Di certo non c'era bisogno di rispolverare questo titolo del 2008, però lo streaming lo proponeva e non lo avevo visto...
Film 879: "Sex List - Omicidio a tre" (2008) di Marcel Langenegger
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Ok, lo immaginavo che non fosse granché e di fatto così è stato. Però lo spreco del buon cast per questo debole thriller a sbiadite, sbiaditissime tinte sessuali mi lascia perplesso. Il punto è che si può anche tentare di accaparrarsi un po' di pubblico con l'aiuto di nomi di star, ma queste ultime il copione non lo leggono?
In questo caso particolare la storia è da subito prevedibile e che la bella S/Michelle Williams nasconda qualcosa è chiaro non appena il suo personaggio compare. Quando poi le prime incongruenze su Wyatt Bose/Hugh Jackman si rendono palesi, la connessione tra i due si da già per scontata. O almeno lo fa lo spettatore, perché il solitario e po' noioso Jonathan McQuarry/Ewan McGregor rimarrà imbambolato a porsi un sacco di domandi per un bel po', senza riuscire a darsi le giuste risposte. Il finale lo riscatterà leggermente, ma il suo carattere ingenuo e la sua presenza - diciamocelo - superflua guastano un po' il risultato finale del film, che si impregna inevitabilmente del carattere del suo protagonista. L'opposto aggressivo, di successo e bugiardo del personaggio di Hugh Jackman non farà altro che aumentare questa visione globale.
Inoltre, nonostante lo spudorato titolo italiano che fa promesse impossibili da mantenere, la componente sessuale è tanto superflua quanto presto dimenticata, nonostante sia messa al centro della vicenda. Non sono le avventure con donne consenzienti e predatrici di cui è impossibile scoprire l'identità ad essere il fulcro della storia, ma il castello di bugie messe in atto dal falso Bose. La parte interessante sarebbe, quindi, capirne i fini, cosa che avverrà solamente nell'ultima parte della trama.
In generale, quindi, direi che "Deception" (questo il vero titolo) ha sprecato la sua occasione di destare l'interesse giusto per la sua storia. Sembra un po' la maledizione dei film che tentano di mettere il sesso al centro della vicenda - come "Rivelazioni" o "Striptease" con Demi Moore, "Basic Instinct" e soprattutto "Basic Instinct 2" -, mischiandolo un po' a casaccio con gli spunti thriller delle varie trame. Clamoroso flop al botteghino (25 milioni di $ per produrlo).
Box Office: $17,741,298
Consigli: E' meno malvagio di altri esempi che mixano erotismo e thriller, ma rimane il fatto che sia una storia prevedibile e comunque poco interessante. Un po' uno spreco di cast (Hugh Jackman, Ewan McGregor, Michelle Williams, Maggie Q, Lisa Gay Hamilton, Charlotte Rampling) per una trama dominata dal già visto e da un espediente osé che è tanto sexy da non destare alcun interesse. Si poteva evitare quell'aspetto e approfondire di più la figura di Wyatt Bose. Tant'è, il risultato è funzionale a una visione senza impegno, senza necessità che si ricordi di aver visto questo "Sex List - Omicidio a tre". Io, finché non ho riletto questo titolo dalla mia lista di recensioni da recuperare, non mi ricordavo minimante della sua esistenza.
Parola chiave: Banca.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Visualizzazione post con etichetta erotismo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta erotismo. Mostra tutti i post
martedì 17 febbraio 2015
Film 879 - Sex List - Omicidio a tre
Etichette:
bugie,
Charlotte Rampling,
Deception,
erotismo,
Ewan McGregor,
flop,
Hugh Jackman,
Lisa Gay Hamilton,
Lynn Cohen,
Madrid,
Maggie Q,
Michelle Williams,
scambio di identità,
sesso,
Sex List - Omicidio a tre,
thriller
martedì 24 giugno 2014
Film 732 - Pane e burlesque
Ero molto curioso di vedere questa pellicola italiana e ho costretto gli altri ad accompagnarmi (grazie anche alla 3).
Film 732: "Pane e burlesque" (2014) di Manuela Tempesta
Visto: al cinema (vuoto)
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika
Pensieri: Un po' di imbarazzo c'è, ma niente di paragonabile all'orrendo, impacciato e dilettantesco esempio che è quell'"A Sud di New York" di Elena Bonelli. Qui, per quanto manchino tempi comici e una realizzazione degna di passare per il grande schermo, c'è una Sabrina Impacciatore in grandissima forma, in grado di reggere da sola le sorti di una storia altrimenti priva di qualunque brio.
L'escamotage del burlesuqe, infatti, è principalmente una maniera di attirare il pubblico in sala con qualcosa di piccante, ma di erotismo qui proprio non se ne parla. Qualche sprazzo sensuale lo regala giusto la Impacciatore quando insegna alle inesperte future compagne di show i rudimenti della professione, ma ci fermiamo lì.
Peccato, perché dal trailer e dalle premesse, per un attimo poteva sembrare un esempio un po' casereccio di commedia italiana light tutta al femminile, mentre in realtà ci si perde per colpa di una trama che gioca male i suoi assi nella manica e, appunto, manca totalmente dei tempi giusti. Troppe, poi, le ripetizioni - Mimì La Petite ripeterà "les filles" almeno 20 venti volte - alla lunga insopportabili. Male, anche, la scena madre finale, con tutto il paese che guarda di traverso la quasi 'prostituta' Mimì, la quale ha la sua chance di spiegare il motivo del suo giovanile fuggire dalla città natale e dal padre (santificato da tutti in quanto proprietario della fabbricona del paesello): la giustificazione è da accapponare la pelle e la gestione dei dialoghi incapace di fronteggiare un tale carico emotivo (e pure abbastanza forzato, a mio avviso).
Comunque, per quando il cinema fosse totalmente vuoto e volendo sorvolare sul fatto che entrambi i miei compagni di visione hanno dormito, non posso dire di non aver ridacchiato di quando in quando e, alla fine, il risultato poteva anche essere peggiore (scelta location, però, pessima). Certo, non è davvero una pellicola per cui valga spendere dei soldi, ma qualche momento godibile c'è, specialmente quando le ragazze (Laura Chiatti e Michela Andreozzi) imparano le basi dello spettacolo burlesque.
Box Office: 254.705 €
Consigli: Se si apprezza la commedia italiana femminile leggera questo non è il titolo su cui punterei. Molto meglio, invece, "Amiche da morire" in cui compare sempre Sabrina Impacciatore, sempre capace e perfetta nei suoi personaggi. Il risultato finale è piuttosto acerbo, la trama buonista e vedere Caterina Guzzanti che recita non mette di buon umore. Bravo Edoardo Leo e, comunque, apprezzabili le protagoniste che si sono molto messe in gioco. Per il resto, però, si poteva fare di più.
Parola chiave: Soldi.
Trailer
Bengi
Film 732: "Pane e burlesque" (2014) di Manuela Tempesta
Visto: al cinema (vuoto)
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika
Pensieri: Un po' di imbarazzo c'è, ma niente di paragonabile all'orrendo, impacciato e dilettantesco esempio che è quell'"A Sud di New York" di Elena Bonelli. Qui, per quanto manchino tempi comici e una realizzazione degna di passare per il grande schermo, c'è una Sabrina Impacciatore in grandissima forma, in grado di reggere da sola le sorti di una storia altrimenti priva di qualunque brio.
L'escamotage del burlesuqe, infatti, è principalmente una maniera di attirare il pubblico in sala con qualcosa di piccante, ma di erotismo qui proprio non se ne parla. Qualche sprazzo sensuale lo regala giusto la Impacciatore quando insegna alle inesperte future compagne di show i rudimenti della professione, ma ci fermiamo lì.
Peccato, perché dal trailer e dalle premesse, per un attimo poteva sembrare un esempio un po' casereccio di commedia italiana light tutta al femminile, mentre in realtà ci si perde per colpa di una trama che gioca male i suoi assi nella manica e, appunto, manca totalmente dei tempi giusti. Troppe, poi, le ripetizioni - Mimì La Petite ripeterà "les filles" almeno 20 venti volte - alla lunga insopportabili. Male, anche, la scena madre finale, con tutto il paese che guarda di traverso la quasi 'prostituta' Mimì, la quale ha la sua chance di spiegare il motivo del suo giovanile fuggire dalla città natale e dal padre (santificato da tutti in quanto proprietario della fabbricona del paesello): la giustificazione è da accapponare la pelle e la gestione dei dialoghi incapace di fronteggiare un tale carico emotivo (e pure abbastanza forzato, a mio avviso).
Comunque, per quando il cinema fosse totalmente vuoto e volendo sorvolare sul fatto che entrambi i miei compagni di visione hanno dormito, non posso dire di non aver ridacchiato di quando in quando e, alla fine, il risultato poteva anche essere peggiore (scelta location, però, pessima). Certo, non è davvero una pellicola per cui valga spendere dei soldi, ma qualche momento godibile c'è, specialmente quando le ragazze (Laura Chiatti e Michela Andreozzi) imparano le basi dello spettacolo burlesque.
Box Office: 254.705 €
Consigli: Se si apprezza la commedia italiana femminile leggera questo non è il titolo su cui punterei. Molto meglio, invece, "Amiche da morire" in cui compare sempre Sabrina Impacciatore, sempre capace e perfetta nei suoi personaggi. Il risultato finale è piuttosto acerbo, la trama buonista e vedere Caterina Guzzanti che recita non mette di buon umore. Bravo Edoardo Leo e, comunque, apprezzabili le protagoniste che si sono molto messe in gioco. Per il resto, però, si poteva fare di più.
Parola chiave: Soldi.
Trailer
Bengi
Etichette:
Burlesque,
Caterina Guzzanti,
commedia italiana,
disoccupazione,
Edoardo Leo,
erotismo,
Laura Chiatti,
Michela Andreozzi,
Mimì La Petite,
Pane e burlesque,
Puglia,
Sabrina Impacciatore,
sensualità,
sud
giovedì 13 maggio 2010
Film 112 - Chloe - Tra seduzione e inganno
Un cast interessante, una locandina intrigante e la necessità di un film durante la pausa pranzo: ecco perchè ho cominciato a vedere questo film...

Film 112: "Tra seduzione e inganno" (2009) di Atom Egoyan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Mi sembrava ci fossero i presupposti per un intrattenimento spensierato e intrigante, soprattutto considerando il cast. Finalmente ritornata al cinema prepotentemente, Julianne Moore è conturbante in questo film a tratti thriller a tratti lesbo e dimostra, a 50 anni, di essere una sventolona pazzesca. Molto più, a mio avviso, della ancora acerbissima Amanda Seyfried, per sempre (o certamente ancora per molto) legata al ruolo di Sophie in "Mamma Mia!".
Sicuramente, a mio avviso, questi sono i due aspetti protagonisti del film, anche se probabilmente non erano troppo cercati. La storia c'è, ma non solo è prevedibile, ma pure piuttosto bruttina. A tratti imbarazzante nei dialoghi a tratti assurda (ma sta povera madre Catherine Stewart/Julianne Moore che gli ha fatto al figlio che la tratta a pesci in faccia dal primo minuto del film?!) non centra mai l'obiettivo. Quello, cioè, di sedurre. Le pratiche erotiche dell'accompagnatrice Chloe/Amanda Seyfried sono tanto esplicite quanto prive di fascinoso intrigo.
La trappola del film è il film stesso, bisogna ammetterlo. Un genere ormai morto (ma mai veramente esistito?) che ha come suo cavallo di battaglia il famosissimo "Basic Instinct - Istinto di base", non riceverà certo nuova linfa da una pellicola come questa, troppo attenta a sdoganare l'atto sessuale in sé piuttosto che lasciar insinuare l'erotismo all'interno della trama.
E' tutto un bluff, vedere per credere.
Consigli: Decisamente dimenticabile, trascurabile, tralasciabile. Ma se proprio volete vederlo, poi non lamentatevi. Io vi avevo avvertiti...
Parola chiave: Fermaglio per capelli.
Ric

Film 112: "Tra seduzione e inganno" (2009) di Atom Egoyan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Mi sembrava ci fossero i presupposti per un intrattenimento spensierato e intrigante, soprattutto considerando il cast. Finalmente ritornata al cinema prepotentemente, Julianne Moore è conturbante in questo film a tratti thriller a tratti lesbo e dimostra, a 50 anni, di essere una sventolona pazzesca. Molto più, a mio avviso, della ancora acerbissima Amanda Seyfried, per sempre (o certamente ancora per molto) legata al ruolo di Sophie in "Mamma Mia!".
Sicuramente, a mio avviso, questi sono i due aspetti protagonisti del film, anche se probabilmente non erano troppo cercati. La storia c'è, ma non solo è prevedibile, ma pure piuttosto bruttina. A tratti imbarazzante nei dialoghi a tratti assurda (ma sta povera madre Catherine Stewart/Julianne Moore che gli ha fatto al figlio che la tratta a pesci in faccia dal primo minuto del film?!) non centra mai l'obiettivo. Quello, cioè, di sedurre. Le pratiche erotiche dell'accompagnatrice Chloe/Amanda Seyfried sono tanto esplicite quanto prive di fascinoso intrigo.
La trappola del film è il film stesso, bisogna ammetterlo. Un genere ormai morto (ma mai veramente esistito?) che ha come suo cavallo di battaglia il famosissimo "Basic Instinct - Istinto di base", non riceverà certo nuova linfa da una pellicola come questa, troppo attenta a sdoganare l'atto sessuale in sé piuttosto che lasciar insinuare l'erotismo all'interno della trama.
E' tutto un bluff, vedere per credere.
Consigli: Decisamente dimenticabile, trascurabile, tralasciabile. Ma se proprio volete vederlo, poi non lamentatevi. Io vi avevo avvertiti...
Parola chiave: Fermaglio per capelli.
Ric
Etichette:
Amanda Seyfried,
amore,
amore lesbo,
Chloe - Tra seduzione e inganno,
erotismo,
escort,
famiglia,
Julianne Moore,
Liam Neeson,
Max Thieriot,
Nina Dobrev,
seduzione,
sesso,
tradimento
Iscriviti a:
Post (Atom)