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giovedì 7 marzo 2024

Film 2257 - Mean Girls

Intro: Non so perché alla fine io e Niamh finiamo sempre per andare a vedere un musical...

Film 2257: "Mean Girls" (2024) di Samantha Jayne, Arturo Perez Jr.
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: è difficile riproporre un prodotto che ha funzionato originariamente così bene in chiave "aggiornata". In questo senso, il musical di "Mean Girls" pareva aver trovato la chiave giusta per riapprocciarsi al materiale originale con, in più, la scusa di portare al cinema il musical di successo originato a Broadway. Il denominatiore comune di tutte queste operazioni? Tina Fey.
La Fey, infatti, è stata artefice sia della sceneggiatura del primo film che del libretto del musical, per cui niente di più appropriato che riprendesse in mano il proprio lavoro e si dedicasse alla scrittura anche di questa storia. Non fosse che "Mean Girls" 2024 non funziona così bene come l'originale.
Per me il problema principale sta nel fatto che nessuna delle canzoni proposte qui funziana davvero o, per capirsi, rimane impressa. Il che, per una pellicola che ha alla sua base la musica, è già un grande problema. In aggiunta, questo "Mean Girls" cerca troppo disperatamente di tenersi al passo coi tempi, cambiando alcuni elementi chiave della storia o momenti cult - il balletto natalizio, la trasformazione di Cady in una delle Plastic (in italiano le Barbie) che di fatto quasi non avviene, alcuni dei sabotaggi a Regina che per qualche ragione vengono cambiati (penso alla maglietta con i buchi sul seno), il personaggio di Janis che qui non è etero (senza di fatto usare questo cambiamento in alcun modo, per poi relegare al finale la comparsata o quasi della fidanzata) e altri elementi ancora - che rovinano allo spettatore affezionato il piacere di ritrovare certi elementi cardine del film precedente in questa rivisitazione. Capiamoci, non ci sarebbe alcun problema nel cambiare le cose e aggiornarle, se solo il risultato finale funzionasse.
Un altro aspetto che qui non funziona sono i personaggi. Per quanto abbia apprezzato la combo Janis e Damian 2.0 (rispettivamente Auliʻi Cravalho e Jaquel Spivey), non mi è piaciuto il fatto che la narrazione della storia sia dal loro punto di vista. Così, di fatto, si toglie a Cady il potere della sua narrazione, relegandola a parte del racconto piuttosto che fulcro di esso. A peggiorare le cose, non credo che Angourie Rice sia in grado di reggere la parte di protagonista. Le sue doti vocali sono traballanti e, di fatto, le manca quel magnetismo e quel carisma che innegabilmente contraddistinguevano Lindsay Lohan nell'originale. Non solo la sua Cady è in grado di essere sexy e sensuale, ma è allo stesso tempo credibile nei panni della liceale che ha sempre studiato a casa e si sente fuori posto in un mondo a lei totalmente sconosciuto, ovvero il liceo. Questa Cady, invece, funziona solo nei panni della nerd spaesata.
In aggiunta, Aaron Samuels (Christopher Briney in un ruolo che assolutamente non gli si addice) in questa storia ha come unica caratteristica quella di essere l'oggetto delle contese amorose di Cady e Regina George (Reneé Rapp), altro non gli è concesso a livello narrativo. E, parlando di Regina George, non trovo che la Rapp riesca ad emulare il livello di iconicità suscitato dalla precedente performance di Rachel McAdams. Mi rendo conto che fossero panni alquanto ingombranti da dover vestire e, va detto, il suo è l'unico personaggio che davvero lascia il segno, sta di fatto che la performance generale funziona quando pensata nel contesto di questo film del 2024, ma non regge il confronto con l'originale di 20 anni fa. Questo è ancora più vero nel finale, quando Regina si ravvede all'ultimo secondo, di fatto buttando alle ortiche tutto ciò che ha simboleggiato il personaggio fino a quel momento in nome di un happy ending piuttosto insoddisfacente.
Insomma, per quanto il musical di "Mean Girls" non sia un prodotto terribile, ha il grande svantaggio di confrontarsi con un originale che, per tanti motivi, è passato alla storia e con il quale l'inevitabile confronto non fa che accentuare tutti quegli elementi che non funzionano. Se poi ci mettiamo che nemmeno quella parte di novità che si porta con sé questa pellicola (le canzoni) siano niente di memorabile, si fa presto a capire perché il risultato finale possa lasciare delusi i fan del primo film.
Film 114 - Mean Girls
Film 147 - Mean Girls
Film 320 - Mean Girls
Film 1594 - Mean Girls
Film 2257 - Mean Girls (musical)
Cast: Angourie Rice, Reneé Rapp, Auliʻi Cravalho, Christopher Briney, Jaquel Spivey, Avantika, Bebe Wood, Jenna Fischer, Busy Philipps, Tim Meadows, Lindsay Lohan, Jon Hamm, Ashley Park, Tina Fey.
Box Office: $104.1 milioni
Vale o non vale: Continuo a rimanere dell'opinione che non ci fosse bisogno di un nuovo "Mean Girls", nemmeno in chiave musicale. Detto ciò - e visto che ce lo abbiamo - non trovo che ci sia una particolare necessità di recuperare questa pellicola, a meno che non si sia fan della versione di Broadway, dei musical in generale o, almeno in parte, della pellicola originale.
Premi: /
Parola chiave: The Burn Book.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 23 maggio 2019

Film 1594 - Mean Girls

Intro: Per me è semplicemente geniale. Lo so a memoria e lo rivedrei altre 100.000 volte.
Film 1594: "Mean Girls" (2004) di Mark Waters
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: esattamente 9 anni fa recensivo per la prima volta quello che per me è uno dei film cult su teenager e liceo americani. Nel tempo la mia passione non è scemata...
Film 114 - Mean Girls
Film 147 - Mean Girls
Film 320 - Mean Girls
Film 1594 - Mean Girls
Film 2257 - Mean Girls (musical)
Cast: Lindsay Lohan, Rachel McAdams, Tim Meadows, Ana Gasteyer, Amy Poehler, Tina Fey, Lacey Chabert, Amanda Seyfried, Lizzy Caplan, Daniel Franzese, Neil Flynn, Jonathan Bennett.
Box Office: $169 milioni
Vale o non vale: Dal libro "Queen Bees and Wannabes"di Rosalind Wiseman, Tina Fey trae la sceneggiatura di questo piccolo capolavoro per teenagers che è "Mean Girls" e comincia la sua vera e propria scalata verso lo stardom hollywoodiano. E' con questo film, infatti, che io - ancora inconsapevole - sono venuto per la prima volta in contatto con il genio di Fey e da allora non ho più potuto fare a meno di amarla. Se siete fan di Tina o dei suoi show questo è sicuramente un titolo imperdibile per voi, una commedia spassosissima e ben scritta con un cast perfettamente in parte e una sbalorditiva Rachel McAdams che all'età di 26 riesce a rendere credibile l'andare ancora al liceo. Vedere per credere.
Premi: /
Parola chiave: Liceo.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 2 aprile 2014

Film 689 - Come tu mi vuoi

Luigi ha molto insistito per farmelo vedere...

Film 689: "Come tu mi vuoi" (2007) di Volfango De Biasi
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Premesso che trovo Nicolas Vaporidis insopportabile, devo dire, comunque, che questa pellicola è andata un po' oltre le mie bassissime aspettative, specialmente nella prima parte.
Diciamo che, volendo vedere qualcosa di buono, lo sforzo fatto per smascherare - seppure in toni da commedia - le debolezze della società contemporanea riesce inizialmente nel suo intento, ovvero colpire nel segno suscitando una certa ilarità. La Capotondi in questo è piuttosto funzionale, sia perché si presta ad un trucco e parrucco mortificante, sia perché riesce anche a risultare credibile la maggior parte del tempo. Quindi, per quanto riguarda la leggerissima critica sociale legata ai soliti temi dell'apparenza, dell'esclusione sociale e della bellezza come unico requisito di popolarità, la trama fila e funziona. Ci si perde, però, su altri punti.
Innanzitutto la "discesa agli inferi" di Giada/Capotondi prende una piega troppo banale e semplificata, con il culmine del ridicolo al momento della trasformazione grazie all'artista visionario del rifacimento del look. Uno stylist imbarazzante e imbarazzato (per le ragioni che seguono). Poi, assolutamente da non sottovalutare, la qualità della recitazione che, per la maggior parte dei personaggi-spalla è imbarazzante. Fiamma/Giulia Steigerwalt è la peggiore di tutti, incapace di riprodurre il ruolo della snob annoiata dalla vita perché, di fatto, incapace anche solo di parlare con disinvoltura. Anche Vaporidis, comunque, non è di certo da premio Oscar.
Altra nota dolente sta nei costumi e nelle capigliature che, per un film che basa tutta la sua essenza sul divario tra sciattezza e bellezza, non è certo un aspetto trascurabile. Sempre Vaporidis per il suo Riccardo è costretto a sfoggiare una chioma di capelli mortificante, oltre che dei vestiti di scena scappati da un mercatino dei cinesi (senza voler offendere i cinesi)... Non mi è chiara la scelta di stile che si è tentato di suggerire per il personaggio, teoricamente di famiglia ricca e raffinata e, quindi, si suppone in grado di distinguere una camicia di Yves Saint Laurent da quella di Tony Manero. Vero orrore.
Insomma, in generale lo spunto può anche essere carino e a tratti interessante, anche se viene gestito malamente, soffocandolo in favore della strada sicura tra buattute facili, amori assoluti, consigli di stile imbarazzanti e una rivalsa universitaria che implica il totale cambiamento dell'attitudine del protagonista maschile. Insomma, ci si poteva impegnare di più...
Box Office: €2,179,363 (esordio al botteghino italiano)
Consigli: La recitazione non è il massimo e i costumi sono terribili. La Capotondi funziona quasi sempre e, nel ritrovare il compagno di set di "Notte prima degli esami", spicca rispetto a Vaporidis. Nell'insieme è la classica commedia all'italiana per adolescenti che, questa volta, ruba l'idea alla commedia americana al vetriolo "Mean Girls". Per passare il tempo e spegnere il cervello va benissimo.
Parola chiave: Aspetto esteriore.

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Bengi

giovedì 6 marzo 2014

Film 677 - Schegge di follia

Ogni tanto un bel ritorno agli anni ottanta ci sta!

Film 677: "Schegge di follia" (1988) di Michael Lehmann
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Userei follia come parola chiave di questa produzione, che nel titolo originale porta il nome di 3 delle 4 protagoniste: "Heathers". L'unica a distinguersi in quanto a nome proprio è Veronica/Winona Ryder, vera protagonista del film e all'epoca giovane stella nascente del cinema americano contemporaneo (seguiranno due nomination all'Oscar, un Golden Globe vinto e, mi spiace dirlo, l'oblio).
"Schegge di follia" è un film molto strano e surreale, mix letale tra prodotto teen grottesco, "Mean Girls" e due titoli di riferimento nel loro genere, ovvero "Cry Baby" e "La signora ammazzatutti". Non posso dire che mi sia piaciuto, ma di sicuro - avendo presente altri esempi simili - il risultato finale non mi ha lasciato più di tanto perplesso (come è successo a Luigi).
L'aspetto intrigante questa pellicola, comunque, rimane legato a due fattori, di cui uno molto personale. Il primo è il fascino vintage degli anni '80, tra acconciature gonfissime, jeans strettisimi e altissimi e delle spalline che facevano provincia. Il secondo è nientemeno che Shannen Doherty, anche lei dalla carriera ormai pressoché inesistente, ma per sempre legata a due telefilm cult dei '90s: "Beverly Hills, 90210" e "Streghe".
Questi due elementi a parte, il film rimane in ogni caso uno strano esperimento che oscilla tra il bizzarro, l'assurdo e il brutto, anche se certi aspetti riguardanti la realtà del liceo americano sembrano essere tutt'oggi molto contemporanei: popolarità e accesso al potere, bellezza, emarginazione sociale, ecc.
Insomma, diciamo che mi ha fatto piacere fare un tuffo indietro nel tempo per godermi il trio dei dimenticati Winona Ryder-Christian Slater-Shannen Doherty, però in generale il risultato finale non ha soddisfatto le mie aspettative kitsch di divertimento spensierato. Tutto troppo nonsense alla fine.
Box Office: $1,108,462
Consigli: Per gli amanti del cinema degli anni '80 è certamente un titolo da recuperare, anche se non è tra i migliori. Di sicuro è apprezzabile per originalità e un certo anticonformismo nei confronti di prodotti incentrati sul liceo americano come "Breakfast Club" o "St. Elmo's Fire"
Parola chiave: Omicidio.

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Bengi

lunedì 31 ottobre 2011

Film 320 - Mean Girls

Più che una pellicola ormai un must della commedia teen americana...

Film 320: "Mean Girls" (2004) di Mark Waters
Visto: dalla tv di Marco
Lingua: italiano
Compagnia: Marco (Mi)
Pensieri: Davvero sempre spassoso e divertente, una sicurezza per passare una serata piacevole in compagnia.
Inevitabile amare la perfida di Regina George, cattiva e stronza come poche liceali lo sono mai state sul grande schermo. Apprezzabilissime le comprimarie della Lohan (Lacey Chabert, Amanda Seyfried, Lizzy Caplan, Tina Fey e Amy Poehler) che, molto spesso, finiscono per rubarle la scena.
Il liceo come metafora della giungla è un'immagine piuttosto usata, ma mai come qui il senso è stato rappresentato in maniera così letterale. Scorretto e diretto, solo apparentemente disimpegnato o superficiale, divertente e ben scritto (dalla Fey), "Mean Girls" rimane uno dei miei titoli preferiti della commedia teen USA, con certe trovate comiche davvero geniali.
Film 114 - Mean Girls
Film 147 - Mean Girls
Film 320 - Mean Girls
Film 1594 - Mean Girls
Film 2257 - Mean Girls (musical)
Consigli: Davvero apprezzabile per simpatia e trovate comiche. Scorre via che è un piacere, specialmente in compagnia.
Parola chiave: Popolarità.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 11 ottobre 2010

Film 147 - Mean Girls

Altra cena altro film. I lunedì cominciano a diventare simbolo di serate in compagnia dove, davanti a una bella insalatona, ci si gusta anche un bel dvd. Per il quinto appuntamento, tutti riuniti dopo le vacanze estive, abbiamo scelto un film molto, molto cattivo...

Film 147: "Mean Girls" (2004) di Mark Waters
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea, Marco, Andrea Puffo, Enrico, Diego, Levino
Pensieri: Il primo film decisamente non serio delle nostre serate 'insalata&cinema', non poteva essere che il capolavoro di comicità scritto dalla brillante Tina Fey.
Di recente avevo già elogiato sia il film che la sua creatrice, donna di raffinata intelligenza, e oggi ribadirò solo che è decisamente una pellicola divertente, ben scritta e recitata da un cast di, allora, sconosciute (tranne Lindsay Lohan) che in pochi anni sarebbero entrati a far parte della Hollywood che conta: Rachel McAdams, poi vista in "Red Eye", "State of Play", "Un amore all'improvviso", "Sherlock Holmes"; Amanda Seyfried, sempre più in ascesa, diva di film come "Mamma Mia!", "Il corpo di Jennifer", "Chloe - Tra seduzione e inganno"; Amy Poehler, amica della Fey e, come lei, protagonista del "Saturday Night Live" e vista nel film "Baby Mama"; e, ovviamente, Tina Fey, ormai divenuta famosa anche da noi per la sua imitazione durante il "Saturday Night Live" di Sarah Palin, durante la scorsa campagna elettorale presidenziale USA, e per i suoi molteplici premi vinti per il tv show "30 Rock". L'abbiamo vista anche al cinema in "Baby Mama" e "Notte folle a Manhattan" Se questo non è un segno...
Film 114 - Mean Girls
Film 147 - Mean Girls
Film 320 - Mean Girls
Film 1594 - Mean Girls
Film 2257 - Mean Girls (musical)
Consigli: Non perdetevi tutte le cattiverie che Cady con Janis e Damian escogitano per farla pagare a Regina George: ci sarà da divertirsi!
Parola chiave: Aaron Samuels.


#HollywoodCiak
Bengi

domenica 23 maggio 2010

Film 114 - Mean Girls

Ormai un classico della commedia teen USA, non potevo non rivederlo dopo aver comprato pure il dvd!

Film 114: "Mean Girls" (2004) di Mark Waters
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Stefano
Pensieri: Ovviamente non pretendo che tutti comprendano il mio amore spassionato per questo film, ma, vi supplico, prima di giudicare GUARDATELO. Non mi aspetto sia il film della vita per nessuno, semplicemente "Mean Girls" è stato scritto da Tina Fey, mio personalissimo idolo nonché musa, regina del "Saturday Night Live" e di quel capolavoro che è "30 Rock".
Con queste premesse, per chi conosce i riferimenti, dovrebbe esserci meno diffidenza, nonostante questa commedia veda come protagonista la Lindsay Lohan, ancora cicciottella (si fa per dire) e genuina, non smaniosa di apparire anoressica e sgualdrina a tutti i costi. Aggiungono valore, poi, i comprimari che, insieme alla Fey, formano un cast che oggi, 6 anni dopo, conferma di aver scommesso sulle facce giuste. Prima fra tutti Amanda Seyfried, ormai lanciatissima con film da assoluta protagonista ("Dear John", "Letters to Juliet") nonostante la non proprio sfolgorante bellezza. Poi la Rachel McAdams di "Sherlock Holmes", classe 1978, all'epoca della pellicola 10 in più del suo personaggio, la perfida Regina George, e nessuna difficoltà a rendere credibile una ragazzina del liceo. Poi ancora Amy Poehler, amica della Fey e compagna anche di avventure ("Baby Mama" e "Saturday Night Live"), qui madre di plastica e smaniosa di rimanere al passo coi tempi; Lizzy Caplan, rivista in "True Blood"; Ana Gasteyer del "Saturday Night Live", vista anche in "The Women" e "What Women Want"; Neil Flynn, famosissimo inserviente di "Scrubs".
Non è un caso, insomma, se questa alla fine non risulta essere la classica noiosa e stupida commediola americana per adolescenti. La storia è ben scritta e affronta anche qualche tema interessante (liceo come giungla, ormoni che fanno impazzire, accettarsi per quello che si è, affrontare le conseguenze delle proprie azioni), sviluppato ed estremizzato dalla giovane età dei protagonisti. Fortunatamente, e qui sta il genio della Fey, non si inciampa mai nella banalità o nel già visto, ma si affrontano le situazioni con un'originalità che, nel 2004, era quasi innovativa (non a caso gli oltre 120 milioni di $ al botteghino mondiale).
Le gag ci sono, sottili o decisamente evidenti (in primis quella del quinto senso di Karen Smith), tutte godibili e ben scritte. Insomma, questa pellicola è davvero piacevole da guardare, se riuscite a superare i vostri pregiudizi. Vedere per credere!
Film 114 - Mean Girls
Film 147 - Mean Girls
Film 320 - Mean Girls
Film 1594 - Mean Girls
Film 2257 - Mean Girls (musical)
Consigli: Per una serata tra amici è davvero il film ideale!
Parola chiave: Libro rosa.


#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 16 novembre 2009

Film 8 - La rivolta delle ex

Sempre ieri ho visto il mio ottavo film. Basta titoli che iniziano con la "u", ma MAI basta alla commedia americana. Lo so, ormai ne sono drogato, ma non ci posso fare niente...


Film 8: "La rivolta delle ex" (2009) di Mark Waters
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Ale
Pensieri: Parte come la solita commedia, continua in maniera originale, finisce come tutte le commedie. Di buono c'è che è chiaro fin da subito che lui ama lei e solo lei, ma ancora deve ammetterlo a sé stesso (va bene, già stravisto...), senza che noi ci dobbiamo subire stronzatucce da complicazione del genere.
Credo che il punto di forza del film sia abbinare la storia dei 3 fantasmi (passato, presente e futuro) a una commedia romantica. In particolare il fantasma del passato è una spassosissima caricatura del peggio degli anni '80 sottoforma di ragazza bruttina, con apparecchio ai denti e capigliatura che sicuramente ha contribuito al buco dell'ozono. Non si può non amarla. Il resto della storia scorre via liscio e tranquillo, mantiene le promesse (gag divertenti, bei protagonisti, amore assicurato). Le gag a sfondo sessuale si sprecano, ma a mio avviso sono rovinate dalla vaga espressività di Matthew McConaughey, attore solo perchè possiede dei pettorali. Mah. Il fatto che il protagonista sia affiancato da Michael Douglas come spalla (vedi altro commento per la mia opinione sulle sue capacità recitative) non giova alla reputazione della categoria attoriale.
Si salvano - e meno male! - Jennifer Garner (che sinceramente non ricordavo così bella) e la fantastica novella sposina il cui matrimonio fa da cornice alla storia principale del film. Del resto l'attrice che la impersona è la stessa "sghicia" di quel "Mean girls" che ha reso famose la McAdams (vedi "Un amore all'improvviso"), Amanda Seyfried ("Mamma mia") e ha consolidato la Lohan quale attrice di successo (poi il fatto che adesso abbia deciso che essere strafatti sia meglio è un'altra questione). Curioso che il regista di quel film sia lo stesso di questo.
Ho trovato davvero fuori luogo che McConaughey ci provi spudoratamente con la madre della sposa, ma quantomeno lei alla fine lo rifiuta e lo squallore ha termine.
Confermo il mio gradimento, ma solo perchè in compagnia durante la visione. Vederlo da soli potrebbe essere alquanto differente.
Consigli: Per un film come questo non si può essere soli davanti allo schermo. Ci vuole qualcuno con cui ridere delle battute e, soprattutto, dei personaggi!
Parola chiave: Ex



Ric

domenica 15 novembre 2009

Film 6 - Un amore all'improvviso

Ho dovuto finire quanto avevo iniziato ieri. Ho provato con un altro film (con protagonisti delle cavie... ma cosa cavolo mi era venuto in mente?!), ma non l'ho nemmeno finito... Così ho ripreso da dove avevo lasciato.


Film 6: "Un amore all'improvviso" (2009) di Robert Schwentke
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Vogliamo partire dal fatto che questo film avrebbe totalmente un altro titolo?! "The time traveler's wife" tradotto come "Un amore all'improvviso" mi pare la solita cagata italiana che non solo non aiuta a rappresentare il film, ma fa si che lo si cataloghi come commediola romantica di basso spessore. Ecco, a me questo manda in bestia. Tra l'altro se il libro da cui l'hanno tratto in italiano si intitola: "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo", perchè mai cambiare con una tale banalità?
Comunque il film in realtà è un polpettone drammatico a mio avviso alquanto complesso. Preferivo Rachel McAdams quando si dedicava a fare la puttanella vendicativa di "Mean girls". Qui è tutta una romanticheria zuccherosa, lei che ama lui dal giorno che l'ha conosciuto, lui che un po' pedofilo ama lei da quando la incontra in un suo viaggio nel tempo. E l'idea non sarebbe neanche tanto malvagia. Peccato che poi non succede altro nel film. Lui viaggia, viaggia sempre, viaggia solo. E capisco che è l'elemento chiave, ma si poteva dare un po' di brio alla cosa... E invece è tutto molto confuso, la sceneggiatura è intricatissima, con salti temporali al limite dell'assurdo in una trama già assurda di per sé (vedi lui che, già morto, torna a far visita a moglie e figlia).
Non posso dire onestamente che il film mi sia piaciuto, l'ho trovato noioso in tantissimi passaggi, accompagnato da una musica di una lagna infinita. Ci sono drammi d'amore fatti bene, per carità, ma qui c'è - purtroppo - moltissimo de "La casa sul lago del tempo" (film a mio avviso orrendo) e pochissima passione dirompente. Mi aspettavo scintille da un amore che può superare le barriere temporali e, invece, è tutto sempre un sussurro, un delicato accenno, una stucchevole frase.
Tra l'altro è poco contestualizzato, lei fa l'artista, ma della sua carriera si segue solo un brevissimo passaggio. Lui viene spacciato ai conoscenti come bibliotecario, ma è ovvio che non possa praticare nessun lavoro. Quindi ...vince al lotto 5 milioni di dollari prendendo i numeri dal futuro! Ma come questi riescano a durare una vita (considerando il tenore familiare) mi rimane come dubbio...
Per non demonizzare totalmente il film, una nota positiva: Eric Bana. E ho detto tutto.
Consigli: Evitare accuratamente se non desiderosi di amore talmente sdoganato in qualsiasi melensa forma da risultare banalizzato.
Parola chiave: (sempre e solo) Viaggio nel tempo con Eric Bana nudo.



Ric