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martedì 23 agosto 2022

Film 2125 - Murder, She Wrote: The Celtic Riddle

Intro: Qualche settimana fa è venuto Marco a trovarmi da Glasgow. Non ci vedevamo da 3 anni e ritrovare la sua compagnia ha riportato alla memoria le tante avventure che abbiamo condiviso, i momenti spensierati, la serate, i viaggi. Tanti ricordi, un po' di nostalgia e la consapevolezza che la nostra amicizia ha superato la prova del tempo e delle (varie e numerose) distanze.
Con sul groppone un weekend intenso di giri, cene, brunch e balli, quando ci siamo salutati ho sentito il bisogno di qualcosa di confortante, un cuscinetto emotivo che mi traghettasse dalla ritrovata euforia per l'aver rivisto il mio amico, all'immmancabile appuntamento con la routine quotidiana. E così, sarà che ce l'ho sempre un po' nel cuore (e che con Marco condividiamo questa passione per lei), mi sono ritrovato a pensare che avrei voluto rivedere qualcosa con l'iconica "Signora in giallo". Caso vuole che l'ultimo episodio assoluto di questa indimenticabile serie, sia un film tv ambientato in Irlanda. L'ho preso come un segno.

Film 2125: "Murder, She Wrote: The Celtic Riddle" (2003) di Anthony Pullen Shaw
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non mi aspettavo certo grandi vette della cinematografia, per cui ho guardato questo "Murder, She Wrote: The Celtic Riddle" con l'occhio del fan sfegatato che ha bisogno del suo titolo del cuore nella certezza di passare un po' di tempo in compagnia della sua eroina preferita.
Ed è proprio in lei, infatti, che questo titolo trova il suo valore: se non fosse per Jessica Fletcher, questo non sarebbe stato altro che l'ennessimo film per la tv sciapo sciapo che si lascia vedere tra le faccende di casa. E non c'è Jessica Fletcher senza l'inimitabile, magnifica, pazzesca Angela Lansbury, qui alla sua ultima apparizione nei panni della celeberrima scrittrice di gialli e detective amatoriale. Ed è un peccato, perché di nuove stagioni di "Murder, She Wrote" ce ne sarebbe ancora bisogno.
Ribadisco che questo "The Celtic Riddle" non è proprio niente di che, certe scenografie fanno un po' tenerezza e il livello di recitazione di certi membri del cast è tutt'altro che eccellente, eppure basta il sorriso di Jessica, sentire la sua voce, vederla muoversi con grazia e stile tra liti familiari e indizi da caccia del tesoro per sentirsi, ancora una volta (per l'ultima), a casa.
Quindi no, non è certamente un prodotto pioniore nel suo genere o di qualità eccelsa, ma tutto sommato è capace di regalare ai fan la classica atmosfera pacata (e un po' strampalata) de "La signora in giallo", nonché l'ultima performance della Lansbury nei panni dell'inimitabile, iconica Jessica Fletcher. Il che, per quanto mi riguarda, è più che sufficiente.
Cast: Angela Lansbury, Fionnula Flanagan, Tegan West, Cyril O'Reilly, Lynn Wanlass, Timothy V. Murphy, Joe Michael Burke, Andrew Connolly, Geraldine Hughes, Sarah-Jane Potts, Peter Donat.
Box Office: /
Vale o non vale: Un bel po' di stereotipi sull'Irlanda e qualche momento trash, ma tutto sommato questo "Murder, She Wrote: The Celtic Riddle" regala esattamente ciò che si aspetta: una grandissima Angela Lansbury nei panni di Jessica Fletcher (più un'ottima Fionnula Flanagan nei panni della matriarca che non vuole condividere l'eredità) e quel ritorno alle atmosfere de "La signora in giallo" che i fan non mancheranno mai di portare nel cuore.
Premi: /
Parola chiave: Eredità.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 6 dicembre 2010

Film 192 - Assassinio sul Nilo

Spostata la cena del lunedì al martedì per necessità 'sportive', abbiamo continuato il nostro cinema casalingo supportato da cena con insalata con questo film, classico del genere giallo...


Film 192: "Assassinio sul Nilo" (1978) di John Guillermin
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea Puffo, Andrea, Diego, Marco
Pensieri: Va detto, per ragion di cronaca, che l'aspetto principale che ci ha condotto a questa pellicola è stata la presenza della fantastica Angela Lansbury ("La signora in giallo", Pomi d'ottone e manici di scopa", "Il mistero della signora scomparsa").
Per quanto mi riguarda questo è il secondo film con protagonista il Poirot di Agatha Christie. Questa volta ad impersonarlo è Peter Ustinov (che avevo già visto in "Topkapi"), meno capace, secondo me, di Albert Finney di rendere il personaggio vero e credibile. La sensazione è quella della macchietta che agisce in funzione del suo essere strambo, senza una caratterizzazione del personaggio che tenda, perlomeno, all'umano. Il tutto è un po' bidimensionale.
Non si può dire lo stesso di grandissimi comprimari che accompagnano questa avventura dell'investigatore belga. C'è (una molto anziana e difficilmente riconoscibile) Bette Davis ("Eva contro Eva", "Che fine ha fatto Baby Jane?"); Mia Farrow ("Il grande Gatsby", "Rosemary's Baby"), anche qui in un ruolo insopportabile; George Kennedy (visto nella saga della pallottola spuntata con Nielsen), premio Oscar per "Nick mano fredda"; la grandissima e bravissima Maggie Smith ("Hook - capitan Uncino", "Harry Potter e il principe mezzosangue", "La famiglia omicidi"), due volte premio Oscar; Jack Warden ("Oltre il giardino", "La piccola peste"); e David Niven ("James Bond 007 - Casino Royale", "La pantera rosa", "Invito a cena con delitto") premio Oscar per "Tavole separate".
Questo classico di genere, con un cast da far impallidire le produzioni odierne, porta bene i suoi 32 anni di età. I 140 minuti di pellicola scorrono via tranquilli, nell'attesa di capire finalmente chi abbia commesso l'omicidio (ma, diciamocelo, non era poi così difficile da capire chi e perchè l'ha fatto, no?). Il personaggio, su tutti, più divertente è proprio quello di Mrs. Salome Otterbourne/Angela Lansbury, che con la sua verve e spigliatezza sessuale, regala gli unici toni comici di questo film. La Lansbury, grandissima attrice anche teatrale, sopporta la parte con tale capacità e convinzione da far accettare - perfino a noi appassionati di Jessica Fletcher - un ruolo così fuori dai suoi soliti canoni.
Insomma, la pellicola è piacevole e regala quel disimpegno (di classe) che raramente si trova ancora nelle produzioni chiassose ed esorbitanti cui siamo abituati. Ogni tanto è bello godersi un film non 'gridato'.
Ps. Oscar (il secondo) nel 1979 ad Anthony Powell per i migliori costumi.
Film 1102 - Assassinio sul Nilo
Consigli: Cercare di capire chi è l'assassino vi rovinerà il piacere di seguire il corso della storia. Forse, per chi vuole distrarsi, è meglio lasciarsi semplicemente condurre dagli eventi.
Parola chiave: Soldi.




Ric