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lunedì 26 marzo 2018

Film 1477 - The War of the Roses

Intro: Mia cugina mi ha parlato di questo film come di uno dei suoi preferiti, per cui appena stabiliti nella nostra nuova sistemazione abitativo-lavorativa, la prima pellicola che abbiamo visto è stata proprio questa!

Film 1477: "The War of the Roses" (1989) di Danny DeVito
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: sinceramente mi aspettavo di meglio. La storia è anche divertente in certi passaggi, ma l’ostinazione dei due coniugi è una cosa insostenibile, malsana e francamente noiosa alla lunga. In aggiunta, per quanto mi riguarda, non tollero più di tanto né Michael Douglas né Kathleen Turner, per cui la combo trama così così e protagonisti odiosi non ha giovato;
l’esasperazione cui è portata la sceneggiatura è troppo innaturale e verso il finale si spera soltanto che i due ex innamorati la facciano finita e si trovino un hobby, perché dopo aver distrutto macchine, fracassato lampadari, urinato sul pesce e via discorrendo la situazione più che risultare simpatica diventa stantia. Della serie: ma vogliamo andare oltre? Tipo oltre questo film.
Cast: Michael Douglas, Kathleen Turner, Danny DeVito, G. D. Spradlin, Dan Castellaneta, Sean Astin.
Box Office: $160,188,546
Vale o non vale: personalmente non mi è piaciuto. Il sapore vintage della pellicola è un’aggiunta piacevole, ma in generale l’ho trovato faticoso da sopportare. Probabilmente anche perché io per primo non tollero gli accanimenti “terapeutici”.
Premi: Premi: Candidato a 3 Golden Globe per Miglior film musical o commedia, attore e attrice protagonisti e un BAFTA per la sceneggiatura.
Parola chiave: Casa.

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Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 12 febbraio 2016

Film 1068 - Turista per caso

Scaricato sul computer chissà da quanto, erano anni che volevo recuperarlo. Un pomeriggio mi sono deciso...
Film 1068: "Turista per caso" (1988) di Lawrence Kasdan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Mah, in tutta onestà a me non è piaciuto. Non che mi aspettassi niente di particolare, semplicemente il risultato finale mi sembra lungo, lento e a tratti noioso. L'unica nota di colore, interessante e anche divertente, è Geena Davis nei panni di Muriel Pritchett, strampalata addestratrice di cani decisamente fuori dal comune (per i canoni dell'epoca). Oggi non stupisce nemmeno tanto, considerato a cosa siamo abituati, eppure immersa in questo contesto statico e acromatico non può non spiccare.
In generale si tratta di una storia non particolarmente innovativa: una coppia (molto noiosa) di genitori perde il figlio e fatica a ritrovarsi. Lei vuole lasciarlo e lui cade a pezzi, abituato com'è ad una vita quanto più possibile senza scossoni. Il che sarebbe in totale contrasto con il tipo di lavoro che fa - girare il mondo per scrivere guide turistiche - non fosse che la sua guida in particolare prende in considerazione un approccio assolutamente inedito: come viaggiare per il mondo senza subire il trauma del distacco dal focolare di casa. Quindi lasciato dalla moglie, tornato a vivere con i fratelli (pazzi) e con la sola certezza del lavoro, l'uomo tenterà di ritrovare la sua strada, quanto più noiosamente possibile. Sul suo cammino l'arrivo della destabilizzante e confusionaria Muriel (che oggi definiremmo stalker) minerà alla base le certezze di una vita, aiutandolo ad uscire da quel torpore e quell'insicurezza che lo avevano da sempre caratterizzato.
Un titolo sull'amore, dunque, e certamente anche sulla rinascita. Ciò che crediamo di volere non è sempre ciò di cui avremmo bisogno e l'idea che la sicurezza di ciò che conosciamo sia da impedimento al vivere pienamente lanostra esistenza sono solo alcuni dei temi portanti di una storia che, però, non soddisfa pienamente. Sarà il gap culturale formatosi nei 30 anni dall'uscita in sala della pellicola, sarà che davvero la storia è un po' noiosa e, soprattutto, che è difficile affezionarsi al suo protagonista - ma non è colpa di William Hurt, è proprio il personaggio -, di fatto "The Accidental Tourist" è stata un'inaspettata delusione.
Ps. 4 candidature all'Oscar (tra cui Miglior film) e una vittoria per Geena Davis Miglior attrice non protagonista, anche se quell'anno c'era di meglio.
Cast: William Hurt, Kathleen Turner, Geena Davis, Bill Pullman, Amy Wright, David Ogden Stiers, Ed Begley, Jr.
Box Office: $32,632,093
Consigli: Per i canoni odierni è una pellicola molto lenta, che basa i suoi temi principali su una serie di bizzarrie che ho trovato francamente più snervanti che simpatiche. L'annientamento di sé per ritrovarsi e migliore non è certo alunché di innovativo e forse anche per questo la storia risulta poco efficace. Si salva l'unico personaggio che, dovendo essere strambo, è di fatto il più vicino al pubblico contemporaneo, ovvero quello della Davis. Forse non esattamente un titolo che consiglierei a tutti, è più un film da recuperare per i fan del cast. Tratto dal romanzo omonimo di Anne Tyler.
Parola chiave: Parigi.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 5 ottobre 2010

Film 145 - La signora ammazzatutti

Terzo appuntamento del lunedì, questa volta decisamente meno impegnato, ma non per questo meno interessante!


Film 145: "La signora ammazzatutti" (1994) di John Waters
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea Puffo, Diego, Enrico
Pensieri: Della serie: una con delle strane priorità. Chi pensa di avere dei problemi a casa, sicuramente potrebbe vedersi questo film e pensare che, dopotutto, di gente che sta peggio ce n'è!
Casalinga perfettina madre di due figli e devota moglie da orgasmo olimpico cede alla tentazione del coltello (e non solo) e, nel giro di 95 minuti di film, riesce a dimezzare il vicinato.
Surreale nei toni e nei modi, questa dark comedy propone una Kathleen Turner in gran forma, a suo agio tra volgarità e 'armi del delitto'. Necessaria la disinvoltura dell'attrice per accompagnare una storia che non sempre centra il bersaglio.
Tutto sommato una pellicola divertente e bizzarra, con ritmi e tempi propri, mai ben definitivamente collocata in un unico genere. Fa ridere, ma non è comico. C'è un assassino seriale, ma non è un thriller. Ci sono parolacce e violenza facile, ma non è un film demenziale per adolescenti. E' un po' confuso e un po' frettoloso.
Ma una scena è davvero ben resa: la telefonata di Beverly all'amica Dottie Hinkle! Imperdibile!
Consigli: Un film leggero leggero, adatto alle serate spensierate in compagnia degli amici.
Parola chiave: Disturbi mentali.




Ric