Visualizzazione post con etichetta Jesse Eisenberg. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Jesse Eisenberg. Mostra tutti i post

mercoledì 19 febbraio 2025

Film 2347 - A Real Pain

Intro: I stayed at Micheal's for almost a week, so I had my list of things I wanted to watch (to switch from our usual "Drag Race" frenzy...). And this movie came highly reccomended by Niamh, so I was really curious to watch it.

Film 2347
: "A Real Pain" (2024), Jesse Eisenberg
Watched on: From the TV
Language: English
Watched with: Michael
Thoughts: This is the first movie written and directed by Jesse Eisenberg that I watched. I thought it was his directorial debut, but it actually isn't, as he previously wrote and directed a movie called "When You Finish Saving the World" with Julianne Moore. seen that I didn't know too much about his previous work in these roles, I didn't know what to expect.
"A Real Pain" is a really weel constructed movie and a solid one. Through his screenplay, Eisenberg is capable of building a quirky, yet profound world that function well thanks to the chemistry between Eisenberg and his co-lead Kieran Culkin. Together thei're a match made in heaven.
Culkin, especially, thanks to his character is able to stand out, portraying Benji in a way that resimbles his Roman Roy from "Succession", but in a more low-key, depressed and "hippie" way. I'm sure he's winning an Oscar for this role.
Other than the two actors, though, the story explores grief and mental health, for a on the road/self-discory story that follows David (Eisenberg) and Benji's Jewish family roots all the way to Poland to visit the village where their grandmother grew up. While in the country, they go on a Jewish heritage tour that will take them to Majdanek, the Nazi German concentration in Lublin.
Needless to say, the subject of this movie is extremely heavy and yet Eisenberg finds a good balance between heavier and lighter moments, for an overall result that isn't a tough watch, but the very opposite (still, I would classify this as a comedy movie, as the Golden Globes did when recognizing "A Real Pain" in their categories). Not my favourite movie of the year, but absolutely a worthy watch.
Cast: Jesse Eisenberg, Kieran Culkin, Will Sharpe, Jennifer Grey, Kurt Egyiawan, Liza Sadovy, Daniel Oreskes.
Box Office: $19.6 million
Worth a watch?: A movie well done, with a charming cast and story, altough tough to process at times. Probably not everyone's cup of tea, but for those who are interest, definitely worth the watch. For those who thought Kieran Culkin gave the performance of a lifetime by playing Roman Roy, here's another character he mastered magnificently.
Awards: Nominated for 2 Oscars for Best Performance by an Actor in a Supporting Role (Kieran Culkin) and Best Original Screenplay (Jesse Eisenberg); the movie won at BAFTA in the same two categories. At the Golden Globe, it won for Best Performance by a Male Actor in a Supporting Role in Any Motion Picture (Culkin) out of 4 total nominations (Best Motion Picture Musical or Comedy, Actor in a Motion Picture Musical or Comedy, and Screenplay).
Key word: Grandma.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 7 novembre 2016

Film 1234 - Café Society

Un film di Allen è sempre una buona ragione per tornare al cinema. Un motivo in più l'ha fornito la Cineteca che ha proposto in versione originale il film, invogliandomi a recarmi presso il cinema Lumière nonostante la pioggia battente.

Film 1234: "Café Society" (2009) di Woody Allen
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Non fosse che cambia il cast e ogni tanto le location, si potrebbe pensare che ogni nuovo film di Woody Allen sia semplicemente la continuazione del precedente. Il regista ormai ha dato un'impronta riconoscibile ad ogni suo lavoro che comincia non appena si illumina lo schermo: musiche e titoli di testa sono sempre gli stessi come lo sono, del resto, a fine pellicola i titoli di coda e le rispettive musiche. Una dopo l'altra, le pellicole degli ultimi anni si possono quasi considerare come una standardizzata collezione sul regista newyorkese, una sorta di retrospettiva autoprodotta che è certamente un aspetto interessante dal punto di vista della riconoscibilità. Del resto rimango un po' perplesso da questo fatto quando penso che, teoricamente, ogni nuovo progetto è un'opera a sé, quindi dovrebbe presentare anche negli aspetti più tecnici una sorta di differenziazione che la distanzi dal prodotto precedente; se poi si aggiunge che, in quanto ad atmosfere e toni, Allen tende spesso a ripropore quelli che preferisce, la somiglianza diventa anche più evidente.
"Café Society" non è da meno: location lussuone, sfondi patinati, anni '30, Hollywood e stelle del cinema, ambienti raffinati, protagonista nevrotico, vero amore e difficoltà nell'affrontarlo e conservarlo, pressioni sociali, scherzi del destino, ambizioni del protagonista, ecc ecc. Inutile continuare la lista, è evidente che sul piano della storia le novità sono relative. Per quanto riguarda il risultato finale, però, devo dire che il film è una bella, piacevole sorpresa. Jesse Eisenberg è un grandissimo protagonista, perfetto nell'incarnare le ansie alleniane da manuale e Blake Lively, per quanto semi muta, è perfetta nel ruolo di musa, quasi donna da esporre in un ruolo relativamente importante ma certamente d'effetto. Steve Carell al cinema nell'ultimo paio d'anni pare essere riuscito a trovare spazio solo nel ruolo dell'eccentrico un po' simpatico e un po' disperato, mentre Kristen Stewart (che ha una voce particolarmente profonda e devo dire sexy), non è una scelta malvagia anche se qualche volta l'ho trovata troppo nel tentativo di replica di nevrosi alla Allen (penso all'episodio del guardaroba). In ogni caso il cast è scelto bene e vedere il film in versione originale mi ha davvero soddisfatto.
Per il resto si tratta di un prodotto ben confezionato, bello da vedere e affascinante nei modi e nei toni, spesso simpatico e a volte surreale, in ogni caso in linea con gli ultimi titoli del regista e comunque molto, molto meglio di "Magic in the Moonlight". Dunque un buon Allen che, a 80 anni compiuti, sembra non perdere (molti) colpi.
Ps. Il film ha aperto, fuori concorso, il Festival del Cinema di Cannes 2016.
Cast: Jeannie Berlin, Steve Carell, Jesse Eisenberg, Blake Lively, Parker Posey, Kristen Stewart, Corey Stoll, Ken Stott, Anna Camp, Paul Schneider, Sari Lennick.
Box Office: $24.9 milioni
Consigli: Francamente non mi aspettavo granché, mentre questo "Café Society" è un film molto raffinato e delicato, piacevole. Forse l'Allen degli ultimi anni non piace a tutti, ma è innegabile che si tratti sempre di un lucido narratore capace di evocare le atmosfere giuste oltre che un'aura glam e chic non comune. Di sicuro questo suo ultimo titolo si può vedere senza alcun tipo di controindicazione, carino e spensierato.
Parola chiave: Rodolfo Valentino.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 21 luglio 2016

Film 1178 - Now You See Me 2

Finalmente uscito al cinema, non vedevo l'ora di vederlo!

Film 1178: "Now You See Me 2" (2016) di Jon M. Chu
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Cast bomba, magie ancora più strabilianti ed effetti speciali a tutto spiano per un sequel che, però, è più meccanico del precedente, oliatissimo "Now You See Me".
Stiamo parlando di un buonissimo secondo capitolo, per carità, e la sostituzione della rossa Isla Fisher è ben gestita e rimpiazzata con un'ottima e molto simpatica Lizzy Caplan, ma nonostante le novità e i trucchetti, la grande macchina "Now You See Me 2" è talmente carica di "cose", che la sensazione è che sia un gigante che fatica a muoversi agilmente. Un po' come quando ci si ritrova con tutti gli elementi che servono per rendere perfetto qualcosa sulla carta, ma nel momento in cui lo si assembla ci si rende conto che qualcosa di strano c'è, pur non riuscendo a riconoscere perfettamente cosa sia.
Qui forse, tra le varie sorprese visive e magiche, si rimane un po' storditi e incuriositi, smaniosi di scoprire i trucchi e venire a conoscenza del come-è-stato-fatto, ma quanto tutto finisce e le luci in sala si accendono, rimane quella fastidiosa domanda celata sotto tutta la meraviglia che la tecnica ha permesso: quindi qual è il punto?
Forse il punto era semplicemente riproporre le atmosfere, i personaggi, la simpatia e le dinamiche folli e veloci del primo fortunato film e, sebbene ci siano praticamente riusciti, qui manca un po' il senso di fondo del riportare a galla questa operazione. La prima pellicola è stato un clamoroso successo anche perché la storia che raccontava, pur non particolarmente originale, rimaneva un'interessante esperimento oltre che un titolo di grande intrattenimento, fatto di inesauribili sorprese, colpi di scena e veri e propri trucchi magici.
Qui abbiamo di nuovo i Cavalieri, abbiamo di nuovo la missione segreta che si prolunga per tutte le due ore di film, ma manca la parte di genuino coinvolgimento che vi era nella precedente storia. Dove prima eravamo anche noi un Cavaliere, alla ricerca della carta per accedere all'esclusivo club, ora siamo semplici spettatori che seguono una vicenda di cui è impossibile tenere le fila, mancando praticamente tutti gli elementi del comprensibile fino alla fine della storia. Insomma, siamo passati dall'essere dentro la partita, a guardarla attraverso lo schermo. E questo è un passo indietro.
Per il resto "Now You See Me 2" non sbaglia: richiama quasi tutti i suoi protagonisti e ne ingaggia di nuovi e molto cool - volete mettere avere il vero Harry Potter a fare di nuovo qualche magia? -, prosegue la storia parzialmente raccontata nel primo capitolo e si produce in spettacolari magie (del resto David Copperfield è co-produttore della pellicola) che non mancano di incantare chi guarda. Manca, sì, quel senso di unità che conferirebbe una storia con qualcosa di più concreto da raccontare, ma non si può dire che il risultato finale sia un sequel di brutta fattura. Al contrario, è un trucco di magia ben architettato.
Film 584 - Now You See Me - I maghi del crimine
Film 1120 - Now You See Me - I maghi del crimine
Cast: Jesse Eisenberg, Mark Ruffalo, Woody Harrelson, Dave Franco, Daniel Radcliffe, Lizzy Caplan, Jay Chou, Sanaa Lathan, Michael Caine, Morgan Freeman.
Box Office: $267.8 milioni
Consigli: Chi è fan del primo non potrà fare a meno di vedere questo secondo episodio. Le atmosfere e le avventure sono le stesse, le illusioni, gli effetti speciali e per certi versi il risultato nel suo complesso sono diversi. Non è un male necessariamente, semplicemente la compattezza del primo titolo è meno evidente qui, tra tutte le vicissitudini che si susseguono a raffica. Non male, anche se molto dipendente dal precedente. Veloce, caotico, simpatico.
Parola chiave: Aereo.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 3 maggio 2016

Film 1128 - Batman v Superman: Dawn of Justice

Subito dopo la visione in inglese e seguito quella in italiano con, immancabile, papà.
Film 1128: "Batman v Superman: Dawn of Justice" (2016) di Zack Snyder
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: padre
Pensieri: Anche se non posso dire he mi abbia convinto del tutto, ammetto che questa seconda visione in italiano abbia aiutato a migliorare l'idea che di partenza mi ero fatto della pellicola. Non tanto per il doppiaggio, quanto perché in effetti nella lungaggine generale, la scorsa volta mi ero perso qualche pezzo che invece qui ho recuperato.
Rimane il fatto che a) il film sia troppo lungo, b) il costume di Batman sia osceno, c) ci siano troppe sottotrame e già troppa carne al fuoco; in ogni caso il risultato finale è certamente ottimo a livello tecnico (anche se i flash finali sarebbero dovuti essere meno intensi) e "Batman v Superman: Dawn of Justice" è indubbiamente un clamoroso successo commerciale. Che, speriamo, servirà da monito per i prodotti futuri messi in cantiere per il franchise: "Wonder Woman" (2017), "The Flash" (2018), "Aquaman" (2018), "Shazam" (2019), "Cyborg" (2020), "Green Lantern Corps" (2020) e "Justice League" (2017 e 2019).
Film 658 - L'uomo d'acciaio
Film 1127 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1128 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1218 - Suicide Squad
Film 1392 - Wonder Woman
Film 1640 - Wonder Woman
Film 1708 - Aquaman
Film 1459 - Justice League
Film 2019 - Zack Snyder's Justice League
Cast: Ben Affleck, Henry Cavill, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Diane Lane, Laurence Fishburne, Jeremy Irons, Holly Hunter, Gal Gadot, Scoot McNairy, Callan Mulvey, Tao Okamoto, Jeffrey Dean Morgan, Michael Shannon, Lauren Cohan, Ray Fisher, Jason Momoa, Ezra Miller, Anderson Cooper, Nancy Grace.
Box Office: $862.9 milioni
Consigli: Essendo stata la pellicola-evento di questo inizio 2016 è chiaro che darle una possibilità abbia senso nell'ottica di farsi una propria opinione su questo mastodontico blockbuster. In ogni caso non è il miglior risultato che si poteva ottenere dalla convergenza di così tanti fattori positivi (popolarità dovuta al crossover, cast pazzesco, ottima regia, un budget da 250 milioni di dollari), quindi meglio essere preparati fin da subito.
Parola chiave: Metaumani.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 22 aprile 2016

Film 1120 - Now You See Me - I maghi del crimine

Comprato il dvd nel momento di acquisto compulsivo post esame di qualche mese fa, riemerge questo titolo dalla libreria di casa e decido di vedermelo in un momento di pausa.
Film 1120: "Now You See Me - I maghi del crimine" (2007) di David Silverman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: L'ho rivisto sia perché non me lo ricordavo poi così bene, sia perché ormai Poe mi aveva ricordato il mistero finale (ri-svelandomelo...) sia perché "I maghi del crimine 2" è in arrivo il 10 giugno al cinema. Tutti questi elementi insieme, combinati alla presenza del dvd in casa, mi hanno fatto venire la voglia di recuperare questa pellicola, simpatica, di intrattenimento e ben architettata. Anche la seconda visione mi ha lasciato un'impressione molto positiva, soprattutto perché, al di là, della sorpresona finale, la storia ha un sacco di assi nella manica che non si risparmia di distribuire durante tutti i 115 minuti di film. Senza contare che il cast è pazzesco e la magia è un tema molto affascinante...
Insomma, "Now You See Me" è stata una sopresa la prima volta e, magia!, è riuscito ad esserlo anche alla seconda visione. Speriamo che il sequel non deluda.
Film 584 - Now You See Me - I maghi del crimine
Film 1178 - Now You See Me 2
Cast: Jesse Eisenberg, Mark Ruffalo, Woody Harrelson, Mélanie Laurent, Isla Fisher, Dave Franco, Michael Caine, Morgan Freeman, Michael Kelly, Common, Caitriona Balfe, Elias Koteas.
Box Office: $351.7 milioni
Consigli: Buon esempio di intrattenimento giramondo, simpatico, con molte sorprese e snodi inaspettati della trama, "Now You See Me - I maghi del crimine" è un film perfetto per chi cerchi un intrattenimento ben architettato e spolverato di qualche illusione ben fatta. Cast perfetto e secondo episodio in arrivo: da recuperare assolutamente.
Parola chiave: Lionel Shrike.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 31 marzo 2016

Film 1127 - Batman v Superman: Dawn of Justice

Attesissimo. Discusso. In grado di generare pareri contrastanti. E di portare sullo schermo, insieme, due mitici supereroi.
Film 1127: "Batman v Superman: Dawn of Justice" (2016) di Zack Snyder
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Non sono nemmeno passati 5 anni da "Il cavaliere oscuro - Il ritorno" che già abbiamo un nuovo Batman. Non ci siamo ancora ripresi dall'ultimo "Star Wars" che nuovamente corriamo in sala a confrontarci con le avventure di altri supereroi. Non abbiamo nemmeno il tempo di metabolizzare questo scontro titanico tra mantelli svolazzanti che già si prospetta un nuovo scontro epico fra Capitan America e Iron Man. Insomma, la stagione rosea dei blockbuster "impegnati" pare non conoscere cedimenti. O forse sì?
Dopo il deludente "Fantastic 4 - I fantastici quattro", la critica si è divisa relativamente al versus qui rappresentato, ponendo l'accento su una mancanza di humor, un'eccessiva drammatizzazione e una generale mancanza di scopo. Non tutti i film sui supereroi, dunque, riescono a pennello.
Dopo la visione (in lingua originale) di ieri sera, a caldo posso dire che, in effetti, anche io ho un po' faticato a trovare il filo del discorso. Di cosa parliamo qui e, soprattutto, perché ne stiamo parlando? Il pretesto cattura-spettatore di unire i supernomi di Batman e Superman in un'unica produzione cinematografica non basta a soddisfare lo spettatore medio che non vive dell'autoerotismo generato dalla semplice combinazione dei due eroi dei fumetti in un'unica storia. Come non sono sufficienti i soli effetti specialissimi a rendere apprezzabile tutta l'operazione, né il richiamo di un cast stellato in cui si contano 3 premi Oscar e una serie di camei che ci fanno pregustare ciò che la Warner Bros. e la DC Comics hanno in mente per il futuro. Perché al di là del pretesto iniziale di per sé, della "figata" un po' nerd e della produzione megagalattica, "Batman v Superman" deve proporre qualcosa di concreto adesso. E lo fa? Ni.
Innanzitutto va detto che c'è molta, molta premessa. Non che sia necessariamente un male, ma - e questo è il mio contesto personale - 35 minuti di pubblicità, stomaco vuoto e una mezzora di corsa pre-cinema hanno certamente minato alla base la mia pazienza. Senza contare che il film dura 2 ore e mezza tonde tonde. Il lungo preambolo e l'atmosfera cupa e tesa ricordano tantissimo il precedente lavoro del regista, "Watchmen", pur mancando della stessa base politica matura e consapevole. Quello che abbiamo qui, infatti, mi è sembrato un pretesto un tantino naïf: Batman ce l'ha con Superman perché non riesce a vedere oltre l'immagine pubblica che i media ne hanno costruito (divinità, alieno, possibile tiranno) e Superman pensa che Batman sia una sorta di vigilante impazzito che uccide target casuali tra la povera gente. Uhm.
Superato il contrasto "iniziale" - tra virgolette perché prende praticamente le prime due ore di film -, scopriamo che Bat & Su riescono a fare la pace e, dopotutto, sono amici, anche perché, e qui sta la vera debolezza della storia a mio avviso, c'è un nuovo gigantescamente orrendo nemico in città e i due + 1 dovranno allearsi e mettercela tutta per sconfiggere l'orrendo ibrido generato da Lex Luthor. E su Luthor apriamo una parentesi.
Jesse Eisenberg è un attore che non ho ancora del tutto inquadrato. Sembra bravo, eppure non mi convince. E nemmeno qui, nonostante lo abbia ascoltato in originale, è riuscito a strapparmi un plauso sincero. Il suo Lex parla veloce come il vento e sembra anche molto intelligente, eppure il suo diabolico piano messo in scena per due anni filati ci mette meno di un'ora per essere sabotato. Davvero non era plausibile pensare che l'uomo pipistrello e il figlio di Krypton potessero allearsi contro il nemico in carica? E a parte questo, davvero la produzione pensava che bastasse sbraitare un pochino, bisbigliare soliloqui in pubblico e accelerare a tavoletta con la parlata per rendere il cattivo spaventoso e pazzo? Chiusa parentesi.
Ora torniamo all'orrendo ibrido. Una scena un po' confusa all'interno della navicella aliena ci fa capire che dal mix dello Zod ucciso nel precedente "L'uomo d'acciaio" e il DNA di Luthor viene generata una creatura terrificante ed elettrica che, però, ci catapulta in un universo parallelo a quello fino ad ora raccontato. Dopo interminabili premesse dark, tesissimi primi piani degli attori e un corpo a corpo tra i due protagonisti, tutto il buono che c'era stato viene vanificato dall'entrata in campo di una specie di mostro davvero fuori contesto, più conforme ad una baggianata come "Scontro tra titani" che all'epicità suggerita qui. Francamente l'entrata in campo dello sbraitante ibrido ha fiaccato non poco il mio spirito già tediato dai flash di lampi e scariche elettriche che neanche stessimo collaborando con Victor Frankenstein: superato il rischio di epilessia mi ritrovo catapultato in una sorta di videogioco dalla trama vista e rivista e dall'esito tanto scontato da non rendere plausibile nemmeno per un secondo il fato assegnato dalla trama al supereroe alieno. Non che ci fossero dubbi in merito e non so quanto fosse necessario tirarla così per le lunghe con la sua (spoiler!) morte, dato che il franchise cominciato con questo titolo ha in programma uscite fino al 2019...
E rimanendo collegati al mantenimento di toni epici, era davvero necessario rendere Batman così rotondo? So che sembra una scemenza, ma sullo schermo il confronto fra i due protagonisti è impietoso: uno tanto muscoloso, longilineo, snello e maledettamente aderente; l'altro tondeggiante, massiccio, con la zeppa agli stivali e una maschera che è identica a quella del Batman di "The Lego Movie" (che, tra l'altro, ha uno spin-off in uscita l'anno prossimo: "The Lego Batman Movie"). L'uomo pipistrello di Nolan era decisamente meno pompato e visivamente più piacevole, oltre che credibile - a livello di immagine intendo, Affleck di per sé non è malaccio -. Prima di passare al lato positivo e alle conclusioni, un'ultima osservazione: ma Wonder Woman non la si poteva usare un po' di più? Dopo un marketing martellante sulla sua effettiva presenza, un ricollocamento dopo anni di mancanza e, diciamocelo, finalmente un supereroe femminile protagonista, l'uso che ne viene fatto è minimo e un po' autoreferenziale. E ok che prelude a molto altro, ma sicuramente la sua presenza poteva essere resa più rilevante.
In ogni caso, per passare al bicchiere mezzo pieno, questo nuovo universo DC Comics portato alla luce dal primo Superman e questo crossover finalmente contrasta il finora inavvicinabile universo Marvel, da questo punto di vista certamente avvantaggiato. Dopo anni di successi più o meno giganteschi e perfino l'ennesimo Spider-man in arrivo, la ventata d'aria fresca portata dalla nuovissima DC Extended Universe fa ben sperare gli amanti della par condicio. Inoltre i toni ben più tenebrosi e il ricorso a strategie di terrore meno "politicamente corrette" - in questo caso ne fa le spese la povera Holly Hunter nei panni della Senatrice Finch - ci ricordano che non tutti i supereroi vivono di sola aura glamour o della costante battuta pronta, che pure qui avrebbe aiutato ad alleggerire un po' la situazione.
Comunque, nel caso specifico di "Batman v Superman: Dawn of Justice" il risultato finale è un tantino altalenante. Certe scelte sono perfette (come i titoli di testa magnifici), anche se poi nel concreto ci si perde in momenti poco chiari o preamboli infiniti, oltre che salti di storia e montaggio che, per esempio nel finale, sfiniscono lo spettatore. Sono sicuro che l'esperimento in questione porterà ad una serie di valutazioni successive che andranno a rimodellare il linguaggio di una saga che, a tutti gli effetti, cerca ancora di collocarsi all'interno di un mondo per il momento dominato da altri protagonisti. Il precedente Superman ha evidentemente alzato il tiro rispetto a un mediocre "Superman Returns", eppure non credo che lo sforzo profuso fin qui sia sufficiente a determinare un risultato soddisfacente ed efficace nel costruire un micromondo dalle caratteristiche inequivocali e personali. Insomma, per capirci: viste le critiche impietose mi aspettavo molto di peggio, anche se non posso dire di essere rimasto soddisfatto. Tantissimo fumo, poco arrosto. Al prossimo appuntamento, per vedere se le proporzioni cambieranno.
Film 658 - L'uomo d'acciaio
Film 1127 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1128 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1218 - Suicide Squad
Film 1392 - Wonder Woman
Film 1640 - Wonder Woman
Film 1708 - Aquaman
Film 1459 - Justice League
Film 2019 - Zack Snyder's Justice League
Cast: Ben Affleck, Henry Cavill, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Diane Lane, Laurence Fishburne, Jeremy Irons, Holly Hunter, Gal Gadot, Scoot McNairy, Callan Mulvey, Tao Okamoto, Jeffrey Dean Morgan, Michael Shannon, Lauren Cohan, Ray Fisher, Jason Momoa, Ezra Miller, Anderson Cooper, Nancy Grace.
Box Office: $501.8 milioni (ad oggi)
Consigli: Di certo una pellicola che ha generato non poche aspettative. Che le abbia rispettate o deluse per gli altri non importa, è sempre bene farsi una propria opinione personale. Ecco cosa può smuovervi e convincervi a vedere questo curioso crossover cinematografico che, checché se ne dica, rimane un evidente successo. Anche se la resa nel lungo periodo è un'altra faccenda, resta il fatto che milioni di persone si sono affollate al cinema desiderose di partecipare ad uno scontro se non epico, quantomento d'intrattenimento e l'operazione commerciale è stata premiata. Si poteva fare meglio? Come sempre. Vale la pena dargli una chance? Credo di sì. Ma non piacerà a tutti.
Parola chiave: Kryptonite. (ma va?)

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 29 aprile 2014

Film 703 - Rio 2

Prima volta al cinema negli Stati Uniti! La scelta è ricaduta sul cinema più vicino alla mia sistemazione, l'AMC Empire 25 sulla 42esima. Anche io, finalmente, contribuisco agli incassi settimanali del box-office USA!

Film 703: "Rio 2" (2014) di Carlos Saldanha
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Nonostante tutto il mio entusiasmo e la buona volontà... non ce l'ho fatta! Il cinemino serale delle 22.30 ha cominciato il suo sortilegio soporifero circa un'oretta dopo, ovvero a circa mezzora dall'inizio della pellicola dato che prima ho praticamente visto il trailer di qualunque altra cosa messa in produzione di recente (vedi "Maleficent") e pure i primi 5minuti in anteprima di "How to Train Your Dragon 2". Fico, ma deleterio per me e il mio jet-lag.
In sostanza ho molto gradito l'inizio di questo "Rio 2 - Missione Amazzonia", perfettamente comprensibile in inglese (e) senza sottotitoli e ho trovato divertente il nuovo quadro familiare di Blu e Jewel comprensivo di pargoletti e della nuova missione più 'selvaggia' rispetto al precedente episodio cinematografico. I personaggi-spalla, piuttosto divertenti, riescono a rendere l'insieme spensierato in maniera continuativa e il gioco del riconoscere le voci degli attori o cantanti che si sono prestati al doppiaggio è sinceramente spassoso (tra i tanti: Jesse Eisenberg, Anne Hathaway, Leslie Mann, Bruno Mars, Jamie Foxx, will.i.am, Kristin Chenoweth, Andy Garcia, Bruno Mars, Janelle Monáe, Rita Moreno, Tracy Morgan, Rodrigo Santoro). Insomma, direi che per quello che ho visto - credo ben più della metà del totale - "Rio 2" è in linea con il suo target di pubblico precedentemente conquistato con "Rio" e i non pochi $484,635,760 incassati dal primo film.
Non credo sorprenda nessuno se dico che, di fatto, addormentarmi qua e là non ha compromesso la comprensione di una trama per nulla sofisticata e a portata di tutti - essendo un prodotto per famiglie -, ergo credo di poter asserire abbastanza serenamente che, pur avendo "perso qualche colpo", la pellicola è carina e divertente, perfetta per il pubblico di bambini (e accompagnatori) cui si rivolge. Piacevole e buon esempio di sequel.
Film 258 - Rio
Box Office: $344,189,900 (ad oggi)
Consigli: Spensierato e per tutta la famiglia, coloratissimo e visivamente molto affascinante. Funziona nella sua missione di continuare la storia d'amore dei due pappagalli blu raccontandoni i risvolti familiari e, successivamente, legati alla loro - rinnovata - specie. In definitiva un film d'animazione carino e dal buon ritmo musicale.
Parola chiave: Amazzonia.

Trailer

Bengi

giovedì 19 settembre 2013

Film 584 - Now You See Me - I maghi del crimine

Ero molto, molto curioso di vedere questa pellicola!


Film 584: "Now You See Me - I maghi del crimine" (2013) di Louis Leterrier
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Premessa: grande cast con attori di Hollywood che spaziano dalla cerchia in divenire dei nuovi divi (Jesse Eisenberg, Isla Fisher, Dave Franco, Mélanie Laurent) a quelli già più collaudati (Woody Harrelson, Mark Ruffalo) passando per le vere e proprie leggende (Michael Caine, Morgan Freeman). E già qui avevo gli occhi che brillavano. Inoltre la trama sembrava davvero intrigante, tra giochi di prestigio e clamorose sparizioni per arrivare ai meno consueti furti in banca tramite giochi di prestigio. Il trucco c'è, ma per un bel po' non si vede.
Questi sono i punti forti di "Now You See Me", vera sorpresa al botteghino mondiale di quest'anno, esploso con $320,875,000 incassati (75 milioni il budget) senza alcun trucchetto magico.
La storia, neanche a dirlo, è un gioco d'incastri e di piani narrativi sovrapposti, ognuno tassello di una vicenda che si completerà solo alla fine con la spiegazione di ciò che si può cominciare a sospettare dal secondo tempo inoltrato in poi. I colpi di scena valgono l'attesa e devo aggiungere che niente mi affascina di più del capire come è stato realizzato un bel trucco di magia (anche se la storia dello specchio mi sembra un pochino troppo semplicistica). La tagline "Look closely, because the closer you think you are, the less you will actually see" rispecchia perfettamente la struttura narrative che, alla fine, è totalmente comprensibile solo quando si guarda tutta la vicenda nell'insieme (quindi tagline sensata).
Il ritmo dato alla storia attraverso il montaggio serrato e i buoni effetti speciali utilizzati aiutano a confezionare un prodotto facilmente fruibile e digeribile, l'ideale per l'estate da disimpegno e divertimento. Il gruppo di attori che costituisce i Quattro Cavalieri (Jesse Eisenberg, Isla Fisher, Dave Franco e Woody Harrelson) è sorprendentemente ben assortito e capace di funzionare, nonostante sulla carta non fosse garantito che un quartetto così eterogeneo e mai sperimentato prima funzionasse effettivamente. In particolare i miei dubbi erano principalmente legati alla presenza della Fisher come protagonista femminile che, invece, se la cava egregiamente.
Nonostante le critiche in generale abbiano lamentato un eccessivo mistero nello svelare certi passaggi chiave, penso che con l'arrivo di "Now You See Me 2" - già messo in produzione, alla regia sempre Leterrier - si potrà meglio far luce su ciò che qui può rimanere un interrogativo. Inoltre svelare tutto forse avrebbe un poco compromesso quell'alone misterioso legato al mondo della magia. Io, personalmente, mi sono appassionato alla storia e ho trovato "Now You See Me - I maghi del crimine" una pellicola davvero piacevole e ben riuscita, un blockbuster meno scontato di tanti altri e intrigante. Ovvero esattamente quello che speravo di vedere. Attenderò il secondo episodio!
Film 1120 - Now You See Me - I maghi del crimine
Film 1178 - Now You See Me 2
Consigli: Assolutamente godibile e divertente, oltre che capace di scatenare curiosità legata al mondo della magia. La trama è sufficientemente elaborata per lasciare soddisfatti (per carità, non è nulla di mai visto, ma funziona) e nell'insieme questo è uno di quei film che può essere visto e rivisto senza rischiare troppo di stancare. Carino e piacevole, una bella sorpresa.
Parola chiave: L'Occhio.

Trailer

Bengi

venerdì 1 giugno 2012

Film 413 - To Rome with Love

Dopo "Midnight in Paris" torna Allen in trasferta. Questa volta in Italia.


Film 413: "To Rome with Love" (2012) di Woody Allen
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Erika
Pensieri: Vorrei cominciare dicendo che, visti i primi 10 minuti di film, mi sembrava di guardare un episodio de "I Cesaroni" diretto dai Vanzina. E io non ho mai visto un episodio de "I Cesaroni". Non si metteva bene.
"To Rome with Love", mi spiace dirlo, è un generico nonsense. Quattro storie che non si incrociano mai raccontano le vicende di amore, fama e genericamente vita di personaggi bidimensionali tanto macchiette quanto privi di ogni realisticità. O Roma ad Allen ispira follia e semplicità (di quella grezza), oppure c'è una mancanza di approfondimento. La critica di Verdone ("La sua Roma non mi fa ridere, anzi, mi fa piangere. E' un brutto film girato da qualcuno che non ha capito niente della città. Una pellicola da cartolina da tabaccai") è parzialmente azzeccata. Fermo restando che Allen non si tocca, pare vero che il regista non abbia colto appieno lo spirito della città, se non addirittura di un popolo.
Privo del romanticismo e della magia del precedente "Midnight in Paris", qui ci si trova di fronte a personaggi burini, una trama banale e noiosa, una mancanza di idee. L'uomo che diventa famoso per essere famoso (la critica è evidente, ma non è mascherata e risulta quindi fastidiosa e buttata lì tanto per), il cantante lirico capace di esibirsi solo quando è sotto la doccia (questa è la trovata che ho ritenuto più idiota e inutile), la prostituta scambiata per moglie a causa di un equivoco (però, che novità)... Insomma, non ci siamo. Non si ride, manca la verve e gli attori italiani sono imbarazzanti (Ornella Muti, Riccardo Scamarcio, Alessandra Mastronardi e sì, anche Benigni). Peccato per l'occasione sprecata, perchè il resto del cast era veramente da sogno (Penélope Cruz, Alec Baldwin, Judy Davis, Jesse Eisenberg, Ellen Page - non ce n'è uno che non abbia avuto almeno una nomination all'Oscar). E, soprattutto, perchè come al solito veniamo dipinti come sempliciotti creduloni e superficiali.
Consigli: Meglio ripassare la filmografia di Allen escludento questa poco felice parentesi.
Parola chiave: Roma.

Trailer

Ric

lunedì 7 maggio 2012

Film 403 - The Social Network

Avevo intenzione di rivederlo da quando avevo comprato il dvd qualche tempo fa. L'occasione giusta a metà aprile.


Film 403: "The Social Network" (2010) di David Fincher
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Rileggo la mia recensione di qualche anno fa ("Film 201 - The Social Network", quasi esattamente 201 pellicole orsono) e mi rendo conto che questo sia uno di quei film da rivedere almeno una seconda volta. Con la foga delle premiazioni alle porte, era necessario all'epoca stilare una veloce classifica di quello che era il meglio e il peggio della stagione, in un gigantesco rimescolio di idee ed opinioni.
No, "The Social Network" rimane un film che non mi piace, ma questa volta ho chiaro il perchè. Non tanto perchè al prodotto in sé manchi qualcosa - anzi gli aspetti tecnici sono piuttosto buoni -, ma perchè la storia mi mette tristezza. Il Mark Zuckerberg di questo racconto (scritto da Aaron Sorkin) è desolantemente solo, in balia di una costante ricerca affettiva - che siano amici o ragazze - talmente spasmodica da risultare patetica. E questa necessità lo spinge a mettere da parte persone che, effettivamente, gli avevano sempre dimostrato vera fedeltà. Ecco perchè, credo, il suo personaggio durante lo svolgimento della trama risulta così inesorabilmente antipatico.
Rispetto a due anni fa, comunque, posso trarre qualche conclusione in più. Innanzitutto Fincher, oltre ad essere diventato finalmente visibile per l'Academy, è uno che con le sue pellicole riesce sempre ad ottenere un grande impatto sul pubblico. Tra le sue 'creature', infatti, ce n'è solamente una su 9 ("Zodiac")a non aver sfondato il tetto dei 100milioni di dollari di incasso mondiale.
Poi, che alcune scommesse attoriali di "The Social Network" sono state effettivamente vinte. Prima fra tutti Rooney Mara che, sempre con Fincher, ha ricevuto quest'anno la sua prima nomination all'Oscar per "Millennium - Uomini che odiano le donne". Ancora Armie Hammer, appena visto in "Biancaneve" e "J. Edgar" e, infine, il protagonista Jesse Eisenberg che, oltre a ricevere la nomination all'Oscar per questa pellicola, è ora sugli schermi con "To Rome with love" di Allen.
Tutto sommato, comunque, è un film che ho rivisto perchè sentivo la necessità di farlo, fedele al percorso di un regista che da molti anni seguo e apprezzo. Tutto sommato il lavoro è buono, ma inevitabilmente riesce a catapultarmi in una negatività tale da rendermi difficoltosa la visione. E, se come credo, l'intento era quello di rendere sullo schermo la storia di una persona sola e ossessionata dalla necessità di essere popolare, il risultato è decisamente riuscito.
Consigli: 3 Oscar (sceneggiatura, musiche e montaggio) e 4 Gloden Globes sono indicatori su cui vale la pena di riflettere. A suo tempo le recensioni alla pellicola furono piuttosto entusiaste e forse è il caso di farsi una propria opinione sull'ottavo film di Fincher.
Parola chiave: Facebook.

Trailer

Ric

mercoledì 18 maggio 2011

Film 258 - Rio

Non è che fossi molto attirato da questo film...


Film 258: "Rio" (2011) di Carlos Saldanha
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luca
Pensieri: Pellicola d'animazione divertente, ma non sorprendente, "Rio" rimarrà collocato in quel limbo dei belli-ma-non-capolavori che, ormai, il cinema 'animato' sta cominciando a produrre sempre più spesso. Così è stato per "Megamind", "Kung Fu Panda" o "Piovono polpette", così sarà per questo film.
La trama non sorprende, le canzoni (doppiate) non convincono del tutto, i personaggi sanno di già visto. Ma (ed è WOW!) che colori! Da lasciare a bocca aperta le geometrie dei balletti degli uccelli (vedi inizio e fine film), vero incentivo a vedere la pellicola quantomeno una volta e, forse, interessante esperimento da non sottovalutare in 3D.
Per il resto "Rio" rimane un piacevole passatempo per ogni età, innoquo tanto da proporre un pappagallo più arrapato della sua padrona frigida (ma l'animale può, è bestia...).
Tra un'avventura e l'altra (Blu/Jesse Eisenberg che non sa volare e Jewel/Anne Hathaway sono gli ultimi pappagalli della loro specie e i due umani vorrebbero che figliassero per il bene della continuità) si inseriscono gli amori umano e animale a coronare una storia che dalla fauna si rispecchia nell'umano in speculare (Blu è di Linda/Leslie Mann mentre Jewel dello scienziato Tulio/Rodrigo Santoro). Non mancano i temi forti pro-sociale (adozione, estinzione e proseguimento della specie, rispetto dell'altrui cultura) e i buoni sentimenti, tutti, però, all'insipido sapore di già visto. Un discorso inevitabile, al giorno d'oggi, con le iper-produzioni americane che sfornano una pellicola con la stessa disinvoltura con cui si respira.
Quindi questo film non è malvagio, ma non aggiungerà nulla di che alla vostra filmografia.
Ps. Le voci italiane di Blu, Jewel e Miguel sono rispettivamente di Fabio De Luigi, Victoria Cabello e Mario Biondi.
Consigli: Bellissimi colori, visivamente accattivante. Ma niente più che una simpatica avventura tra le strade (animate) di Rio.
Parola chiave: Volo.

Trailer

Ric

martedì 28 dicembre 2010

Film 201 - The Social Network

Uno dei film più attesi della stagione, osannato a destra e a manca, in Italia e all'estero. E vediamocelo!


Film 201: "The Social Network" (2010) di David Fincher
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Pare questo sia l'anno buono di Fincher. Dopo il recente successo di Benjamin Button, il regista è tornato in grande stile con il biopic sulla vita di quello che è da qualche giorno l'uomo dell'anno 2010.
Mark Zuckerberg è famoso, oltre che per il cognome impronunciabile, il ciabatta-da-piscina-style e il conto in banca miliardario, specialmente per il merito di aver inventato Facebook.
Tralasciando disquisizioni riguardo al secondo sito più cliccato al mondo (il primo è Google), è bene concentrarsi sulla pellicola che ricostruisce la storia di Mark e di chi, insieme a lui, ha preso parte alla realizzazione e fondazione del social network cui si riferisce il titolo.
Partiamo col dirlo subito: Zuckerberg è antipatico. Jesse Eisenberg che lo interpreta (nomination ai Golden Globes) rende molto bene questa peculiarità sfavorevole, sicuramente aiutato da una storia (vera) che non esclude alcun colpo basso. Tra avvocati, ex amici, ex fidanzate e tantissimi sproloqui sulla proprietà intelletuale, la storia del nostro anti eroe è una spirale di sofferenza in cui l'affermazione sociale diventa, a tutti i costi, l'unica via di salvezza per un'esistenza migliore. Popolarità e consenso. Triste come inizio.
Il film, di per sé, riflette bene questo disagio del protagonista, la sua atipicità e non conformità che vengono estremizzate con una geniale glacialità e la famosa antipatia di cui si è già parlato. Zuckerberg è l'esempio perfetto di quella che in America è una figura sociale universalmente riconosciuta (e che sta effettivamente prendendo molto piede anche da noi): il nerd. Ma, al contrario dei molti 'sfigati' del grande schermo, non c'è un solo secondo in cui si tifi spassionatamente per lui. E' vero, è intelligentissimo, ha inventato uno strumento potentissimo che moltissimi usano, ma, alla fine della fiera, non rimangono che le sue uscite lapidarie e la genialità con cui affronta le avversità.
Personalmente - anche se avevo un po' sbirciato la biografia del vero Mark - ho trovato giusto fargli pagare le svariate penali per aver, di fatto, fregato buona parte di chi gli stava attorno. Che l'abbia fatto per un ''bene superiore'' (leggere la distribuzione di un oggetto tanto remunerativo quale Facebook) non ha decisamente importanza. In definitiva si può dire che si tifi spesso per la parte opposta al protagonista.
Altra caratteristica della pellicola, la totale assenza di una figura femminile di riferimento. Oltre a non esserci effettivamente un'attrice che sia davvero famosa agli occhi del grande pubblico, non esiste nemmeno un personaggio femminile all'interno della storia che si possa dire di ricordare. O che faccia la differenza. E' sicuramente un film molto maschile, forse anche a riflettere il disagio del 'nerd' con l'approccio verso l'altro sesso (l'unico modo per avere una donna è essere popolari o avere dei soldi).
Tra il cast tutto al maschile, oltre ad Eisenberg ("Benvenuti a Zombieland"), anche Andrew Garfield (nomination ai Golden Globes, già visto in "Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo" e futuro Spider Man), Justin Timberlake ("Alpha Dog") ormai avviato oltre che nel canto anche nella recitazione - anche se la sua parte in questo film è davvero brutta - e Max Minghella ("Agora", "Syriana").
Insomma, tutto sommato un film interessante per la storia che racconta (anche la sceneggiatura di Aaron Sorkin premiata con la nomination ai Globes) e per come analizza in maniera chiara tutta la vicenda dalla data d'inizio, il 2003, fino ad oggi. Io, però, vivo con meno entusiasmo l'uscita di questo film rispetto alla critica che l'ha accolto quale capolavoro dei nostri tempi. A differenza di Benjamin Button, qui Fincher (nomination anche lui) racconta una storia più semplice in maniera più complicata. Il montaggio non lineare che si districa tra flashback ed aule di tribunale, il fatto che i personaggi esistano veramente e la storia sia vera o la colonna sonora che tiene in perenne tensione, sono tutti elementi che appesantiscono il film penalizzando leggermente il risultato finale. E' una storia, si può dire, meno soggettiva, tendente ad un'esposizione dei fatti che vuole essere talmente veritiera da rendere il risultato più impersonale, quasi una cronaca romanzata degli eventi. E questo, forse, è un po' il grande limite di "The Social Network".
Ps. Rosee previsioni anche per le nominations agli Oscar 2011, dove questo titolo è uno dei più quotati tra i più presenti nelle cinquine. Attenderemo il 25 gennaio per verificare.
Consigli: E' un biopic interessante, quasi un documentario romanzato sulla vita di Mark Zuckerberg. Per gli appassionati di Facebook, documentarsi sul suo fondatore è decisamente d'obbligo!
Parola chiave: Amicizia.




Ric

giovedì 11 febbraio 2010

Film 75 - Zombieland

Cosa c'è di meglio di un bel film sugli zombie alle 8 di mattina se il tuo coinquilino scemo ti sveglia alle 7 perchè canta mentre si asciuga i capelli con il phon?! Niente!!


Film 75: "Zombieland" (2009) di Ruben Fleischer
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Wow, ma che fico sto film! Dopo gli zombie di "L'alba dei morti dementi" questo non poteva che essere un degno avversario! Anche perchè c'è Woody Harrelson (nominato agli Oscar di marzo per il film "The Messenger") che interpreta un cowboy veramente divertente, duro fuori, dal cuore stra-tenero dentro! E poi il classico nerd sfigato pieno di fobie (Jesse Eisenberg) che però si salva dal virus zombie proprio grazie alle sue pazzesche manie antisociali e due sorelle furbette, di cui una ha il viso noto di Abigail Breslin, piccola bambina prodigio del fantastico "Little Miss Sunshine". Il quartetto improbabile è forse l'unico sopravvissuto alla malattia-zombie e, per forza di cose, si ritrova in viaggio verso una meta che preveda gente viva.
Ovviamente l'originalità di questo filmetto (indipendente?) sta nella storia, nella narrazione dei fatti (le scritte con le regole di sopravvivenza agli zombie sono divertenti!) e nei protagonisti semi-sconosciuti che non si atteggiano a divi dall'espressione consumata. Recitano bene, senza pretese e con divertimento. Io personalmente, alle 8 del mattino, da un film non posso chiedere di meglio!
E poi c'è azione, sparatorie, uccisioni, corse in macchina, Bill Murray che fa Bill Murray (e fa ridere davvero!), ma, soprattutto, il cinema che cita il cinema. Sì sì, avevo la bava alla bocca, ovvio! Il parco divertimenti come scena di distruzione zombie di massa fa moltissimo film horror; la figura dello sfigatino che compie il suo percorso di formazione e supera i suoi ostacoli (psicologici) e alla fine riesce a conquistare la sua bella è proprio la stessa che va molto di moda oggi in film come "40 anni vergine", "Molto incinta" o "Zack and Miri Make a Porno"; il personaggio di Tallahassee è il classico dal grilletto facile, molto da far west con il suo cappello e gli stivali da texano; e poi ci sono le sorelle, un po' angeli di Charlie un po' 'Occhi di gatto' che danno colore (ma non sto parlando solo di sfumature rosa) al racconto.
Carino, carino davvero e divertente! Chissà se in italia qualcuno avrà voglia di distribuirlo... Intanto in America preparano il 2! Let the zombies begins!
Ps. per Ilaria e Luca: dato che siete stati voi a farmi vedere "L'alba dei morti dementi", allora io vi consiglio vivamente di guardare questo!
Consigli: Sottotitolato è un attimo più chiaro. Certi accenti non aiutano la comprensione...
Parola chiave: Rule #17: don't be a hero.


Ric