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sabato 9 novembre 2024

Film 2318 - The Crucible

Intro: Tra una decina di giorni sarò a Salem, in Massachusetts, per cui quando Michael ha suggerito di vedere questo film mi è sembrata una scelta molto appropriata.

Film 2318: "The Crucible" (1996) di Nicholas Hytner
Visto: dal computer
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: non il film che mi aspettavo, comunque un titolo sufficientemente interessante.
Ho trovato la prima parte un po' lenta e faticosa da seguire, ma quando finalmente la storia ingrana e i processi contro le streghe cominciano, "The Crucible" rivela finalmente il suo lato più intrigante. Ci vuole un po' per arrivarci, il che spezza il ritmo della narrazione, anche se alla fine ne vale la pena. Forse avrei preferito un prodotto un po' più "dinamico" (le 2 ore di durata si sentono).
Molto interessante l'aspetto sociale della vicenda, con il gruppo di ragazze - guidate da una spiritata Winona Ryder - che mette a ferro e fuoco la città di Salem, il tutto per cercare di distogliere l'attenzione dal proprio "crimine" (aver ballato nella foresta e lanciato qualche incantesimo d'amore) all'epoca giudicato segno di inequivocabile stregoneria. Per coprire le proprie tracce il gruppo punterà il dito contro altre donne del villaggio, fino ad arrivare alla moglie di Daniel Day-Lewis che sarà inevitabilmente messa a processo. Ed è qui che la storia prende vita.
Appunto, ci vuole un bel po' per arrivare al fulcro della vicenda, ma quando finalmente ci si arriva, il racconto si rianima anche grazie a due performance particolarmente riuscite, quelle di Paul Scofield e Joan Allen.
A tratti mi ha ricordato "La lettera scarlatta", anche se questo film presenta un tono decisamente più serio. Scritto da Arthur Miller sulla base della sua opera teatrale omonima.
Cast: Daniel Day-Lewis, Winona Ryder, Paul Scofield, Joan Allen, Bruce Davison, Rob Campbell, Jeffrey Jones, Peter Vaughan, Frances Conroy.
Box Office: $7.3 milioni
Vale o non vale: Gigantesco flop commericale (solo produrre questa pellicola è costato 25 milioni di dollari), "The Crucible" non è sicuramente un film per tutti, ma nondimeno un prodotto con alcune evidenti qualità. Anche se racconta dei processi per stregoneria tenuti a Salem durante il '600, decisamente non il classico titolo di Halloween.
Premi: Candidato a 2 premi Oscar per Miglior attrice non protagonista (Joan Allen) e sceneggiatura non originale. 1 nomination ai BAFTA per Miglior sceneggiatura non originale e 1 vittoria per Paul Scofield come miglior attore non protagonista. 2 candidature ai Golden Globes per Miglior attrice non protagonista (Allen) e attore non protagonista (Scofield). in concorso a Berlino 1997.
Parola chiave: Trial.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 28 maggio 2024

Film 2279 - The First Omen

Intro: Non so se sarei corso al cinema a vederlo, onestamente, ma Niamh er interessata e dico sempre volentieri di sì ad un horror.

Film 2279: "The First Omen" (2024) di Arkasha Stevenson
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: non avevo mai sentito parlare di twin films anche se, a posteriori, ovvio che il mondo (anglofono) abbia pensato a un modo per descrivere razionalmente questo fenomeno. In pratica, e molto brevemente, si tratta di due o più titoli che escono più o meno nello stesso periodo e presentano una trama simile. Questo è il caso di "The First Omen" e "Immaculate".
E' particolarmente sorprendente quanti aspetti della trama queste due pellicole abbiano in comune: la protagonista (novizia) che sta per prendere i voti, l'arrivo in un nuovo convento, eventi sinistri che che cominciano a verificarsi all'arrivo della ragazza, una gravidanza, il colpo di scena poco prima del finale (ovvero, cosa sta succedendo davvero), la location italiana.
Se le similarità sono molteplici, va detto che i due film non sono identici e, personalmente, ho preferito "Immaculate". Quest'ultimo, infatti, ha un'idea più chiara di che tipo di film vuole essere: c'è un chiaro senso artistico (la location, i costumi, l'atmosfera generale e, in generale, manca quel tono hollywoodiano che solitamente fa somigliare un prodotto a tutti gli altri) e la performance di Sydney Sweeney è più di impatto. Nell Tiger Free qui non fa un cattivo lavoro, semplicemente il personaggio è meno interessante di quello che interpreta Sweeney.
Tutto sommato "The First Omen" è un horror che funziona, presenta anche qualche spunto interessante (penso, ad esempio, alla novizia che, prima di prendere i voti, sperimenta la vita al di fuori del convento) e come prequel del famoso "The Omen" è certamente di successo, l'unica sua sfortuna è stata quella di uscire a poche settimane dal suo twin film "Immaculate".
Film 2279 - The First Omen
Film 2318 - The Omen
Film 775 - Omen - Il presagio
Cast: Nell Tiger Free, Tawfeek Barhom, Sônia Braga, Ralph Ineson, Charles Dance, Ishtar Currie-Wilson, Andrea Arcangeli, Bill Nighy.
Box Office: $53.6 milioni
Vale o non vale: I fan dell'horror in generale e della saga di "The Omen" in particolare dovrebbero apprezzare. Il film è molto simile ad "Immaculate" con Sydney Sweeney uscito poco tempo fa, per cui può essere anche interessante vedere entrambe le pellicole per confrontarle.
Premi: /
Parola chiave: Antichrist.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 7 novembre 2014

Film 812 - Liberaci dal male

Si avvicinava halloween...

Film 812: "Liberaci dal male" (2014) di Scott Derrickson
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ed è quando anche gli horror non sanno più che titolo inventarsi che la faccenda si mette male.
Solitamente carichi di una fantasia che si esaurisce con la titolazione del proprio prodotto commerciale usa e getta tutto oscurità e improvvisi picchi di audio, i moderni film dell'orrore ci hanno abituato ad un'infinità di escamotage per portarci in sala. Qualsiasi mezzo è valido, qualsiasi porcata... ehm, trovata, ha valore se riesce ad attirare il pubblico e far vendere biglietti. Ci sono horror senza una storia ("Paranormal Activity"), quelli ultra violenti che fatichi a vedere certe scene ("La casa"), quelli a basso budget che però per qualche motivo di conquistano ("Necropolis - La città dei morti"), i sequel intriganti ("Annabelle"), le super calzate ("Omen - Il presagio"), le atroci calzate ("Smiley") e, naturalmente qualche buon titolo ("Saw - L'enigmista", "The descent - Discesa nelle tenebre", "Il mistero di Sleepy Hollow"). Questo "Deliver Us from Evil" non ha alcunché da dire e mischia una baraonda di elementi in modo caotico e poco interessante, puntando tutto sul finalone con esorcismo - esorcismo in un film horror? No, giura! - e una serie di trovate ad effetto che ricalcano ogni idea già vista in precedenza. La possessione, le presenze, le visioni, le case infestate, le voci, le voci paurose, i preti che non sembrano preti, i poliziotti tormentati da un oscuro passato, ... devo continuare?
Insomma, per quanto questa produzione molto buia non sia tecnicamente orribile e per quanto tentino di spacciare tutto per vero (a partire dalla locandina), di fatto il risultato finale è mediocre e per niente originale. Un titolo dell'orrore come ce ne sono a migliaia e indistinguibile tra la moltitudine di prodotti-fotocopia cui ci hanno abbondantemente abituato. Solo che qui c'è Eric Bana (che una volta aveva una carriera).
Box Office: $87.8 milioni
Consigli: Dal regista e autore della sceneggiatura di "The Exorcism of Emily Rose" ti aspetteresti qualcosina di più. In comune con l'altro titolo - genere cinematografico a parte - c'è una scelta di scenario che in entrambi i casi è inusuale per l'horror di questi tempi: dove per Emily c'era l'aula del tribunale, qui ci sono i militari. A parte questo comunque non c'è molto altro di nuovo. Il film prende spunto dal libro "Beware the Night" di Ralph Sarchie e Lisa Collier Cool dei quali il primo è anche il protagonista della storia qui rappresentata, poliziotto della NYPD. Ciò detto, si può aggiungere solo che questo sia un titolo fondamentalmente innocuo, anche in grado di suscitare qualche spavento o qualche momento inquietante, per carità, ma comunque privo di idee originali. Si può vedere e dimenticare.
Parola chiave: Missione militare.

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Bengi

venerdì 10 ottobre 2014

Film 785 - The Exorcism of Emily Rose

Uno tra i migliori horror del recente passato.

Film 785: "The Exorcism of Emily Rose" (2005) di Scott Derrickson
Visto: dal portatile di Luigi
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Il fascino dell'horror vale sempre anche in vacanza, ancora di più se il film è ben fatto.
Questo "The Exorcism of Emily Rose", che ormai avrò visto 3 o 4 volte è comunque sempre uno spaventoso piacere da guardare, riuscendo ogni volta a portarti a guardare se sono già arrivate le 3 del mattino (l'ora del diavolo!).
Tra suggestioni, visioni e contorsioni ginniche di una Jennifer Carpenter che eredita la decadenza satanica direttamente da Linda Blair de "L'esorcista", questa pellicola conduce attraverso un inusuale meccanismo narrativo (un processo giudiziario) nelle viscere di una tragedia umana e demoniaca (o solo mentale?) che, ricordandosi che è un episodio realmente accaduto, ha dell'inquietante.
Anche se è naturale si protenda per una resa romanzata degli eventi, non si può negare che il solo pensiero una cosa del genere possa accadere ad una persona sia spaventoso, senza contare le numerose domande che una storia come questa inevitabilmente porta alla luce. Una su tutte: ci sarà qualcosa di vero?
Alla fine poco importa crederci o meno, rimane il fatto che la discesa agli inferi della povera Emily Rose è un percorso straziante e pauroso che l'avvocato Erin Bruner/Laura Linney e padre Moore/Tom Wilkinson vivono e fanno vivere, lasciando ognuno di noi alle proprie domande. La produzione di questo film è molto buona, curata e molto ben calibrata tra l'horror e il genere giudiziario. Un esperimento riuscitissimo.
Film 177 -The Exorcism of Emily Rose
Box Office: $144,216,468
Consigli: Per quanto il tema della possessione demoniaca sia oltremodo conosciuto, trattato e sviscerato, l'approccio di questa pellicola è inusuale e funzionale al racconto, bilanciando bene i momenti in aula e il crescendo della tensione man mano che Emily precipita nel baratro. Inquietantissima l'interpretazione della Carpenter, vale davvero la pena di essere vista. Una nuova frontiera dell'horror? Non mi pare si sia più tentato di conciliare l'aula di un tribunale e un esorcismo finito male. A maggior ragione vale la pena vedere questa pellicola, sospesa fra l'intento di documentare e spaventare grazie alla scusa della storia vera (su Wiki per scoprire le differenze tra film e ciò che è accaduto). Se siete suggestionabili o credete in queste cose meglio lasciar perdere, gli altri si buttino.
Parola chiave: Fede.

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Bengi

venerdì 26 settembre 2014

Film 775 - Omen - Il presagio

Mi pento di non aver scelto questa pellicola per la recensione numero 666...

Film 775: "Omen - Il presagio" (2006) di John Moore
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: IMDb riassume alla perfezione e con pochissime parole il fulcro di questo remake horror che gioca coi numeri: "an American official realizes that his young son may literally be the devil incarnate". Zac! Niente di più, niente di meno. In mezzo solo delle gran boiate.
A parte il giochino sfizioso della data d'uscita (06/06/06) che richiama il numero demoniaco, questa pellicola ha veramente pochissimo da offrire. Non inquieta e non fa paura e, anzi, a tratti annoia. La peggiore di tutti è Mia Farrow in un ruolo detestabile che rende insofferente lo spettatore, più odiosa perfino del bambino posseduto, che è qualcosa di inguardabile a lungo andare.
Lo scopo puramente lucrativo è qui tanto palese da non rendere nemmeno divertente la visione di questo prodotto commercialissimo, ma così becero e gratuito che è inutile. Mi stupisce che Liev Schreiber, Michael Gambon e perfino Julia Stiles si siano prestati a questo giochetto privo di fantasia o creatività, piatto e privo di appeal come un film dell'orrore non dovrebbe mai essere.
Tra l'altro la titolazione italiana è come al solito fantasiosa: "Il presagio", sostituito all'originale "The Omen", non solo non aggiunge nulla all'enigma del titolo, ma non c'entra granché dato che il 'presagio' che il bambino sia il diavolo svanisce nella durata di 10 minuti. Quindi, a che pro cambiarne il nome, se poi nemmeno se ne sceglie uno appropriato?
Comunque resta il fatto che il risultato finale di questo "Omen" è piuttosto scarso perfino per un remake horror, con brutti effetti speciali, una recitazione così così e una trama che veramente non decolla.
Film 2279 - The First Omen
Film 2318 - The Omen
Film 775 - Omen - Il presagio
Box Office: $119,498,909
Consigli: Un horror assolutamente evitabile. Non so se l'originale del '76 sia meglio, comunque questo film è mal realizzato e privo di idee interessanti. Meglio guardare altro.
Parola chiave: Anticristo.

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Bengi

mercoledì 5 settembre 2012

Film 446 - L'altra faccia del diavolo

Eppure, nel genere horror qualsiasi, sembrava potesse essere almeno un film decente. E invece proprio no.


Film 445: "L'altra faccia del diavolo" (2012) di William Brent Bell
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Ad un certo punto della storia si entra in un ospedale, nel film presentato come 'Ospedale Psichiatrico Centrino, Roma, Italia'. La protagonista varca la soglia, l'inquadratura si allarga e, nell'angolo in alto a destra, l'insegna dell'Ospedale dice: 'Ospedale Santo Spirito'. Cominciamo bene.
Forse dovrei stupirmi del mio essere stupito a riguardo, comunque "The Devil Inside" è un film fatto male, con una trama insensata e nell'insieme un concentrato di luoghi comuni e stupidaggini malamente assemblati insieme.
La prima idiozia la si capisce subito. La storia, ambientata (teoricamente) a Roma, ha come protagonista la posseduta Sig.ra Maria Rossi. Ora, neanche cercando su Google il nome italiano più banale e abusato in abbinamento al cognome più diffuso in penisola. E già agli autoctoni scatta qualcosa.
Poi per tutto il film - che ripeto, dovrebbe essere ambientato a Roma - si ha la sensazione di stare in una cittadina dell'est europeo. Mai il sole, case piccole, spoglie e buie, un'architettura generale non molto conforme, donne che si aggirano fasciate da fazzoletti sulla testa, ospedali fatiscenti dalle attrezzature molto all'avanguardia per gli anni '90... Documentandosi si scopre che il film è stato girato, oltre che nella nostra capitale, anche a Bucarest, in Romania.
Ora, dopo questa premessa, si capisce già che la superficialità con cui è stato realizzato questo prodotto è a dir poco disarmante. In aggiunta a ciò, bisogna dire che la completa negazione dei vari protagonisti per la recitazione rende il risultato finale, oltre che poco accurato, anche brutto.
Non bastano le evoluzioni circensi o le parolacce delle possedute a rendere questo film passabile, perchè nell'insieme è un concentrato di banalità già trita e insensatezze della trama. Cito un unico esempio. La protagonista che vuole girare un documentario (la cui madre è la famosa Sig.ra Rossi, pluriomicida per conto del diavolo), entra come se niente fosse in Vaticano girando indisturbata con il suo cameraman per girare il suo documentario. Certo, plausibile.
Insomma un bruttissimo lavoro, mal costruito e con un finale frettoloso ed insensato, il cui unico scopo, invece di essere quello di raccontare una storia, è quello di incassare soldi. E, purtroppo, nonostante tutto "L'altra faccia del diavolo" è riuscito ad guadagnare 100 milioni di dollari netti. Mah.
Consigli: Meglio guardarsi "The Exorcism of Emily Rose" o la fotocopia (ma meglio recitata) "Il rito" con Anthony Hopkins, sicuramente più riusciti nell'intento di inquietare o, perlomeno, approfondire l'argomento esorcismo in relazione con la Chiesa. Qui, a parte banali contorsioni e linguaggi scurrili, non c'è alcun intento documentaristico o di approfondimento, ma solo l'intenzione di proporre al pubblico (stupido?) un 'giocattolo' volgare che dovrebbe divertire e/o spaventare. Pessimo.
Parola chiave: Possessione.

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BB

martedì 24 maggio 2011

Film 260 - Il rito

Appuntamento cinematografico con Licia. Questa volta in casa, questa volta horror.


Film 260: "Il rito" (2011) di Mikael Håfström
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: Questo banale film sulla scia de "L'esorcista" e - grazie al suo protagonista - "Il silenzio degli innocenti" non aggiunge nulla di nuovo alla scena dell'horror contemporaneo. Vive di rendita, sopratutto, grazie a Anthony Hopkins che, azzeccato un ruolo, fatica tuttora a toglierselo di dosso.
Poco il successo commerciale in America, ma del resto non è sorpresa: il pubblico si è stufato delle poche idee. E qui, infatti, niente di inedito. Prete novizio che però non crede in Dio che viene spedito a Roma a far praticantato con gli esorcismi. Roma è bellissima (e pulitissima) e il soggiorno di studio prende presto una piega sinistra: il diavolo non tarderà ad entrare in scena per sconvolgere la quotidianità di Michael Kovak/Colin O'Donoghue. A seguirlo Angeline/Alice Braga, interessata all'argomento per via dell'articolo che sta scrivendo. Ovviamente cadrà nella trappola del maligno anche Padre Lucas Trevant/Hopkins.
Tra sensi di colpa e dilemmi anticristiani, questa pellicola non decolla e, anzi, delude come da aspettative. Se da un lato l'atmosfera è giusta (leggere tenebrosa quanto basta), dall'altro la banalità di dialoghi e trama è disarmante.
E' palesemente trovata commerciale, ma il pubblico non si è fatto ingannare e ha stoppato la pellicola a $33,037,754 a fronte di una spesa di 37ml per produrlo. Visto lo scarsissimo risultato (ha comunque raggiunto il primo posto nella classifica dei film più visti in America la sua prima settimana di uscita), si spera che i produttori ci pensino bene la prossima volta. Non si può più vivere di rendita.
Ps. Molti italiani nel cast. La più famosa è Maria Grazia Cucinotta, che ha una parte talmente insulsa da risultare ridicola. Peccato, dopo il cameo in "Il mondo non basta" ci si aspettava di più.
Consigli: Solo per appassionati o affezionati del genere. Davvero un film insignificante.
Parola chiave: Fede.

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Ric

lunedì 8 novembre 2010

Film 177 -The Exorcism of Emily Rose

Non sempre l'horror ha bisogno di far scorrere del sangue per terrorizzare. Questo film ce lo insegna benissimo...


Film 177: "The Exorcism of Emily Rose" (2005) di Scott Derrickson
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Schiacciati sul mio divano in camera nella tarda notte di Halloween, io e Marco ci guardavamo un bell'horror tutto contorsioni e diavolo. Le 3 della mattina, orario preferito dal maligno in barba alla Trinità cristiana, sono sinonimo di grandi avvitamenti per la povera Emily Rose/Jennifer Carpenter (oggi signora "Dexter" sia per fiction che nella realtà). Non le viene risparmiato niente, dalla possessione al dolore fisico e nessuno sa bene come aiutarla. Ci prova padre Moore/Tom Wilkinson ("Michael Clayton", "RocknRolla") e, per questo, viene accusato di omicidio della ragazza. Già, perchè Emily alla fine muore. Incaricata di difendere l'uomo di chiesa è una che nella religione non crede: l'avvocato Erin Bruner/Laura Linney ("The Truman Show ", "Mystic River", "La famiglia Savage").
Dal processo partiranno una serie di ricostruzioni molto dettagliate delle vicissitudini della povera ragazza martirizzata da un'esperienza che lascia traumatizzata la giuria, figuriamoci noi che vediamo nel dettaglio. Agghiaccianti le contorsioni che subisce la poveretta, qualcosa di più raccapricciante, forse, addirittura della bambina gira-testa de "L'esorcista".
Nel complesso è un'intrigante ricostruzione, ben concepita e resa più viva dalla suspance del processo in aula, di un fatto di cronaca che parrebbe essere vero. Fosse così, sarebbe meglio non trovarsi mai soli alle 3 del mattino... Vedere per credere!
Consigli: Evitate di guardare il film a notte fonda, specialmente intorno allo sfortunato orario delle 3 in punto. Se poi siete temerai, non dite che non vi avevo avvertito!
Parola chiave: Epilessia.




Ric