCartney.
Box Office: $794 milioni
Consigli: Gli amanti della saga non si pentiranno della scelta che, comunque, mi trovo a dover dire essere stata anche per me felice. Più piacevole di quanto mi aspettassi, sufficientemente diverte sicuramente visivamente d'impatto, "Pirates of the Caribbean 5" è un quinto episodio certamente non paragonabile al primo, ma lo stesso divertente e avventuroso. Adatto a una necessità di disimpegno totale.
Parola chiave: Trident of Poseidon.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 20 novembre 2016

Film 1242 - Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare

Non lo avevo mai visto e, ammetto, un po' ero curioso...

Film 1242: "Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare" (2011) di Rob Marshall
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Una delle storie più vuote della storia per il film che, ad oggi, è il più costoso di sempre: $378.5 milioni per produrlo, non oso immaginare quanto per promuoverlo.
Tecnicamente ineccepibile, con scenografie ed effetti speciali pazzeschi, il quarto film della saga Disney sul pirata Jack Sparrow è un'inutile avventura alla rigerca della vita eterna, tra nuovi personaggi e vecchie ridondanti abitudini. Perché assodati il talento e l'istrionica interpretazione di Depp, del suo pirata rimango semplicemente le caricature e le bizzarrie che da sole non posso, ovviamente, reggere due ore e un quarto di pellicola. Non c'è storia - perché per la prima parte di film non succede nulla - e non c'è nemmeno un gran divertimento, cosicché alla fine la sensazione è quella del classico blockbuster di un tempo: tantissimi soldi spesi per la messa in scena, accontentandosi di una trama stiracchiata che finisce per far rimpiangere le precedenti e più riuscite avventure (mi riferisco principalmente al primo film della saga, i successivi sequel non mi hanno mai fatto impazzire). Non basta cambiare parzialmente il cast e piazzarci qualche novità esotica, la sensazione rimane quella dell'operazione commerciale accumula soldi. Del resto non gli si può nemmeno dare torto visto l'incasso che ha superato il miliardo di dollari.
Al di là del collaterale, comunque, un film non è solamente un prodotto da dare in pasto alle masse, ma teoricamente una delle strade per dare libero sfogo alla fantasia, alla creatività, alla necessità di raccontare qualcosa a qualcun'altro e qui, mi spiace, non c'è nulla da condividere. La storia si perde in preamboli infiniti e dato che già sappiamo che il nostro eroe porterà a termine la sua missione, bisognerebbe ovviare a questo "problema" introducendo sottotrame in grado di tentare l'interesse degli spettatori e sublimare la loro capacità inferenziale, regalando comunque un racconto degno di essere seguito. La sensazione che ho avuto è che "Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides" sia la fotocopia sbiadita di un prodotto che 10 anni fa aveva ampiamente funzionato, il che ha portato i suoi produttori a desiderare una replica del successo planetario ottenuto così da poterci guadagnare ancora e ancora. Questo è un presupposto che non fa granché bene alla gestazione della trama di un film e, a mio avviso, relativamente a questa operazione si notano tutte le debolezze che questo tipo di premessa porta con sé.
Film 240 - La maledizione della prima luna
Film 1560 - Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl
Film 1570 - Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest
Film 1579 - Pirates of the Caribbean: At World's End
Film 1242 - Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare
Film 1415 - Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales
Cast: Johnny Depp, Penélope Cruz, Ian McShane, Geoffrey Rush, Sam Claflin, Àstrid Bergés-Frisbey, Kevin R. McNally.
Box Office: $1.045 miliardi
Consigli: Un'avventua così così, anche se esteticamente intrigante. Il cast ben assortito e Depp la fa da padrone, ma oltre questo c'è ben poco. Solo per i fan dei precedenti tre film. E del prossimo "Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar".
Parola chiave: Fonte della giovinezza.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 18 luglio 2016

Film 1175 - Alla ricerca di Nemo

In vista dello spin-off, ci siamo messi a recuperare l'originale!

Film 1175: "Alla ricerca di Nemo" (2003) di Andrew Stanton
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Ripassino pre "Alla ricerca di Dory" in modo da non farci trovare impreparati (comunque impossibile), nonché un'ottima occasione per rivedere un bellissimo film d'animazione.
Ormai lo si può definire un cult, vero e proprio evergreen che non accenna a dare segni di invecchiamento, questo "Alla ricerca di Nemo" è un vero e proprio gioiello dell'animazione, ma anche del cinema moderno molto prima che lo status della Pixar assorbisse le connotazioni di qualità e successo assicurato oggi date per scontate.
Nemo, insomma, è un ottimo esempio di come i prodotti solitamente catalogati come "per ragazzi" possano essere, in realtà, titoli validi universalmente e capaci di veicolare una qualità anche inusuale per ciò che siamo abituati a vedere, in media, in sala. E, ricordiamocelo, parliamo di un film uscito 13 anni fa e che, nonostante il tempo passato, è riuscito ad imporre sul mercato di oggi un titolo collaterale in grado, in appena un mese, di collezionare qualcosa come 721.7 milioni di dollari di incasso. Insomma, più che solamente un franchise, un successo colossale e inarrestabile che è anche un piacevolissimo film da vedere e rivedere.
Ps. 4 candidature all'Oscar e una vittoria come Miglior film d'animazione.
Film 295 - Alla ricerca di Nemo
Film 1175 - Alla ricerca di Nemo
Film 1539 - Finding Nemo
Film 1227 - Alla ricerca di Dory
Film 1573 - Finding Dory
Cast: Albert Brooks, Ellen DeGeneres, Alexander Gould, Willem Dafoe, Andrew Stanton, Barry Humphries, Geoffrey Rush, Brad Garrett, Allison Janney, Vicki Lewis, John Ratzenberger, Bob Peterson, Eric Bana, Elizabeth Perkins, Vanessa Marano.
Box Office: $936.7 milioni
Consigli: Inutile girarci attorno, questo è un bellissimo film per tutta la famiglia. Simpatico, divertente, ben scritto e realizzato in maniera meravigliosa. Insomma, da vedere e rivedere.
Parola chiave: Dory.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 5 aprile 2016

Film 1111 - Gods of Egypt

Un profumo di trash inebriante mi ha convinto a scegliere questa pellicola...
Film 1111: "Gods of Egypt" (2016) di Alex Proyas
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Più che un film un videogioco. E' questo sotanzialmente l'elemento caratterizzante di "Gods of Egypt", teoricamente blockbuster testosteronico dall'incasso facile. Nella realtà il film è stato un clamoroso flop, sicuramente dovuto ad una serie di aspetti che velocemente si possono elencare così:
a) un cast non particolarmente accattivante: Gerard Butler è in declino da un bel po', lo dimostra anche l'insuccesso di "Attacco al potere 2"; Nikolaj Coster-Waldau ha goduto di una certa fama di riflesso dopo il successo de "Il trono di spade", ma non si può dire che abbia sfondato; a parte Geoffrey Rush non ci sono altri attori di rilievo e Brenton Thwaites protagonista secondo me porta sfortuna (vedi "The Giver - Il mondo di Jonas");
b) la storia è un mix di elementi che con l'antico Egitto c'entrano poco e niente. Se da una parte potrebbe essere divertente sperimentare un mix di elementi alla "Indiana Jones" + "300" + "La mummia" + "Scontro tra titani" + "Immortals", nel concreto la trama è debole e sciocca e le trovate per caratterizzare questa produzione sono più bislacche che geniali o divertenti;
c) gli effetti speciali fanno schifo. Non so se mi era mai capitato di esprimermi in questo modo in relazione a una pellicola, ad ogni modo il termine è appropriato. Brutti, evidentementi finti, più brutti perfino di quelli di "Power Rangers - Il film", che pure era del 1995. Con un budget di 140 milioni di dollari, il risultato doveva essere superiore.
Insomma, non che mi aspettassi nulla di che, per carità, ma forse il risultato è stato perfino più brutto di quanto mi aspettassi. Diciamo che speravo nella solita pellicola sciocca e un po' trash ma di intrattenimento in stile Hollywood, ma devo dire che il risultato finale è perfino inferiore.
Cast: Brenton Thwaites, Gerard Butler, Nikolaj Coster-Waldau, Chadwick Boseman, Elodie Yung, Courtney Eaton, Rufus Sewell, Geoffrey Rush, Harsh Kumar.
Box Office: $132.9 milioni
Consigli: Non esattamente un ottimo risultato. Anzi, più che altro insufficiente. Eppure se siete fan di prodotti sciocchi tutti effetti speciali (brutti) e botte da orbi tra divinità con annessa gelosia familiare, questo è il titolo che fa per voi. Non passerà alla storia per la sua originalità, ma di sicuro è talmente fatto male che rimane impresso. E intrattiene.
Parola chiave: Aldilà.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 4 febbraio 2014

Film 664 - Elizabeth: The Golden Age

Mi era tornata voglia di vederlo soprattutto perché di recente ho letto "Maria Stuart" di Friedrich Schiller e in moltissimi momenti mi sono venuti alla mente passaggi di questa pellicola.

Film 664: "Elizabeth: The Golden Age" (2007) di Shekhar Kapur
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: La Maria Stuarda di Schiller è molto diversa da quella che Samantha Morton rappresenta qui e mi piaceva l'idea di un paragone che fosse quanto più preciso possibile grazie ad un ricordo ancora fresco dell'opera teatrale. Marie a parte, comunque, la grandissima Cate Blanchett - alla sua sesta nomination quest'anno e in odore di secondo Oscar per "Blue Jasmine" - si distingue sempre per la qualità del suo mestiere ed oscura ampiamente chi le sta intorno. Non lo dico perché è la mia preferita in assoluto, ma perché è impossibile dire altrimenti. Una grandissima interprete che riesce a rivestire praticamente qualunque tipo di ruolo: è un grande dono che rende piacevolissimo seguire i passi della sua carriera.
Questo film, in particolare, è sempre bello da rivedere per numerosi motivi: sia perché è il seguito dell'altro, bellissimo, "Elizabeth", sia per l'interpretazione della sua protagonista, ma anche per una numerosa serie di aspetti solo apparentemente collaterali. Innanzitutto la storia è molto interessante e segue le vicende politiche di due nazioni rivali che non solo si contendono spazi territoriali, ma anche quelli religiosi (cattolici vs protestanti); poi la ricostruzione dell'estetica del tempo è molto curata grazie ai bellissimi costumi di Alexandra Byrne (Oscar per questo film), i set di
Richard Roberts e la fotografia di Remi Adefarasin, veramente affascinante. La ricerca dell'immagine è molto ben costruita e si vede chiaramente che vi è un'ideale estetico prestabilito che segue tutta la realizzazione della pellicola. L'ottimo accompagnamento musicale di Craig Armstrong e A.R. Rahman (lo stesso di "The Millionaire") fa il resto.
Nell'insieme mi rendo conto che questo sequel a 9 anni di distanza dal primo sia più debole del suo predecessore - vi è una minor razionalità e l'attenzione è molto spesso rivolta più che altro agli aspetti sentimentali -, ma ritengo sia comunque un buon prodotto di classe e gusto, oltre che in grado di rendere giustizia ad un grande personaggio storico (chiaro, le inesattezze ci sono anche qui). Sempre bello da rivedere.
Ps. $74,237,563 di incasso mondiale.
Film 59 - Elizabeth: The Golden Age
Film 279 - Elizabeth: The Golden Age

Consigli: Interessante, ben recitato e con una cura dell'immagine meticolosa e particolarmente riuscita. Cate Blanchett è sempre un piacere da guardare,
Parola chiave: Invincibile Armata.

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Bengi

lunedì 18 novembre 2013

Film 617 - Il discorso del re

Cineforum dell'incidentato capitolo III: regali comunicati.

Film 617: "Il discorso del re" (2010) di Tom Hooper
Visto: dalla tv dei miei
Lingua: italiano
Compagnia: madre
Pensieri: Da tempo ero interessato a rivederlo, ma non si presentava mai l'occasione giusta. E' una pellicola lunga, non certo spensierata e in certe parti anche lenta, quindi era necessario fossi nella giusta disposizione d'animo. Il forzato riposo ha concretizzato l'occasione.
Visto questa volta in italiano, "Il discorso del re" perde solamente quel fascino dell'accento inglese, ma ammetto che per il resto mantiene intatto il suo forte potere narrativo. Temevo che il doppiaggio sminuisse il grande lavoro di Colin Firth nei panni del balbuziente Re Giorgio VI, ma così non è stato (chiaro, non è la stessa cosa).
Il triangolo di attori protagonisti è veramente capace e piacevolissimo da guardare interagire, con una Bonham Carter di vero e proprio supporto al marito che ama e aiuta e Geoffrey Rush capace di tenere testa ad un inizialmente restio futuro Re riuscendo finalmente ad aiutarlo a sciogliersi. Insieme a Firth formano un terzetto perfetto che è un piacere seguire.
Il film mi è nuovamente piaciuto, catturandomi per questa seconda volta grazie, fondamentalmente, all'interessante modo di presentare la vicenda, evitando pomposità o riverenze storiche e, al contrario, raccontato la storia di un monarca in maniera più simile a quella di un cittadino qualunque. Nel mondo di Lionel Logue, infatti, siamo tutti considerati sullo stesso livello.
Trovo abbastanza meritati i 4 Oscar vinti (film, sceneggiatura, attore protagonista e regia, anche se sinceramente penso il lavoro di Darren Aronofsky per "Il cigno nero" avrebbe meritato di più la statuetta alla regia rispetto a Tom Hooper qui) e, in generale, il grande successo che la pellicola ha riscosso, ottimo esempio per ricordare che anche i film etichettati come 'impegnati' possono in effetti piacere sia alla critica che al pubblico. Basta fare un buon lavoro.
Ps. $414,211,549 di incasso mondiale a fronte di una spesa di 15 milioni.
Film 214 - Il discorso del re
Consigli: Buon esempio di pellicola sulla monarchia, interessante e bello da seguire, perfettamente calibrato a livello narrativo e dolcemente accompagnato dalle musiche del bravissimo Alexandre Desplat. Cast ottimo.
Parola chiave: Wallis Simpson.

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Bengi

martedì 9 aprile 2013

Film 528 - Shakespeare in Love

Imprevista visione di una pellicola ormai diventata un classico del suo genere: la trasmettevano in tv e, con Leoo, ci siamo incantati a guardarla. Non tanto per il film in sé (forse), ma più per la stanchezza dell'intera giornata passata a girovagare per Cremona.


Film 528: "Shakespeare in Love" (1998) di John Madden
Visto: dalla tv dell'albergo
Lingua: italiano
Compagnia: Leoo
Pensieri: Non mi è mai stato chiaro perchè "Shakespeare in Love" abbia ottenuto tanto successo. Non è un film orrendo, ma non è nemmeno quel capolavoro che i 7 premi Oscar vinti e le 13 nomination totali sembrerebbero suggerire. Gwyneth Paltrow porta a casa una delle statuette più regalate di sempre, con un ruolo che ho sempre trovato piuttosto insipido, battendo Cate Blanchett e Meryl Streep. Facciamoci qualche domanda.
Il film in generale non si può certamente dire che sia brutto, ma mi sembra ci si sia troppo lanciati in premiazioni ed elogi, quando nella realtà è una pellicola normale, senza infamia e senza lode, che però non può rappresentare l'eccellenza dell'anno 1999 a mio parere.
Ciò detto, trovo sempre pungente e arguta l'interpretazione di Judi Dench nei panni di Elisabetta I (Oscar come non protagonista) e divertente Imelda Staunton nel ruolo della balia premurosa e pacioccona. Fastidiosa, invece, la voce del doppiatore italiano di Shakespeare/Joseph Fiennes che riesce sempre a rovinarmi i film in cui la trovo.
Di contorno, una serie di volti molto noti del cinema americano e non: Colin Firth, Ben Affleck, Rupert Everett, Tom Wilkinson e il sempre bravo Geoffrey Rush (ma il suo personaggio non mi piace).
In generale, quindi, mi rendo perfettamente conto che questo "Shakespeare in Love" non ha nulla di male che non sia il non essere meritevole (ai miei occhi) di tutti gli elogi ricevuti. Ma, a parte questo giudizio personale, sono conscio del fatto che è un film carino, con dei bei costumi e delle belle scenografie, capace di portare lo spettatore in un'epoca affascinante che ha coinvolto l'Inghilterra.
Ps. $289,317,794 di incasso mondiale e il successo planetario per la Paltrow.
Film 280 - Shakespeare in Love

Consigli: Carino e piacevole da guardare, ma non è un capolavoro. Rimane un piacevole modo per passare la serata in compagnia, oltre che per cercare di capire come Gwyneth sia riuscita a portarsi a casa l'Oscar come Miglior attrice protagonista a soli 27 anni.
Parola chiave: Mele renette.



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Bengi

lunedì 18 luglio 2011

Film 280 - Shakespeare in Love

Quarto film della serie 'Regno Unito'.


Film 280: "Shakespeare in Love" (1998) di John Madden
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Facilotto e molto romanzato, questo è il film della 'serie' ad aver vinto più Oscar, 7 in tutto: miglior film, attrice protagonista (Gwyneth Paltrow), attrice non protagonista (Judi Dench), sceneggiatura, scenografia, costumi e musiche (musical o commedia). Curioso che questa pellicola si sia direttamente scontrata con l'"Elizabeth" di Kapur all'edizione del '99 (la stessa in cui ha vinto Benigni), strappandole - piuttosto ingiustamente, a mio avviso - tutte le statuette in cui i due film si 'scontravano', trane nella categoria miglior trucco.
Pensieri più articolati qui: Film 277 - 282.
Consigli: Leggerino e molto concentrato sulla questione amorosa, vale soprattutto per la spassosissima interpretazione della Dench come Elisabetta I, stesso ruolo storico per cui, nello stesso anno, Cate Blanchett era candidata come miglior attrice (perdendo) agli Oscar del 1999 per "Elizabeth".
Parola chiave: Romeo e Giulietta.

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Ric

Film 279 - Elizabeth: The Golden Age

Terzo film della serie 'Regno Unito'.


Film 279: "Elizabeth: The Golden Age" (2007) di Shekhar Kapur
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Meno riuscito del primo film, questo secondo capitolo a quasi 10 anni di distanza dal primo eccelle soprattutto nelle categorie tecniche, se non si prende in considerazione la fantastica Cate Blanchett. Costumi sfarzosi (un Oscar ad Alexandra Byrne) e bellissima fotografia lo rendono, comunque, un piacevolissimo ed interessante intrattenimento.
Pensieri più articolati qui: Film 277 - 282.
Consigli: Scenari mozzafiato al servizio di una storia che, se non fosse vera, sarebbe un'avventura.
Parola chiave: Pace.

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Ric

Film 278 – Elizabeth

Secondo film della serie 'Regno Unito'.


Film 278: "Elizabeth" (1998) di Shekhar Kapur
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Tra i migliori del suo genere, metà del suo valore è dovuto alla bravura di Cate Blanchett, diva e divina in una pellicola tutta incentrata sul suo personaggio. Prima nomination all'Oscar per lei e strada spianata verso il successo mondiale.
Pensieri più articolati qui: Film 277 - 282.
Consigli: Sfarzoso e interessante, piacevole soprattutto per gli intrighi di corte ben resi dalla trama. Uno tra i migliori film in costume dell'ultimo decennio.
Parola chiave: Potere.

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Ric

lunedì 18 aprile 2011

Film 240 - La maledizione della prima luna

Per un pomeriggio in tranquillità.


Film 240: "La maledizione della prima luna" (2003) di Gore Verbinski
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Alessandro
Pensieri: Non sono uno di quelli che, a suo tempo, è impazzito per la saga dei Pirati. In effetti questo primo capitolo è piuttosto riuscito e divertente, ma trovo i successivi più mirati ad incassare che a proporre un decente prodotto commerciale...
Con ben 5 candidature all'Oscar non fruttate (la più importante era la prima - già, solo la prima - nomination a Johnny Depp come miglior attore protagonista), questo blockbuster sulla vita dei Pirati e, in particolare, sulle avventure dello strambo Jack Sparrow/Depp è stato un enorme successo commerciale ($653,200,000 guadagnati in tutto il mondo) nonché di critica.
La pellicola possiede in effetti tutti gli elementi giusti per attirare il pubblico in sala: a) un cast stellare (oltre a Depp Geoffrey Rush, Orlando Bloom - all'epoca fresco fresco di 'Signore degli Anelli' - e Keira Knightley - allora diva in rapida ascesa); b) un regista (Gore Verbinski) accorto e già abituato ai successi ("The Mexican", "The Ring"); c) effetti speciali all'avanguardia; d)un produttore come Jerry Bruckheimer (suoi, tra i tantissimi, "Top Gun", "Giorni di tuono", "Armageddon - giudizio finale", "Pearl Harbor", "Prince of Persia: Le sabbie del tempo" e tutti i "CSI").
Con questi presupposti, quantomeno un buon riscontro al botteghino c'era da aspettarselo. Ovviamente non così esagerato! Ad oggi la trilogia dei Pirati ha incassato qualcosa come $2,677,500,693 in soli 4 anni (i film vanno dal 2003 al 2007) e, a maggio, è prevista l'uscita del quarto capitolo, "Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare" che, sicuramente, non farà attendere ottimi profitti.
Ma, per tornare a questo film, cosa si può dire in più riguardo ad aspetti tecnici? Bene costumi e fotografia, grandissima la colonna sonora di Klaus Badelt e Hans Zimmer, regia e montaggio funzionali ad un genere di misto avventura-horror che per la Disney era sicuramente un terriorio poco esplorato. L'insieme di buoni elementi è riuscito a svecchiare il trend negativo delle pellicole sui corsari e a creare un film di genere assolutamente in linea coi tempi: battutine taglienti, personaggi strambi ma accattivanti, azione e desimpegno.
In tutta sincerità continuo a non andarne pazzo, ma non posso non ammettere che rivederlo non mi abbia divertito.
Film 240 - La maledizione della prima luna
Film 1560 - Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl
Film 1570 - Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest
Film 1579 - Pirates of the Caribbean: At World's End
Film 1242 - Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare
Film 1415 - Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales Consigli: Perfetto per una serata tranquilla tra divano, patatine e buona compagnia!
Parola chiave: Tesoro.

Trailer

Ric

martedì 8 febbraio 2011

Film 214 - Il discorso del re

Continuando con la serie di film preparativi per l'Oscar, due sabati fa, al cinema, ho visto quello che, quest'anno, ha raccimolato il maggior numero di nomination...


Film 214: "Il discorso del re" (2010) di Tom Hooper
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Jessica, Marco, Giarda
Pensieri: Questo è uno strano caso cinematografico. Innanzitutto non è un film commerciale, basato su grandi nomi, effetti speciali e tanto marketing mirato. Gli attori, infatti, sono decisamente di nicchia (giusto la Bonham Carter è più conosciuta, anche grazie ai successi in cui suo marito Tim Burton la coinvolge), agli effetti speciali si richiede piuttosto un'ottima capacità recitativa e il budget è di 'solamente' $15,000,000. Nonostante questi punti a sfavore (solo nell'ottica del successo commerciale, per carità!), considerando, poi, che è un film inglese in costume, "Il discorso del re" è da un paio di mesi nella classifica dei film più visti in America avendo raggiunto, ad oggi, la cifra di $83,527,544 al botteghino. Il che, nell'ottica di questa pellicola, è piuttosto sbalorditivo.
Sarà che gli Oscar quest'anno sono abbastanza fortunati a livello di incassi (nella lista dei nominati a miglior film, ci sono molte pellicole che hanno raggiunto ottimi risultati al botteghino - a volte anche inaspettatamente - come "Inception", "Il Grinta", "Toy story 3 - La grande fuga", "The Social Network", "The Fighter" e "Black Swan"), di fatto la stagione del 'buon cinema' USA sta andando abbastanza bene.
Ma quali sono i punti di forza di questo film? Come già detto, sicuramente la capacità recitativa dei suoi protagonisti. Colin Firth, grande attore da anni e non solo per i due film - l'altro è "A single man" - per cui ha ricevuto la nomination all'Oscar, è il più probabile vincitore come attore protagonista e, a dirla tutta, sarebbe una vincita meritata. Oltre alla sua evidente bravura, si sa che all'Academy piace attribuire premi ad attori che interpretano personaggi realmente esistiti (vedi precedenti vincitori come Nicole Kidman, Cate Blanchett, Jamie Foxx, Sean Penn, Helen Mirren, ...), magari con qualche difficoltà fisica da dover riproporre con maestria sullo schermo. E allora chi meglio di Colin che, qui, interpreta il balbuziente Re Giorgio VI (padre dell'attuale sovrana d'Inghilterra) quest'anno rappresenta appieno il prototipo da pronostico favorevole? Direi nessuno (James Franco e Jesse Eisenberg interpretano anche loro personaggi della realtà, ma, oltre ad essere molto giovani - punto a sfavore - l'ultimo dei due incarna un antieroe antipatico e cinico, capace sì di elevarsi grazie alle sue capacità, ma sprezzante della massa e pur sempre incline alla vendetta. In questi tempi di crisi e disordini un po' dappertutto, è più probabile pensare che anche l'Academy voglia lanciare il suo messaggio di 'speranza ed elevazione', attraverso persone e personaggi capaci di ispirare chi guarda).
Geoffrey Rush (attore australiano già vincitore di un Oscar nel 1997 per "Shine", visto anche in "Shakespeare in Love" e "La maledizione della prima luna") rimane sempre sinonimo di grande qualità e capacità espressiva, abile ad impersonare qualsiasi personaggio con maestria, non importi che si parli di una produzione commerciale o, come in questo caso, più indipendente.
Helena Bonham Carter, invece, riceve finalmente la sua seconda nomination all'Oscar (la prima nel lontano '98) e, sembra fatto apposta, anche questa volta senza essere diretta dal marito (che l'Academy sembra voler continuare a snobbare, scioccamente). Al di fuori dei ruoli anticonvenzionali cui siamo abituati a vederla (difficile riconoscerla in "Alice in Wonderland", "Harry Potter e i doni della morte: Parte I" o "Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie") dimostra di sapersela cavare egregiamente, regalandoci, in questa pellicola, un ritratto della Regina Elisabetta piuttosto ben riuscito.
E' indubbio, comunque, che una visione in lingua originale aiuti lo spettatore a comprendere meglio il lavoro di un attore, potendo immaginare più concretamente ciò che sta dietro la creazione e l'interpretazione di un personaggio, per giunta realmente esistito.
Di fatto questa pellicola vale all'80% solamente per il cast davvero notevole. Buona la fotografia, bella - come sempre - la musica di Alexandre Desplat (che alla quarta nomination ce la faccia a vincere?), perfetti i costumi. No, non è il miglior film dell'anno, ma è sicuramente un esempio perfetto di cinema di qualità. Vale la spesa del biglietto, vale la pena di vederlo in inglese.
Consigli: Non rovinatevi la trama andando a curiosare la storia originale di Re Giorgio VI. E' piacevole lasciarsi trasportare da questa storia, dai suoi protagonisti. A verificare ci si può pensare dopo.
Parola chiave: Abdicare.


Ric

martedì 1 febbraio 2011

Oscar 2011: le nomination


Il 25 gennaio finalmente sono state annunciate le tanto attese candidarue all'Oscar edizione 2011.
Questi 83esimi Academy Awards vedono, come ci si aspettava, una buona parte degli attori già candidati (o vincitori, tranne uno) ai Golden Globes svoltisi il 16 gennaio. Come ho già scritto [link], tante sono le stranezze evidenti, poche, probabilmente saranno le sorprese. Chi scommetterà andrà decisamente sul sicuro per quanto riguarda i quattro attori vincenti, la regia e il miglior film (dall'anno scorso quest'ultima categoria prevede 10 nomination). La sceneggiatura potrebbe lasciare qualche speranza ad "Inception", essendo agli Oscar divisa in originale e non originale. Per le categorie tecniche, ma soprattutto quelle che riguardano i cortometraggi, è un prenderci. Se la fortuna mi assiste, potrei azzeccare qualcosa anche quest'anno.
Come al solito, quindi, ecco la mia personalissima visione su chi secondo me vincerà (*) e chi vorrei veder trionfare (§). Il punteggio si calcola sempre allo stesso modo:
* = 1 punto;
§ = 1/2 punto;
*§ = 1 punto.
Una volta rivelati i vincitori provvederò ad effettuare il calcolo.
Mandatemi anche voi la vostra lista di vincitori se volete nei commenti o via mail!
Ps. Ricordo che gli Oscar 2011 premiano la stagione 2010.
* Vincerà § Vorrei vincesse
83rd Annual Academy Awards

Best Motion Picture of the Year
Nominees:
127 ore (2010): Christian Colson, Danny Boyle, John Smithson
Il cigno nero (2010): Mike Medavoy, Brian Oliver, Scott Franklin
The Fighter (2010): David Hoberman, Todd Lieberman, Mark Wahlberg
§ Inception (2010): Christopher Nolan, Emma Thomas
I ragazzi stanno bene (2010): Gary Gilbert, Jeffrey Levy-Hinte, Celine Rattray
Il discorso del re (2010): Iain Canning, Emile Sherman, Gareth Unwin
* The Social Network (2010): Scott Rudin, Dana Brunetti, Michael De Luca, Ceán Chaffin
Toy story 3 - La grande fuga (2010): Darla K. Anderson
Il Grinta (2010): Ethan Coen, Joel Coen, Scott Rudin
Winter's Bone (2010): Anne Rosellini, Alix Madigan

Best Performance by an Actor in a Leading Role
Nominees:
Javier Bardem for Biutiful (2010)
Jeff Bridges for Il Grinta (2010)
Jesse Eisenberg for The Social Network (2010)
*§ Colin Firth for Il discorso del re (2010)
James Franco for 127 ore (2010)

Best Performance by an Actress in a Leading Role
Nominees:
Annette Bening for I ragazzi stanno bene (2010)
Nicole Kidman for Rabbit Hole (2010)
Jennifer Lawrence for Winter's Bone (2010)
*§ Natalie Portman for Il cigno nero (2010)
Michelle Williams for Blue Valentine (2010)

Best Performance by an Actor in a Supporting Role
Nominees:
*§ Christian Bale for The Fighter (2010)
John Hawkes for Winter's Bone (2010)
Jeremy Renner for The Town (2010)
Mark Ruffalo for I ragazzi stanno bene (2010)
Geoffrey Rush for Il discorso del re (2010)

Best Performance by an Actress in a Supporting Role
Nominees:
§ Amy Adams for The Fighter (2010)
Helena Bonham Carter for Il discorso del re (2010)
* Melissa Leo for The Fighter (2010)
Hailee Steinfeld for Il Grinta (2010)
Jacki Weaver for Animal Kingdom (2010)

Best Achievement in Directing
Nominees:
§ Darren Aronofsky for Il cigno nero (2010)
Ethan Coen, Joel Coen for Il Grinta (2010)
* David Fincher for The Social Network (2010)
Tom Hooper for Il discorso del re (2010)
David O. Russell for The Fighter (2010)

Best Writing, Screenplay Written Directly for the Screen
Nominees:
Another Year (2010): Mike Leigh
The Fighter (2010): Scott Silver, Paul Tamasy, Eric Johnson, Keith Dorrington
§ Inception (2010): Christopher Nolan
* I ragazzi stanno bene (2010): Lisa Cholodenko, Stuart Blumberg
Il discorso del re (2010): David Seidler

Best Writing, Screenplay Based on Material Previously Produced or Published
Nominees:
127 ore (2010): Danny Boyle, Simon Beaufoy
* The Social Network (2010): Aaron Sorkin
§ Toy story 3 - La grande fuga (2010): Michael Arndt, John Lasseter, Andrew Stanton, Lee Unkrich
Il Grinta (2010): Joel Coen, Ethan Coen
Winter's Bone (2010): Debra Granik, Anne Rosellini

Best Animated Feature Film of the Year
Nominees:
§ Dragon Trainer (2010): Dean DeBlois, Chris Sanders
L'illusionista (2010): Sylvain Chomet
* Toy story 3 - La grande fuga (2010): Lee Unkrich

Best Foreign Language Film of the Year
Nominees:
§ Biutiful (2010): Alejandro González Iñárritu (Mexico)
Kynodontas (2009): Giorgos Lanthimos (Greece)
* In un mondo migliore (2010): Susanne Bier (Denmark)
La donna che canta (2010): Denis Villeneuve (Canada)
Hors-la-loi (2010): Rachid Bouchareb (Algeria)

Best Achievement in Cinematography
Nominees:
§ Il cigno nero (2010): Matthew Libatique
Inception (2010): Wally Pfister
Il discorso del re (2010): Danny Cohen
The Social Network (2010): Jeff Cronenweth
* Il Grinta (2010): Roger Deakins

Best Achievement in Editing
Nominees:
§ 127 ore (2010): Jon Harris
Il cigno nero (2010): Andrew Weisblum
* The Fighter (2010): Pamela Martin
Il discorso del re (2010): Tariq Anwar
The Social Network (2010): Kirk Baxter, Angus Wall

Best Achievement in Art Direction
Nominees:
* Alice in Wonderland (2010): Robert Stromberg, Karen O'Hara
§ Harry Potter e i doni della morte: Parte I (2010): Stuart Craig, Stephenie McMillan
Inception (2010): Guy Hendrix Dyas, Larry Dias, Douglas A. Mowat
Il discorso del re (2010): Eve Stewart, Judy Farr
Il Grinta (2010): Jess Gonchor, Nancy Haigh

Best Achievement in Costume Design
Nominees:
* Alice in Wonderland (2010): Colleen Atwood
§ Io sono l'amore (2009): Antonella Cannarozzi
Il discorso del re (2010): Jenny Beavan
The Tempest (2010/II): Sandy Powell
Il Grinta (2010): Mary Zophres

Best Achievement in Makeup
Nominees:
§ La versione di Barney (2010): Adrien Morot
The Way Back (2010): Edouard F. Henriques, Greg Funk, Yolanda Toussieng
* Wolfman (2010): Rick Baker, Dave Elsey

Best Achievement in Music Written for Motion Pictures, Original Score
Nominees:
127 ore (2010): A.R. Rahman
Dragon Trainer (2010): John Powell
Inception (2010): Hans Zimmer
§ Il discorso del re (2010): Alexandre Desplat
* The Social Network (2010): Trent Reznor, Atticus Ross

Best Achievement in Music Written for Motion Pictures, Original Song
Nominees:
* 127 ore (2010): A.R. Rahman, Rollo Armstrong, Dido ("If I Rise")
§ Country Strong (2010): Tom Douglas, Hillary Lindsey, Troy Verges("Coming Home")
Rapunzel - L'intreccio della torre (2010): Alan Menken, Glenn Slater("I See the Light")
Toy story 3 - La grande fuga (2010): Randy Newman("We Belong Together")

Best Achievement in Sound Mixing
Nominees:
§ Inception (2010): Lora Hirschberg, Gary Rizzo, Ed Novick
Il discorso del re (2010): Paul Hamblin, Martin Jensen, John Midgley
Salt (2010): Jeffrey J. Haboush, William Sarokin, Scott Millan, Greg P. Russell
The Social Network (2010): Ren Klyce, David Parker, Michael Semanick, Mark Weingarten
* Il Grinta (2010): Skip Lievsay, Craig Berkey, Greg Orloff, Peter F. Kurland

Best Achievement in Sound Editing
Nominees:
* Inception (2010): Richard King
Toy story 3 - La grande fuga (2010): Tom Myers, Michael Silvers
§ TRON: Legacy (2010): Gwendolyn Yates Whittle, Addison Teague
Il Grinta (2010): Skip Lievsay, Craig Berkey
Unstoppable - Fuori controllo (2010): Mark P. Stoeckinger

Best Achievement in Visual Effects
Nominees:
Alice in Wonderland (2010): Ken Ralston, David Schaub, Carey Villegas, Sean Phillips
§ Harry Potter e i doni della morte: Parte I (2010): Tim Burke, John Richardson, Christian Manz, Nicolas Aithadi
Hereafter (2010): Michael Owens, Bryan Grill, Stephan Trojansky, Joe Farrell
* Inception (2010): Chris Corbould, Andrew Lockley, Pete Bebb, Paul J. Franklin
Iron Man 2 (2010): Janek Sirrs, Ben Snow, Ged Wright, Daniel Sudick

Best Documentary, Features
Nominees:
Exit Through the Gift Shop (2010): Banksy, Jaimie D'Cruz
* GasLand (2010): Josh Fox, Trish Adlesic
Inside Job (2010): Charles Ferguson, Audrey Marrs
§ Restrepo (2010): Tim Hetherington, Sebastian Junger
Waste Land (2010): Lucy Walker, Angus Aynsley

Best Documentary, Short Subjects
Nominees:
Killing in the Name (2010): Nominees TBD
* Poster Girl (2010): Nominees TBD
Strangers No More (2010): Karen Goodman, Kirk Simon
§ Sun Come Up (2010): Jennifer Redfearn, Tim Metzger
The Warriors of Qiugang (2010): Ruby Yang, Thomas Lennon

Best Short Film, Animated
Nominees:
Day & Night (2010): Teddy Newton
The Gruffalo (2009) (TV): Jakob Schuh, Max Lang
* Let's Pollute (2009): Geefwee Boedoe
The Lost Thing (2010): Shaun Tan, Andrew Ruhemann
§ Madagascar, carnet de voyage (2010): Bastien Dubois

Best Short Film, Live Action
Nominees:
§ The Confession (2010/IV): Tanel Toom
The Crush (2009): Michael Creagh
God of Love (2010): Luke Matheny
Na Wewe (2010): Ivan Goldschmidt
* Wish 143 (2009): Ian Barnes, Samantha Waite


Mi ripeto, nel caso fosse sfuggito: tutti quelli che volessero pubblicare in risposta a questo post i loro personali pronostici per i GG, sono più che ben accetti!
Per il resto non ci rimane che attendere il 27 febbraio!

Ric

venerdì 8 gennaio 2010

Film 51 - Elizabeth

Nuovo lunedì, nuova saga! Tornati da Recanati, io e Ale abbiamo deciso di terminare "Guerre Stellari" domenica 3 gennaio, così lunedì abbiamo potuto cominciare con un nuovo film!


Film 51: "Elizabeth" (1998) di Shekhar Kapur
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Ale
Pensieri: Probabilmente questa pellicola è la migliore e la più significativa per avvicinarsi alla grandissima Cate Blanchett. Non che prima non fosse brava, ma da questo film in poi la sua carriera è stata solo un crescendo di successi. Tanto da portare un seguito a "Elizabeth" quasi a 10 anni dal primo.
Questo capitolo tratta la giovinezza di Elizabeth, figlia di Enrico VIII, che succede al trono della sorella Mary (la famosa 'bloody'...), nonostante le fedi delle due siano completamente diverse: protestante la prima, cattolicissima la seconda. Ma Elizabeth non scende a patti con nessuno e afferma il protestantesimo nel suo Paese, il che scatena le ire di molti, tra cui il Papa. Solo un matrimonio conveniente e un erede le garantirebbero un trono sicuro...
Il resto della storia credo la sappiamo più o meno tutti. La regina 'vergine', del resto, è ormai praticamente un mito. E, a mio avviso, si potrebbe dire che Cate ne abbia tratto qualcosa, da questo personaggio. Da semi sconosciuta ad attrice premio Oscar, multinomination globalizzata, icona di stile, madre prolifica. Ce le ha tutte. Senza dimenticare la bravura, fenomenale!
Chi mi conosce sa che la adoro e la venero, proprio e soprattutto grazie a questa pellicola che, insieme a "Il Signore degli Anelli" me l'ha fatta conoscere.
Ma non dimentichiamo gli altri attori che presenziano in questo (magnifico... posso dirlo?) film. Primo tra tutti Geoffrey Rush, fantastico guarda-spalle della regina nella persona di Sir Francis Walsingham. Poi l'innamorato un po' scemo Robert Dudley, interpretato da quello che all'epoca era l'attore dei film in costume, Joseph Fiennes (ora famoso per "Flashforward" in tv); il saggio consigliere - ma fissatissimo con il matrimonio - Sir William Cecil, interpretato dal regista (eh già!) premio Oscar per "Gandhi" Richard Attenborough, ma famosissimo nonno di "Jurassic Park". E poi altre comparse piuttosto conosciute, come Vincent Cassel (qui in travestite spoglie), marito della nostra Bellucci, Fanny Ardant, il calciatore (adesso sugli schermi con "Il mio amico Eric") Eric Cantona, Emily Mortimer e - udite udite! - la pop star Lily Allen!
Insomma, un tripudio di star per un film che ho adorato dalla prima visione in sala e che rivedo, di volta in volta, sempre con più gusto! E' maestoso, ben recitato, con costumi stupendi e una buona dose di intrighi di corte. Magnifico, davvero.
Ps. Delle 7 nomination all'Oscar, tra cui miglior film e miglior attrice protagonista, "Elizabeth" si è aggiudicato quello per il trucco.
Consigli: Guardarlo almeno una volta in inglese aumenta ancora di più il piacere!
Parola chiave: Matrimonio.



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Bengi