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giovedì 19 dicembre 2019

Film 1712 - Il ritorno di Mary Poppins

Intro: Non sono un grandissimo fan dell'originale e non ero particolarmente rapito all'idea di un sequel, men che meno di vederlo in italiano...
Film 1712: "Il ritorno di Mary Poppins" (2018) di Rob Marshall
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Tommaso
In sintesi: una volta ero pigramente soddisfatto di guardare qualsiasi pellicola doppiata in italiano, nessun problema in proposito; oggi non posso onestamente sopportare l'idea.
Vedere un musical con i numeri musicali riscritti in un'altra lingua funziona poco e nonostante l'evidente sforzo - e buon risultato, per carità -, il risultato finale è inevitabilmente compromesso. Non credo rivedrei comunque questa pellicola un'altra volta (chissà), in ogni caso sono sicuro che in lingua originale sarebbe tutta un'altra storia. Emily Blunt ha l'attitudine giusta, un accento perfetto e quel British charme che la collega perfettamente al personaggio storico di Mary Poppins: funziona ed è stata certamente la scelta giusta come protagonista (il doppiaggio in italiano è meno fermo e più tendente a una punta di dolcezza che mi sembra, vedendo il trailer, mancare all'originale). Il film in sé, però, non so quanto ricalchi i nostri tempi. "Mary Poppins Returns" suona tantissimo come un'operazione nostalgica che aggiunge poco alla magia dell'originale e che, troppo spesso, tenta di ricalcarne stile e twist narrativi. Insomma, tenta di agganciare un nuovo pubblico, ma finisce per rivolgersi principalmente a chi ha apprezzato il primo titolo (e sono in molti, ci mancherebbe). Detto questo, non ho particolarmente amato questo "Mary Poppins" numero 2 e, anzi, devo ammettere, mi sono perfino addormentato per qualche minuto.
Cast: Emily Blunt, Lin-Manuel Miranda, Ben Whishaw, Emily Mortimer, Julie Walters, Dick Van Dyke, Angela Lansbury, Colin Firth, Meryl Streep.
Box Office: $349.5 milioni
Vale o non vale: L'originale è l'originale, ci mancherebbe, e non credo assolutamente questo film tentasse di sostituirsi al primo "Mary Poppins", quanto più che altro fornirne una versione più moderna e contemporanea. Ci riesce in parte, nel senso che spesso rimane bloccato negli stessi meccanismi che 54 anni prima hanno reso tanto popolare il primo film. In questo senso, chi lo ha amato apprezzerà anche questo sequel, ma non sono sicuro che tutto il pubblico apprezzerà questo musical colorato e buonista. Una cosa eccellente, però, sicuramente c'è: "Mary Poppins Returns" ha riportato Angela Lansbury sul grande schermo. E anche solo per questo c'è da ringraziare (ma c'è da aspettare il finale)!
Premi: Candidato a 4 Oscar (Migliori scenografie, costumi, colonna sonora e canzone originale per "The Place Where Lost Things Go"), 4 nomination ai Golden Globes (Miglior film musical o commedia, attrice protagonista, attore protagonista e colonna sonora) e 3 ai BAFTA (costumi, scenografie e colonna sonora); 1 nomination ai Grammy 2020 per Best Score Soundtrack for Visual Media.
Parola chiave: Azioni della banca.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 26 marzo 2018

Film 1481 - Shutter Island

Intro: Ho sempre amato questo film, dalla prima volta in cui l’ho visto al cinema. Non mi capacito di come possa essere stato così palesemente snobbato da premi e riconoscimenti, comunque assolutamente uno dei miei preferiti del sodalizio Scorsese-DiCaprio.
Film 1481: "Shutter Island" (2010) di Martin Scorsese
Visto: dal computer portatile della Fre
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: giusto qualche giorno fa ragionavo sul fatto che, al cinema, con le donne DiCaprio non sia esattamente fortunato: Giulietta muore, Rose lo lascia ghiacciare, Mal sabota ogni suo sogno e qui… beh qui gli va proprio di merda. Non a caso va giù di testa. Ma nel farlo non si accontenta della classica reclusione e, anzi, sceglie un elaboratissimo modo per venire a patti con la sua incapacità di affrontare il suo passato. E grazie a questo noi ci godiamo una grandissima storia;
Leo è come sempre un grandissimo. Vale ogni minuto della pellicola (che è lungaaa!) e da solo fa metà del lavoro. Dico metà perché in realtà anche tutto il resto di “Shutter Island” funziona benissimo: Scorsese alla regia è un grandissimo (che ve lo dico a fare?), il cast è strepitoso e Mark Ruffalo è un coprotagonista da brividi, la storia ha un finale da applausi, musiche tese e un’ambientazione piacevolmente horror;
uno Scorsese più inedito rispetto ai suoi altri prodotti recenti e assolutamente una piacevole sorpresa.
Film 91 - Shutter Island
Film 364 - Shutter Island
Film 1481 - Shutter Island
Cast: Leonardo DiCaprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley, Michelle Williams, Emily Mortimer, Patricia Clarkson, Max von Sydow, Elias Koteas.
Box Office: $294.8 milioni
Vale o non vale: bello, teso e compatto. Funziona dall’inizio alla fine. E se lo rivedete, godetevi tutti i dettagli che si possono cogliere solo sapendo già la storia.
Premi: /
Parola chiave: Faro.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 1 dicembre 2016

Film 1249 - Scream 3

Halloween casalingo obbligato dall'imminente discussione della tesi, ci siamo dedicati al pseudo horror con momenti di satira teoricamente tagliente per continuare la saga, pur incapaci di trovare il secondo episodio (magicamente apparso su Netflix qualche giorno dopo...).

Film 1249: "Scream 3" (2000) di Wes Craven
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Non che il primo sia perfetto, ma di sicuro ha il suo perché. La saga di "Scream", del resto, ha inaugurato una nuova rotta per il genere horror, mischiando la mera violenza ad una punta humor capace di connotare il prodotto finale in maniera inequivocabile. Qui, giunti al terzo episodio, le cose sono un po' sfuggite di mano...
Sarà che abbiamo saltato il secondo appuntamento, di certo lo stacco tra primo - anche geniale se vogliamo - capitolo e questo "Scream 3" mi ha lasciato vagamente perplesso: come si è riusciti a passare da un horror che prende in giro il suo stesso genere mettendone alla berlina tutti quegli aspetti assurdi, oltre che criticando fortemente l'aggressività dei media, a questo surreale e insipido tentativo di replica della formula originale con, in aggiunta, un ulteriore sconvolgimento delle fantomatiche "regole di gioco"?
Forse schiavi della necessità di far emergere il surreale, la produzione ha in realtà creato essa stessa un prodotto schiacciato dal bisogno di percorrere le stesse tappe che teoricamente ci si propone di sbeffeggiare. Con l'agiunta della mancanza di regole che, in realtà, produce un effetto collaterale tremendo: non potendo conformarsi a niente di già prodotto o visto, si finisce per percorrere strade banali o poco interessanti (il tema del doppio è affrontato in maniera terribile), percorrendo una sorta di labirinto degli orrori del quale non si intravede l'uscita. Anche perché nemmeno il finalone riesce davvero a soddisfare lo spettatore, perplesso dall'impalcatura narrativa messa insieme per rendere accettabile una storia in realtà ormai esaurita da tempo.
Insomma, per quanto sembri sempre necessario concludere un filone arrivando al terzo capitolo, a mio parere di questo numero 3 non c'era alcun bisogno, figuriamoci del 4. "Scream" di per sé è stato un titolo spartiacque nel genere (e sottogeneri vari) dell'horror statunitense. I suoi sequel, invece, mi pare non avessero alcunché da aggiungere.
Film 1123 - Scream
Film 2057 - Scream
Film 2184 - Scream
Film 1249 - Scream 3
Film 326 - Scream 4
Film 2091 - Scream
Film 2178 - Scream
Film 2179 - Scream VI
Cast: David Arquette, Neve Campbell, Courteney Cox Arquette, Patrick Dempsey, Scott Foley, Lance Henriksen, Matt Keeslar, Jenny McCarthy, Emily Mortimer, Parker Posey, Deon Richmond, Patrick Warburton.
Box Office: $161.8 milioni
Consigli: Per carità, si tratta di una pellicola innoqua che sicuramente ha reso felici i fan della serie, ma se si è alla ricerca di un titolo dell'orrore qui siamo decisamente fuori strada. In ogni caso un cast particolarmente ricco di volti noti.
Parola chiave: Fratellastro.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 3 maggio 2014

Film 706 - Notting Hill

Quinto ed ultimo film ad alta quota!

Film 706: "Notting Hill" (1999) di Roger Michell
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non lo ricordavo quasi per niente, ma ricordavo perfettamente di non essermi mai particolarmente innamorato di questa pellicola, uno degli esempi più iconici di quel genere che potremmo definire "romantico".
Ci sono tutti gli elementi al posto giusto per permettere di sognare ad occhi aperti 
a chiunque desideri trovare un lieto fine dopo numerose avversità, chiunque ricerchi il vero amore e lo persegua come scopo di vita o chiunque ritenga che per dimostrarsi amore ci sia bisogno di un'infinità di discorsi col cuore in mano e decisamente carichi di parole ricchissime di significato (amoroso). Questo è - o, per meglio dire, come lo vedo io - "Notting Hill". 
Non che mi sia dispiaciuto, anzi in aereo mi è stato davvero di grande aiuto per affrontare l'ultima parte del viaggio tra l'alba e una colazione plasticosa, però non posso proprio dire che abbia ritrovato interesse per questo prodotto cinematografico. Hugh Grant qui è ai suoi massimi livelli di stropicciamenti emotivi e zerbinaggio servile nei confronti di una Julia Roberts che definire antipatica è farle un complimento al pari di definirla bellissima. Avrebbero dovuto licenziare chi ha curato i costumi del film perché è tutto un totale disastro. E ok che erano gli anni '90, ma c'è un limite a tutto.
Coppia protagonista a parte, la cosa che ho trovato più fastidiosa in assoluto è la necessità che tutto si sistemi per forza, ovvero che tutti ottengano o quello che meritano o la punizione che spetta loro. Quest'ordine cosmico tra l'happy ending e il karma per dilettanti è quanto di peggio, a mio avviso, ha prodotto la commedia romantica di un paio di decenni fa, finendo per semplificare talmente tanto le cose dal renderle totalmente irreali. Ma, naturalmente, è il prezzo da pagare quando ci si approccia a questo tipo di prodotto commerciale, quindi non posso dire non fossi preparato.
Ho apprezzato, invece, la sempre magica cornice londinese, lo spunto - che approfondito in maniera matura sarebbe stato di gran lunga più interessante di come reso qui - di contrapporre una famosa attrice a un uomo comune e di vedere cosa ne veniva fuori e, neanche a dirlo, il fantastico Rhys Ifans, spalla capace di rubare la scena ad entrambi i protagonisti ogni volta che è in scena.
In linea generale, comunque, credo si possa dire che "Notting Hill" è l'esempio più classico che possa venire in mente quando si pensa alla rappresentazione superficiale dell'amore al cinema nei tempi moderni. Come dicevo c'è tutto quello che serve perché il mix di ingredienti funzioni a creare il giusto equilibrio di amore, cuori spezzati, pseudo approfondimenti antropologici dei personaggi, grandi citazioni e, lo voglio ribadire ancora, una rappresentazione dei sentimenti che passa soprattutto attraverso dialoghi carichissimi di significati. Una profusione sentimentale in parole che cola letteralmente dalle labbra e di William e di Anna una volta che il loro amore è sbocciato. Una formula che evidentemente fa centro se si considera che alcuni dei dialoghi di questa pellicola sono diventati molto più che famosi, addirittura cult.
Box Office: $363,889,700
Consigli: 3 nomination ai Golden Globes e un incasso all'epoca stratosferico conferiscono a questa pellicola il potere curioso di attirare l'attenzione nei confronti di un prodotto che, alternativamente, parrebbe oggi non avere niente di personale da raccontare. L'errore, però, è proprio voler vedere con l'occhio di oggi un film che porta sulle spalle 15 anni di onorata carriera romantica, che sicuramente ha fatto sognare milioni di cuori infranti e non e che è diventato simbolo di un'accezione dell'amore che - seppur non condivisibile da chiunque - è certamente importante considerare più che altro per il fenomeno che questo film è stato. E' ancora oggi un prodotto legato all'immaginario collettivo popolare e la storia d'amore tra William e Anna è assolutamente una delle più conosciute in assoluto. Vale la pena, allora, ricordarsi almeno perché "Notting Hill" abbia avuto così tanto successo o sia riuscito così bene ad infiltrarsi in quella che tanto ci piace chiamare "cultura popolare". Si può rimanere affascinati o non apprezzarlo affatto, ma un fenomeno, come tutti i fenomeni del resto, non può essere ignorato. Va almeno studiato.
Parola chiave: Fama.

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Bengi

domenica 26 febbraio 2012

Film 387 - Hugo Cabret

Ed eccoci al più nominato dell'edizione 2012: 11 candidature agli Oscar e, probabilmente, qualche premio assicurato già in pugno.


Film 387: "Hugo Cabret" (2011) di Martin Scorsese
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Licia, Marco
Pensieri: Diverso dagli altri prodotti di Scorsese, questo "Hugo" (titolo originale") pareva dovesse fare scintille. E per il 3D e per la magnifica storia. Io, che non ho (consapevolmente) giovato del 3D non posso dire di essere rimasto particolarmente stupefatto. Sarà che mi aspettavo davvero qualcosa di superlativo, di esplosivo, quasi mai visto che, alla fine, mi sono rovinato con le mie stesse mani.
"Hugo Cabret" non è né il miglior film dell'anno né il migliore del famoso regista, ma semplicemente un'onesta pellicola di ben dichiarato amore per il cinema, onesto lavoro in generale, ma molto ben fatto per la parte tecnica in alcuni aspetti (effetti speciali, scenografie). Mi spiace dirlo, ma non ho apprezzato per nulla le musiche che, invece di esaltare le scene del film, trovo non centrassero per nulla lo spirito della trama.
Non posso dire che il film sia brutto, per carità, ma bisognerebbe onestamente ammettere che, con tutto ciò che è emerso quest'anno dal panorama internazionale, qui ci troviamo di fronte a qualcosa che non rappresenta nulla di particolare. Piace molto, però, l'aspetto quasi 'didattico' legato al mondo del cinema, alla sua creazione e prima esportazione al pubblico. Un atto di vero amore che emerge con perfetta chiarezza a chi sta guardando. L'escamotage della storia per arrivare alla finale scoperta di chi sia davvero papà Georges (alias Georges Méliès/Ben Kingsley) è piacevole e il racconto di Hugo l'orfanello è una favoletta che arriva diretta al pubblico di ogni età. Ma il film trova meglio la sua strada quando, svelato l'arcano, si apre ad un mondo di colori ed immagini che colpiscono diritti al cuore. Tra i fratelli Marx e la comparsa del cinema muto, le prime proiezioni del treno che, entrando in stazione, spaventa il pubblico preoccupato di venire travolto e una ricostruzione dei set di Méliès davvero affascinante, si può dire che "Hugo Cabret" dia il suo meglio e che la trama dia un senso al racconto fino ad allora intrapreso. E' un toccasana per ogni appassionato di cinema.
Molti gli attori piuttosto conosciuti che si possono riconoscere nel film, di cui ben tre appartenenti alla saga di Harry Potter (Helen McCrory, Frances de la Tour e Richard Griffiths). Tra i tanti: Sacha Baron Cohen ("Borat - Studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan"), Jude Law ("Sherlock Holmes"), Emily Mortimer ("Shutter Island"), Christopher Lee ("Il signore degli anelli - Le due torri"), Michael Stuhlbarg ("A Serious Man") e Chloë Grace Moretz ("Kick-Ass"). Il protagonista, invece, è Asa Butterfield già visto in "Il bambino con il pigiama a righe".
Per concludere, curiosità. 11 candidature agli oscar (Miglior film, regia, sceneggiatura non originale, colonna sonora, montaggio, fotografia, scenografia, costumi, montaggio sonoro, missaggio sonoro ed effetti speciali), "Hugo Cabret" è la pellicola con più nomination quest'anno e, probabilmente, porterà a casa qualche premio tecnico per scenografia e, forse, il sonoro. Male, invece, sul fronte degli incassi: 150milioni di dollari per produrlo e, fino ad ora, $115,814,000 di incasso in tutto il mondo.
Consigli: Per gli amanti di Scorsese (ma io preferisco altri suoi film) e per chi ama la favole in grande stile. Buon lavoro tecnico, ma, nel complesso, si poteva fare di più. Si vede, comunque, volentieri.
Parola chiave: Automa.

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Ric

lunedì 6 febbraio 2012

Film 364 - Shutter Island

E questo è il primo film del 2012 ed esperimento di video-recensione. Vediamo come va...


Film 364: "Shutter Island" (2010) di Martin Scorsese
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: La recensione è visibile qui (durata video: 2min e 26").
Film 91 - Shutter Island
Film 364 - Shutter Island
Film 1481 - Shutter Island
Consigli: Piacevolmente inquietante e carico di suspance: se non è questo il lavoro di un grandissimo regista...
Parola chiave: Rachel.

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Ric

lunedì 22 marzo 2010

Film 91 - Shutter Island

Innanzitutto ci terrei a ringraziare chi, in questi giorni, ha avuto tempo e voglia di commentare il post su "Alice in Wonderland"! Nemmeno la cerimonia degli Oscar ha raccolto tanti commenti, quindi sono veramente felice si sia riusciti finalmente a stimolare un po' di dialogo sul cinema, come vorrei fosse sempre più spesso per questo blog. E' anche vero che ultimamente faccio molta fatica a scrivere, ma non tanto per mia pigrizia, quanto per le varie situazioni che si accavallano durante la settimana, lavoro in primis.
Dato che, tra l'altro, non mi faccio mancare niente, ieri sono pure stato accusato dai miei coinquilini di speculare sul loro affitto per intascarmene una parte. Siccome questa è, evidentemente (per chi mi conosce) pura follia, non poteva esserci situazione migliore (nella peggiore delle situazioni) per ricordarmi che la follia non è per forza rinchiusa in un manicomio, ma insidiata nei meandri più inaspettati o comuni.


Film 91: "Shutter Island" (2010) di Martin Scorsese
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Ale
Pensieri: E' un caso divertente che, dopo una coppia regista-attore abituati a girare film insieme, ne sia seguita subito un'altra. Ma, in questo caso, viste entrambe le pellicole, posso dire che la coppia vincente sia decisamente quella Scorsese-DiCaprio. Non avrei mai pensato potesse accadere, non perchè non siano un bravo regista e un bravo attore, ma perchè solitamente propendo naturalmente per Burton-Depp. E, invece, questo "Shutter Island" è veramente bello! Ma non della serie 'mi è piaciuto' e basta. No no, è proprio BELLO! Non mi capitava da anni di rimanere incollato alla sedia per la paura di quello che potesse succedere nella scena dopo.
Ovviamente questo non è un film horror, ci mancherebbe. E' decisamente un thriller ben fatto! Cito velocemente Wikipedia: "Il film thriller è un genere cinematografico caratterizzato dalla presenza di ritmi veloci, dalla suspense, dallo scarso utilizzo di contenuti splatter e dai temi psicologici presentati. Le trame solitamente vedono l'utilizzo dell'antagonista sotto forma di serial killer e deviato mentale, ciò differenzia questo genere col vicino horror". Dunque, in questa descrizione c'è tutto il film di Scorsese. Ho sempre paura di dire troppo in questi casi, quindi cercherò di dosare le parole.
Innanzitutto niente è quello che sembra, preparatevi. Ma proprio niente di niente, dalla prima all'ultima cosa. Il mio consiglio è di evitare di volerci capire subito qualcosa per forza, tanto poi verrete smentiti. L'intreccio è, verso la fine, comprensibile solo in parte, diciamo solo superficialmente. Quello che c'è sotto è una tristissima storia che attende solo di essere svelata.
Io vi suggerisco davvero di vedere questa pellicola, perchè a differenza di tutte le scemate che ci sono in giro, qui il livello regia/recitazione/tempi filmici sono davvero resi perfettamente. Cogliete i particolari insieme all'ispettore Teddy Daniels/DiCaprio, arrischiatevi lungo scogliere a picco su mare e scogli, sedetevi ben comodi per una seduta dallo psichiatra davvero particolare! Ovvio che non sarà mai considerato il capolavoro del grande regista newyorkese, ma se tutti i non capolavori fossero prodotti allo stesso livello di questo "Shutter Island", allora sarebbe sempre un piacere andare al cinema e lasciarsi abbracciare ogni volta da una nuova storia!
Per concludere: a) il cast, oltre che da DiCaprio (sempre più bravo, chi lo avrebbe mai detto ai tempi del "Titanic"), è composto da Mark Ruffalo (attore che necessita ancora di trovare una sua identità sullo schermo), Ben Kingsley (il Gandhi del famoso film), Michelle Williams (la Jen di "Dawson's Creek", nominata all'Oscar insieme a Heath Ledger per "Brokeback Mountain"), Patricia Clarkson (sempre fantastica attrice, camaleontica e mai inappropriata!), Emily Mortimer (volto abbastanza conosciuto, ma difficile da collegare a un nome: l'abbiamo vista in "Match Point", "La Pantera Rosa" 1&2, "Lars e una ragazza tutta sua" oltre che in "Elizabeth") e Max von Sydow ("L'esorcista" vi dice niente?); b) il cast tecnico è composto da molti dei preferiti di Scorsese: gli italiani Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo per i set, Thelma Schoonmaker al montaggio (3 volte premio Oscar per i montaggi di pellicole di Scorsese e passata l'estate scorsa a Bologna per una retrospettiva in Piazza Maggiore sul marito Michael Powell), Sandy Powell (fresca vincitrice del suo terzo Oscar per i costumi di "The Young Victoria") e Robert Richardson (direttore della fotografia di molti film anche di Tarantino e 2 volte premio Oscar).
Film 91 - Shutter Island
Film 364 - Shutter Island
Film 1481 - Shutter Island
Consigli: Da guardare al cinema o comunque al buio! I colpi di scena non vi lasceranno insoddisfatti!
Parola chiave: Rachel Solando.




Ric

venerdì 8 gennaio 2010

Film 51 - Elizabeth

Nuovo lunedì, nuova saga! Tornati da Recanati, io e Ale abbiamo deciso di terminare "Guerre Stellari" domenica 3 gennaio, così lunedì abbiamo potuto cominciare con un nuovo film!


Film 51: "Elizabeth" (1998) di Shekhar Kapur
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Ale
Pensieri: Probabilmente questa pellicola è la migliore e la più significativa per avvicinarsi alla grandissima Cate Blanchett. Non che prima non fosse brava, ma da questo film in poi la sua carriera è stata solo un crescendo di successi. Tanto da portare un seguito a "Elizabeth" quasi a 10 anni dal primo.
Questo capitolo tratta la giovinezza di Elizabeth, figlia di Enrico VIII, che succede al trono della sorella Mary (la famosa 'bloody'...), nonostante le fedi delle due siano completamente diverse: protestante la prima, cattolicissima la seconda. Ma Elizabeth non scende a patti con nessuno e afferma il protestantesimo nel suo Paese, il che scatena le ire di molti, tra cui il Papa. Solo un matrimonio conveniente e un erede le garantirebbero un trono sicuro...
Il resto della storia credo la sappiamo più o meno tutti. La regina 'vergine', del resto, è ormai praticamente un mito. E, a mio avviso, si potrebbe dire che Cate ne abbia tratto qualcosa, da questo personaggio. Da semi sconosciuta ad attrice premio Oscar, multinomination globalizzata, icona di stile, madre prolifica. Ce le ha tutte. Senza dimenticare la bravura, fenomenale!
Chi mi conosce sa che la adoro e la venero, proprio e soprattutto grazie a questa pellicola che, insieme a "Il Signore degli Anelli" me l'ha fatta conoscere.
Ma non dimentichiamo gli altri attori che presenziano in questo (magnifico... posso dirlo?) film. Primo tra tutti Geoffrey Rush, fantastico guarda-spalle della regina nella persona di Sir Francis Walsingham. Poi l'innamorato un po' scemo Robert Dudley, interpretato da quello che all'epoca era l'attore dei film in costume, Joseph Fiennes (ora famoso per "Flashforward" in tv); il saggio consigliere - ma fissatissimo con il matrimonio - Sir William Cecil, interpretato dal regista (eh già!) premio Oscar per "Gandhi" Richard Attenborough, ma famosissimo nonno di "Jurassic Park". E poi altre comparse piuttosto conosciute, come Vincent Cassel (qui in travestite spoglie), marito della nostra Bellucci, Fanny Ardant, il calciatore (adesso sugli schermi con "Il mio amico Eric") Eric Cantona, Emily Mortimer e - udite udite! - la pop star Lily Allen!
Insomma, un tripudio di star per un film che ho adorato dalla prima visione in sala e che rivedo, di volta in volta, sempre con più gusto! E' maestoso, ben recitato, con costumi stupendi e una buona dose di intrighi di corte. Magnifico, davvero.
Ps. Delle 7 nomination all'Oscar, tra cui miglior film e miglior attrice protagonista, "Elizabeth" si è aggiudicato quello per il trucco.
Consigli: Guardarlo almeno una volta in inglese aumenta ancora di più il piacere!
Parola chiave: Matrimonio.



#HollywoodCiak
Bengi