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mercoledì 1 maggio 2024

Film 2271 - Irish Wish

Intro: Uscito giusto in tempo per il giorno di San Patrizio...

Film 2271: "Irish Wish" (2024) di Janeen Damian
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: decisamente non un grande film, ma piacevole sotto alcuni punti di vista.
Innazittutto, si tratta di una pellicola spensierata e senza pretese, di quelle facili facili che non richiedono necessariamente l'attenzione dello spettatore per tutta la durata della storia.
Poi devo dire che vedere Lindsay Lohan di nuovo in gran forma è cosa gradita. E, per quanto questi nuovi progetti targati Netflix che la coinvolgono non siano certamente prodotti che passeranno alla storia, è bello vedere che anche lei abbia ritrovato serenità e si sti nuovamente dedicando al cinema.
in una nota più personale, poi, ho trovato l'incipit della storia particolarmente divertente, soprattutto per quello che per me è stato un iniziale equivoco. All'inizio del racconto, infatti, Maddie (Lohan) si reca alla presentazione del libro che ha praticamente aiutato a scrivere come ghostwriter e, insieme all'autore (di cui è segretamente innamorata), si ferma per qualche momento sul red carpet, per poi proseguire all'interno dell'edificio adiacente dove si reca al bar. Tutta questa scena, anonima suppongo per il 99% della popolazione, per me ha avuto fin da subito una chiarissima localizzazione spaziale: il Clarence Hotel che si trova a Temple Bar, in particolare l'entrata che dà su Essex St e, all'interno, il bar dell'hotel in cui sono stato un paio di volte. Ora, considerato che il titolo del film è "Irish Wish", che tutta la storia si svolge in Irlanda e che, come dicevo, ho riconosciuto immediatamente alcune location, ho dato per scontato che l'inizio del racconto fosse ambientato a Dublino. Qualche scena dopo, però, i protagonisti salgono di qualche piano nell'edificio e, all'improvviso, dalle finestre si cominciano a scorgere grattacieli, elementi architettonici assolutamente estranei al panorama irlandese in generale. A quel punto, la mia più totale confusione: ma dove siamo? Ancora qualche scena e un susseguirsi di battute, fino a quando Maddie rivela che, di fatto, saremmo a Manhattan a condividere quella stessa parte di multiverso calpestato da Carrie Bradshaw e Samantha Jones. Molto divertente (almeno per me) considerato che Dublino assomiglia a New York come una margherita a un'aquila.
Comunque, a parte queste sciocchezze, ho gradito la visione di "Irish Wish" perché sapevo esattamente cosa aspettarmi da un titolo come questo (motivo per cui ho poi deciso di vedere il film). Senza infamia e senza lode, anche se forse spinge un po' troppo sulla componente "irlandese" che, a tratti, risulta forzata. Un'ultima nota di colore: la Guinness non viene mai una volta servita nel suo bicchiere corretto. E un vero irlandese non commetterebbe mai un errore del genere.
Cast: Lindsay Lohan, Ed Speleers, Alexander Vlahos, Ayesha Curry, Elizabeth Tan, Jacinta Mulcahy, Jane Seymour.
Box Office: /
Vale o non vale: Perdibile, per carità, ma non per questo una scelta tremenda se si opta per vederlo. "Irish Wish" non è un capolavoro, ma ha un carattere bonariamente piacevole (sarà un po' per quell'elemento alla "Freaky Friday", sempre con la Lohan) che, tutto sommato, rende il risultato finale accettabile.
Premi: /
Parola chiave: Desiderio.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 23 dicembre 2014

Film 838 - Alla ricerca di Jane

Trovato per caso su Sky Go mentre ravamo alla ricerca disperata di una commediola innoqua da guardare.

Film 838: "Alla ricerca di Jane" (2013) di Jerusha Hess
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Pellicola di certo singolare per il tema centrale che propone: un viaggio full-immersion nell'universo austeniano nell'Inghilterra contemporanea. Ovvero come assecondare le fantasie romantiche di signore invaghite dei personaggi della Austen e, che ve lo dico a fare, innamorate dell'amore stesso.
La protagonista Jane/Keri Russell ricade precisamente in questa singolare categoria umana, da sempre devota lettrice dei libri della celebre scrittice inglese, single alla ricerca di un amore da romanzo e, per forza di cose, romanzato. Ostacoli alla realizzazione dei sogni di Jane: lei è americana e vive in America + ha pochi soldi. Il risultato di questo sfortunato binomio è, sì, il viaggio fin nel Regno Unito alla volta di questa esperienza totalizzante, ma nella versione "pacchetto base". Quest'ultimo aspetto è determinante nell'impostare l'andamento dell'avventura a ritroso nel tempo della protagonista: avendo tutte le altre signore aderito ai pacchetti più esosi, la nostra poveretta viene costantemente emarginata, bistrattata e vessata dalla pazza dietro il progetto "Austenland": Mrs. Wattlesbrook/Jane Seymour.
A causa di quest'ultima (ma non solo) si realizzeranno molte delle peripezie di Jane durante il suo soggiorno, che di certo non sarà come se lo era romanticamente immaginato. Anche se, dopotutto, il dolce e zuccheroso finale ci sarà anche per lei.
Ora, non perderei tutto questo tempo a descrivere "Alla ricerca di Jane" se qualche cosa non mi avesse colpito. E' chiaramente una commedia romantica senza particolare rilievo, ma se devo essere totalmente onesto, mi hanno colpito una serie di aspetti. Innanzitutto il fatto che la storia è, sì, basata sui soliti presupposti dell'amore eterno e al primo sguardo è le smielate vicende della protagonista la faranno da padrone, eppure per tutta la storia la sensazione è quella che non ne vada una dritta alla nostra sfortunata e che, dopotutto, se lieto fine dev'essere dovrà necessariamente passare per un taglio netto con l'ingenuità infantile che muove la protagonista ad affrontare la sua avventura (leggi percorso di formazione). Inoltre c'è un certo aspetto comico dietro tutta la vicenda che, per quanto non sia sbandierato ai quattro venti, è comunque presente e godibile.
Ancora, mi è piaciuta la doppia idea della sceneggiatura di ricalcare un esempio di intreccio alla Austen (vedi Mr. Darcy ed Elizabeth Bennet), smascherarlo fin da subito facendolo rientrare all'interno del gioco narrativo proposto dall'esperienza del resort a tema, ma riuscendo di fatto a riportarlo in gioco nel finale, giocando tra finzione e realtà, messa in scena e mondo reale. Tra l'altro questo doppio binario sempre presente è anche piuttosto interessante da veder rappresentato e spinge, tra l'altro, a chiedersi cosa accada una volta che la realizzazione del nostro sogno si concretizzi e ci si ritrovi a vivere ciò che avevamo bramato fino a quel momento. E poi... se il nostro sogno ci avesse deluso?
Chiaramente "Austenland" - questo il titolo originale - non risponde a queste domande, ovvero non se ne interessa minimamente poiché il goal che intende portare a casa è un "felici e contenti" che prosegue con i puntini di sospensione e la promessa di un amore eterno che fa ritrovare alla nostra sfortunata Jane la fiducia nell'amore. Però a noi nessuno impedisce di fantasticare su come sarebbe vedere realizzate fantasie e sogni e immaginare cosa faremmo se fossimo obbligati a confrontarci con le conseguenze. Ma qui siamo già al sogno del o nel sogno, quindi lasciamo stare.
Ps. Tratto dal romanzo omonimo di Shannon Hale.
Box Office: $2,140,812
Consigli: Tutto sommato simpatico esempio di commedia romantica più atipica del solito, strampalata e surreale. Keri Russell ancora non ho capito se è maledettamente sottovalutata o fortunata a stare dove sta, comunque riesce a tenere sufficientemente bene le redini di questa storia (come era stato qualche anno fa con "Waitress - Ricette d'amore"). Suoi comprimari Jane Seymour ("La signora del West"), Bret McKenzie (che tra le altre cose ha vinto un Oscar per la Miglior canzone del film "I Muppet"), JJ Feild e Jennifer Coolidge nel solito ruolo della svampita alla ricerca di sesso (come in "American Pie" e "2 Broke Girls"). Tutto sommato, comunque, se si cerca una distrazione tranquilla e una storia meno ordinaria del solito o, ancora meglio, si ama Jane Austem, questo curioso prodotto cinematografico potrebbe riuscire perfino a soddisfarvi. Senza troppe pretese, naturalmente.
Parola chiave: Jane Austen.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 25 gennaio 2011

Film 208 - 2 single a nozze

Cambiando decisamente i toni, fuori dal contesto premiazioni 2011, un dvd che avevo comprato qualche anno fa e che non avevo ancora rivisto.


Film 208: "2 single a nozze" (2005) di David Dobkin
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Nicolò
Pensieri: Filmettino facile facile, simpatico e divertente, innocuo in definitiva.
Coppia di amici (maschi) scapoli che si imbucano ai matrimoni per deflorarne le partecipanti, finisce per rimanere coinvolta nella sua stessa trappola: l'amore raggiungerà anche loro.
Bizzarra la coppia Vince Vaughn (sempre più grasso) e Isla Fisher (allora praticamente sconosciuta), più convenzionale e noiosa quella di Owen Wilson e Rachel McAdams (sempre bella e brava). Ottimi comprimari tra cui Bradley Cooper (oggi divenuto molto più famoso grazie a film come "Una notte da leoni", "The A-Team" e "Case 39"), Christopher Walken (Oscar 1979 per "Il cacciatore", visto anche in "Il mistero di Sleepy Hollow", "Prova a prendermi") e Jane Seymour (famosa per il suo personaggio Michaela Quinn nella serie tv "La signora del West").
Di fatto nulla di speciale, in Italia il film non ha avuto particolare seguito, ma in America l'incasso è stato di $209,218,368 su un totale mondiale di $285,176,741. Per un film fatto di nulla e che parla di nulla è un bel risultato. Bisognerebbe solo interrogarsi sul perchè di tale successo.
Consigli: Un film da vedere decisamente in compagnia di qualcuno per farsi qualche risata tranquilla. Accompagna la serata in modo easy e decisamente non affatica. Si può fare.
Parola chiave: Matrimonio.


Ric