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venerdì 19 luglio 2019

Film 1628 - Meet the Fockers

Intro: E si va direttamente al secondo capitolo.
Film 1628: "Meet the Fockers" (2004) di Jay Roach
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: il cast è fantastico e devo dire che Dustin Hoffman e Barbra Streisand si mettono davvero in gioco e sicuramente aiutano a trascinare un secondo episodio meno centrato di quello precedente anche se decisamente più remunerativo. Le situazioni comiche ci sono tutte e le assurdità non mancano nemmeno qui, ma "Meet the Fockers" punta più sul ridicolo che sul divertente.
Film 1627 - Meet the Parents
Film 1628 - Meet the Fockers
Film 219 - Vi presento i nostri
Cast: Ben Stiller, Robert De Niro, Dustin Hoffman, Barbra Streisand, Blythe Danner, Teri Polo, Alanna Ubach, Cedric Yarbrough, Tim Blake Nelson, Owen Wilson.
Box Office: $516.6 milioni
Vale o non vale: Visto il primo tanto vale vedere anche questo, se si ha voglia di qualcosa di spensierato e facile facile.
Premi: /
Parola chiave: Famiglia.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 21 maggio 2016

Film 1139 - Tutti gli uomini del presidente

Lo streaming a volte regala titoli di cui non ricordavi più l'esistenza. E, in quelle occasioni, non ti resta che sfruttare l'occasione al volo!
Film 1139: "Tutti gli uomini del presidente" (1976) di Alan J. Pakula
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano, inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Realizzazione e tempistiche sono puro anni '70 al pari di acconciature e taglio degli abiti, il che rende questo "All the President's Men" non solo un pezzo di storia del cinema americano o una sorta di papà di "House of Cards" e compagnia bella, ma anche un film non esattamente per lo spettatore contemporaneo. Molto lungo, con momenti a volte un po' vuoti, recupera però dalla seconda metà in poi, quando finalmente la storia comincia a svelare i suoi assi nella manica e i vari misteri iniziano a svelarsi.
Non posso dire di essere rimasto particolarmente affascinato da questa pellicola però, anche se ne riconosco assolutamente i meriti (in confronto "Frost/Nixon - Il duello" è una favola); semplicemente mi ero figurato un altro tipo di prodotto, di racconto, e all'inizio sono rimasto un po' confuso da ciò che mi sono trovato davanti. Giornalismo d'inchiesta? Un titolo di denuncia? Una ricostruzione storica? Insomma, non riuscivo a capire dove si volesse andare a parare e, forse in parte per questo, ho faticato a trovare interesse inizialmente (anche per via dei tempi molto dilatati, ci tengo a sottolinearlo).
In definitiva, comunque, non mi pento di averlo visto: erano anni che desideravo recuperarlo perché incuriosito da cosa potesse mai parlare e finalmente mi sono tolto lo sfizio. Lo rivedrei? Direi di no, ma sicuramente "Tutti gli uomini del presidente" ha arricchito i miei punti di vista relativamente a un passaggio della storia americana tanto controverso.
Ps. Vincitore di 4 premi Oscar: Miglior sceneggiatura, attore non protagonista (Jason Robards), sonoro e scenografie.
Cast: Robert Redford, Dustin Hoffman, Jack Warden, Martin Balsam, Hal Holbrook, Jason Robards, Jane Alexander, Meredith Baxter, Ned Beatty, Stephen Collins, F. Murray Abraham.
Box Office: $70.6 milioni
Consigli: Cast davvero assortito per questo thriller politico che, di fatto, descrive semplicemente uno snodo della storia politica americana che sembra, sì, una fiction, ma è vera quanto clamorosa. Tratto dal libro di Carl Bernstein e Bob Woodward - i due giornalisti qui interpretati da Hoffman e Redford -, questa pellicola non si risparmia e, partendo dal famoso Watergate Hotel in cui furono registrate le intercettazioni che diedero vita allo scandalo che portò alle dimissioni di Nixon, arriverà a svelare trame e sottotrame di uomini di potere che, credendo di poter agire indisturbati, sembrano non essersi preoccupati per un bel po' di tempo delle conseguenze. Un titolo capace, quindi, non solo di intrattenere - anche se l'occhio moderno potrebbe richiedere una sforbiciata -, ma anche di lasciare qualcosa su cui riflettere. Non è un film per tutti o per tutte le occasioni, anche se forse una chance gliela si può dare: il peggio che può succedere è saperne un po' di più di storia.
Parola chiave: Watergate.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 6 maggio 2016

Film 1132 - Dick Tracy

Uno di quei titoli di cui hai sempre sentito parlare, eppure non hai mai visto. Così, alla prima occasione, ho rimediato.
Film 1132: "Dick Tracy" (1990) di Warren Beatty
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Lo dico già dall'inizio: questo film non mi è piaciuto.
Non so esattamente cosa mi aspettassi - anche perché non sapevo nemmeno che fosse tratto da un fumetto - e certamente lo avevo confuso con l'altro film di Beatty, "Reds", in ogni caso non ho apprezzato granché questa storia, né la sua realizzazione.
Una caratterizzazione dei personaggi che non va oltre la loro naturale bidimensionalità cartacea, un makeup forzatissimo che fronteggia una sfida per l'epoca titanica - e solo parzialmente vinta -, una miriade di personaggi-spalle-cameo che stordiscono lo spettatore insieme ad un ritmo rapido e frenetico che, sì, aiuta a non addormentarsi, ma aumenta la fatica di chi tenti di capirci qualcosa.
Ecco, io "Dick Tracy" l'ho vissuto così: con fatica e stordimento.
Mi aspettavo un classico del cinema, forse addirittura un cult del genere trasposto dai fumetti, invece non mi sono appassionato né alla vicenda né al suo protagonista.
Pur avendo apprezzato l'iconica presenza di Madonna (un po' Marilyn, un po' bomba sexy), una fotografia che riprende i colori del fumetto originale, Warren Beatty che sembra un po' Batman, insieme al fatto che "Dick Tracy" sia una sorta di predecessore di "Sin City", in ogni caso il risultato finale non mi ha soddisfatto e in tutta onestà non penso proprio che rivedrei questa pellicola.
Ps. Candidato a 7 premi Oscar, tra cui Miglior attore non protagonista (Al Pacino), il film ne ha vinti 3: Miglior scenografia, trucco e canzone originale ("Sooner or Later (I Always Get My Man)" cantata da Madonna).
Cast: Warren Beatty, Madonna, Al Pacino, Glenne Headly, Charlie Korsmo, Seymour Cassel, Michael J. Pollard, Charles Durning, Dick Van Dyke, Frank Campanella, Dustin Hoffman, William Forsythe, Ed O'Ross, Mandy Patinkin, Henry Silva, Paul Sorvino, James Caan, Catherine O'Hara.
Box Office: $162.7 milioni
Consigli: Basato sul fumetto di Chester Gould, il film racconta le avventure del detective Dick Tracy tra gangster, mafia, sparatorie, amori e un bambino che ha bisogno di protezione e di una figura paterna. Il mix colorato e ampiamente "truccato" di elementi sembra promettere bene all'inizio, ma nel complesso la storia gioco molto sulla parte visiva e meno su quella di costruzione dei personaggi. Si rimane un po' sulla superficie e il risultato finale ne risente. Meno efficace delle recenti trasposizioni dal mondo dei fumetti, questo titolo rimane certamente uno dei più rappresentativi della carriera di Beatty, pur non risultandone il migliore.
Parola chiave: Mozzafiato Mahoney.

Se ti interessa/ti è piaciuto

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Bengi

giovedì 12 marzo 2015

Film 889 - Kung Fu Panda 2

E subito dopo il primo, il secondo era d'obbligo...

Film 889: "Kung Fu Panda 2" (2011) di Jennifer Yuh Nelson
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Lontano dall'essere un sequel privo di idee, questo "Kung Fu Panda 2" ci porta indietro nel tempo e racconta, di fatto, la storia di Po e della sua (evidente) adozione, nonché la triste storia che coinvolge la sua famiglia a causa del guerrafondaio Lord Shen che, per contraddire la profezia che lo vuole sconfitto in futuro da un guerriero nero e bianco, finirà per decimare i panda, rendere orfano Po e minacciare tutto il regno con i suoi nuovi, violentissimi cannoni.
Questo, in breve, ciò che accade nella nuova avventura al sapore orientale del guerriero dragone e degli ormai amici cinque cicloni, stavolta attaccati dalla pericolosa volontà di regnare su tutto e tutti di un tremendo pavone armato.
E' curioso l'appiglio narrativo utilizzato che, di fatto, ci catapulta in una realtà storica relativamente realistica (nonostante i personaggi siano animali personalizzati) in cui la sconosciuta e potente arma di sterminio di massa - il cannone - è ancora sconosciuta al popolo che, vedendola e scoprendone il misterioso e quasi illitato potere finirà assoggettarsi impotente al volere del malvagio Shen. Gli stessi Po & co. non sapranno come reagire alla novità che fuoco e polvere da sparano portano con sé. Curioso, dicevo, perché in una favola per famiglie si inserisce una tematica storica e tragica che, nel concreto, si è vericata sul serio (basti solo pensare all'impari confronto indigeni-conquistatori del periodo coloniale); ma non solo, perché appunto anche la crudeltà portata a galla da certi snodi della trama è al contempo piuttosto insolita per un franchise che si rivolge ad un target certamente non del tutto adulto.
A parte questo, "Kung Fu Panda 2" resta un piacevole secondo episodio, anche se ammetto di aver preferito il primo, più che altro perché più concentrato sulla goffaggine simpatica del rotondo protagonista, mentre qui la singolarità del nuovo mezzo di combattimento e le mire dominatrici del suo creatore sono elementi che rubano spesso la scena.
In ogni caso questo film riesce perfettamente nel suo intento di non far rimpiangere l'originale da cui è tratto, intrattenre e piacere con belle immagini ad effetto e sequenze spettacolari piuttosto riuscite. Staremo a vedere se "Kung Fu Panda 3", in uscita tra esattamente un anno, sarà in grado di replicare il responso positivo di pubblico e critica.
Ps. Come il suo predecessore, una candidatura all'Oscar per Miglior film d'animazione.
Film 888 - Kung Fu Panda
Box Office: $665.7 milioni
Consigli: Carina, divertente, molto colorata, questa nuova avventura di Po e soci riesce nell'intento di non far rimpiangere la precedente, portando avanti la storia in maniera intelligente e furba in vista di un (altro) sequel che vedrà la luce a 5 anni da questo titolo. Chiaramente nell'ottica di un'idea complessiva sarebbe meglio vedere "Kung Fu Panda 2" dopo il predecessore, però va detto che il film funziona bene anche visto singolarmente. Adatto a una serata di svago, magari tra amici.
Parola chiave: Pace interiore.

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Bengi

martedì 10 marzo 2015

Film 888 - Kung Fu Panda

Non ero proprio sicurissimo di volerlo vedere...

Film 888: "Kung Fu Panda" (2008) di Mark Osborne, John Stevenson
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Successone al box office mondiale, ho sempre un po' snobbato questo franchise d'animazione a causa del doppiaggio imbarazzante di Fabio Volo. Io non mi capacito di come si possa pensare a lui per dare la voce al protagonista di della pellicola quando abbiamo fior fior di professionisti capaci e adatti all'incarico. Ciò detto, ho comunque acconsentito alla visione, di fatto la seconda dopo quella al cinema di ormai qualche anno fa: non ricordavo nulla della storia, quasi niente sui protagonisti.
Prescindendo dal contesto italiano che sa sempre trovare la maniera di infastidirmi, ammetto che in ogni caso "Kung Fu Panda" sia un titolo divertente e di buon intrattenimento nonostante la scocciatura dei personaggi-spalla che all'inizio sono insopportabili. La pacioccona goffaggine di Po (in orginale doppiato da Jack Black) compensa ampiamente le prime scene di rifiuto e derisione e la storia procederà in maniera molto simpatica dal momento che si scoprirà come far imparare il kung fu a Po, ovvero facendolo mangiare.
La trovata, insomma, è già di per sé carina. In aggiunta ci sono le spettacolari scene di combattimento e i suggestivi scenari che l'ambientazione orientale richiede. Il tutto è condito con molta ironia e la storia è un'avventura per tutta la famiglia che funziona (a parte Fabio Volo). Insomma, diciamo che dopo questa seconda occasione al film mi sono ricreduto, o meglio sono riuscito ad andare oltre la questione del doppiaggio e a farmi semplicemente coinvolgere da quello che stavo vedendo. Il risultato finale convince e si passa un'ora e mezza di piacevole disimpegno all'insegna delle arti marziali e di un dolcissimo, disastroso panda mangione.
Ps. Una nomination all'Oscar come Miglior film d'animazione (ma ha perso contro "WALL·E").
Film 889 - Kung Fu Panda 2
Box Office: $631,744,560
Consigli: In America si accorre a doppiare i film d'animazione e ne è dimostrazione lampante il cast ingaggiato per dare le voci ai personaggi di questa storia: Black, Dustin Hoffman, Angelina Jolie, Ian McShane, Jackie Chan, Seth Rogen, Lucy Liu, David Cross! La pellicola è divertente e il risultato finale funziona e sicuramente, anche a distanza di 7 anni dalla data di uscita, questo prodotto rimane un valido esempio di film per tutti adatto veramente ad ogni occasione. Una bella favola colorata e divertente, frenetica e sicuramente ricolma di personaggi facili da ricordare (Po, ma anche Tigre, Scimmia, Mantide, Vipera e Gru); il tutto è riuscito così bene che hanno anche girato un sequel nel 2011, a questo punto imperdibile se si sceglie di vedere questo "Kung Fu Panda".
Parola chiave: Pergamena.

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Bengi

venerdì 22 agosto 2014

Film 761 - Chef - La ricetta perfetta

Visto il cast ero estremamente curioso di vedere questo film!

Film 761: "Chef - La ricetta perfetta" (2014) di Jon Favreau
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Jon Favreau, dopo aver portato al successo il franchise di "Iron Man", torna al cinema in panni attoriali, ma anche quale sceneggiatore e regista di questo adorabile "Chef", piacevolissimo film gustoso e dal sapore indipendente.
Il cast è ragguardevole: Favreau è in compagnia di Sofía Vergara, John Leguizamo, Scarlett Johansson, Oliver Platt, Bobby Cannavale, il bravissimo ragazzino Xavier Ramirez, ma anche Dustin Hoffman e Robert Downey, Jr. in un cameo rapido e in perfetto stile Holmes. Insomma, il lavoro di casting è stato certamente fruttifero. Va detto che la pellicola vale davvero la pena di essere vista, quindi immagino che legarsi a questo progetto sia stato piacevole per tutti.
Favreau, infatti, è bravo a bilanciare bene tutti i ruoli che riveste qui e si vede che ci sa fare. Il suo Carl Casper, chef professionista e super creativo, è un magnifico bambinone che ama preparare buon cibo e (si vede) mangiarlo. Soffre tantissimo quando il critico gastronomico parla male delle sue portate, reagendo in maniera eccessiva ed infantile quando, paradossalmente, suo figlio è molto più maturo di lui. Con quest'ultimo, non a caso, il rapporto è inizialmente complicato, rinvigorito però dalla passione per la cucina e il viaggio on the road che metà della storia descrive. L'idea del chiosco di panini cubani sarà, neanche a dirlo, un successone, tanto da portare Carl, figlio e compagni a una notorietà inaspettata, regalando un business che saprà finalmente dare al nostro ragazzone protagonista la soddisfazione che cercava e meritava.
Devo proprio dire che ero incuriosito da questa pellicola e certamente ben disposto, comunque il risultato finale è buono. Divertente, invitante e con un ironia che bilancia bene i momenti più espliciti e 'colorati' con quelli più sottili. "Chef - La ricetta perfetta" è il perfetto film per l'estate.
Box Office: $39,300,907
Consigli: Ben scritto, buon cast, piacevole e pieno di piatti super invitanti! Questo "Chef" non è certo un film per chi è a dieta, ma è comunque in grado di conquistare lo spettatore grazie ad un mix di positività e ironia - oltre che divertimento (e non solo culinario) - che, splamate per tutta la storia, rendono il risultato finale estremamente soddisfacente. Lo consiglio caldamente.
Parola chiave: Food truck.

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Bengi

venerdì 8 agosto 2014

Film 756 - La giuria

Ritrovo DVD nascosti, riscopro film dimenticati.

Film 756: "La giuria" (2003) di Gary Fleder
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: "La giuria" è una di quelle pellicole tratte da un libro (di John Grisham), ambientata in tribunale (a New Orleans) con un supercast (John Cusack, Rachel Weisz, Gene Hackman, Dustin Hoffman), ma che finisce per essere fondamentalmente snobbata. Visto il budget da 60 milioni di dollari e il pedigree dell'autore del romanzo, i produttori si aspettavano certamente qualcosina in più dell'incasso finale che, tra l'altro, non è riuscito nemmeno a sforare i 100 milioni di dollari. Strano.
Dico strano non tanto perché questo film sia un capolavoro e mi aspettassi il contrario, ma perché, per quanto prodotto commerciale per pubblico di massa, il risultato finale è dignitoso e la trama si segue molto volentieri. L'idea di base, infatti, è molto intrigante: ci compriamo la giuria per vincere il processo?
L'ambientazione giuridica sembra molto cara a Grisham, che pubblica il romanzo "The Runaway Jury" nel 1996, esattamente un anno dopo la pubblicazione dei quel "The Rainmaker" - in italiano "L'uomo della pioggia" - da cui Francis Ford Coppola trarrà l'omonimo film con Matt Damon. Quella pellicola è migliore di questa di Fleder, ma non posso dire di non essermi comunque goduto appieno la visione.
Il film, infatti, ha ritmo, sviluppa abbastanza bene la questione del ricatto e, soprattutto, il gioco 'di manovra' della giuria, tema portante di tutta la trama e che, nonostante qualche forzatura per far scena, convince e funziona. I giurati, da parte loro, saranno per la maggior parte ignari di essere mere pedine di uno scenario ben più grande di loro o del processo cui stanno prendendo parte.
Unica nota un po' negativa e deludente, la frettolosa conclusione, dopo tutte le premesse/promesse fatte allo spettatore. I misteriosi motivi che spingono la coppia Nicholas-Marlee a tentare il colpaccio erano anche intuibili e fine processo e verdetto arrivano con una rapidità che non concede riflessione o ragionamento. Si chiude in fretta nonostante per tutto il film si costruisca in maniera meticolosa lo scenario tra intrghi, caratterizzazione dei numerosi personaggi e risvolti politici.
Tutto sommato, cumunque, "Runaway Jury" è una pellicola che rivedo sempre volentieri. Non un capolavoro, ma funziona e incuriosisce per l'azzardo un po' provocatorio del tema che propone. Carino.
Box Office: $80,154,140
Consigli: Thriller a tratti adrenalinico che gioca sul tema non convenzionale di una battaglia navale fatta con i giurati, tra segreti da scoprire e intimidazioni per ricattare e pilotare il voto. Le due fazioni - classicamente di buoni e cattivi - si giocheranno il tutto per tutto per portarsi a casa un verdetto favorevole alla propria parte rappresentata. Nel mezzo i personaggi di John Cusack e Rachel Weisz che, inaspettatamente rispetto al quadro inizale, si immischieranno nella vicenda con uno scopo ben preciso. Rivelato solo nel finale. Insomma, chi ama le pellicole a sfondo giuridico con un po' di azione e perfino una morale non può davvero lasciarsi scappare "La giuria"!
Parola chiave: Gardner.

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Bengi

lunedì 18 febbraio 2013

Film 509 - Quartet

Questa pellicola era assolutamente da non perdere! E avevo ragione...


Film 509: "Quartet" (2012) di Dustin Hoffman
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: "Quartet" è un bel film di classe e delicato, con un cast fantastico e un interessante spunto per la trama. Uno di quei rari esempi in cui quasi tutto funziona, insomma.
Dustin Hoffman, regista tardivo ma evidentemente ben stagionato, confeziona un racconto-gioiello che riesce a far risaltare le meravigliose capacità recitative di un cast brillante e senza tempo oltre che di narrare una storia sulla terza età interessante e gioiosa, fatta di positività e riscoperta di sé stessi. Si potrebbe dire che "Quartet" dona una sfaccettatura più serena all'idea dell'invecchiare. Chiaro, già che si diventa più vecchi, meglio avere più soldi possibile da parte.
La casa di riposo per anziane celebrità della lirica diviene quindi lo spazio perfetto per ambientare la vicenda di 4 (ex) amici che le circostanze fanno ritrovare tutti a Beecham House proprio nel momento del bisogno (mancano i fondi per far mantenere operativa la struttura). Non sarà facile superare gli antichi dissapori, men che meno tornare ai fasti musicali di un tempo, ma la nuova avventura appassionerà i protagonisti tanto da farli tentare di imbastire nuovamente il vecchio quartetto che, molti anni prima, aveva riscosso un successo planetario. Inutile dire quanto questo li riavvicinerà.
Un bel prodotto sul mondo della lirica e dell'opera, insomma, che non a caso esce (e tratta all'interno della sua trama) proprio in occasione dell'anniversario della nascita di Giuseppe Verdi, omaggiandone a modo proprio la ricorrenza. Hoffman è bravo a far quadrare tutto all'interno del suo primo lungometraggio, ma va detto che con una protagonista come la due volte premio Oscar Maggie Smith, i giochi non era poi così complessi. La grande attrice, che vivere un'ulteriore stagione felice della sua carriera, sembra ormai specializzata in questi ruoli brillanti in cui interpreta signore dal carattere forte e autoritario, con una certa puzza molto british sotto il naso, ma che nascondono un animo sensibile e un'intelligenza acuta (come in "Downton Abbey", "Marigold Hotel" o "Gosford Park"). Per questo ruolo, comunque, l'attrice ha ottenuto la nomination ai Golden Globes.
Coprotagonisti di questa storia Tom Courtenay (due nomination all'Oscar, una per "Il dottor Zivago"), Billy Connolly ("Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi"), Pauline Collins ("Albert Nobbs"), Michael Gambon (compagno di set della Smith dal terzo "Harry Potter" in poi, era Silente) e Sheridan Smith ("Hysteria"). Bella, infine, l'idea di far comparire all'interno della struttura come ospiti della casa di riposo vere personalità del mondo della lirica, dai musicisti ai cantanti.
Consigli: Assolutamente da vedere! Bello e delicato, ironico e positivo, nonché recitato con maestria e classe.
Parola chiave: Rigoletto.

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Ric

giovedì 17 febbraio 2011

Film 219 - Vi presento i nostri

Di leggerezza in leggerezza...


Film 219: "Vi presento i nostri" (2010) di Paul Weitz
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Alessandro
Pensieri: Con tre nomination ai Razzie Award di quest'anno e una trama scritta probabilmente da un bambino delle elementari, questo Focker n°3 non si può che definire apertamente brutto. Giunti al terzo capitolo della saga (poi basta con i 3 però!), l'incasso non delude, ma tutto il resto sì.
Rispetto al primo "Ti presento i miei" ($295,500,000) e al secondo "Mi presenti i tuoi?" ($432,667,575) questo "Vi presento i nostri" ha, sì, racimolato fino ad oggi $306,533,490, ma non si può dire sia certo perchè è un film ben realizzato...
Ben Stiller pare abbia esaurito la carica simpatica (magari anche lui si è un po' rotto le palle di questa serie), Teri Polo è frigida, Owen Wilson di un'antipatia infinita, Jessica Alba inutile quanto in altri pochissimi ruoli della sua carriera, Laura Dern in un cameo imbarazzante, Barbra Streisand chiassona e quasi ciociaresca, Dustin Hoffman, Robert De Niro e Blythe Danner (che pure lei ha una parte misera) sono gli unici a non essere del tutto fuori luogo o irritanti.
Male, male, male. Non si ride mai, non ci si commuove, non ci si diverte, non si vede nulla di nuovo, non è chiaro perchè il candidato all'Oscar Paul Weitz si sia dedicato a questa regia, non si capisce il perchè di questo ennesimo capitolo di una saga già tramortita col secondo. Si spera che non sia in cantiere anche una quarta avventura...
Film 1627 - Meet the Parents
Film 1628 - Meet the Fockers
Film 219 - Vi presento i nostri
Consigli: Mah, lasciate stare...
Parola chiave: Banalità.


#HollywoodCiak
Bengi