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domenica 12 marzo 2023

Film 2179 - Scream VI

Intro: Recuperato il precedente capitolo per mettere Ciarán in pari e rinfrescare a me la memoria, non abbiamo perso tempo e ci siamo fiondati al cinema per recuperare la nuova aggiunta al catalogo dell'orrore tenuto a battesimo da Wes Craven. (E la sala era piena!)

Film 2179: "Scream VI" (2022) di Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: se il 1° è ormai un cult, il 4° ha quasi affossato il franchise e il 5° lo ha resuscitato con successo, cosa ci si poteva aspettare dal 6° capitolo di "Scream"? Beh, gli scenari potevano essere due: o un miracolo dell'horror oppure, più probabilmente, l'ennesima delusione (alla "Halloween Kills" e "Halloween Ends", per capirci). E, sorpresa sorpresa, il miracolo c'è stato!
Onestamente poteva essere l'ennesimo disastro, del resto questa saga aveva già dimostrato a più riprese di aver perso le "redini narrative" della storia, spesso perdendo di vista l'obbiettivo di un film di questo genere (ovvero spaventare) rispetto a tutta la meccanica che il franchise si porta dietro (#meta). "Scream VI", invece, riesce a bilanciare bene tutti gli elementi caratteristici della saga di Ghostface: c'è il film di genere che presenta e mette in discussione gli stessi elementi di cui è composto, c'è il mistero dietro l'ennesimo assassino, c'è la lunga serie di omicidi violenti e "creativi", c'è l'elemento surreale/irreale che si abbraccia con pacifica indifferenza (300 pugnalate dopo, la vittima di turno è ancora viva; l'assassino uccide qualcuno sullo sfondo senza far alcun rumore e il suo prossimo obiettivo nemmeno se ne accorge; Ghostface ha la stessa agilità e forza di un supereroe, nonché una certa dose di chiaroveggenza sapendo esattamente cosa sta per accadere, materializzandosi in appartamenti, case, teatri abbandonati... insomma, sempre un passo ai protagonisti). Il tutto per un risultato finale sorprendentemente coeso, consapevole e spassoso (chiaro, per chi apprezza il genere).
Senza dimenticare che, nel riportare in auge la saga, i nuovi due capitoli - questo in particolare - sono riusciti a stabilire le connessioni giuste con la storia originale, pur portando avanti una trama che si lascia finalmente alle spalle buona parte del bagaglio narrativo precedente. Capisco che Sidney Prescott (Neve Campbell) per tanti anni sia stata l'anima del progetto, però per quante volte ancora si poteva rendere interessante lo scontro tra lei e l'ennesimo fanatico di Ghostface? Diversamente da "Halloween", infatti, dove lo scontro è sempre e solo tra Laurie Strode e Michael Myers, qui la protagonista si vede perseguitata da una nemesi che non è mai la stessa, di fatto depotenziando l'epicità del franchise progetto dopo progetto. Con le premesse stabilite dalla nuova storia, invece, è la protagonista ad essere in controllo del suo destino, dovendo scegliere se abbracciare o meno la discutibile "eredità" paterna per trasformarsi lei stessa da vittima a carnefice, da Sidney Prescott a Ghostface.
La scelta viene praticamente fatta nel terzo atto di questa pellicola, il cambiamento si compie e la speranza di noi spettatori è che il prossimo episodio sappia gestire questo territorio narrativo inesplorato per la saga in maniera intelligente e sensata dal punto di vista della trama, portando avanti l'egregio lavoro fatto sin qui ed evitando di trasformare la nostra nuova eroina in una copia dell'ennesimo fan del serial killer mascherato.
Per ora, però, limitiamoci a dire che "Scream VI" è un'ottima aggiunta al catalogo del franchise, che il cast è variegato e interessante, che la mancanza di Sidney Prescott non si sente per niente e che, come sottolinea Ghostaface stesso, è assurdo che Gale Weathers (Courteney Cox) non avesse ancora ricevuto una telefonata dall'ennesimo psicopatico di turno. Si chiude il cerchio, la nuova strada è tracciata e, speriamo, il prossimo capitolo sarà altrettanto capace di rinvigorire l'eredità di "Scream".
Film 1123 - Scream
Film 2057 - Scream
Film 2184 - Scream
Film 1249 - Scream 3
Film 326 - Scream 4
Film 2091 - Scream
Film 2178 - Scream
Film 2179 - Scream VI
Cast: Melissa Barrera, Jasmin Savoy Brown, Jack Champion, Henry Czerny, Mason Gooding, Liana Liberato, Dermot Mulroney, Devyn Nekoda, Jenna Ortega, Tony Revolori, Josh Segarra, Skeet Ulrich, Samara Weaving, Hayden Panettiere, Courteney Cox.
Box Office: $67.1 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Ciao ciao Woodsboro, benvenuti a New York. La saga continua nella grande mela, si lascia Sidney Prescott alle spalle (io spero per sempre) e ritrova un vigore che non si vedeva da anni. La trama è ben architettata, tiene bene la suspence e alterna i vari omicidi col ritmo giusto, ribadendo le regole fisse del genere (e di conseguenza del franchise), pur aggiungendone alcune nuove che fanno pregustare un interessante futuro a venire.
Certamente non un film per tutti - non si sono certo risparmiati dal mostrare le scene più violente - ma un'ottima aggiunta ad un franchise che, 10 anni fa, sembrava morto e sepolto. Ma se c'è una cosa che gli horror ci hanno insegnato è che non bisogna mai dare per scontato che l'omicida sia morto per davvero... Premi: /
Parola chiave: Richie Kirsch.
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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 15 ottobre 2017

Film 1421 - A Bug's Life

Ebbene sì, un altro cartone animato. Questa volta la scelta non è stata casuale, dopo aver scoperto che era disponibile nel catalogo Netflix, ho subito deciso di recuperarlo.

Film 1421: "A Bug's Life" (1998) di John Lasseter
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Cosa mi ricordavo di questo film? Assolutamente niente. Va detto che, innanzitutto, lo avevo visto al cinema nel lontano 1999 e, da allora, non ho più ripetuto la visione; in secondo luogo parte dei miei ricordi erano, in realtà, mixati con la trama dell'altro cartoon molto simile (e uscito esattamente nello stesso periodo) "Z la formica". Per cui, una volta recuperato "A Bug's Life" mi sono accorto che niente di quello che pensavo sarebbe accaduto nella storia si è poi di fatto verificato...
Qui la trama è semplice e parte dal presupposto famosissimo che la formica sia un'instancabile lavoratrice e la cicala una pigra nullafacente, in questo caso addirittura antagonista della prima in quanto le richiede di sacrificare parte del raccolto dell'inverno come tributo da offrire in cambio dell'essere risparmiata. Neanche a dirlo, sarà il più emarginato e incompreso di tutto il formicaio a salvare la situazione - dopo averla irrimediabilmente compromessa - e a determinare un cambiamento radicale nella vita di tutte le sue compagne. Il progresso al tempo delle formiche in digitale.
Devo ammettere che "A Bug's Life" mi è davvero piaciuto e mi ha lasciato soddisfatto, oltre che enormemente colpito dal grande progresso fatto nel giro di neanche vent'anni nel campo della computer grafica applicata al prodotto cinematografico. Già così, in realtà, il film si presenta all'avanguardia e sorprendentemente avanzato, ma è inutile nascondere che il salto in avanti fatto in questi 18 anni sia stato qualcosa di sorprendente. La trama è piacevole e godibile, anche divertente e il doppiaggio da parte di non pochi grandi nomi di cinema e tv (Kevin Spacey, Julia Louis-Dreyfus, Dave Foley, Hayden Panettiere, Bonnie Hunt) risulta particolarmente efficace ed azzeccato.
Insomma, un cartoon riuscito e bello da guardare anche a così tanto tempo dalla sua uscita nelle sale.
Ps. Candidato a un Oscar e un Golden Globe per la colonna sonora di Randy Newman oltre che un BAFTA per i Migliori effetti speciali.
Cast: Dave Foley, Kevin Spacey, Julia Louis-Dreyfus, Hayden Panettiere, Phyllis Diller, Richard Kind, David Hyde Pierce, Denis Leary, Madeline Kahn, Bonnie Hunt.
Box Office: $363.3 milioni
Consigli: Perfetto titolo d'animazione "vintage" da recuperare con tutta la famiglia, adatto ad ogni occasione che richieda relax e una storia piacevole adatta a tutti.
Parola chiave: Circo.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 8 novembre 2011

Film 326 - Scream 4

Quando si resuscita una saga bisogna sempre stare attenti a cosa si decide di farne. Qui il risultato lascia molto perplessi...


Film 326: "Scream 4" (2011) di Wes Craven
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Ma l’autoreferenzialità di questo film? Vive di una blanda filosofia basata sui precedenti tre capitoli e sull’influenza che gli stessi hanno avuto nella cultura popolare teen americana (e non) con tanto di fake “Scream” e rispettivi infiniti sequel più trash o splatter che davvero paurosi.
Ed è proprio qui che si arena “Scream 4”! Talmente seriamente preso a non prendersi sul serio, a dimostrare che la sua filosofia è essere propriamente conscio del prodotto filmico che incarna e a dimostrarlo con dialoghi di una pallosità allucinante che, tirando le somme, non c’è mai neanche un momento di paura! Tra una macellata e l’altra non c’è tensione, non c’è suspance, manca il brivido della caccia o l’orrore del sentirsi l’assassino alle spalle e spaere di non avere via di scampo.
Questo è un “horror” troppo scoperto, che butta troppa carne al fuoco, analizza con chirurgica coscienza ogni mossa (e quindi futura scena) e – non so quanto involontariamente – prepara lo spettatore a ogni atto della carneficina. Muoiono tutti e non c’è un criterio, tutti sembrano colpevoli anche senza una ragione. Di fatto si tira a caso. Un po’ come è stato fatto per la sceneggiatura.
Troppo presi ad assoldare un esercito di star (in declino o sulla breccia), distratti dalla necessità di elaborare un prodotto che sbeffeggiasse chi considera la cultura dell’orrore quale minore, di fatto questo ennesimo “Scream” è il peggiore che si sia mai visto, forse uno dei peggiori sequel della storia del cinema.
Recitato ai minimi sindacali (Emma Roberts, di solito capace, sfodera due occhi a palla da tossica e una serie di espressioni che neanche Britney Spears in “Crossroads - Le strade della vita”), scritto più con l’intento di elaborare il manifesto del cinema horror che un film dell’orrore, prodotto stantio e, purtroppo, privo di appeal, “Scream 4” vive di comparsate (camei infiniti in finti prologhi che celebrano l’originale e confondono lo spettatore inesperto. Della serie: quando non si capisce dove darci un taglio) e di anche fin troppo citate ex glorie di una saga che sarebbe dovuta terminare tempo fa.
Attira perché è “Scream”, perché al pubblico piace l’idea che forse ci sarà da essere spaventati, perché la curiosità di vedere chi è l’assassino o come muore una star (concedetemi l’espressione) fa parte di un malcelato voyerismo piuttosto in voga di questi tempi. Si ‘vende’ alla gente qualcosa che, in realtà, in pellicola non c’è. Non c’è tensione né paura né orrore né, alla resa dei conti, un film horror. E’ solamente l’autocelebrazione di sé stessi.
Unica nota positiva il cast. Presenti all’appello (ma non dall’inizio alla fine): Emma Roberts, Hayden Panettiere, Courteney Cox, David Arquette, Neve Campbell, Anna Paquin, Kristen Bell, Rory Culkin, Adam Brody e Heather Graham in un film proiettato nel film stesso.
Pessimo, di cattivo gusto ed inutile.
Film 1123 - Scream
Film 2057 - Scream
Film 2184 - Scream
Film 1249 - Scream 3
Film 326 - Scream 4
Film 2091 - Scream
Film 2178 - Scream
Film 2179 - Scream VI
Consigli: Evitabilissimo.
Parola chiave: Popolarità.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 12 maggio 2011

Film 255 - The Cove

Con un buono regalo di compleanno da utilizzare alla Feltrinelli, non ho saputo resistere all'idea di comprarmi un bel cofanetto dvd. Che poi siano diventati due è un'altra questione. Ma questo è, ufficialmente, il regalo di compleanno di Ale&Leo (Nob).


Film 255: "The Cove" (2009) di Louie Psihoyos
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: I documentari sul mare trovo che siano veramente affascinanti. Con lo stesso spirito con cui mi interessavo ai documentari 'acquatici' quando ero bambino, mi sono avvicinato a questa pellicola, anche grazie al richiamo Oscar che questo film ha vinto nella categoria miglior documentario.
Diciamo che, purtroppo, l'argomento non è dei più felici: la mattanza dei delfini. In Giappone è normale cibarsi della carne di questi mammiferi che, a loro dire, sono buoni (del resto se mangiano lo squalo...) e fanno bene (ma il documentario dimostra un'elevata concentrazione di mercurio nella carne dell'animale).
In effetti, visto lo spirito che mi ha mosso verso questo "The Cove", credo di non poter dire di aver trovato ciò che mi aspettassi. Visto l'argomento già di per sé difficile e considerando poi gli sviluppi che si portano in evidenza, sono rimasto senza parole per la violenza inaudita compiuta su esseri viventi (di fatto più intelligenti di quanto non ci faccia comodo ammettere).
Mi era già capitato di seguire documentari che parlassero del cibo e di come viene 'reperito' dall'uomo (leggere le sconcertanti condizioni di allevamento e conseguente uccisione di maiali, polli, mucche) in "Food, Inc.". In questo caso, animali non in cattività vengo spinti all'interno di una baia dove vengo prima selezionati per i delfinari, poi (quelli che non vengono scelti) uccisi. Le immagini della telecamera subacquea che rappresentano il cambiamento di colore dell'acqua marina durante il macello fanno rabbrividire.
La struttura narrativa, comunque, è differente rispetto ad un classico documentario e presenta, invece, una certa tensione di fondo costante. Il rischio di arresto ed espatrio per la crew è sempre altissimo a causa delle attività assolutamente illegali legate alla produzione di questo film. Quindi riprese notturne con rilevatori di calore, telecamere nascoste, spionaggio da film poliziesco, insulti dai locali. Girare "The Cove" non dev'essere stato facile da nessun punto di vista.
Più toccante che appassionante, doloroso come un pugno nello stomaco, svela una verità che, a chi non proviene dalla cittadina della mattanza (Taiji), sarebbe rimasta probabilmente celata per sempre. Smuove dentro.
Ps. Nel film anche le immagini di Hayden Panettiere che, giovanissima, si batte in loco per la causa. Sarà fatta espatriare.
Consigli: Impossibile rimanere distaccati. Bisogna essere preparati.
Parola chiave: Flipper.

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Ric

martedì 5 aprile 2011

Film 238 - Una notte con Beth Cooper

Che le commedie americane mi piacciano non è certo una novità. Da questa, però, non sapevo cosa aspettarvi. Vuoi per il basso richiamo mediatico o per il poco incasso commerciale, insomma, temevo nella fregatura. E invece...


Film 238: "Una notte con Beth Cooper" (2009) di Chris Columbus
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Hayden Panettiere è, di primo acchito, piuttosto carina. Bionda dallo sguardo un po' misto pazzo-fatale, giovane e curata, bellissimi occhi.
Peccato che, a ben guardare, risultino una serie di elementi meno armonici del previsto. Testa gigante (sicuramente anche dovuta all'acconciatura cotonato-voluminosa) e corpo piccolo, braccia tozze, un'idea di insieme che ricorda qualche tracca di nanismo.
Sorvolato l'effetto - un po' deludente all'inizio - della bambolina sexy in realtà a volte vagamente impacciata (guardarla guidare un Hammer fa uno strano effetto), ci si ritrova davanti ad una commedia a basso budget (neanche 20ml di $) piuttosto divertente e fuori dagli schemi.
La regia di Chris Columbus ("Mamma, ho perso l'aereo", "Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre", "Harry Potter" 1 e 2, "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: Il ladro di fulmini") è piuttosto impersonale, a dire il vero, ed è il connubio trama-attori a farla da padrone.
Molto fisico nella sua interpretazione lo sconosciuto (e drammaticamente divertente-sfigato) Paul Rust; la Panettiere stessa, a sorpresa, ha negli occhi quella scintilla folle che il suo personaggio richiede; i personaggi spalla molto divertenti anche se sicuramente convenzionali.
Come si diceva, sceneggiatura azzeccata e scoppiettante - che naturalmente ricade nell'happy end di categoria - che ingrana soprattutto nelle situazioni più estreme e fuori dagli schemi.
La notte di Mr. Nerd Denis Cooverman/Rust con Miss Beth Cooper/Panettiere non sarà per niente una passeggiata, ma valrà sicuramente il 'prezzo del biglietto'. Ovviamente viene iserita anche una parte più ponderata e tendente-introspettiva (omosessualità, vita dopo il college, università, futuro), ma non rovina troppo il sapore spensierato di un prodotto easy come questo.
Di fatto un mix divertente per una leggerissima commedia generazionale (a tratti grottesca) dei maldestri equivoci che, fortunatamente, lascia con un sorriso (spensierato) sulle labbra.
Ps. Questo film ricorda molto "Easy A" con Emma Stone!
Consigli: Assolutamente un film da vedere in compagnia per farsi quattro risate!
Parola chiave: Beth Cooper.

Trailer

Ric