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sabato 30 luglio 2022

Film 2120 - The Devil Wears Prada

Intro: E' il film preferito di Ciarán - e sicuramente uno di quelli che preferisco - per cui era inevitabile che prima o poi finissimo per vederlo...

Film 2120: "The Devil Wears Prada" (2006) di David Frankel
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: continuo a pensare che il tono della prima parte del film sia immensamente diverso da quello della seconda, quasi come fossero due storie diverse, in ogni caso "The Devil Wears Prada" è un piccolo capolavoro del suo genere, con una Meryl Streep in formissima, iconica, magnifica e un gruppo di comprimari capitanato da Anne Hathaway che insieme fa faville (è con questo titolo che Emily Blunt ha fatto il botto).
Insomma, un film che non mi stancherò mai di vedere, nonostante quel frustrato di Nate (Adrian Grenier) e un gruppo di amici che definire antipatici è dire poco. Ma del resto non gliene frega niente a nessuno di loro quando Miranda Priestly è in scena. E' tutto.
Film 204 - Il diavolo veste Prada
Film 741 - Il diavolo veste Prada
Film 2120 - The Devil Wears Prada
Cast: Meryl Streep, Anne Hathaway, Emily Blunt, Stanley Tucci, Simon Baker, Adrian Grenier, Gisele Bündchen, Tracie Thoms, Rich Sommer.
Box Office: $326.7 milioni
Vale o non vale:
Premi: Candidato a 2 premi Oscar per la Migliore attrice protagonista (Meryl Streep) e i Migliori costumi; 1 Golden Globe vinto (Streep) su 3 nomination (Miglior film, musical o commedia e attrice non protagonista per Emily Blunt) e 5 nomination ai BAFTA per la Miglior sceneggiatura non originale, attrice (Streep), attrice non protagonista (Blunt), costumi e trucco e parrucco.
Parola chiave: "Everybody wants this. Everybody wants to be us."
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 12 marzo 2021

Razzie Awards 2021: nomination e vincitori

Dovevano essere rivelate domenica e, invece, sono uscite oggi le nomination per i Razzie Awards di quest'anno. E, diciamocelo pure, mai come quest'anno c'è stata abbondanza di pessima qualità cinematografica. 

Curiosamente, comunque, mai come quest'anno i Razzie "onorano" i Golden Globes candidando non pochi titoli o performance a cui l'HFPA questa edizione ha riconosciuto una nomination: "Music" e Kate Hudson, Glenn Close per "Hillbilly Elegy" e Maria Bakalova per il secondo "Borat" (anche se nel suo caso è evidente che la nomination nella categoria Worst Screen Combo sia dovuta principalmente alla presenza di Rudy Giuliani).

Con le nomination agli Oscar a un tiro di schioppo (saranno annunciate questo lunedì), l'annuncio di oggi dei Razzies ci ricorda che siamo davvero agli sgoccioli di quest'anno terribile per le cerimonie di premiazione.
I Razzie Awards si terranno il 24 aprile, come da tradizione un giorno prima degli Academy Awards. 

41st Golden Raspberry Awards 

Worst Picture
365 Days
Absolute Proof
Dolittle
Fantasy Island
Music

Worst Actor
Robert Downey, Jr. - Dolittle
Mike Lindell (The “My Pillow” Guy) - Absolute Proof
Michele Morrone - 365 Days
Adam Sandler - Hubie Halloween
David Spade - The Wrong Missy

Worst Actress
Anne Hathaway - The Last Thing He Wanted AND Roald Dahl's The Witches
Katie Holmes - Brahms: The Boy II AND The Secret: Dare to Dream
Kate Hudson – Music
Lauren Lapkus - The Wrong Missy
Anna-Maria Sieklucka - 365 Days

Worst Supporting Actor 
Chevy Chase - The Very Excellent Mr. Dundee 
Rudy Giuliani (As "Himself") - Borat, Subsequent Movie-Film 
Shia LeBeouf - The Tax Collector 
Arnold Schwarzeneggar - Iron Mask 
Bruce Willis - Breach, Hard Kill AND Survive the Night 

Worst Supporting Actress
Glenn Close - Hillbilly Elegy
Lucy Hale - Fantasy Island
Maggie Q - Fantasy Island
Kristen Wiig - Wonder Woman 1984
Maddie Ziegler - Music

Worst Screen Combo
Rudy Giuliani and his pants zipper – Borat Subsequent Moviefilm
Robert Downey Jr. & His Utterly Unconvincing "Welsh" Accent – Dolittle
Harrison Ford & That Totally Fake-Looking CGI “Dog” – Call of the Wild
Lauren Lapkus & David Spade - The Wrong Missy
Adam Sandler & His Grating Simpleton Voice - Hubie Halloween

Worst Director
Charles Band - All 3 Barbie & Kendra movies
Barbara Bialowas & Tomasz Mandes - 365 Days
Stephen Gaghan – Dolittle
Ron Howard - Hillbilly Elegy
Sia – Music

Worst Screenplay
365 Days
All 3 Barbie & Kendra movies (Corona Zombies, Barbie & Kendra Save the Tiger King and Barbie & Kendra Storm Area 51)
Dolittle
Fantasy Island
Hillbilly Elegy

Worst Remake, Rip-off or Sequel
365 Days (Polish Remake/Rip-Off of Fifty Shades of Grey)
Dolittle (Remake)
Fantasy Island (Remake/”Re-Imagining”)
Hubie Halloween (Remake/Rip-Off of Ernest Scared Stupid)
Wonder Woman 1984 (Sequel)


Special Governors' Award for The Worst Calendar Year EVER!
2020

#HollywoodCiak
Bengi

martedì 9 febbraio 2021

Film 1800 - Ocean's 8

Intro: Avevo voglia di rivederlo da un po' e ho colto l'occasione al volo non appena possibile grazie a una seratina casalinga ad Auckland con Péroline e qualche bottiglia di vino...
Film 1800: "Ocean's 8" (2018) di Gary Ross
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Péroline
In sintesi: simpatico, dinamico e con un cast eccezionale di attrici, "Ocean's 8" ridà vita al franchise creato da Soderbergh grazie a un buon spin-off che ricalca lo humor e la struttura del materiale originale, declinandolo questa volta tutto al femminile. Risultato finale molto glam, molto fashion e molto godibile.
Film 1647 - Ocean's Eight
Film 1800 - Ocean's 8
Cast: Sandra Bullock, Cate Blanchett, Anne Hathaway, Mindy Kaling, Sarah Paulson, Awkwafina, Rihanna, Helena Bonham Carter, Richard Armitage, James Corden, Dakota Fanning.
Box Office: $297.7 milioni
Vale o non vale: Secondo me un buon esempio di prodotto minstream che dà nuovo dinamismo al franchise originale con un tocco di star power in più grazie ad un cast d'eccezione che insieme funziona maledettamente bene. Simpatico e perfetto per una serata di disimpegno.
Premi: /
Parola chiave: Met Gala.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 3 febbraio 2021

Film 1795 - The Hustle

Intro: Non che sia mai veramente stato un fan di questa saga, ma la nuova coppia di protagonisti e l'intrigante nuova premessa "internazionale" mi ha convinto a dare una chance a questa pellicola.
Film 1795: "The Hustle" (2019) di Chris Addison
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: funziona? Meh...
Diciamo che non è certo un capolavoro, ma perlomeno fa quello che ci si aspetta da un film come "The Hustle": intrattiene per a malapena un'ora e mezza tra comicità fisica, una fotografia curatissima e outfit magnifici. La strana coppia Anne Hathaway e Rebel Wilson ha il suo perché e sembra si divertano genuinamente insieme, il che è un valore aggiunto al risultato finale. Detto questo, il film è una scemata fotonica che ricorda tantissimo "The Spy Who Dumped Me" e non aggiunge niente al genere commedia al femminile. Mi rendo conto che non si stesse mirando alto, ma si potev decisamente fare di più (e forse è ora che Anne Hathaway cominci a selezionare meglio i suoi progetti).
Ps. Il film è un remake al femminile di "Dirty Rotten Scoundrels" del 1988.
Cast: Anne Hathaway, Rebel Wilson, Alex Sharp, Dean Norris, Timothy Simons, Rob Delaney, Tim Blake Nelson.
Box Office: $97.4 milioni
Vale o non vale: Né bene né male, "The Hustle" funziona se siete alla ricerca di un momento di svago semplice semplice che vede Anne Hathaway mettersi in gioco nel campo della comicità un po' scema e molto fisica e vede Rebel Wilson nei soliti panni di Rebel Wilson o Fat Amy (se la apprezzate, è sicuramente il film che fa per voi). Poi siamo seri, una volta visto questa pellicola si dimentica in un istante.
Premi: /
Parola chiave: Medusa.
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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 5 dicembre 2020

Film 1750 - Get Smart

Intro: Ritorno indietro nel tempo, questa volta non di decade, ma rispetto alla mia lista di film arretrati che mesi fa ho lasciato indietro. Ho deciso di progredire con i titoli rimasti indietro nel mentre che completo i vari assignments di fine semestre qui all'università, sia perché mi stanno rubando tanto di quel tempo che riesco a malapena a trovare del tempo per me (ho visto un solo nuovo film nelle utlime 2 settimane), sia perché il prossimo film che avrei dovuto recensire è incluso nel mio final essay per il corso di Understanding Social Media e mi farebbe piacere pubblicare qui (almeno in parte) quello che ho scritto. In attesa di finire di mettermi in pari con le scadenze, quindi, torno a dove avevo lasciato ad agosto.
Film 1750: "Get Smart" (2008) di Peter Segal
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: boiatona adorabile che trovo onestamente divertente e riuscita (anche se non perfetta), "Get Smart" riesce ad intrattenere con leggerezza grazie alle ottime performance di Steve Carell e Anne Hathaway, inaspettatamente, adorabilmente affiatati e a una storia che mette alla berlina l'idea cinematografica dell'agente segreto. Primo vero ruolo "serio" di Dwayne Johnson (che non si fa più chiamare The Rock) e grandissimo cast di comprimari a comporre una squadra (ahimè) tutta al maschile che porta a casa il risultato. Sembra per certi versi "Spy" al maschile (agente segreto che nessuno si aspetta capace per il ruolo, coprotagonisti competenti e belli, ambientazione est-europea, agenti corrotti, ecc) mentre si mischiano tanti elementi classici di Bond con un pizzico di "Entrapment". In ogni caso, per me sempre spassoso.
Film 56 - Agente Smart - Casino totale
Film 964 - Agente Smart - Casino totale
Film 1750 - Get Smart
Cast: Steve Carell, Anne Hathaway, Dwayne Johnson, Alan Arkin, Terence Stamp, James Caan, Masi Oka, Dalip Singh, Ken Davitian, Terry Crews, David Koechner, Bill Murray, Patrick Warburton, Larry Miller.
Box Office: $230.7 milioni
Vale o non vale: Scemo e senza pretese, "Get Smart" vive di una comicità fisica non certo innovativa, ma che funziona alla grande. Hathaway si mette in gioco nel suo primo ruolo veramente comico (ma anche sexy, va detto) e Carell la aiuta e supporta grazie alla sua esperienza: si vede che i due funzionano. Insomma, un prodotto comico che funziona e diverte, perfetto per spegnere il cervello. La scena della sfida di ballo a coppie è qualcosa di geniale.
Premi: /
Parola chiave: Inno alla gioia.
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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 1 novembre 2020

Film 1943 - The Witches

Intro: Uno dei pochissimi eventi cinematografici di questo 2020 (anche se di fatto dirottato subito sullo streaming), questa pellicola non potevo perdermela!
Film 1943: "The Witches" (2020) di Robert Zemeckis
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: è da un po' che lo dico e lo devo ribadire anche con questo film: le storie di Robert Zemeckis sembrano presentare sempre la messa in scena di un unico elemento narrativo che, raggiunto il culmine (solitamente con un climax poco soddisfacente), lascia la storia senza altro da dire. "The Witches" non si sottrae a questa casistica.
La spaventosa congrega di streghe a caccia di bambini è presentata in pompa magna, tra ranghi militari, vestiti bellissimi e strambe malformazioni ma, di fatto, marciano monotono verso un destino prevedibile che lascia lo spettatore con una marea di domande. Essendo così letali e temibili, perché invece di partecipare alla "convention" per un'interminabile parte di film non escono a racimolare i bambini sulla spiaggia? Perché li trasformano in animali invece di farli sparire o mangiarseli? Perché nessuno si meraviglia delle bizzarre cicatrici sul volto di Anne Hathaway? Perché la nonna Octavia Spencer (nonna?! Non c'era nessun'altra attrice sopra i 50 anni che potesse interpretare questa parte?) sa tutto sulle streghe, ma quando un'intera congrega si insedia nell'hotel dove si è rifugiata con il nipote non è in grado di individuarne nemmeno una? Perché la topolina Daisy, in realtà un'altra bambina trasformata, evita di parlare fin quando anche il protagonista non viene trasformato considerando che la nonna è una guaritrice perfettamente a conoscenza del mondo magico, ergo nessuno si stupirebbe di un topo parlante? Perché metà di questo film è la copia di "Ratatouille" e l'altra metà sembra "La morte ti fa bella"?!
Insomma, le domande non mancano e, come è facile intuire, le risposte non ci sono. E' ovvio che si tratta di una storia per bambini - da un racconto di Roald Dahl già adattato per il grande schermo nel 1990 e con Anjelica Huston come protagonista - per cui non ci si poteva aspettare sanguinosa violenza, eppure si sarebbe potuto fare molto di più a partire dall'atmosfera. In un mix di indecisione tra commedia non ben riuscita e qualche accenno di paura, merito del buon lavoro di Hathaway - il cui accento è però difficile da tollerare alla lunga - questa storia non riesce mai davvero ad andare oltre le belle scenografie e i bei costumi (di Joanna Johnston), il tutto per neanche due ore di banale intrattenimento per famiglie che ricorda tante cose già viste, ma si dimentica di concentrarsi su possibili nuovi elementi da mettere in gioco (e non solo gli effetti speciali!). E, diciamocelo, la delusione infinita che non è scoprire (spoiler!) che i tre topini non saranno trasformati di nuovo in bambini! Senza contare che sono tutti felici e contenti nella consapevolezza che al protagonista, nelle fattezze animali, rimangono pochissimi anni da vivere... Mah!
Cast: Anne Hathaway, Octavia Spencer, Stanley Tucci, Chris Rock, Jahzir Bruno, Kristin Chenoweth, Codie-Lei Eastick.
Box Office: $4.8 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: La produzione contava probabilmente su un traino incentivato dal periodo pre-Halloween, però non si può proprio dire che questa sia una storia di terrore. La verità è che, in generale, non si capisce proprio che cosa ci voglia raccontare Zemeckis (in coppia con Guillermo del Toro alla sceneggiatura e produzione) e lo si capisce dalla mancanza di un target di riferimento ben definito: non è un film per bambini, non è un film per adulti. Forse è solo un gran pastrocchio. Poi, per carità, "The Witches" si lascia vedere e presenta un certo senso estetico piacevole, però nel complesso si poteva fare molto, molto di più.
Premi: /
Parola chiave: Pozione.
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Bengi

martedì 13 agosto 2019

Film 1647 - Ocean's Eight

Intro: Finalmente di nuovo al cinema, anche perché non vedevo l'ora di vedere questo film!
Film 1647: "Ocean's Eight" (2018) di Gary Ross
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: i critici non lo hanno particolarmente adorato, ma devo dire che a me questo "Ocean's 8" è piaciuto. Ammetto che il film presenta un insieme di elementi che approvo particolarmente: Cate Blanchett (e in generale il resto del cast); la storia tutta al femminile; l'elemento avventura collegato al tema centrale del film, la rapina; l'inattesa location del Met Gala e il connesso dietro le quinte. Poi no, in generale non si tratta di un capolavoro, ma credo renda giustizia alla trilogia originale di cui questo titolo vuole essere spin-off e continuazione;
le protagoniste sono particolarmente affiatate e ho trovato che Helena Bonham Carter si sia davvero messa in gioco con l'interpretazione proposta qui. Bullock e Blanchett sempre in parte, Hathaway finalmente di nuovo in rotta, Paulson trova una collocazione ad Hollywood che vada oltre la "micro" spalla e Kaling si difende bene nell'affollata arena di star. Bene anche Rihanna (che si riscatta dalla sue precedenti "fatiche") e l'allora sconosciuta ai più Awkwafina (poi esplosa con "Crazy Rich Asians";
in definitiva "Ocean's Eight" funziona e consegna al pubblico un prodotto divertente e riuscito che mette al centro della storia le sue protagoniste. Che poi rubino, mentano o hackerino sistemi ci interessa poco: vogliamo solo vederle tutte insieme in azione!
Cast: Sandra Bullock, Cate Blanchett, Anne Hathaway, Mindy Kaling, Sarah Paulson, Awkwafina, Rihanna, Helena Bonham Carter, Richard Armitage, James Corden, Dakota Fanning; (cameo) Elliott Gould, Qin Shaobo, Marlo Thomas, Dana Ivey, Mary Louise Wilson, Elizabeth Ashley, Anna Wintour, Zayn Malik, Katie Holmes, Maria Sharapova, Serena Williams, Common, Adriana Lima, Gigi Hadid, Olivia Munn, Jaime King, Zac Posen, Hailey Bieber, Sofia Richie, Heidi Klum.
Box Office: $297.7 milioni
Vale o non vale: Simpatica, dal cast galattico (3 premi Oscar) e guest star pazzesche e tutto sommato ampiamente godibile, questa pellicola sulla sorella di Danny Ocean funziona e intrattiene a dovere. Perfetta per un momento di svago.
Premi: /
Parola chiave: Magnete.

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martedì 6 agosto 2019

Film 1642 - Brokeback Mountain

Intro: A chiunque consideri "Moonlight" uno tra se non il miglior film a tematica LGBTQ+, consiglio vivamente di vedere questa pellicola per potersi redimere.
Film 1642: "Brokeback Mountain" (2005) di Ang Lee
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: straziante, poetico, bellissimo. Una storia d'amore indimenticabile di una delicatezza incredibile nonostante il pugno nello stomaco che è capace di assestare. Vedere per credere.
Film 99 - I segreti di Brokeback Mountain
Film 1642 - Brokeback Mountain
Cast: Heath Ledger, Jake Gyllenhaal, Anne Hathaway, Michelle Williams, Randy Quaid, Linda Cardellini, Anna Faris, David Harbour, Kate Mara.
Box Office: $178.1 milioni
Vale o non vale: Mi personale film di culto, una storia romantica e dolcissima e allo stesso tempo capace di consegnare allo spettatore un messaggio potente e spiazzante. Sfido chiunque a non rimanere colpito da questa pellicola.
Premi: Derubato dell'Oscar per Miglior film, ha vinto per Miglior regia, sceneggiatura non originale e colonna sonora (su 8 nomination, tra cui 3 solo per gli attori); 4 Golden Globes vinti su 7 nomination (Miglior film, regia, sceneggiatura e canzone originale "A Love That Will Never Grow Old"); 4 BAFTA vinti su 9 omination (Miglior film, sceneggiatura non originale, regia e attore non protagonista Jake Gyllenhaal). Candidato al César e al David di Donatello per il Miglior film straniero. 1 nomination ai Grammy per Best Compilation Soundtrack Album for Motion Picture, Television or Other Visual Media.
Parola chiave: Tenda.

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Bengi

martedì 16 maggio 2017

Film 1357 - Alice attraverso lo specchio

Poe voleva vederlo al cinema, ma non siamo riusciti. Non che io fremessi, ma quando Sky Go lo ha reso disponibile tra i suoi nuovi titoli di qualche settimana fa, lo abbiamo recuperato.

Film 1357: "Alice attraverso lo specchio" (2016) di James Bobin
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Più che un film per il cinema sembra un prodotto televisivo e per una pellicola costata 170 milioni di dollari non è una buona cosa. La sensazione è quella di una certa fretta di concludere che passa per una generica superficialità, il che rende tutto piatto e di poco appeal.
La storia, che pure è ricolma di avvenimenti ed elementi visivi accattivanti, stranamente si gioca ogni asso nella manica come un qualunque snodo narrativo. Non c'è mai la sensazione che si stia assistendo a qualcosa di importante durante il racconto perché anche i passaggi che i personaggi dovrebbero compiere per realizzare la propria missione sono trattati con fretta e in maniera poco incisiva, tanto che non si percepisce mai ci sia davvero qualcosa di importante, almeno a livello narrativo.
Diversamente, quello che qui sembra rilevante è il mostrare l'estrosità e creatività della produzione, tra costumi bislacchi, effetti speciali a non finire e ambientazioni curiose e mani banali. Peccato che niente dell'apporto tecnico o tecnologico possa compensare la mancanza di pathos o addirittura entusiasmo nei confronti di una storia che pare abbia tanto da dire e, in realtà, confeziona un sequel che è fondamentalmente inutile.
In tutto questo, non si salvano nemmeno i personaggi. Alice (Mia Wasikowska) è messa in ombra da una miriade di personaggi secondari, il Cappellaio (Johnny Depp) alla lunga stanca e il suo trucco vistoso ed eccessivo distrae, Anne Hathaway torna perché deve anche se il suo personaggio non serve a niente; giusto Helena Bonham Carter nel ruolo della Regina Rossa ha ancora qualcosa da dire, per quanto tagliare teste come vendetta per l'accusa di un biscotto rubato pare eccessivo persino per questa storia.
Film 90 - Alice in Wonderland 3D
Film 300 - Alice in Wonderland
Cast: Johnny Depp, Anne Hathaway, Mia Wasikowska, Rhys Ifans, Helena Bonham Carter, Sacha Baron Cohen, Alan Rickman, Stephen Fry, Michael Sheen, Timothy Spall, Geraldine James, Andrew Scott, Richard Armitage, Matt Lucas, Ed Speleers, Stephen Fry, Michael Sheen.
Box Office: $299.5 milioni
Consigli: In tutta onestà si tratta di un film mediocre e confusionario, ricco di avvenimenti ma incapace di conferire loro una certa rilevanza. Di conseguenza il risultato è piatto è poco avventuroso, più una sorta di video gioco multicolore che consegna allo spettatore un'evventura non particolarmente rilevante. Quindi, se avete amato il primo titolo, magari recuperate questo secondo senza aspettarvi troppo. Per tutti gli altri, evitate pure senza alcun rimorso.
Parola chiave: Cronosfera.

Se ti interessa/ti è piaciuto

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Bengi

lunedì 20 febbraio 2017

Film 1311 - Becoming Jane

Alla ricerca di un titolo per distrarci con tranquillità, abbiamo cercato tra i titoli a disposizione su Netflix, optando per questa pellicola in costume.

Film 1311: "Becoming Jane" (2016) di Julian Jarrold
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Filmetto passabile, ma troppo fotocopiato dalle tante famose storie della Austen e dalle pellicole che in tempi recenti hanno deciso di trasportarle sullo schermo. Diciamo che, piacendo i libri e i prodotti collaterali legati al mondo dell'autrice settecentesca anche questo "Becoming Jane" può essere una piacevole aggiunta ad un universo già di per sé particolarmente vasto; se consideriamo la faccenda dal punto di vista dello spettatore occasionale, il risultato è meno soddisfacente in quanto si tratta davvero di un titolo cui non si fatica ad indicarne i gemelli predecessori (bastano due titoli: "Ragione e sentimento" di Ang Lee e "Orgoglio e pregiudizio" di Joe Wright).
Qui Jane (Anne Hathaway) è una e tutte le eroine dei suoi romanzi, vive gli stessi snodi narrativi, gli stessi turbamenti e remore e, neanche a dirlo, le stesse identiche scelte di vita. Sposarsi o non sposarsi? Amore vero o unione conveniente? Rimanere se stessa o piegarsi al sistema?
Mi rendo conto che sia difficile scindere autrice e romanzi considerato il contesto storico originale e, per carità, non critico le scelte narrative - anche perché se la storia è quella, bisognerà raccontarla per com'è -, solo che la sfortuna di "Becoming Jane" è di arrivare per ultimo in un mondo di già numerosi cloni e titoli similari, venendosi così ad intaccare un risultato finale già di base non eccelso. Quindi ok, immagino che l'obiettivo della produzione non fosse esattamente creare un capolavoro, quanto dare in pasto ai fans l'ennesimo titolo che evocasse spirito ed ambientazioni cari alla famosa autrice, anche se tutto sommato questa pellicola è davvero troppo sbiadita e poco incisiva per rimanere impressa oltre le due ore della sua durata.
Cast: Anne Hathaway, James McAvoy, Julie Walters, James Cromwell, Maggie Smith, Lucy Cohu, Laurence Fox.
Box Office: $39,380,877
Consigli: Cast importante un po' sprecato per un prodotto che consegna esattamente quello che ci aspetterebbe e niente di più: un altro episodio delle "avventure" di/alla Jane Austen. Non c'è un guizzo di originalità che sia uno, né una vaga personalizzazione che elevi questo titolo oltre la miriade di prodotti similari di cui siamo già tutti a conoscenza. Dunque "Becoming Jane" si presenta come il film perfetto da vedere senza pensieri in un momento qualsiasi che non richieda alcuno sforzo mentale. Peccato solo che alla famosa scrittice non si sia voluto dedicare qualcosa di un minimo più approfondito, profondo o ricercato.
Parola chiave: Fuga d'amore.

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venerdì 11 dicembre 2015

Film 1047 - Lo stagista inaspettato

Corsa disperata verso il cinema per recuperare una pellicola che volevo assolutamente vedere!

Film 1047: "Lo stagista inaspettato" (2015) di Nancy Meyers
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Nancy Meyers scrive e dirige un'altra commedia dai toni garbati e molto glam, riuscendo un'altra volta a fare centro. La strana coppia Robert De Niro - Anne Hathaway è davvero in sincronia ed è bello vederli lavorare insieme: funzionano bene. Ai due comprimari si aggiunge un cast molto variegato di spalle capitanate da una Rene Russo ultimamente rediviva (con mio immenso piacere), il tutto a formare un mix molto eterogeneo che giova a questa pellicola sul rapporto, sì, con la terza età, eppure molto giovane nell'approccio.
In questo "The Intern" mi ha piacevolmente sorpreso, un prodotto fresco e simpatico, non banale pur presentando una storia che di innovativo non ha niente. Saranno i toni pacati e orientati all'educazione, quel fascino intramontabile della galanteria, il sorriso rasicurante di una Anne Hathaway ormai vera stella di serie A. Insomma, il risultato finale è molto piacevole da guardare. Tra l'altro non so come faccia la Meyers a ricreare sempre quell'atmosfera pastello e ricercatissima, raffinata e molto attuale, moderna, indipendentemente da quale sia l'attore con cui collabora, la storia che intende raccontare. Guardate "Tutto può succedere - Something's Gotta Give", "L'amore non va in vacanza" e "È complicato" e poi ditemi se non è così.
Cast: Robert De Niro, Anne Hathaway, Rene Russo, Anders Holm, Andrew Rannells, Adam DeVine, Nat Wolff, Celia Weston, Linda Lavin, Christina Scherer, Zack Pearlman.
Box Office: $192.1 milioni
Consigli: Commedia ben fatta, confezionata che è un piacere, con un cast ricco e un risultato finale che è molto - e francamente inaspettatamente - divertente! De Niro esce da quell'orrore di saga che è stata "Ti presento i miei" e ritrova finalmente la vena comica in un prodotto che ha senso vedere. La Hathaway è sempre deliziosa e anche se qui passa dall'essere l'assistente del diavolo che veste Prada al diavolo stesso (all'acqua di rose), è innegabile che l'attrice possieda uno charme innato impossibile da spiegare. Il risultato finale funziona e la pellicola si fa vedere che è un piacere, perfetta per una serata scacciapensieri all'insegna di un prodotto garbato.
Parola chiave: Amicizia.

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Bengi

venerdì 27 novembre 2015

Film 1036 - Interstellar

Comprato il dvd e subito visto!

Film 1036: "Interstellar" (2014) di Christopher Nolan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Rivederlo è stato un piacere. Da un po' avevo voglia di rivedere questo film di Nolan che al cinema mi era piaciuto tantissimo, pur avendomi spiazzato nel finale. Questa seconda visione mi ha lasciato con mille domande scientifiche - girate a chi di dovere - e una consapevolezza ormai sempre più matura in me: le storie non devono andare dove ti aspetti che vadano ma devo semplicemente raccontarti ciò che hanno da dire. Lo scontro tra aspettativa e realtà è sempre un gioco difficile di assestamenti e compromessi, per cui può vincere solo qualcosa che abbia davvero in sé la peculiarità e la forza di mostrare qualcosa di nuovo, inaspettato, bello.
Trovo che "Interstellar" sia un bel film per molti motivi, che vanno dall'ottima resa tecnica (colonna sonora, effetti speciali, fotografia) al sapiente lavoro di sceneggiatura aiutato da un ottimo cast che combina capacità e un glam patinato quanto basta. La storia è solita e tiene per quasi tutto il film, anche se forse avrei preferito un finale meno positivo (ah, le aspettative!); il risultato finale è di grandissimo impatto e riesce ad intrattenere uno spettatore rapito da immagini e immaginazione. Uno dei migliori film della passata stagione.
Ps. Nonostante l'incasso e le buone recensioni, il film non si è portato a casa quanti premi si sarebbe meritato. L'Oscar inevitabile agli effetti speciali è arrivato, ma è mancato il riconoscimento alla colonna sonora di Hans Zimmer (solo nominato) e alla sceneggiatura per Nolan (neanche la candidatura).
Film 834 - Interstellar
Cast: Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Bill Irwin, Ellen Burstyn, Michael Caine, David Oyelowo, John Lithgow, Mackenzie Foy, Wes Bentley, Casey Affleck, Topher Grace, Matt Damon.
Box Office: $675 milioni
Consigli: Una bella storia interessante e stimolante, riesce a provocare e lanciare interrogativi, spingendo lo spettatore a porsi domande e fare supposizioni. Ultimamente sono pochi i film che riescono a superare questo tipo di sfida, il che già di per sé è miracoloso. Inoltre, e non è da sottovalutare, l'avventura descritta da Nolan è un azzardo che prende il nome di scoperta, un tentativo alla cieca di esplorare l'ignoto e tentare di renderlo conosciuto. Al giorno d'oggi il brivido dell'avventuriero, dello scopritore di terre è già più un mito che un ricordo, un ruolo praticamente impossibile da rivestire se non, in casi come questo, grazie al cinema. Ecco, quindi, che il valore aggiunto di una storia come questa si palesa: diventiamo tutti esploratori e ci poniamo come limite solo quello che ci detta lo spazio. Se non basta questo a convincervi, il cast è pazzesco, regia e sceneggiatura sono di Nolan, colonna sonora ed effetti speciali da urlo, un viaggio nello spazio e un finale intricatissimo. Sono sicuro che valga almeno una visione.
Parola chiave: Tesseratto.

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mercoledì 29 luglio 2015

Film 964 - Agente Smart - Casino totale

Una volta avevo il dvd, ma dato che qualcuno a cui l'ho prestato se lo è tenuto, siamo stati costretti a vederlo in streaming...

Film 964: "Agente Smart - Casino totale" (2008) di Peter Segal
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Carino, carino, carino, rivederlo è stato davvero un piacere! Simpatico, idiota al punto giusto, con un Carell in gran forma che riesce a far ridere grazie a una comicità estremamente fisica e molto efficcace. Accanto a lui un'affascinante Anne Hathaway in grado di catalizzare tutta l'attenzione quando è inquadrata (la scena alla "Entrapment" è bollente). Insomma, una commedia che mi lascia soddisfatto tutte le volte che la vedo e che, tuttora mi stupisce abbia così pochi "seguaci". Non so in quanti abbiano visto "Get Smart" quando uscì al cinema in Italia, ma quando ne parlo a qualcuno difficilmente sa a che film mi riferisco - anche Luigi non lo aveva visto -. Una ragione in più per parlarne, insomma.
Ottimo cast, parodia fantastica degli agenti secreti, questo "Agente Smart - Casino totale" fa ridere in maniera non volgare e lascia assolutamente soddisfatti della visione. Un mio personalissimo cult.
Ps. Cast ricchissimo: Steve Carell, Anne Hathaway, Alan Arkin, Dwayne Johnson, Terrence Stamp, Terry Crews, David Koechner, James Caan, David Koechner, Bill Murray, Patrick Warburton, Masi Oka, Ken Davitian, Terry Crews.

Film 56 - Agente Smart - Casino totale
Film 964 - Agente Smart - Casino totale
Film 1750 - Get Smart
Box Office: $230.7 milioni
Consigli: Pellicola tratta dall'omonima serie tv anni '60, questa commedia prende in giro tutti quegli agenti 007 e fotocopie che cinema e tv ci hanno regalato negli anni per un risultato finale spassoso e divertente. Carell mattatore, Alan Arkin boss fantastico e Anne Hathaway femme fatale che picchia duro. Da non perdere la scena del ballo epica!
Parola chiave: "Inno alla Gioia".

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 27 dicembre 2014

Film 842 - Passengers - Mistero ad alta quota

Io non ero per nulla convinto, ma non si trovava altro e la cena era già pronta...

Film 842: "Passengers - Mistero ad alta quota" (2008) di Rodrigo García
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Francamente una pellicola deludente, sconclusionata, banale e ricca di cliché. Non mi aspettavo che Anne Hathaway potesse scegliere di partecipare ad un progetto così scarso e mal fatto.
Dopo un incidente aereo i sopravvissuti verrano "aiutati" da Claire/Anne Hathaway che li seguirà nell'esternazione ed elaborazione psicologica di ciò che è loro successo. Quando il misterioso e sempre sorridente Eric/Patrick Wilson comincia ad entrare in confidenza con Claire e, soprattutto, i pazienti di questa cominciano a sparire, la cosa si farà misteriosa.
Misteriosa più che altro perché lo dice il poster, di fatto ciò che è accaduto e si sta narrando è abbastanza intuibile e privo di alcuna aura di mistero. Peccato, si poteva tentare di fare un po' meglio sinceramente.
Box Office: $5,494,715
Consigli: 25 milioni di dollari di budget, un cast abbastanza ricco (Anne Hathaway, Patrick Wilson, Clea DuVall, Andre Braugher, Chelah Horsdal, David Morse, Dianne Wiest) e la promessa di un mistero dietro lo schianto di un aereo di linea sono le premesse di questo "Passengers". Di fatto, però, le premesse non si tramutano in promesse e il film rimane una storielle drammatico romantica sulla vita dopo la morte e spreca ogni possibilità di risultare interessante scegliendo di far passare la maggior parte del film in una specie di limbo in cui non cacate praticamente mai nulla e tutti sbucano all'improvviso da non si sa dove. Evitabile. Anzi, da evitare.
Parola chiave: Morte.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 17 dicembre 2014

Film 834 - Interstellar

Uno dei film che attendevo di più quest'anno.

Film 834: "Interstellar" (2014) di Christopher Nolan
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Paola, Erika, Luigi
Pensieri: Finalmente ho visto "Interstellar", finalmente sono felice.
Nel giro di due anni il destino mi ha regalato ben due avventure nello spazio, entrambe pensate e realizzate da grandi registi, entrambe sponsorizzate e prodotte come kolossal moderni, esempi cinematografici di un genere fantascientifico che viaggia nella scienza del possibile e propone protagonisti che lo spazio trasforma in eroi. La differenza tra questi due titoli è che dove qui c'è la solita narrazione back/forward che tanto piace a Nolan (con una timeline che spazia tra presente, passato e futuro), per quanto riguarda "Gravity" la struttura narrativa e la questione del tempo sono lineari.
Il viaggio dell'equipaggio Endurance sarà un'avventura verso l'ignoto, una tentata esplorazione che procede per ipotesi, calcoli e una certa dose di casualità, tutti elementi che la accomunano al precedente sforzo umano di un'esplorazione senza precedenti: la scoperta dell'America.
600 anni dopo (arrotondiamo, qui si parla solo di un vicino futuro) l'impresa che scoprì l'America cercando le Indie, Nolan fa cercare ai suoi protagonisti un altro pianeta che possa sostenere la vita e gli fa trovare "Loro", non ben definite entità che si riveleranno essere i probabili esseri umani del futuro intenzionati ad aiutare quelli del passato (aprendo il wormhole). Ora, anche solo per aver accennato questi pochi snodi della storia si capisce già che la trama di "Interstellar" sia piuttosto intricata, specialmente per quanto riguarda la questione scientifica. Eppure, nonostante io di fisica ne capisca quanto un pappagallo di letteratura, devo dire che non solo il tutto non risulta incomoprensibile o noioso, ma anzi nel mio caso mi ha pure incuriosito e spinto ad informarmi.
Per quanto riguarda il risultato finale, devo dire innanzitutto che a me il film è piaciuto parecchio. Effetti speciali già da Oscar, colonna sonora coinvolgente, un cast di grandi nomi (Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain in primis, ma anche Ellen Burstyn, Michael Caine, Wes Bentley, Casey Affleck, Topher Grace e un inaspettato Matt Damon!) e una storia intrigantissima, una vera e prorpia avventura moderna in grado di - letteralmente - spaziare, aprendo un dibattito tra gli spettatori sia profani che addetti ai lavori. Mi rendo conto che il finale sia meno in linea con le premesse di quanto non si vorrebbe, ma scelte narrative di fiction hanno significato all'interno del contesto di cui fanno parte, per cui mi sembra un po' sciocco attaccare l'aspetto scientifico di un prodotto che non è documentario, ma una storia che, per quanto possa attingere dalla realtà, rimane comunque inventata.
Chiaro, lo spirito rimane sempre quello filoamericano: gli USA sono coloro che capisco il problema, lo analizzano, sperimentano e ci mettono il cuore fino a quando non riescono da soli - e soprattutto per mezzo di un eroe - a salvare la situazione. Del resto, varcando la soglia del cinema e rivestendo il ruolo di spettatori di questa pellicola, scendiamo a patti con questo fatto fin dal principio.
"Interstellar", come si capisce, non è un prodotto in grado di suscitare un responso unanime. Ho sentito critiche entusiaste e altre più freddine, pareri discordi su più questioni. Io ho gradito sinceramente, ho apprezzato una storia ben articolata e calibrata, con forse l'unica vera pecca in un finale che poteva evitarsi (spoiler) il ritorno dell'eroe. Con la trottola di "Inception" Nolan era riuscito a regalare allo spettatore qualche secondo di vera incertezza prima della chiusura del film, cosa che qui manca e in alcuni potrebbe aver causato motivo di disappunto o delusione. Tutto sommato però non credo che si possa tarare un giudizio totale solo su una cifra stilistica, un rimando di incertezza bruciato. La grande macchina di "Interstellar" è un gigante in grado di mantenere le sue promesse colossali, una moderna odissea nello spazio che però non fugge dal rappresentare le umane debolezze ed incertezze della vita (a gravità non zero).
Il piacere dell'esplorazione e della scoperta di nuovi mondi è esaltante e noi seduti sulla comoda poltroncina siamo testimoni di un evento che difficilmente la vita ci regalerà dal vivo: la scoperta di qualcosa di ignoto e mai visto. Ecco, è così che io ho vissuto questo viaggio: da esploratore.
Film 1036 - Interstellar< br /> Box Office: $622.3 milioni (ad oggi)
Consigli: Se vi è piaciuto "Gravity", se amate Nolan, se vi piacciono le avventure nello spazio, se i paradossi temporali di "Star Trek" vi hanno esaltato... "Interstellar" sarà l'ennesimo titolo cult. Il finale vira un po' alla "Contact" (ricordate quello con Jodie Foster e... - oddio lo scopro solo ora! - Matthew McConaughey?), ma, hey!, abbiamo appena assistito alle lezione di fisica più interessante di sempre quindi ne vale la pena.
Effetti speciali, neanche a dirlo, da urlo, un buon cast dove la più sacrificabile rimane Jessica Chastain, e la colonna sonora del sempre affidabile Hans Zimmer. Christopher Nolan dirige sicuro e ci accompagna per mano attraverso universi e galassie alternati senza difficoltà a campagne e campi di granturco. Sarebbe ora gli riconoscessero qualcosa, ma dubito sarà questo titolo a favorirlo. In ogni caso "Interstellar" è uno dei film da vedere di quest'anno.
Parola chiave: Codice morse.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 15 luglio 2014

Film 741 - Il diavolo veste Prada

Ormai un classico.

Film 741: "Il diavolo veste Prada" (2006) di David Frankel
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Ammetto che il finale mi lascia sempre un po' deluso rispetto all'inizio scoppiettante, fresco e irriverente, ma rimane il fatto che "The Devil Wears Prada" sia tra i più iconici film moderni sul mondo della moda. Ormai cult, grazie alla performance di Meryl Streep nei panni della str***a Miranda Priestly, guru della moda e responsabile della bibbia del fashion Runway, incapace di palesare sentimenti che non siano di costante disappunto. Inutile dire che la visione della pellicola valga anche solo per lei.
Spalle - perché di spalle si tratta - della divina Meryl sono gli occhi da cerbiatto di Anne Hathaway e la fantastica Emily Blunt che di questo ruolo fa il migliore di tutta la sua carriera. Il trio tutto al femminile funziona che è una bellezza e la storia fila liscia e senza intoppi fino a quasi la fine del secondo tempo dove, però, la trama si discosta dal libro e, francamente, fallisce in un girone di buonismo comprensibile, ma un po' bollito.
In ogni caso "Il diavolo veste Prada" è sempre un piacere per gli occhi e la performance della Streep merita una standing ovattino. E' tutto.
Film 204 - Il diavolo veste Prada
Box Office: $326,551,094
Consigli: Meryl fa Miranda che in realtà sarebbe Anna (Wintour) che poco gradisce e si fa immortalare in un documentario su di lei ed il suo numero di settembre, il più importante dell'anno. Confrontare i due modi di proporre la vera 'comandante in capo' di Vogue America potrebbe essere uno spunto per gli appassionati di moda. In ogni caso entrambe le pellicole, questa tratta dal best-seller di Aline Brosh McKenna e il docu "The September Issue", sono per motivi differenti molto interessanti. Qui due nomination all'Oscar, un Golden Globe vinto e un titolo oggi ancora famosissimo.
Parola chiave: James Holt.

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Bengi

martedì 29 aprile 2014

Film 703 - Rio 2

Prima volta al cinema negli Stati Uniti! La scelta è ricaduta sul cinema più vicino alla mia sistemazione, l'AMC Empire 25 sulla 42esima. Anche io, finalmente, contribuisco agli incassi settimanali del box-office USA!

Film 703: "Rio 2" (2014) di Carlos Saldanha
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Nonostante tutto il mio entusiasmo e la buona volontà... non ce l'ho fatta! Il cinemino serale delle 22.30 ha cominciato il suo sortilegio soporifero circa un'oretta dopo, ovvero a circa mezzora dall'inizio della pellicola dato che prima ho praticamente visto il trailer di qualunque altra cosa messa in produzione di recente (vedi "Maleficent") e pure i primi 5minuti in anteprima di "How to Train Your Dragon 2". Fico, ma deleterio per me e il mio jet-lag.
In sostanza ho molto gradito l'inizio di questo "Rio 2 - Missione Amazzonia", perfettamente comprensibile in inglese (e) senza sottotitoli e ho trovato divertente il nuovo quadro familiare di Blu e Jewel comprensivo di pargoletti e della nuova missione più 'selvaggia' rispetto al precedente episodio cinematografico. I personaggi-spalla, piuttosto divertenti, riescono a rendere l'insieme spensierato in maniera continuativa e il gioco del riconoscere le voci degli attori o cantanti che si sono prestati al doppiaggio è sinceramente spassoso (tra i tanti: Jesse Eisenberg, Anne Hathaway, Leslie Mann, Bruno Mars, Jamie Foxx, will.i.am, Kristin Chenoweth, Andy Garcia, Bruno Mars, Janelle Monáe, Rita Moreno, Tracy Morgan, Rodrigo Santoro). Insomma, direi che per quello che ho visto - credo ben più della metà del totale - "Rio 2" è in linea con il suo target di pubblico precedentemente conquistato con "Rio" e i non pochi $484,635,760 incassati dal primo film.
Non credo sorprenda nessuno se dico che, di fatto, addormentarmi qua e là non ha compromesso la comprensione di una trama per nulla sofisticata e a portata di tutti - essendo un prodotto per famiglie -, ergo credo di poter asserire abbastanza serenamente che, pur avendo "perso qualche colpo", la pellicola è carina e divertente, perfetta per il pubblico di bambini (e accompagnatori) cui si rivolge. Piacevole e buon esempio di sequel.
Film 258 - Rio
Box Office: $344,189,900 (ad oggi)
Consigli: Spensierato e per tutta la famiglia, coloratissimo e visivamente molto affascinante. Funziona nella sua missione di continuare la storia d'amore dei due pappagalli blu raccontandoni i risvolti familiari e, successivamente, legati alla loro - rinnovata - specie. In definitiva un film d'animazione carino e dal buon ritmo musicale.
Parola chiave: Amazzonia.

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Bengi

lunedì 25 febbraio 2013

Oscar 2013: i vincitori

Allora va detto subito che non sono soddisfatto da questa 85esima edizione degli Academy Awards. In primis perchè han vinto tutti, non ha vinto nessuno; poi perchè "Il lato positivo" è un film talmente deludente che, anche se amo Jennifer Lawrence a prescindere e sono felice che le abbiano conferito un premio, dato che è brava, rimango comunque dell'idea che premiare quella pellicola sia una specie di affronto.
Lamento a parte, questa edizione 2013 è segnata dal numero 2.
Due a testa, infatti, le nomination collezionate da entrambe le vincitrici Anne Hathaway e Jennifer Lawrence prima di vincere la statuetta questa notte; giunti alla seconda nomination (senza aver vinto), anche Jessica Chastain, Naomi Watts, Helen Hunt, Jacki Weaver e Tim Burton (come la moglie Helena Bonham Carter); due gli Oscar di Christoph Waltz al pari dei due vinti da "Django Unchained" che lo ha visto trionfare insieme a Quentin Tarantino (anche lui a quota 2!); due gli Oscar alla regia di Ang Lee che, dopo quello per "I segreti di Brokeback Mountain" del 2006, vince per "Vita di Pi"; a quota due anche i vincitori del premio come Miglior film Ben Affleck e George Clooney; due le statuette portate a casa da "Lincoln" e "Skyfall" che, caso rarissimo (è la sesta volta che accade in 85 edizioni), deve condividere il premio per il Miglior montaggio sonoro con un'altra pellicola, "Zero Dark Thirty", con la quale condivide il podio per l'ex aequo.
Insomma, curiose coincidenze per un'edizione priva di vere e proprie sorprese - basta, non parlo più della Lawrence - e grandi slanci verso scelte inaspettate. Nessuno, infatti, si aspettava che Anne Hatahway potesse non vincere (sono mesi che lo dico, prima ancora che incominciasse la stagione dei premi) e stesso discorso per Waltz. Personalmente sugli attori protagonisti ero più incerto: in dubbio tra la Lawrence e Jessica Chastain (che, visto il film, avrei nettamente preferito) e tra Hugh Jackman e Daniel Day-Lewis (adesso a quota 3 Oscar, l'unico attore ad averli tutti nella categoria Miglior attore protagonista).
Forse speravo in qualcosa di più per "Anna Karenina" e "Skyfall" (troppo facile puntare solo su Adele) e, inevitabilmente e nostalgicamente per "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato".
"Argo" Miglior film è un grandissimo riscatto per Ben Affleck che, dopo tanti anni di etichetta da 'serie B', torna a brillare grazie alla pellicola che ha prodotto (insieme a Clooney), diretto e interpretato: mi è piaciuta, ma non ne sono rimasto inevitabilmente innamorato. Meglio di "Silver Linings Playbook", per carità, ma in generale devo dire che tutti i film che ho visto per questa edizione degli Oscar non mi hanno particolarmente fatto 'innamorare' di loro.
Lo show di Seth MacFarlane comunque è stato piacevole e spesso divertente. Abbiamo scoperto che sa cantare, è di bella presenza e snocciola battute con una nonchalance piuttosto piacevole. Durante la cerimonia, poi, una serie di numeri e tributi, nonché le esibizioni delle canzoni in nomination (non tutte).
Il tributo al musical è stato bellissimo: si parte con "Chicago" - Catherine Zeta-Jones tirata in volto, ma in formissima, canta e balla "All that jazz" -, passando per "Dreamgirls" - Jennifer Hudson non ha più physique du rôle del suo personaggio Effie White, ma grida come un'indemoniata alla fine dei suoi giorni - per terminare con, inevitabilmente, "Les Misérables" - tutto il cast sul palco (Hugh Jackman, Russell Crowe, Anne Hathaway, Amanda Seyfried, Eddie Redmayne, Helena Bonham Carter, Sacha Baron Cohen, Samantha Barks) per un incrocio di voci rovinato solo da Crowe, ma che in generale è di fortissimo impatto -. Da notare che tutte e tre le pellicole omaggiate hanno vinto nella categoria Miglior attrice non protagonista. Un caso?
Riuscito solo in parte, invece, l'omaggio ai 50 anni di 007, con una Shirley Bassey (classe 1937!) non in formissima ma che si riprende con l'acuto finale. Avrei scelto "Diamonds are forever" piuttosto che "Goldfinger" e, in ogni caso, un tributo veramente scarno. Bene, invece, il live di Adele che dimostra di essere rimasta sempre la stessa nonostante l'operazione alle corde vocali, il parto e, in generale, il periodo ritirato seguito ad entrambi gli eventi. Norah Jones, che ha interpretato la canzone del film "Ted" dal titolo "Everybody Needs a Best Friend" (scritta proprio dal presentatore Seth MacFarlane), non è risultata particolarmente incisiva, ma forse c'era poca spinta da parte sua e perchè era la canzone, non lei ad essere in lizza per la statuetta e perchè, forse, si sapeva già che avrebbe vinto "Skyfall". Infine Barbra Streisand rimane Barbra Streisand (anche se la canzone "The Way We Were" non mi ha particolarmente entusiasmato).
Tutto sommato, quindi, non proprio una cerimonia innovativa: "Vita di Pi" 4 premi, 3 per "Argo" e "Les Misérables", mentre due premi sono andati a "Django Unchained", "Lincoln" e "Skyfall"; fermi a 1 "Anna Karenina", "Zero Dark Thirty", "Il Lato Positivo - Silver Linings Playbook", "Amour" (Miglior film straniero) e "Ribelle - The Brave" (Miglior film d'animazione). Quindi, come dicevo all'inizio, hanno vinto un po' tutti, ma di fatto non è stato decretato un vero e proprio vincitore assoluto. Si poteva fare meglio, si potevano premiare più (altri film), si poteva evitare di candidarne certi altri. Ma, inutile dirlo, è andata così. E sono davvero contento per Anne Hathaway.

Di seguito la lista dei vincitori con annessi i voti di chi ha voluto partecipare, con me, al solito tentativo di indovinare chi avrebbe trionfato nelle varie categorie. Così ci saranno la B (di Bengiamino), la L (di Leoo) e Lv (per Livia) e i soliti simboli chi secondo me vincerà (*) e chi, invece, vorrei che vincesse (§). Il punteggio (* = 1 punto, § = 1/2 punto, *§ = 1 punto) può avere un totale di 24. The 85th Annual Academy Awards

Best Motion Picture of the Year
Nominees:
*B §Lv Argo (2012): Grant Heslov, Ben Affleck, George Clooney
*L Django Unchained (2012): Stacey Sher, Reginald Hudlin, Pilar Savone
§ B, L Les Misérables (2012): Tim Bevan, Eric Fellner, Debra Hayward, Cameron Mackintosh
*Lv Lincoln (2012): Steven Spielberg, Kathleen Kennedy


Best Performance by an Actor in a Leading Role
Nominees:
*L, Lv Daniel Day-Lewis for Lincoln (2012)
*B §Lv Hugh Jackman for Les Misérables (2012)
§B, L Joaquin Phoenix for The Master (2012)

Best Performance by an Actress in a Leading Role
Nominees:
*Lv §B, L Jessica Chastain for Zero Dark Thirty (2012)
*B, L Jennifer Lawrence for Il lato positivo (2012)

Best Performance by an Actor in a Supporting Role
Nominees:
§L Philip Seymour Hoffman for The Master (2012)
*L §B, Lv Tommy Lee Jones for Lincoln (2012)
*B, Lv Christoph Waltz for Django Unchained (2012)

Best Performance by an Actress in a Supporting Role
Nominees:
§B Amy Adams for The Master (2012)
*B, L, Lv Anne Hathaway for Les Misérables (2012)

Best Achievement in Directing
Nominees:
§B, Lv Michael Haneke for Amour (2012)
*L, Lv Ang Lee for Vita di Pi (2012)
*B David O. Russell for Il lato positivo (2012)
§L Steven Spielberg for Lincoln (2012)

Best Writing, Screenplay Written Directly for the Screen
Nominees:
§B Django Unchained (2012): Quentin Tarantino
*B, L, Lv Zero Dark Thirty (2012): Mark Boal

Best Writing, Screenplay Based on Material Previously Produced or Published
Nominees:
*L, Lv §B Argo (2012): Chris Terrio
§L Lincoln (2012): Tony Kushner
*B Il lato positivo (2012): David O. Russell

Best Animated Feature Film of the Year
Nominees:
*B, L, Lv Ribelle - The Brave (2012): Mark Andrews, Brenda Chapman
§B, L Frankenweenie (2012): Tim Burton
§Lv Ralph Spaccatutto (2012): Rich Moore

Best Foreign Language Film of the Year
Nominees:
*B, L, Lv Amour (2012)(Austria)
§Lv No (2012/I)(Chile)
§B En kongelig affære (2012)(Denmark)
§L Kon-Tiki (2012)(Norway)

Best Achievement in Cinematography
Nominees:
*L §B Anna Karenina (2012/I): Seamus McGarvey
*B, Lv Vita di Pi (2012): Claudio Miranda

Best Achievement in Editing
Nominees:
§B Argo (2012): William Goldenberg
*B Vita di Pi (2012): Tim Squyres
*L, Lv Zero Dark Thirty (2012): William Goldenberg, Dylan Tichenor

Best Achievement in Production Design
Nominees:
*B, L Anna Karenina (2012/I): Sarah Greenwood, Katie Spencer
*Lv §B Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato (2012): Dan Hennah, Ra Vincent, Simon Bright
§Lv Lincoln (2012): Rick Carter, Jim Erickson

Best Achievement in Costume Design
Nominees:
*B, L, Lv Anna Karenina (2012/I): Jacqueline Durran
§B Biancaneve (2012/I): Eiko Ishioka (postuma)

Best Achievement in Makeup and Hairstyling
Nominees:
*Lv §B Hitchcock (2012): Howard Berger, Peter Montagna, Martin Samuel
*B Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato (2012): Peter King, Rick Findlater, Tami Lane
*L Les Misérables (2012): Lisa Westcott, Julie Dartnell

Best Achievement in Music Written for Motion Pictures, Original Score
Nominees:
§B Argo (2012): Alexandre Desplat
*B Vita di Pi (2012): Mychael Danna
*L Lincoln (2012): John Williams
*Lv Skyfall (2012): Thomas Newman

Best Achievement in Music Written for Motion Pictures, Original Song
Nominees:
§Lv Les Misérables (2012): Alain Boublil, Claude-Michel Schönberg, Herbert Kretzmer("Suddenly")
Vita di Pi (2012): Mychael Danna, Bombay Jayshree("Pi's Lullaby")
*B, L, Lv Skyfall (2012): Adele, Paul Epworth ("Skyfall")

Best Achievement in Sound Mixing
Nominees:
*Lv §B, L Les Misérables (2012): Andy Nelson, Mark Paterson, Simon Hayes 

*L Lincoln (2012): Andy Nelson, Gary Rydstrom, Ron Judkins
*B §Lv Skyfall (2012): Scott Millan, Greg P. Russell, Stuart Wilson

Best Achievement in Sound Editing Nominees:
*B Django Unchained (2012): Wylie Stateman
§B, Lv Skyfall (2012): Per Hallberg, Karen M. Baker
*L, Lv Zero Dark Thirty (2012): Paul N.J. Ottosson

Best Achievement in Visual Effects Nominees:
§B Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato (2012): Joe Letteri, Eric Saindon, David Clayton, R. Christopher White 

*B §Lv Vita di Pi (2012): Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik De Boer, Donald Elliott
*L Prometheus (2012/I): Richard Stammers, Trevor Wood, Charley Henley, Martin Hill

Best Documentary, Features
Nominees:
*B How to Survive a Plague (2012): To Be Determined
*L §B Searching for Sugar Man (2012): To Be Determined

Best Documentary, Short Subjects
Nominees:
*B Inocente (2012): Sean Fine, Andrea Nix
§B, L Open Heart (2013): Kief Davidson, Cori Shepherd Stern
*L Redemption (2012/V): Jon Alpert, Matthew O'Neill

Best Short Film, Animated
Nominees:
 
§B Fresh Guacamole (2012): PES
Paperman (2012): John Kahrs 

*B, L The Simpsons: The Longest Daycare (2012): David Silverman

Best Short Film, Live Action
Nominees:
*L Buzkashi Boys (2012): Sam French, Ariel Nasr
§B Curfew (2012/I): Shawn Christensen
*B Dood van een Schaduw (2012): Tom Van Avermaet, Ellen De Waele


Livia non ha votato per le categorie riguardanti i corti quindi il suo totale poteva essere al massimo 20 (per la precisione 20 e 1/2 dato che ha azzeccato l'ex aequo in pieno!).
Da notare che tutti e tre avevamo previsto la vittoria della Hathway come certa, così come la vittoria di "Ribelle - The Brave", "Amour", i costumi di "Anna Karenina" e la canzone di Adele, mentre ci aspettavamo premiassero alla sceneggiatura "Zero Dark Thirty".
In definitiva, comunque, ecco i punteggi: Bengiamino (15½/24), Leoo (12½/24) e Livia (14/20). In proporzione, avrebbe vinto Livia!
Ric


sabato 16 febbraio 2013

Film 507 - Les Misérables

Sempre più verso gli Oscar. Questa volta una pellicola che aspettavo con ansia!


Film 507: "Les Misérables" (2012) di Tom Hooper
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Leoo, Andrea
Pensieri: Miserabili solo di nome. Produzione sontuosa, cast da grandi occasioni, un incasso di $359,665,980 e qualcosa come 8 nomination agli Academy Awards di quest'anno. Non c'è male, per un solo film.
In effetti il nuovo lavoro di Tom Hooper dopo il successo de "Il discorso del re" è stato un azzardo non da poco, ma a mio avviso riuscito. Questo "Les Misérables", che porta sullo schermo il musical teatrale a sua volta ispirato all'opera letteraria di Victor Hugo, è un potente prodotto cinematografico, in parte anche innovativo, che riesce a trasmettere la grandezza dell'originale da cui proviene, ma è di minor impatto quando si considera il contesto storico. Di fatto, comunque, il plot si concentra sui personaggi e i loro percorsi di vita piuttosto che sugli aspetti storici di cornice alla vicenda, quindi posso capire la scelta. In aggiunta, trovo difficile pensare di concentrarsi su questioni politiche e sociali considerando la natura stessa di questo lavoro, ossia il musical. Non che sia impossibile cantare "di politica", ma di certo è più naturale pensare a testi intimisti o incentrati sui sentimenti dei determinati personaggi. In aggiunta, essendo tratto dallo spettacolo teatrale, non è che Hooper o gli sceneggiatori avessero troppa libertà di azione, volendo rimanere fedeli all'originale. Dico tutto questo perchè ho letto critiche legate alla troppa disinvoltura con cui sono lasciati in secondo piano gli avvenimenti storici.
Detto ciò, questo film mi è sostanzialmente piaciuto. Non ho avuto tentennamenti durante la visione, né ho accusato particolare fatica nel seguire i 158 minuti di proiezione della pellicola; anche se ammetto che qualche sbadiglio c'è stato.
E' chiaro che i rischi di un prodotto come questo sono molteplici: dialoghi ridotti all'osso (a questo proposito: aveva davvero senso doppiare le 3-4 battute totali del film? Lasciarlo in lingua originale con i sottotitoli non sarebbe stato più sensato?); numeri musicali lunghi che richiedono molta attenzione in quanto le strofe si sostituiscono ai dialoghi; la storia non è certo delle più allegre, le tematiche (quella religiosa in primis) per nulla superficiali. Ergo "Les Misérables" non è quello che comunemente si può definire un film di massa, nonostante l'evidente successo commerciale che ha avuto (ma i fan della pièce teatrale sono tanti). Quindi, che sia piaciuto o meno, bisogna dare atto a Hooper che, nonostante i rischi, ha saputo credere e dare vita ad un progetto di successo, ma per nulla scontato da questo punto di vista.
Certamente bisogna ringraziare la buona promozione del film da parte della Universal e la copiosa valanga di premi che sono seguiti alle varie interpretazioni, conseguenza del fatto che è stato fatto un buon lavoro di casting. Non dico ottimo solo perchè alcuni degli attori a mio avviso non hanno trovato la chiave per rendere magnetico o davvero interessante il loro personaggio (Eddie Redmayne, Samantha Barks e in certa misura anche Russell Crowe). Inutile sottolineare l'intensità di Anne Hathaway, probabilissima vincitrice dell'Oscar come non protagonista, e la sorprendete capacità di reggere un intero film sulle proprie spalle di Hugh Jackman (io tifo per lui il 24 febbraio!), vera rivelazione per le grandi platee dopo i numerosi blockbuster legati ad X-Men e affini.
Va detto, comunque, che 'Les Miz' - come lo abbreviano gli americani - non è "Moulin Rouge!" (entrambi ambientati in Francia, che caso!) e Tom Hooper non ha le stesse capacità di Baz Luhrmann. Chiaro che i prodotti sono differenti, nonostante il cuore musicale, ma la mano del regista, in questo caso, a mio avviso non è sempre funzionale, men che meno 'pulita'. Tanti, per esempio, i momenti in cui la visuale traballa a causa di qualche - suppongo - urto della macchina da presa contro qualcosa; capitano anche ombre dell'operatore sui volti degli attori. E, per una produzione di questo calibro, secondo me non è giustificabile. Mi rendo perfettamente conto dei limiti della mia affermazione, tenendo conto del fatto che le canzoni sono registrate live in presa diretta (e qui sta la novità), ma devo comunque ammettere che, nonostante siano dettagli, la cosa mi ha dato fastidio. Il film poi, soffre di una dimensione un po' statica della ripresa. Forse esperimenti un po' più dinamici avrebbero aiutato.
Mie personali riflessioni a parte, nel complesso trovo sia un buon esperimento di trasposizione da un contesto differente a un altro. I meccanismi narrativi funzionano e, nonostante la storia sia a tratti pesante (il continuo accanimento dei 'cattivi' suoi buoni', che però si riscatteranno o nel mondo di Dio o nel finale del film; il destino che continuamente sembra voler castrare la possibilità di una felicità anche solo minima; lo stoico comportamento compassionevole di Jean Valjean che alla lunga risulta un po' forzato), credo che il film comunque funzioni (lo dico senza aver letto il libro né aver visto lo spettacolo teatrale). Ho trovato l'idea di far cantare live sul set gli attori un'idea davvero geniale, che dona al tutto un maggiore senso di realtà e consente di verificare in toto le capacità recitative e canore degli attori. La versione di "I Dreamed a Dream" di Fantine/Hathaway è di una potenza straordinaria. La scelta di inquadrarle il volto durante tutta l'esecuzione del pezzo, poi, mi è sembrata davvero efficace. Molto dotata vocalmente anche Amanda Seyfried che, nonostante nel ruolo di Cosette sia poco incisiva, colpisce davvero in alcuni passaggi per la voce cristallina.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, poi, ho molto apprezzato la scenografia, molto curata. I costumi non mi hanno particolarmente colpito, mentre gli effetti speciali non mi sono sembrati di grandissima qualità considerato il budget di 61 milioni di dollari. Ho detestato, invece, la famiglia Thénardier (composta da Sacha Baron Cohen, Helena Bonham Carter e Samantha Barks, che interpreta Éponine anche nella versione teatrale inglese) sia perchè trovo che i personaggi siano antipatici, sia perchè non amo Baron Cohen e ho trovato la Barks un po' inutile.
Tutto sommato, comunque, "Les Misérables" mi ha lasciato un ricordo positivo.
Consigli: Se andate al cinema per vedere Anne Hathaway sappiate subito che il suo ruolo è veramente, veramente breve considerato il totale del film. Vale comunque la pena di vedere "Les Misérables", a mio avviso. Sia perchè ormai al cinema passano talmente pochi musical che ogni volta che se ne produce uno è più o meno un evento, sia perchè la scelta di portare sullo schermo la voce 'sporca' degli attori che cantano sul set non solo è coraggiosa, ma sancisce la possibilità che, creato il precedente, d'ora in poi la cosa si possa ripetere. E vale la pena di valutare il fenomeno dai suoi inizi, specialmente se si è appassionati (di musical, ma anche solo di cinema).
Parola chiave: Moti rivoluzionari.

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Ric

lunedì 4 febbraio 2013

Film 501 - Il cavaliere oscuro - Il ritorno

Primo film del 2013. Primo film di febbraio. Primo film a superare la soglia delle 500 recensioni. Solo lui poteva farcela. Chi? Batman.


Film 501: "Il cavaliere oscuro - Il ritorno" (2012) di Christopher Nolan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: E' sconcertante come un film così bello sia stato anche così tanto snobbato nella stagione di premiazioni di quest'anno. Niente Oscar - dopo le 8 nomination e le 2 statuette vinte del precedente "Il cavaliere oscuro" -, nessuna candidatura ai Golden Globes (che però hanno voluto puntare su... "Il pescatore di sogni"?!) e giusto una menzione nella categoria Migliori effetti speciali ai BAFTA britannici. E, grazie al cielo, una nomination ai Grammy del 10 febbraio alla magnifica colonna sonora di Hans Zimmer. Tutto ciò è stranamente fuori dalle classiche abitudini di circostanza in questi eventi "da premio" in quanto di solito si tende ad onorare ciò che era stato premiato in precedenza se non altro per giustificare la scelta di eleggerlo a "migliore" in qualcosa. Quindi tutti si aspettavano, se non la candidatura a Miglior film, sicuramente qualche citazione nelle varie parti tecniche di suono, montaggio, effetti speciali. E invece niente. Ancora una volta Nolan non è considerato, nonostante sia uno dei pochissimi registi attualmente capaci di scrivere, girare e produrre pellicole di qualità che sbanchino anche il botteghino. Senza voler denigrare nessuno, un'ultima postilla: gente come Kevin Costner e Mel Gibson hanno vinto l'Oscar alla regia. Non serve aggiungere altro.
Questo "The Dark Knight Rises" è certamente un buon blockbuster e una degna conclusione della trilogia di rinascina dell'Uomo pipistrello. Dopo i sacrifici di Bruce Wayne per salvare Gotham martirizzando il proprio alter ego, veniamo finalmente all'epilogo che lo vedrà risorgere ai vecchi fasti di gloria. Arrivarci non sarà, chiaramente, una passeggiata.
E', infatti, per colpa del cattivo di turno Bane/Tom Hardy che la sicurezza e tranquillità (apparente) della città è messa alla prova. In un crescendo di tensione e terrorismo (non solo) psicologico, infatti, il mascherato antagonista procederà nel suo intento di tenere improgionata l'intera popolazione di Gotham, sovvertendo regole e privilegi e dando in mano il potere ai criminali e ai meno abbienti (mentre i borghesi e i cittadini facoltosi sono portati al cospetto di una "corte" per essere giudicati) e denunciando gli l'insabbiamenti dei crimini compiuti dall'amministrazione Dent (Aaron Eckhart). Chiaramente c'è molto altro sotto...
Oltre ai soliti personaggi ricorrenti nella storia di Nolan (Christian Bale è Batman, poi ritroviamo Gary Oldman, Michael Caine, Morgan Freeman e Cillian Murphy), numerosi i nuovi personaggi, ognuno dotato di un "doppio" che finirà per rivelarsi con l'evolversi della storia. Senza voler preannunciare alcunché, le new entries sono Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard (entrambi in "Inception") e - inaspettatamente - Anne Hathaway nel bellissimo e molto sexy ruolo ruolo di Cat Woman. Su di loro è bene da subito tenere gli occhi puntati.
Insomma, in sostanza è una pellicola ben realizzata, tecnicamente potente e capace di creare molte attese - solo parzialmente mantenute, però - a livello di trama. Nolan è un maestro nel ricreare storie ad incastro, mondi dell'apparenza che nascondono complesse strutture a matrioska che vanno a costruire quello che sarà l'effetto a sorpresa finale. Come sempre, insomma, nulla è ciò che veramente appare. E non si può dare nessun particolare per scontato.
Interessante la performance di Tom Hardy che riesce a comunicare espressività nonostante indossi una maschera che gli copre più di metà del viso per tutta la durata dei 165 minuti di pellicola. Solo un po' meno cattiveria del previsto, da parte del suo personaggio, di quanto la trama e l'attesa non lascino sperare.
In generale, comunque, nonostante un capitolo precedente tanto famoso e acclamato, credo si possa dire serenamente che "Il cavaliere oscuro - Il ritorno" non faccia assolutamente rimpiangere ciò che lo ha preceduto.
Consigli: $1,081,041,287 di incasso mondiale e capitolo conclusivo di una delle trilogie più famose della storia del cinema commerciale contemporaneo. Anche solo per questi due motivi, "Il cavaliere oscuro - Il ritorno" va visto. A tutti i costi.
Parola chiave: Bar a Firenze.

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