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lunedì 19 agosto 2013

Film 572 - The Possession

Avevamo iniziato "Spring Breakers - Una vacanza da sballo" convintissimi sarebbe stato il film della svolta. E invece una noia mortale.

Così lo abbiamo ripiegando sull'horror con protagonisti i personaggi delle serie tv USA... Senza infamia e senza lode.


Film 572: "The Possession" (2012) di Ole Bornedal
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: Che non sarebbe stato un capolavoro me lo aspettavo, quindi l'approccio a "The Possession" è stato di pacifica rassegnazione: era tardi, il tentativo di guardare "Spring Breakers" era fallito miseramente, volevamo guardare qualcosa. In quest'ottica questa ennesima pellicola horro è perfetta, perchè di veloce consumo, digeribile nell'attimo in cui i titoli di coda appaiono e facile da lasciarsi alle spalle senza alcuno strascico traumatico.
Non c'è, a mio avviso, molto da aggiungere a riguardo perchè il film in sé non ha nulla di speciale e riesce ad evocare sensazioni di qualche tipo solo in virtù del fatto che è inesorabilmente collegato ad un milione di altre pellicole-matrice (a loro volta fotocopia) che lo hanno preceduto. C'è un po' di "The Ring", "Non avere paura del buio", "La madre", un po' di un qualunque esorcismo targato anni 00, qualche bella contorsione corporea e un'atmosfera fortemente contaminata da una fotografia cupa e pesante, uggiosa e malinconica al pari della slavata espressione del protagonista Dean Morgan che, da "Grey's Anatomy" in poi, ha capito che per essere riconosciuto dove mantenere la stessa espressione da cucciolone morente che aveva per la sua Izzie/Katherine Heigl.
E' un placido passatempo - per quanto lo possa essere un prodotto con presupposti dell'orrore - che non va oltre la sua funzione di intrattenimento.
Consigli: Si può guardare, si può saltare. Non aggiunge nulla al cinema dei nostri tempi ed è sfacciatamente un tentativo di vendere un'idea ben poco originale per guadarci dei soldi facili ($78,515,363 di incasso mondiale, 14 per produrlo).
Parola chiave: Rabbino.

Trailer

Bengi

mercoledì 5 settembre 2012

Film 446 - L'altra faccia del diavolo

Eppure, nel genere horror qualsiasi, sembrava potesse essere almeno un film decente. E invece proprio no.


Film 445: "L'altra faccia del diavolo" (2012) di William Brent Bell
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Ad un certo punto della storia si entra in un ospedale, nel film presentato come 'Ospedale Psichiatrico Centrino, Roma, Italia'. La protagonista varca la soglia, l'inquadratura si allarga e, nell'angolo in alto a destra, l'insegna dell'Ospedale dice: 'Ospedale Santo Spirito'. Cominciamo bene.
Forse dovrei stupirmi del mio essere stupito a riguardo, comunque "The Devil Inside" è un film fatto male, con una trama insensata e nell'insieme un concentrato di luoghi comuni e stupidaggini malamente assemblati insieme.
La prima idiozia la si capisce subito. La storia, ambientata (teoricamente) a Roma, ha come protagonista la posseduta Sig.ra Maria Rossi. Ora, neanche cercando su Google il nome italiano più banale e abusato in abbinamento al cognome più diffuso in penisola. E già agli autoctoni scatta qualcosa.
Poi per tutto il film - che ripeto, dovrebbe essere ambientato a Roma - si ha la sensazione di stare in una cittadina dell'est europeo. Mai il sole, case piccole, spoglie e buie, un'architettura generale non molto conforme, donne che si aggirano fasciate da fazzoletti sulla testa, ospedali fatiscenti dalle attrezzature molto all'avanguardia per gli anni '90... Documentandosi si scopre che il film è stato girato, oltre che nella nostra capitale, anche a Bucarest, in Romania.
Ora, dopo questa premessa, si capisce già che la superficialità con cui è stato realizzato questo prodotto è a dir poco disarmante. In aggiunta a ciò, bisogna dire che la completa negazione dei vari protagonisti per la recitazione rende il risultato finale, oltre che poco accurato, anche brutto.
Non bastano le evoluzioni circensi o le parolacce delle possedute a rendere questo film passabile, perchè nell'insieme è un concentrato di banalità già trita e insensatezze della trama. Cito un unico esempio. La protagonista che vuole girare un documentario (la cui madre è la famosa Sig.ra Rossi, pluriomicida per conto del diavolo), entra come se niente fosse in Vaticano girando indisturbata con il suo cameraman per girare il suo documentario. Certo, plausibile.
Insomma un bruttissimo lavoro, mal costruito e con un finale frettoloso ed insensato, il cui unico scopo, invece di essere quello di raccontare una storia, è quello di incassare soldi. E, purtroppo, nonostante tutto "L'altra faccia del diavolo" è riuscito ad guadagnare 100 milioni di dollari netti. Mah.
Consigli: Meglio guardarsi "The Exorcism of Emily Rose" o la fotocopia (ma meglio recitata) "Il rito" con Anthony Hopkins, sicuramente più riusciti nell'intento di inquietare o, perlomeno, approfondire l'argomento esorcismo in relazione con la Chiesa. Qui, a parte banali contorsioni e linguaggi scurrili, non c'è alcun intento documentaristico o di approfondimento, ma solo l'intenzione di proporre al pubblico (stupido?) un 'giocattolo' volgare che dovrebbe divertire e/o spaventare. Pessimo.
Parola chiave: Possessione.

Trailer

BB

martedì 24 maggio 2011

Film 260 - Il rito

Appuntamento cinematografico con Licia. Questa volta in casa, questa volta horror.


Film 260: "Il rito" (2011) di Mikael Håfström
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: Questo banale film sulla scia de "L'esorcista" e - grazie al suo protagonista - "Il silenzio degli innocenti" non aggiunge nulla di nuovo alla scena dell'horror contemporaneo. Vive di rendita, sopratutto, grazie a Anthony Hopkins che, azzeccato un ruolo, fatica tuttora a toglierselo di dosso.
Poco il successo commerciale in America, ma del resto non è sorpresa: il pubblico si è stufato delle poche idee. E qui, infatti, niente di inedito. Prete novizio che però non crede in Dio che viene spedito a Roma a far praticantato con gli esorcismi. Roma è bellissima (e pulitissima) e il soggiorno di studio prende presto una piega sinistra: il diavolo non tarderà ad entrare in scena per sconvolgere la quotidianità di Michael Kovak/Colin O'Donoghue. A seguirlo Angeline/Alice Braga, interessata all'argomento per via dell'articolo che sta scrivendo. Ovviamente cadrà nella trappola del maligno anche Padre Lucas Trevant/Hopkins.
Tra sensi di colpa e dilemmi anticristiani, questa pellicola non decolla e, anzi, delude come da aspettative. Se da un lato l'atmosfera è giusta (leggere tenebrosa quanto basta), dall'altro la banalità di dialoghi e trama è disarmante.
E' palesemente trovata commerciale, ma il pubblico non si è fatto ingannare e ha stoppato la pellicola a $33,037,754 a fronte di una spesa di 37ml per produrlo. Visto lo scarsissimo risultato (ha comunque raggiunto il primo posto nella classifica dei film più visti in America la sua prima settimana di uscita), si spera che i produttori ci pensino bene la prossima volta. Non si può più vivere di rendita.
Ps. Molti italiani nel cast. La più famosa è Maria Grazia Cucinotta, che ha una parte talmente insulsa da risultare ridicola. Peccato, dopo il cameo in "Il mondo non basta" ci si aspettava di più.
Consigli: Solo per appassionati o affezionati del genere. Davvero un film insignificante.
Parola chiave: Fede.

Trailer

Ric