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giovedì 29 febbraio 2024

Film 2253 - Burlesque

Intro: Era da un po' che non rivedevo questo film e per qualche motivo mi era tornata voglia...

Film 2253: "Burlesque" (2010) di Steve Antin
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: onestamente non capisco come "Burlesque" non abbia sbancato considerata la "dose" di omosessualità che trasuda questa pellicola, comunque tutto considerato il film ha fatto meglio di tanti altri con simili premesse.
A mio avviso le canzoni sono praticamente tutte ottime, Cher è marmorea e a malapena si muove, Christina Aguilera non sfigura (anche se certe parrucche...) e il risultato finale è godibile e a tratti surreale (i diritti di sopraelevazione, un piccolo club di Los Angeles che finisce sulle prime pagine dei giornali perché una delle sue performer un giorno si sveglia e canta dal vivo, Stanley Tucci in un altro ruolo gay dopo "Il diavolo veste Prada"). Insomma, per me cult.
Film 209 - Burlesque
Film 226 - Burlesque
Film 251 - Burlesque
Film 376 - Burlesque
Film 1161 - Burlesque
Film 1643 - Burlesque
Film 2253 - Burlesque
Cast: Cher, Christina Aguilera, Eric Dane, Cam Gigandet, Julianne Hough, Alan Cumming, Peter Gallagher, Kristen Bell, Dianna Agron, James Brolin, Stanley Tucci.
Box Office: $90.5 milioni
Vale o non vale: Non per tutti, ma sicuramente per molti della comunità LGBTQ, "Burlesque" tutto sommato invecchia bene e porta i suoi 14 anni con sorprendente disinvoltura.
Premi: Candidato a 3 Golden Globe per Miglior film musical/commedia e canzone originale per "Bound to You" e "You Haven't Seen the Last of Me", ha vinto per quest'ultima. 2 nomination ai Grammy del 2012 per Best Song Written for Visual Media e Best Compilation Soundtrack for Visual Media. 1 nomination per peggior attrice non protagonista (Cher) ai Razzie Award. Christina Aguilera è stata nominata all'MTV Movie & TV Awards per la Miglior performance femminile esordiente.
Parola chiave: Air rights.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 6 agosto 2021

Film 1804 - It

Intro: Sul viale dei ricordi.
Torniamo indietro nel tempo a quando mi sono ritrovato a dover chiudere nuovamente un capitolo della mia vita per iniziarne uno completamente nuovo. Non si contano più le volte che ho dovuto ricominciare daccapo.
Salito sul mio 30esimo volo in 2 anni, saluto Auckland alla volta dell'Argentina imbarcandomi inconsapevolmente per una delle avventure più meravigliose che la vita mi abbia mai regalato. Ma su questo volo Auckland - Santiago del Cile che il mio futuro sia lì lì per cambiare ancora non posso saperlo, per cui, ignaro, mi godo il primo film della mia lunga lista di pellicole da recuperare durante il volo.

Film 1804: "It" (2017) di Andy Muschietti
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: la prima volta che vidi questa pellicola al cinema in Australia non ci capii una mazza.
Non tanto per la storia - che è ovviamente conosciuta e resa celebre anche dal precedente adattamento televisivo "It" - quanto per i dialoghi. Tra slang, accenti e un tocco di vintage, ricordo che mi trovaii in seria difficoltà sul piano della comprensione linguistica. Passati anni e di nuovo su un aereo, ma soprattutto con un sequel (all'epoca) in arrivo, ho deciso di recuperare il fenomeno "It" e dargli una nuova chance. Non che smaniassi per rivederlo, ma sicuramente un ripasso pre secondo capitolo mi avrebbe sicuro fatto bene.
Tralasciando il fatto che "It Chapter Two" sia tremendo, questo primo episodio diretto da Andy Muschietti funziona e pure piuttosto bene. Le atmosfere sono quelle giuste, gli attori perfetti per i rispettivi ruoli, gli effetti speciali (come dovrebbe essere) al servizio della storia e, diciamocelo pure, un Bill Skarsgård capace di riportare in vita l'iconico ruolo del pagliaccio Pennywise con estrema efficacia. Non fosse stato per lui il film non avrebbe avuto lo stesso impatto.
Impatto enorme, diciamocelo pure, tra un botteghino mondiale ricchissimo per un film vietato ai minori e ventilate speranze di nomination all'Oscar di fatto mai realizzatesi. Ma la speranza, si sa...
Detto ciò, ammetto di essermi goduto una seconda visione di questo horror basato sull'iconico libro di Stephen King, di cui più di tutto ho apprezzato l'immaginario estetico ben curato ed assolutamente efficace a connotare la storia della giusta dose di orrore e paura (la scena del bagno di sangue su tutte).
Film 446 - It
Film 1523 - It 2
Film 1422 - It
Film 1804 - It
Film 1819 - It Chapter Two
Cast: Jaeden Lieberher, Bill Skarsgård, Finn Wolfhard, Sophia Lillis, Jeremy Ray Taylor, Chosen Jacobs, Jack Dylan Grazer, Wyatt Oleff, Nicholas Hamilton, Jackson Robert Scott.
Box Office: $701.8 milioni
Vale o non vale: Inutile dire che il paragone tra il riadattamento moderno della storia e il precedente classico con Tim Curry avrebbe da subito dominato la direzione delle riflessioni rispetto a questo "It". Inevitabile, ma anche abbastanza insensato considerato che sono due prodotti figli di epoche e media completamente diversi ("It" 1990 miniserie tv in 2 puntate e un budget di $12 milioni, "It" 2017 e 2019 prodotti cinematografici con budget complessivo da $105 milioni).
Esaurito il rimando culturale rispetto al primo, famosissimo Pennywise, va detto che il prodotto finale presentato qui sia buono ed efficace con, inoltre, un cast particolarmente azzeccato. Per chi abbia voglia di una serata tra brividi e salti sulla sedia "It" è certamente un ottimo candidato.
Premi: /
Parola chiave: Georgie.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 22 gennaio 2021

Film 1783 - Poms

Intro: Dopo un'orda di sequel finalmente una storia originale...
Film 1783: "Poms" (2019) di Zara Hayes
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: onestamente mi aspettavo qualcosa di più da questo "Poms". Sulla scia di quel "Book Club" che silenziosamente ma inesorabilmente ha raccolto consensi ed incassi - rivelandosi un sorprendente sleeper hit (per quanto nemmeno "Book Club" sia un capolavoro) - questo film tenta di replicarne la formula di leggerezza e simpatia aggangiando un'idea bizzarra a un gruppo di personaggi altrettanto improbabili, ovvero un gruppo 70enni rinchiuse in una sorta di villaggio per la terza età. Le nuove amiche finiranno per rimettersi in gioco formando un gruppo di cheerleader che finirà ad esibirsi in una competizione locale contro tenneagers e professionisti. Uhm.
Diciamo che sulla carta la premessa di "Poms" poteva sembrare sufficientemente borderline da risultare efficace, ma la verità è che l'esecuzione è tutt'altro che memorabile, mancando di ritmo ed idee originali che vadano oltre alla trovata iniziale. Poi, per carità, il gruppo di anziane signore (capitanate da una Diane Keaton che ogni tanto dovrebbe leggere meglio i copioni) è anche simpatico e detiene una certa dose di adorabilità che tiene tutta la storia insieme, però il risultato finale è fiacco e posticcio e sembrerebbe più adatto a un prodotto televisivo piuttosto che un titolo da grande schermo. Mi sento inoltre di criticare l'eccessiva perfezione estetica generale, con una fotografia brillante e una correzione di colore che neanche un prodotto Netlix (o peggio ancora, un prodotto di Ryan Murphy per Netflix), il tutto per un risultato d'insieme fittizio a dir poco.
Cast: Diane Keaton, Jacki Weaver, Pam Grier, Celia Weston, Alisha Boe, Phyllis Somerville, Charlie Tahan, Bruce McGill, Rhea Perlman.
Box Office: $231.3 milioni
Vale o non vale: Onestamente ci sono commedie sulla terza età più riuscite. Il vero problema di questa pellicola è che la storia non riesce ad andare oltre la sua premessa iniziale perché - ed è un peccato dirlo - di fatto non ha nulla di nuovo da raccontare. Poi ovviamente vedere "Poms" di certo non procura alcun trauma psicologico, ma è un peccato vedere così platealmente sprecato il talento di un cast dotato.
Premi: /
Parola chiave: Club.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 13 agosto 2019

Film 1646 - Ibiza

Intro: C'è stato un fugace momento in cui i film prodotti da Netflix sembravano possedere un qualche valore. Quell'istante è passato da un pezzo.
Film 1646: "Ibiza" (2018) di Alex Richanbach
Visto: dalla tv dell'albergo
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: la recitazione è pessima e la storia assurda, senza contare che si suppone sia una commedia, ma "Ibiza" non fa ridere.
Cast: Gillian Jacobs, Vanessa Bayer, Phoebe Robinson, Richard Madden, Michaela Watkins, Jordi Mollà.
Box Office: /
Vale o non vale: Decisamente evitabile.
Premi: /
Parola chiave: Discoteca.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 7 agosto 2019

Film 1643 - Burlesque

Intro: Ma che volete che vi dica, io sto film lo amo e basta.
Film 1643: "Burlesque" (2010) di Steven Antin
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: Film 209 - Burlesque
Film 226 - Burlesque
Film 251 - Burlesque
Film 376 - Burlesque
Film 1161 - Burlesque
Film 1643 - Burlesque
Film 2253 - Burlesque
Cast: Cher, Christina Aguilera, Eric Dane, Cam Gigandet, Julianne Hough, Alan Cumming, Peter Gallagher, Kristen Bell, Stanley Tucci, Diana Agron, Tyne Stecklein, David Walton, James Brolin.
Box Office: $90.5 milioni
Vale o non vale: Potrei vederlo 500 volte e non stufarmi mai. Adoro la statuaria rigidità di Cher, tutto lo sforzo dell'Aguilera per apparire brava e bona, le canzoni, i numeri musicali, il kitsch, l'happy ending a tinte immobiliari, il fatto che abbiano trasformato "The Beautiful People" di Marilyn Manson in una canzone pop... insomma, tutto. Poi è una scemenza? Sì. Sta a voi decidere quanti glitter riuscite a mandare giù senza soffocare.
Premi: 3 nomination ai Golden Globes per Miglior film musical o commedia e Miglior canzone originale per "Bound to You" (Christina Aguilera, Sia, Samuel Dixon) e "You Haven't Seen The Last of Me" (Diane Warren), il film vince per quest'ultima. 2 nomination ai Grammy per Best Song Written Specifically for a Motion Picture or for Television ("You Haven't Seen The Last of Me") e Best Compilation Soundtrack Album for Motion Picture, Television or Other Visual Media.
Parola chiave: Air rights.

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lunedì 26 marzo 2018

Film 1478 - Fight Club

Intro: Non lo sapevo, ma c’è una canzone di Caparezza intitolata al Kevin Spacey pre-scandali. In un turbinio di spoiler senza freni, il testo arriva ad un punto in cui cita questa pellicola e il suo geniale finale.
Da quando siamo in Australia basta il minimo dettaglio, la più insignificante citazione, la frase detta di sfuggita, il riferimento più banale per farci venire in mente anni ed anni di dati mentali archiviati. Figuratevi, quindi, se una connessione così diretta tra la canzone e il film poteva non farci venire voglia di vederlo…

Film 1478: "Fight Club" (1999) di David Fincher
Visto: dal computer portatile della Fre
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: l’avevo già visto e non lo ricordavo. Anzi, lo avevo già visto e ne ricordavo pochissimo. Detta tra noi non è che la prima volta fossi rimasto sconvolto, eppure c’era quell’ultima rivelazione che mi aveva colpito. Rivisto oggi “Fight Club” è stato una figata. E non solo perché Brad Pitt ci fa una porca figura;
le regole del club sono già leggendarie da tempo, e anche solo per questo motivo il film merita lo status di cult. Regia di Finch, cast pazzesco con un Ed Norton in formissima e Helena Bonham-Carter tanto scheletrica ed emaciata da ricordare Keyra Knightley, una storia coi fiocchi che mischia machismo e masochismo, testosterone e lavaggio mentale, critica sociale e un bombardamento di follia, il tutto mixato insieme e selvaggiamente riuscito. Più finalone tanto rischioso quanto follemente gustoso.
Film 28 - Fight Club
Cast: Brad Pitt, Edward Norton, Helena Bonham Carter, Meat Loaf Aday, Jared Leto.
Box Office: $100.9 milioni
Vale o non vale: vedere assolutamente. Non c’è dubbio. E già che ci siete ripassatevi tutto Finch.
Premi: Candidato 1 Oscar per il Miglior montaggio sonoro.
Parola chiave: Compagnie di carte di credito .

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Bengi

martedì 11 aprile 2017

Film 1339 - Piume di struzzo

Qualche tempo fa lo avevo iniziato in inglese, ma lo streaming non funzionava, così ho lasciato perdere. Poi è ritornato disponibile (anche se in italiano) e perfettamente funzionante. E non ho saputo resistere!

Film 1339: "Piume di struzzo" (1996) di Mike Nichols
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Cult doveva essere e cult è stato!
Caldamente consigliatomi dalla mia amica Gloria, sono davvero felice di aver recuperato questa pellicola che non avevo mai visto prima d'ora. Grave errore, perché "Piume di struzzo" è un gioiellino queer degli anni '90 sulla scia di "Priscilla - La regina del deserto" (1994) e "A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar" (1995), tra l'altro usciti a distanza di un anno l'uno dall'altro, nemmeno fossero una trilogia.
Anche se qui la storia non è niente di mai sentito - due giovani innamorati devono presentarsi le rispettive famiglie (agli antipodi) in occasione dell'imminente matrimonio -, il modo di presentarla, il guizzo fresco e spensierato e le ottime prove attoriali ne garantiscono una valorizzazione che la rende assolutamente godibile. Insomma, questa sì che è una commedia degli equivoci che fa ridere! C'è solo da capire quanta originalità ci sia qui e quanto, invece, sia preso dall'originale "Il vizietto" ("La Cage aux Folles") da cui questo titolo è tratto.
In ogni caso, il cast è perfetto: Nathan Lane è fantastico e fa morire dal ridere, riuscendo a dare dignità ad un personaggio-macchietta per niente facile da portare sullo schermo (si rischiava di fare ancora più danni alla comunità gay). Lui e Williams insieme sono magici, neanche fossero una vera coppia collaudata. Hank Azaria nel ruolo del finto cameriere scemo è una chicca, Gene Hackman è invece è la grande sorpresa per quanto decida di mettersi in gioco. Chi avrebbe mai pensato che si sarebbe concesso un'uscita di scena en travesti (tra l'altro involontariamente come sosia di Glenn Close)? Lui è certamente il colpo di scena più inaspettato.
Infine, ottima colonna sonora con indimenticabili pezzi dance di culto che riscaldano un'atmosfera già particolarmente esplosiva e carica: l'aggiunta perfetta.
Insomma recuperare "Piume di struzzo" è stata la mossa giusta. Colorato, divertente, pazzo quanto basta, sopra le righe e ancora fortemente attuale, 21 anni dopo.
Ps. Candidato all'Oscar per la Miglior scenografia e a 2 Golden Globes per Miglior film - Commedia e Miglior attore - Commedia (Nathan Lane).
Cast: Robin Williams, Gene Hackman, Nathan Lane, Dianne Wiest, Dan Futterman, Calista Flockhart, Hank Azaria, Christine Baranski.
Box Office: $185,260,553
Consigli: Vedere, vedere, vedere! Perfetto per una serata spensierata in compagnia di una storia semplice, eppure tanto diversa quanto ancora plausibile. Insomma, imperdibile.
Parola chiave: Nozze.

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giovedì 16 giugno 2016

Film 1161 - Burlesque

Eh lo so... (ma almeno questa volta l'ho visto in inglese!)

Film 1161: "Burlesque" (2010) di Steve Antin
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sento già i commenti: «Seriously?!»
«Ma che davero?!»
«ANCORA?!?!»
Ebben sì, lo ammetto, ho rivisto "Burleque" per tipo la 900esima volta, ma non so cosa farci: è talmente kitsch, talmente chiassoso, sbrillucciocoso, ricolmo di stereotipi e canzoni orecchiabili, omosessualità e soprattutto Cher, che mi piace sempre da impazzire. So che si tratta di una grandissima boiata, un prodotto mediocre che tenta di venderci una Christina Aguilera sprovveduta, amorevole, ragazzina di campagna in cerca del successo (ma con la paura di raggiungerlo) e che si tratta solo di un'operazione commerciale - perché l'Aguilera tutto è, tranne che amorevole. E sprovveduta -, però non ci posso fare niente, questa pellicola mi tira su di morale quando ho bisogno di qualcosa di semplice, spensierato, positivo.
Ecco perché ho rivisto questo film che, dopotutto, qualche pregio ce l'ha. Innanzitutto rispolverare la mitica Cher, che sì, è sciolta quanto una colonna di marmo, ma è pur sempre una star globale dagli innumerevoli successi in molteplici campi e resiste sulla cresta dell'onda da oltre 60 anni. Anche solo per questo, grazie Steve Antin.
Poi si tratta di una sorta di omaggio al musical, quasi una dichiarazione d'amore che non sarà un capolavoro, ma vista in quest'ottica è comunque un'operazione apprezzabile in grado di solleticare un certo effetto nostalgia. Inoltre fotografia e scenegorafie sono ben curate, il cast è ricco e le canzoni non male, per cui il risultato finale sarà artificiale, ma non peggiore di altri.
Ps. Candidato a 3 Golden Globe, ha vinto quello per la Miglior canzone originale (per "You Haven't Seen The Last of Me", scritta da Diane Warren e cantata da Cher).
Film 209 - Burlesque
Film 226 - Burlesque
Film 251 - Burlesque
Film 376 - Burlesque
Film 1161 - Burlesque
Film 1643 - Burlesque
Film 2253 - Burlesque
Cast: Cher, Christina Aguilera, Cam Gigandet, Kristen Bell, Stanley Tucci, Eric Dane, Julianne Hough, Alan Cumming, Peter Gallagher, Dianna Agron, James Brolin.
Box Office: $89,519,773
Consigli: All'ennesima visione per me è un po' come tornare a casa. Lo lego in particolare a un episodio della mia vita in cui sono stato felice, quindi per me ha questo di valore aggiunto. Capisco che non sia un titolo di particolare spessore e mi rendo conto che la mia motivazione personale mi spinga a una considerazione favorevole di questo prodotto che è valida solo per me, ma in generale non credo sia un titolo così malvagio. C'è molta musica e molti numeri musicali: per chi gradisce può essere un film di buon intrattenimento.
Parola chiave: Talento.

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Bengi

venerdì 25 settembre 2015

Film 1001 - Affare fatto

A casa in malattia: film 11. Siamo giunti alla fine!

Film 1001: "Affare fatto" (2015) di Ken Scott
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ultimo titolo della mia collezione "Salvate il malato Bengi", la scelta è ricaduta su una classica commedia stupida, così per arrivare a fine serata senza pensieri.
"Unfinished Business" ha un cast pazzesco che spreca per una serie di banalità anche volgarotte, ma di certo al cosa non mi ha colto alla sprovvista. Mi aspettavo tutto quello che ho visto (perfino il lato B di Dave Franco), per cui niente ha potuto scalfire la mia ultima, tranquilla visione casalinga.
La trama è semplice: Dan, che si dimette dalla sua vecchia compagnia, ne comincia una propria insieme a due matti e, a fatica, nel giro di un anno riescono ad ottenere la loro grande occasione. Credendo di dover solo ottenere la fimra del contratto che consentirebbe loro di svoltare, scopriranno invece che il vecchio capo di Dan è pronto a mettergli i bastoni fra le ruote.
Come si capisce, la storia non ha nulla di originale e anche se le avventure folli che ci sono in mezzo hanno qualche momento divertente, il risultato finale non è così spassoso come sarebbe dovuto essere per giustificare tanta volgarità e banalità. Diciamo che salvo il terzetto improbabile (Vince Vaughn, Dave Franco, Tom Wilkinson) e poco altro. Insomma, niente di che.
Cast: Vince Vaughn, Dave Franco, Tom Wilkinson, Sienna Miller, Nick Frost, James Marsden, June Diane Raphael.
Box Office: $13.6 milioni
Consigli: Boiatona che ha qualche momento divertente e che principalmente si posiziona nell'intrattenimento a cervello spento che mira ad essere successone commerciale grazie a divertimenti fino all'eccesso, politicamente scorretto, sesso e protagonisti improbabili insieme ma che in realtà funzionano. La formula - a livelo di incasso - non ha funzionato, ma non si può dire che sia un titolo peggiore di altri che, invece, sono stati clamorosi successi commerciali. Forse la stella di Vince Vaughn si è spenta, ma non è colpa sua: probabilmente non avrebbe mai dovuto accendersi.
Parola chiave: Viaggio d'affari.

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lunedì 19 gennaio 2015

Film 862 - Posh

Luigi voleva assolutamente recuperarlo e, appena lo streaming lo ha permesso, abbiamo recuperato.

Film 862: "Posh" (2014) di Lone Scherfig
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: "Posh", ovvero una cocente delusione.
Nonostante non fossi particolarmente interessato a vederlo, c'è da dire che il cast (Sam Claflin, Max Irons, Douglas Booth, Jessica Brown Findlay, Natalie Dormer), la bellissima ambientazione ad Oxford (Harry Potter-style) e un sedimentato amore per il cinema inglese sempre presente, mi avessero comunque fatto sperare in qualcosa di buono.
Da Wiki: "Dieci studenti dell'università di Oxford, ricchi, cinici e viziati, vengono ammessi all'esclusivo e antico Riot Club, fondato nel lontano 1776. I giovani aspirano a standard di vita elevati e vogliono lasciare un segno all'interno del club. Ma una sera, complice l'alcol, un evento tragico rischia di rovinare le loro reputazioni." (ho tagliato il finale, che lascio a chi desidera guardare il film).
Ora, come si capisce dal riassunto - e dalla locandina originale - qui si punta tutto sull'enfatizzare un rapporto deviato, eppure direttissimo, tra la ricchezza e la mancanza di morale, il rango sociale e il classismo che sfocia in mancanza di tolleranza, odio, violenza. La storia è tutta qui e non va oltre l'episodio finale di pestaggio selvaggio che riduce coloro che per tutta la storia si erano elevati a superiori rispetto al resto del mondo al rango di branco animale. Non credo che "The Riot Club" (titolo originale) aggiunga nulla che non si sia già visto a questa ennesima riflessione che mette a confronto ricchezza e moralità.
Come esperimento cinematografico, quindi, il film non sviscera alcun pensiero proprio che valorizzi il tempo che la visione richiede e, a parte gli scossoni emotivi che può suscitare in chi guarda vedere con quanta superbia e arroganza i 10 , non ha molto altro da dire. Il che è un peccato se si pensa che gli attori accorsi ad interpretare questa storia sono tra i giovani promettenti esponenti della nuova leva attoriale britannica.
In definitiva mi è sembrata un'occasione sprecata per dire qualcosa di nuovo, per regalare al pubblico qualcosa di un po' più personale e meno scontato a proposito di come si possano frapporre il potere derivante da soldi e posizione sociale e il rispetto per gli altri indipendentemente dal loro ceto sociale. L'idea che mi sono fatto è che ci si sia concentrati quasi unicamente sulla violenza fine a sé stessa (che lo diventa, quindi, anche in questo film), così da degradare il possibile dibattito successivo alla visione a semplice indignazione per le immagini aggressive e il disgusto per i protagonisti.
Tecnicamente "Posh" è ben curato, ha una bella fotografia, delle scenografie suggestive e un buon gruppo di giovani attori, peccato che la storia del Riot Club non solo sia triste, ma artisticamente impersonale.
Ps. Il film è tratto dall'opera teatrale "Posh" di Laura Wade, qui sceneggiatrice.
Box Office: € 394.959 (incasso italiano), £497,000 (incasso d'esordio nel Regno Unito)
Consigli: Se siete infastiditi da ricchi ragazzini prepotenti, egocentrici, classisti, elitari, violenti, ecc ecc questa pellicola è meglio evitarla, sia per i dialoghi che per i risvolti della trama. Il Riot Club, così esclusivo, è un covo di vizi e viziati, un mix letale per moralità, tolleranza, educazione. La pellicola di per sé è un po' vuota, nel senso che manca un tocco più personale che valorizzi un racconto così spiazzante e rischioso se non viene direzionato con attenzione. Si può vedere, ben consci che non si tratta di una pellicola per 'tutte le occasioni'.
Parola chiave: Ristorante.

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mercoledì 16 gennaio 2013

Film 498 - Rock of Ages

Attendevo questa pellicola dall'estate, quando a giugno a Londra i cartelloni pubblicitari dei bus erano tappezzati di poster del film!


Film 498: "Rock of Ages" (2012) di Adam Shankman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Un vero casino questo film.
Bruttissime parrucche, protagonisti insignificanti, non pochi momenti di nonsense e una trama che quando non copia è di un flebile che ti verrebbe voglia di non finire di vederlo.
Essendo ispirato ad uno spettacolo teatrale posso immaginare che non sia "Rock of Ages" ad aver copiato "Burlesque", me ne rendo conto, ma posso assicurare che la trama è uguale. E non solo, anche la protagonista: qui la biondina tutta speranze e gran(??) voce è Julianne Hough, che in "Burlesque" era una delle ballerine del club di Cher che diventa amica dell'Aguilera.
Più insignificante di lei, comunque, riesce ad esserlo Diego Boneta che è uguale ai tanti altri che come lui non brillano particolarmente. A mio avviso la coppia era male assortita dall'inizio per avere i due ruoli principali.
Forse si puntava tutto sulla mitica, fantastica, unforgettable performance di Tom Cruise nei panni del rocker maledetto Stacee Jaxx che, in effetti, è uno dei due ruoli riusciti della pellicola. L'altro è quello di Catherine Zeta-Jones (mi ero dimenticato cantasse così bene!) nei panni della convertita-bigotta e fervente attivista conto i demoni del rock. Come in "Burlesque" anche in "Rock of Ages" si vuole far chiudere il locale storico (qui è quello gestito da Alec Baldwin dove Jaxx ha mosso i primi passi come star): in questo caso la colpa è proprio del personaggio di Catherine.
Proprio il personaggio di Baldwin, il super rocker (sfigatissimo) Dennis Dupree si rivelerà essere gay - e innamorato del non proprio stupendo con la parrucca Russell Brand -, come in "Burlesque" lo era il personaggio di Stanley Tucci.
Somiglianze a parte, comunque, "Rock of Ages" è un progetto troppo debole per avere senso sullo schermo. Non fa ridere, spesso i collegamenti narrativi non funzionano e ci sono troppi momenti awkward e personaggi meritevoli di essere cancellati dalla sceneggiatura. Il momento dell'intervista di Stacee con la giornalista-ABBA Malin Åkerman (dopo questa "prova d'attrice" mandiamola a casa, grazie) è imbarazzante oltre l'inverosimile. La loro è una delle coppie più brutte, credo, della storia del cinema. Penso che la scena in cui lui le chiede di aprire la bocca e lei spera in un bacio tirando fuori la lingua con una delle espressioni più idiote del pianeta rappresenti perfettamente l'inutilità di questo duo. Ma in effetti anche la scena dove cantano e "fanno sesso" non manca certo di chicche trash.
Non so come si sia potuto pensare di finanziare con 75 milioni di dollari questo film, che è un concentrato di anziani in crisi di mezza età, stereotipi e cliché come se piovessero e un "dinamico" duo di protagonisti di cui si fatica a ricordare la presenza tra una scena e l'altra. Scena, per di più, calcata in maniera massiccia dalla non-si-sa-perchè-sono-qui Mary J. Blige. Assente per buona parte del primo tempo, dal momento che il suo personaggio si palesa riescono ad infilarlo praticamente in ogni numero musicale, tanto che con Marco scommettevamo sempre su quando l'avremmo rivista apparire. Non ci siamo.
Ah, dimenticavo... Dove lavora Mary J.? In un locale di spogliarello dove, guarda caso, il palo per la lap dance sul palco è pari pari a quello che si vede anche in qualche scena di "Burlesque"...
"Rock of Ages": lo chiameremo fantasia.
Consigli: Sicuramente un film evitabile, un musical brutto e un prodotto che non a caso ha incassato solo $56,359,422 nel mondo.
Gli unici numeri musicali di valore sono quelli in cui c'è Catherine Zeta-Jones ("Hit Me With Your Best Shot" è bellissima), attrice che ho rivalutato in questa veste dopo anni di carriera appannata. La grinta c'è ancora.
Parola chiave: Rock.

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Ric

lunedì 9 aprile 2012

Film 376 - Burlesque

In occasione dell'anniversario che ci lega al film, abbiamo deciso di rivedere la pellicola come originariamente l'avevamo guardata al cinema di Tenerife... In spagnolo!


Film 376: "Burlesque" (2010) di Steve Antin
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: spagnolo
Compagnia: Marco, Andrea Puffo
Pensieri: Non c'è niente da dire o da fare, questa pellicola ha una serie di canzoni e relative coreografie davvero ben architettate. La trama è sempre quella, niente di originale, ma per un prodotto come questo, se fai centro sulla parte musicale, probabilmente hai fatto metà del lavoro. Con una colonna sonora che ha venduto più di un milione di copie in tutto il mondo e un incasso totale al botteghino di $89,657,398 e un Golden Globe alla canzone di Diane Warren "You Haven't Seen the Last of Me", "Burlesque" è sicuramente riuscito a fare il suo dovere di prodotto commerciale ad alta fruibilità.
Film 209 - Burlesque
Film 226 - Burlesque
Film 251 - Burlesque
Film 376 - Burlesque
Film 1161 - Burlesque
Film 1643 - Burlesque
Film 2253 - Burlesque
Consigli: Vederlo e divertirsi, senza alcuna pretesa.
Parola chiave: Club.

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lunedì 9 maggio 2011

Film 251 - Burlesque

Ormai addicted a questa pellicola...


Film 251: "Burlesque" (2010) di Steve Antin
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Stranamente un film che non mi affatica rivedere. Sarà che è sempre disponibile il file sul pc, sarà che è un disimpegno totale o che ormai le musiche le so a memoria, ma di fatto è una pellicola capace di distrarmi lasciandomi di buon umore.
Non c'è molto da aggiungere rispetto alle precedenti due recensioni, perciò passo i due link per non ripetermi troppo. Buona visione o lettura!
Film 209 - Burlesque
Film 226 - Burlesque
Film 251 - Burlesque
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Consigli: Poche pretese e un'attenzione speciale per alcune canzoni/tormentone: rimangono impresse.
Parola chiave: Louboutin.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi