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venerdì 20 ottobre 2023

Film 2208 - The Fabelmans

Intro: Secondo titolo scelto nella mia lista di pellicole da recuperare mentre in viaggio verso Città del Messico, questa volta ho optato per uno dei grandi protagonisti agli Oscar di quest'anno.

Film 2208: "The Fabelmans" (2022) di Steven Spielberg
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: lo dico subito, questo film non mi ha particolarmente entusiasmato. Considerate le critiche entusiaste e la valanga di premi e nomination, mi aspettavo davvero un miracolo cinematografico. Invece "The Fabelmans" non mi ha colpito e, anzi, a tratti ho fatto fatica a finirlo.
E' vero che sul piccolo schermo del sedile di un aereo, in una situazione non esattamente fatta per godersi appieno l'esperienza cinematografica, la visione di un titolo come questo tende nettamente a perderci, però ammetto che la mia insoddisfazione rispetto all'ultimo progetto cinematografico di Spielberg non sta tanto nella fruizione, quanto nel prodotto finale in sé. Non ho amato il personaggio principale - e no, non sto parlando di Sammy Fabelman (Gabriel LaBelle), che pure non risulta particolarmente simpatico, ma di sua madre Mitzi (Michelle Williams) - né il tono generale del film che mi è parso volesse a tutti i costi evocare una straordinarietà delle circostanze che finisce per risultare forzata.
C'è da aggiungere che l'uscita più o meno ravvicinata con il "Belfast" di Kenneth Branagh del 2021 non aiuta: l'idea generale è simile (le origini familiari dei due grandi artisti), la dinamica familiare la fa da padrone, l'incasso al box-office è identico ("Belfast" ha incassato $49 milioni, costandone però tra i 10 e i 15, un quarto di "The Fabelmans"), l'apprezzamento della critica unanime, il numero di nomination agli Oscar esattamente lo stesso (Branagh ha però vinto per la Miglior sceneggiatura originale). Insomma, il paragone nasce spontaneo.
Ma dove Branagh riesce con successo a generare emozioni genuine attraverso il suo racconto, qui ho faticato a provare alcuna empatia per qualsivoglia personaggio. Forse solo il padre (Paul Dano), che inizialmente riveste il ruolo di "antagonista", ma di fatto è il più incompreso della famiglia. Non aiuta che Michelle Williams abbia il ruolo più detestabile di tutto l'ensable quando, onestamente, su di lei avevo riposto ogni mia buona speranza per questo film (non fatemi commentare, poi, quell'orrenda accoinciatura e quell'atroce frangetta).
Aggiungo che, forse, ho anche un po' perso interesse nell'opera moderna di Spielberg. Dopo gli evidenti buchi nell'acqua che sono stati titoli come "Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull", "War Horse", "The BFG" e "West Side Story" - e, francamente, per quanto mi riguarda anche "The Post" e "The Adventures of Tintin" che non ho trovato particolarmente appassionanti - ammetto che l'urgenza di recuperare l'ultima fatica del regista americano viene, con ogni titolo, sempre meno (tant'è che non ho visto "West Side Story" e ho recuperato per puro caso "Ready Player One", che pure mi è molto piaciuto).
Tutto quanto detto fin qui, condito con il fatto che "The Fabelmans" dura 2 ore e mezza, mi ha fatto gridare a tutto tranne che al capolavoro.
Cast: Michelle Williams, Paul Dano, Seth Rogen, Gabriel LaBelle, Judd Hirsch, David Lynch.
Box Office: $45.6 milioni
Vale o non vale: Decisamente non il film di Spielberg che ho amato di più, né che rivedrò più di una volta. Molto lungo, in alcune parti caotico, costellato di personaggi a cui si fa fatica ad affezionarsi. A mio avviso, se si cerca un titolo semi-autobiografico su un regista contemporaneo, allora miglio scegliere "Belfast" di Branagh; mentre se si cerca una pellicola che leghi insieme cinema ed emozioni, allora "Nuovo Cinema Paradiso" di Giuseppe Tornatore.
Premi: Candidato a 7 premi Oscar per Miglior film, regia, sceneggiatura originale, attrice protagonista (Michelle Williams), attore non protagonista (Judd Hirsch), colonna sonora e scenografia. Candidato al BAFTA per la Miglior sceneggiatura originale e vincitore di 2 Golden Globe per Miglior film drammatico e regia su 5 nomination (attrice protagonista, Williams, colonna sonora e sceneggiatura). Vincitore del David di Donatello per il Miglior film straniero.
Parola chiave: Tradimento.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 13 giugno 2017

Film 1372 - Fuoco cammina con me

Non ci ho capito niente. Mi hanno detto che ho sbagliato a vederlo prima del telefilm e che avrei fatto meglio ad aspettare di vedere prima la serie, ma a mia discolpa dico solo che, avendo letto che questa pellicola era il prequel del telfilm, ho pensato mi avrebbe aiutato nella comprensione. Errore.

Film 1372: "Fuoco cammina con me" (1992) di David Lynch
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ho trovato questo film particolarmente ostico e difficile da comprendere, oltre che lento e spesso noioso.
Estremamente esagerato nella resa dei toni drammatici, con una sceneggiatura che carica i dialoghi di una tensione innaturale e con una recitazione che sfocia spesso in toni soap, "Twin Peaks" versione film ha delle venature thriller che si perdono nell'assenza di ritmo e un pathos castrato da una durata eccessiva. Si sa che Lynch è un autore particolare che ha spesso richiesto ai suoi spettatori una certa dose di cieca dedizione, in questo caso però ho faticato a vedere l'estro artistico oltre la semplice ostentazione e una certa dose di autocompiacimento. E' un lavoro complesso, pesante, caricato di simbolismi e rituali e centrato sul feticcio della protagonista, una Laura Palmer sul filo della bipolarità che prima sniffa coca e va a cercare amanti per locali, poi resta pietrificata per il comportamento (maniacale, per carità) del padre. Lynch non ha una via di mezzo per lei come per la storia, un mix di provocazioni e suggestioni spesso fine a se stessi.
Cast: Sheryl Lee, Moira Kelly, David Bowie, Chris Isaak, Harry Dean Stanton, Ray Wise, Kyle MacLachlan, Kiefer Sutherland, Heather Graham, Peggy Lipton, Michael J. Anderson.
Box Office: $4.2 milioni (solo USA)
Consigli: A questo punto mi sento di dire: la serie tv prima! "Fuoco cammina con me" non è un titolo per tutti e, anzi, richiede un certo sforzo di concentrazione e sospensione del tradizionale modo di "interpretare" un film. Francamente, a meno che non si sia fan del regista o del telefilm, non consiglierei questa pellicola.
Parola chiave: Diario.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 1 ottobre 2010

Film 143 - Mulholland Drive

Primo film di una lunga serie di 'lunedì a cena dal Puffo', tra insalata e chiacchiere, ci siamo concessi uno dei film più popolari di un certo Sig. Lynch...


Film 143: "Mulholland Drive" (2001) di David Lynch
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea Puffo, Diego
Pensieri: Al mio primo approccio ufficiale con questo regista ne esco pienamente soddisfatto! Sicuramente la buona compagnia ha influito positivamente: non si può non tenere presente che contano anche atmosfera e approccio con cui ci avviciniamo a qualsiasi film. Per mia fortuna la 'prima visione' di un film di Lynch è stata decisamente positiva anche grazie a questi elementi perchè forse, da solo, i 147 mininuti di pellicola li avrei un po' sofferti. E, invece, ne sono uscito piacevolmente affascinato e invogliato a scoprire meglio il mondo di un regista sicuramente non convenzionale.
In ogni caso non avrei potuto non amare Naomi Watts, una delle attrici più belle e BRAVE nella sfera hollywoodiana e che, grazie a questo film sicuramente ha dato un vero slancio alla sua carriera, seguito l'anno dopo dalla consacrazione al grande pubblico con un enorme successo commerciale quale "The Ring". In questa pellicola rende davvero bene il suo personaggio anche in scene non facili come quella del provino o nel momento in cui si rivela il grande mistero del suo personaggio.
Proprio questo mistero sarà perno e fulcro della vicenda e condizionerà l'intero andamento della storia. Storia assurda in certi tratti, ma affascinante già dal punto di partenza: bellissima donna (Laura Harring) in una limousine viene minacciata con una pistola da uno dei due in macchina con lei, ma un incidente stradale la lascia unica superstite illesa. Con un'amnesia... Come farà a ritrovarsi, a capire da dove arrivano tutti quei soldi nella borsetta, perchè fosse su una limousine in Mulholland Drive? Solo l'evolversi della storia lo farà capire.
Giochetti della mente, inganni, effusioni, stranissimi personaggi, cadaveri, film da girare e un po' di visione Freudiana della personalità. Ce n'è davvero per tutti i gusti. Vedere e capire non andranno sempre a braccetto in questa pellicola, ma abbandonarsi a un mondo non sempre logicamente proprio è alquanto affascinante e piacevolmente disorientante. Spegnete il vostro cervello e lasciate che sia quello di Lynch a condurvi nel suo intricato labirinto.
Consigli: Ci vuole un po' di pazienza, poi il film prende il via. E, soprattutto, una mente bella sgombra: pare ci siano 10 indizi chiave per la comprensione della storia sparsi per le scene. Buona ricerca!
Parola chiave: Scatola blu.




Ric