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sabato 12 dicembre 2015

Film 1048 - By the Sea

Dopo "Lo stagista inaspettato" mi sono fondato direttamente in un'altra sala, fortunatamente senza pagare...
Film 1048: "By the Sea" (2015) di Angelina Jolie
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Uno dei peggiori film di questa stagione, ambizioso e pretenzioso ma privo di alcunché da raccontare, questo film scritto, diretto, prodotto e recitato da Angelina Jolie (qui anche) Pitt è stata una noia mortale da seguire.
Se da un lato le belle location sembrerebbero suggerire una buona ricerca qualitativa almeno a livello tecnico (fotografia, scenografia), in realtà man mano che scorre la pellicola ci si accorge del vuoto cosmico cui gira attorno questa storia. La delusione non è poca, è inutile nasconderlo, soprattutto perché si scomodano atmosfere retrò, temi importanti e scene di nudo che, in altri contesti più maturi e qualitativamente interessanti, avrebbero saputo aggiungere qualcosa alla storia. La realtà è che la Jolie sembra ma di fatto non ha nulla da raccontare e, così, decide di allungare la minestra riscaldatissima riempiendo la sua creatura di silenzi e primi piani intensissimi, per la verità rovinati da una sua magrezza tanto al limite da disturbare la visione.
in definitiva, a parte la noia, questo "By the Sea" non porta con sé null'altro.
Cast: Brad Pitt, Angelina Jolie, Mélanie Laurent, Melvil Poupaud, Niels Arestrup, Richard Bohringer.
Box Office: $1.9 milioni
Consigli: Evitabilissima pellicola finto impegnata che sul dramma di una coppia in crisi ricama una storia inconsistente e sciocca. La realtà è che in mezz'ora si poteva risolvere il racconto, senza la necessità di sbrodolare in 122 minuti di silenzi e paesaggi. I costumi sono orrendi, le tette di Angelina onnipresenti, Pitt è un finto scrittore maledetto, il doppiaggi italiano in francese è imbarazzante e, in generale, il risultato finale è soporifero. Un vero buco nell'acqua (10 milioni di dollari per produrlo), naturalmente da evitare.
Parola chiave: Buco nel muro.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 29 gennaio 2015

Film 867 - Ultimatum alla Terra

Sempre stato curioso di vederlo, ma non c'era mai stata occasione...

Film 867: "Ultimatum alla Terra" (2008) di Scott Derrickson
Visto: dal computer di Luigi
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Per essere un film lentissimo in cui non succede nulla e i cui effetti speciali sono terribili, direi che questo "The Day the Earth Stood Still" (titolo originale) versione 2008 è stato piuttosto fortunato al box office.
Probabilmente anche questo aspetto del successo così clamoroso al botteghino mi aveva lasciato la curiosità di capire cosa ci fosse di buono qui, per non parlare del fatto che le due protagoniste femminili sono Jennifer Connelly e Kathy Bates, due attrici che seguo sempre con interesse. Peccato che questo insieme di (teoricamente) buoni segnali sia stato solo ingannevole, dato che davvero questa pellicola è qualcosa di inquadrabile. Premesso che - e non mi era mai capitato - l'ho dovuto vedere a più riprese perché ciclicamente ogni 20 minuti circa prendevo sonno dalla noia, anche volendo concedere a questo film il beneficio del dubbio relativamente alla possibilità che vedere tutti di fila i 104 minuti di pellicola possa salvare qualcosa, rimane palese che qui manchi del tutto qualcosa da dire. C'è l'attacco alieno, ma l'alieno poi molla tutto perché intuisce che nell'uomo (distruttore del suo pianeta) dopotutto c'è qualcosa di buono. Ora, diciamocelo: sul serio?
Insomma, dopo tutta una premessa di distruzione, morte, sconforto per l'attacco imminente, paura per i cittadini del pianeta, ecco che tutto si risolve perché il nostro alieno ambasciatore di sventura Klaatu/Keanu Reeves capisce che l'essere umano è in definitiva capace di umanità. A me sembra tutto un po' ridicolo, soprattutto perché lo stesso Klaatu era già stato messo in avviso di questa nostra peculiarità da un suo simile infiltrato per anni sulla Terra, quindi niente di nuovo sotto il sole. E, aggiungo, dopo tutto sto pippone di minacce di distruzione che sembra un piano intergalattico per debellare il male sulla Terra, basta il volere di un unico alieno per decidere di chiudere baracca e burattini e tornarsene a casa. Mah...
Curioso, invece, che Jennifer Connelly sia nuovamente implicata in una storia in cui sia centrale il salvare una coppia di ogni razza animale terrestre per permetterne la sopravvivenza: a 6 anni da questa pellicola, l'anno scorso l'abbiamo infatti vista in "Noah" in cui il diluvio universale era parte centrale della trama.
Comunque, per concludere, direi che "Ultimatum alla Terra" è un brutto remake, privo di qualcosa di originale da dire, noioso, senza suspense e molto lento. Keanu Reeves è un alieno perfetto: non invecchia mai.
Box Office: $233,093,859
Consigli: Francamente un titolo di cui si può fare a meno, nonché un remake assolutamente evitabile. Il buon cast (Keanu Reeves, Jennifer Connelly, Jaden Smith, Kathy Bates, Jon Hamm, John Cleese, Kyle Chandler) è sprecato per una storia senza appeal, molto lenta e che si fatica a seguire per mancanza di spunti interessanti o momenti adrenalinici. L'invasione aliena promessa è solo un miraggio e qualche effettuccio speciale e il gigantesco umanoide apparentemente invincibile dal nome che sembra un rutto GORT (Generatore Organico Robo-Tecnologico) non posso salvare una storia che non ha nulla da dire nell'epoca in cui viene concepita e portata all'attenzione del pubblico. Peccato, un'occasione persa.
Parola chiave: Sfera.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 8 marzo 2011

Film 227 - Skyline

Questo è il genere di film trash che io e mio padre ci divertiamo a vedere assieme...


Film 227: "Skyline" (2010) di Colin Strause, Greg Strause
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Papà
Pensieri: Tanto appassionante e bello che mi ero dimenticato di averlo visto (a gennaio...). Tanto efficace e ben riuscito da avermi causato più volte sbandate di sonno.
Definirlo trash è un complimento, sia chiaro. E' davvero un bruttissimo film, mamma mia! E poi sti alieni giganti son noiosi, non fanno nulla che non abbiano già fatto altri alieni cinematografici prima di loro. Distruggono e rapiscono, insaccano gli umani nei loro robot-container e poi gli strappano cervello e midollo per reinserirlo nei loro robottini più piccoli. La fiera della banalità. Tutto qui, chiederete voi? No! Perchè, cliché di ogni cliché, della coppia di protagonisti lui, dopo mille sofferenze e atti eroici, da la vita per lei (che è incinta e quindi preziosa per gli alieni) venendo smidollato davanti alla sua bella e innestato in una macchina robotica che, però, risulta ribelle in quanto comandata dalla volontà del ragazzo che vuole salvare ragazza e prole. Eh già, originale.
Attori sconosciuti, tranne Eric Balfour ("Non aprite quella porta", "24") e Donald Faison ("Scrubs"), budget bassissimo (10 milioni) e un incasso duplicato, effetti speciali sorprendentemente degni, una storia sciapa come poche. Non c'è niente di più, niente di meno in questo film. Che, sia chiaro, è assolutamente da perdere.
Consigli: Direi che è una pellicola decisamente evitabile. Ci tengo a ribadirlo.
Parola chiave: Alieni.




Ric

martedì 7 dicembre 2010

Film 194 - Case 39

Grandi aspettative per questo film che, probabilmente, avrebbe dovuto riportare in auge la carriera di Renée Zellweger. Funzionerà? Dico solo che, in Italia, è stato distribuito solamente in dvd...


Film 194: "Case 39" (2009) di Christian Alvart
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sciocco io che ancora credo ai trailer. O che gli attori scelgano i copioni in base ad oculate scelte artistiche e non semplicemente per percepire il compenso.
Premesso che a me gli horror piacciono come genere in sé quasi sempre, questo - che non è un horror - mi ha deluso all'inverosimile. Una sorta di "The Ring"+"Silent Hill" mescolati insieme e riusciti veramente male. Tempi sbagliati e dilatati all'infinito, scene di "paura" che saranno due in totale, una bambina (Jodelle Ferland) demoniaca che è la stessa di "Silent Hill" e quindi perde di credibilità, una figura maschile (Bradley Cooper) tanto banale e scontata quanto inutile e una protagonista (Renée Zellweger) che un tempo era davvero brava e adesso ha solo le stesse guanciotte piene di un criceto con una decina di semi in bocca.
Male, male, male. Poi: storia talmente banale che perfino nel trailer viene narrata per filo e per segno. Cosicché uno si ritrova a pensare: accidenti, se l'anticipo è così sostanzioso e già ricchissimo di immagini interessanti, chissà quanta roba c'è nel film!
E, invece, nel film non c'è niente di più. Anzi, il film potrebbe benissimo essere il trailer (tanto la conclusione è ridicola) e, così facendo, lo spettatore si perderebbe le noiosissime scene inutili riguardo famiglie strane, pulsioni omicide, adozioni e bambine saputelle antipatiche che impersonano un demone.
Mi dispiace dirlo, ma questo film è veramente brutto.
Consigli: Evitate accuratamente a) di guardarlo b) di comprare il dvd: sarebbero tempo e soldi sprecati.
Parola chiave: La banalità del già visto.




Ric

giovedì 14 ottobre 2010

Film 150 - The American

Un po' dispiaciuto che il 150esimo film sia proprio questa pellicola, ripongo più fiducia nel 200esimo sperando che - incrocio le dita - sia quantomeno un pelo migliore di questo!


Film 150: "The American" (2010) di Anton Corbijn
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Daniele
Pensieri: Causa tempi e impegni precedenti, qualche settimana fa mi sono ritrovato a dover cercare un film al cinema che andasse oltre la seconda serata. E così, l'unica proposta plausibile, pareva essere questo "The American". Inizio spettacolo ore 00.15 passate. I multisala, si sa, ti propinano un sacco di pubblicità prima di far iniziare la pellicola, ma non importa, perchè questo è un film d'azione e, sicuramente, non ci sarà da annoiarsi.
Ehm... Non proprio!
Forse già il fatto che nei titoli di testa il secondo nome, dopo quello di George Clooney, fosse quello di Violante Placido avrebbe dovuto insospettirmi. Io, personalmente, non la reggo né come attrice né dal punto di vista umano. Trovo la sua voce sia di un irritante pazzesco (e per una che recita e fa la cantante non è proprio il massimo) e che non sia nemmeno così capace a recitare come lei crede. Interpretare ruoli costantemente senza mutande non è sinonimo di cinema d'autore né, tanto più, di sbalorditive doti recitative.
Ma, volendo sorvolare su questo (relativamente, dato che anche qui l'intimo della Placido è facoltativo), non si può sorvolare, invece, sull'inesorabile lentezza che caratterizza tutto il film. Che noia!
Siamo davvro sicuri che George Clooney sia attore costantemente versatile come certe riviste di cinema ci vogliono far credere? In una serie infinita di primi piani (ma non era un film d'azione?!) dimostra solamente di portare bene l'età che ha.
La pseudo intavolazione da film d'autore che il regista Anton Corbijn ci vuole propinare (primi piani a go-go, momenti di "tensione" sottolineati dallo sguardo dei protagonisti in primo piano, vedute aeree infinite, paesaggi naturalistici sconfinati da ricollegare alla desolazione del protagonista, ecc) non è funzionale alla narrazione di una storia che, fosse stata raccontata in un cortometraggio, avrebbe sicuramente reso meglio. Per troppo tempo non succede nulla, troppo a lungo si spaccia per interessante una storia che, alla fine, si rivela ciofeca banalità. Cosa fa Clooney tutto il film? Monta un fucile. Tutto il tempo? Sì. Proprio per tutti i 105 minuti della pellicola?! No, per 100! Gli altri 5 c'è la Placido nuda. Ah, beh, allora...
Ps. Il film è girato quasi al 100% in Italia (non a caso la scelta della Placido come protagonista femminile) e, tra gli attori nostrani che compaiono nella pellicola ci sono anche Paolo Bonacelli e Filippo Timi. Inoltre il film, uscito in America il 1° settembre, è stato al vertice del botteghino USA per una settimana portando subito a casa $16,662,333 di incasso. Ad oggi l'incasso totale è di $35,202,471.
Consigli: Se siete fan di Clooney, evitate di rovinarvi il gusto di adorare il vostro mito. Ha fatto di meglio...
Parola chiave: Primi piani.




Ric

domenica 7 febbraio 2010

Film 73 - Baciami ancora

Il primo film del 2010 che vedo nel 2010...


Film 73: "Baciami ancora" (2010) di Gabriele Muccino
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Ale
Pensieri: Ci terrei subito a precisare che NON volevamo assolutamente vedere questa disgrazia del cinema italiano, ma avevo dei biglietti gratis per il cinema e, traditori, hanno cambiato il film in cartellone a sorpresa dopo una sola settimana di "Tra le nuvole" preferendo questa oscenità al film con Clooney.
Detto questo, non credo nemmeno che si possa parlare di film riferendoci al suddetto prodotto di massificazione e smercio di falsità sui sentimenti umani over 30. Io dubito seriamente che la realtà italiana che ci regala questa (che potrebbe essere una puntata di una qualunque fiction italiana di oggi) 'pellicola' riferita agli adulti di oggi possa anche solo avvicinarsi alla realtà.
Ovviamente è sempre il pisello a farla da padrone, nel senso che una scopata vale sempre molto di più di un sentimento. Si tradisce perchè infelici, ma poi si ritorna all'ovile da brave sperdute pecorelle; ci si fa mettere incinta dall'ex marito mentre il nuovo boy è fuori casa; ci si urla in faccia perchè il bambino avuto con un altro è troppo piccolo per capire che mamma si sbatte il migliore amico del(l'ex) babbo.
Io non so Muccino che idea di persone sui 30-40 abbia, ma di sicuro qui non ci siamo. E' tutto un sussurro, una recitazione posticcia, una serie di situazioni frustranti. Al cinema, giuro!, è stata un'agonia dover seguire i 155 minuti di interminabili cazzate.
La Puccini sembra sempre sperduta nella foresta di Bambi; Accorsi è arrugginitissimo con la recitazione; l'Impacciatore a volte è talmente sopra le righe che neanche Ambra Angiolini mi aveva fatto venire una pelle d'oca simile; Santamaria sembra Gesù Cristo strabico e strambo; e, dulcis in fundo, Pasotti: ma che gli hanno fatto?!?! Ma è stato uno sfogo del truccatore o ha un senso renderlo così brutto?! E' inguardabile, ma senza motivo! Solo perchè te ne stai in giro per il mondo diventi quasi calvo e brutto?! Oppure dovrebbe rappresentare la punizione del suo personaggio per le colpe commesse? O, più semplicemente, un vezzo di trucco?
Io, scusate, ma non mi capacito della bruttezza di un film del genere, di un narratore come Muccino che, non so se per sua volontà, pretende di passare per l'analista favorito degli ex giovanissimi. Io non biasimo la sua necessità di cavalcare l'onda finchè c'è (a proposito: non poteva mancare la famigliola davanti alla tv che si guarda uno degli ultimi film di Will Smith, "Io sono leggenda"... Ma Muccino caro, tanto valeva autocitarsi e farla finita!), però tirando troppo la corda si rischia sempre che si spezzi!
Orrendo, veramente bruttissimo. Ringrazio il cielo di non aver pagato.
Ps. L'unica che si salva è Valeria Bruni Tedeschi, sorellastra di Carla Bruni, che è anche l'unica che riesca a recitare degnamente. Ma che sia Muccino che non ha saputo dirigere il proprio cast? Mah...
Consigli: Non andatelo a vedere. E' una cosa che non si guarda, davvero!
Parola chiave: Boh... La noia?!


Ric