Erano tanti anni che volevo rivederlo. L'occasione si è presentata alla prima notte passata nella nostra nuova macchina, parcheggiati di fronte alla spiaggia della fantastica Noosa Heads.
Film 1465: "The Little Mermaid" (1989) di Ron Clements, John Musker
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Francy
Pensieri: Uno dei titoli Disney che preferisco, non avevo mai visto "La sirenetta" in inglese. Il film rimane sempre bellissimo, colorato e sfarzoso nei disegni e nelle animazioni, un vero capolavoro. Le canzoni azzeccatissime, in lingua sono praticamente identiche, il che lascia intatto il fascino legato all'infanzia che collego alla pellicola. L'unica disgrazia è stata l'audio non perfettamente in sincro con il video che ha un po' guastato l'atmosfera, ma a parte questo problema tecnico "The Little Mermaid" rimane un vero e proprio gioiello d'animazione.
Non penso si possa aggiungere molto su un prodotto cult come questo, un cartone animato che ha stregato generazioni - e tuttora continua a farlo -, appassionando alla storia della dolce e ingenua Ariel e del suo amore a prima vista (e molto pedofilo) con il principe Eric ostacolato dai tentacoli dell'arcigna Ursula, una cattiva coi fiocchi.
Tra la fiaba e il musical, questa pellicola senza tempo riesce ancora oggi ad incantare lo spettatore a prescindere dalla sua età e a farlo meravigliare di quanto la Disney dell'animazione pre-digitale fosse così meravigliosamente in grado di creare, uno dopo l'altro, delle vere e proprie meraviglie cinematografiche.
Ps. Candidato nel 1990 a 3 premi Oscar ne ha vinti 2 per la Miglior colonna sonora e la Migliore canzone ("Under the Sea"), vincendo nelle stesse categorie anche ai Golden Globe dello stesso anno e portandosi a casa anche un Grammy sempre per la canzone.
Cast: René Auberjonois, Christopher Daniel Barnes, Jodi Benson, Pat Carroll, Paddi Edwards, Buddy Hackett, Jason Marin, Kenneth Mars, Edie McClurg, Will Ryan, Ben Wright, Samuel E. Wright.
Box Office: $211.3 milioni
Consigli: Bellissimo e imperdibile, un vero classico che non si può non aver visto almeno una volta nella vita. Perfetto per ogni età ed occasione.
Parola chiave: Voce.
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Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
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mercoledì 27 dicembre 2017
Film 1465 - The Little Mermaid
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The Little Mermaid
lunedì 25 gennaio 2010
Film 65 - La principessa e il ranocchio
Pare sia tornato un classico del cinema, un genere costruito da un uomo che ha reso immagini le storie più favolose (attenzione al termine!) che esistono! Niente e nessuno poteva tenermi lontano da questo film! Let the magic begin...!

Film 65: "La principessa e il ranocchio" (2009) di Ron Clements, John Musker
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Ale
Pensieri: Sia ben chiaro da subito: mi ha deluso. Non è il classico Disney a cui un tempo eravamo abituati, si è solo tornati al disegno manuale tralasciando, finalmente per una volta!, il digitale per un film d'animazione.
Quindi, perchè mai mi avrà deluso questo film? Non che sia brutto, per carità, è stato piacevole e i personaggi secondari, come al solito sono decisamente più spassosi dei protagonisti, ma manca decisamente la fiaba. Si sa, i film della Disney (quelli belli di una volta) raccontano delle storie magiche, ricche di fantasia e belle speranze, buoni intenti e un vissero felici e contenti che, tutto insieme, lasciano quel sorrisetto sulle labbra da 'lo sapevo però vederlo è sempre bello'. Mentre qui, in questa pellicola influenzata dai nostri tempi, si strizza più l'occhio ai teen che non ai baby e agli adulti non resta che guardare ripensando a quanto fosse bello "La Bella e la Bestia" o "La Sirenetta" o anchora "Aladdin"... Alla fine di "La principessa e il ranocchio" ti domandi quale dovrebbe essere la fiaba! Forse il sogno di Tiana di aprire un ristorante?! No ma dico, stiamo scherzando!? E che cavolo di sogno sarebbe?! E poi il principe... Ma che principe è? Alcolizzato? Drogato? Amico di Henry d'Inghilterra?! Non ci siamo proprio, mi spiace.
Poi, per carità, io non produco film, ma se il target era quello giovanile e si è scelto di optare per qualcosa di meno bambinesco, allora non so se si è fatta la scelta giusta. Perchè oltre a mancare la magia e l'effetto sdolcinato da fiaba che piace sempre, manca anche una certa ispirazione solita dei migliori capolavori Disney, che da "Pocahontas" in poi hanno preso più un senso da catena di montaggio che da produzione di film appassionata. Siamo nel 2010 e si propone al pubblico (di bambini) di ritornare al disegnato (cosa che molti di loro si erano persi), ma ci si ferma a quello, come novità. Sempre che di novità si possa parlare...
Insomma, questa principessa, che poi non è neanche tale, diciamocelo, ha di fatto queste due caratteristiche: è disegnata a mano ed è nera. I produttori Disney si saranno detti anche loro "Yes, we can", buttandosi nella mischia per approfittare del momento. Scommettiamo che appena passerà qualcosa di concreto pro coppie di fatto e/o matrimoni gay ci becchiamo il principe+principe o principessa+principessa? Forse all'alba del 2020 avremo anche la principessa trans, per il benestare di tutti. A quel punto non so che cosa tireranno fuori per portarci al cinema, però di sicuro se non si rimettono di buona lena a scrivere delle storie che siano quantomeno sufficienti, potranno anche disegnare tutto il film con i piedi, ma di sicuro non avranno centrato l'obiettivo 'grande classico d'animazione'. Biancaneve, Belle, Ariel e tutte le belle di un tempo saranno sempre regine rispetto alla povera Tiana, principessa nel titolo, ma ristoratrice di fatto. Mah... Ps. Tantissimi i numeri musicali, nessuno davvero interessante. E manca la classica canzone finale, che tutti i bambini conoscono e cantano. "I colori del vento" di Pocahontas, "La bella e la bestia" cantata da Gino Paoli, i numeri musicali stupefacenti di "Aladdin", "Baciala" e "In fondo al mar" da "La Sirenetta". Qui non c'è una musica che colpisca davvero. Il genere Disney è mutato nel tempo, ma non sono sicuro che abbia scelto l'evoluzione giusta.
Consigli: Da gustarsi i personaggi di contorno, come la lucciola Ray, il coccodrillo Louis e, soprattutto, l'amica d'infanzia di Tiana, la babolona bionda (ma anche i cartoni si fanno di botox?!) Charlotte La Bouff!
Parola chiave: Evangeline.
Ric

Film 65: "La principessa e il ranocchio" (2009) di Ron Clements, John Musker
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Ale
Pensieri: Sia ben chiaro da subito: mi ha deluso. Non è il classico Disney a cui un tempo eravamo abituati, si è solo tornati al disegno manuale tralasciando, finalmente per una volta!, il digitale per un film d'animazione.
Quindi, perchè mai mi avrà deluso questo film? Non che sia brutto, per carità, è stato piacevole e i personaggi secondari, come al solito sono decisamente più spassosi dei protagonisti, ma manca decisamente la fiaba. Si sa, i film della Disney (quelli belli di una volta) raccontano delle storie magiche, ricche di fantasia e belle speranze, buoni intenti e un vissero felici e contenti che, tutto insieme, lasciano quel sorrisetto sulle labbra da 'lo sapevo però vederlo è sempre bello'. Mentre qui, in questa pellicola influenzata dai nostri tempi, si strizza più l'occhio ai teen che non ai baby e agli adulti non resta che guardare ripensando a quanto fosse bello "La Bella e la Bestia" o "La Sirenetta" o anchora "Aladdin"... Alla fine di "La principessa e il ranocchio" ti domandi quale dovrebbe essere la fiaba! Forse il sogno di Tiana di aprire un ristorante?! No ma dico, stiamo scherzando!? E che cavolo di sogno sarebbe?! E poi il principe... Ma che principe è? Alcolizzato? Drogato? Amico di Henry d'Inghilterra?! Non ci siamo proprio, mi spiace.
Poi, per carità, io non produco film, ma se il target era quello giovanile e si è scelto di optare per qualcosa di meno bambinesco, allora non so se si è fatta la scelta giusta. Perchè oltre a mancare la magia e l'effetto sdolcinato da fiaba che piace sempre, manca anche una certa ispirazione solita dei migliori capolavori Disney, che da "Pocahontas" in poi hanno preso più un senso da catena di montaggio che da produzione di film appassionata. Siamo nel 2010 e si propone al pubblico (di bambini) di ritornare al disegnato (cosa che molti di loro si erano persi), ma ci si ferma a quello, come novità. Sempre che di novità si possa parlare...
Insomma, questa principessa, che poi non è neanche tale, diciamocelo, ha di fatto queste due caratteristiche: è disegnata a mano ed è nera. I produttori Disney si saranno detti anche loro "Yes, we can", buttandosi nella mischia per approfittare del momento. Scommettiamo che appena passerà qualcosa di concreto pro coppie di fatto e/o matrimoni gay ci becchiamo il principe+principe o principessa+principessa? Forse all'alba del 2020 avremo anche la principessa trans, per il benestare di tutti. A quel punto non so che cosa tireranno fuori per portarci al cinema, però di sicuro se non si rimettono di buona lena a scrivere delle storie che siano quantomeno sufficienti, potranno anche disegnare tutto il film con i piedi, ma di sicuro non avranno centrato l'obiettivo 'grande classico d'animazione'. Biancaneve, Belle, Ariel e tutte le belle di un tempo saranno sempre regine rispetto alla povera Tiana, principessa nel titolo, ma ristoratrice di fatto. Mah... Ps. Tantissimi i numeri musicali, nessuno davvero interessante. E manca la classica canzone finale, che tutti i bambini conoscono e cantano. "I colori del vento" di Pocahontas, "La bella e la bestia" cantata da Gino Paoli, i numeri musicali stupefacenti di "Aladdin", "Baciala" e "In fondo al mar" da "La Sirenetta". Qui non c'è una musica che colpisca davvero. Il genere Disney è mutato nel tempo, ma non sono sicuro che abbia scelto l'evoluzione giusta.
Consigli: Da gustarsi i personaggi di contorno, come la lucciola Ray, il coccodrillo Louis e, soprattutto, l'amica d'infanzia di Tiana, la babolona bionda (ma anche i cartoni si fanno di botox?!) Charlotte La Bouff!
Parola chiave: Evangeline.
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