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giovedì 7 dicembre 2023

Film 2235 - Dream Scenario

Intro: Seratina cinematografica con la mia nuova collega brasiliana. E per il nostro primo appuntamento al cinema, ci siamo concessi qualcosa di meno commerciale delle solite offerte cinematografiche da multisala.

Film 2235: "Dream Scenario" (2023) di Kristoffer Borgli
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Débora
In sintesi: avevo grandi aspettative per questo film, che solo in parte si sono avverate.
Sicuramente l'elemento di stranezza legato a questa storia c'è tutto, la pellicola è un crescendo di situazioni surreali e assurde, tutte a mettere alla prova un protagonista dalla vita mediocre che trova fama e (per un po') gloria nella premessa del film: cosa succede quando gran parte della popolazione mondiale sogna di continuo la stessa persona, ovvero il nostro protagonista, senza apparente motivo?
Il problema per me, però, sta proprio qui, il fatto che la casualità iniziale di questa suggestione di massa non venga mai di fatto spiegata. Il che lascia lo spettatore un po' insoddisfatto, tanto frustrato quando Paul (Nicolas Cage), il protagonista di questo "Dream Scenario". Certo, il fatto che manchi una motivazione aiuta sicuramente a veicolare il senso di confusione e insensatezza che la trama vuole mettere in scena, però dopo tanto caos mi avrebbe fatto piacere scoprire il motivo alla base di un avvenimento tanto particolare (e un'idea per un film così originale).
Mancando di dare un senso agli accadimenti del film, Kristoffer Borgli (sceneggiatore e regista) fa certamente una scelta di stile per la sua creatura cinematografica, una scelta che non necessariamente soddisferà tutti.
Fatta pace con questa particolarità di "Dream Scenario", il risultato finale è comunque molto buono: Nicolas Cage è fantastico e perfetto per questo ruolo, ultimamente davvero in gran spolvero (penso ai recenti "The Unbearable Weight of Massive Talent" e, anche se non mi è piaciuto, "Renfield") e la sensazione che ho avuto per tutta la visione è che si trattasse di un'opera di Michel Gondry dei bei tempi di "Eternal Sunshine of the Spotless Mind" o "I'm Thinking of Ending Things" di Charlie Kaufman. Quindi, per chi amasse quel tipo di intrattenimento, "Dream Scenario" non mancherà di incantare.
Cast: Nicolas Cage, Julianne Nicholson, Michael Cera, Tim Meadows, Dylan Gelula, Dylan Baker, Noah Centineo, Nicholas Braun.
Box Office: $4.6 milioni
Vale o non vale: Non per tutti, ma sicuramente un interessante esperimento cinematografico. Richiede una certa dose di concentrazione
Premi: /
Parola chiave: Subconscio collettivo.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 4 settembre 2017

It: Ritorno a Derry 27 anni dopo

"It" is an upcoming American horror film based on Stephen King's 1986 novel of the same name. Produced by New Line Cinema, KatzSmith Productions, Lin Pictures and Vertigo Entertainment, and distributed by Warner Bros. Pictures, it is intended to be the first installment in a planned duology. The novel was previously adapted into a 1990 miniseries. The film tells the story of seven children in Derry, Maine, who are terrorized by the eponymous being, only to face their own personal demons in the process.
"It" is scheduled to be released in the United States on September 8, 2017.


In uscita nelle sale americane questo venerdì, il nuovo adattamento di "It", dal cult letterario della leggenda dell'horror Stephen King, in Italia arriverà solo il 19 ottobre. I fan sono già in delirio, elettrizzati da un trailer che ricalca perfettamente quello della miniserie del 1990 - realizzata in due episodi e vincitrice di un Emmy per la colonna sonora - e intrigati dalla performance del nuovo Pennywise, oggi interpretato da Bill Skarsgård (già visto in "Allegiant" e "Atomica bionda"). Staremo a vedere quanta paura riuscirà a farci la nuova pellicola diretta da Andy Muschietti. Fino ad allora... attendiamo di galleggiare!


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Film 446 - It
Film 1422 - It

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#HollywoodCiak

giovedì 4 maggio 2017

Film 1362 - A Monster Calls

Invitati all'apertura del Future Film Festival grazie a Marta e al Cinema Galliera, io e Poe non ci siamo lasciati scappare l'occasione di vedere questa pellicola in anteprima.
A Monster Calls

Film 1362: "A Monster Calls" (2016) di J.A. Bayona
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: L'approccio a questa pellicola è stato di totale inconsapevolezza se escludiamo l'unico dettaglio a me conosciuto prima di entrare in sala, ovvero la presenza di Felicity Jones. La presentazione introduttiva di apertura all'evento ci fa scoprire qualche dettaglio in più, ma rimane il fatto che "A Monster Calls" è stato soprattutto una sorpresa.
In un festival che quest'anno punta tutto sui personaggi - più volte preferito l'inglese character -, pare abbastanza evidente che il mostro sia il motivo scatenante della presenza di questa storia addirittura prima di tutte le altre. Va detto che quest'ultimo risulta piuttosto d'impatto, fatto di rami ed effetti speciali, oltre che di una voce profonda e affascinante regalata da nientemeno che un Liam Neeson capace di rendere indimenticabile una performance catturata attraverso il mocap, ovvero il motion capture che, da una tuta e dei marcatori fissati su di essa e collegati a un computer, trasforma la recitazione in carne ed ossa in quella che qui è sotto forma di arbusto abnorme.
L'elemento mostruoso è certamente uno di quelli che colpisce di più relativamente a questo film, ma non solo. Ci sono la difficoltà dell'affrontare una malattia che non recede e, sorpresa non da poco, un giovane protagonista davvero capace. Su Lewis MacDougall ci si deve un attimo soffermare. Il 14enne scozzese, qui alla sua prima esperienza da protagonista, è un ragazzo né già uomo né tuttavia bambino (per dirla con la storia) con alcuni problemi a relazionarsi con gli altri, sofferente pe la malattia della madre e la lontananza di un padre risposato in America. La performance di MacDougall è intensa e credibile, sfaccettata e ricca di sfumature, neanche parlassimo di un consumato signore del mestiere. A lui sicuramente il merito di trainare un prodotto altrimenti francamente un po' lento, a volte quasi piatto.
Non fosse per la malattia della mamma (una brava Felicity Jones), per le storie e le belle illustrazioni che le animano o per gli elementi già citati, "7 Minuti dopo la Mezzanotte" (questo il titolo italiano) risulterebbe un tantino statico. La colonna sonora c'è, ma non sempre si nota, i personaggi di Conor e la nonna a volte si faticano a comprendere e per la maggior parte del tempo si vaga nella storia in attesa di una spiegazione che metta assieme i vari pezzi del puzzle, il tutto per 2 ore di pellicola a cui forse una sforbiciatina qua e là non avrebbe guastato. Il risultato finale non è male, quello no, ma forse considerate le premesse mi sarei aspettato un prodotto leggermente più dinamico, addirittura meno introspettivo.
Rimane incerta, tra l'altro, l'interpretazione del finale: anche la madre finirà per vedere il mostro, ma sarà perché lo aveva già visto o perché è una sorta di proiezione della figura del padre (me lo chiedo perché Neeson appare in una foto di famiglia, facendo capire che è il nonno di Conor)? E poi perché appare il mostro? Il ragazzo lo crea, si capisce dalla storia, ma allora come mai la donna finirà per vederlo?
Insomma, non è proprio tutto chiaro relativamente a questa pellicola che è tratta dall'omonimo romanzo di Patrick Ness. Il risultato finale è tecnicamente molto elevato, gli effetti speciali sono ben fatti e credibili e la scelta del cast mi è sembrata particolarmente felice; dal punto di vista del racconto e della sua resa per il grande schermo, forse avrei preferito un approccio più incisivo che riuscisse a trascinare anche lo spettatore inconsapevole del fatto che, iniziato il film, si sarebbe trovato di fronte ad una storia non facile, un percorso di formazione atipico e a tratti disperato, un'esperienza umana complessa e carica di emotività, un viaggio pesante verso un epilogo inevitabile, oltre che la maturità dei propri personaggi. Insomma, "A Monster Calls" mette sul piatto non pochi elementi complicati da gestire ed esporre e ne esce vincitore per i toni, un po' meno per i modi (cinematografici). Credo che il suo più grande pregio sia quello di saper comunicare in maniera perfetta la singolarità e peculiarità dell'essere umano, delle contraddizioni che lo caratterizzano e, neanche a dirlo, dell'umanità che ne sta alla base. Non mi sarei mai aspettato un budget tanto alto (43 milioni di dollari) per una storia tanto difficile da vendere. Il box-office non è stato clemente, anche se forse questo titolo qualche chance in più se la meritava.
Cast: Lewis MacDougall, Sigourney Weaver, Felicity Jones, Toby Kebbell, Liam Neeson, Geraldine Chaplin.
Box Office: $43.4 milioni
Consigli: Una storia per nulla facile, un protagonista con i problemi tipici dei ragazzi di oggi oltre che quelli stabilmente presenti dentro casa. A sbloccare la situazione ci penserà un mostro apparentemente cattivo, una sorta di Grillo parlante dalle dimensioni inconsuete che porterà il ragazzo al confronto con se stesso e la situazione che sta passando. Il risultato finale è di qualità, anche se a volte si ha la sensazione che niente stia procedendo. Il finale è assolutamente di impatto e dovrebbe ripagare anche chi, nel caso, non dovesse apprezzare i toni un po' sommessi della prima parte. Di sicuro non è un titolo da scegliere per un'occasione spensierata.
Parola chiave: 00:07.

Se ti interessa/ti è piaciuto

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 29 giugno 2011

Film 272 - Nightmare

Cambio radicale di toni e genere per una serata casalinga nel buio della camera...


Film 272: "Nightmare" (2010) di Samuel Bayer
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Non si può certo parlare molto bene di questa pellicola, se non per quanto riguarda la bella fotografia, ben riuscita e funzionale all'atmosfera cupa che si necessita per un horror hollywoodiano. Manca, però, la paura vera che non sia causata semplicemente dal disgusto per uno squartamento o un intestino fuori posto. E' vero, un po' di tensione c'è, ma è tutta dovuta alla notevole fama del suo protagonista - capace di trasformare sogni in incubi presentandosi nella mente dei malcapitati - piuttosto che ad un vero merito del film stesso. Si attende che Freddy Krueger se ne esca fuori con la sua versione geneticamente modifica di Wolverine per sbrindellare qualcuno e, nell'attesa, si è sempre un po' sul chi vive. Ma questo basta a catalogare un film come 'di paura'?
Il cast di mezzi sconosciuti (che per l'horror è quasi un must) comprende Jackie Earle Haley/Freddy ("Watchmen" e candidato all'Oscar per "Little Children" con la Winslet), la depressa e deprimente Rooney Mara ("The Social Network", ma sinceramente non ho idea del perchè sia famosa), Kyle Gallner ("Il corpo di Jennifer", "Il messaggero"), Kellan Lutz (l'Emmett Cullen della saga "Twilight") e una serie di ancora più sconosciuti personaggi/futura carne da macello (nel film, per carità!) che è sinceramente inutile nominare.
Non coadiuvata dal cast, insomma, la pellicola fatica ad ingranare su molti fronti. Anche il ritmo non è dei più serrati, nonostante - come si diceva - la fama stessa del protagonista di questo ennesimo "Nightmare" (il nono) induca lo spettatore ad uno stato di costante e sottesa tensione. Lo slancio, poi, drammatico con accusa di pedofilia (lo so, viene svelato solo nel finale, ma si capisce fin dall'inizio) e conseguente rogo-sacrificio è un tocco 'da lacrimuccia' che non si incastra bene con l'immagine sadica della saga. Genitori carnefici come l'omicida dei figli è un cliché (anche abusato) di cui non si sentiva davvero il bisogno. Un rilancio più costruttivo e meno scontato di questa serie (di cui non sono fan) sarebbe stato più gradito. I $113,400,000 incassati nel mondo, comunque, fanno tendenzialmente capire che, qualcuno, ha, però, effettivamente apprezzato.
Film 1917 - Nightmare - Dal profondo della notte
Film 1920 - Nightmare 2 - La rivincita
Film 272 - Nightmare
Consigli: Per aumentare un pelo la tensione è meglio godersi il film da soli, di notte e al buio. E' un valore aggiunto da non sottovalutare!
Parola chiave: Sogni.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi