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martedì 21 novembre 2023

Film 2218 - The Exorcist: Believer

Intro: Altro giro altro regalo, continua la saga degli orrori.

Film 2218: "The Exorcist: Believer" (2023) di David Gordon Green
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: premesso che non penso ci fosse bisogno di resuscitare questo franchise, specialmente in questi termini, diciamo che se il risultato finale fosse stato buono sarei stato il primo ad abbracciare il progetto con entusiasmo. Di fatto, però, "The Exorcist: Believer" - che, a 50 anni dall'uscita in sala, tenta di riportare in auge la saga nata con il capolavoro di William Friedkin - non riesce minimamente a rievocare le atmosfere dell'originale, di cui può solamente scimmiottare qualche aspetto legato alla possessione. Per il resto, non c'è paragone. Ah no, un altro parallelo con il primo film c'è: sono riusciti a far tornare Ellen Burstyn regalandole uno dei comeback cinematografici più inutili della storia.
La verità è che questo film arriva 50 anni troppo tardi: niente di ciò che rese così sconvolgente e scioccante "The Exorcist" nel 1973 oggi ha più presa sul pubblico e non bastano un milione di volgarità e qualche effetto speciale da spavento veloce a far rivivere quell'iconica esperienza cinematografica che fu il primo titolo di questa saga. Poi, per carità, non è certo colpa di questa pellicola in particolare se, da audience, siamo abituati ormai a ben di peggio; resta il fatto che la produzione potesse immaginare di doversi giocare altre carte per riportare in auge una proprietà come questa. Ed è proprio qui che non ci siamo.
David Gordon Green ripropone gli stessi errori commessi nella saga di "Halloween": il racconto si riempe di personaggi di cui si sa poco e niente o non ci importa (la famiglia di Katherine, per esempio, un nucleo completamente accessorio), la storia vagabonda intrecciando questioni poco rilevanti o non approfondite (per esempio come avviene la possessione: le ragazzine spariscono per tre giorni e riappaiono dal nulla dopo essersi avventurate nel bosco. Fine) e, peggio di tutto, l'esorcismo del titolo non è nemmeno un vero esorcismo (il prete inizialmente si rifiuta di compiere il rito e chi decide di cimentarcisi? La vicina di casa!). In aggiunta, tutto il preambolo iniziale della madre della ragazzina protaginsta... perché, quando poi non ci si prende nemmeno il tempo per mostrare come Angela e Katherine entrino in contatto con il demone, ovvero la ragione fondante alla base di tutta questa storia?
Davvero mi sfugge come si possa essere stati così superficiali nell'imbastire un progetto del genere che sì, si suppone essere un'altra trilogia, eppure fallisce miseramente nell'imbastire i giusti preamboli per le storie a venire. Katherine, tra l'altro, rimane all'inferno... e ce la dimentichiamo lì? Capisco che probabilmente nei prossimi capitoli si proverà a salvarne l'anima, però mi ha colpito con quanta nonchalance ci si sia disinteressati del suo personaggio una volta che la trama ha raggiunto l'atto conclusivo del suo racconto. Mah.
In defintiva, primo nuovo capitolo e già primo passo falso. Non che mi aspettassi niente di che, lo ammetto, però è un peccato vedere come la saga de "L'esorcista" continui a venire sfruttata nella maniera sbagliata. A volte certe cose presiziose bisognerebbe lasciarle stare.
Cast: Leslie Odom Jr., Lidya Jewett, Olivia O’Neill, Jennifer Nettles, Norbert Leo Butz, Ann Dowd, Linda Blair, Ellen Burstyn.
Box Office: $134.1 milioni
Vale o non vale: Nella grande mischia dei film dell'orrore non è sicuramente un titolo che mi sento di raccomandare caldamente: non racconta niente di nuovo, né lo fa in maniera originale. Diciamo che "The Exorcist: Believer" aveva del potenziale, ma il risultato finale è insufficiente. Forse i fan dell'originale potrebbero giovare della presenza di ben due delle attrici presenti nella pellicola originale.
Premi: /
Parola chiave: Sciarpa.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 9 novembre 2023

Film 2215 - The Exorcist

Intro: A parte qualche rara eccezzione, praticamente a ottobre ho visto solo horror. Si parte da qui, con la versione estesa di questo classico dell'orrore ritornato nelle sale in occasione del 50esimo anniversario dall'uscita nelle sale.

Film 2215: "The Exorcist" (1973) di William Friedkin
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: John
In sintesi: ho avuto due problemi con la visione di questo film. Il primo, tecnico, è legato al fatto che per qualche motivo la sfiga vuole che la maggior parte delle volte che vado da Cineworld a Dublino finisco nella sala 11 che ha la qualità audio peggiore che io abbia mai sentito. E' talmente pessima che si sente respirare le persone che si hanno sedute accanto. Considerato che "The Exorcist" è un film degli anni '70 e la qualità della traccia audio è quella che è, ho fatto estrema fatica a sentire i dialoghi (per non parlare della necessità di rimanere costantemente concentrato per non rischiare di perdermi qualcosa al minimo rumore). Il secondo problema è, invece, legato alla pellicola in sé o, in questo caso specifico, alla versione che ho visto, ovvero quella estesa, più lunga dell'originale di circa 20 minuti. Non che mi sia risultata pesante l'aggiunta di tempo, semplicemente ho trovato alcune scene un po' fini a se stesse, che non aggiungessero granché al risultato finale generale.
A parte questo, "The Exorcist" è sempre un classico meraviglioso, un gioiellino dell'horror che, per quanto datato per certi aspetti, funziona ancora benissimo al giorno d'oggi. La storia si conosce, ma non smette mai di affascinare.
Cast: Ellen Burstyn, Max von Sydow, Lee J. Cobb, Kitty Winn, Jack MacGowran, Jason Miller, Linda Blair.
Box Office: $441.3 milioni
Vale o non vale: Gli amanti dell'horror non possono assolutamente perdersi questo cult, precursore di tutti i recenti film su esorcismi vari e possessioni. Imperdibile, specialmente in vista di Halloween.
Premi: 2 premi Oscar vinti per Miglior sceneggiatura non originale e sonoro su 10 nomination (tra cui Miglior film, regia, attrice protagonista per Burstyn, attrice non protagonista per Blair, attore non protagonista per Miller e fotografia). 1 nomination ai BAFTA per Miglior colonna sonora e 4 vittorie ai Golden Globe per Miglior film drammatico, regia, attrice non protagonista (Blair) e sceneggiatura su 7 nomination (attrice protagonista per Burstyn, attore non protagonista per von Sydow e attrice esordiente per Blair)
Parola chiave: Medaglietta.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 12 luglio 2021

Film 2029 - The Conjuring: The Devil Made Me Do It

Intro: Essendo un grande fan di questo franchise, non vedevo l'ora di recuperare questo film. Che è poi stato l'ultimo che ho visto in Iralnda prima di tornare per un paio di settimane - finalmente dopo 9 mesi - in Italia.

Film 2029: "The Conjuring: The Devil Made Me Do It" (2021) di Michael Chaves
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: la saga di "The Conjuring" è sempre affascinante perché ancorata a quel mix affascinante di storia vera e spavento hollywoodiano che, insieme, regalano quel qualcosa in più. Della serie che non si può fare a meno di chiedersi quanta verità e quanta fiction vengano miscelate nella storia. Ciò detto, "The Devil Made Me Do It" fallisce proprio nel regalare allo spettatore questo tipo accostamento che, fino ad ora, aveva costituito il filo narrativo di tutto il franchise.
Non che il terzo episodio della saga horror sia di per sé un titolo terribile, ma decisamente il meno potente di quelli visti fino ad ora. Principalmente a mio avviso a causa della rivelazione prematura del "colpevole", un elemento che, in questo tipo di narrazione, andrebbe celato fino all'ultimo minuto per mantenere chi guarda interessato alla storia. Dal momento in cui si capisce chi sia il cattivo della storia, infatti, si perde quella "magia" che porta lo spettatore a chiedersi cosa stia succedendo e perché. Dal momento in cui la questione viene sciolta a metà racconto, c'è veramente poco altro di cui interessarsi. Anche perché, diciamocelo, non si tratta davvero di niente di particolarmente innovativo.
Poi sì, le performance della coppia Farmiga e Wilson fanno comunque parte del fascino che questo franchise è in grado di esercitare - non a caso sono stati chiamati a presenziare anche nel terzo "Annabelle" - però non sono sicuro che in questo caso sia sufficiente a fare la differenza.
All'inizio avevo anche sperato che la storia si sarebbe rivelata più affine a quella dell'interessante "The Exorcism of Emily Rose" che alterna efficacemente momenti di paura alla discussione in aula di un eccezionale caso giudiziario. In realtà "The Conjuring 3" abbandona prestissimo la via del legal drama per avventurarsi sul più collaudato territorio del soprannaturale con tanto di voodoo demoniaco annesso, anche se probabilmente sarebbe stato più interessante vedere come si sarebbe tentato di difendere la tesi dell'omicidio per possessione demoniaca in un aula di tribunale.
Ribadisco, il risultato finale non è inguardabile, per carità, però rimane il fatto che dalla saga di "The Conjuring" mi aspettassi qualcosa di più.
Film 578 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1179 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1190 - The Conjuring - Il caso Enfield
Film 1450 - The Conjuring 2
Film 2029 - The Conjuring: The Devil Made Me Do It
Film 804 - Annabelle
Film 1157 - Annabelle
Film 1405 - Annabelle: Creation
Film 1657 - Annabelle: Creation
Film 1782 - Annabelle Comes Home
Film 1673 - The Nun
Film 1774 - The Curse of La Llorona
Cast: Patrick Wilson, Vera Farmiga, Ruairi O'Connor, Sarah Catherine Hook, Julian Hilliard, John Noble, Eugenie Bondurant.
Box Office: 183.5 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: I fan della coppia (realmente esistita) dei Warren dovrebbero apprezzare questo nuovo capitolo dell'orrore sulle investigazioni soprannaturali dei loro beniamini, anche se va detto che il risultato finale sia inferiore ai precedenti progetti portati al cinema.
Poi, per carità, il film si lascia vedere volentieri, specialmente se alla ricerca di di distanziamento sociale e solitudine in una "tranquilla" serata d'estate targata Covid-19.
Premi: /
Parola chiave: Mazzo di fiori.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 11 giugno 2018

Film 1498 - The Exorcist

Intro: Ricordo ancora quando mia madre mi raccontò la prima volta che lo vide al cinema da ragazza. Da allora il mito de “L’esorcista” mi è sempre rimasto addosso, pur avendo visto il film una sola volta da adolescente. Mi sembrava giunto il momento di rivederlo, quindi, soprattutto perché non mi ricordavo nulla della storia...
Film 1498: "The Exorcist" (1973) di William Friedkin
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: per una serie di motivi legati alla situazione in cui ho visto la pellicola devo dire che me la sono proprio goduta. Giornata off dal lavoro, pomeriggio di pioggia e noi, sul letto, rinchiusi dentro una casa totalmente buia a guardare uno degli horror più famosi della storia del cinema. In questo contesto di relax e predisposizione totale, ho apprezzato la scelta di recuperare questo classico e penso di legarlo tutt’oggi ad uno dei ricordi più forti e positivi che ho di qui. In questo senso mi sono davvero divertito;
d’altro canto spaventarsi nel 2018 per questo titolo è qualcosa di francamente impensabile se non si ha l’età di un bambino. Per l’epoca, effettivamente, effetti speciali, linguaggio e temi della storia erano una novità assoluta, una piacevole digressione demoniaca che sperimentava assieme al pubblico la possibilità di offrire un’esperienza cinematografica totalmente diversa, aggressiva e feroce e allo stesso tempo impossibile da non guardare. Oggi si onora il classico godendo di un prodotto fuori dal nostro tempo, sì, ma non per questo non più efficace: magari non ci si prende uno spavento, ma di sicuro si rimane colpiti dalle scurrilità pronunciate dalla povera bambina posseduta!;
titoli di apertura e chiusura particolarmente d’effetto, con una musica che fa accapponare la pelle. Mi è parso di vederne non poco omaggio in quelli di “Insidious” e certamente altri che ora mi sfuggono.
Cast: Ellen Burstyn, Max von Sydow, Lee J. Cobb, Kitty Winn, Jack MacGowran, Jason Miller, Linda Blair.
Box Office: $441.3 milioni
Vale o non vale: imperdibile, assolutamente. Da vedere almeno una volta nella vita per ricordarsi che prima di tutti gli horror che ci servono senza troppo pensare le case di produzione oggi, c’è stato un titolo che ha saputo spaventare praticamente metà della popolazione mondiale attraverso la bravura di una bambina, una storia ben pensata e le giuste atmosfere.
Premi: Vincitore di 2 premi Oscar per la sceneggiatura e il sonoro su 10 candidature totali, tra cui Miglior film - primo caso nella storia in cui un horror ha ricevuto la nomination – sceneggiatura, attrice protagonista e non protagonista, attore non protagonista, regia, fotografia, scenografia e montaggio. 4 Golden Globes vinti (film, regia, sceneggiatura e attrice non protagonista) su 7 nomination totali.
Parola chiave: Scalinata.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 15 dicembre 2016

Film 1260 - Constantine

L'avevo visto al cinema quando uscì e poi basta. Così, quando Netflix l'ha arruolato tra i suoi contenuti, mi ha incuriosito rivederlo.

Film 1259: "Constantine" (2005) di Francis Lawrence
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Cast particolarmente ben assortito - e lungimirante, se si pensa che la maggior parte degli attori ora sono vere e proprie star -, storia curiosa e certamente esteticamente curata, risultato finale sufficientemente interessante da valere la visione. Forse il vero difetto di questa pellicola è che per quanto è costata (100 milioni di dollari!) non riesce comunque a non sembrare un film di serie B. Non so se sia la presenza di Reeves, il fatto che all'epoca il resto del cast era praticamente sconosciuto o ancora se non sia che il risultato finale mi ha ricordato più volte "Silent Hill", di fatto la sensazione che ho avuto è stata sempre quella della produzione che prova a sfondare con l'idea furbetta, più che con i numeri per farlo. Di fatto ce n'è un po' per tutti i gusti: Paradiso vs Inferno, Dio e Diavolo, arcangeli, lotta fra bene e male, esplosioni e sparatorie, esorcismi, demoni e possessioni, esoterismo, gemelli omozigoti, momenti horror... Insomma, più che una storia sembra un mix di elementi eterogenei tutti mescolati assieme a sputar fuori un racconto che spazia tra il religioso e il sacrilego, giocherellando con teologia e thriller, baggianate e alcune trovate (nel contesto) geniali. Dunque l'anima del "non mi prendo troppo sul serio", ma lo faccio seriamente.
Forse è addirittura questa sorta di dualismo interno che mi ha lasciato la sensazione di un blockbuster a metà, in ogni caso per il resto "Constantine" non è un titolo malvagio e certamente riesce nell'intento di intrattenere il suo pubblico con non pochi espedienti d'effetto, il cui più efficace è certamente la scelta di Tilda Swinton nei panni dell'Arcangelo Gabriele. In ogni caso sì, non si tratta di un capolavoro e certamente alcune cose potevano essere ripensate (forse un pizzico di ironia in più, giusto per far davvero pensare che non ci si prendesse troppo sul serio), ma il risultato finale non mi sembra pessimo, ovvero conforme al ricordo che nel tempo avevo conservato: un film carino e dimenticabile.
Cast: Keanu Reeves, Rachel Weisz, Shia LaBeouf, Tilda Swinton, Pruitt Taylor Vince, Djimon Hounsou, Peter Stormare.
Box Office: $230.9 milioni
Consigli: Tratto dal fumetto "Hellblazer", questo film gioca su atmosfere dark e tinte horror, chiama moltissimo in causa la religione e sfrutta il suo protagonista a volte immergendolo nuovamente in contesti "alla Matrix" che non sempre sono funzionali. In ogni caso, sapendo a cosa si va incontro, "Constantine" non è una scelta malvagia per una serata di disimpegno e riesce nell'intento di creare un piccolo universo i cui elementi sono a volte creativamente molto elaborati. Insomma, tutto sommato non è male.
Parola chiave: Cancro ai polmoni.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 3 settembre 2013

Film 578 - L'evocazione - The Conjuring

Premesso che non mi è dispiaciuto come film, devo dire che ho però trovato faticoso riuscire a ricostruire la trama nella mia mente. Strano più che altro perchè l'ho visto due settimane fa. Per riuscire a ricordare gli avvenimenti narrati sono stato costretto ad andarmi a leggere la trama su Wikipedia...


Film 578: "L'evocazione - The Conjuring" (2013) di James Wan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Diciamo che il mio vuoto di memoria nei confronti di questa pellicola non è un buon segno preliminare, ma rileggendone la trama mi sono ricordato che di fatto questo "The Conjuring" ha i suoi buoni momenti horror. Il tutto si basa sostanzialmente sulle due brave attrici femminili comprimarie, Vera Farmiga e Lili Taylor, la prima nei panni dell'investigatrice del parannormale e chiaroveggente Lorraine Warren, la seconda in quelli di una posseduta. A mio avviso è grazie a loro se la storia funziona e, soprattutto, il giochino del paranormale regge nonostante il genere sia tutt'altro che fresco e pieno di nuove proposte.
Anche qui infatti si tratta di una solitaria casa in mezzo alla natura che finirà per scoprirsi essere stata sede di una serie di delitti, il primo cominciato da tale Bathsheba, plausibilmente pazza signora accusata di stregoneria nell'800, che aveva sacrificato il suo bambino in nome di Satana. Ergo, non è che la trama del film sia esattamente esondante di novità legate al genere dei film di paura (c'è anche un esorcismo, giuro!).
Alcune scene, comunque, riescono a mettere una buona dose di ansia e inquietudine: principalmente quelle del carillon e i numerosi momenti 'primissimo piano del fantasma-musica altissima da piccolo infarto'.
Tutto sommato "L'evocazione - The Conjuring" fa il suo pauroso dovere, piazzando con coscienza tutti gli elementi costitutivi di un buon horror made in USA che si rispetti. Gli anni '70 sono ben ricostruiti, le location suggestive e la fotografia curatissima, tutto a comporre un puzzle dell'orrore che funziona alla grande per i 112minuti di pellicola.
Il problema, come al solito, è che avevo letto davvero grandi cose a proposito di questo prodotto cinematografico, specialmente riguardo ad una trama che avrebbe lasciato senza fiato. Sarà che io l'ho visto in casa, sarà che non ero da solo, comunque non sono rimasto particolarmente impressionato da questo prodotto. Mi colpisce pensare che sia ispirato da una storia vera, ma a parte questo ho trovato "The Conjuring" un ben fatto (come molti altri) prodotto cinematografico legato al mondo dell'occulto e della paura, piacevole e che fila. Carino. Punto.
Ps. Non mi è chiara, esattamente, tutta la b-side story della bambola (anche nella locandina del film!) che, di fatto, mi pare di aver capito non c'entrare nulla con l'episodio della strega + maledizione sulla casa narrato qui. Sono ancora a domandarmi quale fosse il senso di inserirci quest'inquietante figura, se non in previsione di un secondo capitolo...
Film 578 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1179 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1190 - The Conjuring - Il caso Enfield
Film 1450 - The Conjuring 2
Film 2029 - The Conjuring: The Devil Made Me Do It
Film 804 - Annabelle
Film 1157 - Annabelle
Film 1405 - Annabelle: Creation
Film 1657 - Annabelle: Creation
Film 1782 - Annabelle Comes Home
Film 1673 - The Nun
Film 1774 - The Curse of La Llorona
Consigli: In alcuni passaggi mi ha ricordato "Il rito" e "Amityville Horror", ma anche "The Possession" nella parte dell'esorcismo finale. Qualitativamente "L'evocazione - The Conjuring" è meglio di questi ultimi tre, sia per trama che per il risultato finale. Di fatto è un buon blockbuster ($243,327,000 di incasso mondiale ad oggi) che funziona benissimo per intrattenere durante una serata tra amici. Forse vederlo da solo mi avrebbe fatto un effetto diverso...
Parola chiave: Battimani (questo sì che è un gioco inquietante!).

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 19 agosto 2013

Film 572 - The Possession

Avevamo iniziato "Spring Breakers - Una vacanza da sballo" convintissimi sarebbe stato il film della svolta. E invece una noia mortale.

Così lo abbiamo ripiegando sull'horror con protagonisti i personaggi delle serie tv USA... Senza infamia e senza lode.


Film 572: "The Possession" (2012) di Ole Bornedal
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: Che non sarebbe stato un capolavoro me lo aspettavo, quindi l'approccio a "The Possession" è stato di pacifica rassegnazione: era tardi, il tentativo di guardare "Spring Breakers" era fallito miseramente, volevamo guardare qualcosa. In quest'ottica questa ennesima pellicola horro è perfetta, perchè di veloce consumo, digeribile nell'attimo in cui i titoli di coda appaiono e facile da lasciarsi alle spalle senza alcuno strascico traumatico.
Non c'è, a mio avviso, molto da aggiungere a riguardo perchè il film in sé non ha nulla di speciale e riesce ad evocare sensazioni di qualche tipo solo in virtù del fatto che è inesorabilmente collegato ad un milione di altre pellicole-matrice (a loro volta fotocopia) che lo hanno preceduto. C'è un po' di "The Ring", "Non avere paura del buio", "La madre", un po' di un qualunque esorcismo targato anni 00, qualche bella contorsione corporea e un'atmosfera fortemente contaminata da una fotografia cupa e pesante, uggiosa e malinconica al pari della slavata espressione del protagonista Dean Morgan che, da "Grey's Anatomy" in poi, ha capito che per essere riconosciuto dove mantenere la stessa espressione da cucciolone morente che aveva per la sua Izzie/Katherine Heigl.
E' un placido passatempo - per quanto lo possa essere un prodotto con presupposti dell'orrore - che non va oltre la sua funzione di intrattenimento.
Consigli: Si può guardare, si può saltare. Non aggiunge nulla al cinema dei nostri tempi ed è sfacciatamente un tentativo di vendere un'idea ben poco originale per guadarci dei soldi facili ($78,515,363 di incasso mondiale, 14 per produrlo).
Parola chiave: Rabbino.

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Bengi

mercoledì 5 settembre 2012

Film 446 - L'altra faccia del diavolo

Eppure, nel genere horror qualsiasi, sembrava potesse essere almeno un film decente. E invece proprio no.


Film 445: "L'altra faccia del diavolo" (2012) di William Brent Bell
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Ad un certo punto della storia si entra in un ospedale, nel film presentato come 'Ospedale Psichiatrico Centrino, Roma, Italia'. La protagonista varca la soglia, l'inquadratura si allarga e, nell'angolo in alto a destra, l'insegna dell'Ospedale dice: 'Ospedale Santo Spirito'. Cominciamo bene.
Forse dovrei stupirmi del mio essere stupito a riguardo, comunque "The Devil Inside" è un film fatto male, con una trama insensata e nell'insieme un concentrato di luoghi comuni e stupidaggini malamente assemblati insieme.
La prima idiozia la si capisce subito. La storia, ambientata (teoricamente) a Roma, ha come protagonista la posseduta Sig.ra Maria Rossi. Ora, neanche cercando su Google il nome italiano più banale e abusato in abbinamento al cognome più diffuso in penisola. E già agli autoctoni scatta qualcosa.
Poi per tutto il film - che ripeto, dovrebbe essere ambientato a Roma - si ha la sensazione di stare in una cittadina dell'est europeo. Mai il sole, case piccole, spoglie e buie, un'architettura generale non molto conforme, donne che si aggirano fasciate da fazzoletti sulla testa, ospedali fatiscenti dalle attrezzature molto all'avanguardia per gli anni '90... Documentandosi si scopre che il film è stato girato, oltre che nella nostra capitale, anche a Bucarest, in Romania.
Ora, dopo questa premessa, si capisce già che la superficialità con cui è stato realizzato questo prodotto è a dir poco disarmante. In aggiunta a ciò, bisogna dire che la completa negazione dei vari protagonisti per la recitazione rende il risultato finale, oltre che poco accurato, anche brutto.
Non bastano le evoluzioni circensi o le parolacce delle possedute a rendere questo film passabile, perchè nell'insieme è un concentrato di banalità già trita e insensatezze della trama. Cito un unico esempio. La protagonista che vuole girare un documentario (la cui madre è la famosa Sig.ra Rossi, pluriomicida per conto del diavolo), entra come se niente fosse in Vaticano girando indisturbata con il suo cameraman per girare il suo documentario. Certo, plausibile.
Insomma un bruttissimo lavoro, mal costruito e con un finale frettoloso ed insensato, il cui unico scopo, invece di essere quello di raccontare una storia, è quello di incassare soldi. E, purtroppo, nonostante tutto "L'altra faccia del diavolo" è riuscito ad guadagnare 100 milioni di dollari netti. Mah.
Consigli: Meglio guardarsi "The Exorcism of Emily Rose" o la fotocopia (ma meglio recitata) "Il rito" con Anthony Hopkins, sicuramente più riusciti nell'intento di inquietare o, perlomeno, approfondire l'argomento esorcismo in relazione con la Chiesa. Qui, a parte banali contorsioni e linguaggi scurrili, non c'è alcun intento documentaristico o di approfondimento, ma solo l'intenzione di proporre al pubblico (stupido?) un 'giocattolo' volgare che dovrebbe divertire e/o spaventare. Pessimo.
Parola chiave: Possessione.

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BB

martedì 24 maggio 2011

Film 260 - Il rito

Appuntamento cinematografico con Licia. Questa volta in casa, questa volta horror.


Film 260: "Il rito" (2011) di Mikael Håfström
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: Questo banale film sulla scia de "L'esorcista" e - grazie al suo protagonista - "Il silenzio degli innocenti" non aggiunge nulla di nuovo alla scena dell'horror contemporaneo. Vive di rendita, sopratutto, grazie a Anthony Hopkins che, azzeccato un ruolo, fatica tuttora a toglierselo di dosso.
Poco il successo commerciale in America, ma del resto non è sorpresa: il pubblico si è stufato delle poche idee. E qui, infatti, niente di inedito. Prete novizio che però non crede in Dio che viene spedito a Roma a far praticantato con gli esorcismi. Roma è bellissima (e pulitissima) e il soggiorno di studio prende presto una piega sinistra: il diavolo non tarderà ad entrare in scena per sconvolgere la quotidianità di Michael Kovak/Colin O'Donoghue. A seguirlo Angeline/Alice Braga, interessata all'argomento per via dell'articolo che sta scrivendo. Ovviamente cadrà nella trappola del maligno anche Padre Lucas Trevant/Hopkins.
Tra sensi di colpa e dilemmi anticristiani, questa pellicola non decolla e, anzi, delude come da aspettative. Se da un lato l'atmosfera è giusta (leggere tenebrosa quanto basta), dall'altro la banalità di dialoghi e trama è disarmante.
E' palesemente trovata commerciale, ma il pubblico non si è fatto ingannare e ha stoppato la pellicola a $33,037,754 a fronte di una spesa di 37ml per produrlo. Visto lo scarsissimo risultato (ha comunque raggiunto il primo posto nella classifica dei film più visti in America la sua prima settimana di uscita), si spera che i produttori ci pensino bene la prossima volta. Non si può più vivere di rendita.
Ps. Molti italiani nel cast. La più famosa è Maria Grazia Cucinotta, che ha una parte talmente insulsa da risultare ridicola. Peccato, dopo il cameo in "Il mondo non basta" ci si aspettava di più.
Consigli: Solo per appassionati o affezionati del genere. Davvero un film insignificante.
Parola chiave: Fede.

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Ric

lunedì 8 novembre 2010

Film 177 -The Exorcism of Emily Rose

Non sempre l'horror ha bisogno di far scorrere del sangue per terrorizzare. Questo film ce lo insegna benissimo...


Film 177: "The Exorcism of Emily Rose" (2005) di Scott Derrickson
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Schiacciati sul mio divano in camera nella tarda notte di Halloween, io e Marco ci guardavamo un bell'horror tutto contorsioni e diavolo. Le 3 della mattina, orario preferito dal maligno in barba alla Trinità cristiana, sono sinonimo di grandi avvitamenti per la povera Emily Rose/Jennifer Carpenter (oggi signora "Dexter" sia per fiction che nella realtà). Non le viene risparmiato niente, dalla possessione al dolore fisico e nessuno sa bene come aiutarla. Ci prova padre Moore/Tom Wilkinson ("Michael Clayton", "RocknRolla") e, per questo, viene accusato di omicidio della ragazza. Già, perchè Emily alla fine muore. Incaricata di difendere l'uomo di chiesa è una che nella religione non crede: l'avvocato Erin Bruner/Laura Linney ("The Truman Show ", "Mystic River", "La famiglia Savage").
Dal processo partiranno una serie di ricostruzioni molto dettagliate delle vicissitudini della povera ragazza martirizzata da un'esperienza che lascia traumatizzata la giuria, figuriamoci noi che vediamo nel dettaglio. Agghiaccianti le contorsioni che subisce la poveretta, qualcosa di più raccapricciante, forse, addirittura della bambina gira-testa de "L'esorcista".
Nel complesso è un'intrigante ricostruzione, ben concepita e resa più viva dalla suspance del processo in aula, di un fatto di cronaca che parrebbe essere vero. Fosse così, sarebbe meglio non trovarsi mai soli alle 3 del mattino... Vedere per credere!
Consigli: Evitate di guardare il film a notte fonda, specialmente intorno allo sfortunato orario delle 3 in punto. Se poi siete temerai, non dite che non vi avevo avvertito!
Parola chiave: Epilessia.




Ric