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domenica 29 gennaio 2023

Film 2165 - Red Eye

Intro: Serata casalinga e alla ricerca di un thriller carino da guardare, mi torna in mente questa chicca...

Film 2165: "Red Eye" (2005) di Wes Craven
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: l'ho già visto miliardi di volte, ricordo perfettamente tutti i passaggi, ma "Red Eye" non manca mai di lasciarmi soddisfatto. Sarà che è ambientato su un aereo - pur non ricadendo nella categoria "disastri" - sarà che i protagonisti sono Rachel McAdams e Cillian Murphy, di fatto questo film di Wes Craven (!) per me è sempre una certezza.
Film 169 - Red Eye
Film 301 - Red Eye
Film 822 - Red Eye
Film 1945 - Red Eye
Film 2165 - Red Eye
Cast: Rachel McAdams, Cillian Murphy, Jayma Mays, Brian Cox, Jayma Mays, Jack Scalia.
Box Office: $96.2 milioni
Vale o non vale: Avventuroso, ben ritmato, claustrofobico e interpretato alla perfezione per il tipo di prodotto che è, "Red Eye" è la pellicola perfetta per spegnere il cervello e gustarsi (neanche un'ora e mezza) di intrattenimento duro e puro.
Premi: /
Parola chiave: Sea breeze.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 20 maggio 2022

Film 2108 - Doctor Strange in the Multiverse of Madness

Intro: Non vedevo l'ora di correre al cinema a vedere questo film che attendevo da anni!

Film 2108: "Doctor Strange in the Multiverse of Madness" (2022) di Sam Raimi
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Oisin
In sintesi: molta, molto voglia di vederlo e speranzoso che, finalmente, dopo un unico film decente dell'attuale fase 4 ("Spider-Man: No Way Home") la Marvel fosse riuscita nell'intento di ritrovare i fasti delle annate precedenti. A maggior ragione perché il primo "Doctor Strange" era stato per me una gran figata.
Insomma, questo secondo "Doctor Strange in the Multiverse of Madness" non è stato esattemente quello che mi sarei aspettato (o avrei voluto), però devo dire che in generale il film non mi è per niente dispiaciuto. Della serie che lo rivedrei, per intenderci. Avrei preferito che il risultato finale riproponesse più meraviglie ottiche come avevamo visto nel primo capitolo, però in un certo senso capisco che questo sequel non potesse essere solo la replica di quanto visto in passato. Anche se, volendo essere un po' pignoli, essendo ambientato nel multiverso, mi sarei aspettato qualche esplorazione in più rispetto alle (troppo) poche proposte qui. C'è un momento/montaggio esteticamente assolutamente stupendo che ci trasporta velocemente da una realtà all'altra, ma è veramente troppo poco.
Unico altro momento visivamente all'altezza del precedente film, comunque, è quando Wanda è rinchiusa in una specie di labirinto di specchi: molto suggestivo e all'altezza delle aspettative. Peccato duri solo un sitante.
Per il resto questo film colpisce per altri motivi, come i moltissimi momenti (soft) horror che hanno certamente a vedere con la presenza del bravo Sam Raimi alla regia e a certi aspetti un po' camp della trama (come nel finale con *spoiler* la versione zombie di Strange). Poi, però, ci sono i motivi un po' così così.
Innanzitutto non ho amato particolarmente la svolta villain di Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen), a maggior ragione così giustificata. Il peggior difetto di questa pellicola mi sembra la mancanza di sviluppo dei personaggi; con Wanda - una tipa tosta che abbiamo già visto ed esplorato anche grazie alla serie tv "WandaVision" - credo abbiano fatto il lavoro peggiore, a maggior ragione perché un personaggio già molto approfondito in passato. Qui, invece, la sua unica caratteristica è quella di essere "madre". Non c'è altro che si possa dire di lei, se non che le scelte che le impone la trama sono quantomeno bizzarre. In un mondo in cui il multiverso è possibile, esisterà sicuramente una realtà in cui i figli di Wanda siano orfani o un'altra realtà in cui Vision sia ancora vivo. Non si capisce, quindi, perché in questo caso le facciano scegliere di sterminare una marea di gente in questo universo correndo dietro ad America Chavez (Xochitl Gomez). E qui sta il secondo (grande) problema.
Chi è America Chavez? Bella domanda. Al momento non ci è data risposta dato che il film, di fatto, non lo spiega. Di lei sappiamo solo che può aprire portali tra una realtà del multiverso e l'altra. Basta. Fine. Punto. Nonostante sia praticamente in ogni scena del film, la sua caratterizzazione non esiste ed è un vero peccato che si sia sprecata un'occasione simile con un personaggio tanto centrale.
La sensazione, giunti a questo punto, è che Marvel stia un po' perdendo il controllo a livello narrativo. Per carità, si tratta di film su fumetti pensati per divertire e intrattenere, quindi la sospensione dell'incredulità c'è a prescindere e in generale va bene tutto purché la trama abbia un senso di esistere, però è chiaro che qualcosa qui cominci a scricchiolare. Specialmente se si pensa alle infinite potenzialità di trama che un film come "Doctor Strange in the Multiverse of Madness" avrebbe potuto esplorare. E non credo che tirare in ballo non solo i Fantastici 4, ma addirittura (!!!) anche gli X-Men abbia fatto a questo sequel alcun favore. Sì, per carità, il momento sorpresa c'è e lascia per un attimo a bocca aperta (e i fan molto gasati, immagino), però c'è sempre più la sensazione che ogni film non abbia più alcun valore singolo, ma solo in funzione di un corollario di altri prodotti che, se non seguiti religiosamente, fa perdere allo spettatore totalmente la bussola. E allora che senso ha un film sui supereroi che punta al pubblico universale (e più grande possibile) se poi la sua storia non è accessibile a tutti? O almeno a tutti coloro che non siano stati attenti? I dubbi a me rimangono.
Poi, ribadisco, questo "Doctor Strange 2" mi è anche piaciuto e, soprattutto, è decisamente meglio e creativamente più interessante di molti altri titoli Marvel portati al cinema nell'arco dell'ultimo anno; però ecco, avrei preferito qualcosa di più visivamente emozionante e narrativamente ancorato ai personaggi, che alla storia futura che qui si intendeva intavolare. Ma questo non è un problema di "Doctor Strange in the Multiverse of Madness", è un problema della Marvel che ora è nella difficile fase di capire in che direzione andare e, ancora di più, come fare a non tirarsi la zappa sui piedi con tutti i differenti mondi narrativi che ha creato.
Cast: Benedict Cumberbatch, Elizabeth Olsen, Chiwetel Ejiofor, Benedict Wong, Xochitl Gomez, Michael Stuhlbarg, Sheila Atim, Rachel McAdams, Patrick Stewart, Hayley Atwell, Lashana Lynch, Anson Mount, John Krasinski.
Box Office: $719.6 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Sicuramente l'evento cinematografico della primavera, il film che i fan dei supereroi non possono perdere (almeno fino all'uscita del nuovo "Thor" l'8 luglio...). Probabilmente non un film per tutti, anche se la regia di Raimi potrebbe attrarre anche qualcuno che magari dei titoli sui fumetti si interessa meno. Sicuro questo sequel intrattiene a sufficienza e funziona bene per una serata al cinema, anche se non tutto funziona alla perfezione.
Premi: /
Parola chiave: Figli.
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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 7 novembre 2020

Film 1945 - Red Eye

Intro: Cena e necessità di film facile facile. Sono andato sul sicuro.
Film 1945: "Red Eye" (2005) di Wes Craven
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: avrò visto questo film almeno 10 volte e non rimango mai teluso. Tensione costruita alla perfezione, grandi protagonisti e un'ambientazione ad alta quota che per quanto mi riguarda è sempre un elemento in più. "Red Eye" è un mio personalissimo classico che mi lascia sempre soddisfatto!
Film 169 - Red Eye
Film 301 - Red Eye
Film 822 - Red Eye
Film 1945 - Red Eye
Film 2165 - Red Eye
Cast: Rachel McAdams, Cillian Murphy, Brian Cox, Jayma Mays, Angela Paton, Jack Scalia.
Box Office: $96.2 milioni
Vale o non vale: Suspense perfetta, scene d'azione a go-go, due protagonisti perfetti e un'idea alla base della trama semplice, ma ben realizzata. Credo che "Red Eye" sia un ottimo thriller a tinte horror da tenere in considerazione quando si cerca disimpegno frenetico di qualità.
Premi: /
Parola chiave: Telefonata.
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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 15 agosto 2020

Film 1907 - Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga

Intro: Proprio nell'anno in cui l'Eurovision Song Contest viene cancellato per l'emergenza sanitaria globale, esce il film di Netflix a lui dedicato. Una coincidenza sfortunata nonché una magra consolazione per i fan del famosissimo evento made in EU.
Film 1907: "Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga" (2020) di David Dobkin
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ci ho messo un po' per capire se questo film mi fosse piaciuto o no, più che altro perché, da grande fan dell'Eurovision, ho faticato a decidere quanto ci fosse di omaggio rispetto alla manifestazione e quanto di americanata superficiale. Perché sì, l'Eurovision sarà anche una baracconata da un certo punto di vista, ma vive di una filosofia che oggi più che mai va rispettata e coltivata.
Dunque, dicevo, ci ho messo un po' a capire quanto di questo "Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga" fosse un omaggio bonaccione e quanto, invece, un'interpretazione dello show troppo semplicistica, per giungere alla conclusione che, forse, una pellicola sulla manifestazione europea più avvolgente e coinvolgente di sempre meritasse un occhio e una prospettiva più europei. E non perché non sia apprezzabile che anche gli americani si affaccino alla manifestazione - sicuramente gli organizzatori ci avranno visto una grande opportunità pubblicitaria quando Netflix ha abbracciato il progetto -, anche se credo che nel complesso il film manchi di comprendere la bizzarria che la competizione canora è in grado di generare e celebrare in maniera così naturale. Nel senso che sì, Lars Erickssong (Will Ferrell) e Sigrit Ericksdóttir (Rachel McAdams) sono ampiamente inquadrati come strambi outsiders per tutta la storia, ma di fatto sono più goffamente rincoglioniti che consapevolmente fuori dalle righe. Ed è qui che, secondo me, la pellicola ha propriamente il suo limite: l'Eurovision ha visto esibirsi drag queen barbute e non, anziane nonnine, performer sui trampoli, provocanti contadine sessualmente ammiccanti ed Emma Marrone, il tutto per un mix talmente eterogeneo di esibizioni memorabili (per innumerevoli ragioni) che riassumere la bizzarria dei due protagonisti attraverso outfit sgargianti e colossali figure di merda non rende giustizia all'idea che sta dietro a un progetto come quello che fa qui da sfondo alla storia.
Insomma, "Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga" fa del suo meglio per dare degna visibilità alla manifestazione (di cui l'Italia è uno dei Paesi fondatori*, nonché ispiratore grazie al Festival di Sanremo) e da un certo punto di vista il film riesce nel suo intento, celebrando vincitori e concorrenti passati (manca in toto il nostro Paese), mettendo la Russia alla berlina e riuscendo a veicolare quell'idea di inclusione, partecipazione ed orgoglio nazionale che caratterizzano l'evento; non riesce, però, a riflettere in maniera più efficace l'anima odierna del progetto, il cui pregio principale è quello di abbracciare ogni cultura e minoranza, riuscendo a promuovere con invidiabile leggerezza lo spirito della diversità inteso come affermazione e celebrazione di ogni identità quale necessario tassello di un gigantesco puzzle europeo (e non) che funziona proprio perché così eterogeneamente composto.
*Gli altri Paesi sono: Belgio, Olanda, Lussemburgo, Germania, Svizzera, Francia.
Cast: Will Ferrell, Rachel McAdams, Dan Stevens, Melissanthi Mahut, Mikael Persbrandt, Ólafur Darri Ólafsson, Graham Norton, Demi Lovato, Pierce Brosnan, Jamie Demetriou, Natasia Demetriou; (cameo) Loreen, Conchita Wurst, Netta, Salvador Sobral, Jamala.
Box Office: /
Vale o non vale: Tempi un po' troppo lunghi e bizzarrie un po' superficiali vengono compensati dalle buone intenzioni e una francamente inaspettata piacevole colonna sonora, il tutto per un risultato finale che certamente non rende giustizia all'anima della manifestazione, ma ha quantomeno il pregio di A) far conoscere l'Eurovision Song Contest anche al di fuori dei suoi più naturali confini e B) di regalarci una simbolica edizione proprio nell'anno in cui si è stati costretti a cancellare qualsiasi evento globale.
Premi: /
Parola chiave: Elfi.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 8 luglio 2019

Film 1623 - Game Night

Intro: Quando è uscito in America sembravano tutti impazziti per questo film, per cui non aspettavo altro che vederlo!
Film 1623: "Game Night" (2018) di John Francis Daley, Jonathan Goldstein
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: cast pieno di star - amo Rachel McAdams -, boom all'esordio al botteghino USA con un incasso superiore alle previsioni, critiche buonissime nonché un trailer sufficientemente folle da far sperare in una pellicola altrettanto pazza... Insomma, le mie aspettative per "Game Night" erano altine. Ora, non posso dire che sia un brutto film o non sia divertente, rimane però il fatto che mi aspettassi qualcosa di più. Probabilmente se avessi evitato di documentarmi eccessivamente e mi ci fossi approcciato per caso, avrei gradito senza se e senza ma;
la storia è pazza proprio come sembra nel trailer e Bateman e McAdams sono, a sorpresa, un perfetto duo comico che funziona alla perfezione. Forse la cosa che mi ha convinto meno di tutta questa operazione sono le tempistiche che mi aspettavo decisamente più veloci. Non si tratta di un prodotto lento, ma da come appare nel trailer sembra che non ci sia nemmeno un attimo per tirare il fiato quando, invece, non si sta tutto il tempo con il piede sull'acceleratore. In generale, comunque, una black comedy riuscita.
Cast: Jason Bateman, Rachel McAdams, Billy Magnussen, Sharon Horgan, Lamorne Morris, Kylie Bunbury, Jesse Plemons, Michael C. Hall, Kyle Chandler, Danny Huston, Chelsea Peretti.
Box Office: $117.5 milioni
Vale o non vale: Funziona bene per chi è in cerca di una serata a base di azione e humor nero. Il cast è perfetto e anche se il film non mantiene proprio tutte le promesse del trailer, ci si diverte comunque.
Premi: /
Parola chiave: Lista.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 10 giugno 2019

Film 1609 - Morning Glory

Intro: Mi andava di rivedere qualcosa di leggero e mi sono ricordato di questa pellicola.
Film 1609: "Morning Glory" (2010) di Alex Proyas
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: Film 232 - Il buongiorno del mattino
Film 1609 - Morning Glory
Cast: Rachel McAdams, Harrison Ford, Diane Keaton, Patrick Wilson, Jeff Goldblum, Ty Burrell, 50 Cent, Bob Schieffer.
Box Office: $60 milioni
Vale o non vale: Il film è simpatico, ma niente di più. Buono per un momento spensierato e senza pretese e/o una vaga infarinatura sul mondo dell'informazione all'americana.
Premi: /
Parola chiave: Frittata.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 23 maggio 2019

Film 1594 - Mean Girls

Intro: Per me è semplicemente geniale. Lo so a memoria e lo rivedrei altre 100.000 volte.
Film 1594: "Mean Girls" (2004) di Mark Waters
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: esattamente 9 anni fa recensivo per la prima volta quello che per me è uno dei film cult su teenager e liceo americani. Nel tempo la mia passione non è scemata...
Film 114 - Mean Girls
Film 147 - Mean Girls
Film 320 - Mean Girls
Film 1594 - Mean Girls
Film 2257 - Mean Girls (musical)
Cast: Lindsay Lohan, Rachel McAdams, Tim Meadows, Ana Gasteyer, Amy Poehler, Tina Fey, Lacey Chabert, Amanda Seyfried, Lizzy Caplan, Daniel Franzese, Neil Flynn, Jonathan Bennett.
Box Office: $169 milioni
Vale o non vale: Dal libro "Queen Bees and Wannabes"di Rosalind Wiseman, Tina Fey trae la sceneggiatura di questo piccolo capolavoro per teenagers che è "Mean Girls" e comincia la sua vera e propria scalata verso lo stardom hollywoodiano. E' con questo film, infatti, che io - ancora inconsapevole - sono venuto per la prima volta in contatto con il genio di Fey e da allora non ho più potuto fare a meno di amarla. Se siete fan di Tina o dei suoi show questo è sicuramente un titolo imperdibile per voi, una commedia spassosissima e ben scritta con un cast perfettamente in parte e una sbalorditiva Rachel McAdams che all'età di 26 riesce a rendere credibile l'andare ancora al liceo. Vedere per credere.
Premi: /
Parola chiave: Liceo.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 8 maggio 2019

Film 1578 - The Notebook

Intro: Mi pare evidente che fossimo in pieno mood Ryan Gosling...
Film 1578: "The Notebook" (2004) di Nick Cassavetes
Visto: dal pc portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: tipo una delle storie più tristi tra quelle di Nicholas Sparks, "The Notebook" è stato un vero e proprio fenomeno cinematografico ai tempi in cui uscì al cinema. Ryan Gosling e Rachel McAdams lanciati nello stardom hollywoodiano, Gena Rowlands scoperta dalle masse di adolescenti (e riscoperta da molti altri), Sparks instradato verso una serie piuttosto lunga di adattamenti cinematografici dei suoi romanzi, questa pellicola è stata un vero e proprio piccolo fenomeno. Ecco perché, probabilmente, avevo così alte aspettative - nonostante le non esattamente entusiaste recensioni della critica - anche se solitamente non sono un estimatore del genere romantico strappalacrime con finale straziante. Ebbene, "The Notebook" non mi è piaciuto. A dispetto di tutte le mie buone intenzioni, non sono riuscito a farmi realmente coinvolgere dalla storia, né sentirmi particolarmente trasportato dagli avvenimenti raccontati; anzi, ho trovato a tratti frustranti le continue avversità che la coppia di protagonisti deve affrontare. Insomma, questo film ha sicuramente tutte le carte in regola per regalare alla sua platea di appassionati tutte le lacrime e i tormenti passionali di cui a bisogno, ma per quanto mi riguarda la storia raccontata qui è stata tutto tranne che appassionante.
Cast: Ryan Gosling, Rachel McAdams, James Garner, Gena Rowlands, Sam Shepard, Joan Allen, James Marsden.
Box Office: $115.6 milioni
Vale o non vale: Lo consiglio a chi apprezza le storie d'amore fatte di premesse avverse e sentimenti salvifici. Gli altri meditino un titolo differente.
Premi: /
Parola chiave: Lettere.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 16 aprile 2019

Film 1545 - Spotlight

Intro: Volevo rivederlo a tutti i costi, il prima possibile.
Film 1545: "Spotlight" (2015) di Tom McCarthy
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: Film 1085 - Spotlight
Cast: Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber, John Slattery, Stanley Tucci, Brian d'Arcy James, Billy Crudup, Paul Guilfoyle.
Box Office: $98.3 milioni
Vale o non vale: Uno dei film più potenti e meglio riusciti del 2015. Assolutamente da vedere, ma meglio essere preparati.
Premi: Candidato al 6 Oscar ne ha vinti 2: Miglior film e sceneggiatura. 3 nomination ai Golden Globes (film, regia, sceneggiatura) e 3 ai BAFTA (dove ha vinto per la sceneggiatura).
Parola chiave: Articolo.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 8 novembre 2017

Film 1433 - Doctor Strange

Ho visto questo film al cinema esattamente il 3 novembre 2016, una delle giornate più lunghe, faticose, belle ed emozionanti della mia vita. Dopo aver discusso la tesi in facoltà, brindato al bar, pranzato con i miei e - finalmente - riposato un po', sono andato al cinema con Poe a vedere questa pellicola e poi a mangiare una pizza. Dunque un titolo che ha particolarmente valore per me e che penso legherò per sempre ad uno dei momenti più speciali che riesca a ricordare. Una bella soddisfazione per una stupenda, sfibrante giornata.
Senza contare, poi, che è il primo film che ho visto in casa nuova...

Film 1433: "Doctor Strange" (2016) di Scott Derrickson
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Rivedo questo film e mi chiedo nuovamente come sia possibile che non abbia vinto l'Oscar per gli effetti speciali. E' stato davvero un pensiero che mi sono portato dietro dall'inizio alla fine.
Detto ciò, il nuovo eroe Marvel ci mette forse un po' a carburare, ma quando l'avventura comincia l'adrenalina non smette di pompare. Giusta l'introduzione al personaggio, per carità però è innegabile che dal momento in cui si entra nel vivo della storia il tutto si faccia molto più interessante, affascinante e certamente accattivante.
Visivamente potente, di grande intrattenimento e con un cast particolarmente ricco di star, "Doctor Strange" risulta un altro pezzo riuscito del puzzle della famiglia di supereroi di Stan Lee e sicuramente la curiosità di rivedere il protagonista in azione in una nuova avventura c'è. Prossimi appuntamenti col Dottore sono adesso al cinema con "Thor: Ragnarok" e il prossimo aprile con "Avengers: Infinity War".
Ps. Candidato agli Oscar 2017 per i Migliori effetti speciali e a 3 BAFTA per Miglior scenografia, trucco ed effetti speciali. - The Avengers
Film 411 - The Avengers
Film 808 - The Avengers
Film 1568 - The Avengers
Film 930 - Avengers: Age of Ultron
Film 932 - Avengers: Age of Ultron
Film 1177 - Avengers: Age of Ultron
Film 1571 - Avengers: Age of Ultron
Film 1613 - Avengers: Infinity War
Film 1757 - Avengers: Endgame
- Captain America
Film 695 - Captain America - Il primo vendicatore
Film 1660 - Captain America: The First Avenger
Film 814 - Captain America: The Winter Soldier
Film 1156 - Captain America: Civil War
Film 1395 - Captain America: Civil War
- Thor
Film 268 - Thor
Film 1191 - Thor
Film 1659 - Thor
Film 631 - Thor: The Dark World
Film 1193 - Thor: The Dark World
Film 1447 - Thor: Ragnarok
- Iron Man
Film 543 - Iron Man 2
Film 676 - Iron Man 3
- Ant-Man
Film 1004 - Ant-Man
Film 1195 - Ant-Man
- Doctor Strange
Film 1250 - Doctor Strange
Film 1433 - Doctor Strange
- Spider-Man
Film 1394 - Spider-Man: Homecoming
Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
- Black Panther
Film 1612 - Black Panther
Guardiani della Galassia
Film 817 - Guardiani della Galassia
Film 974 - Guardiani della Galassia
Film 1054 - Guardiani della Galassia
Film 1358 - Guardiani della Galassia Vol. 2
Cast: Benedict Cumberbatch, Chiwetel Ejiofor, Rachel McAdams, Benedict Wong, Michael Stuhlbarg, Benjamin Bratt, Scott Adkins, Mads Mikkelsen, Tilda Swinton.
Box Office: $677.7 milioni
Consigli: Bello e ben fatto, esteticamente curatissimo e particolare (anche se un po' ricorda "Inception"), fonde bene la doppia filosofia Marvel del supereroe dalla battuta cinica e facile ch fronteggia però pericoli insidiosi e mortali. Ottimi comprimari tra cui spicca una Swinton tibetana che non ha mancato di sollevare critiche per la questione della razza (vedi whitewashing) e un Mads Mikkelsen che ad Hollywood dovrebbe trovare più spazio. Davvero un buon blockbuster.
Parola chiave: Tempo.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 3 maggio 2017

Film 1351 - Sherlock Holmes

Ogni tanto ho bisogno di qualche titolo ben collaudato dal quale so esattamente cosa aspettarmi e, soprattutto, cosa otterrò.

Film 1351: "Sherlock Holmes" (2009) di Guy Ritchie
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Mi personalissimo cult mainstream, una bella avventura dinamica e spassosa per uno Sherlock Holmes 2.0 che ricalca le ambientazioni originali, pur rivedendole nello stile narrativo e nell'approccio alla regia. Il prodotto finale è divertente, di grande intrattenimento e, francamente, un blockbuster sopra alla media. Merito di una regia che sa esattamente cosa vuole e un cast perfettamente in parte oltre che, naturale, un personaggio protagonista di intramontabile fascino e carisma. Questo primo "Sherlock Holmes" made in Guy Ritchie è sempre una certezza.
Ps. 2 nomination all'Oscar per la Miglior colonna sonora di Hans Zimmer (meritatissima) e la scenografia. Robert Downey Jr. ha vinto il Golden Globe come Miglior attore - Musical o commedia.
Film 47 - Sherlock Holmes
Film 115 - Sherlock Holmes
Film 311 - Sherlock Holmes
Film 615 - Sherlock Holmes
Film 367 - Sherlock Holmes - Gioco di ombre
Film 769 - Sherlock Holmes - Gioco di ombre
Cast: Robert Downey Jr., Jude Law, Rachel McAdams, Mark Strong, Eddie Marsan, Kelly Reilly, Geraldine James, Hans Matheson.
Box Office: $524 milioni
Consigli: Chi gradisce il genere di film con numerosi misteri e non poca azione, conditti con una buona dose di ironia dissacrante, questo è sicuramente il titolo perfetto. C'è anche un sequel altrettanto fortunato - anche se meno divertente - e, pare, un terzo capitolo in arrivo. La saga continua.
Parola chiave: Parlamento.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 2 dicembre 2016

Film 1250 - Doctor Strange

3 novembre 2016, giorno della discussione della tesi. Mi presento alle 9 e mi chiamano dentro intorno alle 13, quattro ore passate a gironzolare in attesa al freddo e al gelo. Dopo i 10 minuti più ansiogeni della mia vita, sono finalmente fuori e la prima scelta ovvia è quella di andare a festeggiare: aperitivo con brindisi e regalini, foto di rito, poi pranzo con la family. Nel pomeriggio relax per recuperare le forze, poi di nuovo fuori per godermi la prima serata di vera libertà da quattro anni a questa parte. In questo contesto di felicità, ansia, stanchezza e gioia si inserisce la visione di questa pellicola che, anche per via del titolo, mi sembrava il contrappasso appropriato in vista della proclamazione di laurea prevista per la settimana successiva. E poi si sa, con la Marvel non sbaglia (quasi) mai.

Film 1250: "Doctor Strange" (2016) di Scott Derrickson
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Stanchezza a parte, lo spirito era in festa, quindi penso avrei anche potuto vedere "Un Natale al Sud" e uscirne soddisfatto. Forse. Sta di fatto che non è stato necessario farmi piacere "Doctor Strange" in quanto il film me lo sono davvero gustato. E pure tanto.
Ovviamente non è un mistero che sono ben disposto di base nei confronti delle pellicole Marvel, verso le quali provo sempre una rassicurante sensazione di soddisfazione, anche se in questo caso era meno scontato portare a casa un risultato positivo. Già dal trailer si capiva che la storia avrebbe ampiamente spaziato rispetto ai soliti canoni da film sui supereroi, anche perchè "ampliare la mente" sembrava il diktat fin da subito. Inoltre questo Stephen Strange non lo avevo mai sentito nominare, ergo il primo film conosciutivo - che è sempre un po' una scommessa - avrebbe definito i termini di una nuova saga tratta da fumetti.
Dal punto di vista estetico, questa nuova avventura Marvel Studios è una bomba. Effetti speciali grandiosi al servizio di una storia che non si risparmia, producendosi in universi paralleli e possibilità oniriche che regalano allo spettatore una vera e propria esperienza visiva capace di lasciare magicamente rapiti. Un misto tra "Inception" e un trip da acido.
 Dal punto di vista dellastoria, quello che mi ha colpito della trama è stato l'inusuale iter narrativo che, in fin dei conti, è meno rimane-tutto-distrutto del previsto. Perché anche se la devastazione non manca, alla fine non è paragonabile a quella delle altre pellicole modello blockbuster incentrate sui supereori fino ad ora prodotte. Senza contare la massiccia dose di filosofia orientale di cui tutto la sceneggiatura è impregnata. Certo, rimane un prodotto commerciale ad alto tasso di esportazione, ma il risultato finale mi sembra particolarmente curato e per nulla scontato. Insomma, potrebbe pure essere un film non di un supereroe Marvel e funzionare lo stesso benissimo.
Cumberbatch si conferma ancora una volta un grande attore, oltre che un grande protagonista, capace di dar vita al personaggio in maniera credibile e riesumando, per l'occasione, un po' della spocchia comune a certi suoi personaggi (Sherlock Holmes in primis). Mi sembra che la sua sia stata davvero un'ottima scelta di casting. Personalmente ho trovato particolarmente efficaci anche Mads Mikkelsen come cattivo - che un po' la faccia ce l'ha - e Tilda Swinton, anche se riguardo a lei avevo letto di non poche critiche in quanto il suo personaggio nel fumetto è di origine tibetana e la produzione ha scelto comunque di scritturare un'attrice caucasica. Il termine usato è sempre quello: whitewashing. Francamente mi interessa il giusto dell'aderenza al prodotto originale che, di fatto, non conoscevo e non conosco. Basandomi su quello che ho visto qui, "Doctor Strange" mi è sembrato un blockbuster coi fiocchi, una bella avventura capace di catturare sia dal punto di vista narrativo che estetico. Trucco e costumi sono efficacissimi e la regia si destreggia con scene ed effetti speciali particolarmente complessi e il risultato finale è un'avventura che passa attraverso l'immaginazione e lo sforzo di regalare al pubblico qualcosa che, fino ad ora, non si era ancora visto nel mondo dei supereroi. Missione compiuta. - The Avengers
Film 411 - The Avengers
Film 808 - The Avengers
Film 1568 - The Avengers
Film 930 - Avengers: Age of Ultron
Film 932 - Avengers: Age of Ultron
Film 1177 - Avengers: Age of Ultron
Film 1571 - Avengers: Age of Ultron
Film 1613 - Avengers: Infinity War
Film 1757 - Avengers: Endgame
- Captain America
Film 695 - Captain America - Il primo vendicatore
Film 1660 - Captain America: The First Avenger
Film 814 - Captain America: The Winter Soldier
Film 1156 - Captain America: Civil War
Film 1395 - Captain America: Civil War
- Thor
Film 268 - Thor
Film 1191 - Thor
Film 1659 - Thor
Film 631 - Thor: The Dark World
Film 1193 - Thor: The Dark World
Film 1447 - Thor: Ragnarok
- Iron Man
Film 543 - Iron Man 2
Film 676 - Iron Man 3
- Ant-Man
Film 1004 - Ant-Man
Film 1195 - Ant-Man
- Doctor Strange
Film 1250 - Doctor Strange
Film 1433 - Doctor Strange
- Spider-Man
Film 1394 - Spider-Man: Homecoming
Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
- Black Panther
Film 1612 - Black Panther
Guardiani della Galassia
Film 817 - Guardiani della Galassia
Film 974 - Guardiani della Galassia
Film 1054 - Guardiani della Galassia
Film 1358 - Guardiani della Galassia Vol. 2
Cast: Benedict Cumberbatch, Chiwetel Ejiofor, Rachel McAdams, Benedict Wong, Michael Stuhlbarg, Benjamin Bratt, Scott Adkins, Mads Mikkelsen, Tilda Swinton.
Box Office: $619.4 milioni (ad oggi)
Consigli: L'ottimo inizio di una nuova avventura tragata Marvel per uno dei suoi personaggi più interessanti ed intriganti, oltre che per un universo in grado di spaziare praticamente all'infinito. Un bell'esempio di cinema di disimpegno ben fatto e tecnicamente impeccabile, scritto con il giusto humor (capito DC Comics?! Ma quando imparerete?) e assolutamente godibile. Adatto ad ogni occasione e sicuramente da rivedere.
Parola chiave: Dormammu.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 16 gennaio 2016

Film 1085 - Spotlight

Non so se sia perché li sto guardando tutti in inglese, oppure perché sono particolarmente interessato o ancora perché, pur sembrando scontato, li trovo ottimi prodotti di qualità, in ogni caso trovo che le scelte dell'Academy quest'anno particolarmente azzeccate. Speravo in una nomination per Tom Hardy che è finalmente arrivata, al pari di quella per George Miller (per il quale tifo), Jennifer Jason Leigh e, naturalmente Charlotte Rampling; la nomino per ultima, perché qui coinvolta, ma bellissima sorpresa è stata anche quella di vedere finalmente riconosciuta una candidatura alla brava Rachel McAdams, troppo a lungo considerata solo una da commedia o filmetti romantici.
Intriso di questa gioia, il mio umore è dunque assolutamente ben disposto, questo 2016 più che mai. Sto recuperando titolo dopo titolo, li sto divorando, e non ce n'è uno che mi abbia, finora, deluso. Questo compreso.
Film 1085: "Spotlight" (2015) di Tom McCarthy
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Film che racconta la storia vera dei giornalisti di Spotlight - l'unità investigativa permanente del Boston Globe - che, indirizzati dal nuovo editore Marty Baron (Liev Schreiber), si ritroveranno tra le mani uno degli scandali più gravi della storia recente della comunità: migliaia di vittime di abusi sessuali da parte di premi della Chiesa cattolica locale.
Ampiamente insabbiato il tutto onde evitare lo scandalo, questo non fermerà i giornalisti che, sempre più motivati man mano che procedono con la loro inchiesta, riusciranno a mettere insieme tutti i pezzi necessari a scrivere l'articolo-verità partendo da un singolo, primo caso per arrivare ad 87 preti coinvolti e una miriade di storie raccolte in testimonianza. Inutile dire quanto questo "Spotlight" sia un vero e proprio tour de force emotivo.
Al di là della storia vera, della rilevanza dell'inchiesta e dell'importanza di raccontare una storia del genere, c'è anche altro, ovvero un bel film, maledettamente ben recitato e dal cast strepitoso, un titolo in grado di lasciare senza parole sia a causa del tremendo tema che tratta, sia per l'ottima realizzazione.
Senza fronzoli o giri di parole, la trama arriva al suo fulcro in maniera precisa e dettagliata, aiutata da una regia efficace e un montaggio ben realizzato, precisi nel presentare personaggi e situazioni e puliti nel realizzare le scene. Ho trovato questo aspetto particolarmente d'aiuto a focalizzare sulle cose importanti raccontate qui: non si tratta di dare spazio a virtuosismi attoriali o sbrodolamenti di sceneggiatura, ma di rimanere concentrati sul tema e sui fatti e, per farlo, c'è bisogno di rimanere sul soggetto di tutta la faccenda, ovvero la storia. Quest'ultima è il cuore di tutto ed è giusto che prenda il sopravvento sul resto.
Bravi a darle spazio non solo il cast tecnico (regia e sceneggiatura in primis), ma anche un gruppo di attori in grado di fare la differenza, capitanati da un Mark Ruffalo maledettamente convincente. Solo 5 anni a lui pensavo in termini negativi, promessa fallita di quella Hollywood incapace di fare la differenza; oggi, invece, è un attore affermato e impegnato, capace di spezzare il cuore come in "The Normal Heart" o sprigionare passione e indignazione come qui. Insieme a lui, perché non è solo, Michael Keaton (redivivo), John Slattery, Stanley Tucci, Brian d'Arcy James, Schreiber e, come nell'introduzione dicevo, Rachel McAdams, una delle attrici che preferisco da sempre. Bella senza sforzi (e forse per questo un po' penalizzata), perfetta per ruoli da 'sweetheart', finalmente trova il giusto riconoscimento con il ruolo di Sacha Pfeiffer, unica donna del team Spotlight. Per lei già il riconoscimento con la nomination all'Oscar è un traguardo, dubito nella vittoria anche se ammetto che, in fondo in fondo, ingenuamente tifo per lei.
In generale, comunque, "Spotlight" è davvero un bel film. Difficilissimo, pesante, sconvolgente e da far venire i brividi, eppure necessario da vedere. Le inchieste giornalistiche di questa portata posso davvero fare la differenza e direttamente, o indirettamente come facendone un film, è giusto e doveroso dar loro ascolto e voce. Ero magneticamente attirato da questo titolo prima ancora di vederne il trailer: la frenesia della redazione giornalistica, gli appunti con taccuino, i grandi casi da gestire e plasmare per trarne un articolo bomba (questo premiato con il Pulitzer) , le interviste, gli assi nella manica da giocarsi al momento opportuno, i risvolti inaspettati... Tutto quello che potevo aspettarmi da una pellicola del genere, "Spotlight" me lo ha regalato e sono felice di essermi preso del tempo, oggi, per dare una chance a questo film. Uno dei migliori dell'anno.
Ps. 6 candidature agli Oscar (Miglior film, regia, sceneggiatura, attore mon protagonista e attrice non protagonsta, montaggio) e 3 sia ai Golden Globes (tutte rimaste tali) che ai BAFTA.
Film 1545 - Spotlight
Cast: Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, John Slattery, Stanley Tucci, Brian d'Arcy James, Liev Schreiber, Billy Crudup, Paul Guilfoyle, Len Cariou.
Box Office: $29.3 milioni
Consigli: Quando i tuoi amici un po' alternativi o che hanno studiato all'estero o che sanno l'inglese meglio di te ti dicono che vedere i film e le serie tv in lingua originale fa la differenza tu sai che hanno ragione, anche se poi nel concreto la pigrizia è sempre in agguato. Io guardo film in inglese da non so più quanti anni ormai, l'ho sempre fatto perché mi interessava e piaceva, sia a casa che in vacanza (sono stato al cinema a Londra, Parigi, Amsterdam, New York, Lussemburgo, Nizza, ...), eppure voler vedere un film in lingua è sempre stata una scelta da dover decidere di affrontare, non un processo naturale e diretto. Per uno che dice di amare il cinema e che divora qualunque tipo di prodotto è una confessione alquanto rischiosa da fare. Non so cosa sia cambiato ultimamente, sta di fatto che la scelta del titolo "in originale" mi è apparsa in questi giorni quale l'unica inevitabilmente possibile. Cosa c'entra, direte voi, tutto questo preambolo personale con "Spotlight"? Beh, il punto è questo: se avessi visto questa pellicola - come le altre che ho visto in questi giorni - doppiata, mi sarei perso una parte chiave di tutta l'operazione, snaturata da un doppiaggio, sì, funzionale eppure distorcente. Non avrei mai scoperto che Isabella Rossellini parla un inglese tanto buono da fare invidia (ci mancherebbe, si potrebbe dire, eppure scoprirlo mi ha lasciato di stucco), non avrei mai scommesso su una nomination all'Oscar per Tom Hardy e, qui, non avrei goduto del lavoro corale di un cast che mi ha davvero coinvolto. Ecco perché tutto il preambolo: ogni tanto fare uno sforzo in più per superare la pigrizia può essere un bellissimo regalo da fare a se stessi. Fatevi un regalo, dunque, e non solo guardate "Spotlight", ma fatelo in lingua originale.
Parola chiave: Cardinal Law.

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Bengi

giovedì 14 gennaio 2016

Oscars 2016: nomination e vincitori

Ci siamo. Stasera ci sono gli Oscar e, per me, è la giornata più bella dell'anno.
Dopo l'annuncio delle nomination fatto il 14 gennaio, oggi 28 febbraio finalmente verrano assegnati i premi cinematografici più importanti del mondo e, come sempre, io sono al settimo cielo. Chi vincerà? Chi si meriterebbe di vincere? Cosa non mi ha convinto? Insomma, al solito sono prontissimo e carico per la serata dopo mesi e mesi di premi, premietti, red carpet, pronostici e voci di corridoio. Stasera si decide quello che, per un anno da oggi, sarà il meglio del meglio del cinema (anglofono).
Come dicevo, è da un po' che le candidature sono state annunciate, giorno in cui effettivamente ho caricato questo post, promettendomi di trascrivere il mio pensiero a riguardo il prima possibile. Ovviamente sono arrivato all'ultimo giorno utile per farlo, ma forse meglio così. Quest'anno mi sono dato veramente da fare: ho visto quasi tutti i film in nomination per Miglior film (tranne "Room" che ho iniziato questa mattina e finirò in serata) e comunque un numero altissimo di pellicole candidate, la maggior parte in lingua, particolare di cui sono felice perché veramente mi ha dato una prospettiva diversa rispetto alle mie preferenze. A tal proposito dico subito che, a mio avviso, Tom Hardy si meriterebbe di vincere perché in "The Revenant" è magnifico. Ma non affrettiamo le cose. i pronostici alla fine.
Non ci sono stati troppo scossoni quest'anno, pur ritrovando alcune sorprese. "Bridge Of Spies" passa dalla singola candidatura ai Golden Globe alle 6 nomination qui; "Star Wars: The Force Awakens" si becca 5 menzioni (e forse si potevano sprecare un pelino di più); a Charlotte Rampling viene finalmente riconosciuta la sua prima nomination per "45 Years" (che vorrei recuperare non appena finito di scrivere questo update) al pari della mia amata Rachel McAdams che, pur non meritandosi una vittoria lo ammetto, era da tempo che veniva lasciata indietro. In generale diciamo che per gli attori - pur tutti bianchi, come la polemica non ha mancato di sottolineare - siano state fatte buone scelte. Per quanto riguarda in generale le pellicole, sono stato felicissimo di riscontrare il clamoroso successo di "Mad Max", al quale darei quantomeno l'Oscar per la regia (si certo) ma che a parte qualcosina di tecnico sono certo non si porterà a casa altro. "Carol" rimarrà certamente a bocca asciutta se non riesce nemmeno a vincere per i costumi e, in uno scontro speculare, spero che "Steve Jobs" non vinca niente mentre trionfi la Vikander sulla Winslet (che non mi pare abbia un ruolo così memorabile) e Redmayne non vinca niente (tanto lo sappiamo da mesi che vince giustamente DiCaprio). Sono contento, invece, per Brie Larson, che francamente conoscevo pochissimo, pur dispiacendomi per una Saoirse Ronan che in "Brooklyn" mi ha davvero colpito (poi ovvio, nessuno batte Cate, ma non la possiamo far vincere tutti gli anni...). Iñárritu vincerà di nuovo - e allora "Birdman" ce lo potevamo risparmiare ampiamente, l'anno scorso - anche se non credo davvero che "The revenant" sia il miglior film dell'anno: i miei personali migliori - tra gli 8 candidati - sono "Mad Max", "Spotlight" e "Brooklyn". Nessuno di questi ha una vera chance di vincere, ma sognare è sempre bello. In realtà "Spotlight" potrebbe vincere per la sceneggiatura, per cui io incrocio le dita. Per quanto riguarda la colonna sonora questo sembra davvero l'anno di Morricone e, anche se mi sta piuttosto antipatico, glielo auguro di cuore. Lady Gaga e - finalmente per lei dopo 8 nomination e 0 vittorie! - Diane Warren dovrebbero portarsi a casa il premio come Miglior canzone, anche se a me "Earned It" da "Fifty Shades of Grey" convince sempre di più ad ogni ascolto. Mi da un po' fastidio che Gaga si vinca un Oscar dopo il Golden Globe vinto come Miglior attrice, dato che sappiamo quanto tenda a montarsi la testa... Ma staremo a vedere. In ogni caso tra lei, The Weeknd e Sam Smith, si può dire che anche quest'anno gli Academy Awards non si facciano mancare la giusta dose di artisti sulla cresta dell'onda per quanto riguarda il comparto musicale.
Per quanto riguarda il film straniere il premio dovrebbe andare a "Son of Saul", mentre il Miglior film d'animazione sarà sicuramente "Inside Out", neanche a dirlo.
Bene, più o meno le abbiamo dette tutte alla rinfusa, ora non manca che elencare la mia idea dei vincitori in maniera più organizzata. Avevo pensato di evitarmela quest'anno - già che in fondo alla pagina c'è il ballot per votare -, ma alla fine una tradizione è una tradizione e dopo 7 anni non mi sento di farla morire. Mi limiterò a un semplice chi penso che vincerà, fermo restando che non sempre il mio voto coinciderà con chi ritengo dovrebbe ricevere la statuetta. Che, non dimentichiamocelo, molto probabilmente tra meno di 12 ore sarà tra le mani di Sylvester Stallone. Chi l'avrebbe mai detto?
Buoni Oscar a tutti e... votate!
[* = chi secondo me vincerà]

2016 Academy Awards
Best Picture
The Big Short
Bridge Of Spies
Brooklyn
Mad Max: Fury Road
The Martian
The Revenant
Room
Spotlight

Best Actor
Bryan Cranston, Trumbo
Matt Damon, The Martian
* Leonardo DiCaprio, The Revenant
Micheal Fassbender, Jobs
Eddie Redmayne, The Danish Girl


Best Actress
Cate Blanchett, Carol
* Brie Larson, Room
Jennifer Lawrence, Joy
Charlotte Rampling, 45 Years
Saoirse Ronan, Brooklyn

Best Supporting Actor
Christian Bale, The Big Short
Tom Hardy, The Revenant
Mark Ruffalo, Spotlight
Mark Rylance, Bridge of Spies
* Sylvester Stallone, Creed

Best Supporting Actress
Jennifer Jason Leigh, The Hateful Eight
Rooney Mara, Carol
Rachel McAdams, Spotlight
* Alicia Vikander, The Danish Girl
Kate Winslet, Jobs


Directing
The Big Short, Adam McKay
Mad Max: Fury Road, George Miller
* The Revenant, Alejandro González Iñárritu
Room, Lenny Abrahamson
Spotlight, Tom McCarthy

Film Editing
* The Big Short, Hank Corwin
Mad Max: Fury Road, Margaret Sixel
The Revenant, Stephen Mirrione
Spotlight, Tom McArdle
Star Wars: The Force Awakens, Maryann Brandon and Mary Jo Markey

Foreign Language Film
“Embrace of the Serpent” Colombia
“Mustang” France
* “Son of Saul” Hungary
“Theeb” Jordan
“A War” Denmark


Original Score
“Bridge of Spies” Thomas Newman
“Carol” Carter Burwell
* “The Hateful Eight” Ennio Morricone
Sicario” Jóhann Jóhannsson
Star Wars: The Force Awakens” John Williams

Production Design
“Bridge of Spies” Production Design: Adam Stockhausen; Set Decoration: Rena DeAngelo and Bernhard Henrich
“The Danish Girl” Production Design: Eve Stewart; Set Decoration: Michael Standish
* “Mad Max: Fury Road” Production Design: Colin Gibson; Set Decoration: Lisa Thompson
“The Martian” Production Design: Arthur Max; Set Decoration: Celia Bobak
“The Revenant” Production Design: Jack Fisk; Set Decoration: Hamish Purdy


Visual Effects
“Ex Machina” Andrew Whitehurst, Paul Norris, Mark Ardington and Sara Bennett
“Mad Max: Fury Road” Andrew Jackson, Tom Wood, Dan Oliver and Andy Williams
“The Martian” Richard Stammers, Anders Langlands, Chris Lawrence and Steven Warner
“The Revenant” Rich McBride, Matthew Shumway, Jason Smith and Cameron Waldbauer
* “Star Wars: The Force Awakens” Roger Guyett, Patrick Tubach, Neal Scanlan and Chris Corbould

Adapted Screenplay
* “The Big Short” Screenplay by Charles Randolph and Adam McKay
“Brooklyn” Screenplay by Nick Hornby
“Carol” Screenplay by Phyllis Nagy
“The Martian” Screenplay by Drew Goddard
“Room” Screenplay by Emma Donoghue

Original Screenplay
“Bridge of Spies” Written by Matt Charman and Ethan Coen & Joel Coen
Ex Machina” Written by Alex Garland
“Inside Out” Screenplay by Pete Docter, Meg LeFauve, Josh Cooley; Original story by Pete Docter, Ronnie del Carmen
* “Spotlight” Written by Josh Singer & Tom McCarthy
“Straight Outta Compton” Screenplay by Jonathan Herman and Andrea Berloff; Story by S. Leigh Savidge & Alan Wenkus and Andrea Berloff


Animated Feature Film
"Anomalisa", Charlie Kaufman, Duke Johnson and Rosa Tran
"Boy and the World", Alê Abreu
"Inside Out", Pete Docter and Jonas Rivera
"Shaun the Sheep Movie", Mark Burton and Richard Starzak
"When Marnie Was There", Hiromasa Yonebayashi and Yoshiaki Nishimura

Cinematography
"Carol", Ed Lachman
"The Hateful Eight", Robert Richardson
"Mad Max: Fury Road", John Seale
* "The Revenant", Emmanuel Lubezki
"Sicario", Roger Deakins

Costume Design
"Carol", Sandy Powell
"Cinderella", Sandy Powell
"The Danish Girl", Paco Delgado
"Mad Max: Fury Road", Jenny Beavan
"The Revenant", Jacqueline West


Documentary Feature
* "Amy", Asif Kapadia and James Gay-Rees
"Cartel Land", Matthew Heineman and Tom Yellin
"The Look of Silence", Joshua Oppenheimer and Signe Byrge Sørensen
"What Happened, Miss Simone?", Liz Garbus, Amy Hobby and Justin Wilkes
"Winter on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom", Evgeny Afineevsky and Den Tolmor

Documentary Short Subject
"Body Team 12", David Darg and Bryn Mooser
"Chau, beyond the Lines", Courtney Marsh and Jerry Franck
"Claude Lanzmann: Spectres of the Shoah", Adam Benzine
* "A Girl in the River: The Price of Forgiveness", Sharmeen Obaid-Chinoy
"Last Day of Freedom", Dee Hibbert-Jones and Nomi Talisman

Makeup and Hairstyling
* “Mad Max: Fury Road” Lesley Vanderwalt, Elka Wardega and Damian Martin
“The 100-Year-Old Man Who Climbed out the Window and Disappeared” Love Larson and Eva von Bahr
“The Revenant” Siân Grigg, Duncan Jarman and Robert Pandini

Original Song
“Earned It” from “Fifty Shades of Grey” Music and Lyric by Abel Tesfaye, Ahmad Balshe, Jason Daheala Quenneville and Stephan Moccio
“Manta Ray” from “Racing Extinction” Music by J. Ralph and Lyric by Antony Hegarty
“Simple Song #3” from “Youth” Music and Lyric by David Lang
* “Til It Happens To You” from “The Hunting Ground” Music and Lyric by Diane Warren and Lady Gaga
“Writing’s On The Wall” from “Spectre” Music and Lyric by Jimmy Napes and Sam Smith

Animated Short Film
“Bear Story” Gabriel Osorio and Pato Escala
“Prologue” Richard Williams and Imogen Sutton
“Sanjay’s Super Team” Sanjay Patel and Nicole Grindle
* “We Can’t Live without Cosmos” Konstantin Bronzit
“World of Tomorrow” Don Hertzfeldt

Live Action Short Film
“Ave Maria” Basil Khalil and Eric Dupont
“Day One” Henry Hughes
“Everything Will Be Okay (Alles Wird Gut)” Patrick Vollrath
“Shok” Jamie Donoughue
* “Stutterer” Benjamin Cleary and Serena Armitage

Sound Editing
“Mad Max: Fury Road” Mark Mangini and David White
“The Martian” Oliver Tarney
* “The Revenant” Martin Hernandez and Lon Bender
“Sicario” Alan Robert Murray
“Star Wars: The Force Awakens” Matthew Wood and David Acord

Sound Mixing
"Bridge of Spies", Andy Nelson, Gary Rydstrom and Drew Kunin
"Mad Max: Fury Road", Chris Jenkins, Gregg Rudloff and Ben Osmo
"The Martian", Paul Massey, Mark Taylor and Mac Ruth
"The Revenant", Jon Taylor, Frank A. Montaño, Randy Thom and Chris Duesterdiek
* "Star Wars: The Force Awakens", Andy Nelson, Christopher Scarabosio and Stuart Wilson



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Bengi

lunedì 2 novembre 2015

Film 1023 - Sotto il cielo delle Hawaii

Curioso di vederlo senza un motivo preciso.

Film 1023: "Sotto il cielo delle Hawaii" (2015) di Cameron Crowe
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: «Il militare Brian Gilcrest si reca a Honolulu per supervisionare un satellite armato ideato dal miliardario Carson Welch. Arrivato sull'isola incontra il suo vecchio amore Tracy e fa la conoscenza di Allison, pilota della Air Force, che lo coinvolgerà nel suo tentativo di fermare il lancio del nuovo programma spaziale.» (Wiki).
Come si intuisce dal brevissimo riassunto proposto dalla pagina della pellicola, questo "Aloha" non è niente di particolare, semplicemente una storia che a tratti funziona, a tratti è stramba e finisce per andare a parare proprio dove ti aspetti. E' un male? No, se quello che ti aspetti ti piace. Lo è, invece, se si è consapevoli di essere di fronte a un prodotto così così e si decide che il gioco non vale la candela.
Io propendo per la prima scuola di pensiero: "Sotto il cielo delle Hawaii" non mi è sembrato un film così pessimo da meritarsi le critiche che ha ricevuto e il flop al botteghino ($37 milioni per produrlo); tra l'altro il Capitano Allison Ng interpretato Emma Stone, è quello che ha ottenuto più critiche, per essendo uno dei meglio riusciti della storia. I problemi relativi alla rappresentazione del capitano sono da condursi a questo semplice fatto: nella storia la donna è un mix culturale piuttosto peculiare - per un quarto cinese, per un quarto hawaiana -, per cui in molti hanno storto il naso vedendola interpretata dalla bianchissima Stone (in inglese il fenomeno si chiama whitewashing e appena qualche settimana fa ha coinvolto "Pan" e la sua protagonista femminile Rooney Mara).
Critiche a parte, il risultato finale non è certo da capolavoro, però tra location mozzafiato, bei protagonisti, una storia che ha qualche idea carina (la migliore: gli uomini che comunicano solo con gli sguardi)... vedere questo film non è così male.
Cast: Bradley Cooper, Rachel McAdams, Emma Stone, Bill Murray, John Krasinski, Danny McBride, Alec Baldwin.
Box Office: $26.3 milioni
Consigli: Un po' commedia, un po' drama, alla fine questa storia non brilla per originalità, ma a mio avviso non fa nemmeno rimpiangere l'idea di averla voluta seguire. La fotografia è bella, il cast ricco, le Hawaii stupende... Prendetela come una vacanza di qualche ora.
Parola chiave: Satellite.

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Bengi

martedì 20 gennaio 2015

Film 863 - La spia

Sufficientemente incuriositi per decidere di vederlo, lo abbiamo recuperato.

Film 863: "La spia" (2014) di Anton Corbijn
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: "A Most Wanted Man" è uno di quei thriller tesi e lenti, in cui ti sembra non accada nulla fino alla fine in cui, poi, si decide tutta la storia. Fedele a questa formula, anche l'ultimo film con Philip Seymour Hoffman presenta questa peculiarità che lo caratterizza appieno.
Non che mi aspettassi una trama ricca di bombardamenti, sparatorie o inseguimenti, ma va detto che per la maggior parte del tempo qui si sta a guardare qualcuno che guarda qualcosa, ascolta o pensa e, diciamocelo pure, non è roba per tutti. Tra l'altro la trama parte in una direzione e finisce da un'altra parte, confondendo i meno attenti.
Tutto sommato non si può certo dire che questo prodotto non sia ben fatto e, in verità, se si ha la pazienza di scoprire come andrà a finire si rimane anche sorpresi in positivo. Semplicemente bisogna pazientare.
La freddezza delle immagini e dei luoghi - le location si trovano ad Amburgo, Germania - non aiuta il coinvolgimento dello spettatore all'interno della storia e, per quanto mi riguarda, mi ha lasciato un po' perplesso (come per "Il quinto potere"), probabilmente perché assuefatto da sfondi urbani americani o inglesi. Forse li ho collegati inconsciamente a pellicole come "Le vite degli altri" di cui ho ricordi freddi e solitari. Chissà.
In ogni caso questa produzione britannica tratta dal romanzo omonimo di John le Carré - dopo gli altri successi cinematografici "The Constant Gardener - La cospirazione", "La talpa" - è sufficientemente buono per essere visto, sufficientemente indipendente e al contempo sufficientemente mainstream per piacere ad una buona fetta di pubblico e, anche se non il caso più eclatante, è comunque un titolo che porta con onore il non facile compito di ultima pellicola di un attore che ha saputo regalare non poche buone interpretazioni.
Box Office: $31.6 milioni
Consigli: Cast importante (Philip Seymour Hoffman, Rachel McAdams, Willem Dafoe, Robin Wright, Grigoriy Dobrygin, Homayoun Ershadi, Nina Hoss, Daniel Brühl) per un thriller tratto dal romanzo di John le Carré che, visto con la giusta predisposizione d'animo, può valere la visione soprattutto nel finale. Seymour Hoffman guida bene il gioco e dimostra, ancora una volta, di essere un ottimo protagonista, anche decentrato dall'occhio vigile di Hollywood. Va visto se si ama il genere, l'autore del romanzo da cui è tratto o se si gradiscono le buone produzioni britanniche che strizzano l'occhio all'America pur rimanendo marcatamente europee. Eviterei, invece, di lasciare che trailer e locandina del film influenzino l'intenzione di seguire questa storia semplicemente per il fatto che sia l'ultima pellicola dell'attore newyorkese scomparso a febbraio. Se si vuole onorarlo simbolicamente attraverso le sue interpretazioni, meglio scegliere altri lidi ("Il dubbio", "Magnolia", "I Love Radio Rock" anche "Truman Capote - A sangue freddo" per quanto non mi sia piaciuto).
Parola chiave: Banca.

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