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lunedì 9 maggio 2011

Film 252 - C'è chi dice no

Questa volta appuntamento al cinema con Licia (toscana) per una commedia italiana ambientata a Firenze. E lei non ha gradito...


Film 252: "C'è chi dice no" (2011) di Giambattista Avellino
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: "C'è chi dice no" è un film che, a farsi un'idea senza conoscerne il contenuto, parrebbe avere molto da dire (vedere il trailer per credere), ma che, alla resa dei conti (ossia in sala), delude profondamente.
Il tema dei raccomandati, in Italia, sembra piuttosto sentito e, proprio per questo, andrebbe affrontato con un piglio meno burlone nonostante si tratti di una commedia.
Secondo la sceneggiatura di Fabio Bonifacci basta fare un po' di 'sano' stalking ai 'ruba-posto' per stressare un po' la vita (se non proprio fargliela pagare) a coloro i quali si sono visti favoriti rispetto ai veri meritevoli sul posto di lavoro. Se non fosse che è un film sarebbe, tra l'altro, un suggerimento un attimo rischioso. Ma siccome gli ideali (e il bisogno di soldi) sono più forti della paura, non c'è per niente da stupirsi quando i tre del 'no' del titolo (Luca Argentero, Paola Cortellesi e Paolo Ruffini) decidono di scendere in campo. E qui, purtroppo, il film si incaglia.
Volendo sorvolare sugli imbarazzanti accenti toscani di Cortellesi (da brividi) e Argentero (che continua a non essere un attore, anche se è migliorato), non si può far finta di non vedere il poco brio di queste punizioni inflitte al nemico raccomandato. Regge bene solo Ruffini, tra l'altro, che nella parte dello sfigato pare esserci nato.
Malissimo la conclusione (spoiler!) - con una polizia stranamente efficiente - che scivola clamorosamente in un autogol: tutto rimane com'è (tra i raccomandati) e i 3 si ritrovano ai domiciliari nella stessa casa. Potrà essere un dignitoso finale da commedia? Perchè non si possono intraprendere tutti i generi cinematografici: o un film di denuncia, o divertente, o sopra le righe o una fiction che, però, si basa sulla realtà. Se fino allo smascheramento dei concorsi truccati il tono è leggero e disimpegnato (lo dimostrano i dialoghi più mirati alla battuta che a riportare fatti di triste attualità), la virata finale prende tinte più reali dal punto di vista della situazione del lavoro in Italia - dove puoi cacciare i raccomandati, ma sicuramente saranno rimpiazzati da altri come loro - e fa ricadere sui 3 addirittura una condanna. Il tono scanzonato avrebbe richiesto, a mio avviso, se non un banale happy ending, quantomeno una soddisfazione più tangibile per lo spettatore che si è subito una filippica di 95 minuti e poi si ritrova col tutto come prima.
Aggiungo: Myriam Catania (che un po' raccomandata, se vogliamo, lo è: è figlia di Rossella Izzo e nipote di Simona Izzo, Giuppy Izzo...) sarà per il ruolo, sarà perchè lo recita bene, è di un'antipatia infinita. Ma la voce è tra le più famose d'Italia (doppia personaggi come Keira Knightley, Lindsay Lohan, Jessica Alba e Amanda Seyfried) ed è strano contestualizzarla sul suo viso...
Ps. Nel film anche Edoardo Gabbriellini, cuoco in "Io sono l'amore" di Guadagnino, qui in una parte decisamente più frizzante.
Consigli: Purtroppo una commedia che, nonostante i buoni propositi non decolla. Il trio è poco affiatato se non addirittura poco legato, inadatto. Si salva la cornice fiorentina e la buone intenzioni di piazzare un film del genere in un contesto di attualità. Ma non basta. E' sicuramente un ottimo disimpegno per una serata senza pensieri.
Parola chiave: Scarpe rosse.

Trailer

Ric

mercoledì 27 aprile 2011

Film 244 - Io sono l'amore

Anche se visto recentemente, il popolo del martedì ha scelto per me di (ri)vedere questo bel film italiano per la solita cena.


Film 244: "Io sono l'amore" (2009) di Luca Guadagnino
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea Puffo, Andrea, Marco, Diego, Titti, Pier, Michele
Pensieri: Ammetto che non lo avrei rivisto così presto, un film come questo. Dovevo ancora 'digerire' la precedente visione di qualche mese fa. Non perchè il film non mi sia piaciuto, anzi(!), ma perchè per il disimpegno del martedì avrei preferito vedere (o dover rivedere) qualcosa di un attimino più leggero. Ma, lo devo ammettere, questa seconda rapida visione non è stat per nulla pesante e, anzi, mi ha fatto apprezzare di più elementi che la prima volta avevo perso.
Quello che consideravo essere un film dal ritmo piuttosto lento è diventato, invece, scorrevole e la pesantezza che temevo di incontrare lungo la visione è svanita. Bellissimo, musiche fantastiche e coinvolgenti, azzeccatissime per lo squarcio della Milano 'alta' che propone la pellicola. Tra l'altro ho dato uno sguardo più 'interessato' all'interpretazione della Berenson (attrice newyorkese famosissima per film come "Morte a Venezia", "Barry Lyndon" o "Cabaret") che, in italiano, recita piuttosto bene. Ottime la Swinton e la Rohrwacher, molto fisico il cuoco Antonio Biscaglia/Edoardo Gabbriellini.
Il film è sicuramente molto interessante e inusualmente interculturale per un film italiano. Vale veramente la pena di vederlo per un'infinità di ragioni.
Consigli: La scena d'amore in mezzo al campo è bellissima e molto 'naturale'. Da vedere pensando agli odori del prato in maggio...
Parola chiave: Famiglia.

Trailer

Ric

lunedì 24 gennaio 2011

Film 207 - Io sono l'amore

Dopo un cinema a Milano, un film su Milano. Uno dei rari casi in cui l'Italia è riuscita a conquistare l'estero.

Film 207: "Io sono l'amore" (2009) di Luca Guadagnino
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Solitamente non amo i film italiani, ma questo mi aveva incuriosito già in partenza grazie alla partecipazione di Tilda Swinton (miglior attrice non protagonista agli Oscar del 2008), attrice che adoro e qui recita perfino in italiano! La Rohrwacher, poi, pare essere una delle più promettenti attrici italiane. Le critiche che avevo letto parlavano decisamente bene della pellicola. La nomination ai Golden Globes come miglior film straniero, infine, ha decretato come necessaria la visione di quest'opera di Guadagnino.
Strano, devo dirlo, il primo impatto. Svariati rimandi e coincidenze alla giornata passata a Milano esattamente 24 ore prima mi hanno coinvolto molto nella visione.
Grande famiglia benestante, profusione di sentimenti, amori nascosti quasi adolescenziali, un respiro internazionale, musiche azzeccate. Questo "Io sono l'amore" è davvero molto bello.
A differenza dei nostri film più 'tipici', l'aria che si respira non è quella solita, chiusa, magari provicinciale, magari volgare (penso ai cinepanettoni vari), ma, al contrario, l'idea è quella di una pellicola dinamica, capace di fluttuare su diverse realtà in maniera sofficie e garbata, lasciando sempre aperte mille strade da percorrere. La rigidità composta della russa Emma/Swinton viene dolcemente incrinata dall'amore per il giovane cuoco Antonio/Edoardo Gabbriellini e per il ritrovato senso della vita. Le musiche di John Adams - compositore laureato ad Harvard - accompagnano le immagini a volte fredde (della città o della quotidianità famigliare, la vita solitaria di Emma) e a volte calde e sensuali (gli incontri amorosi) con una buona simbiosi tra immagini e suoni.
Un ottimo candidato per rappresentarci all'estero, insomma, sperando che, quantomeno, domani arrivi la nomination all'Oscar come film straniero (ma l'Italia non aveva proposto "La prima cosa bella"?!) o, meglio, in molteplici categorie!
Consigli: Uno dei film da vedere per presentarsi preparati alla cerimonia degli Oscar 2011! Qualche nomination, speriamo, dovrebbe conquistarla. In ogni caso, rimane comunque un film da vedere. Bello e bravissima la Swinton.
Parola chiave: Cucina.


#HollywoodCiak
Bengi