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venerdì 27 gennaio 2017

Film 1289 - Magnifica presenza

Netflix lo ha reso disponibile all'interno del suo catalogo e la curiosità di recuperare questo titolo ha preso il sopravvento.

Film 1289: "Magnifica presenza" (2012) di Ferzan Ozpetek
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "Magnifica presenza" non è il primo film di Ozpetek che vedo, ma sicuramente è il suo più almodovariano. Si potrebbe già dire in partenza di Ozpetek che sia il regista italiano più simile al famoso spagnolo e certamente nel caso di questa pellicola non mancano le similitudini con Almodóvar: tematiche LGBT, un timido protagonista gay isolato dalla società che vive in un mondo tutto suo, fantasmi, atmosfere musicali ad hoc che connotano inconfutabilmente il prodotto finale.
I fantasmi sono il fulcro della vicenda, una compagnia teatrale appariscente quanto fuori dal tempo che il giovane Pietro (Elio Germano) scambia per inquilini abusivi del suo appena affittato appartamento. Dovendo necessariamente passare sopra all'assurda premessa - non dei fantasmi, ma del ragazzo ostinato a sfrattarli -, nell'insieme il film costituisce comunque un azzardo per il cinema nostrano che è giusto incoraggiare nonostante un risultato finale non all'altezza delle aspettative. L'ottimo cast risulta un po' sprecato per una storia che, di fatto, fatica a trovare quella spinta che ne giustifichi la realizzazione oltre la trovata commerciale della casa infestata all'interno di un prodotto, se vogliamo, d'autore. E il tono drammatico che si vorrebbe trovare nella scelta di legare la Compagnia Apollonio alla Seconda Guerra Mondiale oltre che, addirittura, alla Resistenza, francamente perde di credibilità nella scena finale del confronto con Livia Morosini (Anna Proclemer), anziana ed unica sopravvissuta dell'originale compagnia con la quale Pietro si scontrerà in un dialogo inutilmente volgare e aggressivo, surreale e comunque fuori luogo rispetto ai toni precedenti (senza contare che nel momento di massima rabbia la Signora assomiglia spaventosamente a Bilbo Baggins quando rivede l'Anello al collo di Frodo, il che rende tutto ancora più ridicolo).
Ultime due considerazioni finali. La prima è che Vittoria Puccini è palesemente stata ingaggiata solo per la (bellissima) scena alla Greta Garbo. Per il resto è l'unica di cui si può distintamente dire che stia recitando. La seconda è una questione più generale, legata a una tendenza di certe storie del cinema italiano che ho trovato anche qui. Perché, mi chiedo, si intraprendono mille percorsi narrativi che poi non si finiscono? Che fine fanno, per esempio, la storia d'amore con il vicino, il provino, il medico che pensa di averlo curato e pure sa che non è così? La sensazione è che si voglia a tutti i costi arricchire il racconto, aggiungerne parti che, nel momento in cui si è giunti allo snodo principale che si intendeva affrontare, vengono abbandonate senza fornirne adeguato sviluppo narrativo. Lo trovo frustrante, oltre che inutile. Allungare la broda non fa bene né al film, né a chi lo guarda.
Insomma, "Magnifica presenza" mi è sembrato un esperimento molto teatrale sia per l'alto numero di scene al chiuso, sia per una certa impostazione dei personaggi (uno su tutti la Badessa di Platinette). Il risultato finale non mi ha onestamente soddisfatto, anche se ho apprezzato l'idea al cuore della storia e il tentativo di svincolarsi dalle solite tematiche del cinema drammatico made in Italy. NC'è il potenziale, ma manca qualcosa che dia la spinta giusta.
Cast: Elio Germano, Margherita Buy, Vittoria Puccini, Beppe Fiorello, Andrea Bosca, Paola Minaccioni, Ambrogio Maestri, Anna Proclemer, Cem Yılmaz, Mauro Coruzzi, Massimiliano Gallo, Gianluca Gori, Loredana Cannata, Daniele Luchetti.
Box Office: € 3.180.000
Consigli: Dopo aver visto questo film ho sempre più la sensazione che ci sia un legame tra le opere di Ozpetek e il cibo. Magari anche questa osservazione può essere uno spunto per dicidersi a scegliere "Magnifica presenza" o un altro tra i titoli del regista turco, per verificarne una sorta di attendibilità. Al di là di questo, il film non è esattamente la scelta perfetta per una serata spensierata e allegra. Se il primo tempo riesce a consegnare qualche momento simpatico legato allo straniamento delle due compagini che si trovano all'improvviso a doversi sopravvivere, nella seconda parte i toni si fanno decisamente più seri e, in ogni caso, il drammatico destino della compagnia non potrà che appesantire i toni. In ogni caso, per quanto non abbia trovato esattamente quello che mi aspettassi di trovare, un titolo italiano al di fuori dei soliti canoni è comunque già di per sé un buon risultato.
Parola chiave: Soffiata.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 30 maggio 2014

David di Donatello 2014: nomination, vincitori e amarezza

Il 10 giugno i vincitori, anche se moralmente parrebbe doveroso riconoscere non dico tutto, ma moltissimo a Sorrentino e al suo film in grado di regalarci quell'Oscar al Miglior film straniero che aspettavamo da quasi 15 anni. Eppure la storia dei David di Donatello ha dimostrato che è più facile trionfare all'estero che nel proprio Paese. Riuscirà, allora, "La grande bellezza" a portarsi a casa i premi che contano? Sarà Sorrentino il miglior regista dell'anno? Che si ami o si odio il suo film - e per estensione il suo cinema - gli va riconosciuto il grande merito dell'essere riuscito, negli anni, a parlare ad un pubblico non solo locale, ma mondiale; di aver riportato al cinema italiano quell'ampio respiro che mancava da tantissimo; di aver giocato così bene le sue carta da essere riuscito a dare un sbocco dignitoso a carriere imbarazzanti di pseudo vip e prezzemoline del folklore nostrano giocandoseli al limite tra il kitcht, il ridicolo e il cult. Non è che lo si deve amare a prescindere, per carità, ma almeno riconoscergli quei meriti che gli spettano.
Dall'altra parte sarebbe bello veder trionfare Valeria Golino e il suo "Miele", fortissimo nel tema, meno nella realizzazione e non vedere di nuovo "12 anni schiavo" vincere come Miglior film (in questo caso straniero).
Che ne sarà di questi premi nostrani lo sapremo solo tra poco più di 10 giorni. Nell'attesa, pronostici e speranze a parte, queste sono le candidature.

[EDIT] Come dicevo: "è più facile trionfare all'estero che nel proprio Paese".
E così è stato. Sorrentino è il Miglior regista dell'anno, ma non del Miglior film. Un insulto, se si pensa a cosa è riuscito a fare. Non che gli fosse dovuto il premio, ma la gratitudine di aver riportato l'Italia nelle grazie del cinema mondiale sarebbe dovuta sfociare in almeno un David speciale che gli riconoscesse questo grande merito. Non c'è stato e, purtroppo, la sensazione è quella che, come al solito, sputiamo nel piatto da cui abbiamo abbondantemente mangiato.

David di Donatello 2014 

MIGLIOR FILM
"Il capitale umano"
regia di Paolo VIRZÌ
"La grande bellezza"
regia di Paolo SORRENTINO
"La mafia uccide solo d'estate"
regia di Pierfrancesco DILIBERTO
"La sedia della felicità"
regia di Carlo MAZZACURATI
"Smetto quando voglio"
regia di Sydney SIBILIA

MIGLIORE REGISTA
Carlo MAZZACURATI
"La sedia della felicità"
Ferzan OZPETEK
"Allacciate le cinture"
Ettore SCOLA
"Che strano chiamarsi Federico. Scola racconta Fellini"
Paolo SORRENTINO
"La grande bellezza"
Paolo VIRZÌ
"Il capitale umano"

MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE
Pierfrancesco DILIBERTO (Pif)
"La mafia uccide solo d'estate"
Valeria GOLINO
"Miele"
Fabio GRASSADONIA, Antonio PIAZZA
"Salvo"
Matteo OLEOTTO
"Zoran il mio nipote scemo"
Sydney SIBILIA
"Smetto quando voglio"

MIGLIORE SCENEGGIATURA
Francesco PICCOLO, Francesco BRUNI, Paolo VIRZÌ
"Il capitale umano"
Paolo SORRENTINO, Umberto CONTARELLO
"La grande bellezza"
Michele ASTORI, Pierfrancesco DILIBERTO, Marco MARTANI
"La mafia uccide solo d'estate"
Francesca MARCIANO, Valia SANTELLA, Valeria GOLINO
"Miele"
Valerio ATTANASIO, Andrea GARELLO, Sydney SIBILIA
"Smetto quando voglio"

MIGLIORE PRODUTTORE (CON UN EX AEQUO)
Per Indiana Production Fabrizio DONVITO, Benedetto HABIB, Marco COHEN, co-produttore per Manny Films Philippe GOMPEL e Birgit KEMNER, con Rai Cinema e Motorino Amaranto
"Il capitale umano"
Nicola GIULIANO, Francesca CIMA per Indigo Film
"La grande bellezza"
Mario GIANANI e Lorenzo MIELI per Wildside con Rai Cinema
"La mafia uccide solo d'estate"
Riccardo SCAMARCIO, Viola PRESTIERI per Buena Onda Film e con Rai Cinema
"Miele"
Massimo CRISTALDI, Fabrizio MOSCA
"Salvo"
Domenico PROCACCI, Matteo ROVERE con Rai Cinema
"Smetto quando voglio"

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Valeria BRUNI TEDESCHI
"Il capitale umano"
Paola CORTELLESI
"Sotto una buona stella"
Sabrina FERILLI
"La grande bellezza"
Kasia SMUTNIAK
"Allacciate le cinture"
Jasmine TRINCA
"Miele"

MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Giuseppe BATTISTON
"Zoran il mio nipote scemo"
Fabrizio BENTIVOGLIO
"Il capitale umano"
Carlo CECCHI
"Miele"
Edoardo LEO
"Smetto quando voglio"
Toni SERVILLO
"La grande bellezza"

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Claudia GERINI
"Tutta colpa di Freud"
Valeria GOLINO
"Il capitale umano"
Paola MINACCIONI
"Allacciate le cinture"
Galatea RANZI
"La grande bellezza"
Milena VUKOTIC
"La sedia della felicità"

MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA (CON UN EX AEQUO)
Valerio APREA
"Smetto quando voglio"
Giuseppe BATTISTON
"La sedia della felicità"
Libero DE RIENZO
"Smetto quando voglio"
Stefano FRESI
"Smetto quando voglio"
Fabrizio GIFUNI
"Il capitale umano"
Carlo VERDONE
"La grande bellezza"

MIGLIORE DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
Jérôme ALMÈRAS
"Il capitale umano"
Luca BIGAZZI
"La grande bellezza"
Daniele CIPRÌ
"Salvo"
Gian Filippo CORTICELLI
"Allacciate le cinture"
Gergely POHARNOK
"Miele"

MIGLIORE MUSICISTA
Pasquale CATALANO
"Allacciate le cinture"
Lele MARCHITELLI
"La grande bellezza"
PIVIO e Aldo DE SCALZI
"Song'e Napule"
Umberto SCIPIONE
"Sotto una buona stella"
Carlo VIRZÌ
"Il capitale umano"

MIGLIORE CANZONE ORIGINALE (CON UN EX AEQUO)
"I'M SORRY" musica e testi di Giacomo VACCAI interpretata da Jackie O'S FARM
"Il capitale umano"
"'A MALÌA" musica e testi di Dario SANSONE interpretata da FOJA
"L'arte della felicità"
"TOSAMI LADY" musica e testi di Santi PULVIRENTI, interpretata da Domenico CENTAMORE
"La mafia uccide solo d'estate"
"SMETTO QUANDO VOGLIO" musica e testi di Domenico SCARDAMAGLIO, interpretata da SCARDA
"Smetto quando voglio"
"A' VERITÁ" musica di Francesco LICCARDO, Rosario CASTAGNOLA, testi di Francesco LICCARDO, Sarah TARTUFFO, Alessandro GAROFALO interpretata da Franco RICCIARDI
"Song'e Napule"
"DOVE CADONO I FULMINI" musica, testi e interpretazione di Erica MOU
"Una piccola impresa meridionale"

MIGLIORE SCENOGRAFO
Giancarlo BASILI
"Anni felici"
Stefania CELLA
"La grande bellezza"
Marco DENTICI
"Salvo"
Marta MAFFUCCI
"Allacciate le cinture"
Mauro RADAELLI
"Il capitale umano"

MIGLIORE COSTUMISTA
Maria Rita BARBERA
"Anni felici"
Daniela CIANCIO
"La grande bellezza"
Alessandro LAI
"Allacciate le cinture"
Bettina PONTIGGIA
"Il capitale umano"
Cristiana RICCERI
"La mafia uccide solo d'estate"

MIGLIORE TRUCCATORE
Dalia COLLI
"La mafia uccide solo d'estate"
Paola GATTABRUSI
"Anni felici"
Caroline PHILIPPONNAT
"Il capitale umano"
Maurizio SILVI
"La grande bellezza"
Ermanno SPERA
"Allacciate le cinture"

MIGLIORE ACCONCIATORE
Francesca DE SIMONE
"Allacciate le cinture"
Stéphane DESMAREZ
"Il capitale umano"
Massimo GATTABRUSI
"Anni felici"
Sharim SABATINI
"La sedia della felicità"
Aldo SIGNORETTI
"La grande bellezza"

MIGLIORE MONTATORE
Giogiò FRANCHINI
"Miele "
Patrizio MARONE
"Allacciate le cinture"
Cristiano TRAVAGLIOLI
"La grande bellezza"
Gianni VEZZOSI
"Smetto quando voglio"
Cecilia ZANUSO
"Il capitale umano"

MIGLIOR FONICO DI PRESA DIRETTA
Maurizio ARGENTIERI
"Anni felici"
Angelo BONANNI
"Smetto quando voglio"
Emanuele CECERE
"La grande bellezza"
Roberto MOZZARELLI
"Il capitale umano"
Marco GRILLO, Mirko PANTALLA
"Allacciate le cinture"

MIGLIORI EFFETTI DIGITALI
"Il capitale umano "
"La grande bellezza"
"La mafia uccide solo d'estate"
"Smetto quando voglio"
"Song'e Napule"

MIGLIOR FILM DELL'UNIONE EUROPEA
"IDA"
di Pawel PAWLIKOWSKI (Parthénos)
"LA VITA DI ADELE"
di Abdellatif KECHICHE (Lucky Red)
"PHILOMENA"
di Stephen FREARS (Lucky Red)
"STILL LIFE"
di Uberto PASOLINI (BIM)
"VENERE IN PELLICCIA"
di Roman POLANSKI (01 Distribution)

MIGLIOR FILM STRANIERO
"12 ANNI SCHIAVO"
di Steve McQUEEN (BIM)
"AMERICAN HUSTLE"
di DAVID O. RUSSELL (Eagle Pictures)
"BLUE JASMINE"
di Woody ALLEN (Warner Bros Pictures)
"GRAN BUDAPEST HOTEL"
di Wes ANDERSON (20th Century Fox)
"THE WOLF OF WALL STREET"
di Martin SCORSESE (01 Distribution)

MIGLIOR DOCUMENTARIO DI LUNGOMETRAGGIO (CON UN EX AEQUO)
"DAL PROFONDO"
di Valentina Pedicini
"IL SEGRETO"
di Cyop&Kaf
"IN UTERO SREBRENICA"
di Giuseppe Carrieri
"L'AMMINISTRATORE"
di Vincenzo Marra
"SACRO GRA"
di Gianfranco Rosi
"STOP THE POUNDING HEART – TRILOGIA DEL TEXAS, atto III" di Roberto Minervini

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
"37°4 S"
di Adriano Valerio
"
A PASSO D'UOMO"

di Giovanni Aloi
"BELLA DI NOTTE"
di Paolo Zucca
"LAO"
di Gabriele Sabatino Nardis
"NON SONO NESSUNO"
di Francesco Segrè

DAVID GIOVANI
"IL CAPITALE UMANO"
di Paolo Virzì
"LA GRANDE BELLEZZA"
di Paolo Sorrentino
"LA MAFIA UCCIDE SOLO D'ESTATE"
di Pierfrancesco Diliberto
"SOLE A CATINELLE"
di Gennaro Nunziante
"TUTTA COLPA DI FREUD"
di Paolo Genovese

PREMI SPECIALI 2014
Marco Bellocchio
Carlo Mazzacurati
Andrea Occhipinti per Lucky Red

Bengi

martedì 24 aprile 2012

Film 393 - Le fate ignoranti

Non che io ami particolarmente Ozpetek, come si sa, ma questa pellicola mi era stata caldamente consigliata da una persona molto importante e, oltre ad essere sempre stato curioso di vederla, non volevo perdere l'occasione di confrontarmi con una visione differente dalla mia delle opere del regista turco.


Film 393: "Le fate ignoranti" (2001) di Ferzan Ozpetek
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Compresso dalla fatica del volo e alla terza esperienza filmica di fila senza aver ancora dormito, nonché sempre più vicino a Tokyo, decido di approcciarmi a questo film italiano a tema gay che, a quanto pare, è uno dei pilastri della cinematografia omosessuale nostrana.
Come ho più volte esplicitato, non amo Ozpetek e nemmeno questo film è riuscito a farmi innamorare del suo lavoro. Ma, consapevole delle tempistiche, mi rendo conto che questa, 11 anni fa, è stata una pellicola decisamente importante per il panorama omosex, senza considerare la eco regalata a regista e protagonisti che, successivamente, andranno a comporre un team collaudato che viene prontamente riproposto ad ogni nuova produzione.
Ogni film del regista ha il merito di riportare all'attenzione della Penisola Italia la questione sempre attuale dell'omosessualità, spesso in una chiave di normalità che manca di approfondimento in tantissime altre pellicole. Meno 'macchiette' e più 'umani', i protagonisti delle sue storie riescono a passare attraverso lo schermo senza perdere in spessore o plausibilità. Eppure trovo comunque scorretto (e svantaggioso) riproporre a ripetizione una tipicità di elementi che, passato un certo numero di produzioni, non sono più tollerabili e, men che meno, innovativi. Poi, ripeto, capisco che probabilmente "Le fate ignoranti" (o "His Secret Life" nel titolo internazionale) è stato capostipite di un successivo proliferare di tematiche piuttosto identiche, ma, avendolo guardato dopo tanti altri 'assaggi' del lavoro di Ozpetek, non posso dire di non esserne stato infastidito lo stesso.
Basta pranzi attorno a tavolate rotonde; basta rivendicare la necessità di trovare negli amici l'unica vera famiglia di cui si ha bisogno; basta vivere del cliché dell'omosessuale traditore. Io, personalmente, preferirei che si puntasse su storie nuove, magari meno fotocopia l'una dell'altra. Ammetto che, in quest'ottica, potrebbe essere interessante visionare il nuovissimo "Magnifica presenza" nella speranza che, finalmente, ci si sia cimentati in qualcosa di diverso.
Per tornare, però, a questo particolare caso, devo dire che il film in sé non mi è dispiaciuto. Accorsi a recitare non mi piace, sembra sempre che sia sul set di una qualunque fiction in mezzo a centinaia di vetrine, ma la Buy è ottima nell'approfondire un personaggio che subisce contraccolpi emotivi di una portata talmente imponente da rischiare il collasso psicologico. Si è poi, con gli anni, specializzata in questo unico tipo di ruolo.
La trama, invece, a volte mi pare tocchi toni poco plausibili nella realtà. Chi di noi non sarebbe impazzito all'idea del proprio compagno che per anni vive una relazione parallela e per di più omosessuale? Non tanto perchè manchi un adeguato approfondimento psicologico dei personaggi, ma perchè, innanzitutto, bisognerebbe davvero avere il buon carattere di Antonia/Buy per permettersi di diventare amici dell'amante del marito, e poi dubito che ci sarebbero così poche scenate o piagnistei in uno scenario reale. Chiaramente i tempi filmici impongono una certa selezione, ma sono sicuro che con una cena in meno e una - verosimile - scenata in più il film non ne avrebbe perso.
Purtroppo guardare con occhio distaccato un mondo che si conosce da vicino non è facile per esprimere un parere che parta da considerazioni quanto più obiettive possibile. Diciamo che, allo stato delle cose, e per come sono umanamente 'conciato' al momento in cui scrivo, mi trovo costretto a dire che anche il solo trailer riesce a smuovermi emotivamente qualcosa. Ma, memore delle sensazioni provate in aereo, ribalto quanto appena detto con ricordi di non totale soddisfazione nei confronti di quanto ho visto. Chiaramente la verità (o ciò che più le si avvicina) sta nel mezzo e credo di poter affermare che "Le fate ignoranti" è piacevole intrattenimento con non pochi spunti su cui ragionare. Se anche solo una volta, guardando questo film, qualcuno dei non-di-parte è riuscito a riflettere e, perchè no, magari accostarsi con più attenzione alla "causa omosessuale", allora tutto questo lavoro si sarà rivelato utile e non solo piacevole divertissement.
Consigli: Un altro tassello per completare il puzzle delle opere di Ozpetek. Per chi lo ama questo è senz'altro una pietra miliare. Per chi non lo conosce rappresenta la sua classica filosofia. Anche se può non piacere - o comunque stufare - bisogna ammettere che è, ormai, parte integrante del nostro cinema contemporaneo.
Parola chiave: Quadro.

Trailer

Ric

lunedì 29 marzo 2010

Film 93 - Mine vaganti

Anche se dovevamo andare a vederlo con Federica, per questioni organizzative e di tempi alla fine abbiamo accettato l'invito di Francesco (anche lui sfegatato fan di cinema) e siamo stati a vedere la nuova fatica di uno dei registi che in Italia vanno più forte. Aspettative? Altissime.


Film 93: "Mine vaganti" (2010) di Ferzan Ozpetek
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Ale, Francesco
Pensieri:
Consigli: Andate in gruppo, con gli amici. Rendete omaggio a Ozpetek e riunitevi in un gruppone-famiglia, guardate questo film e poi recatevi in pizzeria a mangiare qualcosa, rigorosamente in tavolata rotonda per gustarvi la compagnia altrui a 360°!
Parola chiave:Omosessualità&famiglia.




Ric