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lunedì 26 agosto 2013

Film 575 - Questi sono i 40

In generale i film con Paul Rudd mi piacciono sempre abbastanza e di base sono sempre curioso di vedere i nuovi personaggi in cui si è calato. Inoltre Leslie Mann è un'attrice che non riesco ancora ad inquadrare, ergo vedere questa pellicola sembrava una buona idea. Sembrava...


Film 575: "Questi sono i 40" (2012) di Judd Apatow
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: No, ma... sul serio? Che cosa sarebbe questo film? Di che cosa mi si sta narrando? Quale lezione dovrei trarne?
Volgarmente e volutamente sbroccato, con un tocco nonsense talmente forzato da essere imbarazzante e con scene divertenti inaspettatamente mancanti, "This Is 40" è certamente tra i film che quest'anno hanno deluso maggiormente le mie aspettative.
Partendo dal fatto che odio chi scrive, produce e realizza tutto in famiglia (in Italia abbiamo i Castellitto) come in questo caso, con Judd Apatow regista e sceneggiatore e sua moglie e le sue figlie alla recitazione (Leslie Mann, Maude Apatow e Iris Apatow), questa pellicola è comunque qualcosa di veramente brutto.
Se queste sono le crisi di mezza età targate USA possiamo, a mio avviso, anche evitare di raccontarle. Sinceramente l'occhio ilare di Apatow non sempre funziona e, anzi, penso il suo difetto più grande sia quello di prendere una buona idea di partenza e svilupparla in maniera deludente. Qui avviene lo stesso e, se all'inizio l'idea di descrivere senza sdolcinati filtri la realtà della famiglia media americana era decisamente interessante, la piega tentato-divertente non funziona davvero. Il cinismo infinito e le battute acide, l'odio represso sviscerato all'improvviso e la marmorea staticità di spessore dei personaggi di contorno rende nell'insieme "Questi sono i 40" una pellicola davvero fine a sé stessa e sinceramente priva di alcunché di interessante.
L'autocelebrazione di Apatow che scrive Apatow è alla lunga sfinente e invece di dipingere con occhio critico e disincantato una realtà potenzialmente vissuta da chiunque di noi, finisce per inciampare in una serie di step narrativi grotteschi e antipatici, francamente pesanti e talmente tanto parlati da essere inaffrontabili (ma no, questo non è "Una mamma per amica").
Probabilmente avevo aspettative troppo lusinghiere o comunque differenti rispetto al prodotto finale, in ogni caso questo film è stato davvero una delusione su tutti i fronti.
Ps. I 40 anni per Apatow devono essere proprio uno strano periodo di passaggio dato che, oltre a questa pellicola, vi ha dedicato il più popolare titolo "40 anni vergine"...
Consigli: Personalmente non mi è per nulla piaciuto e lo eviterei. Ai fans di Apatow, forse, può anche piacere. Ma credo che sia difficile, in effetti, incasellare in Italia un tipo così fisico di comicità incorniciata da battute non sembre traducibili o dello stesso valore pronunciate nella nostra lingua. Gap linguistici a parte, comunque, ho visto ben di meglio.
Parola chiave: Famiglia.

Trailer

Bengi

sabato 12 febbraio 2011

Film 216 - Frankenstein Junior

Mai manifestazione cinematografica fu più gradita (e azzeccata, nel mio caso...).


Film 216: "Frankenstein Junior" (1974) di Mel Brooks
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: mamma
Pensieri: No, non ho scritto male, l'ho proprio visto al cinema. Ottima idea quella di riproporlo in questo periodo, più che altro - per quanto mi riguarda - perchè è stato fatto uscire il 2 e il 3 febbraio, a una settimana dal compleanno mio e di mia madre. Siccome entrambi siamo sempre stati grandissimi appassionati di questa pellicola di Mel Broos, non ho potuto fare a meno di sfruttare l'occasione per un festeggiamento anticipato più intimo. Erano anni, poi, che non andavo al cinema da solo con lei (l'ultima volta a vedere "Le verità nascoste" nel 2000...) e mi ero dimenticato quanto le piacesse chiacchierare durante la proiezione... Ma del resto, sapendo ogni battuta a memoria, era piuttosto inevitabile che qualche commento ci scappasse. A lei, a me e, a dirla tutta, a molte altre persone in sala.
Inutile elogiare questo capolavoro, cosa si può dire di nuovo che non sia già stato detto? Ha battute esilaranti, trovate comiche pazzesche (gobba, lupo ululì, Frau Blücher, ...), personaggi veramente ben scritti e magistralmente interpretati da grandissimi attori (Dr. Frankenstein/Gene Wilder, Igor/Marty Feldman, Frau Blücher/Cloris Leachman, Inga/Teri Garr, Elizabeth/Madeline Kahn e The Monster/Peter Boyle), una storia rivisitata in maniera geniale e, ammettiamolo, un non sottovalutabile bagaglio di tenera nostalgia.
Bello, bello, bello! Al cinema, ritrovatisi tutti gli appassionati di questa mitica pellicola, sembrava di stare in una grande famiglia. E, mi viene da dire, è un'esperienza assolutamente da rifare!
Ps. Due nomination agli Oscar del '75: miglior sceneggiatura non originale (Gene Wilder, Mel Brooks) e miglior sonoro.
Consigli: Con mia madre ci guardavamo la VHS almeno una volta all'anno quando ero bambino. Questo per dire: va visto almeno una volta nella vita. Sarebbe meglio almeno due o tre, ma intanto sarebbe già un inizio. E' geniale!
Parola chiave: Si può fare!



#HollywoodCiak
Bengi