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domenica 22 gennaio 2023

Film 2161 - Sex and the City

Intro: Serata casalinga insieme tra takeaway e Netflix. Primo film del 2023 con Ciarán.

Film 2161: "Sex and the City" (2008) di Michael Patrick King
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: non è che ci sia davvero molto altro da dire su questo film che non abbia già detto le altre 400 volte che l'ho recensito. "Sex and the City" film non è "Sex and the City" serie tv, eppure negli anni si impara ad apprezzarne in parte il valore nostalgico e il tentativo di riportare in vita un progetto che, almeno cinematograficamente, sarebbe tranquillamente potuto rimanere solo un'idea. Poi, per carità, meglio questo primo film che il sequel.
Tutto sommato, comunque, un prodotto che rivedo sempre volentieri in certi momenti nostalgici.
Film 122 - Sex and the City
Film 221 - Sex and the City
Film 405 - Sex and the City
Film 1072 - Sex and the City
Film 2161 - Sex and the City Film 121 - Sex and the City 2
Film 205 - Sex and the City 2
Film 253 - Sex and the City 2
Film 406 - Sex and the City 2
Film 1377 - Sex and the City 2
Cast: Sarah Jessica Parker, Kim Cattrall, Kristin Davis, Cynthia Nixon, Jennifer Hudson, Candice Bergen, Chris Noth, David Eigenberg, Jason Lewis, Evan Handler, Willie Garson, Mario Cantone, Lynn Cohen, Gilles Marini.
Box Office: $418.8 milioni
Vale o non vale: Potendo, la serie è meglio. Per chi avesse meno tempo disposizione, qualche aspetto della magia del telefilm c'è anche qui, per quanto sbiadito. La storia è quello che è - comincia in un punto, prende una determinata direzione, per poi terminare esattamente dove si avevo iniziato - e Carrie è sempre Carrie (la meno "godibile" del gruppo che però qui mora sta una favola), in ogni caso "Sex and the City" è un innocente prodotto cinematografico che si può mettere in sottofondo senza richiedere al nostro cervello sforzi particolari.
Ps. Il momento poesie della biblioteca è cringy in ogni lingua.
Pps. La colonna sonora è ancora azzeccata.
Premi: /
Parola chiave: Abito.
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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 5 dicembre 2021

Grammys 2022: nomination e vincitori

64th Annual Grammy Awards

Best Compilation Soundtrack for Visual Media
Cruella – Various artists
Dear Evan Hansen – Various artists
In the Heights – Various artists
One Night in Miami... – Various artists
Respect – Jennifer Hudson
Schmigadoon! Episode 1 – Various artists
The United States vs. Billie Holiday – Andra Day

Best Score Soundtrack for Visual Media
Bridgerton – Kris Bowers, composer
Dune – Hans Zimmer, composer
The Mandalorian: Season 2 – Vol. 2 (Chapters 13–16) – Ludwig Göransson, composer
The Queen's Gambit – Carlos Rafael Rivera, composer
Soul – Jon Batiste, Trent Reznor and Atticus Ross, composers

Best Song Written for Visual Media
"Agatha All Along" (from WandaVision)
Kristen Anderson-Lopez and Robert Lopez (Kristen Anderson-Lopez and Robert Lopez Featuring Kathryn Hahn, Eric Bradley, Greg Whipple, Jasper Randall and Gerald White)
"All Eyes on Me" (from Bo Burnham: Inside)
Bo Burnham (Bo Burnham)

"All I Know So Far" (from Pink: All I Know So Far)
Alecia Moore, Benj Pasek and Justin Paul (Pink)
"Fight For You" (from Judas and the Black Messiah)
Dernst Emile II, H.E.R. and Tiara Thomas (H.E.R.)
"Here I Am (Singing My Way Home)" (from Respect)
Jamie Hartman, Jennifer Hudson and Carole King (Jennifer Hudson)
"Speak Now" (from One Night in Miami...)
Sam Ashworth and Leslie Odom, Jr. (Leslie Odom, Jr.)

#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 20 giugno 2016

Film 1163 - Confirmation

Mi sono avvicinato a questo prodotto più che altro per una serie di polemicheche hasollevato e di cui avevo letto in un articolo su The Hollywood Reporter (qui). Poi perché i film della HBO solitamente sono una garanzia.

Film 1163: "Confirmation" (2016) di Rick Famuyiwa
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno nel primo tempo, Poe e Giro nel secondo tempo
Pensieri: Questo prodotto si inserisce nella categoria dei made-for-television film che, oggi più che mai, vede fiorire un numero particolarmente elevato di prodotti di qualità. Conseguente ad una serie di cambiamenti sociali e ambientali - potenziamento e miglioramento tecnologico, mescolamento dei generi, evoluzione dell'audience, nuovi spazi per lo sviluppo di storie e approfondimenti, ... -, il fenomeno ha portato ad una serie di sperimentazioni tutte televisive in un mondo, fino a qualche decennio fa, di appannaggio cinematografico.
Il risultato sono prodotti particolarmente riusciti come "The Normal Heart", "Behind the Candelabra", "Bernard and Doris", "Grace of Monaco" (questo più che altro per gli aspetti tecnici), "The Life and Death of Peter Sellers", ecc, che niente hanno da invidiare alle produzioni cui ci ha abituato il grande schermo.
In questo senso anche "Confirmation" è perfettamente iscrivibile nel gruppo con, però, un'aggiunta che cavalca un'ulteriore tendenza di oggi: il ritratto di una personalità femminile. Dopo anni di macho protagonismo, siamo di fronte ad una svolta piuttosto evidente. Ora che anche le donne possono essere validi supereroi in grado di trainare un intero show ("Jessica Jones", "Supergirl", "Agent Carter") e le attrici richiedono - giustamente - di essere pagate quanto i loro colleghi maschi (tra le tante Patricia Arquette, Jennifer Lawrence, Robin Wright), i tempi sono sufficientemente maturi per trattare figure emblematiche della storia anche quando esse sono femminili. Sembrerebbe un discorso inutile, scontato o misogino, eppure a ben vedere non è così. Non serve andare molto indietro nel tempo, ci si può già fermare ai soli anni '90 e citare un unico nome che funga da esempio: Marcia Clark (procuratore distrettuale nel processo per omicidio a O.J. Simpson).
A ben vedere "Confirmation" presenta non pochi parallelismi con l'attuale "The People v. O. J. Simpson", prima stagione della serie televisiva "American Crime Story". Entrambi si concentrano su un fatto di cronaca realmente accaduto negli Stati Uniti - peraltro negli anni '90; entrambi si svolgono negli ambienti del potere e coinvolgono direttamente strumenti della giustizia nazionale; entrambi si caratterizzano per toni realistici e una valida ricostruzione dei fatti; e, inutile sottolinearlo, entrambi si concentrano su una figura femminile di forte impatto. Relativamente a quest'ultimo aspetto, qualche considerazione in più. 

Sia la Clark che Anita Hill (qui interpretata da una Kerry Washington piuttosto convincente e finalmente fuori dalla sovrabbondanza verbale di "Scandal") si trovano a fronteggiare un antagonista maschile, in entrambi i casi nero, più famoso di loro, familiare all'opinione pubblica e, di conseguenza, più apprezzato al momento in cui la macchina giudiziaria si mette in moto. Di fatto saranno entrambe sconfitte. 
Le due donne faticano a trovare le simpatie di un pubblico che non tarda a metterle in croce, facendo loro subire il calvario del processo mediatico a causa di una non conformità del loro aspetto o della loro personalità rispetto ai canoni tradizionali cui il pubblico dell'epoca è abituato. Non da ultimo, entrambi i personaggi sono costretti a fronteggiare un secondo processo, "invisibile", che si consuma parallelamente alla storia principale e riguarda prettamente il loro essere donna in termini di inferiorità. Non mancano infatti commenti pubblici sessisti, avvilenti, sottintese allusioni di inferiorità e debolezza, anche declinata nell'accezione sessuale o relativa alla sfera dell'attendibilità.
In questo quadro generale, "Confirmation" dipinge le fragilità, l'integrità e la determinazione di una donna che prende la parola per fornire elementi aggiuntivi relativamente a un candidato a diventare giudice della Corte Suprema, Clarence Thomas. Sua ex collega di lavoro, la Hill denuncerà il comportamento inappropriato di Thomas che, secondo la donna, l'ha molestata sessualmente in numerose occasioni, anche al di fuori del contesto lavorativo. Non mancheranno, ovviamente, i dubbi e le perplessità, principalmente legati a comportamenti più ambigui della Hill che la vedranno seguire il suo superiore quando questo cambierà mansione o accettare un passaggio in macchina in sua sola compagnia. Senza contare i dubbi suscitati da una denuncia così tardiva dei fatti, a 10 anni di distanza dagli accadimenti.
Come viene sottolineato durante il film, pare evidente che, dove la Hill accusa di molestie sessuali e Thomas le respinge categoricamente, uno dei due stia mentendo. Non mancheranno di fare la loro comparsa altre donne intenzionate a sottoporre le stesse accuse, ma queste non saranno ascoltate durante l'udienza pubblica per la conferma della nomina alla Corte Suprema, si vocifera per motivi di comodo. Inutile dire che parteggiare per la Washington - e dunque per estensione la Hill - risulti piuttosto facile e nonostante la strenua difesa personale dell'accusato, si fa veramente fatica a dargli credito. Esattamente come accade per O.J. Simpson. In ogni caso, a ognuno il suo pensiero.
Per arrivare a una conclusione dopo questo pensiero più lungo del solito, qualche veloce considerazione: il risultato finale è buono, chiaro, ben esposto. La cura evidente dell'immagine, dei costumi e delle scenografie conferisce all'operazione un valore che plausbilmente verrà riconosciuto ai prossimi Emmy Awards
quantomeno in forma di nomination (la vittoria è altra cosa). Il cast conta nomi davvero importanti, anche se ammetto non conoscessi Wendell Pierce (è l'accusato Thomas) e la presenza del premio Oscar Jennifer Hudson sembra più una trovata promozionale che una scelta qualitativa. In definitiva, comunque, un prodototto valido che sono contento di aver visto.
Cast: Kerry Washington, Wendell Pierce, Greg Kinnear, Jeffrey Wright, Eric Stonestreet, Bill Irwin, Zoe Lister-Jones, Grace Gummer, Treat Williams, Dylan Baker, Erika Christensen, Jennifer Hudson, Alison Wright.
Box Office: /
Consigli: Un film tv interessante, sufficientemente ricostruito e con una protagonista forte in grado di sostenere il peso di una storia vera, difficile, controversa. Non è, chiaramente, un prodotto facile adatto ad ogni occasione, ma chi può essere interessato dalla storia o dai temi trattati, può davvero valere la pena di dare una chance a questo titolo che non manca di interessare e coinvolgere lo spettatore. Solo in inglese (per ora).
Parola chiave: Candidatura.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 19 febbraio 2016

Film 1072 - Sex and the City

E ogni tanto ne sento la mancanza...
Film 1072: "Sex and the City" (2008) di Michael Patrick King
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Rivedere "Sex and the City" è un po' come tornare a casa dopo un lungo viaggio, ti fa sentire bene, ti coccola e ti aiuta a riposarti. Ancora febbricitante, avevo bisogno di un titolo che mi lasciasse col sorriso, mi intrattenesse e mi piacesse in maniera certa, per cui ho rispolverato il fascino newyorkese delle 4 ragazze che amano la città e parlano di sesso. Sì, il discorso è sempre lo stesso: film e telefilm sono due cose completamente diverse - non c'è niente da fare - ma l'atmosfera è la stessa e Carrie & co. sono inimitabili, per cui anche senza il brivido della serie, posso dire che il film funziona egregiamente per noi nostalgici pur non essendo niente di eccelso. Tradotta in linguaggio cinematografico, la serie tv perde molto del suo appeal, della sua freschezza e dinamicità, eppure rivederlo mi mette sempre di buon umore. Avrei rivisto di seguito anche il secondo (e più brutto) film, ma mi sono astenuto. Se avrò bisogno di altra magia da "Sex and the City" potrò rifarmi con quello.
Film 122 - Sex and the City
Film 221 - Sex and the City
Film 405 - Sex and the City
Film 1072 - Sex and the City
Film 2161 - Sex and the City Film 121 - Sex and the City 2
Film 205 - Sex and the City 2
Film 253 - Sex and the City 2
Film 406 - Sex and the City 2
Film 1377 - Sex and the City 2
Cast: Sarah Jessica Parker, Kim Cattrall, Kristin Davis, Cynthia Nixon, Chris Noth, Jennifer Hudson, Candice Bergen, David Eigenberg, Evan Handler, Jason Lewis, Lynn Cohen, Mario Cantone, Willie Garson, Gilles Marini, Dreama Walker.
Box Office: $415.2 milioni
Consigli: Caruccio, superficiale, divertente, ottimo per un intrattenimento veloce e senza pretese. può non piacere agli irriducibili della serie, ma per quanto mi riguarda èha comunque un valore affettivo che non posso non considerare. Niente di che, ma - come direbbe mia nonna - di compagnia.
Parola chiave: Municipio.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 9 maggio 2012

Film 405 - Sex and the City

E proprio nel giorno del compleanno dell'attrice Candice Bergen (qui direttrice di Vogue), l'ennesima recensione della pellicola più modaiola degli ultimi tempi.

Film 405: "Sex and the City" (2008) di Michael Patrick King
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Ormai l'ho visto troppe volte per aggiungere qualcosa di nuovo... E' sempre un piacevole passatempo per chi non ha nulla da fare e vuole svagarsi un po'. Quindi... leggete di seguito!
Film 122 - Sex and the City
Film 221 - Sex and the City
Film 405 - Sex and the City
Film 1072 - Sex and the City
Film 2161 - Sex and the City Film 121 - Sex and the City 2
Film 205 - Sex and the City 2
Film 253 - Sex and the City 2
Film 406 - Sex and the City 2
Film 1377 - Sex and the City 2
Consigli: Sempre un ottimo antidoto alla noia nonché ottima compagnia per una serta tra amici.
Parola chiave: Manolo Blahnik.

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Bengi

venerdì 18 febbraio 2011

Film 221 - Sex and the City

Curioso che questo sia il film n°221 e che, la precedente volta che l'ho visto, fosse il n°122...


Film 221: "Sex and the City" (2008) di Michael Patrick King
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Massimo
Pensieri: E per l'ennesima volta torno su "Sex and the City", inevitabilmente ammaliato dal suo potere nostalgico-modaiolo che, di tanto in tanto, mi riporta alla visione di questa pellicola (più bella del secondo, inutile, episodio).
Da aggiungere rispetto alla precedente riflessione su questo primo capitolo [link] c'è solo che, a forza di rivederlo, non è poi così male.
Il telefilm, si sa, è tutta un'altra storia, ma non è che questa trasposizione cinematografica sia così malvagia (soprattutto una volta visto il '2').
Momento sempre esilarante quello della cattiveria negli occhi di Charlotte una volta che Big ha lasciato Carrie all'altare. E' quasi da fermo immagine (e su facebook c'è addirittura il gruppo).
Non è "Il diavolo veste Prada", ma si lascia guardare.
Ps. Solo per me Carrie sta meglio mora?!
Film 122 - Sex and the City
Film 221 - Sex and the City
Film 405 - Sex and the City
Film 1072 - Sex and the City
Film 2161 - Sex and the City Film 121 - Sex and the City 2
Film 205 - Sex and the City 2
Film 253 - Sex and the City 2
Film 406 - Sex and the City 2
Film 1377 - Sex and the City 2
Consigli: Amici, pop corn e patatine, un divano e qualche chiacchiera. Meglio goderselo così.
Parola chiave: Portachiavi.

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Bengi

domenica 7 novembre 2010

Film 168 - Dreamgirls

Ancora costretto in casa per i sintomi influenzali, mi concentro sul cinema in compagnia di Marco e del primo film... della serata!


Film 168: "Dreamgirls" (2006) di Bill Condon
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Bello bello bello! Che carica, che grinta! E che voci! Un musical (ma qui si parla anche) di grande impatto che ripercorre la carriera delle Dreamettes tra successi e cadute. Storie di relazioni di amicizia e amore, di sogni e illusioni, tristezza e rivincite. Tutto questo ispirandosi al gruppo musicale che fu trampolino per Diana Ross, le Supremes.
Beyoncé Knowles/Deena Jones recita in un ruolo che pare cucito sulla sua di vita, dall'amicizia infantile con la compagna di gruppo (nella realtà con Kelly Rowland), al numero di componenti del gruppo stesso (3, come nelle Destiny's Child) al fatto che sia la leader del trio, che sposi un produttore musicale (Jay-Z è soprattutto rapper però) e che tenti la via della recitazione. A parte queste coincidenze, il merito di non aver reso banale, se non proprio di aver rovinato, una parte a cui, invece, ha saputo dare una buona prova attoriale evitando la monoespressività quale unica scelta possibile. Buono anche il lavoro su sé stessa (si dice abbia perso un bel po' di peso per la parte), tra sopracciglia ruspanti, parrucche mortificanti e certi vestitini che imbrazzerebbero anche la Carrà.
Stupenda l'esordiente (e subito Oscar) Jennifer Hudson che impressiona il pubblico con la sua voce potentissima (eraarrivata settima ad "American Idol") e dona al personaggio di Effie White uno spessore ed una caratterizzazione da attrice consumata. La sua voce le apre la porta per il vero successo e grazie a questo "Dreamgirls" conoscerà la fama mondiale che si merita. Davvero un talento straordinario!
Infine il grande miracolato Eddie Murphy che, grazie a questa pellicola, riceve la sua prima (e probabilmente unica) nomination all'Oscar proprio nel periodo dello scandalo con la Spice Mel B che lo imputa quale padre di sua figlia (si rivelerà corretto). Grande stupori da gossip a parte, il ruolo del sig. Murphy - che già miracolato nella vita lo era stato diventando famoso solo per una risata - nei panni del cantante James 'Thunder' Early riscuote tantissimi consensi, tanto da fargli vincere il Golden Globe.
Il resto del film è una carrellata di musica black, sentimenti espressi cantando, balletti da disco music e vestiti di sbrilluccicanti paillettes. E' bello, ben riuscito, con canzoni che rimangono saldamente ancorate alla memoria, divertente e coinvolgente. Bill Condon (regista del film "Kinsey", premio Oscar per la sceneggiatura di "Demoni e dei" e scrittore anche del più celebre "Chicago" di Rob Marshall) regge bene la regia impegnativa di un film del genere, così legata alla mimica facciale di attori che per esprimersi cantano. Non è facile reggere una performance che dura minuti con solo la possibilità di farsi capire tramite gli occhi. Il momento più d'impatto (e la regia è oculata, giostrandosi tra varie carrellate e visuali aeree che aprono l'occhio dello spettatore e aiutano a dare un senso figurato più ampio) coincide sicuramente con la struggente "And I Am Telling You I'm Not Going" cantata dalla Hudson, che regala brividi e, forse, pure qualche lacrima.
L'insieme è davvero una pellicola ben riuscita e, nel suo genere, è uno dei musical che preferisco (dopo "Moulin Rouge!", ovviamente!).
Consigli: Preparatevi prima la colonna sonora e imparatela bene: cantare le canzoni man mano che si susseguono nel film è davvero molto soddisfacente!
Parola chiave: "One Night Only".




Ric

martedì 15 giugno 2010

Film 122 - Sex and the City

Visto il secondo capitolo, mi era venuta nostalgia dell'atmosfera molto glam e della vita super lusso. Allora ho recuperato il primo film e, due domeniche fa, ho concluso la mia settimana full immersion di...


Film 122: "Sex and the City" (2008) di Michael Patrick King
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Che inizio grintoso con la canzone di Fergie di sottofondo alle storie della nostre quattro amate eroine dell'era moderna (quella del sesso orale gridato ai quattro venti, per intenderci). Un riassunto delle vicende che hanno coinvolto Carrie & co. durante le sei stagioni televisive, nei passaggi fondamentali a far raccapezzare chiunque si approcciasse al mondo "Sex and the City" per la prima volta.
Dopo anni di assenza dalle scene, le 'ragazze' sembrerebbero davvero tornate alla ribalta in grande stile, ma, forse, barano un po'. Non è che, se guardiamo bene, ci accorgiamo che è tutto fumo e niente arrosto?
Ok, ci sono i vestiti, c'è lo humor, la moda, l'amore... ma poi? Da cosa si sono fatte abbindolare Carrie, Miranda, Samantha e Charlotte?! E noi perchè le seguiamo ancora?
Avendo visto questo primo capitolo subito dopo il secondo, non ho potuto fare a meno di chiedermelo: perchè il quartetto funzionava tanto bene in tv e così faticosamente sul grande schermo? Va bene, 20 minuti che diventano 2 ore sono decisamente un bel cambiamento, ma, andiamo, non può essere tutto qui. Non è che Carrie ci ha un po' frantumato le palle con sto Mr Big che poi in effetti sposa? Sei stagioni di tv show possono essere riassunte con la stessa sintetica descrizione di questo film: tanto rumore (in questo caso guardare) per nulla.
Ora, non sto rinnegando SATC - non sia mai! - sto solo cercando di vederci più chiaramente. Carrie non mi è mai stata simpatica, ho sempre preferito la praticità di Miranda e la spensieratezza di Samantha. Qui, però, perdono tutte il loro caratteristico smalto che me le aveva fatte amare.
"Sex and the City" (tv) è un must, è stato anticipatore e sdoganatore. "Sex and the City" (film) è per gli appassionati, ma, allo stesso tempo, li delude.
Se fosse stato solo un film nato dalla penna di Michael Patrick King, lo avrei semplicemente definito una a tratti divertente, molto spesso zuccherosa commedia che non avrebbe avuto ragione di esistere se i protagonisti si fossero sposati subito e ci avessero risparmiato mille menate infinite.
Siccome, però, io il telefilm l'ho amato, alla descrizione aggiungo solo una postilla conclusiva: ... però è pur sempre "Sex and the City"! (Della serie: piuttosto che niente...)
Film 122 - Sex and the City
Film 221 - Sex and the City
Film 405 - Sex and the City
Film 1072 - Sex and the City
Film 2161 - Sex and the City Film 121 - Sex and the City 2
Film 205 - Sex and the City 2
Film 253 - Sex and the City 2
Film 406 - Sex and the City 2
Film 1377 - Sex and the City 2
Consigli: Evitate questo film se siete in procinto di sposarvi. Le paranoie degli sposini sono qualcosa di corrosivo anche per i cuori più zuccherosi. Il resto è moda (discutibile) e (poco) sesso.
Parola chiave: Amore.

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#HollywoodCiak
Bengi