Quest'estate avrei voluto vederlo al cinema, ma non ero riuscito. Così quando lo streaming me lo ha proposto a sorpresa, non ho resistito.
Film 1273: "Equals" (2015) di Drake Doremus
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Le premesse glam-chic da futuro distopico si dimenticano presto non appena ci si accorge che la storia non ha nulla da raccontare.
Linee molto pulite, grafica accattivante, una rielaborazione degli spazi futuristica e che ricorda non pochi altri prodotti similari ("The Giver - Il mondo di Jonas", "Divergent", "Gattaca - La porta dell'universo", "Automata", "Elysium", "In Time") e due protagonisti bellocci e altrettanto alla moda non riescono, però, a rimescolare a sufficienza le carte di una storia che, di fatto, non ha nulla di originale e, anzi, non manca di essere ampiamente prevedibile fin dai primi passaggi. E, in tutta onestà, trovo sconcertantemente banale che l'unica molla in grado di svegliare gli intorpidi protagonisti di questo genere di storie sia sempre e solo l'amore. Il vero amore che in 30 secondi arriva e travolge le vite di chi, fino a pochi secondi prima, a malapena era in grado di sviscerare un pensiero proprio a causa di dittature mentali o modi di vivere completamente diversi da come siamo noi abituati. L'amore è tanto, sì, ma non può essere sempre tutto. Voglio dire, ci saranno dei sogni che questi ragazzi hanno? Ci saranno aspirazioni, voglie, desideri che i vari protagonisti matureranno nell'arco della loro esperienza di vita, che siano o meno soggiogati da un potere autoritario o un'organizzazione sociale simil-militare? Mi chiedo: maturerà in loro qualcosa che possa disincantarli dalla condizione di moderna schiavitù che possa essere forte tanto quanto l'amore? Non potrà essere sempre per tutti quanti la stessa molla emotiva, altrimenti che senso ha produrre un nuovo film che parli esattamente della stessa vicenda trattata dalle pellicole precedenti?! Appunto, non ha senso.
Ecco perché di fatto "Equals" è un titolo debole e insignificante, incapace di generare il benché minimo interesse in chi guarda e di essere anche solo vagamente rilevante. Un film fra tanti altri uguali, incapace di distinguersi e con niente di nuovo da dire.
Cast: Nicholas Hoult, Kristen Stewart, Guy Pearce, Jacki Weaver, Scott Lawrence, Claudia Kim.
Box Office: $2 milioni
Consigli: Francamente un prodotto un po' inutile e assolutamente perdibile. Potrà interessare chi abbia apprezzato titoli simili (vedi sopra) o chi sia fan dei due attori protagonisti, ma a parte un'estetica particolarmente curata, il film non ha molto da offrire.
Parola chiave: Gravidanza.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
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giovedì 5 gennaio 2017
Film 1273 - Equals
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venerdì 30 maggio 2014
Film 722 - Baby Mama
Visto in occasione del compleanno di Tina Fey domenica 18 maggio.
Film 722: "Baby Mama" (2008) di Michael McCullers
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Tina Fey + Amy Poehler sono una coppia esplosiva e lo hanno dimostrato negli anni servendo sotto lo stesso fuoco mediatico in non poche occasioni oltre questa ("Saturday Night Live" e due conduzioni dei Golden Globes e una, la prossima, che deve ancora arrivare). Qui, cinte dai meccanismi della commedia americana, funzionano bene, anche se non al loro meglio.
La sceneggiatura, per quanto divertente, non è all'altezza di quel capolavoro del suo genere che è "Mean Girls" - non a caso scritto dalle Fey - e i momenti divertenti sono per la maggior parte concentrati nella prima parte del film. Niente di veramente innovativo, a dire il vero, ma le due attrici sono in grado di far vivere le battute e le situazioni al limite dell'assurdo grazie alla loro comicità fisica ed espressiva.
Tutto ruota intorno a questa strana coppia dove la Fey è la signora single impostata, benestante e in cerca della chance di avere un figlio e la Poehler diviene colei che sarà in grado di darglielo affittandole l'utero. L'estrazione sociale diversissima, i caratteri opposti e i personaggi di contorno stralunati saranno gli elementi che porteranno le due ad avere non pochi diverbi... per cominciare!
Insomma, questo "Baby Mama" è un prodotto commerciale carino e spensierato che si può vedere in assoluta tranquillità facendosi due risate e riflettendo su quel vastissimo argomento che è il diventare genitori (e su quanto dovrebbe essere un diritto di tutti).
Ps. Presenti nel cast anche Sigourney Weaver, Steve Martin, Greg Kinnear, Dax Shepard e Maura Tierney.
Box Office: $64,163,648
Consigli: Classica commedia americana degli equivoci e dall'happy ending facile, ma impreziosita dalla presenza di due delle attrici comiche più capaci della televisione americana, ovvero Tina Fey ("30 Rock") e Amy Poehler ("Parks and Recreation"). Si può vedere e digerire con estrema facilità (e nel mentre, ragionare al volo sulla questione dell'inseminazione artificiale o delle madri surrogato). Carino.
Parola chiave: Gravidanza.
Trailer
Bengi
Film 722: "Baby Mama" (2008) di Michael McCullers
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Tina Fey + Amy Poehler sono una coppia esplosiva e lo hanno dimostrato negli anni servendo sotto lo stesso fuoco mediatico in non poche occasioni oltre questa ("Saturday Night Live" e due conduzioni dei Golden Globes e una, la prossima, che deve ancora arrivare). Qui, cinte dai meccanismi della commedia americana, funzionano bene, anche se non al loro meglio.
La sceneggiatura, per quanto divertente, non è all'altezza di quel capolavoro del suo genere che è "Mean Girls" - non a caso scritto dalle Fey - e i momenti divertenti sono per la maggior parte concentrati nella prima parte del film. Niente di veramente innovativo, a dire il vero, ma le due attrici sono in grado di far vivere le battute e le situazioni al limite dell'assurdo grazie alla loro comicità fisica ed espressiva.
Tutto ruota intorno a questa strana coppia dove la Fey è la signora single impostata, benestante e in cerca della chance di avere un figlio e la Poehler diviene colei che sarà in grado di darglielo affittandole l'utero. L'estrazione sociale diversissima, i caratteri opposti e i personaggi di contorno stralunati saranno gli elementi che porteranno le due ad avere non pochi diverbi... per cominciare!
Insomma, questo "Baby Mama" è un prodotto commerciale carino e spensierato che si può vedere in assoluta tranquillità facendosi due risate e riflettendo su quel vastissimo argomento che è il diventare genitori (e su quanto dovrebbe essere un diritto di tutti).
Ps. Presenti nel cast anche Sigourney Weaver, Steve Martin, Greg Kinnear, Dax Shepard e Maura Tierney.
Box Office: $64,163,648
Consigli: Classica commedia americana degli equivoci e dall'happy ending facile, ma impreziosita dalla presenza di due delle attrici comiche più capaci della televisione americana, ovvero Tina Fey ("30 Rock") e Amy Poehler ("Parks and Recreation"). Si può vedere e digerire con estrema facilità (e nel mentre, ragionare al volo sulla questione dell'inseminazione artificiale o delle madri surrogato). Carino.
Parola chiave: Gravidanza.
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Bengi
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domenica 30 maggio 2010
Film 117 - Piacere, sono un po' incinta
Si sa che le commediole stupide mi piacciono. Non me ne perdo una, questa compresa!

Film 117: "Piacere, sono un po' incinta" (2010) di Alan Poul
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Stefano
Pensieri: Ok, questa volta non mi sono divertito neanche una volta.
Fotocopia degli avvenimenti della vita di J.Lo (ma lei dice di non aver fatto la fecondazione assistita), in questa pellicola ci sono gemellini in arrivo, una mamma tutta carriera e devozione per il lavoro, l'amore che arriva dopo ricerche estenuanti che non hanno dato frutti. Insomma, se già di per sé le utlime commedie romantiche USA non erano originali, qui si è raschiato il fondo del barile.
Jennifer Lopez non è quel mostro di schifezza recitativa come l'hanno sempre definita, solo dovrebbe ricordarsi quanto è stata dura rialzarsi dopo certi suoi flop planetari che l'hanno costretta ad una stoppata drastica di carriera (ma lì, vedi te il destino, sono arrivati i gemellini e la scusa è diventata uno stop per maternità). Se fosse più modesta, caratteristica che sappiamo non appartenerle, eviterebbe di farsi immischiare in certi progetti ego-curativi, con l'unico scopo di lodare le forme sexy (?) e la bellezza della protagonista principale.
Le gag di questo film non sono divertenti e alcune sono addirittura disgustose. Il cane che vomita il test di gravidanza, la donna che partorisce in casa in una piscinetta gonfiabile, J.Lo/Zoe che, svenendo, cade con la faccia dritta nell'acqua dove la donna ha appena partorito. Domandiamoci tutti, vi prego, che fine ha fatto la sophisticated comedy, quella che ci faceva ridere senza oscenità o trovate stravaganti. A volte mi sento quasi bacchettone a scrivere queste cose, ma certe robe proprio non si guardano.
Inoltre, nessun attore secondario è veramente azzeccato o interessante, cosa che dovrebbe essere fondamentale in un film di genere comico, per creare simpatia nel pubblico, sdrammatizzare le situazioni imbarazzanti, permettersi uscite sopra le righe proprio perchè personaggio di secondo piano. A una spalla si concede tutto, anche qualche scivolone, lo sappiamo. Ma qui non ce ne sono di comprimari, sono tutti attori sostituibili e anonimi come l'Alex O'Loughlin che dovrebbe essere il figaccione di turno e, invece, risulta solo un fisico di marmo attaccato a una faccia nemmeno tanto carina.
Forse Jennifer, che ha curato personalmente la scelta della sua dolce metà per questo film, ha preferito regalarsi l'ennesimo ruolo da protagonista assoluta, piuttosto che dover dividere il poster della pellicola con qualcuno che potesse spodestarla. Ma può stare tranquilla, la locandina del film (dove tra l'altro è palese il lavoro di ritocco a pancia e sedere), come del resto il film stesso, l'hanno visto davvero in pochi (il film, costato 35 milioni di dollari, ne ha incassati $35,919,707, con un guadagno netto di meno di un milione).
Consigli: Il trailer è molto ben concepito, tra l'altro farcito di scene che nel film non ci sono. Non fatevi ingannare...
Parola chiave: Cuscino.
Ric

Film 117: "Piacere, sono un po' incinta" (2010) di Alan Poul
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Stefano
Pensieri: Ok, questa volta non mi sono divertito neanche una volta.
Fotocopia degli avvenimenti della vita di J.Lo (ma lei dice di non aver fatto la fecondazione assistita), in questa pellicola ci sono gemellini in arrivo, una mamma tutta carriera e devozione per il lavoro, l'amore che arriva dopo ricerche estenuanti che non hanno dato frutti. Insomma, se già di per sé le utlime commedie romantiche USA non erano originali, qui si è raschiato il fondo del barile.
Jennifer Lopez non è quel mostro di schifezza recitativa come l'hanno sempre definita, solo dovrebbe ricordarsi quanto è stata dura rialzarsi dopo certi suoi flop planetari che l'hanno costretta ad una stoppata drastica di carriera (ma lì, vedi te il destino, sono arrivati i gemellini e la scusa è diventata uno stop per maternità). Se fosse più modesta, caratteristica che sappiamo non appartenerle, eviterebbe di farsi immischiare in certi progetti ego-curativi, con l'unico scopo di lodare le forme sexy (?) e la bellezza della protagonista principale.
Le gag di questo film non sono divertenti e alcune sono addirittura disgustose. Il cane che vomita il test di gravidanza, la donna che partorisce in casa in una piscinetta gonfiabile, J.Lo/Zoe che, svenendo, cade con la faccia dritta nell'acqua dove la donna ha appena partorito. Domandiamoci tutti, vi prego, che fine ha fatto la sophisticated comedy, quella che ci faceva ridere senza oscenità o trovate stravaganti. A volte mi sento quasi bacchettone a scrivere queste cose, ma certe robe proprio non si guardano.
Inoltre, nessun attore secondario è veramente azzeccato o interessante, cosa che dovrebbe essere fondamentale in un film di genere comico, per creare simpatia nel pubblico, sdrammatizzare le situazioni imbarazzanti, permettersi uscite sopra le righe proprio perchè personaggio di secondo piano. A una spalla si concede tutto, anche qualche scivolone, lo sappiamo. Ma qui non ce ne sono di comprimari, sono tutti attori sostituibili e anonimi come l'Alex O'Loughlin che dovrebbe essere il figaccione di turno e, invece, risulta solo un fisico di marmo attaccato a una faccia nemmeno tanto carina.
Forse Jennifer, che ha curato personalmente la scelta della sua dolce metà per questo film, ha preferito regalarsi l'ennesimo ruolo da protagonista assoluta, piuttosto che dover dividere il poster della pellicola con qualcuno che potesse spodestarla. Ma può stare tranquilla, la locandina del film (dove tra l'altro è palese il lavoro di ritocco a pancia e sedere), come del resto il film stesso, l'hanno visto davvero in pochi (il film, costato 35 milioni di dollari, ne ha incassati $35,919,707, con un guadagno netto di meno di un milione).
Consigli: Il trailer è molto ben concepito, tra l'altro farcito di scene che nel film non ci sono. Non fatevi ingannare...
Parola chiave: Cuscino.
Ric
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Eric Christian Olsen,
gemelli,
gravidanza,
inseminazione artificiale,
Jennifer Lopez,
Linda Lavin,
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Piacere sono un po' incinta,
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