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domenica 21 luglio 2019

Film 1630 - Public Enemies

Intro: Non ricordavo nemmeno di averlo visto, partiamo bene.
Film 1630: "Public Enemies" (2009) di Michael Mann
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: ricordo che, pur volendolo davvero vedere al cinema, per un motivo o per un altro non ero riuscito. Mi aspettavo che, al solito, pubblico e critica avrebbero osannato l'ultima fatica del leggendario Johnny Depp e, invece, il successo del film è stato piuttosto relativo. E, onestamente, collego a questo titolo il lento, ma oggi più che mai attuale declino della carriera di Depp.
Che poi, ci mancherebbe, "Public Enemies" non è per niente una brutta pellicola e la mano esperta di Michael Mann guida sapientemente un progetto che, però, a mio avviso soffre di un iperrealismo che a tratti va ad inficiare il risultato finale. Mi è sembrato, infatti, che da un certo punto di vista mancasse una dose di glamour a smorzare i toni esplosivi della storia di Dillinger e Frechette, per non parlare di un elemento sexy che andasse a contraddistinguere la love story dei due innamorati criminali;
nel film John Dillinger viene descritto come un moderno Robin Hood, oltre che una sorta di star del suo tempo. Con questo tipo di specifica caratterizzazione, mi sarei aspettato un approccio diverso al racconto o, forse, avrei proprio evitato l'accostamento: con il primo perché a causa della derivazione Disney, nell'immaginario collettivo Robin Hood è più che altro un buono che non uccide; con la seconda perché il film non è in grado di evocare quel glamour e quell'appeal necessari a rendere il personaggio principale della storia degno dell'eventuale denominazione di "stella".
Cast: Johnny Depp, Christian Bale, Marion Cotillard, Billy Crudup, Stephen Dorff, Stephen Lang, Jason Clarke, David Wenham, Giovanni Ribisi, Rory Cochrane, Carey Mulligan, Emilie de Ravin, Channing Tatum, Lili Taylor, Leelee Sobieski.
Box Office: $214.1 milioni
Vale o non vale: La storia in sé è anche interessante, ma i toni eccessivamente drammatici e l'altissimo tasso di violenza dopo un po' stancano. Marion Cotillard è alla sua prima vera prova hollywoodiana e funziona, Depp è credibile.
Premi: /
Parola chiave: Rapine.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 8 maggio 2019

Film 1577 - Gangster Squad

Intro: Ricordo che al momento dell'uscita in sala non fossi per nulla interessato a vedere questo film. Il sentimento non era cambiato nel tempo, ma la mia compagna di visione sembrava molto motivata.
Film 1577: "Gangster Squad" (2013) di Ruben Fleischer
Visto: dal pc portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: una traccia di storia vera per una pellicola che non fa centro. La "Gangster Squad" del titolo è effettivamente esistita, come del resto Mickey Cohen, ma nonostante i buoni propositi non credo che il risultato finale sia riuscito. In una sorta di mix tra "L.A. Confidential" e un action movie dove l'importante è sparare, questo film si produce in tantissimo rumore, chiama a sé un cast pazzesco, ma porta sullo schermo un prodotto insipido che sembra più pretenzioso che efficace;
cambia il film, ma non cambia il cast. Questo è il secondo di 3 film che Ryan Gosling ed Emma Stone hanno girato assieme (oltre a "Crazy, Stupid, Love" e "La La Land") e sicuramente quello meno di successo. Direi che al contempo è il ruolo più sexy interpretato dalla Stone ad oggi.
Cast: Josh Brolin, Ryan Gosling, Nick Nolte, Emma Stone, Anthony Mackie, Giovanni Ribisi, Robert Patrick, Michael Peña, Sean Penn, Robert Patrick, Mireille Enos, Frank Grillo.
Box Office: $105.2 milioni
Vale o non vale: Non terribile, ma più ambizioso che riuscito. Peccato.
Premi: /
Parola chiave: Microspia.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 31 gennaio 2017

Film 1291 - Avatar

Ultimo film del 2016!

Film 1291: "Avatar" (2016) di James Cameron
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Era qualche anno che non rivedevo questa pellicola e il fatto che Poe per un motivo o per un altro non fosse mai riuscito a vederla è stata la spinta giusta per recuperarlo.
Anche se alla fine la storia, come ormai ho già detto mille volte, sa di già visto, il risultato finale è comunque qualcosa di spettacolare che, a mio avviso, ad oggi non è riuscito a trovare molti avversari con cui competere. Parlo più che altro dell'aspetto visivo, perché checché se ne dica, "Avatar" rimane una delle più entusiasmanti pellicole da vedere e rivedere prodotte fino ad ora.
Ps. 3 premi oscar: Migliori effetti speciali, scenografie e fotografia (dell'italiano Mauro Fiore).
Film 62 - Avatar
Film 68 - Avatar (3D)
Film 312 - Avatar
Film 604 - Avatar
Film 1291 - Avatar
Film 2155 - Avatar: The Way of Water
Cast: Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Michelle Rodriguez, Sigourney Weaver, Giovanni Ribisi, Joel David Moore, CCH Pounder.
Box Office: $2.788 miliardi
Consigli: Tecnicamente all'avanguardia, coloratissimo e certamente fantasioso nel creare un mondo inventato basato su un messaggio molto semplice: la convivenza rispettosa fra tutti gli elementi. Sicuramente una bella avventura, un mega blockbuster e una storia che ripercorre il lungo antagonismo tra uomo e natura alla ricerca di un tesoro da accaparrarsi, il tutto in un mix lunghissimo che però non stanca. Non una scelta buona per ogni serata, sicuramente un intrattenimento capace di affascinare per molteplici ragioni. In attesa dei prossimi sequel (se Cameron mai si degnerà...).
Parola chiave: Na'vi.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 10 agosto 2015

Film 970 - Ted 2

E' estate e un po' di cinema blockbuster volgarotto e stupido ci sta sempre!

Film 970: "Ted 2" (2015) di Seth MacFarlane
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Carino, sboccato come sempre, ma meno efficace del primo travolgente film.
L'orsetto Ted torna sullo schermo perché vuole sposarsi, ma lo Stato americano non lo riconosce come persona, bensì come oggetto. La qual cosa andrà a solleticare gli antichi istinti "da collezione" del pazzoide Donny (Giovanni Ribisi) che tenterà in tutti i modi di ostacolare i progetti di umanizzazione di Ted e John (Mark Wahlberg) solo per poterci ricavare soldi per lui e la Hasbro e milioni di cloni dell'orso (dopo averlo aperto e scoperto cosa c'è al suo interno che gli permette di essere vivo).
"Ted 2" va, quindi, in processo e chiama in causa anche certe tematiche di peso relativamente ai diritti e anche se i toni qui sono ben oltre lo scherzo o la commedia, rimane il fatto che se ne parla e male non può fare. Per il resto questa pellicola rimane una carrellata di assurdità e parolacce dove, sì, c'è qualche momento divertente e qualche battuta che fa ridere, ma essenzialmente si fa un po' fatica. Sia perché il linguaggio è volgare, la nuova avventura niente di che e i nuovi personaggi (Amanda Seyfried, Morgan Freeman, John Slattery) un po' inutili, ma più che altro perché - detta in tutta franchezza - del seguito di "Ted" ce ne frega pochino.
Il predecessore fu un enorme successo e la novità di linguaggio combinata all'assurdità della storia (cosa succede se il desiderio di un bambino di avere il suo orsetto giocattolo come miglior amico si avvera, questo prende vita e l'amicizia continua fino all'età adulta?) ne decretò certamente la fortuna, ma qui il richiamo è minore anche se sono passati solo 3 anni. Quindi no, non era necessario un secondo episodio, ma già che lo abbiamo vederlo non uccide. Ma il primo non si batte.
Ps. Cameo di Liam Neeson della durata di una scena, la sua parte era andata all'ex pastore di "Settimo cielo" Stephen Collins, poi rimpiazzato a seguito dello scandalo legato alle accuse di abuso sessuale su alcune minorenni confessato dallo stesso Collins alla (ormai ex) moglie che poi lo ha denunciato.
Pps. Cast piuttosto ricco tra protagonisti e camei vari: Mark Wahlberg, Seth MacFarlane, Amanda Seyfried, Giovanni Ribisi, John Slattery, Jessica Barth, Morgan Freeman, Tom Brady, Dennis Haysbert, Taran Killam, Jimmy Kimmel, Jay Leno, Kate McKinnon, Bobby Moynihan, Liam Neeson e Patrick Stewart.
Film 476 - Ted
Box Office: $166.3 milioni
Consigli: Inutile dire che se il primo film è piaciuto, questa nuova decalcomania piacerà altrettanto. Manca Mila Kunis che qui è stata rimpiazzata dalla sempre più secca Amanda Seyfried che, insieme a Ribisi e Neeson era nel cast del precedente film di MacFarlane "Un milione di modi per morire nel West" (che personalmente trovo molto più divertente di questo "Ted 2". Qui la storia procede verso una "vita più adulta in salsa Ted", ovvero la ricerca di situazioni più adulte pur rimanendo legati alle stupidaggini infantili della coppia orso di pezza & amico del cuore. Wahlberg qui è protagonista accessorio, è Ted a farla da padrone. In generale, comunque, questo film si può vedere, ma non è niente di che. Si astenga chi non ama la battuta terra terra...
Parola chiave: Contributo alla società.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 23 ottobre 2014

Film 800 - Un milione di modi per morire nel West

Avevo visto il poster di questo film al cinema a New York e mi aveva subito incuriosito. Naturalmente in Italia è uscito con soli 5 mesi di ritardo...

Film 800: "Un milione di modi per morire nel West" (2014) di Seth MacFarlane
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Forse il vero problema di Seth MacFarlane è che si spinge molto oltre il confine del "decente" genericamente accettato, cosa che non sempre dà i suoi frutti. Con "Ted" il giochetto era riuscito, qui per qualche oscuro motivo, no. Eppure la formula di per sé non cambia.
Questa volta siamo nel selvaggio West, ma non quello di Sergio Leone o la versione rosa de "La signora del West": l'approccio satirico è concentrato proprio sulla caratteristica di inospitalità per l'individuo che rende l'ovest un luogo pericoloso, arretrato, rurale. MacFarlane, che è geniale nel ricreare parallelismi paradossali, riesce egregiamente nel sottolineare le differenze tra l'allora e oggi, giocando su assurdità e credenze della gente, oltre che la loro ingenua ignoranza, calcando la mano ed utilizzando un tipo di comicità molto scurrile e cruda che certamente non è figlia del tempo storico qui ritratto.
Funzionale a rendere ancora più evidente la differenza tra le due epoche proprio questo tipo di satira che, in maniera così forte, costringe lo spettatore a confrontarsi con temi e situazioni non esattamente digeribili da tutti. Ed è in questo, forse, che si potrebbe ricercare il motivo del parziale fallimento di "A Million Ways to Die in the West". Parziale perché, di fatto, l'incasso ha raddoppiato i costi di produzione (40 milioni di dollari), ma non è certo stato quel fenomeno inarrestabile che era stato "Ted" 2 anni fa.
Forse la satira del 'selvaggio west' non ha irresistibilmente attirato lo spettatore americano medio che, magari, nello scegliere cosa andare a vedere al cinema ha preferito "Maleficent" o "X-Men - Giorni di un futuro passato", titoli che hanno ostacolato non poco il film di MacFarlane nel suo weekend d'uscita. Ma, questioni tecniche o scelte di gusti a parte, direi che questa pellicola è, presa per il verso giusto, piuttosto divertente. Evitando finti sconvolgimenti o arrossamenti che nel 2014 fanno più sorridere che altro, si può dire che il lavoro fatto qui sia abbastanza buono e che la promessa de ltitolo sia mantenuta quasi letteralmente. Muore un sacco di gente durante i 116 minuti di durata e tutti nei modi più strambi o stupidi - il trailer dà già un ottimo assaggio di ciò che la trama mostrerà, ma anche le parole della canzone di "A Million Ways to Die" cantata da Alan Jackson e scritta dallo stesso MacFarlane rendono il tuo piuttosto esplicito (qui il videoclip versione lyric) - e molto del comico sta proprio in questi assurdi decessi per esempio per colpa di un toro o di un enorme parallelepipedo di ghiaccio...
Macabra comicità a parte, il cast è molto buono e, soprattutto, molto ricco: Charlize Theron, Amanda Seyfried, Neil Patrick Harris, Giovanni Ribisi, Sarah Silverman e Liam Neeson nella parte del cattivo (dal, si vedrà, sedere piuttosto in forma considerati i 62 anni d'età). La coppia più divertente è quella formata da Ribisi e la Silverman, promessi sposi in attesa di conoscersi biblicamente dopo il matrimonio, mentre lei di professione fa la prostituta presso il saloon della città e minuziosamente descrive al fidanzato i dettagli della sua professione. Entrambi gli attori sono davvero fantastici in questi ruoli. La Theron in questo ruolo da dura pistolera bella e impossibile è veramente magnetica.
Insomma, a me "Un milione di modi per morire nel West" è piaciuto, ha fatto divertire e anche lasciato un pelino esterrefatto per certe scene (qui come in "Ted"). Nel complesso è un lavoro omogeneo, certamente non convenzionale che si impegna moltissimo per ridicolizzare il mito del west per soli uomini veri, duri, coraggiosi. Un punto di vista insolito e, anche per questo, interessante oltre che divertente.
Ps. Numerosi camei: Ryan Reynolds, Patrick Stewart, Ewan McGregor, Christopher Lloyd nei panni di Doc Brown ("Ritorno al futuro") e Jamie Foxx in quelli di Django ("Django Unchained").
Box Office: $86 milioni
Consigli: Non certo per palati raffinati, però divertente se si accetta il compromesso di una comicità assolutamente scorretta. Molto volgare, crudo, eppure spassoso e con non poche trovate interessanti e intelligenti. Una satira abbastanza diversa dal solito per un prodotto commerciale e comico abbastanza inusuale. Il west come non si era mai visto (ovvero abbastanza ridicolo). Perfetto per divertirsi e in grado di accontentare un po' tutti (e far incazzare tutti gli altri). Ma MacFarlane è così, prendere o lasciare.
Parola chiave: Duello.

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Bengi

giovedì 24 ottobre 2013

Film 604 - Avatar

Ogni tanto lo riguardo...


Film 604: "Avatar" (2009) di James Cameron
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi (che dorme nel secondo tempo)
Pensieri: Per quanto la storia nei suoi macrotemi non brilli per originalità, certamente la messa in scena è e rimane potente. Visivamente accattivante e tecnologicamente all'avanguardia, "Avatar" 4 anni dopo è ancora un film che lascia a bocca aperta per quanto è ben realizzato.
I temi universali di amore interrazziale, natura, conflitto bene-male combinati al percorso di formazione dell'eroe Jake Sully funzionano tutte le volte e riescono a rendere "Avatar" facile da seguire e - merito degli effetti speciali - anche bello da guardare. Questa combinazione fa sì che non ci si stufi facilmente questa pellicola. James Cameron in quanto a creare un kolossal cinematografico ci sa fare!
Film 62 - Avatar
Film 68 - Avatar (3D)
Film 312 - Avatar
Film 604 - Avatar
Film 1291 - Avatar
Film 2155 - Avatar: The Way of Water
Consigli: Per una serata di svago è certo uno dei film più indicati. Un po' lungo, ma si segue con interesse in quasi tutte le sue parti.
Parola chiave: Toruk.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 6 novembre 2012

Film 476 - Ted

Ultimo spettacolo dell'ultimo giorno di programmazione. E, all'uscita, perfino il poster del film regalato.
Ed è subito Ted-mania.


Film 476: "Ted" (2012) di Seth MacFarlane
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Mery, Francesco
Pensieri: In effetti la curiosità c'era. Come trasformare la favola del bambino che esprime il classico desiderio natalizio (che poi si avvera) in qualcosa che perdura fino all'età adulta? Già perché qui il bambino in questione (John Bennett/Mark Wahlberg) desidera avere un amichetto per la vita, un compagno fedele che possa condividere con lui l'esperienza della crescita. E a chi affida questo fondamentale sogno? All'orso di peluche che i suoi genitori gli hanno appena regalato per Natale.
A mio avviso l'incipit è già di per sé interessante. Era quindi doveroso cercare di capire come Seth MacFarlane (qui regista, sceneggiatore e doppiatore dell'orsetto, nonché creatore de "I Griffin") avrebbe proseguito con la trama.
Ne è venuto fuori che Ted e John sono una coppia comica sb(r)occata e fuori di testa, un duo esplosivo che funziona davvero nonostante il binomio adulto-ragazzino/orsetto di peluche potrebbe non sembrare dei più entusiasmanti.
E invece questa pellicola è divertente e solo apparentemente frivola, con una serie di critiche anche percepibili (John eterno ragazzo che non si decide mai a prendere sul serio la propria vita e relazione; la natura morbosa di certi rapporti di amicizia; i contenuti scadenti di certi prodotti televisivi/musicali/cinematografici; la sovraesposizione mediatica che regala fama inconsistente e non duratura;...) e uno svolgimento che, ne sono sicuro, il pubblico giovane apprezzerà senza riserve.
Dall'altra parte, però, devo ammettere che sono rimasto piuttosto sorpreso dall'abbondanza di volgarità: che sia una specie di contrappasso? Al pupazzo solitamente associato a un'immagine di dolcezza e tenerezza si affida, invece, un carattere privo di pudore e spesso legato a situazioni inappropriate. La scena del sapone alla cassa del supermercato, diciamo, si poteva evitare.
Detto ciò, preso dunque come assodato che "Ted" non può essere una pellicola per palati raffinati, ci si può godere lo spassoso orsetto far scintille con la coppia Wahlberg-Mila Kunis (di una bellezza folgorante) per 106minuti di spassoso e disimpegnato divertimento.
Penso di poter dire che sia una delle commedie sbroccate più piacevoli che abbia visto quest'anno assieme a "Le amiche della sposa". Ogni tanto un po' di spassosa volgarità ci sta!
Ps. Tra i volti noti anche Joel McHale ("The Informant!", "(S)ex list", "Un anno da leoni"), Giovanni Ribisi ("Avatar", "Ritorno a Cold Mountain"), Tom Skerritt ("Alien", "Top Gun", "Brothers & Sisters") e la cantante Norah Jones ("Un bacio romantico").
Consigli: Spasso e divertente, pieno di volgarità (va detto) e vietato ai minori, eppure uno dei successi commerciali più grandi dell'anno con $496,165,740 di incasso mondiale. "Ted" può piacere o può infastidire, m è bene porni con un'attitudine ben disposta a scurrilità e gag surreali. Preso nel verso giusto - nessuno si offenda! - è davvero carino. Che ci piova una nomination all'Oscar per la sceneggiatura, come è successo l'annoscorso per “Bridesmaids”?
Parola chiave: Desiderio.

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BB

lunedì 3 settembre 2012

Film 445 - Contraband

Una pellicola che mi aveva incuriosito specialmente per il cast.


Film 445: "Contraband" (2012) di Baltasar Kormákur
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non sono un gran fan del genere 'regolazione dei conti', però ho una certa predilezione per Kate Beckinsale dai tempi di "Underworld" e "Pearl Harbor" e la compagnia di Mark Wahlberg non poteva che aumentare la tentazione di vedere questo film. Che, alla fine, non è male. E' tratto da "Reykjavík Rotterdam" che ha come protagonista proprio il regista di questa pellicola, quindi si può dire che si potesse sperare in buone possibilità di riuscita.
C'è una giustissima dose di tensione e adrenalina, oltre che drammi familiari, ricatti e... botte, inevitabilmente! Tutti elementi che fanno parte ci un copione collaudato e che non potevano mancare, chiaramente, anche qui.
Per essere una pellicola d'azione, devo dire che la trama è piuttosto ricca di 'avventure' da raccontare, con anche qualche colpo di scena efficace - ma prevedibile - ad aumentare l'interesse per la storia di Chris Farraday e famiglia.
Unica perplessità riguarda il punto finale con il trucchetto del sale. Mi sembra un po' troppo semplice e sbrigativo che i ragazzi si appostino con la barca ad aspettare proprio nel punto esatto in cui la merce (non voglio essere troppo specifico per non rovinare momenti del film) riemergerà a galla e proprio nel momento esatto in cui lo fa... Poi per carità, capisco che è giusto un particolare.
Per il resto, tutto sommato ho gradito il prodotto in sé, puro intrattenimento, ma azzeccato per la scelta di Wahlberg che è sempre di più capace di calarsi in questi personaggi molto machi che non devono chiedere mai. Se piace il genere, lui è certamente uno dei più validi (ed espressivi...).
Mi domando sempre più, però, se Hollywood non cominci a soffrire di una certa stanchezza (o pigrizia?), perchè a forza di recuperare e rivisitare altri prodotti - la pellicola originale islandese è del 2008 -, si finisce per rimanere fuori allenamento... Il box office comunque ha premiato: $96,262,212.
Consigli: Anche se non capisco bene perchè Ben Foster faccia sempre il cattivo, devo dire che questa pellicola è piacevole e di buon intrattenimento, perfetta per una seratina divano e relax.
Parola chiave: Pollock.

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BB

mercoledì 17 febbraio 2010

Film 78 - Ritorno a Cold Mountain

Siccome Ale non lo aveva mai visto, lunedì ci siamo dedicati al film romantico con sfumature epiche in dvd. E se compro il dvd di un film, vuol dire che mi è proprio piaciuto molto...


Film 78: "Ritorno a Cold Mountain" (2003) di Anthony Minghella
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Ale
Pensieri: Non rivedendo questo film di Minghella da un po', mi ero dimenticato del vero viso della Kidman prima del botox. Non che qui non si fosse già riempita, ma almeno la sua originale bellezza traspare ancora. Questo è, però, già il periodo del biondo Barbie che mi ha sempre infastidito da quando ha deciso di lasciare il rosso che tanto bene la distingueva. Le labbra sono ancora sottili, la fronte non traslucente e i lineamenti naturali. Ora, come sappiamo (e vediamo) e tutta un'altra cosa...
Il film, comunque, mi era piaciuto moltissimo già al cinema, cosa strana per un film di Minghella che non è stato certo il mio autore preferito. La stessa sceneggiatura di "Nine" è stata scritta da lui, il che mi aveva fatto nasare un po' il tranello. Ma qui gli elementi mi sembrano al punto giusto.
Per essere un film sul viaggio con percorso di formazione e storia d'amore a distanza annessi, direi che è una pellicola piuttosto inusuale. Non tanto per le caratteristiche scene di guerra e i momenti sdolcinati, ma per la stranissima sensazione che nessun personaggio sia lì per restare. Chi è veramente in viaggio, insieme al protagonista? Come Inman/Jude Law vogliamo tornare a casa, a Cold Mountain, dove la vita era piacevole e sana e gli amici e l'amore presenti. E, come lui, passiamo in mille luoghi incrociando tantissime persone (che sono altrettanti attori famosi: Brendan Gleeson, Philip Seymour Hoffman, Natalie Portman, Giovanni Ribisi, Jena Malone, Emily Deschanel, Cillian Murphy), sapendo che non li rivedremo mai più.
E' triste, maledettamente triste sotto certi aspetti, ma anche una storia ricca di sentimento e passione (la scena di sesso Law-Kidman è una roba pazzesca, di lei si vede tutto, anche la mano di Jude che sta bella piazzata tra le cosce...), amicizia e valore. E poi c'è Renée Zellweger che ha un ruolo veramente perfetto per lei (Oscar 2004 come miglior attrice non protagonista), rustica e diretta, simpatica e tenera: la si adora da subito! Un Oscar meritato, a mio avviso.
Insomma, tra i film di guerra+amore sdolcinato credo di poter dire che "Ritorno a Cold Mountain" sia uno dei miei favoriti.
Ps. Il cast è ricchissimo: Jude Law, Nicole Kidman, Renée Zellweger, Anthony Minghella, Eileen Atkins, Kathy Baker, Brendan Gleeson, Philip Seymour Hoffman, Charlie Hunnam, Cillian Murphy, Natalie Portman, Giovanni Ribisi, Donald Sutherland, Jack White, Ray Winstone, Emily Deschanel, Jena Malone.
Consigli: Muoiono in tanti: preparatevi psicologicamente fin da subito!
Parola chiave: Dagherrotipo.



Ric

martedì 19 gennaio 2010

Film 62 - Avatar

L'appuntamento era alle 18:45 al cinema Medusa, posti 14, 15 e 16 fila I sala 1: pronti ad effetti speciali e dolby surround!


Film 62: "Avatar" (2009) di James Cameron
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Ale, Alessia
Pensieri: Cosa si può dire su "Avatar" che non sia già stato detto da chiunque? Non so, tento l'impresa?
Parto, allora, parlando di cosa mi aspettassi. In linea con i miei gusti per la fruizione di una pellicola, non avevo alcuna idea riguardo alla storia. Sapevo chi erano gli attori (i principali: Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver, Giovanni Ribisi e Michelle Rodriguez), ma come si combinassero i loro personaggi sullo schermo proprio non ne avevo idea. L'unica supposizione che avevo fatto riguardava le creature blu prigioniere in un enorme tubo di plastica pieno di liquido: pensavo fossero gli abitanti di Pandora riprodotti in laboratorio. Ecco, non sapevo altro.
Dunque cosa mi mancava per afferrare la storia? Praticamente tutto. Ecco, il mio primo consiglio è di vedere questo film senza avere la minima idea di cosa potrà accadere. Ovvio, chi legge qui un po' di idee se le farà, ma nel caso volesse approfondire vedendo il film, sconsiglio di continuare la lettura.
Un attimo di spiegazione è d'obbligo, il film dura 2h e 40', ne succedono di cose: Worthington/Jake Sully è un marines in sedia a rotelle che si avventura su Pandora, mondo fantastico situato di fronte alla Terra, perchè il suo gemello scienziato è morto e lui prende il suo posto per 'comandare' il suo avatar. Quest'ultimo è un ibrido tra umano e Na'Vi, gli indigeni di Pandora. A Sully è richiesto di studiare i Na'Vi ufficialmente, ufficiosamente di spiarli per cercare di far loro evacuare la zona in cui vivono. Perchè? Per soldi, ovvio. Sotto il loro Alberocasa giace un preziosissimo minerale per cui c'è molto interesse sulla Terra. Questo è il punto di partenza della storia a cui seguiranno innumerevoli avventure, l'amore e una rivoluzione.
Allora, ragioniamo un attimo. Dato che la storia è tanto lunga si potrebbe commettere l'errore di non averne una visione d'insieme per pigrizia o distrazione. Raccolte le mie impressioni, direi che l'originalità della sceneggiatura non è il punto forte del film. L'uomo è invasore e cattivo, tenta di schiavizzare l'indigeno a cui vuole, tra l'altro portar via la terra. L'altro è lo sconosciuto, il diverso e, quindi, il non accettato. Tra quelli che dovrebbero essere i cattivi ce n'è uno, già diverso dalla moltitudine per una sfortuna fisica, che dimostra di possedere qualcosa in più (invece che qualcosa in meno, come la sedia a rotelle porterebbe a pensare) e poi, da cattivo, si converte in buono e lotta per le giuste cause. L'unione tra due mondi è possibile grazie all'"alieno" (così i Na'Vi chiamano Sully) e alla sua insegnante Neytiri/Zoe Saldana: l'amore impossibile tra fazioni differenti ricorda molto "Romeo e Giulietta" o "West Side Story". E poi ancora la lotta all'ultimo sangue per scacciare il nemico, l'unione dei deboli per far fronte all'attacco dei forti, gli aiuti inaspettati che salvano la situazione, l'amore come sentimento universale che può sistemare tutto e far superare ogni cosa.
Insomma, in fin dei conti di già visto o quantomeno sentito ce n'è. Ma c'è anche l'originalità di un mondo tutto nuovo, che mischia verità e fantasia, colori da fibra ottica e natura in un tripudio di flora e fauna che solamente un viaggio in Olanda saprebbe regalare. La tecnologia stessa si fonde con il naturale e così le trecce dei Na'Vi sono come penne USB da collegare ad alberi che hanno porte USB, animali con porte USB o, ovvio, altri Na'Vi. Gli alberi stessi, tramite le radici, sono collegati tra loro come i neuroni del cervello lo sono grazie alla sinapsi. Pandora è come un'enorme computer che, attraverso le sue creature, può comunicare all'esterno. Per semplificare all'estremo: se la Terra fosse un pc, Pandora sarebbe una memoria esterna portatile decisamente molto capiente!
Ma mi pare ovvio non sia necessariamente la storia ad incuriosire di più. Al centro di questa pellicola, come mi è stato fatto notare, è stato posto il componente tecnico per eccellenza: l'effetto speciale. Tutti quelli che hanno sentito parlare di "Avatar" sanno del grande investimento in computer grafica innovativa che è stato speso. La promozione stessa di questo film ha giocato sull'aspetto per incentivare l'appassionato e incuriosire il simpatizzante. Gente come mia madre se ne sbatte degli effetti speciali, ma la maggior parte della gente - tra cui io, sia ben chiaro - sbava per certe porcate e non ci si può fare niente. Qui, le porcate, sono maledettamente ben fatte.
Mentre attendo di vedere con mio padre le differenze rispetto alla versione in 3D, quella che ho visto oggi in 2D - e che per sempre preferirò - mi ha stupito, lo devo ammettere. Già i bellissimi colori valgono da soli. Poi la resa dei Na'Vi, per quanto siano creature fantastiche, è impressionante: si vedono i pori della pelle! Poi gli animali fantastici, i paesaggi davvero mozzafiato, i combattimenti spettacolari tra esplosioni, frecce, corpo a corpo. Insomma, da questo punto di vista un vero capolavoro! In particolare vorrei soffermarmi sui paesaggi: io non so se siano stati ispirati dalla natura reale o siano completamente dettati dalla fantasia di Cameron, comunque certi spazi aperti come le montagne sospese o altissimi rifugi come le abitazioni da vertigine sugli alberi sono una cosa da brivido! Sono talmente realistici da farti trattenere il fiato se qualcuno rischia di cadere da un ramo o una cascata. Il mio cuore è ai paesaggi. Certo, anche il resto è bellissimo, ma io sono un sentimentale!
Insomma, per concludere, io penso sia davvero il caso di vedere "Avatar". Se solo due mesi fa ero uno dei non interessati al progetto, non ho potuto fare a meno di accontentare la solleticante idea di dare una sbirciatina a Pandora. E' indolore, divertente ed emozionante. A mio avviso porta a qualche rivoluzione cinematografica (a livello di modalità di ripresa non so, non mi sono informato) sicuramente sul piano della realizzazione della computer grafica, sempre più abile a ricreare, modellare o adattare. L'espressività è quasi umana, la recitazione non ne risente (capito Daniel Radcliffe?!) . E poi una colonna sonora ad hoc, missaggio sonoro veramente intrigante (perdetevi nei suoi di Pandora, vi prego!) e una Sigourney Weaver che incontra nuovamente Cameron dopo l'"Aliens" dell'86 (e sì, se ve lo state chiedendo, anche qui ha a che fare con cubicoli dove giace per dormire...).
Se vi servono altri incentivi per motivarvi a vedere il film, forse non siete ancora pronti per Pandora. Meglio stiate a casa!
Ps. Inutile ricordare i due Golden Globes vinti dal film proprio ieri sera. Cameron, dopo il successo mondiale di "Titanic" nel 1997, tenta di superare sé stesso e gioca a vedere quanto in là può spingersi senza fare un passo falso. E' ovvio che anche per questa pellicola gli Oscar cadranno come mele mature, ma bisogna vedere quanti e, soprattutto, in quali categorie. Scontata la vincita per effetti speciali e sonori, forse montaggio, probabilmente anche il trucco, regia e, la più importante, film (quest'anno la categoria miglior film, unica tra tutte, avrà 10 nominati e non più 5). Difficile, invece, una nomination per i costumi, alquanto succinti per i Na'Vi e decisamente poco portabili... Scommetto, comunque, sulle nomination che ho citato e do, quindi, per certe. Attendo il 2 febbraio per la conferma! Pps. Ad oggi "Avatar" ha incassato $1,606,767,005. E il "Titanic" trema.
Film 62 - Avatar
Film 68 - Avatar (3D)
Film 312 - Avatar
Film 604 - Avatar
Film 1291 - Avatar
Film 2155 - Avatar: The Way of Water
Consigli: Da vedere SOLO ed ESCLUSIVAMENTE al cinema. Non serve per forza il 3D, basta uno schermo enorme e un dolby surround che spacchi le pietre. E siete pronti a decollare!
Parola chiave: Io ti vedo.



#HollywoodCiak
Bengi