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martedì 30 agosto 2022

Film 2129 - Bullet Train

Intro: Decisamente molto, molto curioso di vedere questo film - si preannunciava un mix di action e commedia come piace a me - quando Ciarán mi ha detto che voleva recuperarlo anche lui, ho colto l'occasione al volo.

Film 2129: "Bullet Train" (2022) di David Leitch
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: non che "Bullet Train" sia un brutto film - assolutamente no! - però mi aspettavo decisamente qualcosa di più. Forse il trailer ha pompato un po' troppo delle aspettative action che, invece, nella realtà la pellicola in parte disattende, nel senso che la narrazione della storia è certamente meno dinamica di quanto mi aspettavo. Poi certo, le scene d'azione ci sono tutte e anche ben architettate, per carità, ma il ritmo è certamente più lento del previsto.
A complicare un po' tutto per me, inoltre, è la presenza di un numero di personaggi completamente inutili il cui unico scopo è quello di mettere a segno o il cameo di turno (qui ce ne sono davvero troppi, da Sandra Bullock a Channing Tatum e Ryan Reynolds, fino al mini ruolo di Logan Lerman) oppure semplicemente di aggiungere qualche ulteriore combattimento coreografato da mostrare al pubblico (Zazie Beetz nei panni di "The Hornet") o, ancora, ruoli assolutamente evitabili (Bad Bunny).
Il numero eccessivo di sottotrame da seguire - aiutate, sì, da flashback che danno contesto - affatica una narrazione già di per sé particolarmente intricata, per cui penso che un'alleggerimento narrativo avrebbe potuto aiutare. Poi, per carità, tutte le varie storie si incrociano alla perfezione e alla fine tutto torna,però la strada per arrivarci è certamente molto trafficata.
A parte questi aspetti che guastano un minimo il risultato finale, comunque, "Bullet Train" è tutto sommato un ottimo intrattenimento estivo. Brad Pitt ritrov la sua miglior faccia da schiaffi, il duo di gemelli improbabili Aaron Taylor-Johnson - Brian Tyree Henry traina in maniera carismatica la storia e, devo dire, Joey King nei panni della perfida assassina dall'aspetto angelico funziona piuttosto bene (non ci avrei giurato, lo devo ammettere).
Insomma, anche se le aspirazioni alla Guy Ritchie qui non riescono del tutto e il caotico marasma di personaggi affatica a tratti la storia innecessariamente, "Bullet Train" tutto sommato fornisce sufficiente materiale d'intrattenimento per risultare piacevole, dinamico e "fresco" quanto basta per un'estate 2022 che ha davvero poco da offrire.
Cast: Brad Pitt, Joey King, Aaron Taylor-Johnson, Brian Tyree Henry, Andrew Koji, Hiroyuki Sanada, Michael Shannon, Logan Lerman, Bad Bunny, Zazie Beetz, Masi Oka, Karen Fukuhara, Sandra Bullock.
Box Office: $173.6 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Le scene d'azione funzionano, ci sono sufficienti momenti comici e qualche passaggio divertente, il tutto impacchettato in colori neon fluorescenti e un volume audio da spaccare i timpani (ma quello forse era colpa della sala cinematografica). "Bullet Train" corre veloce solo a tratti, va detto, ma tutto sommato fa il suo dovere di film dell'estate: intrattiene, gioca coi suoi personaggi (e lo spettatore) e regala un paio d'ore di spensieratezza tra azione e commedia. Oltre che una valanga di camei.
Premi: /
Parola chiave: Valigetta.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 17 giugno 2019

Film 1615 - The Butterfly Effect

Intro: Scelto da cuggi.
Film 1615: "The Butterfly Effect" (2004) di Eric Bress, J. Mackye Gruber
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: credo di aver visto questa pellicola la prima volta al cinema e ricordo non rimasi particolarmente impressionato. Però, va detto, non avevo memoria di cosa parlasse effettivamente il film; rivisto a 14 anni dalla sua uscita, "The Butterfly Effect" non è nulla di che, di nuovo. La storia potrebbe anche essere intrigante - un ragazzo che non riesce a ricordare tutto il suo passato ha il potere di viaggiare indietro nel tempo grazie al suo cervello così da cercare di correggere quegli eventi che si sono rivelati disastrosi -, il punto è che la realizzazione in generale è sciatta e troppo mirata ad un pubblico teenager senza troppe pretese. Per essere un prodotto del 2004, "The Butterfly Effect" ricorda tantissimo pellicole anni '90 come "So cosa hai fatto" o "Urban Legend" e non si può dire che la cosa sia un complimento. C'è anche da mettere in conto che scegliere come protagonisti principali Ashton Kutcher ed Amy Smart non fa esattamente pensare ad una particolare ricerca artistica per il prodotto finale, per cui in generale penso si possa dire che da questo titolo non ci si possa aspettare più di quanto non possa oggettivamente offrire.
Cast: Ashton Kutcher, Melora Walters, Amy Smart, Elden Henson, William Lee Scott, Eric Stoltz, Cameron Bright, Ethan Suplee, Logan Lerman, John Patrick Amedori.
Box Office: $96.1 milioni
Vale o non vale: Ci sarebbero anche risvolti interessanti, senza contare che la sceneggiatura tocca anche qualche tema importante e meno banale di quanto ci si potrebbe aspettare. Detto ciò, "The Butterfly Effect" rimane comunque una pellicola insufficiente dal punto di vista del risultato finale. Si può vedere, per carità, ma non aspettatevi scintille.
Premi: /
Parola chiave: Vuoti di memoria.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 21 marzo 2019

Film 1533 - Noi siamo infinito

Intro: Una scelta sicura, ma sempre giustissima.
Film 1533: "Noi siamo infinito" (2012) di Stephen Chbosky
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Fre
In sintesi: un film dolcissimo, a tratti molto triste, eppure che racconta una storia piena di vita, positiva. Le difficoltà di Charlie (Logan Lerman) non lo abbattono, ma lo spingono a cercare altrove aiuto, tra una famiglia che lo adora e dei nuovi amici che impareranno presto a volergli bene, per un finale di riscatto forte di una prospettiva per il futuro. Lasciarsi fa male, ma non vuol dire perdersi;
casting perfetto, gruppo di comprimari davvero affiatati per un trio di teenager alle prese con adolescenza, quotidiano e progetti per il futuro che, qui, fa davvero il botto. Percy Jackson (Lerman), Hermione Granger (Emma Watson) e Barry Allen (Ezra Miller) quando svestono i panni da supereroe sono decisamente efficaci;
libro, sceneggiatura e regia di Stephen Chbosky che, evidentemente, nel suo progetto ha creduto molto. Ha fatto bene, il risultato finale funziona, commuove, piace.
Film 521 - Noi siamo infinito
Film 571 - Noi siamo infinito
Film 1533 - Noi siamo infinito
Cast: Logan Lerman, Emma Watson, Ezra Miller, Mae Whitman, Kate Walsh, Dylan McDermott, Joan Cusack, Paul Rudd, Johnny Simmons, Nina Dobrev.
Box Office: $33.4 milioni
Vale o non vale: "The Perks of Being a Wallflower" è uno dei film che, nel suo genere (adolescenza, coming-of-age) preferisco: ben costruito, calibrato, con una certa dose di dramma e, al contempo, leggero quanto basta. Bella colonna sonora, cast tra l'indie e il cool, risultato finale riuscito.
Premi: /
Parola chiave: Amicizia.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 17 marzo 2019

Film 1531 - Percy Jackson & the Olympians: The Lightning Thief

Intro: E ogni tanto qualcosina di semplice per passare il pomeriggio in tranquillità...
Film 1531: "Percy Jackson & the Olympians: The Lightning Thief" (2010) di Chris Columbus
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: niente più che un film per ragazzi, simpatico nell'idea di mixare divinità greche e fantascienza, per un risultato finale che intrattiene, pur non riuscendo a regalare al pubblico un'avventura indimenticabile;
Logan Lerman dimostra già qui di essere un valido protagonista, mentre Alexandra Daddario, pur nella sua inespressiva immobilità, non riesce a non rimanere impressa (inutile elencare i motivi). Il resto del cast, tra alcuni sconosciuti, propone non poche star in ruoli secondari, da Pierce Brosnan a Steve Coogan, da Rosario Dawson a Catherine Keener e Uma Thurman: sorprendente quanto questa saga fosse riuscita a catturare la Hollywood che conta. Senza apparente motivo;
effetti speciali così così a servizio di una serie di idee - dal libro di Rick Riordan - che con la giusta tecnica sarebbero risultate sicuramente più appassionanti e di impatto. Peccato.
Film 94 - Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: Il ladro di fulmini
Film 592 - Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il mare dei mostri
Film 1531 - Percy Jackson & the Olympians: The Lightning Thief
Cast: Logan Lerman, Brandon T. Jackson, Alexandra Daddario, Jake Abel, Sean Bean, Pierce Brosnan, Steve Coogan, Rosario Dawson, Catherine Keener, Kevin McKidd, Joe Pantoliano, Uma Thurman.
Box Office: $226.4 milioni
Vale o non vale: Carino, ma niente di più di un film per ragazzi.
Premi: /
Parola chiave: Scudo.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 5 maggio 2014

Film 707 - Noah

Tornato in Italia, questo è il primo film che ho visto (e che, francamente, ero molto curioso di vedere).

Film 707: "Noah" (2014) di Darren Aronofsky
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Forse mi aspettavo qualcosa di più... biblico (letteralmente)? Forse mi aspettavo qualcosa di meno... triste? Insomma, 125 milioni di dollari per produrre... questo? Cos'è, un biblio-fantasy? Dio è diventato il 'Creatore', Noé fa a botte, angeli di pura luce (...) che precipitano sulla terra divenendo Vigilanti di pietra? Sinceramente: ma di cosa stiamo parlando?
Preciso: se fosse stato un fantasy, niente di che. Ma perché scegliere questa storia e rivederla in questo specifico modo? Non è una critica, ma proprio una curiosità a cui non riesco a trovare una risposta. Dato che mi pare evidente che la narrazione di un fatto, religiosamente parlando, non fosse l'interesse ultimo del film, qual è lo scopo di rivedere così la storia?
Me lo sono chiesto perché, al di là delle mirabolanti avventure di Noé, della sua follia pseudo religiosa, della sua famiglia devota più a lui che al Creatore e di tutti gli effetti speciali utilizzati, non ho proprio colto il perché si è voluto raccontare questa vicenda. Il messaggio religioso poteva benissimo essere veicolato attraverso la narrazione 'biblica'. Se si avesse, invece, voluto raccontare una storia di fantasia, bastava scriverne una. La commistione di questi due elementi insieme ha generato, a mio avviso, solo un gran francasso mediatico, privo però di un fulcro ripieno di contenuti, scopi e, in ultima analisi, qualcosa da mostrare. Insomma, "Noah" si segue, per carità, ma ne rimane ben poco dopo la visione.
Russell Crowe, ormai granitico pacioccone, è il prescelto di una confessione divina che passa per il sogno, ma sarebbe incomprensibile a chiunque altro fuori che lui. L'arca, costruita necessariamente attraverso l'aiuto dei Vigilanti - uno degli unici due scopi che hanno queste 'figure' di pietra, l'altro è proteggere Noé e la sua famiglia dalle altre persone durante il diluvio -, è qualcosa di mastodontico che sottintende, tra le altre cose, che il nostro protagonista fosse qauntomeno ingegnere. Gli altri personaggi del film, ovvero la sventurata famiglia, sono più che altro comparse su uno sfondo fatto per molto tempo di sola acqua. Curioso che entrambe le coppie Crowe- Jennifer Connelly e Emma Watson-Logan Lerman si ritrovino in questo comune set bagnato, dopo aver già intrapreso l'avventura di girare un film insieme (rispettivamente "A Beautiful Mind" e "Noi siamo infinito") e certamente più riuscito di questo. Che, per carità, non è che non svolga a dovere il suo compito di intrattenre, ma fallisce nel trovare una sua dimensione, relegando agli effetti speciali un ruolo da protagonista che, alla fine, è inevitabilmente poco incisivo. Peccato, perché il regista Aronofsky è quel genio che ha partorito "Black Swan" e il cast è certamente di tutto rispetto (i tre premi Oscar Russell Crowe, Jennifer Connelly e Anthony Hopkins, poi Emma Watson, Logan Lerman, Ray Winstone, Douglas Booth, Nick Nolte). Spero non si pensi di girare un sequel, questo basta e avanza.
Box Office: $320,664,746
Consigli: Blockbuster di colossali dimensioni, dai numeri certo interessanti, ma dal contenuto un po' piatto. Belli gli effetti speciali e sicuramente anche di intrattenimento l'insieme, ma manca "un'anima" che differenzi questo prodotto da una miriade di fotocopie visivamente e narrativamente simili. Russell Crowe ormai è un cartonato. Peccato.
Parola chiave: Arca.

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Bengi

domenica 6 ottobre 2013

Film 592 - Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il mare dei mostri

Alla fine ero curioso di vedere questo secondo capitolo. Il primo episodio era stato anche divertente, quindi perché no?


Film 592: "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il mare dei mostri" (2013) di Thor Freudenthal
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Non che il primo film fosse fenomenale, ma almeno il tentativo di spacciare un filmetto per kolossal degli effetti speciali (epic fail) c'era stato. Qui direi che si è totalmente abdicato il tentativo in favore di un risultato mediocre e privo di spettacolarità che valga la pena di essere ammirata. Sinceramente "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il mare dei mostri" - titolo accorciabile - è veramente una delusione rispetto al suo predecessore che, nonostante tutto, aveva la capacità di incuriosire. Qui le situazioni comiche stantie, la realizzazione di serie B e gli effetti speciali da video game sono una combinazione letale che decreta l'effettiva non riuscita finale. Non che sia terribilmente obrobrioso, per carità, ma nell'ottica del passaggio di testimone tra "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il ladro di fulmini" e questo secondo capitolo, il livello è nettamente inferiore e finisce per lasciare scontenti e un po' delusi. Il capolavoro non era certo dietro l'angolo, ma si poteva tentare un approccio più lungimirante, evitando di accostarsi per ricerca d'immagine, stile e livello di sceneggiatura a un qualunque prodotto teen che punti all'appeal di un bel personaggio ("Beastly", "Shadowhunters - Città di ossa") o a qualche pasticcio mitologico in salsa videogioco ("Scontro tra titani"). Considerando che i libri da cui è tratta la saga di Percy Jackson sono ancora molti, forse era il caso di tentare un approccio più adulto e stilisticamente ricercato, scansando il richiamo del facile blockbuster nel tentativo di produrre una pellicola con un proprio stile e una propria voce narrante. In quest'ottica "Percy Jackson: Sea of Monsters" ha fallito su tutta la linea.
Anche perché, non si può non dirlo, questo tipo di prodotto finisce inevitabilmente per confrontarsi con la saga potteriana che, in un decennio, ha assolutamente alzato il livello minimo di realizzazione per il genere fantasy. In questo caso particolare, poi, non si può non notare le numerose somiglianze che, al confronto, fanno sfigurare il povero Percy: 3 ragazzini protagonisti (Percy, quello principale, dal viso pulito e ingenuo, che non sapeva di avere dei poteri e finisce sempre per salvare il culo a tutti; la ragazzina so tutto io che però è anche molto carina; l'altro protagonista, un po' goffo e a volte ridicolo, comunque la spalla simpatica che aiuta a sdrammatizzare le situazioni di tensione), una scuola per ragazzi 'speciali' (qui sono i semidèi, da Potter sono i maghi), una serie di avventure da affrontare per ottenere un risultato glorificante.
Se, poi, andiamo più nello specifico di questa pellicola, le somiglianze con Harry Potter sono ancora più lampanti: Annabeth/Alexandra Daddario chiama un taxi magico in mezzo alla foresta che è molto molto simile alla macchina volante della famiglia Weasley. Non contenti, il taxi finirà per dividersi in due ricordando la scena con l'autobus a due piani in giro per Londra che schiva il traffico modellando la sua forma a seconda delle necessità ("Harry Potter e il prigioniero di Azkaban"). Da quest'ultimo film deriva anche la somiglianza tra l'ippocampo di Percy e l'ippogrifo di Harry e, giusto per citare ancora qualche vicinanza narrativa, in questo film l'Oracolo rivela a Percy una profezia che lo riguarda, proprio come Sibilla Cooman - sempre nello stesso film potteriano! - rivela ad Harry la profezia che lo riguarda in un momento in stile trans. Insomma, già che alcuni spunti della trama richiamano altre storie... almeno tentare di creare un proprio filone?
Peccato, insomma, perché anche Percy Jackson avrebbe i suoi buoni assi nella manica dato che le trovate pro avventura, i numerosi personaggi e gli spunti da mitologia parrebbero, sulla carta, regalare non poche possibilità per sviluppare una trama divertente, avventurosa e - fosse vero - originale. Invece "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il mare dei mostri" finisce per incasellarsi nell'universo di pellicole con un buon budget che potrebbe fare la differenza, ma che scelgono il percorso sicuro del non andare oltre il già collaudato da altri.
Logan Lerman, poi, fa quello che può (e recita molto meglio di Daniel Radcliffe, lo dimostra ampiamente in quel piccolo capolavoro di "Noi siamo infinito").
Ps. 90 milioni di dollari il budget, $185,352,366 il botteghino mondiale.
Film 94 - Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: Il ladro di fulmini
Film 592 - Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il mare dei mostri
Film 1531 - Percy Jackson & the Olympians: The Lightning Thief
Consigli: Da vedere se il primo Percy Jackson è piaciuto o se si vuole passare una serata all'insegna del disimpegno assoluto.
Parola chiave: Vello d'oro.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 26 luglio 2013

Film 571 - Noi siamo infinito

Primo film assieme e la scelta di una pellicola dai temi forti, ma che avevo davvero voglia di rivedere (e di condividere con qualcuno).


Film 571: "Noi siamo infinito" (2012) di Stephen Chbosky
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Ok, l'ho rivisto. E me ne sono innamorato di nuovo. Delicato, sincero, maturo e ben scritto, "The Perks of Being a Wallflower" è stata nuovamente una piacevole sorpresa.
Nonostante sapessi cosa aspettarmi, questa pellicola è riuscita anche in questa seconda visione a coinvolgermi ed emozionarmi, colpirmi per i bravi interpreti e la trama interessante e ben scritta.
Un mio personale gioiellino della stagione cinematografica 2013. Bello.
Film 521 - Noi siamo infinito
Film 571 - Noi siamo infinito
Film 1533 - Noi siamo infinito
Consigli: Anche se si tende a sottovalutare un po' questo genere di pellicole, assicuro che vale veramente la pena di dare una chance a questo bel film. Il titolo, così importante e (per noi italiani è colpa di Moccia) che potrebbe anche suonare un po' esagerato o forzato, è invece utilizzato all'interno della trama in maniera intelligente, in un crescendo di emozioni che non abuseranno del connubio noi-infinito, ma anzi ne sapranno esaltare il grande potenziale legandolo al significato di amicizia e appartenenza che i tre protagonisti si guadagneranno attraverso la loro amicizia e le esperienze trascorse insieme.
Lo ammetto, sono stato folgorato da "Noi siamo infinito"!
Parola chiave: Obbligo Verità.

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Bengi

giovedì 28 marzo 2013

Film 521 - Noi siamo infinito

Volevo vederlo! Volevo vederlo! Volevo vederlo! Volevo vederlo! Volevo vederlo!
L'ho visto e me ne sono innamorato.


Film 521: "Noi siamo infinito" (2012) di Stephen Chbosky
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: "The Perks of Being a Wallflower" è una di quelle pellicole che volevo vedere e da cui mi aspettavo tantissimo Ed è tra le pochissime che è riuscita a mantenere le mie aspettative se non superarle.
Premesso che le storie teen di passaggio e crescita con un underground un po' indie mi intrigano sempre abbastanza, questa in particolare è stata la prima vera bella sorpresa cinematografica del 2013. Un bel cast di giovani attori capaci, sensibili e aperti ad un mondo di sensazioni, sperimentazioni e vissuto che riesce a coinvolgere ed emozionare lo spettatore. Una colonna sonora che più azzeccata non si può con pezzi cult come "Heroes" di Bowie. Una storia bella, carica di esperienze, ben scritta e non scontata tratta dal libro "Ragazzo da parete" dello stesso regista, che qui firma anche la sceneggiatura.
Ho veramente apprezzato il lavoro dei tre protagonisti, molto affiatati, che rappresenta alla perfezione un universo di scoperte verso l'età adulta, incertezze, errori, fasi di sperimentazione ed affermazione di sé stessi attraverso le proprie necessità, i propri bisogni e gli amici. Un bel quadro eterogeneo di sfigati ed emarginati, veri vincenti di una storia che riesce a connettere bene tutti gli elementi del suo puzzle, mescolando momenti drammatici a quelli comici, passando perfino per citazioni cult ("The Rocky Horror Picture Show").
Lo so, potrebbe sembrare che tutto questo mio entusiasmo sia un po' eccessivo, ma, per quanto mi riguarda, questo film è riuscito a coinvolgermi e affascinarmi, allontanando quell'idea patinata o iper sofferente dell'adolescenza, per una trasposizione più matura e misurata, dove dolore e felicità convivono in un indistinguibile agglomerato di sensazioni forti che compongono, di fatto, l'adolescenza. L'accettazione dell'omosessualità per Patrick/Ezra Miller, l'affermazione di sé stessa e la presa di coscienza delle sue capacità e del suo valore per Sam/Emma Watson e l'elaborazione di un avvenimento traumatico e destabilizzante da affrontare e superarle per il protagonista Charlie/Logan Lerman: tutti e tre questi personaggi sono ben delineati ed affrontati e compongono un triangolo di amore e amicizia basata su sentimenti e valori che ho sinceramente apprezzato. Lontano dalla rappresentazione hollywoodiana delle relazioni interpersonali veloci e superficiali, basate su stereotipazioni o semplificazioni, devo dire che la qualità con cui è stato reso "Noi siamo infinito" mi ha felicemente impressionato.
Posso immaginare che non tutti apprezzeranno il mio punto di vista entusiasta, ma posso dire con sincerità che questo film ha saputo catturarmi e coinvolgermi come nessun altro ha saputo fare di recente. Per me "Noi siamo infinito" è davvero un bel film.
Film 521 - Noi siamo infinito
Film 571 - Noi siamo infinito
Film 1533 - Noi siamo infinito
Consigli: Tenero, drammatico, divertente, buffo, interessante, doloroso, romantico, indie... Tocca un po' tutte le componenti necessarie per rendere cinematograficamente il periodo di transizione tra liceo e università, tra adolescenza e prime esperienze adulte, passando per amicizie vere, problemi difficili, insicurezze e incertezze nei confronti del futuro. Tutto condensato in un'unica pellicola che, se ci si lascia trasportare, funziona davvero alla grande.
Parola chiave: Zia.

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Bengi

martedì 21 agosto 2012

Film 441 - I tre moschettieri

Non avevo letto grandissime recensioni a riguardo...


Film 441: "I tre moschettieri" (2011) di Paul W.S. Anderson
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: In queste anche troppo tranquille serate di agosto una delle alternative alle noia è piazzarsi davanti ad un film. Qualsiasi film. Ecco perchè sono incappato in questo paradiso del kitch intitolato "I tre moschettieri" che, all'epoca dell'uscita, era stato venduto al grande pubblico come la rivisitazione in chiave moderna e pop del grande classico di Dumas, per di più girato interamente in 3D.
Chiaramente, avendolo guardato da casa, la terza dimensione non mi ha coinvolto, ma dubito avrebbe sopperito alle mancanze di questo prodotto che - diciamolo pure forte e chiaro - è brutto.
Brutto perchè innanzitutto aspira ad essere qualcosa che non è. Non è un kolossal e non ha né la spinta né i mezzi per esserlo. E' chiaramente, invece, un blockbuster di serie B (sia per trama che per effetti speciali) incapace di valorizzare le carte a suo favore - una bella storia, praticamente un duello ogni due per tre, un premio Oscar nella schiera dei cattivi (Christoph Waltz è Richelieu) - puntando, erroneamente, i riflettori su elementi sbagliati.
Primo fra tutti Milla Jovovich. Incapace di recitare anche una sola battuta con l'espressione che richiederebbe, è tanto inadeguata ad interpretare Milady quanto impacciata nelle scene di duello. Più di una volta risulta imbarazzante (ma mai quanto nell'orrendo "Ultraviolet", una delle pellicole più brutte della storia). Ha davvero troppo spazio all'interno della storia per essere una che recita così male. Ma è la moglie del regista e non credo serva aggiungere altro.
Altro grave problema è il quartetto di spadaccini. Nessuno è simpatico né minimamente approfondito a livello psicologico. Addirittura la sparata ninja legata ad Athos/Matthew Macfadyen ("Orgoglio e pregiudizio", "Frost/Nixon - Il duello", "Robin Hood") è tanto fuoriluogo quanto non necessaria ai fini della trama. E poi manca un'incisività del protagonista D'Artagnan/Logan Lerman (visto in "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: Il ladro di fulmini") che fatica a 'prendere possesso' dello schermo.
Gli effetti speciali sono davvero mal realizzati e talmente evidenti da risultare fastidiosi. Non so, probabilmente ero tanto indisposto da tutto l'insieme che li ho trovati bruttissimi e, diciamo, mi rendo conto che questa negatività possa derivare da un mix di elementi che tanto cozzavano da farmi catalogare "The Three Musketeers" come un prodotto frettoloso e pretenzioso.
Si vogliono mettere insieme troppi generi filmici e, forse per una mano inesperta, il gioco è sfuggito al controllo. Non è un film storico né un adattamento letterario di qualità e nemmeno un film d'avventura o una commedia. Non c'è accuratezza nei dettagli - il mio compagno di visione si è accorto subito che quella Francia era troppo tedesca per essere verosimile... - e mancano elementi che appassionino lo spettatore.
Forse era meglio che Mr. Paul W.S. Anderson e consorte rimanessero nel collaudato terreno degli svariati "Resident Evil" e si evitassero uno scivolone tanto evidente.
Consigli: E' un intrattenimento fiacco e poco brillante. Vale giusto per i costumi e la bella vista della Reggia di Versailles.
Parola chiave: Collana.

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Ric

martedì 30 marzo 2010

Film 94 - Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: Il ladro di fulmini

La locandina mi aveva attirato, qualche idea della trama me l'ero fatta, quindi avevo decisamente voglia di godermi questo film spensierato!


Film 94: "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: Il ladro di fulmini" (2010) di Chris Columbus
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Papà
Pensieri: Allora, credo sia chiaro a tutti che io ritenga Narnia quale la brutta copia del Signore degli Anelli. Ora, se il mio disprezzo per (il secondo in particolare) capitolo tratto dai libri di C. S. Lewis è molto e la mia considerazione non tanto alta, l'impressione che ho avuto per questo Percy Jackson è di un Narnia minore, un low-budget-Narnia. Quindi non siamo proprio al top della mia personale classifica. Tra l'altro questo film lo avevo cominciato in streaming, consapevole che sarebbe stato un'immensa stupidaggine, ma quando mio padre mi ha chiesto se volevo andare con lui a vederlo non ho saputo dirgli di no. Ebbene sì, è una stronzata.
Se il sig. Columbus con Harry Potter aveva egregiamente lavorato, con questo povero Percy Jackson non ha proprio dato il meglio di sé. Innanzitutto la regia è di una banalità pietosa, quasi da serie tv di categoria B. E poi proprio gli aspetti tecnici, basilari per pellicole come queste, non sono che mediocri... Costumi da mercatino in piazza, effetti speciali (che erano tali forse nel 2002) stravisti, e scenografia un po' della serie "Xena principessa guerriera" o "Hercules" degli anni '90. Non ci siamo eh, no no!
E poi gli attori. Partiamo dal satiro rappettaro: ma si può?! E il professore centauro travestito da paraplegico?! E la (teoricamente) figa di turno, in realtà tracagnotta versione di una qualsiasi teenager senza particolari guizzi recitativi? L'unica motivazione per cui rimane impressa è il cognome Daddario...
E poi, devo confermare quello che ho letto su 'Ciak' a proposito degli scivoloni kitsch, in questo film ci sono certe trovate che sanno proprio di americana spinta! Ma ti pare che a) l'Olimpo sta (e dove se non) sulla cima all'Empire State Building?! b) [Ma ti pare] che per raggiungere gli dèi sul monte Olimpo si prenda un ascensore dorato?! c) [Ma ti pare] che il Minotauro (fatto malissimo al pc) incorna un albero per sbaglio, rimane incastrato nella corteccia e, nel liberarsi, spezza il suo corno che rimane conficcato nell'albero e poi arrivi Percy Jackson che con la sola forza delle mani riesce ad estrarlo in 5 RIPETO 5 secondi?! d) [Ma ti pare] che gli inferi siano quella roba lì?! Sembrano la casa di un metallaro rincoglionito! E poi la moglie di Ade, Rosario Dawson, che mena il marito, la divinità più temuta che esista?! Ma dico, siamo impazziti? e) [Ma ti pare] che Catherine Keener, attrice capace e rispettata, si debba prestare a certe pellicole senza capo né coda?
Ora, ok, fino adesso i toni leggeri, ma parlando seriamente: questo film che cos'ha da dire? Niente. Harry Potter ha un suo perchè, perfino il primo Narnia. Anche se sai che sono film più per bambini, sono piacevoli da vedere, intrattengono. Questo mr. Jackson, invece, non scivola via sereno, ma in una marea (per riprendere la discendenza con Poseidone) di sbadigli senza sosta. Un'occasione davvero sprecata, perchè forse l'idea di rivisitare un po' in chiave moderna la mitologia Greca non era pessima. Ma, come spesso accade, è più facile scadere nei cliché che sforzarsi di produrre qualcosa di nuovo. E poi, per favore, che la smettano di spacciarci ogni film vagamente fantasy come 'il nuovo Harry Potter'...
Film 94 - Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: Il ladro di fulmini
Film 592 - Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il mare dei mostri
Film 1531 - Percy Jackson & the Olympians: The Lightning Thief
Consigli: Io passerei direttamente allo streaming (o al noleggio) senza passare dal cinema...
Parola chiave: Acqua.



#HollywoodCiak
Bengi