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martedì 23 aprile 2024

Film 2266 & 2276 - Dune: Part Two

Intro: Uscito i primi di marzo e già visto due volte, la seconda il giorno prima di tornare in Italia per Pasqua.

Film 2266 & 2276: "Dune: Part Two" (2024) di Denis Villeneuve
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh; Niamh, Débora, Elias
In sintesi: seppure il primo film mi fosse piaciuto, non posso dire avessi sentito l'urgenza di rivederlo. Bello, ma lento. Qui cambia decisamente la musica.
Nonostante una trama piuttosto intricata e una miriade di personaggi a cui, in questo capitolo, se ne aggiunge un'altra svalangata, "Dune: Part Two" riesce senza problemi a gestire la complessità di tutti questi elementi e personaggi che si intrecciano, per un risultato finale avvincente e di grande intrattenimento.
Molto più ritmato rispetto al primo capitolo, come per l'episodio precente anche qui gli effetti speciali sono spettacolari (forse addirittura l'elemento più "sconvolgente" in termini di qualità del prodotto finale), il sonoro pazzesco e la colonna sonora di Hans Zimmer iconica quanto e se non addirittura più di quella di "Dune". Insomma, Denis Villeneuve è riuscito dove molti altri prima di lui hanno fallito, ovvero ha confezionato un sequel in grado di superare in termini di qualità il titolo che ha originato la saga (già ottimo di per sé, tra l'altro).
Sia chiaro, non è solo merito di Villeneuve: il cast è pazzesco e in grande spolvero, con performance particolarmente notevoli come quelle di Austin Butler (forse quello che rimane più impresso fra tutti), Rebecca Ferguson e, ovviamente, il duo Timothée Chalamet e Zendaya che funziona sorprendentemente bene e, in questo secondo film, ha più occasioni di mostrare la sua chimica. Chalamet, in particolare, ha un ruolo non facile in questa parte della storia e, anche se non credo riuscirà ad assicurarsi la sua seconda nomination all'Oscar per questa performance, dimostra ancora una volta di essere uno dei pochissimi ad Hollywood che possa essere effettivamente considerato una star a tutti gli effetti (di quelli che la gente va a vedere al cinema, per capirsi).
La prossima parte del romanzo di Frank Herbert pare essere la più difficile da adattare e sarà da vedere se Villeneuve sarà in grado di bissare ulteriormente il suo successo e continuare il momento fortunato di questa saga. Per il momento, però, ci accontentiamo delle certezze: "Dune: Part Two" è un successo (meritato).
Film 2065 - Dune
Film 2266 & 2276 - Dune: Part Two
Cast: Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Josh Brolin, Austin Butler, Florence Pugh, Dave Bautista, Christopher Walken, Léa Seydoux, Souheila Yacoub, Stellan Skarsgård, Charlotte Rampling, Javier Bardem, Anya Taylor-Joy.
Box Office: $696.6 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Chi ha visto il primo film (e lo ha gradito) non può davvero esimersi dal recuperarne il sequel. Potentissimo a livello visivo, evocativo e mistico nonché iconico per tutta una serie di motivi (fotografia, costumi, location, colonna sonora, dialoghi, regia), "Dune: Part Two" è il titolo evento di questa prima parte del 2024 e, anche se certamente non ha la stessa trazione mediatica che ha avuto il fenomeno Barbenheimer, la pellicola di cui tutti parlano che va vista quantomeno per farsi una propria opinione. Poi, per carità, la saga di "Dune" non è certo per tutti, ma questa seconda uscita è superiore alla prima e una chance bisognerebbe dargliela.
Premi: /
Parola chiave: Prophecy.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 10 dicembre 2021

Film 2065 - Dune

Intro: In Italia uscito a metà settembre, durante la mia pausa a Bologna non ero riuscito a recuperarlo al cinema perché diviso tra lavoro e amici, per cui mi ero detto sarei andato a vederlo non appena tornato a Dublino. Peccato che qui uscisse con quasi un mese di ritardo... E mi è toccato aspettare (ancora).

Film 2065: "Dune" (2021) di Denis Villeneuve
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Oisin, Kate, Rafael
In sintesi: per essere un film d'azione c'è sicuramente un fortissimo senso di immobilismo e staticità che pervade tutta la pellicola, ma del resto c'era da aspettarselo considerando che si tratta di un prodotto del grande Denis Villeneuve, uno che in quanto ad immagini iconiche la sa lunga. E c'è da dire che questo suo personale approccio all'opera di Frank Herbert ha certamente un grande sapore iconico.
Già perché, diciamocelo, forse più che per la grande avventura fantasy, siamo corsi al cinema per assistere ad un vero e proprio spettacolo per gli occhi, una promessa che onestamente è stata mantenuta: "Dune" è visivamente impeccabile.
Da aggiungere, poi, che ad andare di pari passo con la visione estetica di grande impatto, c'è al contempo un cast da urlo che grida Hollywood di serie A da tutte le parti: Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Skarsgård, Dave Bautista, Zendaya, Charlotte Rampling, Jason Momoa, Javier Bardem (che insieme contano 1 premio Oscar, 3 candidati all'Oscar, una vincitrice dell'Emmy, 2 vincitori del Golden Globe. Così, per gradire, e senza contare la nomination all'Oscar di Villeneuve stesso per "Arrival"). Insomma, che con questo titolo si puntasse tantissimo all'appeal glam, visionario e, al contempo, da cinema un po' impegnato non vi erano dubbi.
Poi dall'altra parte c'è la storia, un racconto lunghissimo che qui si presta solo ad una primo capitolo che fa assaporare il potenziale del prossimo, pur caricandosi di trazione narrativa principalmente nel finale. Perché, diciamocelo, per una buona parte di film succede poco o nulla. E non tanto perché non ci siano cose da raccontare, quanto proprio perché toni e passo delle opere del regista canadese sono proprio questi, lenti, assaporati, talvolta sospirati e carichissimi di sguardi penetranti, cose non dette o solo accennate, comunque da intuire. E sì, lo ammetto, non ho sempre capito di cosa stessimo parlando.
Un po' perché la mitologia dietro questa opera non la conosc(ev)o, un po' perché tra musiche ed elementi sonori molto alti facevo proprio fatica a decifrare certi dialoghi sospirati, ammetto che qualcosina me la sia persa. Poco male, di fatto il passo placido della trama (soprattutto iniziale) mi ha permesso di colmare sufficientemente certe lacune.
Detto questo, mi sento di aggiungere solo una considerazione. Come al solito la carica gigantesca di aspettative che mi portavo dietro per questo film ha finito per guastare un po' il risultato finale. Non tanto perché non mi sia piaciuto - assolutamente il contrario - quanto perché effettivamente mi ero preparato a ricevere il verbo della divinità suprema del cinema contemporaneo, per cui è stato un po' difficile dover ridimensionare l'idea di partenza che mi fossi fatto. Per fare un esempio, non ho capito il perché di tutti i complimenti fatti agli effetti speciali che sì, sono assolutamente magnifici, eppure non particolarmente difformi o superiori ad altre opere cinematografiche cui Hollywood ci ha abituato. Lo stesso si dica per la trama che è certamente ben scritta e carica di pathos, ma non il capolavoro assoluto che mi sarei aspettato di trovare (perché qualche momentino noioso c'è eh, sia chiaro).
Poi in realtà per il resto "Dune" è stata un'esperienza da cinema in tutti i sensi, uno spettacolo visivo e un bel regalo che la settima arte ci ha fatto dopo mesi (forse anche un anno) di mediocrità trita che ha prodotto veramente poche, poche perle. Qui si è tornati al cinema in grande spolvero, ai film che vanno visti in sala, alle opere capaci di farti meravigliare per almeno un aspetto magicamente positivo. Insomma, la scommessa "Dune" è stata certamente vinta.
Film 2065 - Dune
Film 2266 & 2276 - Dune: Part Two
Cast: Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Skarsgård, Dave Bautista, Stephen McKinley Henderson, Zendaya, Chang Chen, Sharon Duncan-Brewster, Charlotte Rampling, Jason Momoa, Javier Bardem.
Box Office: $383.2 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Il consiglio è quello di vederlo al cinema o sicuramente nello schermo più grande a vostra disposizione. Preparatevi a 2 ore e mezza nonstop nel deserto tra magie e intrighi politici, sogni e profezie, il tutto visivamente incastonato alla perfezione, con un Timothée Chalamet sempre più lanciato, una Rebecca Ferguson finalmente vera protagonista, una colonna sonora (di Hans Zimmer) perfetta e una grande, grandissima visione registica. Però preparatevi anche a farvi due pal*e così in certi momenti. Avvisati.
Premi: 11 nomination ai BAFTA tra cui Miglior film, sceneggiatura non originale, colonna sonora, costumi, fotografia ed effetti speciali. Candidato al Grammy per Best Score Soundtrack for Visual Media.
Parola chiave: Spice.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 2 luglio 2021

Film 2023 - Avengers: Endgame

Intro: Sarà che aver appena visto un film con Robert Downey Jr. mi ha messo nostalgia?

Film 2023
: "Avengers: Endgame" (2019) di Anthony Russo, Joe Russo
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: forse più che per colpa di "Kiss Kiss Bang Bang" e il suo protagonista futuro Iron Man, il fatto che il mese scorso io mi sia sparato uno dietro l'altro tutti gli episodi delle nuove serie Marvel/Disney "The Falcon and the Winter Soldier" e "WandaVision" potrebbe aver contribuito all'effetto nostalgia che mi ha portato a rivedere (per l'ennesima volta) questo film.
Sarà poi anche che con lo schermo grande e la qualità audio migliore valesse di più la pena recuperare una pellicola di questo genere, sarà anche un po' l'attesa per l'imminente "Black Widow", di fatto avevo una gran, gran voglia di rivedere questo "Avengers: Endgame". Che, al solito, non delude.
Film 411 - The Avengers
Film 808 - The Avengers
Film 1568 - The Avengers
Film 930 - Avengers: Age of Ultron
Film 932 - Avengers: Age of Ultron
Film 1177 - Avengers: Age of Ultron
Film 1571 - Avengers: Age of Ultron
Film 1613 - Avengers: Infinity War
Film 1717 - Avengers: Infinity War
Film 1757 - Avengers: Endgame
Film 1792 - Avengers: Endgame
Film 2023 - Avengers: Endgame
Cast: Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Jeremy Renner, Don Cheadle, Paul Rudd, Brie Larson, Karen Gillan, Danai Gurira, Jon Favreau, Bradley Cooper, Gwyneth Paltrow, Josh Brolin, Benedict Wong, Benedict Cumberbatch, Chadwick Boseman, Tom Holland, Zoe Saldana, Evangeline Lilly, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Tom Hiddleston, Pom Klementieff, Dave Bautista, Letitia Wright, Michael Douglas, Michelle Pfeiffer, Cobie Smulders, Linda Cardellini, Tom Vaughan-Lawlor, Vin Diesel, Chris Pratt, Samuel L. Jackson, Tessa Thompson, Rene Russo, John Slattery, Tilda Swinton, Hayley Atwell, Marisa Tomei, Taika Waititi, Maximiliano Hernández, Callan Mulvey, Frank Grillo, Jacob Batalon, Robert Redford, Ty Simpkins, Winston Duke, Angela Bassett, William Hurt, Ross Marquand, Natalie Portman, James D'Arcy, Hiroyuki Sanada, Ken Jeong, Yvette Nicole Brown.
Box Office: $2.798 miliardi
Vale o non vale: Mi rendo conto che chi non sia interessato al genere supereroi in generale manchi di subire il fascino di un prodotto come questo. Per tutti gli altri, invece, sono certo che "Avengers: Endgame" sia un titolo capace di esercitare un estremo fascino. Grande intrattenimento, cast iconico e una delle scene più indimenticabili del cinema degli ultimi anni.

Premi: Candidato all'Oscar e al BAFTA per i Migliori effetti speciali.
Parola chiave: Quantum Realm.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 29 aprile 2021

Film 1988 - No Country for Old Men

Intro: Altro appuntamento cinematografico richiesto da Ferdia per il corso di sceneggiatura. Questa volta un film che adoro e non vedevo onestamente l'ora di riguardare.
Film 1988: "No Country for Old Men" (2007) di Joel Coen, Ethan Coen
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non voglio dire il miglior cattivo di sempre, ma sicuramente uno dei migliori che si sia mai visti sul grande schermo, Anton Chigurh (Javier Bardem) è, da solo, l'emblema di questa storia, elemento impossibile da dimenticare di una storia che, senza di lui, non avrebbe trovato lo stesso successo.
Un grande film, spesso lento ma mai noioso, intenso e teso dall'inizio alla fine, serio quanto basta a far passare il messaggio che il suo cattivo protagonista è qualcuno con cui è meglio non scherzare. O non fare affari. O non entrare proprio in contatto. Perché una volt che ti ha messo gli occhi addosso, non distoglierà lo sguardo finché non avrà ottenuto quello che vuole.
E' vero, Bardem e il suo tremendo parrucchino fanno il 70% del lavoro qui, ma il resto del lavoro fatto qui non è assolutamente da sottovalutare. Il fatto che un prodotto teoricamente di nicchia come questo riesca a veicolare tinte horror così maledettamente ben architettate e che, nonostante questo, si abbia allo stesso tempo la sensazioen che si sia di fatto guardando un bel western moderno; il resto del cast, capitanato da un Tommy Lee Jones sempre magneticamente perfetto e supportato da una Kelly Macdonald che è un piacere vedere recitare; la regia dei Coen, i paesaggi, le atmosfere. E, forse più di tutto questo - ci tengo a ribadirlo - la costante, inesorabile tensione.
Una fantastica montagna russa emotiva.

Come sempre, qualche pensiero dai miei appunti (spoiler):

Llewelyn (Josh Brolin) seems to be the main character until he's shot. He's goal is to steal the money and survive the crazy man who's hunting him.
Tom Bell (Lee Jones) seems to be the main character for the second half of the story. He wants to solve these crimes because it's his job (he seems to be genuinely interested in understanding what is going on, the world around him, which he doesn't understand anymore because he's getting old and tired and he feels he's not fit for the job anymore). 
Film 161 - Non è un paese per vecchi
Film 1988 - No Country for Old Men
Cast: Tommy Lee Jones, Javier Bardem, Josh Brolin, Woody Harrelson, Kelly Macdonald, Garret Dillahunt, Tess Harper.
Box Office: $171.6 milioni
Vale o non vale: Anche sentendo le opinioni dei miei compagni, mi sento di dire che "No Country for Old Men" non è un film per tutti. E' angosciante, a tratti lento, la struttura della trama è meno convenzionale del solito (i protagonisti si susseguono e cambiano rapidamente seguendo quel principio alla "Games of Thrones" per cui è meglio non affezionarsi troppo a nessuno dei personaggi perché prima o poi potrebbe essere fatto fuori) e rimane comunque un titolo non commerciale. Detto questo, per me questo film rimane un piccolo capolavoro.
Premi: Candidato a 8 Oscar, ha vinto per Miglior film, regia, sceneggiatura non originale e attore non protagonista (Bardem). 2 Golden Globe vinti (sceneggiatura non originale e attore non protagonista) su 4 nomination totali (anche Miglior film e regia), 3 BAFTA (regia, attore non protagonista, fotografia) su 9 candidature (tra cui Miglior film, sceneggiatura non originale, attore non protagonista per Lee Jones e attrice non protagonista per Macdonald). Vincitore del David di Donatello per il Miglior film straniero e in concorso a Cannes 2007 per la Palma d'Oro.
Parola chiave: Soldi.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 8 giugno 2020

Film 1717 - Avengers: Infinity War

Intro: Ogni tanto ci sta riprendere la grande saga Marvel per ricordarsi che anche un film commerciale può avere molto da dire.
Film 1717: "Avengers: Infinity War" (2018) di Anthony Russo, Joe Russo
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: i film Marvel sono sempre un ottimo intrattenimento quando si ha voglia di qualcosa di semplice e tecnicamente ben fatto. L'arco narrativo è estremamente curato, gli effetti speciali pazzeschi e il cast da grandi occasioni. Per chi apprezza questo genere non c'è niente di meglio.
Film 411 - The Avengers
Film 808 - The Avengers
Film 1568 - The Avengers
Film 930 - Avengers: Age of Ultron
Film 932 - Avengers: Age of Ultron
Film 1177 - Avengers: Age of Ultron
Film 1571 - Avengers: Age of Ultron
Film 1613 - Avengers: Infinity War
Film 1717 - Avengers: Infinity War
Film 1757 - Avengers: Endgame
Film 1792 - Avengers: Endgame
Film 2023 - Avengers: Endgame
Cast: Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Danai Gurira, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt.
Box Office: $2.048 miliardi
Vale o non vale: I fan dei supereroi non possono che apprezzare, chi è in cerca di un divertimento semplice ed efficace dovrebbe trovare quello che cerca. Insomma, perfetto per tante occasioni anche se, certo, non si tratta di un prodotto qualitativamente impegnato. Comunque un buon titolo, oltre che un film-ponte che funziona e traghetta a dovere verso l'epico finale.
Premi: Candidato all'Oscar e al BAFTA per i Migliori effetti speciali.
Parola chiave: Genocidio.

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Bengi

martedì 13 agosto 2019

Film 1644 - Deadpool 2

Intro: Fremevamo per vedere il secondo episodio e non siamo riusciti ad aspettare che uscisse decentemente in streaming...
Film 1644: "Deadpool 2" (2018) di David Leitch
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Fre
In sintesi: premesso che la qualità video/audio era pessima e che, purtroppo, siamo riusciti a reperirlo solo in italiano, "Deadpool 2" è riuscito comunque a convincermi. Certo, in lingua originale avrebbe sicuramente fatto più faville, ma rimane un sequel fedele all'immagine veicolata dal primo film e il risultato finale è piacevolmente oltraggioso e divertente;
Ryan Reynolds nei panni di Deadpool è semplicemente fantastico e in generale il casting di questo prodotto è piuttosto riuscito, anche se personalmente mi sono un po' rotto di vedere Josh Brolin nei panni di un cattivo Marvel: non ci sono altri attori interessati ad essere il bad guy della situazione?
Film 622 - X-Men - Conflitto finale
Film 276 - X-Men: L' inizio
Film 582 - X-Men - L'inizio
Film 728 - X-Men - Giorni di un futuro passato
Film 1092 - X-Men - Giorni di un futuro passato
Film 1166 - X-Men: Apocalisse
Film 1778 - Dark Phoenix
Film 275 - X-Men le origini - Wolverine
Film 583 - Wolverine - L'immortale
Film 1489 - Logan
Film 1100 - Deadpool
Film 1535 - Deadpool
Film 1644 - Deadpool 2
Film 2303 - Deadpool & Wolverine
Film 1925 - The New Mutants
Cast: Ryan Reynolds, Josh Brolin, Morena Baccarin, Julian Dennison, Zazie Beetz, Stefan Kapičić, T.J. Miller, Brianna Hildebrand, Jack Kesy, Bill Skarsgård, Terry Crews, Brad Pitt; (cameo) Alan Tudyk, Matt Damon, Nicholas Hoult, James McAvoy, Evan Peters, Tye Sheridan, Alexandra Shipp, Kodi Smit-McPhee.
Box Office: $785 milioni
Vale o non vale: Avete amato il primo film? Questo secondo capitolo non vi lascerà certamente delusi! Per tutti gli altri, sappiate che nonostante sia un film sui supereroi, nonostante gli X-Men presenti e la produzione Marvel, si tratta di un prodotto assolutamente fuori di testa, volgare e violentissimo. Fatta questa premessa, divertitevi!
Premi: Candidato a 1 Grammy per Best Compilation Soundtrack for Visual Media.
Parola chiave: Gettone.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 13 giugno 2019

Film 1613 - Avengers: Infinity War

Intro: Al cinema dopo 5 mesi di assenza: un miracolo! Non solo non vedevo l'ora di vedere questa pellicola, ma aspettavo con ansia di rivivere la gioia di sedermi in sala e godermi la visione!
Film 1613: "Avengers: Infinity War" (2018) di Anthony Russo, Joe Russo
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: "Avengers: Infinity War" è una bomba, non c'è altro da dire. Funziona su tutti i livelli, la storia ha senso e lascia col fiato sospeso (finalone da brividi), tutti i personaggi hanno sufficiente tempo sullo schermo, le interazioni tra i vari universi finora costruiti dalla Marvel si incastrano bene, gli effetti speciali fanno un lavoro egregio. Il tutto per un risultato finale che non fa che aumentare il desiderio di scoprire come andrà a finire la storia di Iron Man & co. ora che quel maledetto di Thanos ha decimato la popolazione mondiale;
il finale è non solo (parzialmente) inaspettato, ma anche incredibilmente commovente visto il tipo di prodotto cinematografico. Siamo abituati a distruzione ed esplosioni piuttosto che lacrime e disperazione. Ottima scelta narrativa e, soprattutto ora che sappiamo come va davvero a finire il racconto, tattica perfetta: dopo aver visto "Infinity War" chi non ha subito sentito la voglia di poter vedere "Endgame"?
Film 411 - The Avengers
Film 808 - The Avengers
Film 1568 - The Avengers
Film 930 - Avengers: Age of Ultron
Film 932 - Avengers: Age of Ultron
Film 1177 - Avengers: Age of Ultron
Film 1571 - Avengers: Age of Ultron
Film 1613 - Avengers: Infinity War
Film 1717 - Avengers: Infinity War
Film 1757 - Avengers: Endgame
Film 1792 - Avengers: Endgame
Film 2023 - Avengers: Endgame
Cast: Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Danai Gurira, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Tom Hiddleston, Karen Gillan, Peter Dinklage, Idris Elba, Benedict Wong, Pom Klementieff, Vin Diesel, Bradley Cooper, Gwyneth Paltrow, Benicio del Toro, William Hurt, Winston Duke, Samuel L. Jackson, Cobie Smulders.
Box Office: $2.048 miliardi
Vale o non vale: Assolutamente un penultimo capitolo che vale la pena di vedere, specialmente grazie ad un colpo di scena finale che non fa che aumentare le attese per il capitolo conclusivo. Devo dire che con questi Avengers la Marvel ha fatto davvero un ottimo lavoro.
Premi: Candidato all'Oscar e al BAFTA per i Migliori effetti speciali. 1 nomination ai Grammy per Best Instrumental Composition.
Parola chiave: Gamora.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 28 maggio 2019

Film 1600 - Hail, Caesar!

Intro: Non morivo esattamente dalla voglia di vederlo, ma non so perché alla fine qualcosa mi ha convinto a recuperarlo.
Film 1600: "Hail, Caesar!" (2016) di Ethan Coen, Joel Coen
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non il miglior Coen, ma sicuramente godibile. Surreale come solo i due registi riescono, con un cast da sogno e una Hollywood da Golden Era ricreata alla perfezione, "Hail, Caesar!" riesce a intrattenere il suo pubblico a dovere tra qualche battuta e colpi di scena. Scarlett Johansson colpisce per il suo accento e Alden Ehrenreich riesce perfettamente a rendersi ridicolo. Nell'insieme non male.
Cast: Josh Brolin, George Clooney, Alden Ehrenreich, Ralph Fiennes, Jonah Hill, Scarlett Johansson, Frances McDormand, Tilda Swinton, Channing Tatum, Alison Pill, Wayne Knight, Christopher Lambert.
Box Office: $63.6 milioni
Vale o non vale: Sinceramente? Pensavo molto, molto peggio. E, invece, questa pellicola riesce ad equilibrare i suoi momenti comici e di satira grazie ad un cast stellare e bene in parte e una messa in scena onestamente molto bella da guardare.
Premi: Candidato all'Oscar e al BAFTA per le Migliori scenografie.
Parola chiave: Rapimento.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 8 maggio 2019

Film 1577 - Gangster Squad

Intro: Ricordo che al momento dell'uscita in sala non fossi per nulla interessato a vedere questo film. Il sentimento non era cambiato nel tempo, ma la mia compagna di visione sembrava molto motivata.
Film 1577: "Gangster Squad" (2013) di Ruben Fleischer
Visto: dal pc portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: una traccia di storia vera per una pellicola che non fa centro. La "Gangster Squad" del titolo è effettivamente esistita, come del resto Mickey Cohen, ma nonostante i buoni propositi non credo che il risultato finale sia riuscito. In una sorta di mix tra "L.A. Confidential" e un action movie dove l'importante è sparare, questo film si produce in tantissimo rumore, chiama a sé un cast pazzesco, ma porta sullo schermo un prodotto insipido che sembra più pretenzioso che efficace;
cambia il film, ma non cambia il cast. Questo è il secondo di 3 film che Ryan Gosling ed Emma Stone hanno girato assieme (oltre a "Crazy, Stupid, Love" e "La La Land") e sicuramente quello meno di successo. Direi che al contempo è il ruolo più sexy interpretato dalla Stone ad oggi.
Cast: Josh Brolin, Ryan Gosling, Nick Nolte, Emma Stone, Anthony Mackie, Giovanni Ribisi, Robert Patrick, Michael Peña, Sean Penn, Robert Patrick, Mireille Enos, Frank Grillo.
Box Office: $105.2 milioni
Vale o non vale: Non terribile, ma più ambizioso che riuscito. Peccato.
Premi: /
Parola chiave: Microspia.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 1 maggio 2019

Film 1757 - Avengers: Endgame

Intro: Era da un bel po' che non anticipavo la recensione di un film per un commento a caldo. Dopo l'ultimo anno e mezzo passato tra viaggi, prigionia nel bel mezzo del nulla australiano e una autoimposta pausa dai ritmi frenetici richiesti dal blog, mi ritrovo indietro come mai mi era capitato nel corso di questi 10 anni di attività, ovvero di oltre 200 recensioni!
L'esigenza di parlare al volo di questa pellicola, però, è dettata da vari fattori. Innanzitutto si tratta del titolo più atteso degli ultimi anni, per non parlare dei record che ha battuto già nel primo weekend d'uscita (26-28 aprile) e del franchise multimiliardario da cui deriva. Insomma, mi sembrava sensato tirare le somme a caldo relativamente al film più popolare del 2019 a 2019 nemmeno giunto alla sua metà. E così, almeno, per una volta non rimango indietro!
Film 1757: "Avengers: Endgame" (2019) di Anthony Russo, Joe Russo
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: la cosa che mi fa un po' sorridere è che non ho ancora recensito "Infinity War" e già mi trovo a parlare del suo sequel, nonché momentaneo capitolo finale relativo agli Avengers. Tant'è, mi sembrava sciocco posticipare a chissà quando la recensione sul titolo del momento. Ed ecco che ci siamo;
(da qui in poi spoiler) per "Avengers: Endgame" ero talmente carico di aspettative che quando il film è cominciato, ma non mi sono ritrovato nel bel mezzo dell'azione, sono istantaneamente rimasto deluso. Fortunatamente le 3 ore di durata hanno permesso di riprendermi dallo shock iniziale che collego soprattutto alla prima ora buona di racconto, momento certamente cardine di riconnessione con la storia precedente, ma al contempo indubbiamente una frenata non da poco al ritmo della storia;
una volta che sono finalmente tutti - quelli rimasti - a bordo per la nuova avventura, cavalcando la speranza del viaggio temporale, il racconto prende finalmente vita e mette in scena ciò che tutti chiedevamo da questa pellicola: adrenalina, azione ed effetti speciali da panico. Senza contare, almeno per me, la curiosità di capire come cavolo avrebbero fatto a far tornare tutta la storia;
la seconda metà del film è sicuramente quella più entusiasmante e carica di pathos e adrenalina. Sono tantissimi i momenti di forte impatto visivo ed emotivo grazie ad una trama capace di tirare le fila delle innumerevoli storie già presentate nei titoli precedenti. Non importa quale sia l'eroe preferito, in un modo o nell'altro tutti verranno coinvolti per trainare ancora in avanti i vari racconti e, naturalmente, per terminarne altri. Si sapeva, si poteva immaginare, non tutti i supereroi riusciranno a sopravvivere e, neanche a dirlo, dover dire addio ad alcuni dei personaggi più amati della saga va a creare alcuni dei momenti più commoventi di tutto l'arco narrativo qui presentato;
in generale "Avengers: Endgame" è un blockbuster ben confezionato e intelligentemente costruito. Ancora una volta la Marvel riesce a superare se stessa consegnando al proprio pubblico un prodotto magistralmente architettato per funzionare in solitaria quanto accostato ai predecessori. L'universo sgargiante e ultrapopoloso creato da Stan Lee trova in questo titolo un'ulteriore testimonianza di grandezza e impressionante fantasia, nonché il suo film-cardine rispetto a quanto fatto fino ad ora e ciò che succederà nel futuro. Al momento, infatti, non si sa se ci saranno ulteriori pellicole sugli Avengers (ma Bob Iger, amministratore delegato della Disney, ha già detto: "Given the popularity of the characters and given the popularity of the franchise, I don't think people should conclude there will never be another Avengers movie."), quello che si sa per certo è che dopo la fase tre appena conclusasi (precisamente si concluderà a giugno con "Spider-Man: Far From Home"), ci sarà certamente una fase quattro, con titoli programmati per i prossimi anni a venire;
in linea generale, dunque, anche questo quarto "Avengers" funziona bene e intrattiene alla grande. Credo sia davvero impossibile rimanere delusi. Bellissimi effetti speciali, grande colonna sonora, cast (inutile dirlo) perfetto, regia visionaria dei fratelli Russo, il tutto per un capitolo decisivo della narrazione Marvel che è sia degno dell'attesa che ha richiesto che delle altissime aspettative generate;
ora qualche considerazione finale, ovvero le cose che mi sono chiesto/mi hanno colpito durante la visione del film:
- relativamente alla scelta del marketing di far comparire Danai Gurira ("Black Panther") nel poster, con nome accreditato fra i protagonisti principali, rimango un po' perplesso, dato che il suo personaggio compare meno di quello di Gwyneth Paltrow ("Iron Man") che, invece, sul poster non c'è;
- avendo sufficientemente apprezzato il recente "Captain Marvel", avrei gradito vedere un po' di più Brie Larson (anche lei nel poster) nella storia. C'è all'inizio, sparisce e poi torna alla fine a salvare il culo a tutti. Mi domando a) se non la si potesse far intervenire prima, dato che è praticamente il supereroe qui più forte e b) se la sua assenza verrà giustificata nella realizzazione del sequel del suo personaggio;
- non ho capito cosa succede a Gamora (Zoe Saldana) una volta che Thanos (Josh Brolin) viene sconfitto. Sparisce e vediamo che Quill (Chris Pratt) la cerca, ma perché non è rimasta nel presente in cui è stata catapultata?
- mi ha un po' infastidito alla lunga vedere Thor (Chris Hemsworth) appesantito, è come se mi avessero storpiato il personaggio. Può risultare un appunto superficiale, ma dato che l'estetica dei personaggi è importante, avrei preferito ad un certo punto ritrovarlo al suo stato originale;
- com'è che nessuno ha problemi a respirare sugli altri pianeti?
- perché Captain America (Chris Evans) riesce ad utilizzare il Mjolnir di Thor?
- ho adorato il momento in cui tutti i personaggi femminili principali si affiancano a Captain Marvel (Larson) per permetterle di portare via le Gemme dell'Infinito dalle grinfie di Thanos. Avrei veramente gradito, tra l'altro, che questo momento di esaltazione del femminile nell'universo Marvel durasse un pelo di più;
- inutile che rimaniate in attesa delle classiche scene extra dopo i titoli di coda, "Avengers: Endgame" non ne ha nemmeno una. - The Avengers
Film 411 - The Avengers
Film 808 - The Avengers
Film 1568 - The Avengers
Film 930 - Avengers: Age of Ultron
Film 932 - Avengers: Age of Ultron
Film 1177 - Avengers: Age of Ultron
Film 1571 - Avengers: Age of Ultron
Film 1613 - Avengers: Infinity War
Film 1717 - Avengers: Infinity War
Film 1757 - Avengers: Endgame
Film 1792 - Avengers: Endgame
Film 2023 - Avengers: Endgame
- Captain America
Film 695 - Captain America - Il primo vendicatore
Film 1660 - Captain America: The First Avenger
Film 814 - Captain America: The Winter Soldier
Film 1156 - Captain America: Civil War
Film 1395 - Captain America: Civil War
- Thor
Film 268 - Thor
Film 1191 - Thor
Film 1659 - Thor
Film 631 - Thor: The Dark World
Film 1193 - Thor: The Dark World
Film 1447 - Thor: Ragnarok
- Iron Man
Film 543 - Iron Man 2
Film 676 - Iron Man 3
- Ant-Man
Film 1004 - Ant-Man
Film 1195 - Ant-Man
- Doctor Strange
Film 1250 - Doctor Strange
Film 1433 - Doctor Strange
- Spider-Man
Film 1394 - Spider-Man: Homecoming
Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
- Black Panther
Film 1612 - Black Panther
Cast: Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Jeremy Renner, Don Cheadle, Paul Rudd, Brie Larson, Karen Gillan, Danai Gurira, Bradley Cooper, Josh Brolin, Gwyneth Paltrow, Benedict Wong, Jon Favreau, Benedict Cumberbatch, Chadwick Boseman, Tom Holland, Zoe Saldana, Evangeline Lilly, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Tom Hiddleston, Pom Klementieff, Dave Bautista, Letitia Wright, Michael Douglas, Michelle Pfeiffer, Cobie Smulders, Linda Cardellini, Tom Vaughan-Lawlor, Vin Diesel, Chris Pratt, Samuel L. Jackson, Tessa Thompson, Rene Russo, John Slattery, Tilda Swinton, Hayley Atwell, Marisa Tomei, Taika Waititi, Maximiliano Hernández, Callan Mulvey, Frank Grillo, Jacob Batalon, Robert Redford, Ty Simpkins, Winston Duke, Angela Bassett, William Hurt, Ross Marquand, Natalie Portman, James D'Arcy, Hiroyuki Sanada, Ken Jeong, Yvette Nicole Brown.
Box Office: $1.343 miliardi (ad oggi)
Vale o non vale: Assolutamente imperdibile. Sia perché conclude un ciclo nella narrazione dei personaggi portati sul grande schermo dalla Marvel, sia perché si tratta oggettivamente del titolo non solo della stagione, ma dell'anno e non è possibile non farsi un'opinione in proposito. E' vero, è un po' lungo, ma in questo caso il gioco vale la candela. Vedrete.
Premi: /
Parola chiave: Time heist.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 6 febbraio 2017

Film 1297 - Sicario

Era da un po' che volevamo recuperarlo e, quando ci siamo accorti che era tra le proposte di Sky Go, lo abbiamo subito guardato. Peccato che lo streaming della piattaforma Sky faccia schifo e non sia in grado di mantenere la visione in HD durante tutta la visione della pellicola, degradando l'immagine ad intermittenza. Il che è piuttosto snervante.

Film 1297: "Sicario" (2015) di Denis Villeneuve
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Mi ha sorpreso un po' rivedere il trailer, più che altro perché stando un attimo attenti si riesce già a capire tutta la storia che il film poi racconterà. Mancherà il nome principale, ma il resto è largamente intuibile. Strano. D'altro canto, vederlo mi ha anche fatto ritornare con la mente alla sera in cui ho visto "Sicario", facendomelo ricordare in maniera molto nitida, il che non capita per tutte le pellicole che vedo.
Questo film, tra l'altro, è il primo su cui mi sono soffermato a scrivere una marea di appunti da quando ho cominciato a tenere un quaderno di 'prime impressioni'. Il che mi spinge a sintetizzare il mio pensiero qui ricalcando quanto ho già scritto a penna.
Innanzitutto da "Sicario" mi aspettavo una certa mancanza di ritmo - che del resto caratterizza anche altri film di Villeneuve ("Prisoners", "Arrival" e vedremo "Blade Runner 2049") - che di fatto c'è stata, anche se la cosa non mi ha particolarmente infastidito forse proprio perché le mie aspettative erano in linea con il risultato finale. In generale, comunque, l'impressione che ho avuto della pellicola è positiva;
Emily Blunt affronta un ruolo che le è stato visto interpretare poche volte (giusto in "Edge of Tomorrow - Senza domani" con Tom Cruise) e nonostante l'aria da cerbiatta, è sufficientemente efficace nel film. Il suo personaggio, però, non mi ha convinto del tutto. Percorre troppo il limite tra il fare e il subire e anche se, ovviamente, deve sottostare agli ordini, il fatto che per la maggior parte del tempo sia mera spettatrice mi ha lasciato perplesso;
Benicio Del Toro è un'ottima scelta e il suo personaggio è inevitabilmente il più interessante, in bilico fra misterioso angelo custode ed efferato assassino. Le sue motivazioni di vendetta scatenano empatia in un primo momento, mentre i suoi modi e il suo essere così spietato e calcolatore spaventano e lasciano turbati. In generale, l'evoluzione del suo personaggio è la più interessante da seguire;
molti dei personaggi secondari sono fondamentalmente inutili: l'amico di colore, il poliziotto trovano entrambi ampia collocazione all'interno della storia, ma di fatto non aggiungono alcunché, né le loro storie sono approfondite tanto da giustificare la loro presenza;
forse il difetto più grande della storia sta nel fatto che per la maggior parte del tempo non si capisce dove si voglia andare a parare. Mi sta bene rimanere tanto all'oscuro quanto la protagonista, ma sembra in ogni caso che si raccontino certi snodi narrativi solo perché sia necessario arricchire la sceneggiatura di qualcosa che faccia arrivare al cuore della trama;
le musiche di Jóhann Jóhannsson sono particolarmente "pesanti" e contribuiscono a creare un'atmosfera di costante tensione che, in un primo momento, risulta un po' innecessaria. Inizialmente la storia è sempre ambientata di giorno e il ritmo è in stallo, per cui la colonna sonora genera una sorta di ansia immotivata. Nel secondo tempo, tutto al buio, il risultato è invece particolarmente efficace ed elettrizzante, tanto che come crescono le note musicali, aumenta anche l'azione nella storia e si raggiunge un picco emotivo non da poco nel momento in cui Alejandro (Del Toro) si siede a tavola con la famiglia del boss del cartello, in assoluto il momento più aggressivo e truculento di tutta la storia.
Queste le mie impressioni a caldo che, naturalmente, sottoscrivo oggi anche "a freddo". Un film non perfetto, ma che ho apprezzato per cast e fotografia, oltre che per la regia pulita e a sorpresa intimista per essere una storia su narcotraffico, serial killer e corruzione. In generale un risultato migliore rispetto a quello che mi ero immaginato.
Ps. In concorso a Cannes 2015, il film ha ricevuto 3 candidature agli Oscar: Miglior colonna sonora, fotografia e montaggio sonoro.
Cast: Emily Blunt, Benicio Del Toro, Josh Brolin, Daniel Kaluuya, Maximiliano Hernández, Victor Garber, Jon Bernthal.
Box Office: $85 milioni
Consigli: Titolo non facile, storia spietata, grande solitudine e non pochi omicidi, "Sicario" parte piano e alla lontana per arrivare al nocciolo della sua storia e non concedere alcuna pietà. Non piacerà a tutti, ma il cast è ottimo, la colonna sonora stringente e la storia sicuramente interessante.
Parola chiave: Tunnel.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 18 marzo 2016

Film 1104 - Everest

Perso al cinema, era da un po' che ci tenevo a vedere questo film. Anche senza l'esperienza in sala, rimaneva la possibilità che si trattasse di un buon disaster movie anche se fruito fra le mura domestiche.
Film 1104: "Everest" (2015) di Baltasar Kormákur
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Basato sulla storia vera delle due spedizioni guidate da Rob Hall (Jason Clarke) e Scott Fischer (Jake Gyllenhaal), questa pellicola parla, neanche a dirlo, del disastroso tentativo di scalata dell'Everest tragicamente conclusosi con la morte dei due scalatori (e non solo) l'11 maggio 1996.
La pellicola si propone, quindi, come disaster movie in piena regola, più lontano dalle ipotesi catastrofiche di Roland Emmerich, ma non per questo - sulla carta - meno emozionante. Dove, però, il regista tedesco riesce nel creare suspense, pathos e coinvolgimento, questo titolo fatica a ingranare, trovare uua dimensione. L'incertezza è tutta qui: pellicola catastrofica o sorta di biografia cinematografica?
Con questa doppia anima, il risultato finale finisce per essere sì, buono, ma non eccelso. Indeciso se puntare sullo spunto drammatico da connessione empatica o emozione per gli occhi da effetto speciale di qualità, "Everest" rimane bloccato in un limbo che non valorizza nessuno dei due approcci e finisce col lasciare un po' insoddisfatti. Anche perché, diciamolo pure, con la sovrabbondanza di personaggi che c'è, il rischio di lasciare spaesati gli spettatori non solo c'era, ma si è anche concretizzato. Sia perché, una volta sul monte, le tute coprenti rendono tutti somiglianti più o meno l'uno all'altro, sia perché metà dei personaggi presenti era di fatto marginale. Non dico sacrificabile, per carità, ma i grandi nomi scelti per svettare in locandina - mi riferisco a Keira Knightley e soprattutto a Robin Wright - fungono da specchietto per le allodole. Hanno parti talmente misere da essere a malapena riscontrabili in termini di minuti di presenza video.
Anche questo aspetto riflette bene il conflitto di tutta l'operazione: dramma o spettacolarizzazione? Ha senso dare così poco spazio al dolore delle mogli che perdono i mariti, pur dandoglielo, per poi concentrarsi così tanto sulla lezione mai imparata della natura selvaggia che non si piega al volere dell'uomo proponendo "Everest" come una delle esperienze cinematografiche del 2015? Secondo me no.
In definitiva, quindi, un'occasione un po' sprecata. Si poteva scegliere di bilanciare meglio gli equilibri della narrazione e, forse, tantare di sfoltire un minimo il risalto dato di fatto a tutti i personaggi. Il grande cast chiamato in massa ne esce un po' mortificato e anche se l'ottima qualità tecnica di tutta l'operazione porta a casa il risultato, non so quanto questo sposti l'ago della bilancia nell'economia del risultato finale. Che è ok, ma si poteva anche essere migliore.
Ps. Tratto dal saggio "Aria sottile" ("Into Thin Air") di Jon Krakauer, il film ha aperto fuori concorso il Festival del Cinema di Venezia 2015.
Cast: Jason Clarke, Josh Brolin, John Hawkes, Robin Wright, Emily Watson, Keira Knightley, Sam Worthington, Jake Gyllenhaal, Michael Kelly, Thomas Wright, Martin Henderson, Elizabeth Debicki, Naoko Mori.
Box Office: $203.4 milioni
Consigli: Certamente d'imbatto per la storia che racconta, eppure non così efficace come si sarebbe potuto pensare. I coprotagonisti sono tanti e praticamente tutti famosi, ma l'apporto di ognuno non sopperisce all'eccessivo numero di protagonisti presenti in scena. Visivamente potente e tecnicamente ineccepibile, "Everest" è un prodotto mosso dalle migliori intenzioni che, però, si perde un po' per strada. Sicuramente non un film per rilassarsi, meglio approcciarvisi essendo preparati al peggio. I titoli di coda, poi, sono un pugno nello stomaco.
Parola chiave: Ossigeno.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 8 maggio 2015

Film 914 - Sin City: A Dame to Kill For

Approfittando di ancora qualche ora di volo prima di atterrare in quel di Tokyo, l'ultimo film del giro d'andata... #TokyoDays: film 3.

Film 914: "Sin City: A Dame to Kill For" (2014) di Frank Miller, Robert Rodriguez
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Avevo sentito cosacce su questo film, eppure ero rimasto con il pallino di doverlo recuperare, prima o poi: l'occasione si è presentata sull'aereo, dopo che l'orrore di "A.C.O.D." mi aveva francamente maldisposto. La scelta è ricaduta su questo titolo anche perché innanzitutto avevo rivisto appositamente il primo film per prepararmi al sequel, poi perché incuriosito dal ricchissimo cast, ancora più nutrito che nel precedente (Mickey Rourke, Jessica Alba, Josh Brolin, Joseph Gordon-Levitt, Rosario Dawson, Bruce Willis, Eva Green, Dennis Haysbert, Ray Liotta, Jaime King, Christopher Lloyd, Jamie Chung, Jeremy Piven, Christopher Meloni, Juno Temple). E qual è stato il risultato? Un'altra pellicola terribile.
Più che "Sin City" dovrebbero chiamarlo "Eva Green's Boobs", perché quello che si vede maggiormente sullo schermo è il petto dell'attrice. Niente da ridire, per carità, non fosse che nel mio caso specifico mi trovavo a guardare "Sin City: A Dame to Kill For" su un aereo con altre centinaia di persone, lato corridoio, all'ora della colazione... A parte ciò, rimane comunque il fatto che questo sequel è brutto, vuoto, carico di violenza fine a se stessa.
Dove "Sin City" aveva portato un'aria inaspettatamente nuova nel mondo del cinema - ma eravamo nel 2005! -, questo secondo episodio risulta semplicemente una fotocopia svuotata di contenuti, quasi un esercizio di stile per i registi, qualcosa da dare al pubblico che aveva apprezzato l'estetica d'insieme di questo prodotto sicuramente accattivante. Peccato che la nuova storia sia maledettamente intricata di personaggi (nessuno dei quali particolarmente interessante) e presenti una cattiva-tette-al-vento che più che risultare sensuale o provocante è percepita come antipatica doppiogiochista, pagando lo scotto di una trama che sa presentarla in maniera banalmente bidimensionale (anche i cattivi fino al midollo possono risultare maledettamente affascinanti se la sceneggiatura è scritta bene). Nemmeno la vendetta tardiva di Nancy/Jessica Alba suscita alcunché: ci mette due ore a decidersi e poi, come tutti coloro che decidono di voltare pagina, dimostrare qualcosa a se stessi, fare finalmente quello che va fatto, si tinge i capelli. E ci sta malissimo (il che per Jessica Alba è certamente una novità).
Insomma ora ho capito il perché del clamoroso flop al botteghino (il film è costato 65 milioni di dollari; il precedente ne era costato 25 in meno e ne aveva incassati $158.8 milioni), anche se non mi spiego come abbiano potuto pensare di riportare al cinema questo prodotto che aveva funzionato così bene - "300" è dell'anno dopo e sono molto simili nello stile estetico e narrativo - con tanto sciagurato ritardo, riproponendo una sbiadita copia dell'originale, con l'unico apporto evidente nell'ambito dell'aumento dei protagonisti e, forse speravano, con essi anche dell'appeal del film. Ma, nonostante le belle speranze e il numero spropositato di star accorse a farsi trascrivere sui titoli di coda, "Sin City: A Dame to Kill For" è un prodotto che non ha niente da dire, è volutamente violento e volgare, ma tanto vuoto da risultare fastidioso. Rimpiango quello stronzo psicopatico di Kevin.
Film 754 - Sin City
Box Office: $39.4 milioni
Consigli: Non dico che per i fan del franchise o del fumetto questo sia un titolo privo di valore - di qualunque natura esso sia -, semplicemente per tutti gli altri il ritorno al cinema di "Sin City" sarà sicuramente di poco interesse. Fastidiosamente volgare, tanto violento da risultare alla lunga difficile da sopportare, il film fallisce nel suo intento di intrattenere il pubblico solleticandone l'animo dark e pulp. Il risultato finale è fiacco e la bella estetica che tanto aveva colpito con il primo episodio, qui sembra essere l'unica ragione che ha riportato alla vita cinematografica il fumetto di Miller. Quindi sì, "A Dame to Kill For" si può vedere, soprattutto nell'ottica di completare il quadro d'insieme, ma no, non se ne rimane soddisfatti. E alla fine ti chiedi se non sarebbe stato meglio conservare il ricordo del primo, riuscito, "Sin City".
Parola chiave: Vendetta.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 14 novembre 2012

Film 479 - I Goonies

Un'altra pellicola all'insegna degli anni '80, ma questa volta sconfiniamo nel cult!


Film 479: "I Goonies" (1985) di Richard Donner
Visto: dal computer di Paola
Lingua: italiano
Compagnia: Paola
Pensieri: Da un'idea di Steven Spielberg, sceneggiato da Chris Columbus. Credo basti questo preambolo per far capire già la situazione: non poteva che venirne fuori una pellicola cult!
E "I Goonies" non si smentisce: per quanto possa essere quello che banalmente si può definire un film per ragazzi, rimane un prodotto che ha incantato una generazione prima, e quelle successive poi, grazie ad un bel racconto semplice e divertente.
Cosa c'è, infatti, di più classico di una storia di pirati e tesoro, una mappa e una caccia alla ricerca di un bottino che nessun'altro è mai riuscito a trovare? Una classica avventura tra ragazzini amici che finiscono per diventare eroi della comunità in quanto, grazie al tesoro del pirata (o almeno una parte di esso), riusciranno ad evitare che le loro case vengano abbattute a causa di un progetto che vorrebbe destinare quello spazio ad un campo da golf.
Non c'è bisogno di aggiungere molto altro sulla trama, conosciuta praticamente a tutti, ma ci tengo a sottolineare che "The Goonies" è veramente un bel prodotto fatto bene, adatto ad ogni età e sempre piacevole da rivedere!
Tra gli attori del cast che hanno fatto carriera ritroviamo Sean Astin (candidato all'Oscar nel '95 nella categoria Best Short Film, Live Action, ma decisamente conosciuto globalmente per il ruolo di Sam nella saga de "Il signore degli anelli"), Josh Brolin ("Non è un paese per vecchi", "Il Grinta", " Wall Street - Il denaro non dorme mai", "Men in Black 3" e candidato all'Oscar per "Milk"), Corey Feldman ("Stand by me - Ricordo di un'estate", "Ragazzi perduti"), Martha Plimpton (che proprio quest'anno ha vinto l'Emmy come Guest Star nella serie tv "The Good Wife").
Ps. $61,389,680 di incasso mondiale.
Consigli: Per chi non l'avesse mai visto o chi, come me, non ricordasse bene tutti i passaggi, è davvero un'ottima pellicola adatta a tutti che non accenna a dimostrare i suoi 27 anni di età. Evergreen!
Parola chiave: Willy l'Orbo.

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BB

mercoledì 25 maggio 2011

Film 263 - Wall Street: il denaro non dorme mai

Avendo visto l'originale, non potevo lasciarmi scappare - 24 anni dopo - il secondo capitolo.


Film 263: "Wall Street: il denaro non dorme mai" (2010) di Oliver Stone
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Questo film l'ho visto, possiamo dire, in tre parti. La prima - che non mi ha convinto - mi ha fatto lasciare la pellicola a qualche minuto dall'inizio. Poi, con più calma e predisposizione, qualche tempo dopo ho deciso di ricominciare da capo la visione - che mi ha preso molto di più - della prima parte della pellicola, per poi terminare, qualche giorno dopo, con la seconda e ultima parte.
Questo "Wall Street", come del resto il primo, ha il non trascurabile difetto di non poter essere totalmente accessibile a tutti. Vive del fascino di un periodo storico andato (quello del primo film) e cede il passo ai tempi contemporanei fino a perdere l'anima essenziale del prodotto stesso (Gordon Gekko che ammette di avere sentimenti e un cuore è una scena talmente tanto fuori contesto da risultare oltremodo fastidiosa). Dialoghi complessi, una struttura narrativa intricata e un costante rimando all'originale dell'87 lo rendono poco più che sufficiente.
Stone è sempre un regista di serie A, i suoi protagonisti (Michael Douglas, Shia LaBeouf, Carey Mulligan, Frank Langella, Josh Brolin, Eli Wallach) decisamente capaci e adatti al ruolo, la fotografia molto bella, ma il tutto non convince appieno. Cosa manca?
Per quanto mi riguarda, ho sofferto molto la mia totale estraneità al mondo della borsa, il che ha comportato uno sforzo in più per la comprensione della trama. Il conflitto padre-figlia è lasciato alla superficialità di un sentimento comodo comodo a piazzare il film anche in un contesto più umano. Manca, però, una vera motivazione che faccia dire 'ottima idea aver rispolverato questo classico'. Il tutto puzza sempre di operazione commerciale fine a sé stessa. Gekko/Douglas ha perso smalto, Shia LaBeouf è eternamente bambino, Carey Mulligan vagamente acerba. Il trio non convince e perde decisamente il confronto contro l'originale Douglas-Charlie Sheen (qui anche in un cameo)-Daryl Hannah.
In definitiva la pellicola può essere vista come seguito all'originale, ma faticherà a piacere a chi non si intende di borsa, non ama il genere, non ha visto il primo capitolo.
Consigli: Meglio vedere prima "Wall Street" per inquadrare meglio il personaggio di Gekko e come Stone ha inquadrato anche questo film.
Parola chiave: Soldi.

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Ric

lunedì 11 aprile 2011

Film 239 - Il Grinta

10 nomination all'Oscar e 0 statuette. Assolutamente da vedere!


Film 239: "Il Grinta" (2010) di Ethan Coen, Joel Coen
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Jessica, Marco
Pensieri: Ammetto che i Coen mi piacciano a fasi alterne. Non ho sempre apprezzato i loro lavori (spesso un po' lenti), ma effettivamente in alcuni casi hanno fatto davvero centro. "Il Grinta" (o "True Grit" in originale) è nella seconda casistica.
Con un cast maschile decisamente ben assortito (Jeff Bridges fresco di Oscar dell'anno scorso e nuovamente candidato quest'anno, Matt Damon e Josh Brolin - che ultimamente collezziona parti un po' marginali, a dire il vero) e un'ottima Hailee Steinfeld sconosciuta protagonista femminile (e qui parte la polemica Oscar: Jeff Bridges protagonista sì, Hailee Steinfeld protagonista no? Chi ha visto il film sa perfettamente che è su di lei che è incentrata la storia). Gli attori in questo caso fanno decisamente la differenza.
La storia - preannunciata come estremamente lenta - scorre fluida e interessante, divertente nei momenti più stralunati dello sceriffo Cogburn/Bridges e nei taglienti scontri verbali tra lui è la (dolcissima) Mattie Ross/Steinfeld. La versione in lingua originale è, però, molto complessa da seguire per via del (notevole) lavoro sulla voce di entrambi i protagonisti: sbiascicato lui, velocissima lei. Per non parlare poi delle cadenze! Insomma, senza sottotitoli è quasi impossibile capire se non si ha un'ottima conoscenza dell'inglese.
Damon e Brolin hanno parti più marginali, ma rendono comunque perfettamente i loro protagonisti. Insomma, perfetti per la loro parte.
E' un western che è stato definito atipico in un'epoca in cui il western pareva non aver più nulla da dire. Non essendo né appassionato del genere né esperto non posso dire se effettivamente comporti (o riporti) ad un'innovazione di categoria. Di fatto posso assicurare che il film non delude assolutamente. Avventuroso e selvaggio come solo i Coen potevano renderlo (vedere "Non è un paese per vecchi" e il prologo di "A Serious Man", nonché "Fargo"), solido nella sceneggiatura e supportato da un cast che sa fare scintille, questo "Il Grinta" è stato (per me) decisamente un'ottima sorpresa. Bene anche i costumi (che prima di vedere la pellicola avevo sottovalutato e declassato a 'troppo standard' per ricevere una nomination), la colonna sonora di Carter Burwell e - ovviamente - la regia (particolarmente d'effetto il finale coi titoli di coda). Il montaggio è degli stessi Coen sotto lo pseudonimo di Roderick Jaynes.
Ps. Con ben 10 nomination all'Oscar nelle categorie più importanti (tra cui film, regia, sceneggiatura, attore protagonista e attrice non protagonista) fa un po' ridere che, invece, ai Golden Globes il film non abbia ricevuto nemmeno una candidatura.
Consigli: Da vedere sottotitolato o doppiato. Altrimenti capirlo in lingua originale è davvero difficile!
Parola chiave: Vendetta.

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Ric

venerdì 29 ottobre 2010

Film 161 - Non è un paese per vecchi

Cena del lunedì a base di insalata e serial killer. Il pazzo è servito!


Film 161: "Non è un paese per vecchi" (2007) di Ethan Coen, Joel Coen
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea, Andrea Puffo, Marco, Titti
Pensieri: Di sicuro non potrà mai essere un paese di vecchi con Anton Chigurh/Javier Bardem nei paraggi, munito della sua fedele bombola ad ossigeno. E no, non la usa per aiutare i poveri vecchietti a respirare meglio. Al massimo a trapassare.
Pessimo segno quando questo psicopatico signore si mette sulla vostra strada, di sicuro finirete per lasciarci le penne. Non solo è maledettamente pazzo, ma, pare, anche indistruttibile. Rassegnarsi? Quantomeno scappare il più lontano possibile. Vi troverà lo stesso, ma qualche giorno in più ve lo sarete concessi...
Bravi i Coen a reclutare Mr. Bardem - un po' meno a mettergli quel parrucchino in testa - che, oltre ad aver vinto l'Oscar come attore non protagonista per questo ruolo, riesce davvero a lasciare il segno con la sua interpretazione. Fa paura, inquieta, non lascia scampo: un vero cattivo di quelli che non se ne vedevano da un pezzo! E' sicuramente lui a vincere la sfida in questo film: buca lo schermo, rimane impresso, fa centro.
Il resto del film è un po' più lento, un po' più meditativo se vogliamo. Sì, per carità, c'è l'azione, ma anche moltissimi momenti che scorrono via con estrema lentezza. Il 'far west' non è certo una passeggiata... Insomma, può piacere e non piacere, perchè non è un film facile. E' già spacciato per cult (ma vogliamo scommetterci che è soprattutto per il ruolo di Bardem?), ma solo il tempo potrà davvero decretarne vittoria o fallimento.
Per il momento abbiamo solo qualche dato oggettivo: $74,273,505 al botteghino USA (per i Coen è un miracolo) e 4 Oscar (Bardem, miglior film, regia e sceneggiatura).
Film 161 - Non è un paese per vecchi
Film 1988 - No Country for Old Men
Consigli: Per una migliore comprensione (si spera) si può leggere il libro omonimo del 2005 da cui il film è tratto, scritto da Cormac McCarthy.
Parola chiave: Valigetta.



#HollywoodCiak
Bengi