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lunedì 25 luglio 2022

Film 2118 - Diverso da chi?

Intro: Volevo introdurre Ciarán a una serie di titoli italiani a tematica LGBTQ+ sapendo che lui apprezza il genere, ma non ha grande familiarità con il nostro cinema a tinte arcobaleno.
Premesso che è una fatica pazzesca ritrovare certe pellicole e, ancora peggio, rintracciarne i sottotioli (per non parlare del fatto che la maggior parte non si sincronizza con l'audio originale), questa è la prima (e per ora unica) pellicola che abbiamo visto.

Film 2118: "Diverso da chi?" (2009) di Umberto Carteni
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Ciarán
In sintesi: non che sia un capolavoro e per certi aspetti questi 13 anni dalla sua uscita in sala si sentono tutti, però "Diverso da chi?" rimane un prodotto sufficientemente fresco e innovativo - seppure commerciale - rispetto a tematiche ancora troppo spesso ignorate dal cinema nostrano.
Si parla di diverse espressioni di genitorialità, famiglie arcobaleno, pari diritti, genitori single, il tutto condito in salsa politica che, per quanto leggera, lancia comunque qualche spunto di riflessione.
Quindi sì, non un titolo imprescindibile della filmografia italiana, eppure un prodotto che non farebbe male guardare, riguardare e far vedere. Perché, per quanto imperfetto, insegna comunque qualcosa e il rispetto degli altri e delle loro scelte di vita. E che la politica, oggi come allora, dovrebbe tenere il passo e assumersi le responsabilità delle persone che rappresenta (o dice di rappresentare).
Film 284 - Diverso da chi?
Film 2118 - Diverso da chi?
Cast: Luca Argentero, Claudia Gerini, Filippo Nigro, Francesco Pannofino, Giuseppe Cederna, Antonio Catania.
Box Office: $4,637,782
Vale o non vale: La recitazione di Argentero a volte è difficile da prendere seriamente, ma la combo Claudia Gerini + Filippo Nigro funziona bene e riequilibra il film in termini recitativi. Tra tematiche di un certo peso e un finale che ancora mi lascia un po' perplesso (ma almeno avvia un dialogo o propone una discussione), "Diverso da chi?" è in ogni caso sufficientemente godibile anche e piacevole da rivedere.
Premi: Candidato a 4 David di Donatello per il Migliore Regista Esordiente, Miglior attore (Argentero), attrice (Gerini) e attore non protagonista (Nigro).
Parola chiave: Famiglia.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

domenica 4 aprile 2021

David di Donatello 2021: nomination e vincitori

Devo ammettere che solitamente non sono granché al passo con le nomination ai David di Donatello, ma mai come quest'anno mi sono trovato così impreparato. Di tutto ciò che è in nomination, ho visto solamente "L'Isola delle Rose" - che consiglio caldamente - e un paio di film stranieri di DUE anni fa (come facciano i David di Donatello ad essere sempre così in ritardo rispetto al discorso popolare rimane uno dei più grandi misteri del mondo del cinema italiano). 
In onda su Rai1 e presentati da Carlo Conti - a cui se la Rai non dà una premiazione da presentare non sta bene - i David edizione numero 66 verranno consegnati l'11 di maggio. Sempre che a qualcuno interessi.

David di Donatello 2021

Miglior film
Favolacce, regia di Damiano e Fabio D'Innocenzo
Hammamet, regia di Gianni Amelio
Le sorelle Macaluso, regia di Emma Dante
Miss Marx, regia di Susanna Nicchiarelli
Volevo nascondermi, regia di Giorgio Diritti

Miglior regista
Damiano e Fabio D'Innocenzo - Favolacce
Gianni Amelio - Hammamet
Emma Dante - Le sorelle Macaluso
Susanna Nicchiarelli - Miss Marx
Giorgio Diritti - Volevo nascondermi

Miglior regista esordiente
Pietro Castellitto - I predatori
Ginevra Elkann - Magari
Mauro Mancini - Non odiare
Alice Filippi - Sul più bello
Luca Medici - Tolo Tolo

Migliore sceneggiatura originale
Francesco Bruni in collaborazione con Kim Rossi Stuart - Cosa sarà
Damiano e Fabio D'Innocenzo - Favolacce
Mattia Torre - Figli
Pietro Castellitto - I predatori
Giorgio Diritti, Tania Pedroni e Fredo Valla - Volevo nascondermi

Migliore sceneggiatura adattata

Salvatore Mereu - Assandira
Francesco Piccolo, Domenico Starnone, Daniele Luchetti - Lacci
Stefano Mordini, Francesca Marciano, Luca Infascelli - Lasciami andare
Pupi Avati, Tommaso Avati - Lei mi parla ancora
Gianni Di Gregorio, Marco Pettenello - Lontano lontano

Miglior produttore
Agostino e Giuseppe Saccà per Pepito Produzioni con Rai Cinema, AMKA Films Productions, Vision Distribution e QMI - Favolacce
Matteo Rovere - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Domenico Procacci e Laura Paolucci per Fandango con Rai Cinema - I predatori
Marta Donzelli e Gregorio Paonessa per Vivo film con Rai Cinema, Joseph Rouschop e Valérie Bournonville per Tarantula Belgique - Miss Marx
Carlo Degli Esposti e Nicola Serra con Rai Cinema - Volevo nascondermi

Migliore attrice protagonista
Vittoria Puccini - 18 regali
Paola Cortellesi - Figli
Micaela Ramazzotti - Gli anni più belli
Sophia Loren - La vita davanti a sé
Alba Rohrwacher - Lacci

Miglior attore protagonista
Kim Rossi Stuart - Cosa sarà
Valerio Mastandrea - Figli
Pierfrancesco Favino - Hammamet
Renato Pozzetto - Lei mi parla ancora
Elio Germano - Volevo nascondermi

Migliore attrice non protagonista
Benedetta Porcaroli - 18 regali
Barbara Chichiarelli - Favolacce
Claudia Gerini - Hammamet
Matilda De Angelis - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Alba Rohrwacher - Magari

Miglior attore non protagonista
Gabriel Montesi - Favolacce
Lino Musella - Favolacce
Giuseppe Cederna - Hammamet
Fabrizio Bentivoglio - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Silvio Orlando - Lacci

Migliore autore della fotografia
Paolo Carnera - Favolacce
Luan Amelio Ujkaj - Hammamet
Gherardo Gossi - Le sorelle Macaluso
Crystel Fournier - Miss Marx
Michele D'Attanasio - Padrenostro
Matteo Cocco - Volevo nascondermi

Miglior compositore
Nicola Piovani - Hammamet
Niccolò Contessa - I predatori
Michele Braga - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo e Downtown Boys - Miss Marx
Pivio e Aldo De Scalzi - Non odiare
Marco Biscarini e Daniele Furlati - Volevo nascondermi

Migliore canzone originale
Gli anni più belli (musica, testo e interpretazione di Claudio Baglioni) - Gli anni più belli
Io sì (Seen) (musica di Diane Warren, testo di Laura Pausini e Niccolò Agliardi, interpretata da Laura Pausini) - La vita davanti a sé
Miles Away (musica di Pivio e Aldo De Scalzi, testo di Ginevra Nervi, interpretata da Ginevra Nervi) - Non odiare
Immigrato (musica e testo di Luca Medici e Antonio Iammarino, interpretata da Luca Medici) - Tolo Tolo
Invisible (musica e testo di Marco Biscarini, interpretata da La Tarma) - Volevo nascondermi

Miglior scenografo
Paolo Bonfini, Paola Peraro, Emita Frigato ed Erika Aversa - Favolacce
Giancarlo Basili e Andrea Castorina - Hammamet
Tonino Zera e Maria Grazia Schirripa - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Alessandro Vannucci, Igor Gabriel e Fiorella Cicolini - Miss Marx
Paola Zamagni, Ludovica Ferrario e Alessandra Mura - Volevo nascondermi

Miglior costumista
Maurizio Millenotti - Hammamet
Nicoletta Taranta - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Vanessa Sannino - Le sorelle Macaluso
Massimo Cantini Parrini - Miss Marx
Ursula Patzak - Volevo nascondermi

Miglior truccatore
Luigi Ciminelli, Andrea Leanza e Federica Castelli - Hammamet
Luigi Rocchetti - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Valentina Iannuccilli - Le sorelle Macaluso
Diego Prestopino - Miss Marx
Giuseppe Desiato e Lorenzo Tamburini - Volevo nascondermi

Miglior acconciatore
Daniele Fiori - Favolacce
Massimiliano Duranti - Hammamet
Aldina Governatori - Le sorelle Macaluso
Domingo Santoro - Miss Marx
Aldo Signoretti - Volevo nascondermi

Miglior montatore
Esmeralda Calabria - Favolacce
Giogiò Franchini - Figli
Simona Paggi - Hammamet
Gianni Vezzosi - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Paolo Cottignola e Giorgio Diritti - Volevo nascondermi

Miglior suono
Favolacce
Hammamet
L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Miss Marx
Volevo nascondermi

Migliori effetti speciali visivi
Luca Saviotti - Hammamet
Stefano Leoni ed Elisabetta Rocca - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Massimiliano Battista - Miss Marx
Renaud Quilichini e Lorenzo Cecotti - The Book of Vision
Rodolfo Migliari - Volevo nascondermi

Miglior documentario
Faith, regia di Valentina Pedicini
Mi chiamo Francesco Totti, regia di Alex Infascelli
Notturno, regia di Gianfranco Rosi
Punta Sacra, regia di Francesca Mazzoleni
The Rossellinis, regia di Alessandro Rossellini

Miglior cortometraggio
Anne, regia di Domenico Croce e Stefano Malchiodi
Gas Station, regia di Olga Torrico
Il gioco, regia di Alessandro Haber
L'oro di famiglia, regia di Emanuele Pisano
Shero, regia di Claudio Casale

Miglior film straniero
1917, regia di Sam Mendes
I miserabili (Les Misérables), regia di Ladj Ly
Jojo Rabbit, regia di Taika Waititi
Richard Jewell, regia di Clint Eastwood
Sorry We Missed You, regia di Ken Loach

David Giovani
18 regali, regia di Francesco Amato
Favolacce, regia di Damiano e Fabio D'Innocenzo
Gli anni più belli, regia di Gabriele Muccino
L'incredibile storia dell'Isola delle Rose, regia di Sydney Sibilia
Tolo Tolo, regia di Luca Medici

#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 9 febbraio 2017

Film 1301 - Amiche da morire

Alla ricerca di un titolo da guardare durante la cena, abbiamo scelto una commedia italiana che avevo già visto (per andare sul sicuro). Ovviamente offerta da Netflix...

Film 1301: "Amiche da morire" (2013) di Giorgia Farina
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Erika
Pensieri: Già alla prima visione ero rimasto colpito da questo titolo italiano fuori dal coro, divertente e riuscito. Con questa seconda ho confermato il mio pensiero in positivo e anche se non si tratta di una pellicola perfetta, il risultato è comunque simpatico e il trio di protagoniste azzeccatissimo e in gamba.
La storia fila bene e non manca di trovate geniali o grottesche al punto giusto e solo qual e là c'è qualche battuta fuori posto; i toni della Gerini sono spesso troppo carichi o impostati e delle tre è l'unica di cui si capisce che recita, anche se qui il suo personaggio è certamente sopra le righe. Capotondi e Impacciatore sono invece stupende, comiche che non te lo aspetti e da sole valgono la visione. Marchioni riesce a rendere credibile un ispettore che è una macchietta, il che non è da tutti.
Certamente una delle più evidenti qualità di questo film è il giusto bilanciamento di elementi, che utilizza i vari assi nella manica senza voler strafare. Troppe scemenze di olivia o comportamenti da repressa bacchettona di Crocetta, per esempio, avrebbero sicuramente appesantito la narrazione.
Inoltre, bella fotografia che evita le solite atmosfere da fiction italiana e, al contrario, si attesta sugli standard delle produzioni con budget significativo. L'immagine è curata - probabilmente ripulita - ma l'effetto è gradevole.
Insomma, "Amiche da morire" è stato una bella sorpresa la prima volta e anche in questa occasione sono rimasto piacevolemente colpito.
Film 566 - Amiche da morire
Cast: Claudia Gerini, Cristiana Capotondi, Sabrina Impacciatore, Vinicio Marchioni, Marina Confalone, Corrado Fortuna, Antonella Attili, Tommaso Ramenghi, Adriano Chiaramida, Gaetano Aronica, Giovanni Martorana.
Box Office: € 1.785.000
Consigli: Divertente titolo made in Italy capace di risultare simpatico ed efficace dall'inizio alla fine. Sopra alle righe quanto basta, con non pochi momenti comici, questa pellicola è adatta a qualsiasi momento che richieda spensieratezza e leggerezza con un pizzico di furba malignità.
Parola chiave: Pistola nella borsetta.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 10 maggio 2016

Film 1135 - Nemiche per la Pelle

Metti una serata al cinema in cui non sai cosa vedere...
Film 1135: "Nemiche per la Pelle" (2016) di Luca Lucini
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno (1° tempo), Poe (2° tempo)
Pensieri: Il pretesto di partenza sarebbe anche divertente: due donne agli antipodi, entrambe legate allo stesso uomo, si ritrovano a doversi affrontare lun l'altra nel momento in cui questo viene a mancare. Non saranno solo le dispute sul testamento a creare tensione, ma anche la custodia congiunta del bambino che l'uomo ha avuto con un'amante straniera.
Al di là dell'atmosfera da barzalletta, però, il film non riesce ad ingranare e, anzi, gioca su un campo minato che fa spesso rima con assurdo: avvocati che suggeriscono di andare contro la legge, bambini tenuti in custodia da due sconosciute, assistenti sociali in incognito alla James Bond... Per non parlare della totale mancanza di comicità, qui rimpiazzata da una serie di battute imbarazzanti e una Gerini tanto caricata quanto fuori controllo.
Davvero tutto qui non funziona, forse nemmeno il duo Gerini-Buy, ma ammetto che più che altro la colpa sia dei loro personaggi antipatici e privi di umorismo, tanto opposti quanto caricature bidimensionali di tipologie umane che vanno a braccetto col cliché più standardizzato che si può pensare. E poi, immancancabile col pacchetto Gerini, la canzone finale è ovviamente del compagno Federico Zampaglione o dei suoi Tiromancino, non saprei distinguerli.
Insomma, un po' uno spreco di talenti ed occasione, perché la possibilità di rendere "Nemiche per la Pelle" qualcosa di simpatico sulla carta c'era. La totale mancanza di momenti comici genuini, la scelta di un universo parallelo assurdo e la caratterizzazione bidimensionale i ogni pesonaggi, però, compromettono un risultato finale che, in definitiva, non va oltre l'imbarazzo.
Cast: Margherita Buy, Claudia Gerini, Giampaolo Morelli, Paolo Calabresi, Gigio Morra, Lucia Ragni, Andrea Bosca, Shi Yang Shi, Jasper Cabal.
Box Office: € 728.926
Consigli: La Buy fa la nevrotica un po' indie e acculturata, la Gerini fa l'imprenditrice senza scrupoli e burina e nessuna delle due si discosta dal suo prototipo standard di personaggio. Se piacciono è ovvio che non dispiacerà nemmeno questa insipida nuova prova, ma rimane il fatto che il film non sia granché, né tanto meno divertente. C'è di peggio ovviamente, ma si poteva fare molto di più.
Parola chiave: Adozione.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 10 febbraio 2015

Film 874 - Toy Story 3 - La grande fuga

Forse era ora di recuperarlo...

Film 874: "Toy Story 3 - La grande fuga" (2010) di Lee Unkrich
Visto: dal computer di Rosita
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Rosita, Pierluca
Pensieri: In occasione degli Oscar del 2011 avevo iniziato questa pellicola senza però trovare il tempo per terminarla, finendo così per lasciare questo terzo episodio di uno dei film d'animazione più rivoluzionari di sempre incompiuto. Non so perché avessi perso l'entusiasmo, ma per guardare il secondo tempo proprio non mi sembrava di avere il tempo. Così sono passati 4 anni e di "Toy Story 3" più nessuna traccia.
All'inizio di questo 2015, invece, una cena con film è stata la scusa perfetta per recuperarlo e dargli la chance che sinceramente questo film meritava. Uno dei pochissimi titoli d'animazione candidato anche a Miglior film agli Oscar, questa pellicola è riuscita a portarsi a casa 2 statuette su 5 candidature (Miglior film d'animazione e Miglior canzone), riuscendo nella non facile impresa di tornare sul grande schermo a 11 anni dal secondo episodio del franchise e facendo letteralmente il botto. Grandissimo successo di critica e pubblico, una valanga di premi e un incasso mondiale che supera il miliardo di dollari, questo "Toy Story 3 - La grande fuga" è, di fatto uno dei titoli d'animazione che ha incassato di più nella storia del cinema (era primo, ma è stato sorpassato da "Frozen").
Devo dire che il successo ottenuto qui è assolutamente meritato, la storia è - come spesso ci ha abituato la Pixar - geniale, divertente, spassosa e assolutamente originale, in grado di raccogliere lo spirito dei precedenti due titoli riuscendo però a modernizzare il franchise facendogli fare un balzo di un decennio che non soffre di assurdità o boiata, ma anzi consegna alla nuova generazione dei più piccoli una nuova saga a cui affezionarsi.
Insomma, recuperato il giusto spirito, ho davvero visto volentieri questo terzo "Toy Story". Riaffacciarsi al mondo dei giocattoli vivi, rivedere Buzz e Woody, giocare un'altra volta con Mr. e Mrs. Potato e Rex e soprattutto godersi i numerosi siparietti comici di Ken e Barbie è stato un vero piacere, nonché un personale tuffo nel passato. Forse non lo avrei premiato per la Miglior canzone originale - va detto che quell'anno non c'era davvero nulla di particolarmente forte in competizione -, ma in generale questo film d'animazione è assolutamente un piacere da seguire, anche per gli occhi.
Ps. In Italia sono molti i nomi noti che hanno doppiato il film, a partire da Fabrizio Frizzi (che fin dal primo titolo è stato la voce di Woody) e Massimo Dapporto (Buzz Lightyear). Tra i più famosi Ilaria Stagni, Fabio De Luigi, Claudia Gerini, Gerry Scotti, Giorgio Faletti.
Box Office: $1.063 miliardi
Consigli: La saga di "Toy Story" è ormai un cult e questo terzo capitolo (a cui si aggiungerà un quarto nel 2017) è assolutamente degno dei suoi predecessori.
Ormai destinati al disuso, i giocattoli di Andy vengono portati presso un asilo nido dove saranno in grado di rifarsi una vita, ovvero ritrovare il loro scopo. Woody, inizialmente conservato da Andy, finirà per tentare di salvare i suoi amici dalla migrazione forzata verso l'asilo che, inizialmente, si rivelerà però una specie di paradiso dei giocattoli gestito da Lotso Grandi Abbracci, un vecchio orso rosa. Naturalmente le insidie sono dietro l'angolo, perché come è immaginabile la facciata idilliaca sarà presto sostituita con quella più reale e che causerà non pochi problemi al gruppo di giocattoli. Non mancheranno quindi le avventure e ancora una volta il gruppo dovrà rimanere unito per ritrovare i suoi punti di forza dopo tanta incertezza e sfiducia.
Come si capisce, quindi, un film per bambini che affronta numerose tematiche anche più adulte, come l'abbandono, il capire quale sia il proprio posto, ma anche l'importanza del riciclo (i giocattoli donati da Andy faranno felice un'altra bambina). Tutto sommato, però, "Toy Story 3 - La grande fuga" è anche la scelta perfetta per quegli adulti di oggi che tempo fa avevano apprezzato il primo film del '95 o per chi volesse scoprire un trilogia che è sicuramente tra le migliori che l'animazione in computer grafica abbia prodotto.
Parola chiave: Inceneritore.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 10 giugno 2014

David di Donatello 2014: chi avrebbe dovuto vincere?

[EDIT] Dopo il sondaggione di ieri, tiriamo le somme. Numerose le risposte, forniscono un quadro preciso di come ci si aspettava sarebbero andati questi David di Donatello 2014. Un plebiscito, davvero, per "La grande bellezza" che, probabilmente trascinato ancora dall'effetto Oscar, sembrava il più plausibile trionfatore di questa edizione: ha battuto gli altri in tutte le categorie in cui era presente, segno che non in pochi si sarebbero aspettati una vittoria a mani basse.
Si davano per scontate anche la vittoria di Pif come regista esordiente (vero) e "12 anni schiavo" come film straniero (falso).
Ma lasciamo parlare i risultati: scritti in rosso gli effettivi vincitori della rispettiva categoria; tra parentesi, invece, il conteggio dei voti di chi ha partecipato al sondaggio. Se non è riportato alcun conteggio è perché, chiaramente, nessuno ha votato quel candidato.
Buona lettura!

MIGLIOR FILM
(1) "Il capitale umano"
regia di Paolo VIRZÌ
(35) "La grande bellezza"
regia di Paolo SORRENTINO
(3) "La mafia uccide solo d'estate"
regia di Pierfrancesco DILIBERTO
"La sedia della felicità"
regia di Carlo MAZZACURATI
"Smetto quando voglio"
regia di Sydney SIBILIA

MIGLIORE REGISTA
(2) Carlo MAZZACURATI
"La sedia della felicità"
(4) Ferzan OZPETEK
"Allacciate le cinture"
(1) Ettore SCOLA
"Che strano chiamarsi Federico. Scola racconta Fellini"
(22) Paolo SORRENTINO
"La grande bellezza"
Paolo VIRZÌ
"Il capitale umano"

MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE
(9) Pierfrancesco DILIBERTO (Pif)
"La mafia uccide solo d'estate"
(4) Valeria GOLINO
"Miele"
(1) Fabio GRASSADONIA, Antonio PIAZZA
"Salvo"
Matteo OLEOTTO
"Zoran il mio nipote scemo"
(7) Sydney SIBILIA
"Smetto quando voglio"

MIGLIORE SCENEGGIATURA
(3) Francesco PICCOLO, Francesco BRUNI, Paolo VIRZÌ
"Il capitale umano"
(24) Paolo SORRENTINO, Umberto CONTARELLO
"La grande bellezza"
(4) Michele ASTORI, Pierfrancesco DILIBERTO, Marco MARTANI
"La mafia uccide solo d'estate"
(2) Francesca MARCIANO, Valia SANTELLA, Valeria GOLINO
"Miele"
Valerio ATTANASIO, Andrea GARELLO, Sydney SIBILIA
"Smetto quando voglio"

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
(1) Valeria BRUNI TEDESCHI
"Il capitale umano"
(1) Paola CORTELLESI
"Sotto una buona stella"
(33) Sabrina FERILLI
"La grande bellezza"
(1) Kasia SMUTNIAK
"Allacciate le cinture"
(5) Jasmine TRINCA
"Miele"

MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
(2) Giuseppe BATTISTON
"Zoran il mio nipote scemo"
(1) Fabrizio BENTIVOGLIO
"Il capitale umano"
Carlo CECCHI
"Miele"
(1) Edoardo LEO
"Smetto quando voglio"
(29) Toni SERVILLO
"La grande bellezza"

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
(6) Claudia GERINI
"Tutta colpa di Freud"
(5) Valeria GOLINO
"Il capitale umano"
(3) Paola MINACCIONI
"Allacciate le cinture"
(15) Galatea RANZI
"La grande bellezza"
(3) Milena VUKOTIC
"La sedia della felicità"

MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA (CON UN EX AEQUO)
(1) Valerio APREA
"Smetto quando voglio"
(1) Giuseppe BATTISTON
"La sedia della felicità"
(1) Libero DE RIENZO
"Smetto quando voglio"
Stefano FRESI
"Smetto quando voglio"
Fabrizio GIFUNI
"Il capitale umano"
(30) Carlo VERDONE
"La grande bellezza"

MIGLIOR FILM STRANIERO
(11) "12 ANNI SCHIAVO"
di Steve McQUEEN (BIM)
(3) "AMERICAN HUSTLE"
di DAVID O. RUSSELL (Eagle Pictures)
(6) "BLUE JASMINE"
di Woody ALLEN (Warner Bros Pictures)
(7) "GRAN BUDAPEST HOTEL"
di Wes ANDERSON (20th Century Fox)
(1) "THE WOLF OF WALL STREET"
di Martin SCORSESE (01 Distribution)

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Sondaggio: chi saranno, secondo voi, i vincitori di questi David di Donatello 2014 in programma questa sera?
Ecco per chi votare nelle categorie principali!


Grazie!
Bengi

mercoledì 4 giugno 2014

Film 723 - Tutta colpa di Freud

Commedia italiana che mi ero perso e volere assolutamente recuperare.

Film 723: "Tutta colpa di Freud" (2014) di Paolo Genovese
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Consigliato dai miei genitori, mi sono approcciato a questa pellicola italiana con le migliori intenzioni e, soprattutto, sorvolando sulla presenza come protagonista di Valeria Puccini. Purtroppo, ancora una volta, devo dire che mi trovo in disaccordo con l'opinione cinematografica dei miei: questo film è una boiata spacciata per commediola semi-impegnata.
L'errore di partenza è scopiazzare l'idea di "In Treatment" e rivederla per la commedia nostrana, semplificandola e cambiandone i connotati fino a trasportarla nella dimensione famigliare, ovvero padre psicologo che analizza i problemi delle figlie che lo utilizzano come medico invece di vederlo come padre. In secondo luogo - come se già non riuscire a partorire un'idea originale non fosse abbastanza - la trama si concentra sulle vite stereotipiche delle tre figlie, chiaramente una l'opposto dell'altra così da poter coprire tutte le variabili della banalità. Dunque abbiamo, come dicevo, la Puccini che è l'anima romantica e dolce, bellezza classica che si realizza attraverso l'emancipazione culturale (che si traducono in citazioni colte da Bacio Perugina) e lo spirito da crocerossina.
Poi la sorella più piccola, interpretata da Laura Adriani, che appena maggiorenne sta con uno che ha l'età di suo padre. Credo che questa coppia voglia rappresentare quello che potremmo definire il 'decadimento morale' di questi ultimi tempi, dove ragazzine e anzianotti si accoppiano come funghi per ragioni che parrebbero quelle del baratto: un corpo per della richezza. Nonostante l'intento anche apprezzabile di mettere in ridicolo un tale comportamento oggi così di moda, la rappresentazione fatta qui è alla stregua della macchietta e non approfondisce in alcun modo le dinamiche sociali e mentali che stanno dietro a tali tipi di scelte. Inevitabile, quindi, che l'Alessandro Gassman fedifrago vorrà poi tornara tra le braccia della riscoperta moglie Claudia Gerini (candidata ai David di Donatello 2014 per questo ruolo).
Infine, la sorella più ridicola: Anna Foglietta è Sara, lesbica pentita. Con le donne non gliene va una giusta e allora cosa fa? Sceglie (e sottolineo il carattere decisionale di questo atto) di tornare etero. Per quanto i toni da commedia e l'evidente limite di approfondimento della trama rendano il risultato finale un calderone di banalità inoffensive, ho trovato comunque stupida la scelta di presentare un tale tipo di personaggio. Anche se per scherzo, l'identità sessuale è una cosa che non va ridicolizzata né presa troppo alla leggera. Mi è sembrato indelicato rappresentare un personaggio del genere.
Sorelle + padre psicologo a parte, il resto del film si snoda per vicende sentimentali per la maggior parte del tempo, componendo e disfando coppie con qualche effetto domino sulla trama. Il risultato finale è banale e non tutti gli attori all'altezza del ruolo. Una pellicola cinematografica non dovrebbe mai essere recitata come una fiction tv a mio avviso. Motivo per il quale ritengo che molti dei nostri prodotti non siano esportabili all'estero.
In ogni caso mi aspettavo un prodotto più maturo e - magari! - incentrato sull'approfondimento psicologico dei personaggi, considerato chi è il protagonista maschile (interpretato da Marco Giallini). Più inaspettata la scelta di dare spazio al personaggio sordomuto Fabio/Vinicio Marchioni, che regala al grande pubblico una prospettiva solitamente ignorata riguardo alla condizione di chi non sente e non parla. In ogni caso, il tutto è, come al solito, il classico esempio di cinema italiano contemporaneo, ovvero principalmente vuoto e, anche se a tratti divertente, spesso fine a se stesso. "Tutta colpa di Freud" si vede tranquillamente, ma non brilla per alcun motivo particolare.
Box Office: € 7.747.527
Consigli: Quando l'Italia incontra la psicoanalisi e brucia le possibilità legate a questa opzione per regalare al pubblico la solita commedia che ha per finale la coesione familiare, l'amore e la realizzazione di sé. Troppo banale per spiccare in qualche cosa. Si lascia guardare con la stessa facilità con cui lo si dimentica. Puccini e Foglietta recitano quasi sempre male.
Parola chiave: Famiglia+amore.

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Bengi

venerdì 30 maggio 2014

David di Donatello 2014: nomination, vincitori e amarezza

Il 10 giugno i vincitori, anche se moralmente parrebbe doveroso riconoscere non dico tutto, ma moltissimo a Sorrentino e al suo film in grado di regalarci quell'Oscar al Miglior film straniero che aspettavamo da quasi 15 anni. Eppure la storia dei David di Donatello ha dimostrato che è più facile trionfare all'estero che nel proprio Paese. Riuscirà, allora, "La grande bellezza" a portarsi a casa i premi che contano? Sarà Sorrentino il miglior regista dell'anno? Che si ami o si odio il suo film - e per estensione il suo cinema - gli va riconosciuto il grande merito dell'essere riuscito, negli anni, a parlare ad un pubblico non solo locale, ma mondiale; di aver riportato al cinema italiano quell'ampio respiro che mancava da tantissimo; di aver giocato così bene le sue carta da essere riuscito a dare un sbocco dignitoso a carriere imbarazzanti di pseudo vip e prezzemoline del folklore nostrano giocandoseli al limite tra il kitcht, il ridicolo e il cult. Non è che lo si deve amare a prescindere, per carità, ma almeno riconoscergli quei meriti che gli spettano.
Dall'altra parte sarebbe bello veder trionfare Valeria Golino e il suo "Miele", fortissimo nel tema, meno nella realizzazione e non vedere di nuovo "12 anni schiavo" vincere come Miglior film (in questo caso straniero).
Che ne sarà di questi premi nostrani lo sapremo solo tra poco più di 10 giorni. Nell'attesa, pronostici e speranze a parte, queste sono le candidature.

[EDIT] Come dicevo: "è più facile trionfare all'estero che nel proprio Paese".
E così è stato. Sorrentino è il Miglior regista dell'anno, ma non del Miglior film. Un insulto, se si pensa a cosa è riuscito a fare. Non che gli fosse dovuto il premio, ma la gratitudine di aver riportato l'Italia nelle grazie del cinema mondiale sarebbe dovuta sfociare in almeno un David speciale che gli riconoscesse questo grande merito. Non c'è stato e, purtroppo, la sensazione è quella che, come al solito, sputiamo nel piatto da cui abbiamo abbondantemente mangiato.

David di Donatello 2014 

MIGLIOR FILM
"Il capitale umano"
regia di Paolo VIRZÌ
"La grande bellezza"
regia di Paolo SORRENTINO
"La mafia uccide solo d'estate"
regia di Pierfrancesco DILIBERTO
"La sedia della felicità"
regia di Carlo MAZZACURATI
"Smetto quando voglio"
regia di Sydney SIBILIA

MIGLIORE REGISTA
Carlo MAZZACURATI
"La sedia della felicità"
Ferzan OZPETEK
"Allacciate le cinture"
Ettore SCOLA
"Che strano chiamarsi Federico. Scola racconta Fellini"
Paolo SORRENTINO
"La grande bellezza"
Paolo VIRZÌ
"Il capitale umano"

MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE
Pierfrancesco DILIBERTO (Pif)
"La mafia uccide solo d'estate"
Valeria GOLINO
"Miele"
Fabio GRASSADONIA, Antonio PIAZZA
"Salvo"
Matteo OLEOTTO
"Zoran il mio nipote scemo"
Sydney SIBILIA
"Smetto quando voglio"

MIGLIORE SCENEGGIATURA
Francesco PICCOLO, Francesco BRUNI, Paolo VIRZÌ
"Il capitale umano"
Paolo SORRENTINO, Umberto CONTARELLO
"La grande bellezza"
Michele ASTORI, Pierfrancesco DILIBERTO, Marco MARTANI
"La mafia uccide solo d'estate"
Francesca MARCIANO, Valia SANTELLA, Valeria GOLINO
"Miele"
Valerio ATTANASIO, Andrea GARELLO, Sydney SIBILIA
"Smetto quando voglio"

MIGLIORE PRODUTTORE (CON UN EX AEQUO)
Per Indiana Production Fabrizio DONVITO, Benedetto HABIB, Marco COHEN, co-produttore per Manny Films Philippe GOMPEL e Birgit KEMNER, con Rai Cinema e Motorino Amaranto
"Il capitale umano"
Nicola GIULIANO, Francesca CIMA per Indigo Film
"La grande bellezza"
Mario GIANANI e Lorenzo MIELI per Wildside con Rai Cinema
"La mafia uccide solo d'estate"
Riccardo SCAMARCIO, Viola PRESTIERI per Buena Onda Film e con Rai Cinema
"Miele"
Massimo CRISTALDI, Fabrizio MOSCA
"Salvo"
Domenico PROCACCI, Matteo ROVERE con Rai Cinema
"Smetto quando voglio"

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Valeria BRUNI TEDESCHI
"Il capitale umano"
Paola CORTELLESI
"Sotto una buona stella"
Sabrina FERILLI
"La grande bellezza"
Kasia SMUTNIAK
"Allacciate le cinture"
Jasmine TRINCA
"Miele"

MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Giuseppe BATTISTON
"Zoran il mio nipote scemo"
Fabrizio BENTIVOGLIO
"Il capitale umano"
Carlo CECCHI
"Miele"
Edoardo LEO
"Smetto quando voglio"
Toni SERVILLO
"La grande bellezza"

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Claudia GERINI
"Tutta colpa di Freud"
Valeria GOLINO
"Il capitale umano"
Paola MINACCIONI
"Allacciate le cinture"
Galatea RANZI
"La grande bellezza"
Milena VUKOTIC
"La sedia della felicità"

MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA (CON UN EX AEQUO)
Valerio APREA
"Smetto quando voglio"
Giuseppe BATTISTON
"La sedia della felicità"
Libero DE RIENZO
"Smetto quando voglio"
Stefano FRESI
"Smetto quando voglio"
Fabrizio GIFUNI
"Il capitale umano"
Carlo VERDONE
"La grande bellezza"

MIGLIORE DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
Jérôme ALMÈRAS
"Il capitale umano"
Luca BIGAZZI
"La grande bellezza"
Daniele CIPRÌ
"Salvo"
Gian Filippo CORTICELLI
"Allacciate le cinture"
Gergely POHARNOK
"Miele"

MIGLIORE MUSICISTA
Pasquale CATALANO
"Allacciate le cinture"
Lele MARCHITELLI
"La grande bellezza"
PIVIO e Aldo DE SCALZI
"Song'e Napule"
Umberto SCIPIONE
"Sotto una buona stella"
Carlo VIRZÌ
"Il capitale umano"

MIGLIORE CANZONE ORIGINALE (CON UN EX AEQUO)
"I'M SORRY" musica e testi di Giacomo VACCAI interpretata da Jackie O'S FARM
"Il capitale umano"
"'A MALÌA" musica e testi di Dario SANSONE interpretata da FOJA
"L'arte della felicità"
"TOSAMI LADY" musica e testi di Santi PULVIRENTI, interpretata da Domenico CENTAMORE
"La mafia uccide solo d'estate"
"SMETTO QUANDO VOGLIO" musica e testi di Domenico SCARDAMAGLIO, interpretata da SCARDA
"Smetto quando voglio"
"A' VERITÁ" musica di Francesco LICCARDO, Rosario CASTAGNOLA, testi di Francesco LICCARDO, Sarah TARTUFFO, Alessandro GAROFALO interpretata da Franco RICCIARDI
"Song'e Napule"
"DOVE CADONO I FULMINI" musica, testi e interpretazione di Erica MOU
"Una piccola impresa meridionale"

MIGLIORE SCENOGRAFO
Giancarlo BASILI
"Anni felici"
Stefania CELLA
"La grande bellezza"
Marco DENTICI
"Salvo"
Marta MAFFUCCI
"Allacciate le cinture"
Mauro RADAELLI
"Il capitale umano"

MIGLIORE COSTUMISTA
Maria Rita BARBERA
"Anni felici"
Daniela CIANCIO
"La grande bellezza"
Alessandro LAI
"Allacciate le cinture"
Bettina PONTIGGIA
"Il capitale umano"
Cristiana RICCERI
"La mafia uccide solo d'estate"

MIGLIORE TRUCCATORE
Dalia COLLI
"La mafia uccide solo d'estate"
Paola GATTABRUSI
"Anni felici"
Caroline PHILIPPONNAT
"Il capitale umano"
Maurizio SILVI
"La grande bellezza"
Ermanno SPERA
"Allacciate le cinture"

MIGLIORE ACCONCIATORE
Francesca DE SIMONE
"Allacciate le cinture"
Stéphane DESMAREZ
"Il capitale umano"
Massimo GATTABRUSI
"Anni felici"
Sharim SABATINI
"La sedia della felicità"
Aldo SIGNORETTI
"La grande bellezza"

MIGLIORE MONTATORE
Giogiò FRANCHINI
"Miele "
Patrizio MARONE
"Allacciate le cinture"
Cristiano TRAVAGLIOLI
"La grande bellezza"
Gianni VEZZOSI
"Smetto quando voglio"
Cecilia ZANUSO
"Il capitale umano"

MIGLIOR FONICO DI PRESA DIRETTA
Maurizio ARGENTIERI
"Anni felici"
Angelo BONANNI
"Smetto quando voglio"
Emanuele CECERE
"La grande bellezza"
Roberto MOZZARELLI
"Il capitale umano"
Marco GRILLO, Mirko PANTALLA
"Allacciate le cinture"

MIGLIORI EFFETTI DIGITALI
"Il capitale umano "
"La grande bellezza"
"La mafia uccide solo d'estate"
"Smetto quando voglio"
"Song'e Napule"

MIGLIOR FILM DELL'UNIONE EUROPEA
"IDA"
di Pawel PAWLIKOWSKI (Parthénos)
"LA VITA DI ADELE"
di Abdellatif KECHICHE (Lucky Red)
"PHILOMENA"
di Stephen FREARS (Lucky Red)
"STILL LIFE"
di Uberto PASOLINI (BIM)
"VENERE IN PELLICCIA"
di Roman POLANSKI (01 Distribution)

MIGLIOR FILM STRANIERO
"12 ANNI SCHIAVO"
di Steve McQUEEN (BIM)
"AMERICAN HUSTLE"
di DAVID O. RUSSELL (Eagle Pictures)
"BLUE JASMINE"
di Woody ALLEN (Warner Bros Pictures)
"GRAN BUDAPEST HOTEL"
di Wes ANDERSON (20th Century Fox)
"THE WOLF OF WALL STREET"
di Martin SCORSESE (01 Distribution)

MIGLIOR DOCUMENTARIO DI LUNGOMETRAGGIO (CON UN EX AEQUO)
"DAL PROFONDO"
di Valentina Pedicini
"IL SEGRETO"
di Cyop&Kaf
"IN UTERO SREBRENICA"
di Giuseppe Carrieri
"L'AMMINISTRATORE"
di Vincenzo Marra
"SACRO GRA"
di Gianfranco Rosi
"STOP THE POUNDING HEART – TRILOGIA DEL TEXAS, atto III" di Roberto Minervini

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
"37°4 S"
di Adriano Valerio
"
A PASSO D'UOMO"

di Giovanni Aloi
"BELLA DI NOTTE"
di Paolo Zucca
"LAO"
di Gabriele Sabatino Nardis
"NON SONO NESSUNO"
di Francesco Segrè

DAVID GIOVANI
"IL CAPITALE UMANO"
di Paolo Virzì
"LA GRANDE BELLEZZA"
di Paolo Sorrentino
"LA MAFIA UCCIDE SOLO D'ESTATE"
di Pierfrancesco Diliberto
"SOLE A CATINELLE"
di Gennaro Nunziante
"TUTTA COLPA DI FREUD"
di Paolo Genovese

PREMI SPECIALI 2014
Marco Bellocchio
Carlo Mazzacurati
Andrea Occhipinti per Lucky Red

Bengi

giovedì 11 luglio 2013

Film 566 - Amiche da morire

Lo volevo vedere da quando era uscito al cinema, ma non c'era stata occasione. Ho recuperato!

Film 566: "Amiche da morire" (2013) di Giorgia Farina
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "Amiche da morire" è veramente un film carino, come già si poteva intuire dal trailer. Innanzitutto la trama è ben scritta e ricama sopra temi anche consueti (omicidio passionale, la provincialità di paeselli del sud, la prostituta intelligente che ha un sogno, ecc) in maniera furba e simpatica, passando anche per momenti estremizzati o poco plausibili nella realtà con una leggerezza e autoironia davvero apprezzabili.
La buona caratterizzazione dei personaggi (seppure molto legata ai cliché) deve tutto alle tre bravissime protagoniste Gerini, Capotondi, Impacciatore, ognuna perfetta nel proprio ruolo e, insieme, un trio esplosivo e spassosissimo. Nonostante in effetti la Gerini si sia spesso legato al ruolo di bellona e piacente - con un certo margine di degrado sociale - (anche) questa volta è riuscita a salvarsi dal 'fattore Buy', ovvero il ciclico riprorsi dello stesso ruolo (solo in contesti diversi) ben recitato ma che alla lunga stufa. Io, va detto, ho una naturale propensione per la Gerini e, seppure a volte un po' inadatta o sopra le righe, finisco sempre sinceramente per apprezzarla.
Sulla Capotondi, invece, avevo non pochi dubbi e riserve, svaniti a pochi minuti dall'inizio del film: accento siculo non fastidioso, credibile nel ruolo, divertente e capace di interpretare l'ingenuità necessaria a rendere lo spietato candore della sua Olivia. Quest'ultima all'inizio sembrerebbe poco simpatica e, invece, saprà riscattarsi agli occhi del pubblico.
Mia personale standing ovation, però, per il personaggio di Crocetta che Sabrina Impacciatore interpreta assolutamente in maniera perfetta! Divertentissima, martoriata da abiti, trucco e parrucco da befana sicula, succube di una madre-carceriera e, non bastasse, additata dal paese come porta iella locale, delle tre protagoniste è stata in assoluto quella che ho preferito. La scena in cui le fanno la ceretta e il momento in cui impara a flirtare al mercato sono davvero comici.
Insomma, complici le tre attrici e lo spunto narrativo interessante e trattato con piacevolissima leggerezza, questo film decolla fin dall'inizio e regala proprio quello che mi aspettavo di trovare in questo prodotto cinematografico: spasso spensierato, buone interpretazioni e una pellicola capace di intrattenere senza violenza o volgarità gratuite. In questo contesto è facile sorvolare sulle ingenuità di certi passaggi - in effetti, per esempio il momento del primo interrogatorio dopo l'omicidio di Rocco è reso in maniera troppo comica e poco credibile - e concentrarsi solamente sul buon lavoro finale che, finalmente, una commedia-noir italiana è riuscita a fare. Ci voleva tanto?
Ps. Alla sua ultima apparizione nel box office italiano in data 29 marzo, il film segnava l'incasso di 1,785,462€.
Pps. Agli ultimi David di Donatello, il film ha ricevuto una nomination nella categoria Migliore Regista Esordiente per Giorgia Farina. Ha vinto, però, Leonardo di Costanzo per "L'intervallo".
Film 1301 - Amiche da morire

Consigli: Bellissima cornice e fotografia e buon esordio registico per la Farina alla sua prima esperienza sul grande schermo. Per una serata in compagnia o anche da soli è perfetto perché spassoso, ma noioso e lascia con un sorrisetto alla fine della visione che non sono in tanti film ultimamente a saperlo regalare. Divertente!
Parola chiave: "Ho notato che sparare mi secca la pelle".

Trailer

Bengi

giovedì 12 aprile 2012

David di Donatello 2012: le nomination

Facciamocene una ragione: i David di Donatello non saranno mai gli Oscar né ci andranno mai vicino.
A livello internazionale sono considerati quanto poteva esserlo il Telegatto e, per mancanza di una vera buona gestione della manifestazione - che la elevi a qualcosa di più esclusivo e mondano, oltre che rinomato - rimane sempre più simile ad un baraccone malgestito che a una cerimonia di premiazione. Ricordo perfettamente che, durante un'edizione di qualche anno fa (quando ancora interessava a qualcuno mandare in prima serata un evento del genere, magari per autocelebrarci almeno in qualcosa) condotta da Milly Carlucci, pioveva dentro lo studio... Stendiamo un velo pietoso.

Ormai dei David rimangono solo nomination, vincitori e vinti di ogni edizione e, anche questa, farà il suo corso nel giro di meno di un mese. Oggi annunciate le candidature, il 4 maggio la premiazione. E caviamoci anche sto dente.
Sorpresa delle sorprese, in nomination praticamente tutti i film italiani che hanno fatto capolino nelle sale nella stagione passata (ma anche piuttosto recente, a dire il vero, essendo presente anche l'ultimo film di Verdone uscito i primi di marzo). Come al solito c'è un generico calderone adibito a contenere la massa produttiva cinematografica nostrana anche perchè, diciamocelo, non si può contare su una produzione così massiccia di film in Italia, specialmente escludendo metà dei titoli filo-cinepanettone & co. E così non c'è da stupirsi che rimangano i titoli che vediamo elencati nelle nomination. Su tutti spiccano "Romanzo di una strage" di Marco Tullio Giordana (16 nomination), "Habemus Papam" di Moretti (15), "This Must Be the Place" di Paolo Sorrentino (14) e, con 8 candidature, "Cesare deve morire" dei fratelli Taviani e "Magnifica Presenza" di Ozpetek. Per il resto candidature sparse per "ACAB – All Cops Are Bastards", "Scialla! (Stai sereno)", "Benvenuti al Nord", "La kryptonite nella borsa", "Terraferma", "Io sono Li".
Per quanto riguarda i titoli stranieri, scontate le nomination a "The Artist", "Hugo Cabret" e, forse, "Quasi amici". Sorpresa per "Drive", "Le idi di marzo" e "Carnage", agli ultimi Oscar totalmente snobbato.
Infine ecco la lista delle categorie con i rispettivi candidati.

CANDIDATURE PREMI DAVID 2011-2012

Miglior film
CESARE DEVE MORIRE
HABEMUS PAPAM
ROMANZO DI UNA STRAGE
TERRAFERMA
THIS MUST BE THE PLACE

Miglior regista
Paolo TAVIANI, Vittorio TAVIANI – Cesare deve morire
Nanni MORETTI – Habemus Papam
Ferzan OZPETEK – Magnifica presenza
Marco Tullio GIORDANA – Romanzo di una strage
Emanuele CRIALESE - Terraferma
Paolo SORRENTINO – This Must Be the Place

Miglior regista esordiente
Stefano SOLLIMA – ACAB – All Cops Are Bastards
Alice ROHRWACHER – Corpo celeste
Andrea SEGRE – Io sono Li
Guido LOMBARDI – La-bas educazione criminale
Francesco BRUNI – Scialla! (Stai sereno)

Migliore sceneggiatura
Paolo TAVIANI, Vittorio TAVIANI, Fabio CAVALLI – Cesare deve morire
Nanni MORETTI, Francesco PICCOLO, Federica PONTREMOLI – Habemus Papam
Marco Tullio GIORDANA, Sandro PETRAGLIA, Stefano RULLI – Romanzo di una strage
Francesco BRUNI – Scialla! (Stai sereno)
Paolo SORRENTINO, Umberto CONTARELLO – This Must Be the Place

Miglior produttore
Grazia VOLPI per Kaos Cinematografica -Cesare deve morire
Nanni MORETTI per Sacher Film, Domenico PROCACCI per Fandango – Habemus Papam
Francesco BONSEMBIANTE per Jolefilm – Io sono Li
Riccardo TOZZI, Giovanni STABILINI,Marco CHIMENZ per Cattleya – Romanzo di una strage
Nicola GIULIANO, Andrea OCCHIPINTI, Francesca CIMA, Medusa Film - This Must Be the Place

Migliore attrice protagonista
Zhao TAO – Io sono Li
Valeria GOLINO – La kryptonite nella borsa
Claudia GERINI - Il mio domani
Micaela RAMAZZOTTI -Posti in piedi in paradiso
Donatella FINOCCHIARO – Terraferma

Migliore attore protagonista
Michel PICCOLI – Habemus Papam
Elio GERMANO – Magnifica presenza
Marco GIALLINI – Posti in piedi in paradiso
Valerio MASTANDREA – Romanzo di una strage
Fabrizio BENTIVOGLIO – Scialla! (Stai sereno)

Migliore attrice non protagonista
Anita CAPRIOLI – Corpo celeste
Margherita BUY – Habemus Papam
Cristiana CAPOTONDI – La kryptonite nella borsa
Michela CESCON - Romanzo di una strage
Barbora BOBULOVA – Scialla! (Stai sereno)

Migliore attore non protagonista
Marco GIALLINI – ACAB – All Cops Are Bastards
Renato SCARPA – Habemus Papam
Giuseppe BATTISTON – Io sono Li
Pierfrancesco FAVINO – Romanzo di una strage
Fabrizio GIFUNI – Romanzo di una strage

Migliore direttore della fotografia
PaoloCARNERA – ACAB – All Cops Are Bastards
Simone ZAMPAGNI – Cesare deve morire
Alessandro PESCI - Habemus Papam
Roberto FORZA – Romanzo di una strage
Luca BIGAZZI – This Must Be the Place

Miglior musicista
Umberto SCIPIONE – Benvenuti al Nord
Giuliano TAVIANI, Carmelo TRAVIA – Cesare deve morire
Franco PIERSANTI – Habemus Papam
Pasquale CATALANO - Magnifica presenza
David BYRNE – This Must Be the Place

Migliore canzone originale
SOMETIMES, musica di Umberto SCIPIONE,testi di Alessia SCIPIONE – Benvenuti al Nord
GITMEM DAHA,musica e interpretazione di Sezen AKSU,testi di Yildirim TURKER – Magnifica presenza
THERESE, musica di Gaetano CURRERI, Andrea FORNILI, testi di Angelica CARONIA, Gaetano CURRERI,Andrea FORNILI, interpretata da Angelica PONTI – Posti in piedi in paradiso
SCIALLA!, musica, testi ed interpretazione di Amir ISSAA & CAESAR PRODUCTIONS – Scialla! (Stai sereno)
IF IT FALLS, IT FALLS, musica di David BYRNE, testi di Will OLDHAM, interpretata da Michael BRUNNOCK – This Must Be the Place

Miglior scenografo
Paola BIZZARRI – Habemus Papam
Francesco FRIGERI - L’industriale
Andrea CRISANTI – Magnifica presenza
Giancarlo BASILI - Romanzo di una strage
Stefania CELLA – This Must Be the Place

Miglior costumista
Lina NERLI TAVIANI – Habemus Papam
Rossano MARCHI – La kryptonite nella borsa
Alessandro LAI – Magnifica presenza
Francesca Livia SARTORI – Romanzo di una strage
Karen PATCH -This Must Be the Place

Miglior truccatore
Manlio ROCCHETTI – ACAB – All Cops Are Bastards
Maurizio FAZZINI – La kryptonite nella borsa
Ermanno SPERA – Magnifica presenza
Enrico IACOPONI – Romanzo di una strage
Luisa ABEL – This Must Be the Place

Migliore acconciatore
Carlo BARUCCI – Habemus Papam
Mauro TAMAGNINI – La kryptonite nella borsa
Francesca DE SIMONE – Magnifica presenza
Ferdinando MEROLLA – Romanzo di una strage
Kim SANTANTONIO – This Must Be the Place

Migliore montatore
Patrizio MARONE – ACAB – All Cops Are Bastards
Roberto PERPIGNANI – Cesare deve morire
Esmeralda CALABRIA – Habemus Papam
Francesca CALVELLI – Romanzo di una strage
Cristiano TRAVAGLIOLI – This Must Be the Place

Miglior fonico di presa diretta
Gilberto MARTINELLI – ACAB – All Cops Are Bastards
Benito ALCHIMEDE, Brando MOSCA – Cesare deve morire
Alessandro ZANON – Habemus Papam
Fulgenzio CECCON - Romanzo di una strage
Ray CROSS, William SAROKIN – This Must Be the Place

Migliori effetti speciali visivi
PALANTIR DIGITAL MEDIA – L’arrivo di Wang
Mario ZANOT – STORYTELLER – Habemus Papam
Stefano MARINONI e Paola TRISOGLIO per VISUALOGIE - Romanzo di una strage
Stefano MARINONI e Paola TRISOGLIO perVISUALOGIE, Rodolfo MIGLIARI per CHROMATICA – This Must Be the Place
RAINBOW CGI – L’ultimo terrestre

Miglior film dell’Unione Europea
CARNAGE – Roman POLANSKI
MELANCHOLIA - Lars VON TRIER
MIRACOLO A LE HAVRE – Aki KAURISMAKI
QUASI AMICI – Olivier NAKACHE, Eric TOLEDANO
THE ARTIST – Michel HAZANAVICIUS

Miglior film straniero
DRIVE – Nicolas WINDING REFN
HUGO CABRET – Martin SCORSESE
LE IDI DI MARZO – George CLOONEY
THE TREE OF LIFE - Terrence MALICK
UNA SEPARAZIONE – Asghar FARHADI

Miglior documentario di lungometraggio
IL CASTELLO – Massimo D’Anolfi e Martina Parenti
LASCIANDO LA BAIA DEL RE - Claudia Cipriani
PASTA NERA – Alessandro Piva
POLVERE. IL GRANDE PROCESSO DELL’AMIANTO – Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller
TAHRIR LIBERATION SQUARE – Stefano Savona
ZAVORRA – Vincenzo Mineo

Miglior cortometraggio
CE L’HAI UN MINUTO? – Alessandro Bardani e Luca Di Prospero
CUSUTU N’ CODDU – CUCITO ADDOSSO – Giovanni La Pàrola
DELL’AMMAZZARE IL MAIALE – Simone Massi
L’ESTATE CHE NON VIENE – Pasquale Marino
TIGER BOY – Gabriele Mainetti

Ric

giovedì 21 luglio 2011

Film 284 - Diverso da chi?

Al ritorno dall’Europride romano, che vedeva come protagonista secondaria la Sig.ra Gerini, ho sentito il pungente bisogno di trovarmi nuovamente faccia a faccia con questa pellicola italiana più sperimentale del solito (o così parrebbe).


Film 284: "Diverso da chi?" (2009) di Umberto Riccioni Carteni
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Eccomi, così, subito ad assecondare il bisogno, alla ricerca del motivo che mi aveva fatto tornare in mente il film. Che fosse per Argentero o perché non ricordavo bene la trama, di fatto questo film mi è sembrato ancora più indifferente della prima volta. Buone le premesse, per carità, ma oltre allo sfondo politico che potrebbe mettere un po’ di pepe, la pellicola cede al rassicurante richiamo eterosessuale e, nel secondo tempo, prende una piega surreale che delude chi si aspettava davvero qualcosa di innovativo sul panorama nostrano alquanto stantio.
Peccato, l’occasione per dare uno scossone all’Italia bigotta poteva essere colta con maggior coraggio e non, invece, tentando di accattivarsi entrambe le fette di pubblico (etero e gay per intendersi). Questa è la classica politica del 'va bene per tutti', ma è talmente presa alla lettera che a tratti infastidice.
Bene, comunque, la Gerini che è sempre una brava attrice del cinema contemporaneo italiano. Capace, anche, Filippo Nigro che risulta più che adeguato nel ruolo del compagno geloso.
Inutile dire, invece, che certe lacune attoriali di Argentero facciano accapponare la pelle. E’ migliorato, ma non si può dire che sia capace. Ma se ce l’ha fatta Monica Bellucci, possiamo certamente affermare che la fortuna è con i belli.
Insomma, alla fine si fa guardare, ma si poteva osare molto di più.
Ps. Quattro nomination ai David di Donatello: tre agli attori e uno per l’esordio alla regia di Umberto Riccioni Carteni.
Film 284 - Diverso da chi?
Film 2118 - Diverso da chi?
Consigli: L'incipit interessante può essere fonte preziosa di dibattito. Ma, se sperate nel film, il finale vi deluderà con una semplificazione da rimanere basiti.
Parola chiave: Gay&famiglia.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

domenica 24 aprile 2011

Film 242 - Ex

Curiosità a mille per un film italiano uscito un paio di anni fa e che mi ero perso.


Film 242: "Ex" (2009) di Fausto Brizzi
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luca
Pensieri: Ma che delusione! Ma siamo sicuri sia lo stesso regista di "Maschi contro femmine"? No perchè il prodotto finale è decisamente differente...
Al di là del cast italiano in grande spolvero (Brilli e Salemme non li reggo) non c'è davvero nient'altro da segnalare. La storia è caotica e scontata, buonista e superficiale, ridicola in certi passaggi (Orlando che balla con le amiche del figlio adolescente non si può guardare) e talmente 'piaciona' che infastidisce. Crisi di mezz'età, amori non corrisposti, amori lontani, amori impossibili, Jalisse e chi più ne ha più ne metta. No no no, non ci siamo.
Peccato perchè il potenziale era tantissimo. Considerando gli attori (la metà esatta sono quelli dei due maschi e femmine contro) e il regista (lo stesso anche dei due "Notte prima degli esami", sceneggiatore di film come "Nessuno mi può giudicare", "Oggi sposi") ci si aspettava molto, moltissimo di più. E invece il prodotto è mediocre, giocato su un appeal commerciale solo di immagine (locandina interessante coi nomi ben in vista di tutti i partecipanti, un trailer ben fatto) per richiamare i fans del genere (commedia italiana corale) o di questo o quell'attore.
Ci si poteva impegnare davvero di più.
Consigli: Guardatelo prima di "Maschi contro femmine", se potete, altrimenti vi aspetterete troppo da questa pellicola deboluccia.
Parola chiave: Amore.

Trailer

Ric