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mercoledì 12 gennaio 2022

Film 2074 - House of Gucci

Intro: E' dal 31 dicembre 2021 che ho questa recensione in coda e, fino ad oggi, non ero ancora riuscito a pubblicarla. Sono state settimane intense, tra l'Italia, gli amici, gli affetti, le feste, il ritorno a Dublino, il nuovo lavoro e altre cose che hanno pesato e contribuito. Ma eccoci, ci risiamo: che il 2022 abbia inizio anche per HollywoodCiak!

Film 2074: "House of Gucci" (2021) di Ridley Scott
Visto: al cinema
Lingua: inglese, italiano
Compagnia: nessuno
In sintesi: ho visto questo film una sera di dicembre al cinema da solo. Ero in un mood un po' altalenante da giorni, per cui la decisione di recuperare questa pellicola era propedeutica a uno spegnimento cerebrale e nulla più. Zero attese, zero aspettative (anzi, forse qualche aspettativa l'avevo, ma in negativo).
Non particolarmente apprezzato dalla critica, "House of Gucci" è riuscito però a ritagliarsi una nicchia di mercato e ad assicurarsi un pubblico (a mio avviso) principalmente nei fan di Lady Gaga, del fashion e in particolare del brand Gucci e degli appassionati di biopic (qui a tinte assassine). Tutto grasso che cola considerando che gli ultimi due film di Ridley Scott, "The Last Duel" e il terribile "All the Money in the World", hanno incassato rispettivamente $30.6 milioni (su un budget di $100 milioni) e $57 milioni (su un budget di $50 milioni)...
Devo dire, comunque, che a me "House of Gucci" non è per niente dispiaciuto. 2 ore e 38 minuti di durata sono troppe e sicuramente ci sono molti aspetti di questo prodotto che si sarebbero potuti migliorare - a partire dal casting di Jared Leto, sempre più un fallimento attoriale - eppure nel complesso l'esperienza cinematografica è stata sufficientemente positiva da rendere il tutto di godibile intrattenimento. Niente di eclatante, ma comunque un risultato finale conforme alle promesse over-the-top e sopra le righe. Senza contare la colonna sonora pazzesca.
Chiaro che non si tratti di un prodotto per tutti - sia in termini di qualitativi che tecnici - però "House of Gucci" ha un grande alleato nella gigantesca performance di Lady Gaga nei panni di Patrizia Reggiani che porta avanti da sola tutta la baracca. Trascinante, intrigante, esagerata e molto Marisa Laurito, Gaga conferma che quando si tratti di riproporre una versione della sua caleidoscopica personalità la performance poi non delude. E' stato così in "American Horror Story: Hotel", poi in "A Star Is Born" e adesso qui e tutte le volte che Gaga interpreta Gaga si è certi in un risultato esplosivo.
Meno esplosivo, qui, tutto il resto: Adam Driver molto pacato e a tratti sottotono per copione, Jeremy Irons malconcio ma pur sempre iconico e Al Pacino versione tamarro di lusso (che francamente gli si addice) a cui si accolla la ridicola performance di Jared Leto che non solo sminuisce il suo personaggio, ma non fa altro che distrarre lo spettatore da ogni altro elemento della pellicola. Non mi è ben chiaro se la sua sia stata una scelta dettata dal voler rispettare i modi di Rodolfo Gucci o se si sia voluta calcare la mano per renderlo il giullare della situazione, in ogni caso una scelta infelice e macchiettistica che genera solo fastidio. Da ultima, un'inaspettata Salma Hayek in chiave chiaroveggente che interpreterà uno dei ruoli cardine di tutta la vicenda e, al contempo, dei più ridicoli.
Ciò detto, ribadisco che "House of Gucci" non è un capolavoro, eppure tutto sommato non manca di intrattenere e, ancora più importante, mantenere le promesse di tutta una campagna pubblicitaria: una Lady Gaga unica, indiscussa protagonista.
Ps. Non ho ben capito il senso di girare a Roma, raccontare una storia ambientata in Italia e poi assumere comparse palesemente non italiane e dar loro qualche battuta da recitare nel film.
Cast: Lady Gaga, Adam Driver, Jared Leto, Jeremy Irons, Salma Hayek, Al Pacino, Camille Cottin, Reeve Carney, Jack Huston.
Box Office: $135.5 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Secondo me vederlo in italiano non ha senso. Gaga ha sbandierato in lungo e in largo (anche da Fazio) quanto si sia spesa per apprendere l'accento di un italiano che parla in inglese e anche solo per questo motivo vale la pena vedere questa pellicola in lingua originale (non tanto perché sia brava, quanto perché il tutto è maledettamente ridicolo, specialmente considerato che un sacco di parti sono recitate in italiano... anche se non sottotitolate).
Detto cioò, un film non per tutti e non per ogni occasione, ma sicuramente un prodotto da recuperare se si vuole rimanere al passo con la conversazione globale, considerato per quanto si è parlato di Gaga e di questo suo nuovo ruolo iconico (ma da qui ad attrice affermata ci vuole ancora un po'). E per poterla veder recitare: "Father, son and House of Gucci."
Premi: Candidato al Golden Globe per la Miglior attrice protagonista drammatica (Lady Gaga). 3 nomination ai BAFTA per Miglior attrice protagonista (Gaga), trucco e film britannico (???) dell'anno.
Parola chiave: Famiglia.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 5 luglio 2019

Film 1621 - Red Sparrow

Intro: Che non lo guardi l'ultimo film con Jennifer Lawrence?!
Film 1621: "Red Sparrow" (2018) di Francis Lawrence
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: poteva essere una bomba e, invece, "Red Sparrow" è solamente ok. Un peccato considerato il cast stellare, la storia intrigante e la reunion post "Hunger Games" dei due Lawrence, Francis e Jennifer. Ciò detto, questo film non è terribile, visivamente ha il suo perché nonostante un'atmosfera particolarmente cupa e opprimente, ma manca di qualcosa che vada oltre quell'idea scandalosa che sta alla base della storia (ballerina che, per una serie di circostanze, viene arruolata per diventare una spia russa ad alto contenuto sessuale). E non bastano le scene d'azione, i dialoghi spregiudicati, il sesso e il nudo, serve davvero un'anima che qui, purtroppo, sembra mancare. Il tono è sempre sommesso rispetto a ciò che le immagini mostrano e non so, onestamente, se la Lawrence fosse la scelta giusta per impersonare un personaggio di origine russa.
In generale così così.
Cast: Jennifer Lawrence, Joel Edgerton, Matthias Schoenaerts, Charlotte Rampling, Mary-Louise Parker, Jeremy Irons, Ciarán Hinds, Joely Richardson, Bill Camp.
Box Office: $151.6 milioni
Vale o non vale: Tratta dal libro omonimo di Jason Matthews (che non ho letto e quindi non posso comparare al film), questa pellicola promette e propone temi e toni scottanti, ma il risultato finale non convince appieno. Si può guardare, specialmente se si è fan della Lawrence, ma meglio ricordarsi che a) ha sicuramente fatto di meglio e b) non è assolutamente un prodotto per tutti.
Premi: /
Parola chiave: Talpa.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 16 novembre 2018

Film 1522 - The French Lieutenant's Woman

Intro: I always wanted to see this movie and it was about time I saved some time to just do it.
Film 1522: "The French Lieutenant's Woman" (1981), Karel Reisz
Watched: my laptop
Language: English
Watched with: no one
Briefly: "The French Lieutenant's Woman" was not what I expected it to be. I got myself mislead by a title which refers to France & army, but in the end that's not what the movie is about. Two love stories, two different settings for a plot that is divided between the struggling relationship involving the gentleman palaeontologist Charles Smithson and the enigmatic Sarah Woodruff and the actors who play them in a modern filming of the story. Meryl Streep and Jeremy Irons are romantically involved in both stories in a parallelism that drives you exactly where you expect it to lead you, except that everything just turns and what would have been impossible in the Victorian period drama story happens and what you thought to be inevitable in the real life story fades away. Sometimes a plot can still surprise you;
I find the Victorian period settings quite intriguing, with a special note on costumes (by Tom Rand) and hairstyling (for Streep bold and explosive hair). The comparison between the two plot timelines' style are obvious and well handled not in an ordinary way;
Streep and Irons are great actors and perfect for their double roles here: I was really fascinated by Streep performances, she can really be whomever she wants;
I find this art imitating art subplot really fascinating. A movie that depicts the making of a movie means to witness the process of that medium analyzing itself through its own tools, which is always compelling and worth studying.

Cast: Meryl Streep, Jeremy Irons, David Warner, Hilton McRae, Peter Vaughan, Liz Smith, Penelope Wilton.
Box Office: $26,890,068
Worth watching?: Not always perfect, but well acted and narratively intriguing. The parallelism between the two stories is the core of the plot which will surprise you in the end. Worth watching, a real Meryl Streep's fans cult.
Awards: Nominated for 5 Academy Awards (including Best Actress in a Leading Role and Best Writing, Screenplay Based on Material from Another Medium); 3 Golden Globes nomination and 1 win (Best Actress in a Motion Picture - Drama); 11 BAFTAs nomination and 3 wins (Best Actress, Best Sound and Best Score).
Key word: Film.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 17 settembre 2018

Film 1510 - The Lion King

Intro: For once we had a long lunch break, so we decided to spend our time watching not just one, but two movies one after the other!
Film 1510: "The Lion King" (1994), Roger Allers, Rob Minkoff
Watched: from my laptop
Language: English
Watched with: Fre
Briefly: one of the best movies Disney ever produced, "The Lion King" is still rockin' it! After a sequel ("The Lion King II: Simba's Pride") and a prequel ("The Lion King 1½") and two television series ("Timon and Pumbaa" and "The Lion Guard"), next year will be the time for the CGI remake directed by Jon Favreau. The lion is roaring loud and clear!;
it's impossible not to cry when Mufasa dies. It's such an emotional scene, so perfectly achieved. And the fact that this is a family movie targeting kids and teenagers, it's even more impressive how they managed to deal with death and loss. Chapeau.;
the songs are amazing, one of the best stuff you can find here. They're catchy, funny, and impossible to forget. "Hakuna Matata" is brilliant, "Can You Feel the Love Tonight" powerful, "I Just Can't Wait to Be King" delightfully entertaining. My personal favourite though is "Circle of Life".;
surely one of the best animated movies ever made. Entertaining, smart, dark enough and morally satisfying, "The Lion King" is the perfect choice either for kids and adults who want to enjoy a great story and a very well drawn movie art piece.
Film 126 - Il re leone
Film 1298 - Il re leone
Film 1510 - The Lion King
Film 1511 - The Lion King 2: Simba's Pride
Cast: Matthew Broderick, James Earl Jones, Jeremy Irons, Rowan Atkinson, Moira Kelly, Nathan Lane, Ernie Sabella, Robert Guillaume, Jonathan Taylor Thomas, Niketa Calame, Whoopi Goldberg, Cheech Marin, Jim Cummings, Madge Sinclair.
Box Office: $968.5 million
Worth watching?: it's undoubtedly one of the best known animated movies ever. It still is a huge success and since it hit the theatres has been one of the greatest box-office earners of all time and it reached the cult status a long time ago. What should we ask more from a single movie? Nothing. So just enjoy the pleasure of watching it.
Awards: 2 Oscars win out of 4 nominations (Best Score and Best Original Song for "Can You Feel the Love Tonight"); 3 Golden Globes won (Best Motion Picture - Comedy or Musical, Best Original Song, Best Original Score).
Key word: Jackpot.

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Bengi

martedì 19 dicembre 2017

Film 1459 - Justice League

Mi piacciono sempre i film che racchiudono un numero infinito di personaggioni tutti insieme, per cui ero piuttosto ben disposto nei confronti di questo titolo; senza contare il fatto che "Wonder Woman" mi era molto piaciuto, il che mi faceva sperare in un simile risultato. Sbagliavo?
Film 1459: "Justice League" (2017) di Zack Snyder
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Naresh
Pensieri: Lo dico subito: è stato meglio di quanto pensassi. Viste le pessime critiche e il risultato al botteghino non esattamente entusiasmante ( -$30 milioni di incasso al primo weekend di uscita in America rispetto alle previsioni), mi aspettavo davvero un bruttissimo film. Un po’ come “Suicide Squad”, per capirci. Invece, pur non essendo certo un prodotto sufficientemente riuscito, ammetto che il risultato finale è stato di intrattenimento e divertente quanto basta (grazie, The Flash).
Il vero problema di “Justice Leage” sta nella sua realizzazione dozzinale. Più che un colosso sbanca box-office sembra un B-movie ad alto budget, uno di quei film in cui gli effetti speciali sembrano disegnati. Dunque ciò che si ottiene assomiglia più a un videogioco pompato di steroidi che a tutti gli effetti una pellicola per il cinema. Era già stato così per “Batman v Superman” del resto. A proposito di quest’ultimo, poi, trovo un pochino ridicola la strategia di marketing che esclude Clark Kent da poster e pubblicità quando sapevamo tutti che Superman sarebbe risorto, solo non conoscevamo ancora il modo in cui sarebbe stato fatto (grazie a Bruce Wain). Sulla questione redivivo una veloce parentesi: Clark si risveglia ed è incazzato come una iena, a momenti distrugge tutto e ammazza gli Aveng…ehm, la Justice Leage e bastano 10minuti di chiacchiere e abbracci con Lois Lane per fargli tornare la memoria e passare il pessimo umore. Non c’era modo di affrontare la questione in maniera un tantino più attendibile e meno affrettata (nel limite delle circostanze, ovvio)?
Al di là di questo, comunque, devo dire che provo una sorta di reazione ambivalente nei confronti di questo titolo, che parte dal fatto che mi aspettassi davvero qualcosa di più brutto e finisce nella considerazione che la DC Comics non riesca a trovare un percorso estetico-narrativo uniforme, compatto e soddisfacente. Avendo già bruciato l’attimo d’oro del recentissimo “Wonder Woman”, la sensazione è che la discontinuità con cui il franchise passa da un titolo all’altro sia sintomo di una mancanza di direzione concreta. Diversamente dalla Marvel che pare abbia il suo percorso ben in mente, qui sembra che le carte in tavola si rimescolino film dopo film, per un risultato complessivo che non riesce ad essere soddisfacente.
Dal punto di vista del cast, Gal Gadot prosegue coscenziosamente la costruzione della sua protagonista, Ben Affleck è sempre sornione e Henry Cavill rimane il mio personale mistero recitativo (ma chi riuscirebbe a riconoscerlo in altri contesti?!); le nuove le ve Ezra Miller a parte, non sono granché e soprattutto Jason Momoa a recitare non è proprio un asso, ma ci si accontenta dato che nell’insieme ogni protagonista non è particolarmente approfondito dalla trama. Del resto c’è l’ennesimo supercattivo da uccidere e almeno una decina di nuovi personaggi, per cui la rappresentazione che vada oltre la bidimensionalità – a volte caricaturale – è difficile da ottenere. In un certo senso non credo si potesse chiedere di più a “Justice Leage” da questo punto di vista dato che le sceneggiature della DC hanno sempre lasciato un tantino a desiderare. Credo, al contrario, che si potesse e dovesse migliorare il piano estetico e la qualità degli effetti speciali, da rendere assolutamente più realistici.
Tutto sommato, quindi, un risultato superiore alle (mie basse) aspettative, anche se molto inferiore alla media dei blockbuster oggi in circolazione. Intrattiene un paio d’ore, niente di più.
Film 658 - L'uomo d'acciaio
Film 1127 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1128 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1218 - Suicide Squad
Film 1392 - Wonder Woman
Film 1640 - Wonder Woman
Film 1708 - Aquaman
Film 1459 - Justice League
Film 2019 - Zack Snyder's Justice League
Cast: Ben Affleck, Henry Cavill, Amy Adams, Gal Gadot, Ezra Miller, Jason Momoa, Ray Fisher, Jeremy Irons, Diane Lane, Connie Nielsen, J. K. Simmons, Ciarán Hinds, Amber Heard, Joe Morton, Joe Manganiello, Jesse Eisenberg .
Box Office: $636.1 milioni (ad oggi)
Consigli: Se si è fan del franchise o di uno dei supereroi qui rappresentati questa pellicola è sicuramente una di quelle imperdibili di questa fine 2017- Gli altri dovrebbero riuscire comunque a godersi un prodotto d’intrattenimento sufficientemente ludico e spettacolare. Ma il risultato non è ancora sufficiente.
Parola chiave: Cubo.

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Bengi

mercoledì 12 aprile 2017

Film 1340 - Assassin's Creed

Ero rimasto con la curiosità di vederlo senza riuscire a recuperarlo al cinema. Così, appena lo streaming lo ha reso disponibile, gli ho dedicato una serata casalinga.

Film 1340: "Assassin's Creed" (2016) di Justin Kurzel
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano, spagnolo
Compagnia: nessuno
Pensieri: In tutta onestà la trama mi rimane ancora un po' oscura, un po' perché metà dei dialoghi erano in spagnolo senza sottotitoli, un po' perché... Beh, adesso lo spiego.
Marion Cotillard vuole cancellare la violenza, i templari vogliono cancellare il libero arbitrio, Michael Fassbender vuole fare qualcosa (ma cosa? Cosa??) e tutti si muovono verso un finale che fa schifo senza che sia minimamente spiegato il perché del loro agire. E poi sti spagnoli incazzati cos'è che vogliono? Perché si chiamano Assassins? Ma Fassbender interpreta anche il suoantenato del passato? E perché ad un certo punto sembra che anche la Cotillard abbia un'antenata spagnola? E quando alla fine il protagonista vede la madre - anche lei versione spagnola - lei cos'è: un angelo? Una proiezione astrale? E come fanno a comunicare?
E la mossa che ad un certo punto fa Fassbender... che senso e scopo ha? Com'è che all'improvviso se ne esce con una piroetta mirabolante di cui nessuna sa niente e non è nemmeno contestualizzata? E il braccio robotico che lo assiste nelle mosse presente-passato come fa a funzionare? Cioè, chi c'è sopra si muove e il braccio si adegua... in base al pensiero? E come fa a prevedere quali saranno gli ostacoli e le interazioni provenienti dal mondo del passato?
E poi la Cotillard lascia sgozzare il padre senza muovere un dito, poi sembra se ne penta, poi la storia sembra sottintendere che sarà lei la nuova cattiva... Insomma, non ci ho capito una fava. Ma sto videogioco è davvero così incasinato o è solo la trama del film che fa cagare?
Cast: Michael Fassbender, Marion Cotillard, Jeremy Irons, Brendan Gleeson, Charlotte Rampling, Michael K. Williams, Essie Davis.
Box Office: $241.4 milioni
Consigli: Non ho mai giocato al videogioco e mi approcciavo per la prima volta al franchise e francamente ho trovato il film particolarmente confuso e privo di spiegazioni adeguate. Forse i fan lo troveranno più conforme alle proprie aspettative. Io non l'ho trovato soddisfacente e, anzi, trovo questo adattamento cinematografico di "Assassin's Creed" un'occasione sprecata. Da vedere solo se si apprezza il video game.
Parola chiave: Mela dell'Eden.

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Bengi

martedì 7 febbraio 2017

Film 1298 - Il re leone

Come ho già detto, ho cominciato a lavorare al cinema. Il che include molto divertimento e qualche benefit come, per esempio, il poter assistere alle proiezioni. E questo è uno di quei casi...

Film 1298: "Il re leone" (1994) di Roger Allers, Rob Minkoff
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: Pellicola intramontabile, vero e proprio cult non solo della cinematografia d'animazione, bellissimo musical, forse pietra miliare del repertorio disneyano. Insomma, "Il re leone" è un film stupendo.
Era da tantissimi anni che non lo rivedevo e certamente cogliere l'occasione di una visione in sala è stata una scelta particolarmente felice. Certo, ho avuto meno occasioni di cantare a squarciagola le mie canzoni preferite, ma la magia del grande schermo e della sala buia mi ha riportato indietro nel tempo a quando, bambino, mi recai per la prima volta al cinema a vederlo. Come allora, l'emozione è stata grande.
Percorso di formazione obbligato per il piccolo Simba - tocca ad ogni personaggio Disney - che vede uccidere il proprio papà e pensa di esserne il responsabile, il che lo porterà a scappare e lasciare il potere al malvagio zio Scar che non ci metterà molto a guastare l'equilibrio della savana. Il leoncino, invece, crescerà allevato dai mitici Pumbaa e Timon al ritmo del mantra hakuna matata e di una vita senza quei pensieri che comportano le grandi responsabilità. L'incontro dopo anni con la dolce compagna di giochi d'infanzia Nala scuoterà via il torpore di Simba, convincendolo a tornare a casa e rivendicare il trono che è suo di diritto. E ristabilire quell'equilibrio che così consapevolmente Ivana Spagna intona ne "Il cerchio della vita". In mezzo, una marea di canzoni indimenticabili, disegni bellissimi e l'esperienza indimenticabile di un grande film per tutti.
Ps. 4 candidature agli Oscar 1995 (di cui 3 per le canzoni) e 2 vittorie: Miglior colonna sonora e canzone originale ("Can You Feel the Love Tonight" di Elton John). Ai Golden Globes dello stesso anno, oltre a due premi per le stesse categorie, "Il re leone" vinse anche come Miglior film musical o commedia, il che dimostra che, una volta tanto, i Globes sono stati più lungimiranti dell'Academy.
Pps. Scar è identico a Jafar di "Aladdin".
Film 126 - Il re leone
Film 1298 - Il re leone
Film 1510 - The Lion King
Film 1511 - The Lion King 2: Simba's Pride
Cast: Jonathan Taylor Thomas, Matthew Broderick, James Earl Jones, Jeremy Irons, Moira Kelly, Niketa Calame, Ernie Sabella, Nathan Lane, Robert Guillaume, Rowan Atkinson, Whoopi Goldberg, Cheech Marin, Jim Cummings, Madge Sinclair.
Box Office: $968.5 milioni
Consigli: Uno dei migliori titoli Disney di sempre, probabilmente anche dei film d'animazione in assoluto. Musiche indimenticabili, bellissimi disegni e hakuna matata come marchio indelebile di generazioni su generazioni. Non serve aggiungere altro.
Parola chiave: Stelle.

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martedì 3 maggio 2016

Film 1128 - Batman v Superman: Dawn of Justice

Subito dopo la visione in inglese e seguito quella in italiano con, immancabile, papà.
Film 1128: "Batman v Superman: Dawn of Justice" (2016) di Zack Snyder
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: padre
Pensieri: Anche se non posso dire he mi abbia convinto del tutto, ammetto che questa seconda visione in italiano abbia aiutato a migliorare l'idea che di partenza mi ero fatto della pellicola. Non tanto per il doppiaggio, quanto perché in effetti nella lungaggine generale, la scorsa volta mi ero perso qualche pezzo che invece qui ho recuperato.
Rimane il fatto che a) il film sia troppo lungo, b) il costume di Batman sia osceno, c) ci siano troppe sottotrame e già troppa carne al fuoco; in ogni caso il risultato finale è certamente ottimo a livello tecnico (anche se i flash finali sarebbero dovuti essere meno intensi) e "Batman v Superman: Dawn of Justice" è indubbiamente un clamoroso successo commerciale. Che, speriamo, servirà da monito per i prodotti futuri messi in cantiere per il franchise: "Wonder Woman" (2017), "The Flash" (2018), "Aquaman" (2018), "Shazam" (2019), "Cyborg" (2020), "Green Lantern Corps" (2020) e "Justice League" (2017 e 2019).
Film 658 - L'uomo d'acciaio
Film 1127 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1128 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1218 - Suicide Squad
Film 1392 - Wonder Woman
Film 1640 - Wonder Woman
Film 1708 - Aquaman
Film 1459 - Justice League
Film 2019 - Zack Snyder's Justice League
Cast: Ben Affleck, Henry Cavill, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Diane Lane, Laurence Fishburne, Jeremy Irons, Holly Hunter, Gal Gadot, Scoot McNairy, Callan Mulvey, Tao Okamoto, Jeffrey Dean Morgan, Michael Shannon, Lauren Cohan, Ray Fisher, Jason Momoa, Ezra Miller, Anderson Cooper, Nancy Grace.
Box Office: $862.9 milioni
Consigli: Essendo stata la pellicola-evento di questo inizio 2016 è chiaro che darle una possibilità abbia senso nell'ottica di farsi una propria opinione su questo mastodontico blockbuster. In ogni caso non è il miglior risultato che si poteva ottenere dalla convergenza di così tanti fattori positivi (popolarità dovuta al crossover, cast pazzesco, ottima regia, un budget da 250 milioni di dollari), quindi meglio essere preparati fin da subito.
Parola chiave: Metaumani.

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Bengi

giovedì 31 marzo 2016

Film 1127 - Batman v Superman: Dawn of Justice

Attesissimo. Discusso. In grado di generare pareri contrastanti. E di portare sullo schermo, insieme, due mitici supereroi.
Film 1127: "Batman v Superman: Dawn of Justice" (2016) di Zack Snyder
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Non sono nemmeno passati 5 anni da "Il cavaliere oscuro - Il ritorno" che già abbiamo un nuovo Batman. Non ci siamo ancora ripresi dall'ultimo "Star Wars" che nuovamente corriamo in sala a confrontarci con le avventure di altri supereroi. Non abbiamo nemmeno il tempo di metabolizzare questo scontro titanico tra mantelli svolazzanti che già si prospetta un nuovo scontro epico fra Capitan America e Iron Man. Insomma, la stagione rosea dei blockbuster "impegnati" pare non conoscere cedimenti. O forse sì?
Dopo il deludente "Fantastic 4 - I fantastici quattro", la critica si è divisa relativamente al versus qui rappresentato, ponendo l'accento su una mancanza di humor, un'eccessiva drammatizzazione e una generale mancanza di scopo. Non tutti i film sui supereroi, dunque, riescono a pennello.
Dopo la visione (in lingua originale) di ieri sera, a caldo posso dire che, in effetti, anche io ho un po' faticato a trovare il filo del discorso. Di cosa parliamo qui e, soprattutto, perché ne stiamo parlando? Il pretesto cattura-spettatore di unire i supernomi di Batman e Superman in un'unica produzione cinematografica non basta a soddisfare lo spettatore medio che non vive dell'autoerotismo generato dalla semplice combinazione dei due eroi dei fumetti in un'unica storia. Come non sono sufficienti i soli effetti specialissimi a rendere apprezzabile tutta l'operazione, né il richiamo di un cast stellato in cui si contano 3 premi Oscar e una serie di camei che ci fanno pregustare ciò che la Warner Bros. e la DC Comics hanno in mente per il futuro. Perché al di là del pretesto iniziale di per sé, della "figata" un po' nerd e della produzione megagalattica, "Batman v Superman" deve proporre qualcosa di concreto adesso. E lo fa? Ni.
Innanzitutto va detto che c'è molta, molta premessa. Non che sia necessariamente un male, ma - e questo è il mio contesto personale - 35 minuti di pubblicità, stomaco vuoto e una mezzora di corsa pre-cinema hanno certamente minato alla base la mia pazienza. Senza contare che il film dura 2 ore e mezza tonde tonde. Il lungo preambolo e l'atmosfera cupa e tesa ricordano tantissimo il precedente lavoro del regista, "Watchmen", pur mancando della stessa base politica matura e consapevole. Quello che abbiamo qui, infatti, mi è sembrato un pretesto un tantino naïf: Batman ce l'ha con Superman perché non riesce a vedere oltre l'immagine pubblica che i media ne hanno costruito (divinità, alieno, possibile tiranno) e Superman pensa che Batman sia una sorta di vigilante impazzito che uccide target casuali tra la povera gente. Uhm.
Superato il contrasto "iniziale" - tra virgolette perché prende praticamente le prime due ore di film -, scopriamo che Bat & Su riescono a fare la pace e, dopotutto, sono amici, anche perché, e qui sta la vera debolezza della storia a mio avviso, c'è un nuovo gigantescamente orrendo nemico in città e i due + 1 dovranno allearsi e mettercela tutta per sconfiggere l'orrendo ibrido generato da Lex Luthor. E su Luthor apriamo una parentesi.
Jesse Eisenberg è un attore che non ho ancora del tutto inquadrato. Sembra bravo, eppure non mi convince. E nemmeno qui, nonostante lo abbia ascoltato in originale, è riuscito a strapparmi un plauso sincero. Il suo Lex parla veloce come il vento e sembra anche molto intelligente, eppure il suo diabolico piano messo in scena per due anni filati ci mette meno di un'ora per essere sabotato. Davvero non era plausibile pensare che l'uomo pipistrello e il figlio di Krypton potessero allearsi contro il nemico in carica? E a parte questo, davvero la produzione pensava che bastasse sbraitare un pochino, bisbigliare soliloqui in pubblico e accelerare a tavoletta con la parlata per rendere il cattivo spaventoso e pazzo? Chiusa parentesi.
Ora torniamo all'orrendo ibrido. Una scena un po' confusa all'interno della navicella aliena ci fa capire che dal mix dello Zod ucciso nel precedente "L'uomo d'acciaio" e il DNA di Luthor viene generata una creatura terrificante ed elettrica che, però, ci catapulta in un universo parallelo a quello fino ad ora raccontato. Dopo interminabili premesse dark, tesissimi primi piani degli attori e un corpo a corpo tra i due protagonisti, tutto il buono che c'era stato viene vanificato dall'entrata in campo di una specie di mostro davvero fuori contesto, più conforme ad una baggianata come "Scontro tra titani" che all'epicità suggerita qui. Francamente l'entrata in campo dello sbraitante ibrido ha fiaccato non poco il mio spirito già tediato dai flash di lampi e scariche elettriche che neanche stessimo collaborando con Victor Frankenstein: superato il rischio di epilessia mi ritrovo catapultato in una sorta di videogioco dalla trama vista e rivista e dall'esito tanto scontato da non rendere plausibile nemmeno per un secondo il fato assegnato dalla trama al supereroe alieno. Non che ci fossero dubbi in merito e non so quanto fosse necessario tirarla così per le lunghe con la sua (spoiler!) morte, dato che il franchise cominciato con questo titolo ha in programma uscite fino al 2019...
E rimanendo collegati al mantenimento di toni epici, era davvero necessario rendere Batman così rotondo? So che sembra una scemenza, ma sullo schermo il confronto fra i due protagonisti è impietoso: uno tanto muscoloso, longilineo, snello e maledettamente aderente; l'altro tondeggiante, massiccio, con la zeppa agli stivali e una maschera che è identica a quella del Batman di "The Lego Movie" (che, tra l'altro, ha uno spin-off in uscita l'anno prossimo: "The Lego Batman Movie"). L'uomo pipistrello di Nolan era decisamente meno pompato e visivamente più piacevole, oltre che credibile - a livello di immagine intendo, Affleck di per sé non è malaccio -. Prima di passare al lato positivo e alle conclusioni, un'ultima osservazione: ma Wonder Woman non la si poteva usare un po' di più? Dopo un marketing martellante sulla sua effettiva presenza, un ricollocamento dopo anni di mancanza e, diciamocelo, finalmente un supereroe femminile protagonista, l'uso che ne viene fatto è minimo e un po' autoreferenziale. E ok che prelude a molto altro, ma sicuramente la sua presenza poteva essere resa più rilevante.
In ogni caso, per passare al bicchiere mezzo pieno, questo nuovo universo DC Comics portato alla luce dal primo Superman e questo crossover finalmente contrasta il finora inavvicinabile universo Marvel, da questo punto di vista certamente avvantaggiato. Dopo anni di successi più o meno giganteschi e perfino l'ennesimo Spider-man in arrivo, la ventata d'aria fresca portata dalla nuovissima DC Extended Universe fa ben sperare gli amanti della par condicio. Inoltre i toni ben più tenebrosi e il ricorso a strategie di terrore meno "politicamente corrette" - in questo caso ne fa le spese la povera Holly Hunter nei panni della Senatrice Finch - ci ricordano che non tutti i supereroi vivono di sola aura glamour o della costante battuta pronta, che pure qui avrebbe aiutato ad alleggerire un po' la situazione.
Comunque, nel caso specifico di "Batman v Superman: Dawn of Justice" il risultato finale è un tantino altalenante. Certe scelte sono perfette (come i titoli di testa magnifici), anche se poi nel concreto ci si perde in momenti poco chiari o preamboli infiniti, oltre che salti di storia e montaggio che, per esempio nel finale, sfiniscono lo spettatore. Sono sicuro che l'esperimento in questione porterà ad una serie di valutazioni successive che andranno a rimodellare il linguaggio di una saga che, a tutti gli effetti, cerca ancora di collocarsi all'interno di un mondo per il momento dominato da altri protagonisti. Il precedente Superman ha evidentemente alzato il tiro rispetto a un mediocre "Superman Returns", eppure non credo che lo sforzo profuso fin qui sia sufficiente a determinare un risultato soddisfacente ed efficace nel costruire un micromondo dalle caratteristiche inequivocali e personali. Insomma, per capirci: viste le critiche impietose mi aspettavo molto di peggio, anche se non posso dire di essere rimasto soddisfatto. Tantissimo fumo, poco arrosto. Al prossimo appuntamento, per vedere se le proporzioni cambieranno.
Film 658 - L'uomo d'acciaio
Film 1127 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1128 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1218 - Suicide Squad
Film 1392 - Wonder Woman
Film 1640 - Wonder Woman
Film 1708 - Aquaman
Film 1459 - Justice League
Film 2019 - Zack Snyder's Justice League
Cast: Ben Affleck, Henry Cavill, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Diane Lane, Laurence Fishburne, Jeremy Irons, Holly Hunter, Gal Gadot, Scoot McNairy, Callan Mulvey, Tao Okamoto, Jeffrey Dean Morgan, Michael Shannon, Lauren Cohan, Ray Fisher, Jason Momoa, Ezra Miller, Anderson Cooper, Nancy Grace.
Box Office: $501.8 milioni (ad oggi)
Consigli: Di certo una pellicola che ha generato non poche aspettative. Che le abbia rispettate o deluse per gli altri non importa, è sempre bene farsi una propria opinione personale. Ecco cosa può smuovervi e convincervi a vedere questo curioso crossover cinematografico che, checché se ne dica, rimane un evidente successo. Anche se la resa nel lungo periodo è un'altra faccenda, resta il fatto che milioni di persone si sono affollate al cinema desiderose di partecipare ad uno scontro se non epico, quantomento d'intrattenimento e l'operazione commerciale è stata premiata. Si poteva fare meglio? Come sempre. Vale la pena dargli una chance? Credo di sì. Ma non piacerà a tutti.
Parola chiave: Kryptonite. (ma va?)

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 3 giugno 2013

Film 556 - Beautiful Creatures - La sedicesima luna

Proviamo a spegnere la testa.

Film 556: "Beautiful Creatures - La sedicesima luna" (2013) di Richard LaGravenese
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Senza infamia e senza lode. E' un film principalmente neutro, privo di brio ma non così brutto da meritarsi pessimi commenti. Più che altro è un esperimento insipido, che fallisce principalmente perchè privo di una personalità propria capace di catturare l'attenzione. Ovvero una pellicola sulla magia, ma senza magia.
I due personaggi principali Alden Ehrenreich e Alice Englert sono abbastanza normali da risultare anche carini e piacevoli e fa piacere che per una volta si sia puntato più sulla rappresentazione di una qualsiasi coppia di adolescenti che su due belloni e maledetti o i più cool della scuola. La Englert non è certo particolarmente bella e Ehrenreich sembra la versione giovane di Liev Schreiber. Non credo si possa dire, però, che l'opzione meno 'beauty' abbia coinciso con un insolito implemento delle capacità recitative. Ma "Beautiful Creatures" non richiedeva, di fatto, la necessità di esibire numerose sfumature espressive.
Interessante, invece, che due attori premi Oscar come Emma Thompson e Jeremy Irons abbiano deciso di puntare su questo prodotto che, di fatto, non aggiunge nulla alle loro fortunatissime carriere. Se ciò che cercavano era un successo commerciale facile hanno purtroppo scelto la pellicola sbagliata in quanto a livello di incassi il risultato è stato da flop (60 milioni di dollari spesi per produrlo e $60,052,138 di incasso mondiale).
A questo punto ci sarebbe da interrogarsi sui motivi di tanto sfacelo, nella speranza che ci si accorga che non basta solamente trarre da un libro di successo una storia per il cinema perchè questa si tramuti in un buon prodotto che si svincoli dalle banalità di cui siamo già sufficientemente saturi.
Il fatto che "Beautiful Creatures - La sedicesima luna" non sia nulla di che non è un risultato auspicabile per una produzione nuova che aspira a bissare i grandi successi commerciali di saghe come "Twilight" o "Harry Potter". Considerato che di partenza la storia non ha alcunché di originale - lei, futura maga, emarginata sociale, allo scoccare dei 16 anni sarà reclamata dal suo destino che letteralmente sceglierà a quale team farla appartenere: buoni o cattivi (ovvero luce o tenebre)? Nel mezzo c'è il liceo, una storia d'amore con un mortale appena sbocciata e una maledizione che, naturalmente, sembrerebbe destinata ad impedire che i giovani possano stare insieme dato che, per spezzare l'incantesimo, il vero amore di Lena dovrebbe morire... - si sarebbe dovuto puntare su qualche cosa di assolutamente unico per staccarsi da quella massa di prodotti teen misto fantasy e drammi di cui ormai si fatica a distinguerne i componenti. Io, personalmente, avrei preferito una caratterizzazione dei due personaggi di Irons e la Thompson in maniera più incisiva e aggressiva, magari privilegiando quell'antagonismo tra i due che di fatto nel film c'è, ma non è sfruttato a dovere. Due attori di quel calibro in ruoli tanto piatti... Uno spreco! E dire che la Thompson riesce a rendere credibile e maledettamente affascinante anche quel monologo della sua Sarafine in chiesa in maniera tanto naturale da far dimenticare le non poche battute piuttosto bruttine che le sono spettate dalla sceneggiatura. Insomma lei almeno ci ha provato...
"Beautiful Creatures", insomma, non ha aspetti così negativi da renderlo brutto, inguardabile o intollerabile, semplicemente non ha nulla che lo renda degno di essere ricordato.

Consigli: Il ruolo femme fatale di Emmy Rossum è probabilmente il più riuscito, sia perchè lei è credibile nei panni di Ridley Duchannes, sia perchè ho trovato davvero magnetiche le scene che la ritraggono durante la rivelazione della sua vera natura (le tenebre). In quel momento particolare, la scelta delle immagini mi è sembrata piuttosto audace per il pubblico di ragazzini a cui si rivolge la pellicola. Non viene mostrato nulla che non sia uno sguardo tra il maligno e il lascivo ma, nonstante la bellezza della Rossum non sia in quel momento particolarmente favorita, l'ho trovata ambiguamente provocante.
A parte questo, comunque, il film è guardabile nell'ottica del necessario svago spegni-cervello.
Parola chiave: Medaglione.

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Bengi

martedì 3 luglio 2012

Film 424 - Margin Call

Ancora qualche sprazzo 'post-Oscar' che fa arrivare anche in Italia film indipendenti che in America risalgono alla stagione passata.


Film 424: "Margin Call" (2011) di J.C. Chandor
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Ok di solito non sono molto attratto dai film che parlano di Wall Street, mercato, azioni o speculazioni, quindi di fatto se mi sono interessato a questo prodotto è per motivi collaterali.
Innanzitutto un cast di protagonisti che conoscevo dal primo all'ultimo: Kevin Spacey ("American Beauty"), Paul Bettany ("Il codice Da Vinci"), Jeremy Irons ("Il mistero Von Bulow"), Zachary Quinto ("Star Trek: Il futuro ha inizio"), Simon Baker ("The Mentalist"), Demi Moore ("Soldato Jane"), Stanley Tucci ("Hunger Games") e Penn Badgley ("Gossip Girl"). Poi un intreccio che, dal trailer, mi sembrava decisamente intrigante. Infine una nomination all'Oscar per la Miglior sceneggiatura originale che mi ha convinto del fatto che valesse davvero la pena di dare un chance a questo "Margin Call" .
L'idea in sé è, appunto, ai miei occhi piuttosto interessante (una banca d'investimento vede la sua fine nell'arco delle 24ore successive all'incipit del film a causa della crisi finanziaria e di errori di valutazione di certi dipendenti al vertice), ma, se devo essere totalmente sincero, non ci ho capito granché. Sarà che seguire la vicenda per chi non è del settore richiede una certa concentrazione o che il tutto tende a sembrare di non partire mai, di fatto il risultato è stato un po' un buco nell'acqua.
Non so se ci si volesse più concentrare sulla parte 'tecnica' dell'aspetto crisi o se per rendere il più verosimile possibile il contesto si sia deciso di presentare senza filtri un ambiente che non è certo quotidiano per la maggior parte di noi, però il risultato è certamente un mix complesso di paroloni e formule che non permettono una chiara comprensione di ciò che sta vedendo allo spettatore medio. Chiaro che nel complesso la vicenda è più che comprensibile, ma, sperando di rendermi più chiaro possibile, direi che questa pellicola ha lo stesso difetto di "Wall Street: il denaro non dorme mai": fatico a comprenderne tutti i passaggi e, inevitabilmente, mi stanco.
Forse con qualcuno di fianco che possa spiegare il susseguirsi di catastrofi finanziare che si stanno verificando potrebbe anche essere meno snervante seguire la trama, ma per quanto mi riguarda alla fine della visione sono rimasto con un certo numero di interrogativi (tecnici) che mi hanno lasciato un'idea di incompiutezza legata a questo film.
Consigli: Nel complesso è un film interessante e il cast è buono. Perde però in efficacia il messaggio per via dei numerosi tecnicismi che, chi guarda senza essere un esperto, fatica a fare propri.
Parola chiave: Crisi finanziaria.

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Ric

lunedì 12 settembre 2011

Film 296 - Appaloosa

Ne avevo letto e sentito parlare, ero curioso...


Film 296: "Appaloosa" (2008) di Ed Harris
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "Appaloosa" è un bel western che non avrei mai pensato potesse appassionarmi. Il genere di per sé non mi appartiene e, in effetti, non subisco quasi mai il fascino dei duelli all'ultimo colpo di pistola. Ma apprezzo molto Ed Harris (qui anche regista) e non ho potuto non dare una possibilità a questa pellicola, una delle ultime in cui Renée Zellweger ha effettivamente azzeccato il ruolo.
Viggo Mortensen è il più affascinante tra i personaggi (com'è che è sempre così?) e il suo silenzioso ma fedele Everett Hitch è magnetico in maniera impressionante. Uno degli attori più dotati di questi tempi, sempre a cavallo di nuove sfide recitative, ma tenuto un pò in disparte dai grandi fasti celebrativi forse proprio per questa sua tendenza a sperimentare. Bravo, sempre una certezza.
Come si diceva, poi, azzeccata la Zellweger, doppia e sottile, vulnerabile e calcolatrice, sottomessa alla necessità di protezione che crede di poter trovare solo nel 'capo branco'. E' brava e rende ottimamente il personaggio per cui a tratti proviamo antipatia, a tratti compassione.
Harris, invece, è tutto d'un pezzo, una roccia granitica su cui puoi fare affidamento al 100%. E' un personaggio classico, ma sicuramente il nostro ha il physique du rôle e il personaggio di Virgil Cole ci piace proprio per la sua durezza semplice.
In tutto questo il cattivo di turno è Jeremy Irons in un ruolo che, lo ammetto, non mi ha particolarmente sconvolto.
Bene il duello finale, l'onore e la virilità sono al centro della contesa, l'amore e la vita al centro della storia. Il tutto è un bel mix, un film passato in sordina, ma che risulta piacevolmente riuscito. Nonostante sia un western.
Consigli: Se piace il genere meglio non perderselo! (in streaming e download si trova tranquillamente)
Parola chiave: Amicizia.

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Ric

mercoledì 30 giugno 2010

Film 126 - Il re leone

Inevitabilmente da riguardare per... rinfrescarmi la memoria!


Film 126: "Il re leone" (1994) di Roger Allers, Rob Minkoff
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ci sono certi cartoni animati che, dopo averli visti da bambino, mi sono rimasti come semplice ricordo d'infanzia. Tra questi "Dumbo, l'elefante volante", "Fantasia", "Gli aristogatti" e alcuni altri tra cui proprio "Il re leone".
Tra tutti, sinceramente, non era neanche in cima alla mia lista dei 'must to see', ma dopo tre anni di Club del Thé ogni domenica, sotto l'influenza del mio amico Stefano che di Hakuna Matata ha fatto il suo motto, non ho potuto resistere alla tentazione di rivedere uno degli ultimi (veri) grandi capolavori Disney.
Anche se in linea generale la storia me la ricordavo, ammetto che rivederlo è stata un po' come una nuova prima visione, nonostante la maggior parte delle canzoni me le ricordassi (molto belle tra l'altro nonostante la traduzione in italiano!).
Insomma, è un bel film, proprio figlio di quell'ottima tradizione Disney che adesso è stata ereditata dalla Pixar con titoli ormai cult come "Alla ricerca di Nemo", "WALL·E", "Ratatouille" e "Up".
Oltre ai bellissimi disegni e ai simpaticissimi Pumbaa e Timon, comunque, credo che il potere di questa pellicola (per me che sono classe '87) sia quella di avere la capacità di ricordarti l'infanzia, farti ritornare bambino, collegarti ad immagini del tuo passato che magari avevi dimenticato. Ricordi non nostalgici ma decisamente piacevoli! "Aladdin", "La sirenetta, "La bella e la bestia" sono film come questo, capaci di rimandarti a momenti della tua vita che, forse, avevi dimenticato. Un potere da non sottovalutare.
Poi belle musiche accompagnate da - come dicevo - belle canzoni (Oscar a Elton John per "Can You Feel the Love Tonight" e ad Hans Zimmer per la colonna sonora), tra cui la famosissima "Circle of Life", da noi conosciuta come "Il cerchio della vita", cantata da Ivana Spagna.
Direi che, senza alcun dubbio, il valore artistico (e sentimentale) di questo film sia innegabile, letteralmente un classico della cinematografia d'animazione da tenere sempre presente perchè non passerà mai di moda. Come, del resto, tutti i (veri) grandi classici Disney.
Ps. E' l'unico film Disney in cui non appare l'uomo!
Film 126 - Il re leone
Film 1298 - Il re leone
Film 1510 - The Lion King
Film 1511 - The Lion King 2: Simba's Pride
Consigli: Per i nostalgici è da rivedere assolutamente con i compagni d'infanzia! Per i nuovi genitori è assolutamente da proporre ai pargoli. Per tutti gli altri è un ottimo film che non si può non aver visto!
Parola chiave: Potere.

Se ti interessa/ti è piaciuto

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Bengi