Proseguendo la serata alla ricerca di robaccia da vedere...
Film 1015: "Sharknado" (2013) di Anthony C. Ferrante
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Lu, Erika
Pensieri: Brutto come pochi altri, eppure successo di pubblico e critica al grido di 'so bad it's good'. Sul bad sono d'accordo.
In realtà da "Sharknado" mi aspettavo molto di più, tanto che alla fine non mi ha davvero soddisfatto. Sì, siamo ai limiti della resistenza trash, siamo oltre la mancanza di budget, storia, plausibilità, spirito goliardico, ecc ecc. Questo film per la tv è terribile su tutti i fronti, non si salva niente (se non l'idea degli squali che piovono in città per il tornado, che è spunto tremendamente divertente). La recitazione non va, gli effetti speciali fanno schifo, per non parlare dei fondali: dentro la macchina i finestrini lasciano intravedere solamente uno sfondo monocromatico, mentre le scene in elicottero sono pure peggio, considerato che il veivolo ha a malapena i comandi e la cabina di pilotaggio...
Vabbé, ma che pretendi, direte voi. Nulla, per carità, che "Sharknado" sarebbe stato qualcosa di pessimo si sapeva, semplicemente non pensavo così tanto! Io nei prodotti scadenti ci sguazzo, ma ammetto che dopo aver visto il primo film mi è passata la voglia di vedere i due sequel...
Cast: Ian Ziering, Tara Reid, John Heard, Cassie Scerbo, Jaason Simmons.
Box Office: /
Consigli: Bisogna partire preparati, sapendo che si tratta di un film per la tv a basso budget ed alto contenuto di boiate. Preso atto anche del fatto che si tratta di una delle più brutte realizzazioni di sempre, con effetti speciali da far accapponare la pelle, "Sharknado" può comunque lasciare il segno nello spettatore consapevole, giocando sulla simpatia di un franchise sgangherato che procede molto oltre le proprie possibilità, pur provando a farcela. Chiunque non apprezzi il genere, gli attori, le boiate e compagnia bella lasci perdere, sarebbe solo una perdita di tempo.
Parola chiave: Tempesta.
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#HollywoodCiak
Bengi
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mercoledì 14 ottobre 2015
Film 1015 - Sharknado
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giovedì 9 agosto 2012
Film 436 - Dark Shadows
Un sacco di pubblicità e chiacchiere attorno a questa pellicola. Bisognava visionarla per farsi un'opinione.
Film 436: "Dark Shadows" (2011) di Tim Burton
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Non che "Alice in Wonderland" fosse bello, ma bisogna dire che Tim Burton con questa pellicola mi ha davvero profondamente deluso. Pensare che il suo talento venga utilizzato per un prodotto tanto brutto, noioso e privo della benché minima creatività mi confonde. Che il regista abbia perso ispirazione? Che la produzione a braccetto con la Disney lo abbia "rammollito"?
Non voglio essere polemico, eppure qui, io, dei precedenti capolavori di Burton non ci vedo alcuna traccia. "Ed Wood", i due "Batman", "Il mistero di Sleepy Hollow", "Edward mani di forbice" sono opere evidentemente di valore, che piacciano per storia, atmosfere, musiche o per il tutto e salta subito all'occhio che c'è voglia di raccontare qualcosa - fuori dall'ordinario -, che c'è un progetto e un'idea che motiva e spinge a realizzare un film degno di essere definito tale. Per "Dark Shadows" non mi pare ci siano sufficienti positivi motivi per decidere di imbarcarsi nella trasposizione cinematografica della soap televisiva degli anni '60 dall'omonimo titolo. Se questo progetto le sia stato fedele non posso dirlo, non avendo mai visto un episodio della serie, ma posso certificare che il film è brutto come mai mi sarei aspettato da un lavoro burtoniano.
Tra un vampiro poco interessante (Johnny Depp), un'adolescente antipatica come se ne sono viste poche (Chloë Grace Moretz) - e no, tesoro, mi spiace ma non sei Mercoledì/Christina Ricci - e una serie di inutili personaggi di contorno (Jackie Earle Haley, Jonny Lee Miller e Bella Heathcote), non si salva nemmeno la cattiva strega Eva Green che, dopo un bel po' di assenza dai film che contano (era il 2007 de "La bussola d'oro"), torna con un prodotto tanto debole.
Ridicola la parte di Helena Bonham Carter, non tanto per il personaggio in sé quanto per il fatto che ancora una volta Burton favorisce la compagna assegnandole un ruolo in una sua pellicola. Chiaramente come protagonista.
Unica nota positiva Michelle Pfeiffer, capace di catalizzare su di sé l'attenzione dello spettatore nonostante sia contornata da una miriade di personaggi in un vortice caotico di avvenimenti. Si vede subito chi sa fare la differenza.
Male, inoltre, gli effetti speciali che ho trovato mal realizzati e, anche se probabilmente era voluto, tanto finti da risultare evidenti. Pessimo il momento trash-tributo ad Alice Cooper. Non ce n'era bisogno.
Lo so, sembra che voglia parlare male a tutti i costi di questo "Dark Shadows", ma la mia delusione è stata tale da rendere imperdonabile a Burton un altro passo falso come questo. Eppure, con un budget di 150 milioni di dollari, si poteva produrre qualcosa di decisamente meglio.
Ps. Nonostante tutto, il film ha incassato $236,234,897 nel mondo, ma dalla collaborazione ormai consueta Burton-Depp ci si aspettava davvero molto di più.
Consigli: Tra tutte le pellicole del grande regista quest'ultima non è certo tra le sue più riuscite. Chiaramente, per i fan, è comunque un passaggio obbligato da non perdere. Per gli altri... beh, c'è di meglio.
Parola chiave: Magia.
Trailer
Ric
Film 436: "Dark Shadows" (2011) di Tim Burton
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Non che "Alice in Wonderland" fosse bello, ma bisogna dire che Tim Burton con questa pellicola mi ha davvero profondamente deluso. Pensare che il suo talento venga utilizzato per un prodotto tanto brutto, noioso e privo della benché minima creatività mi confonde. Che il regista abbia perso ispirazione? Che la produzione a braccetto con la Disney lo abbia "rammollito"?
Non voglio essere polemico, eppure qui, io, dei precedenti capolavori di Burton non ci vedo alcuna traccia. "Ed Wood", i due "Batman", "Il mistero di Sleepy Hollow", "Edward mani di forbice" sono opere evidentemente di valore, che piacciano per storia, atmosfere, musiche o per il tutto e salta subito all'occhio che c'è voglia di raccontare qualcosa - fuori dall'ordinario -, che c'è un progetto e un'idea che motiva e spinge a realizzare un film degno di essere definito tale. Per "Dark Shadows" non mi pare ci siano sufficienti positivi motivi per decidere di imbarcarsi nella trasposizione cinematografica della soap televisiva degli anni '60 dall'omonimo titolo. Se questo progetto le sia stato fedele non posso dirlo, non avendo mai visto un episodio della serie, ma posso certificare che il film è brutto come mai mi sarei aspettato da un lavoro burtoniano.
Tra un vampiro poco interessante (Johnny Depp), un'adolescente antipatica come se ne sono viste poche (Chloë Grace Moretz) - e no, tesoro, mi spiace ma non sei Mercoledì/Christina Ricci - e una serie di inutili personaggi di contorno (Jackie Earle Haley, Jonny Lee Miller e Bella Heathcote), non si salva nemmeno la cattiva strega Eva Green che, dopo un bel po' di assenza dai film che contano (era il 2007 de "La bussola d'oro"), torna con un prodotto tanto debole.
Ridicola la parte di Helena Bonham Carter, non tanto per il personaggio in sé quanto per il fatto che ancora una volta Burton favorisce la compagna assegnandole un ruolo in una sua pellicola. Chiaramente come protagonista.
Unica nota positiva Michelle Pfeiffer, capace di catalizzare su di sé l'attenzione dello spettatore nonostante sia contornata da una miriade di personaggi in un vortice caotico di avvenimenti. Si vede subito chi sa fare la differenza.
Male, inoltre, gli effetti speciali che ho trovato mal realizzati e, anche se probabilmente era voluto, tanto finti da risultare evidenti. Pessimo il momento trash-tributo ad Alice Cooper. Non ce n'era bisogno.
Lo so, sembra che voglia parlare male a tutti i costi di questo "Dark Shadows", ma la mia delusione è stata tale da rendere imperdonabile a Burton un altro passo falso come questo. Eppure, con un budget di 150 milioni di dollari, si poteva produrre qualcosa di decisamente meglio.
Ps. Nonostante tutto, il film ha incassato $236,234,897 nel mondo, ma dalla collaborazione ormai consueta Burton-Depp ci si aspettava davvero molto di più.
Consigli: Tra tutte le pellicole del grande regista quest'ultima non è certo tra le sue più riuscite. Chiaramente, per i fan, è comunque un passaggio obbligato da non perdere. Per gli altri... beh, c'è di meglio.
Parola chiave: Magia.
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venerdì 18 marzo 2011
Film 232 - Il buongiorno del mattino
Primo film da influenzato. Primo film di una lunga serie di attività casalinghe forzate...

Film 232: "Il buongiorno del mattino" (2010) di Roger Michell
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sorpresina piacevole piacevole da 'coma' febbrile, questo "Morning Glory" di Roger Michell (unico film davvero famoso: "Notting Hill") mi è decisamente molto piaciuto!
Rachel McAdams sempre all'altezza di ogni ruolo, in questa commedia sul mondo della tv se la cava veramente bene. Interessante l'approfondimento - non sempre molto trattato - della figura professionale del produttore televisivo e del mondo della tv americana in generale. La rappresentazione proposta dal film non è banalmente superficiale come ci si potrebbe aspettare da un film di largo consumo, ma, al contrario, presenta spunti interessanti: il gossip come trainante principale per ottenere ascolti; l'abbassamento della cultura in generale nel mondo della tv; la non sempre facile convivenza tra giornalismo e informazione generalista. Nonostante di primo acchito qualcuno di questi temi possa sembrare già sentito (o visto), assicuro che il modo di trattare le tematiche in questo film è piuttosto originale. Niente retorica su quanto sia triste che la gente in tv segua solo stupidaggini, ma un'abbastanza lucida presa di coscienza della cosa in sé.
I contorni della trama, tipicamente da commedia, ovviamente non hanno nulla di nuovo (lei vive per il lavoro, sbaglia tutto con gli uomini, incontra quello giusto, il lavoro prende una buona piega), ma il tutto è condito in maniera piacevole e pulita.
Bene Harrison Ford, davvero burbero e scortese, perfetto nel suo ruolo. Diane Keaton quasi da cameo, intercambiabile con qualsiasi altra attrice coetanea e meno capace. Più che altro il suo buon nome (ormai sciupato da scelte cinematografiche infelici quali "La neve nel cuore" sempre con la McAdams, "Mamma ho perso il lavoro", "Perché te lo dice mamma") era buono da inserire nel poster per attirare fan nostalgici. Non recita male, per carità, ma una che ha lavorato con Coppola e Allen in questo ruolo è veramente sprecata... Bene Patrick Wilson ("The A-Team", "Angels in America"), bisteccone americano di turno perfetto per il ruolo. Cameo di Jeff Goldblum ("La mosca", "Jurassic Park").
Insomma, un film scaccia pensieri (o nel mio caso febbre) davvero carino che non mi aspettavo avrei tanto apprezzato.
Film 232 - Il buongiorno del mattino
Film 1609 - Morning Glory
Consigli: Da non perdere davvero. Per una piacevole serata da soli o in compagnia è decisamente una scelta azzeccata. Sorpresa!
Parola chiave: Lavoro.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

Film 232: "Il buongiorno del mattino" (2010) di Roger Michell
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sorpresina piacevole piacevole da 'coma' febbrile, questo "Morning Glory" di Roger Michell (unico film davvero famoso: "Notting Hill") mi è decisamente molto piaciuto!
Rachel McAdams sempre all'altezza di ogni ruolo, in questa commedia sul mondo della tv se la cava veramente bene. Interessante l'approfondimento - non sempre molto trattato - della figura professionale del produttore televisivo e del mondo della tv americana in generale. La rappresentazione proposta dal film non è banalmente superficiale come ci si potrebbe aspettare da un film di largo consumo, ma, al contrario, presenta spunti interessanti: il gossip come trainante principale per ottenere ascolti; l'abbassamento della cultura in generale nel mondo della tv; la non sempre facile convivenza tra giornalismo e informazione generalista. Nonostante di primo acchito qualcuno di questi temi possa sembrare già sentito (o visto), assicuro che il modo di trattare le tematiche in questo film è piuttosto originale. Niente retorica su quanto sia triste che la gente in tv segua solo stupidaggini, ma un'abbastanza lucida presa di coscienza della cosa in sé.
I contorni della trama, tipicamente da commedia, ovviamente non hanno nulla di nuovo (lei vive per il lavoro, sbaglia tutto con gli uomini, incontra quello giusto, il lavoro prende una buona piega), ma il tutto è condito in maniera piacevole e pulita.
Bene Harrison Ford, davvero burbero e scortese, perfetto nel suo ruolo. Diane Keaton quasi da cameo, intercambiabile con qualsiasi altra attrice coetanea e meno capace. Più che altro il suo buon nome (ormai sciupato da scelte cinematografiche infelici quali "La neve nel cuore" sempre con la McAdams, "Mamma ho perso il lavoro", "Perché te lo dice mamma") era buono da inserire nel poster per attirare fan nostalgici. Non recita male, per carità, ma una che ha lavorato con Coppola e Allen in questo ruolo è veramente sprecata... Bene Patrick Wilson ("The A-Team", "Angels in America"), bisteccone americano di turno perfetto per il ruolo. Cameo di Jeff Goldblum ("La mosca", "Jurassic Park").
Insomma, un film scaccia pensieri (o nel mio caso febbre) davvero carino che non mi aspettavo avrei tanto apprezzato.
Film 232 - Il buongiorno del mattino
Film 1609 - Morning Glory
Consigli: Da non perdere davvero. Per una piacevole serata da soli o in compagnia è decisamente una scelta azzeccata. Sorpresa!
Parola chiave: Lavoro.
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venerdì 11 febbraio 2011
Film 215 - Tre all'improvviso
Della serie: leggerezza a gogo.

Film 215: "Tre all'improvviso" (2010) di Greg Berlanti
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Non è che serva spendere molte parole per questa pellicola. Oltre ad essere essenzialmente identica a milioni di altri prodotti riconducibili alla voce unica 'commedia americana', ha, inoltre, il non invidiabile status di commediola un po' priva di tatto (per non dire fuori luogo).
I genitori di una neonata muoiono (questo è l'incipit) e i suoi padrino e madrina le sono affidati in veste di tutori fino al compimento della maggiore età. Oltre al fatto che sa di già visto (vedi "Quando meno te lo aspetti"), la semplicità con cui viene affrontato il dolore - che un giorno c'è, quello dopo non più - è di una superficialità sconcertante. Che non sia più richiesta la verosimiglianza con la realtà, nel genere commedia? O che le uniche sofferenze siano quelle del cuore (legate alle pulsioni amorose)? Non ci è dato sapere.
Ciò, che, però, si capisce bene in questa pellicola è che:
a) Katherine Heigl è ufficialmente la nuova Julia Roberts;
b) il salto dalla tv al cinema è fattibile (in questa pellicola Katherine Heigl, Josh Duhamel, Christina Hendricks e Melissa McCarthy vengo da ruoli fissi in serie tv americane);
c) il genere 'commedia americana' non ha (quasi sempre) più niente da dire.
Desolamento sconcertante a parte, la pellicola è funzionale a una serata scaccia pensieri, dove la compagnia è il punto forte, non certo ciò che si sta guardando.
Consigli: Un ottimo sottofondo per una serata tra amici. La Heigl piace, è perfetta per questi milioni di ruoli tutti uguali.
Parola chiave: Prima ti odio poi capisco che ti amo (è il riassunto della trama, lo so).
Ric

Film 215: "Tre all'improvviso" (2010) di Greg Berlanti
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Non è che serva spendere molte parole per questa pellicola. Oltre ad essere essenzialmente identica a milioni di altri prodotti riconducibili alla voce unica 'commedia americana', ha, inoltre, il non invidiabile status di commediola un po' priva di tatto (per non dire fuori luogo).
I genitori di una neonata muoiono (questo è l'incipit) e i suoi padrino e madrina le sono affidati in veste di tutori fino al compimento della maggiore età. Oltre al fatto che sa di già visto (vedi "Quando meno te lo aspetti"), la semplicità con cui viene affrontato il dolore - che un giorno c'è, quello dopo non più - è di una superficialità sconcertante. Che non sia più richiesta la verosimiglianza con la realtà, nel genere commedia? O che le uniche sofferenze siano quelle del cuore (legate alle pulsioni amorose)? Non ci è dato sapere.
Ciò, che, però, si capisce bene in questa pellicola è che:
a) Katherine Heigl è ufficialmente la nuova Julia Roberts;
b) il salto dalla tv al cinema è fattibile (in questa pellicola Katherine Heigl, Josh Duhamel, Christina Hendricks e Melissa McCarthy vengo da ruoli fissi in serie tv americane);
c) il genere 'commedia americana' non ha (quasi sempre) più niente da dire.
Desolamento sconcertante a parte, la pellicola è funzionale a una serata scaccia pensieri, dove la compagnia è il punto forte, non certo ciò che si sta guardando.
Consigli: Un ottimo sottofondo per una serata tra amici. La Heigl piace, è perfetta per questi milioni di ruoli tutti uguali.
Parola chiave: Prima ti odio poi capisco che ti amo (è il riassunto della trama, lo so).
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mercoledì 18 novembre 2009
Film 10 - Non è mai troppo tardi
Questa volta il film non l'ho scelto, ma è lui che ha scelto me.
Tornato a casa dopo lavori e faccende avevo una buona parte di pomeriggio libero. Mentre decido che fare, nel mio percorso verso l'Estathé in frigorifero, mi cade lo sguardo sulla mensola di un ripiano in salotto dove è appoggiata la custodia di un dvd che non riconosco. E' la copia noleggio di un film che, a suo tempo, non avevo minimamente considerato. Ma Martino-il-saggio-coinquilino me ne parla bene (il film lui l'ha già visto, il dvd glielo hanno prestato perchè voleva rivederlo) e decido che ho trovato il mio film del giorno.

Film 10: "Non è mai troppo tardi" (2007) di Rob Reiner
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Questo film racconta due storie tristissime, ma senza mai inciampare nel patetico, nell'ovvio o nel sentimentale. E già qui partiamo bene. Inoltre i protagonisti sono Jack Nicholson e Morgan Freeman, due che sembrano nati per spalleggiarsi le battute e che recitano in maniera tanto sublime che è un piacere guardarli mentre interpretano i dialoghi. Già, i dialoghi, la storia di questo film: la questione è che il film poteva essere una minchiata pazzesca e, invece, ne esce splendidamente. E questo è sicuramente anche grazie allo spirito e all'originalità con cui è scritta la storia.
Quindi sì, il film mi è piaciuto. Sarà che non mi aspettavo proprio niente da questa pellicola, fatto sta che l'ho apprezzata. Mi piacciono quei film dove la gente non si butta giù di morale, vede il positivo o quanto meno si sforza di trovarlo. Nonostante la malattia i due protagonisti riscoprono la voglia di vivere, si lasciano andare ad una nuova amicizia e intraprendono avventure che una vita intera faticherebbe a contenere. Questo credo sia proprio l'aspetto che più mi ha interessato.
Per quanto riguarda gli aspetti negativi, invece, ho trovato snervantemente fastidiosa una cosa: gli sfondi finti. Ma porca miseria, ingaggi due mostri sacri del cinema e li fai recitare in scenari color-boreali dai toni tanto accessi che nemmeno le magliette indiane coi lupi che ululano alla luna o gli Apache con l'orecchino di piuma (che si stagliano sempre davanti alla luna)! Per carità, io capisco che i fondi per mandare in giro per il mondo la troupe del film magari non li hai. E che far scalare le Piramidi a due 72enni non giovi esattamente alla loro salute. Però utilizzare qualcuno di più abile negli effetti speciali no? Insomma, io ci avrei pensato...
In definitiva: divertente e commovente. E non tanto convenzionale quanto potrebbe sembrare in un primo momento.
Piccola curiosità: l'assistente di Jack Nicholson nel film è Sean Hayes, famosissimo interprete di Jack McFarland nel tv show americano "Will&Grace".
Consigli: La prima parte è decisamente divertente. Da stra-godersi le battute!
Parola chiave: 3 cose da tenere a mente quando invecchi: 1) approfitta sempre di un bagno 2) non sprecare mai un'erezione 3) non fidarti mai di una scoreggia!
#HollywoodCiak
Bengi
Tornato a casa dopo lavori e faccende avevo una buona parte di pomeriggio libero. Mentre decido che fare, nel mio percorso verso l'Estathé in frigorifero, mi cade lo sguardo sulla mensola di un ripiano in salotto dove è appoggiata la custodia di un dvd che non riconosco. E' la copia noleggio di un film che, a suo tempo, non avevo minimamente considerato. Ma Martino-il-saggio-coinquilino me ne parla bene (il film lui l'ha già visto, il dvd glielo hanno prestato perchè voleva rivederlo) e decido che ho trovato il mio film del giorno.

Film 10: "Non è mai troppo tardi" (2007) di Rob Reiner
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Questo film racconta due storie tristissime, ma senza mai inciampare nel patetico, nell'ovvio o nel sentimentale. E già qui partiamo bene. Inoltre i protagonisti sono Jack Nicholson e Morgan Freeman, due che sembrano nati per spalleggiarsi le battute e che recitano in maniera tanto sublime che è un piacere guardarli mentre interpretano i dialoghi. Già, i dialoghi, la storia di questo film: la questione è che il film poteva essere una minchiata pazzesca e, invece, ne esce splendidamente. E questo è sicuramente anche grazie allo spirito e all'originalità con cui è scritta la storia.
Quindi sì, il film mi è piaciuto. Sarà che non mi aspettavo proprio niente da questa pellicola, fatto sta che l'ho apprezzata. Mi piacciono quei film dove la gente non si butta giù di morale, vede il positivo o quanto meno si sforza di trovarlo. Nonostante la malattia i due protagonisti riscoprono la voglia di vivere, si lasciano andare ad una nuova amicizia e intraprendono avventure che una vita intera faticherebbe a contenere. Questo credo sia proprio l'aspetto che più mi ha interessato.
Per quanto riguarda gli aspetti negativi, invece, ho trovato snervantemente fastidiosa una cosa: gli sfondi finti. Ma porca miseria, ingaggi due mostri sacri del cinema e li fai recitare in scenari color-boreali dai toni tanto accessi che nemmeno le magliette indiane coi lupi che ululano alla luna o gli Apache con l'orecchino di piuma (che si stagliano sempre davanti alla luna)! Per carità, io capisco che i fondi per mandare in giro per il mondo la troupe del film magari non li hai. E che far scalare le Piramidi a due 72enni non giovi esattamente alla loro salute. Però utilizzare qualcuno di più abile negli effetti speciali no? Insomma, io ci avrei pensato...
In definitiva: divertente e commovente. E non tanto convenzionale quanto potrebbe sembrare in un primo momento.
Piccola curiosità: l'assistente di Jack Nicholson nel film è Sean Hayes, famosissimo interprete di Jack McFarland nel tv show americano "Will&Grace".
Consigli: La prima parte è decisamente divertente. Da stra-godersi le battute!
Parola chiave: 3 cose da tenere a mente quando invecchi: 1) approfitta sempre di un bagno 2) non sprecare mai un'erezione 3) non fidarti mai di una scoreggia!
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