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martedì 7 gennaio 2025

Film 2336 - The Holiday

Intro: I think I've only watched this once at the movies and that was it. Recently, tho, a lot of people were talking about it, especially since the Christmas season was approaching. So I decided to give another go...

Film 2336
: "The Holiday" (2006), Nancy Meyers
Watched on: From the TV
Language: English
Watched with: Michael
Thoughts: I remember I didn't particularly like this movie the first time I watched it and I cannot say I changed my mind this time around really. Not that it is a bad movie by any means, it's just a bit meh, although enjoyable. 
I just say that, of all the Christmas movies out there, this isn't my favourite. Also, Nancy Meyers (the director) said she never conceived "The Holiday" as a Christmas movie in the first place.

That said, I'll admit that some bits work and I particularly enjoyed Cameron Diaz's performance. Maybe she isn't the greatest actress of all time, but she surely works for these type of movies, romcoms especially. And she has good chemistry with the co-star Jude Law. They're obviously a gorgeous pair and that doesn't hurt either.

What didn't work for me, tho, is Kate Winslet's character's storyline. Or, to better put it, hers and Jack Black's. I really didn't vibe with these two and not because the actors do a bad job, but rather because it's such an odd pairing it's distracting. 
Additionally, their 'relationship' grows at a very slow pace all to speed up at the very end of the movie very suddenly. We know from the start where the story is trying to go, yet it doesn't really commit until the end.
Furthermore, Iris' (Winslet) story reminded me quite a lot of Bridget Jones'.
Anyway, again, I don't think "The Holiday" is a terrible movie, it's just not my favourite.
Cast: Cameron Diaz, Kate Winslet, Jude Law, Jack Black, Eli Wallach, Edward Burns, Rufus Sewell, Kathryn Hahn, John Krasinski; (cameos): Dustin Hoffman, Lindsay Lohan, James Franco.
Box Office: $205.8 million
Worth a watch?: I understand the Christmas appeal and this movie is definitely a good option to watch during the holidays, yet this is not my favourite pick when it come to pictures to (re)watch during thc Christmas season.
Awards: 1 nomination at the 2007's MTV Movie + TV Awards for Best Kiss (Jude Law & Cameron Diaz).
Key word: Home.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 5 gennaio 2025

Film 2335 - Hot Frosty

Intro: Never in a million years I would have imagined this movie to be my first review of the year!

Film 2335
: "Hot Frosty" (2024), Jerry Ciccoritti
Watched on: From the projector
Language: English
Watched with: Niamh
Thoughts: No need to go too deep into this movie, as I believe anyone can imagine that "Hot Frosty" isn't anything groundbreaking or even good. Plot-wise it makes no sense and, believe me, it is not becuase he's a snowman that turns into a human thanks to a magical scarf: there are so many inconsistencies in this screenplay, too many to list anyway. I'll just say this: he turns human and can understand the concept of love and death no problem with no need for explaination, but he struggles to grasp the meaning of the most basic words.
With that said, that doesn't take away from the fact that "Hot Frosty" is such a silly watch it's entertaining. As it makes lesser and lesser sense, it gets funnier and more upsurd and, if you're into these plotless silly Christams movies, than you're up for a tread because there's a lot to laught about!
Pretty iconic moment when Lacey Chabert sees a scene from "Mean Girls" and says that Lindsay Lohan's character reminds her of a girl from her school.
Also, worth mentioning that Dustin Milligan looks weirdly sick in this movie, ripped as ever before, yet somehow disturbingly skinny. This man here doesn't look like the same person from "Schitt's Creek" and it's strange.
Cast: Lacey Chabert, Dustin Milligan, Katy Mixon Greer, Lauren Holly, Chrishell Stause, Joe Lo Truglio, Craig Robinson.
Box Office: /
Worth a watch?: Netflix has been trying so hard to replace Hallmark's Christmas movies with its own for the past few years it's insane. And I think it's kinda working. To be added to the endless list of movies only good comes Christmas time, "Hot Frosty" isn't very good nor particularly compelling, yet there's something about it that makes it a great movie pick to watch with friends (and to laught about). And there's nothing wrong with it.
Awards: /
Key word: Red scarf.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 19 gennaio 2024

Film 2242 - The Bitch Who Stole Christmas

Intro: Era dal 2022 che volevo recuperare questo film, ma non ci ero riuscito in tempo per le feste. Così, quando il momento è passato, ho atteso il Natale 2023.

Film 2242: "The Bitch Who Stole Christmas" (2021) di Don Scardino
Visto: dal portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: mamma mia, mamma mamma mia che brutto questo film.
Sono abituato al low budget delle produzioni da main challenge di "RuPaul's Drag Race", ma farci addirittura un intero film natalizio sugli stessi presupposti è stata un'idea atroce. Certo, nessuno guarda "The Bitch Who Stole Christmas" per il suo contributo all'industria cinematografica moderna, però ecco, almeno un minimo di impegno avrei provato quantomeno a mettercelo. Per intenderci, RuPaul recita tutte (TUTTE) le sue scene davanti a un green screen, non è in realtà in nessuna scena con altri attori del film. E se magari all'inizio non ci si fa troppo caso, col passare del tempo risulta talmente evidente (specialmente nella scena finale in cui tutte le queen festeggiano il successo ottenuto) che si passa il resto della pellicola a cercare di stanare le scene "finte" (non solo quelle con RuPaul, alla fine).
In ogni caso, da fan sfegatato di "Drag Race", è stato divertente ritrovare le varie queen in un contesto diverso rispetto a quello della competizione, unico vero aspetto positivo del guardare "The Bitch Who Stole Christmas". Tutto il resto è tremendo (senza contare che RuPaul è un pessimo attore...).
Cast: Krysta Rodriguez, Anna Maria Horsford, RuPaul Charles, Michelle Visage, Peppermint, Brooke Lynn Hytes, Ginger Minj, Jan Sport, Jaymes Mansfield, Victoria "Porkchop" Parker, Latrice Royale, Carson Kressley, Ross Mathews, David Koechner, Kim Petras, Charo, Morgan McMichaels, Heidi N Closet, Gottmik, Raven, Manila Luzon, Mayhem Miller, Laganja Estranja, Rock M. Sakura, Kelly Mantle, Chad Michaels, Kylie Sonique Love.
Box Office: /
Vale o non vale: Solo per i fan sfegatati di "Drag Race" (e che comunque non hanno di meglio da fare).
Premi: /
Parola chiave: Winter ball.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 9 gennaio 2024

Film 2241 - The Holdovers

Intro: Consigliato dalla mia amica Gloria come il film della stagione passata che più l'aveva sorpresa, appena ho potuto l'ho recuperato.

Film 2241: "The Holdovers" (2023) di Alexander Payne
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: decisamente non il film di natale che mi aspettavo - o, comunque, sicuramente non la tipica pellicola natalizia che inizia a circolare intorno ai mesi di novembre e dicembre - "The Holdovers" è un buon titolo dall'atmosfera rétro che tratta il tema natalizio in realtà solo marginalmente, per concentrarsi con interesse sullo studio di un gruppo di personaggi che rimane a vivere presso il campus di una scuola durante le due settimane di vacanze natalizie: un burbero professore di storia, uno dei suoi studenti e la cuoca.
Il film parte piano e inizialmente sembrerebbe volersi più che altro concentrare sulle bravate dello studente e un gruppo di altri ragazzi che parrebbe doversi trattenere per le feste. Quando, però, anche gli altri studenti se ne vanno, la storia prende una piega diversa, il tono si fa più intimo e la storia comincia ad andare più in profondità con l racconto delle varie vicende che riguardano i tre protagonisti. Ognuno di loro ha dei demoni da affrontare e, nella strana combinazione delle cose della vita, si aiuteranno e sosterranno a vicenda in una serie di occasioni che, fosse mancato il pretesto del rimanere bloccati presso il campus scolastico, non si sarebbero mai verificate.
Alexander Payne confeziona una pellicola delicatamente vintage che non rifugge questioni impegnative e umanamente complesse, senza mai però risultare pesante. Questo è l'aspetto che ho apprezzato di più di "The Holdovers". Poi non nego certo che non sia il mio titolo a tema natalizio preferito, ma rimane un film che ho visto volentieri e mi ha lasciato una bella sensazione addosso (specialmente dopo l'inaspettato finale).
Cast: Paul Giamatti, Da'Vine Joy Randolph, Dominic Sessa, Carrie Preston, Tate Donovan.
Box Office: $20.8 milioni
Vale o non vale: Non fatevi trarre in inganno, non è il film di natale "classico": è una pellicola che racconta una storia che si svolge durante il periodo natalizio. Chiarito ciò, "The Holdovers" è un buon prodotto (che per certi versi mi ha ricordato "With Honors" ma con un tono più adulto) che funziona grazie a una storia che si rivela solo pian piano e tre protagonisti sulla carta improbabili, ma sullo schermo affiatatissimi (anche se mi chiedo quanto "da Oscar" sia la performance di Da'Vine Joy Randolph che già danno come favorita come Miglior attrice non protagonista).
Premi: Vincitore di 2 Golden Globe per il Miglior attore protagonista, commedia o musical (Giamatti) e la Miglior attrice non protagonista (Randolph) e candidato per il Miglior film, commedia o musical.
Parola chiave: Christmas break.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 23 gennaio 2023

Film 2163 - Violent Night

Intro: L'avevo iniziato con Ciarán, ma non sembrava essere di suo gusto, così l'ho continuato da solo.

Film 2163: "Violent Night" (2022) di Tommy Wirkola
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: "Violent Night" va a parare esattamente dove ti immagini, poi ogni tanto spazia in territori che non ti aspetti, il tutto per un risultato finale piacevole quanto sopra le righe, per una pellicola natalizia in sala action che funziona sopratutto grazie a un magnifico David Harbour (sempre più incastrato nella parte dello scontroso dal cuore tenero).
Il film funziona bene perché va subito al sodo (1 ora e 52 minuti di durata sono niente al giorno d'oggi) e propone allo spettatore esattamente quello che ha pagato per vedere: un bagno di sangue a Natale.
Frega poco della premessa familiare, ancora meno delle motivazioni dei cattivi, chi guarda "Violent Night" vuole gente che si mena e si spara, oltre che un babbo Natale fuori controllo e quanto più politicamente scorretto possibile (mi aspettavo di peggio, sarò onesto) e questo ottiene.
La storia ne ricorda altre già viste - alcune le cita pure! - tra "Mamma, ho perso l'aereo" e "Babbo bastardo", ma poco importa perché in generale il film è grado di proporre il tutto in un nuovo mix che tocca commedia, action, humor nero e persino qualche momento commovente, riuscendo così a rendersi sufficientemente unico da spiccare rispetto al resto dei titoli usciti nel periodo natalizio e di recente.
Cast: David Harbour, John Leguizamo, Alex Hassell, Alexis Louder, Beverly D'Angelo, Cam Gigandet, Edi Patterson, Leah Brady.
Box Office: $75,642,715
Vale o non vale: Certo non per tutti i gusti e spettatori, ma per chi apprezza questo tipo di humor e chi apprezza David Harbour (che è sempre più una garanzia), "Violent Night" dovrebbe essere una degna alternativa ai classici film natalizi tra amore, famiglia, scambio di regali e favole su Babbo Natale.
Premi: /
Parola chiave: Vault.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 4 gennaio 2023

Film 2154 - Falling for Christmas

Intro: Parte la leggerezza natalizia...

Film 2154: "Falling for Christmas" (2022) di Janeen Damian
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: boiatona natalizia targata Netflix che sa tanto di film della Hallmark (con qualche momento simpatico in più) che sì, lascia il tempo che trova, ma ci regala una Lindsay Lohan nuovamente e piacevolmente in forma. Poi sì, il film le richiede a malapena di recitare, comunque fa piacere rivedere l'attrice dopo tante disavventure rivitalizzare una carriera per troppo tempo messa in pausa. Sono felice per lei.
Detto questo, "Falling for Christmas" è imbarazzantemente prevedibile, ma anche questo fa parte del fascino di prodotti di questo tipo: poca fantasia, zero attività cerebrale richiesta, qualche vago momento comico e via che si va verso il felici e contenti. Qui, ovviamente, la protagonista troverà sé stessa grazie all'amore inaspettato di un papà vedovo e la sua famiglia ispano-americana. Di mezzo ci sono un'amnesia e un fidanzato (palesemente gay) alla ricerca della sua amata scomparsa.
Insomma, c'è il minimo sindacale per tirare avanti la baracca, ma è inutile prendersi in giro: nessuno ha guardato questo film per la sua storia, quando per recuperare il ritorno di Lindsay Lohan dopo anni di oblio cinematografico e mediatico.
Cast: Lindsay Lohan, Chord Overstreet, George Young, Jack Wagner, Olivia Perez, Alejandra Flores, Sean J. Dillingham, Chase Ramsey, Aliana Lohan.
Box Office: /
Vale o non vale: "Mean Girls" incontra "Glee" e nasce l'amore sotto l'albero. Questo, praticamente, l'appeal commerciale di "Falling for Christmas", pellicola natalizia targata Netflix uscita a novembre che è riuscita nel miracolo di riportare attenzione alla carriera di Lindsay Lohan che, stando alle stime dello streaming, con questo titolo di fatto ha sbancato.
Sicuramente non un film di Natale imperdibile, però certamente guardabile se non si hanno particolari aspettative (ma onestamente non vedo perché se ne dovrebbero avere, ed è giusto così). E buona Natale a tutti.
Premi: /
Parola chiave: Memoria.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 14 gennaio 2022

Film 2075 - Single All the Way

Intro: Un altro gay Christmas movie che avrei dovuto vedere con Ciarán, ma in questo momento non eravamo proprio al top della forma in termini di comunicazione...

Film 2075: "Single All the Way" (2021) di Michael Mayer
Visto: dal portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: film innocuo e tutto sommato piacevole, "Single All the Way" cavalca l'onda della romcom natalizia e la declina in salsa gay per un risultato finale che funziona, anche se non aggiunge niente di mai visto prima al genere (anche perché "The Christmas Setup" ci era già arrivato con un anno di anticipo).
Poi, per carità, è sempre piacevole quando la rappresentazione della comunità LGBTQI+ viene veicolata in termini mainstream - specialmente su una piattaforma di streaming popolare come netflix - per cui tanto di cappello, senza contare che la presenza delle iconiche Jennifer Coolidge ("American Pie", "Legally Blonde", "2 Broke Girls", "The White Lotus") e Kathy Najimy ("Sister Act", "Hocus Pocus", "Veronica's Closet") non fa che aumentare il valore aggiunto di un prodotto di consumo come questo.
In sintesi, per quanto questo titolo non sia niente di che in termini di qualità, in generale comunque porta avanti un messaggio positivo e di normalizzazione che è bene non dare mai per scontato.
Ps. Inaspettati comeback dalle serie tv del passato, qui ritroviamo come protagonista Michael Urie da "Ugly Betty" e come comprimario "Luke Macfarlane di "Brothers & Sisters".
Cast: Michael Urie, Philemon Chambers, Luke Macfarlane, Barry Bostwick, Jennifer Robertson, Jennifer Coolidge, Kathy Najimy.
Box Office: /
Vale o non vale: Piacevole e facile facile, un titolo natalizio che spegne la mente e fa sperare in un mondo di normalità e accettazione (in salsa Hollywood) che possa andare oltre il 25 dicembre.
Premi: /
Parola chiave: Famiglia.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 20 dicembre 2021

Film 2070 - The Christmas Setup

Intro: Ciarán ha una certo interesse per le pellicole a tematica LGBTQI+, per cui quando mi è tornato in mente per puro caso questo film, l'ho praticamente costretto a vederlo insieme a me...

Film 2070: "The Christmas Setup" (2020) di Pat Mills
Visto: dal computer di Ciarán
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: il film è ovviamente tremendo, ma a noi importa? No, perché c'è la mitica Fran Drescher e quindi tutto va bene!
Sulla scia dei terribili film tv della Hallmark, "The Christmas Setup" (che però è della Lifetime) segue la stessa formula di amore a prima vista + complicità romantica del Natale, in questo caso declinando però il tutto in salsa gay. Che, per quanto mi riguarda, è solamente che un incentivo aggiuntivo a recuperare questa pellicola.
Sarà un po' lo spirito natalizio, sarà che il mio cuore rainbow non può fare a meno di gioire almeno un po' del fatto che siamo diventati tanto mainstream da meritarci un prodotto tv scadente dedicato al Natale (quest'anno poi replicato da Netflix), sarà che per me la tata sia intoccabile, di fatto non ho trovato tutto questo condensato di melensa banalità intollerabile. Poi, sì, è una boiata pazzesca di neanche un'ora e mezza che più che un film ricorda un episodio qualunque di una soap qualunque, in ogni caso "The Christmas Setup" è esattamente quello che ti aspetteresti da un prodotto come questo. E l'onestà vince su tutto.
Cast: Ben Lewis, Blake Lee, Ellen Wong, Chad Connell, Fran Drescher.
Box Office: /
Vale o non vale: Banale, superficiale e facile facile, "The Christmas Setup" è una pellicola di Natale a minimo concentrato di sforzo intellettuale (per non dire nullo) che tutto sommato non fa del male a nessuno. Anzi, ci ricorda che persino i membri della comunità LGBTQIA+ - pensa te! - hanno famiglie, amori e festeggiano le feste con i propri cari. Poi che si potesse fare di meglio è indubbio, ma se siete consapevoli di cosa stiate andando in contro recuperando questo film, potreste anche godervelo.
Premi: /
Parola chiave: Train station.

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Bengi

mercoledì 15 dicembre 2021

Film 2068 - Spencer

Intro: Film giusto, compagnia giusta, momento giusto. Forse l'esperienza cinematografica del 2021 che mi ha soddisfatto di più. E, per tanti versi, sicuramente la più emozionante.

Film 2068: "Spencer" (2021) di Pablo Larraín
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: da "Spencer" mi aspettavo qualcosa di diverso e, onestamente, mi ero preparato ad una possibile delusione. Un po' perché finora il 2021 non ha regalato delle gran perle, un po' perché il precedente film di Larraín, "Jackie", non mi aveva particolarmente convinto. Qui, sorpresa, effetto contrario.
Questo film è il racconto di un momento brevissimo che pare eterno. Il palazzo è una prigione, Lady D non ha scampo, la famiglia reale la tiene in ostaggio tanto quanto le sue scelte di vita, la bulimia è quasi un'analogia di un'estitenza che vorrebbe abbuffarsi di elementi positivi, cose belle, emozioni vere e che, invece, piano piano sta rigettando la capacità di riuscire a superare gli ostacoli, andare oltre, trovare la felicità.
"Spencer" è un film che più che basarsi su una trama, lo fa sulle sensazioni e le emozioni che è capace di generare, elementi che prendono corpro grazie alla regia di Larraín, le atmosfere tra il fiabesco e il surreale e una performance di Kristen Stewart che colpisce dal primo secondo. C'è qualcosa di tremendamente somigliante tra la Stewart e Diana, eppure al contempo sembra che tra loro ci sia un abisso di distanza. E, sorprendentemente, questa antitesi non solo non dà fastidio, ma anzi arricchisce il film di un certo qualcosa che funziona. Una sorta di magnetismo, diciamo.
Tutto ruota intorno alla Stewart - sempre più magnifica ed eclettica protagonista - e al suo personaggio: di fatto della famiglia reale ci interessa ben poco (e comunque in chiave negativa). Inevitabilmente c'è simpatia e scampo solo per Lady D, tutto il resto è un bagaglio emotivo pesante e difficile da mettere a fuoco per un'esistenza che sembrerebbe richiedere tanto altro e comunque tutto l'opposto, pur non riuscendo ad ottenerlo, anche lottando. C'è, infatti, anche un grande senso di ribellione in questa Diana, determinata almeno in parte a reclamare uno spazio che si svincoli dalle regole di palazzo, di famiglia, di etichetta, pur non sempre riuscendoci.
Al contempo, però, c'è anche un grandissimo senso di rassegnazione, come se la nostra eroina avesse da tempo gettato la spugna, pur riuscendo di tanto in tanto a risalire la china e trovare un momento di spontaneità, quasi libertà. Non capita spesso e comunque solo con i figli o esperienze legate a ricordi del passato. In generale, in ogni caso, la Diana di "Spencer" soccombe ogni giorno di più sotto il peso di un'esistenza che per lei non è vita.
La pellicola di Larraín è esteticamente molto bella e nel complesso riuscita, dove quasi tutto il merito va ad una grande interpretazione della Stewart, qui davvero capace di dimostrare il suo valore, il suo carattere e le sue capacità. Ad aggiungere valore al risultato finale sono una bella fotografia di Claire Mathon e i magnifici costumi curati da Jacqueline Durran (2 Oscar per "Anna Karenina" e "Little Women"), che non solo ricreano la magia, ma la portano proprio in vita.
Una sfida difficile, ma vinta.
Ps. Ammetto di essere rimasto un po' deluso dalle musiche di Jonny Greenwood che non ho trovato particolarmente in sintonia con il progetto. Speravo che Larraín dopo "Jackie" avrebbe collaborato di nuovo con Mica Levi e, invece, qui non è stato così.
Cast: Kristen Stewart, Timothy Spall, Jack Farthing, Sean Harris, Sally Hawkins, Jack Nielen, Freddie Spry, Stella Gonet, Elizabeth Berrington.
Box Office: $13.7 milioni
Vale o non vale: Non il classico biopic, "Spencer" colpisce allo stomaco grazie ad una magnifica performance della Stewart e agli occhi grazie a dei costumi pazzeschi che riportano alla memoria l'iconico stile di Lady D. Onestamente un gran buon lavoro e certamente uno dei titoli della stagione, anche se si tratta di un prodotto complesso e non per tutti, me ne rendo conto. Però vale una chance.
Premi: Candidato al Golden Globe per la Miglior attrice protagonista drammatica (Stewart). In concorso a Venezia 2021 per il Leone d'oro.
Parola chiave: Anne Boleyn.

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Bengi

mercoledì 6 ottobre 2021

Film 1832 - How the Grinch Stole Christmas

Intro: Cambiamo decisamente tono e ci catapultiamo diretti sul periodo dell'anno preferito da Eric per recuperare una pellicola che non avevo mai visto.

Film 1832: "How the Grinch Stole Christmas" (2000) di Ron Howard
Visto: dalla tv di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Eric
In sintesi: non sono mai stato un fan del Grinch o di questa storia in generale, per cui devo ammettere che "How the Grinch Stole Christmas" non fosse esattamente il mio genere di pellicola. Poi sì, per carità, il film è una favoletta piacevole che si lascia guardare senza problemi e, anzi, si presenta perfetta per le feste natalizie, però ecco, dovessi proprio scegliere, per me "The Nightmare Before Christmas" rimane il vero classico di Natale per eccellenza.
Cast: Jim Carrey, Jeffrey Tambor, Christine Baranski, Molly Shannon, Bill Irwin, Taylor Momsen, Mindy Sterling, Josh Ryan Evans, Deep Roy, Anthony Hopkins.
Box Office: $345.1 milioni
Vale o non vale: Piacevole favola per tutta la famiglia tratta dal famoso racconto per bambini "How the Grinch Stole Christmas!" di Dr. Seuss, titolo perfetto per le festività dietro l'angolo. Poi c'è Christine Baranski, che per me è già sufficiente.
Premi: Candidato a 3 premi Oscar per Migliori costumi, scenografie e trucco, ha vinto nell'ultima categoria; vincitore del BAFTA per il Miglior trucco e Jim Carrey candidato al Golden Globe per il Miglior attore protagonista musical o commedia. 2 nomination ai Razzie per il Peggior remake o sequel e la peggior sceneggiatura.
Parola chiave: Cuore.

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Bengi

lunedì 5 aprile 2021

Film 1980 - Happiest Season

Intro: Un film natalizio... per Pasqua?!
Film 1980: "Happiest Season" (2020) di Clea DuVall
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: carino e sufficientemente piacevole, "Happiest Season" è un buon esempio di titolo per le feste finalmente da un punto di vista LGBTQI+ friendly.
Diciamoci pure la verità, questo film non si inventa proprio nulla a livello narrativo, eppure il solo fatto che si concentri unicamente su una coppia di ragazze innamorate è stato sufficiente a fare di questo sforzo creativo di Clea DuVall un piccolo caso mediatico. E nonostante sia un po' deprimente pensare che nel 2020 possa aver fatto scalpore il fatto che che un film espressamente concepito per il periodo natalizio possa essere incentrato su una coppia di lesbiche, rimane il fatto che, apparentemente, finalmente qualcosa stia cambiando a livello di cultura mainstream. E, diciamocelo pure, è anche bello che per una volta una storia d'amore omosessuale non finisca in tragedia e sia tratta con un tono leggere e volutamente divertente/divertito.
Chapeau a Clea DuVall che costruisce una storia che funziona e riesce a dimostrare che i classici stereotipi delle commedie natalizie possono funzionare a prescindere dall'orientamento sessuale dei protagonisti. Apprezzo, poi, che Kristen Stewart si sia messa in gioco scegliendo una storia che (finalmente) sconfina dai soliti generi cinematografici da lei frequentati. Non sarà un'attrice indimenticabile, ma devo dire che ultimamente la sto rivalutando (anche se, non avendo visto "Charlie's Angels", forse non ho sufficiente materiale su cui basare la mia conversione positiva).
In ogni caso "Happiest Season" è un prodotto riuscito che si lascia guardare con piacere.
Cast: Kristen Stewart, Mackenzie Davis, Alison Brie, Aubrey Plaza, Dan Levy, Mary Holland, Victor Garber, Mary Steenburgen, Ana Gasteyer.
Box Office: $2.1 milioni
Vale o non vale: Forse non il momento migliore per recuperare una pellicola natalizia, in ogni caso "Happiest Season" è un prodotto leggero e piacevole che - senza troppa paranoia rispetto alla tematica omosessuale - mette in scena l'amore di una coppia di ragazze e gli ostali che più o meno ogni coppia deve affrontare (nel mondo delle commedie cinematografiche) quando si tratta di presentare la propria dolce metà alla famiglia di uno dei personaggi protagonisti.
Ci si diverte a sufficienza.
Premi: /
Parola chiave: Paura.

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Bengi

lunedì 28 settembre 2020

Film 1924 - Last Christmas

Intro: Di nuovo con Andrea, ma questa volta a Torino, ci siamo concessi un film natalizio che risulta, sì, fuori contesto, ma che entrambi volevamo recuperare d un po'. Ne abbiamo approfittato.
Film 1924: "Last Christmas" (2019) di Paul Feig
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Andrea
In sintesi: è difficile esprimere in parole il disappunto per la banalità di questa pellicola, principalmente a causa di una sceneggiatura superficiale, poco ispirata e farcita di cliché che mancano di far sorridere e un colpo di scena finale che fa cadere le braccia.
Nonostante le apparenti buone premesse di "Last Christmas", infatti, ci si rende presto conto che il piglio della storia non è giocoso quanto il trailer vorrebbe far credere, senza contare che non ho trovato efficace la presenza di Emilia Clarke nel ruolo da protagonista - un'attrice che, forse, abbiamo sopravvalutto troppo presto troppo in fretta?
Va detto che l'operazione commerciale di per sé non ha nulla da recriminarsi, ci sono i presupposti da commedia romantica, ci sono tutti gli step narrativi del caso, gli elementi (teoricamente) divertenti in contrapposizione a tematiche più serie a controbilanciare il tutto (malattia, immigrazione, degrado sociale), c'è perfino una strizzata d'occhio all'operazione-nostalgia che chiama in causa nientemeno che gli Wham! (a cui affida non solo il titolo del film, ma anche la colonna sonora ad hoc che, per l'occasione, sforna un singolo inedito del famosissimo duo anni '80 formato da George Michael e Andrew Ridgeley). Insomma, a ben vedere parrebbero esserci tutti gli elementi del caso a costruire un prodotto mainstream di grande successo, eppure il film non è stato il grande successo che poteva essere: perché?
La verità è che, come spesso succede, "Last Christmas" mette insieme tutti gli elementi sulla carta perfetti a decretare un successo commerciale, ma li incastra in una maniera poco felice, finendo per proporre al pubblico una storia trita che mixa frettolosamente una montagna di trame secondarie, per poi ad andare a sacrificare quella principale che, come si vedrà alla fine, metterà in scena la classica boiata strappalacrime che, per l'occasione, qui strizza l'occhio a prodotti come "Ghost", "La casa sul lago del tempo" o "Me Before You". Onestamente da una come Emma Thompson (qui anche sceneggiatrice) mi aspettavo molto, molto di più.
Cast: Emilia Clarke, Henry Golding, Michelle Yeoh, Emma Thompson, Boris Isakovic, Patti LuPone, Lydia Leonard.
Box Office: $121.6 milioni
Vale o non vale: "Last Christmas" tenta di sfruttare il contesto natalizio, la popolarità sconfinata di Emilia Clarke, la stella nascente di Henry Golding e la conseguente Asia-mania generata da "Crazy Rich Asians" per dare una nuova (ennesima) sferzata al prodotto generico della commedia romantica, nella speranza che l'aggancio musicale degli Wham! consenta di accaparrarsi anche un pubblico meno giovane e generare, così, l'ingente profitto di solito connesso a titoli come questo.
La realtà è che questa volta la formula magica non ha funzionato del tutto e se anche la Clarke ce la metta tutta e il fascino di Golding sia innegabile, il risultato finale è piatto e privo di brio, anche quando si scopre la realtà sulla coppia protagonista. Insomma, ci si poteva impegnare molto di più.
Premi: /
Parola chiave: Cuore.

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Bengi

domenica 6 settembre 2020

Film 1916 - Gremlins

Intro: Volevamo continuare con l'horror, senza riuscire ad accordarci sul titolo. Così abbiamo scelto un classico.
Film 1916: "Gremlins" (1984) di Joe Dante
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea
In sintesi: avevo visto questo film da ragazzino e anche se non ricordavo precisamente la trama, ricordare più o meno quale fosse il cuore della vicenda non era difficile. Scritto da Chris Columbus (futuro recista di "Mamma, ho perso l'aereo" 1 e 2, "Mrs. Doubtfire", "Nemiche amiche", "L'uomo bicentenario" "Harry Potter" 1 e 2, "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il ladro di fulmini"), "Gremlins" è un mix di più generi che miscela bene (teoricamente) paura, tempi comici, atmosfera natalizia e fantasy per un risultato finale simpatico e spassoso che profuma di nostalgia anni '80.
Tutto palesemente finto e meccanizzato, questo film fa di un'idea nemmeno troppo originale - dolce cucciolo innocuo si trasforma in mostriciattolo aggressivo e pericoloso se non si seguono tre regole fondamentali per allevarlo - un elemento vincente grazie ad effetti speciali per l'epoca estremamente efficaci e creativi e un protagonista peloso indiscutibilmente adorabile (probabilmente evoluto nel Furby della Hasbro), il tutto per poco più di un'ora e mezza di godibile passatempo. Non è un caso che sia diventato un cult.
Cast: Zach Galligan, Phoebe Cates, Hoyt Axton, Polly Holliday, Frances Lee McCain, Corey Feldman, Keye Luke, Jonathan Banks.
Box Office: $212.9 milioni
Vale o non vale: Più che un horror un film fantasy su creaturine teoricamente innocue ma altamente letali capaci di mettere a ferro e fuoco un'intera cittadina. Premessa che funziona, realizzazione efficace, atmosfera natalizia tanto finta da andare bene anche per l'estate. Il tutto al magico retrogusto di anni '80. Che volete di più?
Premi: /
Parola chiave: Acqua.

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mercoledì 21 agosto 2019

Film 1656 - Lady and the Tramp

Intro: Non lo rivedevo da un'eternità!
Film 1656: "Lady and the Tramp" (1955) di Clyde Geronimi, Wilfred Jackson, Hamilton Luske
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: i classici Disney un po' datati, pur avendoli visti tutti, fatico spesso a ricordarli e mi ha fatto piacere ritrovare un cult come "Lilli e il vagabondo" per, praticamente, riscoprirlo. Inutile dire che si tratti di un altro piccolo capolavoro d'animazione, nonché un prodotto per tutta la famiglia senza tempo. Bello, di classe e molto tenero.
Cast: Peggy Lee, Barbara Luddy, Larry Roberts, Verna Felton, Bill Thompson, Dallas McKennon, Bill Baucom.
Box Office: $187 milioni
Vale o non vale: Come sappiamo, la Disney quest'anno non si risparmi e tra i vari remake in live-action che ha in produzione, il prossimo in ordine temporale è proprio quello di "Lady and the Tramp", in uscita in America il 12 novembre su Disney+. In previsione di questo (ennesimo) rifacimento, può valere la pena riscoprire il cartone originale, complice anche quell'effetto nostalgia che spesso è quel valore aggiunto che non guasta.
Premi: Candidato al BAFTA per il Miglior film d'animazione e vincitore del David di Donatello per la Migliore Produzione Straniera.
Parola chiave: Ratto.

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martedì 27 marzo 2018

Film 1483 - Office Christmas Party

Intro: Dopo le oscurità di una pellicola come “Il silenzio degli innocenti” e considerate le condizioni di vita che attualmente ci coinvolgono (sveglia-colazione-lavoro-pranzo-lavoro-cena-nanna), un cambio di genere ci sembrava appropriato. Per farci na risata…
Film 1483: "Office Christmas Party" (2016) di Josh Gordon, Will Speck
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: diversamente da quanto mi aspettassi, l’insieme di attori solitamente capace di creare quella speciale alchimia in grado di farmi piacevolmente divertire - anche senza necessariamente prodursi in un prodotto precisamente comico – non è riuscito a fare la magica. In poche parole “Christmas Office Party” non fa ridere, né risulta spassoso. E certamente uno dei grandi problemi alla base di questa evidenza è che la sceneggiatura si sforza troppo di mettere in fila tutti gli “elementi giusti” per creare l’effetto sperato, senza però avere davvero nulla da raccontare. Diffido sempre dai quelle storie che si svolgono nel giro di 24ore o giù di lì, c’è troppo poco tempo per sviluppare personaggi e dinamiche, figuriamoci raccontare qualcosa che abbia un minimo di background. Qui è lo stesso: c’è un pretesto che smuove la trama e si tira dritto finché non lo si realizza. In questo caso la scusa è la festa natalizia dell’ufficio e non c’è verso, l’unico elemento che caratterizzerà la storia sarà la f-e-s-t-a. Non c’è altro argomento davvero rilevante, nessun altro accadimento che aggiunga spessore alle dinamiche. E il film risulta debole; .
il cast non è male e c’è davvero un po’ di tutto, il che aggiunge una buona dose di eterogeneità al prodotto finale. Rimane comunque evidente l’intento comico e, anche da questo punto di vista, la scelta degli attori ricade suoi soliti volti più o meno noti (Aniston, Bateman, Miller, McKinnon, ecc) che finiscono per far sembrare questa pellicola il solito prodotto identico a tutti gli altri del genere.
Cast: Jason Bateman, Olivia Munn, T. J. Miller, Jillian Bell, Vanessa Bayer, Courtney B. Vance, Rob Corddry, Kate McKinnon, Jennifer Aniston.
Box Office: $114.5 milioni
Vale o non vale: è un film innocuo che si fa guardare senza problemi, anche se non bisogna avere troppe aspettative né pretese. E’ quello che è, una scemata bella e buona.
Premi: /
Parola chiave: Contratto.

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martedì 18 aprile 2017

Film 1344 - Almost Christmas - Vacanze in famiglia

Mi aveva incuriosito la locandina qualche mese fa, così appena lo streaming lo ha reso disponibile mi sono ritagliato un momento per recuperare questo film.

Film 1344: "Almost Christmas - Vacanze in famiglia" (2016) di David E. Talbert
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Comedy all black che guardo fuori tempo massimo, considerato che il tema centrale riguarda il Natale (in America il film è uscito l'11 novembre), questa pellicola è la classica boiata scaccia pensieri che chiama al cinema un pubblico abbastanza specifico che, credo si possa dire, nella nostra realtà praticamente non esiste. L'audience per un tipo di prodotto di questo genere in Italia non l'abbiamo, motivo per cui non mi stupisco che "Almost Christmas" sia uscito con tanto ritardo e soprattutto non in sala. Fatta questa analisi, passiamo subito a dire che questo film non è davvero niente di che. Stupiti? Nemmeno io.
A parte una bella sequenza iniziale che fa vivere in pochi minuti tutti gli anni che coinvolgono la famiglia Meyers e i suoi momenti più importanti - un'apertura veramente ben fatta e poetica -, devo dire che il resto rimane molto banale. Lo spirito natalizio non si avverte per nulla e la cosa che mi ha colpito particolarmente è l'uso costante di parolacce anche di fronte ai bambini, cosa che trovo sempre un po' fuori luogo, anche perché qui pur sempre di una storia per tutta la famiglia si tratta. Insomma, c'è contesto e contesto e ribadisco - come dicevo per quanto riguarda "Proprio lui?" - che usare esclamazioni forti in situazioni in cui normalmente non si utilizzerebbero (festività, vita familiare, di fronte a ragazzini) non fa neanche più scalpore, motivo per cui si potrebbe cercare di puntare su qualcos'altro che faccia davvero ridere o divertire. Conseguentemente non mi sono nemmeno stupito dell'infarcitura di cliché e zuccherosità.
Nonostante ciò, lo ammetto, ho trovato questo titolo non peggiore di altri similari che ho visto (basta che non ci sia Paula Patton e tutto va bene). I cast all black non so per quale motivo mi lasciano sempre particolarmente soddisfatto e inspiegabilmente apprezzo e ricerco volontariamente questo tipo di prodotto così specificamente targettizzato. In generale il risultato qui è scarsino, ma comunque migliore di altre cose che ho visto. Il che non è sufficiente, ovvio, ma in ogni caso conforme alle mie aspettative senza troppe pretese.
Cast: Kimberly Elise, Danny Glover, John Michael Higgins, Romany Malco, Mo'Nique, Nicole Ari Parker, J. B. Smoove, Gabrielle Union, Keri Hilson.
Box Office: $42.5 milioni
Consigli: Commediola a tema festività che coinvolge una famiglia momentaneamente disfunzionale che, naturalmente, con il passare del tempo ritroverà il proprio equilibrio. C'è ovviamente di meglio, eppure non siamo di fronte ad un prodotto totalmente da cestinare. Si poteva fare di più, ma intrattiene quanto basta per passare un paio d'ore di spensierato disimpegno.
Parola chiave: Torta di patate dolci.

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martedì 31 gennaio 2017

Film 1292 - Una promessa è una promessa

Non mi vergogno a dire che sì, questa è stata la mia prima scelta del 2017!

Film 1292: "Una promessa è una promessa" (1996) di Brian Levant
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Presenti Schwarzenegger e Rita Wilson, la recitazione non era tra le preoccupazioni principali. Sicuramente quella di ricreare le fortunate sorti di "Mamma ho perso l'aereo" sì.
In realtà questo "Jingle All the Way", che da bambino ricordavo anche piacevole, è un titolo natalizio non particolarmente riuscito, più casinaro e incasinato che simpatico e per certi aspetti anche troppo vicino a quegli elementi che nel tempo hanno reso più famosi altri titoli a tema festivo.
Certamente l'aspetto più "personale" di questa pellicola riguarda tutta la costruzione che c'è dietro il personaggio del supereroe, forse ai tempi addirittura una non troppo celata scelta di marketing collaterale da associare all'uscita del film. Il problema, al di là del globale intendo commerciale che si annida spesso dietro le produzioni cinematografiche americane, è che né il supereroe, né le disavventure simpatiche, né tutta la buona volontà di Schwarzenegger - che, va detto, si mette in gioco - possono salvare una pellicola così così che si impegna 0 per portare sul grande schermo qualcosa di davvero originale oltre la superficie.
Cast: Arnold Schwarzenegger, Sinbad, Phil Hartman, Rita Wilson, Robert Conrad, Jim Belushi.
Box Office: $129.8 milioni
Consigli: Tra i titoli natalizi questo è certamente il più caotico e scalmanato, ma non certo il migliore. Ha qualche momento simpatico, un forte richiamo natalizio e una storia nella storia che genera addirittura un mondo alternativo di supereroi e supercattivi (il che è forse l'elemento più peculiare), ma a parte questo non molto altro. E' certamente uno svago perfetto per un momento di relax famigliare, magari proprio in occasione delle feste.
Parola chiave: Turbo Man.

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mercoledì 4 maggio 2016

Film 1130 - Sballati per le feste!

Totalmente fuori dallo spirito natalizio, ma ero rimasto indietro con questa pellicola che desideravo molto recuperare.
Film 1130: "Sballati per le feste!" (2015) di Jonathan Levine
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Un titolo italiano orrendo, ma c'è da dire che nemmeno l'originale "The Night Before" risulta particolarmente efficace.
Al di là del titolo, comunque, riservo le stesse critiche di titolazione anche all'intero prodotto, che magari non fa proprio schifo, ma non è nemmeno bello o divertente. Sono rimasto un po' deluso, in effetti, più che altro perché mi aspettavo una cavolata spensierata e sbroccata e, invece, mi sono trovato di fronte a un tentativo di mescolare generi diversi (comico, pseudodrammatico, allucinato, natalizio, di citazione, con tanti cameo, ecc) che ha generato, invece, un film abbastanza inutile.
Il trio abbastanza inedito Gordon-Levitt - Rogen - Mackie funziona bene ed è perfettamente assortito, ma la francamente inutile trama, l'antipatia del personaggio femminile protagonista Diana (Lizzy Caplan), un continuo tentativo di sballarsi per "sballare" la storia e i salti mortali degli snodi della storia - per accontentare i così tanti generi di cui sopra - rendono questo "Sballati per le feste!" un titolo poco riuscito e, per quanto mi riguarda, un po' una delusione. Gli ingredienti sembravano esserci e, invece, il risultato finale è stato assolutamente inferiore alle aspettative.
Cast: Joseph Gordon-Levitt, Seth Rogen, Anthony Mackie, Lizzy Caplan, Jillian Bell, Michael Shannon, Mindy Kaling, Lorraine Toussaint, Jason Mantzoukas, Jason Jones, Tracy Morgan, James Franco, Miley Cyrus.
Box Office: $52.4 milioni
Consigli: Tentativo di prendere in giro tutte quelle pellicole che si concentrano sulla magia del Natale, questo film in realtà non riesce a risultare tanto efficace o tagliente come, invece, suggerivano le premesse. C'è la bromance, la droga per strafarsi, l'amore, l'atmosfera natalizia, l'impresa assurda da perseguire (essere finalmente invitati a un party esclusivo), i personaggi stralunati e i camei importanti, eppure tutti questi elementi insieme non bastano a garantire un risultato sufficiente a questa pellicola. Dunque sì, si può vedere, ma non aspettatevi granché.
Parola chiave: Il grande Gatsby.

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mercoledì 2 marzo 2016

Film 1091 - Mamma, ho perso l'aereo

Due o tre anni fa, con l'arrivo del Natale, un'applicazione scaricabile dall'Apple Store metteva a disposizione di chi la scaricasse un regalo diverso al giorno fino al giorno della Vigilia. Tra i tanti, uno era il download gratuito di questo film famosissimo che, alla fine, mi sono deciso a rivedere.
Film 1091: "Mamma, ho perso l'aereo" (1990) di Chris Columbus
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Beh ma di cosa stiamo parlando? Questo è un cult assoluto. Il Natale non è Natale se qualcuno non propone "Home Alone" e anche se lo abbiamo visto tutti almeno 10 volte, anche se lo sappiamo a memoria, anche se più diventi adulto e più ti rendi conto di quanto sia assurdo... Kevin è sempre Kevin.
Mi ero riproposto di guardarlo già qualche anno fa anche se per qualche motivo avevo desistito. Così, quando la rete internet ha deciso di abbandonarmi giusto giusto per il weekend, ho tirato fuori dal cilindro questa vecchia sorpresa e mi sono rituffato negli anni '90 senza se e senza ma: dolce nostalgia!
Un film che, al di là della sua qualità, è stato in grado di diventare un simbolo, un titolo di culto delle feste, ha lanciato (per poco) la carriera di Macaulay Culkin, è rimasto nel cuore di molti e ha lasciato il segno su tanti altri - per dirne una che mi riguarda, da bambino avevo paura del momento in cui mi sarei dovuto mettere per la prima volta il dopobarba perché ricordavo la scena in cui Kevin lo usa e grida come un matto -. Insomma, chi non conosce ormai la famiglia McCallister che parte per Parigi e dimentica il figlio piccolo a casa?
Ok, magari non sarà un capolavoro, ma io lo trovo ancora divertente e per certi versi geniale per quanto è scorretto. Un vero e proprio evergreen.
Ps. Candidato a 2 premi Oscar: Miglior canzone e Miglior colonna sonora (John Williams).
Cast: Macaulay Culkin, Joe Pesci, Daniel Stern, John Heard, Catherine O'Hara, John Candy, Gerry Bamman, Roberts Blossom, Devin Ratray, Hope Davis, Kieran Culkin.
Box Office: $476.7 milioni
Consigli: Chi è che non ha mai visto "Mamma, ho perso l'aereo"? Ecco, chi non lo ha ancora fatto recuperi. Subito.
Parola chiave: I banditi del rubinetto.

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mercoledì 24 febbraio 2016

Film 1074 - Nightmare Before Christmas

L'occasione per rivederlo si è presentata a Natale, con Poe a casa da solo e io in solitaria dopo la cena della vigilia coi miei. A casa, sul divano, si è... consumato l'incubo prima del Natale!
Film 1074: "Nightmare Before Christmas" (1993) di Henry Selick
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Collego "Nightmare Before Christmas" a un ricordo della mia infanzia, ormai indelebile. In giro per il centro con i miei genitori, in via Indipendenza incrociamo un rivenditore ambulante che, tra le altre cose, ha il VHS del film. Lo desideravo tantissimo, perché era un cartone animato e lo volevo vedere a tutti i costi (avevo 6 anni) e i miei, alla fine, cedono. Quando a casa poi lo vidi - anche se era palesemente registrato illegalmente al cinema e la qualità audio/video era quella che era - fui felicissimo. Quella videocassetta è ancora sullo scaffale della libreria nel salotto dei miei.
Gli anni sono passati, alla fine ho comprato il dvd, ma il mio giudizio su "The Nightmare Before Christmas" è sempre lo stesso: CA-PO-LA-VO-RO. Non c'è altro modo per descriverlo.
Bellissimo, affascinante e spaventoso allo stesso tempo, con musiche indimenticabili - che poi scoprire che erano interpretate da Renato Zero da ragazzino mi aveva spiazzato - e una storia meravigliosamente gotica che mette a confronto Halloween e Natale, il tutto per un risultato finale che è straordinario da guardare, non importa a quale età.
Insomma, non so da quanti anni non rivedessi questa pellicola e immergermici nuovamente è stato bellissimo, riportandomi a sensazioni e immagini che mi sono subito tornate familiari. Chissà che anche quest'anno non mi godrò "Nightmare Before Christmas" a Natale, magari inaugurando una nuova tradizione...
Ps. Candidato agli Oscar del 1994 per i Migiori effetti speciali.
Cast: Chris Sarandon, Danny Elfman, Catherine O'Hara, William Hickey, Glenn Shadix, Ken Page; Renato Zero (Italia).
Box Office: $75,082,668 milioni (solo USA)
Consigli: Cult da vedere assolutamente. Vero gioiellino dell'animazione in stop-motion, forse capostipite mainstream del genere, uno dei miei film preferiti fin dall'infanzia. Lo consiglio caldamente perché è veramente bello, ben fatto, poetico e innovativo. Da un'idea di Tim Burton (quando ancora ne aveva di interessanti).
Parola chiave: Alberi delle Feste più Liete.

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