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martedì 26 aprile 2016

Film 1121 - Risorto

Doppio appuntamento pomeridiano al cinema dopo l'estenuante esame di Comunicazione politica.
Film 1121: "Risorto" (2016) di Kevin Reynolds
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Tutto un grandissimo mah.
Premesso che pensavo si trattasse della storia di Lazzaro (alzati e cammina), in ogni caso questa pellicola non mi ha per nulla soddisfatto. Noiosa, mal recitata (da Fiennes) e troppo improntata alla religiosità per i miei gusti, questo "Risen" è stato una vera e propria delusione.
Pur tentando di proporre allo spettatore un prodotto di media qualità - il budget di 20 milioni di dollari non è poi altissimo - il risultato finale è evidentemente mediocre, più che altro per una fotografia non eccelasa e l'evitare il più possibile l'utilizzo di effetti speciali impegnativi (la Sacra Sindone è leggermente imbarazzante).
Il risultato finale, dunque, non è particolarmente riuscito e, credo, finirà per appassionare solo coloro che siano già interessati all'argomento per fede o identificazione di valori. Per quanto mi riguarda, al di là della mia iniziale delusione per non aver minimamente centrato il tema portante della trama (e per dover assistere all'ennesima trasposizione della crocifissione di Gesù e successiva resurrezione), ho trovato il tutto poco innovativo e ancorato a una visione della fede più mistica che consapevole e, naturalmente, qui più legata all'intrattenimento.
Cast: Joseph Fiennes, Tom Felton, Peter Firth, Cliff Curtis, María Botto, Luis Callejo, Antonio Gil, Stewart Scudamore, Mark Killeen, Jan Cornet.
Box Office: $44.6 milioni
Consigli: Di tutti i titoli legati all'universo della cristianità questo non è certamente dei più riusciti, pur elevandosi leggermente rispetto alle mie basse aspettative. Rimane il fatto che si tratti di una pellicola a budget ridotto che, quindi, deve convivere con una serie di mancanze che ne intaccano il risultato finale. La trovata di chiamare Gesù Yeshua e il fatto che la storia sia presentata dal punto di vista dei romani fa si che questa operazione ne tragga una connotazione personale inusuale per questo tipo di pellicole, anche se questo non basta a rendere il tutto sufficientemente riuscito. Insomma, "Risorto" è più un prodotto per chi è davvero interessato che per il pubblico occasionale.
Parola chiave: Corpo.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 13 gennaio 2015

Film 856 - Hercules: il guerriero

Ci era rimasto indietro questo esempio di cinema trash e abbiamo voluto recuperarlo...

Film 856: "Hercules" (2014) di Brett Ratner
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Pellicola pseudoepica di chiara matrice trash, questo ennesimo titolo che riguarda la storia di Hercules e delle sue fatiche non solo vorrebbe smontarne il mito, ma dopo averlo fatto pretenderebbe di crearne uno nuovo e più moderno. Operazione chiaramente fallimentare, per non dire suicida.
Il fatto è che, innanzitutto, si va a toccare nuovamente la questione del mito, degli dei, dell'Olimpo e, nello specifico, delle fatiche, delle imprese eroiche, della leggenda e la cosa di certo non aggiunge alcunché al già visto. In più si sceglie per dare nuova linfa al filone su Hercules uno che di recitazione ne sa pochino, ovvero Dwayne Johnson alias The Rock (in pensione). Contornandolo, poi, di comprimari in disgrazia (Joseph Fiennes) e qualcuno di circa famoso (Ian McShane, Rebecca Ferguson e il certamente più familiare John Hurt), il risultato finale è evidentemente un titolo che non mira alla gloria, quanto più ad un incasso veloce e facile coadiuvato dall'utilizzo di effetti speciali a supporto di una trama che - promesse del trailer - gioca molto sullo spettacolare.
Il risultato finale di quest'ultima fatica registica di Brett Ratner ("X-Men - Conflitto finale", "Tower Heist - Colpo ad alto livello") non è che sia poi orribile o inquadrabile, semplicemente è un titolo puramente commerciale che lascia il tempo che trova. Chi si ricorderà dell'Hercules interpretato da Dwayne Johnson? In pochi. La cosa è grave? Non direi. Semplicemente "Hercules" è un film che promette azione e uno spettacolo facile facile che c'è, si guarda tranquillamente e si dimentica in un batter d'occhio.
Box Office: $243.4 milioni
Consigli: Pellicola d'azione che mescola mito e wrestling ed utilizza effetti speciali solo sufficienti, "Hercules: il guerriero" è un titolo perdibilissimo che può andar bene solo se a) vi piace Dwayne Johnson b) vi va di vedere un film tutto massacri ed esercito c) non avete niente di meglio da fare/vedere. Non che sia pessimo - come l'altro "Hercules - La leggenda ha inizio" che invece è veramente terribile -, semplicemente non è nulla di che.
Parola chiave: Mercenari.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 9 aprile 2013

Film 528 - Shakespeare in Love

Imprevista visione di una pellicola ormai diventata un classico del suo genere: la trasmettevano in tv e, con Leoo, ci siamo incantati a guardarla. Non tanto per il film in sé (forse), ma più per la stanchezza dell'intera giornata passata a girovagare per Cremona.


Film 528: "Shakespeare in Love" (1998) di John Madden
Visto: dalla tv dell'albergo
Lingua: italiano
Compagnia: Leoo
Pensieri: Non mi è mai stato chiaro perchè "Shakespeare in Love" abbia ottenuto tanto successo. Non è un film orrendo, ma non è nemmeno quel capolavoro che i 7 premi Oscar vinti e le 13 nomination totali sembrerebbero suggerire. Gwyneth Paltrow porta a casa una delle statuette più regalate di sempre, con un ruolo che ho sempre trovato piuttosto insipido, battendo Cate Blanchett e Meryl Streep. Facciamoci qualche domanda.
Il film in generale non si può certamente dire che sia brutto, ma mi sembra ci si sia troppo lanciati in premiazioni ed elogi, quando nella realtà è una pellicola normale, senza infamia e senza lode, che però non può rappresentare l'eccellenza dell'anno 1999 a mio parere.
Ciò detto, trovo sempre pungente e arguta l'interpretazione di Judi Dench nei panni di Elisabetta I (Oscar come non protagonista) e divertente Imelda Staunton nel ruolo della balia premurosa e pacioccona. Fastidiosa, invece, la voce del doppiatore italiano di Shakespeare/Joseph Fiennes che riesce sempre a rovinarmi i film in cui la trovo.
Di contorno, una serie di volti molto noti del cinema americano e non: Colin Firth, Ben Affleck, Rupert Everett, Tom Wilkinson e il sempre bravo Geoffrey Rush (ma il suo personaggio non mi piace).
In generale, quindi, mi rendo perfettamente conto che questo "Shakespeare in Love" non ha nulla di male che non sia il non essere meritevole (ai miei occhi) di tutti gli elogi ricevuti. Ma, a parte questo giudizio personale, sono conscio del fatto che è un film carino, con dei bei costumi e delle belle scenografie, capace di portare lo spettatore in un'epoca affascinante che ha coinvolto l'Inghilterra.
Ps. $289,317,794 di incasso mondiale e il successo planetario per la Paltrow.
Film 280 - Shakespeare in Love

Consigli: Carino e piacevole da guardare, ma non è un capolavoro. Rimane un piacevole modo per passare la serata in compagnia, oltre che per cercare di capire come Gwyneth sia riuscita a portarsi a casa l'Oscar come Miglior attrice protagonista a soli 27 anni.
Parola chiave: Mele renette.



Trailer

Bengi

lunedì 18 luglio 2011

Film 280 - Shakespeare in Love

Quarto film della serie 'Regno Unito'.


Film 280: "Shakespeare in Love" (1998) di John Madden
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Facilotto e molto romanzato, questo è il film della 'serie' ad aver vinto più Oscar, 7 in tutto: miglior film, attrice protagonista (Gwyneth Paltrow), attrice non protagonista (Judi Dench), sceneggiatura, scenografia, costumi e musiche (musical o commedia). Curioso che questa pellicola si sia direttamente scontrata con l'"Elizabeth" di Kapur all'edizione del '99 (la stessa in cui ha vinto Benigni), strappandole - piuttosto ingiustamente, a mio avviso - tutte le statuette in cui i due film si 'scontravano', trane nella categoria miglior trucco.
Pensieri più articolati qui: Film 277 - 282.
Consigli: Leggerino e molto concentrato sulla questione amorosa, vale soprattutto per la spassosissima interpretazione della Dench come Elisabetta I, stesso ruolo storico per cui, nello stesso anno, Cate Blanchett era candidata come miglior attrice (perdendo) agli Oscar del 1999 per "Elizabeth".
Parola chiave: Romeo e Giulietta.

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Ric

Film 278 – Elizabeth

Secondo film della serie 'Regno Unito'.


Film 278: "Elizabeth" (1998) di Shekhar Kapur
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Tra i migliori del suo genere, metà del suo valore è dovuto alla bravura di Cate Blanchett, diva e divina in una pellicola tutta incentrata sul suo personaggio. Prima nomination all'Oscar per lei e strada spianata verso il successo mondiale.
Pensieri più articolati qui: Film 277 - 282.
Consigli: Sfarzoso e interessante, piacevole soprattutto per gli intrighi di corte ben resi dalla trama. Uno tra i migliori film in costume dell'ultimo decennio.
Parola chiave: Potere.

Trailer

Ric

venerdì 8 gennaio 2010

Film 51 - Elizabeth

Nuovo lunedì, nuova saga! Tornati da Recanati, io e Ale abbiamo deciso di terminare "Guerre Stellari" domenica 3 gennaio, così lunedì abbiamo potuto cominciare con un nuovo film!


Film 51: "Elizabeth" (1998) di Shekhar Kapur
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Ale
Pensieri: Probabilmente questa pellicola è la migliore e la più significativa per avvicinarsi alla grandissima Cate Blanchett. Non che prima non fosse brava, ma da questo film in poi la sua carriera è stata solo un crescendo di successi. Tanto da portare un seguito a "Elizabeth" quasi a 10 anni dal primo.
Questo capitolo tratta la giovinezza di Elizabeth, figlia di Enrico VIII, che succede al trono della sorella Mary (la famosa 'bloody'...), nonostante le fedi delle due siano completamente diverse: protestante la prima, cattolicissima la seconda. Ma Elizabeth non scende a patti con nessuno e afferma il protestantesimo nel suo Paese, il che scatena le ire di molti, tra cui il Papa. Solo un matrimonio conveniente e un erede le garantirebbero un trono sicuro...
Il resto della storia credo la sappiamo più o meno tutti. La regina 'vergine', del resto, è ormai praticamente un mito. E, a mio avviso, si potrebbe dire che Cate ne abbia tratto qualcosa, da questo personaggio. Da semi sconosciuta ad attrice premio Oscar, multinomination globalizzata, icona di stile, madre prolifica. Ce le ha tutte. Senza dimenticare la bravura, fenomenale!
Chi mi conosce sa che la adoro e la venero, proprio e soprattutto grazie a questa pellicola che, insieme a "Il Signore degli Anelli" me l'ha fatta conoscere.
Ma non dimentichiamo gli altri attori che presenziano in questo (magnifico... posso dirlo?) film. Primo tra tutti Geoffrey Rush, fantastico guarda-spalle della regina nella persona di Sir Francis Walsingham. Poi l'innamorato un po' scemo Robert Dudley, interpretato da quello che all'epoca era l'attore dei film in costume, Joseph Fiennes (ora famoso per "Flashforward" in tv); il saggio consigliere - ma fissatissimo con il matrimonio - Sir William Cecil, interpretato dal regista (eh già!) premio Oscar per "Gandhi" Richard Attenborough, ma famosissimo nonno di "Jurassic Park". E poi altre comparse piuttosto conosciute, come Vincent Cassel (qui in travestite spoglie), marito della nostra Bellucci, Fanny Ardant, il calciatore (adesso sugli schermi con "Il mio amico Eric") Eric Cantona, Emily Mortimer e - udite udite! - la pop star Lily Allen!
Insomma, un tripudio di star per un film che ho adorato dalla prima visione in sala e che rivedo, di volta in volta, sempre con più gusto! E' maestoso, ben recitato, con costumi stupendi e una buona dose di intrighi di corte. Magnifico, davvero.
Ps. Delle 7 nomination all'Oscar, tra cui miglior film e miglior attrice protagonista, "Elizabeth" si è aggiudicato quello per il trucco.
Consigli: Guardarlo almeno una volta in inglese aumenta ancora di più il piacere!
Parola chiave: Matrimonio.



#HollywoodCiak
Bengi