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giovedì 29 febbraio 2024

Film 2253 - Burlesque

Intro: Era da un po' che non rivedevo questo film e per qualche motivo mi era tornata voglia...

Film 2253: "Burlesque" (2010) di Steve Antin
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: onestamente non capisco come "Burlesque" non abbia sbancato considerata la "dose" di omosessualità che trasuda questa pellicola, comunque tutto considerato il film ha fatto meglio di tanti altri con simili premesse.
A mio avviso le canzoni sono praticamente tutte ottime, Cher è marmorea e a malapena si muove, Christina Aguilera non sfigura (anche se certe parrucche...) e il risultato finale è godibile e a tratti surreale (i diritti di sopraelevazione, un piccolo club di Los Angeles che finisce sulle prime pagine dei giornali perché una delle sue performer un giorno si sveglia e canta dal vivo, Stanley Tucci in un altro ruolo gay dopo "Il diavolo veste Prada"). Insomma, per me cult.
Film 209 - Burlesque
Film 226 - Burlesque
Film 251 - Burlesque
Film 376 - Burlesque
Film 1161 - Burlesque
Film 1643 - Burlesque
Film 2253 - Burlesque
Cast: Cher, Christina Aguilera, Eric Dane, Cam Gigandet, Julianne Hough, Alan Cumming, Peter Gallagher, Kristen Bell, Dianna Agron, James Brolin, Stanley Tucci.
Box Office: $90.5 milioni
Vale o non vale: Non per tutti, ma sicuramente per molti della comunità LGBTQ, "Burlesque" tutto sommato invecchia bene e porta i suoi 14 anni con sorprendente disinvoltura.
Premi: Candidato a 3 Golden Globe per Miglior film musical/commedia e canzone originale per "Bound to You" e "You Haven't Seen the Last of Me", ha vinto per quest'ultima. 2 nomination ai Grammy del 2012 per Best Song Written for Visual Media e Best Compilation Soundtrack for Visual Media. 1 nomination per peggior attrice non protagonista (Cher) ai Razzie Award. Christina Aguilera è stata nominata all'MTV Movie & TV Awards per la Miglior performance femminile esordiente.
Parola chiave: Air rights.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

domenica 19 aprile 2020

Film 1872 - Frozen II

Intro: Tutti un po' sorpresi dal fatto che questo secondo capitolo non si sia portato a casa nemmeno la nomination all'Oscar come Miglior film d'animazione, il che mi ha incuriosito e convinto definitivamente a vederlo appena lo streaming me lo ha concesso. (In realtà lo avrei recuperato anche al cinema, ma la versione originale a Ushuaia non era contemplata e non me la sono sentita di vedermi tutto il film in spagnolo.)
Film 1872: "Frozen II" (2019) di Chris Buck, Jennifer Lee
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: questo secondo "Frozen" è meglio o peggio del primo? Ce l'ha fatta la Disney a produrre un sequel degno del successo stratosferico del primo, popolarissimo cartoon? Insomma, regge il confronto?
Prima di rispondere, una mia personalissima premessa: non provo particolare entusiasmo per "Frozen", che sia 1 o 2, e anzi, fatico ancora a comprenderne l'ossessione globale. Visivamente si tratta di prodotti molto belli, musicalmente curati e dalle giuste canzoni-tormentone, però tutto sommato nessuno dei due episodi mi ha portato alla necessità di strapparmi i capelli dall'estasi, per così dire. Poi, per carità, si tratta di prodotti d'animazione piacevolissimi, ma niente a che vedere con altri classici del cinema Disney.
Quindi com'è questo "Frozen II"? Perfettamente in linea con il suo predecessore, anche se un filino più avventuroso e dark, cosa che si intuisce già guardando il trailer. Il core-message rimane abbastanza simile al precedente, abbiamo sempre le sorelle reali Elsa e Anna che si dividono tra doveri di corte e una rivendicazione della propria identità, anche se questa volta si va più a fondo rispetto alla storia familiare delle due protagoniste.
Tutto sommato siamo di fronte ad un buon comeback, cosa non scontata quando si tratta di sequel, specialmente di titoli così estremamente popolari. La storia regge e la Disney ringrazia, perché con questo secondo capitolo la casa di Topolino si è portata a casa il primato per la pellicola d'animazione che abbia incassato di più nella storia del cinema (se non si considera il remake de "The Lion King" che, infatti, non consideriamo). Chapeau.
Film 649 - Frozen - Il regno di ghiaccio
Film 705 - Frozen
Film 1872 - Frozen II
Cast: Kristen Bell, Idina Menzel, Josh Gad, Jonathan Groff, Sterling K. Brown, Evan Rachel Wood, Alfred Molina, Martha Plimpton, Jason Ritter, Jeremy Sisto, Ciarán Hinds.
Box Office: $1.450 miliardi
Vale o non vale: Carino, avventuroso e dotato di una certa spettacolarità visuale, "Frozen II" riesce a bissare il successo del primo rimanendo piuttosto fedele al brand. Non uno dei migliori film d'animazione di sempre, ma una piacevole visione per tutta la famiglia.
Premi: Candidato all'Oscar per la Miglior canzone ("Into the Unknown"), a 2 Golden Globe per film d'animazione e canzone e al BAFTA per la Miglior pellicola d'animazione.
Parola chiave: Voce.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 7 agosto 2019

Film 1643 - Burlesque

Intro: Ma che volete che vi dica, io sto film lo amo e basta.
Film 1643: "Burlesque" (2010) di Steven Antin
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: Film 209 - Burlesque
Film 226 - Burlesque
Film 251 - Burlesque
Film 376 - Burlesque
Film 1161 - Burlesque
Film 1643 - Burlesque
Film 2253 - Burlesque
Cast: Cher, Christina Aguilera, Eric Dane, Cam Gigandet, Julianne Hough, Alan Cumming, Peter Gallagher, Kristen Bell, Stanley Tucci, Diana Agron, Tyne Stecklein, David Walton, James Brolin.
Box Office: $90.5 milioni
Vale o non vale: Potrei vederlo 500 volte e non stufarmi mai. Adoro la statuaria rigidità di Cher, tutto lo sforzo dell'Aguilera per apparire brava e bona, le canzoni, i numeri musicali, il kitsch, l'happy ending a tinte immobiliari, il fatto che abbiano trasformato "The Beautiful People" di Marilyn Manson in una canzone pop... insomma, tutto. Poi è una scemenza? Sì. Sta a voi decidere quanti glitter riuscite a mandare giù senza soffocare.
Premi: 3 nomination ai Golden Globes per Miglior film musical o commedia e Miglior canzone originale per "Bound to You" (Christina Aguilera, Sia, Samuel Dixon) e "You Haven't Seen The Last of Me" (Diane Warren), il film vince per quest'ultima. 2 nomination ai Grammy per Best Song Written Specifically for a Motion Picture or for Television ("You Haven't Seen The Last of Me") e Best Compilation Soundtrack Album for Motion Picture, Television or Other Visual Media.
Parola chiave: Air rights.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 27 settembre 2018

Film 1513 - A Bad Moms Christmas

Intro: I was looking forward of seeing this movie! And I had to wait a lot of time before I was able to download it, so no surprise when I say that I was really excited when we decided to watch it, finally!
Film 1513: "A Bad Moms Christmas" (2017), Jon Lucas, Scott Moore
Watched: my laptop
Language: English
Watched with: Fre
Briefly: it's not easy to write and direct a sequel for a surprisingly profitable movie in less than a year. Jon Lucas and Scott Moore managed to do that, even though "A Bad Moms Christmas" isn't as funny or deliciously entertaining as the first "Bad Moms". And that's a shame. Maybe with a little more time spent on the script, it could have been a great outrageously guilty pleasure as the first movie is;
I appreciate the choice of Christmas time as the center of the story, still I can't really relate to all the struggling the moms have to go through here. Decorations and gifts apparently are a bigger deal than spending time together staying with your family, so it's kinda difficult for me to understand that kind of craziness and anxiety that comes from 'make everything perfect' for the Holidays;
Kunis, Bell and Hahn are again perfect for their roles, with Hahn being the scandalously weird sex addicted mom of the group. I really loved her here. Hines, Baranski and Sarandon are basically clones of their on-screen daughters, which is probably predictable, but no funny enough in my opinion;
"A Bad Moms Christmas" isn't good enough to justify its presence on the market. "Bad Moms" isn't perfect, but at least points out some true facts: moms are overstressed, they have to look after their families and probably go to work as well, they don't have a lot of time for themselves; also, aside from the mom point of view, the first movie shows that women can be delightfully outrageously funny as much as men can be, something the audience needs to be reminded of occasionally. "Bad Moms 2", instead, even though it tries to recreate the same shockingly dirty atmosphere of its predecessor, fails to deliver a message of female empowerment and unity that grows through friendship and self-awareness. What we get here is a comedy movie that delivers a few dirty laughs, but nothing more than that.
Film 1243 - Bad Moms: Mamme molto cattive
Film 1448 - Bad Moms
Film 1513 - A Bad Moms Christmas
Cast: Mila Kunis, Kristen Bell, Kathryn Hahn, Cheryl Hines, Christine Baranski, Susan Sarandon, Jay Hernandez, Justin Hartley, Peter Gallagher, Oona Laurence, Emjay Anthony, Wanda Sykes, Christina Applegate.
Box Office: $130.6 milion
Worth watching?: Fans of the first film will probably like this one too, but still I think this is worst. Let's say it's a good choice if you want to spend your night watching a movie that doesn't requires any brain-related effort.
Awards: One Razzie Award nomination for Worst Supporting Actress (Sarandon).
Key word: Mother-daugher relationship.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 2 dicembre 2017

Film 1448 - Bad Moms

Il progetto era quello di recuperare il primo capitolo e poi lanciarsi al cinema a vedere il secondo, ma al momento siamo ancora in alto mare...

Film 1448: "Bad Moms" (2016) di Jon Lucas, Scott Moore
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Francy
Pensieri: Devo dire che rivederlo in lingua originale mi ha fatto rivalutare leggermente il mio precedente giudizio, sicuramente più severo. Mi limiterò a dire che, nonostante io ritenga sia pazzesco che un prodotto basato su tre figure femminili, tre mamme, mirato ad elogiarne qualità, impegno, amore incondizionato, forza di volontà sia completamente gestito da uomini - c'è giusto una produttrice donna su due produttori e comunque alla regia e alla sceneggiatura ci sono due uomini -, il risultato finale è in ogni caso piuttosto godibile. Sarebbe stato più coerente, comunque, che almeno alla sceneggiatura ci fosse una rappresentante di categoria, altrimenti si perde un po' il senso della generale modalità "fuck the system".
"Bad Moms" ha il grande pregio di scegliere un cast azzeccatissimo capitanato dalle tre meravigliose Kunis, Bell, Hahn, un trio capace di funzionare insieme alla grande e, soprattutto, mettersi in gioco prestandosi alla trama decisamente politicamente scorretta e a tratti irriverente senza misura. Si parla di peni, si parla di sesso, di tette e sicuramente si dicono molte parolacce e certamente il la strategia funziona perché le risate non tardano ad arrivare. Certo, non è propriamente un film per tutti...
Film 1243 - Bad Moms: Mamme molto cattive
Cast: Mila Kunis, Kristen Bell, Kathryn Hahn, Jay Hernandez, Jada Pinkett Smith, Christina Applegate, Annie Mumolo, David Walton, Clark Duke, Oona Laurence, Emjay Anthony, Wanda Sykes, Martha Stewart.
Box Office: $183.9 milioni
Consigli: Sboccato, spesso volgare, decisamente molto diretto, "Bad Moms" è il titolo perfetto per una serata divertente e senza freni per un pubblico decisamente adulto. In vista del secondo capitolo appena uscito è sicuramente meglio ripassare!
Parola chiave: PTA president.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 21 novembre 2016

Film 1243 - Bad Moms: Mamme molto cattive

Non vedevo l'ora che uscisse anche in Italia per poterlo recuperare: un film che attendevo tantissimo!

Film 1243: "Bad Moms: Mamme molto cattive" (2016) di Jon Lucas, Scott Moore
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: "Bad Moms" era già perfettamente comprensibile anche senza il sottotitolo, ma ci dobbiamo sempre distinguere.
Avevo alte aspettative rispetto a questa pellicola, solo parzialmente soddisfatte. Il film mi è piaciuto e sì, è divertente, anche se mi è sembrato tutto molto calcolato. Si seguono esattamente gli step necessari alla commedia di oggi per risultare "fica", dimenticando di introdurre qualcosa che sia prettamente identificativo della storia in questione. Perchè l'aggettivo "cattive" non basta a connotare questo film a sufficienza e alla fine della fiera ci si ritrova con una storia prevedibile dall'inizio alla fine. E, a proposito di questa fine, se le nostre anti eroine fossero state davvero cattive, a quella rompi palle della madre bionda perfettina avrebbero dato il ben servito. E invece...
In ogni caso "Bad Moms" ha il grande pregio di presentare un ottimo cast e una serie di scorrettezze in grado di regalare al pubblico non poche risate e anche se è dai tempi di "Sex and the City" che non ci stupiamo più di sentir parlare così disinvoltamente un gruppo di donne, l'effetto comico è ancora piuttosto efficace. Non perché sia ridicolo, ma perché semplicemente è un territorio in parte ancora da scoprire. La fabbrica di mamme perfette non sforna sempre ciambelle col buco, per cui siamo fortunati ad incontrarne qualcuna ancora in grado di reagire ai diktat del sistema che, come per ogni estremizzazione, richiede l'adesione fedele a dettami esagerati e superumani allo scopo di accudire una prole sempre più anaffettiva e stressata, causando una sorta di implosione dall'interno delle famiglie moderne. Del resto o sei mamma a tempo pieno o è impossibile tenere il passo e, ancora peggio, se lavori non sei una buona madre perché anteponi il lavoro alla famiglia. Tutte queste assurdità - figlie di una mentalità molto americana e comunque qui accentuata per poterne ridicolizzare i tratti - sono ampiamente prese in giro da questo film il cui target, mi pare evidente, sono le donne over 30. Ma non c'è da preoccuparsi, perché in realtà la storia risulta particolarmente godibile per tutti se si accetta il compromesso della ormai standardizzazione di un tipo di prodotto che, per quanto commerciale, riusciva ancora a mantenere una certa imprevedibilità: la commedia scorretta. Ne "Le amiche della sposa", quest'ultima se la faceva addosso nel vestito bianco. Letteralmente. "Pitch Perfect" sdoganava il canto a cappella femminile e un gruppo di amiche assurde quanto ben assortito. In "Trainwreck" Amy Schumer dà il peggio di sé cambiando uomo ogni sera e senza aspettarsi che qualcuno di essi la richiami il giorno dopo o addirittura evitando lei di farlo. Insomma, sono ormai anni che le sceneggiature dei film hanno sdoganato la figura della donna indipendente e in grado di dettare a se stessa le proprie condizioni, capace di abbracciare le sue diversità e di amarsi per quella che è. Qui abbiamo tutti questi elementi perfettamente miscelati, mancando però di connotare il tutto con una buona dose di personalizzazione: "Bad Moms" ha tre protagoniste fantastiche, simpatiche, strane quanto basta e si avventura a racontare numerosi episodi tra lo scorretto e il volgare, ma poi fa marcia indietro e abbraccia quella stessa standardizzazione che sembrava voler rigettare a tutti i costi. L'happy ending finale per tutti è una boiata e guasta l'atmosfera e francamente tradisce in parte il discorso silenziosamente veicolato dalla storia. Mi ha lasciato la sensazione di un tentativo di acchiappare un'audience più vasta possibile sfruttando numerosi elementi come il politicamente scorretto, la volgarità, l'unione tra donne, la fatica dell'essere mamma e lavoratrici, la rivendicazione della parità, il sesso e... il finale smielato. Dai, non ci sta a dire niente.
In definitiva, comunque, "Bad Moms: Mamme molto cattive" è un esperimento riuscito in una mare di commedie ultimamente non particolarmente rilevanti. Mila Kunis, Kristen Bell e Kathryn Hahn (soprattutto quest'ultima) sono pazzesche insieme e da sole valgono il biglietto, la dose di follia generale oscilla bene tra il consono e il bizzarro e anche se a mio avviso si capisce che si tratta di un film sulle donne scritto da uomini, tutto sommato raggiunge un risultato sufficientemente soddisfacente. Se ci sarà un seguito, spero in qualcosa di veramente selvaggio.
Film 1448 - Bad Moms
Cast: Mila Kunis, Kristen Bell, Kathryn Hahn, Jay Hernandez, Clark Duke, Annie Mumolo, Jada Pinkett Smith, Christina Applegate, David Walton, Oona Laurence, Emjay Anthony, Wanda Sykes, Martha Stewart.
Box Office: $179.4 milioni (ad oggi)
Consigli: Questo lo scenario: cosa succede quando un gruppo di mamme reiette si unisce e decide provare ad abbattere lo stereotipo della madre perfetta veicolato dalle stesse madri che le hanno respinte? O per allargare il discorso, cosa succede quando qualcuno si rompe le palle e gliela da su (perdono per la semplificazione ai minimi termini)? Ecco i temi che si affrontano in questa commedia che estremizza e gioca con le sue protagoniste, messe alla prova dalla tirannia sociale e reiterata da chi, nella standardizzazione al modello dominante, vede l'unico modo di sopravvivere.
Senza volerci vedere troppa filosofia, comunque, un film simpatico e molto volgare, strano e a volte imbarazzante che regala alle sue tre protagoniste la chance di un grande pubblico e una parte - per quanto certamente non per tutti i palati - selvaggia e divertente. Non pungente quanto avrei voluto, ma certamente spassoso.
Parola chiave: Associazione dei genitori.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 30 agosto 2016

Film 1202 - The Boss

Più che altro voleva vederlo Poe, ma a una commedia non dico comunque mai di no.

Film 1202: "The Boss" (2016) di Ben Falcone
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Dopo l'orrido "Tammy", ripieno di volgarità ed estremamente chiassoso, Melissa McCarthy e il marito Ben Falcone si ritrovano per sfornare un altro successo commerciale, pur più contenuto (il film ha esordito primo al box-office americano).
Questa volta tramutatasi in Orietta Berti, la McCarthy impersona l'imprenditrice e guru Michelle Darnell che, accusata di insider trading e incarcerata, uscita si troverà senza amici e costretta a ricominciare da 0, partendo addirittura dal divano dell'ex dipendente Claire (Kristen Bell).
Pur rimanendo una grande boiata, devo ammettere che alla fine "The Boss" non è così male come mi sarei aspettato. Certo, la chiave di tutto sta nel prenderlo esattamente per quello che è e non aspettarsi nulla di più se non la solita commedia americana volgarotta, molto fisica e che punta tutto sempre sulle solite cose. Non c'è nulla di nuovo in questa pellicola se non l'acconciatura alla "finché la barca va" della protagonista, per il resto tutto procede esattamente come deve andare. Il che non è necessariamente un male, se è ciò che di cui si aveva bisogno.
Cast: Melissa McCarthy, Kristen Bell, Kathy Bates, Tyler Labine, Peter Dinklage, Kristen Schaal, Annie Mumolo, Margo Martindale, T-Pain, Ben Falcone.
Box Office: $78.6 milioni
Consigli: Sciocchino, volgare, comico. Alla fine è anche divertente, se non si hanno troppe pretese.
Parola chiave: Biscotti.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 16 giugno 2016

Film 1161 - Burlesque

Eh lo so... (ma almeno questa volta l'ho visto in inglese!)

Film 1161: "Burlesque" (2010) di Steve Antin
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sento già i commenti: «Seriously?!»
«Ma che davero?!»
«ANCORA?!?!»
Ebben sì, lo ammetto, ho rivisto "Burleque" per tipo la 900esima volta, ma non so cosa farci: è talmente kitsch, talmente chiassoso, sbrillucciocoso, ricolmo di stereotipi e canzoni orecchiabili, omosessualità e soprattutto Cher, che mi piace sempre da impazzire. So che si tratta di una grandissima boiata, un prodotto mediocre che tenta di venderci una Christina Aguilera sprovveduta, amorevole, ragazzina di campagna in cerca del successo (ma con la paura di raggiungerlo) e che si tratta solo di un'operazione commerciale - perché l'Aguilera tutto è, tranne che amorevole. E sprovveduta -, però non ci posso fare niente, questa pellicola mi tira su di morale quando ho bisogno di qualcosa di semplice, spensierato, positivo.
Ecco perché ho rivisto questo film che, dopotutto, qualche pregio ce l'ha. Innanzitutto rispolverare la mitica Cher, che sì, è sciolta quanto una colonna di marmo, ma è pur sempre una star globale dagli innumerevoli successi in molteplici campi e resiste sulla cresta dell'onda da oltre 60 anni. Anche solo per questo, grazie Steve Antin.
Poi si tratta di una sorta di omaggio al musical, quasi una dichiarazione d'amore che non sarà un capolavoro, ma vista in quest'ottica è comunque un'operazione apprezzabile in grado di solleticare un certo effetto nostalgia. Inoltre fotografia e scenegorafie sono ben curate, il cast è ricco e le canzoni non male, per cui il risultato finale sarà artificiale, ma non peggiore di altri.
Ps. Candidato a 3 Golden Globe, ha vinto quello per la Miglior canzone originale (per "You Haven't Seen The Last of Me", scritta da Diane Warren e cantata da Cher).
Film 209 - Burlesque
Film 226 - Burlesque
Film 251 - Burlesque
Film 376 - Burlesque
Film 1161 - Burlesque
Film 1643 - Burlesque
Film 2253 - Burlesque
Cast: Cher, Christina Aguilera, Cam Gigandet, Kristen Bell, Stanley Tucci, Eric Dane, Julianne Hough, Alan Cumming, Peter Gallagher, Dianna Agron, James Brolin.
Box Office: $89,519,773
Consigli: All'ennesima visione per me è un po' come tornare a casa. Lo lego in particolare a un episodio della mia vita in cui sono stato felice, quindi per me ha questo di valore aggiunto. Capisco che non sia un titolo di particolare spessore e mi rendo conto che la mia motivazione personale mi spinga a una considerazione favorevole di questo prodotto che è valida solo per me, ma in generale non credo sia un titolo così malvagio. C'è molta musica e molti numeri musicali: per chi gradisce può essere un film di buon intrattenimento.
Parola chiave: Talento.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 28 settembre 2014

Film 776 - Qualcosa di straordinario

Cercando qualcosa da vedere per cena...

Film 776: "Qualcosa di straordinario" (2012) di Ken Kwapis
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Premesso che ho confuso un film sulle balene con un film sui delfini ("Dolphin Tale"), non ho comunque sofferto a causa del mio errore. In effetti questo "Big Miracle" non è niente di che, ma si lascia guardare.
Un po' deluso dalla coppia Drew Barrymore - John Krasinski che sullo schermo non si può dire faccia scintille, trainante della storia è la vicenda vera delle 3 povere balene incastrate nel ghiaccio e bloccate nell'unico punto aperto che trovano per riuscire a respirare. Tra loro c'è anche un cucciolo.
Leggendo tra i vari articoli riguardo questo fatto, ho scoperto che il lieto fine non è stato poi così reale e che gli eventi, per come sono trattati nel film, sono abbastanza romanzati. In ogni caso la pellicola si concentra sulla vicenda che ha risvegliato la coscienza 'green' del pianeta intero alla fine degli anni '80, il che, a prescindere dal risultato cinematografico, è comunque un bene. La Barrymore impersona, infatti, un'attivista di Greenpeace che si batterà strenuamente per la famigliola di balene grigie, tanto da riuscire a portare all'attenzione dei media la vicenda insieme (e soprattutto grazie) al suo ex fidanzato Krasinski, inviato in Alaska per reportage sui locali.
In generale la pellicola, che ha un budget abbastanza importante (30-40 milioni di dollari), riesce nell'intento di rappresentare la vicenda a dovere, con uno sforzo di effetti speciali che vacilla solo nelle scene in mare aperto in cui le balene sembrano muoversi con veramente molta velocità. In ogni caso il risultato è abbastanza credibile e non distrae troppo dalla narrazione. Come dicevo la coppia di protagonisti non fa scintille sullo schermo, ma va anche considerato che non si tratta di una commedia romantica, ma di una pellicola pseudo-documentario. Inutile dire che i buoni sentimenti e le buone azioni la fanno da padrone.
Un ultimo aspetto (interessante) è la contrapposizione tra cultura occidentale e quella degli Inuit locali dell'Alaska, tra coloro che vogliono salvare le balene e coloro che se ne nutrono. Questi ultimi si piegheranno alla morale occidentale, ma rimane interessante che sia così ampiamente considerato in una produzione americana commerciale il punto di vista di una popolazione che, ai commenti negativi sulle loro abitudini alimentari, fa giustamente notare che loro cacciano solo qualcosa di diverso da ciò che noi occidentali cacciamo. Naturale che lo spettatore voglia le balene libere e felici di emigrare, rimane il fatto che non si possa ignorare questo aspetto della vicenda.
Insomma, "Qualcosa di straordinario" sceglie di raccontare una storia abbastanza impegnata e la semplifica per il bene della commercializzazione globale, finendo per standardizzare al solito i canoni che la contraddistinguono e andandosi pigramente ad aggiungere all'innumerevole lista di pellicole che raccontano la stessa storia di fondo - lui ama lei ma ancora non lo sa e viceversa - cambiando solamente lo sfondo della vicenda.
Box Office: $24,719,215
Consigli: Flop colossale al botteghino mondiale, eppure il film si guarda serenamente. La vicenda delle povere balene bloccate sotto lo strato di ghiaccio è vera e coinvolge lo spettatore più delle vicende umane che accadono in superficie. Ci sarebbero gli elementi giusti per fare il botto, eppure non conquista e non coinvolge mai veramente del tutto. Per una serata tra i ghiacci e con sfondo ecologista.
Parola chiave: Operation Breakthrough.

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Bengi

venerdì 2 maggio 2014

Film 705 - Frozen

Primo film scelto sulla vita del ritorno da New York, ho scelto di dare una seconda possibilità ad una pellicola che pare essere ancora inarrestabile.

Film 705: "Frozen" (2013) di Chris Buck, Jennifer Lee
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Devo ammettere che continuo a non comprendere la frenesia da "Frozen" che ha coinvolto moltissimi e non smetto di stupirmi quando penso all'incasso del film e che la colonna sonora è ancora alla #1 della Billboard da settimane arrivando ad accumulare ad oggi, solo negli USA, 2.450.000 di copie vendute. Di conseguenza mi è sembrato di poter dare una seconda chance a quest'ultima fatica Disney, destinataria di un'infinità di critiche positive e premi - tra cui due Oscar - della passata stagione cinematografica, con l'unica differenza che, questa volta, ho scelto di vederla in inglese.
Non che il mutato approccio linguistico abbia acceso in me un sentimento d'amore, però devo dire che un po' la differenza l'ha fatta. Certamente sono partito prevenuto quando ho scoperto che personaggi come Serena Autieri ed Enrico Brignano doppiavano la versione italiana, quindi la cosa ha influito sul mio primo approccio, mentre in questo caso ho gradito un doppiaggio e un'intonazione degni di essere definiti tali. In particolare trovo ci abbia guadagnato Olaf, mitica spalla di neve, davvero ben interpretata da Josh Gad.
In generale trovo comunque che "Frozen" sia una favola piuttosto debole rispetto ad altri capolavori che la Disney ha prodotto negli anni e, sebbene non si può certo dire che sia un prodotto brutto o inefficace, rimango dell'idea che non si vada oltre il 'carino'. Capace di insinuarsi lentamente in testa, invece, la canzone "Let It Go" cantata da Idina Menzel è, oltre che estremamente funzionale alla storia, un pezzo ben scritto e stranamente difficile da dimenticare. Da questo punto di vista bisogna dire che la Disney sa sempre come farsi notare. Chapeau.
Film 649 - Frozen - Il regno di ghiaccio
Film 705 - Frozen
Film 1872 - Frozen II
Box Office: $1,143,801,943
Consigli: Un film d'animazione carino, con qualche bel numero musicale e certamente curato dal punto di vista della realizzazione. Olaf è il personaggio più divertente, mentre il messaggio d'indipendenza che passa attraverso le due protagoniste è - seppure tardivo e un po' casuale - positivo. Ottimo per una serata tranquilla.
Parola chiave: Ghiaccio.

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Bengi

mercoledì 23 aprile 2014

Film 698 - Veronica Mars - Il film

Dalla tv al cinema: il passo che non tutti i personaggi televisivi sono riusciti a fare. Per lei un risultato riuscito?

Film 698: "Veronica Mars - Il film" (2014) di Rob Thomas
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Non ho mai visto nessun episodio dei 64 che costituiscono la serie tv "Veronica Mars" e credo continuerà ad essere così, però questo film in qualche modo mi incuriosiva. Sarà che un po' Kristen Bell mi sta simpatica, un po' mi interessava questo personaggio televisivo di cui avevo sempre sentito parlare o (forse soprattutto) che un po' mi attraeva la presenza nel cast della mitica forever-spalla nonché "Non fidarti della str**** dell'interno 23" Krysten Ritter... Insomma, alla fine ho ceduto e guardato questa trasposizione cinematografica di una delle serie tv americane (a quanto pare) più apprezzata di sempre.
Chiaramente sto esagerando, ma è certo rilevante in questo caso tenere presente che la produzione è cominciata solo grazie all'aiuto dei fans della serie che hanno contribuito a raccogliere fondi per mettere in cantiere il film attraverso il sito Kickstarter. Inizialmente, infatti, la Warner Bros. aveva rifiutato di produrre la pellicola, motivo per il quale Rob Thomas e la Bell si sono adoperati cercando una maniera alternativa di riuscire nell'intento di portare al cinema la storia di Veronica che, in tv, aveva avuto un brusco arresto alla terza stagione senza vedersi riconfermare la quarta e lasciando, così, a bocca asciutta gli amanti della serie che avrebbero voluto vedere la fine della storia invece lasciata tronca. Lo scopo della pellicola, quindi, era anche questo. Raccolti, quindi, 2 milioni di dollari in meno di 10 ore - in totale i fondi raccolti sono stati $5,702,153 - la Warner Bros. ha poi deciso di tornare in campo partecipando alla distribuzione del film nella sale.
La premessa dell'auto promozione e produzione è una trovata interessante e, certo, anche questo fattore insieme agli altri ha contribuito a catalizzare la mia attenzione sul progetto. Il risultato finale, però, è meno riuscito delle aspettative. Nel senso che "Veronica Mars - Il film" è carino, ha una storia anche abbastanza interessante da seguire (per quanto poi banale), ma rimane sempre e comunque fedele ad un linguaggio più televisivo che cinematografico. Ovvero sembra di vedere un doppio episodio di una serie tv. E questo non è ok.
La trama da troppo spazio ad un inizio che rallenta tantissimo l'evolversi della storia ed è un'evidente mossa celebrativa per i fans che vedono riapparire pian piano sullo schermo tutti i personaggi della serie tv in una specie di big reunion sinceramente fine a se stessa. La storia non carbura e l'epilogo della vicenda - anche godibile - arriva dopo troppi convenevoli ed inchini nei confronti dei tanti che hanno seguito fedelmente l'evolversi televisivo.
Il cast, che ritrova tutti i principali protagonisti della storia, è capitanato da una Kristen Bell piuttosto in forma, evidentemente a suo agio nel riprendere i panni della detective Veronica, anche se il suo personaggio fallisce in pieno per quanto riguarda le storie d'amore (la sceneggiatura da questo punto di vista è proprio mal gestita).
Insomma, direi che in generale "Veronica Mars" possa considerarsi la fine che i fans si aspettavano, ma per il resto del pubblico sia qualcosa di meno riusciuto. Non è brutto, ma comunque è evidente fin da subito che il salto di qualità dalla tv al grande schermo non ha saputo tradursi in un prodotto prettamente cinematografico slegato dal linguaggio televisivo. Cosa che - seppure di qualità inferiore rispetto alla serie tv - ha saputo fare la prima pellicola di "Sex and the City", capace di ritagliarsi uan nuova dimensione cinematografica diversa da quella del picolo schermo, differente nell'approccio narrativo proprio perché differente era il medium di comunicazione utilizzato. "Veronica Mars - Il film" è, invece, 'film' solo perché, a differenza di un qualunque episodio da 60min del telefilm - questo ne dura 107.
Box Office: $3,474,314
Consigli: I fans della giovane investigatrice privata andranno in brodo di giuggiole per questa pellicola. Gli altri spettatori un po' meno, più che altro perché il film fallisce nel crearsi una propria identità distinta da quella televisiva da cui proviene. Bene Kristen Bell che è credibile nel ruolo; piccolissimo ruolo per nientemeno che Jamie Lee Curtis.
Parola chiave: Barca.

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Bengi

martedì 7 gennaio 2014

Film 649 - Frozen - Il regno di ghiaccio

Primo film visto al cinema di questo 2014!

Film 649: "Frozen - Il regno di ghiaccio" (2013) di Chris Buck, Jennifer Lee
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: La storia delle due sorelle principesse di Arendelle di cui una è una normalissima ragazza e l'altra ha la magica capacità di poter creare e manipolare il ghiaccio che prende il nome di "Frozen" è, tutto sommato una piacevole avventura canterina che la Disney firma dopo il carinissimo "Ralph Spaccatutto" del 2012.
Il 53esimo classico della casa di Topolino torna alle principesse dopo il 'violento' cambio di tema della precedente pellicola e, per recuperare, opta per un duo - di cui una diventa pure regina - e rincara la dose fiabesca. Già, perché all'inizio "Frozen - Il regno di ghiaccio" si presenta proprio come te lo aspetteresti e forse persino un po' peggio. Moltissimi momenti cantati, il principe azzurro, l'amore a prima vista, le spalle buffe e simpatiche, un regno da salvare... Insomma, che noia!
Invece, va detto che procedendo con la storia la trama migliora e rinnega addirittura il grande must fiabesco del primo ed unico amore in favore di un'accezione più moderna e all'avanguardia della resa dei sentimenti, in primo luogo il romanticismo classico.
In linea generale, anche se mi è piaciuto meno di Ralph, questa nuova fatica animata della Disney non è poi così male. Non mi avevano parlato troppo bene di questo progetto cinematografico e, quindi, ammetto di essere arrivato in sala certamente prevenuto, ma tutto sommato il risultato finale mi sembra in linea con gli altri prodotti che la casa cinematografica sta ultimamente producendo. E' vero, in effetti ci sono state un po' troppe canzoni per i miei gusti - soprattutto perché in italiano cantate, tra gli altri, da Serena Autieri -, però ero preparato ad una specie di "Moulin Rouge!" versione animata, quindi pensavo molto peggio!
Esteticamente colpisce soprattutto la bella resa del personaggio di Elsa che, al momento dell'accettazione di sé e creazione del suo castello di ghiaccio, ruba la scena a qualunque altro personaggio con una chioma albina scompigliata al vento ed un vestito di cristalli di ghiaccio che farebbe invidia a qualunque stilista; il castello presenta una bellissima architettura e ricorda uno di quegli hotel di ghiaccio che si vedono in Svezia o Norvegia (la pellicola, tra l'altro, è ambientata nell'antica Scandinavia). Il resto della realizzazione animata suscita meno interesse e, anzi, in generale non si discosta nemmeno troppo da quella di "Rapunzel - L'intreccio della torre". 

Per quando riguarda il doppiaggio, invece, grande successo di critica hanno riscosso in America Kristen Bell (Anna), Josh Gad (Olaf) e Idina Menzel (Elsa) che nella parte dei protagonisti della storia hanno fatto furore. La Menzel, tra l'altro, ha vinto un Tony Award per "Wicked". In Italia, invece, il doppiaggio non proprio felice di Serena Rossi, Enrico Brignano e la Autieri tampona come può le carenze dovute ad un CV attoriale e musicale che può essere definito tale solo da noi.
Doppiatori a parte, comunque, questo "Frozen - Il regno di ghiaccio" è stata pellicola perfetta per le feste ed accompagnamento giustissimo di una serata di totale disimpegno. La Disney, a mio avviso, dovrebbe osare in nuovi campi che prescindano principi, principesse e castelli in favore di qualche favola, sì, ma dal sapore più moderno e interessante. Detto questo, il film rimane in ogni caso un buon prodotto commerciale, solidissimo e capace di rispettare le aspettative generate.
Ps. Andamento più che positivo al box office mondiale ($638,791,729) e, soprattutto americano: dopo 7 settimane, per la seconda volta "Frozen" torna prima in classifica. Inoltre due nomination ai Golden Globes (Miglior film d'animazione e canzone originale) e un primato per la colonna sonora del film che, dopo aver raggiunto la posizione #4 della Billboard, questo giovedì pronosticano vedrà addirittura la vetta. Sarà vero?
Film 649 - Frozen - Il regno di ghiaccio
Film 705 - Frozen
Film 1872 - Frozen II
Box Office: $980,905,905 (ad oggi)
Consigli: Piacevole e spensierata favola per famiglie decisamente molto cantata. La Disney torna più verso le proprie origini e sceglie di andare sul sicuro per le feste 2013, dimostrando che principesse e regni da salvare sono ancora in grado di farla decisamente da padroni. Tutto sommato divertente, ma il paragone con i grandi classici del passato è impensabile.
Parola chiave: Atto di vero amore.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 7 dicembre 2012

Film 488 - Ancora tu!

Serata casalinga per combattere il gelo ormai arrivato. Ci voleva per forza un film da guardare!


Film 488: "Ancora tu!" (2010) di Andy Fickman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Jé
Pensieri: In cerca di una commediola senza pretese di testa o contenuti, ci siamo imbattuti nel divertente trailer di "You Again" che racconta la storia di una generazionale battaglia di popolarità pre e post liceale consumata durante l'organizzazione di un matrimonio. Già perchè la sposa al liceo vessava la sorella del futuro marito; stesso discorso per la madre di quest'ultimo con la zia della sposa stessa. Intricato da dire, ma sul grande schermo immediato.
Davvero niente di che se non una serie di gag da risata facile dietro l'altra, eppure il divertimento non è mancato. Vincono su tutte la mitica nonnia Betty White, sessuomane social network dipendende, e la fantastica wedding planner Kristin Chenoweth che più bislacca non si può.
Per il resto i personaggi sono piuttosto standard e l'ordine degli eventi è prevedibile, ma si sopravvive alla visione dei 105 minuti in compagnia, però, di un cast di tutto rispetto: da Kristen Bell ("Scream 4", "Burlesque", "Non mi scaricare") a Jamie Lee Curtis ("Halloween: La notte delle streghe", "Un pesce di nome Wanda") passando per Sigourney Weaver ("Una donna in carriera", "Avatar"), Victor Garber ("Alias", "Argo") e Odette Annable ("Dr. House - Medical Division").
Tutto sommato è un prodotto che mantiene le aspettative di disimpegno e e brio; certamente non si può dire che sia nulla di che e, anzi, come commedia ad alto potenziale d'incasso ha dimostrato di non funzionare granché: $32,005,248 guadagnati nel mondo a fronte di una spesa di 20 milioni.
Se posso essere sincero credo che principalmente la cosa si debba alla poca affermazione della Bell che, nonostante i numerosi tentativi di lancio nel mondo del cinema dopo la fortuna in tv con "Veronica Mars", non è mai riuscita ad avere un film che facesse il botto al box office.
Comunque, a parte questo, "Ancora tu!" non è niente di malvagio.
Consigli: Per una serata tra amici all'insegna della risata leggera. Da non perdere il finale: la storia si ripete!
Parola chiave: Popolarità.

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Ric

lunedì 9 aprile 2012

Film 376 - Burlesque

In occasione dell'anniversario che ci lega al film, abbiamo deciso di rivedere la pellicola come originariamente l'avevamo guardata al cinema di Tenerife... In spagnolo!


Film 376: "Burlesque" (2010) di Steve Antin
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: spagnolo
Compagnia: Marco, Andrea Puffo
Pensieri: Non c'è niente da dire o da fare, questa pellicola ha una serie di canzoni e relative coreografie davvero ben architettate. La trama è sempre quella, niente di originale, ma per un prodotto come questo, se fai centro sulla parte musicale, probabilmente hai fatto metà del lavoro. Con una colonna sonora che ha venduto più di un milione di copie in tutto il mondo e un incasso totale al botteghino di $89,657,398 e un Golden Globe alla canzone di Diane Warren "You Haven't Seen the Last of Me", "Burlesque" è sicuramente riuscito a fare il suo dovere di prodotto commerciale ad alta fruibilità.
Film 209 - Burlesque
Film 226 - Burlesque
Film 251 - Burlesque
Film 376 - Burlesque
Film 1161 - Burlesque
Film 1643 - Burlesque
Film 2253 - Burlesque
Consigli: Vederlo e divertirsi, senza alcuna pretesa.
Parola chiave: Club.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 8 novembre 2011

Film 326 - Scream 4

Quando si resuscita una saga bisogna sempre stare attenti a cosa si decide di farne. Qui il risultato lascia molto perplessi...


Film 326: "Scream 4" (2011) di Wes Craven
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Ma l’autoreferenzialità di questo film? Vive di una blanda filosofia basata sui precedenti tre capitoli e sull’influenza che gli stessi hanno avuto nella cultura popolare teen americana (e non) con tanto di fake “Scream” e rispettivi infiniti sequel più trash o splatter che davvero paurosi.
Ed è proprio qui che si arena “Scream 4”! Talmente seriamente preso a non prendersi sul serio, a dimostrare che la sua filosofia è essere propriamente conscio del prodotto filmico che incarna e a dimostrarlo con dialoghi di una pallosità allucinante che, tirando le somme, non c’è mai neanche un momento di paura! Tra una macellata e l’altra non c’è tensione, non c’è suspance, manca il brivido della caccia o l’orrore del sentirsi l’assassino alle spalle e spaere di non avere via di scampo.
Questo è un “horror” troppo scoperto, che butta troppa carne al fuoco, analizza con chirurgica coscienza ogni mossa (e quindi futura scena) e – non so quanto involontariamente – prepara lo spettatore a ogni atto della carneficina. Muoiono tutti e non c’è un criterio, tutti sembrano colpevoli anche senza una ragione. Di fatto si tira a caso. Un po’ come è stato fatto per la sceneggiatura.
Troppo presi ad assoldare un esercito di star (in declino o sulla breccia), distratti dalla necessità di elaborare un prodotto che sbeffeggiasse chi considera la cultura dell’orrore quale minore, di fatto questo ennesimo “Scream” è il peggiore che si sia mai visto, forse uno dei peggiori sequel della storia del cinema.
Recitato ai minimi sindacali (Emma Roberts, di solito capace, sfodera due occhi a palla da tossica e una serie di espressioni che neanche Britney Spears in “Crossroads - Le strade della vita”), scritto più con l’intento di elaborare il manifesto del cinema horror che un film dell’orrore, prodotto stantio e, purtroppo, privo di appeal, “Scream 4” vive di comparsate (camei infiniti in finti prologhi che celebrano l’originale e confondono lo spettatore inesperto. Della serie: quando non si capisce dove darci un taglio) e di anche fin troppo citate ex glorie di una saga che sarebbe dovuta terminare tempo fa.
Attira perché è “Scream”, perché al pubblico piace l’idea che forse ci sarà da essere spaventati, perché la curiosità di vedere chi è l’assassino o come muore una star (concedetemi l’espressione) fa parte di un malcelato voyerismo piuttosto in voga di questi tempi. Si ‘vende’ alla gente qualcosa che, in realtà, in pellicola non c’è. Non c’è tensione né paura né orrore né, alla resa dei conti, un film horror. E’ solamente l’autocelebrazione di sé stessi.
Unica nota positiva il cast. Presenti all’appello (ma non dall’inizio alla fine): Emma Roberts, Hayden Panettiere, Courteney Cox, David Arquette, Neve Campbell, Anna Paquin, Kristen Bell, Rory Culkin, Adam Brody e Heather Graham in un film proiettato nel film stesso.
Pessimo, di cattivo gusto ed inutile.
Film 1123 - Scream
Film 2057 - Scream
Film 2184 - Scream
Film 1249 - Scream 3
Film 326 - Scream 4
Film 2091 - Scream
Film 2178 - Scream
Film 2179 - Scream VI
Consigli: Evitabilissimo.
Parola chiave: Popolarità.

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Bengi

lunedì 9 maggio 2011

Film 251 - Burlesque

Ormai addicted a questa pellicola...


Film 251: "Burlesque" (2010) di Steve Antin
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Stranamente un film che non mi affatica rivedere. Sarà che è sempre disponibile il file sul pc, sarà che è un disimpegno totale o che ormai le musiche le so a memoria, ma di fatto è una pellicola capace di distrarmi lasciandomi di buon umore.
Non c'è molto da aggiungere rispetto alle precedenti due recensioni, perciò passo i due link per non ripetermi troppo. Buona visione o lettura!
Film 209 - Burlesque
Film 226 - Burlesque
Film 251 - Burlesque
Film 376 - Burlesque
Film 1161 - Burlesque
Film 1643 - Burlesque
Film 2253 - Burlesque
Consigli: Poche pretese e un'attenzione speciale per alcune canzoni/tormentone: rimangono impresse.
Parola chiave: Louboutin.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 25 gennaio 2011

Film 209 - Burlesque

Come vuole la 'tradizione', per ogni vacanza - e quindi ogni posto visitato - va visto un film in un cinema locale. Per quanto riguarda Santa Cruz, avendo gli spagnoli la nostra stessa mania del doppiaggio a tutti i costi, è stata scelta la visione di una pellicola facile, dalla trama basic e ripiena di momenti musicali (almeno quelli in inglese!). Ovviamente da noi deve ancora uscire...


Film 209: "Burlesque" (2010) di Steve Antin
Visto: al cinema
Lingua: spagnolo
Compagnia: Marco, Diego, Titti, Andrea Puffo
Pensieri: In Italia esce il 18 febbraio 2011. In America è uscito il 24 novembre 2010. Quali siano le difficoltà per noi italiani per cui non ci è dato di vedere in tempi umani questo film non è lecito sapere. Di fatto sul mercato spagnolo la pellicola è uscita (perfettamente doppiata) il 17 dicembre. Quindi non può evidentemente essere un problema di traduzione e adattamento dovuto al montaggio nella nostra lingua.
Da considerare, poi, la non certo complessa sceneggiatura che sta alle spalle di questo colorato "Burlesuqe". Ergo, non è nemmeno un problema legato ad un'intricata vicenda dalla difficile struttura. Il mistero, temo, persisterà in eterno.
Di fatto, per quanto mi riguarda, il film - al di fuori della cornice piacevole del viaggio a Tenerife con gli amici - è stato una delusione. Niente a che fare con "Moulin Rouge!" o "Dreamgirls", la visione in spagnolo poi non ha aiutato. Voci stridule e veloci, assolutamente inadatte per ognuno dei personaggi. Se, invece, mi ritrovo a tener conto anche della cornice già citata, la pellicola prende decisamente un altro senso. E' stato divertente, infatti, seguire quella che si può definire un'americanata in una lingua a me non tanto congeniale; il film si prestava perfettamente ad una serie infinita di gag; (alcune del)le canzoni hanno fatto centro. Oggettivamente, in quest'ottica, il film prende la sufficienza.
Ma, per tornare alla visione, come dire, senza l''extra', alcune critiche vanno mosse. Innanzitutto la regia non è funzionale nelle scene dei balletti e, in generale, della musica. Inquadrature sbagliate, movimenti e tempi incorretti che 'sbavano' numeri musicali piacevoli e canzonette orecchiabili.
Poi Cher non è più quella di una volta. Acuto, dirà qualcuno. Di certo, comunque, se da 11 anni l'attrice (premio Oscar 1988 per "Stregata dalla luna") e cantante si asteneva dal farsi vedere in video, aveva i suoi buoni motivi. Tralasciando la voce - che rimane bella - il passo robotico e la quasi totale incapacità di compiere un gesto senza sembrare impalata la rendono drammaticamente ridicola. Le labbra, poi, giocano uno scherzetto malefico al momento dell'apertura della bocca (considerando che parla e canta è una cosa che si nota spesso...), tendendosi e appiattendosi a formare una striscia indistintamente rettangolare, ormai lontano ricordo di una carnosità naturale.
L'Aguilera non è che sia meglio, per carità. Con tutto quel cerone in faccia sembra davvero fatta di porcellana. E, imbarazzante, è il momento in cui si 'scatena' durante il suo provino per il locale di Tess/Cher. Come dicevo, le gag (involontarie) non mancano.
Non vorrei, però, dimenticare ciò che di buono questo film presenta. Innanzitutto, come dicevo, le canzoni. Per segnalarne alcune: "Welcome To Burlesque", "Express", "Show Me How You Burlesque", "The Beautiful People (from Burlesque)" (che riprende "The Beautiful People" di Marilyn Manson), "You Haven’t Seen The Last Of Me" (Golden Globe 2011 come miglior canzone originale, scritta da Diane Warren); una stronzissima Kristen Bell che risulta decisamente più simpatica della protagonista; un sempre più gay (e bravo) Stanley Tucci; un serie di altri comprimari decisamente famosi come Cam Gigandet ("Twilight", "New Moon", "Easy Girl"), Eric Dane ("Grey's Anatomy", "Appuntamento con l'amore"), Alan Cumming ("X-Men 2"), Peter Gallagher ("The O.C."), Dianna Agron ("Glee"); numeri musicali azzeccati (tranne l'audizione di Ali/Aguilera); un finale ben imbastito, con un'ultima inquadratura tagliata ad hoc grazie al montaggio.
Diciamo, insomma, che tornerò a vederlo sicuramente anche in italiano (visto lo scarso incasso in America di $38,707,062 voglio quantomeno contribuire ad alzare l'incasso...) per avere un'idea concreta dei dialoghi (che saranno sicuramente imbarazzanti) che mi sono oggettivamente perso in spagnolo. Di buono c'è che sono sicuro di non aver compromesso la comprensione della trama...
Comunque il mio giudizio rimane tendente al negativo. Peccato, un'occasione buona sprecata a causa di una troppo sottovalutata superficialità. E il pubblico se ne accorge.
Film 209 - Burlesque
Film 226 - Burlesque
Film 251 - Burlesque
Film 376 - Burlesque
Film 1161 - Burlesque
Film 1643 - Burlesque
Film 2253 - Burlesque
Consigli: Se potete, andate conoscendo già qualche canzone. Cantare al cinema è davvero divertente!
Parola chiave: Sogno.



#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 14 dicembre 2009

Film 35 - L'isola delle coppie

Quando c'è un film stupido io non mi tiro mai indietro!


Film 35: "L'isola delle coppie" (2009) di Nicholas Stoller
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Senza voler spendere troppe parole su questo film, posso dire velocemente alcune cose.
E' impressionantemente simile a "Non mi scaricare", film che ho visto ieri e che ha come protagonista sempre Kristen Bell e in maniera marginale anche Jason Bateman, presente qui come marito della Bell. Rispetto all'altro film c'è meno pene, cambia la destinazione e i protagonisti sono molti di più. Vince Vaughn è sempre più grasso. Kristin Davis, la Charlotte di "Sex and the city", fa l'allupata, ma mi è simpatica quindi ci può stare. Tutto sommato il film non è strapessimo, ma niente di particolare. Un ottimo svago per chi cerca di spegnere i neuroni in maniera molto easy!
Le parti più divertenti di questa pellicola sono, secondo me, quelle delle coppie davanti agli psicologi: si scoprono le vere debolezze di ognuno dei protagonisti (8 in tutto) e si riesce a godere di qualche risata senza che necessariamente ci sia del sessuale nel discorso.
Non sono sicuro valga la pena di spendere dei soldi al cinema per vederlo, quindi consiglio vivamente di usufruire dello streaming. Passo e chiudo.
Consigli: Pop corn, bibita e divano: relax totale!
Parola chiave: Fomazione di coppia alle 6 del mattino!



#HollywoodCiak
Bengi

domenica 13 dicembre 2009

Film 34 - Non mi scaricare

Un film che mi ha passato Ale!


Film 34: "Non mi scaricare" (2008) di Nicholas Stoller
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: O mio Dio, un film sul pene del protagonista. E' impressionante, c'è più pisello in questa pellicola che in un film porno. Ci sono rimasto, talvolta è imbarazzante...
Superato il "trauma", devo dire che il film è piuttosto divertente. Tutti attori giovani, carini e che provengono da serie tv. A cominciare dal p(ene)rotagonista, Jason Segel, famoso per "E alla fine arriva mamma!" - improbabilissima traduzione di "How I Met Your Mother" - e per due film sempre sul genere di questo qui: "Molto incinta" e "I Love You, Man". Poi ci sono Kristen Bell di "Veronica Mars" e "Heroes" e Mila Kunis di "That '70s Show". Cosa deduco da tutto ciò? Che si sono finalmente svegliati! Se gente come Julia Roberts e Nicole Kidman non portano più al cinema nessuno, è evidente che era ora di cambiare qualche cosa... No, le storie no, per carità! Sia mai che ci capiti di vedere qualcosina di nuovo - oddio, qui ho visto molto pene... -, ma, almeno, la tendenza positiva è che, volendo, qualche buon attore da commedia giovane e piacevole ci sia. Forse si sta creando un nuovo clan che poi ricicla se stesso all'interno di ogni avventura cinematografica (Judd Apatow, Jack McBrayer, Jonah Hill, Steve Carell...), ma almeno per adesso è tutto piuttosto nuovo.
Come dicevo, nella storia non c'è niente di particolarmente originale: lei molla lui per un altro, lui non riesce a farsene una ragione, spronato dal fratellastro va in vacanza e ritrova la ex col nuovo fidanzato nello stesso albergo, scatta il nuovo amore tra lui e la receptionist, lei sprona lui a realizzare il suo sogno e lui sprona lei a non buttare via la sua vita. In tutto questo la ex perde moroso ed ex moroso per sempre. Nonostante la banalità, le location sono splendide, le Hawaii sono davvero magiche (anche se a volte ho avuto la sensazione che recitassero davanti a uno schermo blu a cui poi hanno sostituito uno sfondo con gli effetti speciali) e aiutano a creare atmosfere da cartolina alle disavventure amorose del nostro protagonista, un grande gigante gentile un po' bambolone un po' troppo buono. Fa tenerezza e colpisce nel segno.
Il titolo originale del film, "Forgetting Sarah Marshall", rende molto di più l'idea dell'ossessione del protagonista per l'ex fidanzata, ma si sa che in Italia non ce la possiamo fare...
Simpatico il rimpiazzo di Sarah Marshall, interpretato da Russell Brand, un tipo veramente strano, oltre che a mio avviso particolarmente bruttino. E' stato presentatore di eventi per Mtv dove ha conosciuto la sua fidanzata Katy Perry = la stranissima coppia (me li immagino: lei con gli occhi spalancati 'alla Carfagna' e lui più truccato di lei con i capelli così anni '80).
Il film si vede volentieri, fa ridere! O quantomeno fa ridere alle 4 del mattino...!
Consigli: Non perdetevi i titoli di cosa con gag finale annessa!
Parola chiave: Un pene alle Hawaii



#HollywoodCiak
Bengi