Visualizzazione post con etichetta Gemma Arterton. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Gemma Arterton. Mostra tutti i post

martedì 22 marzo 2022

Film 2095 - The King's Man

Intro: Sta volta da casa, recupero un film che, ammetto, desideravo recuperare da tempo, ma non ero riuscito a vedere al cinema.

Film 2095: "The King's Man" (2021) di Matthew Vaughn
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: anche se il primo film della saga rimane il mio preferito, devo dire che questo prequel con Ralph Fiennes a trainare tutta la baracca non mi è dispiaciuto affatto. Forse un po' troppo lungo a tratti, rimane comunque estremamente piacevole da seguire specialmente quando mette in scene le intricate scene di combattimento cui questo franchise ci ha abituato.
Grande cast - ritroviamo anche una Gemma Arterton che non vedevo dai secoli dei secoli - il film risulta divertente, ma anche inaspettatamente triste in certi punti cruciali del racconto. In questo ammetto che "The King's Man" è riuscito a cogliermi di sorpresa non solo una volta (ben due a dire il vero!) e per quanto questa pellicola non sia un capolavoro, ammetto che questo aspetto mi abbia comunque colpito in positivo.
Film 958 - Kingsman: Secret Service
Film 1396 - Kingsman: Secret Service
Film 1427 - Kingsman: The Golden Circle
Film 2095 - The King's Man
Cast: Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, Djimon Hounsou, Aaron Taylor-Johnson, Alexandra Maria Lara, Stanley Tucci, David Kross, Charles Dance.
Box Office: $125.9 milioni
Vale o non vale: A chi piace la violenta brutalità di questo franchise firmato Matthew Vaughn probabilmente apprezzerà anche questo terzo capitolo in versione reboot, con nuovi protagonisti, antagonisti, e tocchi di stile. C'è sempre qualcosa di molto elegante e composto in queste pellicole che, nonsotante vivano d'azione, cazzotti e omicidi, riescono sempre a evocare un certo stile glam e decisamente desiderabile. Vedere per credere.
Premi: /
Parola chiave: Promessa.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 14 gennaio 2021

Film 1776 - Murder Mystery

Intro: Dalla scelta del film avrei dovuto capire che la compagnia non fosse delle migliori.
Film 1776: "Murder Mystery" (2019) di Kyle Newacheck
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Cobi
In sintesi: si sa che i film di Netflix... Si sa che le commedie di Sandler... Insomma, i presupposti non erano dei migliori. Poi il fatto che nemmeno mi ricordassi di averlo visto non depone a favore di questo "Murder Mystery", boiatona scema scema che dal trailer sembrerebbe anche simpatica e, in realtà, si rivela semplicemente un film tremendo. Non c'è davvero altro da dire.
Cast: Adam Sandler, Jennifer Aniston, Luke Evans, Gemma Arterton, Adeel Akhtar, Terence Stamp, Dany Boon, John Kani, Ólafur Darri Ólafsson, Sufe Bradshaw, Shiori Kutsuna.
Box Office: /
Vale o non vale: Non fatevi fregare dal trailer o, peggio ancora, non fate scegliere per voi i film dall'algoritmo di Netflix perché questa pellicola è stupida e non aggiunge davvero niente al genere comico né alla vostra esperienza cinemtografica (casalinga).
Premi: /
Parola chiave: Hat.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 22 maggio 2014

Film 717 - I Love Radio Rock

Mi avevano prestato il dvd già da tempo, ma non ero ancora riuscito a vederlo.

Film 717: "I Love Radio Rock" (2009) di Richard Curtis
Visto: dalla tv dell'Erika
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika
Pensieri: Un film molto carino, una storia interessante, una sceneggiatura scritta bene e un ritmo che non manca mai. Il risultato è un mix indie-rock-stralunato-sesso-droga-e(ancora)-rock che funziona proprio bene.
La storia - ispirata a fatti veri - racconta della radio pirata e dei suoi dj che, nel pieno della Swinging London, vivono su una barca per eludere le restrizioni del governo inglese in fatto di musica rock. Milioni gli ascoltatori e i fans, ma il pugno di ferro e le restrizioni non accennano a diminuire.
In questo contesto storicamente repressivo si svolge la storia del magrolino Carl/Tom Sturridge, che finisce sulla barca grazie alla spintarella della madre (Emma Thompson) che ce lo manda apparentemente per punirlo. Qualcosa puzza.
Le prime, vere, esperienze di vita di Carl finiranno per realizzarsi sulla barca insieme - e a volte grazie a -il gruppo di nuovi amici che si fa in mezzo al mare. Non mancano, chiaramente, le situazioni più assurde e i soggetti più disparati e strani, tutti interpretati da attori più o meno famosi. Si riconoscono subito Philip Seymour Hoffman, Kenneth Branagh, Rhys Ifans e Bill Nighy, poi ancora Nick Frost, Chris O'Dowd, Gemma Arterton, January Jones, Tom Wisdom e Poppy Delevingne. Insomma, anche il cast è di tutto rispetto.
Il film non è stato un successo a livello commerciale - e non capisco troppo il perché -, ma non si può certo farne una colpa alla trama che, invece, ha ottimi momenti divertenti e in generale un tono sempre scanzonato e positivo e, men che meno, se ne può fare colpa al cast che è di buon livello. A me, personalmente, è piaciuto.
Box Office: $36,348,784
Consigli: Godibile, scanzonato, divertente e con un approccio molto personale e caratteristico. E' un interessante esperimento cinematografico, oltre che un modo per presentare fatti storici molto originale. Buon cast e spunto narrativo curioso. E, chiaramente, ottima musica.
Parola chiave: Rock 'n' Roll.

Trailer

Bengi

martedì 25 marzo 2014

Film 686 - Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe

Me l'ero perso quando è uscito e, in questi giorni frenetici e con poco tempo a disposizione questo film mi è sembrato un ottimo compromesso.

Film 686: "Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe" (2013) di Tommy Wirkola
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Cercavo un degno compagno di pranzo, privo di drammi, complicazioni e temi importanti e l'ho trovato. Botte, magia, streghe, splatter, parolacce e sparatorie come se piovessero, ovvero "Hansel & Gretel: Witch Hunters": una tamarrata che, se non si cercava altro, è un prodotto assolutamente fedele alle aspettative ludico-ricreative.
Bene Jeremy Renner nel ruolo di Hansel, meno bene e più insolita nei panni aderenti di paladina della caccia alle streghe Gemma Arterton che è una Gretel un po' inespressiva e troppo patinata. Benissimo - ma non che mi aspettassi il contrario - Famke Janssen nei panni dell'arrabbiatissima strega Muriel, una che se ti deve uccidere non ci sta a pensare su troppo tempo (e ho apprezzato).
Nel complesso, quindi, questo nuovo piglio fantasy-horror (a cui è giunta abbondate dose di azione) che ha coinvolto i fratelli Hansel e Gretel mi ha soddisfatto e, anzi, devo dire che mi ha anche sorpreso per quanto riguarda certe immagini sanguinolente e un nudo quasi integrale, oltre che un linguaggio spesso volgare utilizzato senza chiedere troppo scusa.
Chiaramente approfondimenti o veridicità storiche non sono in alcun modo aspetti curati dalla trama, che si concentra solo nel rendere quanto più truce possibile le morti delle streghe o i combattimenti che prendono luogo come niente durante tutta la durata del film. Nell'insieme è chiaramente una boiata senza capo né coda, bisogna dirlo, ma se si cerca puro divertimento spegni-cervello è certamente un titolo funzionalissimo allo scopo. Niente di più.
Box Office: $225,703,475
Consigli: Nonostante i critici lo abbiano ampiamente criticato, il risultato al botteghino mondiale ha convinto i produttori a mettere in cantiere un sequel per il prossimo futuro (ancora non si sa nulla). Per chi ama il cinema disimpegnato, di faciel e veloce consumo, pieno di effetti speciali e morti cruente, questa è certamente una pellicola da non perdere!
Parola chiave: Luna di Sangue.

Trailer

Bengi

venerdì 26 ottobre 2012

Film 471 - Quantum of Solace

Martedì a Londra la première di "Skyfall" che da noi uscirà il giorno di Halloween. Per prepararmi, con Paola anche il secondo episodio della saga che ha regalato una seconda giovinezza a James Bond.


Film 471: "Quantum of Solace" (2008) di Marc Forster
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Paola
Pensieri: Bene Bond, ma si poteva fare di meglio. Se anche qui non mancano spettacolarità, azione e la carismatica presenza di Mr. Craig tutto muscoli e licenze di sterminare, di fatto questo "Bond 22" non ha lo stesso carisma del suo predecessore.
La trama è più debole e a dirla tutta non sempre sembra seguire un filo narrativo chiaro. Ogni tanto ci si ritrova confusi in un'azione di lotta tanto frenetica da risultare impossibile da afferrare visivamente e, peggio ancora, non sempre si riesce a capire davvero fino a dove si voglia andare a parare.
In effetti un certo senso di disorientamento segna anche la figura di Bond che, dopo la morte dell'amata Vesper, è un concentrato di rabbia e vendetta difficile da controllare per la stessa M (Judi Dench). Forse il film riflette lo stato d'animo del suo protagonista...
Al di là di questo, comunque, qualche critica più precisa va mossa. La prima, come si diceva, è puramente tecnica: la frenesia di 'buttare' lo spettatore dentro l'azione finisce per rendere impossibile la fruizione di un'immagine mossa e in costante frenesia, tanto fastidiosa quanto controproducente. E dire che i precedenti lavori di Marc Forster ("Neverland - Un sogno per la vita", "Il cacciatore di aquiloni") presentano una regia piuttosto tranquilla (per non dire classica).
Secondo punto: Olga Kurylenko. Sorvolando sul fatto che non mi piaccia di per sé, ha un'aspetto sciatto ed è priva di quella magia seduttiva che avrei preferito vedere su una Bond girl dopo il passaggio della bellissima Eva Green nel capitolo precedente. Inoltre, a ben vedere, non l'hanno aiutata nemmeno gli addetti ai lavori: dotata di una Ford Ka color della tristezza che non si addice nemmeno alla donna delle pulizie dell'agente segreto più famoso del Regno Unito, finisce per fare la figura della poveretta. In aggiunta - e qui il terzo punto critico - è vestita in maniera orripilante. La costumista Louise Frogley riesce ad appiattire il livello glam della parte femminile in maniera tanto riuscita da essere mortificante. Perfino Gemma Arterton, che qui ha un piccolo ruolo, riesce a risultare imbarazzantemente conciata (anche se, devo ammettere, il suo personaggio segue alla perfezione la "Lesson number 8" di Anna dello Russo: Wear coat as a dress).
Se dire "Il mio nome è Bond, James Bond" è cool già di per sé, il mondo che contorna il nostro eroe non lo è per niente. Sì, è vero, c'è una presentazione dell'immagine piuttosto ricercata e, molto spesso, 'pulita', ma non posso dire che basti piazzare 007 in un hotel di lusso o in una Siena col Palio ripulita per l'occasione con le migliori tecniche di fotoritocco perchè si possa definire "Quantum of Solace" il film dove Craig possa giocarsi la carta del 'più figo di tutti' al meglio. Le evoluzioni di lotta sono effettivamente accattivanti e si vede che l'attore è davvero adeguato per la parte, ma manca sempre quel momento in cui liberare charme e abilità seduttive - anche verso il pubblico, chiaramente - cui "Casino Royale" ci aveva abituato.
Non tutto è da buttare, però. Anzi, al contrario, forse il vero pregio di questa pellicola è di funzionare alla perfezione per lo scopo che ha: quello di trainare Bond da una parte all'altra della storia, ovvero di raccordare il "21" e il "23" in maniera funzionale. In questo senso la sceneggiatura prende una sua logica che, altrimenti, finirebbe per sfuggire a chi si approccia al prodotto senza adeguata presentazione.
Detto questo bisogna comunque segnalare che, come pellicola trait d'union, "Quantum of Solace" ha un suo perchè che tende a sbiadire nel momento in cui la si guarda singolarmente. Sfuggono molti elementi, questo 'quantum' di cui tanto si parla viene citato (veramente bisbigliato) giusto un paio di volte e, ripensando a Le Chiffre, Dominic Greene (Mathieu Amalric) non possiede lo stesso fascino meschino.
In ogni caso direi che, nonostante mi aspettassi di più dal nuovo Bond di Paul Haggis, anche in questo caso lo standard è decisamente più alto degli episodi della saga precedenti allo svecchiamento di Craig. Contestualizzare eroi (o supereroi) in una realtà sì parallela, ma pur sempre molto vicina alla nostra, aiuta a regalare loro un'anima più vera grazie alla quale il film, poi, finisce per giovarne. Staremo a vedere se "Skyfall" saprà mantenere questa peculiarità.
Ps. $591.7 milioni incassati in tutto il mondo, inferiore al precedente incasso di 'soli' 4,7 milioni.
Film 468 - Casino Royale
Film 1745 - Casino Royale
Film 471 - Quantum of Solace
Film 483 - Skyfall
Film 618 - Skyfall
Film 1165 - Skyfall
Film 1738 - Skyfall
Film 1044 - Spectre
Film 1167 - Spectre
Film 2055 - No Time to Die
Consigli: Avendo visto "Casino Royale" in lingua originale, devo dire che il doppiaggio italiano rovina davvero il fascino di 007. Con una voce naturale bassa - e, diciamocelo, sexy - Daniel Craig avrebbe meritato una voce nostrana più profonda e direttamente collegata al suo timbro. Da noi, invece, questo aspetto (importante) si perde a causa di una voce che non si adatta perfettamente al personaggio. Chi può, quindi, si goda "Quantum of Solace" in inglese, che è meglio.
Parola chiave: Deserto di Atacama.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 2 dicembre 2010

Film 191 - Scontro tra titani

Ero rimasto con la curiosità di vedere questo film, ma mi ero dimenticato della sua esistenza. Per caso mi è tornato alla mente e non ho perso tempo, questa volta!


Film 191: "Scontro tra titani" (2010) di Louis Leterrier
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Stefano
Pensieri: Approfittando della nuova postazione pc che mi sono ritagliato in casa (divano, cuscini, nuovo portatile - il primo - e musica di sottofondo) ricostruisco il ricordo di questa produzione americana davvero, concedetemelo, 'sborona'.
Si sa, io mi trovo a mio agio con le classiche 'americanate' che mi regalano quella spensieratezza (e quell'effetto dolby surround che fa tremare i muri) che tanto mi piace. Per carità, sono più che conscio del valore artistico di queste opere, ma non per questo ritengo che non meritino la classica 'possibilità'. Questa pellicola, in particolare, sbaglia in alcuni punti, ma per quanto riguarda l'intrattenimento non lascia delusi i suoi spettatori.
Come al solito, se le aspettative non sono quelle da film premio Oscar, allora non si potrà rimproverare che la semplice bonarietà con cui la sceneggiatura è stata scritta: prevedibile e un po' ridicola in certi punti. Gli attori, poveri loro, non hanno potuto molto dove la penna ha fallito, ma tutto sommato, chiudendo un occhio, il film si regge tranquillamente, tra una battaglia, un meeting tra gli dèi e un qualche scorpione gigante che spunta dal deserto.
Eroe di turno è Sam Worthington, famoso grazie ad "Avatar", non proprio conosciuto per l'ineccepibile mimica facciale. Muscoli e capacità di reggere un ruolo d'azione con convinzione, si confronta con alcuni personaggi del grande schermo piuttosto conosciuti. In primis Liam Neeson ("Star wars: Episodio I - La minaccia fantasma", "Io vi troverò") e Ralph Fiennes ("Il paziente inglese", "The Reader", "Harry Potter e i doni della morte: Parte I") che si trovano sullo stesso set a 17 anni dal famosissimo "Schindler's list - La lista di Schindler"; per quanto riguarda la parte femminile troviamo la bond girl Gemma Arterton ("Quantum of Solace", "RocknRolla", "Prince of Persia: Le sabbie del tempo") e Natalia Vodianova, famosissima modella internazionale, nominata da Forbes come la settima modella più pagata al mondo (è stata il suo volto per Louis Vuitton, Marc Jacobs, Calvin Klein), qui irriconoscibile nel ruolo di Medusa.
Insomma, il prodotto finale di per sé è godibile, innocuo intrattenimento per chi ama il genere adrenalinico-misto-peplum che, dopo "300", pare sia tornato di gran moda. Nulla più che sano divertimento.
Consigli: E' il classico di film da vedere in gruppo per ridere delle esagerazioni che propone. Gli dèi sono vestiti alla Lady Gaga, forniscono ottimi spunti di cui sparlare!
Parola chiave: Kraken.




Ric

domenica 14 novembre 2010

Film 183 - Prince of Persia: Le sabbie del tempo

Dvd prestato da Andrea di un filmetto che mi incuriosiva vedere a tempo perso.


Film 183: "Prince of Persia: Le sabbie del tempo" (2010) di Mike Newell
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Stefano
Pensieri: Non conoscendo il gioco non posso giudicare l'attinenza o meno all'originale prodotto per console. Di fatto questo film scorre via liscio come l'olio, non lascia traccia nella memoria e riesce nel fantastico intento di far spegnere il cervello.
Facili considerazioni a parte, la trama, tranne che per il meccanismo riavvolgi-tempo, è di una banalità allucinante. Purtroppo mettere Ben Kingsley nel ruolo del cattivo (fidatevi, non rovino niente a nessuno se lo dico, si capisce dal primo istante) equivale a rendere riconoscibile (come dicevo) quella che dovrebbe essere la rivelazione chiave della storia. Oltre a svendersi, interpreta solo personaggi negativo-inutili (vedi i suoi ruoli in film come "L'ultima legione", "La casa di sabbia e nebbia", "Slevin - Patto criminale") e chi conosce un po' la sua carriera sa che, ormai, è avvezzo al facile guadagno derivato dal minimo sforzo.
Jake Gyllenhaal è in gran forma ma reciterà due battute in croce (per il resto le mena di santa ragione a tutti), Gemma Arterton ("Quantum of Solace ", "I Love Radio Rock", "Scontro tra titani") è di un'antipatia immotivata e Alfred Molina ("Il codice Da Vinci", "Spider-Man 2", "Frida", "Chocolat") simpaticamente gigione. Non c'è particolare brio tra i personaggi e non legano insieme a formare un gruppo omogeneamente ben assortito.
Per il resto il film è spettacolare quanto basta, non sorprendentemente brillante per gli effetti speciali, ma piacevole da guardare ed efficace nel trascinare lo spettatore tra tempo che si riavvolge e dune del deserto.
Consigli: Da guardare in compagnia è un ottimo prodotto anti-noia!
Parola chiave: Pugnale.



Ric