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martedì 20 febbraio 2024

Film 2250 - All of Us Strangers

Intro: Molto, molto curioso di recuperare questo film dopo aver visto il trailer prima di "Poor Things", sono andato al cinema con grandi aspettative e, sopratutto, alla ricerca di una storia d'amore a tinte gay.

Film 2250: "All of Us Strangers" (2023) di Andrew Haigh
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Paul
In sintesi: non penso si possa definire "All of Us Strangers" come una vera e propria storia d'amore gay. Gli elementi ci sono, ma non a sufficienza per annoverare questo titolo nella sola categoria LGBTQ. E per me, lo ammetto, questo è il primo problema del film.
Pubblicizzando la storia per qualcosa che non è, di fatto il trailer svia lo spettatore rispetto quello che sarà il vero focus del racconto: la famiglia di Adam (Andrew Scott). Ovviamente non c'è nessun problema che la storia si concentri su un dramma familiare piuttosto che uno amoroso, il punto è che il film pareva promettere qualcos'altro.
Da aggiungere alla problematica appena elencata, il fatto che si finirà per sbarcare *SPOILER* nel soprannaturale - che non mi aspettavo e non cercavo per un prodotto del genere, sinceramente - per un finale che mi ha generato una tremenda confusione in testa in termini di cosa fosse reale, cosa immaginato dal protagonista, cosa si fosse realmente verificato. Questo non sarebbe necessariamente problematico, non fosse che la rivelazione poco prima dei titoli di coda è scioccante e mette in discussione tutta una serie di fili narrativi che davvero ci si interroga se non sia stato quasi tutto un sogno. E se lo è stato, anche se solo in parte, allora si sminuisce in parte il valore della storia che si racconta qui. Aggiungo, poi, che l'ultima scena mi ha lasciato veramente perplesso.
Insomma, è evidente che cercassi e mi aspettassi altro da "All of Us Strangers", una pellicola con cui ho faticato a trovare una connessione che andasse oltre la bravura innegabile di Andrew Scott (che avrebbe meritato una nomination all'Oscar). Scott e Mescal come coppia da grande schermo funzionano alla grande e sarebbe stato interessare vedere più di loro insieme. Il dramma familiare ha un che di interessante nell'approccio particolare che sceglie la trama - ispirata al romanzo "Strangers" di Taichi Yamada - anche se ammetto che alla lunga dopo un po' avrei preferito si tornasse a concentrarsi sulla relazione amorosa.
Il film ha evidentemente un valore artistico, è ben girato e recitato benissimo, per cui non vorrei si pensasse che si tratti di un brutto prodotto. Semplicemente non ha soddisfatto le mie aspettative.
Cast: Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell, Claire Foy.
Box Office: $12.9 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: E' un film triste, meglio essere preparati. La storia non soddisferà tutti, confonde in molti passaggi.
Premi: Candidato al Golden Globe per il Miglior attore protagnista drammatico (Scott). 6 nomination ai BAFTA per Miglior regia, sceneggiatura non originale, attore non protagonista (Mescal), attrice non protagonista (Foy), casting e film britannico dell'anno.
Parola chiave: Genitori.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 13 gennaio 2021

Film 1774 - The Curse of La Llorona

Intro: Finalmente un nuovo horror da vedere che, per di più, fa parte del franchise di "The Conjuring"... Non potevo perdermelo!
Film 1774: "The Curse of La Llorona" (2019) di Michael Chaves
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: Linda Cardellini sta vivendo un momento d'oro per la sua carriera che, grazie alla serie "Dead to Me" (che le ha regalato 2 nomination agli Emmy 2020), il coinvolgimento nel franchise degli "Avengers" (è la compagna di Hawkeye), la presenza in "Green Book" (3 Oscar, tra cui Miglior film) e questo film (che ha esordito al primo posto del box-office americano) la vede protagonista di una ribalta dopo anni di ruoli secondari ("Mad Men", "ER", "Brokeback Mountain", "Scooby-Doo" 1 e 2) e una sorta di galleggiamento mainstream che non l'ha vista mai sfondare veramente. Poi, per carità, non è che l'attrice sia improvvisamente stata promossa alla Hollywood di serie A, però sicuramente si tratta di un buon momento per lei dal punto di vista commerciale. Detto questo, "The Curse of La Llorona" non fa esattamente centro, anche se tutto sommato fa in parte il suo dovere. Mi spiego meglio.
Considerato che si tratti di un titolo legato al mondo spaventoso di "The Conjuring" - che include vari spin-off come "Annabelle" e il certo non entusiasmante "The Nun" - bisogna ammettere che il risultato finale di questo nuovo capitolo della saga non sia elettrizzante quanto si sarebbe sperato. Anche se da un punto di vista prettamente di genere cinematografico, questo horror funziona abbastanza da poter lasciare soddisfatti. Della serie: non è niente di che, ma in ogni caso meglio di certi titoli dell'orrore che abbiamo visto ultimamente ("It Chapter Two" o "Pet Sematary"). Poi, ribadisco, la produzione non si è sprecata più di tanto. Per capirci, questo "La Llorona" ricorda tantissimo le atmosfere delle due serie "The Haunting of Hill House" e specialmente il seguito "The Haunting of Bly Manor" (che comunque è successivo rispetto a questo film), quindi sicuramente non si tratta di nulla di nuovo. In ogni caso, a mio avviso il risultato finale è sufficiente per essere godibile.
Film 578 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1179 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1190 - The Conjuring - Il caso Enfield
Film 1450 - The Conjuring 2
Film 2029 - The Conjuring: The Devil Made Me Do It
Film 804 - Annabelle
Film 1157 - Annabelle
Film 1405 - Annabelle: Creation
Film 1657 - Annabelle: Creation
Film 1782 - Annabelle Comes Home
Film 1673 - The Nun
Film 1774 - The Curse of La Llorona
Cast: Linda Cardellini, Raymond Cruz, Patricia Velásquez, Raymond Cruz, Tony Amendola, Roman Christou, Jaynee-Lynne Kinchen.
Box Office: $123.1 milioni
Vale o non vale: "The Nun" è sicuramente peggio e non è che con il terzo "Annabelle" si siano raggiunti picchi di meraviglia, per cui mi sento di dire che tutto sommato questo "The Curse of La Llorona" non sia così male. Si poteva fare meglio? Certamente, però il film si lascia guardare e i momenti per saltare sulla sedia ci sono, per cui chi fosse alla ricerca di un horror da guardare per occupare un paio d'ore dovrebbe rimanere soddisfatto. I fan del franchise legato al mondo di "The Conjuring" un po' meno...
Premi: /
Parola chiave: Collana.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 18 agosto 2017

Film 1399 - Shutter - Ombre dal passato

Alla ricerca di una distrazione tra i vari titoli del catalogo Netflix, abbiamo optato per questa boiata, certi che non avrebbe deluso la nostra sete di scemenze in salsa orrifica.

Film 1399: "Shutter - Ombre dal passato" (2008) di Masayuki Ochiai
Visto: dal computer portatile di Erika
Lingua: italiano
Compagnia: Erika
Pensieri: Un film orrendo, anche se non credo ci fosse bisogno di sottolinearlo. O forse sì?
Lo si capiva già da tutto un insieme di elementi che la visione di questo "Shutter" non sarebbe stata granché: titolo francamente sconosciuto, una coppia di attori non certo da Oscar - salvo Joshua Jackson che nel tempo è riuscito a far dimenticare il periodo "Dawson's Creek", ma Rachael Taylor dovrebbe essere bandida dal mondo della recitazione -, una locandina imbarazzante e un riassunto della trama che prometteva banalità. La consapevolezza di un certo livello di trash assicurato ci ha, di fatto, convinto a scegliere questo prodotto americano, in realtà remake dell'omonimo tailandese ("ชัตเตอร์ กดติดวิญญาณ"), ma mi rendo perfettamente conto che "Shutter - Ombre dal passato" possa risultare una pessima scelta per chiunque abbia voglia di dedicare il proprio tempo ad una pellicola che abbia quantomeno qualcosa da dire. Qui, invece, siamo a corto di idee e snodi narrativi sensati, per un risultato finale imbarazzante sia per qualità tecnica (effetti speciali) che artistica (recitazione, sceneggiatura), tanto che il film risulta vuoto e privo della benché minima ispirazione. Tanto valeva non produrlo.
Cast: Joshua Jackson, Rachael Taylor, Megumi Okina, John Hensley, David Denman.
Box Office: $47,879,410
Consigli: Della serie, quando si vogliono spillare soldi alla platea col minimo sforzo. Il film è brutto, non ha niente da dire e scimmiotta i classici snodi da teen horror - con non poca fatica tra l'altro - fallendo nel consegnare un prodotto che abbia il benché minimo senso guardare. A meno che non si stia cercando qualcosa di brutto di cui ridere.
Parola chiave: Foto.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 4 marzo 2016

Film 1093 - Volver

Sempre senza internet, sempre con tanti dvd. E una scelta che dovevo fare ormai da molto tempo...
Film 1093: "Volver" (2006) di Pedro Almodóvar
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Era da anni che desideravo rivederlo. Ma che bello è "Volver"?
Penélope Cruz è una splendida protagonista di questo piccolo capolavoro di Almodóvar, uno dei più belli che ho visto fino ad ora del regista. La chimica del cast femminile, la stupenda performance della protagonista, l'inaspettata magia e semplicità della storia, sono tutti elementi che rendono "Volver" una pellicola magnetica, dolce, stramba, romantica, disillusa, per un mix di emozioni che colpiscono lo spettatore durante la visione.
In particolare mi è rimasto impresso il legame che condividono tutte le donne della storia, indipendentemente dal grado di parentela. Una vera e propria comunità, fortissima nella connessione che la unisce e fortificata dallo stesso. In un mondo fatto di individualismo, necessariamente riflesso anche al cinema, una tale forza di gruppo credo sia non solo inusuale, ma anche molto bella da vedere. Forse la forza di Almodóvar sta proprio in questi aspetti del quotidiano, del normale, a volte anche provinciale cui non siamo ultimamente troppo abituati.
Rivedere "Volver" mi ha definitivamente conquistato, ho amato la Cruz, la genuinità del suo personaggio, la storia con quel tocco di giallo e la vitalità naturale di tutto film. E mi è venuta voglia di tornare in Spagna.
Ps. Candidatura all'Oscar come Migliore attrice per Penélope Cruz e vittoria a Cannes nella categoria Miglior attrice (premio conferito a tutto il cast femminile) e Miglior sceneggiatura.
Film 1093 - Volver
Film 2172 - Volver
Cast: Penélope Cruz, Carmen Maura, Lola Dueñas, Blanca Portillo, Yohana Cobo, Chus Lampreave, Antonio de la Torre, Carlos Blanco.
Box Office: $85,585,177 milioni
Consigli: Bello, bello, bello. Poetico, romantico nella dichiarazione d'amore alla donna, recitato benissimo e con una trama intrigante e ben scritta. Insomma, uno dei migliori Almodóvar, imperdibile non solo per i fan.
Parola chiave: Frigorifero.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 16 febbraio 2015

Film 878 - Ouija

Visto per caso il trailer poco prima dell'uscita negli Stati Uniti (ottobre 2014), ero rimasto estremamente curioso di recuperare questo titolo, da noi programmato a gennaio... Perché? Tra i tanti motivi, anche perché è il primo horror della Hasbro!

Film 878: "Ouija" (2014) di Stiles White
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika
Pensieri: Pur aspettandomi non certo niente di eccezionale, speravo almeno che questa pellicola teen riuscisse ad intrattenermi con qualche buon momento horror alla "Necropolis - La città dei morti".
In realtà, per quanto potesse essere brutto o boiata, questo "Ouija" ha superato di gran lunga le mie aspettatie negative, riuscendo a fare quasi totalmente schifo. Quel 'quasi' è relativo semplicemente all'idea centrale del film, che colpisce direttamente l'immaginario attraverso l'espediente dell'impronunciabile tavola Ouija. L'idea di partenza sarebbe anche giusta, ma la realizzazione pezzente e la trama priva di qualsivoglia guizzo creativo relegano questa pellicola a malapena allo standard degli horror per la televisione (come "7500", per capirci). Il clamoroso successo che di fatto ha incontrato il film non me lo so davvero spiegare, considerando che altri esperimenti sicuramente più riusciti non sono, invece, riusciti a sfondare sul mercato mondiale.
Ripeto, secondo me il merito principale - a parte quel naturale fascino di terrore misto voglia di essere spaventati insito nel genere horror - va all'idea della tavoletta e alla fantasia che un gioco addirittura in vendida nei negozi possa essere davvero un tramite per la comunicazione coi morti. Chi non ha mai provato da ragazzo a mettere in piedi una seduta spiritica con gli amici? Ecco, il potere magnetico di questo prodotto di bassissima qualità sta tutto lì e gioca al meglio un'idea che, fosse stata sviluppata, avrebbe sicuramente saputo rendere molto di più. Peccato, una vera delusione.
Ps. L'attrice che interpreta la sorella stronza in casa di cura è Lin Shaye, già medium nella saga di "Insidious", ma soprattutto famosa ai più per essere la costantemente abbronzata amica incartapecorita di Cameron Diaz in "Tutti pazzi per Mary".
Film 878 - Ouija
Film 1254 - Ouija: L'origine del male
Film 1611 - Ouija: Origin of Evil
Film 2305 - Ouija: Origin of Evil
Box Office: $99 milioni
Consigli: Giovanissimi divi della tv americana (Olivia Cooke da "Bates Motel", Daren Kagasoff da "La vita segreta di una teenager americana", Douglas Smith da "Big Love" ma anche il secondo "Percy Jackson") sbarcano al cinema tendenzialmente nel più totale anonimato e riescono a conquistare il primo posto del botteghino americano. Ma non fatevi ingannare, il film in questione è mal realizzato, privo di idee originali (il finale è facilmente intuibile) e con brutti effetti speciali. Il risultato finale è molto sotto la soglia della semplice insufficienza e, nonostante la buona idea della tavola Ouija che fa comunicare i giovani coi morti, di fatto è più inquietante Jumanji come gioco da tavola. E ho detto tutto.
Parola chiave: Bocca cucita.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 18 aprile 2010

Film 105 - A Christmas Carol

Con il mio solito tempismo, ho visto un film dedicato al Natale. E a tratti mi sono pure addormentato... No bene.


Film 105: "A Christmas Carol" (2009) di Robert Zemeckis
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "A Christmas Carol" fa parte di quei film di Zemeckis che, una volta terminati, ti lasciando quel senso di insoddisfazione. Hai l'impressione che, in effetti, non sia successo nulla durante tutta la storia. Ma perchè, perchè, perchè, Peppina?!
Questa sensazione l'ho avuta la prima volta guardando "Polar Express", dove il tempo del racconto è breve e succedono tante piccole cose che, insieme, non soddisfano tanto da 'rendere sazio' chi guarda. Manca qualcosa, insomma. Idem per "La leggenda di Beowulf" (che film strano...) e, in certi versi anche per "Cast Away" e "Contact". Tranne l'ultimo, nessuno di questi è stato un film che non mi sia piaciuto affatto. Solo mi sembrava sempre che dovesse esserci dell'altro, che il cerchio si richiudesse troppo in fretta.
Qui è uguale. Si parte speranzosi di avventure magiche accompagnati dai tre fantasmi del Natale, mentre, invece, alla fine il 'giro turistico' nella vita di Scrooge non è soddisfacente quanto si potesse sperare. Non che sia brutto, ripeto, ma non convince al 100%.
Molti i momenti morti, tra l'altro, dedicati tutti all'espressione di un determinato particolare che prende spazio nella storia in maniera esorbitante. Così lo Scrooge che deve lasciare una monetina al becchino, il fantasma del socio in affari morto che ritorna a far visita al vecchio, il fantasma del Natale Passato e la sua voce bisbigliosa, il fantasma del Natale Presente e la risalta infinita.
Di buono c'è da dire che Zemeckis è stato ed è uno dei pionieri dell'utilizzo della computer grafica e ad oggi è forse colui che più crede nella possibilità di utilizzare attori veri per creare alter ego fittizi capaci di sostenere il corso di un intero film senza cedere al ridicolo o scivolare nell'avvilimento della categoria attoriale. Forse, però, il regista-sceneggiatore-produttore, dovrebbe ricordarsi che non basta accontentare la vista con spettacolari immagini irrealizzabili altrimenti senza il pc, ma bisogna ricordarsi di aggiungere una storia che valga la pena di essere raccontata.
Per concludere: Jim Carrey rende le sue smorfie caratteristiche (vedi "Colpo di fulmine: il mago della truffa") divertenti anche in versione computer grafica. Riconoscibili anche gli altri attori: Bob Hoskins e Colin Firth in primis, un po' meno facili da individuare Robin Wright (già in "La leggenda di Beowulf" per Zemeckis) e Gary Oldman.
Consigli: Anche se era uscito un 3D, a mio parere non ce ne sarebbe stato davvero bisogno. Ultimamente si punta un po' troppo sullo 'speciale' e un po' troppo poco sulle basi caratteristiche di un qualsiasi genere di film.
Parola chiave: Solitudine.




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