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martedì 27 agosto 2024

Film 2230 - Gran Turismo

Intro: Ero rimasto indietro e avrei voluto recuperarlo al cinema, ma non ero riuscito. Così, alla prima occasione, l'ho guardato a casa.

Film 2230: "Gran Turismo" (2023) di Neill Blomkamp
Visto: dal computer
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: il film è anche carino, un'insolita combinazione tra biopic e pellicola basata su un videogioco.
Infatti "Gran Turismo" racconta la storia vera di Jann Mardenborough che, appassionato del famoso videogioco di macchine da corsa, diventa un pilota professionista per la Nissan dopo essere risultato il migliore alla GT Academy ed essere riuscito ad aggiudicarsi una licenza da professionista per competere sui circuiti.
Ripeto, è un mix intrigante di elementi che spaziano tra quelli dei film tratti da un videogame, grafiche tipiche del videogame stesso e, ovviamente, la necessità di infilarci anche l'elemento più reale e umano di questa vicenda. Il che apre a sua volta ad un ulteriore scenario: il film su un videogioco che racconta anche una storia vera, come nella vita il giocatore di un famoso videgame di corse di macchine viene "trasportato" nella realtà delle gare su pista. Insomma, per dirla con il gergo di oggi, tutto molto meta.
Poi sì, forse si poteva fare qualcosa di un filo più interessante con questa storia, spingere meno sul gioco concentrandosi sulla storia di Jann, ma questo film si basa direttamente sul videogioco della Polyphony Digital quindi è chiaro che il focus fosse altrove. Comunque non male.
Cast: David Harbour, Orlando Bloom, Archie Madekwe, Darren Barnet, Geri Halliwell, Thomas Kretschmann, Djimon Hounsou.
Box Office: $122.2 milioni
Vale o non vale: Mi ha ricordato tantissimo "Ford v Ferrari" e "Rush" che, del resto, sono alcuni tra i pochissimi film sulle macchine da corsa che ho visto. Il film tutto sommato funziona ed intrattiene, va bene per una serata senza pensieri.
Per i fan di Geri Halliwell delle Spice Girls - che sì, qui RECITA - non c'è molto da vedere, le sue scene sono poche.
Premi:
Parola chiave: Commit.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 20 agosto 2024

Film 2227 - Five Nights at Freddy's

Intro: Un enorme successo al botteghino statunitense, non potevamo astenerci dal recuperarlo in quanto grandi fan dell'horror!

Film 2227: "Five Nights at Freddy's" (2023) di Emma Tammi
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Paul
In sintesi: forse uno dei film più stupidi che ho visto di recente, insieme a "Imaginary" e "Night Swim".
So che è tratto da un videogioco, quindi la premessa narrativa non parte dal film stesso, rimane il fatto che "Five Nights at Freddy's" più che paura fa ridere, specialmente per quanto mi riguarda nel momento in cui viene rivelato che i robot sono posseduti da bambini precedentementi scomparsi. Per quanto ormai non mi stupisca più di niente, il modo in cui la situazione viene gestita qui ha solo che del comico, il che certamente va a compromettere il tono generale della pellicola.
Mi ha fatto piacere, comunque, rivedere sul grande schermo come protagonista Josh Hutcherson (che pure fatico a vedere nel ruolo di padre) che sicuramente dimostra di essere in grado di portare tutto il film sulle sue spalle. So che Mary Stuart Masterson è stata candidata al Razzie per la peggior attrice protagonista, ma onestamente io l'avrei scambiata con Elizabeth Lail la cui performance qui lascia alquanto a desiderare.
Cast: Josh Hutcherson, Elizabeth Lail, Piper Rubio, Mary Stuart Masterson, Matthew Lillard.
Box Office: $297.1 milioni
Vale o non vale: Sicuramente un brutto horror, anche se l'elemento (involontariamente?) comico può salvare la visione. In generale apprezzo un "bel" film brutto, quindi per me ha avuto anche senso da un certo punto di vista recuperarlo, ma mi rendo conto che ci siano prodotti ben superiori a cui vale la pena dare una chance piuttosto che a questo titolo.
Premi: Nomination ai Razzie per la peggior attrice non protagonista (Mary Stuart Masterson).
Parola chiave: Disegno.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 27 giugno 2023

Film 2191 - The Super Mario Bros. Movie

Intro: Il fenomeno d'animazione della stagione, non potevamo perdercelo.

Film 2191: "The Super Mario Bros. Movie" (2023) di Aaron Horvath, Michael Jelenic
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: ammetto che ho temporeggiato un bel po' prima di scrivere questa recensione. Non che il film mi abbia messo particolarmente all'angolo, semplicemente - nonostante la sua anima colorata e divertente - mi ha lasciato un retrogusto di insoddisfazione.
Ribadisco, "The Super Mario Bros. Movie" ha il suo perché in termini di intrattenimento divertnete e spensierato, ma oltre questo mi è rimasta la sensazione che la storia in sé non avesse granché da dire, quasi troppo concentrata a creare momenti da ricordare per il pubblico (tutti i vari riferimenti al videogioco, ovviamente, ma anche la canzone "Peaches" interpretata da Jack Black che lo studio cercherà assolutamente di far candidare ai prossimi Oscar).
Detto ciò, tutto sommato questo nuovo appuntamento cinematografico coi fratelli Mario e Luigi - lontane le avventure in live-action con Bob Hoskins e John Leguizamo ai tempi di "Super Mario Bros." (1993) - fa quello che ci si aspetta per una (velocissima) ora e mezza di intrattenimento facile facile per tutta la famiglia. Mi meraviglio tutt'oggi di come il film sia riuscito ad incassare quasi un miliardo e mezzo di dollari al box-office globale, ma questa è un'altra storia.
Cast: Chris Pratt, Anya Taylor-Joy, Charlie Day, Jack Black, Keegan-Michael Key, Seth Rogen, Fred Armisen.
Box Office: $1.33 miliardi (ad oggi)
Vale o non vale: "The Super Mario Bros. Movie" è il film d'animazione perfetto per questo periodo estivo all'insegna del divertimento e del disimpegno, ma non si va oltre l'intrattenimento adatto a tutta la famiglia. "Peaches" si lascia cantare per un po'.
Premi: /
Parola chiave: Super Star.
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#HollywoodCiak
Bengi
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venerdì 25 marzo 2022

Film 2097 e 2101 - Uncharted

Intro: Non che fosse mia intenzione, ma alla fine ho visto questa pellicola due volte al cinema, la prima per distrarmi da una settimana consecutiva passata a casa, la seconda dopo il brunch in compagnia di Rachel.

Film 2097 e 2101: "Uncharted" (2022) di Ruben Fleischer
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno; Rachel
In sintesi: "Uncharted" è sufficientemente piacevole da non risultare noiso da seguire una seconda volta, anzi devo dire che mi sono divertito abbastanza anche durante la seconda visione.
Chiaro che, visto un'altra volta e a poca distanza dalla prima, non ho potuto fare a meno di notare (ancora di più) tutto quell'insieme di elementi impossibili e/o comunque improbabili che la storia ci rifila, ma che ci facciamo andare bene purché il film sia sufficientemente di intrattenimento. E "Uncharted" tutto sommato lo è.
Tutto il merito, va detto, è di un Tom Holland sempre più lanciato e spigliato, simpatico senza sforzo forse anche grazie a quell'espressione un po' ingenua e ancora un po' infantile che lo contraddistingue, eppure perfetto in qualsiasi scena d'azione (tra l'altro gli fanno togliere la maglia ogni due per trequi, neanche fosse richiesto da contratto). Mark Wahlberg fa Mark Wahlberg è per questo tipo di prodotto va bene così, mentre Sophia Ali - mi dispiace, non c'è altro modo per metterla giù - è di un'antipatia esasperante. Sarà il personaggio, sarà la sua recitazione, di fatto l'ho trovata insopportabile. Banderas (o quantomeno il suo personaggio), invece, è più inutile del previsto, il che mi ha piuttosto sorpreso; al suo fianco una Tati Gabrielle nei panni della cattiva che ho trovato tanto credibile quanto sostituibile (e lei davvero non mi aspettavo di trovarla in questa produzione, mi immaginavo che il suo pocco di carriera si fosse concluso con la messa in onda del reboot Netflix "Chilling Adventures of Sabrina". Chapeau).
Al di là del cast, comunque, devo ammettere che questa pellicola riesce abbastanza bene a stimolare la fantasia dello spettatore - anche se forse dovrei dire i ricordi, dato che "Uncharted" ricorda tantissimo titoli come "Il mistero dei Templari", "Pirati dei Caraibi", "Lara Croft: Tomb Raider", "Il codice da Vinci" e, a tentativi, "Indiana Jones" - e in fin dei conti il risultato finale porta casa il risultato sperato: passare un paio d'ore di spensierato intrattenimento.
Ps. Concordo con la critica che ha sottolineato che nel film ci sia davvero troppo, troppo product placement che distrae dalla visione.
Cast: Tom Holland, Mark Wahlberg, Sophia Ali, Tati Gabrielle, Antonio Banderas, Manuel de Blas, Nolan North, Pilou Asbæk.
Box Office: $340 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Non conoscendo il videogioco da cui è tratto il film non posso comparare l'esperienza ludica a quella cinematografica. per quanto il film non sia un capolavoro, comqunque, va detto che almeno ha il pregio di non prendersi troppo sul serio anche grazie ad un protagonista che da solo salva tutta la baracca. E non è che Tom Holland fino ad ora abbia dimostrato chissà quali doti recitative, però almeno sicuri che, quando c'è lui, il risultato è assicurato.
Premi: /
Parola chiave: Prima mappa del mondo.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 5 novembre 2021

Film 2056 - Free Guy

Intro: Tutti ne parlavano bene ed ero onestamente curioso di capire quando di vero (e di buono) ci fosse rispetto a questa pellicola...

Film 2056: "Free Guy" (2021) di Shawn Levy
Visto: dal portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: simpatico ed estremamente colorato, "Free Guy" è un prodotto innocuo uscito nel momento perfetto in cui il pubblico aveva certamente necessità di svagarsi, il che ne ha sancito il successo globale.
Per molti aspetti questo titolo me ne ha ricordati molti altri, "The Lego Movie" e "Ready Player One" in primis, dalle coloratissime scenografie e fotografia alla tenera inconsapevolezza del suo protagonista, tutti elementi che giocano a favore di un risultato finale piacevole e sufficientemente di intrattenimento da risultare vincente, riuscendo a combinare azione e humor e un protagonista, Ryan Reynolds, che è sempre più una certezza.
Cast: Ryan Reynolds, Jodie Comer, Lil Rel Howery, Utkarsh Ambudkar, Joe Keery, Taika Waititi, Matty Cardarople, Channing Tatum.
Box Office: $331.1 milioni
Vale o non vale: Divertente e spensierato, "Free Guy" è un buon titolo per svagarsi un paio d'ore a cervello spento.
Premi: Candidato al BAFTA per i Migliori effetti speciali.
Parola chiave: Sunglasses.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 3 giugno 2021

Film 2014 - Mortal Kombat

Intro: Ero onestamente molto curioso di vedere questa pellicola specialmente perché, a detta di tutti, i precedenti due film dedicati al famoso videogioco erano così terribili che fosse effettivamente impossibile fare di peggio...

Film 2014
: "Mortal Kombat" (2021) di Simon McQuoid
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: lo dico subito, così ci togliamo il pensiero: a me questo "Mortal Kombat" è piaciuto.
Non è un capolavoro e sicuramente ci sarebbe stato tanto da migliorare, ma bisogna anche essere onesti e ammettere che, nel momento in cui si sceglie di vedere una pellicola tratta da un famosissimo videogioco di lotta, non si stia cercando un prodotto che metta la qualità della storia o la caratterizzazione dei personaggi al primo posto. Un po' come per "Godzilla vs. Kong", sono le spettacolari scene d'azione quelle che contano. E "Mortal Kombat" sicuramente non manca di lasciare soddisfatti da questo punto di vista.
Poi sì, è vero che si parla tanto del famoso torneo durante il film ma, di fatto, (spoiler) il torneo non si verifica mai e che - altrettanto vero - la caratterizzazione dei personaggi è inesistente, ma si fa presto a dimenticarsene nel momento in cui la storia mette in scena i vari momenti di combattimento.
In questo senso credo che questo prodotto faccia il suo dovere, regalando allo spettatore esattamente quello che stava cercando. E' inutile prendersi in giro e aspettarsi qualcosa di più da questo franchise e, mi sento anche di dire, è persino un po' ridicolo pretenderlo. Si tratta di un prodotto di facilissimo consumo che non ha alcuna velleità artistica se non quella di presentare effetti speciali e scene di lotta degni di nota. E, da questo punto di vista, "Mortal Kombat" non lascia delusi.
Cast: Lewis Tan, Jessica McNamee, Josh Lawson, Tadanobu Asano, Mehcad Brooks, Ludi Lin, Chin Han, Joe Taslim, Hiroyuki Sanada.
Box Office: $81.2 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Praticamente un insieme di scene di combattimento alternate a una storia vagamente accennata che, nell'insieme, funzionano quanto basta per intrattenere e lasciare soddisfatto chi, come me, fosse alla ricerca di un film che non abbia alcuna pretesa se non quella di regalare picchi di adrenalina tra un pugno e l'altro. Sta poi a voi decidere se sia quello che state cercando.
Premi: /
Parola chiave: Prophecy.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 23 gennaio 2021

Film 1785 - Jumanji: Welcome to the Jungle

Intro: E a proposito dell'orda di sequel... eccone un altro da aggiungere alla lista.
Film 1785: "Jumanji: Welcome to the Jungle" (2017) di Jake Kasdan
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: mi era tornata voglia di rivederlo. Alla fine è un blockbuster simpatico che rende giustizia all'originale e ricolloca perfettamente il franchise nel contesto moderno. Cosa si può volere di più da un film con protagonista The Rock? Io già contento così.
Film 784 - Jumanji
Film 1472 - Jumanji: Welcome to the Jungle
Film 1785 - Jumanji: Welcome to the Jungle
Cast: Dwayne Johnson, Jack Black, Kevin Hart, Karen Gillan, Nick Jonas, Bobby Cannavale, Alex Wolff, Madison Iseman, Ser'Darius Blain, Morgan Turner, Colin Hanks, Missi Pyle.
Box Office: $962.1 milioni
Vale o non vale: Divertente, avventuroso e ben costruito, questo sequel di "Jumanji" - che mette ufficialmente di nuovo in moto il franchise - funziona e intrattiene a dovere. Kevin Hart dovrebbe essere il più divertente, ma a rubargli la scena è un Jack Black in ottima forma.
Premi: /
Parola chiave: Missing piece.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 13 novembre 2020

Film 1946 - Ready Player One

Intro: Avevo provato a vedere questo film già altre due volte senza mai andare oltre ai primi 10 mintui. Al terzo tentativo ce l'ho fatta!
Film 1946: "Ready Player One" (2018) di Steven Spielberg
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: era una vita che non vedevo un film di Spielberg che mi lasciasse pienamente, spensieratamente soddisfatto. E' vero che "Bridge of Spies" non è male, ma nemmeno una di quelle pellicole per cui mi strappo i capelli dalla voglia di rivedere. "Ready Player One", invece, è una perfetta avventura tutta effetti speciali e azione, vero e proprio videogioco che, specialmente nella prima parte di storia, non manca di lasciare colpiti. Già perché, diciamocelo, quando Spielberg vuole sa perfettamente come imbastire la narrazione perfetta.
In generale questo film potrebbe anche non avere una trama, tanto il punto della storia è godersi la realtà parallela del videogioco, le corse, le meraviglie date dalle infinite possibilità della realtà virtuale, comunque la sceneggiatura fa il suo dovere e intrattiene degnamente per le 2 ore e passa di durata. Diciamo che, pur non essendo il titolo perfetto (una marea di product placement e rimandi pop), "Ready Player One" è spassoso, colorato e vivace e mantiene le promesse del trailer. Il che non capita spesso, specialmente ultimamente.
Forse la produzione di "Doctor Sleep" si sarebbe dovuta ripassare "The Shining" da qui, quantomeno dal punto di vista del ritmo della narrazione...
Cast: Tye Sheridan, Olivia Cooke, Ben Mendelsohn, T.J. Miller, Lena Waithe, Simon Pegg, Mark Rylance, Philip Zhao, Win Morisaki, Hannah John-Kamen, Ralph Ineson, Susan Lynch.
Box Office: $582.9 milioni
Vale o non vale: Godibilissimo e spettacolare da vedere, questa pellicola punta tutto sulle immagini e fa centro. Titolo perfetto per tutta la famiglia per un momento di spensierata leggerezza che richiede divertimento facile. Vale la pena di giocare con "Ready Player One".
Premi: Candidato all'Oscar e al BAFTA per i Migliori effetti speciali.
Parola chiave: Easter Egg.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 8 giugno 2020

Film 1718 - Tomb Raider

Intro: Avevo provato a cominciarlo ancora in Australia durante i sei mesi di reclusione al Takarakka, ma la qualità del file scaricato era tremenda, così ho deciso di posticipare. Ne ho approfittato una volta in aereo verso la mia nuova avventura: America (Los Angeles durante gli Oscar 2019, Las Vegas e San Francisco) e Nuova Zelanda.
Film 1718: "Tomb Raider" (2018) di Anthony Russo, Joe Russo
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: c'era bisogno di un reboot della saga su Lara Croft? Assolutamente no, ma ho abbracciato la nuova proposta cinematografica principalmente per la presenza della mia adorata Alicia Vikander, qui in nel suo ruolo finora più commerciale. Dopo produzioni europee ("A Royal Affair"), ruoli provocatori ("Ex Machina") e un Oscar ("The Danish Girl"), era giunto inevitabilmente il momento per lei di confrontarsi con qualcosa di più globale e mainstream in termini di carriera. Il risultato finale? Niente di elettrizzante onestamente, anche se è indubbio che la ragazza ce l'abbia messa tutta per riportare in vita l'eroina dei videogames della Crystal Dynamics.
Precedentemente interpretata da Angelina Jolie - che ha reso il ruolo francamente iconico in termini di look e stile -, la produzione qui ha voluto giocare più su un dinamismo da film d'azione tradizionale, piuttosto che su una plasticità gonfiata e una realizzazione palesemente fittizia, il tutto per ricercare un realismo in grado di validare la storia. Niente di nuovo, è quello che, per dire, è successo di recente con il reboot di "Jumanji", anche se qui mi pare il risultato finale sia decisamente meno riuscito. Manca sicuramente una componente divertita e divertente, il che appesantisce un prodotto votato teoricamente all'intrattenimento facile e spensierato. Poi, per carità, "Tomb Raider" si lascia guardare, ma decisamente non rimane impresso. Vikander non ha ancora conseguito uno star power tale da mobilitare le masse al cinema, la pellicola manca di un'estetica propria che la contraddistingua dalle altre o dalle precedenti e il progetto finisce per rimanere schiacciato tra il tentativo di sganciarsi dai precedenti due capitoli cinematografici e l'esigenza di presentarsi come rilevante in quanto più serio rispetto a quanto prodotto finora sul personaggio di Lara Croft. Servono più idee e una trama più accattivante, ma a mio avviso Alicia Vikander risulta una scelta azzeccata.
Cast: Alicia Vikander, Dominic West, Walton Goggins, Daniel Wu, Kristin Scott Thomas, Derek Jacobi, Nick Frost.
Box Office: $274.7 milioni
Vale o non vale: Niente di entusiasmante, "Tomb Raider" funziona per chi fosse in cerca di una distrazione facile e dimenticabile per una serata tranquilla all'insegna dell'avventura e dell'azione. Ma niente di più. Un sequel è in lavorazione.
Premi: /
Parola chiave: Himiko.

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Bengi

mercoledì 30 ottobre 2019

Film 1667 - Rampage

Intro: Avendolo perso al cinema, ero rimasto con la voglia di vederlo. Detto fatto, appena salito sull'aereo per Sydney mi sono lanciato nella visione.
Film 1667: "Rampage" (2018) di Brad Peyton
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: e io che ero pure ansioso di vederlo... In realtà questo "Rampage" è un prodotto piuttosto deludente e nemmeno realizzato con grande maestria, considerato che gli effetti speciali che ricreano gli animali di dimensioni smisurate non sono davvero niente di impressionante. Peccato, poteva essere un'americanata di intrattenimento basico, ma ben fatto e, invece, si è rivelata solo l'ennesima boiata. E Dwayne Johnson comincia ad aver saturato il grande schermo...
Ps. Il film è un adattamento dell'omonimo videogame degli anni '80.
Cast: Dwayne Johnson, Naomie Harris, Malin Åkerman, Jake Lacy, Joe Manganiello, Jeffrey Dean Morgan, Marley Shelton.
Box Office: $428 milioni
Vale o non vale: Niente di nuovo e, anzi, francamente un po' deludente. Si guarda nel momento in cui si cerca totale disimpegno e quella serie di catastrofi e distruzioni che vanno a braccetto con animali giganti ed esperimenti scientifici pompati di steroidi.
Premi: /
Parola chiave: CRISPR.

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Bengi

mercoledì 14 agosto 2019

Film 1648 - Lara Croft: Tomb Raider

Intro: In preparazione del reboot con Alicia Vikander, siamo tornati indietro a quel tempo in cui i capezzoli di Angelina Jolie riuscivano ancora a fermare il traffico.
Film 1648: "Lara Croft: Tomb Raider" (2001) di Simon West
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: più videogioco che film, questo primo "Tomb Raider" si piazza nella categoria tentativo-di-estorcere-soldi-ai-fan-del-videogame (e della Jolie), mancando totalmente di fantasia, appeal e - peggio che peggio - qualcosa da dire. Non che ci si potesse aspettare granché da una storia che mixa allineamenti planetari, tombe egizie ed eclissi di sole, ma la speranza che si trattasse più di un'esperienza cinematografica visivamente interessante che di una boiata pazzesca era la premessa che mi ha spinto a recuperare questo titolo. Ed è andata così bene che il secondo non l'ho nemmeno guardato.
Cast: Angelina Jolie, Jon Voight, Iain Glen, Noah Taylor, Daniel Craig, Leslie Phillips.
Box Office: $297.7 milioni
Vale o non vale: Non saprei dire se i fan del gioco possano apprezzare la visione; sicuramente i fan della Jolie dovrebbero godere della performance ampiamente agonistica della loro beniamina. Ciò detto, tutti gli altri possono anche evitare di recuperare il film.
Premi: Angelina Jolie candidata al Razzie come Peggior attrice (anche per "Original Sin").
Parola chiave: Illuminati.

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venerdì 9 febbraio 2018

Film 1472 - Jumanji: Welcome to the Jungle

Volevo vederlo e, al contempo, avevo sinceramente paura che questo film potesse essere una colossale boiata!

Film 1472: "Jumanji: Welcome to the Jungle" (2017) di Jake Kasdan
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Quando ho scoperto che era in cantiere un film legato al franchise di “Jumanji” mi sono messo le mani nei capelli. A distanza di così tanto tempo e dopo essere riusciti a creare un prodotto ben riuscito, perché andare a disturbare anche questa storia? Senza contare che. Dopo la morte di Robbie Williams, sembrava davvero un sacrilegio… In realtà questo sequel ha il suo perché, funziona. Innanzitutto è estremamente ironico e dissacrante, spesso in grado di dar vita a momenti comici molto divertenti e surreali; poi bisogna ammettere che a livello narrativo la trama si sia evoluta in una direzione sensata, dirigendosi verso un gioco non più da tavolo, bensì ora consolle per videogames. Scelta geniale.
In questo nuovo contesto il racconto è in grado di prendere di mira ed ironizzare su tutta una serie di stereotipizzazioni care al genere dei videogiochi, costretti per necessità a semplificare ed amplificare molte caratteristiche dei loro personaggi. Ed è così che, paradossalmente, ognuno dei quattro giovani protagonisti di “Welcome to the Jungle” finirà per confrontarsi con avatar completamente opposti ai propri caratteri, dovendo necessariamente venirci a patti per poter proseguire e terminare il gioco.
A livello di macrostruttura, quindi, la storia è esattamente come la precedente, è tutto il contorno che è radicalmente cambiato: se la prima volta era il gioco ad intrufolarsi nella realtà dei giocatori, ora sono questi ultimi a venire trascinati nella realtà virtuale.
Gli avatar scelti per questa nuova avventura sono davvero efficaci, specialmente quello del professore interpretato da Jack Black, qui in versione effeminata davvero, davvero divertente. Su di lui devo dire che fossi scettico e, invece, l’ho trovato il più riuscito del gruppo. Anche The Rock riesce a fare una buona figura in un ruolo comico che prende in giro da lontano i suoi soliti personaggi tutti muscoli ed azione. A completare il quartetto ci sono Kevin Hart (al suo secondo film con Johnson) come sempre molto chiassoso, una Karen Gillian finalmente senza trucco e maschere (vedi i “Guardiani della Galassia”) e un Nick Jonas che vedo per la prima volta recitare (sembra un po’ il cucciolo del gruppo, ma vabbé). Tutti insieme fanno un gruppo ben assortito, peccato per la solita poca rappresentazione femminile. Completa il quadro il supercattivo Bobby Cannavale, a tratti disgustosamente riuscito, il cui ruolo di antagonista poteva venire un po’ più esteso. In ogni caso tutto funziona egregiamente supportato da una serie di effetti speciali e scene d’azione che danno alla storia la giusta dose di avventura a conferire il dinamismo necessario.
Tutto sommato, quindi, un risultato finale godibile e riuscito, capace di riproporre gli elementi principali della prima, famosa pellicola proponendoli però in chiave moderna e aggiornata. E anche se probabilmente di questo ennesimo sequel non c’era bisogno, alla fine ci si diverte lo stesso, che è quello che conta.
Film 784 - Jumanji
Film 1472 - Jumanji: Welcome to the Jungle
Film 1785 - Jumanji: Welcome to the Jungle
Cast: Dwayne Johnson, Jack Black, Kevin Hart, Karen Gillan, Nick Jonas, Bobby Cannavale, Alex Wolff, Madison Iseman, Ser'Darius Blain, Morgan Turner, Colin Hanks, Missi Pyle.
Box Office: $859.4 milioni (ad oggi)
Consigli: Primo e secondo episodio sono talmente distanti nel tempo e nelle fattezze che non serve granché recuperarli in fila. Il legame che unisce le pellicole c’è, ma è un gentile omaggio all’attore che precedentemente ha portato al successo il franchise. Detto questo, “Welcome to the Jungle” può essere gustato senza bisogno di sapere cosa fosse successo prima: la storia mira a una nuova audience che, probabilmente, non ha la minima idea di cosa raccontasse il primo “Jumanji”, per cui era inevitabile che gli elementi chiave alla base del racconto sarebbero stati spiegati di nuovo. Quindi godetevi pure questo secondo episodio senza la paura di non capirne i riferimenti, è più che accessibile. E divertente.
Parola chiave: Pietra.

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mercoledì 12 aprile 2017

Film 1340 - Assassin's Creed

Ero rimasto con la curiosità di vederlo senza riuscire a recuperarlo al cinema. Così, appena lo streaming lo ha reso disponibile, gli ho dedicato una serata casalinga.

Film 1340: "Assassin's Creed" (2016) di Justin Kurzel
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano, spagnolo
Compagnia: nessuno
Pensieri: In tutta onestà la trama mi rimane ancora un po' oscura, un po' perché metà dei dialoghi erano in spagnolo senza sottotitoli, un po' perché... Beh, adesso lo spiego.
Marion Cotillard vuole cancellare la violenza, i templari vogliono cancellare il libero arbitrio, Michael Fassbender vuole fare qualcosa (ma cosa? Cosa??) e tutti si muovono verso un finale che fa schifo senza che sia minimamente spiegato il perché del loro agire. E poi sti spagnoli incazzati cos'è che vogliono? Perché si chiamano Assassins? Ma Fassbender interpreta anche il suoantenato del passato? E perché ad un certo punto sembra che anche la Cotillard abbia un'antenata spagnola? E quando alla fine il protagonista vede la madre - anche lei versione spagnola - lei cos'è: un angelo? Una proiezione astrale? E come fanno a comunicare?
E la mossa che ad un certo punto fa Fassbender... che senso e scopo ha? Com'è che all'improvviso se ne esce con una piroetta mirabolante di cui nessuna sa niente e non è nemmeno contestualizzata? E il braccio robotico che lo assiste nelle mosse presente-passato come fa a funzionare? Cioè, chi c'è sopra si muove e il braccio si adegua... in base al pensiero? E come fa a prevedere quali saranno gli ostacoli e le interazioni provenienti dal mondo del passato?
E poi la Cotillard lascia sgozzare il padre senza muovere un dito, poi sembra se ne penta, poi la storia sembra sottintendere che sarà lei la nuova cattiva... Insomma, non ci ho capito una fava. Ma sto videogioco è davvero così incasinato o è solo la trama del film che fa cagare?
Cast: Michael Fassbender, Marion Cotillard, Jeremy Irons, Brendan Gleeson, Charlotte Rampling, Michael K. Williams, Essie Davis.
Box Office: $241.4 milioni
Consigli: Non ho mai giocato al videogioco e mi approcciavo per la prima volta al franchise e francamente ho trovato il film particolarmente confuso e privo di spiegazioni adeguate. Forse i fan lo troveranno più conforme alle proprie aspettative. Io non l'ho trovato soddisfacente e, anzi, trovo questo adattamento cinematografico di "Assassin's Creed" un'occasione sprecata. Da vedere solo se si apprezza il video game.
Parola chiave: Mela dell'Eden.

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martedì 2 agosto 2016

Film 1181 - The Angry Birds Movie

Lo streaming lo proponeva in inglese e la tentazione è stata troppo forte!

Film 1181: "The Angry Birds Movie" (2016) di Clay Kaytis, Fergal Reilly
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Oggi se ne vedono di tutti i colori per cui nessuno si stupisce di un film tratto da un applicazione ludica pensata per il cellulare. Una pellicola intera, insomma, che deriva da un unico giochino che, a quanto mi è dato capire, non ha esattamente uno scopo che vada oltre il colpire le "cose" (?) con gli uccelli e ciò nonostante è riuscito ad imporsi quale "the largest mobile app success the world has seen so far". Che si passasse allo spin-off cinematografico, insomma, era solo questione di tempo.
Questo film d'animazione non è poi così male come può sembrare durante il primo tempo. Di fatto la prima parte fatica ad ingranare ed andare oltre la rabbia perenne del rosso protagonista, per cui alla lunga si fatica non solo ad appassionarsi, ma anche a capire quale sia di fatto lo scopo di tutta l'operazione. La cosa migliora quando i maialini verdi finalmente fanno irruzione sull'isola di pennuti sempre sorridenti e sciocchini, il che porta finalmente scompiglio e un po' d'azione dopo un troppo lungo momento di stallo. Va detto che il secondo tempo riscatta la storia a sufficienza e rende il risultato finale meno negativo di quanto non potesse sembrare in partenza. Di fatto, ad essere onesti, "Angry Birds" non è malaccio - pur non essendo un capolavoro - e riesce comunque a regalare più di una risata. Rimane un prodotto fondamentalmente legato alle gag estemporanee (sicuramente divertenti), meno efficace nel costruire una storia con qualcosa di concreto da raccontare che vada oltre la costante rabbia del protagonista, la ricerca di uova dei maialini e la ricollocazione dell'eroe nella dimensione della realtà dopo la "caduta" dal piedistallo.
Insomma, davvero niente di nuovo o innovativo anche se in grado di divertire a sufficienza.
Cast: Jason Sudeikis, Josh Gad, Danny McBride, Maya Rudolph, Kate McKinnon, Sean Penn, Tony Hale, Keegan-Michael Key, Bill Hader, Peter Dinklage, Blake Shelton, Charli XCX, Tituss Burgess.
Box Office: $345.5 milioni
Consigli: Inizialmente non sembra centrare l'obiettivo, poi si riprende e regala poco più di un'ora e mezza di simpatico e velocissimo disimpegno. Forse non proprio per tutta la famiglia, "Angry Birds" è uno dei non moltissimi esempi di pellicole tratte da un videogioco che riesce a sfondare anche al cinema (nonostante una trama pressoché inesistente) pur necessitando, in caso di un eventuale sequel, di un aggiustamento dal punto di vista della trama che andrebbe ampiamente rimpolpata. In ogni caso direi così così: alla fine è simpatico, ma non aggiunge niente a quanto già visto finora.
Parola chiave: Mighty Eagle.

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Bengi

giovedì 14 luglio 2016

Film 1173 - Warcraft: L'inizio

A Rimini per qualche giorno di relax a giugno, ovviamente il tempo non poteva minimamente risultare clemente. Motivo per cui la sera ci siamo recati al cinema alla ricerca di un po' di sciocco svago vacanziero...saga

Film 1173: "Warcraft: L'inizio" (2016) di Duncan Jones
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Il caso "Warcraft" è particolare non tanto per il prodotto in sé, derivato dal videogioco omonimo, quanto per le modalità che hanno caratterizzato il suo impatto al box-office internazionale.
Curiosamente, infatti, nonostante il pochissimo successo in patria e in generale nei mercati occidentali, questa pellicola ha avuto una clamorosa performance al botteghino cinese, che è stato capace di generare qualcosa come 156 milioni di dollari in 5 giorni a fronte di un'apertura americana imbarazzantemente ferma a $24.2 milioni di incasso d'esordio. Di conseguenza non in pochi si sono interrogati sul valore dei differenti mercati cinematografici mondiali - ridiscutendo il primato americano - oltre che sulle diverse potenzialità che ogni contesto locale è in grado di offrire per uno stesso prodotto.
"Warcraft: L'inizio" è il classico prodotto USA da esportazione, ricolmo di effetti speciali, dalla trama ricca di mitologia da saga - e quindi adatta alla proliferazione di sequel -, con un cast più o meno riconoscibile e una regia che comincia a farsi conoscere (Duncan Jones è il figlio di David Bowie, nonché regista di titoli di discreto successo quali "Moon" e "Source Code"). Dunque gli elementi da colossale blockbuster c'erano tutti ed erano perfettamente allineati. Cosa ha generato il problema?
Diciamoci subito la verità: "Warcraft" è un film tremendo. La grafica e gli effetti speciali fanno schifo, trucco e parrucco neanche sufficienti per una scadente serie tv, la trama è scioccamente prevedibile. Non bastano, quindi, i presupposti teorici a creare quello che si può considerare un caso cinematografico di successo. Va notato, tra l'altro, che ultimamente le trasposizioni dal video game al grande schermo non hanno ottenuto particolare fortuna per quanto riguarda gli incassi: "Max Payne" (2008) ha incassato $85.8 milioni, "Doom" (2005) $56 milioni, "Tomb Raider 2" (2003) $156.5 milioni, "Silent Hill 2" (2012) $52.3 milioni, "Alone in the Dark" (2005) $10.4 milioni, "Prince of Persia - Le sabbie del tempo" (2010) $336.4 milioni su un budget che aggirava intorno ai $200 milioni. Insomma, il connubio ludico-intrattenitivo non sembra riuscire a spiccare il volo.
In questo quadro si inserisce a metà strada "Warcraft: L'inizio" che, pur presentando una perdita rispetto al budget stanziato per la produzione e promozione, si differenzia l'anomalia del mercato cinese.
Al di là dell'aspetto economico, in ogni caso rimane l'evidente mancanza di fantasia dei moleplici piani che riguardano il film e si sganciano dai punti fermi già delineati dal videogioco. Oltre all'universo creato dal prodotto originale, infatti, "Warcraft: L'inizio" non presenta alcun elemento in grado di colpire lo spettatore in modo così incisivo o peculiare ed realizzato in una maniera troppo "economica" per riuscire a rivestire il ruolo della saga cinematografica di qualità.
In definitiva, quindi, si rimane un po' con l'amaro in bocca perché invece di una bella avventura fantasy, si assiste ad uno spettacolo mediocre e nemmeno particolarmente interessante. Peccato.
Cast: Travis Fimmel, Paula Patton, Ben Foster, Dominic Cooper, Toby Kebbell, Ben Schnetzer, Robert Kazinsky, Daniel Wu, Ruth Negga.
Box Office: $430.2 milioni
Consigli: Solitamente ritengo che le scelte di casting che coinvolgono Paula Patton siano indice di scarsa qualità del prodotto e anche in questo caso il mio essere naturalmente prevenuto nei suoi confronti si è rivelato un modo di vedere le cose vicente.
Scemenze a parte, "Warcraft" è un prodotto bruttino e mal riuscito, versione di seconda categoria delle saghe fantasy che negli ultimi anni hanno tanto preso piede. Nonostante la collocazione estiva, gli effetti speciali e la promozione monster, il film non è riuscito nel suo intento di portare in sala non solo i fan del video gioco, ma anche chi in un prodotto del genere ricerca semplice svago e divertimento. Si può vedere e di fatto si tratta di una pellicola innoqua, ma il risultato finale non è sufficiente.
Parola chiave: Vil.

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Bengi

lunedì 24 agosto 2015

Film 977 - Pixels

A Rimini per goderci un meritato weekend di mare, ci siamo invece beccati la pioggia. Non ci siamo buttati giù, semplicemente durante la tempesta ci siamo rifugiati al cinema!

Film 977: "Pixels" (2015) di Chris Columbus
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Lu
Pensieri: E' stato bistrattato da tutti, dipinto come uno dei più mal riusciti blockbuster estivi di sempre, eppure io non l'ho detestato, anzi. Ed è strano dirlo per me, visto che non sopporto né Adam Sandler né Kevin James...
Francamente, nell'ottica del puro intrattenimento, "Pixels" non ha nulla da invidiare ai suoi altri predecessori, munito com'è di una trama tutta azione, effetti speciali a gogo, un cast delle grandi occasioni a cui si aggiungono numerose guest stars (una su tutte Toru Iwatani, creatore di Pac-Man) e, neanche a dirlo, un folgorante effetto nostalgia per gli anni '80 in generale e i videogiochi e le sale giochi in particolare. Pac-Man, Space Invaders, Donkey Kong, Centipede, Galaga e Arkanoid rivivono grazie a questa pellicola che li riporta in vita con l'escamotage alieno (che va bene un po' per tutte le occasioni): la capsula del tempo inviata dalla NASA nel 1982 e contenente immagini e filmati della cultura terrestre viene di fatto intercettata dagli alieni, che però male interpretano il significato dei vari videogiochi contenuti nella capsula, che vengono considerati quali dichiarazione di guerra. Per rispondere, quindi, gli extraterrestri 'sfidano' i terrestri attraverso gli arcade e le loro regole, rendendo necessario l'intervento non tanto delle forze armate, quanto di professionisti del videogioco vintage. Non tarderà a formarsi la squadra, incaricata di battere i giochi alieni e, di conseguenza, salvare il mondo.
Si capisce già che non stiamo parlando di alcunché di filosofico, eppure direi che non si discosta per nulla dal disimpegno estivo di rito e a vederlo non si rimane delusi se ciò che si cercava era, appunto, distrazione. Non dico che l'ho trovato fantastico, ma certamente non così pessimo come lo hanno descritto. Si vede tranquillamente e ci si fa anche qualche risata.
Ps. Il cast: Adam Sandler, Kevin James, Michelle Monaghan, Peter Dinklage, Josh Gad, Brian Cox, Sean Bean, Jane Krakowski, Dan Aykroyd, Lainie Kazan, Ashley Benson, Affion Crockett, Matt Lintz, Toru Iwatani, John Oates, Serena Williams e Martha Stewart.
Box Office: $173.9 milioni
Consigli: Diversamente da "Babadook" che aveva ottenuto così tante recensioni positive, questo "Pixels" ne ha ottenute altrettante negative, ma al contrario del primo film mi è piaciuto. Chiaramente nei termini di una pellicola facile facile che intrattiene i suoi spettatori grazie a effetti speciali a manetta e battute per ridere in maniera istantanea. E' il titolo perfetto per rilassarsi davanti a una storia semplice, colorata e con qualche tocco nostalgico targato anni '80. Per gradire!
Parola chiave: Occhiali.

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Bengi

sabato 9 marzo 2013

Film 516 - Ralph Spaccatutto

Avevo bisogno di un po' di disimpegno cinematografico. E ho scoperto una piacevole sorpresa.


Film 516: "Ralph Spaccatutto" (2012) di Rich Moore
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: In un momento in cui lo streaming di telefilm mi aveva abbandonato e ormai la cena era pronta (e calda), ho dovuto rimpiazzare i miei piani di vedere "Revenge" prima e "The Good Wife" poi in favore di questa pellicola della quale non sapevo nulla se non che era incentrata sui videogiochi.
Devo ammettere che avessi un po' sottovalutato "Wreck-It Ralph", categorizzandolo erroneamente nella mia testa come filmetto di poco valore. Al contrario, invece, è un film d'animazione piuttosto divertente che fa leva su un certo effetto nostalgia che è sfruttato con piacevole intelligenza. Inutile dire, infatti, che l'idea della sala giochi mi ha inevitabilmente riportato al mio passato, legando questa pellicola a vecchi ricordi d'infanzia quando, per giocare ad un videogame, bisognava recarsi in sala giochi (per me era un must dell'estate). Da questo punto di vista non so se Ralph sia molto attuale: quanti ragazzini sono soliti usare ancora videogiochi a pagamento? Quindi mi sono chiesto se effettivamente anche gli spettatori più giovani abbiano apprezzato questo 'ritorno al passato' o se semplicemente abbiano guardato le immagini senza poterne legare una contestualizzazione personale. Detto ciò, comunque, credo che questo film sia piuttosto carino e anche abbastanza originale. Una sala giochi normale in orario diurno che si trasforma nel mondo dei protagonisti dei videogiochi quando il negozio è chiuso: tutti i personaggi interagiscono tra di loro senza discriminazioni di popolarità o... grafica!
L'unico insoddisfatto, però, è Ralph che, essendo il cattivo del suo videogioco, non viene considerato dagli altri personaggi del suo mondo. Non essendo lui cattivo di indole, ma solo di fatto, non riesce ad instaurare un rapporto di amicizia con gli altri abitanti del suo videogioco, che lo temono.
Questo è, di fatto, l'incipit di "Ralph Spaccatutto". Seguendo l'andamento della trama, più di una volta ho pensato che l'approfondimento del racconto si sarebbe limitato ad un piattume bidimensionale da favoletta e, devo ammetterlo, sono stato sorpreso del contrario. Non che ci sia alcuna pretesa di profonda analisi, ma almeno tutte le volte che ho pensato di aver intuito dove la storia volesse andare a parare, sono stato smentito con una sferzata verso un ulteriore capitolo di questo film. Il che mi ha sorpreso e soddisfatto.
I personaggi principali, poi, sono simpatici. Vanellope è una canaglietta tra il dolce e l'impertinente, sergente Tamora Jean Calhoun è la dura dal cuore tenero che finirà per essere sorpresa da quel Felix Aggiustatutto all'inizio antipatico (perchè di fatto ruba la scena a Ralph), ma finirà per risultare un tenerone anche lui.
Insomma, in una stagione di film animati che a malapena hanno destato la mia attenzione (giusto "Ribelle - The Brave"), devo dire che ho ampiamente rivalutato questo film, carino, simpatico e divertente, carico di colorate idee originali, mondi spesso affascinanti e, come dicevo, impregnato di un effetto nostalgia che probabilmente gli ha fatto guadagnare non pochi punti ai miei occhi. Non male davvero.
Film 516 - Ralph Spaccatutto
Film 1713 - Ralph Breaks the Internet
Consigli: $435,402,791 di incasso mondiale, una nomination all'Oscar e una ai Golden Globes come Miglior film d'animazione. Insomma, "Ralph Spaccatutto" ha un suo perchè e sinceramente, da scettico iniziale, posso dire che è proprio piacevole da vedere. Godibile, spensierato e carico di mondi che forse per qualcuno hanno ancora un significato. Giusto un po' troppo product placement, ma per il resto è da vedere.
Parola chiave: Glitch.

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Ric

sabato 21 maggio 2011

Film 259 - TRON: Legacy

Un film che non si poteva non vedere! Ottimo per la serata del martedì cinema+insalata!


Film 259: "TRON: Legacy" (2010) di Joseph Kosinski
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Alice, Andrea Puffo, Titti
Pensieri: Mia grande pecca è quella di non aver guardato il primo capitolo della saga ("Tron" del 1982) per introdurmi a questo secondo capitolo (di 28 anni posteriore). Non avendo idea di cosa parlassero questi due film, ho giusto vagamente reperito qualche informazione per non giungere totalmente 'vergine' al capitolo "Legacy".
L'idea del videogico che intrappola all'interno della realtà virtuale (rete) il suo creatore è interessante e dimostra un'occhio visionario. Peccato che le trovate geniali terminino praticamente qui.
Perché questo secondo episodio - se non consideriamo la cornice della vicenda che si svolge nella realtà contemporanea - si può suddividere in tre parti, nessuna di queste particolarmente originale: ingresso nel mondo virtuale + sfida in moto, bar e tradimento di Castor, raggiungimento della via d'uscita.
Nonostante la spettacolarità sbalorditiva delle immagini proposte (nel destino della saga non ricevere - clamorosamente - alcuna nomination all'Oscar per gli effetti speciali), un film non può basarsi solamente sull'immagine patinato-glam-futurista che gli è stata costruita intorno.
La sceneggiatura è scarsa e prova nel tentativo di vivere di rendita (etichettando come 'di culto' la saga, non si può fare a meno di alimentare una certa aspettativa molto 'cool' che oggi va di moda per rilanciare progetti - magari - all'epoca risultati stantii). Ma se guardare Jeff Bridges con il lifting digitale a confronto con l'originale è davvero divertente, non può essere solo questo l'effetto a sorpresa o motivo trainante per pensare di riproporre al pubblico un prodotto.
Tecnicamente la pellicola è perfetta (effetti speciali, fotografia, sonoro e costumi da 10 e lode, colonna sonora dei Daft Punk superlativa), manca un cuore pulsante che la distacchi da una mera operazione commerciale.
Volendo analizzare semplicemente quest'ultimo aspetto, tra l'altro, si noterà che, a posteriori, il revival di "Tron" non è stato così redditizio. $170,000,000 di spesa e un incasso di $400,062,763, che, per un film pubblicizzato e sponsorizzato come questo, sono effettivamente pochini, non lo portano nemmeno tra i primi 100 film più visti della storia del cinema (superato, tra gli altri, da pellicole come "Alvin Superstar 2", "Pretty Woman", "Twister", "Una notte al museo" o "New Moon"...).
Insomma, se visivamente è un film che vale la pena vedere, a livello di contenuti siamo carenti. Bene, comunque, i protagonisti da Jeff Bridges ("Il grande Lebowski", "Il Grinta") a Olivia Wilde ("The Next Three Days"), Michael Sheen ("Frost/Nixon - Il duello", "The Queen - La regina"), Bruce Boxleitner (già nell'originale "Tron") e il protagonista Garrett Hedlund ("Four Brothers", "Country Strong"). Non segnalato il cameo di Cillian Murphy.
In definitiva lo rivedrei, ma mi aspettavo decisamente molto di più.
Consigli: Innovativo per gli effetti speciali come lo fu "Guerre stellari" nel 1977, non può essere perso dagli amanti del genere fantasy che gradiscono immagini decisamente spettacolari. Nel complesso carino, da vedere in compagnia, avvolti dal dolby surround per non perdersi niente di effetti sonori e - soprattutto - della colonna sonora perfetta dei Daft Punk.
Parola chiave: Rete.

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Ric

domenica 27 marzo 2011

Film 236 - Scott Pilgrim vs. the World

Un altro film da influenzato.


Film 236: "Scott Pilgrim vs. the World" (2010) di Edgar Wright
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: E chi si aspettava un film così bello? Sarà che le mie precedenti visioni non erano state proprio ricercate, comunque Mr Pilgrim mi ha davvero convinto al 100%!
Storia semplice solo alla base: lui, inusuale rubacuori, trova la sua lei perfetta e deve fare di tutto per conquistarla. In particolare sfidare i suoi 7 ex in scontri all'ultimo sangue visionari e futuristici come in un sogno ambientato in un videogioco. Le complicazioni per arrivare al cuore di lei e rimanere sani e salvi non mancano di certo.
Visivamente parlando questa pellicola mi ha colpito particolarmente. L'idea di mischiare realtà e fumetto, fantasy e azione, videogioco e rock ha colpito nel segno. Il mix di trovate geniali, montaggio sapiente e furbo e attori capaci è riuscito a fare breccia nel mio cuore come non succedeva da tempo. Sarebbe sbagliato confondere questo film con un teen movie qualunque. E' molto di più, molto più sperimentale ed audace, capace di proporre un eroe che non lo è o lo è per caso (Michael Cera, già piuttosto nerd in "Juno") e personaggi di contorno davvero ben riusciti (Kieran Culkin e Anna Kendrick sono strepitosi)!
In un tripudio di musica scatenata e colori audaci e pop quanto solo nei videogames è difficile non rimanere rapiti da una storia così trascinante e spassosa. Peccato che il film, nonostante le sue notevoli trovate visionarie (e visive) non abbia racimolato il successo che meriterebbe: solo $31,494,270 negli USA, metà del budget stanziato per produrlo. Ritmo serrato e trovate geniali avrebbero dovuto assicurare al regista Edgar Wright ("Hot Fuzz" e "L'alba dei morti dementi"), qui anche sceneggiatore, un successo maggiore che, però, ha tardato ad arrivare. Anche in Italia del resto, il successo è stato piuttosto relativo. Peccato.
A dispetto dell'incasso, comunque, confermo il mio parere stra-positivo e assicuro che la visione non deluderà!
Film 1184 - Scott Pilgrim vs. the World
Consigli: Basato sul fumetto "Scott Pilgrim" di Bryan Lee O'Malley. Davvero visionario e ben realizzato. Vale la pena di dargli una chance, è davvero un bel film!
Parola chiave: Punto vita.

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Ric

domenica 14 novembre 2010

Film 183 - Prince of Persia: Le sabbie del tempo

Dvd prestato da Andrea di un filmetto che mi incuriosiva vedere a tempo perso.


Film 183: "Prince of Persia: Le sabbie del tempo" (2010) di Mike Newell
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Stefano
Pensieri: Non conoscendo il gioco non posso giudicare l'attinenza o meno all'originale prodotto per console. Di fatto questo film scorre via liscio come l'olio, non lascia traccia nella memoria e riesce nel fantastico intento di far spegnere il cervello.
Facili considerazioni a parte, la trama, tranne che per il meccanismo riavvolgi-tempo, è di una banalità allucinante. Purtroppo mettere Ben Kingsley nel ruolo del cattivo (fidatevi, non rovino niente a nessuno se lo dico, si capisce dal primo istante) equivale a rendere riconoscibile (come dicevo) quella che dovrebbe essere la rivelazione chiave della storia. Oltre a svendersi, interpreta solo personaggi negativo-inutili (vedi i suoi ruoli in film come "L'ultima legione", "La casa di sabbia e nebbia", "Slevin - Patto criminale") e chi conosce un po' la sua carriera sa che, ormai, è avvezzo al facile guadagno derivato dal minimo sforzo.
Jake Gyllenhaal è in gran forma ma reciterà due battute in croce (per il resto le mena di santa ragione a tutti), Gemma Arterton ("Quantum of Solace ", "I Love Radio Rock", "Scontro tra titani") è di un'antipatia immotivata e Alfred Molina ("Il codice Da Vinci", "Spider-Man 2", "Frida", "Chocolat") simpaticamente gigione. Non c'è particolare brio tra i personaggi e non legano insieme a formare un gruppo omogeneamente ben assortito.
Per il resto il film è spettacolare quanto basta, non sorprendentemente brillante per gli effetti speciali, ma piacevole da guardare ed efficace nel trascinare lo spettatore tra tempo che si riavvolge e dune del deserto.
Consigli: Da guardare in compagnia è un ottimo prodotto anti-noia!
Parola chiave: Pugnale.



Ric