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venerdì 25 ottobre 2024

Film 2313 - Final Destination

Intro: Halloween si avvicina e continuo a cercare di fare vedere un po' di Horror a Michael. Questa volta sono andato sul sicuro, scegliendo una delle pellicole di paura che preferisco (e ricordo ancora quando la vidi al cinema col mio papà).

Film 2313: "Final Destination" (2000) di James Wong
Visto: dalla tv
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: l'avrò visto almeno una decina di volte, eppure non mi stanca mai. Sì, è una boiata e non ha certo ridefinito i canoni del cinema moderno, ma "Final Destination" è uno dei miei 'comfort movies', un titolo su cui ogni tanto torno quando ho bisogno di un horror facile facile, ma godibile.
E poi ho sempre avuto un debole per i disaster movies e qui la premessa (per quanto solo sognata) c'è tutta.
Film 427 - Final Destination
Film 2312 - Final Destination
Film 430 - Final Destination 5
Film 2383 - Final Destination: Bloodlines
Cast: Devon Sawa, Ali Larter, Kerr Smith, Seann William Scott, Kristen Cloke, Chad E. Donella, Brendan Fehr, Amanda Detmer, Tony Todd.
Box Office: $112.9 milioni
Vale o non vale: Fa paura? Mica tanto, però nel suo genere è spassoso. Potrebbe sembrare datato, ma porta bene i suoi 24 anni.
Premi: /
Parola chiave: Aereo.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

domenica 7 luglio 2024

Film 2292 - Top Gun: Maverick

Intro: Il nuovo acquisto del proiettore mi ha stimolato la voglia di rivedere alcuni film che funzionano meglio se visti sul grande schermo. O, come in questo caso, su una grande parete.

Film 2292: "Top Gun: Maverick" (2022) di Joseph Kosinski
Visto: dal proiettore
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: già la visione al cinema mi aveva particolarmente convinto un paio di anni fa e mi era rimasta la voglia di rivedere prima o poi questa pellicola. L'arrivo del nuovo proiettore mi è sembrata una scusa perfetta. E, devo dire, sono rimasto molto soddisfatto.
"Top Gun: Maverick" è un ottimo sequel che omaggia il primo, iconico film degli anni '80 nella giusta maniera, pur riuscendo a portare avanti il racconto senza cadere nella trappola del costante rimando al titolo originale. Il protagonista è ovviamente lo stesso e i legami con la prima storia ci sono, ma la sceneggiatura fa un ottimo lavoro nel mantenere rilevanti solo quegli elementi che beneficiano la sceneggiatura di questo secondo episodio.
Non fosse già questo sufficiente, "Top Gun: Maverick" è un fantastico film d'azione che regala scene mozzafiato e costruisce sapientemente e con attenzione la suspense e la tensione attorno al focus centrale del racconto (la missione), il che contribuisce a un risultato finale soddisfacente sotto ogni punto di vista. Il montaggio serrato, gli effetti speciali e le scene mozzafiato fanno il resto.
In un momento in cui il mondo del cinema stava ancora soffrendo a causa del covid e i suoi strascichi, Cruise, il regista Joseph Kosinski e la Paramount hanno preso la decisione giusta e aspettato a portare il film al cinema, invece che regalarlo immediatamente allo streaming: "Top Gun: Maverick" è stato un fenomeno culturale, ha incassato oltre un miliardo di dollari al botteghino globale e rinvigorito la carriera di Cruise. Il che può sembrare assodato oggi, ma non lo era certo qualche anno fa. Una scommessa vinta sotto tutti i punti di vista (e la canzone di Gaga, pur non potendo eguagliare l'iconicità di "Take My Breath Away" dei Berlin, fà comunque la sua figura).
Film 2110 - Top Gun: Maverick
Film 2292 - Top Gun: Maverick
Cast: Tom Cruise, Miles Teller, Jennifer Connelly, Jon Hamm, Glen Powell, Ed Harris, Val Kilmer, Lewis Pullman.
Box Office: $1.496 miliardi
Vale o non vale: Uno dei titoli migliori della stagione 2022. Per chi apprezza i film d'azione, un titolo imperdibile.
Premi: Nominato a 6 Oscar per Miglior film, canzone originale per Lady Gaga, montaggio, sceneggiatura non originale, effetti speciali e sonoro, il vinto ha vinto in quest'ultima categoria. 4 nomination ai BAFTA (fotografia, montaggio, sonoro, effetti speciali) e candidato a 2 Golden Globe (Miglior film drammatico e canzone originale per "Hold My Hand" di Gaga). 1 nomination ai Grammy per Best Compilation Soundtrack for Visual Media. 1 vittoria agli MTV Movie & TV Awards per Miglior performance in un film (per Cruise) su 6 nomination (per film, eroe, duo e 2 candidature per la miglior canzone: "Hold My Hand" e "I Ain't Worried").
Parola chiave: 10.0g.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 28 febbraio 2023

Film 2169 - Plane

Intro: Pomeriggio al cinema di disimpegno domenicale.

Film 2169: "Plane" (2023) di Jean-François Richet
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: anche se si capisce che il film avesse un budget limitato, "Plane" mantiene le promesse del trailer e funziona in termini di puro intrattenimento scaccia pensieri. Gerard Butler, anche se evidentemente in declino di carriera, riesce ancora a trainare senza fatica tutta la baracca, per un risultato finale tra "Rsambo" e "Con Air" che non passerà alla storia del cinema, ma lascia sorpendentemente soddisfatti.
Cast: Gerard Butler, Mike Colter, Yoson An, Tony Goldwyn, Daniella Pineda, Paul Ben-Victor, Remi Adeleke, Joey Slotnick, Evan Dane Taylor.
Box Office: $50 milioni
Vale o non vale: Non certo un capolavoro, "Plane" riesce, però, dove tanti altri hanno fallito: intrattenere senza pretese lo spettatore. Che, se alla ricerca di un'oretta e mezza a cervello spento, trova pane per i suoi denti.
Premi: /
Parola chiave: Fulmine.
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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 29 gennaio 2023

Film 2165 - Red Eye

Intro: Serata casalinga e alla ricerca di un thriller carino da guardare, mi torna in mente questa chicca...

Film 2165: "Red Eye" (2005) di Wes Craven
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: l'ho già visto miliardi di volte, ricordo perfettamente tutti i passaggi, ma "Red Eye" non manca mai di lasciarmi soddisfatto. Sarà che è ambientato su un aereo - pur non ricadendo nella categoria "disastri" - sarà che i protagonisti sono Rachel McAdams e Cillian Murphy, di fatto questo film di Wes Craven (!) per me è sempre una certezza.
Film 169 - Red Eye
Film 301 - Red Eye
Film 822 - Red Eye
Film 1945 - Red Eye
Film 2165 - Red Eye
Cast: Rachel McAdams, Cillian Murphy, Jayma Mays, Brian Cox, Jayma Mays, Jack Scalia.
Box Office: $96.2 milioni
Vale o non vale: Avventuroso, ben ritmato, claustrofobico e interpretato alla perfezione per il tipo di prodotto che è, "Red Eye" è la pellicola perfetta per spegnere il cervello e gustarsi (neanche un'ora e mezza) di intrattenimento duro e puro.
Premi: /
Parola chiave: Sea breeze.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 10 ottobre 2022

Film 2138 - Don't Worry Darling

Intro: Tornati in Italia che si fa? Ma andiamo al cinema, ovviamente, a recuperare il film più chiacchierato della stagione e di Venezia 2022.

Film 2138: "Don't Worry Darling" (2022) di Olivia Wilde
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: il film non è perfetto, ma certamente non terribile. Forse il suo peggior difetto è quello di non portare con sé niente che non sia già stato fatto o mostrato prima, ma nel complesso il risultato finale è godibile.
Tecnicamente è un prodotto ben fatto, la fotografia di Matthew Libatique è impeccabile, la colonna sonora di John Powell assolutamente disturbante, bei costumi e location e la regia di Olivia Wilde, per quanto non particolarmente innovativa, serve la storia dignitosamente.
Ribadisco, per me l'unico vero difetto imputabile a "Don't Worry Darling" è che di fatto si serva di escamotage già visti e di una rivelazione finale che sa di meno eclatante del previsto. La storia si prende - giustamente - il suo tempo per stabilire le dinamiche incoerenti di un mondo perfetto solo in superficie e, fino a un certo punto, il racconto regge. Poeteva essere sforbiciato in alcune parti? Decisamente, ma quantomeno è coerente.
Poi con la virata rivelatoria del terzo atto, il tutto prende una piega un po' sciapa e ci troviamo di fronte a un epilogo meno forte rispetto alle premesse iniziali.
La realtà come una gabbia insopportabile da cui evadere, i ruoli sociali femminile e maschile, l'assoggettazione e l'abuso, il complesso di inferiorità, la riesumazione di valori datati, meccanismi psicologici di compensazione, tutti questi temi, insieme al finale fantascientifico (con intelligenza artificiale annessa), sono molto interessanti e favoriscono non pochi spunti di riflessione e discussione. Di fatto, però, questa pellicola manca di offrire nuove prospettive o addirittura una propria visione su tutti gli elementi tirati in ballo e finisce per liquidare tutte le implicazioni tirate in ballo dalla rivelazione finale in un rush finale che coglie lo spettatore di sorpresa, sì, ma non concede alla storia la possibilità di elaborare l'accaduto e trarne le necessarie conclusioni. E' chiaro che il giudizio di "Don't Worry Darling" rispetto alle azioni di suoi protagonisti (maschi) sia negativo, ma questo non è sufficiente. La storia dovrebbe prendere una posizione che non sia di banale evidenza e, con lei, chi scrive e dirige.
Poi mi rendo conto che si tratti di un film ad ampio consumo che puntasse il tutto sul richiamo di un cast stellare e particolarmente glam a cui aggiungere il doppio carico da novanta, ovvero Harry Styles al suo primo ruolo da protagonista, nonché Harry Styles che per la prima volta lavora con la sua compagna Olivia Wilde, qui nei tripli panni di regista, produttrice e attrice. Insomma, l'approfondimento di temi complessi e oggi molto rilevanti forse col tempo è sbiadito sullo sfondo.
Di fatto, comunque, rimane un film che si lascia seguire, perfettamente interpretato da una Florence Pugh sempre più in ascesa anche nel cinema mainstream. A lei l'onere dell'intera storia sulle spalle, che l'attrice inglese riesce sapientemente a condurre regalando un'interpretazione perfettamente calibrata tra note docili e più pacate, esplosioni di sensualità e incredulità, frustrazione e smarrimento. Per lei una grandissima prova d'attrice finalmente non più solamente relegata a ruoli secondari.
Decisamente meno efficace Harry Styles, a volte in evidente disparità recitativa rispetto al resto del cast e, in maggior misura, a Pugh che nelle scene di coppia (specialmente quelle emotivamente più cariche e coincitate) se lo divora. Chris Pine, invece, non delude nel ruolo del carismatico leader della "setta", ma non c'erano veramente dei dubbi a riguardo.
Insomma, "Don't Worry Darling" fa centro solo in parte, ma si perde nel finale. Sarebbe potuto essere un thriller più interessante e moderno e, invece, finisce per accantonare l'anima high-tech della storia in favore di un immaginario estetico troppo superficiale per costituire una solida base per la storia. Mettiamola così: il terzo atto sarebbe dovuto essere il secondo, cosicché nel finale si sarebbero potute esplorare meglio le implicazioni e conseguenze della rivelazione che la storia porta con sé. Peccato.
Cast: Florence Pugh, Harry Styles, Olivia Wilde, Gemma Chan, KiKi Layne, Nick Kroll, Douglas Smith, Sydney Chandler, Timothy Simons, Kate Berlant, Chris Pine.
Box Office: $69.3 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Esteticamente molto bello e curato, si perde nella sceneggiatura. Certi elementi della trama non tornano e non vengono spiegati, altri - specialmente nel finale - dovrebbero venire affrontati con più attenzione e dettaglio. Tutto sommato, però, il film si lascia guardare, specialmente grazie a una Florence Pugh in grandissima forma.
Premi:
Parola chiave: Plane crush.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 31 maggio 2022

Film 2110 - Top Gun: Maverick

Intro: Mercoledì finisco miracolosamente di lavorare in orario e decido di andarmene al cinema al volo (per una volta non troppo tardi). Guardo sul sito di Cineworld cosa c'è disponibile e, con mia grande sorpresa, scopro che è il giorno d'uscita di una delle pellicole che ero più curioso di recuperare. Non potevo chiedere di meglio.

Film 2110: "Top Gun: Maverick" (2022) di Joseph Kosinski
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: è innegabile, un po' di titubanza c'era. Non che fossi particolarmente fan del primo film - ma decisamente della magica canzone dei Berlin con cui Giorgio Moroder e Tom Whitlock vinsero l'Oscar nell'87 - ma si sa che è sempre un rischio andare a rimaneggiare i classici. E non c'è niente da fare, "Top Gun" è sicuramente un titolo rimasto nell'immaginario collettivo.
In aggiunta a questo aspetto, c'è anche da dire che Tom Cruise ultimamente vive di franchise, per cui a parte l'intramontabile "Mission: Impossible", un paio di episodi di "Jack Reacher" e una capatina fallimentare nel remake de "La mummia", non lo abbiamo visto fare molto altro. Anzi, non lo abbiamo proprio visto. Con un gap di 4 anni tra "Mission: Impossible - Fallout" e questa uscita (vuoi anche per il covid, ci mancherebbe), di Tom si erano un po' perse le tracce.
Quindi credo che in molti si siano approcciati a questo sequel di "Top Gun" con una certa diffidenza, che possiamo dire ormai svanita. "Top Gun: Maverick" è, infatti, già un successo commerciale e di critica e, francamente, a giusta ragione.
Va detto che il film parte un po' lento e non tanto perché, giustamente, deve ritrovare le fila di una narrazione abbandonata 36 anni fa. Più che altro nella prima parte la burocrazia militare la fa da padrone insieme a quel senso di sconfitta che deve pervadere lo spettatore rispetto al beniamino della storia, l'eroe che deve riconquistare quanto a perso per dimostrare al mondo (e all'amata) il suo valore. Capisco questa esigenza di contesto, anche se un'accelerata non avrebbe guastato.
Il tutto cambia quando, finalmente, si parte con l'addestramento. Prima gradualmente, poi nel terzo atto si fatica addirittura a prendere fiato. Scene acrobatiche, combattimenti e sparatorie in volo, percorsi impervi e una missione praticamente suicida che richiede non uno, ma bensì due miracoli (così li definiscono nel film) affinché possa essere portata a termine. C'è tanta roba in questo "Top Gun: Maverick" ed è sorprendente come siano stati in grado di filmarla e metterla insieme. Ora decisamente capisco perché per due anni Cruise ha sbandierato ai quattro venti che questo film non sarebbe mai uscito direttamente in streaming. Mossa intelligente.
Già, perché questa pellicola va necessariamente vista al cinema. Tra effetti speciali, piroette, inseguimenti, capovolgimenti, obiettivi da centrare al primo (e unico) colpo, non c'è dubbio che vivere questa nuova avventura di Pete 'Maverick' Mitchell sul grande schermo sia tutt'altra cosa.
Poco importa se certi personaggi abbiano una caratterizzazione bidimensionale o se la donna dell'eroe abbia come uniche due funzionalità quelle di essere riconquistata e di spronare il suo amato a dare il meglio di sé, di fatto il rombo dei motori di "Top Gun: Maverick" è talmente assordante - e la nostra felicità di vedere qualcosa di valore sul grande schermo che non coinvolga un supereroe tanto grande - che chiudiamo volentieri un occhio e ci godiamo appieno lo spettacolo. E che spettacolo.
Ps. Non tanto iconica quanto "Take My Breath Away", in ogni caso la canzone della scena finale, nonché quella portante della colonna sonora è "Hold My Hand" di Lady Gaga, che qui ha composto anche le musiche del film insieme a Hans Zimmer e Harold Faltermeyer.
Film 2110 - Top Gun: Maverick
Film 2292 - Top Gun: Maverick
Cast: Tom Cruise, Miles Teller, Jennifer Connelly, Jon Hamm, Glen Powell, Lewis Pullman, Ed Harris, Val Kilmer.
Box Office: $282 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Un po' a sorpresa "Top Gun: Maverick" sbanca e fa jackpot, piacendo a critica e pubblico e riportando Tom Cruise sulla cresta dell'onda dopo anni di star power un po' annebbiato. Da vedere? Assolutamente. E rigorosamente al cinema.
Premi: /
Parola chiave: Missione.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 31 marzo 2022

Film 2099 - Downfall: The Case Against Boeing

Intro: Tornato dal cinema dopo la visione di "The Batman", avevo ancora voglia (e tempo) di vedere qualcosa. Così mi sono ricordato di questo documentario Netflix che avevo salvato nella mia lista dei preferiti.

Film 2099: "Downfall: The Case Against Boeing" (2022) di Rory Kennedy
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: interessante e scioccante, "Downfall: The Case Against Boeing" è un documentario ben fatto che racconta la tragedia dei due disastri aerei che hanno coinvolto la compagnia Boeing e il loro modello 737 MAX.
Perfettamente spiegato e ricco di dettagli esaustivi che aiutano lo spettatore a comprendere l'accaduto, questo documentario riesce nel suo intento di mettere in luce l'accaduto rispetto a questa tragedia, equilibrando perfettamente gli aspetti tecnici, le testimonianze dei parenti delle vittime e una ricostruzione dei fatti tanto dettagliata quanto sconcertante. Un ottimo documentario.
Cast: Chesley Sullenberger, Donald Trump, Ted Cruz, Lester Holt, Peter Jennings, Richard Blumenthal.
Box Office: /
Vale o non vale: Per chiunque abbia paura di volare, decisamente un film da evitare di vedere, anche se in termini di qualità e competenza del lavoro svolto "Downfall: The Case Against Boeing" è un ottimo documentario, pur su una vicenda spaventosa.
Premi: /
Parola chiave: MCAS.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 8 dicembre 2021

Film 2064 - Blood Red Sky

Intro: Non sapevo neanche dell'esistenza di questa pellicola fino a quando non è salatato fuori che fosse uno tra i titoli Netflix più visti di quest'anno. Non potevo non dare un a possibilità...

Film 2064: "Blood Red Sky" (2021) di Peter Thorwarth
Visto: dal computer portatile
Lingua: tedesco, inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: all'inizio sembra che questo film voglia approcciare il tema vampiresco da una prospettiva (per una volta) differente, quasi matura, raccontando la storia delle difficoltà che questa mamma contagiata dal virus mutante vampiro deve affrontare nella speranza di poter guarire e poter condurre una vita normale assieme al figlio. Poi il tutto prende la solita piega horror/slasher/violenta e ciao ai buoni propositi.
In una sorta di mix tra "Flightplan" e "World War Z", "Blood Red Sky" non prende mai veramente quota, diversamente dall'ambientazione in cui racconta la sua storia. Indeciso si pigiare sull'acceleratore dell'orrore o mantenere quel vago accenno di creatività iniziale portata in campo dalla premessa della storia, la pellicola finisce per risultare l'ennesimo titolo Netflix che non pagheresti mai per vedere al cinema e al contempo ti anestetizza il cervello abbastanza da farti passare una serata qulunque. Niente di più.
Cast: Peri Baumeister, Roland Møller, Chidi Ajufo, Alexander Scheer, Graham McTavish, Dominic Purcell.
Box Office: /
Vale o non vale: Certo non un capolavoro, comunque si lascia guardare e va detto che l'interpretazione disperata di Peri Baumeister regala qualcosa alla sfortunata protagonista (e a noi che seguiamo la storia), ma niente più di questo.
Premi: /
Parola chiave: Terroristi.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 25 settembre 2021

Film 1828 - Airport

Intro: A casa da solo, un pomeriggio decido di recuperare questo film di cui avevo sentito parlare, ma non ero mai riuscito vedere.

Film 1828: "Airport" (1970) di George Seaton
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: c'è una bomba, un aereo ad alta quota, la tempesta peggiore del secolo, storie d'amore e d'infedeltà, gravidanze inattese, un intreccio narrativo che nemmeno "Beautiful" e un milione di attori protagonisti, il tutto a servizio della storia creata da Arthur Hailey che, con il suo romanzo "Airport", è stato per 30 settimana in cima alla classifica dei libri più venduti del New York Times (per poi diventare il romanzo più venduto del 1968 negli USA). Insomma, i numeri per fare il botto il film di George Seaton ce li aveva tutti.
Considerato l'anno d'uscita, si può certamente dire che si tratti di un prodotto di altissima qualità per tutta quella serie di elementi tecnici (effetti speciali, set, costumi) ed artistici (ci sono 5 premi Oscar solo tra gli attori) messi insieme dalla produzione Universal. Ciò detto, con l'occhio dello spettatore moderno la pellicola perde un po' di appeal quando si tratta di ritmo ed azione, per non parlare di come viene ritratto il mondo femminile e il fatto che praticamente ogni personaggio maschile qui abbia un'amante...
Tutto sommato, comunque, "Airport" è un prodotto godibile, anche se faccio fatica a comprendere le 10 nomination all'Oscar... Per l'epoca era sicuramente un titolo tecnicamente all'avanguardia, ma come Helen Hayes sia riuscita a vincere il suo secondo Oscar per la parte dell'anziana furbetta mi rimane ancora un mistero.
Cast: Burt Lancaster, Dean Martin, Jean Seberg, Jacqueline Bisset, George Kennedy, Helen Hayes, Van Heflin, Maureen Stapleton, Barry Nelson, Lloyd Nolan, Dana Wynter, Barbara Hale.
Box Office: $128.4 milioni
Vale o non vale: Tra l'action e il disaster movie, "Airport" è assolutamente un film della sua epoca, con tempistiche e tematiche narrative oggi a noi decisamente meno familiari. Ciò detto, il cast è stellare e la produzione di valore, il tutto per un prodotto che - anche se oggi un po' dimenticata - fa comunque il suo dovere.
Premi: Candidato a 10 premi Oscar, tra cui Miglior film, sceneggiatura, colonna sonora e attrice non protagonista (Maureen Stapleton), Helen Hayes ha vinto per la Miglior attrice non protagonista. Ai Golden Globes 3 nomination (tra cui Miglior film) e una vittoria per la Miglior attrice non protagonista (Maureen Stapleton); una nomination ai BAFTA per la Stapleton come non protagonista. 2 nomination ai Grammy e vittoria nella categoria Best Instrumental Composition ("Airport Love Theme" di Alfred Newman).
Parola chiave: Insurance.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 7 novembre 2020

Film 1945 - Red Eye

Intro: Cena e necessità di film facile facile. Sono andato sul sicuro.
Film 1945: "Red Eye" (2005) di Wes Craven
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: avrò visto questo film almeno 10 volte e non rimango mai teluso. Tensione costruita alla perfezione, grandi protagonisti e un'ambientazione ad alta quota che per quanto mi riguarda è sempre un elemento in più. "Red Eye" è un mio personalissimo classico che mi lascia sempre soddisfatto!
Film 169 - Red Eye
Film 301 - Red Eye
Film 822 - Red Eye
Film 1945 - Red Eye
Film 2165 - Red Eye
Cast: Rachel McAdams, Cillian Murphy, Brian Cox, Jayma Mays, Angela Paton, Jack Scalia.
Box Office: $96.2 milioni
Vale o non vale: Suspense perfetta, scene d'azione a go-go, due protagonisti perfetti e un'idea alla base della trama semplice, ma ben realizzata. Credo che "Red Eye" sia un ottimo thriller a tinte horror da tenere in considerazione quando si cerca disimpegno frenetico di qualità.
Premi: /
Parola chiave: Telefonata.
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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 10 ottobre 2020

Film 1932 - Flightplan

Intro: Dopo anni che non lo rivedevo, ammetto che mi fosse tornata un po' la voglia. Qualche mese fa durante la quarantena avevo provato, ma lo streaming mi aveva messo a disposizione solo una versione doppiata in russo che certamente non faceva per me. Poi, l'altra sera, ho scoperto che senza neanche saperlo avevo il film sul mio hard-drive, scaricato chissà quanto tempo fa. Una benedizione!
Film 1932: "Flightplan" (2005) di Robert Schwentke
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: al di là della mia fascinazione per le pellicole ambientate sugli aerei o per i disaster movies (non è questo il caso però), devo dire che trovo "Flightplan" un thriller ben realizzato e solido nel suo insieme, tutto considerato. Jodie Foster - con il suo fortissimo accento yankee - è un'ottima protagonista che regge alla perfezione tutto il film sulle proprie spalle, riuscendo a primeggiare anche in un genere come quello proposto qui che, oltre all'azione e il mistero, propone anche una leggera virata psicologica a fare da contorno al tutto. Per me sempre un mix ben assortito e soddisfacente.
Onestamente non ho mai compreso perché questa pellicola non abbia ottenuto più successo o non venga tenuta più in considerazione, considerato che tantissimo cinema-spazzatura ha ottenuto apprezzamenti ben maggiori o vive di un fan-base che lo venera, mentre "Flightplan" fa onestamente il suo e anche con un certo impegno, devo dire, ma non ha mai raggiunto quel grado di considerazione da renderlo popolare. Eppure la suspense non manca, l'azione nemmeno e la questione del mistero - dov'è finita la piccola Julia, imbarcata sull'aereo con la mamma e poi sparita durante il volo? E soprattutto: Julia è mai davvero esistita? - non manca di regalare allo spettatore momenti di genuino intrattenimento che fanno di questo film una buona americanata commerciale. Di quelle che lo sai che faranno affidamento su elementi eccezionali ed eccentrici e punteranno molto (se non tutto) sull'utilizzo di effetti speciali e colpi di scena irrealistici, ma che alla fine non puoi fare a meno di apprezzare per la buona dose di intrattenimento senza pretese che sanno regalare. Ecco, per me "Flightplan" è proprio questo, una certezza dal punto di vista dell'intrattenimento: so che se anche l'ho già visto cento volte non smette mai di lasciarmi soddisfatto.
Film 180 - Flightplan - Mistero in volo
Film 1932 - Flightplan
Cast: Jodie Foster, Peter Sarsgaard, Erika Christensen, Sean Bean, Kate Beahan, Greta Scacchi, John Benjamin Hickey, Matt Bomer, Marlene Lawston, Michael Irby, Assaf Cohen.
Box Office: $223.4 milioni
Vale o non vale: A mio avviso uno dei titoli commerciali più sottovalutati dell'ultimo periodo. C'è azione, c'è mistero e c'è una grande protagonista. Poi certo, parliamoci chiaro, il film funziona in misura alle aspettative che si ha e qui non stiamo certo parlando di un capolavoro. Però se si tratta di cercare un titolo di disimpegno capace di intrattenere per un paio d'ore e regalare anche qualche mumento di suspense connesso ad una trama intrigante, allora avete trovato quello che stavate cercando.
Premi: /
Parola chiave: Finestrino.

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Bengi

lunedì 29 giugno 2020

Film 1734 - Non-Stop

Intro: Sempre con Karen, sempre sul divano, questa volta abbiamo dato il benvenuto al nostro club di film casalinghi a Lucas per una serata all'insegna dell'azione.
Film 1734: "Non-Stop" (2014) di Jaume Collet-Serra
Visto: dalla tv di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Karen, Lucas, Hugh
In sintesi: a me un film d'azione ambientato su un aereo con un ricattatore misterioso che mette il protagonista nei guai facendolo sembrare lui il colpevole mi aggrada alquanto. Poi, per carità, non è il miglior prodotto mai visto, però "Non-Stop" fa il suo sporco dovere e - pur ricalcando un po' la storia di "Flightplan" - riesce comunque a regalare allo spettatore un paio d'ore tra adrenalina e colpi di scena efficaci.
Film 731 - Non-Stop
Film 990 - Non-Stop
Film 1734 - Non-Stop
Cast: Liam Neeson, Julianne Moore, Scoot McNairy, Michelle Dockery, Nate Parker, Jason Butler Harner, Anson Mount, Corey Stoll, Lupita Nyong'o, Corey Hawkins.
Box Office: $222.8 milioni
Vale o non vale: Buon cast, scene d'azione quanto basta, risultato finale apprezzabile considerando in partenza che si tratta di un film mainstream dallo scopo commerciale. Ogni volta che lo rivedo non mi delude.
Premi: /
Parola chiave: Texts.

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Bengi

mercoledì 10 luglio 2019

Film 1626 - The Aviator

Intro: La prima volta l'ho visto quando uscì al cinema: avevo 17anni e sicuramente non possedevo ancora la maturità e la pazienza per apprezzare un titolo come questo. Rivisto 14anni dopo, il risultato è stato decisamente differente.
Film 1626: "The Aviator" (2004) di Martin Scorsese
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: rivedere certi film di Scorsese in età adulta mi ha aperto gli occhi e, devo dire, fatto riscoprire veri e propri classici; con questo "The Aviator" è successa la stessa cosa e sono contento di aver deciso, finalmente, di rivederlo. Non solo ci sono due grandissimi DiCarpio e Blanchett, ma tutto il film in sé è un grandissimo capolavoro, tra costumi mozzafiato, location e scenografie sontuosissime, una storia veramente interessante e, che ve lo dico a fare, una regia pazzesca. Ricordo una volta di aver letto sulla copertina di Ciak una citazione di ciò che DiCaprio avrebbe detto relativamente a questo titolo e la sua interpretazione; diceva più o meno così: "Dimenticatevi Titanic, voglio l'Oscar per The Aviator".

Come dargli torto, del resto? Tutto ciò che riguarda questa pellicola è epico, monumentale, da vero colossal contemporaneo - a partire da un budget di 110 milioni di dollari - e il risultato finale è pura magia cinematografica. Sicuramente lunghissimo (170 minuti), ma mai banale e sempre in grado di catturare l'attenzione dello spettatore per qualche motivo, "The Aviator" è un ulteriore omaggio di Scorsese al cinema, un regalo che chi ama la settima arte non potrà fare a meno di trovare maledettamente perfetto.
Cast: Leonardo DiCaprio, Cate Blanchett, Kate Beckinsale, John C. Reilly, Alec Baldwin, Alan Alda, Ian Holm, Danny Huston, Gwen Stefani, Jude Law, Adam Scott, Frances Conroy.
Box Office: $213.7 milioni
Vale o non vale: Da vedere assolutamente. DiCaprio è perfetto, e Cate Blanchett è straordinaria nel ruolo iconico di nientemeno che Katharine Hepburn (è l'unico attore ad aver vinto un Oscar per aver interpretato un altro attore premio Oscar)! Basti aggiungere che la regia è di Scorsese e niente, non vi rimane che vedere "The Aviator".
Premi: Vincitore di 5 premi Oscar (Miglior attrice non protagonista, fotografia, montaggio, costumi e scenografie) su 11 nomination (tra cui Miglior film, regia, sceneggiatura originale ed attore protagonista). Vincitore di 3 Golden Globes (film, attore protagonista, colonna sonora) su 6 nomination e 4 BAFTA (film, attrice non protagonista, trucco e scenografie) su 14 nomination (tra cui regia, attore protagonista e sceneggiatura originale). Una nomination ai Grammy per Best Score Soundtrack Album for Motion Picture, Television or Other Visual Media.
Parola chiave: The Hercules.

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Bengi

giovedì 26 aprile 2018

Film 1490 - The Mountain Between Us

Intro: Un film su un disastro aereo con Kate Winslet, ovvero la promessa di un disaster movie di qualità. Io ero già sicuro lo avrei amato.
Film 1490: "The Mountain Between Us" (2017) di Hany Abu-Assad
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: “The Mountain Between Us” è tutto ciò che non promette. Non è un disaster movie, non è un thriller, non è un bel film. Ad essere onesti è un brutto, brutto film scritto male e tratto da un romanzo che ha una storia tanto assurda e banale allo stesso tempo da far venire la pelle d’oca. Siamo ridotti a portare questo sullo schermo?;
dal momento in cui Kate ed Idris Elba si incontrano possiamo già scommettere su loro amore pronto a sbocciare. Dal momento in cui precipitano sappiamo già che sopravviveranno. Dal momento in cui la storia si tramuta in una pellicola romantica capiamo che la storia sta per diventare una cagata. Tutte e tre le “profezie” si avverano immancabilmente; serviva far precipitare un aereo per far innamorare due sconosciuti? Serviva fargli rischiare la morte per assideramento per renderli consapevoli della necessità di una scossa nella loro vita? Non credo e, se questo è il risultato, penso si potesse proprio evitare di buttare giù la sceneggiatura. Nel 2018 come si fa a prendere sul serio questa storia? Che, inoltre, manca di romanticismo e, anzi, risulta più spesso ridicola che sentimentale.
Cast: Idris Elba, Kate Winslet, Beau Bridges, Dermot Mulroney.
Box Office: $62.8 milioni
Vale o non vale: assolutamente perdibile. Brutto, con delle battute tremende e un cast totalmente sprecato. Peccato, davvero.
Premi: /
Parola chiave: Cane.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 6 gennaio 2017

Film 1274 - Sully

Volevo vederlo sia perché in America era stato un buon successo commerciale e di critica, sia perché si trattava del nuovo film di un grande attore e regista. Quindi quando è capitata l'occasione, sono... volato al cinema!

Film 1274: "Sully" (2016) di Clint Eastwood
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe, Jessica
Pensieri: Quasi un'allegoria dell'ormai sempre più pressante confronto fra uomo e macchina, non fosse che si tratta di una storia vera.
Clint Eastwood non si ferma e ritorna alla regia di un quasi blockbuster per raccontarci la storia del pilota Chesley 'Sully' Sullenberger, passato alla cronaca per aver fatto atterrare un A320 nel fiume Hudson riportando in salvo tutti i passeggeri e il suo equipaggio a seguito di un guasto ad entrambi i motori del suo aereo. Un eroe, dunque. Ma è davvero così?
Il punto, qui, è che la commissione incaricata di verificare l'accaduto, non mancherà di mettere spalle al muro l'uomo, volendo accertare che non si potesse di fatto atterrare in uno dei due aeroporti più vicini (LaGuardia o Teterboro) evitando così di far ammarare l'aeroplano. Ecco perché, allargando un attimo la visuale, ci si trova a confrontarsi con la classica domanda: guasto meccanico o errore umano? E, per estensione, cosa dicono le simulazioni del computer, rispetto al racconto e all'opinione del capitano?
Quindi ci si trova davanti ad una storia che è, sì, vera, ma non fatica ad essere ricollocata nel dibattito che pone a confronto la nostra intelligenza ed esperienza rispetto a ciò che un computer può dire attraverso l'analisi di dati indotti, per cui la vicenda del "miracolo dell'Hudson" è anche una sorta di rivincita per la nostra umanità, sempre più messa in questione dalla rigida intransigenza del sapere artificiale.
Al di là di questo discorso, comunque, "Sully" è anche un film su un uomo, una persona che, in un momento di grande panico, reagisce ascoltando se stesso e il proprio istinto oltre che, naturalmente, la sua esperienza. Contro ogni pronostico l'aereo atterra di fatto sul fiume e tutte le persone a bordo ne escono illese: il miracolo c'è e si vede. Anche se fosse stato dimostrato che si sarebbe potuto fare diversamente, credo che mai si sarebbe potuto dire del Sig. Sullenberger che avesse sbagliato. Puntare il dito a posteriori è sempre facile. Trovarsi nella situazione reale, nel momento in cui accade, con la responsabilità di 155 passeggeri a bordo è tutta un'altra cosa. Non penso sarebbero stati in molti a sentirsi di giudicare negativamente l'accaduto in ogni caso. E se io fossi stato una delle persone a bordo, a Sully sarei stato eternamente grato in ogni caso.
Mossi da tutte queste considerazioni più o meno esplicite, penso che non si possa non apprezzare il lavoro fatto qui. Eastwood è sempre un grande narratore - per quanto sempre più commerciale - e Tom Hanks riscatta una certa opacità che mi pare lo abbia colpito ultimamente: se il film funziona, molto del merito è suo. Non ho gradito, invece, il miscuglio tra fiction e realtà durante i titoli di coda: delle semplici foto a mio avviso sarebbero bastate. Sullenberger è un eroe e il film lo celebra già a sufficienza senza che servisse aggiungere o mostrare altro.
Tutto sommato, comunque, una pellicola che è stata sorprendentemente efficace, costruita ad arte con un crescendo di pathos ed ansia grazie ad una storia e un montaggio che mettono in parallelo la ricostruzione dell'ammaraggio con quella del processo, per un risultato finale forse non compatto quanto mi sarei aspettato, ma certamente d'effetto.
Cast: Tom Hanks, Aaron Eckhart, Laura Linney, Mike O'Malley, Anna Gunn, Valerie Mahaffey, Katie Couric.
Box Office: $234.8 milioni
Consigli: Un film di Eastwood è sempre un evento e un appuntamento da non perdere. Il grande artista non perde occasione per confrontarsi con nuove sfide, il che rende questo "Sully" certamente una pellicola di cui farsi un'opinione. In tutta onestà sono arrivato in sala con non poche perplessità, soprattutto legate ad Hanks e ai suoi ultimi, deludenti lavori. Mi sono ricreduto.
Un titolo certamente non facile, che però ha il grande pregio di presentare una bella storia vera che lascia un messaggio positivo su quanto anche l'uomo reale, vero, preparato e sincero, onesto nelle sue scelte e responsabile per esse possa essere, a volte, l'eroe buono di una "favola" a lieto fine.
Parola chiave: Bird strike.

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Bengi

mercoledì 9 settembre 2015

Film 990 - Non-Stop

La seconda mattina in quel di Trapani, piovendo, abbiamo deciso di prendercela comoda con la colazione. Il risultato è stato un generale spiaggiamento da divano davanti a questo film.

Film 990: "Non-Stop" (2014) di Jaume Collet-Serra
Visto: dalla tv
Lingua: italiano
Compagnia: Lu, Vanina
Pensieri: Rivederlo è stato assolutamente casuale, complice la giornata di pioggia e l'offerta di Sky; alla fine è piaciuto a tutti.
Francamente me lo ricordavo ancora bene, specialmente il finale, ma la cosa non è stata d'intralcio a questa seconda visione, soddisfacente e ancora d'intrattenimento. Devo ammettere che questo tipo di film claustrofoco e adrenalinico, per di più ambientato in aereo, mi appassiona e piace molto, per cui ero abbastanza sicuro che rivedere "Non-Stop" non mi avrebbe né stufato né lasciato scontento. E poi Liam Neeson è perfetto per la parte, trascinante e magnetico, uno cui davvero affideresti la tua vita in situazioni del genere: granitico e indistruttibile, con un grande senso pratico e perfino un lato umano spiccato che lo rende capace di empatia, il che non guasta mai. Per riassumere, l'uomo che fa sempre la cosa giusta al momento giusto. Non tutti gli attori sono in grado di rivestire questo ruolo in maniera credibile e Neeson non solo è uno dei pochi che ci riesce, ma la metà dei suoi film ha proprio questo tipo di protagonista ("The Grey" o la saga di "Taken").
Per il resto questa pellicola è puro intrattenimento, di quello fatto abbastanza bene. La storia scricchiola un po' nel finale - ma si sa che dopo grandi premesse l'epilogo è sempre una questione difficile -, bella fotografia, ottime scene d'azione e cast molto ben assortito, oltre che molto preso in prestito dalla tv. Non solo: nel giro di poco più di un anno, due delle attrici presenti in questa produzione hanno vinto un Oscar (Moore e Nyong'o).
Insomma, "Non-Stop" mi ha nuovamente intrattenuto e mi è nuovamene piaciuto.
Ps. Il cast: Liam Neeson, Julianne Moore, Scoot McNairy, Michelle Dockery, Nate Parker, Jason Butler Harner, Corey Stoll, Lupita Nyong'o, Anson Mount, Omar Metwally, Edoardo Costa.
Film 731 - Non-Stop
Film 990 - Non-Stop
Film 1734 - Non-Stop
Box Office: $222.8 milioni
Consigli: Carico di adrenalina, un po' di sano mistero, numerosi sospettati e solo una persona che sembra capirci qualcosa... o no? La convivenza forzata sul volo di linea rende tutto estremamente claustrofobico, per non parlare del conto alla rovescia che precede ogni assassinio... Insomma, un buon thriller, perfetto se si è alla ricerca di qualche emozione un po' più forte del solito. Neeson è una garanzia e in questo caso è affiancato da un ottimo cast ed effetti speciali che rendono "Non-Stop" un'esperienza cinematografica piacevole e soddisfacente (specialmente se si ha a disposizione un buon dolby e uno schermo piatto gigante!).
Parola chiave: Valigetta.

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Bengi

sabato 27 dicembre 2014

Film 842 - Passengers - Mistero ad alta quota

Io non ero per nulla convinto, ma non si trovava altro e la cena era già pronta...

Film 842: "Passengers - Mistero ad alta quota" (2008) di Rodrigo García
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Francamente una pellicola deludente, sconclusionata, banale e ricca di cliché. Non mi aspettavo che Anne Hathaway potesse scegliere di partecipare ad un progetto così scarso e mal fatto.
Dopo un incidente aereo i sopravvissuti verrano "aiutati" da Claire/Anne Hathaway che li seguirà nell'esternazione ed elaborazione psicologica di ciò che è loro successo. Quando il misterioso e sempre sorridente Eric/Patrick Wilson comincia ad entrare in confidenza con Claire e, soprattutto, i pazienti di questa cominciano a sparire, la cosa si farà misteriosa.
Misteriosa più che altro perché lo dice il poster, di fatto ciò che è accaduto e si sta narrando è abbastanza intuibile e privo di alcuna aura di mistero. Peccato, si poteva tentare di fare un po' meglio sinceramente.
Box Office: $5,494,715
Consigli: 25 milioni di dollari di budget, un cast abbastanza ricco (Anne Hathaway, Patrick Wilson, Clea DuVall, Andre Braugher, Chelah Horsdal, David Morse, Dianne Wiest) e la promessa di un mistero dietro lo schianto di un aereo di linea sono le premesse di questo "Passengers". Di fatto, però, le premesse non si tramutano in promesse e il film rimane una storielle drammatico romantica sulla vita dopo la morte e spreca ogni possibilità di risultare interessante scegliendo di far passare la maggior parte del film in una specie di limbo in cui non cacate praticamente mai nulla e tutti sbucano all'improvviso da non si sa dove. Evitabile. Anzi, da evitare.
Parola chiave: Morte.

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Bengi

lunedì 15 dicembre 2014

Film 833 - The Grey

Me l'ero perso quando è uscito ed ero rimasto con la curiosità di vederlo. Anche se devo ammettere che credevo di aver fatto partire "Unknown - Senza identità"...

Film 833: "The Grey" (2011) di Joe Carnahan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Pellicola leggermente insolita per Liam Neeson che, solitamente, mena tutti e pure con gusto nei suoi film, ma qui più che "tutti" mena solo dei gran lupi. Eh già, perché "The Grey" non solo è ambientato in Alaska, dove gli unici elementi costanti sono il freddo e la neve, ma vede coinvolti nel ruolo dei cattivi dei lupi famelici che sbranano a vista le persone.
Non bisogna pensare, però, che questa pellicola sia solo un titolo legato alla caccia (umana o animale che sia), perché in realtà è un mix di svariati elementi visti in svariate altre produzioni - molte con Neeson - che, però, qui prendono una piega leggermente differente. Il tutto parte come al solito, con il nostro eroe solitario e ricolmo di pensieri e fatiche esistenziali. Capiamo che ha perso l'amore della sua vita e per questo ora la sua vita è un limbo, un'esistenza faticosa che lo spinge ad alienarsi dal mondo, tanto da finire a lavorare in Alaska come cacciatore di lupi per un'azienda petrolifera. I colleghi che deve proteggere saranno suoi compagni sul volo che, poco dopo il decollo, precipiterà in mezzo ai ghiacci regalando ben pochi sopravvissuti alla sorte. Non ve lo dico neanche che il nostro eroe è uno di questi.
Dopo l'inizio classico da pellicola tormentata di serie B, con un protagonista duro ma moralmente dai valori saldi e una volontà di ferro (cito un "Io vi troverò" giusto per fare un nome), la nostra storia vira selvaggiamente e sembra all'improvviso di trovarsi in quell'angoscia cinematografica che è "Alive - Sopravvissuti", dove è il disastro aereo a farla da padrone. Qui, ahinoi, non c'è alcuna speranza di essere recuperati dai soccorsi, motivo per il quale i poveri rimasti si metteranno in marcia alla volta del sud, soprattutto appena scoprono che i lupi non si fanno problemi a cibarsi di loro. Qui comincia fondamentalmente la terza parte del racconto che corre veloce sul binario della caccia all'uomo, col branco di famelici sempre alle calcagna e sempre al buio e i sempre meno poveretti rimasti che tentano una fuga per la vita che richiederà non pochi sacrifici. Se poi ci aggiungiamo il freddo glaciale il gioco è fatto.
Insomma, senza che stia a raccontare anche il finale - consiglio di vedere tutti i titoli di coda fino alla scena nascosta -, posso dire che anche se non rivedrei più questo film, alla fine ha fatto comunque il suo dovere. E' qualcos'altro rispetto a ciò che mi aspettavo o, per essere più precisi, rispetto a ciò che gli ultimi film di Neeson mi avevano abituato ad aspettarmi (perlomeno titoli come "Non-Stop", "A Walk Among the Tombstones" e la trilogia di "Taken") e la cosa in sé non mi è dispiaciuta. Però non è niente di più di un film d'azione un po' splatter al quale hanno cambiato solo qualche solito elemento in favore di un approccio più selvaggio e meno scontato. Apprezzabile, ma non sufficiente.
Box Office: $77.3 milioni
Consigli: Zitto zitto e senza bisogno di essere necessariamente presentato così, Liam Neeson si è costruito una nicchia all'interno della Hollywood che conta e adesso, più lui di tantissimi altri, riesce nell'intento di fare film d'azione (di quelli dove l'eroe di turno dopo aver affrontato un paio di esplosioni nucleari ha solo un graffietto sullo zigomo) e portare la gente a vederli al cinema. Questo "The Grey" ha avuto meno successo al botteghino di altri titoli, è vero, ma se consideriamo che per produrlo ci sono voluti 25 milioni di dollari, si può dire che il nostro eroe riesce ancora a fare la magia.
Questa pellicola è sufficientemente in linea con le sue precedenti a livello di personaggio che interpreta, per cui se amate lui o le sue ultime fatiche fisiche sullo schermo, anche questo titolo non vi deluderà. Chiaramente non è un capolavoro, ma se piacciono storie cariche di suspense con un inusuale elemento naturale selvaggio... "The Grey" è un titolo da recuperare o tenere in considerazione.
Parola chiave: Tana.

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Bengi

venerdì 21 novembre 2014

Film 822 - Red Eye

Dato che Lu non lo aveva mai visto ho dovuto assolutamente rispolverare il mio dvd di...

Film 822: "Red Eye" (2005) di Wes Craven
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: A mio avviso tra i migliori di Craven che riesce a produrre un effetto di suspense e tensione per tutta la durata del volo. L'avrò visto ormai 1000 volte, eppure rimango sempre concentratissimo ogni volta che lo riguardo.
L'ambiente claustrofobico dell'aereo, la minaccia di morte costante a cui si aggiunge l'ansia per il tentativo di mettere in pratica un attentato sono tutti ottimi elementi che concorrono a creare il giusto "ambiente", che si scalda però solo grazie alla bravura dei due protagonisti Rachel McAdams e Cillian Murphy (oltre che, naturale, grazie alla regia accorta di Wes).
Insomma, thriller adrenalinico con qualche buon colpo di scena e un cattivo che, strano, sembrerebbe non voler morire mai...

Film 169 - Red Eye
Film 301 - Red Eye
Film 822 - Red Eye
Film 1945 - Red Eye
Film 2165 - Red Eye
Box Office: $95,577,778
Consigli: Se si è in cerca di qualcosa di rapido, con un buon ritmo e toni thriller questo è un titolo perfetto. La mano esperta di Wes Craven è davvero funzionale a questa storia che, ambientata per la maggior parte all'interno di un aereo di linea, sarebbe potuta risultare noiosa e priva di suspense. Al contrario il senso di claustrofobia, l'ansia e il buon cast sono tutti elementi che concorrono a un'ottima riuscita della pellicola. Da vedere.
Parola chiave: Barca.

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Bengi

martedì 28 ottobre 2014

Film 803 - 7500

Alla ricerca di un horror facile facile abbiamo trovato questo titolo che puzza di boiata già solo dalla locandina...

Film 803: "7500" (2014) di Takashi Shimizu
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Luigi
Pensieri: Una produzione talmente becera che pensavo fosse un film per la tv e, invece, a quanto pare questo "7500" dall'orrendo titolo è proprio un film a tutti gli effetti.
Non che ci si aspettasse alcunché da una pellicola che nel suo cast annovera star del calibro di Leslie Bibb ("Popular", "GCB"), Ryan Kwanten ("True Blood") e Amy Smart (i cui picchi interpretativi comprendono 'capolavori' del calibro di "Road Trip" e "The Butterfly Effect"), però bisogna proprio dire che la nuova fatica registica Takashi Shimizu (l'artefice dei vari "The Grudge" originali e americani) è proprio brutta. Scritta male, girata con poca convinzione e data in mano ad un cast per la maggior parte imbarazzante, senza considerare la banalità della trama pari solo a quella degli effetti speciali.
Eppure il volo "7500" da Los Angeles destinazione Tokyo (che per due in procinto di partire per il Giappone nel 2015 è proprio il film giusto da guardare) decolla e per un po' sembra pure interessante, un misto di un sacco di altre cose già viste ("Final Destination", "Red Eye", "Flightplan - Mistero in volo", "Non-Stop" e perfino "Snakes on a Plane") che però negli altri casi ha funzionato. Qui è la componente horror a fare la differenza, suo malgrado in negativo. Già perché è proprio questa a degradare tutta l'operazione poiché è talmente brutta che fa a pezzi tutto quel poco che la trama era riuscita a farti digerire. A metà strada tra "Lost" e il primo "Final Destination", "7500" è però una brutta fotocopia insipida e priva di alcunché di innovativo, figuriamoci un'idea geniale. Niente, ma davvero niente giustifica la realizzazione di questo prodotto, anche perché come mero richiamo per l'incasso (come si vede fallito) è palesemente un progetto fallimentare (a mio avviso fin dall'inizio, ma si sa che ormai si produce praticamente ogni cosa).
Box Office: $997,000
Consigli: Lo consiglio solo nell'ottica di uno svago divertente. Lo so che è paradossale considerando che parliamo di un horror, ma è talmente fatto male che a tratti fa sorridere. Io in generale sono sempre attirato dai film ambientati sugli aerei, soprattutto se a farla da padrone è qualche mistero apparentemente irrisolvibile che accade a bordo. Chiaramente se condividete questo interesse "7500" attirerà anche voi, ma meglio sapere fin da subito che questo prodotto è veramente una stupidata.
Parola chiave: Shinigami.

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Bengi