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giovedì 18 luglio 2024

Film 2296 - Inside Out 2

Intro: Ammetto che non sentissi alcuna esigenza di recuperarlo, ma tra le varie recensioni positive, tutte le news relative all'incasso stratosferico (il primo film a sforare il miliardo di dollari d'incasso dal "Barbie" dell'anno corso) e il feedback positivo della mia amica Debora che lo aveva visto la settimana prima, mi sono deciso a dargli una chance.

Film 2296: "Inside Out 2" (2024) di Kelsey Mann
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: sarò onesto, per quanto questo "Inside Out 2" non sia certo un pessimo film, comunque non mi ha soddisfatto.
Premesso che non sentissi l'esigenza di un sequel del primo film e forse anche a causa di un generale disinteresse che provo al momento nei confronti dei film che arrivano in sala, di fatto non avevo molta voglia di sedermi al cinema per un'ora e mezza a guardare questo sequel del ben più riuscito "Inside Out".
Ribadisco, questo secondo capitolo non è necessariamente male, semplicemente a) non raggiunge minimamente i fasti del primo titolo e b) ho trovato l'esperienza (specialmente la prima parte del racconto) estremamente caotica. Troppi personaggi, troppe "voci", troppa carne al fuoco. Naturale che i sentimenti si moltiplichino man mano che l'essere umano si sviluppa, quindi comprendo l'esigenza di aggiungere nuovi personaggi al racconto, semplicemente non trovo che la maniera in cui è stata gestita la storia sia necessariamente ciò che mi aspetto di vedere quando decido di recuperare un film d'animazione, un'esperienza che vorrei essere rilassante e piacevole.
Qui, oltre ai simpatici siparietti delle varie emozioni che devo fronteggiare gli umori di Riley c'è pochino: Riley è buona o cattiva? Di fatto non si va oltre questo concetto. Per non parlare del fatto che è particolarmente difficile empatizzare con alcuno dei personaggi, considerato che rappresentano solo una sfaccettatura delle varie emozioni umane. Per non parlare del fatto che - e qui mi rendo conto di andare oltre il focus di questa recensione e, per carità, il mio commento è piuttosto provocatorio - se le emozioni che ci governano sono personaggi, chi governa loro?
Insomma, se la prima volta aveva funzionato egregiamente, non so quanto questo ritorno nella testa di Riley per me abbia funzionato. La magia del primo film non c'è e si vede quanto la sceneggiatura si sforzi di ricreare la stessa atmosfera, riuscendoci solo marginalmente.
Non fosse che si tratta di un sequel, la mia reazione sarebbe stata sicuramente più positiva. "Inside Out 2", però, è figlio di un progetto precedente e, per questo motivo, non ci si può esimere dal confronto col primo, riuscitissimo capitolo. E il confronto non regge.
Film 1031 - Inside Out
Film 1328 - Inside Out
Film 2296 - Inside Out 2
Cast: Amy Poehler, Maya Hawke, Kensington Tallman, Liza Lapira, Tony Hale, Lewis Black, Phyllis Smith, Ayo Edebiri, Lilimar, Grace Lu, Sumayyah Nuriddin-Green, Adèle Exarchopoulos, Yvette Nicole Brown, Diane Lane, Kyle MacLachlan, Paul Walter Hauser.
Box Office: $1.371 miliardi (ad oggi)
Vale o non vale: I fan del primo film della Pixar dovrebbero apprezzare, anche se a mio avviso questo secondo "Inside Out" non funziona bene quanto il primo.
Premi: /
Parola chiave: Pubertà.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 13 luglio 2021

Film 2030 - Luca

Intro: Tornato dall'Italia a secco totale da film e serie tv - riposato e ristorato da amici, famiglia e cibo e maledettamente appiccicato ad ogni superficie per il caldo - decido che il mio primo film in settimane sarà proprio il titolo di questa stagione che più mi ricorda casa.

Film 2030: "Luca" (2021) di Enrico Casarosa
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: so che è già stato ampiamente smentito, ma più ci penso e più mi ritrovo anche io a pensare che ci sia una vaga somiglianza sentimentale con quel "Call Me By Your Name" di Guadagnino. Nessuna gay romance qui, ci mancerebbe (Disney in ansia al solo pensiero), eppure l'estate italiana, la stretta amicizia che sfocia in gelosia, la spensieratezza giovanile... Insomma, intenzionale o meno, i toni da 'bromance' e la storia che strizza l'occhio all'idea dell'amica terza incomoda, finiscono per rimandare a certe atmosfere rainbow che caricano la storia di ulteriori significati. Almeno negli occhi di certi spettatori.
La verità è che "Luca" è un film sull'amicizia e sui sogni e, naturalmente, sulla capacità dei giovani di saper immaginare un futuro per se stessi diverso da quello delle generazioni precedenti. Insomma, una storia che punta ad ispirare e non solo a colpire per le meraviglie estetiche.
Anche se il film mi è piaciuto, va comunque detto che "Luca" non sia per niente un titolo impegnativo. Il tema del precedente "Soul" - la morte e cosa ci sia nell'al di là - era decisamente più serio, quale che sia l'approccio scelto per raccontarne la storia. Qui siamo assolutamente su altri livelli (di leggerezza), il sogno dei due protagonisti maschili è quello di possedere una moto, quello della protagonista femminile è di vincere una competizione sportiva. Fine. Si mangiano chili di pasta (solo al pesto, non mi è ben chiaro perché), si va a pesca o in bicicletta e, nel mentre, ci si nasconde dalla famiglia di Luca (Jacob Tremblay), un giovane mostro marino alla ricerca di indipendenza e libertà di scegliere quale sia la sua strada.
Come già avvenuto in passato, siamo di fronte al titolo Disney-Pixar più leggero, quello che accompagna l'estate sponsorizzando spensieratezza e divertimento, ma sul quale le due case di produzione - che poi in realtà è solo una - puntano meno in termini di Oscar e compagnia varia (è stato così con "Onward" o "The Good Dinosaur" per esempio). Ci sta e va bene così, anche perché non ci si può aspettare di portare al cinema sempre e solo capolavori.
"Luca" è un film molto carino e divertente, esteticamente bello e curato, emotivamente appagante. Di sicuro non è il miglior prodotto sfornato dalla Pixar, ma è un perfetto esempio di titolo estivo per tutta la famiglia. E per quest'anno - specialmente quest'anno - va bene così.
Cast: Jacob Tremblay, Jack Dylan Grazer, Emma Berman, Saverio Raimondo, Maya Rudolph, Marco Barricelli, Jim Gaffigan, Marina Massironi, Sacha Baron Cohen.
Box Office: $21 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Piacevole, bello da vedere, simpatico e, inevitabilmente, tanto italiano quanto lo possa essere il prodotto di una produzione americana, "Luca" è un titolo perfetto per un momento di leggerezza e spensieratezza tra colori sgargianti, atmosfere familiari e qualche cliché. Insomma, guardatelo e spegnete il cervello per qualche ora. Silenzio Bruno!
Premi: /
Parola chiave: Vespa.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 22 maggio 2021

Film 2003 - Up

Intro: Nuovo appuntamento cinematografico richiesto da Ferdia. Questa volta ci spostiamo nel territorio delle pellicole di animazione.

Film 2003
: "Up" (2009) di Pete Docter
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: "Up" è sicurmante un film sempre carino e molto spassoso, anche se presenta un certo effetto nostalgia che non mi fa venire voglia di rivederlo tanto quanto altri prodotti di casa Pixar. In generale, comunque, sempre un prodotto di eccellente qualità e i due protagonisti presentano una dinamica di coppia/opposti perfetta.
Film 5 - Up
Film 801 - Up
Film 2003 - Up
Cast: Edward Asner, Christopher Plummer, Jordan Nagai, Bob Peterson, Pete Docter, Delroy Lindo.
Box Office: $735.1 milioni
Vale o non vale: Sicuramente un ottimo esempio di intrattenimento per tutta la famiglia, intelligente, divertente e di qualità.
Premi: Candidato a 5 Oscar tra cui Miglior film e sceneggiatura originale, ne ha vinti 2 per Miglior film d'animazione e colonna sonora; vincitore di 2 Golden Globes per Miglior film d'animazione e colonna sonora, categorie in cui ha trionfato anche ai BAFTA (su 4 nomination, tra cui quella per la sceneggiatura originale). Vincitore del Grammy per Best Score Soundtrack Album for a Motion Picture, Television or Other Visual Media.
Parola chiave: Album fotografico.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 7 aprile 2021

Film 1981 - Onward

Intro: Ogni tanto un film d'animazione ci vuole proprio.
Film 1981: "Onward" (2020) di Dan Scanlon
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ero molto curioso di recuperare questo film, più che altro perché se consideriamo che produrlo è costato alla Disney-Pixar qualcosa come 200 milioni di dollari - ribadisco: solo produrlo - e l'incasso globale non tocca nemmeno i 150 milioni, mi chiedevo se si trattasse semplicemente di una brutta pellicola o se la coincidenza dell'inizio della pandemia globale avesse influenzato il risultato al box-office. E diciamocelo subito: non siamo di fronte ad un secondo esempio di "The Good Dinosaur".
"Onward" è prima di tutto una storia on the road che un titolo per famiglie, una bella avventura che racconta di un mondo fantastico e potenzialmente magico, di due fratelli che devono imparare a comunicare e del viaggio che cambierà la loro vita: per completare l'incantesimo capace di riportare in vita per un giorno il loro papà scomparso anni prima, si metteranno alla ricerca della gemma che permetterà loro di terminare la magia prima che sia troppo tardi.
Onestamente ho trovato questa pellicola davvero godibile, molto di più di quanto mi aspettavo, soprattutto considerato che ho recuperato "Onward" a pochi giorni di distanza dalla visione di "Soul", considerato da tutti come il nuovo capolavoro della Pixar. Ora non voglio dire che questo titolo sia superiore, semplicemente che - pur molto diversi - sono entrambi prodotti degni di nota, soprattutto in questo momento storico di carenza di ontenuti interessanti. Poi, certo, dei due "Soul" è il prodotto più adulto e riflessivo, mentre il film di Dan Scanlon ha un piglio certamente più divertito e rilassato, anche se devo dire che sono rimasto particolarmente impressionato dal complessità del mondo creato per questa storia, molto ben fatto e dettagliatissimo.
In generale, quindi, "Onward" mi ha davvero lasciato piacevolmente sorpreso.
Cast: Tom Holland, Chris Pratt, Julia Louis-Dreyfus, Octavia Spencer, Mel Rodriguez, Lena Waithe, Ali Wong, Tracey Ullman.
Box Office: $141.9 milioni
Vale o non vale: Divertente, avventuroso e ben doppiato dalla coppia Marvel Tom Holland + Chris Pratt (qui più Andy Dwyer che Star-Lord), questo film è il titolo perfetto per una serata spensierata per tutta la famiglia, in un mix narrativo che prende a prestito tutti gli elementi possibili di una storia on the road declinata in toni colorati e animaleschi alla "Zootopia". E il risultato finale funziona alla grande.
Premi: Candidato all'Oscar, Golden Globe e BAFTA per il Miglior film d'animazione.
Parola chiave: Path of Peril.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 29 marzo 2021

Film 1976 - Soul

Intro: Nuova serata di cinema casalingo per gli adepti del Penthouse Cineforum. Questa volta virata d'animazione.
Film 1976: "Soul" (2020) di Pete Docter
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Kate, Bizzy
In sintesi: la Pixar si addentra in tematiche sempre più complesse decidendo, questa volta, di raccontare una storia che ruota tutta attorno al concetto di morte e aldilà. Idea non facile di base, è ancora più interessante che a portare questo film alla luce sia una casa di produzione di pellicole d'animazione. Anche se, probabilmente, buona parte del motivo per cui "Soul" effettivamente funziona risiede proprio in questo elemento chiave che, facendosi scudo tramite l'implicazione giocosa e quasi ludica del cartone animato, riesce a trattare tematiche complesse senza rischiare di cadere nella banalità o in una eccessiva drammaticità. Però diciamocelo fin da subito: "Soul" non è necessariamente un film per bambini, quanto più probabilmente un prodotto per un pubblico più adulto. Proprio come lo è stato "Inside Out".
Dopo l'esplorazione emotiva di qualche anno fa - curiosamente la protagonista di "Inside Out" è Amy Poehler, amica e spesso collega della protagonista femminile di questa pellicola, Tina Fey, mentre Pete Docter è il regista di entrambe le pellicole - Pixar decide di rincarare la dose ed esplorare in maniera colorata e con un notevole spirito di avventura il (classico e molto) complesso tema del cosa ci possa essere dopo la morte e cosa accada alle anime di coloro che abbiano lasciato il mondo terreno. Chapeau per coraggio e intraprendenza.
Gli escamotage narrativi utilizzati dalla storia per giustificare e contestualizzare un mondo così distante e impensabile dalla concreta realtà cui siamo abituati sono assolutamente ben architettati e va menzionato lo sforzo della sceneggiatura di dare spazio a tutta una serie di tematiche legate all'esistenza umana in generale (senso della vita, traguardi da raggiungere, importanza di seguire i propri sogni, solitudine, passato e connessione con le proprie radici) che arricchiscono il racconto di più strati narrativi significativi. A livello estetico - ma qui nessuna sorpresa - il film è solidamente costruito e particolarmente piacevole.
Detto questo, come sempre, un vago senso di insoddisfazione personale va ricondotto al plebiscito mediatico rispetto alla qualità di questa pellicola che, dopo essermi stata "venduta" come l'ennesimo nuovo capolavoro Pixar, ha in parte gonfiato le mie aspettative nei confronti di questo titolo. Che, per carità, è stato assolutamente godibile - specialmente se pensiamo a cosa sia stato reso disponibile in questo periodo di pandemia ("Wonder Woman 1984" e "Mulan" due grandi delusioni) - ma forse meno rivoluzionario o innovativo di quanto mi sarei aspettato. O forse mi sono semplicemente un po' stufato di Hollywood?
Cast: Jamie Foxx, Tina Fey, Graham Norton, Rachel House, Alice Braga, Richard Ayoade, Phylicia Rashad, Donnell Rawlings, Questlove, Angela Bassett.
Box Office: $116.3 milioni
Vale o non vale: Piacevole diversivo d'animazione che, mascherato da titolo per tutta la famiglia, non manca di affrontare tematiche adulte e profonde. Rimane sufficientemente spensierato da non risultare pesante, anche se sarà impossibile evitare qualche riflessione personale sull'aldilà una volta terminata la visione.
Premi: Candidato a 3 Oscar e 3 BAFTA per Miglior film d'animazione, sonoro e colonna sonora. Vincitore di 2 Golden Globe per Miglior film d'animazione e colonna sonora.
Parola chiave: Tombino.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 14 giugno 2020

Film 1723 - Moana

Intro: Non fremevo particolarmente per rivedere questo cartoon, ma di fatto era l'unica opzione gratuita disponibile sul volo da San Francisco a Honolulu...
Film 1723: "Moana" (2016) di Ron Clements, John Musker
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: la prima volta che ho visto "Moana" non sono rimasto particolarmente impressionato, più che altro considerato l'alto livello qualitativo raggiunto dalla partnership Disney - Pixar negli anni. In ogni caso rivedere questo titolo (in italiano "Oceania"), e specialmente in inglese, mi ha aiutato a riconsiderare un po' della mia disillusione. Sarà che sono stato circondato per un anno dalla cultura Māori - subendone inevitabilmente il fascino -, sarà che per una volta un prodotto mainstream abbraccia una cultura diversa da quella americana o da quel modo di dipingere quelle di altri paesi in maniera stereotipata, di fatto ho rivissuto con piacere l'avventura raccontata qui.
Film 1314 - Oceania
Film 1723 - Moana
Cast: Auliʻi Cravalho, Dwayne Johnson, Rachel House, Temuera Morrison, Jemaine Clement, Nicole Scherzinger, Alan Tudyk.
Box Office: $690.8 milioni
Vale o non vale: Carino, estremamente colorato e avventuroso, con una protagonista riuscita e una storia eco-friendly che funziona. Non una pellicola sconvolgente, ma si lascia guardare con piacere anche una seconda volta.
Premi: Candidato a 2 Oscar e Golden Globe per il Miglior film d'animazione e canzone originale ("How Far I'll Go" di Lin-Manuel Miranda); candidato al BAFTA per il film d'animazione. 2 nomination ai Grammy e vittoria per Miranda nella categoria Best Song Written for Visual Media.
Parola chiave: Voyagers.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 12 maggio 2020

Film 1703 - Incredibles 2

Intro: Sempre sull'aereo, sempre a recuperare film che mi ero perso durante il periodo via.
Film 1703: "Incredibles 2" (2018) di Brad Bird
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: onestamente ho dovuto rileggere la trama per riuscire a ricordarmi qualcosa di questo film. Non che sia brutto, anzi, sicuramente è un titolo per tutta la famiglia carino e piacevole, ma non così efficace. Almeno per me.
Non sono mai stato un fan della saga degli Incredibili, francamente, trovo tutta l'operazione simpatica, ma niente più di questo e fatico a comprenderne tutto il successo. Colloco questo "Incredibles 2" nella stessa categoria del primo - ovvero guardabile e dimenticabile -, anche se ammetto che il sequel mi è parso più caotico e sovraccarico di personaggi, dettagli, sottotrame. C'è veramente un sacco di un sacco di cose.
Forse rivederlo non sull'aereo mi aiuterebbe a farmelo rimanere più impresso, anche se devo dire che non ne sento proprio la necessità.
Film 128 - Gli incredibili
Film 1703 - Incredibles 2
Cast: Craig T. Nelson, Holly Hunter, Sarah Vowell, Huckleberry Milner, Samuel L. Jackson, Bob Odenkirk, Catherine Keener, Brad Bird, Jonathan Banks, Sophia Bush, Isabella Rossellini.
Box Office: $1.243 miliardi
Vale o non vale: Chi ha amato il primo, sicuramente apprezzerà anche questo nuovo episodio - uscito a 14 anni di distanza dall'originale -; anche i fan di Disney e Pixar ameranno probabilmente il sequel che riporta sullo schermo la famiglia Parr e tutti i loro amici supereroi.
Per tutti gli altri ci dovrebbe essere sufficiente divertimento/disimpegno da risultare godibile, anche se personalmente ho trovato questa pellicola talmente ripiena di accadimenti e personaggi che ho finito con il dimenticarmi di tutto.
Premi: Candidato all'Oscar, al Golden Globe e al BAFTA per Miglior film d'animazione.
Parola chiave: Occhiali.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 1 maggio 2019

Film 1573 - Finding Dory

Intro: Dopo averlo visto la prima volta in italiano al cinema, ero curioso di recuperarlo in inglese (soprattutto per la gag con Licia Colò).
Film 1573: "Finding Dory" (2016) di Andrew Stanton
Visto: dal pc portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: lo ricordavo divertente, anche se leggermente meno riuscito dell'originale Nemo. Questo film totalmente dedicato alla leggendaria Dory è simpatico, bellissimo da guardare e con molte idee, anche se in effetti niente batte "Alla ricerca di Nemo". Come protagonista Dory funziona e non stanca - il rischio c'era - e anche solo per questo la scommessa di Pixar e Disney è stata certamente vinta. E' mancata, però, una nomination all'Oscar. Poco male, l'incasso è stato stratosferico.
Film 295 - Alla ricerca di Nemo
Film 1175 - Alla ricerca di Nemo
Film 1539 - Finding Nemo
Film 1227 - Alla ricerca di Dory
Film 1573 - Finding Dory
Cast: Ellen DeGeneres, Albert Brooks, Hayden Rolence, Ed O'Neill, Kaitlin Olson, Ty Burrell, Diane Keaton, Eugene Levy, Idris Elba, Dominic West, Andrew Stanton, Sigourney Weaver, Bill Hader, Kate McKinnon, Willem Dafoe, Allison Janney, Stephen Root.
Box Office: $1.029 miliardi
Vale o non vale: Simpatico e bellissimo da guardare, questo sequel/spin-off riflette perfettamente lo spirito del precedente, anche se non riesce a raggiungere lo stesso livello di perfezione. Film per tutta la famiglia, "Finding Dory" è assolutamente un'avventura perfetta per ogni occasione.
Premi: Candidato al BAFTA per il Miglior film d'animazione.
Parola chiave: Purple shells.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 15 ottobre 2017

Film 1421 - A Bug's Life

Ebbene sì, un altro cartone animato. Questa volta la scelta non è stata casuale, dopo aver scoperto che era disponibile nel catalogo Netflix, ho subito deciso di recuperarlo.

Film 1421: "A Bug's Life" (1998) di John Lasseter
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Cosa mi ricordavo di questo film? Assolutamente niente. Va detto che, innanzitutto, lo avevo visto al cinema nel lontano 1999 e, da allora, non ho più ripetuto la visione; in secondo luogo parte dei miei ricordi erano, in realtà, mixati con la trama dell'altro cartoon molto simile (e uscito esattamente nello stesso periodo) "Z la formica". Per cui, una volta recuperato "A Bug's Life" mi sono accorto che niente di quello che pensavo sarebbe accaduto nella storia si è poi di fatto verificato...
Qui la trama è semplice e parte dal presupposto famosissimo che la formica sia un'instancabile lavoratrice e la cicala una pigra nullafacente, in questo caso addirittura antagonista della prima in quanto le richiede di sacrificare parte del raccolto dell'inverno come tributo da offrire in cambio dell'essere risparmiata. Neanche a dirlo, sarà il più emarginato e incompreso di tutto il formicaio a salvare la situazione - dopo averla irrimediabilmente compromessa - e a determinare un cambiamento radicale nella vita di tutte le sue compagne. Il progresso al tempo delle formiche in digitale.
Devo ammettere che "A Bug's Life" mi è davvero piaciuto e mi ha lasciato soddisfatto, oltre che enormemente colpito dal grande progresso fatto nel giro di neanche vent'anni nel campo della computer grafica applicata al prodotto cinematografico. Già così, in realtà, il film si presenta all'avanguardia e sorprendentemente avanzato, ma è inutile nascondere che il salto in avanti fatto in questi 18 anni sia stato qualcosa di sorprendente. La trama è piacevole e godibile, anche divertente e il doppiaggio da parte di non pochi grandi nomi di cinema e tv (Kevin Spacey, Julia Louis-Dreyfus, Dave Foley, Hayden Panettiere, Bonnie Hunt) risulta particolarmente efficace ed azzeccato.
Insomma, un cartoon riuscito e bello da guardare anche a così tanto tempo dalla sua uscita nelle sale.
Ps. Candidato a un Oscar e un Golden Globe per la colonna sonora di Randy Newman oltre che un BAFTA per i Migliori effetti speciali.
Cast: Dave Foley, Kevin Spacey, Julia Louis-Dreyfus, Hayden Panettiere, Phyllis Diller, Richard Kind, David Hyde Pierce, Denis Leary, Madeline Kahn, Bonnie Hunt.
Box Office: $363.3 milioni
Consigli: Perfetto titolo d'animazione "vintage" da recuperare con tutta la famiglia, adatto ad ogni occasione che richieda relax e una storia piacevole adatta a tutti.
Parola chiave: Circo.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 5 dicembre 2016

Film 1252 - Monsters & Co.

Ogni tanto un bel film d'animazione è quello che ci vuole. E Netflix ne offre una vasta collezione tra cui, fortunatamente, era presente anche questo.

Film 1252: "Monsters & Co." (2001) di Pete Docter
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Classicone dei primi titoli d'animazione computerizzata capace di sfondare, "Monsters & Co." (in realtà "Monsters, Inc.") è un piccolo capolavoro dei film per tutta la famiglia, nonché certamente una delle più indimenticabili tra le collaborazioni Disney-Pixar.
La storia la sappiamo tutti: i mostri, che in realtà sono completamente terrorizzati dagli umani, si introducono in maniera seriale nelle camere dei bambini con il solo intendo di spaventarli per convertire le urla in energia. Protagonisti sono i due amici Sulley e Mike, entrambi impiegati della Monsters Inc. i quali si occupano, appunto, del generare gli spaventi necessari all'imbottigliamento dell'energia. Saranno anche i due a scoprire il losco piano dei cattivi, oltre che trovare una fonte alternativa di sostentamento energetico.
Una bella storia da un'idea geniale raccontata in maniera simpatica e mai banale, capace di una caratterizzazione dei personaggi approfondita e ben pensata, per un risultato finale che non è "solo un cartone", ma un esempio di cinema di qualità adatto ad ogni pubblico e capace di mantenere intatto nel tempo il proprio appeal, guadagnandosi lo status di classico moderno.
Ps. 4 candidature all'Oscar, tra cui Miglior film d'animazione andato poi a "Shrek" (...), e una vittoria per la Miglior canzone originale di Randy Newman ("If I Didn't Have You").
Film 581 - Monsters University
Cast: John Goodman, Billy Crystal, Mary Gibbs, Steve Buscemi, James Coburn, Jennifer Tilly, Bonnie Hunt; (versione italiana) Marina Massironi, Loretta Goggi.
Box Office: $577.4 milioni
Consigli: Bello, simpatico e capace ancora di stupire lo spettatore nonostante i 15 anni ormai passati, un film per tutti e per ogni occasione in cui siano richiesti divertimento, spensieratezza, dolcezza e, naturalmente, la possibilità di tornare indietro con la mente a quando si era bambini.
Parola chiave: Energia.

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Bengi

martedì 9 febbraio 2016

Film 1066 - Il viaggio di Arlo

Molto interessato a recuperare questo film per capire se potesse essere uno dei possibili contendenti agli Oscar 2016.
Film 1066: "Il viaggio di Arlo" (2015) di Peter Sohn
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Storia carina, ma non particolarmente indimenticabile.
Se penso alla Pixar, ormai, mi immagino un certo tipo ti prodotto abbastanza lontano dalle sole favolette per bambini, per cui mi ha stupito vedere quanto, con questo "The Good Dinosaur", si sia puntato più sul fiabesco bello da vedere che sulla qualità di una storia interessante. E la cosa è ancora più evidenziata dal fatto che, nello stesso anno dell'assolutamente maturo "Inside Out", esce questo titolo che sembra più un passo indietro per la casa d'animazione che un ulteriore passo in avanti. E non si può nemmeno dire che fosse semplicemente una pellicola-tampone da far uscire così per racimolare qualche soldo, visto che è costata un'oscillazione fra i 175 e i 200 milioni di dollari... Mica niente.
Dunque rimango ulteriormente perplesso - a fronte di una visione datata qualche mese fa - e non posso non pensare che in fin dei conti Arlo sia stato un esperimento fallimentare. Non che sia un brutto film, ma la storia è debole, ricorda moltissimo "L'era glaciale" e no, non vale tutti quei soldi spesi.
Resta un ricordo simpatico, la piacevolezza di un racconto per bambini che scorre liscio come l'olio e regala la morale finale, assicura uno spirito familiare compatto e affronta l'ormai necessario snodo della morte parentale, ma proprio niente di più. Un po' inspido, perché non ha una spiccata natura personale che spinga lo spettatore a valorizzarlo per qualcos'altro rispetto alle evidenti mancanze e, in definitiva, un po' poco per una produzione così costosa e, soprattutto, Pixar.
Ps. Candidato al Golden Globe come Miglior film d'animazione.
Cast: Raymond Ochoa, Jack Bright, Sam Elliott, Anna Paquin, A. J. Buckley, Jeffrey Wright, Frances McDormand, Steve Zahn.
Box Office: $294.4 milioni
Consigli: Carino, ma non sufficientemente ispirato. E' certamente un titolo adatto ad ogni occasione e davvero per tutte le età, però a parte bellissimi paesaggi, due protagonisti simpatici, una premessa anche interessante (e se i dinosauri non si fossero estinti e si fossero incontrati con l'uomo?) e la piacevolezza confortante della fiaba, non c'è molto altro. Ed è uno spreco.
Parola chiave: Impronta.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 20 novembre 2015

Film 1031 - Inside Out

Tanto, tanto curioso di vedere questo film, per mille buonissimi motivi!

Film 1031: "Inside Out" (2015) di Pete Docter
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Erika
Pensieri: Francamente non sapevo cosa aspettarmi da questo film. Sia perché come al solito si grida al capolavoro Pixar preventivamente (e anche un po' acriticamente), sia perché avevo sentito di pareri entusiasti quando insoddisfatti. Dunque vedere "Inside Out", anche in previsione della pioggia di premi che si beccherà nel 2016, mi pareva il minimo sindacale.
Due considerazioni in proposito, dopo aver detto quanto segue: mi è piaciuto. Principalmente perché tratta una serie di aspetti della mente, dell'apprendimento e della comunicazione che ho dovuto studiare e quindi mi ha sorpreso piacevolmente ritrovarli qui; ma - perché c'è un ma - questa pellicola non mi sembra troppo improntata sulla generale categoria del film per ragazzi. E' un cartoon molto, molto adulto per tematiche e approccio.
L'idea di esplorare la mente e il suo lavoro, semplificandone la rappresentazione tramite i protagonisti di questa storia, è assolutamente riuscita e per quanto sia necessaria una semplificazione o una facilitazione tramite le immagini, mi pare che il risultato finale sia assolutamente positivo. Manca, tuttavia, l'aspetto fiaba che probabilmente molti si aspettavano da un film d'animazione. No, quella non c'è, perché più che altro la storia di "Inside Out" è un'avventura vera e propria.
Scesi a patti con tutto questo, secondo me la nuova collaborazione Disney - Pixar dovrebbe piacere: è un prodotto certamente sopra la media, intelligente e ben strutturato, con una storia tanto peculiare da rimanere inevitabilmente impressa nella mente (ovvio!) dello spettatore al pari dei simpatici protagonisti Gioia, Disgusto, Paura, Rabbia e Tristezza (nell'originale rispettivamente Amy Poehler, Mindy Kaling, Bill Hader, Lewis Black e Phyllis Smith). Io ne sono rimasto soddisfatto, ma ribadisco che non sapevo cosa aspettarmi, ero pronto anche ad una possibile cocente delusione.
Forse non è uno di quei cartoon che rivedrei subito o che mi ha colpito perché ha solleticato ricordi della mia infanzia, però non posso davvero dire che l'idea e il suo sviluppo qui non mi siano rimasti impressi e piaciuti. Il risultato finale è molto coerente e ben articolato, l'arco temporale di un anno è gestito in maniera costruttiva e senza prendere scorciatoie che snaturino la complessità degli argomenti trattati. La mente umana è complessa, geniale, imprevedibile, in costante crescita e mutamento: l'argomento non era dei più facili. Spegnendo un attimo la richiesta di favolette ad oltranza, forse per quest'anno possiamo pensare di accontentarci di una storia più reale del solito, più concreta e quotidiana, anche se non per questo meno magica.
Film 1031 - Inside Out
Film 1328 - Inside Out
Film 2296 - Inside Out 2
Cast: Amy Poehler, Phyllis Smith, Bill Hader, Lewis Black, Mindy Kaling, Richard Kind, Kaitlyn Dias, Diane Lane, Kyle MacLachlan, Frank Oz.
Box Office: $851.3 milioni
Consigli: Più distante dagli altri prodotti che lo hanno preceduto, "Inside Out" non è per questo meno bello. Semplicemente è un'altra cosa. E' un viaggio dentro se stessi, uno specchio su cui riflettere e del quale appassionarsi, tanto è accattivante la realizzazione. La vita non può essere solo gioia, i punti fermi di un individuo non possono non evolvere nel tempo e cambiare non è necessariamente un male: succede e basta. L'approccio adulto, ma non spaventoso che si adotta qui è un toccasana per i giovani che, di fronte all'inconsapevolezza di ciò che sta accadendo loro, potrebbero trovare in questa pellicola anche un modo semplice per rapportarsi alla loro condizione. Dico potrebbero perché il tono qui è certamente molto adulto, ma ciò non toglie che vedere "Inside Out" male non faccia. E' carino, coloratissimo, per molti versi geniale e più profondo del solito, per non dire che, una volta tanto, siamo di fronte ad un prodotto per nulla scontato
Parola chiave: Ricordi Base.

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Bengi

giovedì 10 settembre 2015

Film 991 - Ribelle - The Brave

Tornato dalla Sicilia con 38 e mezzo di febbre e in vista di tre giornate di malattia a casa, ho sofderato un calendario fittissimo di proiezioni casalinghe tutte volte a far passare più velocemente la convalescenza. Questo è il primo film scelto.

Film 991: "Ribelle - The Brave" (2012) di Mark Andrews, Brenda Chapman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non ero rimasto particolarmente impressionato da questa pellicola la prima volta che l'ho vista al cinema e nonostante abbia gradito rivederla, non posso dire che la mia opinione sia particolarmente mutata. Colloco questa personale riflessione nella categoria: il connubio Disney-Pixar ha prodotto di meglio.
"Brave" ha vinto un po' qualunque premio l'anno che è uscito, compreso l'Oscar - ma i competitors non erano fortissimi ("Frankenweenie", "ParaNorman" "Pirati! Briganti da strapazzo" e "Ralph Spaccatutto"), e non ritengo sia un segnale inequivocabile di garanzia. E' un buon titolo d'animazione, principalmente supportato da immagini molto belle da vedere e suggestive, ma in generale non si tratta né di un capolavoro né di una pellicola straordinaria tanto da giustificare titoli quale 'miglior...'.
Ciò detto, la storia è divertente e fa passare piacevolmente il tempo del racconto, una fiaba moderna nel modo di affrontare certi snodi più convenzionali: rapporto madre figlia, svecchiamento delle tradizioni, affermazione personale attraverso la ricerca della propria identità e, non meno importante, rivendicazione della scelta del proprio amore. Ho apprezato che "Ribelle - The Brave" veicoli questo tipo di messaggio, specialmente in un mondo che ancora tende ad esprimersi per stereotipi.
Un film piacevole, una storia carina efficacemente aiutata da belle immagini, anche se un prodotto Disney-Pixar meno incisivo del solito.
Ps. Tra i doppiatori originali: Kelly Macdonald, Billy Connolly, Emma Thompson, Julie Walters, Robbie Coltrane, Kevin McKidd, Craig Ferguson e il compositore Patrick Doyle. Tra gli italiani, le voci più riconoscibili sono di Enzo Iacchetti, Anna Mazzamauro, Giobbe Covatta e, naturalmente, Noemi per la parte musicale.
Film 448 - Ribelle - The Brave
Box Office: $539 milioni
Consigli: Sicuramente uno dei titoli d'animazione più rappresentativi dell'ultimo periodo insieme a quella miriade di altre belle storie prodotte dal connubio Disney-Pixar, anche se a mio avviso non la migliore. E' un buon film per chi cerca un momento tranquillo, rilassante, un'avventura tra i boschi che ha, altresì, sapore di emancipazione. I capelli di Merida sono stupendi da guardare, le canzoni un po' fiacche.
Parola chiave: Incantesimo.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 27 ottobre 2014

Film 801 - Up

Quasi 800 recensioni fa avevo visto questo film per la prima volta, rimanendo soddisfatto della visione e ricevendo in regalo, pochi mesi dopo, il dvd. Da allora non c'è più stata occasione di ripetere la visione...

Film 801: "Up" (2009) di Pete Docter, Bob Peterson
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: "Up", ovvero un botteghino stellare, 2 Oscar vinti e un plebiscito di apprezzamenti ed essere ancora uno dei film di punta dell'universo Pixar (e Disney). C'è stato un vero e proprio momento d'oro dell'animazione per le due case produttrici che, un titolo dopo l'altro, riuscivano a fare incetta di consensi di critica e pubblico, grandi incassi e premi Oscar ("Ratatouille", "WALL-E", "Toy Story 3" fino a "Brave" circa) e certamente questa pellicola è una delle più iconiche e di successo. Chi, infatti, ancora oggi non ha presente la stupenda scena della casa che si alza in volo grazie all'ausilio di non si sa quanti palloncini ad elio dai colori dell'arcobaleno? Fin da subito "Up" è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante tra i cult dell'animazione contemporanea.
Rivedere il film questa volta in dvd e non in un orrendo streaming mal saturato ha certamente aumentato il mio consenso e apprezzamento, riuscendo così a cogliere lo sfavillante lavoro di colori fatto per ricreare, appunto, i palloncini ma anche per mettere in scena i bellissimi paesaggi e la figura quasi mitologica del Beccaccino, qui oggetto del desiderio dei protagonisti insieme al viaggio in Venezuela verso le Cascate Paradiso.
Ciò detto, e ribadendo che "Up" mi è piaciuto e lo trovo un ottimo esempio di intrattenimento per famiglie, con un protagonista (il ragazzino) che è qualcosa di meraviglioso, rimane il fatto che, per quanto mi riguarda, il colpo di fulmine non è scattato. Paradossalmente - ho la fobia dei topi, ma forse per contrasto anche proprio per questo - "Ratatouille" mi ha conquistato molto di più. Chiaramente è un'accezione molto personale e il mio modo di pormi nei confronti di questa pellicola rimane, appunto, il mio.
Film 5 - Up
Film 801 - Up
Film 2003 - Up
Box Office: $731.3 milioni
Consigli: Direi che è un titolo adatto veramente ad ogni occasione. Perfetto per una serata dopo una faticosa giornata di lavoro come per una domenica pomeriggio spiaggiati sul divano. Diverte, intrattiene ed incanta grazie ad alcune trovate poetiche che lasciano lo spettatore affascinato. La voce originale del cattivo Charles Muntz è del premio Oscar Christopher Plummer.
Parola chiave: Amicizia.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 19 maggio 2014

Film 715 - WALL·E

Avevo comprato il dvd un sacco di tempo fa e avevo molta voglia di rivedere questo film!

Film 715: "WALL·E" (2008) di Andrew Stanton
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Ormai, praticamente, non me lo ricordavo più. Ricordavo che all'epoca della sua uscita, il film aveva avuto un successo pazzesco di critica e tutti ne parlavano così bene che era impossibile non desiderare vederlo. Tutto questa frenesia da "WALL·E" mi aveva naturalmente incuriosito e inevitabilmente lasciato insoddisfatto. Non che non mi fosse piaciuto, ma non mi aveva nemmeno sconvolto l'esistenza.
Rimasto con il tarlo del 'lo rivedrò', l'occasione si è ripresentata e l'ho colta al volo. Ho molto rivalutato questo film d'animazione e, anche se non è amore incondizionato come per altri film animati ("Aladdin", "La Sirenetta", "La Bella e la Bestia"), posso sinceramente dire che è un bellissimo esempio di cinema fatto con il computer.
Le idee, come spesso accade in casa Pixar, non mancano. Il robottino dal cuore d'oro (e nostalgico) che si innamora dell'irraggiungibile (e dal cuore 'green') EVE è un piacevolissima favola a tinte ecologiche in grado di risvegliare anche le coscenze più assopite riguardo il tema ambientale. Nella storia, infatti, la Terra è stata ormai abbandonata da 700 anni e gli umani, rifugiatisi nello spazio, sono ormai enormi smidollati in grado di rapportarsi gli uni agli altri solo attraverso la tecnologia. 6 anni dopo, seppure siamo ancora ancorati alla nostra gravità e possediamo una struttura ossea in grado di trasportarci, la questione della tecnologia che soppianta il rapporto con l'altro è assolutamente veritiera.
Sperando in una trama che non si verifichi essere troppo profetica, rimane comunque il fatto che "WALL·E" è un buon esempio di cinema d'animazione contemporaneo, capace di raccontare una fiaba, legarci un messaggio e incorniciare il tutto con grazia e un amore smodato per i particolari. Un film come questo, quasi muto per la maggior parte del tempo, è un prodotto che vive di immagini create ed evocate, in grado accendere ricordi e mettere in piedi una realtà tanto distante dalla nostra eppure ancora così vicina. Che cos'è, del resto, il tesoro di cianfrusaglie di WALL·E se non una macchina del tempo in grado di far sognare lui e divertire noi nonostante, in questa storia, ci sia capitato un tale futuro distopico? WALL·E e la sua compagnia sono la speranza nonché la diretta connessione con il 'noi' di oggi, ancora parzialmente in grado di guardarci negli occhi e renderci conto che siamo presenti.
Da questo punto di vista il messaggio veicolato da questa pellicola mi è molto piaciuto e, nonostante un lavoro di fiction molto spinto nel considerare il futuro della nostra specie, ho trovato molto interessante che si sia scelto un tema del genere per quello che, banalmente, viene definito un cartone animato. Evidentemente - e questo non è che un solo esempio - anche i semplici cartoni animati possono avere un'anima.
Box Office: $521,311,860
Consigli: 6 candidature all'Oscar e una statuetta vinta come Miglior film d'animazione. Una bella storia, un protagonista assolutamente adorabile e un risultato finale molto, molto carino.
Parola chiave: Pianta.

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Bengi

venerdì 13 settembre 2013

Film 581 - Monsters University

Dopo il gigantesco successo di "Monsters & Co." era inevitabile che gli succedesse un altro capitolo. Solo non immaginavo a così tanta distanza di tempo...


Film 581: "Monsters University" (2013) di Dan Scanlon
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Ricordo con piacere il primo film di 12 anni fa, ma devo dire che non sono mai stato un vero fan di questo cartoon Pixar. Quindi non attendevo l'arrivo di "Monsters University" con spasmodica impazienza e, sinceramente, ho appreso di questo sequel (in realtà prequel) con ampio ritardo rispetto alla massa.
Ciò detto, manco a immaginarlo, "MU" è veramente, veramente carino. L'idea di ripercorrere l'esperienza universitaria di Mike e Sulley è geniale e assolutamente ben sviluppata, oltre che contestualizzata (è pur sempre un campus dove si impara a spaventare gli umani!) con grande attenzione e precisione. Devo dire che finalmente questa pellicola riporta la Pixar ad un buon livello sia di trama che di realizzazione generale (gli ultimi film in ordine temporale erano stati "Ribelle - The Brave", carino ma niente di più, e "Cars 2" che non ho nemmeno visto dato che il primo episodio non mi era piaciuto).
L'inevitabile epilogo positivo della favola è egregiamente farcito di gag, personaggi secondari e dettagli estremamente spassosi e godibili, in un mix coloratissimo che per certi aspetti mi ha ricordato "La coniglietta di casa", per altri "Pitch Perfect" (escludendo la questione musicale) e comunque in generale tutte quelle pellicole spassose che parlino di campus universitari, confraternite, riti di passaggio e affermazione personale, oltre che riscatto e rivincita (per sé e per il gruppo di appartenenza) tutto sapientemente mescolato e amalgamato dalla simpatia dei due protagonisti.
Non che fosse messo in dubbio il possibile successo di "Monsters University", ma forse dopo il relativo flop - più che altro legato alle alte aspettative - di "Cars 2" e considerato il lasso temporale piuttosto lungo tra il primo film del franchise e il secondo, non era così scontato che il film sarebbe stato accolto così bene ($724,389,136 di incasso mondiale). Invece devo dire che questo prodotto si merita tutta la scia di critiche positive di cui ho letto documentandomi.
La Pixar ha nuovamente dato vita ad un microcosmo creativissimo e sorprendente, riuscendo senza alcun intoppo a ricreare la bella atmosfera del primo "Monsters & Co." e finendo con realizzare un prodotto successivo perfino superiore!
Ps. Nomination all'Oscar come Miglior film d'animazione agli Academy Awards 2014? Probabile, decisamente probabile...
Consigli: Per come hanno concepito questa storia, si possono guardare alternativamente prima sia "Monsters & Co." (2001) che "Monsters University" riuscendo perfettamente a capire tutta la struttura narrativa (il che è geniale, oltre che molto funzionale). Chi non li avesse mai visti, quindi, non ha che da scegliere.
Chi ha apprezzato il primo film della saga non potrà non gradire questo ritorno al mondo dei mostri che hanno paura degli umani: ci sono tutti i personaggi chiave di "Monsters & Co.", ma, in aggiunta, un'intera nuova gamma di spalle comiche davvero divertente. L'atmosfera è quella di sempre, ma non si è incappati nell'errore di realizzare un noioso prodotto-fotocopia.
Parola chiave: Spaventiadi.

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Bengi

domenica 17 marzo 2013

Film 520 - Le 5 leggende

Un film che ha messo in ginocchio la DreamWorks Animation con una perdita di 83 milioni di dollari e che ha causato il licenziamento di 350 impiegati. Questo episodio mi ha spinto a chiedermi cosa ci fosse di tanto sbagliato in questa pellicola di cui, tra l'altro, avevo sentito parlare abbastanza bene. Basata sulle opere dell'autore americano William Joyce, "The Guardians of Childhood".


Film 520: "Le 5 leggende" (2012) di Peter Ramsey
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "Le 5 leggende" parte da un incipit narrativo oggettivamente accattivante, ovvero una specie di reunion di alcune delle figure dell'immaginario per bambini più famose in un mix che li presenta in chiave rivisitata. I Guardiani, infatti, sono i protettori dei bambini - capaci di esistere materialmente solo se i ragazzini credono in loro - e devono vedersela con Pitch alias l'Uomo Nero. Premesso che la trama è questa e nulla di più, ammetto che fossi affascinato dall'idea che fossero stati scomodati Babbo Natale, Dentolina (la fata del dentino), Calmoniglio (il coniglietto di Pasqua), Jack Frost e - scusate ma non sapevo chi fosse - l'Omino del Sonno (Sandman) tutti per la causa comune "Rise of the Guardians" che, a ben pensare, dal titolo ricorda qualcosa tipo un videogioco. E, purtroppo, nella sostanza non sembra molto di più.
Se nel primo tempo la pellicola mi aveva anche abbastanza interessato, la banalità con cui si sceglie di continuare devo ammettere che mi ha un po' deluso. Nessuno si aspettava un colpo di scena inaspettato come potrebbe essere la vittoria finale dell'Uomo Nero, però diciamo che il contenuto narrativo è piuttosto piatto e l'unica cosa che sono riuscito a pensare per tutto il secondo tempo è che questo film mi ricordasse veramente un qualunque videogame e niente di più. La grafica, poi, ha enfatizzato questa mia idea: particolari poco curati, movenze dei personaggi a volte piuttosto meccaniche e artificiose, sfondi e scenografie a tratti bidimensionali. Per quanto non si possa dire che "Ribelle - The Brave" sia uno dei più riusciti film della Pixar, per una serie di evidenti motivi è sicuramente superiore a questo lavoro della DreamWorks Animation.
La ribellione e l'anticonformismo del personaggio di Jack Frost, poi, sono utilizzati in maniera un po' becera, utili solo a giustificare un'immaturità di un eroe in divenire che deve ricercare la sua strada in quanto ancora sbandato e profondamente solo. Capisco che un film d'animazione per ragazzi non abbia grandi pretese di approfondimento psicologico, però sono sicuro che volendo costruire dei buoni presupposti per far funzionare un film o, meglio ancora, renderlo particolare rispetto ad una schiera di 'avversari' quotidianamente agguerriti, si potesse scegliere di caratterizzare meno banalmente i protagonisti di questo "Le 5 leggende" rendendo giustizia ad un'idea di partenza che, ripeto, ha anche un suo discreto fascino.
Tutto sommato, e per come ne avessi sentito parlare, non posso dire che questa pellicola mi abbia soddisfatto. Probabilmente mi aspettavo qualcosa che non ho trovato, prima tra tutti un'idea originale. E' comunque godibile, per carità.
Consigli: Una nomination ai Golden Globe come Miglior film d'animazione e un incasso mondiale di $303,131,036. A parte questi dati di contorno, "Le 5 leggende" è evidentemente un film per ragazzi o per tutta la famiglia riunita in un pomeriggio domenicale tipo questo. E' leggero e a tratti bidimensionale, ma per passare il tempo in compagnia è sicuramente un buon alleato. Ma mi aspettavo di più.
Parola chiave: Origini.

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Bengi

giovedì 13 settembre 2012

Film 448 - Ribelle - The Brave

Non vedevo un film d'animazione da tempi immemori. Ma non potevo non dare una chance almeno a questa pellicola...


Film 448: "Ribelle - The Brave" (2012) di Mark Andrews, Brenda Chapman, Steve Purcell
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Erika
Pensieri: Avevo letto critiche piuttosto negative riguardo a questo film, più che altro per un messaggio antifemminista e una trama apparentemente carente di idee originali.
Si sa che la Pixar è ormai un passo avanti a tutti riguardo alla produzione di pellicole di animazione, quindi non sapevo bene cosa aspettarmi considerato che, a parte "Cars - Motori ruggenti", ho sempre gradito ogni prodotto sfornato. E, nonostante fossi prevenuto un attimo prima di entrare in sala, la visione è stata differente rispetto a ciò che avevo previsto.
Anche se in effetti rispetto ad altri racconti, la trama di "Brave" è meno originale del solito, non credo si possa dire che il lavoro fatto non sia di buona qualità. Forse, per citare una cosa che non mi è piaciuta, ho trovato un po' scontata la ricostruzione familiare con la giovane ragazza di carattere emancipato ed indipendente che pretende di vivere la sua vita seguendo quelli che sono i suoi sogni. Rendere Merida una teenager non convenzionale poteva essere un'occasione meglio sfruttata rispetto a quella che si propone nel film, ossia l'immagine del maschiaccio che tutto vuole (arco in primis), tranne che essere principessa.
Divisa tra la famiglia che la vuole presto sposa e la sua necessità di affermarsi per quella che è, finirà per trasformare sua madre in un orso a causa di un incantesimo preparatole su misura da una pazzesca strega-intagliatrice del legno. Di qui l'avventura che condurrà al finale che, chiaramente, metterà tutti d'accordo.
Se il messaggio edificante non poteva mancare - la vita ci dimostra che cambiare è possibile, specialmente per chi si vuole bene - devo dire che nel mix totale i 100 miuti di pellicola me li sono goduti piacevolmente.
Il tutto è spensieratamente divertente e visivamente potente, con una spaventosa cura del dettaglio 'chioma rossa' tanto ben realizzata da catalizzare più di una volta lo sguardo dello spettatore.
Per la versione italiana, poi, alcune canzoni riadattate e proposte dalla cantante Noemi. Non so se fosse la scelta azzeccata, visto il timbro e tono un po' cupi, comunque per qualcuno potrebbe essere motivo in più per scegliere di vedere "Ribelle - The Brave".
Per quanto mi riguarda tutto sommato il giudizio è positivo. E' vero, la trama non punta forte sull'originalità, ma comunque non si sente mai il peso del 'già visto'.
Ps. Bene al box office: $488,297,964 di incasso mondiale.
Pps. Curiosamente, tra i doppiatori di un paio di personaggi secondari compaiono per l'Italia Enzo Iacchetti e Giobbe Covatta.
Film 991 - Ribelle - The Brave
Consigli: Da guardare in compagnia o famiglia è perfetto. Non sbaglia un colpo alla voce 'intrattenimento' e, cosa che non guasta, colpisce per l'accurata realizzazione della peculiarità di Merida: la chioma rossa.
Parola chiave: Mor'du.

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BB

martedì 6 settembre 2011

Film 295 - Alla ricerca di Nemo

Un classico per una serata ormai classica.


Film 295: "Alla ricerca di Nemo" (2003) di Andrew Stanton, Lee Unkrich
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea Puffo, Andrea, Michele P., Marco, Titti
Pensieri: Capolavoro d'animazione, tripudio di colori e simpatia, originale e delicato, "Finding Nemo" (titolo originale) è di sicuro una delle pellicole che preferisco.
Geniale anche solo per l'invenzione del personaggio di Dory - svampita e svanita - il film mette al centro dell'avventura il pesciolino (pagliaccio) Nemo e il suo papà Marlin che, per ritrovarlo, dalla Grande barriera corallina finirà per arrivare a Sidney in un crescendo di situazioni divertenti, comiche o pericolossissime.
Piace perchè diverte, racconta una storia bella e ben scritta, non stritola in cliché narrativi i suoi temi secondari (diversità, amicizia, fiducia oltre che l'evidente tematica pro bio), approfondisce l'analisi dei suoi personaggi nonostante il film sia diretto ad un vasto pubblico (soprattutto composto da bambini).
Sorprende, quindi, che un lavoro così ben fatto si celi dietro ad una 'semplice' produzione cartoon. Ma è poi una vera sorpresa? La Pixar inanella un successo dopo l'altro (con questa produzione l'introito è stato di $864,625,978 nel mondo) e forse non è solo perchè mette in cantiere prodotti accattivanti.
Film 295 - Alla ricerca di Nemo
Film 1175 - Alla ricerca di Nemo
Film 1539 - Finding Nemo
Film 1227 - Alla ricerca di Dory
Film 1573 - Finding Dory
Consigli: Godibilissimo, intelligente, divertente è forse il più riuscito tra gli esperimenti Pixar degli ultimi anni. Da vedere e rivedere.
Parola chiave: Motoschifo.

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Ric

venerdì 15 ottobre 2010

Film 151 - Ratatouille

I film d'animazione mi mettono sempre di buon umore. Questo, poi, era da un po' che avevo voglia di rivederlo!


Film 151: "Ratatouille" (2007) di Brad Bird, Jan Pinkava
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Topi in cucina. E' possibile? E rendere la cosa accettabile al grande pubblico? Solo la Pixar poteva farcela.
E infatti realizza un mezzo capolavoro, portando a casa una vittoria strameritata per aver creato un topo chef che perfino i più scettici (come me all'epoca dell'uscita nelle sale) hanno saputo adorare. E l'impresa non era per niente semplice!
Prendiamo un topolino di campagna che ama il buon cibo, ha il tocco dello chef e, per natura fortunata, possiede un olfatto estremamente sviluppato. Poi prendiamo un umano scheletrico e maldestro, bruttino e un po' sfigato, incapace di tenersi anche il minimo lavoro a causa della sua goffaggine. Infine, come luogo del loro incontro, mettiamo un ristorante parigino caduto in declino, ma con ottime possibilità di risorgere. Et voilà, il gioco è fatto!
Un trucchetto renderà l'uno indispensabile all'altro in cucina e porterà ai vecchi fasti il ristorante, attirando l'attenzione di clienti, stampa e critici (criticoni) di vecchia data. Sarà proprio uno di questi a rappresentare il grande scoglio da superare per ritrovare il buon nome del locale.
Tra un piatto e l'altro si presenta presto l'acquolina in bocca e si impara a sorvolare su chi sia l'artefice delle ricette. Del resto il topolino Rémy rimane ben nascosto sotto il cappello della sua 'marionetta umana' Linguini. E, divertente, geniale, non convenzionale strappa un 'mi piace' anche a chi, prima, storceva un po' il nasco disgustato. Davvero bello!
Ps. 5 nominations all'Oscar e una statuetta vinta come miglior film d'animazione 2008.
Consigli: L'idea di un ratto che cucina non è facile da digerire. Il film saprà far andare oltre questo gigantesco limite per far volare lo spettatore con la fantasia! Bisogna solo lasciarsi un po' convincere...
Parola chiave: Chiunque può cucinare.




Ric